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Shizuka fatti i fatti tuoi!

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con Furaya, Shizuka

15:13 Furaya:
 La sua dimora nel Quartiere dello Spettacolo è in verità un appartamento piuttosto carino. Trattandosi d'un bilocale più il bagno, la cucina è adiacente al soggiorno ma divisa da una penisola posta perfettamente centrale. Al lato sinistro dell'ingresso, la cucina è incassata nella parete con colorazioni tendenti al marroncino poiché molti dei mobili son stati fatti interamente in legno - compreso il mobilio dei piatti e quelli adiacenti ai ripiani della cucina. Il piano di lavoro della penisola richiama le stesse tonalità, pur non trattandosi di vero e proprio legno - parlando di materiali. In fondo alla stanza, tenendosi sempre sul lato sinistro, è stato posizionato un divano bianco ad L con spalliera rivolta alla cucina e al muro adiacente che conclude la zona giorno e anche l'appartamento ( difatti, la zona notte è dal lato destro, con due porte che danno una sulla stanza e una sul bagno ). Sulla parete poc'anzi menzionata, delle mensole in legno risalgono lo stesso muro per un totale di tre. Su di esse, son stati sistemati dei libri e dei soprammobili, giusto per rendere la casa più accogliente di quel che potrebbe altrimenti sembrare. La televisione è posta praticamente di fronte al sofà, così da poterla guardare in perfetta comodità. Tra i cuscini grigiastri posti al di sopra, ronfa tranquillo e beato un gatto peloso come la neve che quasi si confonde con la tappezzeria. Un tappeto grigiastro - richiamando appunto i cuscini - copre la pavimentazione in legno nella zona soggiorno. Poco male, no? Sembra persino essere tutto ordinato. Una finestra illumina - grazie al sole che quest'oggi ha deciso di farsi vivo - l'intero appartamento rendendolo finalmente carino a vedersi. Per raggiungere la loro umile dimora, bisogna salire al secondo piano; nulla d'eccessivamente dispendioso tutto sommato. La rosata è intenta a far pulizie quest'oggi - tanto per non farsi mancare mai nulla. I capelli son raccolti in uno chignon particolarmente scomposto con una fascia bianca che tiene anche i ciuffi anteriori rivolti all'indietro - così da non aver fastidi durante la pulizia. Veste con un paio di pantaloncini grigi aderenti alle sinuose gambe e soffermandosi appena sotto i glutei. Una maglietta a maniche corte nera con la scritta "N e K o!" e l'impronta d'un gatto al di sotto in una brillante tonalità di fucsia concludono quell'austero vestiario, assolutamente in tinta con la sua passione da gattara. Un paio di pantofole bianche ed una ramazza tra le mani atta a raccogliere la polvere da terra sono le sue fedeli alleate, pur aspettando Shizuka per il thè delle cinque - OVVIO. [ Chk On ]

15:22 Shizuka:
  [Casa di Furaya & Mattyse] Sembra impossibile ma finalmente pare che il sole sia riuscito a farsi largo fra lo strato di nuvoloni neri che annacquano i passi della ragazzina da ormai troppo tempo. La temperature tuttavia non può ancora definirsi primaverile, indossa un paio di jeans strappati in più punti, i consueti anfibi neri alti fino al polpaccio, il busto avvolto in un maglioncino nero a maniche lunghe che si apre sul decoltè e sulla schiena con due aperture ovali. Queste aperture lasciano intravedere la collana dorata con il pendente a farfalla con le ali blu brillanti e sul restro quel gigantesco tatuaggio rappresentante una farfalla dalle ali blu e dorate. Sopra il tutto il cappotto nero con il cappuccio peloso marrone è lasciato aperto, lo zainetto sulle spalle contenente i vari mazzi di chiavi, gli attrezzi da disegno e il portafogli. I capelli rossi si sono sensibilmente accorciati, arrivati poco sopra le spalle, per ogni lato un fermaglio che ricorda delle ali di farfalla nere e blu, con due lunghe antenne, gli orecchini ai lobi e quell'anellino in cima all'orecchio sinistro. La farfalla di sangue ormai soprannominata Kimi è poggiata su una sua spalla mentre lei con gli occhi blu leggermente truccati cerca la strada sul navigatore del cellulare che tiene nella mano destra. Sta andando a casa di Mattyse, strano come sia stata invitata dalla Judai invece che dal bombarolo con il quale pare aver stretto un legame un po' più colloquiale che non con la rosata. Ma sarà perchè effettivamente quelle due ancora non ne hanno passate molte insieme, se non una missione e quell'incontro inaspettato all'Ochaya. Poco importa, ora deve parlare con lei e siccome è stata invitata li non può fare troppi complimenti. Effettivamente quell'invito è sembrato decisamente poco formale, tant'è che nella mano non occupata dal cellulare ha con se un sacchettino con dei biscotti per il thè. Arrivata al luogo previsto salirebbe fino al secondo piano, per poi suonare il campanello, dopo aver riposto quel cellulare nella tasca posteriore dei pantaloni. [Chakra ON]

15:46 Furaya:
 Sofferma le sue attenzioni a spazzar meglio nella zona giorno adiacente alla porta d'ingresso, tenendo una mano verso l'alto e la gemella poco più in basso lungo l'asta. La schiena è leggermente arcuata per permettere un movimento adeguato e una scorrevolezza maggiore. Il campanello suona di botto facendo agitare il micio che, dal canto proprio, esordisce con un miagolio di palese protesta - pur tornando comunque a raggomitolarsi su sé stesso come una pallina antistress. Trovandosi nei paraggi, si distende per andar ad aprire, piegandosi di lato così da scorger dapprima chi sia. Non dovrebbe trattarsi di nessun altro se non la Kokketsu, poiché il bombarolo è stato preso da tutt'altro genere di imprevisti. Forse vuol far esplodere qualcosa a tempo perso, non lo sa - e forse è meglio non saperlo. <Accomodati pure.> Apre l'anta il necessario per permetterle l'ingresso, poggiando infine l'aggeggio per la pulizia contro la parete adiacente alla porta. Qualora la rossa sia entrata, farebbe per chiuderla dietro le sue spalle, in modo che possano star tranquille all'interno dell'appartamento. <Poggia pure sul divano - il cappotto, intendo. Ma occhio a Kai.> In lontananza, chissà dove, è quasi certa che presto o tardi sentirà un'esplosione in concomitanza con quelle generate dal Senjuu. Si riferisce al gatto, il quale per tutta risposta continua a ronfare come se non sapesse fare altro - oltre a mangiare, graffiarla e farsi coccolare perlopiù da Matt, in effetti, non compie molte altre azioni. Mica scemo. La loro è la vita migliore che un umano possa desiderare. Sì, compresa la Nara. Talvolta, ci riflette su: trasformazione attiva ventiquattr'ore su ventiquattro come per Akaya e vivere da felino. [ Chk On ]

15:58 Shizuka:
  [Casa di Furaya & Mattyse] Non dovrà attendere molto prima che la porta venga aperta lasciando che intraveda l'outfit spartano dell'ex Hokage, cosa che la fa sorridere in realtà; sembra decisamente una persona come tante altre. Le parole di Matt su quanto sia ingenua e fiduciosa nel mondo le rimbombano in testa come un mantra quasi. << Grazie mille! >> Il tono è cortese, si sposterebbe all'interno andando ad eseguire un inchino con il capo, associando il movimento del corpo a quelle parole. << Ho portato dei biscotti. >> Non c'è bisogno di nascondere quanto fatto, le manine si alzano entrambe portando il pacchetto in bella vista. Viene comunque invitata ad accomodarsi e abbandonare il cappotto sul divano, anche se quell'affermazione riguardo a un certo Kai la confonde. << Permesso. >> Avanzerebbe titubante, la farfalla di sangue ancora sulla sua spalla, sbirciando chi sia nascosto dietro il divano. Solo allora si avvedrebbe della palla di pelo sonnecchiosa che probabilmente non vuole essere disturbata. << Kimi tu resta su di me ok? >> Si sta di nuovo parlando con una farfalla e si quella cosina andrebbe a svolazzarle attorno, giusto il tempo che la rossa si tolga il cappotto e lo appoggi delicatamente sul divano, così da non disturbare l'inquilino peloso. Una volta compiuto tutto ciò andrebbe ad appoggiare i biscotti sulla penisola, gli occhi blu alla ricerca della figura altrui: << Mi dispiace averti disturbata ma sono successe un po' di cose e una mi preoccupava particolarmente, ho pensato che fosse il caso di parlarne. >> Insomma, non ci sono altri modi per spiegare il motivo per cui ha voluto quell'incontro, vuole arrivare dritta al sodo per togliere ogni dubbio. << Temo che l'idea di uscire dalle mura possa arrivare a Sango. >> Va beh non si perde tempo giusto? Parliamo di cose serie, poi magari menzioneremo il fatto che vai in giro travestita e le salti addosso. [Chakra ON]

