Piani malefici di un certo spessore
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Giocata del 29/01/2022 dalle 15:45 alle 20:41 nella chat "Ospedale [Kusa]"
[Lab] Giornata di neve nel distretto Kusano, tranquillo inverno scorre via mentre il Sumi permane intento nel proprio lavoro all'interno dei laboratori dell'ospedale concentrando le attenzioni su quanto svolto in compagnia della Kokketsu. Prima di tutto ciò è corso nel prepararsi una tazza di caffè, detto anche acqua sporca, cercando di reggere la sveglia presto. Il bianco indossa un paio di blue jeans aderenti agli inferiori arti i quali discendono lungo essi ricoprendo ogni singola zona, stringendosi intorno alle caviglie; bianche sneaker completano la parte inferiore del corpo. Il busto risulta esser coperto da una camicia bianca rigorosamente chiusa, quanto meno fino al petto dove è presente uno spacco a V il quale mette in mostra una porzione del petto; bianco camice a ridosso di braccia e spalle sul cui taschino il cartellino ne identifica la persona ed il ruolo all'interno della struttura medica. Occhiali dalla nera montatura decorano il volto insieme alla bianca chioma volutamente spettinata, la cui lunghezza supera di poco il collo aumentando il volume del capo. Portaoggetti legato alla cintola del jeans avente all'interno dei fuda e degli inchiostri speciali donati direttamente dal clan, permettendo lo sfruttamento della suprema arte. Infine, non per importanza, la primaria energia attiva, il chakra scorre nell'essere del ragazzo. Tazzona tenuta tra le dita della mancina smuovendo la propria essenza all'interno della stanza per sostare su uno sgabello dinanzi al monitor del pc, già acceso quanto perfettamente funzionante. Inspira, espira, pensieroso, riflette sui dati trovati nel corso della ricerca giungendo alla conclusione che qualcosa di strano vi sia in tal sangue, in tale storia. Adagia la tazza a ridosso della superficie del tavolo andando, successivamente, ad aprire il file di ricerca contenente le ultime scoperte; rilegge quanto scritto, del gene innestato e di come esso tenti disperatamente di uscire, un chiaro segnale di rigetto. Mugugna a bassa voce riflettendo, pensando. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali] In un angolino del laboratorio, nel più religioso silenzio, il demone dai cremisi ciuffi sta già smanettando dietro ad un computer per riuscire a capire l'entità del sangue di Shinsei. E' uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Si dondola leggermente sulla sedia come se questo movimento possa in qualche modo condurlo alla soluzione del problema. In realtà, sul sangue di quest'ultimo, sa abbastanza. Quindi proseguire nelle indagini, non dovrebbe portare chissà a cos'altro. Tuttavia, tentar non nuoce. Il badge che porta con sé, affisso al pettorale mancino tramite il taschino superiore, reca il suo nome e la sua immagine, cosicché siano sempre sicuri che, vedendolo in un determinato luogo, abbia sempre l'autorizzazione. Di sotto, indossa una camicia bianca ben abbottonata col colletto piegato ai lati del collo, con al di sotto un paio di pantaloni neri sorretti da una cintura d'egual cromia in cuoio. La fibbia è argentata, come se fosse un pugno in un occhio assieme alla brillante camicia sulla quale si riflettono i raggi solari - quelli che riescono a passare oltre la coltre di nubi che s'è andata accalcandosi nel cielo pomeridiano. Ai piedi, calza un paio di scarpe laccate di nero. Al posto del classico giaccone bordeaux, prende posto il camice bianco. E' lasciato aperto sul davanti, permettendo dunque d'intravedere gli indumenti sottostanti. Non ha granché con sé se non un paio di tonici coagulanti e di recupero Chakra. Indossa le mani nelle rispettive tasche della giacca, col cellulare infilato invece nella tasca posteriore del pantalone, affinché ce l'abbia sempre dietro e non si dimentichi dove vada lasciandolo di tanto in tanto. <Che tirchieria> Bofonchia in direzione del Sumi, guardandolo di sottecchi. <ne avresti potuta portare una anche a me.