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con Rasetsu, Dokuhiro

21:28 Dokuhiro:
 iniziamo dal fatto molto semplice che nonostante tutto il suo sguardo non pare essere espressivo di base, e tutti lo sappiamo, che dokuhiro è una persona tanto speciale da essere completamente immune al fascino dei mercatini...per chi non la conosce. infatti ormai rasetzu la conosce tanto bene che ha tutta la memoria piena del cell di sue immagini, e puo capire che il movimento degli occhi che sta facendo così veloce dei bulbi oculari non è dato dal terrore di essere in un luogo pubblico ma dalla curiosità di riuscire a vedere tutto attorno a lei con il suo solito vestito aderente e viola e soprattutto coprente. a una buona occhiata nessuna cicatrice che rasetzu conosce ora bene è visibile garantendole la giusta riservatezza grazie all'aderenza nelle forme pressocche inesistenti e anche se mantiene una retta nel passeggio ovviamente tenendosi vicino al rosso, è evidente che sta saltellando metaforicamente da un posto all'altro <che cosa è successo?> chiede avanzando un pollice dietro di se indicando i cancelli di nebbia e le voragini che hanno creato e mietuto altri posti di mercanti che ora non sono piu li, probabilmente spostatasi da qualche altra parte o morti nella situazione anche se non sa quale fosse. quindi torna a guardare davanti a se <chissa se qualcuno ci vedesse dietro qualche mercante...> mormora prima di dare all'altro uno sguardo con una luce ammiccante negli occhi perche il resto del volto è rimasto abbastanza neutrale nella camminata che stanno affrontando

21:30 Rasetsu:
 Passeggia alacremente per i mercatini di Kiri. Li ha letteralmente poco distanti dalla sua abitazione, rispetto a quando soggiornava in quel di Kusa. Quindi, ne approfitta per andare a racimolare spezie, farina, verdure addirittura - o cibi particolari che non ha mai provato. E s'è portato dietro quella nana birbante d'una stalker psicopatica che prende il nome di Dokuhiro. Indossa una camicia bianca ben abbottonata col colletto piegato ai lati del collo, con al di sotto un paio di pantaloni neri sorretti da una cintura d'egual cromia in cuoio. La fibbia è argentata, come se fosse un pugno in un occhio assieme alla brillante camicia sulla quale si riflettono i raggi solari - quelli che riescono a passare oltre la coltre di nubi che s'è andata accalcandosi nel cielo pomeridiano. Ai piedi, calza un paio di scarpe laccate di nero. Un largo e pesante giaccone lo copre dalle spalle a ben oltre le ginocchia, d'un rosso bordeaux molto scuro. E' lasciato aperto sul davanti, permettendo dunque d'intravedere gli indumenti sottostanti. Non ha granché con sé se non un paio di tonici coagulanti e di recupero Chakra. Porta le mani all'interno delle rispettive tasche del giaccone bordeaux che indossa, in modo che restino quanto più possibile al caldo. Si sa, fisicamente è una pippetta, quindi prende freddo anche stando minimamente scoperto. Il giaccone è evergreen, lo salva letteralmente ogni anno anche se sotto porta una comune camicia. Se qualcuno osasse romperglielo o sporcarglielo, con molta probabilità darebbe di matto. Poco curante del portone che, in ogni caso, è stato riparato in fretta e furia (mica scemi, col rischio di far entrare altre chimere), prosegue nel suo camminare. Son poche le baracche che son già tornate a lavorare alacremente, visto l'allarme decisamente recente. Poche ma buone, come si dice. <Chissà se evitiamo di dare spettacolo.> Lei ha sedici anni e lui potrebbe tranquillamente esserne il padre con l'età che ha davvero, quindi vorrebbe quanto meno evitare che qualcuno chiami gli Anbu per denunciarlo per pedofilia. Just for saying. [ Chk On ]

