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con Kashirama

15:03 Utente anonimo:
  [Pressi Mensa Poveri] è in larghissimo anticipo, palesemente, come palesemente non ha di meglio da fare visto che gli allenamenti sono soppressi in giorno di missione per i Sabaku. Ha deciso quindi quantomeno di avvicinarsi alla zona con l'intenzione di trovarsi qualcosa da fare nei pressi, ha comprato un vero telefono ormai e lo tiene, silenzioso di mancate risposte, al tascone laterale sinistro dei pantaloni comodi a vita bassa neri insieme ai due tornici. Al tascone destro il kunai, seppur quello per lei sia arma collaterale, la sua arma reale è la giara a forma di clessidra dalla trasparenza ambrata che copre interamente l'area della sua schiena, trattenuta alla vita da una fascia verde che le gira intorno al ventre per poi risalire alla spalla sinistra, nuda e visibile di una maglia che semplice sembra l'unico vezzo della sua figura, difatti posteriormente il tessuto è inesistente, per quanto coperto dalla giara, e la maglia è composta da un'unico pezzo di tessuto color sabbia, elasticizzato, chiuso da una fascia all'altezza dei lombi ed un'altra al collo, coperta dallo stesso coprifronte di Suna.
I capelli platino che sembrano sbianchirsi sotto il sole alto sono corti e scarmigliati intorno al viso pallido dai tratti vulpidi, come gli occhi le cui palpebre sono internamente contornate di nero. Una figura che di per sè appare bassina, emaciata, magrolina e non femminile, senza trucco o orpelli a contraddistinguerne l'aspetto. Gli occhi dalle note del miele di mandorlo si soffermano sulla struttura della mensa, il passo rallenta ed il sospiro si lascia andare come se fosse sconfitto. <è enorme...Pulirla richiederà tutta la notte.> Non sarebbe sola ovviamente ma non sa chi altri dovrà incontrare, eppure la grandezza della mensa dei poveri sembra in qualche modo incupire la fennec. {1xkunai, 1x Tonico chackra, 1xTonico Salute}

15:33 Kashirama:
  [pressi mensa poveri] Girovagare per le strade di Kagegakure senza una vera e propria destinazione non è tipico del giovane Senjuu il quale, le poche volte che raggiunge il centro della città, lo fa unicamente per commissioni personali o affidategli dal clan e dai parenti. Questo pomeriggio tuttavia si rivela essere uno di quei sporadici momenti della settimana in cui Kashirama non ha nulla da fare dopo l’allenamento mattutino e di conseguenza lo shinobi, desideroso di prendere un po’ d’aria estiva, ha deciso di allontanarsi da casa sua e procedere in direzione della città che tanto detesta. Finalmente la temperatura ormai calda ha spinto il Senjuu a scegliere un abbigliamento certamente più leggero del suo solito; ai piedi porta dei vecchi e semplici stivaletti da ninja neri, la cui parte superiore è coperta da un lungo pantalone color legno scuro che avvolge le gambe lunghe del giovane: sulla coscia destra è legato il porta kunai con all’interno due delle armi citate, mentre il portaoggetti contenente telefono, coprifronte e portafoglio è assicurato alla vita del ragazzo il cui busto è rivestito da una semplice canotta bianca a sua volta è coperto da un leggero haori a mezze maniche color verde scuro come una foresta. I capelli lunghi e mori sono legati in uno chignon sbarazzino, una delle acconciature preferite del Senjuu, che non riesce a tenere indietro i ciuffi anteriori ribelli ricadenti sul viso abbronzato e cosparso di lentiggini del proprietario, andando qualche volta ad intralciargli la vista già relativamente scarsa e aiutata dall’uso degli occhiali rettangolari posati distrattamente sul naso. Osservando grazie alla sua altezza l’ambiente circostante, Kashirama nota come in quel momento si trovi nei pressi della mensa dei poveri che tra qualche ora dovrà aiutare a pulire e perciò, scrollando leggermente le spalle, cambia direzione e si incammina verso il luogo della futura missione nel mentre che la mano destra, tirato fuori uno dei bastoncini di dango appena comprati dalla busta tenuta dalla sinistra, l’accompagna alla bocca. Avvicinandosi dunque alla metà intravede dei ciuffi color platino abbastanza familiari e ciò lo porta ad approcciare la figura minuta ora situata davanti a lui che sospira quasi affranta. < Beh spero che tu abbia dormito bene allora > esordisce con tono profondo tranquillo, rispondendo alla frase della coetanea alla quale rivolgerà un sorriso pacato nel momento in cui questa si volterà a guardarlo. [x2 kunai]

