Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

L'alleato di Saigo Manami

Free

0
0
con Nobu, Shizuka

22:31 Shizuka:
  [Accanto al Chiosco] Fa freddo, nonostante indossi quel giaccone nero con il cappuccio peloso e marroncino. Le manine sono infilate nelle tasche, il cellulare si trova nella destra, la riproduzione della musica che continua, così che le cuffie che porta producano quei suoni per calmarla un poco. La farfallina rosso sangue si è posata proprio sopra quello strumento elettronico nonostante la rossa le abbia detto più volte di non stare li sopra a fare da fiocchetto in quel manto di capelli rossi e sciolti. Sotto l'indumento più pesante ma porta un maglioncino rosso dallo scollo a V e le maniche lunghe, la collana dorata con il pendente a farfalla dalle brillanti ali blu risalta particolarmente sulla pelle che si intravede dalla scollatura, le gambe sono avvolte in un paio di pantaloni neri che si infilano negli anfibi. Le mani sono avvolte da un paio di guanti in pelle nera, proprio per riuscire a recuperare quell'esserino senza provar dolore. Sulle spalle porta lo zainetto nero contenente un paio di mazzi di chiavi, blocco da disegno con relativo astuccio contenente materiale, portafogli, ombrello. Dondola un poco sul posto, occhi azzurri che si guardano intorno sperando di intravedere qualcuno di vagamente interessato alla di lei figurina. In fondo quel messaggio ricevuto non conteneva informazioni sull'identità del collega dell'agente Manami quindi non sa bene chi o cosa aspettarsi. La testolina immersa nei pensieri più disparati, l'arrivo del materiale per il travestimento il giorno dopo, Kan convocato dal Mizukage, la di lui promozione a Chuunin, il patto con Rasetsu. Insomma la vita si complica a vista d'occhio e lei non sa bene se riuscirà a infiltrarsi nel migliore dei modi, inoltre quel nervosismo che la permea da giorni sembra restare latente, il padre non è a casa per via dei fatti di Kiri e lei fatica a sfogarsi come si deve....Userà i malviventi probabilmente...

22:47 Nobu:
 Aveva contattato quel numero che gli aveva fornito Saigo, una insider o così è stata descritta dalla collega di lavoro e coinquilina in quella casa all’oasi così lontana da quella sede sella Shinsengumi che ha appena abbandonato giusto per recarsi a un chiosco dove si era dato appuntamento con Shizuka. Non ha collegato ovviamente che fosse la stessa ragazzina che aveva incontrato per sbaglio, o per caso, in quella notte piovosa fuori dal karaoke, dettagli che si ricorda molto bene, così come quelle cuffie che portava e che le aveva rubato per immergersi nella pioggia e in quella melodia qualsiasi essa sia. Come sempre veste impeccabile, seriamente, se non dovesse essere un ninja, probabilmente sarebbe un modello per qualche stilista di vestiti con quella figura slanciata e snella che si ritrova, quello sguardo tagliente, naso affilato così come i suoi lineamenti e quel colorito di pelle scuro che è tanto particolare nel paese delle ombre. Passi di quelle scarpe nere lucide che lo precedono, con il tacco e la suola di legno che riecheggiano nella nottata e nel buio interrotto dai lampioni sulla strada principale del bosco, a pochi passi dalla sede centrale. Si intravedono pantaloni con tanto di piega nera dal ginocchio in giù, visto che sopra prevale un cappotto nero di lana, un tre bottoni ben chiuso a proteggere per bere il corpo dello Hyuuga. Era stato da poco al barbiere, aveva tagliato i capelli che erano diventati un po' lunghi, con quella rasata ora ben in vista sfumata dal nulla a poco più di un millimetro. Ciocche più lunghe che si perdono invece in cima al capo, con quell’undercut classico asiatico, un po' mosso a dirla tutta, in quanto il suo capello non è esattamente liscio e, inoltre li regola con del gel con effetto quasi bagnato. Le sopracciglia pure sono ben pulite, spesse in centro assottigliandosi giusto al terminale esterno, dando un look particolarmente aggressivo e serio a quegli occhi di ghiaccio. Al collo una sciarpa anch’essa di lana, color prugna con i lembi che però rimangono all’interno del cappotto. Guanti di pelle nera, insomma sembra un vero e proprio agente, l’unica cosa che stona sono quegli orecchini neri spessi, quasi come se fossero dilatatori. La destra esce dalla tasca del cappotto, con se il dispositivo mobile mentre comincia a digitare un messaggio proprio a quella ‘Shizuka’ < Sono arrivato > invio. Si siede a un tavolo esterno, lasciando il dispositivo elettronico sul tavolo, appoggiando infine gli avambracci e le mani sul tavolo, con le falangi coperte da quel guanto di pelle nero che si intrecciano tra di loro.

