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Devo 50 ryo a Rasetsu

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con Rasetsu, Saigo

22:27 Saigo:
 Giornata intensa quella di oggi, non che di solito siano leggere ma pensare che ora si sta dirigendo di tutta fretta attraverso il quartiere notturno di Kusa per raggiungere Rasetsu senza nemmeno aver assunto un singolo mochi in tutto il pomeriggio è da pazzi. Di solito regge queste ritmi, anche ben peggiori, ma normalmente è anche ripiena di zuccheri, come una trottola impazzita forse è una specie di crisi d’astinenza il motivo per cui la vista le si è offuscata un pochettino, le palpebre vorrebbero chiudersi e ente la testa dannatamente leggera. O forse si è solo sforzata troppo. Dopo aver chiuso l’accordo con Taki è piombata velocemente, con il treno, a Suna, per correre a casa sua così da recuperare il frontalino trovato da Shizuka, senza nemmeno cambiarsi è poi ripiombata in stazione per prendere il treno fino a Kusa ed ora eccola qui, camminare il più velocemente possibile, stretta in quel paio di pantaloni gessati, un piccolo risvoltino sulla caviglia fasciata invece dagli stivaletti con il tacco e la suola a carrarmato, la camicia con il nodo miracolosamente ancora intatto, così da poterle coprire quel seno convenientemente piccolo, resta scoperta solo parte della pelle in vita, lì dove i pantaloni si allacciano, poco sopra l’ombelico, al tenerla al caldo solo una giacca in pelle, un chioso aperto ed una sciarpona in lana pesante nera che ha raccattato velocemente nel suo appartamento. I capelli sono lasciati sciolti, l’abbracciano incastrati nella lana, appaiono lievemente scompigliati, non sta benissimo ma lungi da lei rendersene conto. I bar sono estremamente luminosi, le infastidiscono la vita e l’idea di fermarsi per bere qualcosa di zuccherato la sfiora per un solo istante prima di proseguire in quel cammino. In tasca ha ancora i documenti, il cellulare ed in aggiunta adesso quel semplice simbolo, un rettangolo metallico simile ai normali coprifronte di Kiri, persino il simbolo lo ricorda eppure è distorto, come se qualcosa in fase di stampa non fosse andato a buon fine. Qualcosa che spera Rasetsu l’aiuterà a capire. Estrae il cellulare e fa la foto di un’insegna, la invia poi su ninjagram proprio al rosso, il commento è facile “sono qui” attende sotto a quel neon di cui non riesce bene a distinguere le forme, potrebbe esserci scritto di tutto, forse doveva mangiarsi almeno un mochi gelato quando è rientrata, oppure una fetta di quella pizza fredda

22:44 Rasetsu:
 Ha da poco staccato dal suo lavoro in ospedale e vorrebbe esclusivamente dirigersi verso casa dove l'attende una Dokuhiro leggermente arrabbiata (dove leggermente è un eufemismo). Sbloccando il telefono, ha trovato il messaggio della Manami che gli chiedeva di vedersi aggiungendo, dopo la sua risposta, la foto d'una insegna dove doverla raggiungere. Digita una semplice parola: "Arrivo". Dopodiché apre una chat sulla famosa applicazione di messaggistica che ormai tutti usano, cercando quella di Dokuhiro per mandarle un messaggio rapido e veloce. "Torno tardi" - tutto sommato, si premura persino d'avvisarla nonostante abbia ribadito che non siano niente e che non abbia motivo di restarle fedele. Lo sentite questo suono? Popi popi? Arriva il clown. Indossa una camicia bianca le cui maniche son arrotolate poco sopra i gomiti, così da lasciare gli avambracci completamente scoperti così come le cicatrici che si porta dietro lungo le vene principali. Al di sotto, prendono posto un paio di pantaloni neri aderenti alle magre gambe, sorretti da una cintura d'egual cromia. Ai piedi, infine, le scarpe laccate scure rintoccano leggermente sulla strada che lo sta portando neanche troppo velocemente verso l'insegna che Saigo gli ha mandato nei direct su Ninjagram. Poggiata esclusivamente sulle spalle v'è la giacca bordeaux di tessuto pesante in vista delle temperature in rapida discesa per via dell'inverno imminente. Sventola dietro la sua schiena, tenendo le mani nelle rispettive tasche dei pantaloni sol dopo aver sistemato il cellulare in quella posteriore. Guarda davanti a sé storcendo il naso. Va alla ricerca di quel volto conosciuto, che ha visto persino spaventato e perso una volta. <Saigo?> Tenta d'attirarne l'attenzione qualora sia realmente lei, ma a giudicare dall'insegna il posto dovrebbe essere quello corretto e sbagliarsi è difficile da sobri. La sbronza della sera prima è stata piuttosto leggera, nonostante si sia sbilanciata poiché il conto lo pagava Nobu. Niente d'eccezionale, ma neanche qualcosa da prendere alla leggera quando decidi di disintossicarti e torni a bere nel giro di due mesi appena. <Bando alle ciance, eh. Voi della Shinsengumi mi state attaccati al culo ultimamente.> E storce le labbra, lasciando presagire come questa presa di posizione da parte loro non gli piaccia granché, nonostante possa far ben poco al momento per mutare questa condizione; senza considerare che potrebbe fargli pure comodo. [ Chk On ]