15:43 Utente anonimo:
  [Mensa Poveri] Le labbra scure della Sabaku si schiudono, un nuovo sospiro quello che viene interrotto da una voce familiare, accade tutto rapidamente, il viso muove in uno scatto verso Kashirama, contemporaneamente al suono di un messaggio Whatsapp che fa scattare la mano sinistra nel tascone a prendere il suo telefono. Ha rinunciato il vecchio catorcio per chi lo avesse visto, gli occhi si gettano prima sullo schermo, sollevano le labbra in un sorriso tenue quanto rapido, tornando immediatamente dopo a Kashirama. <Ciao, Konohano.> Non sembra un insulto quell'appellativo, nulla di strano che lei il nome di Kashirama se lo sia pure dimenticato per quanto improbabile alla lunga. Il telefono viene riposato senza che dia risposta ulteriore a quello che era palesemente un messaggio. <Insomma...Non mi aspettavo fosse così grande, mi hanno incaricata di pulirla dopo la chiusura. Non vedo come la sabbia possa darmi aiuto.Spero che i miei colleghi abbiano il Suiton...> Il Suiton per lavare, e uno con il Fuuton per asciugare, sarebbe molto pratico a quanto sembra dalle parole della fennec. <Tu cosa fai da queste parti?> Ha già detto più parole di quante non ne dica di solito, mentre se ne sta al sole non pare patirne eppure la candida pelle della Sabaku non sembra risentirne, palesemente è un esseredesertico e la sua giara per quanto raro sia vederne in giro è una riprova di identità quasi non celabile in modo alcuno. <Capisco l'ammenda...Ma perchè pulire la mensa?> Mormora tornando a guardare la struttura, pare quindi la stia prendendo per una punizione e non per una missione casuale. {1xkunai, 1x Tonico chackra, 1xTonico Salute}

15:57 Kashirama:
  [pressi mensa poveri] Continua a masticare con gusto il dolce compratosi poco prima, spostando gli occhi ambrati sulla figura della coetanea e scrutandola da capo a piedi nel mentre ch’ella lo saluta. Un sopracciglio scuro viene inarcato e il viso del ragazzo assume un’espressione ferita, ma palesemente falsa. < Oh Kami, konohano? > replica quasi scioccato < potresti almeno apparire un po’ più entusiasta eh > il tono leggero e di presa in giro è accompagnato dal sollevarsi dell’estremo sinistro delle labbra che va così a formare un sorrisetto divertito. < Mhm… effettivamente sembra parecchio ampia > gli occhi si spostano nuovamente dall’edificio alla ragazza le cui parole fanno annuire il konohano che, dopo aver posato il bastoncino finito di dango nella busta, ne va a prendere un altro e ruotandolo tra le dita lo va a sventolare davanti al volto di Kore < di certo la tua sabbia sarà d’intralcio > asserisce convinto ridacchiando < cerca di non perdertene per terra mi raccomando > nel mentre che le parole fuoriescono dalla sua bocca, a quest’ultima il Senjuu avvicina il primo gnocchetto rosa del dolce acquistato che viene di conseguenza addentato con estremo piacere < Girovagavo senza meta e ti ho vista di sfuggita… > ingoia un primo boccone per poi continuare con gentilezza < …vuoi favorire? > chiede offrendo il legnetto alla Sabaku sospirando quand’ella appare leggermente annoiata dalla missione di quella sera < Beh, queste persone sono già tanto disponibili ad aiutare chi ne ha bisogno no? > esordisce con una domanda retorica alla quale il giovane non permetterà alla Sabaku di rispondere < mi sembra il minimo dare una mano a pulire e sistemare… anche solo per togliere loro un peso > il solito sorriso cordiale si fa spazio dunque sul volto rilassato di Kashirama, i cui lineamenti si distendono e le lentiggini paiono scintillare sotto il sole.

