I trafficanti di bambine
Quest
Giocata del 12/01/2022 dalle 18:34 alle 22:54 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Attendere il master
Eccoci dunque, in una parte del quartiere di Sunagakure decisamente insolito. Si tratta infatti della parte più confinante di Suna con le alte mura, li ove i commercianti hanno trovato il loro posto per conservare le loro merci. I loro mercati sono colorati da magnifiche spezie, gli odori che rimandano ad un loco tanto lontano quanto sconosciuto, di stoffe meravigliose e sgargianti a decorar la pelle delle donne di quel posto. Eppure tutti sono consapevoli del fatto che ormai non esistono più le vere stagioni che hanno sempre reso ogni villaggio unico nel suo genere, Suna probabilmente è quella che ne ha sofferto di più date le immense piogge e i temporali che affliggono i monti delle terre del Fuoco. Ma perchè il nostro gigante biondo quest'oggi si trova qui? Il motivo sta nella lettera che gli è stata recapitata a casa, all'interno del Dojo Ishiba, con il suo nome elegantemente segnato sulla lettera da una mano palesemente femminile. Le parole sulla lettera non sono molte, solo brevi frasi concise e veloci < Ciao Shinsei, sono Robin. Mi spiace averti disturbato nella tua dimora, sta tranquillo, in pochi sanno dove abiti. Mi ricordo che avresti voluto aiutarci, è giunto dunque il momento di far valere le tue parole. Ai confini di Suna c'è un posto pieno di magazzini e container. Sappiamo che ci sarà a breve un traffico di un container pieno di bambine destinate a ricchi e potenti, o alla morte. Aiutaci a salvarle.> l'ultima lettera tracciata non è perfetta, come se la mano avesse iniziato a tremare impedendo una perfetta scrittura della stessa < sappiamo che coloro che smerciano queste bambine hanno anche un libretto dedicato a tutte quelle che son state rapite o prese da ospedali e dai centri di accoglienza della città. > la lettera si ferma, la scrittura ormai ha raggiunto l'ultima parte bianca del foglio, ma avendola sicuramente voltata avrai potuto continuare a leggere < ti lascerò una cartina approssimativa del posto, cambia ogni volta perchè spostano i container, ma sappiamo di certo che il container che stiamo cercando è stato marchiato con una X verde sul lato posteriore e di apertura. Non sappiamo quanti possano esserci a sorvegliarle, ma se sarai dei nostri..presentati lì, alle ore XX:XX . Noi ti vedremo, tu non potrai vedere noi, dovrai solo fidarti. Robin.> Ecco dunque la fine di quella lettera, le parole son state tante così come le informazioni venute in tuo possesso, compresa una mappa approssimativa del loco in cui dovrai infiltrarti. Sei solo, davvero solo questa volta, non vedrai nessuno, non sentirai niente, solo il vento che soffia tra le ombre già arrivate sul loco che vuoi raggiungere. Ti trovi in effetti in una piccola parte di vegetazione stanca e spoglia, la notte ti aiuta a passare per il momento inosservato, e davanti a te a 30 metri di distanza una rete è sollevata per non permettere a chiunque di potersi avvicinare al loco in questione. Non c'è nessuno per adesso, non senti niente, ma solo in lontananza qualche luce s'accende e si spegne. Cosa sia ancora non potrai dirlo, è troppo lontano per i tuoi miopi occhi alla notte. La mappa è chiara, davanti a te, oltre 50 metri in totale, si ergono i primi due container uno sopra l'altro, essi raggiungono un altezza di 10 metri in totale, occludendo la vista oltre lo stesso. Adesso è il tuo momento, noi saremo qui a deliziarci delle tue gesta. [QUEST CHIUSA][No tempo per il primo turno][distanza dalla rete 30 metri - rete alta 2 metri | distanza primi container 50 metri] [mappa in arrivo]
Legenda distanze e misure: I rettangoli sottili son tutti uguali, lunghi 50 metri, larghi 3 metri, alti 5. I rettangoli piccoli son lunghi 10 metri, larghi 2 metri, alti 3 metri e mezzo.
Una falce di luna dona a quel luogo il fascino che merita. Non forte come la luna piena, capace di illuminare d’argento il campo visivo, non spenta come quelle notti senza luna in cui i Kami sembrano voler nascondere il mondo intero. Solo una falce d’argento si staglia in cielo. Oh che grandiosa rappresentazione dell’animo del biondo. Il globo della sua anima, nero e marcito, che si è dotato di uno spicchio di luce, costruito da quando è arrivato a Kagegakure, da quando ha trovato la forza di prendersi se stesso, da quando ha incontrato la sua rossa. Falce di luce che veste un’anima nera, come la luna quest’oggi. Ma non perdiamoci in chiacchiere. Ha letto la lettera, memorizzato la mappa e gettato tutto nel camino. Perché? Oh ce ne sono troppi di perché. Ha intravisto in quei ragazzi, in quelli che Kagegakure considera feccia, in quelle anime dimenticate invisibili, schiacciati sotto i calzari di un governo assente, un’enorme potenziale. Lui, con loro, sarà quell’ombra lunga che il governo non può vedere, o non vuole. E ha un obbiettivo, il nostro biondo, per quegli invisibili, per quel popolo dell’underground di Kagegakure. Eppure tutto è ancora troppo fragile. È un castello di carte che rischia di crollare se non riuscirà a conquistare la loro fiducia in qualche modo, e quella è l’occasione. Per questo motivo, nessun altro saprà. Non ora, non finchè non avrà avuto successo o non sarà morto tentando. Nemmeno Matono, che fino ad ora è stato suo compagno in questa storia, è stato avvertito. Solitudine sia, come è stato finchè non è arrivato a Kagegakure. E veniamo dunque al presente, al qui ed ora. Sotto quella leggera falce di luce si potrebbe scambiarlo per un masso, o per un grosso animale, li al limitare della vegetazione. Accovacciato sulle punte dei piedi, le leve inferiori piegate al massimo, poggiando i glutei sui talloni, la mano destra, tra le ginocchia, è appoggiata al terreno, osserva. Indossa anfibi ai piedi, pantaloni neri, una cappa nera, dalle maniche lunghe, la cui coda svolazza leggera dietro di lui, rivelando il portaoggetti che ha agganciato alla cintura dei calzoni, contenente il tonico curativo, quello del chakra, e lo spry cicatrizzante. Il bavero è alzato e l’indumento è aperto sul petto, rivelando una maglietta di nero tessuto elastico, che aderisce come una seconda pelle ai muscoli sottostanti, con un collo tanto alto da consentirgli di tirare su il tessuto fino a coprire il naso, mascherando, di fatto, la parte inferiore del volto affilato, dai lineamenti duri, che ha perso una parte della sua austerità in favore di un’animalesca concentrazione per raggiungere l’obbiettivo di questa sera. I capelli sono tenuti sciolti, a nascondere quei tatuaggi la cui vista, ormai, causa dolore. Ma non siamo qui per