Lesson N. One
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Giocata del 08/11/2021 dalle 16:43 alle 20:02 nella chat "Chiosco di Ramen "
Le ore passano ed il pensare del bianco non ha fatto altro che aumentare in questi ultimi giorni, stiamo tornando in quella fase in cui i pensieri si fanno tanti e la voglia di far scoppiare cose cresce in maniera smisurata. L'ultima volta che questa tolleranza verso il mondo e` scesa a zero, e` stato accolto in un lettino d'ospedale con ustioni che non sarebbero mai passate ed un occhio che aveva visto i suoi ultimi giorni... Ma questa volta e` diverso, questa volta non e` solo e puo` convogliare i propri pensieri in maniera piu` utile. Il Senjuu scosta la tenda per potersi avvicinare allo sgabello, indossa i suoi soliti stivali alti, di colore nero che stringono i pantaloni grigi fino a meta` stinco. Questi sono coperti poi all'altezza del ginocchio in su, da una cappa verde oliva, con collo alto e cappuccio rigorosamente alzato, anche se oggi non parrebbe ancora piovere. Le maniche larghe permettono solo alle punte delle dita di far capolino, mentre il piede destro viene sollevato per posarsi sulla sbarra orizzontale appartenente alla struttura di uno di quei sgabelli. Mat andrebbe a sedersi posando successivamente i gomiti sul bancone di fronte a se. <Una porzione.> Semplice, normale, senza perdersi in chissa` quali chiacchiere. La cappa presenta all'altezza dei fianchi due tagli obliqui utili a ficcarvi dentro le mani per frugarvi a mo di tasche, ma se le mani utilizzassero quei spiragli arriverebbero ad un porta kunai sulla coscia sinsitra e ad una borsa porta oggetti sulla coscia destra, il primo contenente tre di quelle lame, mentre la seconda dieci carte bomba. Cio` che resta del suo sguardo ambrato e` a malapena un occhio, il destro, che continua a studiar ei dintorni come se fosse in un luogo ostile. <Era da tanto che non venivo in un luogo simile...> Cercando di attaccare la chiacchiera con il lavoratore, che questo sia il leggendario Ichiraku o un dipendente qualsiasi. Il capo verrebbe rivolto poi verso la propria destra, osservando uno sgabello vuoto un poco amareggiato. [Equip: Porta kunai (3 kunai), Borsa porta oggetti (10 carte bomba)] [Chiosco di Ramen - Sgabelli] Niente di meglio che una capiente e golosa ciotola di ramen per festeggiare i nuovi inizi, un pasto propiziatorio che gli avrebbe dato la carica per il resto della giornata ed un piccolo incentivo per il resto della vita. Il capello diaspro, memore della giornata precedente, ha deciso, ligio al compito affidatogli, di riferire subito e tutto quanto al capello avorio, prima, però, in effetti, doveva iniziare col cercarlo. Del caro Mattyse conosceva poco e niente, se non il barlume di una particolare affinità dal punto di vista morale e parziale dal punto di vista caratteriale. Insomma, una cosa tira l'altra, il pensare troppo lo stanca, ed ecco che ci ritroviamo da Ichiraku: una zona dove poter consumare del buon cibo ed anche un locale molto visitato, insomma, due piccioni con una fava. A causa del meteo variabile, il buon Kiriano si erano munito del giacchetto nero, al quale, aveva accuratamente alzato la zip fino al colletto. I pantaloni a campana riprendono il color pece di ciò che ricopre il busto, andando ad accompagnare le scarpe da ginnastica decorate dal motivo a scacchiera. Per ultimo, ma non meno importante, il coprifronte di Kiri: ben steso sul collo ed appollaiato sul suo busto, esattamente tra le punte delle clavicole. Non c'è da dimenticare, però, che il suo viso è tempestato da cerotti, nel particolare, uno grande per il setto nasale e diversi altri per il zigomo sinistro. Salutati gli eventuali clienti, oltre che al cuoco, andrebbe a prender posto: il primo sgabello sulla sinistra, una visione centrale per poter sbirciare attorno a se