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chiacchiere al chioschetto

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con Kashirama, Takanato

15:58 Takanato:
  [???-chiosco] Una fitta pioggia di fine inverno quella che avvolge il villaggio della foglia, che nel rilassante ticchetio delle gocce che rimbalzano allegramente sui tetti e le verande delle varie abitazioni, continua lo svolgersi della propria vita, incurante e quasi abituata a quell’evento atmosferico. Chi sicuramente non sembra essere molto familiare con la cosa e’ invece un giovane sunese, che nonostante risieda gia da qualche tempo nel villaggio della foglia, continua ad ammirare sbalordito la pioggia , manco avesse vito la madonna, mentre la con non poca nostalgia la mente tornerebbe alla sua madre patria, la secca suna.Giovane che in questa piovosa giornata indossa comunque un abbigliamento abbastanza pesante, composto da un paio di pantaloni lunghi di un tessuto particolarmente resistente nero, legati alle caviglie da delle bende color crema che andrebbero scomparendo in un paio di stivaletti anch’essi neri. Per quanto riguarda la parte superiore il giovane non sembra voler sbizzarirsi piu’ di tanto, limitandosi ad indossare uno di quei felponi unici grigio chiaro con il cappuccio abbassato e lasciando trapelare al di sotto il colletto di una maglietta nera.Un sospiro abbandona le labbra del ragazzo, che or scuotendo la testa tornerebbe ad alzare lo sguardo sollevando leggermente l’asta dell’ombrello di bambu sotto al quale si sta riparando ed aguzando lo sguardo alla ricerca della propria meta, il famoso chiosco di ramen del villaggio della foglia,andrebbe esclmando felice<Ah eccolo la >;passo che or si andrebbe allungando, fino a raggiungere l’ingresso dell’edificio, sotto la cui veranda andrebbe a riparsi, mentre con un movimento sicuro andrebbe abbassando l’ombrello, disinnescandone il meccanismo e richiudendolo su se stesso, prima di sgrullarlo dall’acqua facendo attenzione a non bagnare nessuno attorno a se. Bambino che or sorridendo eccitato ancdrebbe a far scorrere la porta d’ingresso, muovendo i suoi primi passi all’interno del locale e prendendo posto al bancone contro il quale andrebbe a posare l’ombrello, prima di posare gli avambracci sulla tacola di legno e dire con un sorriso<oppa, mi porti un ramen di costolette di maiale al miso con extra carne e ramen>.Solo una volta completato il proprio ordine il giovane, andrebbe sollevando il proprio sguardo per darsi un occhiata attorno curioso di vedere con chi sta per condividere questo suo primo pasto della giornata.

16:02 Kashirama:
  [Ichiraku] Piove ancora nel settore di Konoha così come in tutta Kagegakure e quest’oggi il giovane Senjuu si ritrova senza ombrello per ripararsi dell’acqua che scende dal cielo senza tregua. Andato a dormire tardi il giorno prima, a causa del viaggetto serale che ha compiuto fino a Suna per delle cavolo di spezie messe in croce, al moro è stato concesso dai parenti di dormire fino a poche ore prima in modo tale da recuperare le forze che aveva speso in quei giorni stando dietro alla marmaglia di bambini esagitati che arrivavano da lui per fargli compagnia (anche a volte indesiderata). Proprio a causa dell’essersi allontanato dal letto tardi, Kashirama non ha avuto la possibilità né di fare colazione né di pranzare, motivo per cui si ritrova a camminare sotto la pioggia battente per le stradine di Konoha: gli stivaletti di pelle nera toccano celermente il terreno, dando ai passi del moro una spinta maggiore rispetto a quella solita; le gambe lunghe e snelle sono coperte da un semplice pantalone nero tenuto stretto alla vita da una cintura del medesimo colore, mentre il busto è fasciato da una maglietta maniche corte grigia a sua volta coperta da una giacca impermeabile, le cui maniche color viola vengono risaltate dal nero che tinge la zona del tronco. I capelli lunghi e fradici sono mezzi nascosti all’interno dell’alto colletto del giubbotto, così come lo è metà del volto abbronzato e coperto di lentiggini del Senjuu; quest’ultimo, giunto finalmente a destinazione, supera con un sospiro rallegrato la soglia del chioschetto e dirigendosi verso il bancone, chiede con tono estremamente cordiale che gli sia preparato il suo piatto preferito < Il solito ramen per favore! > un sorriso contento stira i lineamenti eleganti e decisi del suo viso, donandogli un’espressione felice e soddisfatta per quello che prevede essere un bel pranzo. In attesa che la pietanza gli venga posata sul bancone il Senjuu, senza levarsi di dosso la giacca, si siede sullo sgabello all'estremo sinistro della tavola legnosa e inizia a tamburellare le dita sul materiale, spostando nel mentre lo sguardo in giro per il locale e osservando tranquillo le poche persone lì presenti. [https://i.pinimg.com/564x/a0/d7/92/a0d792ee7180f51253fa09b98121e19d.jpg]