> Indicando la tazza con un cenno della testolina, tirando su col naso così da sistemare anche gli occhiali posati sul setto nasale e davanti agli occhi. Fa schioccare la lingua, ma non dice alcunché. Sta raccogliendo indizi ed informazioni. E si è probabilmente autoinvitato. [ Chk On ] [Lab] Le parole di Rasetsu spingono il volto ad esser girato nella rispettiva direzione, sorpreso da quell'autoinvito dell'uomo; le dorate ne fissano le fattezze scrutandolo nella sua interezza, in quell'outfit da lui esibito. Borbotta parole veloci ed incomprensibili, una dopo l'altra in sequenza mentre avvicina il bordo della tazza alle labbra e, da vero pezzo di merda, inizia a bere dinanzi a lui, espressione goduriosa stampata in viso. Dorate appena innalzate al soffitto <Aaah buono> solito verso di chi si è gustato qualcosa di veramente prelibato <Mesi fa mi hai rubato un portafoglio con dentro soldi e preservativi> commenta esibendo un leggere sorriso, soddisfatto <Te ne avrò pagati almeno 100 e chissà quante scopate gratuite> con i preservativi già comprati neanche deve preoccuparsi. Insomma, ha migliorato la vita del Kokketsu almeno in un aspetto, il migliore ed ancora medita vendetta per quanto fatto dall'uomo, maledetto ladro balordo. Adagia la tazza sulla scrivania, pc già acceso e file del sangue aperto per poterci lavorare, scoprire ben di più su di esso <So che Shizuka ti ha avvisato del sangue di Shinsei> diretto, senza troppi giri di parole, va subito al sodo ed al reale motivo per cui entrambi sono li, oltre che per lavoro <Ho scoperto la presenza di un gene innestato esterno, costantemente in conflitto con gli altri geni> informandolo delle recenti scoperte <Convengo che sia in atto una situazione di rigetto e che il corpo non tolleri il suddetto gene> il mouse viene smosso sul filamento di DNA in questione, lo clicca per selezionare il gene incriminato di cui fa uno zoom sullo schermo. Mancina innalzata, indice portato a ridosso del monitor <Vedi? Non fa parte del DNA di Shinsei, perciò dobbiamo isolarlo e capire cosa gli hanno innestato e la provenienza di questo filamento> il loro compito da svolgere risulta esser questo. Si alza dallo sgabello, svariati i passi effettuati uno dopo l'altro in direzione del frigo la cui anta viene aperta per tirare fuori la fiala di sangue <Questo è il suo sangue, non ne abbiamo altro> ennesima, nonchè ultima, informazione fornita allo spacciatore di quartiere. Inspira ed espira accorciando le distanze con l'uomo, porsi alla di lui destra porgendogli la fiala <So che ha cercato di incastrarti con la Shinsengumi> ammettendo di essere in possesso di tale conoscenza. [C On][Stessi tag] Assottiglia lo sguardo nell'adocchiare il bianco, il quale fa palesemente capire quanto buono possa essere quel caffè. Al tempo stesso, è palesemente ovvio come non voglia condividerlo con nessun altro al di fuori di sé stesso. <Convinto tu, tanto è solo brodaglia.> Bofonchia contrariato - palesemente invidioso ch'egli abbia un buon caffè da assaporare a differenza del demone ch'è costretto a stare a bocca asciutta. Si volta per dargli le spalle, continuando ad esaminare qualcosa s'un monitor di non meglio definito. A differenza del Sumi, il rosso ha ben più informazioni riguardanti il gene che pare essere in contrasto con il DNA del paziente. Ma andiamo per gradi. Il bianco lo aggiorna circa il fatto d'esser riuscito a reperire le informazioni necessarie al collaborare assieme, sicuramente grazie ad una ragazzina dai capelli ramati e dal sangue nero - n'è certo, avendone discusso. Adocchia attentamente le movenze altrui in direzione dello schermo, l'utilizzo del mouse per cliccare direttamente sul file che indica il lavoro d'analisi che sta svolgendo. <Il gene innestato nel corpo di Shinsei è il gene Uchiha che, tuttavia, va in evidente contrasto con quello ch'è davvero Shinsei. Non è capace d'usare arti magiche, ma è meramente forte nel corpo a corpo.