Malgrado tutto
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Giocata dal 04/03/2022 22:45 al 05/03/2022 01:48 nella chat "Quartiere dei Clan [Konoha]"
[Dojo Senjuu] Niente, ormai i due sembrano far comunella molto spesso, incontrandosi raramente in orari che - se non fossero loro - potrebbero sembrare inusuali. Questa sera, la scusa, è una sfida .. .. o meglio, un allenamento. Kento si è allenato molto per migliorare la sua tecnica di combattimento, soprattutto nell'arte del taijutsu. Arte che i membri della famiglia Kusanagi, prediligono e che - vuoi per una cosa o per l'altra - il padre gli ha caldamente consigliato di fare. Caldamente .. ecco. Si trova innanzi al dojo dei Senjuu: proprio come la sera precedente. Veste sempre allo stesso modo: maglietta nera a maniche lunghe e collo alto. Pantaloni neri e calzari ninja. Il volto è semi coperto, dal colletto, che si è premunito, di sollevare fin su sopra le narici. Al fianco, la solita maschera del nonno che ciondola: niente di diverso, insomma. Lo sguardo di solleva, una volta raggiunto il dojo. Due guardie lo osservano, riconoscendolo. Un breve inchino, viene dunque mosso in segno di rispetto: sono Senjuu anche loro .. .. parenti, in qualche modo. Lo lasciano passare senza ostacolarlo in alcun modo: esattamente come la sera precedente. Avanza, togliendosi i calzari, lasciandoli fuori dalla recinzione legnosa. < Kashirama .. ?> sillaba, varcando l'uscio, alla ricerca del cugino. Si sono dati appuntamento lì, a quell'ora che poteva garantirgli, più tranuillità. < Kashiraaaamaaaaaa .. ? > recita ancora, continuando ad ispezionare il perimetro, puntando - ora gli occhietti sul grande arbusto posto proprio, al centro del giardino. [[Dojo Senjuu]] Si può dire che ormai Kashirama passa più tempo al dojo che a casa? No, perché è proprio così. Come le altre giornate in cui il Senjuu si è ritrovato lì per un motivo o per un altro, quella tarda sera il giovane è rimasto nei pressi dell’imponente edificio quadrangolare di legno in attesa dell’arriva di Kusanagi che ha invitato il giorno precedente. Grazie ai kami ci si sta finalmente avviando verso la bella stagione, la primavera, di fatti il cielo è questa volta sereno, privo di nubi cariche di pioggia mentre il chiarore lunare, assieme alla luce proveniente dai lampioni situati sulle vie esterne al dojo, illumina molto più distintamente l’ambiente circostante; la temperatura è decisamente più piacevole e sebbene la solita brezza leggera stia smuovendo le fronde del mastodontico albero centrale e i cespugli e le piante limitrofe, il Senjuu si è permesso di indossare indumenti decisamente più leggeri del solito. Seduto come sempre sulla legnosa pedana rialzata, i piedi tenuti scalzi ciondolano avanti e indietro con lentezza a riprova della stanchezza che da qualche giorno perseguita il moro; le gambe snelle, ma muscolose sono fasciate da dei pantaloni neri che si chiudono con un elastico alla caviglia e il busto è coperto da una semplice maglia bianca a maniche lunghe con scollatura a V. Le braccia sono allungate dietro la sua figura con i palmi di entrambe le mani piantate saldamente sul materiale su cui è seduto in modo tale da sorreggere il peso scaricato all’indietro; accanto alla mancina è situato un’unica confezione di plastica trasparente, contenente due ghiaccioli color azzurro che è possibile dividere a metà attraverso i due bastoncini alla base. La quiete dell’ambiente è smossa dalla voce dell’invitato che con tono sibilante pronuncia il nome del Senjuu il quale, sempre pacato, risponde con un semplice < Sono qui > [https://i.pinimg.com/564x/45/03/9f/45039f9a5f29cd675e2eac8a8403f54d.jpg] [Dojo Senjuu] Ed eccolo lì, il cugino. Avanza il Kusanagi, scalzo e con piccolo sorrisetto in volto, seppur nascosto, sotto quel pezzetto di stoffa. Avaza lui, senza tentennare, raggiungendo il parente seduto sopra la peda. Si accomoda, chinando appena il capo < Kashirama Kun .. > sillaba, saltellando sopra la pedana, posizionandosi accanto al parente < Allora' che si dice? > chiede, un pò retorico: giusto per rompere il ghiaccio < Lo