16:16 Takanato:
  [chiosco] Sguardo che sempre meno eccitato continua a spaziare da destra a sinistra alla ricerca di qualcosa da fare, dopo tutto il bambino ha solo 12 anni ed ancora ha tutta una vita davanti per annoiarsi e farsi i fatti propri. Pupille che or si poserebbero sulla figura di un uomo seduto qualche posto piu’ in la dal suo; giovane che sembra impaziente di iniziare a mangiare, considerando il ritmico tamburellare delle dita sul tavolo di legno e lo sguardo che spazia da destra a sinistra, oltre al fatto che quel<il solito>, lasciano intendere al ragazino di essere in presenza di un konohano; insomma proprio la persona giusta per aiutarlo un po a scoprire cosa di bello ha da offrire questo nuovo villaggio.Taka Che or andrebbe alzandosi dal proprio sgabello, prendendo con se il proprio ombrello e scorrendo di qualche posto verso il konohano. Giovane che or si andrebbe sedendo a due posti di distanza dallo sconosciuto, in modo da non violarne troppo lo spazio vitale, ma comunque rimanendo abbastanza vicino da poter iniziare una chiacchierata ed una volta posato il proprio ombrello contro il bancone, andrebbe roteando la testa verso il giovane, sorridendo innocente e dicendo con il suo solito tono da bambino<scusa oppa ma non sono proprio un fan del mangiare da solo, ti dispiace se facciamo due chiacchiere?> detto cio il bambino andrebbe alzando la mano a mo di saluto prima di dire<io mi chiamo Takana, ma oppa mi puo’ chiamare Taka> detto cio’ il giovane tornerebbe a voltarsi verso il chioscaro,attendendo che quest’ultimo gli serva il suo ramen prima di dire sempre con tono gentile < mi potresti portare anche dei gyoza passati sulla piastra da ambo i lati e una ciotola di edamame?> detto cio’ il ragazino andrebbe afferrando delle bacchette di legno spezzandole ed andando a fare un piccolo inchino dinanzi al cibo prima di voltarsi verso il senju e dire sorridente< buon appetito oppa>

16:26 Kashirama:
  [Ichiraku] Gli occhi ambrati si posano sulle due persone dietro al bancone che, con una chimica perfetta, si destreggiano nello spazio ristretto con grande maestria ed esperienza, muovendosi come le fronde degli alberi durante una giornata ventosa. Rendendosi conto di avere ancora addosso la giacca umida, il Senjuu scrolla leggermente le spalle, scuotendo così il proprio busto, per fare cadere sul pavimento le gocce residue che si trovano sul materiale impermeabile; spostato quindi lo sgabello per farsi maggiore spazio, si alza lentamente e in pochi passi si dirige verso un angolo vicino all’ingresso dove raggiunge l’attaccapanni di metallo a cui appende il giubbotto. Ritornato al bancone si siede pesantemente sulla sedia di legno, nel mentre che nella sua visuale periferica, il movimento di una seconda figura lì vicino cattura la sua attenzione. Quando la voce giovane di quest’ultima giunge alle orecchie del Senjuu, il moro volta il capo in direzione del sunese, avendo quindi la possibilità di esaminare la figura minuta dell’altra persona < Certo, non ti preoccupare > la domanda postagli da Takanato impietosisce lievemente il konohano, che ruotando il busto di qualche grado per indirizzarlo verso il ragazzino, gli offre un sorriso cortese < Piacere di conoscerti, io sono Kashirama > il tono di voce tranquillo è accompagnato da un breve gesto di saluto compiuto con la mano destra che, immediatamente dopo, viene accompagnata alle bacchette posate accanto alla ciotola di ramen che proprio in quel momento gli è stata servita dalla ragazza al bancone; rivolgendo un ringraziamento alla donna, il Senjuu riporterebbe l’attenzione sul compagno di pranzo e dopo aver inclinato il capo verso sinistra andrebbe a domandargli < Prima volta da Ichiraku? > in attesa di una risposta del sunese, Kashirama andrebbe quindi a pizzicare con le bacchette una delle alghe inzuppate nel brodo di carne, per poi portarla alla bocca e assaporarla contento.