questo. È il momento di agire. Tenterebbe di sollevarela mano sinistra, chiusa in pugno con solo l’indice e il medio, congiunti, a svettare verso il mento, disegnando il mezzo sigillo della “capra”. Ampio sospiro sarebbe servito al biondo per tentare d’andare oltre la coltre nebbiosa dei ricordi frammentati per attingere alla preziosa energia psichica, che in lui assume la forma d’un globo scuro, elettrico e vibrante, che tenterebbe di spostare al centro del plesso solare, insieme alla gemella e opposta, l’energia fisica, globo chiaro fluido e costante. Avrebbe quindi tentato di unire questo suo personale Yin/Yang, impastando le due energie per tentar di ottenerne una più forte e irruenta delle due: Il prezioso chakra che tenterebbe, se fosse riuscito, di spingere nel sistema circolatorio apposito, senza reprimere un brivido di piacere nel sentire quell’energia scorrergli in corpo. Se tutto ciò fosse andato a buon fine, semplicemente, spingerebbe sulle leve inferiori, tentando di issarsi e cominciare a muoversi verso la recinzione che lo separa dai container che riesce a intravedere. I primi di molti, può ipotizzare. Ma lo sguardo, per ora, rimane concentrato ciò che lo separa da quei container, ovvero 50 metri di terreno scoperto e una rete, ma c’è altro? Tenterebbe, nel muoversi, di captare qualsiasi cosa possa indicare la presenza di trappole lungo il suo percorso, oppure la presenza di guardie da una parte o dall’altra della rete. Ultimo dettaglio che tenterebbe di capire, è più o meno quanto è alta la rete. Qualora riuscisse, ultimerebbe il proprio cammino a circa un paio di metri dalla rete, compiendo quindi circa 28 metri.[3/4 tentativo di impasto del chakra][1/4 tentativo di spostamento, 28 metri in avanti][Oggetti: Tonico del chakra, Tonico curativo, Spry cicatrizzante]La prima cosa utile da fare, invero è proprio il richiamo del chakra e il suo relativo impasto, cosa che il biondo farà immediatamente. Nessuno shinobi può considerarsi tale senza aver prima appreso quell'impasto. La successiva mossa sarà quello di spostarsi facendo attenzione proprio al terreno nel caso di eventuali trappole, ma non ne troverà alcuna, riuscirà ad avanzare senza troppi problemi attraverso il terreno sconnesso dalle sterpaglie presenti, nulla di troppo difficile da fare per qualcuno che del fisico ne ha fatta la sua ragione di vita, e di Ninja. La rete è alta 2 metri come già detto, e non sembrano esserci immediatamente delle persone. Solo più avanti, li ove stanno i primi container, si potrà vedere una figura, munita di torcia, nel suo profilo attraversare il perimetro visibile di 50 metri del primo container, prima di sparire a destra e inserirsi all'interno di un'altra via di container perfettamente disposti. Non sembra esserci adesso nessun altro ancora, solo il silenzio e qualche volta anche una piccola luce che sbuca da uno dei vicoli laterali, ma nessun altro par esser li per fare la guardia. Il biondo si trova dunque a 22 metri di distanza totali dal primo container, in linea d'aria si trova anche alla metà della sua lunghezza totale, lasciando 25 metri a destra prima che esso si fermi, e 25 a sinistra. Oltre quei metri, sia alla destra che alla sinistra, ci sono un paio di metri a dividerlo da altri container sviluppati in modo differente, non con il fianco lungo verso di lui, ma con la parte più corta. Questi in verità sono più bassi rispetto al primo grande che si troverà d'innanzi, in quanto il primo è una costruzione di due container, i secondi ai lati invece no, difatti son alti solo 5 metri l'uno , ma dalla posizione attuale non si potranno vedere le vere lunghezze degli stessi in quanto la vista non lo permette, e non è munito di certo di un Byakugan. [QUEST CHIUSA][No tempo per il momento][distanza dal primo container 22 metri| rete alta 2 metri][per dubbi contattami in pvt]
Lo sguardo nero, lucente quasi pronto a risucchiare ogni più piccola fonte di luce nell’oscurità, perlustra il terreno da una parte e dall’altra della rete, fin dove può vedere, ed è per questo che quando nota il cono di luce della torcia della guardia, arresta il passo e la osserva percorrere il lato lungo di quel doppio container che ha davanti, pronta a svoltare l’angolo. Effettivamente lui si trova all’altezza della metà di quel lungo container, aspetterebbe quindi di vedere la guardia sparire alla sua destra, prima di tentare di flettere le gambe, sbloccando contemporaneamente l’articolazione della caviglia, del ginocchio e del bacino, caricando le sue leve inferiori come fossero molle. Getta un occhio alla cima della rete nel tentativo di calcolare la traiettoria del suo salto. Tenterebbe quindi di lasciar scattare quelle molle precedentemente caricate, premendo con forza sul terreno per cercare di esibirsi in un salto. Non raggiunge la massima portata che l’agilità di cui è in possesso gli consentirebbe, tenterebbe bensì di librarsi nell’aria ad un’altezza di tre metri dal suolo, in modo da esser quanto più certo possibile di scavalcare quell’ostacolo senza esser costretto a usare la forza. Se vi fosse riuscito, tenterebbe di atterrare sui piedi, senza irrigidire le articolazioni della parte bassa del suo corpo in modo da poter attutire l’atterraggio. Qualora vi fosse riuscito dovrebbe trovarsi poco all’interno della recinzione, uno sguardo intorno, per assicurarsi che nessuno lo abbia visto, prima di tentare di far scattare di nuovo, qualora effettivamente fosse ancora solo, le sue leve inferiori, in uno scatto in linea retta verso il container più alto, fino quasi a raggiungerlo, percorrendo quindi i 22 metri che li separano. Quindi tenterebbe di virare nella stessa direzione presa dalla guardia, verso destra. Perché? Vuole avere più tempo possibile per studiare il terreno nel quale si è infilato, prima di scontrarsi con qualcuno, ed è verosimile che, essendo quelli che ha davanti dei container, la guardia avrà il compito di girar loro intorno senza allontanarsi troppo da li, essendo anche la zona più di confine di quel magazzino. Sono supposizioni, certo, alla quale aggiunge il fatto che difficilmente una guardia torna indietro sul suo percorso di pattuglia, a meno che non noti nulla di strano. In ogni caso, tenterebbe di percorrere quindi la lunghezza del container fino a giungere al suo vertice, percorrendo quindi circa 25 metri. Se fosse riuscito a raggiungere quell’angolo senza troppi problemi, tenterebbe, posizionandosi frontalmente al container, di sporgere oltre quell’angolo l’occhio destro, per osservare cosa c’è al di là di quella barriera che ha di fronte, per rendersi conto del livello di sorveglianza, dell’altezza