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Mi serve un fabbro + Lavorazioen Kunai

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Giocata di Lavoro

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con Sango, Iara

20:41 Iara:
  [Interno Fabbro] Altra serata tranquilla quella che che sta passando soprala zona Otina, con una Iara, che come spesso accade a quest'ora ancora lavoro per commissioni, oppure anche per se. Questa sera, lavora per se, volendosi creare dei Kunai, in previsioni delle missioni avvenire, con le quali deve arrivare ben equipaggiata. <Gli stampi dovrebbero esseri li..> Dice tra se e se, mentre abbandona la forgia per qualche istante, andando a guardare su un apposita piastra dove quest'ultimi sono stati messi e preparati dal fabbro in precedenza. <Bene, dovrò omprargli la colazione domani> farà una risata leggera, mentre si sposta verso una scansia li vicino, dove vi sono i vari pezzi di metallo da poter scegliere. La giovane però, prima di cominciare, va a darsi una sistemata, la quale prevede, legarsi i capelli neri con un elastico a coda di cavallo, in maniera che non gli diano fastidio, assicurarsi che il suo vestiario che non è altro che quele tattico da allenamento sia inordine e non abbia fastidi. Solamente dopo queste procedue, andrà a mettersi il grembiule, fatto in cuoio duro, legandolo in modo che gli stia aderente ma che non gli procuri fastidio, e poi i linghi guanti che servono per proteggere mani polsi e un poco di vambracci da eventuali schizzi che però non dovrebbero esserci. Una volta che si è preparata, andrà a prendere dei pezzi di metallo, andando a portarli sopra un bacone da lavoro, mettendoli dentro un cestello se così vogliamo chiamarlo, resistente alle alte temperature, che serve proprio per fondere i metalli una volta che sarà messo dentro un fornelletto. L'operazione viene fatta con tutta calma, in fondo ha fretta. I gesti sono delicati ma precisi, ed una volta che il cestello carico sarà stato posizionato dentro il fornetto, la giovane, andrà ad accendere la fiamma dentro quest'ultimo, in modo che con il suo calore possa fondere il metallo e prepararlo per essere colato dentro lo stampo, in modo che prenda la forma dei Kunai che a lei servono.

20:52 Sango:
 Il passo è notevolmente lento, cammina si, ma pare non esser propriamente lì, mentalmente parlando. La mente è ottenebrata da altro, da informazioni da cercare, da atti da perseguire, dal voler uscire fuori da quelle mura senza morirci. Troppe incognite, e anche si, le servono alleati, ciò comporta il dover fare un passo indietro, e quando mai lei ha fatto un passo indietro? No, sempre passi avanti, quelli che la porteranno tra le strade di Otogakure. Le serviva un certo Uchiha di sua conoscenza, ma nemmeno oggi è riuscita a trovarlo. Il cellulare difatti è rimasto chiuso, fermo al proprio fianco, senza esser toccato. Non sono cose di cui si può parlare ad un telefono, ne tantomeno per messaggio. Ma i passi la porteranno invece verso una nuova via, qualcosa che non penserebbe di trovare proprio lì, una sorta di bottega con una specie di vetrina colma di armi e armature di prova, alcune ancora in vendita probabilmente. Il corpo si ferma lentamente, pianta i sandali ninja al cospetto dell'entrata, la mano sinistra scivola per un attimo all'elsa della propria katana ancora senza anima, ancora senza nome, ancora lì come una comune katana. < pensavo fossero solo a Kiri > un mormorio basso, le labbra si schiudono per pochi attimi prima di tornare a celare il calore dentro di sè. Avanzerebbe, la stessa mano scivolare in avanti verso la porta nonostante l'ora tarda cercando di spingerla per potersi addentrare in un nuovo loco. < buonasera > chi o cosa vedrà per iniziare potrà dircelo la stessa giovane Iara, la stessa giovane che potrà vedere la chunin dal rosso crine farsi spazio all'interno di quella che par essere una fucina vera e propria. Indossa vesti larghe, una cappa nera in verità che coprirà quasi completamente il proprio fisico. Il collo del manto scuro è sollevato fino a coprire le morbide gemelle, le maniche scivolano fino alle mani dalle quali si snudano lee dita, le unghie laccate in nero lucido. La stoffa nera giunge anche alle caviglie, solo i sandali son visibili. Nessuna arma al di fuori della katana, nessun coprifronte a distinguerla, solo il rosso crine che scivola come una cascata di sangue sulla schiena, e l'azzurro chiaro a osservarsi intorno. [chakra on][equip: katana]