16:36 Furaya:
 L'espressione sorpresa va dipingendosi sul volto della donna nel notar i biscotti che porta con sé. <Non dovevi.> Commenta, lanciando una labile occhiata nei confronti della farfalla che le svolazza attorno. <Hai capito qualcosa su di lei, alla fine?> Indicandola con un cenno del capo, tanto per sottintendere che si stia riferendo proprio all'animaletto di sangue che la segue tutt'ora. <K-Kimi?> Sbatte le palpebre, sorpresa. Iniziano ad esserci un po' troppe Kimi di recente. Non comprende però la correlazione: quale delle due? La bambina innocente - forse neanche tanto - o la donna famosa per i suoi crimini peggiori? Ripresa coscienza della situazione, s'avvicina a sua volta alla penisola, soffermandosi su Shizuka e sulle parole susseguenti che le rivolge. <Non disturbi, dimmi pure.> Mormora, rabbuiandosi immantinente e assumendo quel connotato serioso che la contraddistingue rispetto alla normalità che or sembrava aver raggiunto nelle vesti di casalinga. <Questo perché ero stata chiara sul non divulgare informazioni sui nostri intenti o per qualche altro motivo?> Piccata nel replicar così facendo, tuttavia consapevole d'aver detto più d'una volta di far attenzione, di non pronunciar troppe informazioni in giro perché anche i muri hanno le orecchie. <Ancorché arrivasse a Sango, potrebbe trattarsi del sogno di alcuni poveri sprovveduti che non amano particolarmente star tra le mura. Abbiamo consolidato che, molto probabilmente, al Consiglio non interessa chi ESCE, ma chi ENTRA.> Chiosa ancora, tamburellando con le unghie sulla superficie del bancone, in attesa d'una lungimirante risposta che possa colmare in una botta soltanto tutti i dubbi e le domande che son appena nate nella testolina ammantata di ciuffi rosati della Judai. Tutto s'aspettava men che meno un incontro del genere per discussioni simili. [ Chk On ]

16:54 Shizuka:
  [Casa di Furaya & Mattyse] La domanda che le viene rivolta è chiaramente volta a informarsi a riguardo, le spalle vengono alzate appena: << Ho dei sospetti, certezze assolute non ne ho ancora ma credo che sia collegata a una persona. >> Insomma, resta sul vago, non perchè non voglia parlarne apertamente ma perchè non vorrebbe darle informazioni che potrebbero poi rivelarsi false. Quando si rivolge invece al lepidottero è la stessa Furaya a rimanere sorpresa, ripetendo quel nome come se fosse un mantra ormai. << Si l'ho soprannominata così dopo aver scoperto che a donarmela è stata una persona che porta questo nome. Credo che tu la conosca, è più nota con il soprannome Medusa. >> Insomma magari non si conoscono di persona ma quanto meno l'avrà sentita nominare. << Lei poteva evocare le farfalle, o quanto meno le aveva semrpe attorno. Me l'ha raccontato un conoscente. >> Parlare dello zietto in maniera pubblica non è il massimo, però alla fine è stato lui il primo a parlargli di Kimi, cosa che l'ha poi in qualche modo avvicinata al discorso del Senjuu e quelle prove pratiche effettuate. << Penso che Matt te l'abbia detto ma abbiamo visto sua figlia. Sono identici! >> Cavolo le è sfuggito di accorciare il nome, va beh... alla fine non ci vuole una scienza a capire che vadano d'accordo. Però l'argomento principale non è il bianco, ma bensì quello relativo all'Ishiba che le piace poco e il fidanzatino che le piace sempre meno. << Beh io e Kan sicuramente non abbiamo divulgato le informazioni a riguardo. Semplicemente una persona mi ha chiesto cosa ne penso io riguardo all'andare fuori dalle mura. >> Lascia che il discorso proceda senza troppa rapidità appoggiandosi con la schiena a quella penisola, le mani incrociate davanti al petto, sotto quel seno sproporzionato. << Siccome so che questa persona è molto vicina all'attuale compagno di Sango. Semplicemente mi sono preoccupata che qualcuno potesse avere delle idee del genere. Tutto lì. >> Vero quello che dice la rosata, sprovveduti, ma dato i soggetti non crede proprio che sia qualcosa di assurdo. << Conosci Matono Uchiha? >> Tagliamo la testa al toro, così ci leviamo ogni minimo dubbio su chi possa essere affidabile o meno. [Chakra ON]

09:58 Furaya:
 Il primo argomento a cui rivolgere particolare attenzione è quello riguardante la farfalla di sangue che lei si porta dietro — anche se, ad onor del vero, è la farfalla ad aver scelto lei. <Comprendo.> Si limita a commentare poiché anche la rossa non è riuscita a saper granché. Tuttavia, il nome che le ha dato l'ha fatta sobbalzare più del previsto. La lascia parlare, apprendendo come sia il nome di chi gliel'ha data: il nome di un traditore. <Non ero concorde neanche quando Mekura ha deciso di chiamare sua figlia Kimi, figurati una farfalla.> Replica con lieve fastidio nel tono, facendo anche schioccar la lingua contro il palato. Palese come sia in disaccordo con questo nome e a qualunque cosa esso sia associato. <Era il nome di una traditrice dell'Alleanza, che faceva parte del gruppo che ha dato il via alla battaglia di dieci anni fa.> La ormai estinta Yugure, della quale non è riuscita a trovar neanche un membro in vita, neppur qualcuno con cui confrontarsi or che le ostilità son terminate. Chissà che fine ha fatto Nemurimasen... Sarà morto con onore, combattendo un demone a sua volta? Si giustificherebbe l'assenza del Nono Hokage, così facendo. <Non fidartene. Sta a significare che è ancora viva e non oso immaginare cosa possa pianificare.> Non era certo nota per la sua benevolenza, tra l'altro veniva anche definita la figlia di Yukio perché questi l'aveva adottata. Vecchia storia che riaffiora assieme ai ricordi di quelle vicende. Per lei, è passato soltanto un anno appena — per gli altri, ormai una decade. <Matt?> La fulmina con lo sguardo, soppesando attentamente le parole successive. <Siete entrati in confidenza, vedo.> Ricorda come all'inizio vi fosse della sfiducia generale nei confronti di entrambi, figurarsi di un terrorista. Il gelo permea la stanza a causa della voce della rosata che irradia quella malsana e velata gelosia dai pori della pelle — se solo potesse farlo, non basterebbe davvero che lo sguardo. <Ad ogni modo, me l'ha accennato. L'importante è che non abbia preso molto dalla madre.> Commenta, alzando per un attimo gli occhi al cielo al pensiero che possa essere nata una mini Mekura con i medesimi atteggiamenti. Potrebbe impazzire. Subito dopo, si glissa direttamente a favore dell'argomento cardine per il quale Shizuka si è recata da lei nell'appartamento. <Hm, non è innaturale che anche qualcun altro voglia uscire all'esterno.> Mormora, piegando la testa da un lato, facendosi però per un attimo pensierosa — provando a farsi due domande, ad immaginare chi possa essere costui o costei. <Matono?> Sorpresa, sgrana appena gli occhietti color ghiaccio che vanno ad infossarsi in quelli altrui. <Certo, lo conosco. Ha deciso di collaborare con noi per uscire dalle mura. Ha dei begli ideali, uno dei quali mi piacerebbe metterlo in pratica.> Spiega con calma alla volta della Kokketsu, provando forse a tranquillizzarla indirettamente. Tutto sommato, non è accaduto niente di irreparabile. <Sono anche consapevole della vicinanza con Sango, ma ho avuto modo di disquisire a tal proposito sia con l'uno che con l'altro.> Rivelando importanti informazioni sul legame con i due ragazzi. Shizuka e Kan ormai ci sono dentro fino al collo, inoltre lei si è ovviamente premurata di riferirglielo, quindi reputa che sia un corretto ringraziamento quel che le sta fornendo. <Mi hanno assicurata che la vicinanza con Sango e la Shinsengumi non sarà un problema, dal momento che a loro volta vogliono uscire dalle mura. Considera che Matono me l'aveva espresso ben prima che io gli dicessi il mio piano.> Gesticola distrattamente con una mano durante la trasposizione dei fatti, mantenendo comunque una degna concentrazione su quel che c'è da dire e riferire nel modo corretto. <Inoltre... Shinsei mi ha proposto di discutere con Sango per tentare una riappacificazione momentanea soltanto per l'Ochaya.> Prima che Kemono cambiasse tutte le carte in tavola, ovviamente... Curiosa, or ne attende una risposta. [ Chk On ]