sai che non ho idea di quanti anni tu abbia? Non dovresti comunque avere molti più anni di me .. giusto? > suppone il Kusanagi, arricciando il naso, sotto la maschera di stoffa <Senti Kashirama maaaaa .. > dilunga quel dire in maniera bambinesca < .. com'era prima quì? Nel senso .. volevo dire .. come si stava nella vecchia Konoha? Io avevo appena sei anni e ricordo poco. Inoltre, io e mio padre eravamo sempre in viaggio per vendere le nostre mercanzie. Possiamo dire che Kagegakure, sia il mio villaggio natio, sebbene io non ci sia devvero nato > racconta, sollevando le spalle < Inoltre .. > aggiunge, voltandosi appena, puntando lo sguardo sugli occhi altrui < .. io non so nulla su di te. Da quando ti conosco, ho sempre parlato io .. dei miei problemi, della mia famiglia maaaa .. > aggiunge, avvicinandosi improvvisamente al Senjuu, con uno scatto < .. di te non so proprio nulla! > afferma, puntando l'indice verso il musetto del cugino. [[Dojo Senjuu]] Gli occhi ambrati del Senjuu vengono posati sull’altra presenza più minuta che avanza anch’ella scalza in direzione del moro. Kashirama osserva Kento e i movimenti che quest’ultimo compie per potersi sistemare accanto a lui comodamente e sospira flebilmente quando il parente più giovane inizia a rompere il silenzio che si era nuovamente creato con una raffica di domande poste una dietro l’altra quasi senza pausa. Nell’udire gli interrogativi del Kusanagi le sopracciglia brune vengono sollevate verso l’alto, facendo assumere al volto abbronzato e coperto di lentiggini un’espressione perplessa… quasi sorpresa. < Mhm… che non sempre c’è bisogno di parlare… ecco cosa si dice > il tono potrebbe apparire serio, ma una nota di derisione, in seguito ad una piccola e breve risata, sarebbe facilmente udibile dall’altra persona. Effettivamente il Senjuu aveva pensato di introdurre il ragazzino alla splendida arte della meditazione e quindi della concentrazione, invitandolo al dojo con la scusa di un allenamento (Senza specificare di che tipo però), ma a quanto pare i suoi piani devono essere messi da parte di fronte alla questione portata avanti dal Kusanagi. < Uhm… Ventitré… sono un po’ più grande di te, forse non di tantissimi anni, ma abbastanza da ritenerti di un’altra generazione > il capo è quindi ruotato di qualche grado per permettergli di guardare negli occhi Kento e il Senjuu, dopo aver scostato con la mano destra i ciuffi di capelli scappati allo chignon disordinato, rivolge all’altro un sorriso leggero < Prima qui in che senso? Qui non c’era molto anni fa… > la frase è lasciata sospesa, le parole trasportate via dalla fresca brezza leggera e accompagnate da un sospiro stanco da parte del moro < Non c’è molto da sapere su di me… la tua storia è decisamente più interessante > risponde quindi con voce cordiale, quasi a cercare di sviare il discorso seppur consapevole che prima o poi sarebbe arrivato il giorno in cui ne avrebbe dovuto parlare. [Dojo Senjuu] < Humm .. > mugugna, visibilmente insoddisfatto < .. ma è noioso parlare sempre e solo di me .. no??! > aggiunge, sollevando - di nuovo - le spalle, sconsolato. < Hunpfffff > sbuffa lui, lasciando andare quella breve ma chiara espressione onomatopeica < Perchè sei uno shinobi? Perchè non hai deciso di fare il muratore, l'imbianchino o qualsiasi altra cosa? > gli chiede. Glie lo aveva già chiesto? Non si ricorda bvene, ma tant'è: una volta in più, che male farà??!! < Sei un Senjuu ed ogni membro del clan è chiamato a difendere il villaggio a costo della vita, no?! Quindi .. è un eredità la tua, oppure una vera e propria scelta? > Curioso il Kusanagi. Forse troppo(?). Kento non conosce ancora bene Kashirama, non quanto vorrebbe. Il Senjuu però, non si sbottona .. .. per tutti i kami, non lo fa mai!! < Ho la sensazione che tu voglia evitare di paralare di te stesso. > ammette candidamente < Come se ci fossero delle cose che vuoi deliberatamente evitare .. o rischiare di dire > aggiunge. < E poi .. mi annoio!! > Sorride lui, lasciando che il parente, possa facilmente immaginare quel sorriso che nascosto, si muove sotto la maschera di