16:07 Utente anonimo:
  [Mensa Poveri] Il sopracciglio destro si inarca appena alla domanda iniziale di Kashirama. <Non sei di Konoha?> Una domanda che rasenta l'ovvietà spicciola per come è pronunciata, fosse stato di Ame sarebbe stato Ameano, o Ameno ma non merita un appellativo così, non ancora. <Entusiasta per cosa?> Anche questa domanda rasenta l'ovvia fatica che la fennec pare fare a qualsiasi normale interazione. <La mia sabbia non è di intralcio, e non posso perderla...Speravo semplicemente di non dover finire a ramazzare come ai tempi delle nonne.> Dinoccola arretrando appena il capo, un tendere del collo, quando l'offerta di Kashirama del suo cibo si fa concreta e reale, le labbra serrate ad una linea piatta. <Ti ho visto leccare il bastone.> Schiocca in un sussurro come se fosse l'ennesima ovvietà, oltre ad un sottinteso tra manco troppe righe di bleah, saliva. <Sei sempre così...> Losguardo vaga confusamente qualche momento prima di intercettare una panchina lì prossima, al sole per metà ed è quella metà che inizia a cercare di guadagnare con i primi passi. <Buono? Se tutti la pensassero come te non avremmo dovuto farla questa missione, è come essere volontari dei volontari.> Commenta misurando palesemente la sua posizione e condizione, visto che ovviamente qualcuno deve avergliela assegnata mentre Kashirama pare un volontario vero, così si adagia sulla parte assolata della panchina iniziando ad assumere una posa scomposta ed inclinata, dovuta anche a far spazio all'impiccio della sua Sunodeki, quindi dovendo sedere lateralmente poggiando il fianco sinistro contro lo schienale di ferro rovente. Le narici si dilatano in un sospiro profondo. <Che si dice in quel di Konoha?> L'altro pare molto più chiaccherone, fare delle domande sembra più tattico che interesse. {1xkunai, 1x Tonico chackra, 1xTonico Salute}

16:26 Kashirama:
 Alla prima domanda della coetanea una profonda risata fuoriesce dalla bocca del moro scuotendo le di lui spalle < Oh sì che lo sono > risponde annuendo per poi continuare < solitamente però mi chiamano per nome > nuovamente il sorrisetto volpino si impossessa dell’espressione del Senjuu che si rivolge alla Sabaku scherzando < ma forse significa che la tua memoria è da migliorare un po’ neh? > nel mentre che i dui chiacchierano anche il secondo bastoncino di dango viene divorato con gusto da Kashirama che liberando la mano destra allunga quest’ultima verso Kore < piacere nuovamente, Kashirama di Konoha > esclama dunque per ripresentarsi alla Sabaku che pare effettivamente non rimembrare il di lui nome < eh scusa che male c’è ramazzare come le nonne? > chiede incuriosito dalla visibile svogliatezza della coetanea < spesso i vecchi metodi sono anche i più efficaci > asserisce convinto di ciò che dice proponendo la propria opinione alla Sabaku la quale, all’offerta del moro, non l’accetta ma nemmeno la rifiuta < ho altri tre bastoncini tranquilla > ridacchia incredulo < davvero pensavi che ti avrei dato quello che stavo mangiando? > il giovane non attende risposta e anzi, procede con l’afferrare l’ennesimo legnetto su cui sono impilati quelle delizie tanto amate e lo porge direttamente a Kore facendo un cenno con il capo per incitare a prenderlo < Mhm buono dici? > la domanda della Sabaku è seguita così da una da parte del Senjuu che addentando uno gnocchetto di riso riflette sulle parole dell’interlocutrice < diciamo che non vedo motivo per non esserlo o per essere sempre di malumore… un po’ di tranquillità serve sempre a tutti e a me fa piacere aiutare gli altri > la risposta viene lentamente, ogni parola ponderata senza fretta per poter cercare di far capire in pochi e semplici termini ciò che Kashirama intende dire. < Ho visto questa missione e mi sono offerto, almeno posso dare un’occhiata e vedere come stanno qua le persone > aggiunge così per concludere quella parte del suo breve discorso < oh niente di che, si sta decisamente bene da noi… quasi come sempre mi verrebbe da dire > rivolgendo un’occhiata alla coetanea dunque domanda curioso < tu invece? Cosa ci fai già qui? >