10:36 Shizuka:
 Il discorso su quell'esserino sembra avere un risvolto apparentemente negativo, un giudizio contrario a quel nome in tutti i sensi da parte della Judai che cozza totalmente con la mentalità e l'ideologia della Kokketsu. Lo sguardo blu non ha la minima esitazione a ricercare quello altrui, per spiegare il suo punto di vista, il suo credo: << E quindi? >> Brevissima introduzione a un discorso che sembra decisamente importante per la rossa: << Un nome è solamente un nome. È quello che dimostri di essere a fare la differenza. >> Chissene importa del tuo nome o delle tue origini, ognuno è diverso, ognuno può scegliere la sua strada: << Quattro lettere non definiscono chi tu sia, anche se porti il nome di un traditore non necessariamente lo sarai. Cambiare il significato di ciò che è stato è compito delle nuove generazioni. >> Insomma restare ancorati a ciò che è passato non fa progredire, bisogna imparare e poi migliorare. << Per metà del paese io sono un mostro. Solo perché ho il sangue nero. Nessuna Kimi sarà una traditrice ai miei occhi finché non compierà un gesto del genere. >> Chiara la posizione della nanerottola, che non è mai cambiata, unica certezza in una vita in cambiamento. Non commenta oltre quell'argomento, anche perché è l'altra a riferirsi invece a quel nome con il quale si è espressa. Inutile dire che in mezzo secondo le guance divengono rosse, consapevole fin troppo di aver espresso ad alta voce un cambiamento di relazione fra lei e il Senjuu che comunque ad alta voce verso il bianco ancora non è stato proferito in maniera un po' infantile. << È complicato restare indifferenti davanti a quello che ho visto io. >> Lo sguardo viene chiaramente ora scostato, non perché voglia nascondere chissà cosa ma perché decisamente in imbarazzo per non aver mantenuto il distacco che tanto professava di voler usare. << È un tipo molto più aperto di Kan. Esprime i sentimenti senza grossi problemi. Mi è risultato difficile non schierarmi dalla sua parte, per la sua battaglia. >> Diciamo che non è riuscita a rimanere troppo distante da qualcuno che sembra parecchio solo e parecchio sofferente. Senza alcun preavviso completamente rossa in faccia con le manine giunte manco fosse in preghiera andrebbe a rivolgersi alla rosata: << Non dirglielo però! Se no poi faccio la figura della dolcina! Kimi ha detto che sono una tipa tosta! Che figura ci faccio poi? >> Ovviamente si sta riferendo alla figlia di Mattyse ora, è chiaro come la sua preoccupazione sia più che altro relativa all'apparenza. Poi giusto per evitare di continuare a parlare di quell'argomento il tutto si sposta su Matono, che è venuto a contatto con l'ex Hokage e con il quale lei sta già relazionandosi. La cosa la calma decisamente, la preoccupazione scema e anche il rossore dalle guance. Però è l'ultima parte del discorso che fa sì che quel faccino si imbronci: << Non so se sono in grado di collaborare con Sango e Shinsei. Mi dispiace. >> Lo ammette senza troppi problemi, è un suo limite, ma non li aiuterebbe nel momento del bisogno. [Chakra ON]

10:56 Furaya:
 Interdetta dalla domanda con la quale risponde alla disapprovazione sul nome della farfalla — e della bimba — piega un sopracciglio. <Se vogliamo andare avanti, bisogna anche smettere di usare determinati nomi.> Sentenzia con serietà, incoccando ancor una volta lo sguardo gelido in quello altrui. <Ad esempio, non mi piacerebbe che qualcuno dia il mio nome ad un futuro bambino.> Si stringe nelle spalle, alla fin dei conti è un mero ragionamento che cozza con quello altrui. Shizuka è abituata a vivere nel mondo futuristico in cui lei si è risvegliata totalmente ignara. La Judai, al contrario, vive ed è ancorata totalmente al passato — un passato dal quale pretende di tornare pur di non dover vivere tra quelle mura. <Spero solo che nessuna delle due Kimi> La bambina e la farfalla. <facciano qualcosa di sbagliato in futuro.> Si premura di ciò, ma suona molto come una frecciatina per via delle accortezze e del modo di pensare che Shizuka ha esternato senza pensarci neppure due volte. Si limita soltanto a questo, lasciando cadere un silenzio che dura per qualche istante, il tempo necessario a far stemperare l'aria pesante che è andata creandosi nella stanza per via degli argomenti precedenti. <Davanti a quello che hai visto tu? E cos'hai visto?> La vede avvampare, la qual cosa le genera un senso immotivato di fastidio. Che diamine significa tutto questo? E perché le sta dando questo immenso fastidio? L'espressione dura e seriosa della rosata non la lascia andare neanche per un secondo, volendo sondare quanto vede e quanto sente fuoriuscire dalle labbra della giovane. Piccata, invece, è la risposta proveniente dalla controparte. <Oh, che carina.> Le frecce. Con l'intero arco. Sono lì lì per essere scoccate non appena si permetterà di pronunciare qualcos'altro fuori posto. Per ora, si limita a guardarla con aria torva. Difatti, anche l'affermazione concessagli poc'anzi è pregna d'un sarcasmo palpabile. <Ci faresti la figura della ragazzina che arrossisce per niente, in effetti.> Le risponde a tono innanzi alla richiesta di non rivelare quanto accaduto in questo preciso istante, durante l'argomento Mattyse. Sta diventando un argomento spinoso per ambo le parti, a lungo andare. La Nara ci vede qualcosa che non va, Shizuka è al contrario assolutamente in buona fede. Ci manca soltanto che le chieda il motivo delle cicatrici sul corpo del bianco e ammattisce di colpo. <Piuttosto, preparo del thè.> Seppur a lei faccia più comodo una tisana rilassante ora come ora — l'aiuterebbe di certo a sbollire più di quanto possa fare una sostanza eccitante come la teina. Recupera una teiera che riempie d'acqua del rubinetto, poggiandola sul fornello adeguato per grandezza della cucina. Usufruendo d'un accendigas, alimenta la fiamma sottostante impostandola sulla media intensità. <Neanch'io.> Rivela, stringendosi nelle spalle. <Valuterò se aiutarli o meno una volta dentro l'Ochaya. Se ne varrà la pena, usufruirò delle loro capacità fino alla riuscita dell'operazione. Dopodiché, come se niente fosse successo.> Non intende restare alleata di Sango molto a lungo — differente per Shinsei e Matono, ammesso restino anch'essi utili a seguire. [ Chk On]

