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Scorta al vecchio [ Missione D ]

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Missione di Livello D

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con Furaya, Koharu, Iara

19:42 Iara:
 Ed ecco che in fine cala la sera sul villaggio dell'ombra. Tra le sue strade affollate e non si muove anche la giovane Iara. Vestita con il completo da allenamento, che la vede indossare abiti in tessuto tattico, antistrappo e resistenti alla pioggia. Sulla coscia sinistra sono presenti delle bende nel quale sopra vi è allacciato il porta Kunai e Shuriken. Poggiato alla schiena e tenuto dalla cinta, che passa tra i passanti dei pantaloni vi è il porta oggetti. Nella parte superiore del corpo, è presente anche una felpa di colore nero, con cuciture rosse, che sembra essere nuova o meglio, in stato migliore rispetto agli abiti ch porta di solito, segno che il suo duro lavoro inizia a dar frutti. <Ma perchè piove sempre?> Si domanda, reggendo l'ombrello con la mano destra, in modo da proteggersi dall'acqua che cade giù dal cielo. Ormai è praticamente arrivata nel luogo d'incontro dove si svolgerà la missione, e approfittando del fatto di essere in anticipo, o almeno lei crede in questo momento, non vedendo nessun'altro shinobi li ad aspettare, va a trovare un posto al coperto, dove poter andare ad attivare il chakra. non ci metterà molto in effetti, lo sguardo va verso un porticato, e si muoverà li, andando a richiudere l'ombrello e poggiarlo sulla staccionata, per poi chiudere gli occhi in modo da potersi concentrare meglio, ed in simultanea, andrà a formare il mezzo sigillo della capra. Facendo questo, si concentrerà sulle proprie energie per poter concentrare il chakra, ed ecco che visualizza senza metterci troppo, sia una piccolina sfera bianca che rappresenta l'energia mentale, sia una rossa che rappresenta l'energia fisica. andrà a concentrarsi su quella mentale per prima, andando a farla crescere, pian piano e questo processo da vita allo scorrere sempre più veloce di pensieri, ricordi ed emozioni nella mente della giovane. Ricordi ed emozioni anche passate, che gli sembravano ormai dimenticati, sono ancora li a farsi presenti, per poter riempire quella sfera che cresce sempre di più sino a diventare una sfera, segno che è pronta. Passerà dunque alla sfera rossa, quella dell'energia fisica, e concentrandosi su questa, inizierà lentamente a sentire come un formicolio sui muscoli del corpo, prima in modo leggero e poi in modo sempre più crescente, che la prende in ogni muscolo del proprio corpo, con dei brividi che inziano a risalire lungo la schiena. Più si concentra e più al sfera rossa viene ingrandita più queste sensazioni si fanno vive e si possono percepire, più diventano forti, ma ormai è una cosa bituale per la giovane,che una volta che avrà entrambe le sfere pronte, andrà a spostarle al centro del proprio corpo, all'altezza dello stomaco. Una volta che arriveranno li sfere, andranno a toccarsi, inziando a sovrapporsi, ed inevitabilmente, inziando a mescolarsi, inziando a fondersi, dando così vita al processo di attivazione del chakra. Mentre le due si mescolano si fondono, le sensazione che prova la giovane Otina si fanno sempre maggiori, sino al punto massimo dove un forte brivido percorreràla spina d'orsale della giovane Shinobi, e la sfera, al centro del proprio corpo diventerà di un colore celeste chiaro, segno che se tutto fosse andato per il meglio, il chakra inzierebbe a scorrere in tutto il suo corpo, poichè attivo. Se la procedura avesse funzionato correttamente, ora la giovane potrà ben sentire il chakra che si muove e che scorre dentro di lei, attraversandogli tutto il corpo. Andrà a riaprire gli occhi, mostrando quelle pupille nere come l'oblio, e con calma, va anche a sciogliere il mezzo sigillo della capra, prima di riprendere l'ombrello in mano e fare un leggero sospiro, rimanendo in attesa degli due componenti della squadra per la missione. [Se Chakra 30/30]

19:48 Furaya:
 La richiesta di quest'oggi non sembra essere particolarmente difficoltosa. Devono soltanto portare un vecchio a casa dal cantiere. Si sa, i vecchi sono soliti soffermarsi più del dovuto innanzi ai cantieri per osservare i lavoratori - che cosa se ne facciano poi di quei ricordi, alla fin fine, non è stato ancora scoperto. Sta di fatto che quest'anziano è un appassionato di Haiku, le poesie corte tipiche dei tempi passati. E' quasi certa che passeranno gran parte della serata a sentir quest'ultimo elencarle, ma con l'impossibilità di capire cosa possano dire davvero - il vero significato celato dietro d'essi. Non conosce le due ragazze con le quali deve svolgere questa missione, tuttavia spera ardentemente che non siano dello stesso livello di Nana: il vecchio le basterà. E avanzerà pure! Si ferma in prossimità del luogo in cui il vecchio ha dato loro incontro, lanciando rapide occhiate nei dintorni per sincerarsi della presenza di tutti i partecipanti - nonché dell'uomo che dovranno scortare. <Siete qui per la missione?> Chiede ad alta voce, cercando d'adocchiare con la coda dell'occhio sia Iara che Koharu. Attorno alle gambe, calza un paio di pantaloni neri skinny, privi di ulteriori fori ad altezza delle ginocchia, così da restare quanto meno coperta e sobria. Una cintura in cuoio d'egual cromia e dalla fibbia argentata ne stringe l'indumento in vita, onde evitare che le scivoli o che si smuova, al cui fianco mancino viene agganciato un fodero contenente la sua fedelissima katana – l’unica rimasta. Attorno alla coscia destrorsa, poco sotto l’indumento citato, v’è anche posizionato una tasca porta kunai e shuriken avente al suo interno ben tre kunai. Sul gluteo posteriore dall’opposto lato, sempre agganciata alla cintura di cui sopra, prende posto un’ulteriore tasca porta oggetti avente al suo interno tonici di recupero Chakra e coagulanti, qualche fuda contenente dei tronchetti. Al polso mancino, nascosto dalla manica della camicia, vi ha posto un fuda esclusivo nel quale ha sigillato la frusta che, di recente, ha optato come arma a discapito di spade più grosse della propria figura che, al momento, non riesce neanche ad usare come vorrebbe. Ai piedi, calza un paio di stivaletti scuri, dalla suola spessa in gomma ed un tacco quadrato che la eleva per qualche altro centimetro. Sono piuttosto comodi invero, inoltre la slanciano quindi ha preso due piccioni con una fava. A coprire l'addome, invece, v'è un maglioncino bianco infilato nei pantaloni, cosicché sia anch'esso piuttosto aderente al corpo della giovane, dalle maniche lunghe ed il collo tondo. Per ultimo, ma non per importanza, un lungo kimono nero dai fiori ciliegio disseminati lungo tutta la tela - comprese le maniche che vanno ad allargarsi dal gomito in giù, nascondendone persino le mani - ne copre le spalle sin ad oltrepassare i glutei. Sul petto – sotto i vestiti – è stato posto un ulteriore fuda, al cui interno è invece sigillata la sua nuova arma: la spada di Chakra, ch’è in realtà soltanto un manico nel quale è possibile trasmettere il proprio Chakra. Tra i capelli rosei, incurante del tempo e della società attuale, splende il suo coprifronte raffigurante il simbolo di Konoha con tutti i relativi segni d’usura e di graffio. Un pendaglio raffigurante il ventaglio del Clan Uchiha è costantemente presente al collo della donna, mai rimosso per ragione alcuna. [ Chk On ][ Equipaggiamento: { Frusta } (Fuda Polso SX) – { Katana } (Fianco SX) – { 3 Kunai } (Tasca Porta Kunai e Shuriken – Coscia DX) – { 2 Tonici Curativi + 2 Tonici Recupero Chakra + 2 Fuda + 2 Tronchetti } (Tasca Portaoggetti Gluteo SX) – { Spada di Chakra } (Fuda sul petto) || Vestiario: { Guanti ninja – Vambracci – Schinieri } ]

