Il piano
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Giocata di Corporazione
Giocata del 20/02/2022 dalle 09:51 alle 11:29 nella chat "Ospedale [Konoha]"
[Lab] Ennesima la giornata in quel laboratorio di Konoha, solamente per poter analizzare il sangue della decima eseguendo il favore da lei chiesto. Un'idea ben presente c'è, tale analisi è solamente un modo per darsi una certezza eppure necessita di quell'accorgimento per poterle fornire una risposta quanto più esaustiva e definitiva possibile. Solitamente tali compiti li esegue in compagnia dell'altro genetista, il pazzo scriteriato con cui collabora eppure, nell'odierna giornata il Sumi si ritrova insieme alla Kokketsu scegliendo si di lavorare ma anche di passare del tempo in compagnia d'ella. Dopo la nottata di San Valentino ha notato come il loro stare insieme si sia ridotto drasticamente, perciò, perchè non sfruttare ogni momento possibile? L'interno del laboratorio è il medesimo dell'altra volta, standard sotto ogni aspetto senza nulla di nuovo a parte la fiala di sangue riposta al fianco del bianco la cui etichetta recita "Gallina Rosa", un nominativo esaustivo. Purtroppo la mente viaggia altrove, alle parole di Yuki, al suo dire, un discorso difficile da affrontare specialmente in età così giovane ma, per il momento, ricerca ancora le parole adatte per intavolarlo. Seduto dinanzi ad un computer al di sopra dello sgabello, i tasti vengono schiacciati uno dopo l'altro velocemente, aprendo il programma per procedere con la frammentazione del DNA. Il bianco indossa un paio di blue jeans aderenti agli inferiori arti i quali discendono lungo essi ricoprendo ogni singola zona, stringendosi intorno alle caviglie; bianche sneaker completano la parte inferiore del corpo. Il busto risulta esser coperto da una camicia bianca rigorosamente chiusa, quanto meno fino al petto dove è presente uno spacco a V il quale mette in mostra una porzione del petto; bianco camice a ridosso di braccia e spalle sul cui taschino il cartellino ne identifica la persona ed il ruolo all'interno della struttura medica. Occhiali dalla nera montatura decorano il volto insieme alla bianca chioma volutamente spettinata, la cui lunghezza supera di poco il collo aumentando il volume del capo. Portaoggetti legato alla cintola del jeans avente all'interno dei fuda e degli inchiostri speciali donati direttamente dal clan, permettendo lo sfruttamento della suprema arte. Infine, non per importanza, la primaria energia attiva, il chakra scorre nell'essere del ragazzo. Fronte corrucciata, concentrato nell'effettuare tutto nella maniera più corretta possibile senza commettere errori di banale stampo. [C On] [Laboratorio] In ospedale, a Konoha, quindi comunque il vestiario deve essere adeguato, in fondo essendo stata assegnata alla guida di Tenjiro ormai frequenta spesso quel posto. Per questo indossa una semplice camicetta bianca, un paio di pantaloni neri aderenti con delle ballerine nere con un semplice fiocchetto di fronte. Sopra il tutto un camice bianco con penne di vario colore infilate nel taschino, una fobice due evidenziatori e una matita, oltre al tesserino recante nome e cognome. I capelli sono lasciati sciolti, in quel taglio corto che sfoggia in maniera molto fiera, i due fermagli che ricordano delle farfalle sul capo, uno per lato. Gli orecchini spariscono in quel rosso, mentre la collana si evince tranquillamente, quel pendente a farfalla che ormai le è valso fra i pazienti più piccoli il soprannome di "ShizuCho", Shizu farfalla letteralmente. Il Chakra è ovviamente attivo per qualsiasi evenienza di carattere medico, ma anche perchè il padre la sta assillando con il fatto di tenerlo sempre in circolo. Siede accanto al bianco, non davanti a un pc ma sul tavolo ha un taccuino sul quale pensa di dover annotare informazioni importanti qualora necessario. La di lei mente è proiettata tutta in direzione di quella bimba e del padre, come ricongiungerli evitando spargimenti di sangue. Lo sguardo blu appena truccato si sposta attorno, alla ricerca di qualcun altro, ma essendo domenica non dovrebbe esservi altro personale. << Scusa se ti ho chiesto di vederci mentre lavori. E' che mi serve la tua testa e il tuo lavoro per risolvere una questione delicata. Se ti distraggo però ne parliamo quando hai finito quello che stai facendo! >> A prescindere le sembra di rubargli del tempo prezioso per i suoi esperimenti, inutile dire che hanno due visioni diverse del tutto. [Chakra ON] [Lab] Prende la fiala di sangue privandola del tappino di plastica, l'agita appena ma prima di tutto preleva anche una siringa il cui ago viene messo all'interno prelevandone all'incirca metà ed è proprio quella metà ad essere portata verso il frigorifero. Apre l'anto d'esso adagiandola al suo interno per poi applicare un'etichetta il cui nominativo è "Project X". Cosa ha in mente il Sumi? Per ora non viene esplicato, non è dato saperlo, di certo qualcosa ribolle in pentola e mai come ora ha necessità di incontrare Rasetsu. Inspira ed espira tornando alla propria postazione, nei pressi del pc e della propria fidanzata verso la quale innalza il destro arto lasciandole una carezza sul capo, labbra avvicinate ricercando le altrui per un