Rapaci
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Giocata del 02/03/2022 dalle 12:25 alle 16:19 nella chat "Nuovo Monte dei Volti di Pietra"
[Testa di Furaya] espressione persa per Matono che in questa serena giornata quasi primaverile se ne sta seduto presso la sezione della foglia precisamente sopra la montagna dei Kage, riproduzione ovviamente dell'originale montagna che si trovava o trova a Konoha riprodotta per il villaggio delle ombre, sebbene non abbia granchè idea di come fosse fatta l'originale. Non ha mai esplorato molto questa sezione ne ha grosse frequentazioni o conoscenze, in realtà nemmeno nelle altre se proprio dobbiamo essere specifici. Il ruggito del cielo si fa sentire e di conseguenza l'abbigliamento piatto e scontato del moro dev'essere integrato con qualche cosa che lo protegga da vento e pioggia incessanti, nonostante il fortunale comunque il moro non pare aver voglia di lasciare la sua posizione , tanti vestiti simili o uguali non è che non si cambi mai, maglia bianca con tre bottoncini lasciati aperti, pantalone scuro lungo ma alzato sopra le ginocchia alla bene e meglio e scarpe chiuse a cui si aggiunge una giacca verde scuro cappucciata e ben chiusa sul corpo. Non porta con se ninnoli o accessori di sorta, se non il coprifronte del suono ben legato al bicipite destro al di sopra degli indumenti. Si trova ora sulla sommità del capo della decima, in piedi osservando in direzione del centro del villaggio delle ombre. Non da troppo peso a cosa lo circonda dando per scontato che attorno la presenza di altri individui dovrebbe essere praticamente nulla, bensì resta concentrato su se stesso componendo il sigillo della "capra" andando a mettere le basi per il tentativo di attivazione del proprio chakra. Socchiude per qualche frangente le palpebre immergendo la vista nella totale oscurità, li tenterebbe dunque di accumulare al proprio interno, in una figurata boccia, abbastanza chakra da provare poi a muovere. Una volta tentato questo dunque tramite la mente e la concentrazione inizia provare a farlo fluire lungo tutto il corpo, andando a toccare via via tutti gli tsubo sparsi da capo a piedi, dopo di che il tentativo riguarda il rendere questo movimento energetico un flusso continuo costante e stabile, senza che esso debba più concentrarsi totalmente a questo meccanismo. Una volta soddisfatto del tentativo scioglierebbe il sigillo palpebre che si riaprono e luce che torna ad illuminare l'area sebbene di suo essa sia piuttosto tetra ed uggiosa a causa del meteo. Sferzate di vento iniziano giusto poco dopo a colpirlo con costanza, minando in qualche occasione il suo equilibrio, questa sottospecie di prova od allenamento agli occhi di un eventuale passante potrebbe essere unicamente follia o voglia di suicidio, Matono di certo lo ritiene un posto migliore per incappare nei suoi peggiori pensieri rispetto alle quattro mura di casa.[Impasto del chakra 3/4 - Nessun equipaggiamento - chk 55/55] [Volti | Testa Furaya] I volti degli Hokage. Piove .. e piove forte .. molto forte. Kento è però armato di un piccolo ombrellino che - vista la sua stazza minuta - fa quantomeno il suo dovere, proteggendolo dalle intemperie. Fa freddo però. Di quando in quando, brividi gli percorrono la schiena, facendolo tremare improvvisamente. Veste come al solito: una maglietta a maniche lunghe ed a collo alto che precede un gilet sul grigio/verde - un colore particolarmente strano - su cui è ben visibile, il simbolo che richiama alla famiglia Kusanagi. Dei pantaloni piuttosto anonimi, un paio di calzari ninja e dei guanti, completano il tutto. Non ha armi con se. Non può permettersele, per ora. Al finaco destro, pende - legata da un laccetto nero - una maschera. La medesima che ha mostrato ieri a Furaya. Non ci ha fatto ancora caso il ragazzino: si, di avere proprio sopra la sua testa, il faccione della ragazza incontrata il giorno prima. Si muove