22:54 Saigo:
 Uuuuuh che belle le luuuuuci. No ok forse non sta bene e inizia a rendersene conto. Ondeggia un pochino pur stando ferma sul posto e la mano destra va a tenersi la fronte. Non perde l’equilibrio ma le ci è voluto qualche passo per evitare di cadere. Una voce poi arriva alle sue orecchie. Sbatte le palpebre per mettere a fuoco, ha i capelli rossi e una camicia bianca a posto, anche se non distingue bene il volto la voce appena udita è il tassello mancante per avere la sicurezza che si tratti di Rasetsu, oppure di un’ottima trasformazione <entriamo che devo sedermi> finalmente lo riconosce anche lei. Non ha idea di che locale abbia scelto motivo per cui apre la porta e sbatte ancora gli occhi parecchie volte prima di comprendere d’essere finita in uno di quei pub mezzi deserti, forse il peggior bar di quel posto. Ottimo. <ti sembro in divisa?> replica abbastanza scazzata a quell’ultima affermazione. Si volta per fissarlo e se ne pente subito. Ok deve introdurre nel suo corpo degli zuccheri <patatine e una bevanda energetica> replica verso il barista <e mettici pure della vodka> ordina così un po’ a caso verso il bancone perché la sua pressione è decisamente sotto i piedi e non le è facile capire molto. Arrancherebbe verso il bancone alla ricerca di una di quelle ciotole con le bustine di zucchero, l’avranno no? Nel dubbio comunque prende uno sgabello e si siede. Le mani vagano davanti a lei, il busto piegato in avanti come per farsi sostenere dall’arredamento stesso <senti tu sapresti rilevare delle impronte? Scoprire tracce di sangue sugli oggetti e cose così?> domanda verso Rasetsu. Ancora alla ricerca di una bustina di zucchero. Non che ordinare dell’alcool nelle sue condizioni sia stato geniale, già regge poco e una pippa figurarsi a stomaco vuoto, ma hey lei cerca solo cose dolci e la vodka con le bevande energetiche lo è. Tasta tasta comunque dovrebbe riuscire a trovare le bustine, non sa se perché qualcuno mosso a pietà le ha infilate sotto alle sue dita o perché è stata molto fortunata ma ne agguanta una, alla bell’ e meglio la apre e poi se la versa direttamente sotto alla lingua. Un po’ come un drogato che appena trovata la dose se la spara subito tutta. Tutto questo perché ha finito i Mochi e non ne ha mangiato nemmeno uno oggi pomeriggio

13:38 Rasetsu:
 In prossimità dell'ingresso, si sofferma sui tratti visivi maggiormente espressi dalla Manami. <Ciao anche a te. Sei poco avvezza ai saluti, hm?> Si riferisce allo scambio di messaggini precedente al loro incontro, laddove non ha usato minimamente una forma di saluto sancendo esclusivamente che dovevano vedersi. E tanto doveva bastare. Fa roteare gli occhi verso l'alto, non comprendendo in effetti come funzionino queste cose. <Resto un genetista anche se mi tolgo il camice, non funziona la stessa cosa per voi agenti?> Chiede, in attesa di trovare un posto a sedere adatto ed idoneo, seguendola passo passo e lasciando che faccia lei strada per prima. Sia mai contraddirla. <Bevanda energetica e vodka? Cazzo, se vuoi bere ti preparo io qualcosa con degli ingredienti NORMALI.> La bevanda energetica all'interno dell'alcol gli sta facendo venire il voltastomaco e non è molto concorde su quel che vuol prendere. <Le patatine assorbono - come il pane. Quindi, evita di mangiare roba simile se vuoi ubriacarti.> Non ha chiaramente compreso la motivazione che spinge la Manami a far un'ordinazione simile, dandole però dei consigli spassionati da bravo ubriacone qual è - o qual è stato. La fissa salire a fatica per sedersi nei pressi del bancone, prendendo posto a sua volta di fianco alla ragazza, precisamente sulla sua destra. <Senti, se sei venuta qui già ubriaca> La possibilità d'essere ubriaca nasconde l'ipotesi d'un calo di pressione e, non capendo cosa stia cercando, risulta essere complicato per lui comprendere cosa stia subendo. <vuol dire che stai prendendo la giusta via per il divertimento!> Si congratula, in un certo senso. Davanti ai suoi occhi, si stagliano le decine e decine di bottiglie che NON dovrebbe neanche guardare, ma che desidera TANTO bere. <Due Whisky Sour.> Ordina, indicando anche la ragazzina con un cenno del capo, sperando di far cosa gradita o comunque levandole di mezzo l'ordinazione precedente. <No, annulla la bevanda energetica, ma porta la vodka. Quella è ben accetta.> Ridacchiando nei confronti del barista, tenta di cambiare la portata della serata in qualcosa di ben migliore. L'ultimo quesito di Saigo gli fa piegar le sopracciglia, sorpreso e confuso allo stesso tempo. <Sì, non che ci voglia un genio per farlo> Se non si ha l'attrezzatura adatta, però, risulta complicato eccome. <ma una volta rilevate cosa vuoi che ci faccia? Per il sangue, nessun problema. Per le impronte, non ho un database fornito dal quale trarre le informazioni necessarie. Pur trovando un riscontro con un'altra impronta, non potrei capire a chi appartiene. Col sangue è diverso se mi procuro dei campioni. Inoltre, il plasma dice molte cose sull'individuo.> In parole povere, s'è perso in chiacchiere come al solito, ma le ha fornito comunque un'adeguata spiegazione - si spera. [ Chk On ]