mentre mangia, in modo, da cercare il caro albino con sguardo fugace. Preso posto, quindi, si limita a prendere un profondo respiro, per poi, mettere su il tanto comune sorriso che lo caratterizza. < Una ciotola, perfavore > andrebbe a chiedere, alzando il braccio destro. In attesa del proprio ordine, nota, soltanto ora, che la persona a fianco a se è...proprio il capello avorio che stava cercando. < Oh, Mattyse! Ci sei anche tu! > esclama, colto dalla sorpresa. Gira il volto verso l'altro, poggiando i gomiti sul bancone. < Ho buone nuove, ho fatto quello che mi hai detto > gli enuncia, annuendo con la testa, come a congratularsi da solo. < Però, innanzitutto, come stai? > ovvio, prima le buone maniere, soprattutto a tavola. Il fatto che entri qualcuno di diverso da lui lo ammutolisce, per quanto la sezione del villaggio dedicata a Konoha sia una zona sicura non si sente di escludere la possibilita` di qualche malavitoso coraggioso, o magari solo piu` sveglio di altri, possa spingersi fino a quelle strade, in fondo lui ha girato villaggi per distruggere un locale, qua si parlerebbe solo di quartieri... Il signorino parrebbe sedersi al centro, alla sinistra del bianco, che attende la propria porzione che non tarda ad arrivare. <Grazie> Una risposta piu` coincisa, la voglia di parlare e` sparita di colpo col giungere dello sconosciuto che non e` in grado di vedere a causa dell'occhio cieco. Muove lentamente le mani, prima andando a distanziarle con la grandezza della ciotola, poi le avvicinerebbe a questa, cosi` da evitare la problematica delle distanze, cosa che e` diventata un problema quotidiano. La voce del rosso pero` fa breccia nelle orecchie del Senjuu, che subito drizza il capo per voltarlo successivamente verso di lui, cosi` da inquadrarlo con l'occhio ambrato. <Oi, Liuka.> Un rapido saluto. <Gia` fatto? Sei stato veloce> Ignaro del fatto che conoscesse gia` le due. <io sto bene... Ma te che hai combinato...> Riferendosi ai cerotti che adornano il suo volto. <Sembra che qualcuno ti abbia pestato...> Cerotti sul naso e sugli zigomi, sono i punti principali in cui si va ad impattare con le nocche quando si vuole far male a qualcuno. <Vuoi dirmi che e` stato? Sfogarmi un po' non potrebbe che farmi bene> Sfogarsi e` giusto un diminutivo di quello che potrebbe accadere se gli sfuggisse la situazione di mano, ma e` completamente ignaro del fatto che sia stata proprio Keiga a ferire in quel modo il suo nuovo arrivo. [Equip: Porta kunai (3 kunai), Borsa porta oggetti (10 carte bomba)] [Chiosco di Ramen - Sgabelli] Sorride nel notare la premura posta dell'altro, limitandosi, per ora, a lasciar quel ramen fumante tutto da solo davanti a se. < Oh...questi? > chiede, andando ad indicare i vari cerotti, con la mano destra alzata al livello del volto e l'indice steso verso la propria direzione. < Hem...come te lo posso dire... > esita, chiaramente esita, non potrebbe mai, proprio, lui creare conflitti interni. Le sue paure sono molte proprio perché ignaro del fatto che la Inuzuka sia un vero e proprio grattacapo anche per loro, che, decisamente, la conoscono da molto più tempo. Abbassa le iridi rubiconde sul bancone, portando la mano destra tra la folta chioma color diaspro: facendo annegare le falangi in quei capelli simili ad una foresta in fiamme. < è stata...Keiga > e rialza gli occhi su di lui, cercando di abbozzare un mezzo sorriso. < Si ecco, diciamo che non le sto molto...simpatico. Forse però è soltanto perché non ha idea che stia dalla sua parte, il che è molto probabile da come mi ha posto la cosa Furaya... > un'arrampicata sugli specchi da paura, già, tutto questo per difendere la natura isolazionista della Inuzuka, e anche per preservare la propria fama da persona che va d'accordo con tutti. < Ma lasciamo stare questo...piccolo dettaglio > e ridacchia a quelle sue