16:35 Utente anonimo:
  [Mensa Poveri] Sulle prime parole di Kashirama ne riascolta la presentazione, non commenta sulla sua memoria eppure non ne pare stupita, come se assorbisse meramente quel nome una seconda volta. <Di che famiglia sei Kashirama di Konoha?> Inclina appena il capo la vulpide. <A me Konohano piace.> Sentenzia come se stesse valutando vari appellativi dell'altro e la confidenza di chiamarne per nome fosse esclusa. C'è da dire che verso Kashirama pare più bendisposta che verso altri- pensa che pigna in chiulo Kash- dall'aiuto di quel primo incontro, intriso di dolore e sofferenza ad ogni vena di lava, quantomeno abbastanza da prendere in considerazione di non chiamarlo in una maniera che pare offenderlo. Il braccio destro, libero, si allunga verso il bastoncino offerto senza alzarsi dalla panchina. <Non ci hai sbavato sopra vero?> Sembra sospettarlo e seppur accetti l'offerta, ora, affila lo sguardo come a misurare la possibilità che Kashirama si sia messo a leccarli tutti per poi riporli ed offrirli senza alcun motivo apparente, se non fare l'untore. <Mh...> Dopo aver ascoltato l'altro in silenzio quella domanda finale ne porta un mugolio per tutta risposta, ed un silenzio meditabondo che si dedica allo gnocco di riso iniziando a mordicchiarlo, tranciandolo invece di divorarlo, a bocca stretta. <Noi Sabaku non facciamo allenamento il giorno delle missioni, il chackra necessario alla nostra sabbia è troppo prezioso per disperderlo, non sopporto le mie compagne di stanza quindi ho deciso di arrivare prima.> Insomma non aveva niente da fare, quella la spicciola risposta della bionda in merito alle sue ragioni. <Tutto apposto a Suna, questa è la nostra stagione.> Fa caldo, ed il caldo ricorda casa alla gente dei deserti a quanto pare. <Hai più rivisto Sango sama?> Chiede di punto in bianco ricordando la breve missione che le aveva riunite ed immediatamente ridivise

16:51 Kashirama:
 La mancanza di risposta alla propria presentazione fa scuotere il capo dello shinobi che scrolla leggermente le spalle sconsolato < Non credo sia importante la mia famiglia no? > risponde tranquillo senza fretta < farò lo sdolcinato e ti dirò che Konoha è la mia famiglia! Hahahaha > la risata di pancia smuove l’intero corpo del Senjuu che cercando di trattenersi un minimo, inspira ed espira profondamente un paio di volte < allora konohano sia… a patto che io possa chiamarti sunese > propone dunque con un mezzo sorriso divertito osservando con gli occhi ambra quelli della coetanea. Quando quest’ultima afferra finalmente il bastoncino di dango offertogli dal giovane, i lineamenti di quest’ultimo si illuminano e si distendono in un’espressione soddisfatta < Mi hai preso per un Inuzuka o per uno dei loro cani? > protesta quasi scioccato dalla poca fiducia mostrata dalla Sabaku nei di lui confronti. La spiegazione dell’interlocutrice alla sua precedente domanda cattura l’attenzione del giovane che annuisce interessato ascoltando le parole di Kore; inclinando leggermente il capo verso sinistra Kashirama arriccia di poco il naso per poi porre un’altra domanda < sono fastidiose oppure sei tu ad avere una bassa tolleranza? > la mano destra libera viene quindi accompagnata all’altezza della fronte dove le lunghe dita snella si infilano tra i ciuffi fuggiti all’acconciatura e li vanno a spostare da davanti ai di lui occhi < Ehh no… Sango non l’ho più vista > risponde con un’alzata di spalle < ma ammetto di non essere uscito molto di questi tempi quindi non ho visto praticamente nessuno… Tu? Fatto conoscenze particolari ? >