stoffa che porta in viso. [Dojo Senjuu] < Sei proprio infantile fattelo dire > replica il Senjuu divertito dal comportamento da ragazzino forse un po’ viziatello che l’altra persona sta mostrando. < E pensare che ci sono persone che pagherebbero per parlare solo di sé hahaha! > il tentativo di battuta viene azzardato per attenuare quel velo di tensione che si sta iniziando a percepire: il Kusanagi desideroso di conoscere più cose del Senjuu e quest’ultimo che, non abituato a condividere dettagli sulla sua vita e sulla sua persona, è un poco restio a divulgare informazioni varie. Ruotando il busto in direzione opposta del parente, rivolgendogli così la schiena, Kashirama allunga la mano sinistra verso il quasi dimenticato sacchettino di plastica che rischia di sciogliersi di lì a poco; accompagnando quindi la confezione all’altezza del suo petto, aiutandosi anche con l’altra mano, il Senjuu andrebbe a tirare con non troppa forza gli estremi di plastica nel tentativo di separarli e di aprire così l’involucro. Una volta riuscitoci, abbasserebbe la plastica fino ad oltre il livello dei bastoncini di legno per poi liberarsi di essa poggiandola accanto alla sua coscia; afferrati saldamente gli stecchetti con le dita, separerebbe le due metà dell’azzurro ghiacciolo dal gusto di mirtillo (ci piacciono tanto i mirtilli). Porgendone uno a Kento Kashirama riprende dunque la parola, cercando di mantenere la pace interiore che è solito conservare. < Ho deciso io di diventare uno shinobi… sia perché sono un Senjuu, ma anche perché era un mio desiderio profondo. Avevo il sogno di difendere Konoha e tutti i suoi abitanti, magari diventare anche Hokage, ma poi varie circostanze mi hanno portato su un’altra strada > una leggera nota di malinconia e rassegnazione può essere percepita dal tono del moro che con voce pacata, ma leggermente più bassa continua aggiungendo < L’eredità del clan è stata una spinta in più nel tentativo di perseguire il mio obiettivo, ma comunque non è che voglia evitare di parlare di me… semplicemente non ne sono abituato… diciamo che ho una preferenza ed una predisposizione per l’ascolto che di certo non aiutano > una lieve risata fuoriesce dalle labbra del Senjuu che, sollevando lo sguardo verso il cielo, punta in quel modo le pupille verso lo spicchio di luna. [Dojo Senjuu] < Chhhh .. come ti permetti??! > borbotta il kusanagi, arruffando il musetto, manco fosse un furetto. < Io sono infantile, perchè posso ancora permettermi di esserlo! > afferma, intrecciando le braccia al petto < Hu .. grazie > mormora poi, affrettandosi a prenedere il ghiaccolo < Sei un tipo strano .. sai Kashirama??! > dice poi, in quello strano tono, che sembrerebbe essere qualcosa fra un affermazione e una domanda. < Humm .. vediamooooo .. > sillaba, cingendo l'indice sopra le labbra .. coperte - ovviamente - ancora dal pezzetto di stoffa nero < Qual'è stata la missione più difficile a cui hai partecipato? Hai mai rischiato la vita? > chiede, sempre con quell'aria divertita e curiosa, innegabilmente segno e specchio, della sua giovanissima età < Insomma .. sei uno shinobi no?! Avrai avuto delle avventure degne di una storia che valga la pena di essere narrata! > afferma, un pò sconfortato e deluso, da quella strana placidità del cugino < sarebbe bello avere storie da raccontare. avere delle avventure da poter ricordare, cicatrici da poter mostrare con orgoglio. per ora però, non ho nemmeno il denaro suficente a comprarmi una spada .. > sillaba, sconfortato dalla cosa. [Dojo Senjuu] La risposta affrettata e forse addirittura stizzita del Kusanagi, dona al volto del Senjuu un’espressione perplessa caratterizzata dal corrugarsi della fronte di quest’ultimo. Proprio il moro, sollevate le gambe che poco prima ciondolavano nel vuoto e incrociatele sotto il busto per assumere la solita posizione da meditazione, avvicina alla bocca il ghiacciolo per poi staccare un morso laterale del dolce, assaporando così il tanto amato gusto di mirtilli; prima di prendere parola però, come vuole il galateo, il giovane conclude di masticare il freddo gelato e dopo