> Spiega sommariamente in direzione del Sumi, stringendosi nelle spalle e ponendosi in maniera seria, pragmatica - fedele al proprio essere uno scienziato. Pazzo, ma pur sempre uno scienziato. <Non sono rarissimi i soggetti di questo genere. Il gene potrebbe non funzionare proprio per questa ragione. Il suo corpo non è adattabile, come lo saremmo noi due, ad esempio. Ed anche per noi due non è assolutamente detto che sia fattibile.> Specifica, storcendo appena la punta del naso per via del disappunto purtroppo veritiero. Il tono si mantiene mellifluo, parlando come se quel discorso l'avesse già approfondito abbastanza tempo addietro. Non v'è dubbio nel tono, è certo di quel che afferma. Da qui, si denota la differenza d'esperienza tra un novellino e un luminare. <Il nostro stesso corpo potrebbe rigettarlo. Quel che vedo è l'assoluta normalità. Nella medicina, come nella genetica, non c'è niente di certo e di fattibile al cento percento. E' per questo che noi scienziati lavoriamo e testiamo - talvolta su cavie> Guardandolo di sottecchi come a voler alludere ad un discorso pregresso sul quale, ora come ora, preferisce non tornare per non perdere il filo del discorso principale. <ogni nostro lavoro ed esperimento. Anche la teoria della clonazione, per quanto già vagliata, non è assoluta. Io stesso non sono riuscito a ricreare qualcosa di valido e che abbia un senso. Gli Uchiha, sì.> Professa ancora, mantenendo gli occhi puntati sullo schermo ed osservando il lavoro svolto finora dal compare al suo fianco. Inspira profondamente, riprendendo fiato ed esponendo quello ch'è il suo pensiero. <Potremmo provare a rimuoverlo. S'è stato impiantato, vuol dire che può essere rimosso. Il problema è: vogliamo farlo davvero? Io, sinceramente, no.> Sincero, come sempre. [ Chk On ] [Lab] Alza le spalle, non può farci niente <Una brodaglia buona però> mettendo i puntini sulle i come è giusto che sia, troppo buono il caffè per non esser sottolineato a dovere e con minuzia dinanzi a chi non può goderne a pieno. I momenti ilari passano in secondo piano favorendo una discussione più professionale, seriosa riguardante il sangue di Shinsei. Apparentemente molto strano, ha sempre sospettato del taijutser durante il loro primo incontro, qualcosa in lui si nasconde e adesso sta per averne le prove ma, a quanto pare, Il Kokketsu risulta essere a conoscenza di informazioni ben più approfondite che rendono quasi del tutto nullo quel lavoro. Arti superiori conserti ad altezza del petto nell'ascoltare le di lui parole in merito; sopracciglio destro innalzato, stupito, preso in contropiede dalla mole di notizie emerse da quelle labbra <Uchiha? Perchè avrebbero dovuto innastargli un gene simile? Ha forse cercato di ottenere lo sharingan?> palese come opzione seppur infondata, priva di prove <Si lo so, Shinsei è in grado di aprire le porte del chakra, vedendolo in azione ho compreso come il taijutsu sia il suo forte> non può dimenticare lo scontro con Kemono ne il modo in cui abbia perso ma tale storia è per un'altra volta <Come hai scoperto tutte queste cose su di lui?