lentamente, cercando di evitare la pioggia e per quanto più possibile, sembra ammirare lo splendido paesaggio che da quel punto, si dipana davanti a lui. Non si è accorto di non essere solo: le condizioni metereologiche sono tali, da non fargli dubitare che ci potessero essere altri esseri umani lì, in quel momento. Il richiamo del Chakra, che ormai avviene con una certa semplicità e naturalezza, energizza l'intera figura del moro, sebbene esternamente non sembri cambiare molto all'interno le cose prendono un moto energetico, le capacità sensoriali si acuiscono, la reattività muscolare anche tanto che le sferzate e le intemperie sembrano quasi essere più tenui, sebbene si tratti di mera percezione dell'evento. Merito anche di questo lieve potenziamento il fatto di riuscire a udire qualcosa ai rombi provenienti dal cielo, discerne dal frastuono della pioggia che cade delle movenze decisamente umane, un suono flebile, appena appena udibile di qualcosa nelle vicinanze in avvicinamento lento e quasi furtivo, questo mette in guardia l'intera figura di Matono che mette in tensione i muscoli del polpaccio, il busto si torce leggermente in direzione del suono mentre il capo segue un attimo dopo, abbassa inoltre le spalle mentre ruota la figura verso destra e preparandosi ad agire contro un eventuale assalitore.<Mh!> Mugugna qualcosa a labbre serrate mentre la mascella diviene maggiormente visibile in quanto tesa, non perde molto tempo richiamando a livello oculare una piccola porzione di charka, la concentra in quella posizione rendendo da un battito all'altro i suoi occhi dapprima nero pece di un colore rosso cremisi adornati da due piccole tomoe nere. Scruta ora attraverso le numerose goccioline in caduta e la leggera nebbia aquea provocata dall'infrangersi di essere sulle sommità rocciose, addensa altro chakra ma questa volta dal centro del proprio corpo mentre entrambe le mani si portano di fronte al busto pronte ad unirsi per effettuare gli eventuali sigilli, l'espressione torva e guardinga accompagna le movenze. Quando però denota la vicinanza del ragazzo e riesce a metterlo ben a fuoco si da una calmata, rallentando il suo agire ostile ed abbassando le braccia nuovamente lungo i fianchi, analizza la figura del ragazzo ormai prossimo alla sua posizione, realizza inoltre che esso non sembra in assetto da combattimento o intento a cercare di avvicinarlo volutamente di soppiatto, giudicandolo infine non un pericolo rimuove il cremisi dai suoi occhi e l'ostilità dal proprio volto, certo resta piuttosto sospettoso anche dato la presenza di un indumento che parzialmente copre le fattezze facciali.<Tu chi sei> Afferma senza dare un tono interrogativo alla frase, consuetudine non rara da parte sua.<Non ho intenzione di attaccarti, trovavo strano qualcuno qui.> La voce dev'essere per forza di cose tenuta piuttosto alta dato il frastuono provocato dalla pioggia, in ogni caso Data la reazione di poco fa meglio era meglio specificarlo il non avere ostilità, certo dal punto di vista di Kento questo potrebbe non bastare a tranquillizzarlo.[chk 53/55 - 2/4 attivazione innata - disattivazione] [Volti | Testa Furaya] Non è solo. Proprio per niente. Sopra di lui, una figura inquietante richiama il chakra, pronto ad utilizzare tutta la sua potenza, contro l'eventuale minaccia. Una minaccia - anche se effettiva - davvero inicua, quella rappresentata dal Kusanagi. Ovviamente, questi sono dettagli che ne l'uno, ne l'altro possono conoscere. Dunque, sottopelle, ecco quella voce riuscire a raggiungere il giovanissimo studente, che ora rivolge - istintivamente - lo sguardo in direzione dell'Uchiha. Una domanda. No, un affermazione: nemmeno. Particolare, la punteggiatura utilizzata per esprimere - forse - ciò che ormai potrebbe esser valutata solamente come curiosità. Valutazione estranea al kusanagi il quale - spaventato - indietreggia. Passi che si alternano lentamente, in