Non si son menate, incredibile.
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Giocata dal 22/02/2022 21:59 al 23/02/2022 01:00 nella chat "Bosco Centrale"
[Bosco - Vialetto] Piove, come sempre, di nuovo, infinita tristezza di quella condizione dell'esistenza. La rossa sta fortunatamente sotto a quell'ombrello grande e blu che si porta dietro per queste evenienze, infilata in un giubbotto nero con il cappuccio con il pelo marrone, dei jeans attillati alle gambe e un paio di anfibi neri ai piedi. Lo zainetto sulle spalle contenente il solito materiale da disegno e le varie chiavi di casa e negozio che porta sempre con se, oltre che le cuffie grandi e blu e il portafogli. I capelli rossi ormai sono corti, le giungono appena sopra le spalle, lasciati semplici con quei due fiocchetti ai lati che ricordano le ali di una farfalla e le antenne. Sempre a forma di farfalla sono i due orecchini che indossa per ogni lobo, una azzurra e una dorata, un piercing si trova in cima all'orecchio sinistro, un semplice anellino dorato. La collana con il pendente a farfalla sta sotto il cappotto, che nasconde anche una felpa nera abbastanza comoda. Sta tornando nel quartiere di Kusa dopo aver passato il pomeriggio a Konoha a interfacciarsi con il proprio datore di lavoro che sta cercando di convincerla a imparare l'arte dei piercing oltre che del tatuare. La farfalla rosso sangue che la accompagna da mesi, è poggiata pacatamente all'interno del cappuccio, senza muoversi e risultando poco visibile. In tasca ha il cellulare, così come la manina destra che non sorregge l'ombrello, la testolina impegnata in pensieri complicati, cercando di capire come sia meglio muoversi ora con tutto quel che ha da sistemare. Come ormai si è abituata a fare, il chakra scorre all'interno del suo corpo: il padre l'ha tartassata per compiere quel gesto prima di uscire che ormai lo fa in maniera automatica. La sua passeggiata la porta ad attraversare il bosco centrale, luogo dove aveva avuto l'ultimo incontro con Kamichi, prima della sua dipartita. [Chakra ON] [Bosco Centrale] I flebili raggi della luna piena che adorna il cielo scuro di quella notte illuminano la pavimentazione su cui il Senjuu sta procedendo per tornare alla sua abitazione e per ormai l’innumerevole giornata, anche questa sera il ragazzo si ritrova a camminare sotto il ticchettio della fitta pioggia proveniente dalle nubi che coprono il nero manto stellato sopra la città. A salvare il moro dall’ennesima doccia non desiderata, vi è un ombrello color giallo girasole che, aperto e tenuto saldo con l’abbronzata mano destra, copre dall’acqua la figura maschile; i passi di quest’ultima risuonano nell’umida aria circostante ogni qualvolta gli stivaletti marroni che ha ai piedi si immergono in una pozzanghera che occupa parte del cemento che sta a terra. Kashirama per l’occasione tiene alla vita un porta oggetti con all’interno il coprifronte del Villaggio della Foglia, mentre le lunghe gambe muscolose sono coperte da un leggermente largo pantalone della tuta marrone scuro felpato le cui estremità elasticizzate si chiudono alle caviglie; la parte superiore del corpo è fasciata da una maglia pesante a collo alto colore verde foresta che copre tutta la figura maschile fino a poco sotto il mento e i lunghi capelli scuri sono fermati in due treccine che gli ricadono davanti al petto, tenute chiuse da due fiocchetti rosa (regalo dei cugini più piccoli a cui aveva permesso quella mattina di acconciargli la chioma). La mano sinistra, libera dall’ombrello, sostiene saldamente attaccato al busto una sacchetta di carta scura riciclata al cui interno sono posizionate ordinatamente delle piccole piantine che il Senjuu aveva deciso all’ultimo di comprare per finire l’arredamento della casa. Gli occhi color dell’oro si muovono pacifici a destra e a sinistra per ammirare (anche se quasi totalmente nel buio) la natura circostante, che porta il giovane a lasciarsi scappare un sorriso. [Bosco - Vialetto] Praticamente la Kokketsu e il Senjuu si muovono nelle due direzioni opposte, lei va verso Kusa, lui torna a Konoha, per questo non dovrebbero metterci troppo a incontrarsi su quel vialetto che collega quella parte di bosco. Gli occhi blu della ragazza non possono non notare quell'ombrello giallo, un colore assolutamente evidente anche nel buio della sera illuminata dai lampioncini sparsi qui e la lungo il percorso. Il passo cessa come a rimirare quell'immagine, per poi avvedersi che il ragazzo pare avere due trecce molto lunghe concluse con dei fiocchetti rosa all'estremità inferiore. La testolina rossa si inclina di lato, lo trova molto singolare come tipo e il viso pare essere vagamente familiare ma non ricorda assolutamente dove lo ha già incontrato. Forse è l'acconciatura a trarla in inganno. Tuttavia, nel suo arrovellarsi su chi sia quel tipo, i cricetini sono riusciti a bloccarsi, così che l'incedere della Kokketsu si sia arrestato, portando la di lei figurina a