20:11 Koharu:
  [Centro di Kage] Il ticchettio delle gocce a terra è intenso. La pioggia, come è solito in questo periodo, incombe su Kagegakure. Ormai, visti i dieci anni di vita della ragazza al villaggio, la piccola kusana è abituata e non ci fa neanche più caso. È passato qualche giorno da quando è stata convocata nella stanza del capo clan per la Prova e da quel giorno si sente più che mai una Otsutsuki e, soprattutto, è meno ansiosa e rancorosa verso gli altri (forse). La piccolina indossa dei leggins neri, che le fasciano le sue piccole gambe, mentre superiormente un vestito che le arriva fino a metà coscia color perla va a completare l’outfit. Il vestito ha delle maniche larghe, che le arrivano alla metà del palmo, mentre i folti capelli bianchi sono raccolti in una coda alta, e comunque la fine di essa le arriva quasi al fondo schiena. Attorno al braccio sinistro indossa il coprifronte di Kusa, avvolto con un nastro nero, mentre su una cintura di cuoio nera porta con sé il suo portaoggetti, con un tonico curativo in uno scomparto, un tonico per il chakra in un altro e oggettini vari per raccogliere i capelli e piccole cianfrusaglie nei due scomparti non utilizzati. Con degli stivaletti rigorosamente senza tacco neri, la piccola Koharu si avvicina ad un passo sostenuto ma sempre solenne verso il luogo di incontro per la sua seconda missione di livello D. Con la mano destra impugna un ombrellino bianco. Per chi la vede dall’esterno, la piccolina sembra quasi un fantasmino che si aggira per il villaggio. Trovato riparo sotto un porticato, ella va a chiudere un attimo l’ombrello e lo poggia a terra, con il manico rivolto verso l’alto. Le due mani vanno a congiungersi all’altezza del petto generoso della ragazza per comporre il sigillo della capra, mentre le maniche svolazzano un po’ e gli occhi si chiudono. Di fronte a sé vede la sagoma di una fiammella vuota, priva di energia. Allora ecco che la ragazza per prima cosa focalizza la sua energia fisica dentro di essa, sentendosi dei brividi in tutto il corpo, richiamandola da ogni suo singolo muscolo e racchiudendola dentro la fiamma, che si colora di un debole giallino e inizia a muoversi un po’. Successivamente, la ragazza si concentra sull’energia della mente. Si concentra, di fronte a sé vede un mare in tempesta le cui onde che vigorosamente si infrangono sulla scogliera le danno sempre più energia, mentre canalizza l’energia nella fiammella gialla. Una volta terminata la concentrazione, la fiamma viene visualizzata come ardente e blu e se l’impasto fosse andato a buon fine, la piccola potrebbe attingere alla sua riserva di chakra per poter sfruttare le sue conoscenze sulle arti ninja. Fatto ciò, la ragazza riapre gli occhi e riprende l’ombrellino, continuando a camminare sotto al porticato fino a che non vede dalla distanza due ragazze. Riapre l’ombrellino e si avvicina a Furaya, sentendosi anche richiamata nell’attenzione. <Si, sono qua per la missione.> direbbe la ragazza, con il suo gelido di vento freddo al posto della voce. <Il mio nome è Koharu Otsutsuki, piacere di conoscerti…> aggiungerebbe poi, con fare solenne e fiero. Ora che si sente parte integrante del clan vuole un po’ tirarsela (più di quanto non facesse prima). Si volta poi verso Iara, notando che con quella strana ragazza ebbe già un incontro in precedenza. <Fai la missione con noi?> le direbbe con fare abbastanza provocatorio, ma sempre con un tono di voce pacato e solenne.[Se Chakra 30/30][1x Tonico Salute][1x Tonico Chakra]

20:33 Iara:
 Si guarda attorno in maniera del tutto tranquilla la giovane, osservando e ascoltando la pioggia, che per quanto non gli piaccia, però fa sottofondo, e deve ammettere che non è poi così male. Sbuffa leggermente, chiedendosi quanto dovrà aspettare, e forse per fortuna, o forse per sfortuna, a questa domanda avrà risposta dopo qualche minuto, da una rosata, alla quale da gli occhi. L'osserva per qualche istante, muovendo qualche passo in avanti. <Anche io, sono qui per la missione> Andrà a dire, spostando lo sguardo poi sulla Otsutsuki <Io sono Iara.> si presenta <Iara Uchiha> Non dirà altro per il momento, e sempre con calma e tranquillità, andrà a mantenere lo sguardo su Koharu, andando ad allargare un sorriso nel volto, che rimane sereno e pacato, ma che ha quel pizzico di follia, o di malvagità, che una volta erano stendardi del clan a cui appartiene, almeno di discendenza. <Si, sono con voi.> risponderà, andando quindi ad aggiustarsi i capelli, buttandoli dietro, mostrando quindi il coprifronte con il simbolo del suono. <Aspiravi, ad altre compagnie?> domanderà poi, con tono del tutto tranquillo, avvicinandosi alla rosata di qualche altro passo, senza aggiungere nessun'altra parola, almeno per il momento. [chakra 30/30]