21:43 Dokuhiro:
 <ho capito il messaggio> dice semplicemente all'altro scansando lo sguardo con un tono piuttosto triste, prima di provare ad afferrare la mano del rosso e trascinarlo verso una delle bancarelle piegandosi leggermente sulle spille e sulle altre mercanzie tipiche di chi deve indossare un kimono, ma evidentemente la sua direzione cambia di nuovo provando a trascinare stavolta il rosso verso una bancarella di dango. aprendo il suo portafoglio portatile, grosso quanto una mano, ne va a prendere le monete e ne prende due avviandosi lungo la via di nuovo <mhmh> aggiunge al rosso tenendo ancora nel palmo il portafoglio mentre porge al demone la bacchetta di dango, di tre sferette di tenui colori diversi <allora, come mai mi hai proposto di venire qui?> chiede all'altro come se sapesse che non potrebbe mai succedere di essere assieme nello stesso tipo di fiera assieme <oh, ho capito, vuoi bere> replica roteando gli occhi come se avesse gia compreso tutto, d'altronde mentre avevano discusso avevano pure buttato lì di ubriacarsi insieme con gli ammmmici del demone. che il cielo ce ne scampi, mentre guarda il proprio bastoncino di dango e appoggiandone le labbra sottili va a prendere un piccolo pallino e comincia a masticarlo dalla consistenza gommosissima come è giusto che sia per assaporarne il sapore...di riso. è un dolcino con farina di riso, che deve fare, sapere di vaniglia? intanto torna a guardare davanti a se perche non è che abbia esattamente molto da fare intanto che attende la risposta del rosso

22:03 Rasetsu:
 Ed è costretto a sollevare gli occhi al cielo nell'istante in cui il tono, partito dalla voce di Dokuhiro, appare triste e affranto. <Non ho detto di no> Precisa perché è sempre meglio renderlo noto, prima che possa capire qualcos'altro e mettergli in bocca parole che non ha mai osato pronunciare. <ho solo detto di cambiare location.> Evitare di far qualcosa in pubblico soltanto perché sta collaborando con la Shinsengumi e non vuole problemi da parte dello sbirrame di Kagegakure. O interverrebbero gli Anbu in quel caso? Sta di fatto che non lo sa e non intende realmente saperlo. Anzi, meno viene invischiato in questa faccenda e meglio è per entrambi. Si lascia cingere la mano da quella altrui, seppur non sia particolarmente convinto di volersi soffermare più del dovuto s'una bancarella che vende spille e altri oggetti particolari per ch'indossa kimono. Non li vestiva dieci anni prima, figurarsi adesso che i tempi son decisamente cambiati. <Non te lo compro, sia chiaro.> A costo di mettersi a litigare proprio lì in mezzo, non spenderà il becco d'un quattrino per qualcosa d'inutile. E poi ci sono i dango. E finché è lei a pagare, chi è lui per non scroccare? Quindi, accetta di buon grado quel cibo degli dei, forse un po' troppo dolce per i suoi standard, ma abbastanza gommoso da tenere lo stomaco impegnato per un pochetto prima che gli torni l'appetito. <Ogni giorno della mia vita da quando ho smesso> Ammette senza troppi fronzoli quando la fanciulla reputa che lui sia in quel posto esclusivamente per bere. <e se volessi bere, comunque, t'avrei portata al Quartiere notturno.> Giusto per farle scoprire come funzionano le cose lì, farle vedere i luoghi ch'era sua abitudine frequentare. Con molta probabilità, troverà qualche signorinella allettante che lo sta ancor cercando e che ha perso il suo cliente migliore. Ecco, forse è per questo che non l'ha ancora portata in quel quartiere. Non gli conviene. <E comunque, è stata colpa delle chimere.> Riprendendo la domanda precedente altrui, posta in correlazione al casino accaduto all'ingresso del settore. [ Chk On ]

