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con Rasetsu, Nobu

21:25 Nobu:
 Rasetsu… un nome ricorrente a quanto pare visto che sono stati assegnati alla stessa missione e anche perché Saigo stessa gli ha detto di collaborare con questo individuo riguardo a un possibile problema. Proprio tramite la Manami ha contattato il rosso, ignaro del fatto che i due si sono già incontrati precedentemente ma, essendo passato talmente tanto tempo, neanche si ricorda. Infondo, voi vi ricordate di tutti gli incontri che fate nella vostra vita? Anche dei più insignificanti? Non credo. Gli aveva dato appuntamento per le nove e mezza nel quartiere notturno, il luogo ideale per parlare di situazioni spinose che non rientrano propriamente nella legalità, un quartiere che conosce molto bene dato che è stato adottato da esso per molti mesi, anni prima di trasferirsi a vivere insieme a Saigo e intraprendere quella relazione non definita: colleghi, coinquilini, quasi fratelli forse? Insomma con i bordi sbiaditi. Si incammina dunque per quelle vie illuminate dalle insegne dei locali, karaoke, ristoranti, sexy shop e night club al neon. Veste in maniera impeccabile sto giro, manco fosse un pappone della zona o uno yakuza: completo nero con cravatta nera e camicia color amaranto al di sotto di quel tre bottoni lasciato comunque slacciato. Conosce bene quel locale, è lo stesso che vedeva dal balcone del suo appartamento. Supera il chiosco di Gyoza, fermandosi a salutare il proprietario e la figlia minorenne, contenti di rivederlo dopo tanto tempo, soprattutto con la ragazzina che gli faceva le consegne a domicilio pure. Si volta a vedere anche una ragazza con orecchie e coda finte da gatto < Porco schifo! > si lascia sfuggire con un brivido di ribrezzo, per poi fermarsi all’ingresso dell’ Avalon, questo il nome del locale. Sfila dalla tasca interna della giacca il telefono, sbloccando lo schermo , verificando se ha qualche notifica o meno.

21:39 Rasetsu:
 Affonda la mandritta nella tasca relativa del pantalone, mentre la gemella scivola verso il messaggio ricevuto che gli indicava il posto in cui dirigersi. Non dovrebbe essere complicato, quindi gli basta star attento agli indirizzi così da riconoscere le strade. <...> Lievemente imbronciato, è tutt'altro che invogliato a presenziare a questo fantomatico incontro. Preferiva restare a casa, dopo la stressante giornata a lavoro. In più, pare che sia un locale. Dannato. Non deve andare per locali, altrimenti rischia di cascare nuovamente nel terribile giro dell'alcol dal quale è letteralmente appena uscito. Ma facciamo finta che questo non possa accadere per una volta. Passeggia, un passo dopo l'altro e schiena appena ingobbita, rialzandosi esclusivamente per individuare l'insegna che indica il nome del locale da raggiungere. E’ vestito come al solito: pantalone nero, scarpe d’egual cromia, camicia bianca coi primi due bottoni lasciati aperti ad altezza del collo così da lasciarlo respirare senza quell’orrenda sensazione di stretta. Con sé, ha soltanto un paio di tonici coagulanti e di recupero Chakra, nel caso in cui dovessero in qualche modo servire, pur non essendone granché sicuro. Sigillati in un fuda, porta con sé – in qualunque momento – la documentazione inerente alla teoria della clonazione sulla quale sta lavorando e che sta cercando di mettere in atto. Inutile lasciarla dove qualcun altro possa trovarla, meglio portarla sempre con sé dove nessuno sa possa essere. Ci manca solo che perda il fuda come successo con quello in cui ha sigillato il corpo da Orochi. Chissà dov'è adesso! Forse ancora sotto terra. Sta di fatto che s'avvicina all'ingresso, cercando d'individuare qualche forma di vita che sia quanto più ricollegabile ad un tal dei tali che l'ha contattato tramite Saigo. "Sono qui fuori", digita rapidamente sul tastierino, avendo ormai imparato le posizioni delle lettere su d'essa. S'è abituato alla tecnologia piuttosto in fretta rispetto ad altre persone della sua stessa risma, poco male. Chiaramente, il mittente non è altri che Nobu, dal momento che non saprebbe riconoscerlo; non ricorda d'averlo visto a sua volta, anche perché difficilmente guarda in faccia qualcuno che non gli interessa o con cui, poi, non ha avuto nient'altro a che fare. Diciamo che, tra tutt'e due, non se ne fa uno sano. [ Chk On ]

21:53 Nobu:
 Neanche a farlo apposta ed ecco che arriva proprio un messaggio da quel numero che aveva ottenuto tramite terze parti, informandolo che è al punto di incontro. Non ci vuole molto da allora: alza lo sguardo dal telefono ed ecco che individua un tizio abbastanza pettinato che corrisponde più o meno alla descrizione che dovrebbe avere anche lui di Rasetsu sia tramite Saigo che tramite i registri delle persone tornate dal passato, tutte schedate o quasi come possibili pericoli da parte della Shinsengumi, documento alla quale ha ovviamente accesso. Più lo guarda e meno si ricorda di avergli dato del pagliaccio apertamente all’oasi di Suna, dove ora vive tra l’altro. Difficilmente pure il Kokketsu può ricordarsi di Nobu, anche perché va in giro con una maschera per coprirsi i tratti, non si sa mai che incontri di nuovo i genitori che non vuole vedere ma che vuole tenere sotto controllo e al sicuro. Tuttavia il rosso dovrebbe sapere proprio tramite Saigo che anche lui è uno della Shinsengumi. Si sposta con un colpo di reni da quel muretto, camminando proprio in direzione altrui, fermandosi a un metro e mezzo, il giusto per non apparire troppo intimidatorio, dato che comunque non è un armadio ma è più alto di più di dieci centimetri. < Devi essere Rasetsu. Entriamo così parliamo al caldo con una bella visuale e qualcosa per schiarirci la gola. > Andrebbe subito al punto, inclinando il capo proprio verso la porta. Non porta gli occhiali da sole oggi, quelle lenti tonde che ha con se di solito e quegli occhi chiari sono bellamente in vista. Dato le conoscenze di Rasetsu potrebbe ricollegarli agli Hyuuga anche se quella carnagione è diametralmente opposta a quella del sangue nobile della foglia. Aspetterebbe dunque una risposta per poi voltarsi ed entrare nel night. Luci stroboscopiche, musica a palla e cameriere mezze nude… ah che bella vita. Si ferma all’ingresso < Si ho chiamato per un privè… Ryuuzaki. > finisce così di parlare con la persona all’accoglienza, una ragazza esile dai capelli blu e lentiggini, la quale controlla e, una volta confermato, ecco che gli fa strada ad entrambi

