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Violenza domestica - 2

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Missione di Livello C

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con Keiga, Matono, Tenjiro, Sangeki

16:37 Matono:
 Soleggiata giornata autunnale in quel del villaggio delle ombre, un pallido sole si staglia in alto nella volta del cielo, certo non basta per far ritorno al tepore estivo, dato il freddo vento proveniente da nord est che ormai da una settimana si abbatte tra i rioni di Kagegakure. Il moro si trova oggi, nuovamente, nella parte povera del distretto della pioggia, una chiamata improvvisa per tornare sul luogo ove si era recato per indagare riguardo alcuni maltrattamenti ai danni di una ragazza. Il quartiere comunque è rimasto esattamente com'era dal mese scorso, non che si aspettasse grandi cambiamenti comunque, le catapecchie fatte di ferro riciclato e legno anche sotto il sole rendono per quel che sono, le strade colme di pattume e buche danno l'idea dello stato in cui versa il luogo ed infine a completare il quadro basta dare un occhiata alle persone che incontra non appena varca la soglia d'ingresso di quest'area. L'aspetto dell'Uchiha sembra esser il consueto, vestiti comodi dunque, maglia bianca con tre bottoni alti di cui due chiusi, pantalone scuro simil-cargo di un tono verde e scarpe chiuse sopra di essi l'armatura leggera indossata. Quanto agli accessori sul fianco destro porta una borsetta ocra contenente due fuuda con relativi tronchi sigillati, Spray curativo ed un tonico per il chakra avvolto in della carta, nient'altro da segnalare a parte il coprifronte del suono portato sul bicipite destro ben legato. Ben ricorda l'area ove si trova l'abitazione incriminata, ancora rimembra abbastanza bene il volto della ragazza coinvolta e ciò che hanno riscontrato durante le indagini, nel suo incedere approfitta di fare un personale briefing nella propria testa, certo seguirà anche quello con coloro che parteciperanno a questo ulteriore incalzo sulla faccenda. Ci mette infatti poco a giungere a meno di una decina di metri dall'obiettivo, li si ferma guardandosi attorno un paio di volte, con il capo che prima si sposta verso destra e poi verso sinistra con l'ausilio del collo e del leggero spostamento del busto in una e poi nell'altra direzione, ora con la mano destra portata fronte al petto comporrebbe il mezzo sigillo della "capra" socchiudendo in quel momento le palpebre. Prima fase del tentativo, accumulare l'energia spirituale al centro del proprio corpo, riempiendo un figurato serbatoio tondeggiante, una volta riuscito in questo deve sfruttare la concentrazione e l'esperienza nel dirigere questa energia ovunque lungo il corpo, toccare ogni punto di fuga e formare un vero e proprio flusso, stabile e controllato. Se anche la seconda fase viene completata con successo infine non resta che tentare di accelerare tale scambio energetico, fino a raggiungere il massimo potenziale dato dal flusso di chakra, energizzando l'intera figura. Una volta terminato questo tentativo, rimuoverebbe il sigillo tornando a dare luce alla vista, aprendo le palpebre e respirando profondamente. Ora in qualunque caso andrebbe a muoversi verso destra, in direzione di una fila di case che precedono di diversi metri quella che interessa a Matono, vi si posiziona all'angolo di quella nei pressi del punto in cui la strada taglia a novanta gradi verso destra, trovandosi ora a circa 4 metri dall'uscio della casa della vittima, poggia la schiena al muro, fatto di lastre metalliche di recupero che, infatti, scricchiolano e rumoreggiano appena toccate, li attende.[tentativo impasto chakra 3/4 SPostamento 1/4] - Equip Armatura leggera - 2 fuuda con tronco - spray curativo x1 - Tonico chakra X1]

16:53 Sangeki:
 Nuovo giro di corsa per i nostri eroi, nuovo giorno per il nostro rosso, nuova missione su cui porre lo sguardo nella carriera del non più giovane kakuzu della foglia, sito proprio difronte all'abitazione descritta dai rapporti missione. il vestiario appare essere decisamente particolare, non curato è dir poco, la moda in quei panneggi è relativamente zero, in quel suo aspetto da uomo trentacinquenne che non ha mai speso neppure un minuto a pensare a cosa indossare. Stivali lunghi in stoffa che arrivano sino a sotto le ginocchia, coprendo la totalità degli stinchi con un colore tendente al grigio, mentre nelle stesse calzature viene lasciato cadere un pantalone di larga stoffa dal colore bluastro, stretto alla vita, racchiuso a quest'ultima da una cinta in pelle, dal classico colore marroncino; Al di sopra non indossa nulla di particolare, una canotta dal colore grigio chiaro come quello degli stivali, a giro maniche, giusto quel pò per coprirgli il corpo da eventuali intemperie, mentre sulle spalle poggia un mantello nero dalla media lunghezza, dal colletto alzato su ambo i lati, tenuto chiuso al petto dal copri fronte di Konoha, usato come spilla di quel nero indumento. Una chiara barbetta incolta al viso del medesimo colore rossastro dei capelli, mentre conscio di quanto già successo altrove, pare prepararsi con molta attenzione per l'attivazione del linfatico chakra, principale aiuto ed arma contro questa figura paterna così violenta, e che sicuramente, non lascerà vita facile ai nostri aitanti ninja, non questa volta probabilmente. Inizia a portare al centro del plesso solare la mandritta con il mezzo sigillo caprino, con indice e medio ben ritti verso il cielo solegiato, sintomo che il richiamo di quel linfatico chakra è iniziato come di consueto, palesandosi nel corpo del kakuzu con quelle due sferette di energia fisica e mentale, realtà univoche e vorticose che ardono di pura energia nel suo corpo, attratte magneticamente tra di loro dalla volontà tutta del rosso di fonderle in qualcosa di più grande, in una creazione assoluta proprio al centro di quel suo sigillo, al plesso solare, dove ambo le energetiche sfere vorrebbero dar vita ad un vero e proprio fuoco di chakra puro, naturalmente sito nel corpo del nostro ninja, che di rimando, dovrebbe ora sentire gli tsubo che lasciano permeare quel potere in tutto il suo organismo, grazie a ciò che quelle due sferette richiamate e fuse dovrebbero aver permesso. Se tutto questo fosse andato in porto, parrebbe solo voltarsi a destra ed a manca per capire chi ninja sono con lui, se li conosce, e se può in questo caso specifico avvalersi della loro forza in questa nuova missione, che sicuramente avrà visione totalmente diversa rispetto a quanto già successo la scorsa volta; <Qualcuno di voi ha qualche informazione ulteriore prima di entrare qui dentro?> non conosce Keiga, mentre d'altro canto la figura di Matono gli risulta sicuramente conosciuta, ma a quanto pare priva di saluti e moine, in missione non esistono fine alternativi, esecuzione e completamento, dogmi nella figura del mercenario dai rossi capelli. Porta inoltre con se alcuni fondamentali utili nell'oggettistica degli shinobi, tra cui: 3 fuuda di sigillo con annessi 3 tronchetti sigillati per la sostituzione, 2 pilloline di recupero chakra & salute ed ovviamente un porta oggetti per contenere l'equip sino ad ora citato. [3/4 tentativo impasto chakra] [SeChakraOn] [Inventario: 3X Fuuda + 3X Tronchetti// x1 Pillola Recupero Chakra// X1 Pillola Recupero Salute]

16:56 Keiga:
 Daje, l'hanno di nuovo chiamata per una missione. E nonostante non ne abbia la benchè minima voglia, ha dovuto abbandonare il suo adorato bosco per recarsi nel luogo di incontro. Sa qualcosa di quello che deve fare? Ni. Hanno provato a spiegarglielo ma non è chiaro se abbia ascoltato o meno. Indossa una felpa nera con cappuccio sempre sulla testa. Un paio di pantaloni neri, attillati e di finta pelle, le coprono la parte inferiore infilandosi in un paio di anfibi neri ben allacciati. Capelli neri, lunghi fino al sedere e lisci sono nascosti sotto al cappuccio e qualche ciuffo incornicia il viso dagli occhi neri e la pelle olivastra con i due triangolini rossi, simbolo del clan, sempre sulle guance ma nascosti per la maggior parte da una mascherina nera di tessuto. Sotto la felpa, le braccia sono avvolte da vambracci mentre le mani da guanti senza dita con la placca di ferro a protezione dei dorsi. Sopra il pantalone, invece, porta gli schinieri. Legato alla coscia destra c'è il porta armi con dentro due inutilissimi kunai e due shuriken. Al fianco sinistro è fissata la tasca porta oggetti che porta all'interno solo un tonico curativo e uno di recupero chakra. Appare come una sagoma nera, del cui viso, tra cappuccio e mascherina, si vedono a fatica solo gli occhi. E' in groppa al cucciolone. Un pastore italiano di dimensioni notevoli e di certo non nella media. Akuma, completamente nero con il pelo non troppo pulito ma folti all'altezza del collo. Molto simile ad un lupone, grazie al muso appuntito e le orecchie belle dritte. Il passo è lento, svogliato, non pare neanche lui avere granchè voglia di socializzare. Stanno percorrendo una vietta che a breve li porterà al luogo d'incontro. La destra dell'umana si alza dalla pelliccia, componendo mezzo sigillo caprino. Gli occhi si chiudono il tempo necessario per immaginare le due sfere corrispondenti alla relative energie. Psichica e fisica. E dunque, tenta di iniziare a far muovere quelle sfere immaginarie. Sfere che inizierebbero a ruotare su se stesse per poi iniziare a muoversi fino ad incontrarsi all'altezza della bocca dello stomaco. Qui, in un'immaginazione rapida, cercherebbe di farle scontrare, unire e fondere tra loro. Se fosse riuscita inizierebbe a sentir beneficio, più vitalità quasi. Riappoggia poi la mano sulla schiena del cane che nel frattempo ha svoltato l'angolo, raggiungendo Matono e Sangeki. Suppone solo che siano altri partecipanti ma non azzarda a dire nulla se non guardarli, entrambi, fissi e seria manco dovesse attaccarli da un momento all'altro. Akuma arresta il passo, drizzando muso e orecchie. Il tartufo snuffia l'aria, forse cercando di intercettare l'odore dei due e di qualsiasi altra persona o animale presente nelle vicinanze. E' sempre molto difficile averci a che fare ma è fatta così, malissimo. Non risponde infatti, nonostante abbia sentito la domanda di Sangeki. [Tentativo impasto 3/4][Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.]

Il tipico pomeriggio autunnale incalza in questa giornata priva di particolari emozioni o novità. Nel quartiere povero di Kiri è addirittura quasi complicato distinguere le stagioni, se consideriamo che il malumore della gente è talmente pesante da spegnere anche le giornate più soleggiate. Man mano che i nostri eroi si avventurano nel settore meno abbiente, infatti, è palese che la situazione non sia neanche lontanamente paragonabile a quella degli altri distretti. Vengono accolti da occhiate torve e un silenzio angosciante. Un venticello leggero smuove polvere ed animi, mentre lo scricchiolar di oggetti meno capaci di opporsi ad esso, è la testimonianza di quanto tempo e scarsa cura abbiano avuto un impatto devastante sul quartiere. Il panorama è desolato. E' difficile capire se le case sono abbandonate o abitate, sicchè fatiscenti e inabitabili potrebbero ancora ospitare intere famiglie talmente povere da non potersi permettere di meglio. Ad ogni modo... non siamo qui per risolvere i problemi di questo settore. Per lo meno, non i problemi che sarebbero di competenza del relativo Kage! I nostri eroi sono qui, si per questioni filantropiche, ma di risma decisamente meno elevata. Una segnalazione risalente a un mesetto fa ha permesso ai ninja di identificare un caso di violenza domestica, che or ora richiede un atto risolutivo. Tutti e tre i Ninja si sono appropinquati alla casa ed attendono di essere pronti per partire. Sostano non troppo distanti dall'abitazione, defilati per non essere d'intralcio al centro della strada. Sono circa dieci i metri che li separano dall'abitazione: cosa che gli permette di avere sia un'ottima visione della struttura, sia la possibilità di sentire eventuali rumori anomali. Ebbene... rumori anomali non sembrano essercene! E la struttura è completamente spenta e immobile. Non sembrano esserci movimenti al suo interno... la maggior parte delle finestre sono sigillate e anche la porta è chiusa. Ad occhio e croce, potrebbe dirsi quasi abbandonata. I nostri eroi, forti tutti e tre di quella nuova fonte energetica richiamata nel loro corpo, potranno avanzare nella strada e raggiungere il portone d'ingresso. Oppure potrebbero svoltare sulla destra circa cinque metri prima di arrivare e intraprendere una viuzza che li porti verso i giardini sul retro. Matono nello specifico, dalle ultime esplorazioni condotte personalmente, dovrebbe sapere che lì si trova una botola d'accesso a una cantina. Tutti e tre sono stati informati dai mandatari della missione: pare che le violenze domestiche si siano calmate dopo l'ultima visita dei ninja. Eppure loro non hanno fatto nulla di concreto per far si che cessassero! Qualcuno temerebbe anche per il peggio. Ora sta ai nostri eroi sciogliere il nodo di questa storia e decidere il da farsi. La casa in questione è su un piano solo e ha tutte le finestre ad altezza uomo. Non confina con nessun'altra struttura, poichè un giardino devastato e non curato circonda tutto il perimetro di quella che doveva essere una casetta quasi carina, tanto tempo fa. Dividersi? Restare uniti? E' il tempo della tattica. In tutto questo, Akuma fiuta da subito gli odori dei due compagni di squadra della sua capobranco, essendo i più imponenti in questo momento. Tuttavia è difficile concentrarsi su odori più leggeri e nascosti... almeno lo è in una zona così ampia e areata.[Turnazione Libera]