bloccarsi in mezzo alla strada. Dopo qualche altro passo il Senjuu dovrebbe quindi ritrovarsela di fronte a bloccargli l'avanzata. Solo nel momento in cui fosse avvenuto l'incontro/scontro la nanerottola alta un metro e cinquantacinque i cricetini nella testa femminile avrebbero ripreso a camminare. Rossore sul viso, consapevole di aver appena fatto una figuraccia epocale, sguardo che viene distolto e la voce andrebbe a farsi sentire, un boffonchiare: << Scusi. Ammiravo il suo ombrello giallo. >> La cosa più assurda è che quella è la pura verità, si è incantata a vedere quel colore così vivo, mentre la testolina stava riflettendo se comprarne uno di quella tinta o meno. [Chakra ON] Oh che dolce l'aria adesso, di chi non comprende la bellezza intrinseca della meravigliosa pioggia che scivola sul corpo. La respira, la ama, abituata fin dalla nascita all'amore per quello che controlla il mondo. Una dea indefinibile che lava tutti loro, purifica i loro peccati, lava via dal viso la fatica, i pensieri, i rancori.. tutto quanto è via, incredibile anche sul viso dell'ex jonin non si palesano emozioni orribili, ne di odio, di arroganza, ma espressioni più dolci come la malinconia, ma anche il sapere di non sapere. Ha scoperto cose orribili, o meglio, ha scoperto cose che credeva vere esser non del tutto vere, nemmeno false, ma ci sono punti interrogativi così grandi da non poter esser respirati. Dolce il corpo di una donna ormai al massimo della propria bellezza e della forma, di seni dolci e fianchi morbidi soppressi e celati da un kimono meraviglioso : un blu intenso quanto la notte, di maniche lunghe che giungono come campane ai polsi e i cui bordi son dolcemente intagliati i colori della luna. La cintola alla vita sorregge il tutto, sorregge quello che deve tenere celato, fino a che la gonna della veste non copre fin sotto i glutei, solo alla sinistra balla lieve una katana perfettamente rinfoderata, alla destra invece sulla coscia un porta kunai con celati ad occhi altrui : 2 kunai a 3 punte e 2 shuriken, senza parlare che nelle tasche interne della giacca porta con sè un tonico chakra e uno per salvarsi la pelle, sia chiaro. Ai piedi i soliti calzari ninja, i filamenti cremisi relegati in un alta coda di cavallo.. ma da sola, con solo il proprio sguardo azzurro che andrà a viaggiare lungo i tronchi vicini, a cercare di sentirne la vita come un tempo, a sentire il vento su di sè, il viso pulito e privo delle schifezze di un trucco che non la porta a nulla, ma il respiro lento, curato, di chi ha lasciato un caldo loco in favore di uno meno normale , Osserva da lontano la sede della shinsengumi, ma qualcosa l'attrae come suo solito, viva del proprio chakra attivo, verso una farfalla rossa < non sapevo qualcuno fosse del clan, qui > sorride mesta, perchè li conosce tutti, ha imparato bene a muoversi in un clan che ama, ma questa volta non vi è desiderio di vendetta, di odio, di uccisione, ormai la mente è presa da cose ben più importanti che una kokketsu. [chakra on][equip: katana| porta armi : 2 shuriken a 3 punte, 2 kunai| tasca: 1 tonico chakra, 1 tonico pv] [Bosco Centrale] Le labbra raffreddate del giovane rilasciano un leggero sbuffo seguito da una nuvoletta di aria calda, rivolto all’incessante pioggia che fa da sottofondo al tragitto di lui. La temperatura effettivamente non elevata di quella tarda serata sta iniziando a congelare entrambe le mani di Kashirama che di conseguenza, in un semplice tentativo di far tornare sensibili i propri arti superiori, serra maggiormente la presa della mano destra sul manico nero dell’ombrello, mentre la mancina andrebbe a stringere il materiale del sacchetto per accostarlo, anzi quasi schiacciarlo, contro il proprio busto quasi come a sforzarsi di tenere al caldo il contenuto che sta dentro la busta di carta. Lo sguardo del moro viene distolto dal paesaggio circostante e puntato verso l’interno del sacchetto e le pupille osservano felici le piantine grasse che ha da relativamente poco acquistato. Il Senjuu, immerso nei suoi pensieri gioiosi, non si rende conto della presenza di una seconda figura lungo la strada sino a che una voce femminile non richiama la sua attenzione. Di conseguenza Kashirama andrebbe a portare gli occhi ambrati davanti a sé, per poi abbassarli in direzione di Shizuka con un’espressione leggermente sorpresa; successivamente, ripresosi con celerità dall’attimo di stallo, il giovane continuerebbe a fissare la figura di lei (decisamente più piccola) dalla testa ai piedi, per poi ripuntare le sue pupille sul volto giovane della ragazza. Al complimento ricevuto del tutto inaspettato, il Senjuu solleverebbe gli estremi della bocca, allungando le labbra a formare un ampio sorriso < Oh! Ma grazie! Un bel colore acceso così che mi si veda di notte! > la voce gioiosa e gentile creata dalle corde vocali di lui risuona così nell’aria circostante e dopo una brevissima pausa, il ragazzo continuerebbe a parlare con tono cordiale