parole, girando gli occhi sulla ciotola e prendendo le bacchette di legno tra le dita: utensile ben più comune nel quartiere di Kiri. < Furaya mi ha spiegato un po' di cose...abbiamo parlato delle mie origini, della mia possibile appartenenza ad un clan, il nostro obbiettivo comune, e mi ha promesso di aiutarmi con gli allenamenti e come Ninja... > racconta all'altro, discorsivo e gioviale come poche persone. < Keiga...invece...mi ha detto, dopo avermi dato due pugni, che "avrei dovuto riferire a Mattyse questo" > cita testuali parole, per poi, riprendere a guardarlo. < Quindi...sei al corrente di tutto ora > conclude quella breve frase e poi affonda le bacchette in mogano nella ciotola, cogliendo dal contenitore di porcellana un'affusolata delizia che pare oro colante. Porta il boccone tra i denti e subito chiude le labbra, iniziando a gustarselo con visibile piacere. Attende quelle spiegazioni quasi con ansia, sentendo gia` il sapore del sangue in bocca e l'odore di questo sulle mani, Keiga non ha colpito proprio a caso, ha colpito ricordandosi cosa la sua squadra, la sua famiglia, rischiava e rischia tutt'ora, e` stata la motivazione per cui il bianco l'ha voluta con se. Ovvio, questo fatto dovra` essere poi spiegato anche da lei. <Keiga...> Ripete il nome a bassa voce, scuotendo appena il capo prima di allungare la destra per andare ad afferrare le bacchette, mentre la mancina terrebbe il contenitore di quella pietanza. <Ti porgo le mie piu` sentite scuse... da parte mia e di Keiga.> Ricorda bene come ha ringhiato quando hanno iniziato a cercare quel lupo, doveva dar per scontato che non avrebbe reagito bene in nessun caso. <Furaya sa la sua parte> Proclama rapidamente, intento a far comprendere come la rosata sia portavoce solo di una parte dell'intento di quel gruppo. <Sono felice che anche lei voglia aiutarti, ma ti chiedo di dividere gli incarichi che ti assegnera` lei da quelli che ti assegnero` io. Sono due metodi di allenamento diversi e sono sicuro che entrambi sviluppino conoscenze diverse. Ovviamente utili entrambi, se saprai trarre il meglio di entrambi diventerai molto piu` di quanto possiamo mai aspirare noi.> Ancora lo ripete, come ha fatto al loro primo incontro. <Quanto riguarda l'obbiettivo comune... Sarai il liberatore di Kiri quindi> Tono di voce che si alza un pochetto, mentre le labbra prendono una lieve curva verso l'alto. <Ma io e la decima agiamo in maniera diversa, siamo due facce della stessa medaglia. Quindi se vuoi avere qualche risposta piu` particolare, chiedi pure.> Su molte cose i due non sono d'accordo, tipo il metodo di approccio che verra` utilizzato con Sango Ishiba, la rosata vorrebbe attendere di portarla fuori per evitare ripercussioni legali, al bianco basta non farsi arrestare. <Se invece vuoi iniziare, potremmo fare un giro per il bosco, vediamo se sai seguire le tracce senza l'utilizzo di chakra e come ti muovi in un ambiente diverso da casa tua.> Ha gia` delineato in mente come far muovere il rosso, volendo in un primo momento renderlo migliore dell'anbu che dieci anni prima si e` permesso di dargli ordini nonostante fosse stato proprio lui a bruciare le loro uniche possibilita` di ingaggio. Noo, Mat non porta assolutamente rancore. [Equip: Porta kunai (3 kunai), Borsa porta oggetti (10 carte bomba)] [Chiosco di Ramen - Sgabelli] Tira un sospiro di sollievo alle parole dell'albino, potendo ora, a cuore leggero, gustare quel boccone ancora meglio. < Non ce ne è bisogno, davvero. Sembra una persona molto istintiva...