Ed eccoci, il fatidico giorno, ove la nostra fanciulla percorre quelle strade per quelli che possono essere i suoi piu' disparati motivi. Forse una svolta sbagliata, forse e` la strada giusta, ma la nostra piccola Dokuhiro si trovera` fin da subito in quella che e` una lunga strada, circondata da vari edifici e illuminata da diversi lampioni, che permettono all'oscurita` di aver spazio in piccole zone. Ogni lampione, genera un fascio di luce in grado di illuminare la strada, creando un cerchio illuminato dal diametro di cinque metri, ove ne segue uno solo di pura ombra. I lampioni sono tanti ed illuminano la strada alla signorina, che potra` vedere il primo svincolo a piu` di 200 metri da lei. Dovra` ancora camminare molto per andare la ove e' intenzionata ad andare. La luna in cielo non e` visibile, come le stelle, a causa della fitta presenza di nuvole, pure l'umidita` riempie quei vicoli e si fa sentire senza problema alcuno, palesando la pioggia che ben presto cadra`! Quel vicolo risulta completamente deserto, non vi sono passanti o voci che possano ricollegare a tali, e` il silenzio e la solitudine che regnano in quel luogo in maniera incontrastata. A far compagnia alla nostra protagonista, vi e` solo una falena, che sbatte ripetutamente contro il vetro di uno dei lampioni, generando un ritmico "tuc" che rimbomba tra quelle mura. "tuc" "tuc" "tuc" questa continua a picchiare contro il vetro, intenta a raggiungere una di quelle tante luci generate dall'uomo, senza comprendere per quale motivo non le sia possibile arrivarci... "tuc" "tuc" "tuc", sembrerebbe rimbalzarci contro, come se un filo o una corda le impedisse di volare via e la costringesse a tornare a picchiare con forza contro quel vetro... "tuc" "tuc" "tuc" [Ambient Dokuhiro][CHIUSA]
La signorina sente quella lieve ansia avvolgerla e premerle il petto, probabilmente l'incalzante e continuo "tuc" "tuc" "tuc" di quella falena non aiuta a rimanere calmi... Dokuhiro decide cosi` di continuare, accelerare il passo nell'intento di uscire quanto prima da quella strada abbandonata dai cami. La fanciulla avra` modo di percorrere due fasci di luce, poiche` poco prima che possa raggiungere il terzo, il lampione si spegnera` ampliando l'oscurita` che solo non aspettava che il momento propenso per avvolgerla. Gli occhi vivi e attenti della nostra protagonista potranno ammirare poi una sagoma dividersi dalla parete situante alla propria destra, questa avanzerebbe in linea retta verso il centro di quello che sarebbe il quarto fascio di luce, mostrando il proprio volto senza timore. A palesarsi e` un ragazzo giovane, dai capelli neri e lunghi, tanto che un ciuffo di questi, ricade lungo il volto coprendo l'occhio destro. Le punte dei capelli raggiungono l'altezza del mento. Il fanciullo indossa una camicia bianca, ben stirata, un paio di pantaloni eleganti e delle scarpe dello stesso completo, sulle sue spalle e` posata pure una giacca, ma questa viene usata solo come una coperta, essendo le braccia incrociate al proprio petto e mostrandosi non all'interno delle maniche. Sul lato sinistro del collo e` visibile un tatuaggio, ma alla nostra piccola Dokuhiro non e` dato sapere cosa vi sia raffigurato. <Non dovresti girare sola a quest'ora della notte. Il tuo compare non te lo ha insegnato?> La voce del giovane si dilaga rapidamente tra quelle mura, rimbombando sulle pareti per investire le orecchie della giovane. <Non e` buona cosa, soprattutto se il signorino ha debiti che non intende saldare.> Il braccio destro viene sciolto dall'intreccio con il sinistro che lo teneva contro il proprio petto, sollevando la mano e portandola di fianco al proprio viso, mostrando in maniera plateale lo schiocco di dita. [Ambient Dokuhiro][CHIUSA]