e allo stesso tempo curioso < Come mai qua fuori a quest’ora? > [Bosco - Vialetto] Per volontà del destino, pare che i due ragazzi si incontrino prima che l'arrivo dell'Ishiba, così che la Kokketsu possa osservare quel tipo molto alto, proporsi in un sorriso ampio. Istintivamente andrebbe a ricambiare quell'espressione serena, mentre lui specifica che vuole farsi vedere anche di notte, cosa evidentemente ben riuscita. Il tono altrui sembra gentile, un tipo alla mano, nota il sacchetto che stringe a se come qualcosa di molto prezioso, si sofferma ancora su quei fiocchetti. << Tornavo a casa dopo un incontro di lavoro. Abito nel distretto di Kusa. >> Spiega brevemente con cortesia nei confronti dell'altro, così che possa farsi un'idea della presenza altrui su quel viale inumidito dall'acqua. E' probabilmente dopo questo breve interagire che la figura di Sango andrebbe a palesarsi, rivolgendosi a lei in particolare con una frase enigmatica, che non comprende appieno. Gli occhi blu, così simili a quelli dell'altra, vengono rivolti a lei, quasi stupiti di incontrarla nuovamente, dopo tanto tempo, sorpresi dal fatto che sia stata l'Ishiba ad avvicinarsi. << Scusi? Non credo di aver capito cosa intende... >> Di che clan sta parlando esattamente? Entrambe sanno le origini del rispettivo sangue, le sembra strano che pronunci frasi del genere. Mantiene il lei, quel distacco che le consente di allontanarsi dalle persone per rispetto, nel di lei caso perchè non vuole averci a che fare. Aspetterebbe una risposta per qualche istante prima di rivolgersi all'altro che probabilmente sarà anche più confuso della nanerottola: << Anche lei ha fatto tardi stasera. Rincasa? >> La domanda è cordiale, un sorriso le solca il visino, mentre è evidente che sia più interessata a quella conversazione occasionale con il Senjuu che non a donare all'altra troppa attenzione. In fondo l'ultima volta l'ha fatta arrabbiare non poco. [Chakra ON] La rossa non si farà alcun problema nell'avanzare nella pioggia, priva di ombrello, la stessa che scivola dolce sul viso e la rende felice, fresca, fredda, ma a cui non togliere mai il proprio sguardo. I kami ancora sono li, lo sente, sono con la pioggia e ancora l'accompagnano in quel cammino così tormentato, orribile, privo di verità. Troppe domande a cui porre una risposta, ma soprattutto, troppe convinzioni che lentamente stanno crollando lentamente come pezzi di puzzle . Osserva quella piccola farfalla, e allo stesso tempo andrà lei stessa a concentrarsi su quello che è, su ciò che la abita. Meravigliosa pozza di puro argento che troverebbe al proprio interno, in quel loco nascosto dove alcuno è ammesso. Li , ai suoi piedi, tenterebbe di spingere il proprio chakra, un pizzico per poter sentire la forza di un clan e di una storia intera sulle proprie spalle. Sarebbe un attimo troppo veloce, nemmeno visibile all'esterno se concesso quel contatto, e allora avrebbe dalla propria il meraviglioso mondo di Amegakure. Perchè il proprio corpo, prima che altro, che gli esterni, andrebbe a sfaldarsi in migliaia di piccole farfalle e di piccole creature alate meravigliose, tutte di un rosso così intenso da sembrar sangue, al cospetto della propria creatrice, intorno a lei, svolazzando solo al proprio comando , intorno a lei, preda del suo consiglio e del suo volere, molto, troppo morbide. < queste Shizuka > e sorride meravigliosamente, come fosse una gloria personale, il solo farle vedere non una, ma migliaia di farfalle che in quel momento invadono il trio, e la pioggia non potrebbe mai piegare, anzi. < ho visto solo poche farfalle viaggiare da sole > molte son state di Kimi ad oto, ma una è stata anche di un proprio piccolo clannato, Shiroi. Ma sa bene che quella creatura non fa parte assoluta del porprio clan, e li lo sguardo s'assottiglia lievemente, ne prende le proprie considerazioni invero, ma volge anche lo sguardo all'aspirante Senju < non vi conosco > diretta, senza vincolo ne rancori, troppo adulta per permettersi alcun rossore, ma solo domande alla propria mente che debbono sempre trovare risposta. [edit: stessi tag] [Bosco Centrale] Ora che si trova lì fermo in mezzo al viale illuminato flebilmente, la figura maschile percepisce la temperatura ancora più bassa di quello che è realmente; un brivido di freddo percorre la sua spina dorsale da cima a fondo, causato da una goccia d’acqua caduta per sbaglio su di lui e andatasi ad infilarsi all’interno del maglione per poi scivolare fino a raggiungere il fondo dell’indumento. Dopo aver scrollato celermente le spalle dall’alto verso il basso, il volto di Kashirama viene coperto da un ciuffo sfuggito alla particolare acconciatura e così, nel tentativo di spostarlo da davanti al naso, il moro proverebbe prima a soffiargli contro e poi a scuotere la testa con un movimento diagonale dal basso verso l’alto partendo da sinistra. In attesa della risposta della sua interlocutrice, il giovane solleva lo sguardo verso un’altra