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I rischi del mestiere

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con Furaya, Kan

15:40 Furaya:
 Uno dei pochi messaggi che si sono scambiati di recente, prevede l'incontro con Kan per un allenamento. A seguito dell'attacco da parte delle chimere al portone di Kiri, hanno stabilito un accordo reciproco riguardante l'allenarsi. Quindi, s'è diretta verso il campo d'addestramento nel quale sarà per entrambi possibile risvegliare quei muscoli sopiti durante l'ultimo periodo. Il problema è che hanno probabilmente scelto il tempo sbagliato, a giudicare dalle plumbee nubi che adornano il cielo pomeridiano, assieme a fulmini che in lontananza emanano la loro sfolgorante luce. Non a caso, tutti gli abiti le si son appiccicati addosso assieme ad alcuni ciuffi rosati. Attorno alle gambe, calza un paio di pantaloni neri skinny, privi di ulteriori fori ad altezza delle ginocchia, così da restare quanto meno coperta e sobria. Una cintura in cuoio d'egual cromia e dalla fibbia argentata ne stringe l'indumento in vita, onde evitare che le scivoli o che si smuova, al cui fianco mancino viene agganciato un fodero contenente la sua fedelissima katana – l’unica rimasta. Attorno alla coscia destrorsa, poco sotto l’indumento citato, v’è anche posizionato una tasca porta kunai e shuriken avente al suo interno ben tre kunai. Sul gluteo posteriore dall’opposto lato, sempre agganciata alla cintura di cui sopra, prende posto un’ulteriore tasca porta oggetti avente al suo interno tonici di recupero Chakra e coagulanti, qualche fuda contenente dei tronchetti. Al polso mancino, nascosto dalla manica della camicia, vi ha posto un fuda esclusivo nel quale ha sigillato la frusta che, di recente, ha optato come arma a discapito di spade più grosse della propria figura che, al momento, non riesce neanche ad usare come vorrebbe. Ai piedi, calza un paio di stivaletti scuri, dalla suola spessa in gomma ed un tacco quadrato che la eleva per qualche altro centimetro. Sono piuttosto comodi invero, inoltre la slanciano quindi ha preso due piccioni con una fava. A coprire l'addome, invece, v'è un maglioncino bianco infilato nei pantaloni, cosicché sia anch'esso piuttosto aderente al corpo della giovane, dalle maniche lunghe ed il collo tondo. Per ultimo, ma non per importanza, un lungo kimono nero dai fiori ciliegio disseminati lungo tutta la tela - comprese le maniche che vanno ad allargarsi dal gomito in giù, nascondendone persino le mani - ne copre le spalle sin ad oltrepassare i glutei. Sul petto – sotto i vestiti – è stato posto un ulteriore fuda, al cui interno è invece sigillata la sua nuova arma: la spada di Chakra, ch’è in realtà soltanto un manico nel quale è possibile trasmettere il proprio Chakra. Tra i capelli rosei, incurante del tempo e della società attuale, splende il suo coprifronte raffigurante il simbolo di Konoha con tutti i relativi segni d’usura e di graffio. Un pendaglio raffigurante il ventaglio del Clan Uchiha è costantemente presente al collo della donna, mai rimosso per ragione alcuna. Ne ricerca la figura, nel frattempo, fermando il proprio passo al di sotto d'un albero che possa fungere da tettoia momentanea naturale. [ Chk On ]

15:42 Kan:
  [Campo] Cadente la pioggia invernale in quel di Konoha, il distretto della foglia eretto a somiglianza del fu villaggio originale. Cielo totalmente oscurato dalle grigie nubi, il vento soffia scostando foglie dalle fronde degli alberi, smuovendo vesti e chiome dei presenti, in questo caso propri e della Nara. Il giorno fatidico del loro primo allenamento giunge infine in un rapporto tra sensei ed allievo nato quasi per caso dopo uno scontro con le bestie leggendarie al di fuori delle mura. La bianca chioma ricade sul capo fradicia e bagnata, privo di coperture, totalmente esposto alle intemperie del mondo; calmo il respiro, lento il moto del petto mentre la mente è volta alla donna la cui forza oltrepassa la leggenda. Fino a tal momento non ha mai constatato con le propri mani la potenza dell'ex Decimo Hokage affidandosi ai racconti, alla storia ma adesso tutto può cambiare. Grazie ad essa le abilità in proprio possesso possono avere un aumento considerevole, un miglioramento necessario per il futuro rendendo il percorso meno arduo del pronosticato. L'odierno outfit del bianco è profondamente diverso dal precedente, esattamente come ogni volta in cui sceglie di cambiare stile. Questa volta ha optato per qualcosa di sobrio ma allo stesso tempo delineando i tratti della propria personalità limando quell'eccentricità iniziale. Calzari di scuro grigio discendono lungo gli inferiori arti ricoprendoli nella loro interezza, partendo dalla vita per giungere poco sopra la caviglia; marroncina la cintura intorno alla suddetta vita con fibbia nera per tenerli sollevati mentre un paio di alti stivali, del medesimo colore della cinta, ricoprono piedi risalendo fino a metà polpaccio inserendo in essi quei calzari. Al di sopra della caviglia due piccoli cinturini per tenere stretta la calzatura. Di un grigio estremamente chiaro, quasi bianco, è la maglietta a maniche corte a ridosso del busto la quale mette in evidenza il fisico del giovane, non scolpito ne tantomeno delineato alla perfezione, solo il giusto per poter risultare in forma con un minuscolo spacco a V all'inizio del petto. Al di sopra del tutto è posta, per concludere, una cappa dal colore nero all'esterno e dal rosso all'interno; una scelta di colori estremamente peculiare da parte del genin. Essa presenta una mantella la cui lunghezza tocca le caviglie, maniche lunghe a ridosso del palmo, un cappuccio tenuto abbassato, all'indietro. I laccetti son messi in posizioni diverse con uno solo ad unire le due ante della cappa mentre sul lato sinistro, in direzione del cuore, una placca in metallo con un effige al di sopra legata alla cappa stessa. Il tutto è concluso dalla presenza di un portaoggetti con al suo interno gli speciali inchiostri e fuda forniti dal clan, permettendo al suo innato potere di mostrarsi in tutto la bellezza di cui è dotato <Ho parlato con il Mizukage di recente> senza eccedere troppo nei discorsi, prendendo tempo ma delineando l'argomento effettuando pochi passi per accorciare le distanze dalla donna. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