21:06 Iara:
  [Interno Fabbro] Quello che la Ishiba potrà vedere una volta entrata, è un classico negozio di armi ninja. Attorno a lei, sulle pareti a destra e a sinistra, ci sono vetrine basse, dove sono messe in esposizioni, armi di vario genere, dagli shuriken più classici a quelli speciali, ai Kunai normali a quelli a tre punte. O almeno nella piccola esposizione che vi è sulla destra, mentre sulla sinistra, si possono vedere esposti, i fuuma shuriken, o gli shuriken giganti ed altre armi speciali, riguardanti sempre quel modello. Sulla parte a muro invece, ci sono esposte armature, sia leggere che pesanti, dallo stampo classico, a quello più moderno, con o senza decorazioni di vario tipo. Dalla meno costosa alla più costosa. Senza dimenticarmi, delle armi come Katane, archi insomma non manca nulla, ma tutto è stato messo in esposizione con ordine e armonia, non vi è nulla che possa risultare fuori posto. Si vede che vi è una mano femminile. <mmh?> una leggera smorfia quella della giovane, che andrà a voltarsi quando sentirà il saluto della giovane ishiba, alla quale farà un leggero sorriso, mentre la guarda con i suoi occhi neri. <Buonasera a voi Signorina> cordiale come sempre nei modi <Come posso aiutarla?> Domanderà, facendo qualche passo avanti, avendo il reparto lavorativo, poco vicino al bancone delle vendite. Vecchio stampo insomma, come impostazione e concepimento di quel luogo, che non è suo, ma dove è solo un aiutante per il momento. Guada poi verso l'orologio, tenendo il tempo di quanto sia dentro il metallo a fondere, e nell'attesa di una risposta dell'altra, andrà delicatamente a poggiare entrambe le mani sul ligneo bancone, con sguardo stanco certo, ma calmo e tranquillo, studiando la figura dell'altra, che un poco la incuriosisce, ma senza diventar pesante, non vuole certe infastidire una nuova e potenziale cliente <Serve qualcosa in particolare, signorina?> Pone poi quest'ultima domanda, la voce è sempre morbida e ben disposta, un po perchè è dietro al bancone, un po perchè è proprio lei ad essere così.

21:29 Sango:
 Lo sguardo corre immediato attorno a sè, osservando ciò che la circonda. Varie armi, tante di differente tipologia, dai kunai semplici alle armi più variegate che sostano silenti ai lati di un bancone più grande, il divisorio che sembra dividere per l'appunto la parte già lavorata da quella che deve esser lavorata. Il rumore del fuoco caldo crepita nell'aria, il silenzio interrotto solo dai movimenti di colei che sembra stia lavorando. E a lei che si volgeranno le iridi nel vederla girarsi, i passi che andranno lentamente a posizionarla al centro di quella stanza nemmeno troppo grande . Non parla al momento, lascia che il silenzio rimanga ferreo in lei, ma alla fine andrà a schiuder le labbra anche lei < non pensavo che ci fossero fabbri in questa zona della città > mormora, l'aria nettamente è più calda li dentro rispetto al gelido inverno che vige fuori , li ove i monti ardenti li hanno portati ad un clima totalmente differente rispetto ai loro veri villaggi < di solito li trovo a Kirigakure > la patria se vogliamo definirla così, dei fabbri e degli armamenti. Un vecchio vezzo che risalta ancora nella nebbia insanguinata. < in realtà non saprei..> avanzerebbe fino al bancone, osservando sempre la giovane con calma, non v'è paura ne arroganza nel parlarle < ci sarebbero due cose in effetti che mi potrebbero esser utili > la sinistra, lentamente, andrebbe a scivolare al fianco medesimo, la mano sull'elsa andrà a prender la propria katana sguainandola con lentezza per non rompere nulla. Non ha alcun peso per lei, la maneggia agilmente per posarla direttamente sul bancone per farla vedere < è una semplice katana, posso utilizzarla abbastanza bene > lei dopotutto di armi ne sa davvero poco < ma vorrei averne una che sia perfetta per me , su misura , e magari con un pò di resistenza in più > snocciola le proprie intenzioni, le proprie voglie e desideri che rispecchino una lama degna di esser chiamata tale < potete aiutarmi? > tace infine, lasciando all'altra la possibilità di vedere quell'arma, di osservarla, studiarla se volesse. [chakra on][equip: katana]

