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Fumiko e un nuovo incontro

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con Soshomaru, Shizuka

11:01 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Piove! Ma grazie al cielo la rossa oggi è riuscita a infilarsi nel negozio di tatuaggi prima che il diluvio incominciasse. Dall'esterno il luogo si presenta come tre vetrate, una è la porta d'ingresso centrale, le due laterali portano due enormi ritratti, uno di un ragazzo di colore recante il nome di Ekko e l'altro è un ragazzo biondo sconosciuto. Entrambi sono stati fatti da colui che lavorava all'interno del negozio prima della Kokketsu, tale Ryoma. Per coloro che varcano la soglia invece si presenta una grande stanza, i muri ricoperti da disegni e tatuaggi di vario genere, dei più disparati autori. Una grande scrivania con un pc acceso si trova verso la parte finale della stanza, due sedie di fronte, una davanti al pc dove siede la nanerottola. Vicino all'ingresso c'è un attaccappani a muro sul quale poggia il cappotto nero con il cappuccio dal pelo marrone della Chunin, altri spazi ancora disponibili. Sul fondo estremo della stanza si può intravedere una porta, che conduce al posto dove si lavora effettivamente, e appena poco sulla destra di essa, un'altra piccola porta che da verso quella che dovrebbe essere la stanza della cucina, piccola e scomoda ma utile per rifocillarsi. Oggi la Kokketsu indossa una maglietta nera, maniche lunghe che le fascia il busto ma che lascia completamente scoperta la schiena, così che l'enorme tatuaggio che ha su di essa sia ben visibile qualora si voltasse. Una farfalla, o meglio le ali di essa, al centro la spina dorsale intonsa, mentre quelle ali si allungano sul resto della schiena, le tinte blu nella parte più mediale del disegno, l'oro a coronare le punte delle ali. I capelli corti ormai, le giungono appena sopra le spalle, sono tirati su da un lato, il sinistro, da due fermagli che ricordano le ali di una farfalla. In questo modo gli orecchini a forma di lepidottero oro e blu che porta su entrambi i lobi sono ben visibili, ma anche l'anellino dorato che sta in cima all'orecchio sinistro. Al collo di nuovo un ciondolo a forma di farfalla, bordo dorato e ali blu brillanti, un continuo richiamo a quello che è ormai una costante per lei, a coronare il tutto quella farfallina color del sangue, vera e propria che al momento è poggiata sul monitor del computer, a riposare. Le gambe sono infilate in un paio di autoreggenti nere spesse, molto coprenti, che si fermano appena sotto a una gonnellina a pieghe a scacchi di colore nero e rosso, ai piedi anfibi che le arrivano al polpaccio. Come solito è intenta a disegnare qualcosa, ad applicare la sua fantasia nella realizzazione di qualcosa. Gli occhi blu sono leggermente contornati dalla matita nera, e da un poco di eyeliner sulla rima superiore, oltre che da un poco di mascara. [Chakra ON]

11:17 Soshomaru:
  [Kusa | Negozio tatuaggi] Centro di Kusa. E' la prima volta che il sunese si spinge fin lì e .. bhè: non è un caso. Gli hanno suggerito un negozio di tatuaggi che sembra - a detta di tutti - uno dei migliori. Perchè non prendere la palla al balzo dunque, dato che deve assolutamente, ripassare il tatuaggio che ha al collo??! Veste con una felpa rossa con cappuccio, un paio di jeans piuttosto anonimi, e una giacchetta di jeans smanicata, di colore scuro. Sulla schiena, è impresso un logo, uno strano simbolo tondeggiante: una zampa di gatto completamente nera, che ricopre completamente lo spazio posteriore. Ai piedi, ha un paio di scarpe da ginnastica bianche: nulla di speciale. Il coprifronte è .. è una storia lunga. Riassumendo, si trova al posto della fibbia dei pantaloni: in pratica ha trasformato la placca metallica recante il simbolo del villaggio del Vento, in una vera e propria fibbia. < Dovrebbe essere da queste par .. > mugugna, cercando di corricchiare, eviotando di bagnarsi di più del necessario. Una necessità che di sua natura, mal si sopsa con la stupidità di un ragazzo che non vuole utilizzare ombrelli. Una fissazione la sua: gli ombrelli gli stanno antipatici .. .. più della pioggia, pare. Non dovrebbe mancar molto. Gli occhietti - dietro le lenti degli occhiali dalla montatura dorata - vanno alla ricerca di un posto dove ripararsi, trovandolo in una sorta di tettoia di un edificia "x" < Ok .. da quella parte > dice, fissando lo sguardo verso nord, lasciando che la lingua passi rapidamente sulla dentatura leggermente appuntita. Un particolare - quello - che condivideva con la sorella, ormai defunta. I canini - infatti - sono di una lunghezza leggermente superiore a quella del normale: niente di che, intendiamoci, ma quanto basta per caratterizzare il Neko. Dovrebbe esserci finalmente: attraverso una spinta rapida, dovrebbe riuscire ad azzerare facilmente la decina di metri che lo separava dal locale < K'so! > soffia, arruffando il naso. Prende un respiro, scuotendo appena il capo, liberandosi delle goccie d'acqua sulla chioma bicolore: proprio come farebbe un gattone infastidito dalla pioggia. < Salve > direbbe in fine, varcando l'entrata principale del locale, trovandosi davanti al bancone < Dovrei ripassare .. questo > afferma, puntando l'indice sul collo e sul piccolo tatuaggio non più fresco (Fumiko). [ Chakra Off ]