22:07 Rasetsu:
 Abbassato il telefono e riposto nella tasca con la suoneria impostata, cosicché non vada perdendosi eventuali notifiche importanti, attende soltanto che giunga una replica dal diretto interessato. Non ci vuol molto in effetti, avvertendo nei suoi pressi il rumore d'alcuni passi in avvicinamento. Solleva rapidamente lo sguardo, così da incoccare gli occhi verdastri in quelli chiari altrui. E date le sue conoscenze, per davvero, riesce a riconoscere quegli occhi in maniera piuttosto celere seppur di colore differente dal solito opaco. Un'anomalia? <Cazzo, giri con almeno centomila ryo spiattellati in faccia.> Bofonchia in un primo momento, schiarendosi subitaneamente la voce per la cazzata che ha appena pronunciato ad alta voce - per di più nei confronti d'un agente scelto della Shinsengumi. Come NON farseli amici: nuova rubrica che ha come protagonista proprio il demone. Invero, potrebbero valerne anche di più in base a determinate circostanze, ma si rende conto che non è proprio il caso di parlare ancora a vanvera, rischiando un linciaggio ben prima che possa capire cosa vuole. <Comunque sì, sono io. Tu dovresti essere Nobu.> Le presentazioni son state fatte, ragion per cui non resta da far altro che proseguire quella serata, entrando nel locale dapprima, prendendo posto poi e cercando infine di capire a cosa deve il piacere di quest'incontro. Lo segue all'interno del locale, frastornato dalle luci stroboscopiche e dalle tette al vento - delle vere tette perché, parliamone, Dokuhiro è una tavola - che non vedeva da così tanto tempo. L'odore dell'alcol, del tabacco, d'una moltitudine di corpi ammassati a ballare, gli ormoni che salgono ad ogni scollatura. Sospira. Quanto gl'è mancato. Sembra d'essere tornato in paradiso, peccato che fuori da quel locale, qualora lì dentro vi accada qualcosa, troverà qualunque inferno possa esser stato creato per lui. <Un privé? Sono curioso, non sono mai stato molto amico delle forze dell'ordine. Nyahahah!> Come attaccare bottone in modo sbagliato. Qualcuno dovrebbe insegnargli QUANTO MENO come comportarsi nei confronti di chi può mettergli le manette da un momento all'altro, ma ehi... lasciamo che si freghi da solo. Le altre volte è sempre andata bene. Lo segue, passo dopo passo, attendendo che vengano scortati all'interno della stanza che l'altro ha prenotato per entrambi. Si guarda attorno, si bea delle visuali che gli si parano innanzi. [ Chk On ]

22:23 Nobu:
 Fa finta di non sentire quel commento anche perché per quello che ne sa può riferirsi al suo vestiario o a vari accessori che può portare come orecchini o chissà cosa, sicuramente non va subito a ricollegarlo al Byakugan, anche perché non è attivo. Annuisce quando quest’altri gli chiede se in effetti fosse lui la persona che l’ha contattato per incontrarsi, come a dargli conferma che non lo sta cazzarando e che appunto è lui il suo uomo, gli mostra il telefono con la loro chat di messaggistica aperta appunto. Continua a camminare fino a poco prima di entrare nel privè quando sente quel commento da parte di Rasetsu < Non siamo la polizia o quei boriosi degli Anbu, tenerti stretti i contatti può rivelarsi molto utile, abbiamo i nostri privilegi dopotutto. > Non c’era proprio bisogno che glielo spiegasse esplicitamente, si sa come sono visti gli Shinsengumi e ci vuole un attimo a collegare uno più uno e ragionare sul fatto che hanno accesso a informazioni, documenti e libertà che il cittadino medio non può avere. Così come il loro stato di “Elite” o ameno dovrebbe essere dato che qualcuno è reputato più un onta su quella nomea che hanno. Si siete infine sul divano, due divani separati con in mezzo un piedistallo rotondo abbastanza largo per fare anche da tavolino. Alza la mano destra proprio nella direzione del sedere tonico della ragazza, stringendolo appena. < Facci avere una ragazza, due bicchieri e una bottiglia da lasciare qui. > si volta poi verso Rasetsu < Preferenze per le ragazze? >gli chiede senza troppi giri di parole, lasciando cadere poi la mano, svaccandosi beatamente su quel divano con le braccia aperte e appoggiate contro il bordo superiore per poggiaschiena in pelle. La musica è ovviamente molto più soffusa in quella camera insonorizzata, un qualcosa di più lounge e sensuale rispetto a quella musica elettronica e industrial che ci sta fuori.