bacio veloce, passionale allo stesso tempo <E' pur sempre una scusa per passare del tempo insieme> labbra ampliate in un piccolo sorriso, decisamente felice di esser con lei. Apre un cassetto tirando fuori un paio di vetrini ed un contagocce; immerge il medesimo nella fiala prelevando una sola goccia la quale viene lasciata cadere su uno dei vetrini ed il secondo riposto al di sopra schiacciando il sangue. Infine la fiala viene contaminata tramite un liquido prelevato da una mensola poco più in alto e riposa nel macchinario, attivandolo esso inizia a girare per mescolare il contenuto. Con il vetrino in mano si dirige nei pressi del microscopio ponendolo al di sotto della lente aumentando lo zoom. Toglie gli occhiali avvicinando l'iride destra alla lente, mancina regola lo zoom per osservare le cellule muoversi, i globuli rossi ed i geni presenti nel sangue della Decima. In quella prima occhiata nulla di anormale si evince, praticamente risultano geni normalissimi, un DNA compatto senza nulla ad entrare in conflitto <Di cosa hai bisogno Mia?> finalmente chiede, pone un quesito per apprendere le necessità della ragazzina <Ah, tra qualche secondo il computer dovrebbe aver finito, appena scade il timer premi invio?> chiedendole solamente quel favore, un modo come un altro per farsi aiutare nell'esperimento. Insomma, sta dando anima e corpo nel suo lavoro se desidera far carriera <Come immaginavo, qui non c'è nulla che non va> ennesimo aumento per lo zoom avvicinando la lente in maniera esponenziale, non troppo evitando di rompere la suddetta. [C On] [Laboratorio] Non ficcanasa troppo nel fare altrui, non le interessa indagare su qualcosa che l'altro compie, da per scontato che qualsiasi cosa le venga riferita se possibile. Lo vede avvicinarsi, posarle una mano sul capo, si scambiano quel bacio veloce a seguire quelle parole dolci. Arrossisce leggermente ricambiando quel sorriso e mettendosi a guardare quel lavoro da lui compiuto, le gambe che si muovono avanti e indietro, come una bambina curiosa. Una volta compiuto il più grosso è lui a rivolgergli domande, legittimandola nell'avanzare richieste e racconti. << Sarà fatto Dottore! >> La prima risposta che dà è ironica, la manina scatta accanto alla testa in un gesto militare di assenso, un compito facilissimo quello assegnatole che porterà sicuramente a termine. << Ti ricordi che ti avevo accennato che sarei andata con Matt a caccia di spacciatori? >> Introduzione alla lontana, ormai non si preoccupa nemmeno più di accorciare il nome del Senjuu. Il tono però è titubante, lui non era per nulla felice della notizia e avevano pure battibeccato a riguardo. Attenderebbe qualche istante la di lui risposta, ma al primo accenno di nervosismo proseguirebbe. << Ecco siamo andati! Lui mi ha portato una maschera così che non finissi nei guai. Ma in ogni caso non ci siamo finiti! >> Ecco meglio sottolineare subito le cose importanti, quelle che contano forse maggiormente per il bianco. << Però è stata una nottata inaspettata e piena di risvolti particolari. >> Insomma quanto la sta facendo lunga? Ma probabilmente è anche per non distrarlo troppo mentre lavoricchia con le provettine. Tra l'altro il computer dovrebbe richiedere quell'Ok perciò si alzerebbe andando a eseguire la sua primaria missione, tornando al di lei posto. << Abbiamo incontrato Kemono. >> Chiaro come questo suoni come una minaccia quasi, come qualcosa di pericoloso, << e anche la figlia di Matt, Kimi. Sono identici! >> Sta divagando, ma ancora quelle immagini sono vivide nella memoria della rossa. << La bimba vuole tornare dal padre, ma la madre adottiva, una tizia che si chiama Masumi, la tiene con il guinzaglio cortissimo. Ci hanno chiesto di trovare un modo non violento per risolvere la cosa. >> Diciamo che per ora può bastare, non bisogna riempirlo di informazioni tutte insieme, non mentre lavora. [Chakra ON] [Lab] Quell'infantile comportamento della rospetta lo fa sorridere sempre, specialmente il di lei arrossire ogni qual volta pronuncia un complimento dimostrandosi più dolce di quanto non sia. Immancabile il sorriso sul volto del bianco, il gesto militare risulta ilare, divertito eseguendo un piccolo scossone del capo <Riposo soldato> ridacchiando, mantenendo alto il divertimento, forse deve portarla più spesso in laboratorio, sicuramente è una compagnia più bella rispetto al pazzo imbecille con cui lavora. Le domande vengono poste permanendo in attesa di un riscontro il quale avviene mentre scruta ancora dal microscopio. Fronte ancor corrucciata innalza il capo volgendolo nella di lei direzione, rimembra la discussione avvenuta eppure la voglia di far storie risulta assente <Si> perfetto ed intanto quel ricordo nella di lui ma l'attenzione viene donata ad un altro piccolo, piccolissimo fattore <Da quando lo chiami Matt?> eccolo li, immancabile. Destro sopracciglio innalzato, incuriosito da quella forma con cui si appella al Senjuu, decisamente molto meno informale. Geloso? Non per ora, non ne ha motivo seppur la curiosità sia tanta. Preleva il vetrino dal microscopio portandolo a ridosso della scrivania lasciandola parlare, spiegarsi ancora <Ci siete andati ma non siete finiti nei guai? Deduco non ne abbiate trovato neanche uno> altrimenti la situazione sarebbe potuta benissimo degenerare in pochissimi minuti <Ma quanto meno ha avuto l'accortezza di mascherarti> di questo deve dirgli grazie, non potendo riconoscerla non può neanche finire nei guai. Osserva il di lei fare con il pc, il tasto premuto interrompere il moto del macchinario mentre sul monitor compare la finestra del programma per analizzare il sangue <Del tipo?