11:40 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] La campanella che c'è sopra la porta d'ingresso principale tintinna appena così che la testolina rossa si sposti verso l'ingresso vedendo entrare un possibile cliente. Niente ombrello per lui, si scrolla come avrebbe fatto Keiga, cosa che lesembra strana ma non commenta ovviamente, l'unica cosa che appare sul visino abbastanza tondo della ragazza è un enorme sorriso. Lo osserva, decisamente più alto di lei, occhiali molto grandi ma che non stonano per nulla sul viso altrui, capelli dal doppio colore, nerisotto e bianchi sopra, iridi dorate che le ricordano quelle del Sumi. La approccia senza troppi problemi, senza nemmeno disfarsi del giacchino di jeans che indossa. << Buongiorno e benvenuto! >> La richiesta di lui non tarda ad arrivare, sembra un tipo avezzo ai tatuaggi, a contrario della maggior parte dei clienti, una pratica non ancora immensamente diffusa all'interno di Kagegakure. Le blu si scostano sul collo di lui, legge quelle sei lettere impresse per sempre su quel corpo, instintivamente pensa al proprio tatuaggio, nascosto sotto i vestiti, sotto il seno sinistro. << Non c'è problema, si può fare in una mezzoretta credo. >> Non domanda, non chiede chi sia l'autore, a chi appartenga il nome. << Io sono Shizuka Kokketsu, SK in arte! >> Il sorriso non ha lasciato mai nemmeno un secondo quel faccino infantile. << Può lasciare il suo giubbotto dove c'è l'attaccapanni e seguirmi nella stanza qui dietro quando è pronto. >> Detto ciò metterebbe giù matita e fogli da disegno, sul quale lui potrebbe tranquillamente intravedere un ragazzo che tiene in mano una pianta grassa. Le manine andrebbero a porrre un cartello con scritto 'Al Lavoro' sulla scrivania, per poi far si che si alzi in piedi, mostrando quel suo metro e cinquantacinque di purissima altezza, forse raggiungendo il metro e sesanta grazie agli anfibi. La rossa si dirigerebbe verso la porta che da sul retro, mettendo in mostra la schiena e introducendo l'altro eventualmente alla stanza di lavoro, dove una sedia comoda sta al centro, due sgabelli ai lati di essa e un paio di tavolini con le rotelle sono posti in un angolo. Su un lato della stanza un lungo tavolone consente l'appoggio del materiale di lavoro: << Si sieda pure lì! >> Se lui l'avesse seguita ovviamente lo avrebbe invitato a sedersi mentre andrebbe a preparare la macchinetta e il colore, un semplice nero. [Chakra ON]

12:01 Soshomaru:
  [Kusa | Negozio tatuaggi] " SNIFF SNIFF" Il nasino si arriccia più e più volte, varcando l'entrata del locale. Occhietti vispi che rapidamente, ispezionano l'antro sconosciuto, i suoi astanti e che poi, inevitabilmente, s'appoggiano sulla figura della rossa nanerottola. Inspira. Il petto si rigonfia appena, mentre muove qualche passo in avanti. Si volta poi, attirato da quel campanellino il cui rumore, sta morendo pian piano, alle sue spalle. La rossa si volta, facendo sfoggio del bellissimo tatuaggio farfallesco(?). < Mhhm > mugugna, con aria soddisfatta, piegando appena il capo verso sinsitra. Si morde il labbro inferiore, quando si accorge che - separarsi dal suo amato giubbotto di jeans - sarebbe stato inevitabile. deglutisce, puntando gli occhietti sulla giubbetta smanicata, che poggia delicatamente sull'appicca panni. Sulla schiena, il simbolo di una zampa felina: lo osserva quel simbolo, lo osserva per qualche secondo, lasciando che la mano sinistra, scivoli lentamente su di essa: come se avesse voluto accarezzarlo. Si volta. Sugli occhi, è ben visibile la tinta nera di una matita che ben s'abbina con quel color dorato delle pupille. Occhi ferini i suoi, selvaggi: sicuramente inusuali. Non fa storie, seguendo in silenzio la ragazza cui dona - ancora - il suo interesse. < Un lavoro eseguito piuttosto bene .. > sillaba, indicando la schiena altrui, che ora dovrebbe essergli perfettamente visibile. Giungono nell'altra stanzetta, dove la Kokketsu, lo invita a prendere posto < .. compliemnti! > aggiunge, posizionandosi lì, dove indicato. < Dovrei solo ripassare questo > recita quindi, abbassando il colletto della felpa che - probabilmente - avrebbe dovuto togliere, affinchè la ragazza, potesse lavorare in maniera efficace < Credo sia meglio che la tolga .. > appunto .. < Il tatuaggio non è grande, ne chissà cosa: è un nome. Purtroppo però, inizia a scolorirsi quindi .. > La lingua scivola rapida sulla dentatura lievemente appuntita, mentre china di lato la testa, affinchè la ragazza, potesse puntare l'attenzione sul tatuaggio recante il nome di una ragazza(Fumiko). [ Chakra Off ]