16:41 Takanato:
  [chiosco] Giovane che inizierebbe con movimenti esperti a far roteare le bacchette in moto orario sulla propria mano, piu’ precisamente quella superiore roteerebbe all’altezza della giuntura tra palmo e pollice, mentre la seconda andrebbe roteando all’altezza della seconda nocca del dice medio; giovane che continuerebbe il suo trick per qualche secondo prima di stringere la presa sulle due bacchette, interrompendone il roteare ed immergendole all’interno della ciotola, andando a mescolare con dolcezza, facendo in modo da distribuire in maniera omogenea il cibo all’interno dashi, mentre con il solito innocente sorriso tornerebbe a voltarsi verso il konohano dicendo con tono allegro<mi hai beccato oppa, sono arrivato un paio di giorni fa dal villaggio della sabbia ed onestamente parlando negli ultimi due giorni ho sempre cercato di andare a mangiare in quei ristorantini di stampo sunesi presenti anche qui nel villaggio della foglia> detto cio’ riabbasserebbe lo sguardo sulla propria ciotola sbuffando ed aggiungendo<come a voler compensare la mancanza di casa...> giovane che or tornando a sorridere rivolto verso il senju aggiungerebbe< ma questo era il passato oppa, ormai sono diventato un uomo e posso sopravivere senza carne di coccodrillo e scorpioni fritti ed un passante che ho incontrato alla biblioteca mi ha consigliato di venire a mangiare un ramen bello caldo in una giornata come questa, dove la pioggia batte fuori ed un freddo pungente prova a farsi largo sotto ai vestiti.> .Detto cio’ il ragazzo andrebbe afferrando con una mano una ciotolina da salsa, versandovi destro della salsa di soya ed aggiungendosi subito dopo un cucchiaino di wasabi, che or andrebbe a mescolare dolcemente con le proprie bacchette precedentemente estratte dalla ciotola del ramen.Ragazino che or completate le proprie preparazioni torna a voltarsi verso il ragazzo di konoha domandando curioso< te invece oppa vieni qui spesso?> detto cio’ il bambinbo andrebbe ad afferrare uno dei croccanti gyoza, osservandolo per qualche istante prima di immegerlo nella salsina di soya e wasabi e portarlo alla bocca per dargli un primo mozzico

17:02 Kashirama:
  [Ichiraku] I movimenti che compiono le bacchette del sunese rapiscono il giovane che osserva con occhi quasi incantati i bastoncini di legno girati velocemente sulla mano di Takanato e quando quest’ultimo prende la parola il Senjuu riporta l’attenzione sul volto dell’altro < Uhm beh, di sicuro Ichiraku è il meglio del meglio per quanto riguarda il ramen… ottima scelta! > proprio nel mentre che elogia il chioschetto tipico di Konoha, riprende a mangiare di gusto la pietanza calda, il cui fumo proveniente dal brodo scalda il viso cosparso di lentiggini del moro. Posate un attimo le bacchette tenute con la destra, Kashirama porta entrambe le mani dietro il capo per poter legare per mezzo di un elastico nero i capelli scuri e umidi; girate quindi le ciocche more in cima alla testa, il Senjuu va a creare uno chignon disordinato da cui sfuggono i ciuffi più corti che ricadono sopra le guance riscaldate dalla tiepida temperatura del locale. < Oh sì! Cliente abituale ormai… è decisamente il mio chiosco preferito… > facendo una brave pausa per avere il tempo di masticare ciò che ha da poco messo in bocca, il ragazzo ingoia il cibo cercando di non fare troppo rumore (rimembrando le parole di una certa noiosa Otsutsuki), per poi continuare a lodare il locale < Brava gente questa… sempre cordiali e affabili e questo è di sicuro un bonus visto che già il ramen è buono di suo! HAHAHA > una risata di gusto scappa dalle labbra del moro, il cui viso si illumina contento di essere lì, nonostante fuori dal chiosco i tuoni e i fulmini rendano la vita difficile ai cittadini della città. < Come ti sembra questo settore? > domanda curioso al sunese, sempre con un sorriso sulle labbra.

