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Mi sembri una ragazza smarrita

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con Iara, Mayume

15:33 Iara:
 Un altro giorno sta passando al villaggio di Kagegakure, e la giovane discendente Uchiha, sta tranquillamente passeggiando per le vie del centro, dove intende fare un po di shopping. In effetti deve aggiornarsi un po, e comprarre quello che gli manca, visto che ora può permetterselo, avendo inziato a lavorare come apprendista fabbro. Vestita come al solito con gli abiti tattici da allenamento, ed una felpa nella parte superiore per stare più calda. Alla coscia destra ci sono delle bende, dove vi è allacciato sopra il porta Kunai e il porta Shuriken, mentre dietro la scheina vi è il porta oggetti. Ai piedi indossa degli scarponcini aperti all'altezza delle dita dei piedi, mentre alle mani porta dei giantini rinforzati. <Ma deve piovere sempre?> Si domanda tra se e se la giovane, mentre con la mano destra regge l'ombrello che è di color oro, ed è mezzo sgangherato, però funge ancora a quanto pare. Sbuffa la giovane, per poi guardarsi attorno,ammirare le vetrine dei negozi e l'odore dei piatti provenire dai ristoranti e dai bar, il che gli fa venire anche una certa fame, visto che ancora doveva fare pranzo. <Magari mi fermo..> Ci pensa un poco su la giovane, mentre continua a camminare e a guardarsia ttorno, con quegli occhi neri che vanno daccordo con i capelli, che hanno los tesso colore, ma che ora sono tenuti sotto il cappuccio, che ricopre la sua testa.

15:38 Mayume:
  [Bar] QUella che si trova dietro a banco di quel bar è una ragazza dai lunghi capelli neri e la carnagione chiara. Indossa un paio di pantaloni abbastanza attillati neri e una camicetta bianca. Lei ha nella mano destra uno straccio e nell'altra uno spruzzino. Schiaccia con la sinistra in modo da vaporizzare parte di quel liquido che dall'odore che emana risulta essere un qualche detergente. Con la destra poi passa lo straccio in modo da rendere perfettamente pulita la superficie. Nonostante la pioggia al momento il bar non è affollato, un paio di tavoli pieni, qualcuno che mangia e altri che semplicemente hanno optato per bere qualcosa e star lontano dalla pioggia. Al bancone solo lei in pratica e, sfiga vuole, si trova pure dal lato sbagliato. Sta continuando le sue pulizie in questo momento. Lo sguardo punta verso la porta e la vetrata che da sulla via. < Ufff.. che tempaccio..> sbuffa subito dopo. < Manco con la pioggia si riempie...> dice riguardo al locale

15:48 Iara:
 <Lo sguardo guizza a destra e a sinistra, le vetrine e i loro articoli sono interessanti, come lo sono sempre state, ma ora che ha un lavoro, sembrano esserlo ancora di più, visto la possibilità di poer comprare quella merce esposta. Un tuono però, riporta alla realtà la giovane mora, che sembra sussultare un momento, prima di poter vedere e sentire come quel temporale vada a peggiorare <Sarà meglio levarsi da qui> Una considerazione che fa tra se e se, mentre addocchia il bar dove lavora Mayume, e si avvicina a questo con passo spedito. Richiude l'ombrello, una volta davanti alla porta del bar, andando a metterlo nel porta ombrelli, per poi entrare. <...> Un sospiro da parte della giovane, che in questo momento, si lascia coccolare e avvolgere dal tepore del locale, che le fa fare un accenno di sorriso, prima di muoversi verso il bancone. I suoi passi sono accomapgnati dal brusio e dal chiacchiericcio prodotto da quelle poche persone che vi sono all'interno oltre lei, ma ciò non la disturba anzi. <Buon pomeriggio> Dirà verso Mayume, con un mezzo sorriso sul volto, andando a mettersi seduta su uno degli sgabelli presenti li al bancone <Vorrei ordinare qualcosa da bere e da mangiare se possibile> esordisce così, con calma e gentilezza < cosa avete?> Domanda ancora, per sapere quali siano le scelte presenti in quel bar, lasciando poi la parola all'altra, mentre si sistema meglio, andando a togliersi anche il cappuccio.