16:33 Furaya:
 Poggia la schiena contro l'albero alle sue spalle, in modo che possa rilassarsi e star tranquilla in attesa dell'arrivo del Sumi. Gli occhi chiari volgono immantinente alla ricerca dell'altrui figura, poiché la voce giunge alle sue orecchie per quanto ovattata dalla pioggia. Inarca un sopracciglio, distaccandosi quel tanto che basta per rimettersi in posizione eretta, mantenendo le braccia piegate dietro la schiena. <Hm?> Neanche un saluto, ma soltanto un avviso di quel che è successo di recente. <Ci ho parlato anche io. Quindi, non ha convocato solo me.> Ammette a mezza voce, sperando che quella pioggia possa coprire gran parte delle parole che stanno pronunciando ad alta voce. <Cosa vi siete detti?> Aggiunge al resto delle parole pronunciate, piegando appena la testa da un lato. Attende un possibile responso da parte sua, senz'aggiungere effettivamente nient'altro poiché non vi sarebbe altro da fare se non attendere le altrui parole. Non si scompone più di tanto, in fondo il Mizukage cosa potrà mai avergli detto che non abbia detto anche a lei? Certo, l'accordo che i due hanno preso è sicuramente ben diverso da quello che avrà dato al Sumi, ma non c'è comunque da fidarsi del Mizukage. Da quel poco che ha potuto vedere, con annessa 'sgridata' per aver detto qualcosa fuori luogo, ha ben compreso che genere d'elemento possa essere. D'altronde, il suo intento era esclusivamente quello d'aiutare, rendersi partecipe di quell'accordo e di quel patto instaurato con una figura di dubbio gusto, che deve ancor conoscere bene. La copertina, tuttavia, non promette niente di buono. Kiri non ha mai avuto molta fortuna coi Mizukage, dopotutto. Soltanto la vecchia, la Nona, era forse un buon esempio, ma troppo in là con gli anni per durare così a lungo. Si trattava meramente d'una pezza a seguito della sconfitta e relativa morte di Hotsuma Oboro. Niente che potesse essere in qualche modo duraturo e benefico a lungo. [ Chk On ]

16:51 Kan:
  [Campo] Il lento passo lo porta nei pressi della rosa rendendo quella distanza quasi nulla, poco più di un metro a separarlo. Esordisce con una singola affermazione prima di scostare lo sguardo altrove, verso un punto imprecisato del campo di allenamento dove l'acqua piovana s'abbatte senza porsi troppi problemi. Pacato il respiro del Sumi al quesito altrui, giusto, diretto ma cosa può dire di quell'incontro? Nulla di estremamente importante, allo stesso tempo fondamentale per il proseguo della vita all'interno delle mura del villaggio delle ombre <Mi ha chiesto cosa ne penso di quell'attacco e se ci fosse qualcosa che lui dovrebbe sapere> blandamente riporta straccia di conversazioni senza entrare troppo nei dettagli <Mi ha inoltre chiesto in che rapporti siamo, l'ho liquidato con un semplice sensei allievo eppure mi ha fatto capire che c'è qualcosa che devi dirmi> solo allora le dorate iridi vengon voltate alla volta della donna soffermando l'interezza dello sguardo su essa. Scruta la Nara figura dinanzi a se da capo a piede osservandone l'outfit in possesso, l'acconciatura della rosa chioma <Voi invece cosa vi siete detti? Soprattutto, cosa ne pensi del Mizukage? Perchè quell'incontro non credo l'abbia voluto solamente per ringraziare> rimembrando le discussioni, le numerose domande da lui esposte quanto la chiacchierata avvenuta. Ricorda il rimprovero per aver osato mettere in discussione la sicurezza del quartiere Kiriano così come dell'intero villaggio delle ombre, dopotutto non può fare altrimenti. Dieci anni di pace rovinati da un singolo attacco che, seppur sedato in tempo, hanno messo in chiaro come il villaggio sia realmente alla mercè di tali bestie se solo lo volessero. Umetta le labbra con lento movimento della lingua su di esse, rinfresca la zona rendendole più morbide, meno secche e appaganti persino alla vista. Inspira ed espira chinando appena il capo verso il suolo lasciando alla moltitudine di pensieri il compito di occupare l'intera mente <Ah, poco dopo l'attacco delle chimere mi è stato conferito il grado di Chunin> informandola di quella piccola quanto vitale novità all'interno della vita del bianco. La donna, volente o nolente, fa parte di tale vita per via di obiettivi comuni. [C on][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

