Non si rende conto di star giocando col fuoco. S'è sempre comportato nel modo peggiore nei confronti della Generale. Le ha sempre mancato di rispetto, venendo meno al grado ch'ella ricopre. Una piccola risata risale dalla gola della donna, la quale si limita a chiudere le inferriate dietro di sé. Sia mai che in qualche modo riesca a scappare dalla prigionia senza che Boryoku abbia compiuto il misfatto più grande della storia. <Io mi chiedo come mai tu non capisca mai quando è il momento di stare in silenzio. Non ricordi un cazzo di quello che è successo in questo lasso di tempo, non ricordi neanche quanto tempo è passato dall'ultima volta che hai pisciato senza essere guardato da una guardia. Non ricordi come sei arrivato fin qui e, se non t'avessi detto la ragione, neppur sapresti d'aver perso un braccio.> Mormora in sua direzione, portando le braccia dietro la schiena e facendo tintinnare le chiavi. Quel suono rimbomba nella stanza nuovamente, come se provenisse da tutte le direzioni. Gli occhi glaciali della donna non vengono distolti dall'altrui figura neanche per un istante, mantenendo oltretutto vivido il genjutsu che sta utilizzando per tenerlo intrappolato lì. Compone rapidamente dei sigilli che con il suo solo occhio non riuscirebbe neanche a vedere. <E' qui che ti sbagli. Non sto rinunciando. E' che sei diventato noioso, in più non ho nessuna voglia di avere a che fare con quella donna fintantoché non sarà necessario.> Continua a parlare in sua direzione, gesticolando adesso mentre tenderebbe la mandritta in direzione della spalla monca. Il semplice toccarla gli fa rivivere un nuovo dolore, come se stesse succedendo di nuovo - come se gliel'avesse appena mozzato. La testa - quei ricordi - lo riportano direttamente in quel punto di grande malessere fisico, ma enorme piacere mentale. Ha certamente qualche rotella fuori posto, è indubbio. <Se duri così poco, non vale neanche la pena.> Ribatte di rimando, stringendosi nelle spalle. Sotto la maschera, il ghigno s'allarga. Una volta ottenuto il contatto diretto con l'individuo, inizierà a ripercorrere tutto ciò che hanno passato nell'ultimo mese... mese e mezzo? Boryoku tiene conto di tutto quello che gli ha fatto, tutto il tempo che hanno passato assieme tra un dovere e l'altro del generale che, letteralmente, era in quella cella non appena aveva un minuto libero. Ha fatto sparire il braccio chissà dove, dovendosi liberare da prove tangibili e di quel tatuaggio che avrebbe ricondotto facilmente a lei o alla corporazione stessa. Sta di fatto che farebbe sparire qualunque ricordo. Sovrascrive l'altrui memoria. <Non ricorderai niente di quel che è successo in questa cella.> Recita, mentre la testa del terrorista inizia a fare un lento recap di quant'accaduto.
[ Flash Forward ] ~ Quella fatidica sera era uscito per pensare, per ragionare sull'eventualità d'attaccare l'Ochaya, sull'idea di Shizuka e di Kemono per riuscire a passare qualche tempo in più con la piccola Kimi. E' stato assalito alle spalle nella maniera più silenziosa possibile, cosa che soltanto un Anbu poteva riuscire a commettere. Rammenta soltanto quella voce graffiata e la maschera da lupo. Poi il nulla. Si risveglia nella cella con il collo indolenzito, probabile che abbiano fatto uso di qualche altro asso nella manica made in Anbu. Da lì, è una escalation di conversazioni e ricordi frammentati. Boryoku entra in cella, si insultano a vicenda con quelle classiche battutine che Mattyse sta facendo tutt'ora nei di lei riguardi. Lei, di tanto in tanto, si stufa e se ne va. Torna poco dopo con qualcosa da fargli mangiare: solitamente pane e acqua per qualche giorno, una volta a settimana qualcosa di più sostanzioso. Gli ha fatto provare diverse torture: elettroshock, frustate, pinze e tenaglie arroventate, le illusioni. La maggior parte di queste torture null'altro che erano illusioni dalle quali lui non poteva uscire, ma la memoria le ricorda come fisiche e farà fatica a ricordare a priori quali fossero vere e quali false. E poi... beh, il taglio netto del braccio sinistro. Gli torna alla memoria di come Boryoku stesse ridendo istericamente, come se finalmente quel dannato capitolo della sua vita fosse finito, come se fosse riuscita a mettere un dannato punto laddove era necessario ormai da anni. Ha portato via con sé il braccio, facendoselo ciondolare s'una spalla, grondando sangue e sporcandosi a sua volta. Una striscia di plasma le attraversava la maschera.
[ Returning to the present ] ~ La voce di Boryoku gli attraversa i timpani, chiara e concisa, seppur distorta come sempre dalla maschera. <Sei uscito a fare due passi, avevi voglia di bere. Ti sei rintanato in qualche bettola dimenticata dai Kami nel Quartiere notturno nei pressi dell'Ochaya.> Lo tiene d'occhio da chissà quanto tempo... <Hai bevuto come una spugna e hai scatenato una rissa all'interno del locale perché hai dichiarato di volerlo far esplodere seduta stante se non t'avessero dato un altro drink.> ...è quasi credibile. Nel frattempo, l'illusione inizia a fare effetto e sovrascrive quello ch'è accaduto realmente. <Il giorno dopo, ti sei svegliato insanguinato dalla testa ai piedi. Il tuo braccio sinistro era ridotto in condizioni pessime. Qualcuno ha usato qualche jutsu tagliente e te l'ha quasi reciso. Corri in ospedale, ma è troppo tardi. Decidono di reciderlo. Vieni dimesso. Ti dicono che dovresti sporgere denuncia, ma non ti conviene farti vedere troppo in giro o avvicinarti eccessivamente alle autorità. Devi essere riabilitato, ma sarà un tuo problema.> Sembra concludere così. Sovrascritta la memoria, non farebbe altro che concludere qui la sua guerra. Il terrorista è stato abbattuto. Continuerà a creare danni? Senza dubbio. Ma per il momento è molto più saggio che non ricordi come si sia comportata Boryoku nei di lui riguardi. Deve dimenticare tutto. Gli modificherà anche quelli successivi, quando lo lascerà fuori dall'ospedale konohano. Lo ripulirà il più possibile e farà sparire le tracce. Tuttavia come ogni piano non è perfetto... Una mente analitica come la sua qualcosa riuscirà a trovare. [ End ]