figura, comparsa quasi come se fosse sbucata dal nulla, che in quel momento si trova accanto ai due giovani. Allo scambio di parole delle due donne, il sopracciglio destro del moro si solleva dubbioso, caratterizzando l’espressione del Senjuu che inizia a sentirsi un po’ fuori luogo ad ascoltare le altre figure. La sua attenzione però viene dunque riportata su Shizuka quando quest’ultima, dopo aver concluso di parlare a Sango, gli pone la domanda formalmente < Oh per favore non darmi del lei! Mi fai sentire vecchio! Ahahah! > la risata del giovane proviene direttamente dalla pancia e lui, decisamente divertito da questa situazione replica con leggerezza < Sto tornando a casa dopo aver fatto delle compere… mi sono dilungato un po’ però > il capo di lui si piega di qualche grado verso sinistra (proprio come fanno i cuccioli curiosi), senza curarsi troppo della voce dell’altra donna che con schiettezza si rivolge a loro e a cui il Senjuu risponde con un semplice < Neanche io se è per questo > pur rimanendo il più cordiale possibile. Qua non si vogliono affatto guai. [EDIT DI EDIT: 2/4 tentativo innata][Ishibaku II][chakra 58/60] [Bosco - Vialetto] Quella trasformazione improvvisa la confonde, quella moltitudine di farfalle rosse come il sangue si palesa ai suoi occhi, ben conscia del fatto che sia un'abilità altrui. Sono veramente belle, un qualcosa che mai aveva potuto ammirare prima d'ora, inutile dire che resti rapita dal tutto. Quella farfalla che sosta all'interno del suo cappuccio andrebbe a sbattere le alucce e librarsi un poco fra le compagne come se richiamata da quel moto. << Hey Kimi! Non andartene in giro! >> Richiamata all'ordine, quel lepidottero andrebbe a poggiarsi sulla spalla della Kokketsu, che volgerebbe lo sguardo all'Ishiba, che sembra particolarmente affabile, quanto meno nei sorrisi e nei modi per ora. Però la nanerottola è restia al fidarsi dell'altra, sarà anche il nuovo ambiente che ha iniziato a frequentare: << Lei non è sola, viaggia con me sempre. >> Brevi gli scambi fra le due donne, apparentemente sembra che sia la piccola più seccata di vedere l'altra. Così l'attenzione torna sul Senjuu che divertito la prega di non dargli del lei, cosa che lo fa sentire più vecchio. Risponde alla domanda, pare abbia fatto compere, ma istintivamente la risposta della Kokketsu è quella di chinare il testino in avanti in un inchino cortese: << Piacere dunque, Shizuka Kokketsu. >> Si presente educatamente ed evita di allungare la destra, dato che lui pare molto impegnato fra ombrello e sacchetto da reggere. << Beh non volevo interrompere il suo rientro. Per colpa mia hai fatto ancora più tardi. >> Si scusa per averlo bloccato, anche perchè ora si ritrovano accerchiati da farfalle di carta che lei ha preferito non toccare per il momento. Anche l'adulta interagisce con l'uomo, che tuttavia, anche se cordialmente non disvela la sua identità, la cortesia prima di tutto. [Chakra ON] Per quanto DEBBA odiare la kokketsu, nulla per il momento la fa inviperire, non c'è gelosia, non c'è controllo, non c'è passato che tenga, non quando questo è stato messo in particolare discussione e ancora non ne vede la luce di alcuna verità. Si farà non solo circondare fa farfalle, no la sua innata non finisce li, ma pezzi del suo essere si mostrano perchè le mancano le gambe, punte dei capelli, pezzi del suo corpo e delle sue braccia ridotte in bellissimi atomi volanti intorno al suo essere, e li che capisce il nome. Un singolo nome che comprende troppo bene, ha combattuto al fianco di una certa Kimi per molte volte alla vera Otogakure, ha visto molto bene le grandi farfalle che l'hanno aiutata, evocazioni, ne è ben consapevole < Kimi > ripete quel nome ma non è tranquilla nel farlo, non quando il passo s'arresta e il corpo permane rigido < vedo che hai scoperto il suo segreto > un lieve sorriso , nulla di più, ma la mente elabora, lei che più di molti conosce infinità di evocazioni e di relazioni particolari, di tecniche proibite fino all'inverosimile < come mai prendi le sue farfalle ? > una domanda che vuol apparire spontanea, ma che è fissa nella sua mente, così come l'azzurro, freddo ed intenso sguardo è fisso sulla piccola kokketsu < e sarebbero stati più belli lunghi > un dire verso quei capelli, non più una cascata di sangue, ma una zazzera di sopravvivenza ai propri occhi. Quando volterà di nuovo, infine, lo sguardo allo sconosciuto < siete uno shinobi ? > lei che fa sempre e troppa differenza tra chi lo è e chi non lo è, troppo relegata ai tempi in cui era una jonin del villaggio del suono e adesso < di quale clan > se non fosse uno shinobi o lo fosse, poco importerebbe perchè andrà sempre ad incalzare in qualcosa che le hanno dettato fin dalla nascita : un clan ha sempre un migliore. E ci sono clan da apprezzare sempre e comunque. Troppo tosta nel pensiero, troppo grande per poterlo cambiare nonostante mostri i suoi 25 anni di età visibili. Ma quello che è, ciò che può essere, è