22:41 Rasetsu:
 Meglio – molto meglio così. Con una scrollata di spalle, reputandosi fin troppo simpatico per quello ch’è poi davvero, si limita nuovamente a zittirsi. Prosegue nel privè, prende posto sul divanetto posto di fronte a quello poi occupato da Nobu. Lo vede spaparanzarsi, allungar le mani in direzione della ragazza e rivolgerle, inoltre, le richieste necessarie alla loro serata. Era così un tempo anche lui, se non peggio. Quasi la maggioranza del suo stipendio veniva buttata dietro ai nightclub, alle sostanze e all’alcol. Si guarda attorno, piegando la leva inferior destrorsa sulla specular opposta, facendo ciondolare distrattamente il piede da sopra la coscia. <Dimmi che hai da accendere.> Se deve evitare di bere, deve quanto meno fumare qualcosa. Qualsiasi. Occhio non vede, cuore non duole. <Non ho mai detto di non volermeli tenere.> Riferendosi ai contatti, sistemando meglio gli occhialetti dalla montatura cremisi con l’ausilio della manca, così da guardar attraverso quest’ultimi la figura che gli sta parlando. <Salta subito al dunque, però. Mi hai messo un’ansia assurda di sapere di cosa si tratta e stai perdendo tempo dietro ai preparativi.> Ribatte con far scocciato, allungando le braccia sul bordo del divanetto, mettendosi a sua volta comodo e godendosi la musica lieve che proviene dalle casse nella stanza, in attesa che venga loro servito sia il drink che lo spettacolo. <Indifferente.> Pronuncia in merito ad un’eventuale preferenza sulla ragazza, storcendo appena le labbra come per sottolineare la sua stessa risposta. Non gli cambia granché. Qualunque gli va bene purché faccia il suo dovere. Deve solo sciogliersi un pochetto: è da tanto che non entra in quei posti, si sente a disagio esclusivamente per l’alcol. Lo chiama a gran voce, quasi gli fa perdere la testa. Rifiutarlo sarà un’impresa e, nel frattempo, deve anche tener conto di chi lo circonda e dell’argomento da trattare che, or come ora, non è stato ancora tirato fuori. Il demone è senza dubbio interessato, questo non è da escludersi. Ma al contempo è sempre stato molto poco paziente e fissa direttamente lo Hyuuga con insistenza. [ Chk On ]

22:55 Nobu:
 Da un paio di istruzioni quindi alla ragazza, lasciandola poi andare via con una sonora manata sul sedere che, tonico com’è, rimbalza appena. Perfetto. Quella stessa mano torna dentro alla tasca della giacca nera a estrare una sigaretta per lui e l’accendino. Si porta la prima alla bocca ed ecco che l’accende, come al solito un tiro a pieni polmoni ed espirato, successivamente va a rompere quella sfera all’interno del filtro, così da dare il sapore di lampone alla tabacco come gli piace, come è abituato a fare in quel rituale tutto suo. Allunga l’accendino senza troppi problemi e infine lo ascolta mettergli fretta. Lui non ne ha in realtà, è molto tranquillo, può abusare della sua posizione per detenerlo se solo volesse e anzi, già che il colloquio lo stanno tenendo lì e non da qualche parte a Nobu più vantaggioso, come una camera 2x2 con delle sbarre d’acciaio e un ricatto facile, dovrebbe essere segno della buona fede dello Hyuuga. Butta il capo all’indietro, avvicinandosi la sigaretta alla bocca con il palmo della mano aperta che gli copre la parte inferiore del viso. Espira il fumo in quella nuvoletta che si sta già condensando sulla parte alta del soffitto. < Va bene, lascio decidere a te dunque da dove iniziare. Sango, Kamichi o la nonna di merda da scortare. > parla, voltando solo quegli occhi di ghiaccio a guardare il rosso, come per fargli capire che sarà una chiacchierata lunga e che, bene o male, ha qualcosa che gli interessa, molto più di una cosa sola: può fargli riavere il corpo di Kamichi, può aiutarlo a far fuori dai giochi Sango e può escogitare una strategia per rendere quella missione una passeggiata nel parco. Soprattutto il discorso sull’Ishiba è quello forse più importante per entrambi: una spina nel fianco per quello che gli ha detto Saigo esplicitamente e Nobu è l’unica persona con l’autorità necessaria per interagire, sia per i progetti che ha fatto con Manami, sia per gli ordini ufficiali ricevuti in seguito alle ultime disavventure della rossa che, appunto, rientra nella categoria ‘onta’ per quella divisa.

23:16 Rasetsu:
 Dalla tasca dei pantaloni, tira fuori un pacchetto di sigarette non in ottime condizioni. E' stato schiacciato all'interno dell'indumento, pur pretendendo di non portarsi dietro qualcosa che possa contenere la maggior parte degli oggetti che si vuol portare dietro. In ogni caso, le sigarette sono abbastanza intatte per quanto storte, quindi se ne infila rapidamente una tra le fauci e recupera l'accendino da Nobu. Ne fa uscir la fiammella che avvicina alla sua amata morte, tirando un paio di boccate per farne accendere l'estremità in maniera adeguata. Inspira profondamente, riempiendo i polmoni del fumo proveniente dalla sigaretta. Gli argomenti che l'altro tira fuori sono certamente interessanti, tanto da costringerlo ad annuire un paio di volte con un lento movimento del capo. <Il discorso riguardante Kamichi è molto semplice, in realtà.> Quindi, reputa che iniziare da questo sia molto più facile, nonché celere da concludere. <Il nostro Clan ha un cimitero nel quale sotterra tutti i suoi clannati. Vorrei che avesse degna sepoltura. Non c'è nessun'altra ragione fondamentale.> Allargate le braccia verso l'esterno, torna a sollevare le spalle. Gli occhietti del demone continuano a tenerlo sott'occhio, assicurandosi che lo stia ascoltando così come eventuali reazioni direttamente proporzionali all'argomento trattato dal rosso. <Avevo chiesto a Saigo, ma finora non ho ricevuto nessuna notizia in merito. Deduco tu ne sappia qualcosa.> Incalza lo Hyuuga, mentre tenta di replicare anche a proposito di Sango. La missione passa in secondo piano: ha necessità di capire cosa intenda con quei nomi che ha elencato, così come le argomentazioni ad essi collegate. <Sango è ancora viva? Nessuna malattia venerea mortale? E' ancora in giro a succhi4r3 e a rompere i c0gl1on1 alla gente?> Agita la mancina nell'etere, ridacchiandosela come se avesse appena fatto la battuta più divertente del mondo. Invero, comprende come Nobu si possa riferire a quella pseudo denuncia che ha lanciato a Saigo, cosicché potessero tenerla sott'occhio prima che agisca. Doveva vendicarsi e l'ha fatto, ora non resta che attendere di vederla dietro le sbarre o peggio mangiata dalle chimere. Sì, sarebbe uno spettacolo mozzafiato come l'illusione in cui gettò Shinsei, mostrandogli la morte di Sango per mano propria. Continua a sognarlo la notte come il miglior sogno che possa fare un bambino. [ Chk On ]