11:33 Shizuka:
 Chiaro che la visione delle due sia distante, sono due generazioni diverse con due esperienze di vita differenti. << Il tuo nome è un po' lungo. Ma non è brutto per un nuovo nato >> insomma inutile star lì a farne tante. << Non posso assicurare per la figlia di Mattyse, sembra le piaccia far esplodere le cose…. >> Già quella bambina ha del potenziale bellico considerati i soli 11 anni e la testa che si ritrova. << Per quanto riguarda questa farfalla dubito che farà del male a qualcuno a meno che non sia io a chiederglielo >> insomma è chiaro come per il momento quell'esserino segua le sue cortesi richieste, senza lamentarsene eccessivamente. Però poi sembra che l'argomento più importante sia proprio il ragazzo della rosata, con quell'incomprensione nata dalla poca conoscenza che le due donne hanno l'una dell'altra. Se Furaya non avesse visto Shizuka solo esplosiva a casa di Kan o in missione che cerca di annegare un bambino, forse il dubbio non ci sarebbe nemmeno stato. Quando la prima domanda arriva gli occhi blu si stupiscono un poco: << Beh ero presente quando ha incontrato la figlia. È stata una scena estremamente dolce. In realtà mi sono chiesta per quale ragione fossi io li in quel momento. Mi sentivo la persona meno indicata… >> in effetti erano lì per altre ragioni, doveva solo fargli da supporto per degli spacciatori, se mai ferire qualcuno, non preoccuparsi di come stesse lui, di vederlo in ginocchio sotto l'acqua ad abbracciare quella che sembrava essere l'unica cosa davvero importante. Chiunque sarebbe stato meglio della rossa in quel momento, un'alleata per convenienza che conosceva appena il Senjuu. Sente l'ironia altrui, pungente e siccome ritiene di non aver fatto nulla di male ribatte a tono, come se dovesse difendersi: << Tu fra tutti dovresti capirlo no? Dovresti essere contenta che qualcuno oltre a te voglia aiutarlo no? >> È indispettita, non riesce a capire che quei gesti sono mossi principalmente dalla gelosia altrui, perché non le sembra di aver dato modo di generarne. << Meritano di stare insieme. Credo che un poco di felicità non gli farebbe male semplicemente… >> insomma non le frega nulla del Senjuu in qualità di ragazzo, però a conti fatti considera che abbia diritto a recuperare parte di ciò che gli è stato tolto. Quando viene sottolineato elegantemente cosa è si imbroncia ancora di più: << Non capisco perché voi due non riusciate a capire che io e Kan siamo dei ragazzini! >> Si perché a conti fatti lo sono, figli di una generazione più serena, che si atteggiano ad adulti combattenti e che conoscono poco del mondo. Ma a conti fatti, lei non ha nemmeno 17 anni ancora, anche se sta crescendo in fretta. Però per sbollite un poco viene proposto il thè cosa che accetta con un cenno della testa, in ascolto dell'altrui verbo relativo a Matono, Sango e Shinsei. << A proposito dell'Ochaya! >> Solo ora le è tornato in mente, e forse è il caso di mettere al corrente anche lei. << La ragazza bionda con la maschera che hai incontrato alla festa… beh sono io… >> di nuovo guarda altrove, come se si vergognasse di quanto accaduto. << Per altre ragioni sto cercando di entrare in contatto con quel mondo e non volevo che sapessero chi sono per non mettere in pericolo le persone a me care. Quindi ho optato per un travestimento. >> Spiega sommariamente la cosa, cercando di non entrare troppo nello specifico, in modo da non lasciare sfuggire troppe informazioni. [Chakra ON]

13:17 Furaya:
 Non che il suo sia corto, parlando di nomi. Tuttavia, ne prende atto con una scrollata di spalle. È un argomento sul quale non si trova concorde, ma non necessita di farle cambiare idea. <Penso che la carta bomba in generale faccia parte del corredo genetico di Matt.> Commenta con fare scherzoso, riferendosi al commento inerente alla bambina e alla passione che ha per far esplodere le cose. <Sarà.> Anche a proposito della farfalla, sancisce il termine del suddetto discorso, avendo comunque avuto modo di approfondirlo sinora — coi pro e coi contro sbucati durante. Una volta che l'acqua sia venuta a bollire come si deve, spegne il bottone dell'accensione. Alza le braccia per raggiungere la credenza sovrastante, riuscendo ad afferrare due tazze in ceramica completamente bianche. Si scosta d'un paio di passi lateralmente, così da aprire una delle ante più piccole. <Ho, diversi infusi, restiamo sul thè classico?> La domanda le risulta essere quanto più lecita possibile. I discorsi proseguono senza enormi intoppi, se non fosse quel fattore scatenante della gelosia altrui. È un argomento che ahimè dovrà trattare anche col diretto interessato, presto o tardi.<Non si può dire che tu non sia stata testimone di un bel ritrovamento familiare, però. Quella è stata la prima volta in assoluto in cui ha potuto vederla ed abbracciarla. Pare quasi che i kami gli abbiano fatto una concessione per via di quanto ha sofferto.> Chiosa mentre si preoccupa di riempire le tazze con l'acqua riscaldata in precedenza. Sotto sotto, ammette che avrebbe preferito esserci lei al posto di Shizuka — godersi a sua volta di quel bel momento, anziché sentirne soltanto il racconto in un secondo momento. <Oltre te e Sango, dici?> Mettendo in mezzo l'argomento del quale hanno comunque potuto discutere poc'anzi, quello per il quale pare che anche la rossa voglia partecipare all'ipotetico salvataggio di Kimi dalle grinfie di Masumi. Si mordicchia il labbro inferiore, sol perché le sta dando ancor le spalle intenta a preparare l'infuso — qualora la Kokketsu abbia anche fatto la sua scelta sul cosa bere. Si volta a causa della replica oltremodo piccata riguardante il fatto che lei e il suo compagno siano soltanto dei ragazzini. <Alla tua età, personalmente parlando, ero in guerra ed ero appena stata nominata Consigliere dell'Hokage.> Sottintendendo che è per questa ragione che non riesce a prenderli soltanto come dei ragazzini. La vita e la società le hanno insegnato che nessuno era più un bambino se era capace di maneggiare un'arma — a prescindere che si trattasse d'una tecnica o d'un'arma vera e propria. <Matt, sempre alla tua età, ha fatto esplodere il ponte Naruto a Kiri — durante un'altra guerra interna tra la stessa Kiri e l'Alleanza. Ha fatto ricadere la colpa su una ragazzina innocente, iniziando a seminare panico e distruzione tra i villaggi.> Racconta ancora, avvicinando la tazza alla ragazza lungo la penisola, potendo adesso guardarla negli occhi e proseguire nel racconto. <Sua sorella, Tenshi Senjuu è stata dichiarata Mukenin attorno a quest'età. Posso andare avanti, se vuoi.> Le mostra un piccolo sorrisetto divertito. Dovrebbe comunque averle ampiamente spiegato <Uh?> Drizza subito i padiglioni auricolari quando Shizuka ammette d'essersi travestita di biondo a causa d'altri affari privati. <Ma non sembravi affatto tu!> Sorpresa da quanto appreso, ha bisogno del suo tempo per riprendersi un momento. Era anche una bella stangona, altro che diciassettenne! <Presumo tu non possa dir niente.> Sul motivo, sul perché e quanto concerne in genere il travestimento in sé.