17:39 Matono:
  [Pressi Casa] Da quando è posizionato Matono controlla il viso di ogni persona che vi transita vicino, osservando eventuali reazioni o movenze, ma per il momento nulla era uscito se non pochi semplici passanti, certo era semplice riconoscere gli abitanti del luogo, spesso sporchi e dal vestiario minimo e semplice, cosa che non sembra caratterizzare il prossimo passante.<Mh?> Sposta leggermente il capo in direzione di Sangeki, in arrivo a qualche metro, mette a fuoco nel tentativo di raccogliere informazione, così come era stato per chiunque altro finora e li riconosce nello spilungone il passato compagno nella scampagnata nelle fogne. Ora attende che si avvicini abbastanza, si aspetta d'esser riconosciuto e si limita ad un cenno e mette in pausa la domanda, in quanto attende anche il terzo componente che sopraggiunge qualche attimo dopo.<Ok ora che ci siamo tutti e tre.> Afferma mentre analizza l'ingresso nel gruppo di Keiga accompagnata da un bel canelupo nero, qualche secondo di osservazione, soprattutto dei lunghissimi capelli, prima di tornare a voltarsi verso la casa, indicandola con il capo che dondola in quella direzione.<Cercherò d'esser breve. La casa è piccola e ha due ingressi, fronte e retro inoltre vi è una botola che conduce ad uno scantinato.> Fa un gesto con la mano come ad indicare appunto il retro.<Li c'è una stradina dove il soggetto pericoloso ha cercato di introdursi ed al momento non dovrebbe sospettare che stiamo indagando.> Una pausa.<Non c'è da chiarire nulla per quel che riguarda le violenze, che la stessa ragazza ha ammesso di aver subito durante il colloquio con noi, perciò non esitate ad usare la forza qualora fosse necessario per "convincere" l'uomo a farsi prendere in custodia.> Termina con voce atona e neutra, ovviamente da per scontato che i presenti capiscano che serve vivo, perciò non lo specifica.<Le varie ed eventuali sono nel rapporto della missione ma se sentite qualcuno che tanfa di alcool tenetelo d'occhio, possiamo procedere con il dare un occhiata attorno , ci rivediamo alla botola> Conclude guardando in direzione del cane di Keiga, giusto un frangente prima di tornar a fissare i passanti con espressione guardinga e torva che gli stessi passanti sembrano ricambiare, come l'ultima volta che vi era venuto nel incrociare i loro sguardi tornano a a sentire un mal di pancia metaforico, si specchia in quelle facce che gli sembrano anche troppo familiari, per questo ha tolto gli specchi. Tempo dunque di muoversi in direzione della casa, basta giusto attraversare la strada e portarsi a ridosso dell'abitazione tendendo verso il lato destro, qui si ferma andando a concentrarsi per un attimo traendo un profondo sospiro, accede a parte dei ricordi nella mente, ricordi particolari che riaccendono in lui un fuoco interiore fatto di rancore, li si rivede con espressioni simili a quelli del luogo e ciò non fà altro che aumentare la portata e l'ampiezza di quello che ora diviene incendio. In quel momento tenta di muovere il chakra a livello oculare mantenendone li ferma una certa quantità estraendola dal flusso. terminato questo veloce intermezzo si appresta a continuare il suo muoversi lato all'abitazione, controllando sia le finestre che i muri, e prosegue con questa cernita fino a raggiunger il retro, Non controlla ciò che fanno i compagni al momento spingendosi fino all'area ove si trova la botola, la osserva con attenzione cercando eventuali segni che non ha visto la volta precedente, poi da quel punto osservare l'ingresso posteriore alla ricerca degli stessi indizi .[Spostamento 10m verso casa 1/4 - Attivazione Sharingan 2/4 - Spostamento verso retro 1/4 Chakra On 24/25]

17:53 Sangeki:
 La situazione appare essere decisamente più articolata di quanto appare, la denuncia è stata fatta già parecchio tempo fa, e se ancora è attiva negli uffici di kagegakure, vuol dire che nessuno l'ha ritirata, ma allora perchè è tutto silente? Per quale motivo sembra che nessuno stia più urlando e sbraitando in quella casa, e soprattutto, dovranno cercare nel seminterrato ove sita la botola, oppure, nell'abitazione? <L'obbiettivo della missione è la cattura del padre> afferma, imperioso verso i compagni, quasi non curante di scelte o volontà attribuite alle parole di Matono, che però viene invece attentamente ascoltato: le informazioni per la risoluzione della missione sono dannatamente necessarie, e lui questo lo sa bene, tanto da utilizzare le conoscenza dell'uchiha per agevolare eventuali strategie future, o anche solo per sapere che codesto uomo è dedito al bere alcolici. I passi del kakuzu si alternano tra di loro, destro con sinistro, leva mancina con la gemella, sinfonico il muscolare ausilio della parte bassa di quel corpo, al fine di vederlo camminare in quel giardino quasi macabro, con gli occhi vispi ben attenti su quello che lo circonda. La testa ora a destra ed ora a sinistra cerca di mettere in visione eventuali oggetti o segni che possano essere utili, indizi che possano essere utilizzati nell'immediato per poter porre fine a tutto questo con velocità, mentre pare camminare dando la spalla mancina alle finestre della casa, dando anche a queste ultime un'attenta sbirciata, di contro riflesso, speranzoso di poter attingere a qualche informazione ulteriore, prima di potersi trovare dinanzi la porta d'ingresso, la principale, quella frontale per capirci, volendola avere fronte al corpo muscoloso del nostro trafilato rosso. La man dritta s'allunga verso il pomello di quest'ultima, mano stretta e forza serrata per cercare di aprire quella porta, destra sinistra, anche con una forza relativamente maggiore a quella che si utilizzerebbe per aprire una normale abitazione, cercando così di sentire al tatto se la suddetta fosse chiusa o aperta, se si riesca ad aprire con facilità o forzandola, vista comunque la fatiscenza dell'abitazione tutta potrebbe essere relativamente facile farlo. Qualora si aprisse o no, non farebbe per entrare, resterebbe solo lì ad osservare paziente, deve prima di tutto connettere con la testa, in questa missione ove non possiede ulteriori indizi, dove deve cercare da lui il luogo dove andare e cercare, forte di poter avere un'attenzione particolarmente alta in quella ricerca di oggetti ed indizi, o qualsiasi cosa il destino possa portargli davanti. [Chakra On] [Inventario: 3X Fuuda + 3X Tronchetti// x1 Pillola Recupero Chakra// X1 Pillola Recupero Salute]

18:05 Keiga:
 Il suo ingresso pare sempre destare una certa curiosità, soprattutto perchè sta spesso in groppa ad un mega cane. Mentre Matono inizia a parlare, lei si china in avanti, sfilando la destra dalla groppa di Akuma in modo da lasciarsi scivolare giù e toccare finalmente terra con gli anfibi. Resta nel suo, accarezzando il cagnolone sul garrese. Matono però riesce in qualche modo a catturarne l'attenzione, il che è davvero un qualcosa di epico. Quando il moro dice di non esitare ad usare la forza lei ruota il capo per guardarlo, raddrizzandosi un attimo sulla schiena. Cosa che al contrario non fa Akuma, che anzi, pare mugugnare dato che conosce fin troppo bene l'umana e darle il via libera per queste cose non è mai la soluzione più adatta. Si, perchè il fatto di volerlo vivo a lei non è neanche passato per l'anticamera del cervello. Buona fortuna a voi. I passanti li snobba. Come farebbe per qualsiasi tipo di persona ed in qualunque parte dei villaggi. Dal momento che il moretto ha finito di parlare, volge uno sguardo al lupone che prende a muoversi con la sua mole imponente verso quella casa. Lei si muove al seguito dell'animale, con le braccia lungo i fianchi e le mani nelle tasche del pantalone nero. Il cappuccio sulla testa nasconde gran parte dei lineamenti, che unito alla mascherina lascia fuori solo gli occhi. E se gli altri due si impegnano a cercare eventuali indizi, lei e Akuma, come al solito, provvedono a cercare tracce olfattive. Soprattutto il cane che porta il muso a terra, iniziando ad annusare per cercare di trovare qualcosa. <Retro> Un sussurro a fior di labbra che fanno trotterellare il cane fino a svoltare sulla destra e intraprendere la viuzza che li porti verso i giardini sul retro. Si ferma più volte con il tartufo a terra, come se avesse trovato qualcosa ma alla fine prosegue. Lei, che in questi momenti sembra sempre fare una mazza, sta effettivamente facendo una mazza. O meglio, si limita a controllare attorno. Guarda la casa, cercando di captare qualche rumore, cosa che fa anche Akuma, che di certo ha olfatto e udito, al momento, più sviluppati <Trovato niente?> La voce ovattata dietro alla mascherina giunge alle orecchie del canone che sbuffa a terra e continua la sua ricerca di una possibile pista olfattiva. Ancora non sembra attivare l'innata. Li pare tutto disabitato. E fino a che Akuma non si sposterà non tornerà neanche alla botola come detto da Matono. Segue il cane, in silenzio e guardinga nonostante il silenzio. [Chakra ON][Keiga e Akuma Verso il retro 2/4][Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.]