un movimento a ritroso innaturale, caratterizzato dalla paura. deglutisce. Le braccia ciondolano sui fianchi, cercando di riequilibrare il moto che - del tutto irregolare - lo fa, in fine, cadere a terra. [ SBAM ] frana senza però grandi conseguenze, se non l'umiliazione. Poteva andar molto peggio, no?! < K .. Kusa .. Kusanagi > risponde, spaventato. L'affermazione finale dello sconosciuto, non sembra placare l'animo dello studentello però .. non ancora. Istintivamente, la mano destra scivola sulla maschera, sfiorandola con delicatezza: è a questo punto che si avvede di quel volto .. .. che si accorge della presenza del volto scolpito di Furaya. Immaginarsi il volto del sedicenne, non dovrebbe essere difficile. Pietrificato .. dovrebbe rendere bene l'idea. Si scuote un paio di volte, alzando ed abbassando le spalle, prima di riprendere ad osservare con una certa attenzione Kento, non taglia la distanza attuale di qualche metro dal ragazzo, almeno al momento, resta comunque uno sconosciuto che potrebbe davvero celare intenzioni ostili, pertanto la fiducia riposta nelle possibili azioni intraprese resta azzerata, attende una risposta alla domanda, non appena essa arriva come consueto riesce a distendere i nervi ulteriormente replicando alla stessa maniera.<Io sono Matono.> Afferma mentre lo vede scivolare sul pavimento irregolare di pietra intagliata e finire a sedere in terra per così dire, dato che si trovano a parecchi metri al di sopra di essa. Incrocia le braccia e incalza nell'indagare riguardo questo sconosciuto<Che fai quassù con questo tempaccio Kento.> Sempre privo di interrogatività ma anche di colore nel tono vocale, piatto e neutro. Nota che come immaginava il ragazzo resta quasi interdetto dopo il primo rapporto conoscitivo con il moro, non se ne sorprende ma piuttosto cerca di comprendere se questo tentennamento sia una tattica atta a fargli abbassare la guardia o semplice innocente timore, certo il tempo non aiuta ad osservare precisamente la mimica facciale e del corpo, quindi a Matono non resta che il mero istinto, che al momento pare piuttosto sopito riguardo la presenza di pericoli.<Kusanagi? Questo è il tuo nome?> A memoria non gli sembra di avere ricordi riguardo questo nome, anche lui in ogni caso sembra aver preferito utilizzare solo il nome e non il cognome, dando per scontato che non stia mentendo , certo notando la maschera che si porta con sè per un attimo gli balza in mente l'idea che possa essere un anbu e certo dopo aver conosciuto quell'anbu nella foresta non sarebbe sorpreso di un componente di essi così impacciato.<Fai attenzione a non volare giù, a meno che tu non sappia volare.> Nonostante possa sembrare una battuta, il tono non è quello che dovrebbe accompagnare lo spirito.<Cosè quella maschera.> Domanda, certo perchè un anbu dovrebbe trovarsi li sarebbe un quesito interessante.[Chk 53/55] [Volti | Testa Furaya] < K .. Kusanagi .. si > ribatte, tentennando ancora, spingendosi pericolosamente verso la parte scoscesa della roccia. < Ho .. ho .. ho .. > la lingua gli sembra come incartarsi, come se non riuscisse più ad utilizzarla in maniera consona, come se quasi, non fosse più sua < Io ho pensato che questo sarebbe stato un posto perfetto per pensare .. > prosegue, puntando gli occhietti - di quell'azzurro scuro - verso lo strapiombo < Per tutti i Kami!!! > esclama, stringendo le dita alla roccia, cercando di non perdere l'equilibrio < Ho pensato che con questo tempo, sarei stato solo .. > I muscoli della mascella si contraggono in maniera evidente: il respiro inizia a farsi affannoso < Qu .. questa? > chiede, retorico < Questa è di mio nonno .. > spiega, cercando di nasconderla dietro la schiena, per quanto gli fosse possibile < .. mgh .. > le labbra tornano a schiudersi: probabilmente stava per aggiungere qualcos'altro ma, improvvisamente, cambia idea. < Non credevo che questo posto fosse chiuso! > sillaba invece, immaginando quella, come una possibilità tangibile. < Mi dispiace > Ci vuole ancora qualche secondo prima che Kento riesca a tornare ad esplicare frasi connesse correttamente, anche se il messaggio non ostile da parte del moro sembra infine passare abbastanza da rendere un pò più tranquillo l'interlocutore, certo non è la miglior caratteristica di Matono il sembrare non ostile.