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Indagine agli OtoLabs

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con Saigo, Kan, Matono

Peculiare giornata autunnale, forse è meglio definirla adatta. La sera giunge nel distretto di Oto portando con se un'alta quanto brillante luna a ridosso del cielo accompagnata da un mare di stelle il cui splendere crea al di sopra del mondo una decorazione invidiabile. Soffia il vento, aria fredda si espande in ogni direzione con temperature in continua picchiata ma lo spettacolo fornito vale il prezzo del biglietto. La zona dei laboratori di Oto è quanto mai tranquilla, i popolani passano da quelle parti di rado, per lo più possono essere visti scienziati e genetisti varcare la soglia dell'edificio, alcuni di essi staccano dal turno mentre altri ancora attaccano in quel preciso momento dando il via al lavoro notturno. Uno di loro, in particolare, ha una massa di capelli grigi non indifferente, sparati come se avesse preso una scossa e sul viso un paio di baffi, oltre a svariate rughe, sicuramente è qualcuno di grande intelligenza ma torniamo a noi lasciando perdere queste piccolezze. L'edificio in questione è alto svariati metri e largo altrettanti, le mura sono fatte completamente in vetro le quali non permettono di vedere nulla all'interno ma, al contrario, dall'interno è possibile vedere qualunque cosa all'esterno; classica la scritta all'ingresso "Laboratori di ricerca" ad indicare lo scopo primario della struttura. L'ingresso stesso è costituito da due grosse ante alte all'incirca due metri e mezzo per due metri larghezza, un'asta posta al centro per tirarle all'indietro per aprirle dall'esterno o spingerle per aprirle dall'interno. Ai due lati del suddetto ingresso due guardie recanti il copri fronte di Oto legato intorno al braccio destro, entrambe indossano una maschera che ne copre il viso fino al naso lasciando scoperti solamente gli occhi, neanche il colore di capelli è visibile per via di una bandana atta a coprire qualunque possibile dettaglio. Il tutto appare tranquillo, i movimenti enunciati prima rimangono tali mentre Saigo e Matono si trovano nei pressi di quel laboratorio per dare il via ad una missione quanto meno importante ma questo spetta a loro deciderlo. Cosa sono disposti a fare pur di ottenere le informazioni necessarie? Ancora non lo sappiamo con certezza assoluta ma siamo qui per scoprirlo. Entrambi possono avvedersi delle due guardie, così come riescono a vedere lo scienziato con i capelli fulminati entrare nell'edificio facendo un cenno del capo agli uomini di sorveglianza, gesto ovviamente ricambiato. [AMBIENT][TURNI: Liberi][25 minuti per azionare][19:38]

19:55 Matono:
  [Verso il laboratorio] Serata giocata in casa questa volta, Matono infatti percorre le vie del distretto del suono, sebbene siano parti del distretto meno consone a lui, infatti ci si trova nel polo scientifico ove risiede anche il laboratorio ed il centro ricerca, la serata è serena con la luna perfettamente a metà e le stelle a contorno, poche anche a causa dell'inquinamento luminoso. L'area risulta molto ben illuminata, pulita e con qualche passante che si avvia verso il centro del villaggio, mentre il moro svolta a destra in direzione del suo obiettivo. Si presenta con il consueto vestiario comodo a parte l'armatura leggera sopra tutto, composto da maglia a maniche lunghe bianca e pantalone verde scuro, una mantellina con cappuccio che ne copre capo e petto, calzari chiusi e borsello portaoggetti nel fianco destro, al suo interno una fiala di sangue di Shinsei, due fuuda con relativi tronchi sigillati, spray curativo ed un tonico per il chakra. Non manca molto all'arrivo presso l'area designata dunque rallentando il passo porta la mano destra sotto la mantellina, trae un profondo respiro e celando codesta mano alla vista altrui compone il mezzo sigillo della " capra" andando a mettere le basi per il tentativo di attivazione del proprio chakra. Socchiude per quel frangente le palpebre immergendo la vista nella totale oscurità, li tenterebbe dunque di accumulare al proprio interno, in una figurata boccia, abbastanza chakra da provare poi a muovere. Una volta tentato questo dunque tramite la mente e la concentrazione inizia provare a farlo fluire lungo tutto il corpo, andando a toccare via via tutti gli tsubo sparsi da capo a piedi, dopodichè il tentativo riguarda il rendere questo movimento energetico un flusso continuo costante e stabile, senza che esso debba più concentrarsi totalmente a questo meccanismo. Una volta soddisfatto del tentativo scioglierebbe il sigillo e rimuoverebbe la mano celata da sotto l'indumento, palpebre che si riaprono e luce che torna ad illuminare l'area, sospira e mantiene l'andatura lenta e cadenzata fino a raggiungere i pressi del laboratorio, ma mantenendosi ad una distanza tale da non farsi notare alle guardie presenti o dallo scienziato posizionandosi sfalsato sulla destra, prima di separarsi dalla di lui compagna, ovvero Saigo, con la quale almeno per tutta la durata dell'avvicinamento, ci ha comunicato più che altro a gesti e versi onomatopeici, un filo di voce per sussurrare in sua direzione della ragazza<Arrivo.> Quindi si scosta da Saigo cercando un luogo di poca visibilità e prepararsi al camuffamento [3/4 tentativo impasto chakra 1/4 spostamento 10m verso la destra del laboratorio - Equip borsa portaoggetti - Sangue shinsei in recipiente chiuso - 2 fuuda tronco - 1 tonico chakra - 1 spray curativo - armatura leggera]

20:04 Saigo:
 Oggi è il giorno, il momento è giunto e tutto il resto che si vuol dire in merito. Lei è perfettamente concentrata, osserva da lontano i laboratori, al sicuro per ora, nascosta dall’ombra gettata dagli edifici intorno ai lavoratori. Dovrebbe stare qualche passo davanti a Matono, abbastanza per poter essere scambiati per sconosciuti, non si volta ma apre le labbra <fai quello che devi, ti aspetto lì, ufficialmente non ci siamo mai visti> lo mormora in modo che l’altro possa comprenderla ma evitando accuratamente di parlare ad un tono di voce troppo alto, meglio che non ci siano orecchie indiscrete. Dopo queste parole quello che farebbe lei, per sicurezza, è solo comporre il mezzo sigillo della capra. La destra quindi che si nasconde dietro alla sua schiena componendo il gesto e lei che prende un profondo respiro. Vorrebbe concentrarsi per cercare di portare le sue energie mentali all’altezza della fronte, qui cercherebbe di farle accumulare così da formare una prima sfera roteante, in essa verrebbero ripose la motivazione e la volontà di riuscire. Similmente poi nel basso ventre proverebbe a creare una seconda sfera, del tutto simile alla prima ma in essa vorrebbe far convergere le proprie energie fisiche, radunando ogni singola sensazione corporea in quel secondo paniere. Se fosse riuscita fin qui ora andrebbe a spostare entrambe le energie controllandole la velocità di rotazione così da provare semplicemente a farle convergere verso il plesso solare, lì alla bocca dello stomaco dove dovrebbero incontrarsi e successivamente amalgamarsi. Se fosse quindi riuscita nel richiamo del chakra ora andrebbe a muovere il primo passo verso i laboratori. Anfibi laccati in bianco che si mostrano per primi al sole, la sua è una figura sne4lla e slanciata, un effetto ottico aiutato anche da quei capelli perfettamente raccolti in una coda alta di cavallo, sul viso giusto un pelo di mascara e null’altro. Pelle estremamente candida. Indossa la solita divisa informale, un paio di elegantissimi pantaloni neri a vita alta, dal taglio classico, sormontati dalla giacca della shinsengumi allacciata solo grazie al bottone centrale. Bretelle in pizzo nero appena visibile suo seno e pelle scoperta sia tra la cinta dei pantaloni e la chiusura della giacca che sul petto. Appuntata in prossimità del cuore la spilletta con il simbolo di fedeltà e al braccio destro la fascia verde che la identifica come agente scelto, nelle tasche interne il cellulare ed il distintivo. Così, ignorando Matono, vorrebbe avvicinarsi fino alla porta d’ingresso dove poi arresterebbe il passo, cortesemente porgendo un gesto di saluto a coloro che potremmo definire le guardie [richiamo chk][divisa shinsengumi: informale][equip cellulare e distinitivo]

