Serata Donne al Tako-Yattà
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Giocata del 21/07/2022 dalle 20:16 alle 23:44 nella chat "Piazza Centrale [Oto]"
20:43
Utente anonimo:
Pantaloni neri, comodi a vita bassa del suo equipaggiamento, ove al tascone sinistro porta due tonici mentre al destro il kunai, seppur quello per lei sia arma collaterale, la sua arma reale è la giara Sunodeki forma di clessidra dalla trasparenza ambrata che copre interamente l'area della sua schiena, trattenuta alla vita da una fascia verde che le gira intorno al ventre per poi risalire alla spalla sinistra, nuda e visibile sia frontalmente che alle spalle a causa di una maglia inesistente alle spalle lungo la schiena, per quanto coperta dalla giara principalmente, e composta da un unico pezzo di tessuto color sabbia, elasticizzato, chiuso da una fascia all'altezza dei lombi ed un'altra al collo, quest'ultima coperta dallo stesso coprifronte di Suna. La maglia Shizuka la riconoscerebbe come quella che hanno comprato insieme al basar. I capelli platino che sembrano pallidamente bianchi sono corti e scarmigliati intorno al viso pallido dai tratti vulpidi, come gli occhi le cui palpebre sono internamente contornate di nero. Una figura che di per sè appare bassina, emaciata, magrolina e non femminile, senza trucco o orpelli a contraddistinguerne l'aspetto se ne sta seduta ad una panchina di fronte al locale specializzato in Takoyaki, serviti con varie salse a scelta, di cui ha mandato la posizione a Shizuka in qualche modo, migliorano infatti a vista d'occhio le sue abilità con il nuovo telefono, lo stesso da cui pare sfogliare qualcosa nel modo in cui il pollice si accompagna sullo schermo, fissa con lo sguardo allo stesso mentre attende la Kokketsu con un lieve anticipo rispetto al loro scambio del pomeriggio. [Locale di Takoyaki] Il caldo delle giornate un poco si riduce la sera, lasciando al popolo di Kagegakure di respirare più liberamente. La Kusana cogliendo questa lieve idea ha deciso di vestirsi leggera per gustarsi tutto il freschetto che mai avrebbe potuto ottenere: shorts di jeans, strappati in più punti, scarpe da tennin blu, magliettina blu che si incrocia frontalmente coprendo il seno, chiudendosi dietro al collo, lasciando scoperta la parte alta della schiena e fasciando il ventre. Appena sotto entrambi i seni c'è un piccolo spacco a triangolo per ogni lato e sotto quello sinistro si intravede un altro tatuaggio, quelle poche letterine citanti il nome "HIKO", sulla parte alta della schiena si può vedere la parte superiore di quella farfalla gigantesca che si è posta sul posteriore versante del corpo. Altre farfalle si possono notare al collo, sui lobi delle orecchie e persino poggiata sullo zainetto nero che porta con se. Kimi infatti, quella farfalla di sangue Doku, la segue anche questa sera, per quell'appuntamento per i Takoyaki. I lunghi capelli rossi sono raccolti in due trecce, una per lato, fermate in fondo da quei fermagli che ricordano sempre le ali di una farfalla. Gli occhi blu e grandi sono puntati sul telefono, che tiene nella mano destra, dove sta seguendo il navigatore che dovrebbe condurla al luogo dell'appuntamento con l'amica bionda di Suna. Non dovrebbe mancare molto, tant'è che ormai capita la direzione e il luogo la testolina andrebbe a muoversi intorno, alla ricerca della figura magrolina. Dovrebbe riuscire a scorgerla anche perchè indossa quella magliettina comprata insieme al bazaar. Vi si avvicinerebbe dunque con entusiasmo, inchinando appena la testolina in segno di saluto: << Ehilà Kore! Ti sta davvero bene la maglietta! >> Ecco niente di nuovo, sorriso stampato sul viso, gioia di vivere che sboccia da ogni poro, mentre a confronto l'altra sembra così stanca da essere a un passo dal decesso. [Chakra ON]21:27
Utente anonimo:
[Locale Takoyaki] Non notare Shizuka con tutto quel blu sarebbe come non vedere un tir in mezzo a delle ferrari, eppure la Sunese è distratta a scorrere una chat whatsapp palesemente quando la voce della Kokketsu irrompe a gamba tesa nella sua distrazione, sussulta appena bloccando lo schermo con un istinto rapido mentre gli occhi dalle note mielate vengono sollevati, yrovando prima le nude gambe altrui, poi la maglia a fascia doppia, il tipudio di tatuaggi e di farfalle ed infine gli occhi. <Ciao Shizuka...Davvero ti piace?> A ben vedere non indossa nemmeno la fascia per costringere i seni, e non per la schiena nuda ma perchè è complessivamente così magra -quelli inlusi- che sarebbe inutile dover "sostenere" la sua seconda. Scioglie la mano dal telefono mettendolo in tasca prima di alzarsi. <Sei...Sei tanto elegante, come mai?> Nuda, pareva brutto, ma sembra confusa dal vestiario del ninja medico in qualche modo, tuttavia compostamente non vi si sofferma. <è quello là...> Smuove l'indice destro ad indicare il locale. <Hanno almeno una quindicina di salse diverse, ti consiglio di provare quella alle ostriche.> è un posto specializzato in Takoyaki e nel loro accompagnamento pare, di quelli in cui si mangia velocemente visto che alla buona fanno un piatto solo e le poche alternative per palati fini sono un'eccezione. Riabbassando la mano inizia a camminare. <Come stai? Sei riuscita poi...A fare la mia ricetta? Devo prenderla ogni giorno alla più o meno stessa ora è corretto?> Una conoscenza alquanto rudimentale di quello che ha chiesto a quanto pare, ora in piedi occupa quasi più spazio in spessore grazie alla sua Sunodeki di quanto non faccia in altezza. Attende di capire la fame e la fretta dell'altra per adeguarsi al passo prima che giungano all'interno ove potrà chiedere posto per <due?> Domanda che dal cameriere smuove interrogativa a Shizuka, come sospettasse che la Kokketsu sia in attesa di qualcuno [Locale di Takoyaki] La testolina si inclina di lato, il sorriso permane: << Certo che mi piace altrimenti non te lo avrei detto no? >> Già peccato che la bionda non ti conosca per niente e non può immaginare che tu non faccia complimenti a casaccio giusto per far felice il resto del mondo. L'affermazione poi che le viene rivolta dalla volpina in realtà la stupisce, non pensa di essere eccessivamente elegante, ha comunque addosso dei pantaloncini. << Beh grazie, non penso sia così elegante ma comunque dovevamo uscire insieme no? >> La guarda con quegli occhi grandi e blu, con un'espressione di ovvietà dipinta sul faccino rotondo che quasi sembra assurdo che le sia stata posta una domanda del genere. Poi però il pezzo forte della serata le viene palesato, il locale dove andranno a mangiare, con dovizia di suggerimenti vari. Le manine si portano sotto il viso, si stringono a pugno come per contenere l'euforia del momento. << D'accordo allora una porzione la proverò così! >> Inutile provare a contenerla un attimo di più, si è già avviata verso l'ingresso del locale, forse l'altra ha interpretato quell'uscita come una semplice consegna di ricette ma per la rossa la cosa è molto diversa! << Sisi dopo mangiato te la lascio, ti ho preso anche un pacchetto per iniziare e ho un regalo per te! >> Quindi le medicine non sono il regalo? Niente insomma ormai ha la testa e il corpo proiettati verso i Takoyaki. Una volta entrate è la Sabaku a fare i convenevoli chiedendole distrattamente se siano solamente loro due. Nel giro di pochissimo si ritrova un nuovo visino stupito: << Aspettiamo qualcun altro? Viene anche Akainu? >> Lei certamente non sta attendendo altri, però non sa se l'amica abbia deciso di invitare anche lui dato che abita vicino. [Chakra ON]21:56
Utente anonimo:
[Locale Takoyaki] Sbatacchia le ciglia sugli occhi contornati di nero alla replica di Shizuka sul suo abbigliamento. Dovevano uscire insieme - ovvietà quella- che sembra non spiegare quanto la rossa sia carina. <S-sì è...più che elegante, stai bene è... la maglietta è> Non sembra trovare il termine appropriato inizialmente, le labbra si serrano morbide qualche momento come a rimarcare la sua indecisione. <Procace.> Sentenzia occhieggiandola nuovamente. <Sicura che non aspetti nessuno?> Quel capo biondo e scarmigliato sembra ancor più quello di un bambinello scappato di casa per qualche motivo. <Un regalo?> è lei a trovarsi rallentata quando invece la Kokketsu è già sulla convinta via dell'ingresso, dovendosi trovare a raggiungerla fugacemente con tutta la sua perplessità. <Che regalo?> La curiosità della fennec non si esime, seppur sembri presa in contro piede da un gesto che per come annunciato dovrebbe meramente essere accettato per carineria quale è effettivamente. <Grazie...>Per il pacchetto, per la ricetta, per il regalo o per tutte e tre? Questo non si evince da quel mormorio che pare di colpa, un debito mesto che affonda prima di sgranare gli occhi alla sua domanda. <Chi? Ak- no...No ovvio che no. Gli ho chiesto se posso rimanere da lui dopo ma non ha ancora risposto.> Dinoccola annuendo al cameriere, a quanto pare saranno in due. Peccato per la maglietta di Shizuka, forse avrebbe avuto più degna compagnia con altri, ma quel pensiero la fennec si ritrova a scacciarlo quando prendono posto. <Inizio con la porzione da otto, e salse a parte, ostriche, curry, paprika e maionese. Posso avere doppia erba cipollina?>Il suo ordine è così convinto che deve conoscere davvero quella sottospecie di catena, anche piuttosto intimamente. <Acqua naturale, in bottiglia di vetro, e tè al gelsomino.Tu Shizuka?>Abbassando lo sguardo verso la rossa. <Non farti confondere dalle salse, sono ciotole piccole, con una salsa fai due Takoyaki circa> Eh si, la catena la conosce a quanto pare ben più che intimamente, ma attenderà l'ordine dell'altra. <Come vanno le cose a lavoro?Kan sta bene?> [Locale di Takoyaki] Insomma è chiaro chi sia delle due quella introversa e chi quella espansiva. Ecco però che l'imbarazzo e la ricerca di un termine corretto da parte della bionda finiscono con il mettere in imbarazzo l'altro. Le guance della rossa si tingono di viola, lo sguardo viene abbassato l'entusiasmo si spegne momentaneamente: << Ho esagerato? >> Gli occhi grandi e blu sembrano quasi alle lacrime ora che tornano sul viso dell'altra. << Volevo solo farmi carina per uscire insieme... >> Come se quella risposta bastasse a dichiarare che no, non aspetta nessuno, forse abbiamo scoperto il motivo per cui Shizuka non ha molte amiche femmine. Però l'entusiasmo per il cibo e le domande dell'altra la portano a spostarsi nel locale: << Te lo mostro dopo! Però non vorrei si sporcasse quindi prima mangiamo! >> Praticamente ha già deciso lei come andrà la serata. Viene ringraziata ma quasi non ci fa caso, quando quel due dubbioso le giunge e fa il nome del fidanzato dell'altra. Inutile dire che questo genera una impacciata Sabaku che balbetta in qualche modo una negazione. << Se non ti dovesse rispondere per troppo digli che andiamo a casa di un altro Uchiha a dormire! >> Ovviamente è ironica, non può portare Kore a casa di Yasuhiko a casaccio, però è un buon modo per far ingelosire l'altro. Tuttavia tutto viene messo da parte di fronte all'ordinazione, che l'altra esegue in modo magistrale, dandole dei consigli come se fosse un'abituè del posto. Gli occhi blu la osservano come se la bionda fosse uan divinità dei Takoyaki e cerca di comprendere al meglio la strategia da adottare. << Allora prenderò anche io una porzione da otto ma come salse vorrei ostriche, ponzu, teriyaki e papaya! Io prendo solo dell'acqua naturale fredda con una fettina di limone! Grazie! >> La testolina trecciuta viene inclinata in un inchino formale verso colui che prende le ordinazioni, nel frattempo un paio di domande le arrivano direttamente. << Al lavoro come sempre, però mi stanno facendo lavorare molto con la fisioterapia di recente, per allenare le mie abilità nella ripresa. >> Insomma deve essere un ninja di supporto a tutti gli effetti. Resta però stupita dalla domanda su Kan: << Si sta bene, è un po' stanco perchè lavora parecchio e ha qualcosa di extra. Credo stia facendo un po' troppi straordinari. >> Boffonchia più a se stessa che all'altra. << Akainu invece? Ti ha raccontato che abbiamo battibeccato non appena ci siamo conosciuti? >> Si ha già litigato con il ragazzo della sabbiosa amica, che brutto inizio. [Chakra ON]22:30
Utente anonimo:
[Locale Takoyaki] Nuovamente si ritrova a sbatacchiare le ciglia sugli occhi tondeggianti nel taglio canidae alla questione della Kokketsu. <Ma no...Non hai esagerato. Stai davvero bene> Soffia tirando un sorriso tenue alle labbra sottili e scure sul volto pallido. Una questione che sembra chiusa, se non sua colpa, Shizuka deve aver speso tempo a pensare come vestirsi per uscire con lei e lei a malapena si è preoccupata di farsi i capelli stamattina. Il difetto della Sabaku è palese come lapalissiana sia la sua chiusura. Non commenta inizialmente sul regalo ma l'espressione si fa curiosa. <Va bene...> Arriccia le labbra, non sapendo di cosa l'altra parli è difficile farsi un'idea a quanto pare del livello di gratitudine da mostrare, per quanto ne sa Kore potrebbe trattarsi di un perizoma a forma di farfalla. Mentre Shizuka ordina una capra URLA dalla sua tasca sinistra. <è lui.> Lo sa prima di tirare fuori il telefono il che vuol dire che Akainu ha la suoneria personalizzata di una capra urlante. <Non ci crederebbe comunque...> Dinoccola tirando fuori il telefono per spiare l'anteprima. <Ma gli darà fastidio quindi...> Sì, sta imparando in fretta, ha persino imparato come rispondere rapidamente senza sbloccare il telefono dalla tendina superiore, quell'espressione concentrata muta in un lieve ghignetto prima che rapidamente posi il telefono alla destra delle bacchette. <Ho pensato alla proposta che mi avevi fatto, secondo te quanti anni di studio servono per un chirurgo?> La domanda sembra più casuale, quando si parla dell'ospedale, concesso che lei non pare tipo da toccare la gente. <Mh...> Prima su Kan e poi alla domanda su Akainu si limita a mugolare. Un paio di volte. <Mi ha detto che parli molto, ma questo lo so già> Dinoccola come se facesse fatica a mettere in croce sovrastante i due resoconti del loro incontro. <Ma no, in realtà non mi ha parlato di battibecchi. Si è convinto a uscire senza cappuccio...Da quel che ho capito, l'hai convinto meglio di quanto non abbia fatto io. Quando ci ho provato abbiamo> Solleva le spalle qualche momento occhieggiando il telefono, lo schermo si illumina in concomitanza di un altro urlo caprino. <Diciamo che abbiamo avuto un incontro sgradevole.> Chissà se ha rosicato, il punto di vista di Shizuka è clinico, medico, il suo no. Non ha valenza alcuna se non capriccio ed una insistenza è pericolosa quando si tocca la storia di qualcuno. <Quella farfalla...Mi spieghi la sua storia?