Dopo un preliminare scambio di pareri e informazioni, il trio inizia a dividersi. Il silenzio che proviene dalla casa è quasi inquietante. Difficile dire se metterebbe più ansia muoversi attorno ad essa sapendo che il proprietario è in casa e potrebbe scoprirli, oppure muoversi come stanno facendo... silenziosi e circospetti attorno ad una casa fantasma, del quale proprietario non si vede neanche l'ombra. Matono è il primo a separarsi dal gruppo. Muove i suoi passi con attenzione, lasciando ad altri il compito di approcciare la casa frontalmente. Gli occhi passano in rassegna il circondario, forti dell'abilità innata che il suo clan gli ha permesso di ereditare... ma non vi sono dettagli particolarmente facili da captare con la vista. L'erba è alta e non curata. Le siepi hanno ormai perso la loro sagomatura e si sono inselvaggite. Invece, per quanto riguarda la casa, da fuori è possibile scorgere veramente poco. Le tende, seppur lacerate in alcuni punti e semi trasparenti per la natura del tessuto, non lasciano intravedere nulla di strano. Non vi sono sagome umanoidi, o comunque, non v'è nulla che possa attirare l'attenzione di chi, come lui, può andare ben oltre i limiti visivi del comune essere umano. Tuttavia, la situazione prende una piega totalmente differente nel momento in cui egli raggiunge la botola alle spalle della casa. Qui il giardino sembra essere notevolmente sconquassato. Più di quanto abbia visto fino ad ora. Una pala è conficcata nel terreno, di fianco ad una buca profonda circa un metro ed evidentemente ancora non completata. L'odore della terra umidiccia riempie l'aria, ma sarà ben altro ad attirare l'attenzione di Matono. Oltre quella botola, ad un paio di metri di profondità, un barlume di chakra risplende nel buio. Ad uno sguardo ben attento come il suo non sfuggirà il fatto che la botola non sia difficilmente apribile... anzi... non sembra esser stata sigillata in alcun modo. Gli basterà afferrare le due maniglie e tirarle per poter scoprire l'accesso al piano inferiore. In questo non sarà solo. Le abilità messe in campo dai ninja sono singolari ed esulano dalle competenze dell'uomo medio. Nello specifico, il canelupo di Keiga non potrà fare a meno di captare, e di conseguenza seguire, una traccia olfattiva impossibile da ignorare. Nel momento in cui entrambi sono virtualmente entrati nel perimetro della casa, infatti, Akuma ha dato improvvisamente l'impressione di avere le idee molto chiare. Questo a Keiga non sfuggirà affatto: a tal punto da poter ignorare completamente qualsiasi altro tentativo di ricerca informazioni e potersi dedicare unicamente all'inseguimento del proprio compagno d'avventure. La scia olfattiva si fa sempre più forte. A tal punto da divenir percepibile anche per l'esponente del clan Inuzuka. Il sangue si mescola all'odore di putrefazione. La carne che marcisce ha delle note olfattive inconfondibili... e si presuppone che lei ne abbia già saggiato le sfumature in passato. Come è possibile immaginare, la scia si fa sempre più imponente man mano che ci si avvicina alla botola. A tal punto che, in men che non si dica, anche lei si ritroverà al fianco di Matono con la possibilità di aprire quelle ante ed entrare nello scantinato. Ultimo, ma non per importanza, è Sangeki. Lui copre l'unica via di fuga rimasta, considerando che gli altri due hanno optato per il retro della casa. Imponente e forte si piazza avanti alla porta d'ingresso, e dopo aver posato la mano sul pomello vi imprime la forza sufficiente per [TRACK!] spezzarlo con una facilità disarmante. La porta, priva del suo meccanismo di chiusura dalla dubbia utilità, si apre lentamente con uno scricchiolio niente male.[GNEEEEEEEEEEEEK!] Non si muove da lì, Sangeki, ma quello che si para avanti ai suoi occhi è uno spettacolo più che esplicativo. Un lungo e dritto corridoio collega la porta di ingresso con la porta sul retro. Ad una prima occhiata, pare essere già aperta e dondolante a causa del venticello. Le stanze che si affacciano sul corridoio sono completamente in disordine, come se vi fossero passati dei ladri in precedenza. Inoltre, a far da contorno a tutto questo, v'è un gelido silenzio. La stessa strada fuori si è svuotata e tutti e tre avranno la sensazione di avere addosso lo sguardo dei vicini di casa. In tutto questo, Sangeki potrà vedere vagamente i suoi compagni passare sul retro, proprio attraverso la porta secondaria semi aperta. Qualora voglia raggiungerli, non gli basterà che tagliare di netto la casa e sbucare sul retro.[Turnazione Libera]

18:45 Matono:
  [Retro casa] L'innata sembra essersi attivata con successo, quindi dovrebbero palesarsi le iridi rosso cremisi unite ad una piccola tomoe nera in entrambi gli occhi, lo denota facilmente dal fatto di aver osservato una mosca poggiarsi sul muro che stava osservando quasi a rallentatore, come ci fosse un istante di pausa nelle sue movenze, appena percettibile. Ha udito ciò che ha detto Sangeki in precedenza ma non denota o commenta la cosa proseguendo con la perlustrazione, non ha torto comunque, il fine ultimo sarebbe fare esattamente quello nel minor tempo possibile e con il minor dispendio di energie, l'abbandono della casa e quel poco che ha compreso del padre lo convincono fin da subito che non sarà una passeggiata. Nota che Sangeki e rimasto sul fronte dell'abitazione mentre sente prima e vede poi il canelupo di Keiga passargli di lato, seguito dalla stessa, intermezza il suo controllo con lo studio del comportamento dei due, deduce una simbiosi uomo animale tipici di un clan di Konoha, unica cosa che conosce al momento, memorizza qualche informazione aggiuntiva e torna a concentrarsi alla perlustrazione giungendo nel retro con relativa semplicità. Una volta giunto li nota immediatamente che qualcosa la dietro è successo rispetto all'ultima visita, l'occhio cade subito sulla pala e l'espressione in viso si fa più tesa e torva, sposta il capo e controlla ogni anfratto dell'area cercando altro quando passando gli occhi sulla botola nota una luce, Inspira e si abbassa sulla Botola in questione assicurandosi di averci visto bene, laggiù c'è qualcuno vivo e rapido il capo si alza e con lo sguardo ricerca keiga ed il suo cane ritrovandoseli a fianco in quel preciso istante, osserva il cane ed infine lei, per quel che si può vedere conciata com'è. A quel punto ottenuta l'attenzione della donna indicherebbe con la mano destra il passaggio<Una persona viva.> Afferma bisbigliando, tono a malapena sufficente a farsi capire da keiga, poi con la mano destra indicherebbe se stesso prima di andare a portare la stessa mano su una maniglia mentre la sinistra si porta sull'altra, dunque tenterebbe di tirare indietro entrambi aprendo il passaggio e passandolo in rassegna con lo Sharingan, tenendo sott'occhio la posizione della fonte di chakra, forte del poterci vedere anche in condizioni di scarsa luce se mai oltre l'ingresso si trovasse un passaggio oscuro[Chakra On 23/25 Sharingan Attivo]

18:59 Keiga:
 Le basta uno sguardo per capire che il canone ha trovato qualcosa. Come sempre, date un oscar al cane. Il tartufo pare come impazzito. Si muove sempre più velocemente, come allo stesso modo, iniziano a muoversi le zampe. Le falcate notevoli del cane che si muove velocemente costringono l'umana ad affrettare il passo. Gli occhi per un attimo paiono assottigliarsi quando un pizzico di quell'odore di sangue le invade il cervello. Che è lo stesso odore che sta seguendo Akuma. Se non fosse che, man mano che raggiungono la botola, quell'odore si fa più forte e pestilenziale. Sangue e putrefazione. Dietro la mascherina una smorfia, ben leggibile solo dallo sguardo <Ma che merda> Delicata, la appoggia pianissimo. Lo sguardo sfreccia su Matono mentre Akuma continua a snuffiare proprio sopra la botola. Di solito in cerca di qualche trappola e non solo per la traccia scovata. <C'è puzza di merda là sotto> Fa una pausa <Son più che certa che si sia anche qualcosa di molto morto> Risponde a Matono con una sagace affermazione dato l'odore orribile che proviene proprio da quella botola. E nel silenzio, Akuma, drizza le orecchie ruota il muso verso la casa, al sentir cigolare la porta. Qualche istante per poi guardare la sua umana che al contrario annuisce a Matono, spostandosi appena per fargli aprire la botola. Le braccia lungo i fianchi e le mani guantate tirate fuori dalle tasche. Già le prudono. Le apre e chiude come a placare un qualcosa di interno. Alza una mano su Akuma. <Resta qui. Controlla che non fugga nessuno. Nel caso vedessi qualcuno, segagli le gambe> Il cane tira indietro le orecchie sebbene abbia capito che cosa voglia dire. Lei torna poi sulla botola che Matono sta aprendo. Prende un respiro più profondo, ricercando quell'energia che è fin troppo più potente dello stesso chakra. Un energia che, se riuscirà a mandare in circolo con forza in tutto il corpo, le consentirà di cambiare, anche se di poco, fisicamente. I muscoli dovrebbero rinforzarsi, le ossa indurirsi. I canini s'allungano un poco e le unghie si allungano a loro volta, affilate, dei perfetti artigli. Perfino la postura, nonostante la assuma anche senza innata attiva, la porta comunque ad inclinarsi in avanti, piegandosi sulle ginocchia fino a toccar terra con i palmi delle mani. Perfettamente comoda in quella posizione. Gli occhi sembrano quasi assumere una luce animalesca e, un qualcosa che di certo potrà servirle, il suo olfatto ed il suo udito dovrebbero aumentare notevolmente. [Chakra 24/25][Keiga e Akuma Verso botola 1/4][Tentativo attivazione innata - istantanea][Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.]

19:06 Sangeki:
 Come volevasi dimostrare, a quanto pare, la casa è totalmente disabitata e priva di segni reali e tangibili di qualcosa di valido, ma doveva fare comunque la sua prova, prima di incamminarsi verso la suddetta botola, sia mai che potessero esserci degli indizi o qualcosa d'importante, cose che a quanto pare però, non vi sono. Il silenzio e la desolazione appaiono essere tangibili persino a mani nude, osservando come nello stesso scenario sia predominante la fatiscenza e la mancanza di cura e di amore, quasi come se da tempo ormai mancasse effettivamente qualcuno in quella casa... cosa che lascia presagire solo e soltanto brutte cose. E se l'abitazione sembra vuota, e se il giardino sembra spoglio, e se a quanto pare resta solo il retro con quella botola, allora, non gli resta che incamminarsi verso il resto di quella casa, passando per il corridoio, con il volto tenuto verso il basso per osservare con attenzione la presenza di qualsivoglia oggetto messo a vista d'occhio, come trappole ad esempio, fili, oggetti problematici per il cammino o affini, una particolare attenzione da tenere quando si cammina nella posizione di attaccante, e non in quella di difensore. Dovrebbe essere abbastanza rapido da riuscire in poco tempo a raggrupparsi con il resto del team di genin, già siti per altro alla botola, ove a quanto pare, dalla loro espressione e dal loro posizionamento, vogliono entrare muniti di forza e di coraggio. Dovrebbe riuscire inoltre ad ascoltare, vista la poca distanza e la velocità di cammino, anche le ultime frasi dei colleghi genin, tanto almeno per potersi fare un'idea generale di quanto succede. <Se è chiuso lì dento, lo tireremo fuori di lì> prende fiato <Vivo o morto che sia> nella missione non sembra esserci nessun tipo di accenno a come riportare il corpo, se opporrà troppa resistenza, non si farà troppi scrupoli ad eliminarlo se ciò comporta un nuovo ostacolo alla sua missione. Il chakra viene portato rapido ad attecchire come fiamma ardente sulla schiena, totale scorrimento di fluente e azzurra linfa vitale alla maschera, che di rimando e risposta, parrebbe generare all'interno del nostro eroe rossiccio tanti e forse troppi fili, tali da coprire la totalità di organi, vene ed arterie, ogni singola zona del suo organismo da umano parrebbe essere pervasa da quella sostanza nera e trafilata. All'apparenza potrebbe sembrare come se qualcosa nel suo corpo stia cercando di uscire fuori, delle escrescenze demoniache, aliene che pulsano sotto tutto il suo corpo, dal collo in giù, dove quei fili bramano l'uscita per poter fare distruzione di tutto e tutti, ma che sapientemente l'animo stoico del rosso tengono a bada. Una rapida pulsazione per tutto l'organismo, una soltanto, mentre lo stesso viene ricoperto tutto dall'interno da quei filamenti. Non va avanti, sa degli occhi di Matono, molto più utile lui come vedetta in questa situazione. [Chakra On] [Attivazione Innata Kakuzu Liv1] [1/4 avvicinamento + 2/4 attivazione innata] [Partenza Fibre polso Dx] [Chakra 39/40] [Inventario: 3X Fuuda + 3X Tronchetti// x1 Pillola Recupero Chakra// X1 Pillola Recupero Salute]