> quesito lecito, è compito di uno scienziato soddisfare la mera curiosità per poter giungere a conclusioni appropriate. Silente continua ad udire il verbo proferito dall'uomo in merito alla genetica <No infatti, serve una certa compatibilità genetica ma con noi due è già più semplice. Entrambi siamo versatili nelle arti magiche, il che ci rende più propensi ad un innesto di quel tipo> conoscendo, bene o male, le abilità di un Uchiha può giungere a tale conclusione. Stranamente, e per la prima volta, parlano in maniera tranquilla, seriosa, mettendo al bando ragazzate o battibecchi di qualsivoglia genere. Umetta le labbra smuovendo la lingua all'esterno, un moto veloce atto nel renderle morbide, meno fastidiose <Fin quando le cavie sono consenzienti, non ho nulla in contrario. Solitamente vengono pagati per questo> se si vuole agire nella legalità <Però mi chiedo come mai gli abbiano innestato un gene senza prima effettuare i dovuti controlli, questo non crea scompensi al corpo? Shinsei dovrebbe stare male o avere qualcosa> possibilità non ancora verificate, per adesso. Annuisce nel parlare con l'altro, possono rimuoverlo eppure egli dimostra di esser restio <Rimuoverglielo non mi porterebbe nulla indietro> neanche lui risulta propenso per una simile operazione <Ma, possiamo volgere la cosa a nostro vantaggio> smuovendosi per aprire il file anche sul pc di Rasetsu. Delinea il gene incriminato portando a tutto schermo <Gli Uchiha sono riusciti nella clonazione, perciò dentro questi geni potremmo trovare la risposta e non solo> breve pausa <Con la scusa di voler aiutare Shinsei, avremmo una banca di sangue a nostra disposizione, in questo modo, più sangue gli preleviamo, più minuziose saranno le nostre ricerche e, in più, potremmo sfruttare questi geni per ricreare in laboratorio il potere degli Uchiha> altra pausa <Immagina di poter avere la loro forza quando vuoi e come vuoi> lentamente inizia a pensare come un genetista. Le dorate brillano al solo pensiero, creare qualcosa del genere, studiare i geni umani. [C On][Stessi tag] Ignora completamente l'argomento caffè nel quale è stato chiaramente sconfitto, concentrandosi maggiormente sull'argomento riguardante il gene Uchiha innestato in malo modo nel corpo di Shinsei. <Perché Ona voleva ottenere un Uchiha, voleva rendere Shinsei tale. Purtroppo, pur tenendo conto della sua inettitudine come cavia, ha perseverato. Ha preteso. E pretendere non porta i suoi frutti.> Mormora, continuando ad adocchiare quel che ha davanti allo schermo, quel filo conduttore che lo lega indissolubilmente al falso Uchiha e al suo creatore - nonché alla Shinsengumi, al suo agente inetto e ad una Kokketsu, sua complice. <Perché sono il suo fottuto strizzacervelli.> Mormora con disappunto in sua direzione, facendo anche alzar gli occhi al cielo per l'immenso fastidio che questa situazione gli sta creando. Poggia un gomito sul bracciolo della sedia, continuando ritmicamente a dondolarsi, ondeggiando da un lato all'altro con tutta la tranquillità del mondo - come se non stessero parlando d'una persona o d'analisi approfondite. La guancia poggia contro la mano sollevata, così da sostenersi. <Per via dei traumi subiti, ha perso dei ricordi importanti sullo scienziato che gli ha innestato quel gene e sulla motivazione. Tramite delle sedute, gli faccio rivivere dei traumi passati - questa volta, sotto suo consenso> Giusto per sottolineare e rispondere in maniera indiretta alla non poco velata frecciatina che Kan gl'ha appena rivolto nel discorso affrontato. <e da quelli riusciamo a risalire, man mano, agli eventi che l'hanno portato ad essere com'è oggi. Sinceramente parlando, me ne fotte ben poco dei suoi traumi. Però, come vedi, abbiamo un vantaggio. Nella prossima seduta, conto di leggergli direttamente la mente.> Potrebbe capire cosa voglia fare e chi voglia coinvolgere. Egli è comunque piuttosto tranquillo dal punto di vista legale, visto e considerato come abbia le chiappette parate grazie all'agente Manami. Di contro, farsi vedere in giro attaccato alle guardie troppo spesso potrebbe essere un problema non indifferente. <Che scusa inventeresti per farti dare altre fiale di sangue? Valuta che per degli esami approfonditi - come credo lui desideri - ce ne vorrebbero almeno tre o quattro. Anche senza includere gli esperimenti e l'uso che ne faremo noi.