degli altri container, della distanza che c’è tra di loro, insomma, ogni tipo di informazione utile. [1/4 tentativo di salto, 3m per superare la recinzione][2/4 tentativo di scatto verso il container che ha di fronte, 22 metri + lungo la lunghezza del container fino al vertice destro, circa 25 metri] [1/4 osservazione][Oggetti: Tonico curativo, tonico del chakra, spry cicatrizzante][Chakra On]Il giovane non perde più molto tempo, saltare quella piccola rete non è che una bazzecola, e nel momento in cui la salterà sentirà un lieve suono ronzare nell'aria, una specie di "zzzz" costante che sembra permeare la stessa rete. Se solleverà il viso agli angoli più lontani di quella zona potrà vedere dei cavi elettrici illuminati da torce di cortesia a rendere quello ancora più pericoloso. Ottima mossa possiamo dire, non si è fatto ne toccare ne tantomeno sentire. Il passo successivo, quello di muoversi, avverrà con un poco di difficoltà in più dovuta alla mancanza di luce vera, abbiamo solo la luna a illuminare e quelle torce alquanto lontane, ma una volta giunto davvero a ridosso del doppio container potrà rendersi conto di come la strada sia alquanto libera. Non c'è nessuno, nessuno lo sta fermando, potrà muoversi verso il lato seguendo la prima guardia di pattuglia che è appena passata da quella stessa strada, anzi, ne vedrà benissimo la schiena ma soprattutto ciò che illumina davanti. Un altro uomo di circa trent'anni, molto vaga appare la sua figura in quanto non verrà davvero preso dalla luce diretta della torcia < sbrighiamoci Peppe, non abbiamo molto tempo, tra poco dovrà partire il container e dobbiamo classificare tutto il carico > la voce appare chiara, profonda, infastidita da qualcosa ma niente viene detto se non quelli che sembrano essere veri e propri ordini indetti. Il container è lungo in quel momento soli tre metri, e i due uomini non sono esattamente adiacenti ad esso, ma poco più in là , a circa 7 metri di distanza e voltandosi entrambi continueranno verso un centro che appare molto, enormemente più illuminato. Shinsei non avrebbe potuto vederlo prima, causa doppio container iniziale, ma essi si voltano verso il secondo container identico al primo, come dimensioni e lunghezza, prima di avanzare verso un vociare sempre meno attutito. Un container meno lungo ma più tozzo è visibile a 20 metri di distanza, sempre orizzontale a quanto si può notare, ma molto più basso in quanto è un singolo così come il secondo < oi ragazzi! Venite che stasera si festeggia, abbiamo tante caviette da usare finalmente RAHAHAHAHAH > una voce roca li richiama, e Shinsei li vedrà letteralmente sparire sulla sinistra, senza avere nessun altro modo di poterli vedere, ma udendo del vociare sempre più agitato ed eccitato, e una luce un poco più intensa. [QUEST CHIUSA][No tempo per il primo turno][distanza dal secondo container 10 metri! distanza dal terzo container 20 metri] [mappa in arrivo]
Il cuore accelera, predatorio, nel trovare dietro l’angolo la schiena dell’uomo di guardia, lo osserva interagire con quella che ha tutta l’aria di essere un’altra guardia. Ma d’altronde, un’altra delle capacità fondamentali per uno shinobi, oltre al proprio chakra, è quella di avere sangue freddo. In realtà non è una caratteristica solo degli Shinobi. E di cos’altro? Dei predatori, che devono saper aspettare il momento giusto. Ascolta la conversazione, o meglio, l’ordine impartito, e d’istinto serra la mascella sotto quel tessuto che lo maschera parzialmente. A quanto pare non ha molto tempo, e a dirla tutta, anche la voce che sente mentre i due si allontanano, non lo rassicura, no, e perché dovrebbe sentirsi rassicurato? Al contrario, una scarica d’adrenalina lo pervade, irrigidendone per un attimo i muscoli. Il suo momento sta per arrivare, ma prima ci sono due dettagli che ha bisogno di chiarire a se stesso per potersi muovere al meglio: Dov’è il container con la X? E quante persone sorvegliano quel posto? L’osservazione della scena, in realtà, fornisce dettagli. C’è una zona ancora distante ma non troppo, molto più illuminata del resto dei di quel posto. E in più, quella voce raschiante che ha sentito, sembra parlare proprio di ciò che sta cercando, e per giunta sta chiamando a raccolta le guardie. Gonfia la cassa toracica in un respiro profondo, e non appena vede le due schiene sparire dietro a quel container lungo quanto il primo ma alto la metà, tenta di muoversi anche lui, ma non li seguirà, non del tutto almeno, ha la sua strada da compiere. Le gambe flesse, morbide in una corsa che vorrebbe essere agile e fluida, bruciando i tre metri di profondità del primo container, tra quello e il container successivo ci sono 10 metri, tenterà di bruciarli tutti, arrivando così a ridosso del secondo container, che percorrerà per la sua lunghezza, virando a sinistra, per circa 20 metri, restando quindi tra il container alto 10 metri e quello alto cinque vicino al quale si trova. Percorsa quella distanza s’arresterebbe, portando lo sguardo in alto verso il tetto di quel container, tenta di prendere le misure. Per cosa? Un balzo, ovvio. Tenterà quindi di flettere di nuovo, in profondità, le sue leve inferiori, sbloccando l’articolazione del bacino, del ginocchio e della caviglia e piegandole come se fossero molle, per poi premere forte contro il terreno e tentare di saltare. Ma ancora una volta, il balzo è controllato. Potrebbe arrivare sul tetto senza problemi, ma atterrerebbe con troppa pesantezza, causando un tonfo che verrebbe sicuramente sentito. Il balzo quindi, avrà un’elevazione che porterà i suoi piedi a tre metri d’altezza, contando che lui è alto due metri, dovrebbe essere, a questo punto, in grado di afferrare con le mani il bordo superiore del container, in modo da ridurre al minimo i rumori, se vi fosse riuscito, tenterebbe dunque di issarsi sul tetto ma lasciando prima correre lo sguardo in giro sui tetti dei container, ancora una volta per essere sicuro di mantenere l’effetto sorpresa. Qualora tutto fosse tranquillo, tenterebbe di usare la forza delle braccia ben allenate per sollevare il suo stesso corpo, stendendo gli arti superiori per poggiare il più delicatamente possibile le ginocchia sul container. Resterebbe quindi immobile. Dovrebbe essersi avvicinato al punto più illuminato di quel posto. Tenterebbe quindi di capire quante persone vi fossero radunate. Un dato importante per pianificare l’attacco, ma non solo, lo sguardo corre anche sui container, tutti quelli che vede, cerca una X, può forse ipotizzare, non essendo un’idiota completo, che vista la frase che ha sentito, quelle persone si stiano radunando proprio intorno a