ancora celato a troppi. [chakra on][stesso equip][ishibaku II][chakra 56/60] [Bosco Centrale] L’ambiente circostante muta con l’arrivo della terza figura e il cambiamento avvenuto è decisamente inaspettato. Numerose farfalle di un color rosso così intenso da far spalancare gli occhi del Senjuu in ammirazione. Quest’ultimo di fatti si ritrova senza volerlo circondato da una moltitudine di esseri che svolazzano lì intorno a lui e alle sue interlocutrici, catturando la sua attenzione come se agli occhi di lui non fosse più permesso distogliersi dalla bellezza delle ali di queste farfalle; le palpebre di Kashirama sbattono con lentezza, affascinati dallo spettacolo che gli si presenta davanti mentre le labbra si socchiudono leggermente andando a conferire al ragazzo un’espressione di piacevole stupore. Questo stato di trance viene interrotto unicamente dalla voce di Shizuka che si rivolge ad una certa Kimi e il Senjuu si ritrova nuovamente a non capire, ad essere all’oscuro di ciò che gli sta accadendo intorno e sebbene ciò non lo faccia impazzire, il moro scrolla dalla mente quel pensiero alla vista di un’ennesima farfalla che va a posarsi sulla spalla di Shizuka. Kashirama dunque ascolto sempre con maggiore curiosità lo scambio di battute che avviene tra le due figure femminili e quando la più piccola dei tre gli si rivolge nuovamente accennando ad un inchino in maniera formale, un sospiro lascia le labbra di lui il quale replica tranquillo < Kashirama, piacere > avendo le mani occupate il moro va quindi a fare un cenno col capo anziché muovere eccessivamente le braccia e le mani, ed evitando di rischiare di fare cadere la roba che tiene stretto al suo petto< Figurati! Ho l’opportunità di incontrare qualcuno di nuovo così! > . Subito dopo il volto del ragazzo viene portato verso la nuova arrivata, continuando a rimanere stupito dall’aura che circonda la donna; la voce di quest’ultima giunge alle orecchie di lui con un fare troppo secco, quasi fastidioso, ma il giovane, cercando sempre di mantenere quella pace interiore che a ormai raggiunto da un po’, le risponde con uno sbieco sorriso < Sì, lo sono… Kashirama, piacere. > prima di rivelarle ulteriori informazioni, gli occhi ambra scrutano dalla testa ai piedi Sango fino a riposarsi su quelli di lei < Senjuu. Il mio clan è quello dei Senjuu… e tu saresti? > il moro azzarda quindi una domanda nei confronti dell’Ishiba, leggermente ansioso di come continuerà quella serata. [Bosco - Vialetto] Strano, molto diverso quel corpo che si sgretola, che mostra la propria innata davanti agli occhi di qualcuno che mai aveva potuto aver modo di osservarla. Lei spezza il suo corpo in parti per dare vita alle sue creazioni, la Kokketsu si dissangua per farlo; in qualche modo entrambe sfruttano la propria essenza per generare i costrutti che le aiutano a dominare uno scontro. Quella farfalla sanguinolenta, la costringe a pronunciare quel nome, qualcosa che non vorrebbe legare a nessuno in particolare, e che vorrebbe celare all'altra. Tuttavia, quelle frasi che l'Ishiba pronuncia attirano l'attenzione di quegli occhi blu. Pare conoscerla, sapere chi sia e come usasse quelle farfalle. Quindi paradossalmente colei che la apprezza di meno è la donna che avrebbe dovuto cercare. << Segreto? >> Confusa, non pensava che fosse un segreto, anche se in fondo è stato il parente a rivelarle chi fosse Medusa. << Io non prendo nulla a nessuno, questa mi è stata donata da una donna che mi ha chiesto di prendermene cura. Così sto facendo. >> Insomma non una menzogna, ma non vuole nemmeno dirle che ha interagito con Kimi in persona. In realtà non ne ha la certezza assoluta ancora, inoltre il tutto sembrava quasi un sogno. Quel commento riguardo ai capelli viene accolto, il fatto che non piacciano all'altra la fa sorridere, forse per la prima volta da quando è arrivata la chunin: << Si stavano rovinando in fondo. A Kan sono piaciuti molto invece. Ma ricresceranno, mi manca già la lunghezza di prima. >> Perchè effettivamente è stata una scelta pratica, sa che torneranno a essere lunghi come un tempo, ama quella folta chioma rossa, ma ora, per celarla meglio sotto la parrucca è stato un toccasana. Comunque l'altro non viene oscurato da quelle farfalle, così che i due si presentino, inoltre sembra un tipo molto cordiale, le fa piacere avere a che fare con gente così: << Beh le nuove conoscenze danno sempre un valore aggiunto in effetti! >> Che sia esso negativo o positivo dipende da chi si ha di fronte. Quando ancora però l'Ishiba insiste per avere un nome, il ragazzo per cortesia si vede costretto a rispondere, rivelando informazioni aggiuntive che coglie anche la piccoletta, che strabuzza gli occhi in di lui direzione: << Un Senjuu? >> Già il secondo che incontra, inevitabilmente viene associato a Mattyse, anche se non si assomigliano per nulla. Il tono è comunque stupito, spontaneo, è chiaro che non abbia nulla da obbiettare alle sue origini. [Chakra ON] Osserva