22:19 Dokuhiro:
 <ma che vuoi, non posso piu nemmeno guardare?> chiede piuttosto sgarbatamente quando il rosso si rifiuta di pagare per lei quindi per sicurezza, o forse per fare un deliberato dispetto all'altro punta lo sguardo senza alcun errore a un giovane uomo palestrato e rimane a fissarlo per diversi istanti, giusto il tempo affinche il rosso possa adeguatamente accorgersi della donna che sta fissando qualcuno completamente diverso da rasetzu, dove uno è magro l'altro è palestrato, e dove uno è tossico, l'altro..bho. ma pareva magari che fosse un giovanotto pieno di vita mentre va a prendere un altro pezzetto dei dango ingurgitando due su tre parti del dolcetto appena preso <e dire che pensavo di riempire adeguatamente le tue giornate passando del tempo assieme> dove il tempo di cui parla, da come lo dice, si intende palesemente le sessioni di "allenamento" che fanno. dove allenamento si intende in altri casi di "effusioni" e dove per effusioni si intende...bhe, avete ormai capito cosa intendo e che al mercato mio padre comprò. <come se non lo avessi mai visto. ci ho pure lavorato. kurohime è ancora la piu brava dellla "luna piena"?> chiede semplicemente come se niente fosse. non sta mentendo, esiste una kurohime, ed esiste un locale con quel nome, purtroppo per rasetzu sta per venire investito da nuove e sconcertanti verità che non avrebbe mai voluto sapere <quelle chimere mezze leoni, serpenti e con le ali?> chiede riferendosi alle versioni mitiche di quelle che si chiamano appunto chimere

22:48 Rasetsu:
 Quanto lo fa innervosire. Quelle parole completamente fuori posto lo fanno uscire di senno. Vorrebbe metterle le mani al collo. Socchiude per un attimo le palpebre così da fare mente locale. Rammenta di non poterla uccidere - anche perché sotto sotto ci tiene, il tenerone. Inspira profondamente, sollevando le mani nella classica posa delle mani giunte. Trattiene il respiro tra le labbra, lasciandolo andare subito dopo. E quando riapre gli occhi, può deliberatamente notare le occhiate della fanciulla che questa lancia in direzione d'un ragazzo decisamente ben messo - rispetto al demone che, di ben messo, tra poco potrebbe avere soltanto la panza se continua a mangiare come sta facendo. <Io vado avanti.> Bofonchia chiaramente contrariato, scocciato dalla situazione alla quale deve sottomettersi giornalmente ed iniziando ad avanzare, passo dopo passo, allontanandosi di proposito dall'altrui figura affinché possano dividersi - o costringerla ad aver timore che lui vada via davvero. Tirare a lungo la corda fa sì che quest'ultima possa spezzarsi, dopotutto. E la signorina la sta tirando ogni giorno che passa un pochetto di più. <Lo fai, tranne quando mi stai attaccata ventiquattr'ore per sentire su di me l'odore dell'alcol.> Ha imparato a nasconderlo se proprio deve, quindi non c'è da preoccuparsi. Effettua giusto qualche passo in avanti verso delle bancarelle che sembrano vedere delle spezie particolari - proprio quelle che stava cercando e a cui voleva dare un'occhiata. <Non ci credo neanche morta che hanno fatto lavorare una come te lì dentro.> A quell'età? Prostituzione minorile? Diffida che abbia potuto occupare chissà quale altra mansione, del resto. Si stringe nelle spalle, aspettando che questa possa raggiungerlo. E dato che potrebbe avere qualche remora, si premura d'aggiungere un soave: <Devo parlarti d'una cosa.> Così da costringerla a doversi portare nei suoi pressi se vuol sentire. Potrebbe anche non trattarsi d'un argomento del quale parlare ad alta voce. Si limita ad un mero cenno del capo per quanto riguarda l'ultimo quesito, anche perché non conosce chissà quali chimere da poterci fare un paragone o da rispondere in maniera negativa. [ Chk On ]

