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Maschera

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con Furaya, Kento

21:32 Furaya:
 Il tempo, di recente, è mutato divenendo poco più freddo del previsto. Quell'aria primaverile che sembrava respirarsi d'improvviso ha lasciato il posto a dei fiocchi di neve. Ne cadono pochi - di tanto in tanto, ma abbastanza da far gelare chi osa bazzicare per quelle vie kusane. La piazza è ghermita meramente di gente che tenta di tornar a casa dal lavoro, prima che il freddo si faccia maggiormente intenso, a parte qualche altro coraggioso - come la rosata - ch'è uscita proprio per prendere aria. Come sempre, senza un ombrello. Indossa uno yukata dalla stoffa nera, disseminato di petali di ciliegio rosa. La cintura in vita è d'un rosa leggero che ne avvolge i fianchi e la vita. Oltre ad esser pieno di fiori come se volesse portar lei stessa la primavera, è abbastanza caldo da proteggerla dalle intemperie odierne. E' privata della katana ch'era solita portarsi dietro poiché l'incontro con Fenrir dopo dieci anni non è stato certo rose e fiori. Per difendersi dall'altrui furia, l'arma bianca è andata praticamente distrutta. Attorno alla coscia destrorsa, poco sotto l’indumento citato, v’è anche posizionato una tasca porta kunai e shuriken avente al suo interno ben tre kunai. Sul gluteo posteriore dall’opposto lato, sempre agganciata alla cintura di cui sopra, prende posto un’ulteriore tasca porta oggetti avente al suo interno tonici di recupero Chakra e coagulanti, qualche fuda contenente dei tronchetti. Al polso mancino, nascosto dalla manica della camicia, vi ha posto un fuda esclusivo nel quale ha sigillato la frusta che, di recente, ha optato come arma a discapito di spade più grosse della propria figura che, al momento, non riesce neanche ad usare come vorrebbe. Ai piedi, calza un paio di stivaletti scuri, dalla suola spessa in gomma ed un tacco quadrato che la eleva per qualche altro centimetro. Sono piuttosto comodi invero, inoltre la slanciano quindi ha preso due piccioni con una fava. Per ultimo, ma non per importanza, un lungo kimono nero dai fiori ciliegio disseminati lungo tutta la tela - comprese le maniche che vanno ad allargarsi dal gomito in giù, nascondendone persino le mani - ne copre le spalle sin ad oltrepassare i glutei. Sul petto – sotto i vestiti – è stato posto un ulteriore fuda, al cui interno è invece sigillata la sua nuova arma: la spada di Chakra, ch’è in realtà soltanto un manico nel quale è possibile trasmettere il proprio Chakra. Tra i capelli rosei, incurante del tempo e della società attuale, splende il suo coprifronte raffigurante il simbolo di Konoha con tutti i relativi segni d’usura e di graffio. Un pendaglio raffigurante il ventaglio del Clan Uchiha è costantemente presente al collo della donna, mai rimosso per ragione alcuna. Alcuni fiocchi di neve le si son posati tra i ciuffi sul capo, mentre lo sguardo attento e mite volge l'attenzione ai dintorni. <...> Dalle labbra, risalgono piccole volute di vapore. [ Outfit: https://i.pinimg.com/236x/2d/00/09/2d0009dc3771d2cf5854448360d3ec1f.jpg ][ Chk On ]

21:47 Kento:
  [Piazza Kusa] Veste con l'ormai classico abbigliamento formato da un paio di pantaloni scuri, una maglia - a maniche lunghe e collo alto - nera e una sorta di gilet smanicato grigiastro. Ai piedi - che si alternano in maniera compassata - porta un paio di sandali ninja. La maglia nera - il colletto nello specifico - risulta completamente sollevato, andando a coprire una buona parte del viso, sin sotto le narici. Capelli castani che ribelli, si tinteggiano di bianco, sotto il cielo nevoso. Fa freddo, ma lui, non pare sofferirne più di tanto. Alle mani - ben nascoste all'interno delle tasche, porta un paio di guanti, mentre legata ad un fianco, tramite un piccolo laccio, vè una maschera bianca, rossa e nera, che ciondola. Avanza il giovanissimo konohano. Avanza senza curarsi di chi gli sta attorno, senza curarsi dell'ambiente che lo circonda, tanto, da non notare di aver raggiunto, la piazza centrale di Kusa. < Humm .. > mormora, arrestando improvvisamente i suoi passi < .. che strano > solleva le spalle, limitandosi a dare una rapida occhiata in giro, trovando - casualmente - la figura della sconosciuta ragazza a poco più di qualche metro di distanza < Salve .. > le direbbe, chinando il capo in segno di rispetto < .. sapete dove potrei mandar giù un boccone a quest'ora? > le chiede, ricercando i suoi occhi, puntando verso l'alto, data la disaprità evidente di altezza.