21:02 Furaya:
 Giunta a destinazione, presta piuttosto orecchio alle due compagne di missione che, chiaramente, non ha mai visto prima. Urge una presentazione. <Mi chiamo Furaya Nara.> Un nome leggendario - un tempo. Un nome che, innanzi alle orecchie della nuova generazione, specialmente se non inerente a quella konohana, potrebbe non venir neppur ricordato. D'altronde, fa parte dei ninja che sono caduti in battaglia e che hanno permesso la distruzione del mondo per come lo si conosceva. Non è innaturale che la gente voglia dimenticarli. <Non penso sarà necessario utilizzare il Chakra> Ammette verso di loro, guardandosi attorno. Cerca di adocchiare l'anziano del quale hanno loro procurato sicuramente una descrizione dettagliata nonché il nominativo. <però, cerchiamo di tenere gli occhi aperti. Possiamo avanzare come una carovana> Propone ulteriormente, mettendo in risalto le sue classiche capacità di leadership, una peculiarità piuttosto importante per lei. In tutto e per tutto, assume la forma d'abitudine. <voi due ai lati ed io dietro. In questo modo, avremo visione a trecentosessanta gradi.> Non si perde in chiacchiere, non l'ha mai fatto, specialmente quando si tratta d'una missione - a prescindere dal grado di quest'ultima. Le ha sempre prese con le pinze, ha preteso la massima attenzione da chiunque - anche da sé stessa. <Qualora sia necessario un intervento, riesco a coprire sia le corte distanze che le lunghe.> Mera informazione la sua, poiché - di norma e regola - è sempre bene conoscere le capacità dei compagni di squadra per riuscire a coordinarsi al meglio. Il vecchio potranno vederlo lì, innanzi al cantiere delimitato dalle classiche inferriate e dalla plastica arancione a buchi. Ha una coppola verdastra sul capo che emula lo stesso colore della giacca a vento sottostante. Pantaloni beige e camicia bianca paiono concludere il tutto, assieme ad un bastone da passeggio che tiene nella mandritta. Nella sinistra, invece, un quadernetto aperto sancisce come questi stia probabilmente leggendo. "Sotto l’albero tutto si copre / di petali di ciliegio / pure la zuppa e il pesce sottaceto." - e la donna si muta. Si ferma addirittura prima di poterlo raggiungere. Assottiglia lo sguardo, lo fissa da lontano. A bassa voce, rivolgendosi alle due avventuriere serali, rivela il suo segreto più intimo. <Non voglio diventare come lui.> Cerca di non farsi sentire. Ci prova. Vuole evitare una sceneggiata quando la missione deve ancora iniziare per davvero. Quindi, prova a mantenere un contegno, ad inspirare e a focalizzare l'attenzione sull'uomo. <Ojisan> Prova ad attirarne l'attenzione. <dobbiamo scortarti fino a casa. Ci puoi dire dov'è la tua abitazione?> Gli chiede con calma, attenzione ai dettagli ed un tono mellifluo provando, appunto, ad averci a che fare con un preciso metodo: la pazienza. "Il tetto si è bruciato: / ora / posso vedere la luna." ... Al momento, forse, l'unica risposta che potranno ricevere dall'anziano. Si gela sul posto, è pronta a gettare la spugna. [ Chk On ][ Stesso Equip ]
[ Ojisan: https://i.pinimg.com/564x/ee/fa/f5/eefaf51e14ee7107a1f6034d867bb3f6.jpg ]

21:18 Koharu:
  [Centro di Kage] <Piacere di conoscerti, Furaya> afferma la ragazza con la sua voce bassa e solenne, rivolgendole un sorrisetto di sufficienza. La ragazza si volta poi verso Iara, con la quale la conversazione si accese già in passato, per dirle <Ci si accontenta…> e rivolgendo di nuovo un altro sorrisetto a quella tipa che la kusana ritiene un po’ strana. <…purché tu oggi non abbia bevuto, hai bevuto per caso?> facendo riferimento alle accuse che mosse tempo addietro la piccola relativamente alle battute che faceva sul presunto alcolismo dell’altra. Segue poi le indicazioni dell’altra, che si propone subito come leader del team. <Ma… quello è il vecchietto?> chiede poi Koharu, scrutando con i suoi occhi di ghiaccio il cantiere in lontananza. Un affabile vecchietto indifeso si avvicina verso di loro, camminando lentamente con l’ausilio di un bastone. Sulla scia della konohana, la ragazza fornisce ulteriori dettagli sulle sue abilità, senza però andare troppo nello specifico <Lunga distanza…> si limiterebbe a dire. La piccola non si permetterebbe mai di mancare di rispetto con il suo fare strafottente con un anziano in difficoltà, a meno che non perda veramente la pazienza. Ascolta poi come il vecchietto stia leggendo un Haiku. Lo aveva letto nei dettagli della missione ma non pensava fosse suonato così forte. <Preferirei non farmi più vedere in giro…> commenta la piccola con il suo tono tagliente e comunque basso, accodandosi a Furaya. Una volta che il committente della missione viene avvicinato dalle tre, la ragazza visibilmente indispettita dalla strana presenza del signore, si limiterebbe a dire <Buonasera> scrutando il signore da sotto il suo ombrellino bianco con i suoi occhi di ghiaccio. Apparentemente, le parole proferite dal vecchio sembrano Haiku senza un grande senso profondo, anche di cattivo gusto. L’insolenza della ragazzina viene così alimentata da quel tipo strambo e, poiché è risaputo che non sa tenere la bocca chiusa quando deve, interagisce con Ojisan dicendo, con fare arrogante <…ma il suo repertorio parla solo di pesci sotto aceto e case in rovina o c’è dell’altro?> ovviamente abbastanza fuori luogo, ma è risaputo che lei con i committenti delle missioni non ha mai un buon rapporto. Si appresterebbe poi a mettersi alla destra del signore, seguendo lo schema tattico proposto da Furaya per avere un campo di visuale sufficiente al fine di prevenire non si sa quale pericolo. <Questa sera avevo proprio voglia di fare una passeggiata sotto la pioggia…> borbotta poi senza mai scomporsi, mentre cammina sotto al suo ombrellino con fare da diva quale lei si sente.[Chakra 30/30][Portaoggetti: 1x Tonico Chakra; 1x Tonico Salute]

21:37 Iara:
 Ascolta il presentarsi della rosata, la osserva meglio in questo momento, andando a muovere i suoi occhi, neri, sulla figura della chunin. <Furaya Nara>Un nome che non le dice molto, e non sa nemmeno se dovrebbe a dirla tutta, ma per ora poco le importa. <è un piacere> Il tono di voce è delicato e pacato, come il suo sguardo, che si posa sulla figura del vecchietto. Lo analizza, come ha fatto per Furaya, andando poi a far un sorriso, sincero. Si muove poi, avvicinandosi alla chunin, per raggiungere il nonnino, il quale saluta cordialmente, con un piccolo inchino del capo <Buonasera Ojisan-sama> rispettosa la giovane delle persone più grandi di lei, sopratutto quelle anziane, e sarà forse anche per questo o perchè quell'arte che al vecchietto piace tanto, quel Haiku lo trova davvero bello, e proverà a citare qualcosa, anche se spera che non faccia poi pena. < Ciliegi in fiore sul far gentile della sera/ anche quest'oggi/è diventato ieri> Un piccolo Haiku, ci prova insomma. <Sicuramente Ojisan-sama non sarò alla sua altezza, ma trovo che sia una forma d'arte stupenda> sorriderà, sincera <Vogliam continuare, mentre la scortiamo a casa? Gli va?> Gentile la giovane con il nonnino dei versi, ma quella gentilezza viene poi turbata dall'altra, alla quale dona il proprio sguardo, mentre prende posizione a sinistra del nonnino. <Koharu-san, porta rispetto, sia per Ojisan-sama, sia per l'Haikiu> dirà verso la giovane Otsutsuki, in maniera del tutto calma e pacata, ma non per questo meno serio del dovuto. <Invece di criticare, cerca di apprendere, o per te è impossibile?> Domanda, facendo un leggero sorriso, prima di tornare a guardare davanti a se, pronto ad andare <Ojisan-Sama, hanno lavorato bene al cantiere, oppure potevano far meglio?> domanderà in fine, tornando con tono più leggero ma sempre rispettoso verso il nonnino dei versi. [chakra 30/30]