23:04 Dokuhiro:
 <ti sto attaccata per ventiquattro ore perche mi piaci, scemo> replica all'altro quando vede che si sta allontanando piuttosto velocemente da lei, e il volto tradisce un certo malessere prima di allungare il passo per corrergli accanto e poter continuare a parlargli anche se leggermente piu indietro dato che il rosso è piuttosto veloce <allora muori> replica all'altro con tutta la tranquillità del caso quando dice che nemmeno morto ci credeva, solleva le spalle e le riabbassa <ho fatto di meglio per sopravvivere, ma in realtà molti sono interessati all'illusione di poter avere una piccola, fragile signorina con cui passare il tempo> spiega all'altro, in effetti doku non pare certamente nemmeno lontanamente adatta al combattimento per quanto sia una ninja, e quando ovviamete la richiama al suo fianco la giovane saltella allungando il passo <vai piu piano, per favore> si lamenta, sa perfettamente che non ha nemmeno lontanamente la resistenza di qualsiasi persona della sua età e correre così veloce per lei praticamente è come dire che vuole perderla nel dedalo delle bancarelle che si sono arrischiate di tornare ai lavori dopo la storia delle chimere di cui lei non sa niente provando pure ad afferrargli un mignolo, non troppo contatto fisico non solo perche sono in pubblico, ma semplicemente perche sa che l'altro è geloso e sta provando in un modo un po infantile a cercare di fare pace fino alla prossima brutta battuta del rosso che la farà guardare qualcun altro. ogni tanto per dargli fastidio guarda addirittura Mr.Clan. un famoso programma per eleggere il piu figo di tutta kagegakure

21:21 Rasetsu:
 Per l'ennesima volta durante la giornata - o forse da quando la conosce - alza gli occhi al cielo. In un famoso libro, qualcuno si arrabbiava quando l'altra alzava gli occhi al cielo, minacciandola di farle male - a letto. Perché a lui questa cosa non succede? Cos'è questa mafia? Tralasciando una problematica del genere data dalla psicopatica d'un individuo simile, egli continua nel suo avanzare. <Che commento infantile. Ammetti che mi ami, faresti più bella figura.> Viaggia da una bancarella all'altra, mantenendosi pur sempre in linea retta, cosicché esse si trovino sulla sua sinistra. Si stringe nelle spalle innanzi a quella considerazione pronunciata ad alta voce, desideroso di metterla in difficoltà con poche parole. <Piuttosto, è inutile che blocchi il contatto di Shizuka ogni volta che mi rubi il telefono di nascosto.> OH? Toxic relationship again? Non la guarda neppur in faccia, preoccupandosi d'adocchiar gingilli che non gli interessano, ma che ne attirano l'attenzione facendogli gli occhi brillanti. <Mi sta dando una mano in una faccenda della quale volevo parlarti.> Dato che è d'importanza vitale per il demone, il quale ha deciso di muoversi nei confronti di Sango in maniera contraria, cosicché le sia avverso - mai più alleato, a meno che non sia necessario per rovinarla ulteriormente. <Infatti. Anch'io vivo con il desiderio d'avere tra le mani una fragile fanciulla da usare a mio piacimento. Tuttavia, l'ultima volta la suddetta ha cercato di colpirmi con una bottiglia di birra INTERA, quindi di sano e di fragile ha ben poco.> Commenta a mezza voce, considerando d'essere tra la gente e rischiando di finire arrestato per pedofilia tempo zero se soltanto alzasse la voce un po' più del previsto. Quando si sente afferrar il mignolo, la di lui mano s'amplia leggermente allargandosi, cosicché possa coprir quella altrui con la propria: della serie, se vuoi far qualcosa, falla bene. <Sto andando piano, sei tu che hai le gambe corte.> Saccente, sia mai che le dia ragione o che non le risponda in malo modo. [ Chk On ]

