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Complimenti per il chunin sbrodolina

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con Shizuka, Kan

21:56 Kan:
  [Ristorante] Ha scelto quella sera per andare a cena fuori con la Kokketsu per passare una serata normale festeggiando la di lei recente promozione al grado di Chunin. Attualmente i momenti di pura normalità risulta assai rari nella vita di entrambi, godersi quei piccoli attimi di felicità è sempre difficile per via della situazione in cui si ritrovano coinvolti. Egli stesso è consapevole di come la preoccupazione verso la rospetta occupi gran parte della mente non riuscendo a godere di nulla o quasi. L'ha invitata a cena fuori senza donarle troppi dettagli in merito al posto, solamente indossare un vestitino un pochino elegante per l'occasione. Ha fatto lo stesso a sua volta a cominciare da un lungo paio di neri pantaloni a coprire le inferiori leve, essi risultano aderenti all'epidermide delineando le forme in maniera perfetta; nera cinta passa intorno alla vita tenendo su i calzari con fibbia argentata nel mezzo ed una catenina dorata pende sulla sinistra nei pressi della tasca. Scarpe eleganti di nero colore, lucide con lacci sottili già legati. Sul busto una camicia color del latte le cui lunghe maniche coprono interamente i superiori arti; essa è riposta all'interno dei pantaloni mentre i due bottoni finali, al di sotto del collo, son sbottonati lasciando intravedere una parte del petto. Intorno al collo un collare in pelle, anch'esso nero, per completare quella prima parte. A ridosso del tutto un cappotto marroncino vertente sul grigio; maniche lunghe con il bordo arrotolato all'indietro dando un colorito più scuro. Esso discende lungo tutta la schiena arrivando alle ginocchia; sull'anta di destra 4 bottoni uno sotto l'altro e, infine, colletto piegato. Capo caratterizzato da una bianca chioma oramai corta non superando la metà del collo; i ciuffi lasciano trasparire parti di grigio ma ciò non toglie il loro essere perfettamente in ordine senza neanche un ciuffo fuori posto. Sull'orecchio sinistro il piercing recante il colorito blu degli occhietti di lei. Chakra ovviamente impastato nel corpo e ninjaphone nella tasca destra del pantalone e chiavi in quella sinistra. Si ritrova, il chunin, dinanzi all'ingresso del ristorante prescelto, un edificio le cui pareti son fatte interamente in legno vecchio stile ma avente un ingresso dai colori dorati recante come nome "La Rosa". Deglutisce inghiottendo grumi interi di saliva, attende il di lei arrivo con estrema impazienza. Dorate guardano continuamente intorno, la ricerca, la desidera. [C On][Outfit: https://animesher.com/orig/1/162/1620/16208/animesher.com_art-anime-boy-anime-boy-fashion-1620829.jpg]

22:10 Shizuka:
  [Davanti al Ristorante] E' in ritardo e lo sa. Purtroppo ci ha messo un sacco a scegliere il vestito più adatto, ne ha provati diversi, manco fosse a una sfilata di moda con Yuki che cercava di suggerirle quello che le sembrava stare meglio, però ogni volta ci ripensava su e si metteva a provarne un altro. Nemmeno fosse la cena della vita quella! Però ci teneva a presentarsi bene, elegante, con la sorpresa del nuovo taglio di capelli. Alla fine ha infilato quelle scarpe basse, delle ballerine azzurre con un fiocchetto davanti, è uscita con la borsetta azzurra prestatale da mamma nella quale ha infilato chiavi, cellulare e null'altro. La farfalla di sangue che la segue è stata lasciata a casa, mentre la rossa ha raggiunto il centro di Kagegakure. Alla fine ha optato per un outfit insolito, molto classico a dire il vero, qualcosa che difficilmente le si vede indosso, i colori dominanti il bianco e l'azzurro. Indossa uno Yukata femminile che la copre fino alle caviglie, una maglietta semplice bianca ben piegata a fasciarle il busto, una lunga gonna azzurra al di sotto di essa, sopra al tutto una giacca dalle larghe maniche, completamente bianca, eccezion fatta per il bordo azzurro che la percorre sul quale vi sono ricamati motivi candidi ripetitivi. Sul tessuto bianco invece si possono scorgere dei ricami azzurri, di fiori stilizzati che quasi sembrano dei fiocchi di neve. In vita a sorreggere il seno anche una fascia completamente azzurra, fissata con un fiocco sul lato destro, alla quale è stata fissata una catenina d'oro che si associa alla collana che indossa, quella con il pendente a farfalla dalle ali blu brillanti, e agli orecchini dorati sui lobi a forma di farfalla e all'anellino che sta in cima all'orecchio sinistro, ovviamente sono presenti anche le farfalle blu sui lobi. I capelli sono sciolti, ma tagliati fino a poco sopra le spalle, il ciuffo ha lasciato spazio a una frangetta sbarazzina e su ogni lato della testolina è presente un fermaglio che richiama la forma di una farfalla, due ali nere, con delle macchie blu e due lunghi nastri, che rappresentano le antenne. La borsetta si vede appena, nascosta nella grande manica dell'abito, il Chakra attivo, perchè suo padre ormai non la fa più uscire senza che lo abbia impastato, costringendola a quell'abitudine. Arriverebbe con passo svelto davanti al ristorante, gli occhi blu con un trucco appena accennato, eyeliner blu, mascara e un poco di ombretto bianco, con dei lustrini all'interno. Una volta che avesse visto il proprio ragazzo vi si sarebbe avvicinata, capo chino e rossore sulle guance: << Scusa Mio ci ho messo un sacco... >> Già si scusa, praticamente nemmeno lo ha guardato in faccia e già si è piegata con la schiena in avanti, chiedendo perdono per il ritardo. [Chakra On][Outfit: https://i.pinimg.com/564x/b8/82/e4/b882e44ed249f0a8afe533c584027a1a.jpg]

22:32 Kan:
  [Ristorante] Il tempo passa, secondi, minuti ma ancora non s'avvede dell'arrivo della ragazza. Piè destro bacchetta sul pavimento in maniera continua, un primissimo segno di agitazione in quel ritardo a cui deve assistere. Consapevole di come sia lenta a prepararsi, consapevole anche di come, probabilmente, Yuki stia facendo di tutto per aiutarlo ma possibile un ritardo simile? Deglutisce inghiottendo la saliva, dorate rivolte al manto stellato sopra di se seppur qualche nuvola non fatica a mostrarsi di tanto in tanto. Infinito il tempo passato dinanzi alle porte di quel ristorante prima che l'apparizione di Shizuka ne attiri completamente l'attenzione; la vocina di lei emerge tra la folla facendo in modo che le dorate calino su ella. Sgrana gli occhi, schiude le labbra con mascella visibilmente cadente per la sorpresa; iridi letteralmente illuminate, privo di parole nell'ammirare quel piccolo angelo presente. Il ritardo svanisce all'istante, scruta l'abitino di lei ma, soprattutto, il nuovo taglio di capelli con i fiocchetti simili alle farfalle tra le ciocche. Incredibile come ella risulti ancor più bella con tale acconciatura, una minuscola dea manifestatasi dinanzi allo sguardo <...> smuove la mascella tentando di far emergere il tono vocale ma esso muore, solo un singolo brusio proviene, un balbettio privo di vita. Sbatte un paio di volte le palpebre, capo scosso nel blando tentativo di darsi una svegliata, ridestarsi dal torpore in cui Shizuka riesce a gettarlo ogni volta con semplicità disarmante. Qualcosa in lui muore, il battito cardiaco cessa di esistere, l'essenza del Sumi si arresta quando le gote divengono leggermente più arrossate ed il tutto riprende a funzionare con fare agitato; muscolo cardiaco in fermento, abbastanza da provocare uno strano dolore al petto <T-tu...> balbetta ancora, voce strozzata, lentamente sta riuscendo a riprendere il controllo di se <I-io...> bellissima, vorrebbe dirglielo, enunciare l'ovvietà eppure non riesce in un'impresa di semplicistica fattura come questa. Deglutisce una terza volta chinando il capo, il viso interamente rivolto al suolo della strada <N-non pensavo potessi essere ancor più bella...mi sono ricreduto> serrando la mandibola, unendo le labbra totalmente secche, allappate. Inspira, espira, trattiene l'ossigeno <E-e-entriamo> voltandosi nell'immediato senza mancare di smuovere il mancino arto alla ricerca della manina di lei, trattenerla tra le dita per tirarla con se per oltrepassare la soglia del ristorante. L'interno, a discapito dell'esterno, è di bianco colore dando un tono regale al tutto; le luci son soffuse permettendo al bianco delle pareti di emergere fornendo esse stesse luce alla stanza. I tavoli presenti son pochi, non più di una decina essendo un locale abbastanza difficile da prenotare; all'ingresso un cameriere si avvicina richiedendo il nome <Sumi> fornito ovviamente ed entrambi vengono scortati verso il tavolino posto sul lato destro, a fianco del muro, abbastanza isolati da non aver problemi con nessuno. Sul tavolino son riposti un paio di bianchi tovaglioli insieme ad una tovaglia bianca, un paio di bacchette in acciaio, un paio di bicchieri per ciascuno ed un vaso contenente un mezzo di rose rosse con un bigliettino con su scritto "Per Shizuka>. Il Sumi va a porsi dietro la sedia della piccolina, tirata appena indietro permettendole di prendere posto e solo una volta seduta le avrebbe rubato un piccolo bacio ponendo le labbra sulle altrui prima di prendere posto a propria volta. [C On]