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la signorina accenna ad un primo passo indietro, ma subito smette di indietreggiare, forse comprendendo che scappare da quella situazione non sia la cosa migliore? Dokuhiro cerca quindi di parlare, di prendere la situazione a parole, forse speranzosa di salvarsi? O magari di limitare i danni che potrebbero esserle recati? Il ragazzo rimane impassibile sotto quel fascio di luce, schioccando le dita prima di risponderle. <Bhe, dovrebbe... visto che la cifra che mi deve supera i cento mila Ryo e che ha ucciso una mia preziosa collaboratrice.> Non l'ha solo uccisa, ma questo non e` dato saperlo alla signorina. <Si e` preoccupato di recarmi danno, ha colpito con forza e mi ha ferito profondamente. E per quanto riguarda le teste, non e` certamente colpa mia! Erano soggetti che mi hanno tradito e che avevano scelto di aiutare il tuo amichetto del cuore. A proposito, se te sei qui da sola, dove e` lui?> La risposta sembra interessargli molto. Ma successivo allo schiocco di dita, i problemi diventano subito altri: dalle spalle della fanciulla giunge un uomo, alto due metri e largo altrettanti, ha una grande pancia stretta da una maglietta nera a maniche corte da cui escono due braccia villose. Il soggetto in volto e` privo di capelli ma ha una folta barba ben curata. Il signor barba, giungera` dalle spalle di Dokuhiro e le dara` una spinta con il petto, utile a farla avanzare di un paio di passi, sottolineando la sua presenza ma senza spiccicare parola. Sara` sempre il ragazzino ha parlare. <Sai, quella puttana dai capelli rossi ha strappato la vita ad una mia cara amica, quindi penso di ripagarlo con la stessa moneta. Mi assicurero` che il tuo cadavere venga trovato.> Ed ecco che ancora una volta le dita della destra schioccherebbero con forza, facendo rimbombare ancora una volta quel secco suono tra quelle pareti.[Ambient Dokuhiro][CHIUSA]
Dokuhiro si volta per inquadrare l'omone, che ancora fa un passo per avanzare ed avvicinarsi a lei, nel mentre la sua voce raggiunge le orecchie del duo, ma ricevera` una risposta particolare. Dopo allo schiocco difatti, la giovane potra` udire un "tap", un rumore proveniente nuovamente dalle sue spalle, ma questa volta non avra` tempo per voltarsi poiche` gli arti superiori di un nuovo arrivato farebbero la loro comparsa dalle sue spalle per andare a tapparle con la mano destra la bocca mentre l'avambraccio sinistro avvolgerebbe il suo ventre per tirarla e stringerla contro il corpo dello sconosciuto. Non una parola da questo, come dal gigante che ora ha davanti. <Lei non doveva morire, ma proprio perche` e` morta comunque che tu farai lo stesso.> Senza nascondere i propri intenti, il giovane continua a parlare, allungando ora la mano destra verso i propri pantaloni per infilarla nella tasca. <E se la tua morte non dovesse importargli, passeremo alla seconda, poi alla terza. Sappiamo chi e`, si stufera` di veder morire tutte le cagne che lo circondano.> ecco un chiaro insulto per la giovane, che porella centra nulla, ma che lascia intendere che le ricerche che quel gruppo doveva svolgere su Rasetsu siano state fatte. Il giovane non aprira` piu' bocca, si sentira` solo il rumore delle sue suole che rimbombano, passo dopo passo, mentre si allontana, percorrendo quella strada, lasciando il tutto in mano a quel duo che parrebbe saper gia` il da fare. Davanti alla signorina, il panzone andrebbe a mordersi con forza il labbro inferiore, arrivando a tagliarselo, permettendo al sangue cosi` di far capolino e scendere lentamente lungo il suo mento. Nello stesso tempo, pure una goccia andrebbe a scendere dai propri occhi, Lacrime? Chi lo sa, la scarsa luce impedisce la visione di questi dettagli che potrebbero essere piu` o meno importanti. [Ambient Dokuhiro][CHIUSA]