21:31 Dokuhiro:
 <perche devo ammettere qualcosa che nemmno tu ammetti?> replica all'altro con un sorrisetto saccente mentre afferra ben bene la mano del rosso dato che puo addirittura riuscire a farlo per gentilissima concessione dell'uomo. quando si parla di quello che ha fatto, nella precisazione il bloccare il numero di sango, lei comincia a fischiettare con chiaramente l'aria colpevolissima <voglio solo vedere se non mi hai fatto foto strane, hai una intera cartella solo per me e doppio sfondo. e la combinazione è la forma del mio corpo che si vede nel doppio!> pedofilia? yep. le fa piacere? piuttosto di si dato il lieve rossore sulle gote che ovviamente non ammetterà mai <non sono le gambe corte, ma la mancanza di organi, aspettami uffa> si lamenta gonfiando le guance con ovviamente un falsissimo tono di cattiveria lo guarda male con una chiara accezzione di fastidio <dovresti essere felice che mi mostro così come sono anziche mentendo spudoratamente come facevo coi clienti. scemo> replica all'altro <e una donna fragile e debole non potrebbe mai tenerti testa, lo sai tu, lo so io> scuote leggermente le spalle mentre guarda uno dei kimono appesi. a quanto pare ha una nuova passione <allora di cosa volevi parlarmi. sputa. devo fare la fragile donnina per qualche tuo amico?> replica con un sorrisetto infammissimo in volto piegando leggermente il capo verso l'altro non mancando di far notare una certa ironia che ne tinge la voce come dovrebbe essere tra due persone tossicissime assieme nella vita

21:56 Rasetsu:
 La particolarità di Dokuhiro è rispondere a tono ad ogni domanda o affermazione che le viene rivolta. E, trattandosi del demone, si lascia andare anche a frasi eccessive - poiché con altri non è solita chiacchierare granché. <Preferivo quando ti rivolgevi a me coi gesti.> D'altronde, se lei risponde a tono, per quale ragione lui non dovrebbe far lo stesso? Sospira pesantemente, evidentemente stanco di far sempre dei discorsi del genere - o provando in qualche modo a darle eccessivo fastidio con quelle risposte. Conduce quello stecco avente dei dolcetti alle labbra, così da accaparrarsene uno prima di riprendere a parlare. Mastica con calma, guardandosi attorno ed ascoltando la vocetta squillante della ragazzina che ammette ben altro. <Ho cambiato la combinazione in modo che tu non la conosca. Inoltre, cambierò sfondo a breve proprio per non darti alcuna soddisfazione.> Commenta alla di lei volta, totalmente convinto che queste frasi possano farla arrabbiare. Il loro rapporto purtroppo funziona così: continuano a stuzzicarsi fintantoché uno dei due - di solito il demone - s'arrabbia più del dovuto e la sbatte contro il muro - o sul materasso, quando vuol fare quello gentile. <Va bene, va bene, va bene.> Agita la mano libera - che poi tanto libera non è, avendo lo stecchino - facendola fluttuar nell'aria purché quell'argomento volga al termine. E' stufo marcio di star a sentire le di lei frasi - poiché hanno un fondo di verità piuttosto lampante. <Ma stai fuori? Non esiste.> Sbotta, rifilandole un'occhiataccia bieca proprio per via di quel che ha pronunciato e che non avrebbe neanche voluto immaginare. <Piuttosto, ho un patto con gli sbirri - quelli seri, la Shinsengumi> Abbassa notevolmente il tono della voce, chinando da un lato il capo cosicché risulti essere il più vicino possibile alle orecchie altrui. <per riottenere la salma di Kamichi. Devo però mettere nei guai quella putt4n4 di Sango.> La qual cosa non pare dispiacergli più di tanto alla fine dei conti. Non lo dice manco col sorriso, consapevole del fatto che non sarà molto facile. <Da quel che so, ha le mani in pasta in posti dove non dovrebbe starci, avvantaggiandosi con il suo ruolo d'agente.> Le dà delle infarinature base, così che capisca dove voglia andare a parare e cosa dovrà fare di lì a breve - magari, anche nel minor tempo possibile. [ Chk On ]