> Dopo il silenzio quella domanda sembra seguire un arrovellato pensiero cercando curiosamente gli occhi della Kokketsu con i propri. Come previsto quel posto è quasi una catena, il loro ordine si sta già avvicinando al tavolo visto che fanno solo quello. [Locale di Takoyaki] Evidentemente bastava poco per rassicurarla, un poco di più per far si che quel rossore sparisca dal viso, ma si sa che al pancino della Kokketsu basta poco per prendere il sopravvento, soprattutto se si parla di Takoyaki! Non le da troppe informazioni sul regalo, perchè vuole che sia una sorpresa, qualcosa di inaspettato! Poi però quel suono strano la fa strabuzzare gli occhi, il fatto che l'altra commenti che è lui la fa per un attimo pensare ad Akainu che fa un verso del genere e la fennec che lo registra. Scuote la testa ritmicamente per eliminare quella strana immagine dalla testa, mentre l'altra a quanto pare pensa che il piano della rossa sia un dispetto adeguato per essersi fatto attendere nelle risposte. Quella Capra torna a farsi sentire e questa volta è impossibile non trattenere una risata. << Quel suono è terribile! >> lo dice con un tono e un modo che fanno chiaramente intendere che sia un terribile in senso buono o per lo meno divertente. Poi resta di stucco alla domanda della bionda, tanto da separare un poco le labbra prima di riuscire a farne uscire dei suoni: << E-Ehm.... credo che dipenda tanto dalla tua predisposizione, dalle tue capacità e dalla voglia di studiare. Io in meno di un anno da tirocinante sono passata a praticante. Quindi direi che si può fare in tre o quattro anni? >> Ipotizza, non sa nemmeno lei quanto ci voglia, è molto dettato dalla predisposizione. << Ci stai pensando davvero? >> Quegli occhi blu si illuminano e spengono con una facilità disarmante. Insomma, un carattere decisamente molto espressivo. Ecco forse perchè menziona il fidanzato dell'altra, per portare alla luce anche quell'avvenimento. << Ha deciso di togliersi il cappuccio? >> Ovviamente lei non sapeva un bel niente di questa cosa, non si sono più visti quindi non poteva sapere di averlo smosso psicologicamente in quel modo. << Beh meglio così! Alla fine non credo che qualcuno debba mai vergognarsi di ciò che è...a meno che non sia una brutta persona! >> Chiaro perchè tipo sterminare clan non è bene e nemmeno approfittarsi degli altri. << Comunque credo che il merito sia tuo. Sei tu che hai rotto il guscio in cui si era chiuso no? Se tu non avessi rotto l'esterno io non avrei mai potuto mostrargli un altro punto di vista! >> Insomma, non si prende mai il merito di qualcosa a meno che non sia evidente, e spesso prova pure a non farlo ugualmente. Però è vero che bisogna essere predisposti ad ascoltare gli altri per cambiare idea. I takoyaki nel frattempo giungono al tavolo, proprio mentre la bionda fa la domanda riguarda alla farfalla. La Kokketsu è molto concentrata su quelle palline e sulle salse al momento, anche se le manine vengono testardamente tenute sulle gambe come in attesa. << Di quale farfalla? >> Già domanda lecita, parla di Kimi? O di quella che si è tatuata sulla schiena? O quella che porta al collo? Gli orecchini forse? O i fiocchi nei capelli? [Chakra ON]22:58
Utente anonimo:
[Locale Takoyaki] La risata di Shizuka desta la curiosità della Sabaku. <Devi vedere i video delle capre che cantano per capire...Crea dipendenza.> Rivela non potendo negare nè confermare la sua orribile suoneria. I takoyaki arrivano, occhieggia nuovamente il telefono rispondendo ancora una volta con brevità prima di prendere le bacchette. <Buon appetito!> Sollevandole tra le dita della mano destra, evidentemente dominante, espone un sorriso che sembra più gradevole degli sforzi precedenti. Le sue quattro ciotoline alla sinistra della porzione da otto ricevono l'occhiata seguente, e quella alla paprika è la prima vittima di un primo boccone rapido e voglioso, non sembra fame la sua quanto desiderio, probabilmente non mangia dal giorno prima perchè non avrà pensato ad altro che ai Takoyaki ma quando la capra urla di nuovo guarda il telefono, stavolta non risponde, spiando solo l'anteprima. <Che ti dicevo, non ci ha nemmeno creduto> Non è probabilmente da lei o forse è improbabile di suo. <Ma il fastidio si legge tutto.>Specifica agguantando la seconda polpetta, sono croccanti, street food vero e proprio, la specialità sono le salse ed il fatto che il posto sia mirato alla produzione di quel singolo piatto probabilmente con lieve variazione personale che dona un sapore diverso. La questione dell'ospedale porta il capo biondo a scuotersi appena. <N-no. Non ci stavo pensando...Non voglio toccare degli sconosciuti. Pensavo a studiare la rigenerazione cellulare. Ma non saprei da dove iniziare, e non credo che mi farebbero fare la sola teoria immagino, vero?> La natura del suo interesse è relativamente un mistero, il collegamento è facile. Dopo la seconda si prende una pausa, posando le bacchette si versa il tè, poco, per iniziare a raffreddare lasciando l'infusione principale. Dopo i primi due avidi pezzi la sua ossessione sembra nutrita e sulla cena inizia a temporeggiare, a prendersi tempo così ascoltando le parole in merito al cappuccio senza apparente emozione, se non pensiero meditabondo, mentre soffia al suo tè tra le dita appena strette sul bordo, piccoli sorsi. Non interrompe Shizuka e non si interrompe nemmeno sulla capra che ha urlato stavolta se non quando l'altra ha finito con la domanda sulla farfalla, effettivamente la specificità in caso di farfalle è d'obbligo. <Quella che hai detto che è importante per te...Quella che si muove.> Non sembra sapere come definirla o chiamarla, farfalla pare un concetto troppo lasco pure in quel caso. <Se ne vuoi parlare, certo.> Aggiunge dopo tornando brevemente ad una replica e poi alle sue polpette. Ordinerà dopo a quanto pare. <Cambiando discorso...Conosci i Senjuu? Cioè...ne conosci di persona?> [Locale di Takoyaki] Gli occhietti blu si sgranano, la curiosità riguardo alle capre aumenta. Il cibo arriva mentre lei parla, la Sabaku invece che attendere si avventa sulle palline e ne divora un paio molto soddisfatta. Sarà che viene da Suna ma di solito sono molto calde quelle sferette, per quest la rossa si è costretta con le mani sulle gambe, per non ustionarsi la bocca e godersele al meglio. Ha provato a prenderlo in giro, ma la capra ha decretato di non esserci riuscita, ma per lo meno lo ha infastidito. << Puoi restare da lui? >> La domanda sembra più per curiosità che per ficcanasare o fare gossi, niente di troppo invadente insomma alla quale l'altra potrà anche non rispondere. Però quello che viene fuori successivamente come discorso è un poco più complesso. Le bacchette vengono recuperate, così come una pallina che viene immersa nella salsa alle ostriche, quella consigliata dalla bionda. Dopo qualche giro la porterebbe alla bocca gustandosi il sapore di quella sferetta, del polpo al suo interno e delle ostriche fuori. Sembra soffisfatta, manda giù il boccone prima di parlare: << Sei tu che vuoi sistemargli il viso o lui che lo ha chiesto? >> La domanda sembra banale, ma a conti fatti non lo è, come ha dato al moro un altro punto di vista, forse anche alla fennec ne serve un altro. Non le dirà che la strada che vuole percorrere non è quella della medicina ma quella della genetica, non per il momento, forse in qualche modo per proteggere quella coppia strana. Un'altra pallina verrebbe infilata questa volta nella salsa Ponzu, per poi mangiucchiarla tutta felice. La farfalla scelta è quella rossa, quella che ha un nome che l'altra non conosce o forse non ricorda. << Si chiama Kimi. Le ho dato io il nome. Comunque è solo un dono che mi è stato fatto da un ragazzo prima di andarsene all'altro mondo. >> Insomma non sta mentendo ma non è nemmeno chiarissima. << Io non sono riuscita a curare del tutto le sue ferite, non ho salvato la sua vita quindi ho deciso per lo meno di esaudire il suo ultimo desiderio. Tutto qui. >> Le sorride, anche se indubbiamente è un'espressione meno serena di quella precedente, più difficile da mantenere. Anche se il cambio di discorso repentino la aiuta parecchio: << S-Sì... ne conosco due o tre perchè? >> La mente è volata a Mattyse istantaneamente, che la Sabaku sappia qualcosa? Improbabile, non si fidano di nessuno quei due figuriamoci di una biondina anonima. [Chakra ON]23:23
Utente anonimo:
[Locale Takoyaki] Versa dell'altro tè a raffreddate occhieggiando la curiosità dell'altra in merito allo scambio ormai chiuso e siglato con Akainu.<Mica glielo ho chiesto per avere il permesso, solo che così mi aspetta sveglio.> Snocciola più ferale di quanto non si direbbe, non sei un vero stalker se il tuo ragazzo può buttarti fuori di casa quando dice lui. <Gli ho detto che gli porto i Takoyaki...Tu come torni a...> Prese le bacchette si ssofferma nuovamente sull'altra. <Sai che non credo di sapere dove vivi?> Ora pare una curiosità a cui non aveva mai riflettuto, le sopracciglia si aggrottano ma è alla domanda sul genetismo che si limita a diniegare con il capo tornando alle polpette. <Nessuna delle due.> Soffia riprendendo sensibilità alle papille gustative ora che ne ha tempo. <Il suo viso a me piace così, e lui non mi ha chiesto niente. Però ho come l'impressione che saper qualcosa al riguardo mi...non saprei spiegare, mi sentirei in una zona di comfort maggiore.> Rivela bagnando la polpetta nella salsa all'ostrica un paio di volte, abbondante, prima di mangiarla con meno famelicità delle precedenti. Ora ha anche più tempo di godersene, ascolta la storia della farfalla con dettagli maggiori di quanti non ne sapesse. <Quindi è una sorta di farfalla magica...Kimi.> Constata prendendosi dell'altro tè, come a spegnere il caldo con il caldo. <Perchè l'altra sera sono stata in missione con un Senjuu, ed è stato piuttosto sgarbato. Gli ho chiesto dell'innata del suo clan e mi ha mandata a stendere...Dopo avermi proposto di andare a campeggiare fuori dalle mura.> Mormora quel racconto con il fare eloquente di chi ha patito la tensione passata a pulire in silenzio, che poi a stendere l'abbia mandato lei non pare lenire l'orgoglio della Sabaku. <Volevo solo sapere se lo conoscevi, o se ti veniva in mente un perchè dovrebbe avercela con Suna, o coi Sabaku> Non con lei nello specifico sia mai. <Si chiama Kashirama> [Locale di Takoyaki] Sono già così intimi da poter entrare uno a casa dell'altro a casaccio? Ora si sente davvero una lattante in confronto, però non fa altre domande in merito. Di contro l'altra si accorge di non avere un'informazione fondamentale riguardo alla rossa, qualcosa che non si è mai preoccupata di specificare nemmeno Shizuka, dando per scontato che chiunque conosca l'ubicazione dei Kokketsu in quei di Kagegakure. << Torno a Kusa. Casa per ora è lì. >> Esatto per il momento, lei vorrebbe lo restasse per sempre, ma potrebbero esserci parecchi impedimenti per tale evento, ma ci lavoreranno insieme lei e Kan. Quando l'altra risponde alla seriosa domanda, la nanerottola può concedersi un altro Takoyaki, stavolta avvolto dalla papaya. Ascolta silenziosamente masticando la risposta ottenuta, che per lo meno le conferma che non sia la fennec a voler cambiare l'Uchiha. << Non è un lavoro che può fare solo un medico. Credo che sia necessaria anche una componente di genetica. Posso provare a chiedere a Kan se può farti un riassunto di come dovrebbe funzionare. Se può bastarti al posto di studiare medicina! >> Insomma le sta offrendo una possibilità di conoscenza base gratuita, senza doversi mettere a contatto con la gente, non male per la bionda. Praticamente mentre una parla l'altra mangiucchia e viceversa, così che riescano a gustarsi lo snack senza troppi problemi. << Credo che Kimi sia un legame. Direi che è la definizione più azzeccata vero? >> La testolina viene rivolta verso quell'esserino che come per rispondere aprirebbe e schiuderebbe le ali rapidamente, senza prendere il volo. A quanto pare poi quella domanda sul Senjuu ottiene una risposta banale che le fa abbassare le barriere difensive erette in mezzo istante. Le bacchette si impadroniscono di un'altra pallina di polpo, che finisce nella salsa ponzu nuovamente. Il nome di quel ragazzo le dice qualcosa, ci pensa un pochettino, ci riflettee poi il faccino si illumina: << Kashirama Senjuu? Beh l'ho incontrato una sera, sembrava un tipo tante cortese, mi ha anche regalato una piantina grassa in realtà! Non so perchè dovrebbe avercela con i Sabaku in modo particolare... Dici che ci sono antiche rivalità? >> Le sembrava un tipo a posto, va beh che quella sera c'era anche l'Ishiba a infastidirle il momento, però in linea di massima no lo ricorda male. [Chakra ON]
Giocata del 24/07/2022 dalle 15:33 alle 16:05 nella chat "Piazza Centrale [Oto]"
15:47
Utente anonimo:
In merito a Kusa la fennec si distacca appena dal suo tè, ne cerca lo sguardo. <Non è lontano, posso fare un pezzo di strada con te se vuoi> Considerato che Akainu abita in zona e che ha detto che avrebbe dormito da lui sarebbe una passeggiata digestiva piuttosto larga, eppure il motivo di tale proposta non lo annuncia in maniera aperta quanto dovrebbe per risultare convincente, è quando riprendendo le polpette torna ad ascoltare l'altra che la sua attenzione si risolleva ancora una volta. <Quindi anche Kan lavora in ospedale? Non vi crea mai...disagio questa cosa?> Ad ora tutte le sue curiosità sembrano muoversi su un piano superficiale, è forse l'animo vulpide che le fa sembrare più ataviche di quanto non siano? come se su ogni cosa detta dovesse pensarci sopra, meditarci in qualche modo al punto che alla questione del legame con la sua farfalla si limita ad annuire, come se non volesse invadere dell'altra quello spazio provato che è invece definito. La conoscenza comune con Kashirama la riporta al presente ed al parlato, dopo averne ascoltate le parole.<Non ne ho idea ma non direi, non così su due piedi. L'ho conosciuto una sera ed era stato gentile, poi me lo sono ritrovata in due missioni, nell'ultima eravamo soli a pulire la mensa dei poveri ed ha iniziato ad essere...Scortese. Mi ha chiesto se mi fossi sistemata, senza un motivo vero, e poi ha iniziato a fare domande sul dove dormo, sulle mie coinquiline, mi ha detto che sono io quella sgarbata e che sembro...Tenebrosa credo sia la parola che ha usato.> Racconta accantonando il pasto per qualche momento per tornare al tè, segno che non ha più la stessa fame è che inizia a gustare e temporeggiare. <Quando gli ho spiegato che parte dell'allenamento Sabaku ci porta a dormire all'aperto per abituarci a dover fare missioni anche in condizioni estreme mi ha detto ah, se sei tanto brava perchè non te ne vai a dormire fuori le mura? Così...Cioè, mi ha mandato a morire a caso.> Snocciola facendo un riassunto stretto di quella missione pare, senza approfondirlo in attesa dell'opinione altrui prima di intercettare il cameriere con un'alzata di mano. <Mi fa il conto ed una porzione da dodici con il doppio di queste salse da portare via, per favore?>
Giocata dal 24/07/2022 20:41 al 25/07/2022 00:10 nella chat "Piazza Centrale [Oto]"