Il chakra è un elemento importante di cui entrambi ne richiamano il potere. Ne sentono la forza scorrere all'interno del corpo, abilità potenziate. L'Uchiha è bardato di tutto punto mentre la Manami indossa la sua informale divisa della Shinsengumi ed entrambi si stanno dirigendo verso i laboratori in questione; il primo si allontana, mette delle distanze per fare cosa? Ancora non possiamo saperlo noi del pubblico seppur rimaniamo curiosi di comprendere i piani di queste due figure; l'agente, al contrario, si sofferma dinanzi all'ingresso sotto osservazione da parte delle guardie di sicurezza le quali si concentrano istantaneamente su di lei. Gli occhi di entrambi vengono abbassati notando la divisa da lei indossato, per un breve attimi si scambiano un veloce sguardo pur restando tranquilli nelle loro posizioni; l'uomo alla destra di Saigo fa qualche passo avanti ponendosi ad un metro e mezzo dalla donna <Possiamo fare qualcosa per lei, agente?> il tono risulta essere delicato, molto dolce se consideriamo il ruolo da lui occupato dinanzi a quell'edificio. Alle spalle, la donna può facilmente sentire dei passi giungere in maniera frettolosa, quasi di corsa e, una veloce occhiata, può permettere di notare il sopraggiungere di un ragazzo la cui età non supera i 25 anni con capelli a caschetto, un paio di occhiali tondi, un vestito elegante e una valigetta nera in mano. Raggiunge Saigo sorpassandola <Scusatemi, sono in ritardo> tirando fuori un pass di riconoscimento alla guardia sul lato sinistro la quale dona il suo consenso facendolo entrare nell'edificio; esso apre l'anta destra velocemente la quale si richiude da sola, in maniera quasi istantanea <Dicevamo> riprende la guardia sulla destra <Ha bisogno di qualcosa agente? Non ci è stato notificato alcun arrivo da parte della Shinsengumi> comunica alla genin le informazioni in loro possesso, praticamente nulle. Nel mentre Matono si trova sulla destra del laboratorio dopo essersi mosso, per il momento non viene notato ne visto, la presenza di Saigo attira l'attenzione di entrambi quanto basta per permettergli di mettere in atto la propria idea. [AMBIENT][TURNI: Liberi][25 minuti per azionare][21:09]

21:13 Matono:
  [Fronte lab] Denota immediatamente l'efficacia del tentativo di impasto del chakra, infatti i sensi gli risultano decisamente acuiti, i rumori divengono chiari e la vista riesce a metter a fuoco meglio nonostante l'oscurità, anche gli stessi muscoli sembrano divenir più reattivi sotto l'influsso benefico del flusso di chakra. In ogni caso non perde tempo a denotare la cosa e si ferma in un anfratto oscuro nelle vicinanze del laboratorio, li si concentra e si focalizza su di una figura precisa, Shinsei. Entrambe le mani vanno a celarsi sotto la mantellina verde, li compongono il sigillo della "capra" e lo mantengono mentre mentalmente si focalizza sull'immagine nella quale si vuole trasformare. L'immagine di Shinsei è abbastanza chiara, un ragazzo alto quasi due metri e dai capelli biondo pallido e gli occhi nero pece, carnagione chiara e poco più di ottanta chili di muscolatura ben sviluppata, figura slanciata e dalla capigliatura particolare, rasati ai lati, lasciando capelli solo nell'area centrale e dalla quale poi si dilunga una treccia stretta che arriva poco sotto la linea delle spalle. Il vestiario invece è composto da una camicia bianca con il colletto allargato e piegato all'infuori, sopra la quale viene portata una giacca nera, pantalone lungo e scarpe chiuse in tinta con la giacca. Dunque una volta sicuro dell'immagine andrebbe a concentrare il chakra sotto la pelle del corpo, una volta fatto questo tenterebbe poi di emettere codesto chakra fuori ed attorno alla sua figura così da attivare la tecnica della trasformazione. Rimuovendo il sigillo estrae le mani dalla copertura, che ora dovrebbe esser divenuta una giacca nera, alza lo sguardo alla ricerca di Saigo, una volta vista si incammina con passo lento e tranquillo, simula la tipica espressione beffarda di Shinsei al meglio che può, fortunatamente l'ha vista milioni di volte. Ci mette giusto qualche secondo a raggiungere la donna di fronte all'ingresso principale, posizionandosi alla destra di Saigo, ricercandone lo sguardo, ed eventualmente facendole un cenno con il capo e rimanendosene zitto , limitandosi a guardare le guardie e nel caso avessero portato l'attenzione in sua direzione, avrebbe fatto un piccolo inchino in segno di saluto, tornando poi ben dritto con la schiena e la postura attendendo che fosse Saigo ad essere la chiave in questa occasione[Tentativo trasformazione 2/4 - Spostamento verso Saigo 1/4 - Chakra 23/25 - Equip borsa portaoggetti - Sangue shinsei in recipiente chiuso - 2 fuuda tronco - 1 tonico chakra - 1 spray curativo - armatura leggera]

21:21 Saigo:
 Osserva la guardia che le parla, fa per aprire la bocca mentre raddrizza il capo ed ecco invece qualcuno interromperla. Silente ed educatamente si limita a fare un passo indietro. Osserva l’uomo, il passo, lo lascia distintamente passare per poi tornare verso il suo interlocutore <Ha ragione> conferma così la sua ultima frase <ma sono qui per un sospetto durante un’indagine ufficiale non certo per effettuare dei controlli a sorpresa in merito alle vostre sicuramente perfette procedure> sorride. Affilata. Non è una minaccia lascia semplicemente sottintendere quale potrebbe essere il suo potere, a cosa potrebbe appellarsi e in un certo senso rende chiare le buone intenzioni presentandosi a loro non con una scusa ma con la semplice realtà. Infondo non sta nemmeno mentendo, la sua è davvero un’indagine, è lì per un sospetto per quanto nulla di tutto ciò sia ufficiale <avrete sentito di quei traditori spero> una pausa, lascia che quell’informazione mellifluamente pronunciata in sua direzione possa penetrare nella testa altrui <potrebbero essere parte di un retaggio passato, di vecchi esperimenti e quale miglior posto per scoprirlo se non qui?> non si aspetta davvero una risposta ora <a breve dovrebbe raggiungermi un collega per far sì che la nostra indagine sia il più veloce possibile, non avete ricevuto comunicazione perché prendere questi traditori è di primaria importanza, non potremmo mai permettere che una fuga di notizie porti all’eliminazione di prove e piste> si spiega con sicurezza, decisione. Infondo perché non dare semplicemente tutta la colpa a loro? Coloro che escono ed entrano da quelle mura, i tizi che lei stessa ha denunciato in televisione. Gentile quindi ora fa un piccolo passo indietro <procediamo?> lo domanda solo quando intravede la figura di Matono, o meglio di quel nuovo collega, sperando che l’idea di lui e la trasformazione reggano, altrimenti, beh altrimenti lei mica lo conosce davvero no? <piacere di incontrarla collega> lo saluta, lascia subdolamente passare quell’idea: sono stati affiancati ma non sono veri amici, qualcuno li ha messi in coppia ma non si conoscono, insomma se anche lui dovesse venir beccato si lascia una via di fuga [chk on][equip: cellulare – distintivo]