21:45 Iara:
  [Interno Fabbro] Osserva l'altra con fare attento, la guarda e la studia, dando sempre un occhio all'orologio. <Non so se altre zone ne siano sprovviste, però diciamo che avere una bottega ad Oto, almeno per me, è stata la mia fortuna> Asserisce la giovane, mentre si muove ora, verso il fornetto, e la rossa potrà vederla senza troppi problemi. Aprirà quest'ultimo da sopra, con attenzione, aiutandosi con un gancio apposta, andando quindi a dare un occhio al metallo, che ormai è fuso e pronte ad esser colato. <Arrivo subito a vedere la sua Katana signorina, nel frattempo mi dica anche la seconda cosa> Garbata nel tono, mentre prende un altro gancio ancora, più articolato questa volta. Spegne la fiamma dentro il fornetto, e andrà ad afferrare quel contenitore appositio dove si trova il metallo fuso. Con attenzione lo porta verso gli stampi, lo pogia a terra e ne va a togliere i residui che non devono essere colati, gettandoli in un apposito contenitore, prima di rialzarsi in posizione eretta, pronta a colare. Entrambe le mani, prendono con forza quellos trano gancio, lo alzano e con esse si alza anche il contenitore, che da un lato ha una forma a becco, larga e corta, che serve proprio per colare il metallo fuso dentro agli stampi ed è quello che fa, con calma, perchè serve calma in questo momento. Il metallo cola, denso e argenteo, rovente, e al contatto con quella speciale terra rossa, da origine ad alcune fiamme, che sono del tutto normali per la giovane, e che rimangono comunque cosa da poco. <Dovrebbe bastare..> dice tra se e se, mentre finito di colare il metallo su di uno stampo, passa a quello successivo ed anche all'ultimo se per questo. Come prima, con attenzione fa si che il metallo fuso coli dentro all'apertura apposita dello stampo, sino a quando non sarà riempito a sufficienza ed il metallo fuso sarà finito dentro quel contenitore. <...> Un sospiro, prima di tornare a muoversi con quel lungo gancio che regge quel contenitore incandescente che viene riposto dentro il fornetto ormai spento, e solo quando sarà sicura che potrà lasciarlo, andrà a sganciarlo dal gancio e quest'ultimo sarà messo al proprio posto per il momento <Mi scusi, ma non potevo aspettare per colare> Dirà verso l'ishiba, una volta tornata verso il bancone, andando quindi ad addocchiare la Katana, con calma, senza però toccarla < cosa intende per perfetta per lei signorina?> Domanda, guardandola e alternando lo sguardo tra la giovane dai rossi capelli e la Katana , poggiata sul bancone. <Farla più resistente, non credo sia un problema, ma dovrebbe darmi qualche informazione in più rispetto ai due punti precedenti all'ultimo, se per lei non è un problema> Detto questo, tornerà silente la giovane, lasciando che sia l'altra a prender parola per il momento.