avere ingoiato il pezzetto di ghiaccio, rilascia un sospiro soddisfatto < Strano in che senso scusa? > effettivamente questa affermazione non la capisce proprio… non è la prima volta che se lo sente dire e solo perché magari è più calmo di altri deve essere etichettato come ‘strambo’? Non gli pare affatto giusto. < Tutti sono strani a modo loro non credi? Alla fine normale è relativo > la domanda retorica non richiede ovviamente una risposta: la lascia lì in sospeso, come possibile punto di riflessione per il parente e a dirla tutta, ammette che lo diverte porre interrogativi esistenziali e non al più giovane in modo da fargli smuovere le rotelle che sono situate nel suo cervello… un po’ di riflessione non fa mai male giusto? < Di missioni non ne ho fatte molte anzi… ho passato circa dieci anni fuori da qui, all’esterno nella natura come un nomade, quindi sì… è capitato che incontrassi dei pericoli, però non sono mai stato da solo. Ammetto di aver avuto la fortuna di avere persone accanto a me che mi ritenevano abbastanza importante da non lasciarmi indietro o a morire da qualche parte > ridacchia a seguito della spiegazione riportando alla mente dei lontani ricordi che saltuariamente gli capita di rivedere davanti ai propri occhi durante la giornata. Momenti in cui situazioni quotidiane si accavallano alle memorie passate portandolo a confrontare la sua condizione attuale e quella ormai trascorsa. < Non avere tutta questa fretta di crearti una storia Kusanagi… a volte capita che non sia per il meglio sai? Hai tanto tempo davanti a te, non sprecarlo solo perché sei impaziente e comunque, non per forza ti devi affidare subito ad una spada… puoi sempre imparare a difenderti a mani nude prima e a combattere con un arma dopo. > [Dojo Senjuu] Ovviamente, quella reazione è stata del tutto irriverente: nulla di serio ma, questo, dovrebbe essere stato colto dal ben più saggio shinobi. Intanto, la lingua scivola rapida sul ghiacciolo che, rapidamente, inizia a sciogliersi. < Alla mia età, tutti hanno fretta di crescere no??! > non ha tutti i torti .. no?! < Mi sento bloccato, come se fossi lì, ad un passo, ma ancora lontanao da avere .. avereeee .. bhè, non saprei cosa, esattamente ma .. qualcosa di sicuro! > Inspira, ficcandosi il ghiacciolo nella bocca < Arghhh .. freeddooooo > mugugna, massaggiandosi la tempia destra < si si .. già so cosa mi stai per dire!! > si volta, dando le spalle al cugino, tornando ad intrecciare le braccia < Che io sono quel gelato e il mal di testa è a casua della fretta > un analogia calzante < Forse è così, forse hai ragione, ma il mal di testa è utile. Utile a farti ricordare di non ripeterlo .. > piccola pausa < .. quell'errore > chiosa, tornando a puntare lgi occhi sul parente < Bhè .. anche se io l'ho ripetuto lo stesso > ammette divertito, ridacchiando con gusto < Magari un giorno Kashirama kun .. un giorno ti sarò utile in qualche modo. Un giorno riuscirò a ripagarti per questi momenti > un affermazione che - sebbene sincera - potrebbe mettere il Senjuu in difficoltà, visto il suo carattere un pò .. come dire .. schivo(?). < Mi sto esercitando infatti. però .. bhè .. è fico avere una spada. Io non ho una spada > facile, l'analogia che ne driva .. no?! [Dojo Senjuu] < Hai ragione che i più giovani hanno urgenza di crescere, però allo stesso tempo così facendo potrebbero rischiare di beneficiare o di gioire appieno ciò che la vita dà loro, non credi? >. Il venticello notturno e lievemente umido colpisce il volto del moro la cui espressione torna ad essere una rilassata: le sopracciglia ricadono al loro posto naturale e le labbra si stirano conferendo al Senjuu un’aria distesa, di una persona in pace con se stessa nel mentre che gli occhi percorrono una via immaginaria da sinistra verso destra lungo il profilo delle piante e dei cespugli piantati all’interno del giardino del dojo. Quello è proprio un posto magico, in grado di portare serenità a chiunque abbia la voglia e la pazienza di osservarlo con attenzione e di attendere il momento più opportuno per farlo. L’improvvisa analogia tirata fuori dal cugino