quello, e quindi controllerà immediatamente i più vicini alle guardie ivi radunate, ma se non lo trovasse, tenterebbe comunque di lasciar volare lo sguardo nero in giro per gli altri container. [1/4, tentativo di scatto: 3 + 10 + 20 metri][1/4 tentativo di salto, 3 metri][1/4 tentativo di osservazione e di salita sul container][1/4 osservazione][Oggetti: Tonico del chakra, Tonico curativo, Spry cicatrizzante][Chakra On]Eccoci ancora ad osservare questo genin agire tra le vie di un villaggio delle ombre. Kagegakure significa questo, ombre, oscure, lunghe mani che si impregnano della vita di altri per spegnerle e per ravvivarle anche. Un villaggio che mostra due facce, la migliore data dalla Shinsengumi - di coloro che proteggono la vita, coloro che mostrano la bella faccia di un governo sconosciuto - e quella delle ombre orribili, come questa notte ove un carico di bambine è destinato al peggiore dei destini, strappate a quella che è la loro vita. Miserevole, orribile, ma comunque una vita libera. Anche questa ormai par esser stata strappata loro. Shinsei stesso non attenderà oltre il suo tempo che già si rivela scarso, spostandosi agilmente lungo il primo container costeggiandolo e finendo nella fila scura tra i due. Dall'alto vedrà una foschia rossastra e giallastra, luce che si dirama nella notte, voci che si fanno sempre più vicine. Quella del salto potrebbe esser la peggiore delle scelte, dopotutto atterrare su un container provocherebbe un rumore allucinante, di quelli che farebbero svegliare chiunque nel raggio di chilometri, ma egli decide per una tattica migliore, saltare si, ma appoggiarsi alla sua immensa forza e agilità per trattenersi a quel container. Il movimento avverrà perfettamente, sollevando il corpo oltre quella coltre di nubi che altro non è che la mancanza di luce, per trovarsi quasi a metà rispetto alla lunghezza totale dello stesso oggetto su cui si trova. Ci sono altri 30 metri alla tua sinistra me son tutti liberi, ma da questa posizione potrai vedere molto ma anche poco. Infatti il focolare si trova alla tua sinistra in dirittura d'aria, a 10 metri dalla tua posizione ci sarà un fuoco più basso di cinque metri, livello terreno, e potrai nonostante tutto dalla tua posizione vedere molti corpi collassati sulle pareti dei vari container lasciati incustoditi. Delle fiamme vivono all'interno di bidoni altri un metro e mezzo fatti in latta, sporchi e colorati da chissà quale vecchia attività < RAHAHAHAHA di certo me ne prendo un paio di queste racchiette, così le rompo di mio RAHAHAHAHAH > la voce appartiene a colui che ha già sentito il nostro biondo, lo stesso energumeno orribile con un nasone altrettanto brutto che si riempie i polmoni di risate orribili. Ma niente, in ogni container che il nostro Gigante potrà osservare, non vedrà alcuna X imbrattata sopra. [QUEST CHIUSA][tempo : 20 minuti - ora azione max 22:10][distanza dal container immediatamente davanti 10 metri| Distanza dal container a destra 15 metri| distanza dal container a sinistra 40 metri]
Il master va a cena
QUEST FREEZZATA.
Giocata del 14/01/2022 dalle 17:19 alle 21:56 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Ancora una volta, appostato come un’animale a caccia, osserva. Osserva i cani che dovrebbero fare la guardia a quel gregge di pecorelle che, stranamente, non deve dilaniare ma salvare. Li osserva tutti li, ammassati intorno ai falò, comprensibile, la notte e buia, fredda e piena di pericoli. Più che a fare la guardia, sembrano intenti a pregustare un lauto pasto. Ma non controlla solo quello, da li può vedere i container di quel posto ma nessuno ha un contrassegno che lui riesca a vedere. Serra la mascella, deglutendo. Che abbia ricevuto informazioni sbagliate? Difficile, ha notato la scrittura incerta e colta dall’emozione mentre la ragazza che ha conosciuto scriveva. Inoltre, le frasi che ascolta confermano il fatto che un carico come quello descritto deve essere li. L’unica opzione che rimane, dunque, è che quella X sia su un lato dei container che a lui è al momento precluso. Riflette, pondera con quella mente non più lacerata, ora lucida. E tornano alla mente le parole del primo uomo che ha ascoltato stasera, colui che stava parlando con “Peppe”. “Dobbiamo classificare tutto il carico” Queste le parole che richiamano immediatamente al libretto descritto da Robin nella lettera. Se sono quei due ad avere il compito di catalogare il carico prima di spedirlo, è verosimile che saranno loro a portarlo all’obbiettivo. L’alternativa è quella di accoppare quei due prima che possano fare qualsiasi cosa. Alla fine, se gli altri sono solo cani da guardia, il gregge non può andare da nessuna parte senza i pastori che dovrebbero contarle, seguendo la metafora. In ogni caso, ha bisogno di una visuale migliore. Il contrassegno che sta cercando potrebbe essere dipinto sui container che fanno da delimitazione a quel festino, e lui potrebbe semplicemente non essere in grado di vedere la giusta. Tenterà semplicemente di issarsi sulle gambe, raddrizzandole ma solo in parte, per iniziare a camminare con estrema cautela lungo il tetto del container in direzione di quel ritrovo per balordi, quindi alla sua sinistra. Il tentativo è quello di seguire i due sgherri che ha incontrato poco prima, tentando di mantenere il contatto con le loro schiene, tenterebbe di appoggiare i piedi sul metallo del container con estrema cautela, per non destare rumori sospetti, appoggiando prima la punta del piede, quindi la pianta e infine spostando il peso, al pari di una pantera. Così tenterà di compiere tutta la lunghezza del container, quindi i rimanenti 30 metri circa, a meno che non veda qualcosa di utile prima. Gambe sempre flesse, pronte allo sforzo, pronte all’emergenza. Lo sguardo tuttavia, tenterebbe di focalizzarsi su Peppe e l’altro sgherro, cercando di capire se uno di loro sia in possesso di qualcosa che sembri un libricino contabile. Percorrere quel container in lunghezza dovrebbe inoltre consentirgli di aumentare il suo campo visivo su quel piazzale, scoprendo prima la faccia del container che ha alla sua sinistra e che fa, appunto, da limite sinistro a quel piazzale, e di seguito, la facciata opposta del container che prima aveva davanti e che, da quello che ha potuto vedere, è esattamente al centro di quel magazzino recintato, ovvero il limite destro di quello stesso piazzale, pieno di gente. La ricerca, a questo punto, è la stessa, cercare la X da quella nuova visuale e capire più o meno il numero dei suoi avversari, ma a ciò si è aggiunta l’osservazione delle due guardie che parlavano di dover classificare il carico. Potrebbero