> Sposta gli occhi alla di lui volta, mantenendo un'espressione stranamente pensierosa, al tempo stesso evidentemente infastidita - ma con chi nell'esattezza non è dato saperlo. <Non deve sapere che sono coinvolto. E' palese che non voglia mettermi in mezzo perché era consapevole di poter chiedere al sottoscritto. E' cosciente delle mie capacità nel campo genetico. L'obiettivo era tenermene all'oscuro.> E la cosa lo infastidisce più del tentativo di venderlo alla Shinsengumi con la storia del veleno Doku, ovviamente. [ Chk On ] [Lab] Il discorso affrontato porta alla luce un nuovo nome, del tutto inedito, mai apparso prima di tal momento <Frena un attimo, chi è questo Ona? Uno scienziato?> tante, troppe informazioni tutte in una volta. Non difficili da metabolizzare ma necessita di qualche momento per mettere ogni cosa nel suo giusto ordine <Quindi Shinsei è stato a sua volta una cavia per degli esperimenti> piccolo intoppo in quella situazione. Se Shizuka venisse a sapere di ciò, le carte potrebbero cambiare, il suo modus operandi diventerebbe estremamente diverso, votato a salvare il taijutser eppure, tenerlo nascosto? Proprio lui il quale ha reso pesante il fattore segreti in quella relazione? Difficile prendere una simile decisione, deve ponderare bene ogni minima scelta se non desidera mandare tutto a monte. Corruccia la fronte, ancora una nuova informazione, estremamente rilevante <Il suo strizzacervelli? Fammi capire, tu sei il suo psicanalista e ha cercato di venderti alla shinsengumi? Quanta lealtà, spera ti faccia pagare bene almeno> ironico ma non troppo, la situazione ha del surreale. Difficile credere come qualcuno si affidi ad una persona e poi la tradisca andando letteralmente contro se stessi. Deglutisce adagiando il fondoschiena alla scrivania, dona il fianco all'uomo, braccia conserte, pensieroso mentre ode la spiegazione altrui nei riguardi del taijutser e la spiegazione colpisce l'albino nel profondo riportando il dire di Shizuka alla mente. Strofina le labbra tra se <Shizuka ti ha chiesto di fare la stessa cosa con me, vero?> conosce già la risposta ma necessita di sentire il punto di vista del genetista, di qualcuno esterno che ha solo da guadagnare da una cosa simile, scavare nella sua memoria per permettere ai ricordi di riaffiorare con forza e potenza <Ti puoi rigirare Shinsei come vuoi, volendo puoi fargli vedere qualcosa di falso? Se comandi tu il gioco, non dovrebbe essere difficile, o sbaglio?> un maestro delle illusioni può farlo? Non lo sa, confida nella positività di tale risposta, nonostante ciò la conferma deve sopraggiungere dal diretto interessato. Braccia incrociate, capo chino al pavimento, labbra serrate nel cercare di comprendere il miglior piano d'azione possibile <Possiamo dirgli che se il clan Uchiha venisse a scoprire dei geni presenti nel suo corpo, cercherebbero di ucciderlo e di conseguenza, privandolo di ciò avrebbe salva la vita> breve pausa <Se mi chiedesse perchè voglio aiutarlo, potrei banalmente dirgli che non lo faccio per lui quanto per Sango, non voglio vederla soffrire per la sua morte> una spiegazione, secondo il bianco, abbastanza logica da poter reggere <Non saprà di te, il sangue mi è arrivato tramite Shizuka la quale l'ha ottenuto da un certo Matono. Nel peggiore dei casi, sarà costui ad andarci di mezzo> concludendo la disamina del piano <Cosa ne pensi?>. [C On][Stessi tag] <Non sei molto attento.