La botola viene prontamente aperta e innanzi agli occhi dei nostri avventurieri appare una scalinata non eccessivamente lunga, ma che termina nell'oscurità. Probabilmente il dislivello è di un paio di metri rispetto al piano della strada, ma non essendoci altre fonti di luce, la botola non è sufficientemente grande da garantire la luminosità necessaria per osservare il tutto da lontano. I primi a scendere sono Matono e Keiga. I lenti e sapienti passi mossi sulla scalinata li portano ad essere inghiottiti dall'oscurità. Keiga attinge alla sua parte ferale, emancipando i sensi primari e preparandosi a quello che non si preannuncia come un incontro amichevole. Intanto, man mano che l'aria dell'esterno si fa più distante, l'odore ferroso del sangue e della carne marcescente diventano invadenti. Abbastanza da poter persino toccare gli stomaci più deboli. A Keiga servirà un po' più di tempo per abituarsi alle nuove condizioni ambientali, dove non è solo l'odore a provocarle un netto fastidio olfattivo, ma è anche lo sbalzo luminoso a privarla momentaneamente della vista dei dettagli ambientali. Per Matono invece la questione è più semplice. Lo Sharingan gli permette di avanzare senza troppi problemi nel circondario, apprezzando sin da subito quelli che sono i tratti distintivi di una rozza cantina di periferia. Si tratta di una stanza quadrata, ampia circa otto metri per otto. Lungo le pareti laterali vi sono una serie di scaffali malandati, pieni di cianfrusaglie della più disparata natura. Agli angoli sulla destra vi sono scatoloni accatastati, ormai fradici, mentre sulla parete di fondo v'è una porta illuminata da una candela e parte del reale fulcro di interesse della missione di oggi. Si tratta della fonte di Chakra precedentemente percepita da Matono: una ragazza dal volto noto e che potrà identificare come la figlia del padre burbero, attaccata sia ad altezza dei polsi, che delle caviglie, tramite spesse e rozze corde. La stretta sugli arti non sembra aver permesso alla ragazza alcuna via di fuga, seppur i vari rivoli di sangue e gli arrossamenti paiano indicare che strattonamenti e tentativi di liberazione ci siano stati. Lentamente anche Keiga inizia ad abituarsi al buio e i dettagli le divengon noti. La ragazza mostra chiari segni di denutrizione, oltre che di violenza fisica. I vestiti sono laceri e in alcuni punti anche troppo -rivelatori-. Insomma... non deve aver passato delle settimane piacevoli. Tuttavia, seppur priva di sensi e con la testa penzolante verso avanti, pare esser ancora viva. Matono potrà confermarlo. Inoltre, potranno notare, defilato sulla destra, un bustone nero dalle vaghe forme umanoidi rannicchiato per terra, in una pozza umidiccia di natura non meglio comprendibile. Sangue? Acqua di infiltrazione? Difficile dirlo con questo buio. Intanto, dietro il dinamico duo, subentra anche il buon Sangeki, in ritardo giusto di qualche attimo. Mantiene un posto nelle retrovie, consapevole che lasciar andare avanti chi ha i sensi più sviluppati è una scelta tatticamente consigliabile. Lui, che rappresenta invece la potenza di fuoco, si tiene a distanza aiutato nella visione da quella candela che illumina la porta in fondo, e attende che sia il momento di aprire le danze. Momento che non tarda ad arrivare, visto e considerato che qualcuno sembra essersi accorto della loro presenza. Dapprima il silenzio viene spezzato da un rumore metallico, tipico di due oggetti potenzialmente affilati che sfregano l'uno contro l'altro. [Swing! Swing!] Subito dopo, una figura imponente fa la sua apparizione proprio dalla porta sul fondo. <Mh?> Mugugna interrogativo, presentandosi ufficialmente ai nostri eroi. Si tratta di un uomo sulla cinquantina, alto circa due metri. E' molto piazzato e muscoloso, seppur l'alcol abbia sortito effetti indesiderabili sulla sua linea. Panzone, ma visibilmente prestante a livello fisico, indossa una canotta bianca a maniche corte sporca come poche cose al mondo e dei pantaloni laceri. Macchie di sangue secco sono un po' dappertutto su di lui... ed è difficile credere che gli appartengano. <Non ricordavo di avere ospiti oggi...> Ormai ha inondato la cantina della tipica puzza di chi è ubriaco la maggior parte del tempo. L'odore del metabolismo dell'alcol è tipico. Inconfondibile. <Vabbè... immagino che dovrò aggiungere qualche posto al tavolo che stavo apparecchiando fuori.> Una risatina da mentecatto accompagna quello che è un chiaro riferimento alla buca mezza scavata in giardino. Subito dopo, quello sguardo da psicopatico si assottiglia e un [FIUUUW!] soffio sulla candela, priva la cantina dell'ultima fonte di luce al di la della botola. La mastodontica figura dell'omone viene inghiottita dall'oscurità. Keiga e Sangeki vedranno solo la sua sagoma, mentre Matono sarà in grado di seguire i suoi movimenti in maniera decisamente più nitida. Vedrà il vecchio muoversi verso lo scaffale a destra della stanza, agguantare un oggetto al volo e lanciarlo verso di lui. Si tratta di una lama da sega circolare, del diametro di circa cinquanta centimetri e molto affilata. Gira a gran velocità ed è diretta verso il busto del possessore dello Sharingan, dalle sue ore due. Solo Matono conosce la reale forma di questo oggetto, mentre Keiga e Sangeki potranno solo capire che qualcosa è stato lanciato. Il che è un problema per Sangeki nello specifico, perchè in funzione di come Matono deciderà di reagire al colpo, la lama potrebbe continuare sulla sua strada e incontrarlo sul suo tragitto. Keiga, almeno per il momento, sarà libera di agire priva di minacce. L'omone dista circa cinque metri da Matono, alle sue ore due. Dista sei metri da Keiga, sempre ore due, seppur tendendo verso le ore tre, e dista altri sei metri da Sangeki (sempre ore due) che è leggermente più arretrato rispetto al duo dai sensi sviluppati. Che faccia attenzione, Sangeki, sicchè la scala è distante appena un metro alle sue spalle... per questo motivo, lo spazio di manovra per movimenti vari è abbastanza limitato. Keiga avrà a cinque metri circa, la ragazza svenuta avanti a se.[Turnazione Libera][Matono Difesa 2/4]

20:14 Matono:
 Sente ora la voce di Keiga, sebbene strozzata dalla maschera, annuisce alla sua replica, la cosa aggiunge una nota di preoccupazione all'espressività, puzza di morto ed una buca mezza scavata il cane ha dato il suo contributo sebbene sia un contributo piuttosto preoccupante.<Non Bene.> il tono resta al momento ancora neutro sebbene dire che c'è qualcosa che non va sia un grande eufemismo. Keiga sembra invece bramare l'ingresso , con la coda dell'occhio la scorge e nota la postura dai toni decisamente aggressivi, ne fanno seguito l'affermazione che toglie gli eventuali dubbi, il moro annuisce nuovamente ultimando l'apertura delle ante mentre arriva anche sangeki.<Un controllo visivo e puoi andare.> bisbiglia verso la donna ed inizia a scandagliare e visionare tutto ciò che riesce a vedere oltre, controlla anche che la fonte di chakra non si attivi o si sposti<Meglio combattere in superfice> Sussurra in ultimo prima di farsi da parte e lasciar libero il passaggio tiene d'occhio ora unicamente la fonte del chakra pronto ad avvisare Keiga nel caso reagisca , dunque si inoltra lungo le scale giungendo ad una cantina, il tanfo una volta scesi è pressante, a tratti insopportabile, si posiziona poi leggermente verso destra passando in rassegna la cantina prima di scorger la ragazza, viva anche se in condizioni pessime a prima occhiata.<Abbiamo la ragazza sul muro dritto a noi, e viva.> Sottolinea sussurrando per poi irrigidirsi subito dopo quando gli occhi si posano su qualcosa di strano, una strana busta sospetta, e subito dietro una figura, che proprio in quel momento si accorge della presenza del trio nella cantina. La voce dell'uomo risuona nello spazio ristretto pertanto non c'è bisogno di segnalare nulla, anche perchè si deve preparare a difendersi immediatamente, in quanto dopo il piccolo intermezzo gli scaglia addosso la lama di una sega circolare. Le mani si alzano prontamente unendosi fronte al petto, compiendo dunque i sigilli della "scimmia" e del "cinghiale" mentre la lama punta dritta verso di lui, aiutato anche dalla reattività datagli dall'innata attiva, calcola velocemente la traiettoria di essa prima di tentare di canalizzare verso il capo una parte di chakra. La raccoglie nella parte più alta, a ridosso del cuoio capelluto e inondando le radici dei propri capelli. Terminato questo processo andrebbe a dare il lato del capo destro alla traiettoria della lama ruotando sul posto di quarantacinque gradi mentre sente i capelli colmarsi di chakra e nel caso il processo fosse ultimato correttamente una lunga chioma nero pece dovrebbe dilungarsi fino ai piedi frapponendosi tra lama ed il moro con l'intento di infrangere il moto della lama, non avendo ben chiaro la posizione degli altri due.[2/4 Simulacro di spine Chakra 19/25 Sharingan attivo]

20:18 Keiga:
 La discesa è imminente, e lei come solito si muove sui quattro arti, molto più comoda e più rapida per ogni eventuale movimento rapido. L'odore si fa fastidioso, tanto da portarla a storcere il naso ed alzare la spalla destra, come a volersi coprire da quella puzza. Per di più, per lo sbalzo luminoso, non ci vede una beata mazza. <Non vedo un cazzo> Gli occhi si chiudono in fessure, cercando di mettere a fuoco qualcosa che in un primo momento vede solo macchiato. Il respiro calmo, seguendo i passi di Matono, tramite l'udito, riesce ad arrivare in fondo alla scala. Non si tira su. Gli occhi, ora che iniziano a vedere meglio, spaziano nella stanza. Alza il viso per cercar di captare qualche odore diverso da quello schifo che sente, più per abitudine che altro. Ruota infine il capo, fossilizzando le nere sulla poveraccia appesa descritta da Matono. Inclina la testa di lato nel guardarla, azzardando mezzo passo in sua direzione. La luce della candela rende il posto tetro, che unito a quell'odore pare davvero di stare dentro ad un film horror. E di certo il fatto che il ciccione li abbia scoperti non è di certo una buona cosa, soprattutto in quel posto così stretto. Ascolta le parole dell'ubriacone del panzone e quasi può sentire la fiatella alcolica che l'altro emana. Altra smorfia del naso. Ed infine, puff. Le tenebre prendono possesso di ogni angolo. Un lieve ringhio sommesso le esce dalla gola. Non vede più nulla se non una misera sagoma. Mantiene la testa bassa, con il corpo quasi schiacciato al suolo, quando il tizio pare lanciare qualcosa. Lentamente, e sperando che non le arrivi nulla contro, cercando di essere più silenziosa possibile, si avvicina alla ragazza appesa. Se solo riuscisse a portarla su, Akuma potrebbe portarla di corsa lontano da li. Ma prima deve riuscire a portargliela. Nel caso sia riuscita ad avvicinarsi, approfittando del fatto che l'altra sia legata con corde, cerca di usare gli artigli, ben affilati, per tagliarle. Partendo dal basso, in modo da liberare i piedi. Cerca di fare meno rumore possibile ma di essere veloce. Il battito accelerato per via della momentanea quasi cecità. Ma olfatto e udito sono particolarmente attivi e forse potrebbe contare sul fatto che se il panzone si avvicina, grazie ad una cosa o all'altra, per lo meno potrebbe accorgersene. Se fosse riuscita a tranciare la corda che le legava le caviglie, allora, imprimendo forza nelle ginocchia per recuperare la postura eretta, si solleverebbe per cercare di tagliare anche la corda ai polsi. Non dice nulla, ed è anche vestita totalmente di nero, chissà se nel buio può aiutarla in quei movimenti. [Chakra 23/25][Keiga cerca di raggiungere la ragazza 1/4 - Cerca di slegarle mani e piedi 2/4][Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.]