essere loro i suoi obbiettivi adesso. Seguire i loro spostamenti potrebbe condurlo al giusto container e magari a poter liberare quelle ragazzine senza dover fare a botte con un esercito. Capire dov’è quel container è tutto, ma per farlo, in soldoni, l’unico modo che ha è spostarsi. Il tempo stringe però. Per questo motivo, nonostante si sia mosso molto più lentamente del previsto, qualora fosse riuscito a compiere il suo spostamento verso il limite sinistro di quel container sul quale si trova, tenterebbe di capire la posizione dei due “contabili” prima di sfoderare le sue armi. Quelle vere. Passerà ai fatti, e tenterà di fare in modo che l’attacco sia repentino e il più violento possibile, per questo tenterebbe di concentrarsi sul proprio sistema circolatorio del chakra, percependo i limiti di quelle arterie di energia che portano il chakra in ogni parte del corpo, tenterebbe di focalizzarsi sui suoi cancelli, le otto porte che ne vietano l’uscita. Tenterebbe quindi di individuare le prime due porte e su di esse concentrerebbe la quantità necessaria di chakra per spalancarle. Se vi fosse riuscito, dovrebbe percepire immediatamente il proprio chakra irrompere violento nelle fibre muscolari del suo corpo, irrigidendole, spingendo le vene a premere sotto la pelle e donandogli un brivido lungo la schiena. Percepirebbe, in caso, una scarica di rabbia pizzicargli il cervello. Per lui quelle porte non sono mai state solo la liberazione del chakra, ma anche della propria parte animale. [2/4 tentativo di spostamento LENTO verso la parte sinistra del container, 30 metri se non nota nulla prima][2/4 tentativo di apertura delle porte][Oggetti: Tonico curativo, Tonico del chakra][Spry cicatrizzante][Chakra On]Lo spostamento avverrà senza alcun intoppo, la calma è essenziale in questo momento e prendersi i propri tempi per evitare uno scivolone e la creazione di rumori troppo forti è la migliore strategia. Dopotutto il nostro biondo non ha ancora tutta la situazione completa sotto il proprio sguardo, ma muovendosi verso sinistra, appena raggiunti i 15 metri di spostamento, noterà infine quanti siano i corpi ammazzati in quel piccolo cerchio. Sono 10 uomini in totale, la loro età varia dai 30 anni alla cinquantina circa. Alcuni di questi son seduti su delle sedioline di fortuna create con scatoloni e barre in ferro, altri si trovano immediatamente poggiati ai due container immediatamente vicini, alla tua sinistra e alla tua destra. Quello di destra sarà spoglio, lievemente sporco al di fuori e colorato da una serie di scritte tramite qualche bomboletta e uno spirito artistico molto basilare, alias membri maschili e parolacce, mentre il sinistro sembra esser uscito fuori da una lavanderia. Perfettamente bianco, pulito, e con una X che si può intravedere tra i corpi e le schiene poggiategli contro. < senti Peppe, dovete muovervi. Classificatele velocemente, dobbiamo partire il prima possibile. Abbiamo la mappa delle fognature da poter sfruttare per non esser visti > il primo sgherro, compare del nostro orribile Peppe, è quello che parla, lo stesso che tirerà fuori un quadernetto dalla tasca posteriore dei propri pantaloni aprendolo e scorrendolo. Lo stesso Peppe andrà a spostarsi verso il container a sinistra, quello con la X sul fianco, battendo due volte i pugni contro lo stesso e provocando un rumore molto meno diffuso, segno che lo stesso è pieno. Altro dettaglio che Shinsei potrà vedere è come i pugni dello stesso uomo abbiano lasciato profondi solchi sulla parete < dovrebbero essere una decina, un carico molto scarso, ma se troviamo qualcuna particolarmente bella possiamo tenercela, per il disturbo insomma RAHAHAHAHAHHA> entrambi i due si spostano lungo il fianco dello stesso container, pronti a scivolare di nuovo nella notte per aprirlo. Il tempo che rimane è davvero poco, in breve il nostro Shinsei vedrà sparire il duo sulla parte sinistra, senza più poter veder nient'altro. [QUEST CHIUSA][no tempo per il momento][1/4 prima che il duo scompaia dalla tua visuale ][per dubbi&domande chiedimi in pvt]
Le porte sono state attivate correttamente.
Continua a camminare, con passo felpato come quello di una pantera, e improvvisamente la scena diventa più chiara, ogni dubbio si chiarisce. Ha intuito bene, quei due tizi sono la chiave di quella spedizione, lo sguardo si assottiglia, pesante, splendente di quel nero abisso, predatorio, quando osserva quel libretto fuoriuscire dalla tasca posteriore. E ha individuato anche il container giusto. Serra la mascella quando sente quei due tonfi sul metallo, colpi, cazzotti che piegano la lamina come fosse carta. Merda. Sta per buttarsi nelle fauci di un leone che potrebbe spaccargli le costole, e tutto per guadagnarsi la fiducia di quelli che chiunque schiferebbe, allontanerebbe. Ma non lui. Quella questione è cominciata mesi fa con una missione fallita, è giunto il momento di chiuderla. Un ultimo sguardo intorno, sembra essere l’unico interessato a fermare questa follia. D’altronde Robin l’aveva scritto, lui non li avrebbe visti. Può solo sperare. No, non è vero, non può permettersi di sperare e basta, deve agire. Ed è per questo che, giunto in prossimità del margine sinistro del container, tornerebbe a piegare le gambe il più possibile, sbloccando le articolazioni del bacino, del ginocchio e della caviglia, pronto ad usarle, di nuovo, come molle. Non può passare al centro senza farsi scoprire, e quei due sono troppo lontani ormai. Ma forse non ha perso del tutto le sue possibilità di sferrare un attacco a sorpresa a quelli che ormai ha capito essere i suoi obbiettivi. I due sgherri contabili. Quella risata gli provoca un brivido di rabbia lungo la schiena e lì, in cima a quel container, avvolto nel fumo nero del suo chakra che si confonde nella notte, avverte quell’emozione farsi quasi incontrollabile. Ma la controllerà, deve farlo. Tenterà di trasformarla in energia positiva. Lo sguardo si sposta verso sinistra, ha dello spazio libero che intende sfruttare. Tenterebbe quindi di sfruttare l’agilità e la forza del suo corpo, potenziate dalle porte aperte, per premere con forza contro il container coi piedi, usando le sue leve inferiori per lanciarsi in un balzo, ma non in avanti, bensì in diagonale, verso sinistra, come se stesse cercando di raggiungere il vertice sinistro inferiore del container con la X. Sarà impossibile per lui arrivarci, ma il suo fisico, potenziato dal chakra, dovrebbe consentirgli un salto di circa otto metri. Arrivato a metà della gittata del suo salto, tenterà un colpo di reni, nel tentativo di anteporre i piedi, tenendo morbide le articolazioni in modo che le gambe