17:02 Saigo:
 Lei non è già sbronza solo insolitamente stanca, in carenza di zuccheri o di qualsiasi cosa la sostenga normalmente, leggasi anche come cibo spazzatura, gelato e alcool che è la componente su cui sembra aver deciso di recuperare ora <decisamente no> replica ora che lo zucchero appena ingerito inizia a fare effetto. Sbatte le palpebre, oh va decisamente meglio <senza divisa non ho ne i privilegi ne i doveri che indossarla comporta> esatto, non c’è insulto a pubblico ufficiale che regga se non indossa gli abiti della shinsengumi e non è in turno. Non c’è attacco o ferita che possano essere importanti. Fintanto che si muove come privato cittadino è solo questo, i suoi errori non ricadranno sulla corporazione e da esse non avrà difesa. Lo guarda poco convinto poi sul suggerimento di quelle bibite, anzi sull’ordine <ok ma anche un pezzo di pizza e delle patatine, ho fame> puntualizza. Si guarda intorno mentre il povero barista probabilmente ha intenzione di farsi gli affari suoi <e del gelato al mango> aggiunge dubbiosa. Difficilmente lì avranno del gelato figurarsi a questo gusto ma tentar non nuoce, ha bisogno di zuccheri. Allunga, lucidamente ora, la mano verso le bustine e ne prende una seconda. Buona sta droga. La conversazione prosegue e lo ascolta Allora è davvero un genetista, sì è più lenta del solito quindi le informazioni giungo con molta calma al suo cervellino <potresti entrare nei laboratori ad Oto per avere un database più ampio no?> la butta lì. Metti che si scopre che può esserle utile anche in altri modi <comunque ho sentito di un crimine nella zona di Kiri, penso ci stiano indagando quei dannati anbu ma cosa vuoi che capiscano> resta vaga. Non parlerà di quella bestia <ho trovato una strana targhetta di metallo, simile ai coprifronte di Kiri, vorrei che tu lo analizzassi> ammette senza troppi giri di parole. Deve capirci qualcosa <essendo tu uno degli sfigati non morti mi chiedevo poi se il simbolo inciso ti dicesse qualcosa, magari lo hai già visto> continua semplicemente aprendo la bustina di zucchero e buttandosela sotto alla lingua, per la seconda volta

17:28 Rasetsu:
 La scruta di sottecchi mentre il barman dovrebbe iniziare a preparare l'alcolico richiesto in precedenza, aspettando che la ragazza decida finalmente cosa vuole per prima cosa in assoluto. <Okay, questa cosa mi è nuova.> Ammette, annuendo un paio di volte col capo, lanciando delle rapide occhiate nei dintorni. Deve accertarsi che Dokuhiro non lo stia seguendo, in primis, né che si presenti a sbafo per controllare che non beva. Quindi, assicuratosi che sia ancora possibile per lui far un po' quel che vuole, tamburella con le dita sul bancone per via dell'attesa. L'alcol è il suo peggior nemico, ma al tempo stesso anche il suo miglior alleato. O migliore amico? Sì, forse rende meglio. <Cazzo, ma ti danno da mangiare a casa?> Chiede in sua direzione strabuzzando appena gli occhi, dato che sta ordinando tutto quel che le capita a tira da un momento all'altro. <E poi le patatine le avevi già ordinate.> Glielo ricorda, seppur non siano affari suoi. Male che va, andrà a scrocco come succede la stragrande maggioranza delle volte. Anche la serata passata con Nobu, dopotutto, è stata pagata direttamente dalle tasche dello Hyuuga e sicuramente non dalle proprie. I ricordi reputa che siano abbastanza nitidi, quindi non ha esagerato veramente, il che è comunque un passo avanti rispetto all'alcolismo del quale era vittima qualche mese fa. <Ma ti pare un locale che prepara gelato al mango? E poi che cazzo di gelato sarebbe?> Arriccia la punta del naso, ma il suo - almeno nel caso del gelato - è velato interesse, sicché s'è avvicinato ultimamente alla passione per la cucina, nonostante non intenda diventare uno chef stellato ma resti espressamente un hobby per non pensare costantemente a farsi o a bere. <Sono un genetista, dovrei poter aver accesso senza problemi. Finora sono rimasto piantato all'ospedale di Kusa.> Ma reputa, appunto, che non dovrebbero esserci grossi problemi, tenendo appunto conto del suo ruolo all'interno dell'organizzazione mondiale dei Medici. L'argomento successivo riguarda qualcosa accaduto nel settore di Kiri, la qual cosa gli fa aggrottare di rimando le sopracciglia perché si dà il caso che lui ci abiti in quel dannato scomparto kiriano. <Dimmi che è successo il più lontano possibile dalla zona industriale perché potrei incazzarmi.> Vive praticamente alla periferia di quella zona, quindi neanche tanto distante dal quartiere povero. Per fortuna, può ancora sfruttare la dimora di Touma... scomparso chissà dove, magari mangiato dalle chimere. Sarà casa sua per SEMPRE. <Che crimine comunque? Non sarà mai tanto becero come quelli del Serial Killer. Piuttosto> Giusto per tornare sull'argomento. <ho parlato con il tuo collega e m'ha detto cosa vuole in cambio per il corpo di Kamichi.> Anch'egli lancia esclusivamente l'esca affinché possa abboccare, ma senz'aggiungere di fatto nient'altro di sostanziale. <Piano con le parole, ragazzina. Qui l'unica sfigata che vedo sei tu che ti butti in gola delle bustine di zucchero quando dovresti avere tra le mani uno shot.> Sospira pesantemente, mostrando un'espressione corrucciata e infastidita per via di quanto proferito nei suoi riguardi. Meno confidenza! <Fammi vedere.> Non può certo leggerle nella mente... oh, beh, potrebbe ma reputa che non sia indicato. [ Chk On ]