è una cosa che apprezzo, vorrà dire che vi difenderà con più ardore di tutti > nonostante la Inuzuka lo abbia trattato da pezza, il caro Kiriano riesce sempre a vedere il lato positivo delle cose, e, in questo caso, addirittura delle persone, correlando la cara Keiga al fuoco, all'istinto primordiale che non solo caratterizza il suo compagno animale, ma anche il suo intero clan. Prende un secondo bocco, soffiando lievemente su di esso attraverso le gentili labbra schiuse. Le orecchie sono solo per l'albino, il resto non conta, passa e scappa. Molte parole, un concetto fondamentale da elaborare mentre mastica, qualcosa di cruciale, a quanto pare, nella sua crescita come Ninja. < Degli insegnamenti complementari quindi...beh, ha senso: le migliori parti di uno, e le migliori parti dell'altra. > si, quella era la parte facile del discorso. < Poi coglierli ed impararli è tutto un altro discorso... > la parte difficile. Espira sonoramente dopo aver processato quelle informazioni, limitandosi, a girare il busto in direzione del giovane. < Se devo essere onesto...non ho domande particolari. Non conosco bene nessuno di voi due, quindi imparare i vostri metodi senza qualcosa a priori...lo renderà più sincero e diretto > ammette, esibendo una forma rara del proprio sorriso: qualcosa di fortemente convinto, delineato dalla particolare e forte contrazione delle sopracciglia, accompagnate, dagli occhi pieni e non più accidiosi. < Sai cosa? Perché no, facciamo questo giretto! > ammette, sorridente, per poi, finire tutta la ciotola di fretta e furia. Fatto ciò, dopo essersi pulito il mento, balza dallo sgabello e si ferma qualche secondo in piedi, in attesa, delle direttive dell'altro. Finalmente immerge le bacchette in quella ciotola, andando ad afferrare parte di quella pietanza che viene tirata su ed avvicinata alle labbra del Senjuu, questo non piega la schiena in avanti, rimane ben eretto mentre, tentando di rimanere quanto piu` composto possibile mentre la parola e` passata a Liuka. Il ragazzo sembra vedere tutte le cose piu` positive, trovando pure qualcosa di buono in una sorta di pestaggio. <Ci.> Corregge il rosso, portando in suo favore ora le proprie pupille. <Ci dobbiamo difendere tutti, costi quel che costi. E ora dovra` difendere pure te.> Il bianco sa che quell'atteggiamento difensivo della Inuzuka deriva dalle diverse minacce, ci ha messo un po` pure lui ad addomesticarla e probabilmente se non fosse stato per la rosata non ci sarebbe riuscito cosi` tanto. <Si, vi sono dei pensieri sbagliati quando si vuole diventare shinobi. Quello piu` sbagliato di tutti e` che il chakra sia l'unica cosa che ci differenzi da un comune passante. Bisogna saper essere pericolosi anche senza questo.> Un consumo eccessivo di questa energia nei momenti in cui ci si puo` permettere degli errori significa aver meno carburante in un combattimento ove la gestione del chakra e` di vitale importanza. Ancora un sorriso alle di lui parole, i fatti li faran capire meglio cosa passi per la loro testa, un po` come ha chiesto agli altri ragazzi, di affrontare delle missioni insieme per creare un rapporto piu` solido. Un paio di secondi, cosi` che il rosso possa terminare le parole, tempo utile al bianco per un altro boccone. <Mh!> un mugolo a causa della bocca piena, mentre la mano sinistra verrebbe allungata verso di lui e fatta muovere attraverso il polso dall'alto verso il basso, come per chiedergli di tornare seduto. <Fono il plimo ad ave fletta, ma fammi finife di manfare.> Sempre con la bocca piena. Deglutisce poi rumorosamente, accennando ad una piccola risata che scuoterebbe le sue spalle. <Proviamo con un po` di teoria, cosi` non perdiamo troppo tempo. Nel bosco, devi trovare Keiga senza utilizzare chakra. Come ti muovi.