17:03 Utente anonimo:
  [Mensa Poveri] Occhieggia la replica dell'altro riguardo alla famiglia con perplessità palese, le ciglia sbatacchiano più volte sugli occhi dalle note sabbiose. <Beh, in realtà dovrebbe esserlo, no?> La questione della famiglia sembra per lei piuttosto cardine, lecito pensare che i Sabaku per quanto se la tirino siano fieri del loro cognome ma potrebbe non essere così per tutti. <Konohano è simpatico, Sunese sembra una razza di un gatto.> Commenta in merito a quel patto. <Ma se non trovi di meglio.> Solleva appena le spalle come ad indicare che lo lascerebbe fare, finendo per annuire alla questione dei cani Inuzuka, come ad acconsentire alla chiarezza di quella domanda per risposta senza ulteriori approfondimenti, al punto da iniziare a mordicchiare gli gnocchi di riso del suo bastoncino offerto <Grazie> ricordandosi l'educazione solo dopo, o forse cedendo secondariamente a questa per scelta. La domanda sulle compagne di stanza la rende titubante, segue la mano altrui districarsi i capelli dalla fronte. <Sono fastidiose loro. Io mi limito a non parlarci, cosa che di tanto in tanto potrebbero rispettare invece di toccare la mia roba.> Dinoccola con un fastidio palese, come se si stesse rizzando il pelo al pensiero alla piccola fennec prima di meditare nuovamente alle questioni poste con altri piccoli morsi. <In realtà sì, un medico dell'ospedale, andreste d'accordo parla un sacco anche lei.> La sunese invece sembra quasi lapidaria come se quella conversazione le stesse costando uno sforzo immane, non fa menzione ad altri incontri più o meno fortuiti nè sembra approfondire gli affari che la riguardano strettamente, un riserbo quindi che non è solo fisica riluttanza di contatto. <Però se ti sei preso una sbandata per quella Uchiha te la posso presentare...Non sembra molto furba, ma ti concedo che è molto bella.> Lo ha detto anche a Iara, sei bella, gettato lì come un dato di fatto senza cortesia del resto

17:22 Kashirama:
 Gli occhi color dell’oro del giovane vengono spostati verso l’interno della busta tenuta nella mano sinistra, per sbriciarne il contenuto e vedere quanti bastoncini siano rimasti al giovane e con grande dolore quest’ultimo trova l’interno della busta vuoto… notando quindi che l’ultimo dango lo ha in mano la Sabaku, il ragazzo scrolla le spalle non curante e, accartocciando con entrambe le mani il sacchetto e infilandoselo in tasca, riprende ad ascoltare l’interlocutrice di fronte a lui < Uhm… sì, ma anche non per forza > effettivamente il discorso sulle famiglie il konohano lo aveva già affrontato qualche tempo fa con degli anziani ed ex shinobi del villaggio della Foglia che aveva aiutato a risistemare il giardino. < Facciamo così… tieni conto che konohano non mi dispiace > premette deciso portando le mani avanti < prova ad indovinare qual è il mio clan > un sorrisetto scaltro di schiaffa sul volto abbronzato di lui in chiaro contrasto con quella pallida della coetanea < se ti servono indizi basta chiederli > aggiunge subito in seguito grattandosi la guancia destra con la mano corrispondente < magari è il loro tentativo di fare conversazione con te, non credi? > il giovane decide di pronunciarsi sulla questione compagne di stanza, che pare affliggere la Sabaku in maniera piuttosto grave < se non provi a parlare con loro non scoprirai mai se sono davvero fastidiose o se è solo una tua supposizione > sempre razionale il Senjuu, sempre a cercare e a pensare all’altro lato della medaglia, quello positivo che concede a tutti una possibilità < se non ti metti in gioco non lo saprai mai e poi potresti persino alleggerire e migliorare l’atmosfera … magari staresti anche più volentieri a casa > il pensiero di Kashirama viene proposto dunque alla Sabaku con un’espressione cordiale, quasi ad incitare pacificamente l’altra a buttarsi da un dirupo che è assolutamente certo non farà male. < Una ragazza che fa il medico… > la mano sinistra giunge al mento del giovane per assumere un’aria pensierosa fino a che la lampadina in cima al capo del moro non si accende < Ah! Dici Shizuka? > domanda anche se consapevole di aver fatto centro. L’ultima frase della Sabaku spiazza particolarmente lo shinobi che aggrottando la fronte si sporge un poco in avanti e risponde < vedi? Ancora a giudicare senza conoscere le persone sunese… brutto vizio quello che hai > un attimo di pausa permette al Senjuu di rimettersi in posizione eretta < e comunque no grazie, non ho preso una sbandata per Iara… per nessuno a dirla tutta > il capo del giovane viene di conseguenza mosso da destra a sinistra quasi a rappresentare lo sconcerto provato in quel momento < Da come parli pare che ti sia già sistemata eh? >