[Locale di Takoyaki] Le palline vengono infilate in quella salsa e mangiucchiate felicemente, una dopo l'altra, intervallate dalla chiacchiera che le due stanno facendo, qualcosa di informale, per capire un poco meglio chi siano. << Beh non è nemmeno così vicino, c'è ame di mezzo a farla a piedi. Volendo possiamo andare insieme in stazione a prendere il treno. >> Questi i pensieri, non si chiede quasi perchè l'altra voglia accompagnarla, in fondo fra le due sicuramente è la Kokketsu quella meglio difesa. Ma è anche quella che non si fa troppe domande di solito, soprattutto di fronte a qualcuno che non le sembra per niente sospetto. << Si anche lui lavora in ospedale. E no perchè dovrebbe? Tutti i colleghi sanno della nostra relazione e non vedo dove sia il problema. Spesso inoltre abbiamo turni diversi, oltre che professioni complementari. >> Insomma a lei non dispiace trovarlo lì, incrociarlo per i corridoi o pranzare insieme, anzi vederlo la mette di buon umore la maggior parte delle volte. Poi mentre le palline spariscono con la salsa teriyaki ascolta il racconto riguardante Kashirama, che ora ricorda di averlo incrociato anche alla festa all'Ochaya. << Beh diciamo che non sembri proprio la persona più amichevole del posto, il fatto che tu non voglia avere contatti con estranei non aiuta. Ma tenebrosa non direi. >> Eccolo il commento iniziale brutale e serioso, come precedentemente detto non ha troppi peli sulla lingua. << Però è stato abbastanza scortese invitarti a uscire dalle mura. Magari era solo una giornata storta per lui e se l'è presa con te. Magari ha pensato che ti stessi vantando di quanto sei brava. Ognuno legge le cose a suo modo a seconda della sua storia personale. >> Si insomma, punti di vista, questi spesso mandano a quel paese intere relazioni. A quanto pare però la chicchierata ha portato entrambe a finire quelle palline e quindi ad allontanarsi dal locale, o quanto meno la volpina è di quell'idea, anche se ordina qualcosa d'asporto. << Pensavo di darti le cose qui al tavolo ma posso lasciartele in stazione! >> Insomma, pronta a prendere baracca e burattini e andarsene, anche se finisce di sorseggiare la sua acqua con calma. [Chakra ON]20:51
Utente anonimo:
[Tako-Yattà] Annuisce alla questione del treno andando ad inzuppare l'ultima polpetta di polpo. <Akainu mi ha detto di muovermi, quindi posso accompagnarti pure fino a casa> Il grado di maturità della fennec è tutta lì, nelle piccole cose, ed è cosa appurata per qualche motivo. Finisce l'ultimo boccone ed accostando il piatto sporco non le resta che dedicarsi al tè ora alla giusta temperatura. <Definisci mansioni complementari> Chiede prima di sorseggiare il te, pian piano conclude l'intera teiera e quando versa l'ultima rimanenza di infusione non sta guardando Shizuka nel risponderle. <Giornata storta o no è stato villano...Non mi interessa essere simpatica alle persone, ma sono educata.> Dinoccola accigliando lo sguardo sul fondo di te rimasto, sollevando il coperchio con la mano destra si addentra quasi con la faccia nella teiera. <Toh, guarda...Credo che domani dovrei provare a giocare alla lotteria.> Con la mano sinistra allunga la teiera verso Shizuka. <Non ti pare un drago cinese? Vuol dire soldi.> Cme si fa ad essere così freddi e così superstiziosi? Voilà la Korè. Shizuka pare poi frettolosa di andar via e lei alla rinfusa paga il tutto, mancia inclusa, prende la bottiglietta d'acqua e la mette nel sacchetto da asporto che ha ordinato scattando in piedi con tutto l'impaccio della sua giara contro lo schienale già spostato. <Ma mica ti stavo mettendo fretta aspettami!> Butta lì qualche ryu di troppo probabilmente ma arraffa la sua sporta di cibo, i Takoyaki presi per dopo nella sinistra e la destra che si fa libera dopo aver riposto il suo telefono lasciato sul tavolo mentre si avviano all'uscita. <Almeno ti è piaciuto il posto?> DOmanda con fare curioso eppure in qualche modo petulante, come se fosse qualcosa a cui tiene [Locale di Takoyaki -> Verso la Stazione] Ah quindi è lui che ha fatto ordinare d'asporto la biondina, per quello nonostante le parole sembra avere fretta di spostarsi. Però c'è ancora il tempo per qualche scambio di chiacchiere sedute al tavolino almeno in attesa della schiscetta. << Beh io sono concentrata sulla cura dei pazienti, la riabilitazione e il recupero delle loro capacità nonchè nel salvare la pellaccia. Lui ha preferito specializzarsi nel campo della genetica, quindi ricerche in laboratorio e cercare di migliorare la scienza che al momento possediamo. >> In quel senso complementari, uno necessario alla sopravvivenza dell'altro e viceversa quasi come i due ragazzini ormai. Poi alla difesa di Kashirama risponde sempre un poco piccata, lamentandosi della villaneria subita. La rossa scoppia a ridere però non perchè non prenda sul serio le lamentele altrui ma perchè le viene in mente un ricordo: << Beh sai, se ci si fermasse alle prime impressioni io e Kan non ci saremmo mai fidanzati! Spero avrà modo di scusarsi quel tipo! >> Insomma tanta pazienza anche con i cafoni, ma non tutti ne sono in grado, per questo spesso si pede l'occasione di trovarsi d'accordo. L'amica finisce di sorseggiare il suo thè nel quale ci trova persino, a suo dire un drago cinese. Quegli occhioni blu si affacciano alla tazza con curiosità, cercando di intravedere quella figura che con poca difficoltà si mostra agli occhi dell'artista. << Non sapevo significasse soldi! >> Insomma lei non vive di queste tradizioni e dicerie, è un po' più sempliciotta. Quando è la Kokketsu a spicciarsi, lasciando la sua parte del conto sul tavolo a quanto pare l'altra ne resta stupita: << Scusa. Pensavo avessi ordinato in fretta per raggiungere Akainu! >> Già perchè in fondo quel faccino tondo ha ben capito che quel può aspettare in realtà significa l'opposto. << Il posto è fantastico! Però dobbiamo tornarci! Ci sono troppe salse che non ho ancora provato! >> L'entusiasmo della nanerottola è palese, non sta mentendo probabilmente ci porterà pure l'amico d'infanzia e il fidanzato, sarebbe un ottimo posto per far si che si incontrino. Si avvierebbe comunque ormai verso la stazione, ma sicuramente con un passo normale, senza fretta aggiuntiva. [Chakra ON]21:30
Utente anonimo:
[Tako-Yattà >Stazione] Ascolta con attenzione la differenza di mansioni tra lei e Kan ed orache hanno appurato di aver tempo quantomeno sistema la sua bottiglietta di vetro in verticale cercando di non fare danno mentre lascia i ryu sul tavolo. <Capisco...Beh, si, mi piacerebbe imparare qualcosa. Ho un buon controllo del Chackra, tutti noi Sabaku l'abbiamo...è toccare la gente che non mi piace.> Probabilmente sarebbe un buon medico ma lo schifo per il contatto altrui, soprattutto la saliva, sarebbe un ostacolo non indifferente a differenza di un lavoro laboratoriale. Prendendo il suo sacchetto si alza definitivamente in piedi e la mano destra libera sfarfalla per aria un borbottio sull'argomento Kashirama, come se scacciasse una mosca. Non ne riprende sulla via della porta. <A mia madre piaceva leggere i fondi di tè, non mi ha davvero insegnato quindi vado a casaccio, però mi piace farlo.> Il passato è palese ma questa è cosa che Shizuka ormai sa o ha sicuramente compreso seppur ridacchi, genuinamente, ormai fuori dal locale. <Ho rdinato in fretta perchè mi ha detto che li voleva, e so che mi sarebbe rimasto il tarlo fisso...Ma non ho mai detto che gli arriveranno caldi e visto che sembra aver fretta sono più contenta che rosichi, faccio pure qualche fermata con te!>Conclude dispettosa alla stregua di un bambino ma reale nell'ammettere di aver ordinato di corsa perchè altrimenti quel dovere l'avrebbe ossessionata per tutto il tempo rimanente. Una sincerità concreta di chi conosce il parametro delle proprie piccole e grandi ossessioni. <Perchè dici che non vi sareste mai messi insieme?> Ormai per strada torna su un discorso antecedente ma evidentemente non dimentico. <Ti va di raccontarmi come vi siete conosciuti? Mi...> Ne cerca il profilo. <Mi piacerebbe.