21:59 Furaya:
 Sembra che le due ragazze si conoscano, tuttavia la Nara non s'intromette più del dovuto. Risulterebbe essere invadente e non è esattamente ciò che preferisce. Si lascia sfuggire un mezzo risolino alla risposta di Koharu, scegliendo però di non continuare poiché s'avvicinano al vecchietto che devono scortare. Il vecchio, in primis, si rivolge proprio alla kusana verso la quale replica con un nuovo haiku - un po' diverso dai precedenti. "Mondo di sofferenza: / eppure i ciliegi / sono in fiore." limitandosi ad un nuovo scuotere del capo, come se fosse contrariato dalle parole che ha sentito provenire dalla Otsutsuki. Poco male. Poteva andare peggio... Gli occhi dell'anziano vanno illuminandosi quando sente dalla voce di Iara una poesia che stuzzica ne comunque l'attenzione. "Verrà quest’anno la neve / che insieme a te / contemplai?" - è chiaro che un significato a quelle parole devono riuscire a trovarle loro tre, poiché pare che Ojisan, col passare del tempo ed avendo alimentato la sua passione, sia in grado di comunicare esclusivamente in versi. <Ojisan, perdonami> Tuttavia, la rosata non è quel genere di persona così affiatato all'arte - a meno che non sia l'arte della guerra - ragion per cui non conosce quelle strofe, non sa inventarne e non ne troverebbe granché il senso. Cerca di capire dov'egli voglia andare a parare, ma molteplici sono i punti interrogativi che volteggiano sul di lei capo incapace di trovare una risposta soddisfacente. <però sarebbe il caso di andare. Ci fai strada?> Mormora, provando a sembrare quanto più gentile possibile nei confronti altrui. L'uomo si limita ad un cenno del capo e ad una nuova risposta: "Prendiamo / il sentiero paludoso / per arrivare alle nuvole." .. che tutto sommato è già una risposta più adeguata delle precedenti, motivo per il quale sarebbe da considerare ben più delle altre. Inizia, però - magia delle magie, ad incamminarsi verso una direzione precisa, percorrendo il cantiere ancora per qualche tratto ed introducendosi in un effettivo sentiero - una stradina laterale. <Koharu, di che ti lamenti? Sei anche l'unica con l'ombrello.> Si stringe nelle spalle, ponendosi alle spalle dell'anziano così da permettere alle due d'affiancarlo. Nota il loro modo di fronteggiarsi meramente a parole, sperando non passino alle mani. Non ha intenzione di fermare anche un'ipotetica rissa, non la pagano abbastanza. Si premura però di guardarsi attorno, di tener le orecchie aperte a discapito della pioggia che potrebbe attutire alcuni rumori fintantoché giungano alle orecchie del trio. In tutta risposta all'ultima domanda di Iara in merito ai cantieri, Ojisan si sente di rispondere così: "Nel nostro mondo, anche / le farfalle sono stanche / sono stanche di vivere." .. che possa riferirsi ad un mancato svolgimento corretto dei lavori da parte degli operai? Chi lo sa. [ Chk On ][ Stesso equip ]

22:20 Koharu:
  [Centro di Kage] Ed ecco che le tre ragazze iniziano a scortare il vecchietto, come quanto accordato quando ha accettato la missione. La piccolina ogni tanto preferisce staccare dalle sue ricerche negli archivi o dalla monotonia della sede del suo clan, ma evidentemente non riesce altresì ad avere atteggiamenti socialmente accettabili. La destra è sempre là che regge il suo ombrellino bianco mentre solennemente la kusana muove i suoi passi, mentre con i suoi occhi di ghiaccio continua a scrutare quello c’è nei dintorni. <Rispetto… mh…> commenta poi la piccola, rivolgendosi a Iara mentre continua a guardare in avanti. <…ti ricordo che tu mi hai dato della stronza.> conclude poi, sempre mantenendo un tono solenne, ma molto passivo-aggressivo. Senza interloquire troppo con il vecchietto, di cui mal sopporta l’esprimersi a versi. Cambia però idea sul suo conto quando le risponde con quell’Haiku, ritenuto molto bello dalla ragazza, ma che non farà mai capire il suo apprezzamento per via del suo orgoglio smisurato. Si limiterà solamente a non fare più commenti negativi sul suo conto. <E comunque io prima di uscire di casa lo guardo il meteo.> commenterebbe freddamente rivolgendosi a Furaya, alle sue spalle, mentre impettita zompetta con il suo ombrellino spavaldamente tenuto aperto. Ovviamente lei non può macchiare il suo candore con il fango e con la pioggia, quindi deve essere sempre al sicuro e protetta. Ascolta poi come Iara stia legando con il signore, atteggiamento ritenuto frivolo dalla kusana, la quale si sta lentamente caricando di brutte parole da riversare poi verso l’esterno. Potrà essere sempre composta e carina, ma Iara ha fatto un qualcosa di imperdonabile in passato. <Io l’ho detto che questa ragazza abusa di alcol…> commenta a bassa voce, ma in modo perfettamente udibile dalle altre due e dal signore, che continua ancora apparentemente a vaneggiare con i suoi versi. <Comunque se ti interessava tanto il cantiere potevi rimanere là con Ojisan…> aggiunge poi rivolta verso Iara, con il suo tono gelido, giusto perché ha un po’ di cattiveria gratuita da donare a chi le sta intorno. Il gruppo sta ora attraversando un sentiero secondario e la piccola non può fare altro che posare i suoi occhioni verso il vecchietto per chiedergli <…ma sei sicuro che questa sia la strada giusta? Non è che ci stai facendo allungare?> giusto perché non le va che qualche animalaccio strano le salti addosso da un momento all’altro e rovini il suo outfit impeccabilmente tirato a lucido. Certo è che anche lei si impegna per presentarsi alle missioni bianca più che mai. [Chakra 30/30][Tonico Salute 1x; Tonico Chakra 1x]