17:36 Utente anonimo:
  [Mensa Poveri] La questione famiglia per l'altro sembra delicata abbastanza da stuzzicare la sua curiosità. <Mh.> Le viene proposto di azzardare e finendo i suoi gnocchi dallo stecco sembra meditare qualche momento, lo sguardo che scivola via. <Escluderei gli Inuzuka da come ne hai parlato, gli Uchiha perchè non hai gli occhi neri e sei troppo bontepone di fondo, non vedo insetti quindi niente Aburame, in missione non ho visto che tipo di Chackra tu possa impastare ma se tu fossi stato uno Yamanaha o un Nara avresti potuto immobilizzare la donna da subito, non hai alcune caratteristiche dei clan di Suna...>Non sembra sciocca la fennec, anche lì pierò sta facendo le sue deduzioni con giudizi che appaiono quasi superficiali per quanto sensati. <Kokketsu?> Magari assomiglia così tanto a Shizuka da farglielo pensare, così il konohano ha effettivamente fatto sciorinare alla fennec più di cinque parole vicine, scuote il capo posando lo stecco pulito sulla propria coscia sinistra. <Conversare con loro non mi interessa, nè serve a determinare che siano o meno fastidiose, ci condivido la stanza lo so quando una passa le ore di notte sui video di Ninja-tok dando fastidio.> Dinoccola affilando lo sguardo fino a sbarrare gli occhi all'improvviso, il capo arretra qualche frangente concedendosi di annuire. <Proprio lei...Quindi sei davvero dei Kokketsu?> Allora sono davvero parenti? Sembra il tombolone di una Sherlock mancata: infatti non è così. Quando viene però toccato il discorso Iara ridacchia apertamente. <E tu che ne sai che giudico senza conoscere? Non mi stai forse giudicando? La prima volta che ho Incontrato Iara mi ha fatto quattro volte la stessa domanda, per ottenere quattro volte la stessa risposta, dopo la terza volta o non ti accontenti di una risposta che non ti piace o non dovrebbe stupirti se la gente crede tu abbia un leggero ritardo mentale.> Commenta con una freddezza che è quasi spietata, è Kashirama del resto che sta sconfinando nel suo ovvio e non il contrario, eppure la fennec aggrotta le sopracciglia alla questione della sistemazione. <In che senso scusa? Se non fossi fidanzata starei automaticamente morendo per te?> Il motivo di quell'ultima domanda sembra non comprenderlo la fennec, rimette in calce la loro conversazione, ogni tassello di quanto detto che possa aver dato all'altro un tale pensiero.