Matono diviene una copia di Shinsei, forse più elegante e raffinato dell'originale ma non siamo qui a sindacare sul modo di vestirsi, il semplice fato è al servizio del pubblico e come tale, narra gli eventi in corso in quel di Oto. Torniamo dai nostri protagonista e dalla missione da loro messa in piedi; Saigo può essere davvero la chiave e mentre Matono si avvicina, ella provvede nel rispondere a delle semplici domande dettate non solo dalla curiosità quanto dall'etica professionale. Quelle risposte sono mirate andando a toccare un elemento di non troppo tempo fa ma sempre attuale, le guardie replicano con un semplice cenno del loro capo in primis <Naturalmente> replica il medesimo che per prima ha preso parola nei confronti dell'agente e come ella pronostica, non giunge una risposta lasciando al silenzio il compito di riempire quel vuoto. Quel silenzio perdura nel tempo man mano che le parole della donna avanzano fornendo argomento bene o male corretti, piegando la verità al suo volere, rendendola parte di qualcosa in cui essa c'entra poco e nulla. Il giungere di Shinsei porta gli sguardi di entrambi su tale figura, osservata, scrutata con attenzione ricevendo conferma dalla stessa Otsutsuki di chi egli sia, un semplice collega di lavoro <D'accordo, potete entrare> nel dirlo viene tirato fuori un ninjaphone, l'ora guardata dall'orologio cominciando a prendere appunti su di esso <Posso avere i vostri nomi prima di entrare? Dobbiamo segnare tutti gli ingressi, è solo la prassi, una misura di sicurezza in più, lei può comprendere> rivolgendo la parola ad entrambi. Le guardie attendono paziente e silente il ricevimento di quella richiesta ma una volta ottenuta, la via è libera così come l'ingresso e all'interno cosa troviamo? Un ampio spazio, un salone quanto mai gigante con una reception a 10 metri dinanzi alla porta d'ingresso, essa è composta da tre sportelli diversi sopra un bancone largo 3 metri; al di sopra di esso un vetro e un quadrato per permettere le comunicazioni e dietro il vetro di ognuno dei tre banconi tre figure, due donne e un uomo intenti a scrivere qualcosa al computer. Ai lati della reception, sia a destro che a sinistra due ascensori mentre a destra ed a sinistra dell'intera stanza due corridoi, entrambi conducono dove? Per ora non è possibile dirlo ma curioso notare come all'interno dell'edificio, tutto, persino i muri assomiglino al vetro, motivi ad alta tecnologia su ognuno di essi, un colorito verde acqua ed un leggero via vai di scienziati. Alcuni si dirigono verso i corridoi, altri prendono uno degli ascensori; sopra la vostra testa, a 6 metri di altezza, un normalissimo soffitto. [AMBIENT][TURNI: Liberi][25 minuti per azionare][21:38]

21:47 Saigo:
 Un solo istante in cui si domanda se mentire sul proprio nome, ha giusto un elenco di persone che vorrebbe mettere nei guai ma al tempo stesso sa di essere stata lei stessa ad apparire in televisione, se quei due avessero visto, potrebbero mangiare la foglia. In quel singolo istante di riflessione sceglie quindi la via dell’onestà <Agente scelto Manami> parla per prima così che il ragazzo possa imitarla. Sorride e riflette, cerca di attingere alla sua memoria, in televisione aveva usato anche il suo nome? Sì, mannaggia <Saigo Manami> conclude quindi così. Peccato se solo avesse potuto mettere anche solo un pochino nei guai una di quelle persone della lista. Ad ogni modo si muove, si dirige verso la reception <per comodità ci separeremo> osserva Matono, spera che lui capisca <tu cercherai nei vecchi archivi> un semplice ordine, un accordo tra loro. Il ragazzo sa cosa deve cercare, lei invece ha degli affari da portare avanti, così osservando intorno a lei si limiterebbe ad individuare una figura che possa esserle utile <memoria> andrebbe solo a dichiarare <tecniche per manipolare la memoria o nascondere ricordi, oppure esperimenti su di essa per far riemergere ricordi, dove posso cercare?> forse più che cercare il suo nome in vecchi file, compito che comunque può restare tranquillamente a Matono lei può cercare quella nuova pista suggerita da Kan, comprendere se qualcuno le ha nascosto qualcosa, se le sue visioni di quel finto dio altro non sono che ricordi dormienti in lei, cercare di comprendere insomma. Si muove sempre ostentendo sicurezza, onorando la divisa che indossa con quel modo di agire per cui tutto è suo diritto, lei è lì perché ne ha davvero un motivo, non sta assolutamente cercando di fregare il sistema[chk on][equip: cellulare – distintivo]

22:02 Matono:
  [Fronte lab] La donna sembra esser riuscita ad ottenere l'ingresso, sebbene non è riuscito a capire come, la sua unica informazione resta quella d'esser un collega di Saigo. Osserva sango, annuisce lievemente per poi voltarsi verso la guardia.<Agente scelto Shinsei.>Si limita ad affermare con un filo di voce, cercando di rendere il tono quanto più Shinseico possibile, ed in un attimo riesce ad ottenere l'ingresso al laboratorio. Osserva attorno l'area nella quale si trova, analizza via via ogni parte della gigantesca sala, osserva poi gli scienziati muoversi tutt'attorno, per il momento si limita ad affiancare Saigo, ascolta poi quel che gli ordina, , annuisce ancora una volta prima di guardare prima a destra e poi a sinistra, cerca qualche scritta che indichi dove andare sui muri della sala e man mano che vi si addentra, ma dirigersi alla reception sembra la scelta più logica da fare in quel momento, dunque con passo sempre lento e cadenzato raggiunge uno dei tre banchi della reception, ci mette qualche secondo, nel quale può analizzare velocemente coloro che si trovano aldilà del vetro, scegliendo il banco centrale più a caso che con logica, li attenderebbe di essere notato dalla banconiera.<Buonasera.> Esordisce, cercando di avere un tono abbastanza neutro.<Mi servirebbero indicazione per l'area ove si effettuano analisi genetiche su campioni di sangue.> dunque rimarrebbe ad attendere che ella gli lasci detto qualche informazione per poi dirigersi eventualmente nella direzione designata, l'ordine di Saigo ovviamente viene lasciato cadere nel vuoto, tanto la donna può aggirarsi quasi liberamente li, mentre lui decisamente meno.[Chk On 23/25 - stesso equip]

Il nome di Saigo viene segnato sul ninjaphone e in un attimo lo sguardo viene alzato <Saigo Manami? Ma lei è l'agente andato in tv, si mi ricordo quel servizio> indicandola tramite la mano libera, un riconoscimento che l'è dovuto dopotutto essendosi esposta in maniera tanto pubblica. Purtroppo, per via della maschera, non è possibile vedere l'espressione del viso di entrambi, di conseguenza è difficile capire cosa stiano provando. Allo stesso modo segnano il nome di Shinsei in qualità di agente scelto e poi ecco che varcano la soglia; entrambi chiedono indicazioni su determinate branche della genetica, una riguardante la memoria e l'altra riguardante analisi genetiche su campioni di sangue, roba facile è? La prima a ricevere una risposta è Saigo da una parte di una donna all'estrema sinistra della reception, praticamente l'ultima la quale, dapprima la guarda osservandone la divisa e subito dopo digita qualcosa al pc <Mi spiace signorina ma si tratta di un'area riservata quella da lei richiesta a cui non è possibile accedere ma può chiedere al dottor Kishimoto al 14esimo piano informazioni a riguardo. E' a capo di una ricerca che tratta la memoria> un'informazione blanda quella ricevuto, persino la donna lo sa ma dire qualcosa di più è oltremodo impossibile. Infine parliamo di Matono la cui richiesta è senza dubbio più piccola, riconducibile alla scientifica <Al secondo piano> replica la donna posta centralmente <Li vengono effettuate analisi di ogni tipo, a volte anche per casi di Anbu e Shinsengumi se necessario> entrambi ottengono qualcosa sui cui far cominciare le proprie indagini. Entrambi i piani sono arrivabili tramite i rispettivi ascensori ed entrambi cominciano in egual modo ovvero con un lungo corridoio e svariate porte al cui interno viene svolto il lavoro dei genetisti, degli scienziati. Le porte hanno su di esse un'etichetta indicante il tipo di ricerca effettuata e solo alla fine del corridoio sono presenti degli uffici, nel caso di Saigo, quello del dottor Kishimoto la cui porta è l'ultima a destra e Matono? Lui dovrà indagare più a fondo se vuole scoprire qualcosa di più ma si sa, in un laboratorio si può trovare di tutto. [AMBIENT][TURNI: Liberi][25 minuti per azionare][22:14][Azionate e poi entrambi lanciatemi un D100]