attentamente la kokketsu nella sua nuova veste, di quei capelli troppo corti per i propri gusti < certo che è un segreto > quasi ride della cosa, ma le labbra solo si sollevano < una qualsiasi farfalla morirebbe in un giorno.. ma quella non sembra una farfalla normale. Le farfalle di sangue mi appartengono per diritto, ma mai vive oltre al mio essere > conosce bene la differenza, tra quelle di carta che lei può controllare come adesso, e una vera farfalla < Dunque Kimi ha lasciato qualcosa prima di morire. Incredibile, pensavo potesse lasciare solo veleno e nulla > dopotutto non ha mai avuto da quella Doku niente se non un blando divertimento da vedere verso i suoi sottoposti < ci manca solo che ti schianti contro un muro e ti lasci a marcire > sorride sollevata da quel ricordo così vivido quanto divertente. Si sposta così il proprio sguardo, intenso verso quello del genin vicino, troppo vicino ad un fuoco incrociato ma a cui lei, per una sera, non pare dare fuoco. Le bastano le migliaia di farfalle di carta e sangue che viaggiano nei propri confini di almeno , almeno, 10 metri. Sono carezzevoli, tenteranno di sfiorare entrambi se non scacciate, delicate e meravigliose nella loro perfezione, bellezza che non può esser messa in discussione dalla geometria e dalla vita che ella le sta donando. Apprende quel nome che non le dice nulla, di quelle altre parole che arrivano ma a cui non risponde, finchè non arriverà qualcosa di interessante, troppo interessante per lei < Senjuu > pronuncia quel clan con un misto di ammirazione e anche gioia effimera < ho conosciuto membri del tuo clan che hanno avuto valori così grandi da poter impallidire con coloro che si son ritenuti più grandi > un piccolo memoriale per Tenshi in effetti. Ma a lui andrebbe a tentare di avvicinarsi , sostando ad un paio di metri scarsi < Sango Ishiba, ma chiamami Byakko > un nome che nel passato, dieci anni prima, fu affibbiato a colei che fu una mukenin, traditrice, di quell'alleanza antica < provo molta ammirazione per il vostro clan e il vostro retaggio > se ha sempre disprezzato Shizuka per avere il sangue immondo di un demone, altrettanto prova ammirazione per colui che porta il cognome per < il dio tra i ninja. Hashirama Senju è riconosciuto in tutte le terre. Noi di Amegakure abbiamo sempre provato un grande rispetto per lui e per la vostra famiglia > sorride deliziata dalla cosa, decisamente ammorbidita dalla presenza del giovane dal sangue nobile. [chakra on][stesso equip][chakra 56/60][Ishibaki II] [Bosco Centrale] La luce proveniente dai lampioni illumina la pioggia che continua a cadere incessante sull’ombrello giallo del giovane e sulle altre persone andando a creare attorno a loro una sorta di cappa invisibile la cui aria è a sua volta ravvivata da quelle macchie di color rosso che svolazzano leggiadre. Nella mente di Kashirama si fa strada qualcosa di simile a ciò che aveva provato quando ubriaco: una nebbiolina leggera che sottolinea maggiormente il suo essere confuso in quel preciso istante; gli occhi si spostano rapidamente dalla ragazzina alla donna, come quelli degli spettatori ad una partita di tennis, attenti nel tentativo di seguire quel discorso che pare non avere un filo logico per il Senjuu: segreti, Kimi, qualcuno morto che ha lasciato a Shizuka il compito di prendersi cura di un qualcosa? Di che diamine stanno parlando quelle due? Nonostante questo subbuglio nella testa, Kashirama sorride leggermente alla risposta che Shizuka gli rivolge e, per pura e semplice cortesia, la figura maschile cercherebbe di mantenere un minimo di conversazione con la giovane, parallela a quella che lei sta avendo con l’altra < Beh, è molto gentile da parte tua prenderti cura di qualcosa altrui > di nuovo il Senjuu azzarda a parlare, sentendosi sempre più impacciato in quella situazione. I sensi del moro però si risvegliano di soprassalto quando nota la figura di Sango avvicinarsi un minimo a lui, per continuare a parlargli con quel tono di voce che, se bisogna essere onesti, mette un po’ in soggezione il giovane. Un movimento affermativo del capo segue le parole dell’Ishiba riguardo membri del clan di lui con grandi valori accompagnato da un mugugno leggero < Mhm… > che viene pronunciato unicamente per riempire in un certo modo l’atmosfera che pare diventare un minimo tesa… < Byakko… capito... > con aria pensierosa il Senjuu prenderebbe la parola continuando ad osservare Sango < E invece cosa ti porta qui a quest’ora, Byakko? > il solito sorriso leggero e pacato che lo caratterizza rimane fisso sul suo volto, sebbene meno pronunciato < Beh grazie… siamo molto fieri del nostro passato… o per lo meno io lo sono > una mezza risata imbarazzata scapperebbe quindi dalla bocca del ragazzo che, provando a non rovesciare la busta vicino al petto, avvicina la mano che tiene l’ombrello al capo per allontanare di poco la treccina sinistra dal viso. [Bosco - Vialetto] La ascolta nel suo dire, nella pretesa di