15:56 Mayume:
  [Bar] La barista resta intenta nel suo lavoro quando la porta si apre e Iara fa il suo ingresso nel locale. Lo sguardo viene posato su di questa accompagnato da un sorriso. < Buon pomeriggio> dice guardando l'altra che si avvicina. Lei finisce di asciugare il bancone, si volta, posa lo straccio e poi va verso il lavandino a lavarsi le mani mentre l'altra parla. < Certo che è possibile. > dice annuendo lentamente. Si asciuga le mani e poi un passo a sinistra, acchiappa un menu e le sorride porgendoglielo. < Diciamo che così facciamo prima che elencare tutto..> abbozza un sorriso ancora dolce e gentile verso l'altra.< Oggi non ha trovato una bella giornata per andare a fare il giro in centro...> dice tranquillamente, tornando al classico vecchio discorso del tempo < Dice che smetterà o mi toccherà bagnarmi?>

16:05 Iara:
 Prende il menù allungando il braccio destro e afferrandolo con la mano. Ne sfoglia le pagine, e cerca qualcosa che possa essere di suo gusto, cosa non facile, visto che la giovane èun po di carattere difficile quando si parla di cibo. <Grazie per il menù> dirà, qualche minuto dopo, con tono tranquillo, mentre lo richiude e va a poggiarla nella superficiedel bancone <Vorre un thè verde e un tramezzino per favore> andando ad indicarglielo, senz però toccare il vetro, in modo da non sporcarlo <Che sia una bella gironata o una brutta giornata, a me sinceramente cambiapoco signorina> andrà a dire, con un sorriso <Anzi, se è brutta e fa freddo quasi la preferisco, poichè essendo io un appredista fabbro, quando sono in Fucina, è come se fosse sempre estate> riguardo le temperature ovviamente. <Ma non credo smetterà, utimamente non fa che piovere, il che è un po distrbante, ma ce ne faremo una ragione> In fondo non ha molto altro da dire, ed ora si zittisce, andando dunque ad estrarre il telefono dalla tasca dei pantaloni, andando a guardarlo per qualche istante, prima di rimetterlo via. <E' vostro questo locale signorina?> Domanda curiosa, osservando quest'ultimo con più attenzione per qualche istante,prima diriportare i due occhi verso l'altra, aspettando una risposta da parte della barista.

16:17 Mayume:
  [Bar] Ascolta le parole dell'altra in silenzio per qualche secondo. Quando l'altra ordina ecco che subito annuisce e dice < Certo> dice seguendo l'indicazione del dito della donna. Andrebbe quindi a prendere con delle pinze il tramezzino e posarlo su un piattino con sotto un tovagliolo. La mano poi va sul pacco dei tovaglioli per aggiungerne un secondo e posarlo sul bancone dove c'è la ragazza.< Adesso preparo subito il tè..> e non pare perdere nemmeno un secondo. Inizia a prendere una teiera, che riempie subito con l'acqua bollente che le crea la macchinetta. Tappa la teiera posandola sul bancone, inclinando appena la testa quando questa dice di essere un'apprendista fabbra. Nemmeno a farlo apposta lo sguardo va a posare subito sui bicipiti della ragazza, quasi si aspettasse chissà quale muscolo. < Fabbra? Non dev'essere un lavoro leggero e nemmeno facile > ammette mentre prende una scatola di legno che apre dopo averla posata sul bancone. mostra all'altra tutte le qualità di tè presenti< Scelga pure quella che preferisce.> dice con gentilezza per poi arrossire appena quando l'altra le chiede se il locale sua suo.< Nono.. Chi può permettersi un locale...> ammette facendo un piccolo sorriso amaro.< Sono una semplice dipendente, nulla di piu.. > dice facendo un sorriso. Poi prende anche una tazza con piattino, cucchiaino e zucchero. < Se vuole limone o altro, basta chiedere..> dice sempre gentile < E... come fabbra cosa fa? armi? oggettistica?>