14:35 Shizuka:
  [Casa di Furaya e Mattyse] Meglio lasciar perdere quel discorso su nomi, eredità e tutto il resto. Chiaramente hanno opinioni diverse, questo muove la Kokketsu a credere che se lei non fosse stata alleata di Yukio, forse la odierebbe tanto quanto Sango. Va beh, poco importa, al momento le viene difficile comprendere e apprezzare quello che l'altra esprime. << Va benissimo qualcosa di classico! Poi i biscotti che ho portato dovrebbero andar bene con qualcosa di semplice. >> Risponde cortesemente a quella domanda, parlando sempre più del dovuto, la lingua lunga non le manca di certo. Poi lei si esprime riguardo a quanto detto dalla rossa, riguardo a quanto è riuscita a cogliere sottolineando come fosse un evento straordinario: << Proprio per questo ritengo che la mia presenza fosse fuori luogo. Penso che tu avresti potuto gestire meglio il tutto, io sono solo io. Non credo di aver fatto granchè. >> E' chiaro dal tono come ritenga di non essere stata in grado di fare le cose migliori in quel frangente, come non sappia destreggiarsi in quell'ambiente. Quando però sembra voler quasi rimproverare la Nara ecco che ottiene una risposta che non si sarebbe mai aspettata: << Sango? Che le importa di Kimi? >> Confusa, non capisce il nesso fra l'Ishiba e la figlia del Senjuu, per quale ragione lei voglia aiutare in quell'impresa. Il faccino si fa pensieroso, non riesce a trovare un senso al tutto, non per lo meno dalle poche informazioni di cui dispone. Quando la lamentela si fa presente, riguardo all'età, l'altra si permette di elencare un'infinita di cose relativa alla propria infanzia, cose che la Kokketsu non riesce nemmeno a sognare. La lascia parlare, non interrompe il dialogo fino a quando non è la rosata stessa a farlo, fiera di poter proseguire oltre: << Vedi è proprio di questo che parlavo. >> Insomma sono due mondi diversi, basta aprire gli occhi per vederlo. << Tu alla mia età hai visto una guerra forse di più. Io no. Non so se essere dispiaciuta per te o farti i complimenti. >> E' chiaro come il tono sia vagamente ironico sull'ultima frase pronunciata. << La differenza qui sta nel fatto che io cerco di capire voi, che avete una storia burrascosa e ricca di pericoli. Ma voi non cercate minimamente di capire noi. >> Ecco secondo lei qual è il vero problema di questo scontro fra generazioni, lei che potrebbe essere la figlia di Furaya. << Non sto dicendo che sia giusto essere cresciuti come me e Kan. Vorrei solo che capiste che non veniamo dal vostro passato, ma da questo presente, che ci ha formato in modo diverso. >> Insomma è sveglia, è consapevole che ci siano differenze importanti fra loro, ma come con qualsiasi altra cosa le accetta e cerca di comprenderle. << Io penso di essere stata ancora più fortunata di lui, sono stata coccolata, protetta e amata da quando esisto. Questo non vuol dire che non sia in grado di fare quello che avete fatto voi alla mia età. Semplicemente non ho l'esperienza per farlo. Dovrete avere pazienza. >> Hanno solo bisogno di tempo, per riassestare le priorità per comprendere quando e come ci sia bisogno di mordere o muoversi in direzione del nemico. Non sta cercando giustificazioni, però le piacerebbe che almeno un poco prendesse in considerazione il contesto. << Se devo essere sincera mi piacerebbe che riusciste ad avere il tempo di godervi un poco la pace. Non siete stanchi di combattere? >> E' chiaramente innocente, un punto di vista diverso, inconsueto, che si aggrappa a una semplicità e positività quasi folle. Se fosse arrivata la bevanda calda avrebbe portato le manine attorno a quella tazza, dopo aver rivelato quel dettaglio riguardo a quella serata. A quanto pare persino la Judai resta finalmente stupita da qualcosa fatto da quella sedicenne inesperta della vita, dichiarando come non sembrasse affatto lei. Quando viene investita da quella sorpresa il visetto torna rosso, come se le avesse appena fatto un complimento eclatante: << Beh quello era lo scopo! Non sembrare me quindi direi che continuare così funziona. >> Insomma se Sango non l'ha riconosciuta, e nemmeno Furaya allora sta giocando bene le sue carte. << Ho cercato di scappare tutto il tempo dal casino! Ma quella ragazzina mi stava sempre appiccicata.... Non sai che angoscia, non potevo nemmeno bere! Cioè se perdo la testa mentre sono in incognito è un problema! >> Le riversa addosso quel fiume di incertezze, quel nervosismo che le è rimasto appiccicato per tutta la sera. << Meno male che sono riuscita a farla allontanare con la scusa del bere e di te! L'ho colta alla sprovvista quando le ho proposto qualcosa in tre... >> Il grande piano viene svelato, tanto alla fine non sarebbe mai successo nulla e lei lo sa benissimo, però ormai sta parlando con qualcuno dell'argomento e vuota il sacco. << Beh è un segreto in effetti. Poi non è qualcosa che faccio per me e l'argomento è delicato. >> Boffonchia un pochino, come detto da Rasetsu, meno persone sanno, meglio è. << Matt lo sa, gliel'ho accennato perchè in realtà avevo paura menasse pure me! >> Si mette a ridere, evidentemente la cosa la fa sorridere non poco. << Mi sembrava giusto avvisarvi. Così in caso di eventuale scontro entrambi sappiamo con chi abbiamo a che fare. Chiaramente non vi farei mai del male, ma devo giocare un ruolo complicato. >> Già, insomma deve muoversi in un ambiente che è pericoloso di suo, per di più intrecciato con diversi interessi. << C'è da dire che quanto meno avete una sorta di spia all'interno pure voi almeno. >> Già perchè di quello si tratta, di carpire informazioni, se prima era solamente per Kan ora è diventato importante anche per la figlia del Senjuu. [Chakra ON]