<Ed hai ragione.> Conviene sulla posizione decisamente ottima per stare da soli a pensare anche aiutati dal meteo che decisamente non invoglia ad uscire.<Di tuo nonno.> Ripete analizzando i disegni e lo stile della maschera, certo ne salva le fattezze nella propria memoria prima di alzare la mano destra a livello del petto e muovendola a destra e sinistra.< Non preoccuparti non è chiusa, certo a qualcuno potrebbe non piacere che cammini qui ma non è contro la legge.> Altrimenti Matono sarebbe stato già arrestato.<Tuo nonno era un ninja? Mentre tu lo sei ?> Incalza nuovamente notando che cerca in qualche modo di celare la maschera, anche se piuttosto goffamente, questa volta con dei punti di domanda, giusto per dare più verve alla domanda e magari non lasciare in ulteriore confusione il ragazzo, che ad ora gli sembra più è meno di un età simile. Ora che le prime analisi hanno cautamente deciso che Kento non è una minaccia muove esattamente due passi in sua direzione, fermandosi ad un metro esatto di distanza, sebbene la norma vedrebbe una qualunque altra persona aiutare Kento a rialzarsi Matono resta a guardarlo dalla sua posizione.<Rimettiti in piedi.> Gli consiglia con voce ora piuttosto tranquilla, si sforza di dare ad essa un colore positivo, anche se il tentativo non gli riesce perfettamente.<Poi non hai alcun bisogno di dispiacerti.> In qualche modo con quelle due affermazioni tenta di scuotere per quel che può il carattere di Kento, in quanto al momento gli risulta piuttosto carente in fatto di forza d'animo, resta quindi a fissarlo in attesa che risponda alle domande di pocanzi, soprattutto per capire come rapportarsi con esso da quel momento in avanti. Intanto inizia a sentire piccoli rivoli d'acqua bagnare i vestiti sottostanti, la pioggia incessante sembra iniziare a passare la flebile barriera costituita dall'impermeabile[Chk 53/55 - pic di riferimento 3 ] [Volti | Testa Furaya] < Signorina Faraya .. > mormora appena, continuando a puntare lo sguardo sulla fredda e oramai zuppa roccia. Attenzione che poi però, scivola inevitabilmente sull'Uchiha che avanza verso di lui < Me l'ha regalata il mio papà .. > dice, spiegando la provenienza dell'oggetto < Era di mio nonno che si .. era un ninja, così come lo era il mio papà! > afferma ancora puntando nuovamente lo sguardo - seppur solo per un istante - sul faccione della kunoichi < Sono uno studente dell'accademia! > spiega, cercando di tornare eretto, aiutandosi con le braccia < V .. voi siete un ninja? > gli chiede. Insipra, cercando di ristabilire un equilibrio che - se non fosse altro - potesse dimostrarsi almeno fisico. < Non devo dispiacermi? > ripete a pappagallo < Che volete dire? > domanda, frastornato < Le brave persone si dispiacciono, quando commettono un errore .. non è così??! > Come la sera prima, Kusanagi si dimostra quanta differenza passi fra la sua generazione e quella che l'ha preceduto. Non si tratta di colpe, ma solo di .. .. i kami sanno cosa. Lo ode mormorare qualcosa guardando verso la roccia su cui e riverso, il fragore della pioggia impedisce all'udito del moro di capire cosa abbia detto ma non sembra volersene interessare continuando ad osservarlo silenzioso, facendo dunque attenzione al parlato chiaro di Kendo, ascoltandone la brevissima storia personale, emettendo alla fine un piccolo suono gutturale dalla gola, molto simile ad un piccolo grugnito. Annuisce alla contro domanda due volte indicandosi il coprifronte recante il simbolo del suono posto sul bicipite.