essere l'unica a possedere quelle farfalle di sangue, che sono di carta in realtà, non come quella sanguinolenta della Kokketsu, che invero non è sua ma è un dono che ora apprezza ancora di più. << Allora trovo molto singolare che abbia scelto me per lasciare qualcosa. E soprattutto qualcosa che dovrebbe appartenere a lei di diritto Signorina Sango. >> Resta a distanza dall'altra, non le da del tu, mai fatto e non inizierà ora, il tono usato è quello dell'ironia, pungente. Non rivelerà il fatto che invero Medusa ha lasciato sulla sua strada del veleno di nuovo: quel lepidottero e le sue capacità devono restare un segreto fra lei e pochi eletti. << Eviterò di concederle tale occasione se mai dovessi incrociarla. >> Non afferma ne confuta la teoria secondo cui lei l'abbia già incontrata, non si fida dell'Ishiba, non più. << Diciamo che è un qualcosa che mi risulta spontaneo. Forse per quello ho scelto di fare il medico. >> Un sorriso viene rivolto al ragazzo moro, rivelando a lui di cosa si occupa nella vita, cosa per altro nota alla comunità, essendo ormai registrata come medico praticante. Entrambe le donne però sembrano ora essere attirate dal terzo presente, l'unico uomo che si trova parte dell'incontro serale. Però l'interesse varia da chunin a chunin. Shizuka è molto meno diretta di Sango in particolare. Quel nome che l'altro usa per la donna la fa sorridere e pensare, chiederà a Furaya o Rasetsu di raccontarle a storia di Byakko magari. Il Senjuu sembra un tipo molto semplice, spontaneo a suo modo, lo vede giocherellare appena con i capelli, in quel suo fare quasi imbarazzato. << Quelle treccine sono molto particolari! Però hanno un loro fascino, credo ti si addicano! >> Lo dice con tono leggero, non lo sta deridendo, le trova davvero adatte a quella personalità che sta dimostrando di avere. [Chakra ON] Ride, ridacchia davvero della sua prima frase < non so perchè una morta abbia scelto te > di questo non ha le minime prove, ma sa benissimo che beh, Kimi così come tutto il vecchio mondo a cui è appartenuta per pare della propria vita sia morta. Non ha di certo intenzione di trovare lei, quanto più ha interesse per qualcuno la cui vita può esser trasmessa di corpo in corpo < ho ben conosciuto.. farfalle di certo migliori quella > di quella che ella richiama, di quella rossa effimera che lei porta con sè, sia chiaro < incrociare Kimi, di nuovo? Penso proprio che sia morta nell'ultima guerra. Se volessi incrociarla deve scendere nell'Ade > sorride ancora, affilata nella propria consapevolezza. Ormai ha compreso nel tempo che i pochi che siano e sono sopravvissuti come piccole macchine di guerra sono li, tutti li, e questo deve rimanere il proprio concetto. Osserva il giovane, la vede la sua natura troppo frivola e inconsapevole , e di quella ne sorride il volto, solleva le scarlatte labbra verso l'alto < ci lavoro, qui > al centro di quel piccolo mondo moderno, parte non integrante di qualcosa che vuole sapere, che vuole sempre conoscere < i panni sporchi sono il mio pane > un dire per entrambi, forse troppo vago, ma cosa importa adesso? Niente. < mi chiedo se voi siete della stessa pasta del vostro antenato > perchè conosce la differenza, lei che ricalca magnificamente i passi di Konan e di Pain in effetti < siete consapevoli del vostro .. essere? > subdola, meravigliosamente in quelle labbra colte dalla pioggia, così come i capelli resi scuri e densi dalla pioggia che si abbatte sul suo corpo. < voi potete esser migliore di chiunque, lo avete nel sangue, il loro chakra invade il vostro corpo > serpente infimo che vuole invadere il suo essere, camminando lentamente ora, fino a portarsi alle sue spalle in un cerchio appena proposto < volete esser migliore? Ho aiutato tempo fa una persona del tuo clan ad avere accesso ad un potere quasi illimitato > no, non enuncia la presa degli occhi Uchiha di un essere così grande e meraviglioso di cui pochi possono trarre vantaggio < mi chiedo cosa vogliono le generazioni all'interno di queste mura > una domanda che si ripeterà all'infinito forse. [chakra on][stesso equip][ishibaku II][54/60] [Bosco Centrale] Okay, fermi tutti. La situazione sta un attimo prendendo un piega non molto positiva per il Senjuu. L’atmosfera già fredda di per sé viene tagliata dalle parole di Shizuka pronunciate con un tono così pungente ed ironico che non è affatto difficile da cogliere; gli occhi ambrati del moro si spalancano di un minimo allo scambio di battute delle due che potrebbe passare per pacato, ma sotto sotto è tutto fuorché quello. Il moro storpia di un poco la bocca andando a deglutire imbarazzato e cercando di non essere rumoroso nel compiere quel gesto; mordicchiandosi il labbro inferiore con il bianco canino destro, Kashirama ascolta con estrema attenzione le parole delle due, pur avendo ormai capito che non riuscirà a comprendere molto da quel discorso se non che la figura più minuta dei tre è un medico (ecco spiegatosi l’essere in giro a