23:04 Shizuka:
  [Tavolo Esterno del Chiosco] Quegli occhietti blu che si sono dati tanta pena di guardarsi attorno per intravedere il proprio interlocutore dopo pochi istanti vengono distratti da qualche passante, nessuno che paia interessato al locale comunque. Qualche commensale si allontana dal luogo invece, un sospiro viene lasciato fuoriuscire dalle labbra della Kokketsu, con conseguente nuvoletta bianca a formarsi davanti al visino. Poi come un fulmine a ciel sereno dalla distanza arriva colui che sta aspettando, anche se la rossa non lo associa esattamente al suo contatto in quanto questi dovrebbe ricordare il suo nome e non comprende tale segretezza. Tuttavia gli occhioni si poggiano su di lui, riconoscendo quel ragazzone che l'aveva parzialmente aiutata ad andare avanti, a non etichettare tutti i membri della Shinsengumi nello stesso modo. Nobu le sfila davanti, con un'eleganza decisamente invidiabile rispetto alla nanerottola che si distrae ampiamente, perdendo il focus su colui che sta attendendo. Lo osserva sedersi per poi tornare sulla strada. Tuttavia la musica che le stava tenendo compagnia si interrompe a causa di un messaggio ricevuto; il cellulare viene estratto dalla tasca destra per leggere e quelle iridi vengono spalancate, sul visino la sorpresa è palabile. Non risponde, mette via il telefono dopo aver interrotto la riproduzione musicale per poi muovere i propri passi in direzione del cioccolatino. Una volta in prossimità prima ancora di sedersi si pronuncerebbe in un inchino verso di lui: << Buonasera Signor Nobu >> Già conosce solo il suo nome proprio perciò non sa bene come altro rivolgersi a lui per non mancare di rispetto. La sedia viene scostata, lo zainetto tolto da dietro le spalle, la sinistra andrebbe a recuperare quella farfalla che ancora stava sulle cuffie mentre la destra toglie quel dispositivo dalle orecchie. Il lepidottero verrebbe poggiato sulla spalla sinistra mentre le cuffie verrebbero riposte nello zainetto per poi sedersi con questo oggetto in braccio. Nel rimuovere quello strumento i padiglioni auricolari vengono esposti, mostrando quindi i due orecchini al lobo, una coppia per lato, a forma di farfalla, uno dorato e l'altro blu, oltre al piercing dorato a forma di anellino che porta in cima all'orecchio sinistro. Una volta preso posto le braccia andrebbero a cingere lo zainetto che nel frattempo si è messa sulle gambe: << Non pensavo fosse lei il collega di cui parlava l'agente Manami. Sarà più facile del previsto lavorare insieme. >> Un sorriso molto ampio le si dipinge sul viso, come se tutta la preoccupazione derivante dal conoscere il nuovo collaboratore fosse svanito, una volta realizzato il chi fosse.

23:22 Nobu:
 Lui invece non aveva riconosciuto Shizuka, come avrebbe potuto: ha un buon ricordo di lei per quei dettagli che erano successi ma non la riconosce a prima vista. Gli ci vuole più tempo, almeno fino a quando è proprio la ragazzina a sedersi al suo tavolo, salutandolo. Assottiglia lo sguardo a fissarla meglio fino a quando non spalanca gli occhi, espressione di un linguaggio muto e universale, come se gli si fosse accesa la lampadina e l’avesse associata < Ah ciao Shizuka! > risponde un attimo sorpreso in positivo. Non pensava che effettivamente il contatto che Saigo gli avesse passato potesse trattarsi della Kokketsu e anzi, si immaginava qualche tossica o prostituta varia nei giri delle gang. Ci rimane abbastanza sorpreso dal vederla lì infatti, non perché non gli faccia piacere, quanto più per la natura di quell’incontro. < Ci siamo dati alle gang? Non ti facevo per il tipo di ragazza a cui piace la vita avventurosa! > anche se poi durante quel karaoke si era scatenata anche lei, lasciandosi andare tra una canzone e l’altra. Le sorride e quell’espressione che indossava seria e minacciosa si scioglie in un sorriso amichevole e un espressione leggera e colloquiale, come se avesse staccato la spina dal “Nobu agente scelto” La vede abbracciare quello zainetto e nota come è tutta agghindata, scambiandolo per un segno della debolezza al freddo e, proprio come già successo, ecco che quelle mani guantate si muovono attorno a quella sciarpa, slegandola dal proprio collo. Si alza appena il necessario, il giusto per allungarsi con il busto per avvolgere, o cercare di farlo almeno, quell’indumento caldo attorno al collo della ragazzina per scaldarla, anche perché aveva appena esalato aria che si era condensata nella classica nuvola visibile quando fa freddo, esattamente come le aveva dato la sua giacca fuori dal karaoke quando si era bagnata. Torna a sedersi per poi voltare lo sguardo verso la cameriera che arriva a raccogliere le ordinazioni < Un Irish coffee per me, caldo. Per te? > chiede alla ragazza sua interlocutrice per stasera mentre aspetta che la cameriera si allontani per riprendere la conversazione in privacy < Ancora con sto lei… e si, sono io. Saigo è la persona di cui più mi fido all’interno della Shinsengumi, per questo sono qui oggi. Di che gang parliamo? > va subito al nocciolo del discorso, tornando con le dita incrociate e appoggiate sul tavolo tra loro due.

23:40 Shizuka:
  [Tavolo Esterno del Chiosco] Decisamente lui non l'aveva identificata, probabilmente troppo preso dal lavoro e concentrato sull'incontro, ma ci mette ben poco a focalizzarla una volta che gli si siede di fronte. Lui è indubbiamente meno formale di lei, la saluta e si permette anche qualche battutina in merito al lavoro in questione. La testolina si sposta leggeremente di lato sentendo quelle affermazioni, vere in parte: << Beh l'agente Manami mi ha detto che ero l'unica a poter fare una cosa simile... Non è che lo faccio proprio per divertimento, diciamo più per necessità... >> Così probabilmente suona ancora peggio, tuttavia quel suo modo di sedersi da probabilmente l'idea di una pulcina infreddolita all'altro che nuovamente si espone in un gesto di cortesia estrema nei confronti della Kokketsu, che resta letteralmente impietrita mentre lui la avvolge in quella sciarpa decisamente calda. Le guance si tingono inevitabilmente di rosso, in maniera evidentissima, la farfallina che si era posata sulla di lei spalla prende a svolazzarle intorno al capo per non venire a contatto con quel nuovo essere umano che si è avvicinato tanto. Lo sguardo blu viene mosso lontano dalla figura del membro della Shinsengumi, lo zainetto viene poggiato dietro alla sedia e l'attenzione viene portata sul lepidottero: << Forza Kimi mettiti qui dentro per un poco per favore... >> educata perfino con quell'esserino che obbedirebbe, infilandosi controvoglia in quel luogo angusto e buio. La cameriera attiva a interrompere l'imbarazzo femminile, il moro ordina e così fa pure la Genin: << Un thè caldo! Grazie mille! >> Prese le ordinazioni l'altra dovrebbe allontanarsi rapidamente, abbandonandola di nuovo sola a fronteggiare quello che a conti fatti sembra un galantuomo agli occhi della Kokketsu. La prima affermazione sembra piuttosto stizzita nei confronti di quell'impersonalità che la nanetta continua ad imporre, lasciando intuire a lei che forse è il caso di abbandonare quel modo di esprimersi, in fondo lui non sta cercando di mantenere del distacco nonostante stiano sostanzialmente parlando di lavoro. Le informazioni che il cioccolatino rilascia sono in parte archiviate, ma è la domanda che lui stesso le pone a confonderla: << Credevo glielo avesse detto l'agente Manami no? >> Le abitudini sono dure a morire, quel lei le sfugge dalle labbra di nuovo. << Comunque parliamo di Kyosei, gang di Konoha che a quanto pare ha dissapori con Oto. Mi sono data da fare e penso di poter iniziare ad attirare un poco la loro attenzione. >> Insomma diciamo che il piano avrà modo di iniziare forse domani, o il giorno successivo, in fondo prima o poi dovrà indossare quella maschera ossea no?