16:27 Iara:
 Aspetta che gli venga preparata l'ordinazione, mentre ascolta quanto gli viene detto da parte dell'altra <Il fabbro è di sicuro un lavoro pesante, però sa dare anche le proprie soddisfazioni> Afferma, con tono del tutto tranquillo la giovane, mentre va a spostare lo sguardo sulla scatolina di legno dove vi sono i vari thè. Non ci metterà molto a prendere delle foglie secche di thè verde, per poi aprire la teiera e metterle dentro in infusione, aspettando che quest'ultime rilascino il proprio infuso. <Nella bottega, facciamo, armi, armature e oggetistica varia, anche se io voglio specializzarmi di più sulle armi e sulle armature essendo una Konoichi> Non è che abbia paura ad ammetterlo anzi, ne va fiera die ssere una shinobi e di poter avere il coprifronte con il simbolo del suono, che in questo momento però non porta in fronte, ma lo porta allacciato sulla cintola dei pantaloni. <In effetti permettersi un locale non è proprio da tutti, ma con il tempo si può anche fare, non crede?> Domanda all'altra, sorridendogli, andando quindi a scartare il tramezzino per metà, e andarne a fare un piccolo morso, assaporandone il gusto, che non le dispiace per nulla. Mastica e deglustisce, prima di tornare a parlare. <Comunque io sono Iara, molto piacere> Si presenterà < e Voi, signorina, volete intrapendere la via dello Shinobi, oppure vi accontentate di una vita del tutto normale come barista?> Domanda, con curiosità, volendo valutare la giovane che ha davanti, in termini che solo lei conosce.

16:36 Mayume:
  [Bar] Lei ascolta le parole di Iara una dopo l'altra e la guarda come se fosse incantata da quello che dice < Oh, capisco capisco, si..> dice sentendone le parole < I.. io?> chiede poi arrossendo vistosamente a quelle parole < La via dei shinobi?> domanda ancora un po' perplessa e quasi preoccupata dalla cosa. Ascolta comunque le parole dell'altra per poi dire < M... ma in cosa.. consiste? > si, decisamente fuori da quel mondo, almeno una parte di lei lo è... < Io sono Yumi, piacere di conoscerla> dice abbozzando un sorriso e chinando appena il capo.< La prego, mi dia del Tu...> dice per poi continuare a guardarla < Eh, non credo che con il mio stipendio possa arrivare ad avere un bar..> specialmente quando hai un'altra personalità che spende soldi e non ne guadagna quasi.

16:47 Iara:
 Prende la tazza in ceramica, e se la porta vicino, assieme al piattino, per poi delicatamente afferrare la teiera dal manico con una mano, e con l'altra, tenere il piccolo coperchio in modo che resti chiuso, così da potersi versare il thè senza troppi problemi. Operazione che richiederà qualche istante, non di più, per poi riposizionare la teiera dove l'aveva presa. <Oh..> un piccolo sossulto, quando sente l'altra chiedere cosa sia la via dello Shinobi, e fa un leggero sorriso, un po inquietante a dire il vero. <La via dello Shinobi, io almeno la chiamo così> specifica <è quella via che ti porta a diventare uno shinobi se sei un uomo o una konoichi se sei una donna. Insomma il diventare un ninja.> dice semplicemente < Andare all'accademia, diventare un genin e da li, svolgere missioni ed esami per crescere di grado sino ad arrivare ad essere un Jonin, passando per il chunin e per lo special Jonin prima.> Gli andrà a spiegare in maniera molto riassuntiva. <Io per esempio, discendo dal clan Uchiha,ed abito nel quartiere Otino, tu invece, da quale clan discendi?> Domanda verso l'altra, mentre afferra la tazza di ceramica per il manico e portandoselaalla bocca, prima soffia sul thè, e poi ne fa un piccolo sorso, andando ad assaporarlo e a lasciarsi scaldare, sensazione che la giovane trova al quanto piacevole.