17:58 Saigo:
 No. Cioè sì. Insomma. Scuote appena le spalle a quell’affermazione. Nobu cucina per lei molto spesso, di certo il cibo non manca in casa il punto è che non ne ha avuto il tempo oggi, non ci ha nemmeno pensato e poi c’è quel maledetto bellissimo gatto ciccione che le ruba da mangiare ogni volta che si distrae un pochino. Va a lavarsi le mani e al suo ritorno la pizza è sparita, cose così. Quindi il riassunto e la risposta migliore all’affermazione di Rasetsu è giusto scuotere le spalle mentre per il resto <quindi niente distintivo niente diritti. Ma sconsiglio a chiunque di infastidirmi, ho altri metodi> non è una minaccia verso Rasetsu, il tono è neutro mentre lo dice, lascia solo che sia chiaro il concetto, come un avviso. Quasi tutti coloro che sono ancora in quella corporazione hanno un pessimo carattere, forse sono ancora più brutali senza divisa, potrebbe non essere saggio provocare i cani del governo <le avevo già prese. Ok doppia porzione > MAI SOTTOVALUTARLA. Ora la vede lì, ben vestita, magrolina, minuta e con il fatto che è un’attrice si può anche essere portati a pensare erroneamente che mangi poco, che segua una dieta e si nutra quasi esclusivamente di cibi salutari e leggeri, invece lei punta solo a carboidrati e zuccheri, la sua magrezza è dovuta solo ad un ottimo metabolismo e alla questione dell’iperattività dovuta all’ingerimento di troppi cibi pieni di zucchero, nulla di più semplice. Appena invecchierà diventerà di sicuro una botte se non la pianta <la prossima volta ci vediamo in gelateria così capirai perché voglio un gelato al mango> la fa veloce lei, insomma chi non si innamorerebbe di un simile gusto? Se poi consideriamo che l’ultima volta sua scelta è ricaduta su un cono cioccolato e limone beh, potremmo iniziare a dubitare anche della bontà del mango. Ingenuamente il ninja le rivela dove abita e con le parole successiva lei fiuta un interesse personale da poter sfruttare <anche peggio forse, un brutale omicidio> sospira appena. Non sta mentendo sta solo mascherando parte della sua paura e nascondendo il suo più grosso timore: che a compierlo siano state davvero le bestie divine <quindi che ne dici ti aiuto a stare al sicuro? Tu dovrai solo scoprire più cose su questo frontalino> ed è solo ora che dalla tasca andrebbe a tirare fuori l’oggetto che le ha dato Shizuka per poi tenderlo semplicemente verso di lui. Le parole successive non sembrano interessarle più di tanto, non farà l’errore di cadere in quella trappola, alla fine le basterà chiedere a Nobu no? Perché dovrebbe cercare delle informazioni sul suo conto? Lui le cucina la cena quasi ogni sera, la sfama e sta occupando quel vuoto lasciato dalla sparizione di Fuji e Nene, si fida.