17:59 Furaya:
 Aggrotta le sopracciglia, permanendo ben ferma sotto quell'albero in attesa che l'altro apra bocca per parlare. Ne ascolta il discorso relativo all'incontro avuto con il Mizukage non molto tempo prima, così da venire aggiornata a sua volta. <Più o meno la stessa cosa che ha chiesto a me. Gli ho spiegato come sono andate le cose, nella fattispecie quelle che non sapeva.> Racconta a sua volta, portando le braccia ad incrociarsi sul petto. Non si scompone più di tanto né sembra essere chissà quanto sorpresa, poiché il discorso avuto col Mizukage non sembra essere molto dissimile. <Gli ho fatto notare che la popolazione del suo distretto si sta lamentando ultimamente per via della povertà che dilaga in esso> Ammette ancora, mantenendo un tono di voce piuttosto pacato e stringendosi nelle spalle. Una volta, si sarebbe arrabbiata nei confronti di chi vede ma chiude ambo gli occhi pur di nascondere la verità. Un tempo, si sarebbe opposta fermamente a qualcosa del genere - qualora ne fosse stata a conoscenza. Or come ora, invece, si tratta d'un villaggio nel quale lei stessa pretende di non stare, auspicando alla ricostruzione del vecchio mondo ninja conosciuto. <ma mi ha risposto che devo farmi gli affari miei e che non mi riguarda minimamente la gestione del suo settore.> Ha ingoiato il rospo quel giorno, a prescindere dall'orgoglio che le arde al centro del petto, esclusivamente per aver dalla sua quell'uomo al comando di Kiri - che, per quanto mero settore, le ha concesso comunque qualcosa che nessun altro è stato in grado di darle. <Che devo dirti?> Riprende le altrui parole, aggrottando le sopracciglia e mostrandosi ovviamente sorpresa, poiché non comprende cosa effettivamente debba dirgli. C'è qualcosa che, in quell'incontro, l'è sfuggito? Va da sé che attenda dapprima un responso, una spiegazione migliore da parte del bianco prima di proseguire. Non deve comunque lasciarsi sfuggire informazioni di cui non deve parlare. <Neanch'io. Mi ha dato un compito. A te no?> La testa vien flessa da un lato, giusto per soppesare l'altrui espressione, mostrandosi ovviamente interrogativa al pari della domanda che gl'ha poc'anzi rivolto. <Beh, vuol dire che, finita questa discussione, dovrai farmi vedere le tue capacità.> Commenta con un mezzo sorrisetto divertito, carico di sfida al contempo sicché gli occhi chiari quasi brillano di nuova luce, pronta ad affrontare uno scontro - sempre e comunque, con la stessa ingordigia. [ Chk On ]

18:22 Kan:
  [Campo] L'incontro con l'attuale Mizukage ha risvolti estremamente simili per entrambi, medesimi quesiti con medesime risposte. Palese l'intento dell'uomo nel tenere completamente sotto controllo l'intero distretto, non un male ovviamente eppure in tali intenzioni vi scorge qualcosa di più. Inspira ed espira immergendosi nel completo silenzio mentre le risposte della Nara giungono <Vuole sapere ogni cosa> giusto ma il pensiero negativo permane nella geniale mente del bianco la quale non cessa di arrovellarsi alla ricerca di risposte ben più chiare di quelle attualmente in possesso. Schiarisce la voce gracchiando la gola <Gliel'hai fatto notare? Non so tu ma l'hai visto il suo ufficio e il suo modo di fare? Mi ha ricevuto con un bicchiere di vino in mano> breve pausa lasciando maturare ulteriormente il pensiero <Non si può dire che la ricchezza a Kiri manchi, quanto meno non nelle sue tasche> palese il riferimento al Mizukage ed allo sfarzo in cui vive. Il tono usufruito è mantenuto più basso rispetto al normale impedendo ad orecchie indiscrete l'ascolto della conversazione, un blando tentativo di nascondere l'ovvio. Non possiede la minima idea di chi possa star in ascolto attualmente ne di come siano realmente organizzati i vari settori. Arti superiori innalzati appena inserendo entrambe le mani nelle relative tasche, dorate scostate dalla figura della rosata in favore del panorama li presente, sorrisi assenti, la situazione creatasi risulta ancor più gravosa, specie al loro futuro viaggio oltre le mura od al salvataggio della figlioletta di Mattyse all'Ochaya. Tanto da fare, troppo ed ogni singola azione risulta pericolosa, estremamente delicata <E' la classica risposta di chi non è completamente pulito, nonostante tutto, il mondo non è poi così cambiato> leggero il sorriso creatosi alzando il lato destro delle labbra mostrando una minima parte dell'arcata dentale, perfettamente bianca, curata in maniera maniacale. Sopracciglio sollevato, sorpreso quanto l'altra nell'udire tale quesito <Non lo so, ha detto che mi avresti illustrato i dettagli del percorso che mi aspetta> parola per parola comunica il dire del Kage non comprendendo il reale significato di tale frase. Poco o nulla ha compreso dall'incontro con simile figura, il dire da egli pronunziato non rivela molto <No, nessuno, non che mi aspettassi qualcosa> alzata veloce di spalle nel replicare prima di notare il sorriso sul viso della donna. Capo chino, ghigno replicato <Ah io non vedo l'ora di vedere le tue> sollevando per l'ennesima volta lo sguardo, focalizzandosi sul viso dell'ex Kage <Ultimamente mi sono allenato ma non so se ho fatto realmente qualche miglioramento> deglutendo all'ipotesi di non aver compiuto neanche un singolo passo. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