17:15 Takanato:
  [chiosco] Il giovane andrebbe a dare il secondo ed ultimo morso al proprio gyoza, afferrando subito qualche edamame condito solo con dei fiocchi di sale marino, insomma nella classica maniera e lanciandoli nel vero e proprio senso della parola verso la bocca, che rapida si andrebbe aprendo cosi’ da far spazio alla nuova pietanza,mentre il collo andrebbe di tanto in tanto a muoversi leggermente a destra o a sinistra, cosi’ da provare a correggere quei minimi errori di lancio compiuti dal ragazzino, che or reimmergendo le bacchette nel brodo, come a volerle tenere al caldo, tornerebbe a volgere la propria attenzione verso il konohano, sorridendo di gusto e dicendo amichevolmente<bhe’ devo dire che questo chioschetto mi piace proprio, e’ molto accogliente ed il cibo fino ad ora era sicuramente buono>detto cio’ il giovane andrebbe portando alla bocca un primo boccone di ramen, succhiando avidamente fino alla fine, prima di rapido andare ad acchiappare uno dei dadi di costoletta, infilandoselo in bocca e solo a questo punto iniziare a masticare di gusto.Una scintilla andrebbe accendendo lo sguardo del giovane, che or sorridendo in estasi andrebbe a sollevare lo sguardo verso il soffitto, mentre dentro di se ringrazierebbe il vecchio alla biblioteca per il consiglio di andare a mangiare ramen con la pioggia....Giovane che or ripeterebbe l’azione un altro paio di volte prima di asciugarsi le labbra e voltandosi verso il senju dire <bhe’ per ora non ho visto molto, sono stato piu’ che altro alla libreria per leggere un po’ di nozioni sulle cose da vedere, tipo il leggendario campo di allenamento ed i volti, ma per il resto non so bene cosa fare, te hai nqualche posto dove mi consiglieresti di andare?> detto cio’ il ragazzo tornerebbe a dedicarsi al suo ramen, tenendo comunque l’orecchio teso ad ascoltare l’eventuale risposta del ragazzo