21:55 Sango:
 La osserva da poco lontano, in silenzio mentre attende quello che sarebbe il suo turno, di certo fuori da un orario normale di servizio qualunque, in una fucina qualunque, le avrebbe trovate forse chiuse a quell'ora tarda ormai. Non pare aver fretta, non si lascerà però nemmeno sfuggire alcun movimento dell'altra, dalla colatura agli stampini, ogni sua mossa viene osservata dall'azzurro imperituro. Le mani sostano sulla lama stessa, non si taglia, non ne ha ragione, ma l'accarezza quasi come fosse un gatto, le sottili dita a vedere delle decorazioni impossibili < la seconda cosa sarebbe un armatura resistente, ma anche leggera. Che non serva della forza per trascinarla, e che non mi limiti i movimenti > qualcosa che le calzi a pennello e che la aiuti, non che la disturbi durante un eventuale combattimento insomma < dovendo combattere a corto raggio la libertà è la cosa che più mi preme, ma anche non avere ferite > qualcosa che la aiuti a proteggersi insomma, qualcosa che non sia d'impedimento allo stesso tempo. Lo sguardo corre di nuovo alla katana, la fissa intensamente < non la sento mia > confessa quello che ha provato in qualsiasi modo a fare, sentire quella sua arma come una compagna . Solleva lo sguardo a lei, titubante per qualche attimo, eppure è li per un motivo ben preciso, no? < non è perfettamente bilanciata per chi non ha molta forza come me > ecco perchè fatica anche solo a combatterci seriamente, per la paura di non aver la forza necessaria a brandire un arma migliore, più pesante. < voglio che sia l'estensione del mio braccio, che non si rompa facilmente. E che..sia forte > che strana richiesta la sua eh? E ne parla quasi come avesse un anima quella lama, e per lei, per quello che un tempo le fu insegnato, lo è in qualche modo < una lama nera, un'elsa bianca.> che torni anche a lei una parte di Akendo, che sia dunque lo Yin a tornare per prima alle sue mani, che possa portare ancora in vita concetti ormai decaduti da chi non ha saputo ascoltare, e da chi non ha potuto.< sarebbe possibile? > se in passato è stata già fatta, perchè non adesso ancora? [chakra on][equip:katana]

22:19 Iara:
  [Interno Fabbro] Ascolta il dire dell'altra con attenzione, non vuole perdersi nulla di quel discorso, anzi, vuole poter apprendere ogni dettaglio e immaginarsi già quell'arma nella sua mente, come l'armatura che gli viene chiesta. Questo gli permette di facilitarsi il lavoro, di poter aiutare chi sta dall'altra parte del bancone in modo migliore per essere esatti. <Per l'armatura leggera non ci sono problemi> Afferma verso l'altra, mentre va a otgliersi i guanti protettivi e va a posarli li di fianco a lei nel bancone interno <Strati di cuoio pesante, rinforzati con leggere lamine di acciaio nei punti giusti, permetteranno all'armatura di essere resistente ma leggera, che si adatti a scontri ravvicinati> sorride nel dire ciò, ma è un riso serio, di chi ha inziato a capirci veramenter qqualcosa <Per qanto riguarda l'armatura, vuole un armatura che ricordi più lo stile tradizionale o moderno?> Domanderà indicando le due armature che sono esposte vicino nella vetrina in alto, alla destra della Ishiba <e ci vuole alcune decorazioni, oppure la vuole neutra?> Domande che pone, domande importanti per lo svolgimento del lavoro da parte della giovane Uchiha, che sembra aver ingrato, e che ringrazia di questa cliente. <Per quanto riguarda la Katana, forgiarne una nuova richiederà del tempo, ma è qualcosa di fattibile> Spiega, osservando quella che l'altra a poggiata in mano. <Per la Katana mi farò sicuramente aiutare dal mastro fabbro, e vedrà verrà sicuramente come da lei richiesta> dice la verità in fondo la giovane, che per il momento, osserva l'altra con fare attento, prima di spostare los guardo verso l'orologio, ma non è ancora ora di smontare gli stampi, vuole essere sicura che il metallo si sia raffreddato per bene. <Il metallo della Katana sarà fatto come nella tradizione, alternando strati di ferro acciaioso con percentuali di carbonio, in modo che la lama presenti massima resistenza ma anche la massima della flessibilità> Si volta poi, e allunga un braccio, andando a prendere un pezzo di legno, un quadrotto di scarto sembrerebbe, che è dentro uno scatolone, poggiandolo vicino alla Katana della giovane e che si presenta essere di un colore bianco crema. <Questo legno è il più bianco che abbiamo e non deve essere verniciato o tinto in alcun modo. Si chiama Abete bianco, però è un legno che non resiste molto agli urti, e va trattato spesso in quanto non tiene bene i trattamenti, mentrese vuole un altro tipo di legno più resistente e più duro, dovrò tinteggiarlo di bianco> Insomma, gli da un poco di specifiche alla giovane, cercando di capire quale sia la sua preferenza <Mi dica lei signorina> Un sorriso, dolce, naturale, sincero viene portato all'Ishiba <Vuole alcune decorazioni sull'impugnatura della Katana?> Domanda in fine, inziando a segnarsi tutto su di un blocchetto di carta, con una penna.