22:06 Dokuhiro:
 <posso tornarci, ma temo che il tuo cuoricino non potrebbe sopportarlo> di tornare a fare i gesti per capirsi con il demone dato che ha tutta l'intenzione di non tornarci. le piace parlare col demone. le interessa. ovviamente non ha alcun problema a far capire che potrebbe tornarci in poco tempo rimanendo in perfetto silenzio per tutto il tempo mentre l'altro si avvicina a lei per poterle parlare come si deve di qualcosa che lei non comprende nemmeno lontanamente sbatte gli occhi diverse volte guardando l'uomo e piegando il capo di lato: attende. rimane in silenzio, anzi, si avvicina leggermente per dargli una leggera leccatina con la liguetta zuccherosa su un lato del mento. forse ha la risposta che l'altro cerca, ma alla fine non ne puo piu di rimanere in silenzio e sorride briccona quando ha completato la sua infame reazione non riesce piu a stare zitta <non la conosco, ma se gli sbirri dicono che sta facendo qualcosa di male...tu cosa ne guadagni?> chiede all'uomo interessandosi di lui. non del bene o del male. ma di cosa ne andrebbe al demone <e io che dovrei fare?> non ha capito e vuole degli ordini chiari perche altrimenti farebbe chissa che danni in poco tempo. così come potrebbe fare alla fine il meglio che potesse fare <...è putt$an$ perche non te la ha data, perche te la ha data, o perche ti ha fatto pagare una tariffa piu alta?> chiede all'altro completamente ignara di chi sia quella povera cristiana di sango, che addirittura le ha dato del cibbbbo mentre aspettava nella notte

22:42 Rasetsu:
 Quanto non la sopporta? Teme d'aver perso il conto ormai. Non saprebbe dirlo con maggiore esattezza. <Ti odio.> Le pronuncia a mezza voce, addentando un altro dolcetto di riso. Due su tre son ormai finiti nel suo stomaco e gliene resta uno soltanto. Continua a masticare con calma, pur preoccupandosi d'adocchiar qualche cianfrusaglia in giro e d'ascoltare le altrui parole. <Ne guadagno che quella stronza doveva pagarmi delle pasticche, mesi fa. Lo ha fatto, ma a distanza di parecchio tempo. E nel mio lavoro, ciò non esiste. Se non mi paghi, vengo a ripulirmi casa.> Tanto per dire, eh. Poi non è detto che lo faccia davvero. Talvolta, t'ammazza solo chi ha di più caro vicino. <Ha osato dire che la Yakuza non riuscirebbe mai a farla fuori soltanto perché Yukio non c'è riuscito. Yukio non voleva sporcarsi le mani, è diverso.> Aveva istituito una taglia sulla sua testa assieme all'Alleanza, difatti sperando che qualcun altro osasse andare a cacciarli piuttosto che andarci lui da solo. Sospira, così da riprendere fiato al contempo. <E non sono parole che posso permettergli di pronunciare: danneggiano la famiglia.> Sia quella dei Kokketsu e sia quella della Yakuza alla quale apparteneva un tempo - ma che la sua schiena porta ancora fermamente con orgoglio. <Quindi, l'ho svenduta alla Shinsengumi. Mi aveva proposto un incarico: trovare delle informazioni riguardanti il Consiglio. Noi comuni mortali non possiamo mettere le mani in pasta in queste cose, ma io sono immortale, non faccio testo.> Il suo è un esempio di come la sua figura fosse importante per quella donna, ragion per cui gli ha chiesto un favore in tal senso. <Tuttavia, il mio prezzo per lei era eccessivo - addirittura.> Bofonchia, facendo spallucce e lanciandole giusto un'occhiata di sguincio per assicurarsi che stia seguendo il discorso e che non perda il filo. <Sta di fatto che sta mettendo il naso dove non deve e la Shinsengumi la vuole fuori dai giochi> Limitandosi, per l'ennesima volta, ad abbassare la voce per via dell'argomento trattato e del luogo nel quale ambedue si trovano a passeggiare. <ma per farlo, ha bisogno delle prove. Sto pensando d'inventarne di false. O di farle trovare addosso le fiale di veleno che ho chiesto a Shinsei di cercare. D'altronde, stanno assieme o se la scopa soltanto, non ho ben capito. Però, so che l'ha infagottata.> Un modo carino per dire che l'ha messa incinta, ma questo è un dettaglio. Si spera che la fanciulla corvina possa comprendere da sé. <E' putt4n4 perché, come l'ha data a me e come avrebbe voluto ridarmela, l'ha data - credo - a tutta Kagegakure, ormai.> E si sono risvegliati da... quando? Ovviamente, lui esagera, ma la Ishiba non gli sta molto simpatica. [ Chk On ]