19:08 Rasetsu:
 Non ce la può fare, di questo passo avrà davvero necessità di bere a tutti i costi. Ehi, ma cosa fai? Abbassa quella mano. Non ti serve attirare l'attenzione del barman mentre sta ancora cercando di capire quanta roba la signorina di fianco stia ordinando. <Ehi> Alza la voce volutamente per farsi sentire, assieme alla mano che ondeggia da un lato all'altro. <uno shot di tequila per favore, altrimenti non reggerò la serata con questa qua.> Si prende chiaramente un filo di confidenza in più con la ragazzina, specialmente ora che gli ha riferito quella piccola quanto importante postilla nel regolamento della Shinsengumi. Non che ci fosse qualche problema nel caso in cui fosse in giro in divisa, tuttavia così ha meno chance di venir sbattuto in cella per qualche crimine che non ha commesso. L'uomo si limita a versargli il tanto desiderato alcolico ben prima del whisky sour richiesto, così da aver il tempo necessario a prepararlo. Sospira pesantemente, sistemandosi come meglio può al di sopra dello sgabello. Gli occhi fissano insistentemente quel pallido liquido che cade nel vetro, suo contenitore. Non vede l'ora di gustarlo, ne avverte già il sapore sulla lingua. Ma deve tornare ad ascoltare Saigo, prendendo il bicchierino nella mancina. <Mica male, una ragazza deve sapersi difendere di questi tempi.> Ammette con fare scherzoso, rispondendo direttamente all'altrui dire per il quale saprebbe come difendersi nel caso in cui servisse. Ordina un'ulteriore porzione. È sorpreso, glielo si legge in faccia. <Scommetto cinquanta Ryo che non riuscirai a finire tutto quello che hai ordinato.> Sta passando dalla dipendenza di alcolici e droghe a quella d'azzardo senza fermarsi neanche un istante a riflettere su quel che compie. Ridacchia, praticamente convinto di quel che sta facendo. <Se paghi tu, vengo ovunque tu voglia.> Replica, tirchio fin nel midollo e pronto a scroccare qualunque cosa gli possa capitare a tiro e da chiunque, specialmente. <Il serial killer non si occupava a sua volta di brutali omicidi?> Gesticola con la dritta. <Ovviamente, dipende cosa quantifichi come brutale.> Per uno come il rosso, ad esempio, la visione che ha della cosa potrebbe essere un po' tragica rispetto a quella più basilare che gira attorno al termine e che potrebbe intendere Saigo. <Facciamo che mi devi un favore, hm? Posso analizzarlo senza che qualcun altro nell'ospedale lo sappia.> Senza sapere che, in effetti, ha un suo guardiano completamente personale. Osserva distrattamente quel simbolo sul coprifronte, ingollando lo shot come se fosse acqua e restandone impassibile. Quella gola ha visto di peggio. <Non è il simbolo di Kiri con qualche disegno in più?> Grazie, senza di te non ci sarebbe proprio mai arrivata. [Chk On]

19:24 Saigo:
 Considerando che non mangia da non ricorda quando, che non è svenuta solo grazie alle due bustine di zucchero sotto alla lingua e alla sua media capacità di ingurgito cibo a cui si deve sommare la presenza di alcool. Secondo un rapido calcolo quello che ha ordinato non è altro che l’antipasto. Sorride. Allunga quindi la mano pronta a stringere quella altrui <saranno i 50ryo più facili della mia vita> ammette sicura. Due porzioni di patatine fritte, un pezzo di pizza, andiamo nemmeno con il gelato al mango sarebbe stato un problema. Come rubare le caramelle ad un bambino. Non vede l’ora di vincere quella scommessa ed usare i suoi soldi per guadagnare altro <nessun favore sono io che lo sto facendo a te> ammette ancora una volta <insomma hai detto di abitare nella zona industriale, proprio nella zona più pericolosa, il territorio di caccia di questa bestia> il termine non è usato a caso, come se provasse semplicemente ad esorcizzare quel timore <ma se non sei interessato> ritira la mano cercando quindi di portarsi via il coprifronte con annessa richiesta d0Aiuto mascherata da offerta dello stesso. Una ragazzina complicata. Dalla cucina comunque arriva la prima porzione di patatine fritte. FINALMENTE. Ci sono anche varie salsine e senza alcun riguardo per la propria salute andrebbe a poggiare il copri fronte sul bancone, così che Rasetsu possa cambiare idea e riprenderselo, per poi aprire una bustina di salsa a gusto e versarla sul suo cibo, una sopra l’altra. Non separa meticolosamente il ketchup dalla maionese, o qualsiasi altra cosa le sia capitata sotto mano, tanto alla fine tutto finisce nello stomaco e come dice sempre: se unisco cose buone da sole faranno una cosa ancora più buona <e comunque il serial killer non era così terribile per me, uccideva solo voi vecchi> scuote le spalle. Infondo le evidenze non la identificano come una sua possibile vittima quindi perché mai pensare diversamente <esattamente come ora io sono al sicuro e sei tu quello in pericolo, ancora una volta> gira il coltello nella piaga. Insomma dopo aver stretto il patto con lui una cosa le è chiara: può fidarsi solo fintanto che il rapporto tra loro sarà paritario, dovergli un favore sbilancerebbe troppo la loro relazione.