22:22 Saigo:
 Sfortunatamente non ottiene subito qualcosa, ma già quel semplice nome è abbastanza. Ha finto di non ascoltare la presentazione altrui, usare il suo aspetto e anche il nome, maldetto. Ora se dovessero venir scoperti rischierebbe di più anche lei. Ma andiamo per ordine, annuisce e sorride alla guardia <proprio io> replica a quella semplice affermazione, ha fatto bene a scegliere la via dell’onestà dopotutto. Una parziale onestà comunque. Infine la donna alla reception le indica semplicemente una via, china il capo gentilmente in un solenne gesto di ringraziamento e rispetto <buon lavoro> ed è con queste parole che si dilegua, come se del suo compagno non le importasse assolutamente più nulla, alla fine sono solo due che lavorano insieme, quasi sconosciuti, avvicinati giusto per caso, magari anche quel ragazzo appena entrato ora è nella Shinsengumi, può almeno fingere di crederci? No. Ma non importa l’apparenza è quella che conta al momento e lei si sforza di restare imparziale e professionale. Prende dunque la via che le viene indicata, memoria, ora deve concentrarsi solo su sé stessa. Prenderebbe quindi solennemente l’ascensore andando poi a schiacciare sul numero due. Fatto questo si posizionerebbe in modo da aver davanti la porta così che quando si aprirà lei sarà pronta a muovere quel primo passo. Rigida nel modo di percorrere il corridoio, proprio come prima è solenne, decisa quasi imperiosa come si confà ad un cane del governo. Camminerebbe dunque fino a giungere in prossimità di quella porta, nocche della destra che vorrebbero battere su di essa per poi socchiuderla appena, non timidamente ma lentamente così da dare il tempo a chiunque sia all’interno di prepararsi come si deve <agente scelto Manami ho delle domande per lei> si annuncia e al tempo stesso mette subito in chiaro le cose, non è una visita di cortesia la sua, ma deve apparire il quanto più ufficiale possibile[chk on][equip: cellulare – distintivo]

Saigo tira un D100 e fa 69

22:44 Matono:
  [Fronte lab] La receptionist lascia andare l'indicazione senza troppe remore, dunque Matono la ringrazia con un piccolo inchino prima di voltare la propria figura verso gli ascensori, muovendosi con il precedente passo lento. Durante l'avvicinamento non guarda in nessuna direzione se non in quella degli ascensori, l'espressione distesa e disinteressata, ondeggia le braccia lungo i fianchi, giungendo di fronte all'ascensore alza il braccio destro, con l'indice preme il pulsante per richiamarlo ed attende osservando in alto allo stipite d'ingresso all'ascensore il numero decrescente. Una volta giunto a terra entrerebbe non appena le porte si fossero aperte, dunque premerebbe il pulsante recante il numero due, sempre con l'indice destro.<Hm> Emette piccoli suoni con la gola mentre l'ascensore sale, canticchia qualcosa per pochi secondi, in quanto il secondo piano vien raggiunto abbastanza in fretta, dunque ora si tratta di cercare qualcuno che sappia indicargli precisamente dove andare. Di nuovo inizia a camminare lungo il corridoio del secondo piano, sempre molto vetro ed un livello tecnologico degno di nota, stride completamente con quello che è abituato a vedere. Percorre il corridoio cercando di leggere qualche indicazione la dove si trova, sopratutto nei pressi di eventuali uffici, inoltre cercherebbe di fermare un eventuale scienziato di passaggio nei suoi pressi chiedendogli.<Dovrei analizzare un campione di sangue, verificare la presenza di tracce genetiche appartenenti a qualche casata conosciuta.> In caso di risposta negativa continuerebbe a camminare con passo lento e facendo lavorare la vista, fermando altri eventuali scienziati lungo la strada.[Chk On 23/25 - stesso equip - Trasformazione ON]

Matono, il dado

Matono tira un D100 e fa 52

Il distacco tra i due porta Saigo a prendere l'ascensore scegliendo di dirigersi al secondo piano. Piccola curiosità, sul pannello di selezione dei piani sono presenti 41 tasti più uno in particolare, extra se vogliamo definirlo così, posto al di sotto del tasto numero 0, attivabile solamente tramite l'inserimento di una chiave. Dove conduca non è dato saperlo, la medesima visione ce l'ha Matono nel suo di ascensore ma probabilmente la distrazione ha giocato un brutto scherzo perchè entrambi premono il tastino numero due e cosa accade? Gli ascensori salgono di poco, entrambi portano al corridoio del secondo piano. Si spalancano e poof, Saigo e Matono sono vicini a poco meno di due metri di distanza. Vedono le medesime cose, tante porte ai lati, vari scienziati in movimento, alcune di esse aperte ma non solo, poco più avanti, tra la porta numero 3 e la numero 4 vi è una vetrata al cui interno è possibile vedere dei genetisti al lavoro su campioni di sangue. Li stanno analizzando e non solo, un occhio attento, in questo caso quello di Saigo, vedrà dei barattoli con all'interno feti di animali o cadaveri di animali, in particolare i cosiddetti topi da laboratorio, su cui vengono effettuati esperimenti; ovviamente non sono tutti morti, alcune gabbiette ne mostrano altri vivi ma chissà quale sorte spetta loro per amore della scienza e della scoperta. D'altronde li studiano. La richiesta di Matono viene accolta da uno scienziato, fermato dallo stesso e di chi si tratta? Il ragazzo di 25 anni arrivato in ritardo; guarda l'Uchiha in silenzio solo per qualche momento <Oh si, ultima porta a sinistra, è l'ufficio del signor Oda, deve parlare con lui di queste questioni delicate> informazione donata ma Saigo lo supera arrivando direttamente a quella porta, sempre se non si fermi prima. Ella bussa e, senza attendere alcun verbo, l'apre arrivando al suo interno. L'ufficio è semplice, una scrivania completamente in vetro con al di sopra un computer, al di sotto il case con vari fili, una poltrona su cui è seduto un uomo calvo con camice; alle sue spalle una vetrata da cui è possibile vedere il distretto di oto mentre il resto dell'ufficio presenta un paio di scaffali, uno per lato e un paio di piante palesemente finte per abbellire un po' quel mortorio. Non appena Saigo pone la propria domanda, l'intero corridoio diviene rosso, delle luci poste sul soffitto cominciano a rilasciare una luce rosse e una sirena suona frastornando tutto quanto l'edificio <Oh merda, è scattato l'allarme> visibilmente spaventato il dottore, resta quasi impietrito sulla sua poltrona senza muovere un singolo muscolo. [AMBIENT][TURNI: Liberi][25 minuti per azionare][22:59]

23:08 Saigo:
 Ora lei schiaccia e poi si limita ad osservare quel che accade nell’ascensore, notando dunque quel pulsante accessibile solo tramite chiave, un dettaglio che vorrebbe imprimere nella sua mente e al quale da attenzione ma subito viene messo in uno dei tanti cassettini della sua memoria, potrebbe esserle utile ma magari non subito. Esce dal corridoio, inizia a percorrere la strada e: Matono? Perplessa lo fissa, il viaggio è durato anche poco. Si limita quindi a percorrere il corridoio senza fermarsi per poi rendersi conto di aver sbagliato. Mentre passa non viene mossa a compassione da quelle morti o da quelle4 piccole bestioplione, infondo non è mica affar suo, loro stessi non sono altro che i topi da laboratorio delle bestie che li attendono fuori dalle mura, è semplicemente la legge naturale ed il più forte sopravvive usando il più debole. Solo dopo aver parlato e dopo aver sentito scattare l’allarme le sorge il dubbio. Aspettate. Riflette. Merda. No non è per via dell’allarme che scatta in realtà è semplicemente che ha sbagliato piano e lo capisce solo ora <no scusi persona sbagliata> e con queste parole ignorando bellamente le luci rosse e la sirena assordante deciderebbe di tornare verso gli ascensori. Insomma è preoccupata? Sì. Ma non è di certo ma tipico membro della Shinsengumi darsela a gambe levate quindi meglio lasciare che il finto membro se ne occupi e lei provi semplicemente a raggiungere il piano corretto, deve pensare agli affari suoi. Tanti bei ragionamenti che la spingono a cercare poi le scale e non semplicemente gli ascensori, insomma se ci fosse un incendio quelli sarebbero bloccati, certo salire durante un incendio non è una cosa saggia da fare, a meno che tu non posso aspettare la fine del mondo in un altro bellissimo piano. Per questo motivo dunque all’ultimo ignorerebbe la meccanica alla ricerca del manuale, sperando quindi nei maniglioni antipanico per tornare sulla via corretta e raggiungere, o almeno provarci, il quattordicesimo piano[chk on][equip: cellulare – distintivo]