22:38 Iara:
 Il percorso inzia a prendere forma, sembra che la strada non sarà così semplice come si sperava, ma poco male in effetti. La giovane, rimane al fianco del nonninodei versi, il passo che viene portato è adeguato a quello dell'anziano, che come ben nota è lento. Ascolterà poi i dirvi Haiko che andrà a formolura il vecchietto, cercando di apprendere quell'arte ancor meglio e di poterla affinare in qualche modo. <In effetti, non stai facendo che dimostrarlo Koharu-san> Il tono è educato, tranquillo, non nasconde nulla, solamente dice quel che pensa, in maniera però educata, visto che con loro vi è una persona molto più grande e saggia. <amico, accendi il fuoco /ti mostrerò /una palla di neve> Risponderà con questo verso la giovane, mentre intraprendono quella via secondaria e stretta. L'attenzione però, viene portata anche all'ambiente circostante, guardandosi attorno con attenzione, cercando di non tralasciare nulla e nel mentre dare attenzione anche al nonnino dei versi. <proprio perchè si crede l'unica, furayan-san.> Dirà verso la Chunin, facendo un sorriso in questo momento, mostrando serenità e tranquillità, in fondo la missione che devono svolgere sembra essere molto semplice, ma non deve distrarsi, anzi, al contrario. <Rimanere con Ojisan-sama, sarebbe per me un onore, al contrario che stare con chi mia ccusa di alcolismo> Andrà a dire, tornando su Koharu <Io non sono alcolista ma se vuoi ti svelo quello che sei tu> dirà, con tono di chi la sa lunga, ma rimane anche silente, in questo momento senza aggiungere altro, poichè inzia davvero a non sopportarla più. <Ojisan-sama, come è diventato appassionato di Haiku?> Domanda, con una sincera curiosità la giovane, sorridendo al nonnino, mentre torna con l'attenzione all'ambiente circostante. Ambiente che, cerca di valutare anche in presenza della pioggia e la cosa non è di certa facile, ma in fondo sa essere una missione, non è mai realmente facile. [Chakra 30/30]

23:03 Furaya:
 Si pensa che chiunque, nel vedere inciampare Koharu in una pozzanghera, in questo momento potrebbe goderne enormemente. La Judai non sarebbe da meno. Si farebbe grosse risate. Le ragazzine che pensano d'averla d'oro son le peggiori in assoluto. Il problema si concluderebbe qui se non fosse per Iara che le risponde anche a tono, ottenendo il risultato di provocarsi a vicenda. <Indipendentemente da chi abbia accusato l'altra, possiamo concentrarci sulla missione?> Borbotta distrattamente, mantenendosi alle spalle dell'uomo e assicurandosi, come poc'anzi, che non vi siano problematiche nell'avanzare. Prendono una delle stradine indicate dall'anziano, il quale, pur proteggendosi dalla pioggia, resosi conto di quanto stia aumentando, infila il libro nella tasca interna della giacca - da questa, tira fuori invece un ombrello di piccole dimensioni che apre per proteggersi dalle intemperie. Il bastone ticchetta ritmicamente al suolo. "Nobiltà di colui / che non deduce dai lampi / la vanità delle cose." commenta con lieve fastidio al commento di Koharu inerente alla possibilità che quella sia una strada errata. Le schiocca persino un'occhiataccia, distendendo il bastone in direzione della sua leva inferiore più vicina, così da sfiorarla - non tanto da colpirla. E' un intento minaccioso quello di Ojisan, ma che comunque non opta per farle del male. Quando Iara borbotta in risposta alla Otsutsuki, potranno sentire un commentare a bassa voce da parte dell'uomo protagonista della serata. "Il mare si oscura. / Il grido delle oche selvatiche / qualcosa di bianco." che malauguratamente lascia sfuggire una lieve risata dalla bocca della Nara. Non ce la può fare. Sta diventando sempre più stramba come missione e in quegli haiku sembra celarsi la nuda e cruda verità. Il telefono, nella tasca posteriore dei pantaloni, vibra per un attimo assieme al classico ping di ricezione d'un messaggio. Essendosi posta indietro rispetto agli altri, per fortuna, non potranno vedere l'immagine d'un uomo privato degli indumenti solitamente indossati. <...> Il di lei passo rallenta per qualche istante, restando dunque distanziata dagli altri di qualche metro - indecoroso durante una missione. Spalanca gli occhietti chiari, arrossendo vistosamente e dipingendo le gote d'un rosso piuttosto acceso. Per fortuna, c'è la pioggia ad aiutarla a sbollire. Digita velocemente un haiku anche lei - che non verrà rivelato ai posteri. Ci aggiunge però una postilla: 'grazie, altrimenti avrei commesso un omicidio', con tanto di cuoricino rosso a seguire. Predica bene, ma razzola male. Tenta di tornare immediatamente sui propri passi, inserendo la modalità vibrazione senza suoneria onde evitare di venir nuovamente disturbata - seppur di disturbo non possa trattarsi a giudicare da quel che ha ricevuto. Tira su col naso. Nuovamente Ojisan risponde alla domanda della corvina: "L’erba estiva! / È tutto ciò che rimane / del canto dei guerrieri" come motivazione della sua passione per quelle poesie. [ Chk On ][ Stesso equip ]

23:24 Koharu:
  [Sentiero] Indubbiamente non è così semplice che la piccola trovi dei compagni di squadra con cui andare d’accordo, anche perché il suo modo di fare è sempre fin troppo aggressivo. Dopotutto, c’è chi nasce con la camicia e chi nasce con la scopa nel… ad ogni modo, la missione sta andando avanti e il gruppo si sta addentrando in quella stradina secondaria, così fangosa e umidiccia per via della pioggia che la kusana non può che essere infastidita. Ulteriormente. <Si si va bene tu pensa agli haiku…> commenterebbe poi con sufficienza nei confronti di Iara, senza aggiungere altro, con fare di superiorità, mentre impettita continua a camminare alla destra del vecchietto, con gli occhi di ghiaccio fissi rivolti verso la strada. Quando le due vengono riprese da Furaya, la piccolina volge gli occhi verso l’alto, senza che ovviamente quest’ultima possa notarla essendo comunque dietro di lei. Non gradisce molto quando viene ripresa ed è anche nel torto, in quanto riconosce che quel battibecco non ha nulla a che fare con quella che è la missione. La piccola ovviamente non capisce il senso dell’haiku pronunciato dall’anziano in risposta a lei stessa, ma evita di aggiungere ulteriori parole in quanto vorrebbe dire solamente parolacce. Come se non bastasse, Iara continua a punzecchiarla e questo mette a dura prova la pazienza di Koharu. <Pfff…> ride sotto i baffi la piccolina, sempre con il suo modo composto ma tagliente, quando Iara finisce il suo haiku, ritenuto imbarazzante dalla ragazza. In altre occasioni avrebbe tenuto la bocca chiusa, ma il fatto che è stata insultata pubblicamente da quella tipa non le va veramente giù. Impettita, continua a camminare, quando nota che arriva una notifica al cellulare di Furaya, la quale si distrae e rimane anche un pochino indietro per rispondere a qualcuno. Subito dopo il ping, la ragazza gira la testa di 90 gradi verso sinistra, per vedere con la coda dell’occhio la konohana, pronta per redarguirla. Ovviamente questa è la vendetta che aspettava per essere stata ripresa qualche istante prima. <Possiamo concentrarci sulla missione?> le dice poi, con il suo solito soffio di vento, utilizzando le stesse identiche parole usate prima dalla chunin. Dopo le sue parole, si volterebbe poi di nuovo in direzione della strada, con l’ombrellino sempre stretto nella mano destra. <Si hai ragione, le oche non piacciono neanche a me> risponde poi ad Ojisan, riferendosi ovviamente alle altre due compagne di squadra. <Piove pioviccica / sono stanca / mi fanno male i piedi> sospirerebbe poi la ragazza, intonando un haiku come presa in giro per la situazione in cui si sta ritrovando. Ora è chiaro ai più del perché probabilmente la ragazza si trovi a suo agio tra le pile di rotoli degli archivi. [Chakra 30/30][Portaoggetti: Tonico Chakra 1x; Tonico Salute 1x]