<Si sono un Chuunin del suono, per quel che può valere ad oggi esserlo.> Sottolinea veemente, iniziando a lasciare trasparire qualche indizio sul pensiero personale riguardo questa società, prosegue comunque subito dopo in reazione all'ulteriore quesito di Kendo.<Potrebbe essere, non sono esperto di brave persone.> Commenta ancora una volta tentando di essere goliardico con scarsi risultati.<Ma non mi sembra tu ne avessi motivo.> sottolineando il fatto che prima ci fosse stato un mero fraintendimento sulla chiusura della montagna, poi per un attimo ragiona sulla frase successiva, come se decidesse se valesse la pena fare un passo in più per aiutarlo a suo modo.< Quel che credo io e che le brave persone di norma riposano sotto terra prima del tempo.> Certo passare da 0 a nichilista in così pochi scambi potrebbe ottenere l'effetto contrario al rassicurare Kendo ma le parole fuoriescono dalla bocca di Matono prive di filtro, nonostante si fosse anche preso qualche secondo per smussare quel pressante sentimento antisociale che si porta con sè.<Non dico di andare in giro a fare i bulli, ma la forza d'animo è piuttosto importante per un futuro ninja. O meglio lo è per la sua diretta sopravvivenza.> Cerca di darsi un tono da insegnante anche se potrebbe sembrare più uno stronzo pessimista.<Sebbene questa situazione di pace sembri lasciare quasi tutti, ninja compresi in uno stato di tranquillità e rilassamento, meglio costruirsi un po di pellaccia.> Certo Matono è anche troppo duro e scorbutico, mentre Kento quasi rappresenta il lato opposto.<Sai impastare il tuo chakra ?> Chiede osservandolo in ultimo interessato sul punto in cui si trova riguardo gli studi della via del ninja.[Chk 53/55] [Volti | Testa Furaya] L'attenzione del Kusanagi si focalizza sull'Uchiha ora, trattenendo su di lui, il suo sguardo. Uno sguardo particolarmente acerbo, particolarmente confuso quello del giovane studentello che - pare - non riuscire a carpire il vero fulcro delle parole del superiore < Mi state dicendo che essere buoni, non è conveniente? Che sarebbe più utile essere cattivi?? > per lui quelle frasi, sono un autentico pugno allo stomaco < Tutti muoino! Mio nonno è morto ma lui .. lui .. > sembra iniziare a confondersi. La realtà si abbatte con tutte le fantasie che riguardano quel mondo che si è costruito, che ha fatto suo, ma che ben poco, rispecchia ciò che davvero, quello stesso mondo, riserva a chi sceglie di farne parte. Nota il coprifronte, con il simbolo di Oto. Le sopracciglia sembrano formare improvvisamente una linea retta unica, il musetto si corruccia .. < perchè allora siete diventato un ninja se la pensate così?! > Non è semplice, non lo è affatto. La razionalità intrinseca a ciò che fin ora ha appreso - in due giorni - sembra voler essere ribaltata da chiunque incontri. Ciò che è stato sin ora, sembra essere sbagliato .. ciò in cui ha creduto, ancora di più. < Io voglio essere come mio nonno!! Voglio proteggere tutti! Voglio uccidere i cattivi! > Uccidere i cattivi. Ci sarà molto da lavorare su questo giovane studente. < Si. Me lo hanno insegnato in accademia. Si metteno le dita così e poi si allargano le gambe. Si chiudono gli occhi e poi si deve cercare di essere molto concentrati > Una spiegazione un pò così, ma a grandi linee. Sono quelli - di fatti - i movimenti che esegue. Le mani vengono cinte innanzi al petto, formando il sigillo della "CAPRA". Le ginocchia vengono flesse quanto basta, affinchè il corpo potesse guadagnrne in equilibrio. Una dimostrazione poco pratica .. .. e molto teorica. Nota la leggera confusione che i pensieri pessimistici di Matono hanno causato, sospira lentamente grattandosi il capo distrattamente, qui viene fuori la lacuna più grossa del moro, ovvero l'abilità comunicativa.<Non fraintendermi non voglio dire questo. Credo che in primis tu debba abbandonare questo dualismo tra buoni e cattivi.> Lascia qualche secondo passare prima di continuare.