22:50 Shizuka:
  [Davanti al Ristorante] Non viene scusata, almeno non a parole. Però quando la voce di lui non giunge, la testolina rossa tornerebbe a guardarlo, intravedendo parte di quel blocco totale che l'altro pare aver subito. Quelle guance si fanno leggermente più rosse, fatica a parlare, balbetta due sillabe per poi volgere lo sguardo al terreno. Lei fa un passo in avanti, la mano destra viene spostata in di lui direzione, ma non fa in tempo a toccarlo che quella confessione fuoriesce con fatica, facendole quel complimento. Quell'arto si ferma così a mezz'aria, realizzando il perchè del comportamento di lui, le guance si tingono di rosso, anche se lui ancora non la guarda molto: << Grazie... >> Però lui torna ad agitarsi, balbetta di nuovo, la prende per mano e scappa dentro il locale, senza concederle quel perdono. Non era mai stata in quel posto, ha fatto bene a mettersi in ghingheri per la serata, anche se forse ha fatto una scelta un po' troppo classica e gli outfit dei due non sembrano combaciare. Stringe la mano altrui, si lascia accompagnare senza lamentarsi, scortata poi al tavolo dove, con eleganza estrema lui la inviterebbe a sedersi, scostandole la sedia. Si avvicinerebbe al tavolo, vedendo quelle rose rosse a lei dedicate, per poi sedersi e finalmente vederlo avvicinare. L'idea del piccolo bacio di lui non viene accolta, la borsa viene rapidamente lasciata scivolare sul tavolo menre le braccia ricoperte da quelle larghe maniche andrebbero a porsi dietro al collo altrui, trattenendolo, cercando di far durare quel bacio un poco in più. Inoltre una volta interrotto il contatto non lo farebbe allontanare eccessivamente, sussurrandogli: << Sei bellissimo anche tu, ogni giorno di più. >> Già perchè paradossalmente, più il tempo passa più qualche eventuale difetto dell'altro sparisce, diventando nullo, nascondendosi alla vista. Lo lascerebbe infine andare, lasciandogli modo di raggiungere il proprio posto, per poi accomodarsi per bene e spostare la borsa in una posizione più consona. Quegli occhi blu cercherebbero i dorati, senza parlare, solo per poterli guardare. Stanno forse giocando il ruolo degli adulti in questo momento, nonostante siano ancora solo dei ragazzi, ma questo non pare importar loro. << Ho pensato di tagliarli anche io... >> L'indice della destra a indicare il crine rosso, << non era giusto cambiassi stile solo tu! >> Ci scherza, anche se è uno dei primi pensieri che ha fatto quando ha scelto quel taglio drastico. Non parla degli accessori per ora, persa nello squadrarlo. [Chakra On]

23:07 Kan:
  [Ristorante] Non riesce a perdonarla, non perchè non vuole ma lo sconvolgimento nel vederla così bella, ancor di più rispetto a quando l'ha conosciuta. Anch'ella sta crescendo, aumentando di fascino. La gola è arsa, totalmente secca mentre la trascina all'interno, verso il tavolino dove quel bacio non solo viene accettato ma addirittura prolungato; percepisce la presa intorno al collo avvicinandosi ulteriormente, spingendo il volto contro l'altrui escludendo qualunque altro essere esistente in quella stanza. Isola mente e corpo concentrando le attenzioni esclusivamente sulla rossa e nessun altro, intensifica a sua volta quel bacio mettendo da parte la castità del primario atto in favore di qualcosa di più spinto e diretto. Difficile provocare un distacco seppur quest'ultimo avviene allontanando le labbra, non prima di udire il verbo di lei emergere, farsi largo nel padiglione auricolare del Sumi; gote maggiormente arrossate, battito accelerato, ora percepibile anche dalla Kokketsu data la vicinanza <G-grazie> continua il balbettio dato dall'emozione, l'ennesima come fosse la prima volta in cui la vede, in cui si confessa, in cui rende noti i propri complimenti. Lento l'allontanamento sfilando il cappotto dal busto, adagiandolo sullo schienale della sedia piegato e riposto con una certa cura prima di sedersi prendendo posto dinanzi alle azzurre di lei. Incastona li le dorate impedendo a chiunque di interrompere quel contatto, salvo per il cameriere il quale giunge porgendo ad entrambi un paio di menù al cui interno vi sono piatti giapponesi, dai più semplici ai più complessi di stampo gourmet. Cenno del capo in segno di puro ringraziamento permettendo al solo silenzio di avvolgere la coppietta felice. Strofina le labbra, mancina innalzata sul tavolo, allungata verso la piccolina alla ricerca della manina di lei, alla ricerca di un mero contatto fisico <Ti stanno veramente bene amore mio> sceglie di chiamarla in tal modo esprimendo un mesto sorriso. Felice in maniera visibile, iridi totalmente per lei, non schiodano la posizione assunta <Insieme a quei fiochetti> li ha notati, impossibile non farlo e forse son proprio essi a donar maggiore bellezza risaltando quel taglio alla perfezione. Sospiro pesante emerge <Sei davvero stupenda e io...> lasciandosi andare ad una leggera risata <...sono letteralmente senza parole, non credevo di potermi innamorare di nuovo e invece> come se non bastasse, doppio amore nei riguardi della ragazzina, d'altronde non può esser altrimenti avendo occhi solo e solamente per lei. <E complimenti per il grado, te lo meriti, Chunin> entrambi con il medesimo grado, più forti di prima. [C On]