> riferendosi ai risvolti della notte. Aggira la ragazzina prelevando la fiala, ne osserva il colore, non più rosso sangue <Non ci sono anomalie> commenta quel risultato, ogni frase enunciata è impregnata di consapevolezza seppur resti ancora l'ultimo test da fare. Sta per sedersi nuovamente quando ode il nome del proprio capo. Arresta ogni singolo moto, dorate voltate ed incastonate nelle azzurre di lei <Avete incontrato Kemono e la figlia di Mattyse?> sorpreso, straniato da quell'avvenimento improvviso <Kemono ti ha riconosciuta per caso?> l'unica preoccupazione è quella seppur l'attenzione è rivolta anche al seguito. Un discorso strano, in grado di insinuare in lui un certo dubbio, perplesso oltre ogni modo <Vi hanno chiesto? Chi ve l'ha chiesto scusa?> non capisce, non comprende quello compiuto da Kemono <E comunque lo so, Masumi è la proprietaria dell'Ochaya nonchè sostituta dell'ex capo Yakuza, Orochi> schiarisce la voce <Però, la figlia vuole tornare dal padre? Perchè? Perchè mai vorrebbe tornare da una persona che non ha mai visto ne conosciuto? E' stata cresciuta per 10 anni da qualcun altro, con quale criterio desidera andarsene? Non ha senso> non trova un senso logico in tutto quello. [C On] [Laboratorio] Alleggerire la situazione con lo scherzo sembra necessario date le argomentazioni che dovranno trattare, soprattutto perchè la partenza è identica a quella avuta con Furaya. Quando quella domanda le viene posta arrossisce leggermente, colta in fallo di nuovo sul non essere riuscita a mantenere una distanza adeguata dopo quella notte. << Da quella notte... >> Boffonchia, come se si sentisse in colpa per non considerarlo più un alleato. Ogni commento dell'altro non risulta veritiero ma non vuole agitarlo più di quanto sia strettamente necessario, alla fine stanno bene, quindi che problema c'è? << Diciamo che Kemono ha saputo che stavamo bazzicando nella sua zona ed è venuto a trovarci. >> La butta un poco sul vago, senza specificare che qualche spacciatore lo hanno trovato, ma la brillante mente altrui troverà la risposta autonomamente. Ecco perchè poi arriva quel fiume di domande, e di notizie. Lui sa di Masumi, lavorando all'Ochaya conosce dei retroscena che per la ragazzina non erano per nulla scontati, ma forse non sa dell'intricato giro fra Kyosei e quel locale. << Kimi non è una bambinetta stupida. E' intelligente, sveglia come il padre. Ha sviluppato i gnei Senjuu e non Hyuuga. Non assomiglia ne a Masumi ne tanto meno a Orochi. Ha unito i puntini insieme alle carte bomba e avrà fatto domande alle persone giuste. >> Insomma, sembra strano ma sembra quasi la nanetta il capo. << Kemono è un tipo particolare, è stato assegnato ad essere la guardia del corpo di Kimi praticamente. Però quando la piccola ha iniziato a fare richieste sul padre, credo si sia addolcito. >> Dire questo riguardo al braccio destro del capo della mafia sembra assurdo. << Kimi non vuole che si faccia del male a Masumi, la considera la sua mamma a conti fatti. Ma voleva conoscere Mattyse, è stato dolcissimo vederli insieme Mio... >> Per lui che la conosce tanto bene, ora dovrebbe essere facile capire perchè abbia cambiato opinione sul Senjuu, quel faccino infantile sembra veramente colpito da quell'incontro, mostrando una sensibilità notevole come sempre. << Kemono ha una figlia. E quindi con il passare del tempo si è immedesimato molto in Matt, scegliendo di schierarsi dalla parte di Kimi. >> Insomma quella è la spiegazione che riesce a dare, non sta nella testa della undicenne ma una sola risposta viene data con una serietà totale: << Il legame di sangue è uno dei più potenti che esista. La famiglia ha un'importanza totale e lo sai anche tu. >> Detto questo andrebbe a toccare il polso di lui sul quale lei stessa ha impresso il simbolo del Clan del Sumi. L'appartenenza è qualcosa che è difficile scordare e accantonare. << Io e Matt abbiamo ragionato su come fare e abbiamo trovato una soluzione. Che non so se sia attuabile, non sono io la genetista qui. >> Ecco dove entra in gioco il lavoro di lui, quel pezzettino che serve loro per conquistare Kimi. [Chakra ON]
Giocata del 20/02/2022 dalle 15:29 alle 18:32 nella chat "Ospedale [Konoha]"