19:14 Furaya:
 Continua a non comprendere cosa esattamente dovrebbe dire all'altro, arrovellandosi per qualche istante. Solleva la mandritta che vien posta al di sotto del mento, massaggiandolo delicatamente come se ciò servisse a farle tornare in mente parte del discorso avuto con il Mizukage. C'è effettivamente qualcosa che dovrebbe dirgli, ma reputa che non sia necessario al momento. Non serve poi a granché. Per ora, ovviamente. <Certo che ho notato lo sfarzo del suo ufficio e della sua 'umile' dimora> Mimando le virgolette con l'ausilio di indice e medio d'ambedue le mani. <ed invero non m'aspettavo una reazione diversa da quella che ho ricevuto. Volevo soltanto - come dire - assecondarlo.> D'altronde, il Mizukage ha senza dubbio un potere maggiore all'interno delle mura di Kagegakure a differenza sua. Di lei, non è rimasto che un volto scolpito nella pietra nel settore konohano, priva ovviamente di qualunque autorità. <Kiri potrebbe godere delle stesse opportunità degli altri settori, tuttavia è proprio lui che limita questa possibilità.> Specifica nei di lui riguardi, mantenendo un'espressione contrita, ma comunque abbastanza seriosa. Non c'è molto che possono fare in merito, di questo n'è al contempo consapevole. Non vuol rigettarsi nella mischia, tentare d'ammazzare il Mizukage attuale - con quale forza? - e poi? E poi, cosa farebbe? Ne prenderebbe il ruolo? Un Hokage che diventa Mizukage di colpo? Non ha affatto senso aiutare un settore al momento, specialmente se gli accordi con il Mizukage sono più che giusti e leciti ora come ora. Ciò che le ha concesso è più utile di quel che pensano. <No, infatti. Lui giace ad uno scalino più alto degli altri: dorato, ben dettagliato, fatto dei più pregiati metalli. Da lì, sono tutti costretti a guardarlo dal basso e ad attendere che da parte sua giunga un aiuto.> Alla pari d'un dittatore. Tutto sommato, non è altri che questo. Storce appena le labbra: come detto, non è concorde con il modo di fare dello Yoton, tuttavia non è neanche costretta ad aiutare. <Kiri non è mai stata fortunata coi suoi Kage.> Vocia poi come mero commento pronunciato ad alta voce, niente di veramente importante: solo una constatazione. <Non capisco. Allora, perché ti ha convocato? Solo per avere delle informazioni?> Domanda, aggrottando le sopracciglia, poiché sicura che il Mizukage avesse offerto anche al Sumi qualcosa - un patto, un accordo. Invece, ha deciso di scendere a compromessi esclusivamente con lei. Poco male. <In breve, vuole che l'aiutiamo con quelle chimere scappate.> Il che implica che vadano all'esterno che, tutto sommato, è esattamente quel che intendevano fare dall'inizio. Si sfila il kimono indossato, così da appenderlo ad un ramo basso, lasciandolo in balia del vento. <Prego.> Si sposta di qualche passo verso l'esterno, così da allontanarsi discretamente dall'albero e permettere anche al Sumi d'avere un valido spazio di manovra. Cinque metri a separarli, una distanza scarsa che per un Ninjutser è utile a metà. [ Chk On ]