23:19 Matono:
  [Fronte lab] Mentre esce dall'ascensore nota che sulla pulsantiera vi è un piano limitato, lo evince dal fatto che è presente un buco ove è possibile inserire una chiave, non si sofferma più di tanto comunque uscendo Esplorando con lo sguardo il secondo piano nota che anche Saigo si trova con lui, non si domanda il perchè limitandosi a lanciarle un occhiata interrogata, distratto subito dopo dall'arrivo di uno scienziato, che fortunatamente, accoglie subito la sua richiesta di informazioni.<Ti ringrazio> Afferma con tono riconoscente, facendo anche un piccolo cenno con il capo. Alzando lo sguardo poi nota che Sango è lanciata verso un laboratorio in particolare, e per il momento Matono effettua lo stesso movimento, portandosi verso la porta indicata dal giovane scienziato, non deve nemmeno fare nulla dato che Saigo ha anche già bussato, con espressione sorpresa continua a guardarla, cercando di capire se è venuta per aiutarlo, sapendo però che non era certo qui per fornirgli supporto oltre l'ingresso. La finta collega non sembra intenzionata ad attendere l'invito entrando e affermando qualcosa verso lo scienziato all'interno, quel che ottiene e un allarme altissima ed incredibilmente cacofonica che suona, di riflesso Matono irrigidisce i muscoli di tutto il corpo, ode che lo scienziato all'interno sottolineare l'ovvio, non commenta guardandosi attorno e cercando di capire cosa stesse per succedere. Guarda subito Saigo, con espressione decisamente più tesa e rigida, non commenta in alcun modo a voce ma la faccia di shinsei manifesta una certa preoccupazione. La reazione della donna lo lascia ancora più sbigottito, la osserva voltarsi ed andare via semplicemente affermando di essersi sbagliata. Matono prima porta la mano destra in viso, coprendoselo e sospirando, per poi andare a guardare ancora Saigo dirigersi da dove eran venuti pocanzi. Cerca di dare un tono alla situazione, cercando l'attenzione dell scienziato all'interno.<Non vi è nessun pericolo, credo che la mia collega volesse bussare a tutt'altro piano.> esorta l'uomo con un tono che cerca di esser rassicurante.[chk 23/25 - stesso equip - trasformazione On]

Accortasi dell'errore Saigo fa marcia indietro scegliendo saggiamente di andare per le scale antincendio in quanto, gli ascensori sono del tutto bloccati. Le scale suddette si trova alla di lei destra, poco prima degli ascensori, la porta è facilmente apribile oltre che raggiungibile ma, una volta giunta su di essa, mente sta per salire la prima rampa per andare al quattordicesimo piano, da sotto una porta viene totalmente sbalzata via. La porta in questione risulta essere la numero -1, praticamente al di sotto dello zero. Lo sbalzamento della suddetta provoca un assordante rumore capace di occultare la sirena per qualche momento il cui suono riempie ogni singolo ambiente del laboratorio; da li vi esce un uomo, lo stesso avente i capelli grigi e sparati in ogni direzione, il suo sguardo viene lanciato verso l'alto osservando Saigo qualche momento prima di compiere un poderoso balzo iniziando a saltare sulle varie ringhiere ad una velocità abbastanza elevata da non essere vista dalla Genin seppur comprenda la direzione da lui presa. Alcune guardie fuoriescono dalla medesima direzione urlando <Fermatelo!> correndo per le scale, risalendo i vari piani, sorpassando la stessa Saigo senza darle molto retta, protendendo in alto. Dall'alto, appunto, la Otsutsuki riuscirà a vedere una parrucca grigia cadere lentamente tra le ringhiere fino ad atterrare sul pavimento. Insomma, la curiosità nata in ascensore ottiene un riscontro dal destino e dal fato, a lei la scelta di cosa fare e di come agire. Tornando a Matono, inoltratosi nella stanza cerca di rassicurare il genetista li presente il quale si alza agitato, tremante a sua volta <Nessun pericolo? Hanno trafugato qualcosa dal laboratorio, dobbiamo correre prima che sia troppo tardi> difatti egli esce dall'ufficio insieme a tutti gli altri scienziati li presenti. Tutti lasciano la propria postazione cercando di dirigersi verso le scale, alcuni per scendere al piano terra, altri si recano nel luogo del misfatto per comprendere cosa sia stato rubato e per quale motivo ma, soprattutto, chi sia il ladro. In pochi secondi le scale antincendio vengono popolate di scienziati da ogni singolo piano dell'edificio, chi più agitato, chi meno ma una cosa è sicura, sono tutti quanti di corsa. [AMBIENT][TURNI: Liberi][25 minuti per azionare][23:34]

23:48 Saigo:
 Lei ci ha provato. Che nessuno dica che ha fatto l’eroina o cose stupidi simili, lei ha provato a proseguire per farsi i fattacci suoi ma non ha funzionato dato che ora si ritrova sulla strada di qualsiasi-cosa-sia-fuggita. La velocità con cui la supera è abbastanza da farle passare la voglia di agire ma al contempo indossa la divisa ed è chiaro non sia sola. Maledetti testimoni. Non può starsene con le mani in mano quindi ciò che vorrebbe afre ora sarebbe semplicemente inviare un’onda di chakra verso il nemico che adesso può vedere. Andrebbe così a concentrarsi sul suo flusso per estrapolarne una gran parte che quindi verrebbe spinta in gran parte verso la figura avversaria. Una volta colpito eccola che manipolerebbe i suoi sensi di vista e tatto. Ciò che vorrebbe mostrare all’uomo sono delle fredde catene che corrono dalla porta che si è lasciato alle spalle fino al suo corpo, tanto da andare a stringerlo, risalendo dal suo corpo a partire dalle gambe fino ai fianchi per poi prendere in una morsa tutto il busto. Quelle catene sono appuntite degli aghi dovrebbe sentir scorrere e graffiare sulla sua pelle così che quella sensazione di essere punto possa aumentare ad ogni suo movimento come se più provasse ad opporsi più esse si facessero strette intorno a quel corpo, chiudendolo sempre di più in una metallica e gelida morsa. Ovviamente proverebbe a simulare anche la sensazione di quel pizzicore dato dagli aghi, una sensazione tattile, mentre il metallo freddo scorre sentirebbe il pizzico delle ferite superficiali che andrebbe a mostrare, i vestiti che si tagliano. Per essere sicura, se l’entità volesse girarsi verso la fonte delle catene, farebbe comparire anche una figura, qualche passo dietro di lei e spostato per l’ampiezza totale delle scale sul lato opposto rispetto a lei, per mancanza di tempo si rifarebbe a Matono. Corti capelli a spazzola, occhi neri come la pece, pelle candida e l’età complessiva di non più di diciotto anni, assenza di barba per un’altezza di 165cm. Magro ma abbastanza muscoloso, gli abiti son semplici, un paio di sneakers nere, dei pantaloni color cachi ed una maglia panna appena di una taglia più grande, il tutto sormontato da un lungo camice bianco. Le mani della figura protese verso terra con le catene che da esse escono e vorrebbero raggiungere il fuggitivo. Ciò che non vedrebbe l’uomo è la stessa Otsutsuki indicare con insistenza il fuggitivo e far cenno di tacere, così che non possa accorgersi che qualcuno sta arrivando. Destra dunque tesa verso il nemico e indice sinistro sulle labbra nascoste alla vista dell’illusione, opportunamente omesse[chk 23/30][illusione di 2 sensi: vista e tatto][equip: cellulare – distintivo]

23:59 Matono:
 Lo scienziato non sembra affatto essersi rassicurato, anzi dalla risposta data successivamente Matono comprende di aver travisato la situazione, certo gli pareva strano fosse stata Saigo la causa, ma la concomitanza di tempistiche per un attimo lo ha tratto in inganno. Certo ora può notare che lo stesso Oda accompagnato da una fiumana di colleghi che si affettano ad allontanarsi, Matono certo non è il caso rimanga fermo li ad attendere arrivi qualcuno a fargli il culo, quindi si affretta a sua volta a cercare di imbucarsi all'interno del marasma e raggiungere le scale anti incendio, non si immette nel traffico proveniente dagli altri piani e temporeggia, istintivamente cercherebbe di riconoscere Saigo tra la fiumana di gente che si trova nella tromba delle scale, certo ha consistenti difficoltà a discernere l'ammasso di camici bianchi, rimane sullo ingresso alle scale lasciando passare eventuali scienziati residui, socchiude le palpebre ed inizia a concentrare il chakra a livello oculare, inspira ed espira un paio di volte prima di rilasciare il chakra in tutto l'occhio andando a tentare di attivare la sua peculiare innata, sperando la trasformazione ne celi l'attivazione. Proverebbe poi ad andare nuovamente alla ricerca di Saigo o di qualcosa che risalti alla nuova abilità attivata.<Tra tutti i giorni.> Serra la mascella mentre avanza di qualche passo ulteriore cercando di raggiungere il corrimano, cosi da poter analizzare la situazione al di sotto e poi verso l'alto dell'alta tromba delle scale. Entrambe le mani si serrano sul freddo metallo del palo utilizzato per corrimano, anche per tenersi da eventuali spintoni dati da eventuali scienziati di passaggio.[Tentativo attivazione sharingan 2/4 - chk 22/25 - Trasformazione ON]