<Nessuno è del tutto buono o del tutto cattivo, almeno nessuno che io abbia mai conosciuto, ed in entrambi i casi arrivare agli estremi di questo dualismo è piuttosto raro, quasi tutti noi stiamo nel mezzo perseguendo meramente i nostri interessi. Forse è più corretto intendere le persone come molto egoiste o più che come buone o cattive, che sono solo percezioni date dal nostro punto di vista.> Un fiume in piena si direbbe, certo mette molto cuore in quello che dice ma senza cercare di lanciare con forza addosso a Kendo il proprio pensiero, anzi in ultimo aggiunge.<Quello che conta alla fine è credere in quello che fai, che poi significa banalmente credere in te.> Lo indica con la mano destra.<Tu ci credi in te ?> Si risparmia poi grossi interventi sulla parte della morte, su quella ci si potrebbe scrivere un poema epico, ma Matono si limita ad un amaro sorriso seguito da poche parole dette con fare laconico.<Proprio così, per un motivo o per l'altro.> resta molto vago, d'altra parte non sembra voler entrare in merito alla questione andando a balzare invece sul perchè è diventato un ninja.<Proprio per questo motivo lo sono diventato. Perchè non mi sta bene la situazione in cui mi trovo.> Indica tutto attorno a se con un movimento circolare dell'indice destro cercando di indicare le mura concentriche attorno al villaggio. L'ideale che spinge il ragazzo non lo sorprende, forse lo ritiene molto comune tra le persone non disilluse ed in un certo senso tentenna nel rispondergli con il suo pessimismo, come a non voler rompere quel telo magico che sembra ancora danzare fronte agli occhi di Kento.<Chi sono i cattivi Kusanagi?> Decide dunque di provare a muover la coscenza con una domanda piuttosto criptica, la cui risposta sembra scontata solo in apparenza.<Quando si pone questa domanda, a mio avviso almeno, andrebbe sempre aggiunta una componente fondamentale trasformando la domanda in: Chi sono per TE i cattivi?> L'espressione di Matono si fa leggermente più cupa.<Noi diamo un colore agli altri a seconda di come cresciamo, di come viviamo. Quello che è il male per noi non necessariamente lo sarà per tutti gli altri.> Una pausa, dato il discorso complesso vuole che le parole non si sormontino nella testa di Kento, ammesso che esso voglia raccoglierle, in ogni caso muove un altro passo, avvicinandosi ulteriormente, con lo sguardo e la mimica facciale cerca di dare ulteriore peso alle parole che sta per dire.<Una volta messo il paletto su cosa è cattivo e cosa no avrai anche il tuo cattivo, magari ucciderai una persona giudicandola cattiva. Ma come dissi prima nessuno è completamente cattivo, magari esso aveva affetti e cari come te o chiunque altro.> Sospira ancora una volta e non sembra aver ancora finito, un colpo dietro l'altro Matono sotto una pioggia incessante sembra aver deciso di lasciare qualcosa di suo a questo sconosciuto.<Sai, chi muore si porterà dietro una parte di chi sopravvive. Un nipote, un amico, un amore, una figlia, un dolore che non trova fine, il ricordo lo mangerà ed il rimorso si trasformerà in odio, che per forza di cose arriverà sulla causa, ovvero te. Questo causerà l'inizio di un ciclo in una persona che fino alla settimana prima tu stesso non avresti giudicato il male potrebbe diventarlo.> Sente la bocca seccarsi per l'ingente numero di parole utilizzate.<Sei sicuro di sapere davvero chi sono i cattivi?> Termina andando a ritrarsi e a riguadagnare un passo di distanza dal ragazzo, osservando la sua piuttosto spartana teoria per canalizzare il chakra.<Ho un consiglio per te, tralasciando l'atto pratico che dovrebbe andare bene, c'è una lacuna, il principale artefice della canalizzazione del chakra è la concentrazione, devi focalizzarti ed immaginare di riempire un contenitore dentro di te, una volta fatto devi utilizzare la mentre per spostare questa energia da questo contenitore lungo le strade presenti dentro al tuo corpo, metti in sincronia la tua mente con il tuo corpo e non sbaglierai mai.