23:58 Nobu:
 Conversazione che ha avuto probabilmente con Saigo tra un gyoza e l’altro a casa ma che, ora come ora non si ricorda. Ha troppe cose sotto mano ultimamente, la Shinsengumi lo sta riempiendo di mansioni anche complice la scomparsa di Kamichi e il congedo forzato per maternità di Sango, lasciando gli agenti scelti entrati con lui a un pugno di persone: lui, Saigo e Nene, con quest’ultima che è un fantasma… forse intenta ancora a fare sesso, drogarsi o sparita insieme a Fuji, meglio così, ha reso quel compito di voltare pagina più semplice senza doversi appoggiare a Saigo più del previsto anche perché, tra i due, probabilmente chi ha avuto più bisogno della vicinanza dell’altro è stata proprio la Manami, o almeno la vicinanza di Poldo sicuramente, ottima distrazione, quella del Ryuuzaki un po' meno! < Hmm ripetimi il tutto per favore, sto seguendo diversi casi e piste, probabilmente è collegata a una di queste con persone in comune. > Ovviamente non può riferire nomi delle persone sospettate o i casi che sta seguendo da vicino, anche se Konoha e Oto non sono esattamente campi che gli riguardano in maniera diretta. Ha qualcosina su Oto ma in maniera indiretta, insomma così su due piedi gli dice ben poco anche se non esclude il tutto per un semplice fatto: la collega e coinquilina. Potrebbe benissimo essere qualcosa di totalmente diverso, ma se Saigo gli ha girato questo compito è perché si fida di lui e probabilmente ha bisogno di supporto, infondo gli fa piacere: tornare ad avere qualcuno che ha bisogno di lui, molto egoisticamente. Guarda perplesso quella farfalla ubbidire, già perplesso perché nella sua ignoranza le farfalle non sono altro che lo stato terminale della vita dei bruchi e hanno un’aspettativa di vita, spesso anche di un giorno solo. < E quella? Come hai fatto ad addestrare una farfalla in così poco tempo? > domanda più che legittimamente, anche incuriosito: se avesse una coda in questo momento la starebbe muovendo, sculettando pronto ad acchiappare la farfalla. Già, bisogna essere un po' gatti per prendersi cura di Poldo dopotutto! < Ok dei dissapori in realtà non è niente di nuovo, ci deve essere dell’altro, inoltre che c’entri te Shizuka? Ripeto, costretta o meno non ti faccio da gang… a meno che non sei costretta per altri motivi. > Alza la sinistra a grattarsi appena il mento, perplesso fino a quando non si allunga di nuovo e, in maniera molto intima ma anche informale, le bisbiglia all’orecchio < Ti ricattano, hai problemi di debiti? Non sono ricchissimo ma posso aiutarti … > già, non sa come c’è finita lì in mezzo a quella storia!

00:14 Shizuka:
  [Tavolo Esterno del Chiosco] Ah giusto, in effetti loro se hanno chiesto l'aiuto di un esterno è perchè hanno ben altri problemi che non seguire fedelmente il caso di Kan, che poi non dovrebbe essere nemmeno qualcosa di competenza della Shinsengumi no? Belle pretese insomma quelle della rossa che non ha pensato che in fondo, loro si occupano dei crimini tanto quanto lei fa con i pazienti in ospedale. << L'agente Manami ha deciso di indagare sulla morte di una ragazza, avvenuta un paio di anni fa. Il suo nome è Kushina. Ha scoperto che in qualche modo questa gang di Konoha è coinvolta ma non poteva certamente infiltrarsi lei. >> Insomma alla fine doveva coordinare da fuori giusto? Meglio mandare una ragazzina inesperta ma motivata (?). La domanda su quell'esserino svolazzante arriva infine, indispettendola anche un poco: << Non è mica addestrata! Kimi semplicemente mi fa la cortesia di ascoltare ciò che le chiedo. Una persona mi ha chiesto di prendermene cura e io lo sto facendo, tutto qui. >> Insomma non è importante spiegare che probabilmente è una farfalla che le è stata donata da un morto no? Sarebbe meglio evitare certi argomenti scomodi di fronte a un Agente, per quanto egli sia il più affabile della Shinsengumi per la nanerottola. Tuttavia l'attenzione verte in automatico di nuovo sul discorso principale: che cosa c'entra lei in tutto questo? Ancora una volta però lui in maniera così sciolta che sembra naturale riduce le distanze fra loro, avvicinandosi all'orecchio della Kokketsu e bisbigliando qualche parola che, in un'altra situazione l'avrebbe fatta ridere di gusto, ma data la prossimità dell'altro non fanno altro che farla arrossire di nuovo vistosamente e farla balbettare: << N-Niente di t-tutto ciò... >> Deglutisce, allontanando un poco il visino, cercando un contatto con quegli occhi glaciali: << Kushina era la migliore amica di Kan Sumi, che è poi il mio ragazzo. Forse anche lui era nel mirino di questa gente e io voglio sapere la verità e proteggerlo. Tutto qui. >> Il tutto viene rivelato in un fiato solo, mentre tiene testa con quelle guance ancora arrossate all'agente che a conti fatti non è mai stato scortese con lei. Tuttavia quella notifica viene interrotta dai passi della cameriera, che consegna l'ordine e si allontana in un paio di minuti, ricevendo un breve ringraziamento dalla rossa. << Comunque dovrei capire come approcciarli, non so bene cosa potrebbe attirare la loro attenzione, avere delle informazioni a riguardo potrebbe tornarmi utile. Altrimenti mi toccherà imbrattare i muri del distretto di Oto. >> Boffonchia un poco, mentre quelle manine guantate andrebbero a prendere la tazza di tè portandola davanti al visino mezzo imbronciato, riscaldandolo un poco.