23:41 Iara:
 Certo che, potevano andare avanti tutta la sera in effetti, ma forse è meglio lasciar perdere tali bisticci, se vogliamo definirli tali. Un altro sguardo alla bianca Otsutsuki, come se nei suoi occhi neri come l'oblio, quest'ultima possa esserne per sempre inghiottitta. Una speranza che per il momento non può realizzarsi per la giovane, che si volta in vece verso il nonnino deei versi, con occhi più dolci, e andrà a dire, con voce un po sommessa <Chiedo scusa Ojisan-sama> Mani che vengono portate a contatto l'una dell'altra, e testa che si inchina appena, dando vita ad un leggere e veloce gesto di scuse, ma non per questo poco sentito da parte della giovane genin Otina. torna poi a guardarsi attorno, mentre continua a camminare, lasciandosi guidare dall'anziano signore, mentrecon la coda dell'occhio, andrà a guardare in direzione di furaya, al suono di quel messaggio ricevuto <Furaya-san c'è qualche problema?> si rivolgerà alla chunin con tono serio, sperando che non vi sia nessun problema, o cambiamento di sorta. ritorna poi sul nonnino dei versi, sentendolo creare un altro verso, le vien da sorridere, per poi rispondere <Germogli nell'acqua d'estate/ l'inverno la preparò/ La crescita.> I loro sacrifici, non sono stati vani, il cambio di generazione, la Crescita. Cerca di essere ottimista la giovane, cerca di poter essere propedeutica al nonnino dei canti, magari strappandogli un sorriso. <Ojisan-Sama, potreste insegnarmi come affinare quest'arte? Ve ne ne prego> Insomma, qualcosa che gli piace c'è, e non è certamente da oggi che la giovane Uchiha, ama questi versi della tradizione, con una metrica ed una ritmica del tutto particolari. Delicati, ma incisivi, che riescono a far leggere di loro, in un misto di ombre e luci, che appassiona la giovane, e chissà, magari ci si potrebbe anche rispecchiare. [Chakra 30/30]

00:04 Furaya:
 Poco più avanti, quel presunto sentiero - così decantato nell'haiku del vecchio - si snoda sia a destra che a sinistra. Ojisan protende per la strada sulla sinistra, così da inoltrarsi ulteriormente tra le vie del Centro di Kagegakure. La rosata è ancor dietro le sue spalle, assicurandosi - sia da un lato che dall'altro - mentre svoltano che non vi siano, come al solito, delle difficoltà nel continuare quel loro avanzare. Or come ora, pare tutt'a posto. Com'è giusto che sia, avendo lei per prima ricevuto una sorta di ramanzina da parte della Judai, Koharu la rimbecca prontamente. Riceve in risposta un'occhiata torva assieme ad uno schiocco di lingua contro gli incisivi. <Riesco a fare due cose contemporaneamente, non preoccuparti. Ho più esperienza di te.> S'è mantenuta cheta e tranquilla sino ad un certo punto, dopo il quale non ha chiaramente retto le inutili provocazioni anche nei suoi confronti. Comprende come tra lei e Iara non scorra buon sangue, ma metterla in mezzo le sembra anche troppo eccessivo - perché non ammetterà mai d'aver torto e che non è il momento adatto a visualizzare un messaggio. <Sì, Iara> Replica ben più pacata nei confronti della corvina. <è tutto a posto.> Cerca di concludere velocemente il discorso e, soltanto quando si saranno voltate entrambe, tornerebbe a cacciar il telefono in prossimità della gamba - come a voler esser un po' più defilata. L'ennesimo messaggino recante una foto piccante da parte del compagno fa sì che sbatta velocemente le palpebre, trattenendo un lento sospiro. Scrive velocemente un messaggio in risposta. Col passare del tempo, è migliorata nell'uso di quegli aggeggi elettronici, specialmente da quando lei e Mattyse hanno ripreso a scambiarsi messaggi reciproci - seppur senza il sigillo mentale con cui potevano comunicare inizialmente, percependo le altrui emozioni. Nonostante tutto, un lieve sorrisetto genuino compare sul viso della rosata, consapevole del post serata e sicuramente più contenta del denaro che ricaverà da quella missione. Iara sembra essere piuttosto presa dagli haiku del vecchio, tanto da chiedergli se possa insegnarle quell'arte. Arresta l'incedere per allungare una mano in direzione del petto della corvina. Non intende toccarla, comprendendo che possa sembrar un atteggiamento poco consono. Le mostra però un piccolo sorriso con una nuova e sorprendente strofa. "Se c’è l’amore / è sempre primavera / nei nostri cuori". Il suo significato è sempre da trovare nella traduzione del pezzo citato, ovviamente, poiché Ojisan non sembra essere molto propenso ad una discussione normale. Di questo, ormai, ne sono piuttosto coscienti tutt'e tre. <Ojisan, quanto manca alla sua dimora?> Chiede per precauzione, giusto per comprendere fin dove dovranno spingersi per riuscire a terminare quella missione - nella speranza che ciò avvenga ben prima che una delle tre prenda a schiaffi l'altra. "Della frescura / faccio la mia casa, / e qui riposo." sollevando il bastone, indica qualche isolato più in là. E' una strada piuttosto buia e cupa, specialmente di notte. Non è innaturale che abbia chiesto un aiuto per tornare a casa dopo aver perso tempo al cantiere. [ Chk On ][ Stesso equip ]