15:28 Kan:
 Complesso il discorso riguardante il Mizukage, oscure le intenzioni di tale figuro, le sorti di Kirigakure risultano essere in mano a qualcuno la cui affidabilità è quasi del tutto ignota <Io non mi aspettavo tanta ricchezza, invero mi sono sempre chiesto il motivo dell'esistenza di un simile posto a Kagegakure> il quartiere povero della nebbia, esiste, perchè? Qual è la motivazione che spinge un governante a mantenere in povertà un simile luogo quando lo si potrebbe migliorare? Molteplici le risposte, possibili i presagi, oscuri quasi tutti con pochissime possibilità di luce <Assecondarlo è l'unica cosa possibile se non ci si vuole inimicare un potente> consapevole di come debba comportarsi nonostante egli non abbia estremi peli sulla lingua, al contrario, il proprio pensiero viene sempre espresso in maniera più o meno completa a seconda delle occasioni, di chi ha davanti e del grado di importanza da esso mostrato <Lui le limita e il consiglio non fa nulla per impedirlo, perchè? Cosa ne guadagnano nell'avere un quartiere così povero dove la fame è all'ordine del giorno?> tanti, troppi i quesiti che tale situazione solleva, privi della necessaria risposta per migliorare le cose. Nulla può esser fatto, non da un semplice shinobi le cui abilità non sono neanche lontanamente elevate quanto quelle della Nara. Ella, più di tutti, si ritrova in possesso del potere necessario, la forza di un Kage, per effettuare i dovuti cambiamenti <Uno scalino più in alto? Quella ricchezza non è altro che uno specchietto per le allodole, un patetico modo per ostentare potere> deglutendo, sospirando, gettando via ogni singolo grumo d'aria nefasta in favore di un riciclo, un ricambio più adatto. La pioggia continua il suo discendere sulla terra, sente e percepisce come essa si abbatta sulla terra rendendo ogni moto difficoltoso <Un giorno avrà un Kage degno di tale nome anche lei> ed è la domanda successiva colei in grado di far sorgere numerosi quesiti. Il motivo della convocazione? Oscuro persino al geniale intelletto del bianco. Fronte corrucciata, dorate abbassate, trasportate dal continuo flusso di pensieri alla ricerca di una valida risposta, irraggiungibile <Si secondo me, vuole avere un controllo totale sul suo distretto e ha dimostrato che non è così, non ha tutto questo controllo, non ha occhi dappertutto> rimembrando l'incontro passato, le parole da egli pronunziate, i discorsi effettuati capaci di portare ad un simile risultato. Solo in tal momento le dorate vengono innalzate, il verbo dell'altra giunge con chiarezza, come un fulmine a ciel sereno <Vuole che usciamo dal villaggio per finire il lavoro? Quale coincidenza> borbotta con tono vocale basso <Quindi? Quando partiamo?> una scusa in più per mettere piede fuori dal villaggio, dare inizio alla caccia al demone, ottenere la sua potenza. Osserva i passi della donna, il distacco dall'albero, la distanza di soli 5 metri e il via libera per cominciare. Umetta le labbra, destrorsa immersa nel portaoggetti tirando fuori i fuda e gli inchiostri speciali con relativo pennello adagiandoli al suolo immergendo il pennello nella boccetta d'inchiostro. Lento il respiro mentre l'arto destro incastra tra le dita il pennello ancora immerso nell'inchiostro con la mancina sollevata ad altezza viso, smuovendo l'arto con estrema lentezza, formando un mezzo sigillo della pecora cominciando ad agitare il chakra all'interno dell'essenza del genin. Mosso per il sistema circolatorio esso infonde energia ad ogni singolo arto cercando di convogliarne una maggiore quantità nel destrorso fino al raggiungimento dell'inchiostro provando a far uscire l'energia bluastra al suo interno per attivarne le potenzialità inespresse. Mischia l'energia con il liquido, tenta di dar vita al proprio potere in modo diretto e perfetto. In caso di riuscita, la capacità innata del proprio clan pervade l'essenza dell'albino donando ad egli il potere di compiere meraviglie. Destra mano estrae il pennello iniziando a disegnare sul fuda delle sagome, veloce il movimento, dorate abbassate nel cercare di creare delle zampe grosse e artigliate, quattro per l'esattezza, un corpo grosso e ben delineato il quale sfocia in un muso felino composta da zanne, denti, baffi, tenta di creare tre tigri sulla carta del fuda a gran velocità. Fatto ciò la mancina si porta ad altezza del petto effettuando mezzo sigillo della pecore cominciando a smuovere il chakra nel corpo e dal corpo cercando di convogliarlo all'interno del fuda infondendolo nel disegno appena compiuto e, in caso di successo proverebbe a far prendere vita alle tre tigri facendole uscire dal foglio scagliandole contro Furaya, una davanti a se, una alla sua sinistra e una alla sua destra cercando di colpirla rispettivamente al ventre, al fianco destro ed al fianco sinistro con una poderosa artigliata. [C 35/50][2/4 Choju Giga II + 2/4 Leoni bianchi][Ninjutsu 90][Punteggio di attacco: 58.5][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