23:27 Shizuka:
  [Davanti al Ristorante] Quel bacio che lei voleva prolungare un poco diventa invece molto più intenso, passionale, in un istante. Forse quelle tende che l'abito stesso della Kokketsu riesce a creare aiutano i due a lasciarsi andare, a fare qualcosa che in pubblico, in un luogo così elegante forse sarebbe meglio non concedersi. Ma in fondo chissene in porta dell'etichetta, sono dei bambini praticamente. Dopo i complimenti di lei, invece che reagire con la solita sfacciataggine, risponde semplicemente con quel grazie balbettante che la fa sorridere, forse anche udendo quel battito cardiaco assurdo. Lui si siede, di fronte a lei, si guardano, come se fosse la prima volta, persi l'uno dell'altra e viceversa. E' lei a interrompere il silenzio degli occhi, lui ad avvicinarsi fisicamente con quella mano che si allunga in direzione della rossa, e che prontamente viene ricambiata. Arrossisce all'affermazione di lui, andando con la mano libera a giocherellare con essi, arrotolandoli appena su un dito: << Grazie... >> E' lui poi a menzionare i fiocchetti, quei dettagli regalati dai genitori per la promozione. << Questi sono un regalo di mamma e papà per il raggiungimento del nuovo grado! >> Sorride, un sorriso sereno, pieno, quasi fiero della pensata dei due Kokketsu. Lei spiega con semplicità, mentre lui ancora risulta perso, sospirante, lasciandosi andare in altre considerazioni che la fanno arrossire ancora di più, costringendola a distogliere lo sguardo blu da quelle dorate. << Adesso stai esagerando! Sono sempre io! >> Boffonchia come suo solito, lamentandosi di tutti quei complimenti che fatica a ricevere come sempre. Persino quello relativo al grado viene in qualche modo sminuito. << Non me l'aspettavo proprio invece... >> Quelle blu tornano nelle dorate, << Mi sembra di essermi persa in altre mille cose, tralasciando le missioni per il villaggio... >> Insomma sta facendo tante cose, forse troppe tutte insieme, cosa che le ha fatto perdere la concezione di quanto in realtà si stia impegnando nel suo ruolo di Ninja. Lei non ha preso il menù dalle mani del cameriere che lo ha solo poggiato li accanto, andrebbe a sfogliarne le pagine con una sola mano, perchè non ha la minima intenzione di lasciare andare la mano altrui. << Questo posto è fantastico Mio... Ho paura che farò una figuraccia anche solo ordinando! >> Insomma, ben truccata, ben vestita, ma sempre la solita semplice Shizuka, pasticciona e alla buona come nessun'altra. Le ditine della mano andrebbero a stringere quella del Sumi, in un gesto di affetto spontaneo: << Tu cosa prendi? >> Domanda a lui, prima di tornare con gli occhi sul menù, ricercando qualcosa in particolare. [Chakra On]

23:46 Kan:
  [Ristorante] Tanti i complimenti proferiti alla volta della piccolina, ne denota il crescente rossore sul visino, perfettamente consapevole di come i complimenti scatenino in lei effetti di questo tipo oltre al ripudio. Attende solamente quello per rendere la situazione completa, sentirla mentre si sminuisce quando, invece, è ben più del verbo proferito dal Sumi; le semplici parole non bastano, non rendono abbastanza giustizia a quanto le dorate scrutano in tal momento, alle sensazioni provate dall'animo del bianco, totalmente in subbuglio per una simile visione. Dorate non vengono più distolte, neanche un singolo momento ammirando ogni reazione della chunin con il passare dei minuti <Hanno buon gusto e dovrò ringraziarli> per aver donato ai propri occhi una vista del genere, tanto semplice e innocente quanto perfetta, appagante. Lascia scappare un piccolo sorriso ampliando appena le labbra, mostrando parte dell'arcata dentale, bianca quanto la chioma <Lo so e non cambierei questo con niente al mondo> sempre lei. Desidera solamente lei, ama soltanto lei e nessuno in quel mondo, in quella vita può risultare anche solo lontanamente in grado di essere degno di prenderne il posto. Ella è l'unica e lo sarebbe rimasta per sempre. Destro sopracciglio innalzato mentre la manina trattiene l'altra andando ad aprire il menù di fianco, sfoglia qualche pagina leggendo le pietanze proposte senza dar troppo credito al prezzo, non è qualcosa a cui badare. Lente le iridi passano da lei alla carta, legge eppure non la priva della giusta attenzione <Essere ninja non vuol dire fare solo missioni, esse non sono tutto ma solo una piccola parte> inspira, espira dandole il proprio parere <Hai dimostrato più volte di essere ben più di un genin, hai mostrato ingegno, un uso delle tecniche sapiente e una certa forza, chi meglio di te potrebbe essere un chunin?> domanda retorica, indiretta, non necessita di risposta avendola già sotto gli occhi. Stacca nuovamente lo sguardo scrutando con maggior attenzione quel nome, sofferma la lettura su una pietanza in particolare la quale è capace di attirarne l'attenzione ben più rispetto alle altre <Mia...> ripristinando il contatto visivo <Gli unici che faranno figuracce sono quelli che ti passeranno accanto perchè li farai sfigurare> ennesimo il complimento proferito <Certo, se poi fai la sbrodolina la situazione cambia> bonaria presa in giro accompagnata da una risatina divertita. Lentamente sta sciogliendo quel blocco, riesce a parlare, fare un discorso come si deve senza balbettare ed interrompersi di frequente <Io prendo come antipasto questi filetti di tonno grigliati e poi...> mugugnando <...questi roll di tonno con avocado e...un altro bel po' di roba> smorfia riferita al contenuto di quella pietanza <Della Tempura di gambero e questi uramaki in salsa nordica ripieni di granchio> concludendo il proprio elenco, almeno per adesso <Tu amore?>. [C On]

00:13 Shizuka:
  [Ristorante - Tavolo] Le parole di lui non fanno altro che far permanere quel faccino rosso come un pomodoro. Lui a contrario di lei trova le motivazioni per quella promozione, per quella responsabilità che le è stata affidata. A quella domanda retorica risponde ribaltando la situazione a favore del bianco: << Beh a chi ad esempio ha impedito alle chimere di distruggere il villagio? >> Già sta parlando di lui, di quello che è riuscito a impedire grazie alla sua abilità nel pensare e trovare la soluzione migliore per portare a termine un compito. Nonostante quel tentativo di distogliere l'attenzione da se stessa tuttavia si ritrova di nuovo sommersa dai complimenti, che è infine il Sumi stesso a stemperare, facendo si che quelle guanciotte rosse si gonfino e una lamentela ne esca: << Sono capace di mangiare come si deve! Non prendermi in giro! >> Insomma, anche sotto quelle vesti restano sempre loro, non due adulti ma due ragazzi innamorati e infantili per certi aspetti. Quegli occhietti scorrono il menù chiedendo all'altro cosa lui preferisca si fa un'idea dei suoi gusti, di come articoli il pasto e su cosa verta la sua scelta. << Io penso che prenderò questi Takoyaki come antipasto... >> Ovviamente mano a mettere in dubbio la presenza di quella pietanza se è scritta sul menù, però per lo meno cercherà di limitarsi a quella, almeno per stasera. << Pensavo poi a degli Udon con mandorle e gamberi rossi e poi delle polpette di salmone e gamberi. >> Insomma non si fa troppi problemi a ordinare antipasto, primo e secondo, con le idee chiare in testa e lasciando lo spazio per un dolce dopo. Lo sguardo blu andrebbe a quello altrui, un sorriso le si stamperebbe sul visino in automatico, senza dir nulla. << Non abbiamo festeggiato tanto quando sei diventato tu Chunin.... Forse perchè ti avevano appena malmenato! >> Ci ripensa, quella promozione avvenuta nel bel mezzo di quella storia pericolosa con Kyosei, sul reperire informazioni. << Forse dovremmo fare qualcosa anche per festeggiare te non credi? >> Lo sguardo si fa in qualche modo indagatore, come se volesse reperire informazioni su cosa potrebbe piacergli. Tuttavia molto probabilmente verranno interrotti dal cameriere che dovrebbe recuperare le ordinazioni e lasciar modo ai due fidanzatini di tornare soli pochi attimi dopo. Un profondo sospiro le sfuggirebbe dalle labbra, mentre andrebbe a rilassarsi ulteriormente su quella sedia: << Sai, mi sembra quasi di avere sempre troppo poco tempo per stare insieme fra una cosa e l'altra. Soprattutto adesso che c'è la storia di Hime da gestire. >> Si interrompe, sempre al lavoro, allo studio, a fingere di aiutare Kyosei. << Sono felice di avere almeno una serata da passare con te in tranquillità. Mi sembra di non vederti da una vita! >> Un minimo broncio si affaccia su quel visino, come se la cosa la indispettisse parecchio, in fondo il tempo passato insieme, rispetto a quando lui praticamente nemmeno dormiva pur di stare con lei, si è ridotto sensibilmente. [Chakra On]