15:33 Furaya:
 Approva l'idea del thè semplice per accompagnarlo coi biscottini portati dalla rossa. Siede a sua volta attorno alla penisola, usufruendo d'uno sgabellino. Lascia che la fragranza del thè vada espandendosi nell'acqua bollente, continuando ad ascoltar le considerazioni altrui da sopra la tazza. Scuote la testolina ammantata di ciuffi rosati ben raccolti - sicché era intenta a far pulizie prima che Shizuka giungesse ad interrompere la momentanea quiete. <Mi sarei sentita fuori luogo a mia volta.> Ammette, mantenendo un'espressione abbastanza seriosa, perdendosi nei suoi pensieri per qualche istante - come se si stesse dissociando pur di riflettere meglio a quel che deve dire. <Non ho avuto modo di passare con mia figlia poi molto tempo. Sono stata una madre assente per mio volere, a differenza di Matt.> Le sue erano cause di forza maggiore che l'hanno fatto soffrire. Non le dice che preferisce la salvaguardia di Konoha, la ricostruzione del villaggio allo stare con la sua prole. Non le dice che ha quasi tradito Saisashi quand'era ancora incinta di Senshi - seppur sia poi accaduto subito dopo il parto. Ciò non toglie che le vuol bene, ma non l'ha cresciuta e quindi qualunque altro legame si sarebbe potuto consolidare lei non l'ha sentito. <Non ho la più pallida idea del motivo che la spinge ad aiutarci nel recupero di Kimi, è una delle prime domande che le farò quando la incontrerò.> Poco prima, le ha accennato che dovrà discutere con Sango proprio per via della chiacchierata che ha avuto con Shinsei - pur non promettendo la corretta riuscita della discussione, né la possibilità di trovare un punto d'incontro. Aggrotta per un attimo le sopracciglia poiché tenta di seguirla e di comprenderla. L'espressione pensierosa torna a occupare il viso della Judai, mantenendo però un tono cheto nel risponderle. <Non è una questione di provare a capire il vostro punto di vista: è questione d'abitudine.> Perché pur riuscendo a capirlo, lei non vi ha vissuto. E' tutto nuovo, non ci fa caso. E' talmente abituata a trattar le persone come sue pari - di qualunque età e grado ninja - che non ci bada alle apparenze, tanto meno all'età del soggetto. <Come ben sai, voi siete cresciuti durante l'avvento dell'era moderna. Dal mio punto di vista, è come se mi ci fossi buttata da un momento all'altro.> Cerca di spiegare il proprio punto di vista, gesticolando leggermente con una mano come a voler tenere il punto della questione. <Quindi, son dovuta passare dalla guerra imminente e la necessità di formare delle truppe adeguate al dover trattare con dei ninja - o presunti tali - che non sanno neanche cosa sia.> Si lascia scappare una piccola risata, scuotendo poi la testolina - reputandola forse un pochetto fuori luogo rispetto al discorso che sta affrontando. <Tutto ciò solo per dirti che non lo faccio di proposito. Trattavo con persone della tua età, come ti ho accennato, che erano pronte a pugnalarmi alle spalle.> Non ha fiducia nei confronti di nessuno, se ce l'ha c'è bisogno che vada alimentata, che vada coltivata per prevenire possibili magagne future. Esterna chiaramente quel che reputa il proprio pensiero in merito alla faccenda, soffiando infine sull'infuso e bevendone un piccolo sorso per saggiare la dolcezza dello stesso. <C'è anche da dire che voi siete cresciuti con dei familiari - noi eravamo perlopiù orfani di guerra.> E son dovuti crescere in fretta e specialmente da soli, senza qualcuno che potesse svolgere realmente le veci del genitore. La domanda successiva che invece Shizuka le rivolge le fa spalancare gli occhi. E' qualcosa a cui non aveva mai pensato. Quando sei abituata a combattere da tutta una vita, non rifletti sulla possibilità di smettere: reputi che tu non possa far altro. <...> Impassibile per un momento, mostrando esclusivamente quell'espressione di sorpresa dipintasi in volto, prova a cercare delle risposte adeguate, delle parole che possano racchiudere quel che pensa. Lascia calare nuovamente il silenzio per qualche istante. <Sono stata cresciuta con l'obiettivo di diventare un ninja d'élite. Non avevo altri scopi nella vita: la mia infanzia l'ho passata tra un allenamento e l'insegnamento a non provare alcun sentimento - perché durante la battaglia è controproducente.> Farsi prendere dalla rabbia, ad esempio, potrebbe portare ad un attacco sconsiderato, ad una mancata attenzione per la guardia e la successiva difesa. La tristezza per la morte d'un compagno comprometterebbe le normali facoltà mentali e motorie. E tante altre belle cose che ad un ragazzino d'appena otto anni non si dovrebbero affatto dire. <In parole povere, non so risponderti a questa domanda.> La guarda con espressione stanca come se in quel lasso di tempo così breve avesse pensato a fin troppe possibili risposte che, giustamente, non son pervenute. <Quando passi tutta la vita a combattere, l'onore più grande sarebbe morire nel farlo.> Di fatto, la stragrande maggioranza della popolazione non raggiungeva neanche i cinquant'anni - e già quest'ultima era dire una gran cosa. Per fortuna, le argomentazioni d'entrambe glissano rapidamente in favore di quanto successo all'Ochaya, svelando l'identità segreta: Hime. <All'interno di cosa...? Perché comprendo che tu non possa parlarne, ma se reputi che ci sarà occasione d'uno scontro, vuol dire che ci riguarderà da vicino.> E lei non sembra esserne poi molto informata a giudicare dagli argomenti venuti fuori durante questo 'finto' tranquillo pomeriggio nel Quartiere dello Spettacolo. [ Chk On ]

15:58 Shizuka:
  [Casa di Furaya e Mattyse] A quanto pare nemmeno l'Hokage pensa che sarebbe stata pronta a una scena del genere, lei è una persona diversa dal Senjuu che ha priorità differenti. Non commenta su quanto si ritenga una madre assente, non la conosce in quel senso e se non è lei a parlarne apertamente non le sembra il caso di indagare, ora he sembra essere meno aggressiva nei confronti della rossa. Pure la Konohana non sa per quale motivo Sango sia interessata ad aiutarli, ma sicuramente si informerà a riguardo, come anche i cricetini nella mente della Kokketsu avrebbero fatto. Annuisce solo brevemente a quel commento, senza andare a rimestare oltre, anche perchè esprime il dubbio in merito ai comportamenti che gli 'adulti' rivolgono ai giovani. Viene ascoltata, si vede che il discorso viene seguito nonostante sia lungo e probabilmente noioso, ma la risposta che ottiene la fa riflettere. Abitudine. Questo il motivo del fare dei due scongelati, che effettivamente non hanno avuto modo di abituarsi a un mondo che i giovinastri hanno vissuto e compreso. Ognuno ha i suoi punti di vista, le sue forzature, due mondi che si confrontano e si scontrano inevitabilmente. << Vorrei solo che sapeste che stiamo facendo del nostro meglio allora. Dal canto mio ercherò di non vedere i vostri modi come qualcosa di necessariamente svilente. >> Insomma un compromesso, alla fine si tratta sempre di quello nella vita, andarsi incontro, come nelle relazioni così con le persone. Il discorso di Mattyse su quanto fosse riuscito a cambiare la visione utopistica di Furaya le torna alla mente, dopo aver preso un sorso di thè andrebbe a commentare: << Beh a quanto pare l'idea di pugnalare alle spalle la gente non sembra scomparsa da questo mondo. Bisogna capire di chi fidarsi o meno. Io per prima sono cresciuta in un contesto che da un'importanza estrema alla famiglia. Quindi prima vengono i Kokketsu, poi il resto del mondo. >> Non sta lì a spiegare che la famiglia poi inevitabilmente si estende alle persone più prossime, quindi Kan assume un suo posto elevato rispetto al resto, essendo stato eletto a compagno di vita. Quella domanda però che le sfugge genera una sorpresa insolita nell'altra, che permane in silenzio alla disperata ricerca di una risposta che non giunge. Viene offerto un racconto, una spiegazione, qualcosa che riesca a spiegarle cosa intende. E' difficile immaginare una situazione del genere, lei non immaginerebbe il morire in battaglia come un onore ma come un fallimento o un sacrificio per proteggere qualcun altro. Però, manco fossero migliori amiche e si stessero facendo le confessioni fra donne, di nuovo quella lingua non riesce a contenersi e l'ennesima domanda scomoda viene espressa: << E allora per Mattyse cosa provi? >> E' così spontanea come domanda che andrebbe a fissarla negli occhi direttamente mentre la pone, senza il minimo timore di star esagerando. In fondo se chiedessero a lei riguardo Kan saprebbe rispondere, ha sempre apertamente mostrato ogni singolo sentimento che le sovviene: amore, rabbia, vergogna, timore. Solo ora con quel travestimento sta cercando di contenersi, di mostrare solo parte delle emozioni che ribollono nel corpicino della rossa. E a proposito di questo le domande della Judai proseguono, effettivamente certe cose sono necessarie per un contesto. << All'interno di una delle gang che si muovono all'interno di Kagegakure. In particolare Kyosei. Non so i dettagli nello specifico, però a quanto pare, una dei capetti di questa organizzazione criminale è la figlia di Kemono, la guardia del corpo di Kimi. >> Insomma, ora lei dovrebbe essere in grado di fare due più due no? [Chakra ON]