16:49 Furaya:
 Alle affermazioni iniziali di Kan, ancor riguardanti il Mizukage, non può fare a meno di stringersi nelle spalle. Quando una risposta non c'è - o non la si conosce - è complicato trarre delle supposizioni, per quanto veritiere e certe possano sembrare. Dal canto proprio, si limita a non volerne affatto fare. <Proprio per questo, ho fatto buon viso a cattivo gioco. Non sono d'accordo sul suo modo di comandare, ma non ho potere per fargli cambiare le cose.> Non ancora. Sia chiaro come il suo tono vada abbassandosi per ovvietà, considerando che si sta comunque parlando d'un Kage e non del primo ninja - di quei pochi rimasti - che bazzica nei dintorni del campo d'addestramento. Inoltre, la pioggia dovrebbe comunque fungere da attutente alla loro voce. <Non possiamo continuare ad ipotizzare.> A proposito del Consiglio, non si sente neanche d'aggiungere chissà cos'altro, proprio perché con le supposizioni non si fa altro che alimentare la paranoia. La paranoia non fa altro che alimentare l'ansia, non porta in ogni caso a niente di buono vita natural durante. <Ognuno cerca d'ostentare potere a modo proprio.> Ammette con tranquillità, come se la vicenda appena discussa non la riguardasse da vicino come sarebbe, in realtà, al contrario. Durante il suo mandato da Kage, voleva regnare grazie all'umiltà, al coraggio e alla pace. Ne ha ricavato un tradimento dietro l'altro proprio sotto il suo naso: Tenshi, Rio, Mattyse che fa esplodere il ponte assieme ad Itsuki incolpando una ragazzina e Sango. Qualunque genere di tirannia fa in modo che qualcuno, presto o tardi, si ribelli. <Tuttavia, finché ci sarà utile avere un alleato all'interno delle mura chiudiamo un occhio. In fin dei conti, non ci riguarda per adesso.> Hanno decisamente troppo a cui pensare che star dietro anche al Mizukage tiranno che vuol soggiogare tutti i kiriani sotto il peso del suo potere. Potrebbero anche cambiare distretto, seppur questo significhi star lontani dal clan e da ciò che ancor li lega al loro vecchio villaggio della Nebbia. Risulterebbe essere una decisione senza dubbio sofferta. <Abbiamo un lavoro da termine.> Glielo rammenta qualora se ne sia dimenticato, riferendosi chiaramente all'Ochaya. Un piano, bene o male, ce l'hanno, quindi non resta da far altro che terminarlo - sperando in un'ottimale riuscita dello stesso. Dalla distanza di cinque metri, comunque sia, è complicato per entrambi - in quanto full ninjutser - ma non impossibile. Kan parte subito all'attacco, non prima d'aver usufruito della sua concentrazione per attivare l'innata. Decide tuttavia di non restare ferma in un posto poiché sarebbe completamente alla mercé altrui. Non andrebbe indietro, sarebbe ancor inutile allontanarsi per il momento. Quindi, confluirebbe parte del proprio Chakra nelle inferior leve così da potenziar i muscoli atti allo spostamento che vorrebbe perpetrare. Il di lei corpo andrebbe chinandosi lievemente verso la propria destra, affinché possa eseguire un singolo spostamento di tre metri in quella precisa direzione, mantenendosi a cinque però in linea d'aria. Facendo una media, dovrebbe trovarsi a circa sei metri e mezzo o giù di lì (no, non ci metteremo a calcolare al millimetro!). Lo manterrebbe comunque sott'occhio durante lo spostamento, specialmente quando tira fuori quello che pare un fuda sul quale inizia a disegnare qualcosa. Non conosce molto bene il clan Sumi, nella vecchia Konoha erano probabilmente una piccola comunità e non sono mai emersi come abilità innata. Durante la stesura di quelle bestie, la donna farebbe affidamento all'elemento del Chakra di tipo Raiton - anche per via della pioggia. Porterebbe ambedue le mani al centro del petto così da formare i seguenti sigilli in maniera piuttosto celere: tigre, bue e cane. Stenderebbe l'indice della mandritta per direzionarlo alla volta del centro dello stomaco altrui, più o meno ad altezza di quella pergamena che sta usando per disegnare. Colpo basso, senza dubbio, ma studiato. E' troppo scoperto in uno scontro 1vs1. <Troppo scoperto.> Mormora, mantenendo uno sguardo piuttosto serio in concomitanza con il timbro vocale che esterna. A lui il da farsi... Può continuare la tecnica od optare per difendersi. [ Chakra: 38/50 ][ 1/4 - Spostamento laterale di 3m + 2/4 - Saetta ][ Agilità: 40 - Ninjutsu: 90 ]

17:37 Kan:
 Decisivi i discorsi effettuati, comprende le altrui motivazioni così come le intenzioni sul non ipotizzare. Limita se stesso ad un sospiro veloce, qualcosa per mettere fine al tutto e chiudere un occhio? Può farlo? Si, non è di sua competenza la risoluzione della povertà, i propri obiettivi risultano essere altri, più radicati nell'animo del bianco. Trovare l'assassino di Kushina, trovare il demone, mettere fine ai problemi creatisi per colpa delle bestie al di fuori del villaggio ritrovando la libertà perduta oramai da tempo. Silente ode le ultime disamine della donna così come l'avvertimento proferito, un lavoro da terminare; come può dimenticare dell'Ochaya, del patto stipulato con Mattyse sul ritrovare la bambina e forse è tempo di cominciare ad agire, mettersi in moto al meglio se ella si trovi effettivamente all'interno della struttura oppure da tutt'altra parte. Non ha la minima idea di come evitare di dare nell'occhio nonostante lavori in tal ambiente, letteralmente in mezzo alla mafia di un tempo stando alle parole del Kokketsu <Allora terminiamolo> sancisce in conclusione. Una decisione, personale, viene presa in quel momento e lo scontro può dirsi iniziato andando a richiamare la propria innata, percependo il potere del clan divenire un tutt'uno con se ma l'arte Sumi non emerge dimostrando come la donna sia più risoluta. Incredibilmente ne segue i movimenti in maniera fluida, la di lei figura è nitida dinanzi alle dorate a riprova dei propri sensi maggiormente affinati; lo scontro con le chimere hanno portato qualcosa di buono, abilità percettive decisamente più elevate, oppure è la Nara a risultare più lenta di una lumaca ma questi dettagli non possono essere parte della conoscenza del bianco, non adesso. Forse ella si trattiene, forse sta combattendo senza un vero impegno, nonostante ciò la saetta parte da quel dito, un attacco improvviso pregno di elettricità. Stringe gli oggetti nelle proprie sgranando lo sguardo divaricando interamente gli inferiori arti il giusto con il sinistro posto in avanti e poco più in quella direzione mentre il destro permane all'indietro; ginocchia flesse avvicinando coscia e polpacci, piè destro innalzato mantenendo esclusivamente la punta a contatto con il suolo. Busto protratto sulla sinistra con schiena mantenuta diritta, tenta di effettuare uno scatto in tal direzione anch'egli di 3 metri al massimo della velocità per evitare quella saetta. Irrora gli arti inferiori di chakra potenziandoli per poi correre, smuovere le leve inferiori più velocemente che può lasciando passare la pallina elettrica cercando di evitare di prendere colpi inutili. Nel mentre ripone gli oggetti nel portaoggetti fermandosi sul posto, posizionandosi in maniera frontale alla donna. Arti superiore sollevati ad altezza petto, mani unite componendo i sigilli del gallo, del bue e della lepre con quest'ultimo mantenuto va a smuovere il chakra convogliandolo nei polmoni mischiandolo all'ossigeno li presente per poi tentare di espirare aria in direzione di Furaya creando un getto di aria gelida di -5 gradi centigradi capace di congelare e provocare bruciature da freddo. Con una portata di 9 metri ed un raggio di apertura di 5 metri tenta di prenderla in pieno provocandole un abbassamento delle abilità sia fisiche che cognitive oltre a raggelarle l'esistenza. [C 38/50][Choju Giga II][1/4 spostamento + 2/4 aria gelida][Ninjutsu 90][Agilità 40][Punteggio di attacco: 55.5][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