17:41 Kashirama:
  [Ichiraku] Il volto del giovane Senjuu viene mosso dall’alto verso il basso celermente in un cenno di soddisfazione, proprio nel momento in cui le papille gustative della lingua del moro vengono a contatto con il brodo caldo ed estremamente saporito della pietanza. Ripetendo l’azione le volte necessarie per finire il fluido nella ciotola (portare il cucchiaio alla bocca, soffiare leggermente per raffreddare il liquido, posarlo nella cavità orale per poi ingerirlo contento), il Senjuu posa gli occhi sui noodle e su qualche verdura rimanenti all’interno della ceramica, mantenendo tuttavia l’attenzione rivolta verso il ragazzino poco distante da lui che gli spiega in poche parole il motivo per cui si trova lì. < Ah capito… andare in libreria ti ha illuminato? > chiede ruotando il capo in direzione del sunese <se non hai ancora avuto la possibilità di visitare per bene Konoha, posso farti fare un giro io > il tono con cui propone di fare da cicerone al ragazzino è calcolato in modo da risultare il più rassicurante possibile, non volendo mettere in nessun modo in difficoltà l’altro commensale < Ovviamente solo se lo desideri eh > aggiunge quindi pacato, socchiudendo le palpebre sugli occhi color dell’oro che ora scorrono sul volto particolarmente giovane di Takanato < però se mi permetti ti suggerirei di visitare Konoha quando il tempo è più piacevole… anche se la Foglia è sempre bella, a prescindere dal meteo, ritengo che la primavera sia il periodo migliore in assoluto, fidati! > il consiglio viene esclamato con voce vivace, proprio a sottolineare quanto il Senjuu sia convinto di ciò che dice < sei fortunato che l’inverno è quasi finito… dovrai aspettare poco, solo il tempo che gli alberi inizino a fiorire poi, puoi goderti Konoha quanto vuoi! > dalle parole del moro è facile capire quanto egli ami il proprio luogo natio, soprattutto nel periodo della stagione menzionata, ovvero quando tutta Konoha si dipinge di un color verde intenso e i primi fiori di ciliegio fanno la loro comparsa. < Se sei del settore di Suna allora non sei poi così distante da qua… > mugugna riflettendo sulle distanze tra i vari ‘quartieri’ di Kagegakure, cercando di capire quanto tempo un ragazzino minuto come l’altro possa impiegare per tornare a casa, affidandosi più o meno al viaggio che ha compiuto la sera scorsa.

17:56 Takanato:
  [chiosco] Taka continua a mangiare il silenzio, or ficcandosi in bocca un pezzo di costina, quindi un pezzo di boc-choi ed infine completando il tutto con un mezzo uovo sodo, prima di masticare di gusto, volgendo la propria attenzione al commensale che ha forse mangiato qualcosa di troppo caldo dato cio’ che sta dicendo, almeno questo e’ cio’ che balena nella testa del ragazzo, che or buttando giu il boccone a forza andrebbe chiedendo con tono perplesso<di cosa stai parlando?> sguardo che or andrebbe spostandosi sull’esterno per un istante osservando la pioggia all’esterno, prima di spostarsi sul proprio ombrello, comprato al proprio arrivo per ripararsi dalla pioggia e solo a questo punto risollevando lo sguardo sul senju prima di scoppiare a ridere di gusto.Mano sinistra che or andrebbe ad asciugare un paio di lacrimucce, mentre con un sorriso e provando a ricercare il proprio contegno andrebbe dicendo <hyong-nim sei proprio buffo a volte, perche’ mai dovrei venire a visitare il villaggio della foglia nella stagione secca, quando per la prima volta mi posso godere il tanto vociferato scrosciare della pioggia e dei fulmini> detto cio’ scuoterebbe la testa, tornando alla propria ciotola e dicendo< sarebbe come aspettare che una ciotola di ramen si faccia fredda prima di assaggiarla, puoi star tranquillo che non faro’ questo errore, anche perche’ dopo dodici anni di caldo, sabbia e vento l’ultima cosa di cui ho bisogno e’ stare ad abbronzarmi sotto il sole>.Detto cio’ il ragazino tornerebbe ad afferrare un gyoza, immergendolo nella sua salsina e portandolo alla bocca, sta volta mangiandolo in un sol boccone e buttandolo giu dopo solo qualche secondo di masticazione, cosi da poter nuovamente volgere la propria attenzione al konohano e dicendogli con un sorriso<comunque si mi farebbe veramente piacere se tu mi potessi aiutare a vedere quanto piu’ possibile, onestamente parlando mi sono gia perso un paio di volte e sono sicuro tu conosca molte zone che rimangono segrete a noi poveri turisti> Detto cio’ il ragazzo andrebbe afferrando qualche edamame con le bacchette portandolo alla bocca mentre attenderebbe il dire del proprio interlocutore