00:48 Nobu:
 La ascolta e quando dice che non è per quel motivo tira anche un sospiro di sollievo, tornando a sedersi composto anche perché la cameriera arriva e li vede in quella posizione molto fraintendibile, sicuramente con l’arrossire di Shizuka e quel balbettare, beh, può far pensare ad altro. < No, ti confermo che così da come me ne parli non mi dice niente e non rientra tra ciò che sto tenendo monitorato. > troppe faccende infatti: le chimere e kiri, l’Ishiba, Rasetsu, i ninja che hanno aperto quel portale e da allora spariti. Ha anche un gatto di cui prendersi cura e la sua carriera all’interno della Shinsengumi e come ninja, i suoi genitori, insomma ha tanta carne al fuoco ma in questo momento è come se allungando la mano non riuscisse a stringere verso nulla di tutto ciò, come se gli sfuggisse. Ringrazia la cameriera e beve un sorso di quel caldo irish coffee, bello carico di alcohol. Poggia di nuovo il bicchiere, annuendo infine per la spiegazione della farfalla senza stare a indagare troppo a riguardo. < Kan Sumi… Kan..> sblocca il dispositivo e comincia a sfogliare la lista di nomi e profili che ha ma niente, non è qualcuno che stato segnalato o che conosce < Non so chi sia, non mi dice niente. Tuttavia Saigo pensa che queste rivalità tra distretti possano dare problemi al consiglio, al punto da dover agire in veste ufficiale a quanto pare. > Riflette ad alta voce, includendo Shizuka. Si alza un attimo in piedi e la sinistra si allunga nella tasca della giacca a tirare fuori una sigaretta, che porta alle labbra, e in seguito, l’accendino per accenderla, subito riposto dove l’ha prelevato. Con la medesima mano allontana questa dal filtro, esalando quel fumo che si perde con la nuvola di condensa per il freddo. < Dimmi una cosa Shizuka, prima che ti dico se posso aiutarti o meno, essendo un’indagine comunque seguita già dall’agente Manami alla quale non so se le è stata assegnata dai piani alti o meno.> Polpastrelli di pollice e indice che vanno a premere il filtro fino a sentire quel solito [click] della sfera con il sapore di lampone, che si rompe nel filtro, riscrivendo le note di quel fumo che tanto gli piace, quel veleno che assume regolarmente. < Saigo ha detto che hai insistito per avere il mio numero, come mai e perché proprio io? > le domanda senza troppi giri di parole, curioso come si evince dal tono e meno interrogatorio.

01:05 Shizuka:
  [Tavolo Esterno del Chiosco] Di che altro avevano parlato quel pomeriggio? Ah giusto! Forse non era ciò che interessava all'Agente Manami ma quello che allora interessava principalmente Shizuka che aveva richiesto l'aiuto di Nobu, ovvero il problema di Kiri e di quei canidi. Fortunatamente la cameriera ha lasciato un poco di respiro alla piccoletta che messa in imbarazzo ha pensato solamente a ciò che le preme maggiormente al momento, ovvero quel metodo per infiltrarsi senza mettere in pericolo nessuno. Il moro riflette sul nome del fidanzato, ma non trova un nesso, non viene collegato, quindi a quanto pare non è sicuramente quello di cui il gigante è informato. Tuttavia il tutto passa in secondo piano alla domanda di lui, che lascia intravedere una disinformazione notevole che la mette decisamente a disagio: << Io non ho per nulla insistito! Lei ha detto che si stava occupando di quanto successo a Kiri con un collega e siccome sono coinvolta personalmente le ho semplicemente chiesto di conoscere il nome di colui che la stava affiancando in quella indagine! >> Il visino non accenna a perdere il colore ma quanto meno sembra decisamente sincera in quello che dice, anche se indispettita. << Lei mi ha detto che se necessario mi avresti contattata tu! Io nemmeno sapevo chi fosse quello che l'aiutava! >> La tazza di te è stata poggiata sul tavolino, le mani si sono incrociate davanti al petto come se fosse quasi offesa dall'idea che sia stata la ragazzina stessa a volere a tutti i costi il numero dello Hyuga. << E comunque l'agente Manami non mi ha ancora restituito il frontalino di Kiri che le ho prestato! Le avevo detto che ci tenevo molto a riaverlo! >> Insomma è decisamente coinvolta nel discorso, ha anche alzato il tono di voce un poco. In fondo quel simbolo lo aveva recuperato dal corpo del ragazzo che lei non era riuscita a salvare; lo stesso ragazzo che poi le aveva lasciato quasi in dono Kimi. << Infatti finchè non mi hai scritto tu io il numero nemmeno lo avevo! Anzi... >> Si interrompe, la mano va nella tasca destra, il cellulare viene estratto e la chat con il cioccolatino viene recuperata, per andare a salvare finalmente quel numero sconosciuto associandolo a un nome: << Hai un cognome? >> Domanda lecita, è abituata a salvare le persone che non conosce bene con nome e cognome, mentre per quelle più vicine usa vezzeggiativi o soprannomi. Permarrebbe in attesa, con quel visino sempre un poco infastidito, come se le avessero bagnato il naso.