22:48 Sango:
 Snocciola le informazioni principali, quelle che può dare, ma starà all'altra invece donarle spiegazioni più tecniche, di quelle che le faranno comprendere davvero a cosa potersi ispirare, i materiali, la libertà di movimento che vorrebbe avere. La spiegazione non tarda ad arrivare, la ascolta con molta attenzione, finchè non giunge una domanda < moderna > suggerisce notando le armature in vetrina < nera se possibile.. ha una foglio e una penna? Posso provare a disegnarle una bozza alla quale ispirarsi > rendendo forse più agevole quel lavoro, no? Che siano decorazioni o altro, attenderebbe dunque foglio e penna, sempre che li avesse avuti, per disegnare una bozza di quello a cui sta pensando. Un'armatura leggera, che sia quanto più aderente al corpo insomma, che si adatti ad ogni movimento poi ci penserà colei che più ne sa insomma. < magari queste strisce..rosse > aggiunge infine mostrando il disegno. Passano poi a qualcos'altro, alla katana, la parte più importante che le serve in quel momento , quella a cui pone maggiore attenzione. Ne sente la spiegazione del metallo, di come possano migliorarne la resa, e anche il legno bianco che però diviene un punto estremamente debole < no, vorrei che anche l'elsa fosse resistente, sia mai che mi serva per colpire..> cosa che ha già fatto con la propria con non pochi problemi, sta ancora imparando, anche lei , ad usare quelle armi. < come decorazione preferirei una tigre > sorride, mesta a quel pensiero, mentre le mani andranno ad aprire lentamente il mantello che porta. < so che vi servono le mie misure..> ecco perchè andrà a liberarsi di quella cappa nera, poggiandola di fianco alla katana in questione. Indossa una maglia scura a maniche corte, e un paio di pantaloncini che giungono a metà cosce, del medesimo colore. Sotto la maglia si snuda la pelle pallida, coperta malamente da una maglia a rete che si congiungerà con i polsi a tenerla. Si libera ovviamente anche della parte sinistra che regge solitamente la propria arma. Rimane in attesa dunque che le vengano prese le misure, quello almeno lo ricorda bene e l'ha visto un paio di volte. < non vi ho nemmeno chiesto come vi chiamate > potrebbe farne a meno, ma se può davvero fabbricarle tali armi e armature, di certo sarà qualcuno di cui non dimenticarsi. [chakra on][equip:katana][armatura senza mantello e ciondolo al centro: https://i.pinimg.com/564x/7c/af/3c/7caf3caa9c717d31a93a85c4695b0514.jpg]