13:37 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Quanto richiesto viene eseguito, lo sguardo lo segue per poco, decidendo poi di andare nella stanza successiva. Quando la raggiungono l'altro le fa un complimento riguardo a quell'opera d'arte compiuta sulla di lei schiena. << Vero? E' opera del mio capo. E' stata una roba molto lunga ma ne è valsa la pena! Sono decisamente soddisfatta! >> Era ovvio che non fosse stata lei a tatuarsi autonomamente quell'enorme animale data la posizione, ma meglio specificare. Quel ragazzo comunque sembra eseguire ogni comando impartito almeno per quel che riguarda l'esecuzione di quel ripassino. Mentre lei prepara la pistola e il colore su uno dei due tavolinetti dotati di rotelle si volgerebbe nuovamente a lui: << Come posso chiamarla? >> E' veramente scortese non riferirsi a lui con un nome o un cognome, non vuole sottolineare il fatto che l'altro non si sia presentato ma al contempo lo farà indirettamente. Però quel sorriso non svanisce, come a far intendere che non si sia offesa. << Si forse sarà meglio toglierla per evitare che si sporchi. >> Commenta brevemente l'idea altrui, e nell'avvicinarsi alla poltrona con il materiale necessario, ascoltato quel commento riguardo al tatuaggio che ha impresso addosso lo sguardo andrebbe ad indurirsi un poco, quasi indispettito. << Se ha deciso di tatuarsi quelle sei lettere sul corpo un motivo ci sarà. Non sono le dimensioni o il tratto semplice a rendere un tatuaggio qualcosa di meraviglioso. Quello che conta di più a mio giudizio è il valore che viene dato dalla persona che lo indossa. >> Quindi a infastidirla è stata la superficialità con cui ha denigrato quelle sei lettere, semplici, di un colore uniforme, niente di arzigogolato, ma anche per questo motivo speciali. << La semplicità non è necessariamente banalità. >> Quegli occhi blu non hanno alcun motivo per non fissare lo sconosciuto che le ha fatto quella richiesta, che esprime tutto il desiderio di volere che quella parola sia ben visibile. [Chakra ON]

13:53 Soshomaru:
  [Kusa | Negozio tatuaggi] Dilunga le braccia verso l'alto, togliendosi la felpa, poggiandosela sotto il sedere. Le maniche scivolano a terra e il cappuccio penzola dalla sedia: niente di preoccupante però, lui non fa minimamente caso. < Posso immaginare > sillaba, riferendosi alle tempistiche che riguardano l'altrui tatuaggio. < Soshomaru .. > dice, arruffando ancora il naso, in quel movimento del tutto inconscio che tratteggia e che - in sostanza - lo definisce. < Soshomaru Nekoka > Inspira, mettendosi a suo agio. Il petto si rigonfia: si prepara. Deglutisce, chinando appena il capo verso destra, lasciando ben visibile il tatuaggio. L'espressione poi muta notevolmente, quando la kusana si approccia a quel discorso - per lui - tanto delicato. < .. .. > non controbatte, lasciando che siano le sopracciglia - or sospinte verso l'alto - a farlo. L'indice si cinge alla montatura degli occhiali, riportandoli al loro posto, dopo che - in quella posizione - erano scivolati un pò < Forse .. > dice, cercandola con la punta degli occhi, facendo scivolare le pupille verso l'alto < .. è come dite voi > Appoggia le mani sulle gambe, lasciando che le dita, si stringano con energia sul tessuto dei pantaloni. le labbra si schiudono appena, mimando un movimento che però, non si tramuta in nessun suono. la lingua scivola sulla dentatura, forse visibile da quella distanza, da parte della kusana. canini leggermente più lunghi del normale, si dilungano in quel preludio di un bianco laccato, perfetto. < Mia sorella > sfiata, quasi come fosse un soffio di un gatto. Quasi come se lo dicesse spinto da qualcosa che lo avesse costretto, a farlo.

14:07 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Infine lei gli scuce quel nome, così almeno ha un modo per identificarlo e per riferirsi a lui in qualche modo. La felpa viene rimossa, viene lasciata sulla sedia con noncuranza, il naso si arriccia nuovamente; etichettato quel movimento come un tic nervoso dell'altro e nulla più. Una volta ottenuto quel breve commento a riguardo, un pacato sorriso le si dipingerebbe sul viso, la testolina inclinata appena sul lato sinistro: << Beh ognuno ha il suo punto di vista. Nel caso decidesse di elaborare il tatuaggio invece che lasciarlo così possiamo sempre studiarne una nuova versione assieme Signor Nekoka. >> Si interrompe dopo quella proposta, distogliendo un poco lo sguardo dall'altro e portandolo sugli attrezzi del mestiere. << Sempre che lei lo possa ritenere interessante ovviamente! >> Meglio specificare, non vuole cambiare quella semplicità espressa, se non su interesse altrui. La pistola viene accesa, il classico rumore andrebbe a permeare l'aria: << Lo sa già ma per cortesia giri il viso verso destra guardando verso l'alto. Deglutisca in maniera meno violenta possibile e nel caso mi avvisi. >> La deglutizione è naturale, tranne quando la tensione si fa un poco più alta, lui dovrebbe sapere cosa si prova a essere punzecchiati in quel punto, tuttavia essere sotto le mani di qualcuno di nuovo potrebbe innervosirlo. Le mani guantate poco prima di recuperare lo strumento di tortura verrebbero poggiate sul collo maschile, pochi istanti prima che lui menzioni la sorella. Il visino dapprima si fa stupito, poi quello sguardo si addolcisce appena: << Credo che lei sia veramente felice di sapere che il fratello la porta sempre con se ovunque. >> Non conosce lui ne la ragazza a lui imparentata, ma ricorda perfettamente il viso di Yasuhiko alla vista di quel tatuaggio la prima volta: felice, fiero, comosso quasi. Quell'amico d'infanzia, diventato ragazzo e poi di nuovo solo amico in qualche modo per lei è equiparabile a un fratello. La macchina verrebbe appoggiata sulla prima lettera, mentre le mani si spostano per tendere il tessuto e ripercorrere i passi del precedente autore, iniziando a ricalcare. [Chakra ON]