Caos, confusione, parole su parole provengono da parte degli scienziati dei laboratori. Un fiume di uomini corre verso il piano inferiore, l'ultimo tra tutti, corrono velocemente come se non ci fosse un domani mentre vari voci si espandono <A breve arriveranno gli Anbu> è possibile udire da parte di uno loro il cui fiatone emerge da ogni singola sillaba <Ma cosa hanno trafugato?> chiede un altro uomo, impossibile distinguere da chi provenga la voce in tutto quel marasma. Una cascata umana discende violentemente <Non lo so, ricerche su due soggetti, al piano inferiore è tutto top secret> interviene una risposta ma il cosa ancora non viene realmente pervenuto. L'azione comunque avviene tutta insieme, Saigo svolge il suo ruolo di agente cercando di far qualcosa lasciando partire un genjutsu dalla propria mente alla volta del rapinatore il quale continua imperterrito la sua corsa. Il sopraggiungere di Matono è provvidenziale il cui Sharingan attivato gli permette di osservare ben più di quanto si possa immaginare ma andiamo con ordine partendo esattamente da quest'ultimo la cui vista amplificata e potenziata gli consente di scrutare varie figure con chakra in corpo tra quegli scienziati andando dai meno forniti ai più forniti, tra questi spunta la stessa Saigo ed è da lei che emerge una piccola onda di chakra diretta verso il nemico. L'Uchiha noterà questo piccolo fiume andare ad impattare contro la veloce figura intenta a saltare sulle ringhiere delle scale ma in costui la quantità presente di chakra supera abbondantemente quella di tutti gli scienziati presenti, o quasi, sicuramente risulta essere ben più elevata della propria e di Saigo stessa. L'Otsutsuki dal canto suo può vedere come il proprio genjutsu divenga vano, la reazione non cambia, continua la propria corsa, palese come esso non entri a riprova delle grandi doti del ladro. Purtroppo non è dato sapere quanto egli sia realmente potente ma per riuscire in quell'impresa, sicuramente non è qualcuno da sottovalutare. Ironia della sorte, lo sharingan, grazie alla propria capacità di vedere attraverso gli oggetto, noterà una fiammella di chakra all'ultimo piano inferiore, molto flebile continuare a brillare. A chi corrisponde? Non lo sappiamo. Le guardie nel frattempo si fanno strada tra la marmaglia di scienziati rincorrendo l'uomo, sfortunati a quanto pare, egli si trova già in prossimità dell'ultimo piano e tutto d'un tratto è possibile sentire il rumore di una finestra che si rompe. [AMBIENT][TURNI: Liberi][25 minuti per azionare][19:39]

19:50 Saigo:
 Niente illusione a quanto pare. Maledetto. Lei deve comunque salire no? Per questo partirebbe di scatto per salire su quelle scale, busto che si flette in avanti mentre la gamba destra per prima s’alza dal terreno andando a flettersi con il ginocchio a circa novanta gradi così da iniziare la salita lungo le scale. Piccoli passi quelli che si starebbe impegnando ad effettuare dato che la sua intenzione è proprio quella di inseguirlo, o almeno far finta. Le è bastato quel vano tentativo per comprendere di non essere all’altezza e senza il suo amato guanto non ci sono molte altre possibilità, quindi tanto vale. Se nella folla dovesse intravedere Matono, in virtù di quel che ha udito si limiterebbe ad un credibile quanto paraculo <scendi a controllare se ha dei complici!> un ordine semplice che lui spera possa afferrare, se è top secret meglio usare quel momento per infiltrarsi no? Lei? Lei invece deve mantenere la facciata per questo proverebbe a correre come per inseguirlo rendendosi presto conto d’essere decisamente più lenta eppure scegliendo di proseguire comunque fino al quattordicesimo piano. Una corsa che verrebbe portata passo dopo passo, mentre si sforzerebbe di mantenere il respiro costante, senza andare troppo in affanno così da evitare di trovarsi a corto di fiato, i muscoli che brucerebbero in quella salita lasciandole l’impressione di muoversi correttamente, proprio perché sta correndo per le scale avrebbe inclinato appena in avanti il bacino così da abbassare il baricentro durante lo scatto e garantirsi più stabilità nei movimenti. Mani che l’assisterebbero muovendosi in sincrono con le gambe e trascinandosi dietro le braccia per permetterle un maggior equilibrio ed una maggiore spinta in quello scatto che a conti fatti sta portando con tutto il corpo. Ops la finestra. Beh lei in ogni caso taglierebbe poi dentro al quattordicesimo piano, infilandosi nella porta e se avesse guardie accanto <cerco di intercettarlo passando da fuori> una menzogna bella e buona ma dovrebbe bastarle per lavarsene le mani e tornare ai propri affario [4/4 movimento] [chk 23/30][quip: cellulare e distintivo]

19:56 Matono:
  [secondo piano] Nel marasmatico caos Matono riesce a discernere poche parole che volano tra i tanti scienziati in movimento, capire però dell'arrivo degli anbu e più che sufficente ad allarmarlo in volto, non può più stare qui, certo la curiosità lo punge sulla natura dell'oggetto rubato, solo per un attimo vorrebbe scendere ad indagare. Fortunatamente prevale il buonsenso e la sua vista riesce a localizzare Saigo tra gli scienziati, complice il fatto che la donna possiede un chakra decisamente più grande di codesti, oltre al fatto che nota un onda di chakra riverberare verso l'alto, ove si trova il ladro, l'ex moro deglutisce analizzando il chakra del malvivente, senza star a pensarci troppo inizia a muoversi verso la posizione della ragazza, mette in conto che verrà spintonato dalla ancora presente fiumana di scienziati in fuga, e durante questo spostamento nota un ulteriore traccia energetica verso il basso, al piano inferiore, è piccola è flebile, questa volta la curiosità non lo punge, gli rifila proprio un destro nello stomaco, serrando la mascella cerca di convincersi a non seguire quella traccia, temporeggiando almeno fino al raggiungimento di Saigo.<Ha un chakra molto più alto del nostro.> Sottolinea deciso osservando verso l'alto.<Inoltre credo sia uscito, di sotto invece c'è una traccia di chakra molto flebile, vado a vedere.> poi si ricorda che deve anche rispondere a ciò che la donna afferma.<Comunque va bene.> Prende visione, in realtà la ragazza ha appena dato la spintarella finale di cui aveva bisogno per andare a seguire questa traccia in fondo all'edificio, dunque fa un cenno a Saigo prima di voltarsi e puntare a scendere le scale, tenendo sovente d'occhio la traccia per capire se si sposta e anche dove deve andare, scenderebbe le scale fino al piano terra senza preoccuparsi troppo, dopodichè per la strada che da li lo separerebbe dalla traccia, farebbe molta più attenzione a chi potrebbe guardarlo o se ci siano telecamere di sorta, non sapendo dove si sta recando, come una falena che rincorre un lampione Matono incede verso quel flebile chakra[4/4 movimento verso traccia chakra- trasformazione On - sharingan On - chk 21/25 - stesso equip]