22:01 Furaya:
 L'attenzione per i dettagli porta la fanciulla a guardarsi attorno, a sondare con insistenza ciò che la circonda. Scruta le panchine vuote, i fiocchi di neve che scendono con pacatezza, un po' come i passi che da lei vengono alternati per avvicinarsi nei pressi della fontana distrutta poco tempo prima - da qualcuno che lei conosce anche fin troppo bene, seppur l'informazione debba restar celata finché sarà necessario. Si prospetta un nuovo lavoro per ricostruire quella fontana, ma a quanto pare son ben lungi dal terminarla in tempi brevi. Totalmente transennata, non permettono ai cittadini d'avvicinarsi troppo ad una struttura già compromessa - seppur ancor in piedi. Nel mentre è assorta nell'osservar l'opera di distruzione commessa dal proprio compagno, vien richiamata da una voce sconosciuta che le chiede dove poter mangiar qualcosa. <Dovrebbe esserci una filiale di Ichiraku poco più giù.> Indicando con un cenno della dritta una delle strade principali della piazza costellate di negozi che permettono anche di cenare o stuzzicar qualcosa. Altrimenti, l'economia non girerebbe affatto, no? Se il chiosco è rinomato tanto quanto quello di Konoha, non ha dubbi che ci si possa mangiar piuttosto bene, quindi non prova a propinargli qualche altra alternativa. Semplicemente, reputa che non siano alla pari del ramen del suddetto: da brava konohana che si rispetti, non tradisce le tradizioni d'una vita. <Hm?> Incuriosita, lo sguardo s'abbassa rapidamente sulla maschera che questi porta s'un fianco, aggrottando appena le sopracciglia. Anbu? E la porta in giro come se niente fosse? Nah, sicuramente è ornamentale. <E quella maschera?> La domanda le sorge spontanea, riportando immantinente lo sguardo e l'espressione interrogativa sul ragazzo appena incontrato. [ Chk On ]

22:10 Kento:
  [Piazza Kusa] Sorride il ragazzino, felice di aver - a quanto pare - trovato un posto dove potersi rifocillare < Perfetto direi! > bofonchia, visibilmente eccitato. < Scusate signorina .. > sillaba poi, tirandosi su la stoffa nera della maglia, scivolata sotto la narice < .. che cosa è successo alla fontana? > le chiede, puntando i suoi occhi - seppur solamente per qualche istante - sulla costruzione ormai a pezzi. < Le posso offrire da mangiare? > dice poi, saltando da un discorso all'altro, come se la sua soglia d'attenzione e la sua curiosità, non riuscissero a soffermarsi su qualcosa per più di qualche attimo. < Era di mio nonno > risponde, spulciando l'oggetto con la punta degli occhi < Me l'ha regalata papà: mi ha detto che in questo modo, non mi sarei più sentito solo come prima > le rivela, in maniera del tutto innocente, come se non ci fosse nulla di strano, in quell'affermazione < Bella vero? Volete vederla? > le domanda, slacciandola dal fianco, prendendola fra le mani, offrendola - quindi - alla sconosciuta, affinchè potesse saziare la sua coriosità.