14:26 Soshomaru:
  [Kusa | Negozio tatuaggi] < Va benissimo com'è .. > sillaba, cercando di non fare movimenti azzardati < .. grazie > Come capita spesso, quando ti chiedono di rimanere fermo, sembra quasi che il tuo corpo inizi a muoversi solo, per farti dispetto. < Ci proverò > dice, tentando di immobilizzarsi. I muscoli delle spalle sono tesi sino all'inverosimile. tensione che si riprodurrebbe anche per quanto rigarda quelli del collo. esegue, tirando lo sguardo verso il pavimento, cercando di immobilizzarsi. Poi però, improvvisamente .. < Ne avrebbe di certo fatto a meno > un affermazione che si riferisce all'ultimo commento della kusana: quello riguardo a sua sorella < Scusate > recita con tono neutro, tornando in silenzio. Conosce quel suono. Un suono che per quanto mite, potrebbe - per alcuni - risultare fastidioso come il ronzare di una vespa. L'ago punzecchia a fondo, iniettando l'inchiostro sotto l'epidermide chiara del sunese. Epidermide che , al minimo contatto, si arrossisce, macchaindosi di nero. Il collo, è un punto delicato e tatuarsi lì, lo rende un affare piuttosto rognoso. Non può muoversi, non può parlare: si limita dunque a muovere la lingua, picchiettandola sui canini appuntiti. Un movimento appena accennato, ma che segue rigorosamente quello dell'ago, maneggiato da Shizuka. I muscoli della mandibola si contraggono: la parte più esterna è quella meno dolorosa: Soshomaru sa che le lettere che gli faranno più male sono le prime tre: quelle verso l'interno. Gli occhiali scivolano un pò, solleticando il naso del neko che - in tutta risposta - sembra soffrirne, continuando a muovere le narici nel tentativo di non farli cadere.

14:37 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Come previsto lui non vuole cambiare quel nome, è un ricordo, un affetto, un marchio che modificato potrebbe variare il suo senso più profondo. Nemmeno la indispettisce la risposta, il sorriso permane su quel visino, mentre quel commento le sfugge, ricevendo una risposta dal tono neturale, distaccato ma seguito da delle scuse e dal silenzio. Non è difficile intuire alla rossa che l'argomento sia delicato, per questo motivo non commenta oltre, lasciando che sia la macchinetta a scandire il tempo e tramutare il dolore altrui in fisico invece che psicologico. Proseguirebbe abbastanza spedita, su un terreno già seminato, solo da ridefinire. Senza interrompersi si porterebbe avanti, sbirciando di tanto in tanto il viso altrui, per osservare la situazione riguardo a dolore e resistenza altrui. Finito di ripassare la terza lettera, si bloccherebbe allontanando mani e strumento dal corpo altrui, spegnendolo momentaneamete. La mano sinistra si muoverebbe in direzione del viso dell'altro, andando a sfilare delicatamente quegli occhiali dal corpo del ragazzo: << Scusi ma forse toglierli è meglio. Non vorrei che cadessero e si rompessero. Dato che non si può muovere troppo. >> Di nuovo gli sorride, pacatamente come il tono di voce che utilizza. Quella montatura verrebbe riconsegnata al legittimo proprietario, prima di passare un poco il collo con del disinfettante per pulire quelle lettere appena ripassate dall'inchiostro in eccesso e dal sangue. << Di dov'è Signor Nekoka? Non l'ho mai vista qui a Kusa. >> Conversazione? Perchè no, lasciare il tempo a quel collo arrossato di prendersi un attimo di pausa non è male, così che il resto del lavoro non risulti eccessivamente tedioso.[Chakra ON]