18:23 Kashirama:
 Lasciando che un leggero sospiro soddisfatto fuoriesca dalle sue labbra, il Senjuu sorride compiaciuto alla vista della ciotola di ramen completamente priva di alcun residuo di cibo, svuotata senza pietà del ragazzo di Konoha il quale, portandosi la mano sinistra all’altezza dello stomaco, andrebbe ad colpire gentilmente un paio di volte quella zona del tronco, nello stesso modo con cui è solito accarezzare le testoline dei bambini che sovente gli stanno appresso al dojo del clan. Sollevando un sopracciglio con un’espressione lievemente stupefatta dopo essere stato descritto come buffo, il Senjuu arriccia il naso verso l’alto e, serrando le labbra tra di loro, le va a storcere verso sinistra per evidenziare quel velo di indignazione che si è impossessato del suo essere; nel frattempo che il sunese parla con quella voce decisamente più acuta e infantile del moro, quest’ultimo smuove la testa celermente da sinistra a destra, dandosi mentalmente un colpo in testa: d’altronde sta chiacchierando con un ragazzino che avrà all’incirca dieci anni in meno di lui no? Che motivo c’è di irritarsi per così poco quando una buona parte del suo tempo viene monopolizzata dal solito gruppetto di bambini che, rispetto al chiamarlo buffo, combinano di peggio… ma molto di peggio? Sorridendo imbarazzato dopo questi pensieri, Kashirama replica al sunese con tono divertito < perché Konoha è migliore degli altri e viverla e vederla durante la primavera è il meglio che possa esserci > il volto del moro assume un’espressione divertita quando il sunese gli fa capire di aver accettato la sua proposta e di conseguenza, lanciando una frecciatina nei confronti dell’altro, il konohano risponde agitando brevemente le spalle < Ma come, ti faresti guidare da una persona buffa? Non preferiresti qualcuno di serio? > la frase viene lasciata a mezz’aria e in attesa di un responso da parte della figura più giovane, Kashirama infila la mano destra nella tasca anteriore dei pantaloni per prendere una manciata di monete la cui somma equivale il costo della pietanza appena consumata. Compiuto ciò, il Senjuu andrebbe a mettersi in posizione eretta alzandosi dallo sgabello e si dirigerebbe verso l’attaccapanni a cui aveva appeso la giacca viola e nera; successivamente, indossato il giubbotto, si volterebbe per l’ultima volta in direzione di Takanato dicendo < Ora devo scappare, ma se mai avessi bisogno di qualcosa presentati al dojo dei Senjuu… molto probabilmente sarò lì >. Sollevando quindi l’avambraccio e la mano destra all’altezza del petto come cenno di saluto, il moro girerebbe sui tacchi per cominciare a camminare in direzione dell’uscita e, superata la soglia del chioschetto, scomparirebbe sotto la pioggia dalla vista del sunese, andandosi a confondere con la gente per strada. [END]

19:14 Takanato:
  [chiosco] Il giovanen andrebbe or finiendo il proprio piatto di gyoza ascoltando il senju e cio’ che ha da dirgli, mentre sospirando andrebbe affondando nuovamente le bacchette nella propria ciotola di ramen, provando a scansare il piu’ possibile la carne e concentrandosi sulla parte della pasta e delle verdure. Volto che por si andrebbe volgendo verso il commensale, sorridendogli e limitandosi a dire <bhe’ e’ per questo che sono venuto qui ed ho lasciato il mio villaggio, mi piacerebbe viaggiare per tutto il mondo e vedere cio’ che di bello vi e’ in ogni villaggio, per ora mi sono innamorato della pioggia> . Giovane che or tornerebbe a risollevare lo sguardo verso il ragazzo sorridendo al conoscente e limitandosi a dire con un sorrisone<ah ma cosa stai dicendo, alla fine mi piaci, sei un bravo ragazzo e mi farebbe piacere continuare questa conoscenza>. Detto cio’ il ragazzo saluterebbe il senju che se ne sta’ andando, limitandosi a salutarlo con la mano ed aggiungendo< ci vediamo presto hyong-nim, verro’ sicuramente a trovarti in questi giorni per farci un giro per il villaggio> detto cio’ il ragazzo tornerebbe a finire il proprio pasto

Konoha con la pioggia è la scusa perfetta per fare un s alto al chiosco del ramen e scaldarsi con la pietanza. Takanato e Kashirama si incontrano per caso da Ichiraku e chiacchierano un po'.
Giocata super tranquilla ^^

OFF:
la connessione ha interrotto la registrazione proprio alla fine e non ha incluso l'uscita di Takanato... sorry T.T