[Lab] Mai una singola volta ha dubitato di lei ne avuto chissà quali sospetti sui propri alleati eppure udire il diminutivo del nome del Senjuu ha lasciato un minimo di spaesamento e la risposta non riesce ad esser esaustiva in modo alcuno. Cosa può esser accaduto quella notte tanto da spingerla ad avere atteggiamenti più intimi? Ancora nulla vien detto, lui stesso non proferisce verbo seppur noti il di lei rossore. Sguardo assottigliato, leggero il dubbio che ne attraversa la mente, qualcosa che ella non vuol rivelare o semplicemente una piccola inflessione del suo essere <Non mi sorprende. L'Ochaya è l'ex Yakuza, si può dire sappiano praticamente tutto> Kemono non li ha colti in flagrante bensì li ha cercati, esso è fin troppo palese persino ad un infante e dopo aver appreso un numero di informazioni oltre l'inimmaginabile espone il proprio parere, le proprie considerazioni in merito. Inspira ed espira, ennesima l'informazione appresa <Mattyse è un Senjuu?> scende dalle nuvole, un qualcosa di non saputo ed ora appreso grazie alla Kokketsu <Non ho detto che sia stupida, ho semplicemente detto che trovo innaturale il suo voler stare con un padre che non ha mai conosciuto, incontrato e visto, praticamente un padre assente seppur non sia colpa sua> ragiona da figlio, nel modo in cui lui si potrebbe comportare se il proprio padre comparirebbe nuovamente dopo aver lasciato la moglie incinta, abbandonandola. Leggera l'ampiezza assunta dalle labbra esibendo un leggero sorriso <Kemono non è particolare. Il suo nome vuol dire bestia e l'ho vista quella bestia...uno come lui non può addolcirsi> nel dire ciò adagia la fiala di sangue sul tavolino andando a risistemarsi sullo sgabello dinanzi al computer con l'ultima analisi del sangue della decima Hokage. Silente preme i vari tasti, sviscera il programma, dissezione il DNA di Furaya alla ricerca del gene incriminato ma se i primi due esperimenti a nulla han portato, questo non può riservare un diverso trattamento. Inarca il destro sopracciglio comprendendo cosa le abbia fatto cambiare idea <Quindi Mattyse ha addolcito te, capisco> non è stupido, ha ben compreso l'arcano. Arresta il proprio fare, inarca la schiena, dorate riportate sul visino di lei <Kemono ha una figlia? Chi è?> solo quello gli interessa se desidera ottenere maggiori informazioni sull'Ochaya. Non commenta sulla famiglia, al contrario, glissa conoscendo fin troppo bene il di lei pensiero. Continua nello smuovere i geni della rosata <Ovvero? Quale soluzione?> chiedendo infine riportando la concentrazione sul proprio lavoro, intenzionato a mettere fine a quella storia per dar una risposta alla donna. [C On] [Laboratorio] Lui non sapeva delle origini del sangue del compagno di Furaya, lei non ricorda se lo ha appreso durante quella notte e se visi era già presentato con quel nome. Però annuisce con il testino: << Si e il suo elemento dominante è il fuoco. >> Aggiunge quel dettaglio, appreso per caso in realtà, solo per quella sua fissazione contro la pioggia. << Comunque non mi sembra un tipo particolarmente criptico. >> Insomma, con lei per lo meno, << Ha sempre risposto alle mie domande. E me ne ha poste altre alle quali ho dato risposta in maniera onesta. Mi ha anche aiutato con la mia Kimi, la farfalla! >> Insomma, a lei quel tipo non ha dato pessime impressioni, ne tanto meno pensa sia troppo macchinoso il suo modo di fare, almeno non nei confronti degli alleati; lei per esempio è stata molto più schiva. << Kimi credo sappia che non è stata una scelta libera quella di Matt. >> Insomma è vero che gli occhi blu della Kokketsu sono decisamente sempre votati a vedere solo il lato buono della cosa, però non sembrava ci fosse sotto qualcos'altro. Il bianco spende anche qualche parola per Kemono, che lei ha giudicato solo da quella notte e non le è piaciuto particolarmente: << Ha la puzza sotto il naso questa bestia. Se si addolciscono i demoni forse può capitare anche a loro no? >> Gli rifila un occhiolino, facendo chiaro riferimento a se stessa in qualità di demone. Le spiegazioni proseguono il Sumi conoscendola bene riesce finalmente a capire vagamente cosa sia successo quella sera, sputando un'affermazione che la fa arrossire immensamente e mettere il broncio: << Non mi ha addolcita! Kimi ha detto che sono una tipa tosta! E' solo che... >> Le manine sul bordo della sedia che occupa, le gambe leggermente divaricate per lasciare lo spazio a esse mentre lo sguardo viene mosso al pavimento: << Lei gli è corsa incontro prima di andarsene e lo ha abbracciato. Lui si è sciolto di fronte a lei, ho visto tutto il desiderio di poterla riavere, di stringerla, di non perderla più. >> Insomma, ha visto tutta quella parte sentimentale e personale che difficilmente avrebbe mostrato in altre circostanze, << Mi è solo sembrato un uomo profondamente solo, che ha forse visto la luce in fondo al buio in cui è stato immerso... >> Quegli occhi blu vedono bene la positività, il bene, ma scrutano anche l'animo umano con una facilità disarmante, e questo lo sa il Sumi, più di chiunque altro. La testolina rossa però andrebbe a rialzarsi, osservare quegli occhi dorati di cui è innamorata, finchè la domanda scomoda non viene pronunciata. << Mina... >> Ora è lei che non distoglie lo sguardo, che non vuole che l'albino resti solo davanti a quella notizia, a quella rivelazione. Sa che sarà molto facile per lui dare di matto, arrabbiarsi, tirare le conclusioni in maniera più rapida di quanto sembri. Lo lascerà sfogare i suoi dubbi prima di rivelargli la geniale pensata avuta dalla coppia Matt/Shizu. << Kimi e Kemono non vorrebbero eliminare Masumi. La donna in questione pare tenga Kimi con se solo perchè ritiene che sia l'unico collegamento che le resta con Orochi. >> Si interrompe, lo guarda con occhi speranzosi, << Abbiamo pensato che potremmo darle un figlio, con