> Una dritta piuttosto scontata ma che lo ha sempre aiutato a richiamare il chakra.[Chk 53/55] [Volti | testa Furaya] Un fiume in piena l'Uchiha. letteralmente. Quante volte è accaduto in passato? Quante volte, un ninja ormai fatto e finito, ha tentato di distreggiarsi fra le maglie della dialettica, cercando di chiarire quelle che sono - o dovrebbero essere - le basi, di uno shinobi? Quante volte ancora si ripeterà? Non può fare altro che ascoltare Kento. Ascolta, muovendo i muscoli del viso a seconda di ciò che il suo cuore ritenga giusto o sbagliato. Del resto, non ci si sveglia dall'oggi al domani, diventando uomini. Diventando grandi. E' un lungo percorso che va seguito e che - vuoi o non vuoi - è inevitabile per chiunque. Questo, sembra essere il percorso di Kento. L'incontro di iero con Furaya. Quello di oggi con Matono. Quello di domani, con chissà chi. Fa tutto parte di ciò che - è probabile - possa essere accaduto a chiunque: anche allo stesso Uchiha. < Se è davvero così, come si fa a capire chi punire e chi no? Come si fa a capire chi è il nemico, se non, chiamandolo cattivo? > chiede. Una domanda che dal punto di vista della logica .. della sua logica, ovviamente, è più che pertinente. < I cattivi .. i catt .. > bofonchia, mordendosi il labbro inferiore. La risposta, sembrava esser lì, pronta ad essere buttata in faccia al chuunin .. come se non avesse alcun dubbio in merito, come se fosse scontato, logico: i cattivi sono quelli che fanno del male alle persone no?! Come fai a smentire una cosa del genere? Qualcosa però lo ha fatto tentennare. < i cattivi sono .. > deglutisce a fatica il deshi. La mano scivola sulla maschera ancora legata al fianco destro. La sfiora delicatamente, come se cercasse aiuto da lei. Come se fosse lì, pronto a cogliere un suggerimento. < Voi .. v .. > il capo si china appena, forse per l'imbarazzo < .. voi .. avete ucciso molti .. > inspira, tirando poi su con il naso, arricciandolo un pò < .. buoni? > chiede. Una domanda che si conclude - forse - un pò a sorpresa. Potrebbe aver esagerato, se lo chiede solo per un attimo ma decide di non darci troppo peso, in qualunque caso se e come il ragazzo formerà i suoi ideali starà a lui magari raccogliendo pezzetti del mondo che lo circonda o perendo in esso, non sembra voler fare troppe previsioni accontentandosi di aver lasciato in terra un pezzetto di quello in cui crede il moro lasciando a lui la decisione se cestinarlo o meno.<La società segue le sue regole, le persone seguono i propri ideali, diciamo che ognuno ha il suo personale paletto a tracciare cosa è giusto o sbagliato e agisce di conseguenza.> Una risposta decisamente troppo diplomatica se raffrontata a quanto è stato detto finore, serra le labbra cercando di prendere qualche secondo per decidere se la linea da seguire sia il caso resti sul suo pensiero nichilistico.<Come si fa ? Tecnicamente arrogandoci il diritto di deciderlo iniziamo il processo di "cattiveria" siamo fondamentalmente tutti cattivi sotto qualche punto di vista. Questo è il vero problema. Ho passato gran parte della mia cortissima vita a cercare di capirlo, quasi da quando ho coscienza di me stesso, forse ci vorrebbero sei vite per arrivare ad una conclusione soddisfacente, io cercherò di arrivarci in una sola.> Potrebbe sembrare quasi una risposta sprezzante e piena di sè, ed è innegabile che l'ego di Matono sia piuttosto ingombrante, caratterialmente non nasconde quasi nulla dei suoi difetti, non ritenendoli tali.<Per motivi particolari direi che la cosa non mi riguarda tanto, ma di norma tutti noi crediamo di essere i buoni, crediamo di essere nel giusto altrimenti non riusciremmo mai a sopravvivere con noi stessi, ad andare avanti. Ma come ho detto buoni e cattivi non esistono, esistono le persone ed i loro ideali, a volte questi ideali cozzano con quelli di un altro, prendiamo un mostro e gli diamo un colore per giustificare quello che faremmo in nome del nostro credo, ma che differenza ci vedi ? Io nessuna, continuo a vedere persone solo persone che la pensano in modo diverso e pertanto si uccidono a vicenda. Non vedo ne buoni nè cattivi.