23:14 Iara:
 <Il mio nome è Iara Uchiha> discende dal Clan Uchiha la giovane, ma ancora non è stata accettata all'interno del clan come Shinobi e come membro di quest'ultima. Prende appunti nel frattempo, e passa un blocchetto ed una penna pure alla giovane, che sembra disegnare quella che è l'armatura che vuole. <Le strisce rosse non sono un problema, quelle sono mere decorazioni, che si possono fare senza alcun problema> Queste le parole che rivolge con calma ed educazione verso Sango, dopo che le avrà mostrato la bozza del disegno che ha fatto su quel foglietto di carta. <Non ci sono problemi, ci vorrò magari qualche girono di più per quanto riguarda la decorazione, ma la lavorazione dell'armatura non creerà alcun problema> andando quindi a sorridergli, confermando quanto ha detto. <Per quanto riguarda invece il legno da scegliere per l'impugnatura della Katana, ne parlerò sicuramente con il mastro Fabbro che saprà scegliere un legno adatta alle sue esigenze signorina>Il sorriso torna ancora una volta, quando la sente disposta a farsi prendere le misure. Prende un metro da sarta che ha dentro un cassetto che si trova appena sotto il bancone, esce da quest'ultimo e si pone davanti alla figura di Sango <Gambe unite e braccia aperte per favore> un altro lieve sorriso sarà portato, e se l'altra si metterà in posa, andrà a prendere le misure che gli servono, segnandosele sul blocchetto che ha nel bancone, sino al momento di rimanerci avendo finito di prenderle, dopo una decina buona di minuti. <Ed anche le misure sono state prese, la ringrazio per la disponibilità <dirà poi, andando a riprendere i guanti e infilarseli <Un momento e torno signorina> L'avverte, andando poi verso gli stampi, dove ormai il metallo si sarà sicuramente raffreddato, e andando a togliere la terra da quest'ultimi, con una palettina, fino a quando non vedrà quei kunai grezzi.. <Vediamo di farvi diventare utili e belli> dirà questo sottovoce la giovane, andando a prendere con una lunga pinza quest'ultimi e tirandoli fuori dallos tampo, li andrà ad immergere nell'olio che si trova dentro un contenitore d'acciaio, per farli finire di raffreddare, e questa operazione la farà per entrambi gli stampi, usando due pinze differenti. Non ci vorrà molto in realtà, ed una volta fatto questo passaggio, i Kunai saranno messi sopra il bancone da lavoro, dove comincia a lavorarli, andando in primis a togliere l'eccedenze di metallo che li tengono uniti. <Credo che per i due ordini della Katana e dell'armatura ci siam dette tutte le specifiche> Dirà verso l'altra, ormai tornata a lavorare, vicino al bancone principale <Per il prezzo, direi che ci aggiriamo attorno ai 1000 - 1100 Ryo per entrambi i pezzi> lo dice con tranquillità, in fondo è un prezzo più che onesto <Se per lei va bene, di meno sarà difficile che riesca a farle signorina> ammette

23:33 Sango:
 Apprende il nome della giovane, il sopracciglio che si solleva di poco , sorpresa che si tinge sul proprio viso < dunque abbiamo un altra discendente di Kioshi Uchiha > non si fa remore a pronunciare quel nome come se lo conoscesse di persona, ed in effetti è proprio così < ho conosciuto il tuo clan molto bene dieci anni fa, ho un grande rispetto per loro e per i loro membri > un rispetto che di riflesso invaderà la giovane < chiamatemi Sango Ishiba > anche per lei vi è dell'orgoglio a pronunciare il proprio cognome, uno sfarfallio vi è nella voce, una vibrazione interiore che la rende quasi gioia. < sono sicura che riuscirete a fare ciò che desidero > la prima ,l'armatura, prevede quanta più estetica che altro, ma la seconda la impegna non poco. Avere una katana nuova, con una lama nera e un'impugnatura bianca ma quella di una tigre. Un rimando al vecchio ma anche alla propria natura, quella che sta cercando di riprendere, riavere, recuperare. Si sposterà in modo da permetterle di prendere le misure adatte, allargando le braccia e chiudendo le gambe, restando ferma in tutto il momento in cui verranno prese le proprie misure. < grazie a te > direbbe di rimando, ormai le misure son state prese, e quando la giovane Uchiha tornerà a fare i suoi doveri, a lei non toccherà altro che riprendere la cappa e rivestirsi. Il manto viene di nuovo chiuso, la fodera e la katana riportate ad un unico loco, il proprio fianco sinistro. Ode dunque il resto, il prezzo che le viene offerto per entrambi quegli oggetti, non farà nessuna smorfia, anzi < mi vanno più che bene, il denaro non è un problema > ammette < le serve un anticipo adesso? > propone lei stessa quel pagamento, ma di certo toccherà alla giovane chiedere se voglia o meno un anticipo a ciò che le farà. Trattare non è per lei, non quando si tratta di due oggetti che le saranno molto utili una volta uscita da quelle mura. < inoltre questo è il mio numero, nel caso vogliate avvisarmi che siano pronte entrambe, o una alla volta > su quello stesso biglietto ove ha lasciato il proprio disegno andrà a tracciare un numero di telefono, il proprio nome scritto subito sotto. < non mi sembra serva altro > hanno fatto tutto, hanno preso tutto, a lei toccherà solo attendere. [chakra on][equip: katana]