17:31 Kan:
  [Ristorante] Una singola frase basta a far volare la mente del bianco al passato, all'avventura di Kiri contro le chimere, il combattimento contro il gorilla il quale è riuscito comunque a scappare. Ha dimostrato qualcosa? No, ha dimostrato poco e nulla in tal occasione seppur abbia collaborato per impedire a Kiri di crollare sotto quei numerosi attacchi. Lentamente scema il sorriso dal volto del chunin il cui capo è chinato al tavolo <Tempo fa me ne sarei infischiato delle chimere e di combattere> ammette senza la minima agitazione, mostrando un'innata quanto insana tranquillità nell'affermare quei peccati dell'animo che per tanto tempo l'hanno accompagnato caratterizzandolo come immenso menefreghista. Bene o male i complimenti cessano giungendo nello stemperare un po' il tutto, bonariamente la prende in giro rendendo il rossore ancor più giustificato <Io non prendo in giro nessuno, enuncio solamente la verità> gesticolando con la mancina come fosse un profeta all'opera, colui il cui compito è rendere nota la vera parola definitiva. Entrambi ordinano, scelgono i piatti con cui passare la serata, diversi per entrambi ma ugualmente unici; forse l'albino giunge su pietanze classiche ma poco importa, è li per divertirsi e non appena giunge il cameriere chiede lui anche una bottiglia di vino a bassa gradazione per entrambi. Non necessita di esagerare eppure, la mente bianca qualcosa partorisce, lo si evince dal leggero ghigno mostrato. Dorate scivolano sulla piccolina, inarca il destro sopracciglio scrutandola con una certa attenzione scuotendo lentamente il capo <Non ce n'è bisogno, passare un po' di tempo un più con te è già una festa> schietto, sincero, non desidera molto altro al momento se non godersi un simile momento con la rospetta eppure il verbo da lei pronunziato risulta veritiero, assoluto, pesante. Il tempo passato insieme diminuisce giorno dopo giorno, rispetto al passato riescono a vedersi di meno. Deglutisce <Non sarà così per sempre, quando questa storia sarà finita tutto tornerà alla normalità e potremmo vederci con una certa regolarità> ridacchiando, ampliando le labbra in quel sorriso mentre il cameriere giunge porgendo una bottiglia del ghiaccio e due bicchieri pieni a metà di quel vino richiesto. Umetta le labbra il Sumi il quale annuisce alzando se stesso dalla sedia, destrorsa prende il piccolo calice insieme ad una bacchetta la quale viene sbattuta lentamente sulla superficie del cristallo attirando l'attenzione di tutti i presenti. Il vociare viene meno, inevitabile come tutti fissino il ragazzo in piedi <Scusate se disturbo la vostra cena ma vorrei coinvolgervi tutti per proporre un brindisi> tiene stretto il piccolo calice <Sapete> breve pausa, tono vocale leggermente rialzato per poter esser udito chiaramente da tutti quanti <Ho scoperto come sia possibile cambiare in relativamente poco tempo se si ha con se la persona giusta. Per anni ho evitato di avere qualcuno affianco rinunciando nel provare emozioni verso qualcuno, pensando solo al divertimento mio personale e niente di più> umetta le labbra, strofina essa tra loro <Poi ho incontrato una persona, talmente speciale da cambiarmi la vita, incasinarmi la testa, in grado di farmi capire quanto mi sbagliassi. Il risultato? Sono rimasto ammaliato, sconvolto...innamorato> ponendo l'accento sull'ultima parola in quel lungo discorso. Inspira, espira, temporeggia lasciando assimilare ogni parola <Questa persona oggi ha tagliato un grande traguardo e io non potrei essere più fiero> alzando il calice lasciando cadere le dorate sul visino di lei <A te> brindando verso la Kokketsu la cui reazione risulta essere prevedibile quanto attesa <Ti amo> ammettendolo davanti a tutti, senza alcun tipo di problema lo manifesta. [C On]

17:59 Shizuka:
  [Ristorante - Tavolo] Il sorriso dal viso altrui scompare, una frase che sembra quasi un'ammissione di colpa viene proferita prima di passare a qualcosa di più divertente, più scherzoso. Lei immagazzina quella reazione senza rispondere, senza commentare, non capisce bene cosa intenda effettivamente perchè ora fa fatica a immaginarsi un atteggiamento simile dall'altro. Quel discorso sulla distanza, sul non vedersi le sfugge dalle labbra, con lui che non fa altro che rassicurarla, darle certezze in merito, sul fatto che quella storia avrà una sua naturale conclusione. << Va beh diciamo che allora festeggiamo anche te oggi no? >> Sono insieme, quindi è per entrambi il miglior modo per passare una promozione. Lui ordina anche del vino, cosa a cui lei non ha minimamente pensato, però quando questo viene portato, quello che avviene risulta essere assurdo nella mente della rossa. Lui si alza, richiede l'attenzione della platea e lei è già rossa quanto un peperone in viso, con il desiderio di usare la tecnica della dissimulazione per sparire! Una volta compiuto quel gesto lui si diletta in un'articolato monologo in cui elogia la figura della Kokketsu in tutto e per tutto, descrivendola come la persona che ha cambiato la sua vita in meglio, che gli ha fatto riscoprire determinate emozioni e che lo abbia fatto innamorare. Inutile dire che se potesse sparire lo avrebbe già fatto, ora sa perchè le serve il tronchetto nel fuda per la tecnica della sostituzione. Lui alza il calice in sua direzione che di rimando si piazza le manine davanti al viso, quegli occhietti blu a fissare le dorate, con uno sguardo che vorrebbe uccidere ma al contempo chiede pietà. Cosa che non le viene concessa, poichè lui fa quella dichiarazione d'amore di fronte a tutti i presenti, senza un minimo di vergogna, facendo si che lei allunghi una manina verso di lui, senza alzarsi dalla sedia, cercando di tirarlo silenziosamente verso di se. Se lui avesse acconsentito a tale avvicinamento lo avrebbe pure costretto ad abbassare il viso, raggiungendo il proprio paonazzo, per poi aprire la bocca, sussurrando: << Non ci verrò mai più a cena fuori con te! >> Lo sguardo e il tono di voce sono indispettiti, quasi offesi, l'ha messa veramente parecchio in imbarazzo, voleva quasi scappare, ma lui ci sarebbe rimasto male altrimenti. Ad ogni buon modo subito dopo quell'affermazione cercherebbe di portarlo ancora più vicino, mollandogli un rapidissimo bacio sulle labbra, come a dire 'ti amo anch'io' ma senza che il resto del mondo possa udire quelle parole ufficialmente. [Chakra On]