14:57 Soshomaru:
  [Kusa | Negozio tatuaggi] L'ago che stride, passando sulla pelle, lascia dietro di se un significato che marchia in maniera autoritaria, ciò che rimarrà per sempre, fino a che quel corpo si tramuterà in qualcosa di diverso, fino alla fine dei suoi giorni. Finalmente, riesce a deglutire, mandando giù - dall'espressione - una patata tutta intera. I muscoli si rilassano, per poi irrigidirsi di colpo, quando lei gli si avvicina. E' la sua mano a farlo, afferrando gli occhiali scivolati e prossimi dal finire a terra. le pupille si dilatano, il capo viene improvvisamente tirato leggermente all'indietro, in un movimento dettato unicamente dall'istinto < !!!! > Il respiro gli si spezza in gola: sembra quasi si possa sfiorare quell'attimo. Le labbra si schiudono, mentre lo sguardo si infrange sulla figura innanzi a lui < mhmh mh .. > Deglutisce di nuovo, dilungando la mano, accogliendo gli occhiali sul palmo. La lingua scivola fuori dalla bocca, passando in rassegna la dentatura, soffermandosi sul canino di sinistra. La guancia si deforma appena, come fosse tirata da qualcuno, come probabilmente tutti ricordiamo, quando da piccoli lo zio o la zia di turno, ci tirava le guance. < Questo locale mi è stato caldamente consigliato > risponde. Si accorge di esser stato freddo. Si accorge del tono, della presenza di qualcosa allo stomaco, di qualcosa di pesante sopra le spalle: un peso, una sensazione .. tutto confuso. < Chiamatemi Soshomaru, vi prego. > tenta di recuperare(?), spolverando un pò di zucchero a velo in quella sua ultima richiesta. < Nel caso in cui dovessi consigliare a mia volta questo locale .. > dice, muovendo di qualche centimetro la sedia all'indietro, cercando di trovare un contatto visivo maggiormente ampio con la ragazza < .. .. > la mano destra scivola dinnanzi al corpo, porgendosi e riferendosi direttamente alla kusana < .. voi sapete il mio nome, ma ancora non mi avete detto il vostro. Volete rimediare?! >Arriccia le narici. Ancora una volta. pare come se utilizzi quel movimento come punteggiatura. Davvero insolito.

15:11 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] La tensione è evidente, sottolineata da quel movimento all'indietro prima che la ragazzi tocchi qualcosa di diverso dagli occhiali altrui. Lei arrossisce un poco, considerando quel suo gesto in qualche modo sconveniente, cercando di scusarsi: << Scusi non volevo infastidirla. >> Quell'oggetto rubato viene restituito rapidamente nel palmo della mano di lui, per poi distorgliere lo sguardo, come se ora fosse lei quella invadente. Poi forse il gesto della rossa, forse il fatto che è sempre stato in qualche modo sovrapensiero lo portano a fare quell'affermazione molto fredda, anche se dovrebbe essere un complimento. Le azzurre tornano sul viso altrui, un sorriso tiepido sul viso: << Beh è un'ottima cosa, a quanto pare la voce si sta spargendo! Il capo ne sarà felice! >> Insomma, sta facendo un buon lavoro con quel posto, nonostante i miliardi di impegni che si è procurata. Lui poi si tira un poco indietro, volgendosi a osservarla direttamente forse per la prima volta nella giornata, mettendo in mostra quei canini particolari sui quali scivolano gli occhi brevemente date le parole da lui proferite. Infatti lui le chiede come si chiami, nonostante la chuunin si sia presentata immediatamente. Una risata sincera le sfugge dalle labbra, forse perchè per lei le presentazioni sono qualcosa di fondamentale, una forma di rispetto quasi. << Scusi. Probabilmente ho parlato troppo in fretta quando è entrato e non si è capito. Shizuka Kokketsu. >> La mano destra verrebbe mossa verso quella altrui, come a stringere la mano. << Scusi il guanto! In arte mi faccio chiamare SK, posso anche lasciarle il biglietto da visita dopo se vuole! >> Il viso ora è decisamente più sereno di prima, mentre era in dubbio sull'averlo infastidito. << Pronto per la seconda parte Signor Soshomaru? >> Domanda, prma di riprendere il lavoro, la parte più scomoda del tutto, lasciando a lui modo di terminare quel lavoretto. [Chakra ON]

15:30 Soshomaru:
  [Kusa | Negozio tatuaggi] Le palpebre si serrano improvvisamente. Inspira: l'aria fa breccia all'interno della bocca, scivolando energicamente sino ai polmoni, gonfiandogli il petto < Non mi avete infastidito > le dice, muovendo la testa, in modo da rendere quelle parole - se possibile - ancora più concrete < Sono io che .. > labbra che si stringono l'una all'altra, mentre lo sguardo, sembrerebbe riprender vita, balzando su quello altrui < .. non sono bravo con le persone > ammette. la matita nera attorno a quegli occhi leggermente allungati, i canini un poco più appuntiti del normale, quei capelli dalla duplice tonalità: Soshomaru è un compendio di stranezze. < Vi chiedo perdono .. > sillaba poi, chinando il capo, rammaricato per la gaffe < .. sono una persona piuttosto distratta e .. > di nuovo, il respiro che si spezza di colpo. Le labbra si schiudono e la sua mano .. .. < pia .. piacere > sillaba, lasciando l'arto anteriore floscio come un pesce morto. Il contatto è strano. Il guanto di lattice sembra frenare l'euforia di quel gesto e di quella ragazza sconosciuta, donando a quel contatto, la giusta(?) distanza. < Mi sarà utile di certo > le dice, lasciando che fosse la sua - di mano - la prima a mollare la presa. < Soshomaru .. vi prego > dice, pregandola di omettere quel suffisso che, per tutti i kami, lo fa sentire un vecchio di ottanta anni. < Siete una kunoichi dell'erba? > le domanda poi, curioso, prima che continuassa a lavorare su di lui < Parlatemi di voi: mi distrarrà un pò! > aggiunge, probabilmente fuori luogo. Lo fa senza accorgersi il Neko. Fuori luogo, freddo e scostante, impulsivo: ma ha anche de difetti!