20:41 Sangeki:
 Il rosso kakuzu ha letteralmente davanti a se tutto quello che gli serve per capire cosa fare, è probabilmente più un'arma d'assalto che un genin, una sorta di squadra d'attacco speciale fatta fibre e carne, in grado di smeltare letteralmente ciò che si pone tra lui ed il suo cammino, ed in questo caso, la sua missione. Qualcosa lo sente, lo vede, ma non ha paura certo di un oggetto che gli viene tirato contro, potrebbe benissimo prenderselo in bocca senza troppi problemi, qualsiasi cosa pur di vedere completata la missione, qualsiasi cosa per rendere valida la sua presenza in quella cantina; Dalle stesse fibre nere, andrebbe ad essere fatto confluire del nuovo chakra azzurrino sulla sua schiena, si piega in avanti contercendosi quasi in preda al dolore, lasciando esplodere qui filamenti da stto il mantello, una nuova scarica di energia che porta il nome di Jiongu, composto dai sigilli del cinghiale e del bue fatti con ambo le mani, lasciando quindi intuire che ha intenzione d'iniziare a fare sul serio. I filamenti tutti andrebbero a confluire rapidi al punto alto della scapola destra, ove la maschera fuuton di giustizia e sita, e dove quest'ultima, spinta da chakra e filamenti, parrebbe partire per posizionarsi come un nero tentacolo sulla sua spalla destra, come una seconda testa che viene posta lì pronta al combattimento che sembra pressochè imminente. Il corpo del demone è letteralmente composto da un tentacolo dalla forma finale a V, attaccato alla schiena del nostro kakuzu come se fosse una sorta di lumaca: <Vi conviene tenere gli occhi aperti> verso i suoi colleghi, passando alla maschera a forma di corvo <Andiamo, Giustizia> si aggiusta di angolazione per evitare che la figura di matono venga colpito anch'essa dalla sua offensiva, una leggera rotazione del busto verso il nemico mentre il corpo tutto sembra essere spinto verso tergo, un piegamento delle scapole e dei dorsali che portano meccanicamente il petto ad ispessirsi mentre in quei polmoni viene fatta confluire una notevole quantità d'aria, miscelata sapientemente con il proprio chakra di elemento Fuuton, lo stesso della maschera poggiata sulla di lui spalla, che segue difatti tutti i movimenti del nostro kakuzu. Il flusso d'aria dovrebbe quindi ispessirsi già dentro i polmoni del nostro eroe, bocca piena, e guance tonde che paiono esplodere di fuuton allo stato puro, mentre accanto a lui una sfera condensata di aria sembrerebbe formarsi anche alla bocca del nostro demone dalla maschera corvina, sinonimo che entrambi stanno lanciando la stessa tecnica, la stessa offensiva; L'inclinazione viene rilasciata rapida, il busto portato in avanti mentre i polmoni rilasciano tutta l'aria accumulata nella precedente aspirazione, la bocca si apre con le labbra quasi socchiuse, tutto per permettere a quella vampata di elemento fuuton d'esplodere in direzione dell'omone sporco e ubriaco, coadiuvato dalla sfera fuuton alla bocca di "Giustizia", anch'essa rilasciata a pari merito del soffio del rosso kakuzu, divenendo difatti un doppio jutsu fuuton in direzione di quel nemico e di quel lato della stanza, volendosi far aiutare anche da tutti gli oggetti lì presenti, forte dell'angolazione scelta che salvi la ragazza da eventuali jutsu del kakuzu, e anche della salvezza del collega matono, che si troverebbe leggermente defilato sulla destra rispetto al raggio conico della jutsu del kakuzu. [Chakra On] [Innata Kakuzu Lv 1] [2/4 Evocazione "Giustizia" mediante Jiongu] + [2/4 soffio fuuton] // [Giustizia 2/4 Soffio fuuton] [Chakra 21/40]

La situazione prende immediatamente una piega oltremodo drastica. E' evidente che paparino non è stato particolarmente contento di esser scoperto sul fattaccio, e che sta mattina, appena sveglio, abbia scelto "violenza" tra le opzioni che la vita gli riservava. Tanto... che differenza c'è tra seppellire un cadavere o seppellirne cinque? Il bello (brutto) del quartiere povero di Kiri è proprio che queste cose passano in sordina con una discreta facilità. La povertà affama la gente, fino a deviarle completamente e portarle allo stato di animali. Di mostri. Ebbene, un padre ridotto a far cose del genere alla propria famiglia deve esser stato messo proprio alle strette. Oppure è stato ipnotizzato... o semplicemente l'alcol inibisce ogni forma di raziocinio e lucidità. In ogni caso, la situazione ormai è tragica. La via violenta è stata intrapresa e non sarà possibile tornare indietro. Matono è il primo a doversi muovere per poter deviare l'attacco in arrivo. Forte dei suoi riflessi decisamente più reattivi del normale, segue il movimento della sega circolare e cerca di intercettarla. Altri avrebbero provato a schivarla, ma a quanto pare sembra esser consapevole del fatto che i suoi compagni non hanno la sua stessa visibilità e, di conseguenza, che potrebbero risentire del colpo qualora lo evitasse e basta. Per questo motivo richiama il Chakra nei propri capelli, forzandoli ad allungarsi in maniera quanto più rapida possibile e ad indurirsi. In men che non si dica verrà ricoperto da un manto spinato nero, duro come il ferro e destinato ad incontrare la lama metallica sul suo tragitto [SDENG!]. Il colpo risuona prepotentemente nella cantina, mentre la lama devia pesantemente il proprio percorso e schizza via infilzandosi da qualche parte. Il fatto che non si sia fermata, ma sia rimbalzata, è sintomatico di quanta forza effettivamente il colosso abbia! Non c'è da sorprendersi se la ragazza è sempre stata reticente alla denuncia. In ogni caso, La difesa di Matono pare aver stuzzicato l'omone ebbro d'alcol. <Oh oh! Dovevo immaginarlo...> Cosa? Probabilmente che sono Ninja. <In questo settore di merda nessuno avrebbe avuto le palle di irrompere in casa mia.> E ancora con una risatina isterica, partirebbe alla carica proprio verso Matono. Così, de botto. A mani nude. Peccato che il piano non vada esattamente come si aspettava. Sangeki, infatti, non se ne sta con le mani in mano e decide di sferrare una prima offensiva ai danni del Babbo. Sfrutta il potere del proprio clan, evocando una seconda forma demoniaca a lui accessoria, ed insieme preparano una cannonata d'aria diretta proprio laddove è visibile vagamente la sagoma dell'obiettivo. Il risultato è uno scontro fisico tra omone e jutsu fuuton, che ovviamente il primo non può vincere. In un primo momento, per una frazione di istante che dura quasi un'eternità, questi sembra quasi opporsi alla forza del Justu <Grrrrr!> Ma nulla può contro la spinta devastante, che lo riporta drasticamente all'indietro fino a collassare rovinosamente sulla scaffalatura alle sue spalle. [CRAAASH!] Il legno marcio si frantuma sotto il peso dell'omone, minando definitivamente la stabilità di tutta l'impalcatura. Inoltre, il Babbo sbatte direttamente contro la tubatura portante del gas, che teoricamente dovrebbe rifornire la casa al piano di sopra. La sua mole, associata alla violenza dello sbalzamento, piega il tubo e lo porta a scardinarsi leggermente dal raccordo a cui è attaccato, causando successivamente una ovvia fuga di gas infiammabile. [Fssssssssss!] Seppur lo sfiato gassoso sia occultato dal roboante trambusto che il collasso della scaffalatura genera, l'odore che inizia a diffondersi per la cantina sarà inconfondibile per tutti. Belve e uomini. Si tratta della tipica miscela idrocarburica utilizzata come combustibile casalingo... ed è palese che di lì a poco potrebbe trasformarsi in un problema quanto meno respiratorio. L'omone sembra essere sotto le macerie, e intanto Keiga si è avvicinata alla ragazza e si sta cimentando nel tentativo di liberazione. Usa i propri artigli per tagliare le corde, ed almeno inizialmente sembra filare tutto liscio. Sta di fatto, però, che quelle macerie ora riprendono a muoversi e che l'omone pare essere in grado di rialzarsi nonostante abbia incassato in pieno. Proprio mentre si rialza, infatti, non può fare a meno di posare lo sguardo sulla sagoma di Keiga che libera sua figlia. Lui, ormai abituato da diverso tempo a quella luminosità, fa molta meno fatica di lei a percepire movimenti e a contestualizzare il tutto. Tuttavia, resta in silenzio. Non inveisce in sua direzione. Piuttosto si rimette definitivamente in piedi e ridacchia un po'. <Ti ringrazio... non la trovavo più!> A cosa si riferisce? All'accetta che ora ha in mano! Pare che l'abbia trovata in seguito alla caduta della scaffalatura: ha un manico lungo quasi un metro e mezzo e una lama lunga una trentina di centimetri. Tipica ascia da taglialegna. <Sai quanto mi ci vorrà per rimettere in ordine questo macello?!> Sbraita verso Sangeki, raccogliendo da terra un sacco di farina di circa una trentina di chili, e lanciandoglielo contro con una forza impressionante. Nonostante la natura del colpo, a quella velocità assume la stessa pericolosità di una palla da demolizione che punta alla tua faccia. Quel sacco, nello specifico, punta al plesso solare del nostro Kakuzu, che ovviamente dovrà avvedersene. In ogni caso, quel sacco è probabilmente solo un diversivo, sicchè le attenzioni dell'omone sembrano esser rivolte altrove. Un rapido scambio di falcate lo porta a raggiungere Keiga sul fianco destro. Appena un metro di distanza tra i due, e lei ne sarà ben consapevole. Odori e rumori le vengono in supporto, considerando che questo colosso non sembra avere ben chiaro il concetto di discrezione. In ogni caso, a lei sarà dedicata proprio l'ascia appena ritrovata. La sentirà strisciare lungo il pavimento con la punta della lama. [GNEEEEEEEK!] Acciaio e roccia che stridono l'uno contro l'altra, producendo anche qualche scintilla minuscola che, involontariamente, permetterà a Keiga di intravedere la sagoma ed il movimento dell'arma bianca. Non le sarà difficile continuare a seguire quell'ombra anche dopo il distaccamento da terra, garantendole la consapevolezza che si tratti di un colpo montante, quindi portato dal basso verso l'alto e perfettamente verticale, dalle sue ore tre. Matono, in tutto questo, avrà ora il fianco sinistro del colosso scoperto e la possibilità di intervenire con iniziativa propria. Manca poco per liberare la ragazza, ma prima dovrà aiutare Keiga ad evitare di diventare lo spezzatino per questa sera.[Sangeki Difesa 1/4][Keiga Difesa 2/4][Matono Iniziativa]

22:01 Sangeki:
 Sentenzia l'omone grosso e grasso, con la forza pari a quella di un pirata dai capelli grigi che lancia palla di cannone verso il nostro kakuzu, che a sua volta, forte di quanto già successo in altre occasioni, sa che la sua velocità può permettergli di schivare agilmente quel colpo, o quantomeno di provarci ecco, siamo infine anche umili. <CAZZO> s'avvede solo infine di quel sacco di farina lanciatogli contro, non ha tutto il tempo possibile ed immaginabile per poter controbattere, e coerentemente con quanto farebbe una persona priva di margine di reazione, parrebbe adottare la più naturale ed istintiva delle difese: schivare. Ambo le leve inferiori vanno a flettersi rapide per mettere alla mercè del colpo una parte del corpo sicuramente meno grossa rispetto al petto, lasciando che la totalità del peso corporeo si abbatta sulle muscolose gambe e sui rocciosi polpacci, mentre le braccia vengono portate dinanzi al petto con i pugni ritti verso il soffitto, ed il busto già leggermente inclinato verso il mancino lato, al fine di poter avere un'agevolazione di velocità durante la suddetta difensiva; l'energia dovrebbe indi per cui essere accumulata correttamente, la genuflessione di quelle gambe vorrebbe essere liberata quasi d'istinto e di rimando come una saetta rapida in quella circostanza così fortemente pregna d'adrenalina, volenterosa di espandersi e di acquisire spazio durante la distensione tutta delle leve, improntando il moto in una curvatura inclinata verso sinistra, in modo tale da poter saltare letteralmente con esplosività verso il lato dritto, libero di potersi gettare con attenzione verso un punto non definito di quella cantina, causa tempo e causa rapidità in cui ha dovuto compiere quel balzo laterale, dove persino le braccia al petto urlavano istintiva difesa durante quella movenza semi aerea. Caduto al suolo non parrebbe perdersi in chiacchiere, e neppure "Giustizia" parrebbe farlo nel mentre della stessa schivata, in quanto, il demone attinge senziente alla riserva di chakra del kakuzu, libero di poter anche muoversi senza i suoi ordini, come in questo caso specifico. Durante il balzo infatti, parrebbe iniziare a caricare una massiccia quantità d'aria alla bocca, una nuova ma decisamente più compressa forma di Fuuton alla corvina spalla del nostro eroe, che rapida, farebbe esplodere in un unico getto lungo e sottile, un cono di vento stretto ma estremamente compresso, in direzione dei movimenti di quella sagoma, che in tutto intuito, sembrerebbero essere diretti verso la ragazzina, e dunque, quello parrebbe essere il target della tecnica. Mentre "Giustizi" sembra farsi forte delle sue abilità, lo stesso sangeki sembra iniziare a rimettersi in piedi, cercando con la mandritta la pillolina di recupero chakra che porta sempre con se, e che come tale, cerca d'ingerire repentino per refillare le sue riserve di chakra, tanto, da poter essere nuovamente utile al combattimento se tutto andasse come sperato. Il colpo di " giustizia" dovrebbe coincidere con l'assunzione della pillola, anche se un colpo alla cieca è istintivamente mirato verso quella presunta direzione, ma l'offensiva non è terminata qui: Due fasci lunghi di fibre andrebbero a separarsi sia dal polo del nostor kakuzu che dal demone corvino, lunghi e ritti, in direzione dei suoni e della presunta direzione di quella sagoma, volenterosi di farsi forte della loro mortifera presenza, cercando con furbizia in questo caso, di toccare e stringere il primo elemento caldo che riuscirebbero a tastare, stringendosi mortifere come un boa constrictor appena uscito da un lungo periodo di magra, che siano poi gambe, petto o braccia, non ha importanza, l'importante per il rosso è riuscire a toccare con quei fili suoi o del demone quello zoticone, per lederlo ovviamente. [Chakra On] [Innata On] [1/4 schivata + 1/4 tonico +2/4 uso innata nel buio in direzione descritta]// Giustizia [2/4 Atsuai + 2/4 uso innata al pari di sangeki] [Chakra +16 per tonico] [Chakra 28/40]