> Ascoltare, curiosare nella vita dell'altro, è davvero qualcosa che sembra muovere la fennec ed in quel caso con una tenerezza che non ha sovente. [Verso la Stazione] Insomma non le dispiace l'argomento è solo il contatto fisico che la indispone enormemente: << Ti comunico allora che un poco di gavetta ospedaliera la fanno anche i genetisti! Quindi pensaci bene e informati! >> Insomma che non si lanci in qualcosa che poi potrebbe essere controproducente, non quanto meno per colpa della rossa! L'argomento Kashirama viene abbandonato, preferisce sistemare con calma le sue cose prima di uscire dal locale e menzionare sua madre: << Mi dispiace che non ci sia più. Ma è carino che tu condivida questa passione, magari in biblioteca un libro a riguardo si trova! >> Insomma quel passato non viene ignorato, la madre chiaramente non è più presente nella vita della Fennec ma è sempre meglio concentrarsi su qualcosa di positivo, ovvero quel legame che resta anche se sbiadito. La bionda spiega il perchè abbia ordinato subito, quasi per fare un dispetto all'altro, sembra che le piaccia prenderlo in giro o infastidirlo, cosa che, a dirla tutta, la Kokketsu fatica molto a comprendere. << Ma come mai gli fai tutti questi dispetti? >> Insomma lei che per definizione è una tsundere, una volta trovato l'amore della sua vita gli darebbe tutto senza riserve, è l'approccio iniziale che lascia a desiderare. Ed è proprio di quello che poi si interessa Kore, in maniera molto innocente, forse più di quanto sia mai stata, un interesse quasi tenerello. << Kan è un ragazzo molto bello. Esteticamente e internamente parlando ma è molto fragile anche se non lo fa vedere a nessuno. >> Sembra quasi un racconto mistico partendo in questo modo. << Io sono fortunata, ho l'occhio dell'artista, i miei genitori mi hanno sempre insegnato ad andare oltre alle apparenze. E quindi quella maschera che solitamente indossa mi è subito sembrata palese e non mi è mai piaciuta. >> Insomma, un ragazzo che non aveva la minima intenzione di mostrarsi al mondo, per paura, per presunzione, per ignoranza, vari i motivi ma ad ogni modo questo era. << Ci siamo conosciuti nel quartiere tecnologico di Ame. Io avevo appena seguito una lezione su un nuovo macchinario medico e lui mi è corso incontro e mi ha abbracciata fortissimo perchè mi ha scambiata per la sua migliore amica... >> Kushina, pace all'anima sua. << Non puoi immaginare che sfuriata io gli abbia fatto! Ma ti pare che uno sconosciuto può mettermi le mani addosso e poi nemmeno scusarsi? Ha oltretutto enfatizzato fino alla morte che avevo delle tette enormi! Non che non sia vero ma è indelicato farlo! Mi ha fatta imbestialire! >> E il tutto è condito da un tono accalorato, nervoso, sembra che il solo pensiero la indisponga tutt'ora. Insomma non ha problemi con il contatto come Kore ma non vuole essere toccata dagli sconosciuti senza riguardo. [Chakra ON]22:17
Utente anonimo:
[Stazione] Annuisce debolmente alla questione della gavetta di Shizuka, segno che sta iniziando a prendere sul serio quella proposta è proprio il silenzio delle sottili labbra scure serrate quando gli occhi si sollevano ad una luna felicemente libera di nubi. La questione del dispiacere sulla madre viene assorbita con un'occhiata in tralice, non ne risponde, quindi semplicemente non ne parla malgrado gli anni passati. <Non sono una grande frequentatrice di biblioteche, quale mi consigli?> Ce ne saranno più di una e dubitiamo che siano quelle dell'accademia a cui l'altra fa riferimento. Alla domanda di Shizuka sui dispetti torna a guardare in alto, mentre passeggiano verso la stazione si fa silente come se ci stesse pensando. <Non li chiamerei dispetti.> Soffia, qualche momento in cui la voce appare più calda. <è più uno stuzzicarsi, è reciproco...>Inclina appena il capo dai corti capelli biondi scarmigliati, in quella risposta sembra non trovare le parole come se dovesse scavarle assai distanti da quel concetto. <Quando ti ho detto che non ci crederebbe, so che quando glielo ho detto ha sorriso. Lo so anche non vedendolo...è il nostro modo di addomesticarci. Va bene così> Sembra una conclusione effimera quanto perentoria eppure si fa reale, quando gli occhi dalle note sabbiose si riabbassano nuovamente sul profilo della Kokketsu. Ne ascolta la storia annuendo sulla bellezze di Kan. <Lo so, gli piace pure dirlo quanto è bello eh? Ma Gaara di più>Dinoccola sul bell'aspetto dell'altro, ma non la interrompe più seguendo tutta la storia, immancabilmente abbassa gli occhi sui seni di Shizuka. <Beh> A difesa di Kan le scappa giusto quel belato sulle dimensioni del seno altrui, alla fine però concede una risata più leggera, vago e strano che abbia riso tre volte quella sera, oltre le dita di una mano quel conto va portato dritto all'ospedale. <Insomma...Un odi et amo. Guarda il lato positivo, tu non sei finita in un Genjutsu doloroso durato settimane...>La busta nella mano destra oscilla appena, un passo falso, forse troppo rapido che si interrompe. <ASPEEEEEEEEEEEE> Spalanca le fauci la fennec cercandone gli occhi. <Momento! Ma quindi tu mi stai dicendo che neanche lo conoscevi e strizzava le tette alla sua migliore amica che ha scambiato per te ed è A_N_C_O_R_A VIVO?!> [Verso la Stazione] Il faccino vira verso il cielo, la domanda è per lei abbastanza importante quindi qualche secondo d'attesa è d'obbligo: << Bh la biblioteca che si trova in centro a Kagegakure è una delle più fornite in assoluto. Anche quella di Konoha non è male anche se preferisco quella di Kusa. Conosco solo queste per bene quindi non saprei indicarti altro. >> Insomma una risposta semplice la piccoletta non la da mai, sempre aggiunge particolari e informazioni probabilmente superflue. Poi quella domanda uscita per ignoranza riguardo all'Uchiha ottiene davvero risposta, mugugnando un pochino, cercando di spiegare un concetto astratto. Sorride alle affermazioni altrui, in fondo si vede che si è proprio innamorata di quel tipo tutto fissato con le proprie cicatrici. << Beh presumo che ogni coppia abbia il suo modo di interagire e comportarsi. Anche i miei sono diversi da me e Kan. >> Due genitori che sono onnipresenti nei racconti della Kokketsu, un legame profondo e intenso che indubbiamente l'ha forgiata. E' dopo quel commento che il racconto inizia, interrotto solo da pochi commenti di Kore sparsi qui e la, soprattutto sulla bellezza di Kan della quale il Sumi si vanta costantemente, cosa che la rossa sa bene e superbia che spesso canzona. Pure l'amica conviene che quel seno sia effettivamente enorme, arrossirà appena a quello sguardo evidentemente ridiretto al davanzale, senza commentare oltre perchè non è quello il punto! Che colpa ne ha lei se madre natura le ha regalato tutta quella roba? << Credo che nel Genjutsu ci sia finito lui. Io ero fidanzata. >> Ecco lì l'inghippo, lei non era single quando tutto ciò è accaduto e non è iniziata li la loro relazione ma solo molto dopo, ma in fondo la fennec ha chiesto come si erano conosciuti, non quando e come si sono innamorati. << No era proprio un odio e odio! >> All'inizio lei non poteva proprio vederlo, gli ha gridato contro per tutto il tempo, andandosene furente. Poi però dopo qualche passo, la Sunese realizza qualcosa, fermandosi quasi dal proseguire il passo: << NOOOOO! Non mi ha strizzato le tette! Mi ha abbracciata come si abbraccia una persona normalmente! La sua migliore amica era dispersa... >> Esatto era, ora sanno esattamente dove si trova, lui era solo molto felice di vederla ma non è stato inopportuno, non con i gesti. [Chakra ON]22:41
Utente anonimo:
[Stazione] La mano destra libera si dedica al telefono dalla tasca all'ennesimo urlo di capra, come predetto sorride, è quello il modo di relazionarsi evidentemente, non un dispetto di cui si tinge solo perchè sta allungando la sua serata con Shizuka. La risposta è breve, rapida, gli occhi destinati al telefono all'ennesimo urlo di capra cui non risponde più destinandolo alla tasca<S'è messo a fare il maniaco, tutto a posto vedi? Nessun dispetto.> La domanda su cosa Akainu ritiene sarà lasciato aperto resta irrisolto a quanto pare, limitandosi ad accogliere i suggerimenti sulle biblioteche in silenzio per quello che sono ovvero un consiglio prima che il blocco sulla questione palpeggiamenti, che supera a quanto pare la retrograda decenza Sabaku, non venga spiegato dalla Kokketsu strappandone un sospiro. <Va bene...Ma non ti fare molestare dalla gente così Shizuka, andiamo...Sei piccola e potrebbero approfittarsene!> Che poi l'altra sia probabilmente otto volte più forte di lei dall'aspetto non pare e quel commento appare pregno della vecchiaia della bionda. <E comunque a me non andrebbe mica tanto bene un'amica che si abbraccia credo...Cioè a te va bene così? Che Kan abbracci le altre? Io gli avrei già messo gli scorpioni nel cucino probabilmente.> MODERNI, i Sabaku sono gente molto moderna, aperta, e per nulla vendicativi tantomeno stalker non scherziamo con le cose serie, non ha corrotto la vecchia davanti a casa di Akainu per farsi dire chi vede passare, nonono lei non le fa queste cose brutte. Anche stavolta quel che sembrava ignorato, quando riprende a camminare, sembra solo accantonato. <Sul modo di interagire tocchi un tasto dolente, non ho mai avuto un...tipo> Beh si vede, ragazzo già suona brutto. <Quando mio fratello era vivo uscivo coi suoi amici, mi piacevano anche ma io ero piccola per loro...E poi Kombu, beh. Non è stato così importante avere a che fare con qualcuno.>Tutto sembra come l discorso della madre, riassunto ai minimi termini e semplificato.<Devo farti un regalo ma non so cosa ti piace, a parte le farfalle> [Stazione] Quelle capre tornano ad allietare la serata, così come la rassicurazione che sia tutto a posto fra loro, anche se la frase del maniaco non convicne appieno la rossa, il cui sguardo si fa dubbioso ma non domanda olte. Il discorso biblioteca viene raccolto e accantonato, surclassato sul fare da mamma dell'altra. Questo fa si che alla piccoletta scappi una risata, una di quelle sentite e di gusto. << Non ti devi preoccupare per me Kore. Ti assicuro che so difendermi da sola e che Kan non mi ha più sfiorata dopo la strigliata che gli ho dato la prima volta. >> Si interrompe come se avesse trovato un problema in quella frase. << Non mi ha mai più toccata finchè non l'ho costretto io. Sono sempre stata io ad allungarmi verso di lui, per un bel po'... >> Il tono è sommesso, sembra quasi realizzare la cosa mentre la espone a voce alta, il rispetto del bianco nei confronti di lei è sempre stato totale dopo i primi due incontri. << Io non ci trovo nulla di male... L'importante è che io lo sappia. Lui ha scelto me, io ho scelto lui. Lui è Mio e io sono sua. Può abbracciare chi vuole, l'importante è che ami solamente me. >> Insomma scelta libera Kan eh? L'importante è che restino quella cosa unica che sono in quel momento, per sempre. Decisamente diverse le mentalità che si vanno a scontrare, la più infantile delle due con un concetto molto diverso da quella che dovrebbe essere l'adulta della situazione. Passo dopo passo in ogni caso sono giunte alla stazione e in poco alla banchina. Ascolta il dire altrui sul modo di fare, di interagire con l'altro; i racconti sul passato, il fratello, gli amici, forse il primo amore. << Io non credo che ci sia un modo giusto Kore. Devi solo fare quello che ti senti. Se è quello giusto penso che ti capirà e accetterà per come sei no? Troverete insieme il modo di camminare in due no? >> Sognatrice, positiva, sempre con lo sguardo al meglio e mai al peggio, quella sorta di paradossale boccata d'aria fresca che nel mondo ninja non esiste quasi. << Perchè devi farmi un regalo? Mi hai già portato al miglior posto di Takoyaki del secolo! >> Per lei quello è un dono più che apprezzato. << A proposito... >> Senza pensarci due volte andrebbe a sfilare lo zainetto da dietro la schiena, aprendolo ed estraendo un sacchettino. All'interno dello stesso la Sabaku potrà trovare la ricetta necessaria per l'anticoncezionale, una scatola dello stesso già pronta all'uso e un rotolo di carta. << Quella è la sorpresa di cui ti parlavo, Akainu mi ha aiutato a realizzarla. >> Beh diciamo che è un parolone, però effettivamente l'Uchiha le ha dato la dritta giusta per rappresentare al meglio ciò che voleva. [Chakra ON]23:11
Utente anonimo:
[Stazione] Le rassicurazioni dell'altra vengono accolte con un assottigliarsi appena delle palpebre. <Ma non intendevo Kan, intendevo che tu...> Il discorso decade, la realtà è che la Kokketsu sembra così vulnerabile che probabilmente la bionda è conscia di quanto non lo sia, non nel ferirne il corpo ma l'animo? Quello è cosa assai diversa. Qualcosa che accantona, non sta a lei proteggere nessuno, non l'ha mai fatto. <Io non penso che una donna debba allungarsi...> L'animo retrogrado torna ad emergere in quella frase sull'allungarsi e lo fa in maniera bizzarra, non oserebbe un primo passo, forse sbircerebbe come ha fatto, attenderebbe, ma non oserebbe, fatto sta che il capo si scuote con una certa convinzione. <Siamo diverse, capitasse al contrario altro che io lo sappia, ringrazino i Kami che io non lo sappia mai, mi toglierebbe il sonno.> Diventerebbe ossessione, e lei conosce il peso delle ossessioni, un fennec sa quanto costa un'ossessione, è temibile, diventa tarlo, cancro della mente, del benessere, del sonno, del vivere. Gli occhi sgranano a quella domanda, perchè dovrebbe farle un regalo? Il miglior posto. Le labbra si schiudono appena, svelano lo stupore sul pallido volto della Sabaku. <Perchè...> Perchè? Le parole sono un tale limite per quella sabbiosa creatura che dirne sembra diverso dalla mera chiacchera, ascoltare è piacevole, essere curiosi, parlare...è come schiudere un muscolo aperto e tangibile ad altre dita. Serve qualche momento palese alla creatura per distendere il viso sforzando un sorriso, gli occhi che si chiudono. <Perchè le persone scompaiono.> Il passo si ferma, lasciando oscillare la busta da asporto, ormai prossime alla stazione quello stop dei piedi è quasi una paresi improvvisa. <Se io scomparissi, non avresti niente di mio.> Sembra una conclusione tanto semplice eppure così meditata, qualcosa di pensato più tempo che quella sera, il non trovare qualcosa di opportuno a quel grado di conoscenza superficiale per l'altra ma unico per la Sabaku che ra riapre gli occhi con la determinazione di chi sta dicendo qualcosa di tangibile e convinto. Le parole mozzate quando le viene offerta una busta, cosa che la porta a posare il cibo a terra per osservare il contenuto. Le pillole, la ricetta ed un rotolo. Posa tutto nella busta tranne quel rotolo. <Cos'è?> Cerca di spiegarlo, ignorando che l'altra nomini l'aiuto di Akainu, per scoprirne il contenuto. [Stazione] Insomma l'innocenza di Shizuka porta l'altra ad abbandonare l'argomento, troppa luce tutta insieme fa male e quella cosina dal sangue nero brilla più di tutte le stelle nel cielo! << Allungarmi nel senso che sono stata io a toccare lui. Prima col il tatuaggio, poi tenendogli la mano quando è rimasto a casa nostra a dormire, quando gli ho fatto mangiare i takoyaki... >> Il viso si tinge di viola, senza pensarci quella volta aveva fatto qualcosa di estremamente imbarazzante. Soprassediamo! L'altra a quanto pare non consentirebbe a nessuna di avvicinarsi al suo uomo, questo lo terrà a mente se mai dovesse diventare troppo amica di Akainu per rispetto nei confronti della bionda manterrebbe una debita distanza, a meno di cure necessarie si intende. Poi quella domanda posta in maniera tanto superficiale riceve una risposta decisamente più profonda, alla quale non viene contrapposto nulla, preferisce darle quel sacchetto, quel regalo che effettivamente lei ha creato solo per l'altra. Nel momento in cui la Sabaku apre il rotolo di carta e lo distende, davanti ai suoi occhi dovrebbe palesarsi un semplice disegno fatto con gli acquerelli, una distesa sabbiosa, sullo sfondo un'oasi, come quella presente nel distretto di Suna, qualche palma a fare da contorno e dietro uno di questi alberi ecco spuntare la figurina minuta di Kore. Le fattezze sono praticamente le medesime però semi nascosta, si riuscirebbe a intravedere solamente una