23:34 Nobu:
 Onestamente? Non gli importa di quello che ci devono fare con il corpo di Kamichi, esattamente come il fatto che non gli importava troppo della persone che era, non per cattiveria ma non ci ha mai legato particolarmente: l’unico incontro che hanno avuto è stato prima di una missione e in missione dove si era messo a fare il piccione, quando la missione richiedeva cautela (Kamichi aka Povia). Così come Rasetsu non dovrebbe fare affidamento alla morale di Nobu, lui per il rosso dovrebbe essere solo un oggetto, un mezzo per arrivare a ciò che vuole, così come è al contrario. Infondo è questo il tipo di relazione che le premesse ambiscono a creare, no? < Non lo metto in dubbio, anche la Shinsengumi ha un luogo dove far riposare gli agenti caduti. > alza le spalle indifferente, e anche se è brutto, il corpo di Kamichi è merce di scambio, non aveva troppo valore di per se, ma poteva venir usato per lanciare un messaggio potente: l’agente caduto per salvaguardare la sicurezza del città delle ombre, insomma, sotterfugi da figli di mignotta come sono all’interno della Shinsengumi, niente di nuovo. < Stranamente no, nessuna malattia venerea, anzi, a quanto pare qualcuno l’ha impagnottata ed è in congedo per maternità.> informazione riferitagli dai piani alti insieme agli ordini di indagare più da vicino a riguardo e per farlo, ovviamente deve partire dall’esterno e dalle conoscenze che ha, come Rasetsu che la vuole fuori dai piedi anche se non sa ancora come mai, come i Doku che hanno esposto ufficialmente un reclamo per l’abuso di potere che ha avuto e le stronzate con la quale si è presentata e ha preteso da un clan. < Diciamo che Sango si sta facendo troppi nemici in giro, non che sia il mio caso, per me può fare quello che vuole fin quando non mi riguarda da vicino. > Visto che, come per Kamichi, la situazione si applicava in egual misura alla rossa: non ci aveva nulla a che fare.

00:00 Rasetsu:
 Soffia fuori il fumo precedentemente inalato, inebriandosi dell’odore e del sapore del tabacco che gli penetra nell’apparato respiratorio. In quell’istante, durante il loro verbiare, subentra nuovamente la ragazza precedentemente palpeggiata con quanto richiesto da Nobu – compresa la ballerina necessaria ad allietare la loro chiacchierata e il prosieguo della serata, forse, al termine d’essa. <Avevo immaginato, ma gradirei riavere il suo corpo.> Non ha fatto granché in vita per Kamichi, a sua volta l’ha bullizzato più volte facendogli capire come non lo ammazzasse esclusivamente perché sangue nero gli scorreva nelle vene. <Se fossi così gentile da dirmi cosa devo fare affinché possa concludere queste pratiche, te ne sarei grato.> Per quanto appaia cordiale nel modo di porsi, il tono sale leggermente d’intensità, facendo oltretutto più profondo. Assottiglia lo sguardo, desideroso d’evitare di perdersi in chiacchiere sicché ha certamente tempo da perdere, ma neanche così tanto. Gli argomenti da trattare sembrano essere cospicui, specialmente quello di Sango per il quale teme di dover perdere un po’ di tempo in più. <…> Sgrana gli occhi quando Nobu gli rivela l’arcano, schiudendo persino le labbra in preda alla sorpresa, tanto da far cadere la sigaretta al suolo. <No, tu mi stai prendendo per culo!> Esclama, ridendosela, non riuscendo a trattenere oltre quell’esalazione di risate che gli parte direttamente dal petto, dal centro d’esso e gli risale dal profondo delle viscere. <NYAHAHAHAH!> Getta il capo all’indietro alla sola idea di cosa possa nascere da quella donna, vedendola alla pari d’una prostituta usata da talmente tante persone da perderne il conto. <Meno male che son stato sotto terra per dieci anni, altrimenti avrebbe potuto persino dire fosse il mio! Nyahahahah!> E scoppia di nuovo a ridere come se avesse detto qualcosa d’eclatante che sia anche piuttosto divertente: no, non lo è affatto. E lascia da parte gli insulti nei confronti del pargolo che cresce nel suo ventre. Insomma... sarà un clamoroso figlio di... NO! Rasetsu, a cuccia. Non si dice. <Ultimamente bazzica con un biondino, dici che potrà essere suo o degli altri ventimila cittadini di Kagegakure?> Togliendo le ragazze, quanti ne rimangono da valutare come papabili genitori del bambino che porta nel ventre? Sta di fatto che allunga la mancina verso la bottiglia, iniziando a versare il contenuto nei due bicchierini. Un dito per ciascuno. E già si sente meglio. Sta tornando a fare quel che faceva un tempo, immerso nell’alcol, nei culi delle ballerine e delle risate sfrenate. <Devo dedurre> Cercando di smettere di ridere. <che tu sia qui per la denuncia che ho esposto a Saigo.> Lasciandogli la patata bollente. [ Chk On ]