22:22 Furaya:
 Solleva le spalle come a voler rispondere con un 'prego' indiretto. Accenna lievemente anche ad un sorriso, conscia d'aver reso un servizio umile alla società dei mangiaramen mandando ad Ichiraku un altro cliente. <Alla fontana?> Ripete, presa in contropiede, scostando le iridi color ghiaccio proprio sulla struttura crepata da un lato e al momento non funzionante. <Se non sbaglio, c'è stata una rissa e qualcuno ha fatto dei bei danni.> L'informazione divulgata dovrebbe essere quest'ultima, ragion per la quale si mantiene piuttosto sul vago, onde evitare che la situazione sfugga di mano e ci possano essere dei fraintendimenti. <Sembra un villaggio tranquillo, ma ne sbuca sempre una.> Ammette, stringendosi nelle spalle. Sorpresa dalla richiesta che le ha appena fatto, avrebbe probabilmente rifiutato nella malaugurata ipotesi si trattasse d'un adulto - non fidandosene né conoscendolo. Tuttavia, deve pur rammentare che gente della sua età l'ha tradita senza batter ciglio - ma d'altronde, quest'è un'epoca diversa dove le battaglie non son più all'ordine del giorno. <Perché no?> Pare accettar di buon grado, iniziando ad incamminarsi esclusivamente quando e se l'avrà fatto anche Kento, essendo stato questi ad invitarla di fatto. <E' caratteristica, sembrava simile a quelle degli Anbu, ma non lo credevo possibile.> Giustifica la domanda che gli ha posto in precedenza, poiché - appunto - non trattandosi neppur di fatti propri, sarebbe potuta sembrare alquanto scortese. E non ha motivo, or come ora, di mettersi contro anche i ragazzini. <Credo sia stata una buon'idea.> Riferendosi a quella avuta dal padre, pur non potendo far paragoni con insegnamenti dei suoi, di genitori. Lo vede avvicinarle la maschera, per cui la donna allungherebbe la dritta in direzione del lato a lei rivolto. Lo cinge tra le dita, avvicinandola leggermente a sé. Che sensazione di déjà-vu, eh? <Davvero ben fatta.> Ne conviene, girandosela tra le mani giusto una singola volta, prima di restituirgliela con un'espressione bonaria dipintasi in viso. [ Chk On ]

22:33 Kento:
  [Piazza Kusa] Quella che le porge è una maschera da Anbu, effettivamente. Quantomeno, sembrerebbe esserlo. Nel caso in cui la kunoichi se ne intedesse, non sarebbe strano che lo presumesse. < Anbu? > sussurra lui, incuriosito < Cos'è Anbu? > Lo sguardo perdura sulla figura che - ora - lo sta accompagnando al chiosco, ricercando in ella, risposte a quella domanda che sembra averlo incuriosito molto < A teatro utilizzano maschere così? > domanda ancora, carico di aspettativa e di fantasia < Era un grande ninja del passato? Un eroe? > ormai è un fiume in piena. < Una rissa he??! Mio padre me lo dice sempre che in giro ci sono persone malvagie > argomenta, grattandosi la punta del naso, con l'indice della mano destra < Dovrebbero essere puniti per quello che hanno fatto!! > afferma convinto < Non credete anche voi, signorina???! > più che una domanda, ciò che dice, sembra piuttosto un affermazione che senza dubbio, viene ulteriormente accentuata dall'espressione seria e corrucciata del suo faccino. [ Machera-> https://i.postimg.cc/Kvk8m39d/13.png ]

22:47 Furaya:
 A quanto pare, il ragazzo è all'oscuro delle verità che quella maschera porta con sé nonché del suo passato. Gliel'hanno regalata, ma lasciando gli oneri a qualcun altro. <Hm? Non li conosci? Sono le squadre speciali di ogni villaggio che si occupano della loro protezione.> Spiega in maniera concisa, preferendo non girarci attorno, bensì volendo esser chiara fin dal principio. Fa allenamento per il discorso che dovrà tenere nel settore konohano... La raffica successiva di domande potrebbe non venir compresa in toto, tant'è che la rosata aggrotta le sopracciglia nel tentativo di trovare una risposta adeguata. <Non sono mai andata a teatro...> Ammette in un primo momento, facendosi pensierosa. Riflette sull'eventualità che le maschere vengano effettivamente utilizzate durante uno spettacolo teatrale. Dovrebbe essere successo, oltretutto. Ma viene immediatamente rapita dai quesiti che si susseguono uno dietro l'altro, senza darle l'effettiva tempistica per rifletterci. <Eh? Chi era un grande ninja del passato?> Incuriosita a sua volta replica con una domanda per comprendere meglio a chi vada riferendosi. Son troppe le parole che s'accavallano l'una con l'altra. A proposito della rissa e della fontana, si stringe nelle spalle - riuscendo finalmente a seguire il filo logico degli altrui discorsi. Poc'anzi, le rotelle avevano iniziato a girare vorticosamente nel suo cranio, provando a dare delle spiegazioni concise! Or si rasserena anche lo sguardo. <Non so dirti se li abbiano già puniti, oltretutto non conoscono le motivazioni della rissa. Io ascolterei ambedue le campane prima d'accusarli, ma è pur vero che hanno danneggiato un'opera pubblica.> Quindi, reputa che possano aver sì ragione qualora la motivazione sia valida - d'altronde, lei viene da un tempo in cui si disputava una guerra anche se soltanto sputavi sul confine del territorio di fianco - ma che abbiano a loro volta delle colpe per aver danneggiato la fontana. <Reputo però che la gente veramente malvagia sia altra.> In primis, appuntando questo suo pensiero. Il passo prosegue spensierato e cheto, privo d'alcuna fretta, accompagnando di fatto Kento in una passeggiata verso il chiosco. [ Chk On ]