Dokuhiro vede la propria fine sempre piu` vicina, osserva l'omone dalla grande pancia piangere, non comprendendo ne il perche` ne altre ipotetiche problematiche. L'adrenalina scorre forte nelle sue vene, facendole trovare una soluzione per quella situazione completamente a suo svantaggio: la piccola riesce con un gioco di gambe a caricare un calcio, che andra` rapidamente a segno nei gioielli di famiglia del povero sconosciuto che, dolorante, indietreggera` di un paio di passi, piegandosi in avanti e portando entrambe le mani tra le proprie gambe per reggere la parte dolorante. Ma le difficolta` non sono finite per la nostra eroina, che non appena viene liberata iniziera` ad avere i primi giramenti di testa, a tratti la vista diverrebbe annebbiata, ma giusto per qualche secondo. Qualcosa potrebbe suggerirle del veleno. La mano della fanciulla andrebbe a ricercare il telefono, riuscirebbe ad estrarlo ma non appena questo viene mostrato alla fioca luce di quella strada, questa sentira` un forte dolore provenire da sopra il cuore, giusto qualche centimetro, e se ci buttasse uno sguardo, potrebbe osservare un coltello, dal colore nero, all'apparenza sembrerebbe anche composto da un liquido... lei lo conosce, si tratta di sangue nero. Sangue che ha formato un coltello, brandito dall'omone, quello stesso sangue che usa Rasetsu e che, essendo vicino al cuore, entra in circolo in maniera piu` rapida del normale, aiutato anche dal possibile veleno usato dal compare. Quel sangue ha solo due reazioni nei corpi esterni: o li rente Kokketsu, o li uccide. Dokuhiro iniziera` ad accusare una repentina stanchezza, la vista si annebbia e torna lucida a momenti alterni, ma e` sicura che se il coltello avesse colpito un centimetro piu` in basso sarebbe morta... Ma il signore ha mancato, ha ancora qualche energia per decidere cosa fare. [Ambient Dokuhiro][CHIUSA]
Ecco che la donna decide di fare la dura, la coraggiosa, completando la distruzione di quel dispositivo cosi` che possa essere impossibile da utilizzare per rintracciare il suo compagno. Rimane quindi li, ad aspettare che la fredda morte la avvolga, mentre l'omone la osserva con mezzo sorrisetto. La mano destra del gigante lascia il pugnale, per poi sollevarsi in aria, stringendo le cinque dita in un pugno... gli occhi di Dokuhiro, sia per il veleno sia per l'assenza di chakra, non vedranno il colpo arrivare, un pugno che investira` il lato sinistro del suo volto, con una forza tale da catapultarla contro la parete che prima stava alla sua destra. I danni sono tanti, il pugno ha rotto lo zigomo sinistro della signorina, aprendo poi diversi tagli, mentre lo sbattere contro il muro ha comportato il dislocamento della spalla destra e la rottura del naso. Ma la nostra eroina non sentira` il dolore, sotto l'effetto del veleno e dell'adrenalina, sentira` solo la faccia ed il braccio un poco intorpiditi. Le energie stanno per svanire, muoversi le e` diventato quasi impossibile. Il coltello conficcato nel di lei petto si scioglie, macchiando quegli abiti con quel colore nero. Il suo cuore ancora batte, ancora puo` far qualcosa. Nel mentre, il signorino colpito, fa qualche passo avanti, mostrando dei lunghi capelli neri e lisci. <Non potevi farlo prima?> Con una voce acuta, stringendosi ancora la parte colpita con entrambe le mani. <Mi avresti fatto un gran favore, sai?> L'omone invece rimarrebbe in silenzio, avviandosi verso il comprare che afferrerebbe con la mano mancina e per sollevarlo di peso, caricandolo sulla propria spalla. <Stai zitto e andiamocene. Prima che passi qualcuno.> Un commento rapido, sono le sue ultime parole mentre si allontana, seguendo il percorso fatto dal boss poco prima. [Ambient Dokuhiro][CHIUSA][END OBBLIGATORIA]