> Ribatte all'altro, dondolandosi ulteriormente su quella sedia, aiutandosi tramite una lieve spinta del pié manco al suolo. Sembra non voler assolutamente smettere, come se tal movenza possa aiutarlo in qualche modo a pensare - a riflettere. <Era - o è, questo non è ancora chiaro - un genetista di Oto.> Specifica, non sapendo però effettivamente altro in merito alla faccenda. <Sto condividendo queste informazioni con te soltanto perché mi fido del giudizio di Shizuka.> Lo sottolinea, sia mai che tenda a dimenticarsi di qualcosa d'ovvio come questo favore. Gli rivolge esclusivamente un'occhiata di sottecchi, niente di più e niente di meno, tanto per fare comprendere all'altrui figura che sta collaborando - ma niente più di questo. <Sto aspettando il mio pagamento.> Scrollando le spalle con un lieve fastidio malcelato che rischia di farlo esplodere quanto meno se l'aspetta. Non tollera quell'incompetenza. Gliele farà scontare tutte - una ad una. <Me l'ha chiesto. Le ho risposto che posso farlo e che non ti tratterò come cavia. Alla fine della fiera, si tratta meramente d'un favore che, prima o poi, contraccambierai.> No, non è una domanda tanto meno una richiesta. E' l'ovvietà assoluta d'un accordo con un malvivente che vive in questo modo ormai da decenni e che non potrà mai cambiare. Non che lo voglia, tra l'altro. <Sì, posso. Tutto sta nel farglielo credere. Cosa intendi con ciò?> Cosa vuole che gli faccia vedere? In che modo intende manipolarlo? L'idea che, successivamente, proviene dalla voce di Kan lo lascia per qualche istante in silenzio - interdetto. Può davvero funzionare? <Perché ormai accettano solo Uchiha puri> Ragiona ad alta voce, provando a dare una maggiore credibilità al contesto. <e lui è un difetto di fabbrica.> E sposta l'attenzione sul Sumi, massaggiandosi distrattamente il cuoio capelluto con la mano poggiata contro la guancia, infilando le dita tra le ciocche cremisi e tirandole appena. <Ti chiederà come fai ad avere queste informazioni. Invero, potremmo giocarcela meglio. Il gene crea un difetto a livello genetico, un difetto che potrebbe causare non pochi problemi al suo futuro che si traduce in: giorni contati. E' più veritiero e non vengono coinvolti terzi che potrebbero ribattere alla tua affermazione: tipo gli Uchiha, quelli veri.> Sottintendendo indirettamente come Shinsei, per l'appunto, non lo sia. Sì, quella solita vena razzista del demone che gli fa al contempo credere d'essere il migliore del mondo e che non esista clan più potente dei Kokketsu. La solita tiritera. <Inoltre, c'è da stabilire quanto possa aver inciso questo gene sul DNA del nascituro. Ti trovi? Gioca sulle sue debolezze. Gioca in modo che soltanto tu possa dargli le risposte che cerca e che dovrà fidarsi, perché l'unico altro genetista che potrebbe accontentarlo sono io.> E ghigna, tronfio, sinistro. Tremendamente malevolo. [ Chk On ] [Lab] Borbotta parole incomprensibili a quel ribattimento senza porvi troppo l'accento, preferendo concentrarsi sulle future spiegazioni <Mh? Era? E'?> ad alta voce, interrogandosi sull'uso di quei verbi, sul modo di porsi della faccenda <Non sai se sia vivo o morto?> specifica al suo posto, unico modo per interpretare quel tipo di frase. Innalza il sopracciglio, il sinistro questa volta andando a scrutare la figura del Kokketsu, preso alla sprovvista da tale verbo <Coincidenza, io ti coinvolgo per lo stesso motivo> Shizuka, a quanto pare, possiede la medesima influenza su entrambi anche se in nature diverse. Incredibile come la piccolina sia in grado di compiere l'impossibile con la propria innocente semplicità, un segreto da apprendere e sfruttare in futuro, non si sa mai in quali situazioni la vita va a porti. Tace sulla questione pagamento, poco gli importa, dopotutto l'importante viene dopo riguardante se stesso, la propria convinzione; storce visibilmente il naso <Contraccambiare? Non sono venuto a chiedertelo, non ho intenzione