23:50 Iara:
 <In effetti abbiamo una discendente di Kioshi Uchiha, ed una discendente di Konon a quanto pare> Sorride verso l'altra, andando quindi a prendere una segna con un filo molto sottile ma molto resistente, fatto apposta per poter tagliare i metallo <Un anticipo mi farebbe comodo> Ammette con schiettezza verso l'altra <Dire della metà, cinquecento Ryo, se per voi Signorina, non è un problema> In fondo non aveva grandi finanze la giovane, e doveva pur pagare i materiali e tutto il resto, di sicuro a questa bottega non regalano nulla come a nessun altra. <Lasciate anche li il vostro numero, vi contatterò appena uno dei due articoli sarà pronto> Un sorriso si dipinge nel volto dell'Uchiha, andando quindi a muovere il braccio per poter dividere quei Kunai ancora grezzi dal metallo in eccesso, che poi dovrà sgrezzare ancora e fare una rifinitura e altri passaggi che serviranno sicuramente per rendere quei grezzi dei kunai con i contro fiocchi a tutti gli effetti. <No, credo ci siam dette tutto> darà forza alle parole dell'altra, facendo un breve sorrisetto. <Mi fa piacere che rispettiate il mio clan Sango-san> le parole suonano in modo sincero <Ma voi, siete al prima che conosco del clan Ishiba ad esser sincera> Non che conosca molti esponenti ditutti questi clan, anzi, ha inziato da poco a farsi conoscere e a vivere un poco di più la società di questo vollaggio, quindi avrà sicuramente tempo. <Prima che andiate, vorrei porvi una domanda Sango-San> Dirà verso quest'ultima, continuando a lavorare, senza fermarsi <Per voi Sango-San, cos'è la felicità?> domanderebbe così, a bruciapelo la giovane. Una domanda che non ha mai fatto a nessuno, ma che in questo momento si sente di porre alla giovane dai capelli rossi che sta li, davanti a lei.

00:00 Sango:
 La sorpresa non muta quando sente nominare anche Konan, ma solo un sorriso le farà, non vi è da aggiungere molto altro. Andrà a scivolare con la mano all'interno della cappa, estraendone un fuuda con dentro un pò di ryo in effetti. Andrebbe a far scivolare il chakra lungo il braccio, il polso, la mano e infine le dita che lo trattengono. Servirà poco chakra per far uscire il suo contenuto, 600 ryo in tutto < lascio tutto come anticipo allora > non avrebbe preso il resto lasciando poco più di quello richiesto, di certo non porta soldi con se con la consapevolezza di ciò che potrebbe farci. < perfetto > un segno con il capo, il segno di un saluto, ma prima di portarsi con tutta la schiena verso di lei e volgersi infine alla porta da ove è entrata, si fermerà < alcuni Uchiha mi hanno aiutato molto tempo fa, non posso che rispettarli > un rispetto che porta ancora con sè, silente alle volte, altre volte viene fuori passeggiando per quel quartiere, così diverso , così nuovo, ma è li l'anima del suono. < non siamo molti, un tempo eravamo molti di più, e viviamo principalmente al quartiere di Ame > una semplice quanto lineare spiegazione sul perchè siano così difficili da trovare, senza indugiare sulle verità celate che quel nuovo clan ha messo in atto. Non vi è più gloria, ne forza nei suoi membri, non in tutti almeno. Andrebbe quasi per andare via, davvero questa volta, ma di nuovo verrà interrotta da quella domanda. Parrebbe una domanda semplice a cui rispondere, ma le labbra non si schiudono. La osserva, lo sguardo indecifrabile, le labbra ritte prima che si schiudano < me lo son chiesta per molto tempo > v'è della difficoltà in quell'ammissione < adesso posso dirti che una parte d'essa è mia figlia > solo una parte, qualcosa che tiene come un piccolo gioiello dentro di sè pur di non farla spegnere. < ci rivedremo molto presto, attenderò una sua chiamata > un ultimo vero saluto, prima che giri i tacchi ed esca da quel posto. Si riversa in strada, il freddo che torna a pizzicarle la pelle pallida, e lo sguardo che punta lontano, alla propria di casa. [end]

Sango cammina per il Quartiere Otino, e nota la bottega del fabbro ancora aperta. Li dentro c'è Iara che si sta producendo dei Kunai per le missionifuture. La rossa entra e commissiona all'Uchiha una armatura leggera ed una Katana.