00:25 Nobu:
 Si distrae con la ballerina che entra e comincia a muoversi in maniera sinuosa. Le tette all’aria che si muovono libere a ogni colpo di bacino mentre quello sguardo rimane comunque freddo e imperscrutabile, nonostante lo spettacolo che ha di fronte a se. < Un favore per un favore. Semplice. Dammi informazioni che mi servono e, come ‘bonus’ a occuparmi di Sango, farò in modo di far seppellire Kamichi nel vostro cimitero. > non ci gira troppo attorno, può muovere qualche filo, soprattutto con la libertà che ha avuto da parte dei capitani per indagare e vedere esattamente che cosa sta accadendo. Non è niente di personale per lui, è solo lavoro, sono solo affari. Al massimo lo fa un attimo meglio perché è Saigo ad averglielo chiesto, ad averlo tirato in mezzo, conscio di essere, ormai, l’unica persona di cui Manami si fida. < No no, sono serio. A meno che ai capitani abbia detto una stronzata, è la verità. Inoltre non mi pare di vederla al quartier generale… non che l’abbia vista così di frequente > anche perché fa parte di una divisione diversa: lui e Saigo sono nella parte tattica, quindi questo tipo di lavoro fa per loro due, Sango invece è della divisione unga bunga, dove il focus è menare le mani, almeno così gli dissero in una selezione alquanto… bislacca se così si può dire? Doveva capirlo che quel gruppo di elite di solito vieni richiamato per farne parte mentre, il loro ingresso… boh, che dire, sembrava il banco della caritas che distribuiva cibo ai bisognosi: cani e porci sono entrati quel giorno! < Beh, fulvo lo dovrebbe essere comunque, a meno che non si tinga. > non entra in meriti di coraggio dell’esplorare una caverna già navigata fin troppe volte da diversi esploratori, sono fatti loro! < Un biondino? > le chiede, infilando la mano a prendere il telefono. Lo sblocca con il codice segreto e va a sfogliare le cartelle. Prende una chiamata “dossier x” soffermandosi sulle foto di Saisashi, Mattyse, Tatsuno, Nejo e infine Shinsei. Tutte persone di cui hanno foto, nomi e che sono segnalate da tener d’occhio senza indagare ufficialmente. < è uno di questi? > gli chiede, non frequentandoli non può sapere di chi si possa trattare e quindi con “biondo’ ha incluso tutti quelli con capelli biondi o platino, non sapendo l’entità del colore quanto fosse intenso o meno. Lascia che sfogli quelle foto e, dopo Shinsei, si troverebbe una foto di Poldo a panza all’aria, classici bloopers! < Si ma non solo. Diciamo che Sango ha abusato dell’autorità di cui disponiamo in maniera pubblica e questo la rende un pericolo per la Shinsengumi. > leggere tra le righe: ha pisciato fuori dal vaso.

21:18 Rasetsu:
 La proposta che riceve da parte di Nobu non è assolutamente male. Solleva la mancina, le cui dita massaggiano delicatamente il mento aiutandosi così a pensare in maniera adeguata. Deve soltanto sputtanare Sango, come ha già fatto nei confronti di Saigo. Non sarebbe niente di nuovo, anzi otterrebbe quello che vuole dalla Shinsengumi: il corpo di Kamichi. Non ha alcuna motivazione solida per rifiutare un aiuto del genere neanche volendo. <Vi etichettate come le guardie che salvano e proteggono Kagegakure da qualunque male> Comincia col dire, assottigliando lo sguardo e fissando l’interlocutore con insistenza e curiosità. La ballerina passa completamente in secondo piano, seppur le abbia dato un’accurata occhiata in precedenza, appena entrata. Mica scemo con Dokuhiro lontana, ignara di quel che sta facendo. <ma vi comportate come degli Yakuza.> Si lascia scappare un piccolo ghigno seguito da una risatina. Allunga la mano, precedentemente poggiata contro il mento, per avvicinare i polpastrelli al bicchiere contenente quel liquido alcolico che il suo corpo tanto brama. Sente le vene bruciare, la gola ardere. Fissa il liquido al suo interno perdendosi per un istante nel guardarlo. Sta ancora ponderando se sia il caso o meno di recuperare quello shot e tracannarlo senz’effettivamente pensarci troppo. Conduce quel cristallo alle labbra, annusando l’odore che emana. <Ad ogni modo, posso cantare come un uccellino se si tratta di mettere nei casini quella stronza di merda.> Bofonchia, inclinando il capo all’indietro mentre il chiaro liquore scivola tra le sue fauci. Lo inghiotte senza pensarci troppo, mantenendo però gli occhi chiusi per qualche istante. Ne assapora ogni goccia, la gola che brucia. E riapre gli occhi verdi. Rivolge lo sguardo al cellulare e all’immagine ch’egli va mostrando, scorgendo le varie facce raffigurate. <E’ lui.> Mormora per tutta risposta, indicando proprio la foto che ritrae Shinsei, stringendosi nelle spalle. Continua a switchare, perché sia mai che si faccia i fatti suoi e becca la foto d’un gatto ciccione a cui vorrebbe dare tante coccole. <Per tutti i Kami, è il Dio dei Gatti questo!> Gli s’illumina lo sguardo, sbattendo le lunghe ciglia. Tuttavia, deve rientrare nel discorso, tanto da schiarirsi la voce e poggiar nuovamente la schiena contro il divanetto, così da star più comodo. <Ad ogni modo, per quanto mi riguarda, voleva darmi un incarico> Tornando a parlare di Sango. <ma pensa che tutti lavorino gratis o che le basti aprire le cosce.> Gesticola appena con la mano, lasciandola volteggiare nell’etere. Di tanto in tanto si sofferma sulla ballerina. Deve trovare un chewing gum prima di tornare a casa. [ Chk On ]