22:18 Keiga:
 I piedi pare essere riuscita a liberarli. La ragazza dovrebbe essere libera, almeno per quella parte del corpo. I rumori che sente, provocati dalla sega e dal panzone che si schianta contro lo scaffale, distruggendolo, li sente forti e chiari, pure troppo e non manca di voltare il capo più volte per cercare di capire che diavolo stia succedendo. L'odore di gas pare allarmarla più del resto al momento. Perfino Akuma, da sopra, ne sente chiaramente l'odore. E d'istinto, come sempre per proteggere la sua umana, infila il muso, iniziando ad abbaiare come un pazzo. Il vocione rauco pare avvertire del pericolo con la bava alla bocca che si fa più fluida tra le fauci. Un abbaio che, una volta che la vista riprende ad essere migliore anche per lui, è come se cambiasse tono. Vede quelle scintille a terra. Le stesse scintille che attirano anche l'attenzione dell'umana, oltre all'avvertimento del doggo. <Cazzo> Le esce spontaneo ora che vede perfettamente l'ombra dell'omone lì, fin troppo vicino. Akuma cambia registro, iniziando a ringhiare dall'alto della scala, alternando abbai feroci e non poco. <Sta li!> Intima al cane, che se scendesse giù pure lui non si muoverebbero più. Lascia le corde e semplicemente cerca di spostarsi. Flette le ginocchia, dalla muscolatura piu forte grazie all'innata attiva, e concentra una quantità di chakra sui piedi, il tanto che basta per avere maggior stabilità. La schiena si inclina di poco verso sinistra, per aiutare lo spostamento. Cerca di allontanarsi di 3 metri dalla lama, sfruttando tutta l'agilità di cui dispone, ruotando quel poco che basta prima di toccare terra, in modo da ritrovarsi frontale all'omone, china sulle ginocchia e coi palmi delle mani appoggiate a terra. Posa canina per eccellenza. Una chiara posizione di attacco. Akuma all'intimidazione guaisce appena, tirando indietro le orecchie nere e appuntite. E data la direzione in cui cerca di colpirla la ragazza dovrebbe essere per il momento fuori portata. <Grrr> Che ci sta sempre il ringhio di avvertimento.[Chakra 22/25][Keiga spostamento verso sinistra 2/4][Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.]

22:24 Matono:
 La lama arriva con una discreta forza addosso al muro nero eretto dall'uchiha , la forza cinetica residua viene assorbita bene dai polpacci e scaricata sul terreno umido mentre sente la lama volare velocemente verso il muro di fianco piantandovisi, deviata e non fermata. Rimuove il simulacro, disattivando la tecnica dunque i capelli tornano al loro normale stato di lunghezza, liberato da questo ingombro riporta lo sguardo sulla situazione, controllando la posizione di Keiga prima e quella di Sangeki poi, notando che esso ha evocato qualcosa alle proprie spalle, analizza il chakra del rosso cercando di memorizzarne la posizione per non finire in mezzo all'eventuale jutsu, ode l'aggressore che parlotta di qualcosa, non risponde ne bada particolarmente a ciò che dice ma piuttosto a ciò che fa l'espressione si tende, in quanto all'improvviso, nota che lo sta caricando come un bufalo, il corpo reagisce istintivamente portando la mano sinistra alla tasca sul fianco destro per correre al fuuda e prepararsi, ma, a quanto pare non serve, in quanto si manifesta subito la tecnica di Sangeki, e denota la sua efficacia nel veder sbalzato via l'aggressore. Sta quasi per prepararsi a comporre dei sigilli quando all'olfatto un tipico odore di gas, inconfondibile, ora di sicuro non è il caso di utilizzare certe tecniche. Intanto l'uomo sembra essersi già ripreso ed in procinto di muoversi verso un sacco di farina e scagliandolo, Matono tende i polpacci ed abbassa la figura, addominali tesi, nota subito che la mira non è per lui quindi non fà altro che correre in direzione di Keiga, ad ampie falcate per quello che le corte gambe gli concedono badando bene a non tendere mai verso destra nella sua corsa per non incappare accidentalmente nella traiettoria dei tiro di Sangeki, spalle basse e schiena leggermente inclinata in avanti, respira veloce e cadenzato. L'uomo intanto è già a ridosso della donna e vede la mannaia abbassarsi in direzione di essa, verificando nel mentre le possibilità che essa schivi, andando a posizionarsi a ridosso della bambina e preventivamente componendo i sigilli della "scimmia e del "Cinghiale" per andare a tentare nuovamente di irrorare di chakra la chioma corvina, tentativo portato con un espressione molto tesa, sguardo d'odio. In ogni caso ancora una volta concentra il chakra per tentare di ricoprirsi nuovamente di quella armatura, per prendere tempo e tenere il babbo lontano dalla figlia, spalle dritte e dà il fianco destro all'uomo cosi da avere la chioma ove più folta ed irta di spine verso lo stesso, il capo si scosta leggermente per avere la completa messa a fuoco .[Spostamento verso bambina da sinistra 1/4 - simulacro di spine 2/4 - Chackra 15/25 - Sharingan attivo]

Attimi concitati in quello che è uno spazio fin troppo limitato. Sangeki è il primo a doversi avvedere dell'attacco avverso. Un sacco di farina lanciato con la stessa violenza di una palla di cannone, che lui decide convenientemente di schivare con un balzo laterale. Il colpo non è complicato da evitare, vista la sua natura grezza, e infatti Sangeki riuscirà ad venirne fuori indenne. Tuttavia, lo stesso non si può dire per ciò che incontrerà quel sacco sul suo tragitto! [TRACK! SBUFFFF!] Il sacco, infatti, colpisce la base delle scale di legno che hanno permesso al trio di scendere nello scantinato, spezzando quel legno cigolante e rendendole difficilmente praticabili. Come se ciò non bastasse, la forza del lancio si scarica totalmente al momento dell'impatto, facendo letteralmente detonare il fagotto in una nube bianca di farina ammuffita. Sangeki sarà quello coinvolto nell'esplosione farinosa, per nulla in grado di arrecargli danno fisico, ma in grado di occultare la vista e di rendere difficoltosa la respirazione. Quella cantina va via via trasformandosi in una vera e propria camera a gas! Costretto a tossire per via del pulviscolo che ora cerca di invadere le sue vie respiratorie, avrà comunque modo di sferrare le sue successive offensive. Tuttavia, concentriamoci un attimo su Keiga e sul suo operato. Anche lei, minacciata dall'omone, opta per una schivata tanto semplice quanto efficace. Il rapido balzo laterale le permette di uscire abbastanza in fretta dalla portata dell'ascia: la sentirà sfiorarle il fianco destro con la punta, quasi in grado di reciderle i vestiti, ma senza mai arrivare a farlo. <Tsk.> L'omone biascica, riprendendo il controllo dell'ascia e riportandosi in posizione d'attacco. <Siete come dei maledettissimi insetti. Piccoli, veloci... peccato che gli insetti di solit-> Ma prima che possa finire il proprio dire, l'intervento di Sangeki e Matono si fa sentire. Il soffio d'aria compressa raggiunge il Babbo al fianco sinistro colpendolo in pieno e sbattendolo contro il muro [SBAM!]. Come se ciò non bastasse, Matono si frappone tra il vecchio e la figlia, sfruttando nuovamente il simulacro di spine per evitare che possa in qualche modo infierire su di lei. Mossa saggia, considerando che è proprio lì che lo sguardo del vecchio vola non appena riesce a riprendersi dalla botta. <Tsk.> Sbotta, meno ironico di qualche attimo prima. La presenza dell'Uchiha gli taglia nettamente le possibilità. Inoltre copre abbondantemente la visuale di Keiga, che in tutto questo potrà godere di un nuovo e croccante effetto sorpresa. Matono dista dall'uomo non più di un metro e mezzo. Dietro di se ha Keiga, che ha quasi raggiunto la parete sinistra della cantina. Sangeki, invece, resta in prossimità delle scale, ma accorcia virtualmente le distanze con i propri fili. Questi saettano come spire verso il nemico. Lo cercano. Lo bramano... e alla fine lo trovano. I fili di giustizia attanagliano la caviglia sinistra, mentre i suoi si serrano ad altezza del ginocchio destro. La presa si fa sempre più forte, ma non abbastanza da mettere KO l'obiettivo. <Ma cosa diavolo...> Borbotta, ora distratto e impossibilitato a concentrarsi su Matono e Keiga. <Grrrr!> Improvvisamente lascia andare l'accetta e [Grab!] entrambe le mani volano a quelle spire cablate. La violenta presa del vecchio si contrappone allo stritolamento attuato dal Kakuzu. Da un lato lui ha le gambe bloccate. Dall'altro ha il ninja letteralmente in pugno. Per questo motivo, proprio mentre Sangeki ultima la sua ripresa di equilibrio, un nuovo strattone minerà la sua stabilità. <Vieni qui! Hai finito di giocare al poligono di tiro!> Il vecchio tenta di trascinare Sangeki vicino a se con strattoni poderosi e rapidi. Di rimando, il Ninja dovrà ben avvedersi della cosa... in primis perchè rischierebbe di cadere al suolo per via del pavimento umidiccio, e successivamente perchè arrivare corpo a corpo con questo energumeno potrebbe essere problematico. Tutti e tre hanno ora la possibilità di scegliere come meglio organizzarsi per mettere fine a questa brutta faccenda. L'odore del gas si fa sempre più opprimente. L'aria inizia a venir meno e a breve tutti potrebbero iniziare a risentire dei primi effetti dell'anossia. Il tempo stringe![Iniziativa Libera][-2 Turni Anossia]

23:34 Matono:
 La puzza di gas si fa leggermente invadente, pressante sulle narici e piano piano anche sui sensi,mascella tesa mentre nel posizionarsi fa in tempo a vedere che il babbo guarderebbe proprio verso il moro. Non reagisce in alcun modo al suo parlato, fissandolo con sguardo torvo ora che ha la possibilità di farlo, analizza anche da vicino l'essere inveisce ancora e sembra sul punto di sferrare un attacco, Matono tende la figura preparandosi ad attutire un eventuale assalto, quando qualcosa di nero e filamentoso afferra il babbo, le segue velocemente con lo sguardo fino a Sangeki, certo non è il momento migliore per perdersi in analisi, quando la loro via di fuga è stata appena spezzata, impreca a denti stretti l'uchiha mantenendo il simulacro, non appena esso si ribella alla presa di Sangeki Matono agisce e rimuove il simulacro voltandosi verso la ragazza ancora svenuta, va dunque a tentare di terminare il lavoro iniziato precedentemente dalla compagna, si concentra nel farlo più velocemente possibile con le mani che furiosamente si tendono addosso ai legacci utilizzati per immobilizzarla, intanto cerca di ridurre al minimo i lrateo di respiro, assumendo l'ossigeno a piccole dosi, man mano che l'aria si satura di gas aumenta l'annebbiamento ad ora leggero che lo attanaglia. Lancia un occhiata a keiga, e nel caso fosse riuscito a disfare i nodi afferrerebbe la ragazza per portarla indietro verso Keiga.<Puoi farla montare sul tuo lupo e portala fuori?> Domanda mentre a fatica tiene in braccio la ragazza, spostandosi a ridosso di keiga, essendo le scale semicrollate potrebbero faticare ad uscire di li, complice anche la nube di farina che ora si trova in quell'area a rendere l'aria già irrespirabile un vero inferno. Attenderebbe poco la risposta della ragazza comunque passando poi a portare la bambina verso l'area delle scale tenendo la ragazza stretta al petto con entrambe le braccia tese, così come i bicipiti, fatica a raggiungere velocemente le scale e sperare che il canelupo di Keiga e la stessa accolgano la richiesta caricando la ragazza sulla schiena del lupo e andando a controllare la situazione di Sangeki, circa un metro alla sua destra, ed eventualmente affrettarsi per aiutarlo, alle loro spalle ormai meno di un metro la nuvoal si propaga, entrandovici in contatto tiene il viso a ridosso del fianco della ragazza che tiene tra le braccia, non vi è intento alcuno ma solo cercare di limitare la quantità di farina e gas assimilati.
[Tentativo slegare ragazza 2/4 -Trasporto in braccio verso le scale/1/4 5-6m - Carico ragazza sul lupo 1/4 Chackra 14/25 Sharingan attivo simulacro Disattivato]