16:37 Furaya:
 Sorseggia distrattamente il proprio thè, non facendo poi molta attenzione al sapore or ch'è concentrata ad ascoltare la rossa più del dovuto. <D'accordo, ma non prometto di riuscire a cambiare qualcosa di così radicato.> Non è neppur tenuta a cambiare quest'aspetto di sé, ma soltanto a farci attenzione per via delle abitudini altrui. <E' lo stesso principio per ogni clan, credo. O per il villaggio d'appartenenza. Il patriottismo è andato a farsi benedire, tuttavia.> Di recente, non è riuscita a vedere in molte altre persone quel patriottismo che caratterizzava ogni membro del villaggio d'appartenenza. Le dispiace che abbiano smesso d'apprezzare proprio quel genere di famiglia - una dalla quale puoi tornare sempre, in ogni momento e t'accoglierà a braccia aperte. A meno che tu non l'abbia tradita... Ad ogni modo, pare essere stata una giornata proficua poiché si sono potute quanto meno confrontare su argomenti delicati come quelli accennati e approfonditi di conseguenza. <Inizialmente, lo detestavo... era un traditore che ha cercato più volte di causare esplosioni per il mero gusto di farlo. Avrei dovuto imprigionarlo, ma ero restia a mettere in carcere un ragazzo così giovane che sarebbe potuto migliorare.> Sì, lo sappiamo che la domanda posta da Shizuka non comprendeva un lungo racconto su ciò che son stati, bensì soltanto una risposta - un sentimento specifico. Tuttavia, la Nara deve complicarsi la vita ogni volta che può, altrimenti che divertimento c'è a vivere? <Quindi, gli ho impresso un sigillo empatico tramite il quale diventava esclusivamente una mia responsabilità: potevo avvertire i suoi sentimenti e potevamo comunicare telepaticamente. Inoltre, gli misi addosso anche il sigillo per la dislocazione, così da poterlo raggiungere ovunque fosse non appena percepivo sentimenti preoccupanti.> Si gratta il capo, distogliendo per un attimo lo sguardo - come se fosse nuovamente persa nei ricordi, sorseggiando il suo thè. I biscottini son rimasti un altro vecchio ricordo che non è ancor stato toccato. <Finii col presentarmi da lui anche quand'era solo triste e scoraggiato. Avevo imparato a scoprire lati di lui che neppure Mekura era capace di vedere, mentre lui m'apriva gli occhi sul mondo circostante.> Senza contare che Saisashi avrebbe preferito avere una famiglia prettamente normale, con il conseguente abbandono del ruolo d'Hokage - al quale lei non voleva affatto rinunciare sol per diventare madre. <Vorrei definirlo amore. Tutto sommato, non lo odio di certo.> No, in effetti non lo odia - tranne quando fa qualcosa per la quale vorrebbe tagliargli via un arto. Tuttavia, è un legame sicuramente profondo che li ha visti avvicinarsi mentre il mondo attorno ad entrambi andava distruggendosi. Era come... star assieme per non star da soli? O star assieme a qualcuno che la pensasse vagamente simile a sé stessi? <Matt m'ha accennato qualcosa. Si direbbe che sono cambiate le carte in tavola...> A proposito dell'Ochaya, intende. Devono capire come agire adesso. [ Chk On ]

16:56 Shizuka:
  [Casa di Furaya e Mattyse] << Non pretendo cambiamenti. Però almeno dovremmo capirci meglio. >> Le rivolge un sorriso sentito, pacato, come se la questione per lei fosse risolta e archiviata. Poi quell'affermazione riguardo ai clan e ai villaggi diviene preponderante, il faccino si a pensieroso, mentre allunga una manina ad aprire i biscottini fatti a mano presi in una pasticceria di Konoha, poggiandoli tra le due. << Il villaggio non so, forse è venuto a mancare perchè Kagegakure sembra più un piccolo stato. I distretti sembrano semplicemente delle aree niente di specifico. >> Insomma forse per la struttura stessa di quel paese. << Per i Clan non ne ho idea. Ma devo essere sincera, non mi sono mai informata a riguardo. Io pensavo funzionasse per noi perchè siamo pochi e la gente ci guarda storto. >> Prende un bel sorso da quella tazza, come se dovesse deglutire anche quell'idea malsana che gironzola ra le teste della gente. << La famiglia ha un'importanza totale per me. Prima i parenti stretti, poi il sangue e poi il resto del mondo. >> E' chiaro come su queto siano vicine come mentalità, estremamente protettive su quello che ritengono importante, che sia il sangue nero o il villaggio di Konoha poco importa. Quella domanda che nuovamente viene espressa con tanta naturalezza ottiene una risposta ben più lunga di quella che si aspettava e che fondamentalmente ascolta con interesse, lasciando che i cricetini però elaborino un riassunto. << Tra amare qualcuno e non odiarlo ci sono infinite possibilità. >> Si può essere più fastidiosi di così? Ma fatti i fattacci tuoi ragazzina! << Da come lo descrivi sembra quasi che tu sia così abituata ad averlo attorno che ci convivi per quello. >> Effettivamente sembra quasi che il tenerlo sotto controllo si sia trasformato in un 'ci conosciamo meglio' e infine in un 'ti conosco così bene che tanto vale stare insieme'. << Scusa. E' solo che io sono abituata a viverle le emozioni. Mi infastidisce confrontarmi con qualcuno che mente a se stesso e agli altri. Ho fatto lo stesso con Kan in effetti... >> Il faccino si sposta di lato, come se si sentisse colpevole per aver distrutto quella maschera perfetta di cui si era forgiato il ragazzino. << Magari è complicato da dire a voce alta. Però se tu ne fossi innamorata, forse ti aiuterebbe a essere felice. Prima o poi. >> Sorseggia di nuovo da quella tazza bianca, strano come sia una ragazzina apparentemente molto viziata a fare la morale sui sentimenti a un ex Hokage. Le diverse vicissitudini della vita portano anche ad assurdità simili. << Si è strano sinceramente. Ho delle buone piste per poter soddisfare la richiesta di Kemono ma, devo prima chiedere a Kan. E ovviamente a Matt. Tu conosci i figli di Orochi? >> La domanda sorge spontanea, da per scontato che qualcosa si siano detti, anche solo un accenno. [Chakra ON]

17:49 Furaya:
 Concorda con lei, annuendo e concludendo comunque il termine di quel discorso, avendo trovando certamente un punto d'incontro degno di tal nome. <E' venuto meno qualunque insegnamento provenisse dal mondo dei ninja, tutto qua.> Reputa che sia questo il problema cardine, la mancata fiducia nei confronti di chi ha sempre combattuto per difendere il proprio paese. Hanno dimenticato tutti gli sforzi fatti. Sicché la rossa ha aperto il pacco di biscotti - lei li avrebbe lasciati probabilmente ancora incartati - allunga una manina per acciuffarne uno. Lo guarda come se stesse valutando la quantità di veleno in esso contenuti - o quella del cioccolato. <La gente vi guarda storto perché Yukio non era famoso per la sua benevolenza.> Dando un morso al biscotto e masticandolo il meno rumorosamente possibile, assaporando la consistenza e il sapore che lascia in bocca. <Per i clan, funzionava allo stesso modo. Eri legato ad esso e dovevi onorarlo, portandogli il massimo rispetto.> Quindi, per quanto riguarda i clan, le cose non sembrano essere cambiate poi tanto, seppur si sia ridotto quel legame indissolubile - quel patriottismo di cui parlava prima. Inevitabile, certo, ma non per questo accettabile. Purtroppo le parole di Shizuka hanno un peso man mano che le afferma, dando modo alla rosata di continuare a pensare. <Non credo si tratti d'abitudine. Non stiamo assieme da tanto tempo per definirla tale. E' successo poco prima del congelamento nel cristallo.> Che a ben vedere coi tempi attuali è come se fossero passati dieci anni... ma come tutti ben sappiamo, n'è soltanto uno quello che hanno vissuto davvero assieme. <Inoltre, in quest'ultimo periodo abbiamo sempre avuto la giornata movimentata. Anzi, abbiamo anche fin troppo tempo per i nostri spazi.> Esclude totalmente il fattore abitudine, però le ha dato davvero da pensare e deve rifletterci a fondo. Perché reputa che possa essere amore - ma non è come con Saisashi. <Diciamo che il mio esempio di 'relazione' è molto labile> Assottigliando le labbra nel dirlo. <e ho mandato a monte il mio matrimonio per stare con lui. Ma è anche vero che ero divisa tra un uomo che avrebbe voluto una famiglia e che smettessi di rincorrere il desiderio di riconquistare la vecchia Konoha e un altro che, invece, mi spronava lungo il percorso che mi avrebbe portata ai miei obiettivi. E' stato un fattore scatenante anche questo.> Che l'ha certamente spinta a restare tra le braccia d'un ragazzo di diciott'anni appena, di cui ha sentito qualunque emozione, che ha imparato a vivere giorno per giorno. La vera domanda che dovrebbe porsi è se si sente davvero felice a stare con Matt. <I figli di Mekura?> Con Orochi non ci ha mai avuto a che fare direttamente, quindi li reputa maggiormente figli della Hyuuga, conoscendola. Strano, sì, ma d'altronde suo marito non era noto per delle bellissime azioni. <Sinceramente non li ho mai conosciuti.> Un altro buco nell'acqua per Shizuka, ma in effetti pochi di loro hanno avuto legami con questi ultimi - figurarsi adesso con tutto il tempo ch'è trascorso. <A cosa ti servono? Puoi rintracciarli, credo.> Se non ricorda male sono vivi e vegeti, pur non sapendoli affatto riconoscere qualora li vedesse in mezzo ad una strada. Sgranocchia e termina il biscotto precedentemente sgraffignato dal vassoio. <A proposito d'intenti e d'intenzioni> Commenta, tirando fuori un altro argomento. <il Re dei Lupi mi sta mettendo alla prova. Quindi, ben presto dovrò tenere un discorso nel distretto di Konoha. Devo decidere dove, come... specialmente cosa dire.> Tamburella con le dita sul mento, facendosi pensierosa. Deve mettersi in moto se vuole riacquistare la fiducia di Fenrir. Si ritrova infine a sospirare. <Devo anche riparare la katana.> Deve fare troppe - troppissime cose! [ Chk On ]