22:56 Kento:
  [Piazza Kusa] La forma delle labbra prende si manifesta sorpresa, componendo una vera e propria "O" con pupille dilatate e < Ohhhhh > annesso. Una vera e propria sorpresa per lui < Allora il mio nonno era una eroe!! > affermazione che - è ovvio - andrebbe presa con le dovute precauzioni ma .. tant'è. < Wow .. allora forse, la storia di questo Anbu, me verrà raccontata in qualche prossima lezione!! > ha frainteso il giovane ragazzino, ancor troppo immaturo, ancora troppo fuori da quegli schemi che per così tanto tempo, hanno forgiato shinobi e kunoichi che quell'immaturità, non se la sono mai, potuta permettere < Se fai una cosa sbagliata, allora sei cattivo .. > un giudizio - anche quello - dettato dall'età, dall'immaturità, dalla poca comprensione e capacità di analisi di un mondo che ormai è ben diverso, da quello conosciuto - è molto probabile - da Furaya. < Io sono Kusanagi > stilla di punto in bianco, dilungando il braccio destro in direzione della fanciulla < voi come vi chiamate? > le domanda.

23:07 Furaya:
 Lo lascia sorprendersi, senza interessarsi ulteriormente alla storia del nonno - pur non narrandogliela. Capisce tramite gli sprazzi di quei discorsi che potrebbe trattarsi d'un Anbu. Quindi, si premura esclusivamente di dargli un consiglio spassionato. <Non si rivela mai la vera identità di un Anbu.> La prima ed assoluta ferrea regola che riguarda l'organizzazione non è altro che questa: la segretezza assoluta sulla propria identità. D'altro canto, si tratta pur sempre d'una squadra speciale dedita alla difesa del villaggio e del Kage. <Vai ancora in Accademia?> La domanda le sorge spontanea a causa dell'affermazione che sente provenire da questi, aggrottando appena le sopracciglia per la sorpresa. L'altrui successiva massima, la quale espleta che far qualcosa di sbagliato ti rende automaticamente un cattivo, la fa sospirare. Il discorso che vorrebbe promuovere sarebbe davvero troppo lungo e prolisso. <Ci sono molte situazioni in cui il buono viene visto come cattivo e viceversa, pur facendo la cosa sbagliata entrambi.> Gli pone innanzi esclusivamente questo punto di vista, come a volergli dar modo di riflettere a tal proposito. L'argomentazione sarebbe vasta, tuttavia trattandosi d'un ragazzino non è innaturale che pensi che tutto ciò che sia sbagliato è automaticamente malvagio. Dipende dalla concezione sociale e dal proprio allineamento, ragion per cui dovrà esser lui poi a rendersene conto a tempo debito. <Furaya Nara.> Un nome che un tempo era abbastanza altisonante, ma che adesso occupa soltanto un posto nella storia del villaggio e sul Monte dei Volti. Distende a sua volta il braccio destrorso, così da stringergli la mano per concludere la loro presentazione. Nel frattempo, dovrebbero anche aver raggiunto senza intoppi il chiosco. <Mangiamo?> Ne ricerca la conferma prima di prender posto in sua compagnia. Cenerà assieme a Kento, scambiandosi qualche altra considerazione molto probabilmente, prima d'abbandonarlo - non prima d'averlo ringraziato - tornando nel proprio settore. [ Exit ]

In un incontro casuale sotto la neve, Fru conosce Kento che porta con sé una maschera da Anbu - regalo del padre - e una visione del mondo molto bambinesca.