22:20 Rasetsu:
 Scuote la testolina ammantata di cremisi ciuffi quando Saigo reputa d'aver già la vittoria in tasca innanzi alla scommessa che le ha rivolto. <Ti sbagli, non si tratta solo di mangiare, ma anche di bere. Per cominciare, hai un whisky e uno shot.> Il drink precedentemente richiesto, dalla colorazione giallognola, vien posto innanzi ad entrambi con qualche cubetto di ghiaccio e delle guarnizioni per abbellire il bicchiere. <Altri due di tequila.> Smettila di bere, non è un'ottima cosa quella che stai facendo, specialmente perché - chissà come mai - sei sempre in giro con dei dannati MINORENNI. Sembra che abbia un radar o qualcosa di rotto dentro - su quello, invero, ne siamo però abbastanza sicuri. Osserva il drink, in attesa che la fanciulla inizi a bere e a mangiare, essendo giunta anche l'ordinazione. E senz'attendere un cenno da parte sua o un invito a prender da mangiare, allungherebbe le dita per agguantare un paio di patatine che finirebbero innanzi alle labbra, così da soffiare e dopodiché tra le fauci. <Tesoro, non è detto che io ne rimanga coinvolto se resto lontano da quella zona. In più, chi mi dice che tu stia dicendo la verità a proposito della presenza di questa bestia? L'hai vista solo tu?> Giusto per essere certo d'aver il coltello dalla parte del manico, mentre gli occhi glissano sul coprifronte che lei lascia sul bancone, come a voler costringere l'altro ad accettare quelle trattative. Fa schioccare la lingua contro il palato. Detesta quella ragazzina, era più divertente quand'era impaurita contro il Serial Killer e non sapeva più cosa fare, rinchiudendo entrambi nella dimensione della sua innata. <Non ho bisogno della tua protezione, ma potrei avere bisogno d'un parere dato che sei una ragazza.> E' molto sessista come argomento o così pare lo stia facendo passare, dato che qualunque altro essere umano di sesso differente non saprebbe rispondere alla domanda che vuole porgerle. Solleva lo sguardo in sua direzione, spostandolo dal coprifronte che è ancor posato lì tra lei e lui, così da fissarla intensamente quando se ne esce fuori con quel commento a proposito del Serial Killer. <Guarda che potevo morirci con quel bastardo. Non è una cosa bella da dire.> Fa il finto offeso, come se ciò potesse servire ad addolcire la dolce ed innocente Saigo del tutto poco dolce e altrettanto poco innocente. [ Chk On ]

22:34 Saigo:
 Oh divina cacca. Non si era parlato di bere nella scomme4ssa, sa perfettamente di non reggere nulla finisce sempre per ubriacarsi e avere la presa male, poi piange, insulta la gente e si fa del male, non è mai felice quando beve e non sa nemmeno fingersi sobria, sa solo che il mattino dopo si sente uno schifo. Così la perderà la scommessa, quello continua ad orinare e le passa pure quella strana cosa. Che diamine è la tequila e gli shots? Nei film c’è del sale e del limone, perché lì no? Maledetta Nene, il suo ghosting e il non averle spiegato nulla. Mannaggia ecco con chi se la prenderà più tardi se beve. Lo osserva mentre continua a buttare giù le patatine senza un minimo di ritegno, infondo se tiene la bocca piena non si potrà capire quanto se la stia facendo sotto. Deglutisce <io ho sedici anni non posso bere> replica solo adesso. Sorride. Bimba innocente. Le pare che le sia stato detto, infatti non è un caso che abbia lasciato ordinare Rasetsu, così come non è un caso che di solito mostri accidentalmente il distintivo quando ordina da sola o che ci sia Nobu nei paraggi a prenderle da bere. Tzè freghiamo il sistema. Riprende a mangiare senza togliere quell’espressione angelica dal volto <comunque se non ti fidi delle mie parole basterà analizzare quel frontalino, ci troverai di sicuro delle prove> taglia corto. Non ammetterà mai così alla leggera la sua presenza in quel luogo <e chi ti dice che non sia tu il prossimo obiettivo, magari è come il serial killer, tu vivi con un mirino in fronte> terrorismo psicologico? Sì. Lo fa come se nulla fosse continuando ad ingozzarsi? Sì. Nel frattempo dovrebbe arrivare anche la fetta di pizza quindi eccola versarci sopra le patatine così da mangiare tutto con più gusto e più velocemente <uhm se la domanda fosse un favore che ti faccio? Così possiamo smettere di discutere e tu analizzi sto affare mentre io ti risponderò onestamente> che promessa enorme, lei è disonesta persino con sé stessa. All’ultima affermazione scuote le spalle e addenta un pezzo di pizza, se la mastica con gusto <beh però è la verità> conclude così andando ad osservarlo sicura e decisa. Piccola e dolce forse giusto quando dorme