15:50 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Attento al fare degli altr, si accorge del disagio evidente della ragazzina e si addossa la colpa, dichiarando di non essere pratico a interagire con gli altri. Possibile che quel luogo attiri solo esseri taciturni? Matono aveva fatto la stessa affermazione li dentro, per poi consegnarle la propria fiducia e esprimersi molto di più di quanto mai fatto prima. La cosa comunque la mette di buon umore, si presenta, e istintivamente stringe la mano altrui, interpretando il gesto maschile come una richiesta di conoscenza. Però la reazione del Sunese è decisamente diversa dall'atteso, balbetta, sembra essere nuovamente stato preso alla sprovvista. Dopo che il contatto è venuto meno lei di nuovo si ritrova ad arrossire, consapevole di aver invaso la sfera personale altrui in maniera troppo diretta, lei che solitamente non tocca nessuno senza permesso. Lui richiede il nome proprio, ma quel lei impersonale viene mantenuto nel parlato, così che la distanza in qualche modo permanga. Poi pone una domanda e una richiesta, che vengono accolte entrambe con un sorriso mentre le mani si appoggiano nuovamente su quel collo. << Non mi offenderò se non mi rivolgete lo sguardo! >> Gli farebbe un occhiolino, come ad intendere che deve per forza voltarsi dal lato opposto per continuare il lavoro mentre lo intrattiene con qualche discorso su se stessa. << Si Chuunin del distretto di Kusa da qualche settimana. >> La risposta la concede immediatamente, così che mentre il ripasso avviene il resto è lasciato al chiacchiericcio dell'unica che si possa muovere. << Discendente del Clan Kokketsu dal quale ho ereditato le abilità e medico praticante all'ospedale di Kusa principalmente, anche se presto servizio anche a Konoha occasionalmente. >> Si interrompe passando da una lettera all'altra, restando sempre e comunque concentrata sul proprio lavoro. << Poi nel tempo libero lavoro qui come tatuatrice, il capo mi sta insegnando anche come fare i piercing in realtà. >> Quel parlare più intenso dovrebbe rendere visibile quella sferetta che sosta sulla lingua altrui, peccato che il ragazzo farà fatica a coglierla girato dal lato opposto. Il ripasso procede spedito, forse fra un mugugno e l'altro del malcapitato dovendo lavorare sulle ultime tre lettere, poco più dolorose delle precedenti. Ma non dovrebbe metterci troppo, liberando dopo qualche minuto il giovane di Suna dalla tortura. La macchinetta verrebbe spenta, il collo ripulito e vi applicherebbe sopra un poco di crema. << Siete anche voi uno Shinobi? Di Suna presumo? >> Lo sguardo blu sarebbe posato sul braccio altrui, non sulla fibbia dei pantaloni della quale non si è effettivamente accorta. [Chakra ON]

16:03 Soshomaru:
  [Kusa | Negozio tatuaggi] < Le convenzioni sociali sono sopravvalutate > sillaba, mordendosi il labbro, per poi muovere la testa adattandola al movimento della mano di lei. Di nuovo, la macchinetta con l'ago, torna a vibrare, pizzicandogli il collo. Di nuovo quelle lettere che prndono corpo sotto la pelle, che s'arrossa e si rigonfia. Non può muoversi, non può parlare: soprattutto in questo momento .. il più delicato di tutti. Digrigna i denti, cercando di porre l'attenzione sui particolari, sul quelle cose che di solito, le persone non vogliono rivelare. < Distretto .. > sillaba, una volta finito < Giusto. Sono d'accordo! > afferma, arricciando il naso < Non sono più ciò che ricordiamo: giusto chiamarli distretti! > Non ha idea se quello - per la kusana - non fosse che un mero modo di dire, ma lui - come al solito - si sente in dovere di buttarsi a capofitto sulle cose .. .. senzxa rifletterci sopra,ovviamente < Si, esatto .. > stilla, dilungando il braccio con impressa, la piccola clessidra sabbiosa(?). < Fresco di nomina anche io > ammette, sollevando le spalle < Genin .. ovviamente > tiene a precisare, evitando fraintendimenti. Non aggiunge altro, un pò perchè non sa davvero cosa potrebbe dire, un pò perchè forse, è meglio tacere, prima di addentrarsi - come nella serata precedente passata con il konohano - in discorsi pericolosi(?).