16:55 Mayume:
  [Bar] Lo sguardo punta su di Iara andando ad ascoltare le parole e fare un sorriso < M.. mi vedresti come una ninja?> dice in una prima risposta che ha un sorriso a metà tra il divertito e l'incuriosito sul volto. Non pare essere molto convinta < Non so quasi nemmeno tagliare una fetta di salame..> dice con un tono che, seppur palesi un pizzico di ironia, non pare di certo quello di una persona convinta delle sue abilità. < In pratica c'è tutta la scala gerarchica. Certo che non ti piace proprio una vita tranquilla e leggera. Per dientare una Konoichi devi avere una gran forza e una gran grinta> dice abbozzando un sorriso e aggiungendo < E quindi combatti per qualche obiettivo particolare?..> ammette per poi lasciare cadere l'ultima domanda in fondo

17:04 Iara:
 <Per ora davanti a me, vedo solamente una ragazzina smarrita> afferma, andando quindi a scrocchiarsi le ossa del collo, piegandolo prima verso una spalla, poi verso l'altra, godendosi quella bella sensazione. <Se vuoi provare, e ti consigliodi farlo, vai all'accademia ninja, iscriviti e vedrai che scoprirai un qualcosa di davvero bello> Sorride ora <Qualcosa che potrà permetterti di puntare in alto, se vorrai> Perchè lei, lo fa anche per questo, per poter puntare in alto, diventare qualcuno, ma sa bene che dovrà farlo un passo alla volta. <Ovviamente c'è una gerarchia da rispettare, ma scusami, fino ad oggi in che mondo sei vissuta?> Domanderà verso l'altra, non capendo come sia possibile che non sappia nulla. <Comunque sia, si parte dall'essere Denshi, poi si diventa Genin, poi Chunin, poi Special jonin, poi Jonin> Spiega la gerarchia in soldoni, chiaro <Poi ci sono anche altre cariche, come Dainin, Kage o Tessai, ma sono cariche onorifiche, che solo pochi riescono ad ottenere, ed io è proprio inq uella fascia che voglio riuscire ad entrare> Ammette senza troppi problemi la giovane, andando quindi a bere un altro sorso di thè <Ma co vorrà del tempo, perchè ricordati, essere ambiziosi va bene, ma senza calma e volontà non si arriva da nessuna parte> dirà verso l'altra, andando poi a dare un morso al tramezzino, arrivando quasi alla metà di questo.

17:17 Mayume:
  [Bar] Lei rimane in silenzio sorridendo all'altra < I.. io una ragazza smarrita?> dice spalancando gli occhi. L'espressione di lei è del tutto bloccata per qualche secondo. Per quanto abbia ribattuto è stata colpita in pieno da quelle prime parole. Sul viso finge palesemente un sorriso che però non mostra ne gioia ne allegria, un sorriso amaro sul viso della ragazza che però continua quel discorso. < In questo mondo..> abbozza un sorriso per poi dire < Anche se ho passato un periodo in ospedale.. > dice tranquilla < Ma nulla di grave eh..> non sta a specificare cosa sia successo prima di andare a dirle dopo un attimino < Ambiziosa noto che lo sei, e spero che tu diventi una di quelle cariche e che possa realizzare i tuoi sogni...> le dice abbozzando un sorriso

17:30 Iara:
 <Si, un ragazza smarrita> Conferma le sue parole, andando quindi a guardarla, mentre va a dare gli ultimi morsi al tramezzino con fare del tutto tranquillo. Va poi a far euna pallina con la pellicola protettiva dal tramezzino, che poggia di fianco alla tazza, che ormai è emzza vuota. <Non si è nulla senza ambizione, come non si è nulla senza avere una meta da raggiungere, degli obbiettivi> Detto questo, va a prendere la tazza di thè, e va a finire il liquido al suo interno, con fare calmo e tranquillo. <Perchè sei finita all'ospedale?> Domanda poi, d'istinto quasi, ma anche curiosa < se posso chiederlo ovviamente> detto questo, rimarrà a guardarla con fare attento per qualche istante. <Ovviamente, non voglio che tu ti senta offesa dalle mie parole Yume, ma purtroppo o per fortuna sono una persona molto schietta, e non mi trattengo mai dal dire quel che penso> Fa notare, non vuole fraintendimenti o comunque fare brutta impressione. <Dimmi, tu che aspirazioni hai? che sogni hai? <Due domande in una sola volta, in fondo la giovane vuol capire perchè l'altra gli sembri così smarrita o comunque così troppo sempliciotta ecco.