23:00 Rasetsu:
 Si sfrega già le manine e pregusta il momento in cui riceverà quei beneamati cinquanta ryo perché lei non riuscirà a terminare tutto. Il rosso ha comunque un'alta resistenza all'alcol se teniamo conto di come si faceva a merda mesi or sono prima che una lungimirante ragazzina vedesse in lui qualcosa di più. <Non dire cazzate.> Commenta immediatamente quando lei fa presente che ha soltanto sedici anni, motivo in più per non poter bere legalmente. <Il nostro amichetto questa sera chiuderà un occhio perché non si dice mai di no ad un agente scelto, hm?> Alludendo al fatto che ha di fronte un membro della Shinsengumi - seppur non in divisa, reputando inoltre d'aver appena vinto la battaglia. Ma non la guerra che quella mocciosetta può fargli da un momento all'altro se soltanto decida di farlo. Il sorrisetto compiaciuto sparisce nel momento in cui Saigo fa presente che qualunque dubbio potrebbe sparire se e solo quando il demone analizzerà quel coprifronte. E' dunque costretto a riportare l'attenzione proprio su quell'oggetto, allungandovi la mano e stringendosi la targhetta tra le falangi ed il palmo. <Lo farò.> Deve tenersela stretta, invero, a prescindere che riceva indietro un favore o meno. Avere un legame del genere con dei membri della Shinsengumi può essere, invero, piuttosto appagante e remunerativo - non per forza in termini monetari, sia chiaro. Recupera il secondo shot di tequila che scende per la gola esattamente come il primo, facendo in modo che abbia nuovamente sulla lingua il sapore forte dell'alcol. <Ho un mirino in fronte da quando ho iniziato a respirare autonomamente.> Commenta per tutta risposta, lasciandosi andare ad una nuova risata - d'altronde, è bene farsi dell'autoironia talvolta. Adocchia il bicchiere ancora pieno di whiskey tinteggiato di giallo, soffermandosi sulle parole successive della Manami alla quale continua a prestare attenzione, ignorando completamente tutto il resto all'interno di quel locale. <Ti sei mai innamorata di qualcuno? Se sì, ti ha mai fatto male?> Piega un sopracciglio verso l'alto perché è altrettanto complicato quel che sta dicendo e non si tratta assolutamente d'un argomento ch'egli ha mai preso in esame prima d'ora. E' anche per questo che vorrebbe tornare a bere. Un tempo, simili farneticazioni non gli sarebbero neanche balzate nell'anticamera del cervello dove, al contrario, adesso soggiornano da troppo tempo senz'alcuna risposta. [ Chk On ]

23:19 Saigo:
 Lo osserva. Ha davvero sedici anni e potrebbe anche dimostrarne di meno, lei se la porta bene la sua età. Un altro morso alla pizza mentre lo guarda con quella palese espressione di stizza. Come osa darle della donna più grande. Le guanciotte belle piene di cibo mentre mastica. La conversazione comunque continua ed eccola finalmente arrivare a ciò che voleva, analizzerà quell’oggetto e non le costerà nemmeno un favore ottimo. Sbatte poi le palpebre e quasi rischia di soffocare quando le fa quella domanda. Ma cavolo mica sono amici loro. Tace e si tira un paio di colpetti sul petto per aiutarsi a mandar giù il boccone. Innamorata? No. Scuote il capo. Ha giurato di dire la verità <no> replica <mai> un risposta secca, senza la minima esitazione. Allunga la mano destra verso lo shottino. Apre la bocca e se lo butta giù tutto d’un fiato. Ok ha perso i soldi. Ma a che servono i soldi <forse> aggiunge dopo. Si è innamorata di Fuji? Forse sì, forse no non è in grado di dirlo. Lo ha amato come un membro della sua famiglia, anzi di più come parte integrante di sé stessa, lo ha amato come unica cosa buona della sua vita. Ma si era innamorata di lui? Lo ha baciato spinta dalle parole di Nene, dal suo atteggiamento e dal fatto che temeva di perderlo ma alla fine che è cambiato? Non si è mai interrogata su tutto ciò. Dannazione la tequila brucia <ahhhh> sbuffa palesemente infastidita da quell’alcolico. Ora vomita tutto. Si mette in bocca un altro pezzo di pizza, un gran bel morso con le patatine andando praticamente a finire quel trancio ormai. Mastica velocemente come per avere qualcosa da deglutire prima che tutto salga <ma i rapporti umani fanno male> aveva promesso onestà. Quindi tanto vale. Allora arriva ilr esto dell’alcool? Prende anche il secondo shottino e come il primo se lo butta giù senza pensare <quindi penso che innamorarsi faccia male visto che fa schifo anche avere amici> fa schifo perché poi finirai sempre per perderli <non ne vale la pena> continua. Nasconde i suoi demoni ma non ciò che hanno lasciato dopo il loro passaggio <perché queste domande?> e Haru? Di lui si è innamorata? Non lo sa è sparito anche lui, lo voleva, lo desiderava ma poi è scomparso proprio quando aveva iniziato ad aprire il suo cuore, quando aveva iniziato a contarlo nella sua vita a renderlo fonte di gioia. Maledetto anche lui