prende alla sprovvista il Senjuu, al quale per l’ennesima volta scappa una risata < Mhm, no… non stavo affatto per paragonarti ad un ghiacciolo… anzi stavo per chiederti se ti piacesse tanto quanto piace a me. Sono convinto che il mirtillo sia uno dei gusti migliori che ci siano > ed ecco un’informazione data così senza preavviso, una curiosità sulle preferenze del giovane che ha ormai deciso di tentare di essere un minimo più aperto con quel ragazzino che si è dimostrato aperto fin dall’inizio (sebbene con qualche esitazione). < Guarda che non sono gentile solo per avere un tornaconto in futuro eh? Semplicemente credo che assistere i più giovani, soprattutto mentalmente e dare loro un ambiente sereno in cui trovarsi, sia il modo migliore per aiutarli a crescere… tutto qui > ormai si può sperare che il Kusanagi abbia più o meno capito che tipo di persona si trova davanti: uno shinobi forse un po’ particolare che mette al primo posto il futuro del clan e perché no, anche del villaggio. [Dojo Senjuu] < Lo so .. > risponde lui, in merito alla disponibilità che fin ora il cugino, gli ha dimostrato < .. per questo, ti sono debitore. > aggiunge, serio in volto < Sei una persona .. o meglio, riformulo .. > mormora, scrollando la testa < Ti sei dimostrato sempre pronto ad ascoltarmi e non hai mai chiesto nulla in cambio. Non mi riferisco a cose materiali .. non solo comunque. Quello che voglio dire è che non importa il motivo per cui tu sia quì, cosa ti ha spinto a farlo, cosa ti ha spinto a rimanermi accanto e ascoltarmi .. anche quando sono insopportabile .. che è la maggior partte del tempo .. > sorride il Kusanagi < .. quello che conta è che tu ci sia. Quello che fa la differenza, è che tu abbia scelto di esserci malgrado tutto. Questo è il debito che devo ripagare. Il debito del .. > mima le virgolette con le mani < .. malgrado tutto > afferma. Si alza, giocherellando con il bastoncino di legno del gelato < Ti restituirò quel malgrado tutto cugino. Vedrai che lo farò > gli dice, levando il braccio destro in aria, salutandolo per poi - con calma - avviarsi verso casa [ FINE ] [Dojo Senjuu] Le parole del ragazzino che si trova davanti scuotono relativamente poco l’animo del Senjuu… sì, fa piacere sentirsi ringraziati per qualcosa che viene compiuto volentieri, non come se fosse un peso, ma proprio per la stessa ragione, questa volontà di fare del bene senza chiedere nulla in cambio, porta Kashirama a dare sostanzialmente poco peso al breve, ma intenso discorso di riconoscenza del Kusanagi. < Te l’ho già detto che non ce n’è bisogno… non farmelo ripetere un’altra volta per favore > gli risponde dunque con fare lievemente asciutto anche perché, bisogna ammetterlo, il moro inizia a sentire nelle ossa la stanchezza e non è affatto aiutato dalla temperatura che con il passare delle ore è calata drasticamente. Uno sbadiglio altera per un brevissimo lasso di tempo il volto abbronzato del Senjuu, che portandosi davanti alla bocca la mano sinistra, riprende a parlare ormai svogliatamente < Credo sia l’ora di andarsene a casa, ragazzino… tua madre si starà preoccupando. > la frase viene bloccata da un leggero colpo di tosse che scuote il busto dello shinobi il quale, con un piccolo colpo di reni, si dà la spinta necessaria per scendere dalla piattaforma legnosa su cui era seduto e, messosi in posizione eretta ed unendo le braccia allungandole verso il cielo, sposta il busto da destra verso sinistra per far scrocchiare la spina dorsale ‘raggrinzita’; al contempo gli occhi color dell’oro non si staccano dalla figura più esile di Kento che, direttosi verso l’uscita del dojo, saluta Kashirama con una promessa a cui nuovamente il Senjuu conferisce poca importanza rispondendo con un semplice < Va bene, va bene… ma ora vai a dormire ti scongiuro >. Un braccio ritorna lungo il fianco e l’altro rimane alzato a mezz’aria in segno di saluto; la mente ormai appannata dalla stanchezza e gli arti intorpiditi dal poco movimento di quella sera inducono così il moro a seguire la strada intrapresa dal cugino, ma in direzione opposta diretto verso casa. [END]