possano fare da ammortizzatore. Qualora fosse riuscito ad atterrare, la sua mossa sarebbe semplice. Uno scatto in avanti, tentando di infilarsi tra il container con la X e quello più lungo, ancora più a sinistra. Il busto spostato in avanti, le braccia forti ad ondeggiare ai lati, dando il ritmo alle leve inferiori, le labbra tirate indietro ad esibire un ringhio con le zanne bianche sotto la luna argentata. È probabile che, arrivato alla fine del container con la X e voltato l’angolo, se li troverà davanti. Ed è quello che spera, in definitiva. Se fosse riuscito, senza intoppi, nei suoi intenti, si limiterebbe a piantare i piedi al suolo per arrestare la corsa, spostando lo sguardo verso destra, nel tentativo di inquadrare i suoi obbiettivi. Nello specifico uno, quel Peppe, quello col quaderno e con la forza spropositata. Se vuole ridurre al minimo i danni e aumentare al massimo l’efficacia, deve tentare di coglierlo di sorpresa, e per questo tenterebbe immediatamente la sua offensiva contro di lui, tentando di concedere all’avversario meno tempo possibile per rendersi conto di cosa sta succedendo. Tenterebbe rapidamente di concentrare quel chakra nero, denso e viscoso che gli fuma dalla pelle, verso la parte destra del corpo, quindi verso la spalla destra e da qui nel braccio, giù attraverso le fibre muscolari che bruciano nella notte fredda, roventi, fino ad arrivare alla mano solida e unghiata, come quella di un animale. Parallelamente tenterebbe di far scattare le gambe, già flesse e piene dell’energia che ha utilizzato per fermarsi, per portare uno scatto in avanti, nel tentativo di arrivare a distanza d’ingaggio con Peppe. Nel movimento, tenterebbe di attivare la catena cinetica di tutto il suo corpo, roteando il bacino, la spina dorsale e le spalle in senso orario, questo per portare, quindi, la spalla destra a caricarsi all’indietro, insieme al braccio che viene tenuto piegato all’altezza del gomito, la mano, piena di nero chakra, viene puntata contro la gola dell’avversario e quindi, immediatamente, Shinsei tenterebbe di attivare il movimento opposto, ruotando di scatto il bacino, la spina dorsale e le spalle al contrario, in senso antiorario. Una catena cinetica lunga e piena di muscoli, un movimento che, al pari di quello di una frusta, vorrebbe consentirgli di tentare di colpire quel maledetto con tutta la forza che ha. Il colpo vorrebbe essere un pugno all’altezza della trachea, con il preciso intento di tranciarne il respiro, magari peggio. Come detto, non si risparmia, tenterà di colpire con tutta la velocità e la forza che ha, potenziate dalle porte, ma non solo, utilizzerà nel colpirlo, tutta la competenza e la letalità che la conoscenza del combattimento senza armi gli concede. [1/4 tentativo di salto verso il vertice sinistro basso del container con la X, ampiezza massima consentita][1/4 tentativo di scatto tra il container con la X e quello alla sua sinistra][2/4 tentativo di Totsukegi I su Peppe: Colpo alla gola. Utilizzo della conoscenza: Combattimento senza armi][Oggetti: Tonico curativo, Tonico del chakra, Spry cicatrizzante][Chakra 9]Non ci interessano al momento quegli 8 uomini intenti a bere e strillare tra i vari fuochi accesi, non quando il nostro sguardo si sposta verso il nostro genin, chiamato a far qualcosa di nettamente differente rispetto alle soliti missioni che un genin può fare in questa enorme città. Non c'è governo che tenga adesso, solo il muoversi di quello che è uno shinobi. Muoversi nell'ombra, attendere il momento propizio per attaccare, e sparire anche lui nel buio lasciandosi dietro corpi privi di vita e tanto, tanto sangue. Osserviamo dunque ciò che il nostro biondo vuole fare : si trova sulla parte sinistra ed estrema del suo container alto 5 metri, molto basso in effetti per la sua abilità superiore nel fisico ben allenato, considerando anche le porte aperte che gli donano un aura nera e oscura, densa intorno al suo corpo. Il salto fatto in diagonale prenderà dunque 8 metri per raggiungere parzialmente il suo obiettivo, difatti in linea d'aria mancano almeno circa 14 metri esatti per potersi portare immediatamente vicino al container a sinistra. Un movimento che richiede tempo e manovra nello spazio < hey J, mi è sembrato di aver visto qualcosa muoversi di là> il movimento di fatti di ha portato immediatamente in quel piccolo spiazzo immediatamente a sinistra e ancora illuminato parzialmente da quelle fiamme di fuoco ancora accese. < vado a controllare io stesso > il tempo stringe, decisamente. Il resto della corsa prevederà dunque un movimento lungo 23 metri prima di trovarti dunque all'estremo angolo nord ovest del cointainer con la X. La tua agilità ti ha permesso una cosa, d'esser salvo per qualche momento, difatti dall'altra parte qualcosa potrai sentire, vari voci ridacchiare < secondo me devi metterti gli occhiali , non c'è niente, sarà stato un gioco delle luci e delle ombre.> insomma, salvo per un pelo. Arrivando dunque al punto precluso, fermandoti, vedrai come le porte di quel cointaner in metallo spesso siano aperte. Non ci sono voci, solo mugolii spaventati di voci sottili, una torcia da parte del compare di Peppe puntata dentro < una..due.. o guarda questa qui, è molto carina e già formata nonostante la sua età ehehh > si, nessuno ha capito nulla, non sanno che sono stati perseguitati letteralmente dal nostro gigante che si è riuscito a muovere egregiamente nonostante una mappa non perfetta come quella consegnata da Robin stessa. Il movimento è fluido, merito anche delle porte aperte, ti permetterà infatti di spostarti velocemente verso Peppe, quello più vicino a te, e quello con il taccuino in mano che scrive. Nel momento di distrazione massima, eppure il suo sguardo saetta veloce come se i sensi si fossero risvegliati. Il tuo pugno infatti, nonostante la velocità e la potenza, riuscirà si a colpire la gola, ma non perfettamente, sarà un colpo a metà, abbastanza per togliergli il respiro mentre crolla con un tonfo a terra, ma è lucido, sveglio, con la man dritta legata al punto colpito. Il compare si volterà subito dopo, lo sguardo sgranato mentre la torcia verrà lasciata cadere a terra e le mani correranno veloci al suo plesso solare iniziando a formare dei sigilli. Hai pochissimo tempo per agire, per far qualsiasi cosa, il nemico è separato da te da 2 metri di distanza, con dietro la porta dell'anta ancora aperta e immediatamente vicino ai suoi compari < TU ..> hai poco , davvero poco tempo. Riuscirai a far qualcosa prima che l'allarme scatti per tutti quanti? [2/4 prima che il grido si concluda - scegli bene cosa fare][distanza dal primo nemico 1 metro steso a terra - distanza secondo nemico 2 metri][QUEST CHIUSA][Tempo : 20 minuti in totale , orario max invio 19:20][per dubbi&domande chiedimi in pvt]