18:20 Kan:
  [Ristorante] Una dichiarazione plateale come ha sempre desiderato fare, non si pone limiti o problemi nel compiere un tale gesto di ampie vedute. Desideroso di rendere pubblico tutto quanto, renderlo noto a chiunque quanto prova per la Kokketsu. Inspira, espira alla fine di ogni cosa nel vederla paonazza, in preda alla vergogna più totale, un visetto rosso capace di gareggiare con il color della chioma in possesso di lei ed il sorriso inevitabilmente viene ampliato, felice persino di una simile reazione, consapevole di ricevere ciò eppure non gli importa. Ha seguito l'istinto, mollando e rompendo ogni catena, ogni freno inibitorio per un singolo momento, forse in maniera egoistica, forse senza pensare alle conseguenza, una singola volta da quando l'ha conosciuta ha scelto di tornare, in parte, quello di un tempo. Tace seguendo il di lei gesto abbassandosi, ponendo il viso vicino all'altrui non trattenendo una risatina a quel verbo, la dichiarazione molto più simile ad un'offesa. <Amo anche questo di te> sussurra, tono vocale decisamente basso, udibile solamente alla ragazzina <E non preoccuparti, non lo rifarò> occhiolino veloce per rassicurarla, impedirle di credere e pensare che ogni uscita sia come quella. Ricambia il bacio alla medesima velocità non volendo costringerla a far altro limitandosi a portare un minimo di distanza tornando alla propria postazione, dinanzi ad ella. Inspira, espira, dorate brillano alla visione di lei, sorriso permane, intenzionato più che mai a godere di ogni singolo momento di felicità quando è possibile. Deglutisce, inghiotte la saliva trattenuta <Mi sono lasciato un po' andare ma, devo farmi ricordare> veloce la risata che ne scaturisce, impregnata di divertente rilassatezza, un momento di pura felicità <In queste ultime settimane abbiamo discusso tanto e per una sera volevo scacciare tutto. Problemi, litigi, pensieri, nulla deve esserci salvo noi, salvo tu e si, possiamo festeggiare entrambi oggi> prende una piccola pausa <Oggi è la nostra sera e niente può rovinarla> lentamente tutti i clienti tornano ai loro tavoli, ai loro piatti lasciando la piccola coppietta in disparte. La situazione torna alla normalità non venendo poi molto calcolati, salvo dal cameriere il quale comincia a portare le varie portate ad entrambi adagiando i piatti prima dalla parte di Shizuka, come galateo comanda, e successivamente in quella del bianco. Solo un veloce annuire lasciandolo andare così da poter immergere tutto se stesso nel piatto <Sembrano mooolto buoni, bon apetit> ultimo il dire prendendo il primo pezzo dirigendolo tra le fauci per assaporare la prima pietanza. [C On]

19:02 Shizuka:
  [Ristorante - Tavolo] Quel momento di notorietà la infastidisce come non mai, non le piace stare al centro dell'attenzione, soprattutto quando vengono messe a nudo determinate qualità. Lui si avvicina a lei, così che al contempo oscuri la vista della platea. A quella velata minaccia lui non fa altro che ridersela, innamorato anche di quei gesti, di quei modi strani di accettare i complimenti. Però promette che non lo rifarà, concedendole quel bacio rapido, invisibile, suggellatore di promesse e sentimenti non espressi. Torna a sedersi a fronteggiarla, gli occhi dorati a ricercarla mentre esprime i suoi pensieri ancora una volta, così che quel rossore permanga sul viso altrui. << Giustamente siccome abbiamo discusso tu hai deciso di discutere ancora eh?! >> Il tono è ancora innervosito ma è chiaro come ci sia dell'ironia di fondo, come ancora lo stia sgridando per averle messo quei riflettori addosso. Però effettivamente non vuole iniziare un litigio, entrambi sono lì per lo stesso motivo, per passare del tempo assieme e goderne. Un faccino altezzoso si disegna sulla ragazza, lo sguardo viene negato e portato lateralmente: << Va bene allora siccome sono buona vedrò di vendicarmi domani per l'oltraggio subito! >> Si da un tono, ironica, scherzando, mettendo in risalto quella sua bontà infinita quando ciò che traspare è solo l'infantilità. Il cameriere arriva portando i piatti, cosa che aiuta notevolmente a far scemare l'attenzione da quanto accaduto, perchè le blu ora sono tutte concentrate sulle cibarie. Le manine vengono chiuse a pugno e portate sotto il mento, mentre le iridi si illuminano letteralmente! << Assolutamente si! >> Conviene con il suo commensale su quanto quei piatti sembrino ottimi per poi avventarsi sul primo takoyaki, che si gusta con calma, assaporandolo. Il faccino è visibilmente soddisfatto, anche se a conti fatti le palline portate sono appena quattro. Andrebbe a raccogliere la seconda sfera, per poi, invece che portarla alle proprie labbra, andrebbe ad allungarla verso di lui. Iridi cobalto a ricercare le oro, mentre le labbra si schiudono in una semplice richiesta: << Apri >> E' espressa con tono dolce, anche se nasconde quasi una pretesa. Entrambi hanno un ricordo nitido di quel gesto, di cosa significhi per entrambi. Attenderebbe in quella posizioe il di lui fare, senza continuare a nutrirsi, ora l'importante è altro. [Chakra On]

19:27 Kan:
  [Ristorante] Per miracolo o per fortuna, anche l'offesa di Shizuka viene meno in favore dell'ironia. Non può, egli stesso, restarci male, la conosce, ne conosce il comportamento, i modi di fare e di reagire a determinate situazioni. Oramai ci convive, ha imparato a divertirsi, trovare il lato ironico di tutto ciò senza troppi problemi e questo vuol dire ridere, ridere di gusto provando a consolarla, facendosi rubare quel bacio innocente, casto e puro ma pregno di sentimenti. Seduto attende l'arrivo delle prime portate, inspira, espira <Ma questa è una buona causa perchè tutti devono sapere quanto tu sia straordinaria> oggi solo complimenti, un'intera serata a lei dedicata dove si ritrova ad essere la protagonista <E, cosa ancor più importante, tutti devono sapere che hai un ragazzo ancor più straordinario> innalza entrambi gli arti superiori <Prego, adoratemi pure> smuove le mani invitando, falsamente, i presenti a provare adorazione nei confronti di se, del proprio essere, della bellezza angelica di cui è dotata in quella imperfetta perfezione di cui è dotato. Sorriso stampato in viso, palpebre socchiuse ridendo, sorridendo felice, contento, al settimo cielo e solo per via di essere con lei in una serata interamente loro e di nessun altro. Inarca il destro sopracciglio al verbo altrui, preso in contropiede da cotanta goliardia in una volta sola <Ooooh che paura> mani a contatto con l'epidermide del viso, iridi sgranate fintamente impaurito <E cosa mai mi farai domani per scatenare la tua nanissima furia?> continuando la bonaria presa in giro il cui solo compito è quello di stemperare il momento buttando tutto quanto in caciara, favorendo il divertimento più assoluto prima dell'arrivo dei piatti. Brevi istanti in cui le azzurre di lei divengono a forma di stella in primis ed a cuore dopo, desiderosa di quelle cibarie. Assaggia il proprio lanciando una veloce occhiata alla metà, felice di vederla tale, intenta nel gustarsi ogni singolo morso; attimi brevi in cui il pensiero vola, si reca in zone del passato in cui l'ha vista piangere, disperarsi, triste e adesso, tutto è diverso. Al suo fianco in un momento di pura felicità. Arrestato il battito cardiaco, petto dolorante percependo quel sentimento avanzare con forza e violenza mentre corruccia la fronte avvicinando il viso; labbra schiuse per accogliere il takoyaki come un tempo, come quella sera nella propria dimora. Mastica lentamente incastonando le dorate nelle azzurre; essi rappresentano un simbolo, qualcosa di creato e nato dal nulla. Sorride <Ti amo> basso il tono, estremamente basso lasciando udire solamente ella e nessun altro rendendo la dichiarazione più intima di quanto si possa pensare <Pensavo> esordisce improvvisamente <Ora che sei chunin, possiamo testarci a vicenda, sai, un qualcosa di amichevole> alzata veloce di spalle nel buttare li quella stramba idea. [C On]