di chiedere favori di questo peso a te, il prezzo sarebbe troppo alto> può solo immaginare cosa egli possa chiedere. Necessita di riflettere, ponderare bene la richiesta, comprendere cosa possa effettivamente richiedere in cambio <D'altro canto...ci devo pensare> non esplica il pensiero pervenuto, tace al momento, privo di sicurezza alcuna non può esporsi in quella maniera così diretta. Inspira, espira, prende ossigeno riempiendo i polmoni <Intendo che non deve sapere la vera verità ma solo ciò che conviene lui sappia. In questo modo il vantaggio sarà maggiore e possiamo sfruttarlo al momento opportuno> deglutendo <Non abbiamo idea di quali segreti si celino nel suo sangue e nella sua memoria ma metterlo al corrente lo renderebbe consapevole e più forte mentre agendo così, i più forti saremmo noi> tutto per fini scientifici. Shinsei sta dimostrando di essere prezioso, quel gene, quel sangue nel di lui corpo rende il ragazzo prelibato, da non lasciarselo scappare. Espone il proprio piano con delle modifiche apportate dal genetista, meno truculente eppure efficaci <Sei il suo strizzacervelli, dimmi tu come faccio ad averle> ghigno diviene manifesto <Di certo non intendo mettere in mezzo Shizuka> escludendo a priori il coinvolgimento di lei in quella storia <Però si, i giorni contati possono fare al caso nostro e...> arresta il verbo nel momento in cui il bambino è tirato in mezzo, sfruttare quella debolezza come leva per convincerlo <Giusto, se il bambino è in pericolo dovrà per forza venirmi incontro ma serve una prova> volgendo le dorate sul volto del chunin <Devo provargli che gli sto dicendo il vero e non è tutta una mia invenzione> eppure la prova è a lui sconosciuta. [C On][Stessi tag] Si limita a scuotere la testa innanzi alla richiesta altrui di spiegazioni in merito all'affermazione riguardante Ona. Non sa se è vivo o s'è morto. D'altronde, Kan non è molto attento e, a giudicare dalle domande che gli sta rivolgendo, sta diventando davvero un dato di fatto! Si lascia scappare una piccola risatina di sottofondo, scuotendo mestamente il capo - rassegnato. <Le mie condizioni sono le solite. Se vuoi il mio aiuto, c'è comunque qualcosa da dare in cambio.> L'accordo con Shizuka era il non trattarlo da cavia, no? Anche la piccola rossa dovrebbe aver capito come ragiona il demone. Per tale ragione, avrebbe dovuto specificare meglio i termini del loro accordo. Agita distrattamente la mano in aria quando questi dice di volerci pensare, lasciando andare alla deriva il discorso. D'altro canto, non deve costringerlo - l'ha promesso ad una Kokketsu e al sangue non può dire di no. Solleva un sopracciglio quando Kan asserisce di non avere prove dalla sua parte. Sorpreso dall'affermazione altrui, dalla semplicità e dall'ingenuità del Sumi, il demone fissa l'interlocutore come se s'aspettasse chissà cosa da questi. <Cazzo, ma devo dirti tutto io?! FALSIFICA-I-DOCUMENTI!> Scandisce, allargando le braccia verso l'esterno, teatrale, raddrizzando il capo. Non ci crede che ha dovuto dirglielo davvero. <E' illegale, sì, lo so. Ma qualcun altro è informato che stai usando la strumentazione per un'analisi esterna?> Domanda, anche perché tutte quelle analisi sarebbero dovute essere stilate e raggruppate in appositi documenti, facendo in modo che chi di dovere le abbia sempre a portata di mano e che sia aggiornato circa quel che vien commesso sotto il suo naso. <Quindi, fregatene. Falsifica i documenti. Lui non se ne accorgerà perché non è un genetista, altrimenti se ne sarebbe reso conto da solo e non avrebbe chiesto a te.