Osserva il suo obbiettivo cadere. Non l’ha colpito abbastanza bene da farlo svenire, purtroppo, ma almeno è riuscito ad ottenere una cosa preziosa. Tempo. Tempo per occuparsi dell’altro. Si volta di scatto, lo sguardo animale, lo cerca tentando di mettere a fuoco i suoi movimenti alla luce fioca della fiaccola. Lo osserva compiere i sigilli, nella sua mente, nel suo palazzo mentale, il tempo si ferma. Non è a distanza d’ingaggio. Tentare una presa è perfettamente inutile, non ci arriverebbe. Potrebbe spostarsi, ma li lascerebbe di nuovo soli con le ragazze da proteggere, senza contare che farebbe comunque scattare l’allarme generale e a quel punto arrivare dove si trova adesso sarebbe praticamente impossibile. Le gambe flesse. Ha un solo modo per cercare di raggiungere il suo obbiettivo e zittirlo definitivamente. Tenterà di sfruttare ancora le sue gambe semiflesse, premendo contro il pavimento con tutta la forza che ha, facendole scattare come molle. Ha bisogno di velocità. Cercherà quindi di bruciare di nuovo la distanza che lo separa dal suo nuovo obbiettivo, nel tentativo di arrivare alla distanza d’ingaggio. Qualora vi fosse riuscito, spingerebbe di nuovo una modesta quantità di quel suo chakra nero, denso e viscoso, verso la spalla destra e da questa lungo il braccio fino al polso. Tenterà di ruotare bacino schiena e spalle in modo da portare niuovamente la mano chiusa in pugno all’indietro, per poi far scattare una nuova rotazione opposta, un nuovo effetto frusta, e per quinti tentare di scaraventare, con tutta la forza che ha, il proprio pugno verso la gola del suo avversario. Utilizza anche questa volta la conoscenza del combattimento senza armi. Sa come essere letale e non esiterà a farlo. Qualora fosse riuscito in tutto questo si volterebbe di nuovo verso Peppe, che dovrebbe essere ancora li a terra. Se così fosse, proverebbe a spingersi contro di lui utilizzando le sue leve inferiori per un nuovo scatto. Se fosse riuscito, caricherebbe il chakra, questa volta sulla pianta del piede destro, usando il sinistro come pianta stabile, tenterebbe di flettere l’articolazione del bacino e quella del ginocchio per poi spingere con forza, facendole scattare come una molla, si, ma per far partire un colpo col piede carico di chakra, dritto sul muso dei Peppe. ]2/4 Tentativo di Totsukegi: Colpo alla gola sul secondo sgherro. Utilizzo del combattimento senza armi][2/4 Tentativo di Totsukegi: Calcio con la pianta del piede contro il volto di Peppe. Utilizzo del combattimento senza armi][Oggetti: Tonico curativo, tonico del chakra. Spry cicatrizzante][ Chakra 7]La distanza è breve ma comunque non troppo per arrivare immediatamente al tuo nemico e tantomeno alla sua gola, la cosa che più ti può aiutare in questo momento è la tua mole e la notevole altezza. Il pugno verrà caricato senza troppi problemi, il nemico a terra che rantolando andrà a mettersi in piedi con non poca fatica proprio nel momento in cui ti allungherai verso il secondo sgherro tentando quel colpo di nuovo alla gola. Ma la distanza come abbiamo detto non sarà dalla tua parte, per quanto il tuo corpo possa allungarsi con il pugno diretto a quella direzione, riuscirai si a colpirlo, ma allo sterno sentendo un "crack" abbastanza rumoroso, quello delle ossa che si spezzano e imprimono le loro schegge nei polmoni dello stesso. Ma come ricordiamo, dietro di se ha ancora quell'anta di ferro aperta, e li andrà il suo corpo a cozzare con un tonfo decisamente forte < ehy sbrigatevi, che state facendo? > una voce nuova s'avvicina mentre crolla a terra il secondo nemico, scosso da colpi di tosse e del sangue che ne macchia il viso. Ormai però anche il secondo nemico si è rimesso in piedi, e dunque il tuo colpo non andrà a prendergli il viso, bensì uno dei due piedi provocandone un altro sonoro "crack". Altre ossa che si frantumano, e un corpo che si lascia andare nel dolore verso terra, rannicchiandosi a terra, li ove il quadernetto è stato lasciato cadere, aprendosi come un libero pieno di scritte e scarabocchi vari < t-tu > è poco più di un sussurro il suo, con una mano alla gola, e una al piede ferito, con le lacrime che scivolano di rabbia sul viso orribile < AAAAHHH > un altro grido, più sottile, dietro di te, quello di quelle giovani ragazze che si agitano e tentano di nascondersi tutte quante verso il fondo del container in cui sono state chiuse. Le vedrai grazie alla torcia caduta per terra, sono una decina per l'appunto, la loro età varia dai dieci anni ai quindici circa, ma tutte hanno paura. Il tempo stringe sempre di più e devi salvarle tutte quante prima che arrivino tutti gli altri. Per il momento non sembra esserci agitazione tra il gruppo subito adiacente nel loro piccolo spiazzo, ma quanto durerà questa situazione? [1/4 prima che arrivi il terzo sgherro][QUEST CHIUSA][tempo 20 minuti - max per inviare 20:02][per dubbi&domande scrivimi in pvt]
Il tempo stringe, e il rumore delle ossa che si frantumano è musica per le orecchie di quella belva che, finalmente, può far uscire qualcosa di se. No, non per lussuria questa volta. Pura rabbia, voglia di far male, di uccidere magari. È silenzioso. Lo è sempre, ma oggi di più. Non ha niente da dire, è una macchina nel muoversi. L’istinto animalesco lo aiuta. Sente un’altra voce avvicinarsi e istintivamente tenterebbe di compiere, coniugando nel modo migliore possibile l’essere silenzioso con l’essere rapido, la distanza che lo separa dall’anta del container che è rimasta chiusa. Tenterebbe semplicemente di restare li, fermo, trattenendo per il tempo che serve anche il fiato, fermando il movimento ampio della cassa toracica. Le spalle ampie e la schiena a toccare l’anta del container. Fermo. La speranza è che il terzo sgherro entri senza riuscire a vederlo. Se così fosse, lui dovrebbe trovarsi probabilmente leggermente in diagonale ma essenzialmente alle sue spalle, e potrebbe così preparare al meglio il suo colpo sfruttando l’effetto sorpresa. Tenterebbe semplicemente di raggiungere con un passo o due la distanza d’ingaggio, irrorando di chakra, di nuovo la mano destra, tenterebbe di sollevare braccio e avambraccio, dritti come una lama, ruotando leggermente le spalle e caricando all’indietro il colpo, per poi tentare di far scattare di nuovo la catena cinetica e colpirlo, questa volta non sarebbe un colpo sparato dritto davanti a se ma circolare, con la mano di nuovo aperta, dritta e irrigidita come una lama, nel tentativo di colpire con tutta la forza che ha il collo del nemico, da dietro, utilizzando il taglio della sua stessa mano. Quello dovrebbe essere il lato della giugulare, che se colpita priverebbe il cervello dell’afflusso di sangue. L’intento è quello di farlo svenire, ovviamente. Se vi fosse riuscito, Porterebbe immediatamente la mano chiusa in pugno davanti al naso, con il dito indice a svettare, lo sguardo, che cerca di essere meno feroce possibile a questo punto, rivolto alle bambine <Mi manda Robin, una vostra amica.