Il caos prende di mira tutti quanti, persino i nostri eroi adesso lo stanno sfruttando ma partiamo come sempre dal buon vecchio Matono. Esso, anche seguendo gli ordini dell'agente, scende le scale giungendo ben più giù del pian terreno, al piano -1 quello sotterraneo e cosa si vede? Una serie di laboratori in serie rinchiusi in enormi vetrate con svariati macchinari eppure è proprio ciò che vi è all'interno la parte peggiore, organi umani in provetta, cadaveri aperti, cadaveri dissezionati, arti scomposti di uomini ma la fonte di chakra proviene dal laboratorio dinanzi a se. Non si tratta di una persona bensì di un macchinario al cui interno si trova una fiammella di chakra blu il quale viene continuamente pompato, la vetrata della porta è rotta, porta stessa spalancata ma nient'altro è stato toccato a parte il pc di quella stanza il quale lampeggia. La distanza da esso è di una decina di metri ed il lampeggiare continua senza sosta da esso, probabilmente è il terminale da cui è stato rubato qualcosa. Il cosa spetta a Matono scoprirlo, a lui la scelta se soddisfare la propria curiosità oppure no. Il resto della stanza appare tranquillo tutto sommato, tranne per una guardia svenuta a terra e la mole di scienziati a correre avanti e indietro, da destra verso sinistra cercando di trovare anche loro qualche possibile complice <Gli Anbu sono quasi qui, presto prenderanno quel figlio di puttana> può sentire l'Uchiha da parte di uno di loro. Saigo invece corre verso il quattordicesimo piano, non trova nessuno per sua fortuna, tutti sono scesi per via del furto e quel piano cosa ha in se? Entrando nel corridoio, dopo aver percorso una ventina di metri ci si ritrova in un ampio spiazzale interno al cui centro è posto un lettino con un casco neuronale posto al di sopra di esso; un'enorme faro posizionato in modo da donar luce alla postazione. Sulla destra una scrivania con svariate scartoffie ed appunti del dottor Kishimoto, essi comprendono documenti, cartelle contenenti la lista di uomini e pazienti, fogli in cui la memoria è al centro della ricerca mentre sulla sinistra un mobiletto con dei cervelli in vetro all'interno di un particolare liquido e alcuni scaffali contenenti libri riguardanti il sistema nervoso centrale. [AMBIENT][TURNI: Liberi][25 minuti per azionare][20:33][2 Turni all'arrivo degli Anbu]

20:46 Saigo:
 Nessun dottore disponibile a rispondere alla sue domande a quanto pare. Si guarderebbe intorno alla ricerca di anima viva e poi semplicemente andrebbe ad avvicinarsi a quelle scartoffie, i macchinari vengono sommariamente osservati. Non ha tempo. Ciò che farebbe lei è semplicemente andare ad estrarre il cellulare ed aprire la fotocamera. Ebbenesì. Non le interessa leggere ora quelle informazioni, più che altro fotografarle così da poter successivamente studiare e controllare bene. La quantità è ciò a cui punta ora. Andrebbe dunque a sbloccare il telefono per poi limitarsi ad aprire la fotocamera, si assicurerebbe di avere la mano ben ferma e di stare ad una distanza consona prima di iniziare a fotografare quelle scartoffie. Non essendo completamente scema prima di iniziare a schiacciare il tasto della fotocamera andrebbe a concentrarsi lasciando che il chakra come un’onda esca dal suo corpo e pian paino vada a ricoprire la superficie attorno a lei, attenta dunque a cercare di coprire ogni angolo potenziando anche le sue orecchie ed il suo olfatto, i sensi che vorrebbero venir esaltati mentre ricorrerebbe ad una delle più sacrosante arti accademiche: la percezione della presenza. Se fosse riuscita quindi si limiterebbe ad iniziare a far quelle foto ai fogli, salvo poi dovesse averne tempo provare ad approcciare i libri e controllare la presenza di appunti particolari, che a quel punto proverebbe a fotografare in egual maniera, mentre fa tutto questo però la concentrazione resterebbe sul provare a percepire eventuali fonti in avvicinamento, non ha certo intenzione di farsi scoprire, per questo farebbe attenzione ad aver sempre sotto controllo il mondo intorno a lei, per evitare di venir sorpresa. Una foto dopo l’altra, uno scatto veloce che segue il precedente alla ricerca del maggior numero di informazioni utili possibili [percezione della presenza] [chk 23/30][quip: cellulare e distintivo]

20:57 Matono:
  [Piano interrato] Nonostante tutto Matono riesce a raggiungere il piano interrato e ciò che esso cela, passa una doppia porta ed arriva in un'area con molti laboratori presenti fatti di grosse vetrate. Sulle prime continua ad avanzare osservando via via i laboratori a cui passa vicino, l'espressione via via muta da una neutra ad una via via sempre più allarmata ed interrogata al tempo stesso, certo non si sconvolge alla vista di cadaveri a pezzi, non è la prima volta, ma andando a considerare le motivazioni per le quali sono presenti nei laboratori, poi notando ulteriormente nuovi dettagli come la presenza di organi in provette di vetro portano Matono ad arrivare all'unica conclusione logica, ma non è qui per questo. Prosegue con il suo incedere verso la traccia di chakra, che però si rivela essere non una persona viva ma bensì un macchinario dotato di chakra, questo la logica realista del moro non riesce a spiegarlo.<Ma che cazzo.> Non perde ulteriore tempo e si muove velocemente verso il macchinario, un Pc nelle immediate vicinanze lampeggia, per forza di cose dev'essere quello su cui il ladro ha agito. Punta prima a tentare di passare la porta distrutta, facendo bene attenzione a non tagliarsi con eventuali schegge di vetro, dunque cerca di raggiungere il computer ed una volta li cercare di capire cosa potesse contenere quello strano macchinario, analizzando in primis la conformazione di esso e poi dando attenzione allo schermo del computer eventualmente andando a digitare quello che serve sull'eventuale tastiera per incalzare nell'indagine sulla natura di quel curioso macchinario. Non può perdere troppo tempo nel farlo dunque udito e saltuariamente vista vanno a cercare eventuali tracce di chakra in arrivo, costringendosi un limite di tempo da non oltrepassare.<Solo qualche secondo> Sospira profondamente inarcando la schiena, l'espressione e contratta, preoccupata via via che i secondi passano, ma la fame di curiosità lo attanaglia e certo Si fa per dire qualche secondo, perchè si dilunga certamente di più. [Movimento verso PC 10m 1/4 - 3/4 analisi Pc/macchinario - - chk 20/25 - Trasformazione ON - Sharingan ON]

Si, la stanza è completamente vuota, persino la conoscenza sfruttata dalla nostra Otsutsuki rende palese ciò. Sola, nessuno con lei ma d'altronde, con il caos di qualche piano più giù, è naturale l'assenza di qualcuno. I controlli vengono movimentati per acciuffare il ladre, gli scienziati per capire cosa sia stato preso e mettersi al sicuro, insieme dopotutto son più forti. Le foto vengono fatte a quegli appunti ma è aprendo il libro che nota appunti ben più che particolari, certo, nessuno di essi parla di tecniche di memoria in quanto l'esperimento riguarda i modi per far riemergere i ricordi, anche con la forza. Il libro risulta essere completamente segnato, tante le pagine pregne di scritte a penna, parole stampate aventi una diramazione che porta a miglioramenti. In particolare si parla di diversi e possibili approcci, tra cui la tortura o la rivisitazione dei traumi o ancora l'ipnosi; tutte queste si trovano sotto la definizione di congetture o teorie. Al di sotto, 15 piani più giù, Matono si dirige nel laboratorio facendo le proprie di congetture, le proprie idee ma non è questo l'importante in quanto sceglie di avvicinarsi al computer oltrepassando la porta, digitando i tasti e la verità, in parte, viene scorta in esso. Il file rubato è parte di una cartella recante il nome "Progetto 80537" al cui interno si trova un documento vuoto e una finestra di descrizione la quale reca la seguente scritta "Esperimenti fisici e mnemonici sui soggetti Shinsei e Saigo Manami eseguiti con successo. I due soggetti risultano interessanti ma...." il file è ovviamente interrotto, manca tutto il resto, trafugato dal ladro il quale è oramai scappato <Ehi tu, cosa stai facendo? Identificati> una guardia compare alle spalle di Matono imponendosi a 3 metri di distanza da egli. L'allarme non accenna a diminuire il suo suono, non fin quando i soccorsi non giungono permettendo agli Anbu di svolgere il loro dovere. Il tempo a disposizione è breve, gli Anbu sono quasi alle porte dell'edificio, manca una manciata di minuti prima che la porta venga varcata da un'intera squadra. Nel frattempo il chiacchiericcio aumenta da parte degli scienziati, molti laboratori vengono esaminati, chiusi e sigillati, i computer controllati uno ad uno per assicurarsi che nient'altro sia scomparso. [AMBIENT][TURNI: Liberi][25 minuti per azionare][21:09][1 turno all'arrivo degli Anbu]