00:23 Koharu:
  [Sentiero] La missione continua, ma l’unica cosa che le ha aggredite finora è il buio. E il caratterino della piccola kusana, che ormai non riesce più a sopportare quella situazione che ritiene abbastanza surreale. <Beh, rimane il fatto che il telefono te lo sei portata ma l’ombrello no.> risponde la piccolina, gelando Furaya con il suo gelido parlare. Gli occhi di ghiaccio vengono posati sull’ambiente circostante, cercando di scrutare qualcosa o qualcuno che possa sbucare da un momento all’altro, ma è abbastanza buio e la vegetazione non è d’aiuto in tutto ciò. La testa della piccolina si riempie di un vortice di pensieri e, senza rendersene conto, si distrae persa nella sua mente. Il suo apparente silenzio temporaneo è solamente dovuto a questo, non perché abbia deciso di non attaccare le altre due gratuitamente. Alla fine una passeggiata è quello che ci voleva, anche se con la pioggia e soprattutto in compagnia di un vecchio strambo non è proprio l’ideale per staccare e riposare la mente dal lavoro che grava nel giorno. Dopotutto però, anche questo è lavoro in quanto lei stessa è una kunoichi, quindi anche se la missione è semplice non poteva comunque aspettarsi del relax. Continua a camminare con l’ombrellino in mano, con un passo più lento del solito per assecondare quello del vecchietto, che a quanto pare sta indicando con il bastone probabilmente il punto in cui sono diretti. <No Iara non è tutto a posto…> commenta poi la piccola, con la sua lingua biforcuta <… ad esempio gli Haiku potresti iniziare a scriverli invece che a dirli, aspetta ti do un rotolo…> dice, facendo finta di cercare nel portaoggetti il rotolo che ovviamente non ha, con la sinistra <…ah no scusa, me lo sono dimenticata, peccato.> conclude poi. Dovrà pur rifarsi dei minuti che ha passato in silenzio? Dopo il piccolo battibecco la ragazza riprende il suo passo, mal sopportando il continuare a rispondere a versi del vecchio che stanno accompagnando. <Mi scusi se glielo chiedo, ma se lei domani fa di nuovo tardi assolda un’altra squadra di ninja?> chiede poi la ragazza al vecchietto, dato che più che dei ninja gli servirebbe un accompagnatore fisso. <…a meno che lei non sia stato infastidito da qualcuno di recente, altrimenti rimane il mio dubbio.> conclude poi il suo ragionamento, cercando di mettersi di proposito in mezzo e di interagire con il signore cercando di evitare che qualcuno pronunci un altro Haiku di nuovo. [Chakra 30/30][Portaoggetti: Tonico Salute 1x; Tonico Chakra 1x]

00:42 Iara:
 Sbuffa la giovane Uchiha nel sentire parlare ancora la ragazzina in bianco, che vuol avere sempre l'ultima parola. La lascia parlare, e sotto sotto se la ride quando viene ripresa da Furaya, ma non per questo si distrae, e si guarda attorno ancora, cercando di tenere l'ambiente circostante sott'occhio per quello che può certo. <...> si morde il labbro inferiore per qualche istante, adesso la sua innata avrebbe iniziato a far comodo, visto l'intensificarsi dell'oscurità, sul vicolo, che va ad indicare il nonnino dei versi, con il proprio bastone. <L'amore, un filo conduttore/ l'inchiosto ciò che conduce/L'haiku, la passione> risponderà così la giovane, poggiandosi una mano al cuore, e sorridendo verso il vecchietto, cercando di rispondere in maniera appropriata ai versi di colui che è più saggia di lei. Lo sguardo però so sposta poi verso Koharu, non dice nulla, la miglior riposta è il silenzio in questo caso, e la soppesa con uno sguardo torvo e serio. Pensava fosse stronza, ma non fino a questo punto. <Bene> risponderà poi, verso la chunin che sta dietro il nonnino dei versi, andando quindi a fare un sospiro. Indecisa se estrarre un kunai e piantarlo nella gola alla Otsotsuki in questo momento, quando fa per prendergli il rotolo. Valuta tutto quanto, la poszione, il tempo di reazione, l'atto, e sopratutto la presenza di una Chunin, ma ancor più da peso alla presenza del nonnino dei versi, per cui, decide solamente di dover abbandonare quell'idea, cercando più tosto di concentrarsi sull'ambiente e sul Nonnino, sempre se gli fosse servito qualcosa. <Ojisan-sama, se volete, potete richiedermi per altre scorte, sarei felice di scortarvi sino a casa e sentire i vostri versi> sorride ora, sincera nel suo dire. Questa sera, in questa missione, ha scoperto qualcosa la giovane, o meglio ha RIscoperto qualcosa che da tanto, tantissimo tempo non sentiva più, e si è trovata travolta dalla bellezza di questi versi. Felice, dopo tanto tempo. Di nuovo un attimo di felicità, e a volte la vita vale essere vissuta anche per questo. Per questi attimi. [Chakra 30/30]

00:55 Furaya:
 Solleva con cipiglio un sopracciglio, come se non credesse alle sue orecchie quando la ragazzina si pronuncia ancor una volta nei di lei confronti. <L'ombrello mi occuperebbe una mano che posso usare per fare dei sigilli in caso di necessità. Il telefono mi basta metterlo in tasca.> Si stringe nelle spalle, prendendolo di fatti dalla tasca anche per poter visualizzare l'anteprima del messaggio che l'è stato mandato da Mattyse. Sembra essere in pericolo. S'è ammanettato alla gamba del tavolo in cucina. Perché sta sempre in cucina? Sta diventando preoccupante lasciarlo da solo in casa. Gli risponde velocemente sbloccando la schermata principale, tornando completamente ad ignorare la fanciulla dal bianco crine. Figurarsi se si lascia rovinare il post missione da una del genere. Piuttosto, si limita a concludere presto il suo lavoro così da poter tornare ai propri affari e ai propri desideri. "Tutta la voce / consumata nello strillare: / resta il guscio della cicala." da oche a cicala è un passo breve. Si rivolge nuovamente a Koharu poiché è l'unica della squadra che si sta veramente lamentando più delle altre, nella fattispecie per l'entità della missione alla quale ha preso parte. Non è di base accaduto alcunché al vecchio, oltre al sopportare delle donzelle che si prendono a parole a vicenda - tranne per Iara e per la Nara che sembrano andare stranamente d'accordo. E pensare che appartengono rispettivamente ad Oto e Konoha. A proposito della corvina, la quale chiede al vecchio di poter sentire ancora i suoi versi, questi trova una risposta adeguata - come la maggior parte di quelle che oggi ha fornito loro. "L’allodola / canta per tutto il giorno, / ed il giorno non è lungo abbastanza." come a sancire il termine di quella missione. In procinto d'arrivare alla porta d'ingresso, oltre a tirar fuori un mazzo di chiavi, Ojisan estrae nuovamente quel libro dalla copertina giallastra che gli avevano visto in mano quando l'hanno incontrato. Lo porge a Iara con un sorriso, rendendolo rubicondo e contento. Glielo spingerebbe contro anche qualora non volesse accettarlo. E' un libro di haiku dove sono racchiusi la maggior parte di quelli che Ojisan ha pronunciato durante la serata: 'un haiku per ogni occasione'. La rosata permane nei pressi del vecchio. Di tanto in tanto, lancia occhiate al telefono per sincerarsi che Mattyse non abbia bisogno d'un intervento immediato. I sensi permangono comunque all'erta, nella fattispecie l'udito nel caso in cui s'avvicinino dei passi. Sembra che ci siano soltanto loro in giro a quell'ora. <Beh, direi che possiamo salutarci qui, Ojisan.> Chinandosi in avanti in segno di rispetto - sì - ma anche di saluto. Vuole togliersi quest'impiccio il prima possibile. A sua volta, non s'è dimostrata poi chissà quanto autorevole, tanto meno educata. Colpa di Koharu, non c'è dubbio. [ Chk On ][ Stesso Equip ]