> Ha bisogno di rassicurarle quel minimo che basta affinchè quelle poveracce riescano ad ascoltarlo <Sono qui per portarvi via, e per farlo bisogno che mi seguiate facendo quello che dico, senza dire niente e facendo meno rumore possibile.> la voce, per quanto profonda, è ridotta ad un sussurro. Tenterebbe di assicurarsi di aver ottenuto quanto meno la loro attenzione. Se vi fosse riuscito, tenterebbe di guadagnare l’anta aperta del container, controllando che non stia arrivando nessun altro e, se così fosse, di nuovo si rivolgerebbe a loro, sussurrando <Uscite in silenzio dal container e andate da questa parte>. Indicando il lato del container dal quale è arrivato, non quindi quello del falò. <C’è un altro container, superate anche quello e nascondetevi li dietro. Se vedete la rete che delimita questo posto non toccatela. Vi fareste male> Lo sguardo quinti correrà ai tre mezzi storditi li dentro e di nuovo fuori. Ha bisogno che si muovano, può solo sperare di aver utilizzato le parole giuste [1/4 Tentativo di spostamento per nascondersi dal terzo sgherro][2/4 tentativo Totsukegi, colpo al collo da dietro, Utilizzo del combattimento senz’armi][1/4 tentativo di dialogo con le bambine e osservazione][Chakra 6]Il tempo stringe, così come la venuta di un nuovo essere orribile, il terzo di questa notte che da solo e incosciente si andrà ad allontanare dal gruppo più folto, alla ricerca dei propri compagni. Comprendere cosa stia accadendo e soprattutto perchè ci stiano mettendo così tanto tempo < il carico è veramente così bello? Fatemi vede-> inutile dire che il suo fiato verrà di nuovo mozzato dal gigante biondo. Il movimento avviene, anche la tattica di attenderlo in silenzio, e anche un altro viene messo ko , peccato che sarà quello più esposto e in effetti anche il suo corpo sarà visibile in parte per chiunque lo guardi adesso. Sono tre a terra, uno ancora vivo ma decisamente gambizzato e con la mano alla gola, lo stesso che tenterà di scivolare strisciando via nel tentativo di raggiungere la luce al di fuori. Le ragazzine tremano anche alla voce che vuol esser rassicurante, dopotutto è lì per salvarle, portarle via da quel loco ma nessuna pare volersi muovere davvero < è stata davvero Robin? > il sussurro è di una delle ragazzine più grandi < prendetevi per mano, dobbiamo andarcene via da qui ..> è lei a prender il controllo di quella situazione verso le sue compagne, ma non sono shinobi, non sono agili, sono lente e per di più anche un poco rumorose. Quando il nostro Peppe tenterà dunque di sfuggire al massacro verrà trascinato immediatamente indietro. Da chi? Spuntano come funghi, quattro figure completamente incappucciate di nero intenso . La più alta tra quelle figure parlerà, riconoscerai la sua voce, è sempre quella della bella mora < hai fatto quello che ti ho chiesto, dunque > si, sono in quattro, avrebbero potuto fare tutto quanto da sè e probabilmente in modo decisamente più veloci < accompagnale fino alla rete, abbiamo lasciato uno spazio aperto. Ci occuperemo noi degli altri , ma dobbiamo essere veloci. Non prendete la strada delle fogne, è pieno di altri che stanno aspettando > un ordine eppure da sotto il suo mantello potrai vedere un sorriso candido partorire dalla bella donna, la stessa che pare ammiccare nei tuoi di confronti, prima di sparire veloce insieme agli altri. Un momento di silenzio, forse lo stupore - non potrai vedere nulla di ciò che accade fuori se non vorrai vedere, ma se osserverai potrai vedere distese di sangue allargarsi a macchia d'olio. Poche grida prima che la morte prenda in consegna anche gli altri. Sentirai inoltre una delle mani più piccole e sottili provare a stringerti la mano, una bambina di 10 anni circa, bassa, coi capelli neri, è la stessa bambina che hai incontrato nella missione che hai fallito. Nico. < a-andiamo via >. Il percorso di ritorno sarà decisamente più facile da fare, a terra ancora giace quel quadernetto macchiato di sangue per le varie vittime, e oltre la rete già tagliata e priva del primo "zzz" sentito, ci saranno pochi altri ad attendervi per farvi strada tra le viuzze di Sunagakure, per giungere oltre, per cercare di giungere a Kirigakure, lontano da questi magazzini. Hai fatto ciò che dovevi fare giovane Shinsei, ma questo non è altro che un piccolo tassello in un disegno più grande. [End obbligatoria]
Troppo fioca la luce, troppi i disturbatori dentro quel container. Impegnato ad occuparsi di loro, non si è preoccupato troppo di guardare in faccia quelle che, in definitiva, erano pecorelle smarrite da salvare. Annuirà rispondendo alla domanda che gli viene posta, e d’istinto, quando vedrà comparire una figura dall’ingresso, alzerà la guardia pronto ad attaccare ma… lo sguardo si sgrana dalla sorpresa, al punto che immediatamente perderà la concentrazione di cui ha bisogno per tenere le porte del chakra aperte, chiudendole e facendo svanire quel fumo nero che lo avvolge. Perché? Perché davanti a lui c’è la mora che conosce. Colei che lo ha spedito, lì. Riprende comunque il contegno nella frazione di un attimo <L’ho fatto.> risponde a Robin, quasi aspettandosi una risposta della mora. Ma effettivamente ha ragione lei, parlare li non ha senso. Annuisce, prendendo per se quel sorriso e quella parvenza di ammiccamento. Piacevole? Utile piuttosto. Avranno di che parlare a breve. Ancora una volta tuttavia, lo sguardo si sgrana, sente qualcosa alla mano. Abbassa immediatamente lo sguardo, sorpreso. E questa volta è lui che stenderà le labbra in un sorriso, affilato si, ma non cattivo ne altro se non contento di quel gesto <Si, arrivo> Risponderà a quella vocina, gettando lo sguardo oltre l’ingresso del bunker per rendersi conto della strage. Annuisce sconcertato una volta. Avrebbe potuto starsene fermo a guardare forse, e invece no, e ha fatto bene tutto sommato. Tenterà, se gli fosse concesso, di afferrare il quadernetto e di perquisire velocemente il secondo sgherro, che ha sentito essere in possesso della mappa delle fognature. Qualora vi fosse riuscito, ovviamente, non esiterebbe a seguire le ragazzine e Robin, almeno fino al raggiungimento di un posto sicuro. [End]