16:37 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] << Forse! Ma i miei genitori mi hanno impartito una certa educazione quindi sono molto attenta a non offendere mai nessuno. >> Insomma, quei modi di fare educati derivano da qualcuno di adulto, e spesso l'hanno portata a portare favore nei di lei confronti. << Vero anche che ho la tendenza a rispettare solo chi fa altrettanto con me. >> Insomma, carina e coccolosa ma solo con chi se lo merita, infatti non ha risposto malissimo al braccio destro del capo della Yakuza, assolutamente no! Quando lei utilizza quella parola lui la sottolinea, come se avesse realizzato qualcosa di importante. << Ha vissuto fuori da Kagegakure? >> Arrosisce in men che non si dica, abbassando lo sguardo, << Scusi domanda stupida. Anche io ci ho vissuto, ma non ricordo nulla di quello che era Kusa. Forse ero troppo piccola quando c'è stata la guerra. >> Si insomma, chiaro come la giovane non sia esattamente una donna adulta, se non si considerano le forme abbondanti messe in evidenza dalla maglietta nera. Lei si racconta un poco, mentre lavora, rivela quelle che sono notizie di dominio pubblico, niente di più e niente di meno. E' poi la sua attenzione riguardo ai tatuaggi a portarla a indovinare la provenienza altrui. << Congratulazioni allora! >> La risposta che ottiene è forse più energica di quanto si aspettasse, lei sembra genuinamente felice per quel tipo che conosce a stento. << Comunque le ho messo io della crema sul tatuaggio. Cerchi di lasciarlo libero il più possibile anche se probabilmente saprà già quali sono le raccomandazioni del caso. >> Si interrompe, andando a recuperare un pezzo lungo di pellicola. << Posso mettergliela io? >> Domanda, prima che lo faccia nuovamente scappare non aspettandosi un contatto così diretto, cogliendolo alla sprovvista nuovamente. [Chakra ON]

09:58 Soshomaru:
  [Kusa | Negozio tatuaggi] Lui cerca di restar fermo, mentre lei gli applica la crema sulla ferita. Ascolta però con interesse, accennando piccoli movimenti con le narici di quando in quando [ SNIFF SNIFF ] Insignificante o meno, l'abitudine incosciente di arricciare il naso, fa ormai parte del giovane sunese: una caratteristica peculiare, tanto quanto .. .. stramba. < Ero piuttosto piccolo quando Suna cadde > racconta, sollevando le spalle < Però una cosa la ricordo bene: quelle creature .. > dice, cercando gli occhi di lei < .. quei demoni .. non erano i soli mostri > Di nuovo, la mascella si serra, i muscoli si tendono come fossero corde di violino. < Molte persone hanno approfittato del caos generato in mille modi diversi .. > si morde il labbro inferiore, lasciando abbattere i canini superiori, sulla carne < .. .. > Le labbra si schiudono, sembrando che dovesse aggiungere qualcosa. < .. .. > deglutisce, invece, rimanendo in silenzio, non aggiungendo altro - riguardo l'argomento - < Sono diventato uno shinobi solamente per due ragioni .. una, sostanzialmente in realtà > ammette < Non sono ancora pronto per fare ciò che va fatto, ma lo sarò un giorno. Fino ad allora, il mio compito è quello di vivere affinchè quell'obbiettivo si realizzi. > Ne più ne meno. < Prego: mi trasformi pure in una coscia di pollo > ribatte, scherzando, rivolgendole un piccolo sorriso. Non la battuta del secolo, certo, ma quello slancio emotivo improvviso sembra proprio arrivare come un fulmine a ciel sereno.

10:15 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] Quella domanda sembra aprire uno spaccato su un passato non proprio idilliaco del giovane, che non ha avuto la stessa fortuna della rossa. << Avevo sei anni quando i miei sono scappati da Kusa con me. La sopravvivenza del nostro sangue era fondamentale per il futuro. Non siamo visti di buon occhio a causa di quanto fatto da Yukio. >> Lui potrebbe aver sentito quel nome, ma forse non l'ha mai associato ai Kokketsu. << I miei occhi sono stati oscurati dalle atrocità della guerra, o semplicemente ricordo solo mio padre mezzo bendato, ma lui lo è sempre. >> Un sorriso amaro le si dipinge sul faccino, in fondo non le piace quella situazione ma sa benissimo che le abilità di Riuky sono inusuali per un sangue nero. << Però le fa onore essere diventato shinobi per voler cambiare le cose. Io lo sono diventata solo ed esclusivamente perchè è quello che ci si aspetta da un Kokketsu. >> Insomma, non c'è una ragione precisa, tutti nel clan sono ninja, non utilizzare quel potere demoniaco per fare qualcosa di concreto sarebbe uno spreco. << Però per lo meno ho deciso di puntare in alto ora che ho imparato a gestire i miei poteri! >> Gli sorride nuovamente, cercando di trasmettere un minimo di serenità all'altro, anche se questa pareva essersi incrinata terribilmente. Tuttavia quel compito pare in qualche modo avere efficacia dato che si espone in una battuta riguardo all'imbacchettamento. Una risata le sfugge dalle labbra mentre si avvicina all'altro, avvolgendo il collo e quel nome con una pellicola protettiva. Una volta finito il tutto andrebbe a poggiare guanti e pellicola sul tavolinetto, spostandolo lontano dalla sedia dove si trova lui. << Abbiamo terminato! Per qualcosa di così semplice 1 Ryo andrà più che bene, oppure può offrirmi dei Takoyaki e farmi pubblicità anche a Suna! >> Il sorriso permane su quel faccino tondeggiante, mentre un ditino andrebbe a indicare la felpa abbandonata sulla sedia. << Serve una mano per rimetterla? Comunque conosco qualcuno che è molto peggio di lei a fare conversazione! Non è una brutta compagnia come crede! >> Praticamente un piccolo raggio di sole, ma con i capelli rossi come il fuoco. [Chakra ON]