01:33 Nobu:
 Ah ecco di che cosa si trattava, ora riconosce il motivo per quell’incontro e soprattutto capisce come mai Saigo la abbia mandata da Nobu. Il volto si accende proprio, come a far capire alla Kokketsu che effettivamente Kiri è un qualcosa di cui li sti sta occupando e seguendo da vicino, che sia indagare, che sia risolvere un caso di abuso domestico o che sia più semplicemente decidere con la collega di risollevare quel distretto che stava un po' cadendo rispetto agli altri del villaggio delle ombre. < Ecco, su questo posso esserti d’aiuto Shizuka, me ne sto occupando personalmente. Scusami ma per le gang proprio non è collegato a niente di ciò che seguo. > le spiega, tornando a sedersi al tavolo, godendosi la scena della rossa che va quasi in escandescenza, anche un po' imbarazzata forse da come è stata descritta da Saigo. Forse se lo doveva aspettare dalla coinquilina ma, poco importa! Gli viene chiesto il cognome ed è sempre un qualcosa di complicato, dato che va in giro a dare un nome che non è manco il suo di battesimo o come è registrato negli archivi di Kagegakure, un qualcosa che sicuramente la Shinsengumi sa, qualcosa di privato che tiene nascosto e, se anche difficilmente reperibile, qualcuno potrebbe indagare sul suo cognome e scoprire che non vi è nessun Nobu Ryuuzaki tra i censiti del villaggio. Allunga la destra e, come per le cuffie, le ruba momentaneamente il telefono, inserendo al posto del cognome due emoji: la prima è una barretta di cioccolato, la seconda un cuoricino nero. Le restituirebbe il telefono poco dopo < Ecco, a te! Così non mi confondi con gli altri Nobu che sono più brutti di me! > le dice in maniera ironica, cercando di sviare il focus da quell’argomento. Prende un ultimo tiro di sigaretta e la spegne infine nel posacenere di vetro, sostituendo un veleno con l’altro, bevendo quell’irish coffee fino a finirlo. < Per quanto riguarda le gang, non ho molti agganci a Oto: conoscevo una persona che pensavo mi fosse particolarmente vicina, ma ci siamo persi e non so neanche che fine abbia fatto. Posso provare a chiedere in giro e, se dovessi scoprire qualcosa, posso comunque scriverti, che ne dici?>

20:17 Shizuka:
  [Tavolo Esterno del Chiosco] Quindi lui si occupa di tutta la questione di Kiri, quindi anche della gente attaccata da quelle bestie. Tuttavia prima di poter anche solo domandare si vede sfilare il telefono dalle mani senza troppi complimenti, la cosa la indispettisce un poco infatti da quelle labbra si lasciano sfuggire un << Hey >> quasi stizzito. Però lui le restituisce il device quasi immediatamente dopo averlo salvato con un paio di emoji al posto del cognome e con quella battuta ironica sull'essere il più bello tra i nobu di Kagegakure. << Veramente non conosco molti altri nobu ma credo che il cioccolato funzioni bene. >> In fondo non le serviva il suo cognome, voleva solo salvarlo in rubrica e questo le basta. Abbandona l'argomento soprattutto perchè non vuole altre battute in merito che potrebbero portarla ad arrossire nuovamente per l'imbarazzo. Lui le offre comunque un certo aiuto in merito alle gang, offrendole eventuale supporto se dovesse recuperare delle informazioni a riguardo. << Mi sembra una buona idea, grazie mille! >> Informazioni in più non possono fare altro che bene in fondo no? Però finalmente ora che il discorso si è fatto più serio e tornato su argomenti più pressanti la tazza di te viene recuperata e un sorso ne viene bevuto. << Lei ha scoperto qualcosa riguardo a quello strano simbolo sul frontalino di Kiri? >> Già quell'oggetto che ancora non le era stato restituito dall'agente Manami e al quale era particolarmente interessata considerando che lo aveva sottratto a quel ragazzo morto. << Avete trovato altre tracce di quei canidi? Sono veramente delle chimere? >> Le domande si susseguono rapidamente ora che la nanerottola ha un target a cui riferirle. << Avete trovato altre vittime? Siete riusciti a parlare con gli Anbu? >> Sembra decisamente un fiume in piena, desiderosa di conoscere, di sapere. Vuole comprendere se ci siano stati sviluppi, e se l'attacco alla porta di pochi giorni prima era in qualche modo collegato agli avvenimenti precedenti, insomma vuole qualcosa che la porti un poco più avanti di prima.