20:25 Shizuka:
  [Ristorante - Tavolo] Finge di prendere nota su un foglio immaginario poggiato sul tavolo: << Quindi si può discutere per una buona causa... >> Di nuovo ironia, di nuovo quello scherzare e prendersi in giro vicendevolmente, poi quell'ego di lui che di nuovo traspare. << Guarda credo che per colpa tua la coppia in fondo alla sala si stia lasciando in questo momento! >> Questa è ironia ancora più pungente, dandogli il merito di aver fatto saltare qualche altra relazione. Il tutto sfocia poi in quel moto altezzoso, che scimmiotta l'egocentrismo del biacno al quale ottiene una finta risposta impaurita che però viene trasformata in un colpo da maestra: << Potrei legarti al letto... >> Si interrompe lo sguardo che diventa più furbetto a ogni affermazione. << ... Fare poi uno spogliarello di fronte a te... >> Ovviamente lascia intendere a lui fino a che grado lei abbia intenzione di spogliarsi. << ...e poi andarea giocare ai videogiochi in sala mentre tu resti li! >> Scoppia a ridere all'ultima affermazione, come se quella fosse una punizione esemplare, una tortura in piena regola. E' chiaro come lo scherzo la faccia da padrona in questo momento e come appena il cibo arrivi, esso diventi il centro del suo interesse. Semplice nella sua spontaneità. L'altro si gode lo spettacolo di quei cambi d'umore, del variare delle espressioni su quel visino che difficilmente nasconde qualcosa, soprattutto non al Sumi. Tuttavia anche quel momento di giubilo viene riportato alla loro relazione. Lui accetta quel simbolo, se lo gusta tanto quanto la prima volta forse, sorridendole infine, dispensandole quelle parole che vengono ricambiate ora: << Ti amo anche io! >> Il corpo già mosso all'attacco del successivo takoyaki. E mentre lei mastica quella cibaria, lui se ne esce con quell'affermazione particolare, che la fa tossicchiare un poco, in mente il viso di Matono che vorrebbe volentieri scontrarsi con lei. << Cavolo pure tu vuoi fare uno scontro. Poi ci lecchiamo le ferite a vicenda? >> Domanda ironica, lasciando intendere che poi ci sarà chiaramente da rimettersi in sesto. << A quanto pare gli allenamenti sulle cure hanno dato i loro frutti sai? >> Lascia scivolare l'ennesimo Takoyaki fra le labbra, masticandolo con soddisfazione prima di continuare. << Ho incontrato Matono qualche giorno fa per delle cure. A quanto pare anche lui è stato promosso di grado, ma pare che abbia dovuto affrontare uno scontro perchè accadesse. >> Lo aggiorna su quelle informazioni, e mentre già stava approcciando il successivo piatto le cobalto andrebbero a sgranarsi, realizzando solo in quel momento che ancora non gli aveva detto di quanto affermato da Matono. << Voi due potreste andare d'accordo credo. Mi ha chiesto cosa ne penso delle mura. Credo che sia il caso di avvisare anche Furaya sai? Matono è amico di Shinsei, il fidanzato di Sango. Se lei non voleva che Sango sapesse o provasse a uscire dalle mura mi sa che siamo un poco compromessi. >> Già quella testolina rossa si era messa in moto già davanti all'Uchiha. << Abbiamo parlato parecchio l'ultima volta. Mi dispiace quasi approfittarmi del sangue che mi ha dato... Però Shinsei non avrebbe dovuto cercare di incastrare Rasetsu... >> Insomma la colpa non è solo sua, sta solo difendendo la famiglia no? [Chakra On]

20:50 Kan:
  [Ristorante] Scuote il capo ai continui moti ironici di lei venendo preso in giro a propria volta, non gli dispiace, al contrario, gli piace un battibecco di questo tipo, molto infantile, privo di pensiero. Istantaneo il voltarsi del capo per scrutare la coppia in procinto di lasciarsi, curioso come non mai nel vedere i risultati del proprio operato <E' normale> riportando le dorate nelle azzurre di lei <Nessuno può essere paragonato a me, io sono ineluttabile> vantandosi, tirandosela bellamente senza ritegno, al contrario, si dimostra esser sfacciato, privo di peli sulla lingua. Strofina tra se le labbra, fintamente spaventato quanto incuriosito nell'apprendere i modi in cui l'avrebbe pagata e la punizione risulta esser ben più che crudele; labbra a schiudersi, incredulo nell'udire tali frasi <EHI> alzando appena il tono vocale <Questa non è vendetta, è tortura ed è vietato torturare in questo modo i fidanzati. E' scritto nell'articolo 12 di Kagegakure> bofonchiando parole, distogliendo le dorate fintamente offeso, alla ricerca della ragione ma chiaro come il tutto sia palesemente ironico senza alcun vero interesse, solo voglia di divertirsi e nulla più. Accetta il Takoyaki, l'assapora, lo gusta, affermando ancora una volta quei sentimenti dopo essere ricambiati, questa volta a parole. La serata procede bene, niente può rovinarla, nulla deve osare mettersi tra loro, persino quel piccolo polipetto che la porta a tossicchiare <E' chiaro che non sarà qualcosa di violento, così, giusto per vedere quanto siamo migliorati> in maniera molto innocente e pacata eppure in tal frase qualcosa gli sfugge. Pure lui desidera fare uno scontro, chi altro le ha chiesto un confronto? Perchè? Sta per proferire parole schiudendo le labbra quando ella continua il discorso, lascia emergere la voce <Davvero? Fantastico> è migliorata, un bene per la di lei carriera all'interno dell'ospedale mentre afferra un altro uramaki il quale viene portato alla bocca per poterlo assaporare come si deve. Solleva il sopracciglio sinistro, sorpreso nel sentire quel nome tirato in ballo in una sera come quella <Beh, succede. Si sarà dimostrato all'altezza in quello scontro> non dando chissà quanta importanza alla promozione dell'Uchiha, di poco conto rispetto a quella di Shizuka ma è il dire successivo a scatenarne la curiosità <In che modo potremmo andare d'accordo? Non è un crimine parlare delle mura> non ci arriva, i dettagli in proprio possesso risultano miseri, infimi per poter creare un prospetto come si deve <Mh...> la notizia non lo sconvolge pur incupendosi. Sorriso viene meno, viso chinato alla volta del tavolo <Si, direi che è il caso di avvisarla. Il nome di Matono è già venuto fuori da parte loro ma se è amico di Shinsei, potrebbe essere già troppo tardi, non credi?> inutile non mettere in conto una simile possibilità <Non preoccuparti, lascia Shinsei a me e Rasetsu, ci pensiamo noi> non aggiungendo ulteriori dettagli, per il momento. Torna a mangiare, questa volta sul tonno alla griglia prendendo una piccola fetta, arrivando quasi a piangere dalla bontà d'esso. [C On]

16:53 Shizuka:
  [Ristorante - Tavolo] Egocentrico lo è sempre stato, semplicemente ora se ne fa due risate in merito e solleva gli occhi al cielo senza considerarlo troppo. Però la reazione che ottiene a quella finta minaccia è divertente, la fa scoppiare a ridere di gusto mentre si inventa qualche teoria strampalata su come giustificare tale gesto e negarlo assolutamente. Finiti i takoyaki e ricevuto risposta in merito allo scontro la rossa spiega il resto, che viene poco per volta commentato dal compagno. Intanto è passata agli Udon mandorlati: << Matono ha un forte senso di libertà. >> Come risposta è probabilmente più che sufficiente per destare nel Sumi un certo interesse. Però lui non capisce il collegamento che ha fatto la Kokketsu, forse perchè non collega il moro al biondo coi draghi sulla testa. Però la spiegazione arriva poco dopo dalle labbra della rossa, così anche il Sumi riesce a mettere insieme i tasselli, convenendo che ormai potrebbe essere tardi. Però il bianco le rivela qualcosa di cui non era a conoscenza: << Da parte loro di chi? Furaya già è in contatto con Matono? >> Quel visino si fa pensieroso, non sapeva di quel dettaglio, forse si sarebbe preoccupata meno a riguardo o forse di più. << Avere i suoi occhi dalla nostra parte è sicuramente un vantaggio, ma bisogna capire quali siano le sue reali intenzioni quindi. E' un tipo molto sulle sue comunque... >> Non sa esprimersi nei suoi riguardi non del tutto. Poi però quella lamentela riguardo al testa di drago viene proferita, e di nuovo l'albino cerca di rassicurarla: << Rasetsu dovrebbe aprirlo come una mela la prossima volta. >> Il visino si fa imbronciato, decisamente non ha preso bene il tradimento del taijutser nei confronti del parente: << E' chiaro perchè stia con Sango comunque! E' un volta faccia della peggior specie! >> Constatazione poco amichevole e molto acida da parte della rossa, che non nasconde minimamente il fastidio per quell'atteggiamento. << Matono mi ha raccontato un paio di cose sul modo di combattere di Shinsei comunque, se mai dovesse servirvi... >> Insomma, qualsiasi cosa per metterli in vantaggio contro l'attuale nemico. Nel frattempo fra un borbottio e l'altro quegli udon sono terminati, e anche se non sembra le sono piaciuti parecchio. << Comunque va bene Mio! Vuoi fare un allenamento come hai fatto con Furaya quindi? >> Torna sul discorso principale, probabilmente per evitare di rovinarsi l'umore pensando ai nemici di famiglia. [Chakra On]