quell’ora tarda) e che l’Ishiba ha qualche spina sotto il piede che necessita di togliersi. La voce della donna lo richiama per l’ennesima volta < Si scoprirà solo vivendo > la risposta che dà questa volta è meno cordiale, un po’ più diretta e affilata, quasi annoiato dalle parole che non è la prima volta che si sente dire. < Non credo sia il caso di discutere del mio essere, Byakko-san > il tono piatto della figura maschile è ben calcolato, così com’è calcolato l’utilizzo del nome della donna che gli è stato chiesto di utilizzare. <Ne sono consapevole, grazie… > un attimo di pausa lo porta ad ascoltare le ultime parole dell’altra < Di certo non ho intenzione di non essere all’altezza di chi mi ha preceduto… Magari se è davvero come dici, penso che un giorno o l’altro richiederò il tuo aiuto… > il sorriso leggero torna a farsi largo sul volto di lui che conclude di parlare con Sango < Io desidero solo che la mia gente sia in pace. > ness’unaltra parola viene proferita alla rossa. Per cercare di far placare la tensione che è sorta nell’aria, il giovane andrebbe a spostare lo sguardo al contenuto della borsa di carta e successivamente, per liberare la mano che tiene l’ombrello, pizzicherebbe il parapioggia tra la spalla e la guancia avvicinata alla clavicola. Le dita libere dunque andrebbero ad infilarsi nel sacchetto per tirare fuori una piccola piante grassa con le foglie verdi a forma di cuore, per poi dirigere il vasetto in ceramica verso la figura di Shizuka < Ecco tieni… è una hoya kerii, non richiede alcuna attenzione particolare… solo un po’ d’acqua ogni 3 o 4 settimane e un po’ di sole… un regalo dopo una giornata lavorativa così lunga! > il sorriso andrebbe ad ampliarsi maggiormente quando, dopo aver riportato la mano nella busta e afferrato un altro vasetto, il Senjuu porge a Sango un’altra piantina dalle foglie alte 5 centimetri, lunghe, strette e carnose, diritte verso l’alto striate di bianco < questa è un cactus… le serve più luce dell’altra, ma anche questa non richiede molta cura… prendilo come un domo per la tua ammirazione nei confronti del mio clan > il tono di lui torna così pacato, in attesa delle risposte altrui.mannaggia a tutte cose. FREEZE DELLA ROLE.
Giocata del 23/02/2022 dalle 15:13 alle 15:30 nella chat "Bosco Centrale"
[Vialetto -> Casa (?)] Morta? Lo sguardo si fa stupito, non comprende, anche se la memoria di quell'incontro si fa più chiara. Quell'uomo che lei ha visto era morto, e Kimi lo ha portato via con se, lei che è morta. Traghettatrice delle anime perdute? << Sappiamo entrambe che il suo modo di vedere il meglio e il peggio non è decisamente accurato. >> Questo è un attacco diretto, non gira intorno al discorso questa volta sceglie di mettere le cose in chiaro. Gli occhi blu di entrambe vedono cose molto diverse, da angolazioni che non sembrano le medesime e forse mai si toccheranno. Però quell'incontro sembra utile, le da un nuovo spunto, un altro modo di cercare. Discendere nell'ade? Perchè no, lei in fondo è un demone, un modo può trovarlo. Inutile dire che tuttavia la nanerottola passi in secondo piano quando il Senjuu scopre la sua discendenza. La serpe Ishiba subito ci si avvicina, lo istiga e stuzzica in merito, cercando di irretirlo con le solite promesse pretenziose, che sembrano solo voler approfittare della sete di potere altrui per i propri scopi personali. La cosa la infastidisce, però l'altro pare avere la prontezza di scastrarsi da quelle attenzioni eccessive, con eleganza. E' chiaro che per quanto delicato e cortese non si faccia abbindolare, quindi sicuramente non è uno stupido. Lui si concentra solo sulla più adulta delle due all'inizio per poi una volta concluso il discorso destreggiarsi con l'ombrello e quel sacchetto. Le viene porto in breve una piccola piantina a forma di cuore, cosa che la fa arrossire violentemente anche se la manina libera andrebbe ad allungarsi per prendere quel dono. << T-Ti ringrazio! >> Balbetta un pochettino, non si aspettava certo di ricevere un regalo da uno sconosciuto, così su due piedi. << E' stato un piacere fare la tua conoscenza Kashirama. Spero avremo modo di rivederci. Ora però temo di dover andare, non vorrei che i miei si preoccupassero troppo. >> Detto questo rivolgerebbe a lui un inchino, come per congedarsi, mentre all'altra verrebbe rivolto uno sguardo, decisamente poco amichevole nonostante la rossa non l'abbia maltrattata come l'ultima volta. << Buona caccia. >> Che sottintenda qualcosa di poco carino? In fondo la vede come una che cerca di approfittarsi del prossimo per i propri interessi personali. In fondo ha fatto lo stesso con il Sumi, accorta ad essergli amica solo finchè poteva ottenere ogni cosa da lui. Difficile cambiare idea su qualcuno tanto mutabile, malleabile, così simile all'acqua, caratteristica della sua terra. Null'altro prima di allontanarsi, sotto la pioggia con il suo ombrello, rimirando quella piantina che richiede poche attenzioni. [Chakra ON][//END]