17:41 Mayume:
  [Bar] Quando l'altra conferma la propria tesi lei deglutisce a vuoto e ruota il capo verso il pavimento per un paio di secondi sentendo poi le parole successive. Il capo torna sull'interlocutrice e annuisce lentamente < Non si è nulla..> ripete quella frase a bassa voce, quasi come se dovesse fare sua quella parte del discorso. Quando l'altra le chiede dell'ospedale lei di nuovo rimane spiazzata.< Eh.. sono inciampata e sono caduta...> dice abbozzando un piccolo sorriso, come se fosse la cosa piu normale del mondo. Poi solo dopo un istante aggiunge < dal terzo piano.> Lo racconta tranquillamente, quasi fosse una cosa che accade a tutti e tutte le mattine. < Ma niente di grave, solo qualche operazione, qualche osso rotto... qualche in pratica..> abbozza un sorriso < Ma hanno fatto un bel lavoro e praticamente sono come nuova..> dice puntando la punta del piede sinistro sul pavimento e facendo una giravolta su di questo, quasi a dimostrare che le parole che ha detto sono reali. In quella rotazione i capelli si allargano appena tornando poi a cadere sulla schiena alla fine < Sogni? aspirazioni? Non saprei sai? Diciamo che al momento se riesco a tenermi questo lavoro non sarebbe così male..> fa un piccolo sorriso.

17:52 Iara:
 Ascolta il dire dell'altra in maneira del tutto interessata, andando a vedere come parli della sua caduta in maniera totalmente tranquilla <Inciampare e cadere dal terzo piano, non è proprio cosa di tutti gironi> Andrà a dire, alzandosi dallos gabello <Ma sono felice per te, che sia andato tutto a posto, e che tu stia bene < farà un leggero sorriso, andando poi a tirare fuori i soldi dalla tasca dei pantaloni per poter pagare, e li lascia sopra il bancone < questi dovrebbero essere giusti> Dirà verso l'altra, andando quindi a fissarla per qualche istante < Senti, perchè non ci vediamo anche fuori dal lavoro, magari potremmo andare in giro a fare due passi, o potrei mostrarti i miei allenamenti se sei curiosa> Andrà a dirgli, sorridendogli, prima di darsi una sistemata ai capelli. <Mi sembri una brava ragazza, ma hai qualcosa che non capisco, e voglio scoprirlo> Schietta come al solito, in fondo qualcosa che non gli porta di questa ragazza c'è e come, ma magati si sbaglia. <Essere una barista per sempre, non è una grande aspirazione, possiamo volere di più> detto questo, andrà a muoversi verso la porta d'uscita <Se mi cerchi, puoi trovarmi dal fabbro di Oto Yume> si gira e fa un sorrisetto, un poco inqueitante <Mi aspetto di vederti> e detto questo, la giovane andrà ad uscire, ed una volta recuperato il proprio ombrello, andrà ad aprirlo con fare del tutto tranquillo, riprendendo la strada, verso il quartiere Otino. [End]

17:57 Mayume:
  [Bar] Lei sorride alle parole dell'altra < Nemmeno incontrare una fabbra che avrà una carica onoraria in futuro lo è..> abbozza un piccolo sorriso limitandosi poi a guardare verso la ragazza che posa i soldi. Lei li prende e li mette nella cassa del locale rapidamente. Detto quello, lei annuisce < Certo, dai, magari ci si incontra! > dice annuendo lentamente < dal fabbro di Oto Yume..> sospira per poi vederla andare via e alla fine fa un bel sorriso. Un sorriso che esce dal profondo, forse non proprio da quella che solitamente fa la barista

Iara cammina per il centro di Kagegakure, si ferma in un bar, dove lavora Mayume. Fa la sua ordinazione e mentre consume le due parolano, sel più e del meno.