17:08 Kan:
  [Ristorante] L'egocentrismo del Sumi emerge sempre, comunque, senza freni inibitori. Egli è tutto eppure risulta inferiore alla Kokketsu la quale occupa, da quando l'ha conosciuta, il primo posto nella vita di tutti i giorni, dotata di una bellezza maggiore, di doti più accentuate rispetto alle proprie. Inspira ed espira con svariate smorfie per quella minaccia con conseguente risata, non accetta di esser torturato in quel modo, sarebbe troppo per la sua sensibilità corporea. Anche in simili occasioni non mancano argomenti di una certa importanza, di un peso non indifferente e su questo va a concentrarsi il chunin le cui dorate vengono immerse nelle azzurre di lei scrutandola <Un senso di libertà...> ora comprende il reale significato dell'altrui verbo, comprende il tipo di legame che intercorre tra i due scatenando la curiosità dell'albino verso un'altra persona che non sia Shizuka. Da sempre da solo in quella lotta per l'estrema libertà, sapere di un altro può portare a risvolti al quanto interessanti, ben più di quanto si possa immaginare <Devo incontrarlo, può essermi utile...> non vuol pronunciare la parola alleato, troppo importante, imponente. Desidera conoscerlo prima di esporre simili concetti di pesante fattura. Annuisce al quesito altrui confermando quanto detto in precedenza senza fornire una risposta verbosa, bensì lascia ad ella le conclusioni eppure ennesima curiosità è manifesta. Cessa di mangiare, corruccia la fronte innalzando il destro sopracciglio <I suoi occhi? Perchè?> non essendo a conoscenza dell'altrui discendenza, difficilmente può immaginare le capacità insite in lui, dell'appartenenza ad uno dei clan più antichi quanto prestigiosi del mondo ninja eppure, le risate non mancano. Si lascia andare ad una risatina mesta, appena accennata quando viene tirato in mezzo Shinsei, consapevole ancor di più del disprezzo della nanetta nei confronti dei due amanti <Amore, fidati di me, Shinsei è più utile di quanto pensi e, soprattutto, dal punto di vista genetico> non aggiunge ulteriori informazioni, non in un luogo come quello dove orecchie e occhi sono ovunque, sempre presenti. Prende un uramaki dal piatto tramite le bacchette, avvicina la pietanza alla bocca iniziando a masticare con gusto, assaporando ogni singolo boccone uno per uno come fosse la pietanza più prelibata del mondo <Shinsei è un taijutser> inghiottendo <Capace di aprire le porte del chakra> risulta abbastanza informato sullo stile di combattimento dell'altro <E' un problema su cui sto lavorando ancora> ammette in maniera franca quanto diretta. Schiena adagiata contro lo schienale della sedia, rilassa i muscoli, il corpo stesso prendendo tempo, desideroso di continuare la serata, continuare a mangiare con la piccolina <Meno disastroso però> ridendo, una risata impregnata di divertimento, in quell'allenamento ha preso botte finendo a terra, adesso deve andare diversamente, quanto meno evitare di farsi troppo male. [C On]

17:25 Shizuka:
  [Ristorante - Tavolo] Ormai sa quasi come indurlo in tentazione, come attivare quella curiosità infantile che lo contraddistingue. E' lei stessa a scegliere le parole per attirarlo, per farlo interessare al prossimo, cosa che però la fa sorridere. mentre fa sparire molto rapidamente il primo piatto. << Come sei cinico. E io che pensavo poteste diventare amici! >> Gli sorride, sa che è una cosa complicata per lui fidarsi di qualcuno, e soprattutto si è accorta di quanto il moro sia schivo! Quindi sicuramente l'utilità la fa da padrone in quel frangente. Anche se è di nuovo lei a menzionare qualcosa di cui lui non è a conoscenza. Il suo stupore la prende in contropiede comunque, forse perchè per lei quell'innata oculare non è qualcosa di nuovo, di inusuale. Il suo migliore amico la possiede da sempre. << Beh è come Hiko. Un Uchiha! >> Lo dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo, cme se quegli occhi non venissero spesso identificati come una maledizione, come un qualcosa di negativo. Chissà se anche questo punto in comune avvicina le due figure. << Scusa ma per quanto sia utile vorrei solo vederlo lontano da noi. >> Insomma non deve interagire con loro, non deve avvicinarsi a coloro a cui tiene, tanto meno attentare alla sua famiglia, questo è qualcosa che non viene perdonato mai! Ascolta però quei dettagli su di lui, e quando sente dire taijutser le orecchiette sembrano quasi saltare in alto: << Beh chiederò a Riuky cosa voglia dire! >> Chi meglio del padre può dargli delle dritte in merito? Con il terminare del primo piatto passerebbe al secondo, quelle polpette di pesce che hanno un odore delizioso, e sono accompagnate da alghe saltate in una salsa particolare. Lui non nega di voler fare quell'allenamento, quello scontro effettivamente, sottolineando come voglia che sia meno violento come risultato finale. Un sorriso ampio le si stampa sul visino: << Beh questo dipende anche da me non trovi? >> Il tono è ironico, in qualche modo provocatorio, cercando di punzecchiarlo, mostrandosi molto sicura delle proprie capacità belliche. Torna sul cibo, andando a recuperare la prima polpettina e gustandosela tutta soddisfatta. Sembra che le scelte sul cibo l'abbiano resa felice. Però di punto in bianco una domanda compare nella sua testolina: << Il dolce lo mangiamo a casa? >> Già perchè una cena del genere non può concludersi senza il dolce, la ciliegina sulla torta insomma. [Chakra On]