20:42 Nobu:
 Menomale si era preparato e non aveva assunto niente di particolarmente forte, che sia droga o alcolici anche perché Shizuka è un fiume in piena, non la si ferma proprio con le domande e non può ergere da solo una diga senza che risulti particolarmente sgarbato. Lo capisce, è curiosa, ha i suoi fatti che probabilmente dipendono anche dalle informazioni che può ottenere da lui ma, a conti fatti, Shizuka non è una sua superiore e quelli sono dati sensibili che sta trattando con la Shinsengumi, di certo non va a spiattellare tutto in giro alla prima kunoichi che passa. Non è questione di mancanza di fiducia ma bensì di professionalità. < Lei chi? > ci rimane un attimo confuso, scordandosi che Shizuka a volte gli da ancora del lei invece che del tu come le ha già chiesto diverse volte. < Per quanto riguarda tutta la questione di Kiri non posso dirti troppo, si tratta comunque di una situazione gestita all’interno della Shinsengumi. Se dovessero esserci informazioni che riguardano il pubblico, faremo un altro annuncio televisivo, come è stato fatto con i tre tizi che si sono dileguati e hanno fatto perdere le loro tracce >. Parla ovviamente di quell’intervista pubblica dove lui e Saigo hanno fatto da ‘Frontmen’ per la Shinsengumi, mettendoci la faccia e cercando appunto di non scatenare il panico all’interno delle mura. < Non ci sono state ulteriori vittime per ora e questo in realtà è strano, se effettivamente fossero state delle chimere allora avrebbero un passaggio. Probabilmente verrà fatta un’autopsia per vedere se i segni sul corpo corrispondo a quelli degli attacchi delle bestie anche se… > già, non è detto che sia la stessa cosa anche perché da quello che sanno ci sono diversi tipi di chimere e non è detto che magari sia una specie di cui non hanno dati da mettere a confronto. Inoltre le chimere si muovono in branchi, in gruppi e anche questo è strano. Che si sia separata e abbia trovato il modo di entrare da sola verso Kagegakure? L’idea è tramite qualche acquedotto eppure dovrebbero essere controllati anche se… Riflette nei suoi pensieri, assumendo un’espressione corrucciata, perplessa con lo sguardo perso nell’etere mentre la mente dilaga e, operosa, si mette a lavoro. < Parliamo comunque del quartiere povero, dei bassifondi di Kiri… e se qualcuno avesse aperto una breccia per il contrabbando e questa bestia ne avesse semplicemente abusato? > dice ad alta voce, includendo pure Shizuka anche solo nella parte finale di quella riflessione. < Devo far controllare le fogne del quartiere di Kiri… >

21:10 Shizuka:
  [Tavolo Esterno del Chiosco] Quando il cioccolatino le fa quella prima domanda abbassa un pochino lo sguardo blu, fissando intensamente quella tazza di tè come se fosse un cagnolino appena rimproverato per l'ennesima malefatta. E' decisamente più forte di lei usare quel distacco fra persone che si conoscono a malapena e spesso dimentica chi preferisca essere appellato in un modo o nell'altro. Tuttavia la risposta che ottiene non è assolutamente quella sperata, lui mantiene la distanza, si trasforma in quell'agente della Shinsengumi che è, professionalità usata come scudo per proteggere informazioni sensibili che forse non si fida a confidarle. Le guanciotte si riempiono di aria, il visino diventa corrucciato, la tazza viene stretta maggiormente come se il corpo stesse esprimendo il proprio fastidio nella maniera più assoluta. << Non avreste nemmeno quel frontalino se io non lo avessi dato all'agente Manami! Non è giusto che io vi aiuti e voi non date nulla a me in cambio! >> Non fa una piega, inoltre, per quanto si atteggi a super donna, resta pur sempre una ragazzina di sedici anni, i capricci e gli sbalzi umorali della pubertà sono dietro ogni angolo e il povero Ryuuzaki deve sopportarli almeno per il tempo che sceglierà di passare seduto a quel tavolino. << E' stata la tua collega a dirmi che erano sicuramente chimere. Anzi! Ora che mi ci fai pensare! >> Andrebbe a voltarsi, aprendo lo zainetto e con estrema attenzione andrebbe ad estrarre il blocco da disegno, senza far uscire di nuovo la farfallina alla quale boffonchierebbe qualcosina per non farla svolazzare fuori di nuovo. Tornerebbe quindi con le mani sul tavolo, blocco in mano che verrebbe aperto, fogli che passerebbero uno dopo l'altro per arrivare sul disegno effettuato da lei, dopo la descrizione fornitale da Saigo. Un canide enorme, nero, più grande di un lupo ma con quelle fattezze, un corpo inerme fra le fauci, il corpo altro non è che quel ragazzo biondo che lei non era riuscita a salvare quella notte, l'unica vittima che fosse riuscita a identificare fino a quel momento. Il sangue rosso scuro nell'immagine cola dalle fauci della bestia oltre che dal corpo morto, e poi quegli occhi grandi e rossi, un rosso intenso, qualcosa di raggelante. Ha cercato di rendere al meglio quell'immagine quell'idea che le era stata data, quei frammenti di ricordi. Andrebbe a mostrare il disegno in questione all'agente della Shinsengumi, sguardo deciso, tipico di qualcuno che ha la testa dura. << Le ferite corrispondono a quelle che potrebbe effettuare un canide di grossa taglia, qualcosa di più grande di un lupo. Qualcosa come questo. >> Gli occhi blu andrebbero a fissarsi in quelli altrui, con forse un poco di orgoglio: << Io ero li. Ho trovato un ragazzo ferito e ho cercato di salvarlo. Avrei potuto far vedere questo disegno a tutti e generare panico nella popolazione ma non l'ho fatto. Forse mi merito qualche notizia in più che non il resto del mondo no? >> Mostrare che la fiducia è ben riposta, altro non può fare per far sciogliere la lingua dell'altro che tuttavia sembra riflettere ad alta voce senza accorgersi, far sfuggire a quelle labbra informazioni vaghe. << Il quartiere povero lo conosco abbastanza bene. Lo frequento spesso per aiutare la gente. Le fogne le conosco meno, ma allungare le orecchie mentre aiuto chi soffre dovrebbe essere facile. >> Lascia intendere dunque che può essere d'aiuto, che vuole essere d'aiuto. Ma per farlo senza perdere tempo ha bisogno di non essere lasciata indietro: << Voglio solo aiutare Nobu. Devo farlo per far si che non ci siano altri ragazzi che io non riesca a salvare. >> Lo sguardo blu è di nuovo su quello altrui, supplichevole, quasi disperato: << Ti pregoooo >> Le manine guantate sono giunte ora, davanti a quel faccino infantile come pochi, come se lo stesse pregando.