01:16 Koharu:
  [Sentiero] Finalmente, a quanto pare, si intravede la fine della missione. Tra insulti e male parole, le tre sembrano essere giunte finalmente alla destinazione prefissata, ovvero la dimora del vecchietto. <Intanto è servito di più l’ombrello che i sigilli.> si limita poi a rispondere sferzante contro Furaya. A 16 anni non ha ancora capito quando è il momento di mollare le discussioni invece di portarle avanti fino allo stremo, fino a che non abbia effettivamente l’ultima parola. All’ennesimo haiku del vecchietto, in cui si parla di strillare, la ragazza cerca di sviare l’attenzione da sé aggiungendo <…si è vero, anche io non ce la faccio più a sentire tutte che urlano> con un tono sempre solenne e pacato. A sua discolpa può dire che almeno lei non alza mai la voce, quindi evidentemente se il vecchietto parla di cicale che strillano sicuramente non si sta riferendo a lei. Arrivati poi di fronte alla dimora del vecchio signore, arriva lo struggente momento dei saluti. La pallida Otsutsuki si limita ad ascoltare e ad osservare ciò che sta succedendo, in quanto probabilmente un altro Haiku le farebbe perdere la testa. Non ce la fa più a sentire tutti quei versi in rima, vuole solo tornare alla calma della sede del clan Otsutsuki e rilassarsi un po’, nonché tirare le somme della giornata. <Buonanotte signore…> si limiterebbe a dire Koharu, porgendogli un inchino mentre regge con la destra il suo ombrellino bianco, per poi aggiungere <… mi dispiace che la peggiore faccenda accaduta questa sera sia stata quella di condividere la strada del ritorno con Iar…> ma non fa in tempo a finire la sua folata di vento sferzante che nota che Ojisan sta donando proprio alla otina il suo libro di Haiku. In quel momento la ragazza fa un passo indietro, i più attenti potrebbero notare una nota rosata sul pallore profondo della sua pelle, che assume quasi dei contorni umani quando si sente un po’ in imbarazzo. In quel momento, infatti, la piccola capisce che il riferimento alle oche e alle cicale era probabilmente rivolto verso di lei. Questa cosa appena la scalfisce, dato che alla fine lei non è che provava tutta quella benevolenza nei confronti del fastidioso vecchietto dispensatore di Haiku. Imbarazzata, la ragazza si slega l’elastico che regge la sua coda con la sinistra, lo ripone nel portaoggetti e si passa una mano nella folta chioma per darle una sistematina. Ovviamente lei è sempre in tiro, con i capelli dal bianco lucente. Diciamo che questo è anche un piccolo espediente che ha per coprire un po’ il suo visino imbarazzato. <Vabbè, sempre meglio dell’altra volta…> conclude poi la kusana, prima di andarsene definitivamente dal luogo della missione. Almeno stavolta non è sporca di fango e tutta arruffata. Per ora. <Io me ne vado…> dice, girando i tacchi e prendendo la prima strada per Kusa. Come saluto, si limita ad alzare la manina sinistra mentre è già di spalle, ultimo segno della sua completa ingratitudine nei confronti delle compagne. [End]

01:48 Iara:
 Per l'ultimo tratto la giovane rimane in silenzio. In quel silenzio chele permette di non andare a sfociare in altri battibecchi inutili e sterili, in fondo a risponder alla Otsutsuki ci pensa il nonnino dei versi, che con un altro ed efficacie haiku, le rispondere, permettendo così alla mora di ridersela sotto i baffi, senza farsi accorgere da nessuno. <è vero Ojisan-sama, ma spero che questo breve tratto le abbia permesso di divertirsi prima di coricarsi> sorride la giovane, in fondo aveva preso a cuore il nonnino dei versi. Lascia che furaya saluti il nonnino, facendosi un poco da parte, e sarebbe pronta anche lei ad andarsene, salutandolo, quando si sente toccare <...> Posa lo sguardo sull'oggetto che la tocca, ed è quel libricino che il nonnino si era messo prima nella tasca interna. <Siete sicuro Ojisan-sama?> Domanderà verso questo, guardandolo con due occhioni grandi come una ragazzina. al gesto dell'altro, prende quel libricino con entrambe le mani, con delicatezza, come se fosse la cosa più preziosa che ha <La ringrazio infiniamente Ojisan-sama> Parole dettate dalla sincerità ed anche dalla verità <Per me è un onore ricevere questo dono> Andrà a dire, sentendo poi le parole della Otstustuki, che si fermano di colpo, e la vede quando si ferma, e forse anche questa è una soddisfazione in parte. <Raggio di luna/ Strada di stelle e fate/ Per mondi ignoti> questa la sua buonanotte per il nonnino dei versi, al quale rivolge anche un leggero inchino con il busto e le braccia portate lungo il corpo, in segno di rispetto e di ringraziamento. Aspetterà poi che quest'ultimo sia entrato in casa, per tornare a muoversi in direzione di Oto, ma non prima di aver salutato le due <Buonanotte ad entrambe, e grazie per la missione> Non dirà altro, prima di riprendere la strada verso Oto, mettendo subito via il quadernino, in modo da proteggerlo dalla pioggia. èChakra 30/30][End]

14:29 Furaya:
 Solleva per un attimo gli occhi al cielo, dando fondo a tutte le sue riserve di pazienza. Convivendo con un bombarolo del calibro di Mattyse, tutto sommato, ne ha certamente da vendere anche se ne ha persa parecchia proprio per sopportarlo. Sospira, aspettando soltanto che Ojisan possa entrare nell'abitazione, facendo in modo che concluda anche quest'assurda serata. <Invero, l'unica che s'è lamentata per tutto il tempo - non facendo assolutamente niente - sei stata tu.> Incrocia le braccia al petto, lasciando che il telefono vibri alla ricezione dei messaggi da parte del bianco, il quale dovrà ovviamente attendere per una risposta come si deve. Dopo aver comunque assistito all'ingresso del vecchio nella sua abitazione, la rosata s'assicurerà quanto meno che chiuda la porta a chiave e che sia al sicuro. Soltanto in un secondo momento, adocchiando le altre due ragazze, non potrà far a meno che rivolgere un saluto nei confronti di Iara. <Ti ringrazio per non averla sgozzata alla prima parola fuori posto.> Deve davvero dargliene atto. Sembrava quasi d'avere a che fare con qualcuno di simile a Sango - qualcuno che meriterebbe la morte non appena fa vibrare le corde vocali. Quando la speranza nel mondo è quella che non nasca qualcuno simile alla rossa, ma ne incontri una dai capelli bianchi che potrebbe andarci a braccetto - non si stupirebbe se si intendessero persino a vicenda. A conti fatti, una volta terminato il tutto e dopo aver portato a compimento la missione, prenderebbe tutt'altra direzione rispetto alle due per potersi recare verso il distretto konohano - da lì, fino al Quartiere dello Spettacolo. [ Exit ]

Le tre signorine devono scortare Ojisan sino a casa sua. Peccato che il vecchio parli soltanto tramite Haiku... e che una delle tre signorine sia anche un po' vipera! <_<