lunga coda simile a quella di un fennec, e la tesolina, sulla quale compaiono due grandi orecchie, del medesimo animale. Ai piedi della palma ci sta quella giara che l'amica porta sempre sulle spalle, simbolo indissolubile della sua essenza. Particolarità di quel disegno è inoltre il fatto che tutta la sabbia sia in tre dimensioni, ovvero sia stata incollata sopra il foglio della polvere color sabbia che se toccata risulta ruvida al tatto, ricordante così le sabbie desertiche in maniera più efficace, senza però distruggere la composizione artistica. << Lo so che le persone scompaiono... >> Lei di Ryoma non ha più nulla se non quel ritratto in camera propria che tiene come un cimelio. << Però ti restano dentro. Non servono prove fisiche della loro esistenza, se lasciano un impronta dentro di te. >> Gli oggetti in qualche modo si rovinano, si rompono, si deteriorano con il tempo. L'animo invece resta segnato da ogni dolore, da ogni perdita, da ogni lutto, modificando e donando qualcosa di nuovo a chi lo subisce. << Poi ora hai un medico a cui rivolgerti. Non sparirai così facilmente! >> Le sorride, come se quella promessa di cure gratuite potesse in qualche modo rassicurarla. [Chakra ON]23:49
Utente anonimo:
[Stazione] Osserva l'altra arrossire, sbircia la vita degli altri come è tipico dei Sabaku: da fuori. L'incapacità di arrossire se non di rado è ancora peggiore della capacità di ridere, vedere qualcuno divenire paonazzo come in quel frangente è fonte di stupore che si distrae sul rotolo, unica cosa rimasta tra le sue mani mentre il sacchetto da asporto si è gonfiato. L'occhio sul disegno cade per primo sulla Sunodeki, come se la sua presenza fosse secondaria a quella del suo vero amore, la coda e le orecchie, la sua figura dietro quella giara, curiosa in quelle fattezze ferali. Vi rimane per diversi momenti, scandaglia il disegno. La sabbia ruvida non ha bisogno di essere concepita al tatto, è una Sabaku, potrebbe vedere le scremature di ogni granello senza toccarlo e lo vede -La bellezza-. C'è qualcosa in quel dono che strappa la fennec al presente, dalla palpa alla giara, dalla coda alle orecchie. <Shizuka.> Le mani tremano appena ma è il modo in cui richiude il rotolo, piano, come qualcosa di estremamente prezioso che rivelano il sentimento verso l'oggetto. <Mi guardo allo specchio come tutti...Ma non ho mai visto me.> Non si cura, non si trucca, a stento si pettina e si vede, ma quel commento va oltre. Quando risolleva l'alone lucido degli occhi contornati di nero non si parla di riflesso ma di una realtà. Nessuno ha mai visto del fennec in lei, nemmeno i suoi genitori, è sempre stato Kombu quello dotato, affabile, simpatico, coinvolgente. Di tutte le stranezze dei fennec lei non ha mai avuto nulla se non l'astuzia mai riconosciuta e la curiosità atavica delle volpi, i fennec brillano, oro di simpatia che lei non ha, e quella coda e quelle orecchie su di lei in un disegno sono una spada di Damocle mai realizzata. Come se qualcuno potesse vedere un sangue mai davvero risvegliato quel rotolo viene preziosamente richiuso. Appenderlo accanto al suo poster di Gaara seminudo sarebbe no sgarbo, non per lei, percè potrebbero vederlo le altre, vedere le cose come qualcuno che la conoscono, non potrebbe mai donare quella vista alle sue coinquiline. Forse a casa di Akainu, dove sarebbe prezioso e sicuro? Forse, ma è cosa che deve meditare mentre avvicina il rotolo al petto scarno abbassando appena il viso in quella riflessione. Non c'è un posto adatto per uno specchio di sè, non ne ha uno in cui appendere qualcosa di tanto presioso e per quanto triste sia quel pensiero l'udito viene risvegliato, l'altra sta parlando e merita ascolto. Sorride appena quando solleva gli occhi lucidi. <Ma mica un medico così, ho il miglior medico del mondo ninja.> Ma le serve qualche momento, ancora, abbracciata al rotolo, per riprendere a parlare davvero e camminare. Non lo direbbe ad Akainu, non quella sera, è una cosa sua anche se la mente della fennec metabolizza le pareti di quella casa come l'unico luogo in cui apporrebbe quel disegno, perchè poi? Il petto fino e scarno si rigonfia di un fiato necessario mentre le braccia si fanno rigide intorno al rotolo richiuso. Le persone restano, lasciano impronte. Come far breccia in una creatura dalla mente affollata? Così, con pochissime parole. Sentirsi soli malgrado tutto è come mettere a tacere un pensiero, mentre la saliva si accumula tra le fauci della fennec l'immagine di Kombu è più logica ora di quando sia stata lei stessa a nominarlo, tutto parla di lui, due orecchie, una coda, il sangue fennec che lei non è mai stata all'altezza di rappresentare ma che qualcuno ha visto, disegnato al rilievo delle sabbie. Le gambe cedono con una finzione lieve, quella che va alla sua busta pienissima dove il rotolo viene rimesso nella busta coi farmaci a protezione dal cibo che la principale contiene, allungando il braccio tremando con una compostezza fredda che è sua, che non è fennec, che è Kore. <L'appenderò in un posto bellissimo per me. Te lo prometto> Nemmeno la ringrazia, quando si solleva con il sacchetto e quella sua conclusione fredda sorride troppo, sta tendendo le labbra cercando il viso della Kokketsu. <Fanculo Akainu, ti accompagno fino a casa così vedo dove stai, in fondo dovevo venire a cucinare da te. Sono con la mia amica imparasse ad aspettare andiamo.> Comunica con direzione precisa ai tornelli della stazione, irremovibile, scavalcando Shizuka e le sue volontà{exit} [Stazione -> Casa (?)] Ha fatto centro di nuovo, lo dimostrano quelle poche parole che l'altra esprime, lo dimostra come stringa quel rotolo come se fosse un dono immenso. Non dice nulla, le lascia il tempo di osservare, controllare, vedere se ciò che è rappresentato le piace. Per l'ennesima volta quegli occhi blu hanno guardato di soppiatto qualcuno, lo hanno scrutato e lo hanno ricomposto sulla tela, mettendolo a nudo e mostrando la sua vera natura, quella che mostra alle iridi di una ragazzina piena di positivismo. A quanto pare la ragazzina di Kusa è riuscita a scorgere qualcosa che l'altra di Suna non riesce a vedere, mai guardandosi allo specchio. Ma questo la Kokketsu non lo sa, non conosce la storia altrui, non abbastanza, quel disegno arrivato come dono prima ancora che la sabbiosa possa aprirsi evidentemente è stato qualcosa di magico. Quelle brevi parole riguardo alla perdita, quell'ironia che cerca di metterci viene ricambiata con serietà, con trasporto, riceve un complimento che inevitabilmente porta le guance a tingersi di violaceo, quel colore strano per arrossire, dovuto al sangue nero. Nasconde l'imbarazzo nel silenzio, lasciando quell'altra in quell'estasi mistica nella quale è caduta. Ripone il tutto con accortezza, sembra per lo più persa nei propri pensieri che la chunin non vuole disturbare. << Sono contenta che ti sia piaciuto! >> Le sorride, il tono composto, senza essere troppo acuto nonostante la vocina che la caratterizza. Il sacchetto di cibo viene recuperato ma inaspettatamente invece che dirigersi verso Oto la Fenneck decide di muoversi verso l'amica. Un sorriso sul volto, uno in più in quella serata, evidentemente la presenza della rossa aiuta in questo. Akainu viene dimenticato, Kore scavalca i tornelli e prende posizione, imponendosi di tornare a casa con la nanerottola per scoprire dove abita. << Ehy ma potremmo farlo anche un'altra volta! >> A nulla varranno le lamentele di Shizuka, l'altra a quanto pare ha ribrezzo nel toccare gli altri, ma in quanto a testardaggine non è seconda a nessuno! A quanto pare l'Uchiha non dovrà preoccuparsi troppo che la nanetta lasci indietro la sabbiosa, ormai sono decisamente amiche. [Chakra ON][//END grazie <3]