21:41 Nobu:
 Alza la destra e, se Rasetsu è più contenuto ed educato, Nobu... no. Apre quella manona che si ritrova, veramente lunga e, con tanto di dita divaricate tra di loro, ecco che va a stampare un bel cinque sulla natica destra della ballerina, altro che pugno gentile, che ne sanno gli Hyuuga! Quando il rosso li paragona agli Yakuza non può che inarcare un sopracciglio. Non ha tutti i torti sotto certi punti di vista. < Dipende da chi valuti. Sango per esempio mi è stato riferito dai piani alti che pensa che il titolo di Agente scelto, sia un pass partout per tutto. > come a far capire parte dei motivi per la quale gli è stato ordinato di indaare su di lei. Non è al corrente di tutto ovviamente, non è un comandante e quindi sa solo quello che gli è stato riferito tramite ordini diretti rivolti esclusivamente a lui. < Per quanto mi riguarda sto solo eseguendo gli ordini disciplinari interni e inoltre, dove c'è luce c'è anche ombra. Non ti pare? > ironico menzionarlo considerando che quello dove poggiano le natiche ora, il terreno che calpestano ogni giorno e le mura che li proteggono rispondono al nome di "Villaggio delle Ombre". Afferra a sua volta lo shot con la mancina questa volta, posando la sigaretta sul posacenere di vetro temprato. Lo goccia senza troppi pensieri, come se fosse acqua minerale per lui, è abituato a ben altro. Bicchierino che viene posato sul tavolo di vetro per poi afferrare la bottiglia e riempire il suo e quello di Rasetsu, di nuovo. Appoggia la bottiglia e riprende il telefono, inquadrando la figura di Shinsei < Che tra l'altro dovrebbe essere in missione con noi due... > riflette, si ricorda vagamente di Shinsei, più che altro perchè aveva fatto casino quella sera al karaoke quando era fuori con i colleghi e ha incontrato pure Shizuka. Non si ricorda troppo i dettagli della conversazione che ha avuto con lui sempre per lo stesso motivo: non è un archivio vivente e gli eventi sporadici occupano la sua attenzione e memoria a breve termine per pochissimo tempo! Si incuriosisce un attimo quando torna a parlare di Sango, sicuramente l'argomento che più gli interessa in questo momento e per questa serata < Ah si? Sicuramente sta tramando qualcosa, non posso divulgare troppe informazioni a riguardo che sono personali, come penso tu possa intuire, però ha le mani impastate in qualcosa, tanto da far pensare ai piani alti di farla tenere sott'occhio. Per caso ti ha detto che cosa riguardava quell'incarico? > chiede curioso, scacciando poi immediatamente l'immagine mentale di Sango e le cosce pallide aperte, un immagine di sicuro allettante se non fosse che si ricorda sempre che anagraficamente è una mummia, potrebbe essere sua madre e quindi niente, non gli tira!

22:00 Rasetsu:
 Non si tratta neppur di questione d’educazione. La sua mente da alcolizzato è ferma al bicchiere di liquore. Il petto gli si stringe, lo stomaco e la gola fremono alla sola idea d’aver un altro goccio. Il gargarozzo s’alza e s’abbassa. Deve resistere, ma allo stesso tempo non vuole – pretende di cedere. E la ballerina, in un contesto del genere, perde completamente di significato. E’ lì che balla e lui la ignora completamente. Strano come riesca ad esser fedele nonostante abbia affermato di non avere alcuna motivazione per esserlo nei confronti di quella ragazzina. <Chiaramente non mi riferivo a lei con quel paragone. Nyahahah!> Ridendo delle sue stesse parole, attende che il bicchiere sia di nuovo pieno affinché possa stringer di nuovo il cristallo tra le grinfie, annusando l’odore alcolico del liquore al suo interno. <Senza la luce, non ci sarebbero le ombre.> Un pensiero anche fin troppo profondo per uno come lui, probabilmente l’avrà letta da qualche parte, sfruttando la frase in un contesto in cui è perfetta. Si stringe nelle spalle, inutile tergiversare ancora. <Posso avvicinarmi a Shinsei> Salta subito al dunque, piegando la testa da un lato. Sollevando una mano, porta l’indice a muoversi in senso orario contro la tempia corrispondente. <gli manca qualche rotella> Non è esattamente la spiegazione adatta a quel che succede nella testa del biondo, ma d’altronde il demone non è mica uno strizzacervelli. <e lo sto aiutando a rimettere a posto i tasselli mancanti. Avendo accesso alla sua mente, posso sbirciare e magari convincerlo a parlare. S’è quello più vicino a Sango, saprà sicuramente qualcosa.> Ragiona, rivolgendo questo dettaglio negli altrui riguardi, soppesando lo sguardo dello Hyuuga in attesa d’una risposta, vagliando la possibilità d’andare oltre o d’arrestare il suo dire. Il bicchiere torna alle labbra, le quali si schiudono e getta giù nuovamente il liquore in un sorso solo, questa volta senza pensarci troppo su. Sarà un delirio tornare a casa. <Chiaramente, altrimenti non l’avrei denunciata a Saigo.> Senz’aver qualcosa per le mani, sarebbe stato pressappoco inutile andare dalla Shinsengumi; invece, a quanto pare, la sua spintarella è servita a qualcosa, nonostante sia stata proprio la Ishiba a mettersi nella merda con le sue stesse mani. <Mi ha chiesto cosa ne pensassi del fatto che Kagegakure chiudesse gli occhi su eventuali traffici illeciti.> Di qualunque genere. Non ha voluto pagarlo in maniera adeguata e lui non intende farsi fottere senz’aver una valida motivazione per essere fottuto. E’ successo che lo prendesse lì dove non batte il sole a causa delle sue malefatte, ma erano per l’appunto “sue” e non di qualcun altro. <Inoltre, voleva darmi un incarico: cercare informazioni e risposte su quest’argomento; incarico che ho declinato dal momento che la paga non soddisfava alcun requisito.> Una scopata con Sango non avrebbe ripagato l’eventuale morte od espulsione dalle mura da parte del Consiglio – o qualunque altra conseguenza verso la quale il demone stava per viaggiare. [ Chk On ]