23:38 Rasetsu:
 Nonostante abbia ammesso d'avere sedici anni, i due shot di tequila vengono mandati giù come se fossero acqua, seppur non regga molto bene il bruciore che generano. La osserva divertito, iniziando a bere il suo whisky prima di rivolgere al barman un'altra ennesima richiesta: <Daiquiri. Dai, è semplice: lime, zucchero e rum. Shackerata veloce.> Tenta di convincere anche Saigo nella malaugurata ipotesi possa lamentarsi del liquore che le vuole far bere, seppur spera che non dia oltremodo fastidio alla sua creatività, nonché alla vittoria di quei cinquanta ryo. <Hm?> E' in dubbio innanzi alle risposte che gli sta fornendo, passando da una temibile affermazione negativa ad una ben poco certa. <Saigo, o sì o no. Hai mai provato questo genere di sentimenti?> Tenta di farle capire quali spiegazioni vorrebbe da parte sua, ma giustamente non è un argomento semplice quello che il demone è andato a toccare. Le risposte potrebbero essere molteplici, avere anche differenti significativi in base alla persona e alle esperienze che ha vissuto. <...> Nota come se avesse toccato un punto abbastanza dolente, la qual cosa lo farebbe ghignare in altri contesti, ma in uno del genere tenta di rigare dritto per raggiungere il suo scopo. Finora non s'è mai interrogato in merito, ma le situazioni cambiano quando non hai la mente annebbiata dall'alcol e riesci a farti cogliere da una moltitudine di pensieri che non pensavi neanche d'avere. <Non ho amici, quindi non posso paragonare le due cose> E' abbastanza triste da dire, anche questa. <tuttavia, penso di concordare sul fattore dolore.> S'interroga sulla considerazione altrui, secondo la quale non valga neanche la pena amare. D'altronde, lui non ha fatto altro che vivere con questa consapevolezza fin da quando è nato. Crescendo, i suoi genitori non gli hanno mai dimostrato d'amarlo; va da sé che non conosca neanche lontanamente il significato della parola né cosa si dovrebbe provare. Basta un legame con un'altra persona per amarla? Sarebbero tante le domande da rivolgerle, ma reputa che abbia già risposto abbastanza a quel che le ha chiesto. Gli ha dato modo di ragionare autonomamente. <Perché l'alcol fa uscire lati di te che neanche pensavi d'avere, quindi continuiamo a bere perché devo togliermi quest'assurda sensazione di dosso.> Bercia infastidito dalle proprie affermazioni, come se si fosse reso debole e si fosse aperto di fronte a qualcuno che neppur meritava di conoscere quel lato. Lui che non ha mai avuto amici perché dovrebbe rivolgere un quesito del genere ad una come lei? Vallo a capire. Continuerà a bere, ma prendendo il coprifronte prima d'andare via così da poterlo analizzare. [ Exit ]

23:49 Saigo:
 Non regge nulla. Il che significa che letteralmente quei due shots buttati giù come se nulla fosse e già inizia a perdere il controllo di sé, un po’ come quella volta in cui ha provato il rhum. Maledetta Nene <non lo so eh che cazzo> replica infastidita. Non lo vuole sapere, non lo vuole ammettere e non vuole pensarci. Fa schifo soffrire. Eppure ci sta pensando e si sta arrabbiando, perché ormai è solo così che gestisce quel dolore, quell’incapacità persino di comprendere sé stessa <anche io avrei voluto non avere amici, prima di tutto non sarebbero morti lasciandomi sola e con i loro sogni da portare avanti> si apre pur non rendendosene conto. Alza l’indice in quello che ha tutta l’aria di essere un conto <DOVE SONO LE MIE PATATINE?> che escalation. Da adesso si mette a bere qualsiasi cosa le capiterà a tiro. Ok ci ha perso dei soldi. <due non ti prenderebbero in giro per poi sparire> alza anche il medio <poi non si drogherebbero costringendoti a farli riprendere e non sparirebbero> lo aveva già detto <gli amici sono bravi solo a farti male, meglio non averne. Come gli amanti che schifo meglio stare soli> così nessuno può farti del male., Meglio scappare. Già e mentre parla non riesce nemmeno a comprendere quante volte ha infranto e combattuto contro il giuramento di restare sola. Nobu un esempio tra tutti ma anche quella conversazione. Inveisce più volte su qualcuno, su qualcosa <ti sei innamorato?> lo osserva <oddio a me non piace!> esclama subito dopo. Sia mai che scambi il loro rapporto per qualcosa di più, infondo le sta offrendo da bere e ha sentito tante storie di ragazzi che ti fanno ubriacare per poi approfittare di te. Si alzerà a questo punto per poi andarsene abbastanza barcollante <nononono> le uniche parole che usciranno da quella testolina e poi via, forse sotto casa di Nene a suonare istericamente per prendersela con lei, oppure da Haru per fare la stessa cosa o ad Oto per prendersela a caso con Matono che non risponde ai suoi selfie. Oppure più semplicemente andrà a casa a piangere sulla spalla di Nobu, dopo aver pensato di fare tutto quello che è stato elencato prima [exit]

Tra i momenti di disagio Rasetsu decide di analizzare il frontalino trovato da Shizuka. Poi si parla di amore mentre si beve quindi finisce male