23:31 Dokuhiro:
 annuisce, ascolta e annuisce, si spinge un poco avanti per ascoltare meglio quanto l'altro stesse dicendo prima di grattarsi leggermente la testa come per cercare di capire esattamente qualche punto che le è leggermente oscuro e non risucisse a capire perfettamente. ovviamente non puo fare a meno di alzare ogni tanto gli occhi quando rasetzu parla di onnnnnore e fammmmiglia che lei non comprende nemmeno lontanamente cosa significa, comunque alla fine viene fuori quello che vuole fare e piega leggermente il capo <mh. la volete incastrare. una donna incinta...> mormora pensandoci per bene <mh. ti rivoleva...> lo sguardo si assottiglia pieno di veleno. rasetzu ha appena fatto il colpaccio <non ho le abilità per fare quello che avresti intenzione di fare. ma posso farti un piano che puoi fare persino tu> sorride da una parte all'altra del volto, sottile e velenifero, spingendosi leggermente verso l'altro <non devi fargliele trovare addosso, ma devi fargliele trovare in casa. se è incinta ha sicuramente un posto da chiamare "rifugio" affinche possa stare tranquilla. studia la piantina. trova una finestra. e poi studia il suo comportamento. quando esce ti avvicini, apri la finestra stando attento a limitare le tue impronte, butti la fiala in un angolo tipo dietro il divano se è vicino al muro, in uno di quegli angoli invisibili. poi fai una soffiata casuale. o anzi, falla fare a qualche giovane dandogli un paio di monete> un piano infamissimo <così arriveranno a casa sua e il testimone che hanno avuto via telefono pubblico assicurerà di aver visto una fiala. ovviamente il testimone sarà sparito dato che ai ragazzi interessa poco di politica> lo guarda <ti va bene?>

21:40 Rasetsu:
 Dokuhiro gli propone un piano a prova di stupido. Lui, che si reputa intelligente e che, sotto sotto, lo è anche, propende per piani ideati maggiormente - quando n'è capace. La maggior parte delle volte agisce per come gli gira durante la giornata. Cambia idea all'ultimo minuto oppure la modifica radicalmente, lasciando anche tutto al caso. Non è un guerrigliero, non sa tenere in mano neanche un kunai, figurarsi architettare piani apocalittici. Quindi, l'unica cosa che gli è venuta in mente è quella che le ha detto. Tuttavia, ciò che proviene dalla voce della ragazzina non viene assolutamente dimenticata. La sistema in un angolino della sua testa, in modo che possa ricordarsene in futuro. <Non è una pessima idea.> Solleva la mancina che, di rimando, vien posata sulla testolina della ragazza, così da carezzarne delicatamente i capelli. <Ma devo comunque lavorarci su. Posso renderlo ancor migliore.> Non le sta dicendo ch'è qualcosa di sconsiderato o che non sia fattibile, però deve considerare anche delle conseguenze, delle precise dinamiche, soprattutto chi ha contro e che potrebbe ribellarsi: anche il non sapere dove abita, per esempio, è un grosso punto interrogativo e potrebbe compromettere del tutto l'operazione. <Senti, ma> Si schiarisce la gola, dando un'ultima occhiata nei dintorni, ma senza notare qualcosa che possa piacergli. Niente di niente. Tant'è che alza le spalle, incurante. <che ne dici se torniamo a casa?> Le domanda, assolutamente affabile come se avesse appena cambiato umore - non che sia una novità in effetti, succede piuttosto spesso ed anche Dokuhiro dovrebbe ormai saperlo e riconoscerlo. Nulla di nuovo. [ Chk On ]