17:52 Kan:
  [Ristorante] L'alzata di spalle è inevitabile, sa di esserlo ma attualmente non vede altra utilità nei confronti di Matono. Egli può essere utile allo scopo di portare libertà ma oltre questo, il chunin rasenta la totale indifferenza eppure permane stranito a tal frase, diventare amici, lui essere amico di qualcuno. Noto come sia difficile per il Sumi farsi delle nuove amicizie, già tanto è riuscito a risultar simpatico alla Kokketsu dopo tanto soffrire. Inspira, espira trattenendo l'aria qualche momento all'interno del corpo prima di rilasciarla all'esterno. Una possibilità quanto mai remota, dubita di potersi fare degli amici, al momento non cerca ciò ma solo l'utilità per andare avanti con i propri progetti <Vedremo> liquida la cosa con una sola parola avanzata con tono basso, pensieroso, privo di qualsivoglia inclinazione. Deglutisce nell'apprendere come Matono sia persino un Uchiha, esattamente come l'ex della Kokketsu, una qualità che l'indispettisce e non poco; pericolo l'individuo, tale clan non può essere preso alla leggera ne sottovalutato ma ora comprende il fattore occhi <Uchiha...mi potrà essere certamente utile> ammette rinnovando con maggior sicurezza quell'affermazione. Fa sempre comodo averne uno alleato, deve solo comprendere il modo in cui avvicinarlo a se e forse la libertà può essere un vantaggio non da poco; pensieroso rifugia se stesso nei meandri della mente qualche momento prima di venire attirato nuovamente dall'altra, sempre su Shinsei, sempre sul taijutser fulcro dell'altrui odio. Le sorride bonariamente, mesto, poco accentuato <Lo sarà, non preoccuparti. Non permetterò a nessuno di interferire con la nostra vita> l'ultima cosa desiderata è renderla infelice, avere intorno qualcuno capace di portare infelicità sul visino della rossa. Purtroppo, attualmente, Shinsei è necessario al fine ultimo degli esperimenti con Rasetsu, deve solo attendere il momento propizio per incontrarlo mettendo in moto quel piano. Non commenta sul Riuky, sicuramente l'uomo ne sa più di lui, opzione migliore per informarla sui taijutser e sulle loro arti. Allontana appena il piatto percependo un piccolo senso di pienezza, amplia le labbra, sorriso ben più largo rispetto a prima con le dorate incastonate nelle azzurre di lei sostenendone lo sguardo ad ogni secondo passato <Vacci piano Terminator, se mi fai male poi ti tocca rimettermi in sesto> breve pausa presa <Ci hai preso gusto?> ridacchiando ancora, lasciando trasparire il divertimento, la giocosità di quella serata e di come dovrebbe essere. Sospira rigettando all'esterno quanta più aria possibile; non ha pensato al dolce, o meglio, ad una singola tipologia si <Si amore mio, lo mangiamo a casa> leggere malizia nel tono vocale, vuol dire tutto e niente ma lascia l'interpretazione esclusivamente ad ella. [C On]

18:05 Shizuka:
  [Ristorante - Tavolo] Le viene da sorridere, lei di amici se ne fa senza problemi, Akaya in primis, poi in realtà ci sono anche Tenjiro, Shuuya, Nobu, Mattyse e con Matono la direzione sembra promettere bene. Per lei è più semplice, quella sua voglia di vivere ed energia la aiutano, per il Sumi l'egocentrismo e la paura di esporsi al mondo fanno il resto. Lo sente borbottare qualcosa riguardo all'Uchiha ma lascia perdere quel discorso, così come si accontenta della promessa di lui riguardo al testa di Drago, non vuole rovinarsi la cena per quel tipo. Un'altra polpettina viene mangiata, ancora si sfama, forse poco più lenta di lui a mangiare. L'ironia ritorna sul tavolo, scherzano su quello scontro, lui le chiede di andarci piano con la minaccia delle cure che poi dovrà effettuare. Le sfugge l'ennesima risata, gli occhietti blu lo fissano divertiti: << Beh anche quello è allenamento per me! >> Esatto, usare quelle mani per rigenerare i tessuti è qualcosa che deve portare a un livello altissimo come capacità e conoscenza. << E poi non mi dispiace vederti senza vestiti.. >> Boffonchia la seconda parte, arrossendo un pochino e tornando sul cibo, distogliendo l'attenzione da lui per poter lanciare quella frecciatina della quale un poco si vergogna. Quelle palline spariscono una dopo l'altra protandola lentamente a quel finale pensiero, che nella rossa testolina è collegato indelebilmente al fatto di non indossare proprio tutti i vestiti. Perciò quando lui acconsente riguardo a quel dettaglio sfornando una battuta a temo il rossore si fa più definito, mentre con fare un poco stizzito risponde: << Beh così saremo davvero da soli! >> Già perchè dopo quel teatrino davanti a tutti, il desiderio di averlo solo per se diventa sempre più preponderante, più presente nella mente della Kokketsu. Alla fine sono ormoni da adolescenti, bisogna capirli sti ragazzi! [Chakra On]

18:20 Kan:
  [Ristorante] Fin troppo consapevole di come ella riesca a farsi degli amici con un semplice schioccare delle dita, non a caso la gelosia del Sumi raggiunge livelli stellari ogni qual volta si ritrova con qualcuno. Non da quasi nulla vedere, al contrario, si trattiene il più possibile evitando scenate di qualsivoglia tipo eppure un pelo d'invidia risulta presente. Non riesce a socializzare come lei, ne a comportarsi in quel modo, troppo distante, troppo distaccato da tutti per poter permettere a qualcuno di avvicinarsi; ha provato con lei, è andata bene eppure gli altri rappresentano un incognita alla quale non sa dare una risposta vera e propria. Possono tradirlo, ferirlo, non desidera nulla di tutto ciò, troppo narcisista per attentare alla propria sanità, alla propria salute. L'idea di come comportarsi risulta assente seppur il desiderio di avere qualcun altro di cui potersi fidare è presente, ma rischiare? E' disposto davvero a rischiare qualcosa avvicinandosi ad altre persone? No, non lo è. Non è pronto per un simile passo preferendo la solitudine. Per fortuna ella lo distrae riportando il tutto su un piano puramente ironico, leggero, privo di pensieri <E certo, allora picchiami più che puoi così ti alleni> ride di gusto, di pancia, si lascia andare senza troppi problemi non trattenendo nulla di ciò. Inarca il destro sopracciglio nel vederla arrossire, affermare il proprio piacimento in merito. Stringe le labbra, preso alla sprovvista ma felice di ciò ed è in quel momento che va ad alzarsi dal tavolo. Anche lui vuole restare solo con la piccolina, non desidera altro per quella serata, difatti aggira il tavolo avvicinandosi, destro arto allungato con mano ben aperta <Andiamo a prendere il dolce Mia> lasciare quel posto, quel luogo in favore della dimora. Restare da soli per concludere la serata, uscire, allontanarsi dagli occhi, non può desiderare nulla di più questo. Attende e spera che la mano venga presa per tirarla a se dando il via ad un nuovo tipo di serata, ben più a loro agio, più intima e loro sotto ogni aspetto. [END?]

18:31 Shizuka:
  [Ristorante - Tavolo] L'argomento dell'allenamento diventa più ironico che altro, lasciando divertire entrambi, ognuno a modo suo. Alla fine assieme stanno bene, nonsotante i problemi e le insidie che si frappongono innanzi alla loro avanzata. Probabilmente la vita sarebbe stata più semplice se non lo avesse incontrato per caso, ma sarebbe stata un'altra storia. Lei si espone più del solito con le sue affermazioni, lasciando l'altro un poco stupito, interdetto quasi. Quel commento gli fa piacere e al contempo lo lascia senza parole. E' forse la richiesta capricciosa della nanerottola a risvegliarlo, quella richiesta di poter stare da soli, completamente. Non ci mette nulla ad alzarsi, avvicinarla e tenderle la mano, invitandola a concludere quella serata con un dolce. Lei stringe quella mano, si alzerebbe dalla sedia, recuperando la borsetta per poi allungarsi verso di lui appena, sollevandosi sulle punte a sussurrargli all'orecchio: << Io voglio una foresta nera! >> Per lei quel riferimento è chiaro come il sole, ma anche per lui non dovrebbe essere troppo difficile intendere a cosa si riferisca la Kokketsu. Prima di trascinarlo con se verso l'uscita, andrebbe a recuperare con la mano libera quei fiori che lui ha fatto mettere come centro tavola, eletti a regalo ufficiale tangibile di quella serata. E' lei a voler accorciare i tempi, a voler saltare subito all'ultima parte del divertimento. Una serata finalmente normale, in un periodo decisamente complicato e pieno di pensieri. [Chakra On][//END]

Kan porta Shizuka a cena fuori per festeggiare la sua promozione a Chunin e la fa vergognare tantissimo.