il DNA di Orochi, un bambino che sia suo davvero e che abbia i geni corretti. >> Lei lo dice come se fosse semplice, come se fosse attuabile. << Matt conosce i figli di Orochi e Mekura, pensavo che boh...potremmo sintetizzare il DNA di Orochi da loro. Però ho ipotizzato tutto basandomi sulla biologia, sulla fecondazione naturale. Insomma vorremmo fare uno scambio di figli, fecondare un ovulo di Masumi con del DNA dell'ex capo della Yakuza e farla felice. >> Insomma, un gran giro strano per riavere l'undicenne senza far impazzire il capo della mafia. << E' possibile? >> Domanda, vuole sapere se sia fattibile o meno, se ritiene che in qualche modo dovrebbe cavarsela. [Chakra ON] [Lab] Anche Mattyse padroneggia il fuoco, come la donna che segue costantemente. Incredibile il numero di informazioni in possesso della piccolina, del modo in cui si sia avvicinata a quell'uomo. Non dimostra gelosia eppure una sorta di sfiducia nei confronti di Mattyse emerge, non si fida dell'uomo, forse proprio per via dell'attaccamento alla sua di donna <Ti ha aiutato con la farfalla? Cosa ha fatto? Il fiore?> ricerca una sorta di ironia per stemperare la propria mente quanto i propri pensieri, scacciare la malizia da tutto quello. Inspira ed espira, quella bambina è davvero così intelligente da esser giunta a simili conclusioni e solo facendo le giuste domande? Lo crede difficile, forse a tratti impossibile <Anche ammesso, Masumi? Possibile che una donna così tanto potente sia all'oscuro delle conoscenze della bambina? Da come ne parli sembra tutto, troppo, relativamente facile> pensa ad alta voce smuovendo le dita sulla tastiera. I geni del dna vengono uniti e comparati, distrutti e ricostruiti non trovando nulla di rotto al suo interno <Come immaginavo, il problema non è la genetica qui> pensa ad alta voce non incrociando le azzurre della compagna, parla in autonomia riflettendo mentre ella continua il proprio verbo. Ha compreso quale sia il dilemma di Furaya, la propria supposizione, si rivela esatta, la testa è al centro di tutto <Senza la puzza sotto il naso non sarebbe dove è ora> senza domanda, senza quesiti, è sicuro di ciò. Borbotta parole incomprensibili sotto voce, qualcosa da non far udire <Non sei un demone, solo una nana bisbetica> veloce la smorfia creatasi prima di lasciarsi andare ad una leggera risatina impregnata di divertimento. Con la coda dell'occhio s'avvede del rossore, del broncio; non replica lasciandosi andare ancora a quella risata, stemperando il momento seppur riesca a comprender meglio cosa l'ha portata ad avvicinarsi al Senjuu. Gelosia? No, in questo caso non riesce a provarne minimamente, al contrario, la comprende, la capisce intravedendo in quella situazione la propria, il suo esser scoperto quando chiunque altro non l'ha fatto. Capo chino, volto rivolto alla tastiera, occhi socchiusi, labbra serrate, sta per parlare, intraprendere un nuovo discorso ma il nome di Mina blocca tutto quanto. Corpo irrigidito, dorate sgranate, palpebre sollevate ed un flashback del quartiere notturno sopraggiunge. Mina, suo padre, tutto combacia. Deglutisce <Figlio di puttana> esordisce con tono vocale nella norma, adirato seppur eviti di alzarlo più del dovuto <Mina è figlia di Kemono...perciò, dietro alla morte di Kushina...c'è l'Ochaya..> una verità sconvolgente che lo porta a sollevarsi dallo sgabello, cominciare a camminare per la stanza e passo dopo passo morde il labbro inferiore. Cammina agitato, sguardo rivolto al basso allontanandosi dalla ragazzina mentre ode il piano di lei e Mattyse. Ne sente sprazzi, unisce le varie parole con la mente totalmente altrove, rivolta a qualcosa di più importante. Il muscolo cardiaco perde un battito, il sangue ribolle, percepisce il nervoso, l'ira farsi strada momento dopo momento <Per fecondare un ovulo serve dello sperma. Si può ricavare il DNA di Orochi ma non il suo sperma se è questo che mi chiedi. Se viene usato quello dei figli, il nascituro avrà si geni di Orochi al suo interno ma non saranno totalmente suoi seppur, teoricamente, ne verrebbe fuori uno Hyuga puro> dando il suo parere <Dunque, dietro la morte di Kushina c'è Masumi> mancina stretta, sbiancata, voce diminuita <Me l'hanno portata via...> sussurra continuando a camminare, sempre più agitato, lo sguardo sempre più nel vuoto. [C On] [Laboratorio] L'ironia di lui riguardo all'aiuto ricevuto viene colta, ma non trova un motivo per essa, per lei quell'esperimento è stato un grande passo avanti. << Circa. Lui ha avuto a che fare con la Kimi di una volta, si sono incontrati e lei lo ha quasi avvelenato con un bacio. >> La spiegazione inizia, dettagli che vengono svelati, in fondo il Senjuu non le aveva chiesto segretezza e Kan va quasi sempre oltre quella definizione. << Matt conosceva il dolore del veleno Doku così mi ha concesso di fare un esperimento con la farfalla. A quanto pare è fatta di veleno Doku, la sensazione è la stessa ma sparisce quando non vieni più toccato. Ho anche il sospetto che siano in grado di creare un antidoto al loro stesso veleno! Ho chiesto a Rasetsu! >> Lei si è mossa rapidamente, in ogni ambito, portando avanti le scoperte su quanto è personale, sugli alleati e sui nemici quasi. Dopo tutte quelle spiegazioni