18:41 Furaya:
 A differenza del bianco ch'è costretto a schivare e soltanto successivamente a creare un nuovo e portentoso attacco nei di lei riguardi, la donna si dimostra oltremodo risoluta ed inizia di già a creare un attacco di grosse dimensioni. Sostituirebbe l'elemento del Chakra attuale con quello del Katon, portando rapidamente le mani al centro del petto così da formare i sigilli necessari all'attivazione della tecnica della quale ha bisogno: Drago, Serpente, Scimmia, Cinghiale, Cavallo, Tigre. Confluirebbe il Katon all'interno dei suoi polmoni, in modo che vada ad agglomerarsi all'ossigeno in essi contenuto. Gonfierebbe la cassa toracica per quanto possibile, così da poter espellere quanto accumulato successivamente. Dalle labbra, socchiuse a formare una piccola o, così da dare forma e direzione all'attacco. Dato lo spostamento altrui, girerebbe appena il capo e il collo affinché possa averlo nella corretta direzione di tiro, prendendo ben bene la mira e cercando d'intercettare eventualmente l'attacco che sta per giungere anche alla di lei volta. Non conoscendo l'eventuale minaccia, ha optato per un attacco d'ampia portata che, come poc'anzi, dovrebbe convincerlo ad un'elusione atta a salvarsi la vita. Tuttavia, l'aria gelida dovrebbe riuscire a scontrarsi con la palla di fuoco suprema avversaria. Le due posseggono sicuramente una forza sovrumana, ma la tecnica Katon è lievemente superiore ad essa in fatto di potenza. Inoltre, il Fuuton - come ben si sa - dovrebbe avvalorare la tecnica Katon in quanto debole, alimentando le fiamme delle quali è composta. E sicché l'attacco elementale di Vento ha un'ampiezza di nove metri pari alle fiamme che lambiscono il circondario, non dovrebbe aver alcuna problematica. Ancorché la palla di fuoco non coprisse abbastanza, l'aria gelida ha un'ampiezza a cono ed essendo lei posta centralmente non ne avrebbe comunque subito l'effetto. Quindi, qualora i conti siano stati fatti nella maniera corretta, la palla di fuoco dovrebbe proseguire in avanti verso l'attacco avverso, superandolo, inglobandolo addirittura e abbattersi sull'avversario destabilizzato - si spera - dalla controffensiva della Nara. Sta dando prova d'essere ancora abbastanza temibile seppur la forza d'un tempo non è paragonabile neanche un minimo a quella minima d'adesso. Sta iniziando a riprendere confidenza con quel che possiede, quel poco che l'è rimasto dopo aver vissuto dieci anni come batteria per il Finto Dio. Non gli urla dietro di spostarsi, non gli insegnerebbe alcunché. Deve imparare a farcela da solo anche contro nemici che potrebbero risultare essere più forti di lui. Un Sensei insegna anche questo, altrimenti sarebbe troppo dolce e affabile, penandosi per la sorte degli allievi che ha scelto di prendere sotto la sua ala. E' cambiata anche in questo, purtroppo è evidente. Anche se non è corretto dirsi qualcosa di negativo... [ 3/4 - Palla di Fuoco Suprema ][ Diametro fiamme: 9m | Portata: 18m | Velocità tecnica: 72 ][ Chakra: 28/50 ][ Ninjutsu: 90 ]