18:06 Kashirama:
 La Sabaku si è effettivamente vestita con i panni di Sherlock Holmes iniziando a stupire il Senjuu con tutte le parole che ha cominciato a spiaccicare una dietro l’altra. Kashirama segue dunque il filo conduttore del ragionamento e del discorso dell’interlocutrice, sfruttando il periodo di tempo in cui ella parla per poter osservarla e studiarla in maniera più approfondita senza tuttavia apparire inquietante. < sono tutte ottime supposizioni, ma no > una leggera risata fuoriesce dalle labbra del moro che aggiunge ridacchiando < grazie per avermi escluso da quei musi lunghi degli Uchiha, non credo riuscirei a star dietro ai loro malumori > la risposta finale che gli viene data da Kore è oltremodo sbagliata e perciò il Senjuu corrugando la fronte replica dubbioso < Mhm… Kokketsu… ne sei sicura? > il sopracciglio sinistro viene inarcato andando a donare al volto abbronzato di lui un’espressione inquisitoria, lasciando tuttavia alla ragazza il tempo di riflettere ulteriormente e di creare le proprie deduzioni. Le parole che la Sabaku pronuncia sulle proprie compagne di stanza fanno scuotere la testa allo shinobi che leggermente sconcertato cerca di far ragionare un minimo la coetanea < conversare con loro però potrebbe alleggerirti di poco la giornata, magari potreste diventare amiche addirittura > la di lei lamentela che segue fa ridacchiare per l’ennesima volta il ragazzo che deve ammettere di trovare alquanto dilettevole la chiacchierata con la Sabaku < se parlassi con lei potresti addirittura chiederle di smettere pensa te anziché brontolare a riguardo… tutta questione di comunicazione sai? > al citare la vera Kokketsu Kashirama scuote il capo replicando all’interrogativo di Kore < No, non sono un Kokketsu… sei parecchio distante dalla risposta esatta > quando l’interlocutrice riprende la parola insinuando che sia proprio il moro stesso a giudicare senza conoscere, l’accusa conduce il Senjuu a sollevare entrambe le mani come a difendersi dalle parole della giovane < in realtà mi stai dando tutte le prove che mi servono per dire ciò > ammette con un sorrisetto e l’espressione furba < quasi come se tu fossi a prescindere maldisposta nei confronti degli altri… ma comunque lasciamo stare > ecco forse è meglio… di certo Kashirama non parla sparando sentenze a caso e senza avere prove effettive di ciò di cui parla tuttavia, per evitare scontri o comunque per evitare che l’atmosfera vada ad incrinarsi, il Senjuu ha quasi sempre preferito nelle questioni poco rilevanti, lasciare correre e cambiare argomento. L’ennesima insinuazione da parte della Sabaku fa letteralmente sbuffare per la prima volta il Senjuu che replica sospirando pesantemente < No affatto… solo che mi è parso che stessi già cercando di mettere assieme due persone… come se tu fossi già sistemata… intendevo in quel senso… > inspirando ed espirando profondamente poi finisce di parlare < tranquilla che non ho tutta questa considerazione per me stesso tanto da pensare che chiunque mi incontri mi vada dietro… anzi > eh beh com’è che si dice? Fake it until you make it, giusto? Il Senjuu è ormai abituato così tanto a fare finta di essere in pace con se stesso che ormai lui stesso è convinto di esserlo tanto quanto lo sono gli altri... che ci può fare però?

18:19 Utente anonimo:
 Allo studio dello sguardo altrui la Sabaku si presenta con quella sua semplicità ferale, non è sciatta, i capelli corti sono ad esempio scarmigliati, ma non è mancanza di cura che si vede in lei quanto tratti inselvatichiti e che si rispecchiano nei modi, sentendosi osservata l'occhione di miele si fa languido ed attento, come se si sentisse preda, finchè qualcosa di detto dall'altro non solleva un sorrisetto sghembo, sincero per quanto trattenuto. <Non posso darti torto.> Sugli Uchiha, seppur sembri trovarne una nota divertente a quella dichiarazione. <Per nulla, sto andando palesemente a caso Konohano.Reclamo il mio aiutino> Non indovinerà mai, anche con tutti gli aiuti del mondo non sa assolutamente nulla dei Senju per qualche motivo, sarà impossibile ma sarà anche cosa che potranno continuare a fare aspettando che la mensa chiuda. In fondo sarà lui a negare di essere un Kokketsu mentre non replica sulle compagne di stanza, come se ignorare la loro esistenza la aiuti ad ignorarle e basta, resterà nel suo punto in un ancorato silenzio. <Non lo sono> Maldisposta. <Sto parlando con te no?> E queste sono prove, mentre il fianco si ammorbidisce contro la panchina. <In realtà stavo cercando di essere gentile, se fosse stato di tuo interesse, per avere un aggancio al Dojo Uchiha e quindi una scusa per cercarla.> Un'ennesima fredda dichiarazione, quell'algida sentenza sulle reali ragioni per cui si sia proposta a cupido.La questione comunque sembra impensierirla, ma ha accordato che non si sarebbe certo vergognata di Akainu eppure sembra ancora qualcosa di troppo fragile e prezioso per parlarne con una leggerezza come quella che ha visto usare a Shizuka nei confronti di Kan. <Non parlerei di sistemarmi, comunque, il mio ragazzo è una persona discreta, e io pure, evidentemente anche se mi ritieni un mostro odioso a qualcuno sto simpatica.> Non è solo ad Akainu che pensa ovviamente ma non ammetterebbe mai che Kashirama ha ragione, nel 95% dei casi a lei semplicemente le persone non piacciono, così come il contatto e così come le parole. Creano malintesi e quello è un esempio che si ritira in un lungo silenzio. <Il sole sta per calare e la mensa sta per chiudere. Hop.> COmunica rizzandosi in piedi con la grazia di un vulpide, cioè uno scatto improvviso. <Ho visto il chiosco delle granite qua dietro, sarà una pulita lunga.Offro io...Ma non metterci topper sono povera, ho dovuto comprare un telefono.>Cosa di cui a quanto pare e dice non aveva mai avuto necessità, cosa impensabile alla sua età. Proposta quella granita resterà con il Senjuu provando ad indovinarne forse il clan fino alla chiusura della mensa per le grandi pulizie {exit}