però il Sumi resta titubante non totalmente convinto di come tutto sembri semplice. << Una madre spesso vede solo quello che vuole vedere. Yuki non sa di Hime ad esempio! >> Esempio calzante, lei ha deciso di celare parte delle sue malefatte alla madre che non sospetta nulla, solo che sia molto indaffarata. Fa supposizioni su Kemono che le si ritorcono contro con quell'insulto ilare che le rivolge l'altro: << E io che ti racconto tutto! Non ti meriti tutte queste informazioni Bakan! >> risponde a tono, fingendo di essere imbronciata, almeno fin quando non si esprime nei confronti di quanto visto da parte di Mattyse, quel modo di fare diverso che lei ha interpretato come solitudine. Però il tutto si interrompe bruscamente quando viene fatto il nome di Mina. Lo vede lavorare sulle novità, innervosirsi alzarsi dallo sgabello e iniziare a macinare chilometri. << Mio.. >> Cerca di chiamarlo, di far fermare quel bollore nella testa bianca senza ottenere risultato, proverebbe a distrarlo con il piano che hanno ideato i due geni quella sera ma anche a quel punto risponde stizzito: << Per questo Rasetsu mi ha suggerito che sia più semplice mentire! >> Nomina il parente, svelando anche di averne già parlato con il folle però lui sembra altrove, continua il suo incedere borbottando. E' lei che si alza, in maniera decisa cercherebbe di fermarlo, prendendogli la mano, il polso, il braccio, qualsiasi cosa le capiti a tiro. << Kan fermati un attimo, non lasciarmi indietro... >> Già perchè si è messo a fare tutto da solo, a pensare, escogitare, collegare i pezzi forse esagerando, forse incastrandoli male. [Chakra ON] [Lab] L'ironia non ha un ricambio, bensì il discorso procede fornendogli ulteriori dettagli sul passato di Mattyse, incredibile quanto ne sappia ma l'innata curiosità del bianco emerge, desideroso di apprendere. Sgrana le dorate nell'udire del bacio, schiude le labbra, allibito finendo per scuotere il capo evitando qualsivoglia commento in merito, preferisce tacere lasciando la parola alla nanetta. La scruta con maggior attenzione comprendendo solo adesso in cosa consiste l'aiuto fornito da Mattyse ovvero fare da cavia per un esperimento velenifero; destro sopracciglio innalzato nell'udire quella notizia <Perciò hai avvelenato Matt per capire di più sulla farfalla...d'accordo> è consenziente, dopotutto, rispetta la filosofia della ragazzina riguardo alla questione <Da cosa nasce questo sospetto? E Rasetsu cosa ha detto?> incrocia le braccia ad altezza petto, se possono creare un antidoto per il loro stesso veleno sono, potenzialmente, ben più utili di quanto voglia far credere il genetista pazzo ma l'argomento cambia repentinamente tornando sulla bambina, su Masumi, su quanto una madre possa essere cieca a volte. Capo chino divenendo pensieroso, l'esempio di Yuki risulta calzante, forse per la prima volta non sa neanche cosa dire, non ha modo di commentare limitandosi a sospirare. Se Masumi è davvero ignorante in tal senso, la situazione può esser risolta in maniera al quanto veloce, senza girarci troppi attorno seppur necessita di uno studio approfondito. Breve l'attimo di goliardia concesso, udire quel nomignolo dopo così tanto tempo fa uno strano effetto riportando il sorriso sul volto del bianco <Ma falla finita rospetta> ecco il famigerato ritorno del soprannome di lei, una rospetta con le guance gonfie, in memoria dei primi tempi in cui ha iniziato ad uscirci eppure il tutto svanisce repentinamente. Apprendere della parentela di Misa con Kemono, del coinvolgimento dell'Ochaya lo scuote, lo travolge come un fiume in piena impedendogli di permanere seduto, costretto a camminare per la stanza, muoversi mitigando l'agitazione crescente, il nervoso e quella rabbia nata nel momento in cui ha appreso della morte dell'amica. Inghiotte grumi di saliva, nuovamente il nome del genetista vien fuori <Ha ragione, mentire sarebbe più semplice. Basta procurarsi sperma di uno Hyuga abbastanza simile ad Orochi ed il gioco è fatto. Possiamo giustificare la somiglianza non proprio idilliaca con l'unione con Masumi> nella mente di lui risulta tutto chiaro. Da poca importanza al fatto che Rasetsu lo sapesse per primo, la testa ha altro a cui pensare e solo l'esser preso da Shizuka lo riporta alla realtà. Capo scosso, dorate incastonate nelle di lei azzurre, la scruta qualche singolo attimo <L'Ochaya me l'ha portata via Shizuka...e ora, adesso, io porterò via loro tutto quanto> sorride distogliendo lo sguardo, percependo il proprio intento vendicativo senza allontanarsi dalla Kokketsu, resta li, al suo fianco, mantenendo quel contatto. [C On] [Laboratorio] Sbuffa un pochino, il faccino contrito: << Non l'ho proprio avvelenato...cioè lui ha detto che avrebbe voluto riprovare la sensazione e io gliel'ho proposto... >> Insomma sembra che cerchi una giustificazione, lui era più che consensuale, lui voleva essere martoriato. << In realtà ho parlato con Rasetsu della farfalla e lui mi ha detto che l'unica altra persona che aveva visto gironzolare con questi esseri era una certa Medusa. Me la sono fatta descrivere e sembrava fosse proprio quella dona che mi ha lasciato la farfalla di sangue al bosco. >> Poco importa che fosse un sogno, forse (?) << Ho