10:33 Soshomaru:
  [Kusa | Negozio tatuaggi] < Tutti noi ci portiamo dietro una storia e .. > sillaba, alzandosi in piedi, dopo che la tatuatrice, gli ha avvolto il collo con la pellicola < .. nella maggior parte dei casi, non è una bella storia. > Si prende una piccola pausa, cingendo nuovamente gli occhiali al naso che - per l'ennesima volta - risponde a quel contatto in maniera del tutto inusuale .. per lui, ovviamente [ SNIFF SNIFF ] < Ognuno di noi fa ciò che crede essere giusto, o conveniente e molte volte è la seconda a collidere con la prima. Anche questo però, non è che un punto di vista .. sciocco .. se lo si guarda con occhi diversi dai miei. uccidere è per sua natura sbagliato, ma noi siamo chiamati a farlo comunque: è nostro dovere farlo .. è il nostro lavoro. siamo quindi cattivi? > la lingua scivola lieve sulle labbra, mentre afferra la felpa con il cappuccio < Non serve .. grazie > le risponde, riferendosi all'indumento. Sta attento che la felpa gli scvoli giù senza sfiorare la parte lesa. brucia appena, ma sembra comunque essere soddisfatto del risultato. < Le cose non cambiano mai: il tempo è un cerchio piatto > ennesima perla, gettata lì, come se nulla fosse. Il Nekoka sa essere pesante quando vuole < Se mi lascia qualche biglietto da visita, non sarà un problema farle pubblicità > il nasino s'arruffa nuovamente, come fosse un piccolo punto esclamativo a quelle parole. < .. .. > Non sa bene come rispondere a quell'ultima affermazione. Decide quindi di tacere, muovendosi in direzione - se concesso - dell'altra stanza < Ecco: questo è quanto dovuto. Uno Yen .. ne più ne meno di quanto chiesto. Taccagno il Neko. < Bene, credo che sia tutto, giusto? > Domanda, prodigandosi in un leggero inchino, rivolgendo - se non vi fosse stato altro - le sue attenzioni in direzione della porta che - una volta aperta .. e poi chiusa - attiverebbe il campanellino che sancirebbe - in fine - la sua uscita di scena. [ FINE ]

10:46 Shizuka:
  [Negozio di Tatuaggi] A quanto pare quel discorso serio e rivelatore viene recuperato. Deve aver toccato il tasto giusto per smuoverlo tanto da esprimere i suoi sentimenti più intimi, i pensieri più sentiti. Quasi si sente in colpa nel pensare che quella di lei, alla fine, è una bella storia, sembra proprio che l'altro non abbia avuto la medesima fortuna dalle parole che rivela. Però a quella domanda, scivolata fuori dalle labbra altrui quasi per caso, vuole dare una risposta chiara, condividere il suo pensiero a riguardo almeno un minimo, come il giovane dal crine bicromo sta facendo. << Purtroppo, ogni tanto il male va eliminato in via definitiva per raggiungere un benessere per la maggior parte. >> Chissà se il progenitore aveva detto qualcosa di simile per finire a capo dell'intera Kusa, chissà se è così che vendono la loro giustizia i grandi della storia, per poi intavolare guerre e distruzione. << Però sto cercando un modo per non ferire nessuno se possibile. >> Già l'intento è buono, ma nel frattempo farebbe soffrire indicibilmente Shinsei che ha cercato di mutilare la sua famiglia...insomma ognuno ha le proprie priorità. Lui si riveste, ma il discorso verte altrove, sulla pubblicità e sul pagamento, che avviene nella stanza precedente dopo che entrambi si sono mossi in quella direzione. Ivi gli verrebbe consegnato un bigliettino da visita con una farfalla stampata sopra, una 'S' e una 'K' stampate all'interno delle ali di essa, con poi l'indirizzo e la spiegazione relativa al negozio. << Grazie ancora per essere passato e per la pubblicità! >> Di nuovo un sorriso perfetto su quel faccino, come se i discorsi seriosi e pesanti non l'avessero scalfita. << Si ricordi il giubbottino con la zampetta! >> Già perchè ha notato solo ora quella zampa felina sostare sulla parte posteriore della giacca. Si congederebbero quindi, con il pagamento effettuato e una volta sentito il tintinnio della porta tornerebbe sul disegno lasciato a metà, la farfalla rossa sopra al computer andrebbe a smuovere appena le ali. << Lo so Kimi, è proprio una disdetta che non abbia accettato di pagare in Takoyaki! >> Insomma, avrebbe preferito il cibo, come solito! [Chakra ON][//END]

Soshomaru decide di far ripassare il tatuaggio che ha sul collo, per questo si dirige a Kusa dove pare esserci un buon negozio per tatuaggi. Ovviamente ci trova Shizuka la quale esegue il compito e nel frattempo cerca di interagire con il cliente.

In conclusione il lavoro è ultimato e i due si sono confrontati su tematiche particolari.