22:31 Nobu:
 Lo guarda e lo ascolta mentre gli riempie da bere non appena svuota il bicchierino, come fa con gli amici/conoscenti quando vanno a bere. Rimane sorpreso da quello che dice su Shinsei e comincia a disegnare una mappa mentale di come tutte quelle persone segnalate in realtà siano intersecate tra di loro. < Me ne sono reso conto che gli manca qualche rotella. Se puoi avere accesso alla sua mente potresti provare in effetti a manipolarla ed estrapolare informazioni, anche a costo di utilizzare qualche Jutsu. > Non sa di che cosa è capace Rasetsu, tuttavia Nobu è a conoscenza del Sigillo dispotico, una tecnica che altera proprio la percezione della realtà e dei ricordi, sicuramente ci saranno altre tecniche simili che possono fare qualcosa del genere, che poi Rasetsu ne sia al corrente, questo è un altro discorso che non può sapere! Quasi gli fa ridere quello che Sango gli ha detto, chiudere gli occhi su eventuali traffici illeciti, come se lei stessa ne fosse a conoscenza. Dopotutto Kagegakure ha chiuso un occhio su quella gente, la stessa feccia responsabile della guerra e della fine di un era dieci anni fa, lei inclusa, esattamente che cosa gliene può fregare di qualche traffico illecito? Che vada dai cacciatori a riportarlo, no? < Ottima scelta declinarlo, anche perchè ti saresti schierato nel team perdente. O almeno di una persona che, come hai detto te, sembra che sia convinta che ciò che ha tra le coscie possa smuovere i monti. > riporta tale parole, facendo tanto di spallucce. Non conosce Sango da vicino, non si è mai avvicinato anche perchè Nobu stesso è ancora risentito e parecchio sia con se stesso di dieci anni fa, che con quei ninja che avrebbero potuto fare di più e, vedere la rossa dimenticarsene, e parlare di morte a destra e a manca alla riunione pre-missione della Shinsengumi, gli era bastato ad essere schivo nei confronti della Ishiba. Saluti, generalità e poco più. Prende di nuovo la sigaretta tra le labbra e con l'altra mano ecco che va a comporre il mezzo sigillo necessario per richiamare il chakra. Lo fa in bella vista, tranquillamente , concentrandosi su quelle energie fisiche e psichiche alla bocca del suo stomaco, scaldato dall'alcohol che i due hanno già ingerito fin ora. Le fa vorticare in quel moto perpetuo fino a diffondere l'energia creata proprio in tutti gli tsubo, fori che solo chi, come lui, ha il byakugan può vedere ogni volta. [Impasto chakra]

22:45 Rasetsu:
 E’ pesante il sospiro che proviene dal petto del demone, il quale s’alza e lentamente s’abbassa per lasciar andare l’aria respirata in precedenza. <E’ esattamente quel che pensavo di fare.> Ammette senza troppi fronzoli, vedendo il bicchierino continuare a riempirsi non appena lo svuota. Storce le labbra, sarà davvero complicato tornare. Barcollando, muro muro, non è impensabile che si fermi di nuovo a ridosso d’una panchina e tenti di dormire coperto da un pezzo di cartone raccattato da altri barboni. Non sarebbe la prima volta. Male che va, resta a dormire sui divanetti del locale venendo svegliato di soprassalto all’alba del mattino successivo. Ormai, smette anche sol di riflettere. A quale bicchiere è arrivato? Al terzo? Inutile tergiversare. Getta giù anche quest’ultimo in un sorso soltanto, riprendendo a bere come se fosse acqua e non più un alcolico qualsiasi che potrebbe mandarlo a stendere di lì a poco. <Sono più intelligente di quel che sembra, già.> Non glielo dice nessuno, quindi reputa opportuno affibbiarsi qualche merito completamente a caso e con le proprie forze. Fa spallucce, poi, palesando un sorrisetto beffardo che, con molta probabilità, resterà su quel viso per gran parte della serata, se non per la sua totalità. <Hm?> Mugola, indicando con un cenno del capo quell’improvvisa attivazione del Chakra. Non che gli dispiaccia, ma vorrebbe capire se c’è qualcosa che non va all’interno di quella saletta oppure sia soltanto una precauzione. <Piuttosto, la missione pare che tratti di scortare una vecchia. Niente di più semplice. Se quel matto non si fa prendere dall’ira, dovremmo uscirne puliti – compresa la vecchietta.> Altrimenti lo si seda, no? Ah no? Insomma, una soluzione la si trova sempre se si vuole, questo è l’importante. Reputa che, comunque, non ci sia poi molto altro da aggiungere, senonché gli occhi si soffermino ancor sulla bottiglia che, con assoluta probabilità, diventerà la sua miglior amica durante la serata. <Versa, ho sete.> L’acqua, giustamente, fa ruggine. [ Chk On ]