19:01 Kan:
 L'aria gelida viene scatenata contro la donna la cui risposta si tramuta in una palla di fuoco di ampie dimensioni. Due formidabili tecniche vanno a scontrarsi con risultato prevedibile, testato contro quella chimera tanto che le dorate del bianco vengono sgranate all'improvviso; uno scontro dal risultato già scritto, difatti la palla di fuoco assume potenza e grandezza inglobando l'aria gelida giungendo contro il Sumi in maniera inevitabile. Nulla può esser fatto al momento se non quello di assorbire interamente l'impatto. La palla di fuoco l'avvolge completamente percependo il dolore amplificato delle fiamme, le vesti vengono bruciacchiate, il viso stesso bruciacchiato così come gran parte delle ciocche della bianca chioma irrimediabilmente rovinata. Una tecnica di immane potenza ne spinge l'essenza all'indietro provocandolo uno scontro con il suolo; a terra, inerme si ritrova ad osservare il cielo, l'immancabile pioggia ora più simile ad un balsamo rinfrescante. Affannato il respiro, mozzato il fiato, impregnato di fumo e bruciature, la gola è arsa da quanto subito. Inspira con lentezza estrema, espira con immensa fatica quella poca aria rimastagli in corpo <Cazzo> esordisce adagiando la mancina sul terreno, leggera la forza messa in atto nel tentare quel rialzarsi, chiaro come con le proprie tecniche di vento non possa confrontarsi con la Nara e se l'uso dell'innata gli prende troppo tempo, è impensabile, quanto meno per ora, un confronto diretto con la donna. L'ennesima prova del ruolo in questa storia si pone dinanzi alle dorate, non un attaccante ne un difensore, uno stratega da tenere nascosto impedendogli di arrivare in prima linea <Ho ancora molta strada da fare> ammette con leggero sospiro pur non mostrandosi abbattuto. Corruccia la fronte piegando in avanti il busto, destrorsa nel tenersi il ventre percependo dolore proveniente da tutto il corpo, una botta non indifferente eppure il proprio timore è rivolto alla Kokketsu, solamente i Kami possono donargli la forza di affrontare l'ira della rossa <Direi che ho capito il mio errore Furaya, come ho sempre sostenuto, non sono fatto per la prima linea ne per gli scontri diretti> primo passo effettuato in avanti, lento ma decisivo, seguito da un secondo, un terzo tentando di accorciare le distanze giungendo in prossimità della donna. Dorate innalzate sul viso della sensei, scruta le fattezze altrui nel completo silenzio <Grazie per avermelo ricordato> cenno del capo in segno di ringraziamento. Il proprio modo di agire non cambia ma una volta fuori dalle mura, le azioni si, più conservatrici, meno istintive <Accompagnami da Shizuka per favore, temo più lei che le chimere se torno ferito> uno scudo è necessario in queste situazioni, no? Furaya rappresenta tale oggetto, poveretta cosa l'aspetta ma l'allenamento può definirsi concluso, nulla più si può fare, non quando ha compreso gli sbagli commessi fino al momento attuale. [END]

23:35 Furaya:
 La palla di fuoco, incontrando l'aria gelida del bianco, porta la prima tecnica ad incrementare le sue capacità. S'abbatte sul nemico preso alla sprovvista, il quale non riesce ad evitarla come vorrebbe e viene preso in pieno. Gli occhi della donna si sgranano lievemente poiché l'intento era sì causargli problemi, ma di certo non abbrustolirlo a tal punto. <Stai bene?> S'avvicina in sua direzione, chinando il busto in avanti nel vederlo disteso a terra. E' chiaro come si premuri che Kan non voglia tirarle un altro attacco e che quella non sia meramente una tattica per ottenere un vantaggio. Non si può mai sapere! I capelli rosati le scivolano di lato tendendo la mandritta alla di lui volta, così da aiutarlo ad alzarsi da terra. Sia mai che lo lasci lì mezzo svenuto. <Hai fatto un errore di tattica. Dovevi prima attaccarmi. Mentre io schivavo il tuo colpo, avevi il tempo per attivare l'innata. A meno che io non fossi così tanto veloce.> Tutto qui. L'errore fondamentale che ha intravisto durante lo scontro è stato proprio quest'ultimo. Niente di eccessivo, ma che durante uno scontro diretto fa capire chi partirà in vantaggio. <A prescindere dall'innata, perdi tempo durante la sua attivazione - come tutti. Quindi, devi trovare quello spiraglio di tempo utile ad attivarlo, sicuramente non mentre il tuo avversario può attaccarti.> Riprende fiato, aiutandolo a rialzarsi qualora non l'abbia già fatto e restandogli comunque di fianco. Ne osserva il corpo e i vestiti bruciacchiati, ma non le passa per l'anticamera del cervello che c'è Shizuka da affrontare... <Hai dato per scontato che fosse un allenamento e che io non colpissi per ferire o per ricavare un vantaggio.> Glielo scandisce con calma, d'altronde son lì per migliorarsi e l'ha scelta come insegnante. <Non potevo andarci leggera, altrimenti non t'avrei insegnato nulla.> Se vuole ottenere un demone, se davvero vuole uscire all'esterno delle mura, ciò sta a significare che deve anche cominciare a capire com'è il mondo là fuori. La battaglia contro una chimera gli aveva fatto aprire gli occhi, dopotutto. <Facciamo che t'accompagno a metà strada, hm?> Non ha nessunissima intenzione d'affrontare anche Shizuka quest'oggi. Con molta probabilità, si farà prendere dal coraggio e dal buon cuore e lo accompagnerà davvero dalla ragazzina... con non poco timore, ovviamente. L'importante è che siano riusciti a far quel per cui s'erano dati appuntamento al campo d'addestramento: il resto è stato rischio del mestiere. [ Exit ]

Kan e Fru s'aggiornano dopo l'incontro con il Mizukage e ne approfittano per allenarsi.