scoperto che il suo vero nome era Kimi, tu mi hai detto che il nome della figlia di Mattyse era Kimi. Inoltre quando lui mi ha chiesto un soprannome per non chiamarmi per nome durante la caccia agli spacciatori ho pensato che non potessi usare Hime, e Kimi sarebbe stato indelicato, perciò ho scelto Medusa. >> Insomma dei giri un po' strani che l'anno portata a sapere quella storia del bacio e così via. << Lo sai come fa...Gli piace fare la prima donna e sapere tutto, quindi prima di darmi una risposta ha voluto sapere il perchè della mia domanda. Sono rimasta sul vago perchè non voglio che tocchi Kimi. >> Ovviamente ora sta parlando del lepidottero, il faccino si è aggrottato e indispettito al solo pensiero. Lo scherzo il gioco l'ilarità si spegne tutto quando il nome di Mina viene pronunciato. Il Sumi inizia a macinare chilometri in quella stanza ascoltando tuttavia il verbiare di lei riguardo al piano: << E' che se raggiungessimo proprio i figli di Orochi sarebbe meno brutto secondo me. Rasetsu vorrebbe partecipare e aiutarti nell'impresa in caso, sembrava interessatissimo. >> Si insomma in realtà non voleva proprio essere lasciato fuori dai giochi, ma non è il momento giusto per parlarne troppo. Lei si alza, lo blocca con quella mano che sembra incredibilmente più piccina di quella del giovane, con quella preghiera nella voce e negli occhi alla quale viene risposto con tutto il dolore che possiede. Lui vuole vendicarsi, però distoglie le dorate dalla nanerottola che per tutta risposta, senza lasciarlo andare userebbe l'altra mano per riportare quegli specchi a imprimersi sulle zaffiro: << Non mi sembra che il piano sia cambiato dall'inizio quindi no? Ci stiamo solo avvicinando alla verità. >> Si include, è chiaro come per lei, il bianco non debba sentirsi minimamente solo in quella battaglia che deve affrontare. La mano che lo trattiene cercherebbe di stringere l'altrui, mentre l'altra gli accarezzerebbe il viso in maniera dolce, accompagnata da un sorriso: << Dobbiamo solo stare attenti a come muoverci Mio. Collaborare con Mattyse e Furaya per riavere Kimi, può solo farci avvicinare silenziosamente a coloro che meritano di pagare per averti portato via Kushina. >> La vendetta è qualcosa che non la spaventa minimamente, lei stessa è parecchio vendicativa, le priorità sono poche e ben definite, la famiglia non si tocca o le conseguenze rischiano di essere terribili. << Siamo un passo avanti a loro. Kemono non sa che Medusa è Shizuka. Mina non sa che Hime è Shizuka. Shizuka è la fidanzata di uno dei dipendenti dell'Ochaya che ha perso la memoria, perciò non è più pericoloso. >> Elenca tutti i fattori a loro vantaggio, quei passi che sembrano invisibili ma si muovono in avanti. << Io e te assieme possiamo fare tutto. Ma devi restare lucido Mio, sei tu quello intelligente no? >> Il testino si muove di lato, quel sorriso che permane nonostante tutto, nonostante il discorso decisamente negativo. [Chakra ON] [Lab] Presta ascolto alle giustificazioni da lei proferite <D'accordo, adesso spiegami perchè qualcuno vorrebbe provare una sensazione di avvelenamento, è per caso masochista?> o peggio ma la verità è proprio quella, un masochista della peggior specie ma ehi, viva l'innocenza dell'ignoranza. Il mal di testa sopraggiunge dopo con la spiegazione sui vari nomi; umetta le labbra con veloce moto da parte della lingua la quale ne carezza la superficie. Un giro al quanto strano, complesso, il tutto per giungere a comprendere di questa Kimi il cui altro nome è Medusa e del soprannome della stessa Kokketsu. Inevitabile il moto della mano verso la fronte, tenuta e sostenuta, troppe informazioni in un lasso di tempo al quanto breve; stringe appena gli occhi <In parole povere, stai dando nuova vita a questa Kimi o Medusa o come diamine si chiama questa tizia> oramai è in un vortice vizioso, difficile uscirne e la presenza di Rasetsu nell'insieme non facilità nulla <Beh, se Rasetsu cerca veleno Doku, la tua farfalla è in pericolo...e perchè hai dovuto chiamare la farfalla Kimi? Ci sono più che Kimi che volti degli Hokage sul monte> scuotendo il capo in preda al mal di testa appena giunto. Troppe volte lo stesso nome ma passa ogni cosa in secondo piano quando scopre la verità. Inghiotte ascoltando e non le parole della propria ragazza, percepisce i suoi intenti seppur stavolta non risponda a nulla, tace incamminandosi per la stanza, trattenuto dalla di lei manina. Non stringe, un comportamento estremamente passivo ed è quando distoglie le dorate che si ritrova costretto a guardarla ancora una volta. Silenzio ricade sul Sumi lasciandola parlare, la vocina di lei emerge ben più potente, pregna di innocenza, di voglia di esserci in questa storia. Stringe le labbra ascoltandola, dando un certo peso a quelle parole impregnate di verità e la collaborazione con il dinamico duo non può che far bene per il proseguo del piano, distruggere l'Ochaya e far pagare a tutti quanti il crimine commesso. A conti fatti hanno un certo vantaggio, Shizuka è immischiata in tutto ma nessuno ne conosce l'identità, una spia perfetta, un pezzo fondamentale del puzzle. Solo adesso le dita stringono le altrui, visibile come il viso divenga istantaneamente stanco, spossato, privo