23:42 Sangeki:
 Il rosso kakuzu sembra quasi stia avendo uno scontro uno vs uno con questo omone dalla forza e dalla resistenza abominevole, pochi riuscirebbero a resistere alle percosse ed ai colpi di chi, come il nostro konohano, possiedono naturalmente delle quantità impressionanti di Ninjutsu, tali da renderlo una macchina semovente di distruzione al cubo. Tossice <Coff Coff> la farina ovviamente<Se avevi un vantaggio> prende fiato <Lo hai appena sprecato> continua <Vediamo per quanto ancora riesci a resistere a questo> sbeffeggia il suo avversario, ormai quasi immobile se non del tutto fermo, in linea di tiro del nostro eroe dai rossi capelli, che a differenza di prima, sa per certo, sicuramente, dove si trova, lo sente sotto i suoi fili, ed a breve dovrebbe poter sentire solo un flebile battito cardiaco; Dal polso destro viene fatto fuoriuscire un più grosso e fitto ammasso di fili neri, stanno permeando di energia linfatica di colore azzurrino, sembrano diversi da quelli che legano il corpo del panzone, e sembrano star partendo per qualcosa di diverso questa volta. In combinazione con questo, lo spirito immondo del demone corvino chiamata "Giustizia" sembra caricare nuovamente alla bocca una sfera di aria condensata, lo sta ripetendo, il suo in quella stanza inizia a farsi chiaro proprio come quello di prima, un risucchio continui che richiama anche la farina sita nella zona del nostro kakuzu, in quella nuova offensiva d'aria che viene puntata proprio verso il babbo, ormai bersaglio di tutto questo. Il filamento spesso e duro viene lasciato viaggiare rapido verso la botola, esattamente, verso tergo, in alto, volenteroso di conficcarsi nella terra con e di aggrovigliarsi alla suddetta botola come meglio riuscirebbe, al pari dei rampini lanciati dagli alpinisti durante le loro escursioni, sia per fare resistenza al tiro dell'omone, sia per potersi tirare fuori da quella situazione, forte di come l'aria stia iniziando a divenire decisamente irrespirabile. Nel mentre che il filamento si aggroviglia per tirare verso l'esterno il kakuzu, "Giustizia" sembrerebbe lasciare libero un nuovo getto d'aria in direzione del babbo, precisamente alla sua gamba destra, volendolo ledere ai muscoli della coscia così da farlo stare finalmente a terra, privo di forza e di qualsivoglia modo per controbattere contro i nostri eroi, grazie a quel getto d'aria tanto pressurizzato quanto potente. Se ciò fosse avvenuto come dovrebbe, ancora con i filamenti legati al vecchio, farebbe in questo caso lui forza con i suoi di filamenti per trascinare se stesso ed il vecchio verso la botola, ovviamente facendo attenzione ad un particolare. Lui sta accorciando le distante con il fascio di filamenti aggrovigliato all'esterno ricongiungendosi ad esso, al fine di aggrapparsi a sua volta ed uscire, mentre i filamenti che tirano il babbo resterebbero sempre alla stessa distanza di ora, semplicemente, trascinandolo per tutta la lunghezza del tragitto, per evitare di fuoriuscire fuori dai metri standard della sua innata. Se ciò avvenisse con successo, sia "giustizia" che Sangeki farebbero solo per attorcigliare ancora di più i filamenti attorno a quel padre alcolista, cercando di legarsi inverosimilmente tra gambe e braccia, busto e corpo, quasi volesse a tutti gli effetti chiuderlo in una gabbia vera e proprio, grazie agli usi di quei fili della sua innata, volendolo si ledere ancora una volta, ma con una pressione nettamente inferiore, per evitare la morte sul colpo del suddetto. Devono arrestarlo, lasciarlo morire lì sotto sarebbe un problema per l'opinione pubblica probabilmente. [Chakra On] Innata Kakuzu On] [2/4 Kuroi verso la botola per trascinarsi + 2/4 aggroviglio fili con innata] // giustizia [2/4 Atsuai + 2/4 aggroviglio fili come sangeki] [Chakra 19/40]

23:46 Sangeki:
 [Edit] [Chakra 14/40]

00:07 Keiga:
 Riesce a schivare l'ascia e se ne resta in posizione d'attacco a guardare quello che succede. Si, perchè, a parte l'esplosione farinosa -sia lodato il giorno che ha deciso di mettere la mascherina- il tizio panzone sembra per lo più immobilizzato. Dalla sua posizione sembra parecchio nascosta agli occhi dell'uomo ed anche lei ha scarsa visuale. Guarda in alto, e poi in direzione di Matono. L'aria pesante la sta sentendo tutta. Ma deve fare la testona altrimenti non è contenta. E invece no. Perchè Matono interrompe tutto. Se lo vede avvicinare con la ragazza tra le braccia che alla fine passa in mano a lei <Ehi!> Esclama, finendo anche per tossire, per via del gas che si fa più intenso. Stringe i denti, reggendo la ragazza, guardando anche parecchio male il moro, che prima le stava simpatico, adesso di meno. E cerca di risalire la scala, gradino dopo gradino, con la ragazza addosso. La forza datale dall'innata ancora attiva dovrebbe permetterle di riuscire a raggiungere la cima e di uscire. Akuma è lì, scodinzolante <Perchè dobbiamo sempre fare i soccorritori> Brontola, piazzando la ragazza sopra Akuma, come un sacco di patate, con la sua solita grazia. Guarda dentro un attimo storcendo il naso per l'odore. Ok la mascherina ma per il gas non può fare niente. Di certo fuori riesce a riprendere un pò d'aria <Inizia ad andare. Piano. Non so dove, lontano da qua. Prova in ospedale> Il cane ancora più confuso, tira le orecchie indietro prima di muoversi. Non corre, non trotta. Il passo è normale, onde evitare che la ragazza gli caschi dalla groppa. Lei, non contenta, scende di nuovo due scalini, restando piegata sulle ginocchia, per vedere di che morte stanno morendo gli altri. E' menefreghista, si. E' Keiga. Ma sta lì, nel caso servisse a soccorrerli. Forse. [Chakra 21/25][Keiga porta la ragazza su per le scale 1/4 - Sistema la ragazza in groppa al cane 1/4][Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.]

L'azione si sposta quasi esclusivamente nella zona della scalinata semidistrutta. Matono decide di slegare definitivamente la figlia del burbero panzone e di accompagnarla verso la scala. In tutto questo, chiede aiuto a Keiga, così che possa effettivamente mettere la ragazza in groppa al canelupo e portarla al sicuro. Probabilmente si tratta di un eccesso di mani per questo specifico compito... magari una persona sarebbe bastata per portarla in salvo, ma a quanto pare melius est abundare quam deficere. Effettivamente riescono a portare il fagotto in salvo, vestendo Akuma con il mantellino virtuale dell'eroe. Sia Matono che Keiga decidono di non abbandonare Sangeki al suo destino. Infatti dopo aver mollato il pacchetto, entrambi cercano di capire cosa stia succedendo. Peccato che quel salire e scendere finisca per compromettere definitivamente la scalinata, che [TRA-TRACK!] cede una volta per tutte sotto il peso della Inuzuka. Nulla di preoccupante. La caduta non è rovinosa e non rischia di far del male a nessuno, ma l'uscita dalla botola ora sarà necessariamente subordinata al salto. Bisognerà colmare quei due metri abbondanti di profondità, in un modo o nell'altro. Nel mentre, Sangeki cerca di tenere a bada il vecchio con tutti i mezzi che ha a disposizione. Giustizia carica nuovamente un colpo d'aria, assimilando anche parte dell'atmosfera circostante, mentre il suo proprietario decide di espellere dal proprio corpo un nuovo quantitativo di fili, abbondante abbastanza da raggiungere la sommità della botola e ivi avvinghiandosi. Il vecchio burbero non sembra essere particolarmente contento del fatto che sua figlia sia stata portata via. Tira un secondo strattone assai prepotente, ma il fatto che Sangeki si sia ancorato nelle retrovie, gli impedisce di avvicinarlo ulteriormente verso di se. <AAAARGH!> Il vecchio urla, facendo forza con le braccia e decidendo di optare per l'opzione B: utilizzare gli stessi fili di Sangeki per sbatterlo contro il pavimento, se non fosse che Giustizia non sembra esser particolarmente d'accordo con la cosa e decide di far fuoco prima che questi possa effettivamente reagire. Il nuovo colpo d'aria saetta verso il proprio avversario, seppur impossibilitato ad essere così preciso come il suo padrone vorrebbe. Il buio, la farina e la mancanza di dettagli visibili fanno partire quel colpo un po' più a caso di quanto pronosticato, finendo per colpire il vecchio proprio alla bocca dello stomaco. Un colpo secco, che non può neanche sbalzare via l'avversario, considerando che è bloccato per le gambe, e che quindi sortisce effetti assai più drastici nel momento in cui viene incassato. Il burbero spalanca gli occhi per la botta, cadendo sulle ginocchia. L'aria è assai rarefatta ed un colpo del genere non fa altro che accorciare il respiro. <...> Non riesce a riprendere la parola e, mentre ancora è stordito, inizia a venir avvolto dai fili via via più invadenti di Sangeki e la sua marionetta. Il trio ha la possibilità di mettere fine a tutto questo. Il vecchio è ormai alla mercè dei salvatori e può essere mandato KO una volta per tutte. E sarà anche il caso di farlo in fretta, considerando che la vista di tutti e tre inizia ad annebbiarsi. Sangeki e Matono, nello specifico, saranno costretti a strabuzzare gli occhi e concentrarsi maggiormente per non subire delle prime perdite di equilibrio. Keiga, invece, è leggermente più avvantaggiata per via della boccata d'aria presa all'uscita della botola. Lei, più lucida, avrà manovra d'azione più ampia. Tic Toc, Tic Toc. A scandire il tempo è il rumore del gas che sfiata dalla tubatura.[Fsssssssss!] Tutti e tre distano su per giù cinque metri dal nemico e dovranno anche considerare che la botola non è abbastanza grande per permettere il passaggio di tutti contemporaneamente. Che sia il caso di preparare un altro bustone nero e allargare la buca in giardino?[Turnazione Libera][-1 Turno Anossia]

01:09 Matono:
 Non bada troppo a cosa sta facendo Sangeki ora, concentrato sul non perdere i sensi e non respirare abbastanza farina da formare del pane nel suo naso, tossisce e la testa comincia a dare piccoli segni di cedimento, sente leggere vertigini affliggere la testa, si scuote sbuffando ed osservando Keiga ma soprattutto il cane della medesima avvicinarsi al moro.<Non abbiamo molta scelta.> Certo se la vita del moro fosse gravemente in pericolo l'avrebbe anche lasciata indietro, però a questo punto tanto vale salvarla. Una volta ricevuto il benestare della coppia andrebbe a posizionare il corpo esanime ma ancora vivo della ragazza sulle braccia di Keiga e poi del canelupo, dunque con un cenno del capo verso la Kunoichi segnala che è ora di levare le tende e tramite l'ausilio del controllo del chakra basilare che possiede si concentra il chakra a livello plantare, così da tentare di creare una patina di puro chakra sotto i piedi per permettergli di incollarsi a qualunque superfice solida, non deve far altro che convogliare parte del proprio flusso di chakra laggiù, cercando la concentrazione nonostante tutto remi contro il cervello. Terminato il tentativo andrebbe ad osservare attraverso la nube farinacea i punti dove dovrebbe poter appendersi per salire, bocca e naso sotto la maglietta per cercare di dare un minimo di filtro alla respirazione prima di andare a programmare di saltar fino alla prima parte solida rimasta facendo ben attenzione a non rimanervi troppo a lungo puntando a raggiungere il piano esterno aiutandosi una volta su con le mani, attende giusto che il cane con la bambina lo precedano oltre che Keiga, quest'ultima pero causa un ulteriore cedimento strutturale della gia pericolante scala che collassa su se stessa, la compagna sembra stare bene. Estrae dunque il viso trattenendo il respiro e portandosi a ridosso verso gli scaffali passando poi oltre giungendo al muro il cui soffitto porta direttamente all'uscita. Piede destro che si poggia al muro , ora deve dar fondo a tutta la sua concentrazione e resistenza per tenere atttiva la tecnica mentre sforza ulteriormente il corpo, alzando anche il piede sinistro, trattenendo a mezz'aria la figura tramite schiena ed addominali e restando ora parallelo a quello che era poco fa il pavimento, dunque inizia a muoversi quanto veloce gli è concesso senza destabilizzarsi, tentando di giungere prima al soffitto e dunque alla botola di uscita, andandovi semplicemente cammiando lungo pareti e soffitti, durante tutta la camminata ha un unico pensiero fisso, alimentato dalla rabbia, lo tiene sveglio e parzialmente lucido, sebbene la vista, soprattutto nel passaggio a testa in giù sembra storcersi a tratti, opacizzando le immagini e sfocandole leggermente, la nausea non è più un piccolo sentore ma un fastidio reale, si aggiunge un mal di testa piuttosto intenso, ma a quelli c'è abituato più che a tutto il resto. La mascella e tesa, l'espressione rotta ed il corpo portato al limite, cerca di respirare il meno possibile durante questa traversata, cercando di non trattenersi oltre il necessario [Attivazione rilascio del chakra 2/4 - Tentativo uscita dalla cantina 2/4 camminata su muro fronte botola- soffitto - uscita circa 6m Charka 12/25 Sharingan attivo]