19:22 Kashirama:
 Gli occhi ambrati si muovono dunque lungo la figura minuta dell’interlocutrice fino a fermarsi sugli occhi di lei, di un colore simile a quello del Senjuu sebbene leggermente più scuro; arricciando nuovamente il naso il konohano ascolta distrattamente le parole della Sabaku, sghignazzando quand’ella ammette di non avere alcun piano da seguire e perciò quando chiede l’aiuto offerto in precedenza. < Okay un suggerimento… mhm… > l’espressione pensierosa del moro riflette il moto del di lui cervello che in quel momento inizia a cercare un aiuto che si possa chiamare tale senza però rivelare l’identità del clan dello shinobi. Parlare di piante? Troppo facile. Primo, Secondo e Quinto Hokage? Ancora più semplice…. Che cosa potrebbe offrirle? < Ah! Ci sono! > esclama dunque poco dopo < Posso dire con totale certezza che più konohani di noi non ce n’è. > il suggerimento viene dato in maniera secca e diretta, esso dovrebbe aiutare parecchio la Sabaku ma solo nel caso in cui ella possieda un minimo di conoscenza riguardo alla storia dei villaggi ninja e degli shinobi. < Dai, questo è un buon aiuto > incita così l’interlocutrice. Quando quest’ultima cerca per l’ennesima volta di difendersi riguardo alla propria “chiusura” nei confronti delle altre persone, il ragazzo dai capelli mori rivolge lo sguardo verso il cielo da cui il sole inizia a svanire ed esordisce pacato < Sì è vero… ma lo fai perché ti ho aiutato quando ne avevi bisogno… > su questo Kashirama non può assolutamente sbagliare: è sicuro al 100% che se lui non l’avesse aiutata nel momento di necessità, ella adesso non sarebbe lì a rivolgergli così tante parole; il pensiero viene dunque condiviso con la coetanea < difficilmente adesso mi parleresti se non l’avessi fatto… o per lo meno non parleresti così tanto, no? > il konohano non si aspetta risposta, sinceramente non gli interessa più di tanto: ognuno è libero di comportarsi come vuole e di certo non sarà il Senjuu ad impedire alla ragazza di fare altrimenti. Quando Kore concede di avere un ragazzo, il volto di Kashirama assume un’aria volpina estremamente divertita < ahhh allora vedi che avevo ragione? > l’ammissione della Sabaku appare al ragazzo come una piccola vittoria sulla di lei freddezza dato che proprio la coetanea sta in qualche modo condividendo parti della sua vita con il Senjuu il quale la osserva mettersi in posizione eretta. Il volto del moro ruota di qualche grado in direzione del chiosco di granite appena citato dalla sunese < Allora facciamo che offro io okay? > propone di seguito Kashirama < almeno salvi il denaro che ti è rimasto > effettivamente il moro non ha problemi di soldi anzi, gli fa persino piacere offrire alle altre persone e di conseguenza, detto ciò, il Senjuu inizierà a dirigersi con la coetanea verso il chiosco pronto a comprare anche la granita di Kore, ancora intenta a scoprire il clan del konohano. [exit]

Kore e Kashirama si incontrano per caso per le strade di Kagegakure.
La Sabaku tenta di indovinare a quale clan appartenga lui e il Senju prova a convincere lei a parlare con le compagne di stanza.
Chiacchierata tranquilla che avviene in attesa della missione serale tra dango e granite.