di forze. Insieme possono fare tutto, è vero, dannatamente vero. Annuisce senza confermarlo in modo alcuno, lasciando trasparire ogni cosa dallo sguardo <Devo incontrare Mattyse, deve dirmi come sono fatti questi figli, come si chiamano. Hime invece deve indagare all'interno di Kyosei, deve scoprire qual è il suo compito mentre Medusa deve informare Kemono del piano ma senza rivelare troppo, potrebbe comunque avere un secondo fine> breve pausa <Gli va detto del DNA di Orochi ma senza menzionare la possibile menzogna, bisogna cominciare a sondare il terreno Shizu> appellandola in tal modo, mettendo le basi per un possibile piano. [C On] [Laboratorio] La domanda di lui apre una nuova visione del mondo alla rossa, che non aveva nemmeno pensato a quella possibilità, anche se quei gemiti e le parole del Senjuu ora le sono più chiare: << Io non gliela faccio più toccare Kimi! >> Sconvolta, come se il bianco le avesse aperto un mondo peccaminoso che mai avrebbe visto da sola. E l'ha pure fatto dormire nella camera di Yasuhiko! Poi con tutti quei nomi ripetuti lui va insieme e cercando di fare il punto della situazione dice qualcosa che alla rossa non piace granchè. << Io non cerco di dar nuova vita a nessuno! Io sono io e basta. >> Ecco che sia chiaro! << L'ho chiamata Kimi in onore di chi me l'ha lasciata accudire! E no Rasetsu non deve saperlo! >> Chiarissimo come non sia disposta a condividere quel sangue Doku con il genetista folle. Il Sumi ormai maratoneta professionista mancato viene bloccato dal fare della Kokketsu, forse unica in grado di dare un freno ai pensieri e ai modi dell'altro. Per una volta è lei a calmare lui, quello che solitamente riesce sempre a razionalizzare tutto, a pensare lucidamente. Si supportano anche in questo ormai, la mente e il braccio variano a seconda del momento. Solo con i dovuti tempi l'albino stringerebbe la mano altrui, come se si fosse calmato, avesse realizzato. Ne ascolta il piano, le considerazioni, le macchinazioni, rivolgendogli un sorriso meno dolce e più felice, come se fosse soddisfatta di riavere la propria macchina calcolatrice a disposizione. << Il numero di Matt te lo lascio io! E intanto lo avviso! Hime non ha intenzione di smettere di fare quello per cui è nata. >> Si interrompe un pochino, come se volesse prendere fiato. << Kemono credo preferisca interagire direttamente con Matt, quindi Medusa può anche non comparire se non necessario. Però convengo che bisogna sondare il terreno. >> Insomma alla fine hanno un piano e una direzione da seguire. << Rasetsu vorrà lavorare sul DNA. Potrebbe solo aiutarci e al momento sei tu a fare un favore a lui, quindi non può chiedere nulla in cambio! >> Tralasciamo che sostanzialmente sia stata la rossa a consegnare informazioni al parente, ma questo non importa. << E soprattutto considera di iniziare le sedute per la memoria Mio. Quelle ci farebbero fare dei salti in avanti impressionanti! >> Già quel dettaglio non da poco. La mano che non stringe l'arto altrui andrebbe ad infilarsi nei capelli candidi, tirandolo un poco verso di se alla ricerca di un bacio decisamente poco casto. Una volta terminata l'effusione estrarrebbe il cellulare dalla tasca, per iniziare dalla parte più semplice del lavoro: mettere in contatto le due menti del gruppo! [Chakra ON][//END] [Lab] Scaccia quei pensieri uno dopo l'altro, quasi schifato dalla piega presa degli eventi e neanche vuole sapere se le proprie supposizioni siano vere, non gli interessa quel dettaglio peccaminoso dell'altro. Nota la seccatura altrui per le proprie frasi, forse sbagliate, forse eccessive <Lo so amore, tu sei tu e non devi cambiare mai> la ragazza di cui si è innamorato è Shizuka, non Kimi o Medusa, questo ve tenuto in considerazione più di ogni altra cosa. Comprende tutto, annuisce fino ad arrivare a calmarsi quando il raziocinio torna a prendere il sopravvento; grazie ad ella la calma la fa da padrone potendo ragione più lucidamente, creando un piccolo piano d'azione capace di mettere in moto gli eventi verso l'arco finale. Il sorriso di lei è una conferma di esser sulla strada giusta, nota la felicità rinata. Esser coinvolto emotivamente lo destabilizza, difficile essere lucidi eppure lei riesce nell'impresa di calmarlo, riportarlo sulla retta via, un po' la medesima operazione fatta da Kushina al tempo. Dorate ancora impresse nelle di lei azzurre, annuisce ad ogni verbo proferito, sentendo come il proprio piano venga ben accolto <Hime deve scoprire il più possibile, anche di Itsuki e gli obiettivi di Mina> continuando a dare compiti alla piccolina, creando un piano ben più complesso <Per quanto riguarda Kemono, che sia Medusa o Mattyse non è importante, il succo resta quello> non fa la differenza chi avvisa chi, basta farlo. Annuisce per quanto riguarda Rasetsu <Vero, contatterò anche lui> lo deve fare, un qualcosa di complicato anche con lui ma il cerchio si sta chiudendo. Deglutisce non rispondendo, sospira solamente limitandosi a fare un singolo moto col capo, un sorriso l'accompagna ricambiando quel bacio nella medesima maniera passionale di lei, non si stacca per lunghi secondi dalle labbra della persona che ama più di tutti per poi partire a propria volta verso il piano. [END]