01:19 Sangeki:
 La situazione è relativamente critica questa volta, sta affrontando a viso aperto quella figura senza pensarci due volte, ma questa volta ad essere d'intralcio sono proprio i gas che pervadono quella stanza, o meglio, la fuoriuscita che ha reso quella zona un condensato di morte dalla breve distanza. Sangeki resta silente <...> mentre in un singolo respiro cerca di prendere l'ultima boccata di aria fattibile, per trattenere il respiro sino al suo massimo, sperando che questo possa nel caso ritardare di qualche istante la dipartita dei suoi polmoni. Kuroi viene nuovamente lanciato, stessa meccanica di prima, identica, fascio di chakra rapido che si palesa duro per aggrovigliarsi al terriccio ed alla botola a mo di rampino, nuovamente, come se fosse il grappolo magico della sua salvezza, cosa che effettivamente è a tutti gli effetti. Se kuroi parte verso l'alto, il filamento di "Giustizia" invece nuovamente si rilascia per qualche istante, per contrarsi ancora una volta sulle carni di quella nemesi, uno spazio di qualche millimetro prima di serrarsi a tenaglia come una frusta, per arrecargli nuovamente, ancora una volta, del danno, mentre il filamento del kakuzu, come da manuale, ritorna istantaneamente all'interno del suo polso, mollando effettivamente il babbo. Kuroi dovrebbe tirare il nostro eroe verso la botola, mentre il filamento prima fatto rientrare partirebbe ora per dare man forte all'uscita del nostro eroe, ora tirato su non da uno, ma da ben due filamenti, mentre il terzo, quello di "giustizia" andrebbe a stringersi nuovamente, non per arrecare danno, alla mercè di quello zoticone, per stringerlo e bloccargli qualsivoglia movimento, ed anche per tirarlo da lì sotto vivo. Se tutto questo fosse realtà, dovrebbe trovarsi alla fine, per ultimo, in grado di uscire da quella botola, con il corpo del suddetto uomo come zavorra, ma spinto in forza sia da kuroi che da un fascio spesso di fili, entrambi massicci a dargli manforte come funi automatiche in quella fuga. Qual ora i suoi colleghi volessero dargli una mano poi, sarebbe tutto guadagnato, potrebbero tirare i fili assieme all'innata abilità dei kakuzu stessi, sarebbe altra forza ed altra spinta, e quindi più velocità e sicurezza, per trarlo fuori da lì. Per quanto possibile cercherebbe di non rompere le palle agli altri, con gli occhi socchiusi per cercare di dare precisione sia al lancio di Kuroi che a quello delle fibre, per quanto possibile, lasciando che i fili passino per il perimetro esterno di quella buca, così da non bloccare gli altri dall'uscita. [Innata On] [Chakra On] [2/4 Kuroi per tirarsi fuori + 2/4 fascio innata per ulteriore forza a kuroi e velocità] // Giustizia [2/4 danno pieno con stretta innata + 2/4 trascino del vecchio] [chakra 6/40]

01:32 Keiga:
 Li guarda dalla cima della scala, piegata sulle ginocchia. <...> In silenzio, cerca di seguire quello che avviene. Il gas continua ad uscire dalle tubature rendendo l'aria irrespirabile. Ed è in un attimo inaspettato che la terra sotto i piedi, dopo un cigolare poco simpatico, manca. <Ngh..!> Le esce un verso, per l'inaspettata caduta verso terra, nuovamente dentro quella dannata cantina. Non si fa nulla nella caduta, per fortuna, ci mancava solo quello, ma ora sono bloccati li sotto. Almeno, gli altri due, forse, perchè lei saltando dovrebbe riuscire ad arrivarci all'uscita. Uno sguardo verso quel macello che in poche ore sono riusciti a fare, per quel poco che riesce a vedere. Gli occhi sono chiusi in fessure. Guarda in alto, poi verso le tubature. E caccia un colpo, due di tosse. Da sopra si sente abbaiare. E' tornato Akuma, di corsa, dopo aver portato, si spera all'ospedale, la ragazza. <Akuma, abbiamo un problema> Il cane guarda giù ed inclina il muso di lato, guaendo appena. Lei, ruota il capo verso Matono che non sembra stare troppo bene. Alza gli occhi al cielo, e poi porta lo sguardo in alto, verso quello spiraglio che pare la salvezza del secolo. Flette le ginocchia e si da lo slancio verso l'alto con le braccia.. salta, semplicemente, facendo non poca attenzione ai fili di Sangeki che sono un pò dappertutto. Dovrebbe riuscire in maniera semplice a raggiungere la cima ancora prima dell'uchiha. <Mhf..> atterra, sulle ginocchia piegate ed i palmi delle mani che toccano terra. Non le interessa più di niente. Al diavolo, ogni volta si deve incazzare. <Basta, Akuma questa è l'ultima> Il cane brontola, forse ricordandole che lo dice dopo ogni missione. Si gira, buttando di nuovo lo sguardo in basso. L'uchiha riesce ad uscire da solo ma l'altro è rimasto sotto. Vede che ha il panzone legato ai fili mentre altri sono lì, che se vuole li può afferrare per aiutarlo a tirarsi su. E' molto indecisa ma alla fine, pur di tirare un cazzotto a quello stronzo, questo ed altro. E quindi aggancia le mani ai fili, tirando, inclinandosi indietro per aiutarlo ad uscire. Sospira. Akuma scodinzola. Lei, ancora con l'innata attiva, si rimette in posa canina. <Dove l'hai portata?> *Woff* <Ok> Tutto chiaro. Lo sguardo poi viene portato su Sangeki, e subito dopo sul panzone che dovrebbe essere tirato su a sua volta. <Bastardo!> Scatta, come una molla, verso quel ciccione con tutto l'intento di riempirlo di mazzate ora che nessuno le rompe le palle mettendosi in mezzo. E.. no. Perchè quell'angelo di un cane la prende, letterlamente, dalla collottola della felpa. <Grrr> Sbraita, facendo volare pugni all'aria per cinque secondi buoni. Chakra 20/25][Salto in superficie 2/4 - Aiuto Sangeki 1/4][Equip: Guanti ninja, Vambracci , Schinieri. Porta armi: 2 Kunai, 2 Shuriken. Portaoggetti: 1 Tonico Curativo, 1 Tonico recupero chakra.]

Uscire dalla cantina è diventata una necessità impellente. Non solo perchè fetore e lerciume lo impongono, ma anche perchè altrimenti ci resterebbero a riposare per l'eternità. Keiga è colei che riesce ad abbandonare la zona prima di tutti. Un salto rapido e ben calibrato la proietta verso la bocca della botola, da cui fuoriesce con una leggiadria invidiabile. Scambia qualche parola con il cane, prima di decidere di dare una mano al membro del clan Kakuzu. Mentre afferra quei fili e strattona il compagno di missione verso l'alto, Matono decide di concentrare il chakra sui piedi e di sfruttare la parete come punto di appoggio per proiettarsi verso l'alto. Anche lui, con semplicità, riuscirà ad abbandonare la cantina tramite qualche evoluzione acrobatica in più. Leggermente più complicata è la situazione per Sangeki, che il proprio fagotto non sembra volerlo proprio lasciare! Continua a serrare la presa sul burbero padre tramite Giustizia, mentre parte dei sui fili vengono meno all'assalto, così da poter esser convogliati verso la bocca della botola. L'obiettivo è ottenere una forza trainante sufficiente, che possa portare entrambi all'esterno. Se a questo aggiungiamo la rabbia di una Inuzuka desiderosa di assestare un bel pugno spaccadenti all'ubriacone, è facile immaginare quale sarà l'epilogo del tentativo. In breve tempo, tutti e quattro saranno sani e salvi tra l'erba troppo cresciuta del giardino. I loro polmoni possono finalmente riempirsi di aria che possa definirsi tale, e di conseguenza ripristinare lentamente anche i loro sensi e le loro funzioni biologiche. All'uscita dalla botola, scopriranno che l'omone ha probabilmente perso i sensi per asfissia e ora giace inerme al suolo. Potranno consegnarlo agli organi di polizia, e finalmente dichiarare la riuscita della missione. La ragazza, invece, verrà ricoverata e riabilitata, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente. Gli abusi fisici subiti l'avranno turbata molto... senza contare che, in quel sacco nero ormai abbandonato nello scantinato, v'è la salma della madre assassinata dal padre diversi mesi prima. Colei a cui, molto probabilmente, era dedicata quella buca non troppo distante da loro. Una tragedia familiare, insomma, che per lo meno si è risolta prima che il sipario calasse anche per la figlia, permettendo ai nostri eroi di portare a casa un nuovo successo e la gratitudine che solo quando si salva una vita, si può ottenere. E' sul nostro palcoscenico che cala il sipario, invece... lasciando che la notte e il tempo possano suturare queste cicatrici, in un tessuto sociale che giorno dopo giorno si lacera sempre di più.[The End][Missione C Completata]

Dopo aver riassunto le informazioni raccolte nell'ultima esplorazione, il trio di Ninja si appresta a capire cosa effettivamente stia succedendo nella casa incriminata. Il piano terra sembra essere completamente disabitato, ma grazie all'utilizzo dello Sharingan e delle tracce olfattive inconfondibili, il trio riesce a scoprire che il padre violento si nascondeva ormai da tempo nello scantinato. Qui viene trovato con un cadavere imbustato e con una figlia svenuta e legata, probabilmente protagonista a più riprese di violenze di svariata natura. Il burbero padre ingaggia immediatamente battaglia, sfruttando l'ambiente buio e angusto per mettere in difficoltà i Ninja. La colluttazione prosegue a più riprese, finendo addirittura per peggiorare le condizioni ambientali con fughe di gas e pulviscolo sottile in sospensione... a tal punto da rendere la zona invivibile e costringerli alla ritirata. Per fortuna riescono a portare con loro la ragazza svenuta, assieme al padre convenientemente neutralizzato ed immobilizzato. La missione C può dirsi completata con successo e senza ulteriore spreco di vite umane.

Commento OFF:
Come al solito, non ho un gran che da aggiungere... Buona parte dei consigli che avevo da darvi, li abbiamo già snocciolati per via privata. L'unica cosa che sento di raccomandare è di evitare di riprendere in maniera eccessiva ciò che è già stato descritto nell'esito. La vostra azione inizia già al termine di quello che vi ho descritto, quindi non serve dedicare metà del vostro elaborato narrativo a fatti che il master ha già abbondantemente trattato. Concentratevi sul futuro u_u
Vi ho già parlato del lavoro di squadra, dell'equilibrio nei ruoli del team, della comunicazione e della coerenza del personaggio... quindi mi fermo qui xD

Come master posso dirmi molto soddisfatto. Avete dato un buon ritmo agli eventi e avete affrontato saggiamente ogni singola difficoltà che ho aggiunto al combattimento.
Un sentito ringraziamento per aver partecipato alla quest, nella speranza che gli esiti siano stati sufficientemente chiari e divertenti.