23:05 Nobu:
 A chakra attivato ecco che va a prendere di nuovo quella bottiglia e, invece che riempire il bicchiere, va a versare del liquore tra le curve sinuose del seno della ballerina. < Accomodati! > Gli dice, oh che diavolo tentatore. Gli porge pure la bottiglia, mettendolo davanti a due scelte: dal seno o dal vetro. Personalmente Nobu berrebbe prima dalla ballerina per poi prendersi pure la bottiglia, ma non sta a lui decidere, di sicuro Rasetsu può capire una cosa: quell'agente scelto sa come ci si diverte. < Non lo metto in dubbio e non l'ho mai fatto dal momento che Saigo mi ha mandato a parlare con te. Non si sarebbe fidata se fossi stato un poco di buono. > gli risponde senza mezzi termini, solleticandogli l'ego in maniera velata, dopotutto è la verità: anche se fosse stato utile e facile da manipolare Rasetsu, se non fosse stato per lo meno affidabile Saigo non si sarebbe mai esposta a tal punto quindi si, si fida principalmente della compagna e del suo giudizio. Le mani nel frattempo che allestisce quel teatrino vanno rapide a formare i sigilli del bue, del drago e infine del cane. Irradia una gran quantità di chakra all'interno dei palmi delle mani, il tutto alle spalle della ballerina. Finito quello spettacolino ecco che la mancina va a cingerla da dietro attorno alla vita, guidando quel deretano direttamente sul grembo del cioccolatino, sentendo come quei cuscinetti tonici si spalmano per bene contro ogni forma che definisce il sesso del ragazzo. La destra in maniera sinuosa si muove invece lungo il ventre, risalendo in mezzo ai seni, il collo. I polpastrelli le accarezzano le labbra fino a usare il palmo destro, grazie a quel sotterfugio, per rilasciare progressivamente il chakra sul volto, alla volta del suo cervello e impiantare così il marchio distopico, a riscrivere i ricordi di quello che ha sentito quella sera in ricordi piacevoli, magari che si sono fatti pure una bella chiavata se non quella migliore della sua vita e che gli Shinsengumi sono pure degli ottimi clienti che rilasciano pure delle mance non da poco. < per la vecchia pensavo in realtà a un diversivo molto semplice: la travestiamo e la portiamo con noi due. Shinsei gli facciamo fare la vecchietta accompagnato da due copie nostre, così che se qualcuno dovesse avere qualche soffiata, potrà effettivamente vedere che la nonnina è un personaggio importante e non si insospettirà nel vederla da sola. > ovviamente la vera nonna sarà scortata da Rasetsu e Nobu, con quest'ultimo che potrà pattugliare la zona con il Byakugan tranquillamente senza stare al centro dell'atenzione: muoversi nelle ombre, quello che gli riesce meglio. Inoltre, se dovesse mettersi male la situazione, potrebbero abbandonare Shinsei in qualsiasi momento, oppure ingraziarselo per spillargli qualche informazione extra! Rimarrà lì a discutere e limare altri dettagli fino a quando Rasetsu sarà per lo più cosciente, congedandosi poi dal rosso, pagando lui il conto per tutti e due. [Marchio distopico][End]

23:20 Rasetsu:
 C’è qualcosa che deve fare una volta uscito da lì, qualcosa d’importante, qualcosa che non fa da molto tempo. IL MIGLIO: iniziare da un locale e finire, non si sa bene come, nell’ultimo nei pressi della propria abitazione, rendendosi infine conto che ha cambiato appartamento... e che quindi dovrà raggiungerlo a piedi dopo litri d’alcol ingeriti. Oh sì, non vede l’ora di concludere questo fantomatico accordo con Nobu, capire cos’abbia da aggiungere e dopodiché salutarlo in fretta e furia. Ma prima d’arrivare al post serata, si stende completamente sul divanetto così da giungere direttamente sotto al seno della ballerina dal quale il candido liquore scende sin a raggiungere le sue labbra schiuse, con la lingua penzoloni che accoglie anche i lembi di pelle altrui. Oh, diavolo tentatore. Lui non è nessuno per sottrarsi! E infatti... ghignante e tronfio, in attesa che il bicchierino sia ancora pieno, s’attiene quanto meno a berne pochi sorsi alla volta. Deve riabituare il corpo, deve riabituare il fegato! <Siete gli unici due a pensarlo, probabilmente, ma va bene così. Finché avremo qualcosa in comune, che sia io e Saigo o io e te, mi va bene così.> Lo ripete, strascicando le parole, segno inequivocabile di come il di lui corpo non sia più il tempio dello sbando ch’era qualche mese fa quando ha perso la sua retta via, uscendo dal circolo d’alcol e droga. Un circolo nel quale sarebbe saggio tornare in maniera moderata e non da un giorno all’altro con una mega sbronza colossale. Lo scruta avvicinarsi alla ballerina, non comprendendo assolutamente cosa stia facendo, assottigliando lo sguardo e aggrottando persino le sopracciglia. Resta ancor sdraiato, una gamba sullo schienale e l’altra ben distesa mentre tracanna quella bottiglia assieme al compare con cui ha appena concluso un nuovo accordo. <Semplice e conciso, mi piace.> Alla fin fine, l’importante è intascare i soldi della missione... proteggerà la vecchia esclusivamente per quello o per vedere Shinsei prendersi poi tutte le beghe da loro create. Sì, anche quello sarà divertente. Resterà lì ancora un po’ a sua volta, magari aggiungendo giusto qualche altro particolare: vestiti da indossare per somigliare ad un’anziana signora anche piuttosto alta, a giudicare dall’altezza dello stesso Shinsei. E anch’egli, ormai prossimo allo stadio successivo dell’ubriacatura, inizierà a prendere la via più disastrata dalla quale tornerà a malapena strisciando. [ Exit ]

Nobu ricerca un incontro con Rasetsu dopo averne parlato con Saigo.
Parlano dell'indagine su Sango, di Shinsei, d'alcuni piani per la missione e della possibilità di riavere il corpo di Kamichi in cambio d'informazioni - o di vana gloria.

Il rosso viene instradato nuovamente alla bella vita tra alcol e boobies.