21:17 Saigo:
 Se avesse un cuore correttamente funzionante forse si sentirebbe inorridita a fotografare e leggere gli appunti, specialmente quelli sul libro, forse potrebbe provare addirittura una sensazione simile alla nausea ma siccome il suo cuore è malfunzionante e senza rendersene conto è egoista agli estremi non sembra importarle molto di quel che legge o dei metodi scoperti, certo nulla che possa aiutarla in merito alla sua situazione ma almeno ha una pista. La percezione della presenza resta a farle da sottofondo così che possa proseguire con tranquillità in quell’operazione di raccolta file, senza che la questione la turbi minimamente. Continuerebbe a far attenzione così da assicurarsi che il luogo rimanga semplicemente vuoto fino a quando non avrà terminato. Se le avanzasse anche del tempo in pace e tranquillità si procurerebbe anche qualche fotografia del laboratorio, sia mai che possa tornarle utile e dopo aver fatto tutto questo si limiterebbe a tornare su suoi passi. Come se nulla fosse, mentre quell’allarme le ha dato, si spera, il tempo necessario per raccogliere le informazioni si limiterebbe a discendere le scale, la faccia sul volto pare sconfitta, come di qualcuno che ha dato il massimo ma ha fallito nonostante i mille sforzi, mente ritirando il suo telefono cellulare e mostrandosi, o meglio provando a mostrarsi, abbattuta. Lei che poverina si è fatta le scale di corsa per raggiungere il ladro, lei che ha disonorato la shinsengumi tutti fallendo. Cerca di recitare una parte, come ogni giorno della sua vita ma indossando oggi la maschera affranta, sinceramente dispiaciuta, quasi pronta a frustarsi per quell’incapacità dimostrata [percezione della presenza] [chk 23/30][quip: cellulare e distintivo]

21:25 Matono:
  [Piano interrato] il computer sembra collaborare e permette al moro di scorgere ulteriori risultati riguardante il progetto rubato, legge con attenzione quel che può ed ottiene certo più di quel che spera, Shinsei e Saigo sono IL progetto rubato, quasi si soffoca con la saliva deglutendo per la sorpresa, che è sufficiente a placare la curiosità caratteriale dell'uchiha, farebbe quindi per voltarsi ed andarsene quando viene interrotto da un vociare all'inizio del piano interrato, dunque si volta in direzione della voce, alza entrambe le mani e si dirige verso la guardia affermando.<Li in terra c'è un tuo collega, ferito probabilmente dal ladro.> Dunque la mano destra interromperà per un momento il tenere le mani in alto per andare ad indicare la guardia svenuta vista poco prima.<Dunque ho controllato non ci fossero altri feriti.> sospira e si porta a ridosso della guardia svenuta<Sono qui con una mia collega dello Shinsengumi e grazie a delle mie abilità sensoriali ero l'unico che poteva accorgersi che c'era qualcuno ferito qui, in quanto tutte le guardie sono corse dietro al ladro, mentre gli scienziati alla fuga.> Conviene abbassando le mani ed andando a portarsi con esse sulla guardia priva di sensi aggiungendo ulteriormente con voce sempre abbastanza tranquilla e neutra.<Agente scelto Maroko, ora andrei ad aiutare il suo collega e portarlo perlomeno di sopra, se vuole fermarmi lo faccia poi.> Conclude andando ad osservare in viso la guardia, senza attendere un eventuale risposta e chinandosi, piegando le ginocchia e inarcando leggermente la schiena, portando le braccia al di sotto della figura tenterebbe dunque di alzarla fino a portare il braccio destro dello svenuto attorno al proprio collo, fin dall'altro lato, a quel punto i polpacci pomperebbero con forza per permettere a Matono di rialzarsi tentando di alzare anche la guardia svenuta, e con o senza l'aiuto dell'altra guardia tenterebbe di portare l'uomo su per le scale e fino all'atrio del piano terra, ove punta a lasciare codesta guardia su una delle sedie e svicolare fuori dall'edificio [1/4 spostamento verso guardia 2/4 trasporto guardia svenuta all'atrio - 1/4 tentativo uscita dai laboratori - chk 19/25 - Sharingan On - Trasformazione on ]

La squadra Anbu giunge sul luogo penetrando nell'edificio, oltrepassando la soglia e dirigendosi nelle varie direzioni di quel posto tramite la scala antincendio. Corrono su e giù a gran velocità, la stessa Saigo può notarli in azione mentre riesce ad effettuare le foto al laboratorio e dirigersi per la scale ed è proprio uno di loro a notarla <Agente mi dispiace ma non può stare qui, deve uscire, stiamo evacuando l'edificio per le indagini> intima ad ella con tono autoritario ma senza mancare di rispetto per il ruolo che ricopre l'altra. Non fa domande ne le prende altro tempo, arriverà il momento adatto per chiedere ad eventuali sospettati ma adesso bisogna rimettere in riga tutti quanti. Matono offre delle scuse bene o male sensate alla guardia, mascherata esattamente come quelle all'ingresso pur non trattandosi di nessuna delle due, in che modo lo si capisce? Dalla voce, semplicemente dal tipo di voce totalmente diverse <Agente Maroko? Chiederò ai colleghi all'ingresso per sicurezza ma faccia presto, bisogna andarsene> e nel dire ciò gli permette di prendere la guardia svenuta e portarla di sopra la quale va ad aiutarlo. Giunti al piano terra, ovvero da dove tutto è partito, potranno vedere i nostri protagonisti un squadra Anbu intenta a radunare tutti quanti gli scienziati ponendo loro diverse domande, interrogandoli sull'accaduto ma non fermeranno ne Matono ne Saigo in quanto agenti e per via delle motivazioni fornite al loro ingresso, presto dette alla squadra. Insomma, al momento, sono riusciti a trovare un alibi che permette loro di uscire dall'edificio con in mano qualche informazione, buona o cattiva, questo dipende da loro e dai loro obiettivi ma la scoperta di quest'oggi dove li porterà? Cosa accadrà in futuro? Quanto è bello l'ignoto? Il non sapere, il fato è beffardo a volte, gioca con le nostre vite, le mischia, le fonde per creare nuove vie, nuovi pezzi in quel gioco chiamato Puzzle. [END]

22:01 Matono:
  [Piano interrato] La guardia sveglia si beve la storiella, permettendo così a Matono di potersi cavar d'impiccio senza danni, certo si trova a dover trasportare un peso svenuto sulla spalla, deve portare a termine la bugia. Fortunatamente la guardia sveglia lo supporta caricandosi metà del peso ed aiutandolo nella risalita delle due rampe di scale che lo separano dal piano terra e dunque dalla via di fuga.<La ringrazio.> Si limita ad affermare concentrandosi sul portare a termine il trasporto, giungendo dunque all'atrio visto all'inizio di questa allegra scampagnata, dunque arrivato li andrebbe a lasciare a chi di dovere la guardia svenuta, poggiandolo su di una seggiola presente all'ingresso, un piccolo inchino ai presenti per poi voltare la figura in direzione della porta d'uscita, profondo sospiro prima di incamminarvisi, cerca di mantenere un tono disinteressato, tranquillo insomma, anche perchè sono arrivati gli Anbu, facilmente riconoscibili dalle maschere e dall'essere ammantati, non li guarda troppo dirigendosi e guardando solo verso l'uscita, mano destra che si porta in avanti sulla maniglia, una volta vicino ad essa, dunque aprendola e uscendo dallo stabile, con un andatura lenta e costante, ma è fuori, finalmente sente le narici riempirsi di aria aperta, la luna e le stelle in alto nel cielo gli danno la conferma finale di essere uscito. Non si ferma comunque li davanti ad ammirare il panorama, piuttosto andrebbe a muoversi con la stessa andatura in direzione del distretto dei clan della sezione del suono, una volta abbastanza distante e controllato anche previo l'utilizzo della sua innata i dintorni, scioglierebbe la trasformazione, andando a muoversi invece verso la propria abitazione, ha bisogno di un pò di tempo per pensare, certo era entrato per un motivo quasi analogo a ciò che ha trovato, però non era questo il risultato a cui pensava di arrivare.[end]

Saigo vestita da Shinsengumi e Matono, trasformato da Shinsei, entrano nei laboratori per cercare delle informazioni. Ad un certo punto un ladro riesce a rubare qualcosa all'interno, i due si dividono con Saigo diretta al quattordicesimo piano apprendendo degli esperimenti per ritrovare la memoria e Matono, al piano interrato, scopre che i file rubati corrispondono ad un progetto legato a Shinsei ed alla stessa Saigo. Entrambi, dopo l'arrivo degli Anbu, riescono ad uscire dal luogo del misfatto.

Spero vi siate divertiti <3