21:34 Nobu:
 Si, si era proprio perso nei suoi pensieri e anzi, è già tanto che non si è alzato e si è messo a camminare mentre bofonchia qualche pensiero ad alta voce e si gratta il mento. Viene riportato alla realtà solo dopo, quando Shizuka menziona il disegno, la parte prima se l’è bellamente persa anche perché in cambio hanno la pace e la sicurezza di Kagegakure, no? Non funziona così? O forse il fatto che non l’hanno ancora messa sotto un Genjutsu, che non abbiano preso le informazioni con la forza e non le abbiano riscritto la memoria per farle ricordare che in realtà è pure felice di aver collaborato è già qualcosa. Ma questo non può dirglielo chiaramente! Non è così che appare la Shinsengumi dopotutto! Le gelide si posano su quel foglio di carta imbrattato dai colori, niente di nuovo purtroppo anche se ecco che tira fuori il telefono e fa una foto al disegno < Ci sarà da far vedere anche questo a chi è più esperto in cani. Da quello che so dovrebbero esserci proprio persone che basano la propria carriera ninja sui cani addestrati, almeno così mi pare di ricordare! > le dice per poi tornare a mettere via il telefono e ascoltare quella che sembra una supplica più che una richiesta di pagamento, come se Shizuka stessa voglia far parte delle indagini. < Non lo so Shizuka, l’ultima volta che ho dato del lavoro a dei ninja, che siano anbu o normali sono spariti: uno doveva farmi avere un rapportino di tutte le persone uscite da una determinata porta, e non l’ho mai avuto sulla mia scrivania…> si riferisce proprio a Shiroi Cho che è sparito e che probabilmente l’hanno messo a fare lavoro da ufficio o chissà che robe < un altro doveva far uscire una gazzetta per aiutarci con delle indagini, un giornalista… anche questo dileguato nell’ombra > Kazuma Kaneko, tipo strano, pensava fosse particolarmente unito alla sua cricca ma c’è anche da dire che del quartetto Fuji, Nobu, Nene e Saigo ormai questo si è scinto in due coppie che nessuno avrebbe mai pensato potessero essere tali. < L’altro l’ho fatto entrare nei cacciatori e come loro è sparito, proprio in lui avevo riposto parecchia fiducia, probabilmente è ancora a inseguire qualche gonnellina > Ekko, proprio lui, passati da sentirsi chiamare fratello e tutto a non averne tracce: la figa rincoglionisce proprio! < Notizie da dartene non ne ho purtroppo, non ancora. Come ti dicevo mi hanno assegnato parecchi incarichi dai piani alti e arranco a stare dietro a tutto. Se dovessi effettivamente coinvolgerti però, voglio che tu venga a riferire direttamente a me e non ne fai parola con nessun altro, neanche con Saigo: la informo io su quello che la riguarda > risponde infine, aprendole quella finestra, quello spiraglio per fare del bene e collaborare con lui a conti fatti su quello che sta accadendo a Kiri. Allunga pure la manona destra, enorme rispetto a quelle rosate e minute di Shizuka, probabilmente potrebbe afferrarla con entrambe le sue.

21:52 Shizuka:
  [Tavolo Esterno del Chiosco] Il marroncino è proprio distratto, sta immerso nei propri pensieri e sembra ignorare quella breve prima parte di quanto accaduto, come se lo riguardasse ben poco, lei ovviamente non si ritiene fortunata ad essere stata risparmiata, non sa nulla dei metodi particolari della Shinsengumi. Inoltre proprio il tipo che ha di fronte è stato quello a farla ricredere sui suoi membri, quindi meglio non far cambiare idea alla rossa nuovamente in peggio. Quando lui si mette a fare una foto al disegno la reazione della Kokketsu è quella di strappare il foglio dal blocco, in fondo quel disegno lo aveva fatto per qualcuno. << Questo puoi portarlo all'agente Manami. Le avevo detto che avrei fatto un disegno dell'animale. Solo... >> Abbassa un pochino la voce avvicinandosi all'altro e portando le mani a cono davanti alle labbra: << Credo sia meglio che le stia vicino. Mi ha dato l'impressione di avere un pessimo ricordo di quella notte. >> Non la definisce paura, non vuole sbilanciarsi, anche se la donna in questione sembrava esserlo eccome, tanto da mostrarlo a Shizuka involontariamente. I dubbi dell'altro vengono a galla, un elenco di persone poco affidabili, che hanno chiesto di collaborare e poi se ne sono andati, lasciando possibili spiragli e poche informazioni indietro. << Beh io non posso sparire! Sono una tirocinante medica all'ospedale di Kusa! Dubito che se un membro della Shinsengumi si presentasse lì con il distintivo gli verrebbe negata qualche informazione su una dipendente. >> Insomma, lei è affidabile, rintracciabile e vuole sicuramente aiutare. Deve in qualche modo espiare la colpa di non aver salvato quel ragazzo. E poi quello spiraglio, quella mano tesa e quella richiesta di riferire esclusivamente al cioccolatino e non alla collega, eventuali notizie in merito. La manina destra guantata andrebbe ad allungarsi verso quella dell'altro, una stretta decisa anche se decisamente piccola rispetto all'altrui, seguita da uno sguardo deciso e un sorriso non indifferente sul faccino. << D'accordo! Per incominciare ti sarà utile sapere che ho già avuto modo di verificare che un cane Inuzuka non può fare quei danni. Ho valutato personalmente uno di quegli animali e anche se non sono un veterinario so riconoscere le dimensioni di un'arma su un cadavere. >> Usa quel termine perchè utilizzata in quel modo potrebbe anche esserlo. << So anche che in passato dei ninja sono riusciti a evocare dei Lupi enormi, addirittura cavalcabili! Infatti pensavo potessero essere cose del genere, non chimere... >> Rivela i suoi dubbi, quelli scartati dall'agente Manami precedentemente. La mano dopo la stretta tornerebbe sulla tazza, ormai praticamente vuota che andrebbe quindi a svuotare. << Credo di non avere altre notizie per ora. Però posso scriverti direttamente se dovessi averne altre? >> Domanda, per capire in che modo i due possano interagire di preferenza.