21:57 Dokuhiro:
 non pare essersela presa perche il suo piano venisse cambiato, anzi, apprezza piu le carezze che altro socchiudendo felicemente gli occhioni come un gatto che strizza il muso per riconoscere un amico <ricordati che i piani migliori sono sempre i piu semplici, piu dettagli metti, piu varianti e incognite ci sono, piu diventeranno inutilmente complessi> gli da una saggia idea <è piu semplice prendere un topo con una trappola che con un labirinto> altra massima fiolofica a caso, quindi guarda l'altro e sorride con un certo divertimento su un sorriso leggermente bonario <e che ci vuoi fare a casa?> replica stando al gioco dell'altro, probabilmente anche sbagliando la motivazione di fondo di tutte quelle parole e del cambio di tono di rasetzu <va bene, ti posso tentare con una cioccolata con la panna?> dove la panna in realtà è latte che verrà ben montato, perche dai, dokuhiro non è di certo una persona che si prepara la panna gia pronta, quando decide di fare la panna è solo perche le è balzato in mente il grillo e ha bisogno di latte intero, cosa che in realtà non manca mai in casa. assieme al cibo istantaneo e quello surgelato, quindi lo lascia andare avanti per qualche istante prima di prendergli la mano <non fare cazzate> anche se il tono è secco, in realtà vi è tutta la paura di perderlo dietro il volto inespressivo che mostra a tutti i villagger che ci sono un po ovunque persino in quel momento nonostante il cancello di nebbia sia stato abbatttuto e ricostruito un'altra volta

22:37 Rasetsu:
 Sa di poterla conquistare con poco, quindi non si lascia scappare l'opportunità di farlo. La manina continua a giocherellare tra i di lei capelli, in modo tale che possa comunque donarle qualche piccola ed innocente carezza. <Anche quest'è vero.> A proposito dei piani che la gente elabora. Più vi sono dettagli e maggiormente le conseguenze possono aumentare. Successivamente, va chinandosi leggermente alla volta dell'orecchio di Dokuhiro più vicino, cosicché possa parlarle senza che qualcun altro ne ascolti il dire. <Ho intenzione di assaporarti.> Che domanda futile è quella che Dokuhiro gli ha appena rivolto, del resto? Davvero gli sta chiedendo cosa voglia fare una volta tornati nella loro umile dimora? Povera, piccola ed innocente. L'altrui proposta è quella di una cioccolata la panna, la qual cosa non sarebbe poi così male. <Dopo, sì.> Ci sono delle priorità da rispettare e non ha nessuna intenzione di scambiarne il posto per qualche motivo. L'ultima affermazione, invece, fa sì che lo sguardo verdastro del demone vada poggiandosi direttamente sul suo. Si china, come fatto poco prima, ma fermandosi sulla sommità del capo dove poggia un delicato bacio a stampo tra i capelli arruffati. <Male che va, ti porteranno a casa la mia foto da prigioniero.> Con il codice identificativo nella prigione di Hoozukijoo. Sia mai che, dopo tutto questo tempo, ce lo rinchiudano per davvero. Nonostante tutte le magagne, non s'è mai fatto un giorno in gattabuia o dietro le sbarre: è stato proprio bravo. Non c'è che dire. Ad ogni modo, arraffate le ultime cose necessarie ed utili al loro sostentamento, la via che il rosso prenderebbe sarebbe inequivocabilmente quella di casa, nella zona industriale. [ Exit ]

Soliti battibecchi tra innamorati, annoverandola del piano Anti-Sango e ricevendo di contro un piano da poter sfruttare.