18:15 Shizuka:
  [Casa di Furaya e Mattyse] Alza gli occhi al soffitto dopo quell'affermazione riguardante Yukio: << Stupido supporre che chiunque sia come lui. Una persona si deve conoscere prima di giudicarla. >> Si è un concetto che le sta antipatico da morire. Comunque anche quel discorso non ha vita lunghissima, soprattutto perchè lei è interessata a capire un poco meglio che tipo di relazione l'altra abbia con il bombarolo. In realtà più per capirla che non per altre ragioni. E sembra che la Hokage non si risparmi in spiegazioni e dettagli, cosa che l'aiuta a capire un po' meglio anche le parole del Senjuu nei di lei riguardi. << Evidentemente hai delle priorità importanti nella vita. Hai semplicemente scelto chi ti supportava in ciò in cui credi. Non ci vedo niente di male. Forse avresti dovuto chiedere il divorzio però. >> E' chiaramente una battuta, mentre prende un biscotto e lo mangiucchia tranquillamente. << Comunque è facile capire quanto sia importante la sua presenza. Basta immaginare che lui non ci sia più e che sentimento questo generi. >> Insomma è qualcosa di molto semplicistico, forse fin troppo, ma se la sua assenza è inconcepibile allora qualcosa di fondo c'è per forza. << Se riusciremo a riprenderci Kimi riuscirai a condividerlo con lei? >> Ritorniamo alla parentesi fatti i cavoli tuoi Shizuka. Però a proposito di figli si parla di quelli di Orochi che lei definisce di Mekura. << Ci tornerebbero utili per un piano che dovrei riuscire a mettere in piedi per riavere Kimi senza uccidere nessuno. Ma come detto ho bisogno ancora di conferme. >> Ascolta poi quel borbottio rispetto al re dei lupi, a quella necessità di fare un discorso a Konoha. << Se vuoi radunare gente ti serve un bel palcoscenico. E un po' di pubblicità. Se vuoi posso fare dei volantini, so disegnare bene. >> Insomma li vuole fare pure per le cure nel quartiere povero di Kiri, perchè non farsi pubblicità indirettamente anche a Konoha. << Poi il mio capo ha un negozio di tatuaggi qui a Konoha e conosce parecchia gente. Se ti serve attenzione basta chiedere. >> Insomma a lei non cambia nulla, se ha bisogno di essere ascoltata avrà la platea che cerca. << Per le spade non sono pratica, ma conosco un fabbro di Oto... >> Iara, quella tipa strana da cui non era più passata con le fattezze di Hime. Ruberebbe un altro biscotto, anche se ormai la bevanda calda risulta essere agli sgoccioli. << Io a parte prendermi cura della farfalla non so che fare. Ma credo che si rifarà viva Medusa quando riterrà che sia il momento. Oppure dovrò vedere qualcun altro morire.... >> Si perchè alla fine lei si è palesata dopo quella perdita, anche se farebbe volentieri a meno di averne un'altra. [Chakra ON]

18:55 Furaya:
 Beve un altro sorso. <Lo so bene. Nonostante tutti lo vedessero come un mostro, Yukio era un alleato fedele.> Non lo definisce amico perché lo riterrebbe eccessivo, tuttavia il termine alleato è quello che gli calza maggiormente a pennello. <Me n'è bastato uno.> Di divorzio. Per smorzare la situazione, quella battuta è stata quanto meno esemplare, portandola ad esternare una piccola risata. <Valuterò.> Con la lontananza da Matt per almeno un giorno intero. Le scuse a favore le ha, quindi non dovrebbe neanche risultare essere troppo complicato. Non crede che possa dargli da pensare, in effetti. Forse, non se ne accorgerà neppure. <Lui mi condivide già con mia figlia, quando la ospitiamo qui.> Hanno una piccola stanza che sono riusciti a trasformare in una stanzetta fatta apposta per Senshi. D'altronde, non vive con la madre biologica, ma è sempre stato stabilito che possa frequentarla e vederla senza che Tachiko vada in escandescenza. Non deve essere stato facile neanche per la ragazza vivere con un genitore costantemente schizzato, con la possibilità d'esplodere da un momento all'altro. <So che con Kimi sarà diverso e temo anche una reazione da parte di Mekura, presto o tardi. Adesso, è sparita dalla circolazione, ma quando tornerà a farsi viva probabilmente avremo già concluso tutto quanto.> Dando per scontato che, come dieci anni prima, la Hyuuga non farà assolutamente niente per salvaguardare la figlia, lasciandola in balia degli eventi e non riuscendo a prendere una decisione concreta. <Tuttavia, reputo che non sarà difficile, ma che dovrei valutare la situazione quando avverrà.> Quello che stanno facendo adesso è ipotizzare la reazione della donna all'eventualità di condividere il partner con il figlio di quest'ultimo. Ma del resto sono ambedue genitori, perciò reputa che non possano esservi chissà quali complicazioni. <D'accordo, se riesco ad avere qualche informazione su di loro, te lo farò sapere.> Mormora, tornando al discorso riguardante i figli di Mekura che Shizuka sta cercando per risolvere qualche altro problema. Non chiede ulteriori spiegazioni, Matt l'ha comunque aggiornata abbastanza circa quant'accaduto. <Devo valutare bene che pubblicità mostrare: è un discorso delicato.> La valutazione principale comincia con l'argomento da trattare, dopodiché le conviene stilare già qualcosina per avere un quadro generale di cosa trattare - magari anche per evitare di pronunciarsi in maniera scorretta, facendo intendere tutt'altro. E' anche certa che necessiterà d'una protezione qualora vogliano ammazzarla sul posto per quel che dirà. <Sono un fabbro anch'io, era un più un promemoria.> Deve anche costruire un'armatura per sé stessa, per Akaya e delle armi che potrebbero tornarle utili - in base alla richiesta che le ha fatto alla quale seguirà ovviamente un pagamento. <Valuta attentamente quel che Medusa t'ha detto, qualcosa che t'ha dato da fare. C'è sicuramente un obiettivo dietro qualunque richiesta provenga dalle evocazioni.> O da chi le evocava...? I discorsi potrebbero continuare, restando ovviamente sullo stesso genere, andando a limarli nel tentativo di concluderli nel migliore dei modi. Si presume che abbiano discusso anche abbastanza di molteplici argomenti. Non è stato certo un pomeriggio buttato... [ Exit ]

Shizuka preoccupata che i piani di Furaya raggiungano Sango, chiede alla decima un incontro. Al di la della tematica principale vengono affrontate discussioni di ogni sorta. La Kokketsu riesce addirittura a scatenare la gelosia della Nara menzionando Mattyse!
Due mondi a confronto che si incontrano e intrecciano in maniera continua!