22:08 Nobu:
 Prende anche il foglio a quanto pare, meglio così, magari la foto non rendeva abbastanza le dimensioni e i dettagli essendo comunque un disegno fotografato a un orario tardo dove la luce è solo artificiale e quasi soffusa ormai. Lo piega due volte e lo infila in tasca tornando poi all’attenzione quando Shizuka gli menziona Saigo e il fatto che fosse spaventata. Lo capisce bene, forse ultimamente meglio di chiunque essendole la persona più vicina. Quella paura del falso dio, del passato, dell’inadeguatezza. La quasi paranoia di avere nemici attorno, essere abbandonata. Chissà come deve essere vedere Saigo dall’esterno: una persona solare, radiosa ma allo stesso tempo stoica e di autorità per la carriera che sta proseguendo. La capisce in quanto anche lei mette su una maschera anche se il motivo è diverso dal suo, lei lo fa per nascondere le debolezze, lui per darsi una caratterizzazione. < Va bene, dovrei vederla stasera tanto. È giusto per tenere pulita la linea di dialogo prima che ci perdiamo di nuovo con i vari casi che stiamo seguendo. > come è successo pocanzi con la storia delle gang, pista che non stava seguendo! Non risponde al commento sul suo lavoro, pensava lo stesso anche di Shiroi essendo un anbu, eppure si trova sempre il modo per dileguarsi e non portare a termine il tutto. Rimane piacevolmente colpito invece dal sapere che si sono già informati con gli Inuzuka, sapendo appunto che loro hanno a che fare con i cani, escludendo quindi a priori quella pista. Rimane l’idea del lupo evocato o qualsiasi altra forma di canidi, parla probabilmente di evocazioni ma Nobu non ne ha mai viste o meglio, non ha mai visto evocazioni sapendo che fossero tali, quindi non ha conoscenze in merito per capirlo! < Magari è un clan simile agli Inuzuka, alla fine all’interno di Kagegakure ci sono tante minoranze. > Sente quelle dita stringerli il palmo così largo, donandole giusto un sorriso, socchiudendo quelle palpebre su quei portali di ghiaccio che ha al posto dell’iride. Finiti i riti convenevoli però ecco che si alza in piedi, avendo terminato di aggiornarsi. < Certo, scrivi direttamente a me o chiedimi un incontro come questo o a un karaoke, che dopo aver parlato della parte noiosa ci divertiamo. > Intreccia le dita ed ecco che allunga le braccia sopra la sua testa in tensione, stiracchiandosi le braccia e la schiena <nhhhn!> si lascia scappare di piacere, proprio come un gatto. < Se hai qualcuno di fidato, fate un giro nelle fogne vicino all’incidente, mi serve sapere se ci sono falle nella sicurezza e, nel caso fosse una chimera, da dove è entrata. Sii vaga se ti dovessero chiedere come mai, meno persone lo sanno e meglio è per il quieto vivere, non vogliamo scatenare una crisi di nervi fino a quando non abbiamo la certezza di quello che è accaduto, va bene? > le dice infine, congedandosi lasciandole a conti fatti una missione di sopralluogo. Volta i tacchi quindi di quel vestito elegante, rimettendosi composto con tutti gli accessori per poi sventolare la mano e dileguarsi proprio come era arrivato, direzione? Saigo e casa probabilmente, sia per aggiornarla e sia per vedere come sta. [Se End]

22:22 Shizuka:
  [Tavolo Esterno del Chiosco] Non le fa domande in merito al fattore Saigo impaurita, come se sapesse già. Al suo silenzio quindi sarebbe lei a proporre qualcosa di alternativo, qualcosa che ha scoperto per caso e che suggerisce perchè non sa quale sia la relazione fra i due, supponendo sia di tipo strettamente lavorativo. << Se trovi qualcosa di aperto prova a portarle dei mochi! Credo le piacciano. >> Stupido suggerire un dettaglio del genere al suo coinquilino ma la rossa non sa e magari mai lo verrà a sapere concretamente. Le considerazioni dell'altro rispetto alle informazioni sul dove trovarla vengono taciute, cosa che lei interpreta ovviamente a suo favore e non contro. Il metodo di contatto ovviamente è quello dei messaggi, oppure un incontro se è qualcosa di più importante, ma certo non si aspettava che il karaoke fosse nella lista delle opzioni. Gli occhi blu si fanno straniti mentre si poggiano su di lui, che ormai è in piedi quindi decisamente più alto di lei. << D'accordo! Vedremo sul momento! >> Ormai lei è convinta di essere stata accettata come collaboratrice, tanto che poco dopo lui le suggerisce vagamente di provare a dare uno sguardo alle famose fogne menzionate prima, per trovare eventuali indizi. << Vedrò che posso fare, sicuramente qualcuno che mi aiuti lo trovo. E non creerò nessuna crisi di nervi, promesso! >> Ecco l'ha rifatto ci si è infilata di nuovo da sola in una situazione scomoda, pare che stia diventando un'abitudine. Lui si congeda poco dopo, allontanandosi salutandola con la mano e proprio mentre lei fa lo stesso un lembo della sciarpa di lui le scivola sull'avambraccio. << Hey Nobu la... >> Niente troppo tardi, la sciarpa l'ha vinta lei. Gliel'avrebbe riportata in un secondo momento, per ora le torna comoda. Senza altro verbiare andrebbe a a riporre il blocco da disegno, liberando la farfallina di sangue che pare piuttosto indispettita dall'essere stata chiuso fino a quel momento. << Piantala Kimi, devi stare al sicuro e stavi attirando l'attenzione di Nobu eccessivamente! >> Qualora non avessero pagato il conto precedentemente avrebbe lasciato qualche Ryo sul tavolino per coprire entrambi, per poi incamminarsi nella notte verso casa propria. [//END]

Shizuka finalmente ha modo di incontrarsi con il famoso collaboratore di Saigo, che altri non è se non Nobu. I due che si erano conosciuti a una serata di Karaoke chiacchierano di parecchie cose, dai problemi della Kokketsu con le Gang ai fatti di Kiri.
Che Nobu abbia accettato di far partecipare Shizuka alle indagini in qualche modo?