> Conclude andando ad osservare il cielo per un attimo, ed in un attimo si infradicia completamente il viso, non se ne cura particolarmente, ormai inzia ad essere bagnato in ogni parte del corpo.<Molti non direi, la prima volta avevo dieci anni. Ma non ho ucciso un buono, ho ucciso una persona.> Ora per un attimo sorride, quasi gli viene da ridere, certo potrebbe sembrare un attimo di vivida follia, così come la frase che consegue.<Usiamo la parola cattivi per giustificare l'atto di togliere la vita ad una persona, per non essere uccisi dai sensi di colpa.> Conclude infine, la frase di per sè potrebbe non essere cosi folle dopotutto, dipende dal punto di vista, come in tutto.[Chk 53/55] [Volti | testa Furaya] Lo studente ha le sue risposte. Risposte alle quali però - ancora - non sa dare una collocazione, che ancora, non riesce a comprendere. Non è semplice, ma come detto, un pò di tempo e un pò di esperienza, potrebberoessergli utili. < Capisco .. > risponde, lasciando che l'indice della destra, scivoli ripetutamente sotto le narici. < Forse .. forse non è come pensavo allora. Sembra essere tutto complicato, tutto ingrovigliato. > una confusione palpabile, evidente anche, nelle espressioni fornite a chi gli sta davanti < Grazie per le vostre parole e il vostro insegnamento .. > direbbe, tentando di sovrastare la tormenta che - non sembra - ma ancora si abbatte su di loro. Zuppo, muove qualche passo verso il villaggio, non prima però, di voltarsi per un ultima volta in direzione dell'Uchiha < Pensate di fare un salto in accade .. > inspira, puntando lo sguardo sul coprifronte, ricordandosi - tramite il simbolo del villaggio del suono lì impresso - che chi ha dinnanzi, non sia del suo stesso villaggio. Deglutisce, stringendo le labbra l'una sull'altra < Spero di incontrarvi di nuovo. > gli dice, muovendosi in direzione del villaggio e - probabilmente - di casa. [ FINE ] In qualche modo il ragazzo sembra giungere alle proprie conclusioni, certo la confusione sembra ancora essere presente e non può fargliene una colpa di certo, l'ha causata Matono, almeno quella attuale del momento. Non incalza nuovamente comunque decidendo di lasciar cadere il discorso, d'altra parte se ha intenzione di ragionarci lo farà con o senza ulteriori idee.<Questa è quello che mi sono costruito attorno, ho attinto da altri qualcosa e trasformato altre idee rendendole mie, immagino stia a te fare lo stesso, ognuno di noi tende ad essere diverso d'altra parte.> Abbozza un piccolo sorriso, denotando nel farlo quanto poco abituato fosse a compiere quel gesto.<Non c'è di che, cerca di non farti ammazzare qua in giro.> Ode le prime parole di una proposta, che però vengono rimangiate quasi prima di terminarla, lo osserva per qualche secondo lasciando andare un secondo sorriso amaro<Non sono un buon insegnante, sono l'ultimo che dovrebbe insegnare qualcosa a qualcuno, ma certamente mi rivedrai.> Non lo sa per certo, come potrebbe, ma conta di restare vivo ancora per molto tempo, con una relativa arroganza si direbbe.<Vedrò che tipo di ninja diventerai.> In un certo senso spera piuttosto dissimile da Matono stesso, nonostante il suo proselitismo pressante a colpi di parole effettuato per diverse ore sotto la pioggia, ci ripensa su mentre Kento si allontana, se fosse davvero il caso di colpire con questa violenza psicologica una persona che ancora non si era piegata alla disillusione, quello che d'altra parte era sempre stato un pò il suo sogno, vivere in un illusione di perfezione. Spera in un certo senso che il ragazzo ignori completamente le sue parole prima di andarsene a sua volta dalla montagna. [End]