> Hanno il coltello dalla parte del manico. Questo è quanto. E devono sfruttarlo finché la situazione volge a loro favore, senza lasciarsi scappare opportunità alcuna. [ Chk On ] [Lab] Solleva la parte destra delle labbra, un mesto sorriso <Lo so, per questo sono restio. Cosa vorresti in cambio? Non dirmi che lo saprò in futuro o cazzate del genere, adesso, cosa chiederesti? Non posso indebitarmi alla cieca> deve sapere le condizioni, cosa egli vuole per poter valutare al meglio. Comprende le buone azioni di Shizuka ma del Kokketsu non si fida e non ha intenzione di fidarsi e chissà se la Kokketsu ne è al corrente di tutto ciò. Un dato da scoprire a tempo debito, per adesso limita se stesso alle mere parole, non andando oltre ne azzardando chissà quali ipotesi e sono proprio esse a venire ancor meno quando la soluzione giunge da Rasetsu al discorso prove. Sgrana le dorate, mancina sollevata per carezzare la fronte, strofinarla appena alla sola idea di compiere qualcosa di illegale, specie in quel modo. Ha qualcosa da guadagnarci ma è sufficiente per spingerlo a tanto? Se venisse scoperto potrebbe dire addio alla propria carriera, allo stesso tempo ha promesso di fare qualunque cosa pur di guadagnare la fiducia dell'uomo e spiarlo ancor più da vicino <Sai, sei tu il criminale tra noi due> la fa semplice, pensare a soluzioni di quel tipo <Non che io sappia, le uniche persone a conoscenza di questo siete tu e Shizuka tra le mie conoscenze> non avendo parlato con nessuno, la diffusione delle informazioni è difficile. Forse ha una possibilità di farla franca seppur debba ponderare il tutto nei minimi dettagli. Inspira, espira ancora annuendo al dire successivo <Preparerò dei documenti che attestino la veridicità delle mie parole. Shinsei risulterà in fin di vita con morte pronosticata entro un anno> un tempo molto generoso per rendere il tutto più credibile, specialmente per via del fattore psicologico del non poter vedere suo figlio crescere o altro. Stacca il fondoschiena dalla scrivania avanzando per la stanza fino alla propria postazione pc, si siede sullo sgabello cominciando a scrivere, creare il documento di futura morte ai danni del povero taijutser. Chissà dove porterà tutto ciò e quali potrebbero essere le conseguenze. [END]
Giocata del 01/02/2022 dalle 22:26 alle 22:28 nella chat "Ospedale [Kusa]"
Fa roteare per l'ennesima volta gli occhi verso l'alto - con Kan, gli succede piuttosto spesso. <Ho bisogno d'un aiuto per presentare un progetto ai Laboratori di Oto. Devo farmi assumere per conto terzi, ma per farlo devo dimostrare di valere qualcosa - e dato che valgo e anche tanto, ho soltanto bisogno d'un assistente che m'aiuti con una presentazione che non preveda cavie e roba poco ortodossa come mio solito.> Gesticola con la mancina, giusto per sottolineare l'ovvio palesato dalle sue parole. Si limita ad un lento espirare, aspettando che da parte sua possa giungere quanto meno una degna approvazione. <Non definirmi criminale come se fosse una cosa brutta.> Bofonchia, dondolandosi ulteriormente su quella sedia, le cui viti potrebbero anche iniziare senz'alcun problema a cigolare - non tanto perché egli sia pesante, riuscendo a raggiungere i sessanta chilogrammi soltanto da bagnato. Gli schiocca un'occhiataccia di sottecchi, prima d'ascoltare l'argomentazione che segue, stringendosi conseguentemente nelle spalle. Pare accettare la proposta del demone, quindi quest'ultimo non può che ritenersi soddisfatto. <Nyahahahahah!> Una risata ne sconquassa le membra mentre s'alza dalla sua seduta poc'anzi menzionata con tutto l'intento d'abbandonare il laboratorio. Hanno preso finalmente una decisione che non pare aver dei rischi direttamente su loro due, se non per mano di Shinsei e Matono che comunque devono dapprima scoprire quel ch'è accaduto - ammesso ciò avvenga. Andrà a prendere un caffè come quello che il Sumi non gli ha voluto concedere neanche per errore all'inizio della loro giornata lavorativa assieme. Alla faccia sua, ovviamente. Sempre. [ Exit ]