> Chiede quindi i processi mentali del rosso, come questo ha intenzione di approcciare alla ricerca. [Equip: Porta kunai (3 kunai), Borsa porta oggetti (10 carte bomba)] [Chiosco di Ramen - Sgabelli] La correzione dell'albino è ben accolta, tant'è che ricambia sorridendo a cuore leggero. Sente la mano dell'altro posta sulla propria spalla e, torcendo il busto, volge a lui il proprio volto messo di profilo. < Oh si si, giusto > ricambia la risata dell'altro, tornando comodo sullo sgabello ma, questa volta, con la schiena rivolta al bancone. Si era forse fatto trascinare troppo da quella bizzarra iniziativa, talmente tanto che era già sceso e pronto e correre come una saetta. Annuisce alla proposta dell'altro, mettendo dritta la schiena e poggiando i palmi delle mani contro lo cosce. Il rosso non era bravo a spremere le meningi, eppure, sperava di poter dare un qualche tipo di risultato all'albino. < Allora... vediamo... > china lievemente il capo in avanti e concentra l'attenzione sul terreno vuoto presente al di sotto dei propri piedi, cercando un punto fisso da poter osservare per concentrarsi al meglio pur rimanendo lucido. < Keiga si porta sempre dietro il suo cane, per tanto, se ipotizziamo che io la stia cercando e che lei non lo sappia, quasi sicuramente, cercherebbe un posto accessibile a loro entrambi. Questo mi lascerebbe liberi gli alberi sia come punto di vedetta sia come luogo da escludere. > porta le mani alla testa, assottigliando lo sguardo. < Alla mora piacciono molto i luoghi in ombra, umidi, non le dispiace essere toccata dalla pioggia. Ipotizzo si recherebbe, nel caso di un posto sicuro, in una caverna o alle radici di qualche grosso arbusto. > lascia cadere la mano sinistra dalla tempia del medesimo lato, limitandosi a sbattere le palpebre. < Essendo che caccia in quella zona, escluderei il fatto che lasci il bosco visto che può ottenere del cibo in modo autonomo. Piuttosto, sarebbe ottimo cercare un bacino idrico dal quale possa bere, l'acqua è una risorsa decisamente più importante e rara in un posto così ricco di flora che ne consuma a pacchi, per non dimenticare anche i bisogni ben più dispendiosi di un cane sempre in movimento. Per tanto... >e rialza il volto in direzione di Mattyse. < Utilizzerei posizioni sopraelevate per cercare specchi d'acqua e, se trovati, accamparmi li vicino > conclude, completamente indifferente in volto, in attesa della risposta altrui. Un altro boccone ed il rosso inizia a parlare, tanto entusiasta inizialmente parrebbe in difficolta`, ma quando inizia a parlare stupisce il bianco, che lentamente abbandona quel masticare per voltare lo sguardo verso di lui, occhi ben aperti, capo rivolto in suo favore e labbra serrate, impedendo la vista di cio` che contengono. Lui avanza nel ragionamento, che fila liscio, senza problematiche alcune. Ovvio, pecca in conoscenza della ragazza, ma sono piccolezze su cui si puo` andare decisamente oltre. Il bianco manda giu`, tossendo un paio di volte a causa della scarsa masticazione. <Sei...> *Coff coff* <...Sei uno dei pochi che sa creare uno schema di partenza.> Un punto da cui iniziare. <Trovare uno specchio d'acqua puo` si darti un punto di inizio, ma ti ricordo che non stai simpaticissimo a Keiga> o almeno per quanto si e` mostrato fin ora. <Quindi devi trovarla prima che sia lei a trovarti. Non escluderei gli alberi, cercheranno di stare vicini, ma anche lei sa che con una posizione sopraelevata ha un ottima visione su chiunque stia arrivando. Poi Akuma sente molto bene odori e passi, quindi il vento o le foglie secche potrebbero non esserti di aiuto.> Sono gli unici mezzi accorgimenti che potrebbe avere. <Ma ipotizza di aver trovato uno specchio d'acqua, Akuma e` un cane addestrato da una shinobi, puo` percorrere lunghe distanze in poco tempo, come pensi di capire la direzione da seguire e per quanto tu possa doverla seguire?> E` una domanda complicata, cerca di prepararlo per quelle ricerche che andranno a fare appena finita quella sorta di merenda. Ora e` tempo di rispondere, quindi Mat da modo al rosso di riprendere la parola, posando le bacchette all'interno della ciotola, tenendole pero` ferme con il pollice mentre le altre dita la afferrerebbero completamente, avvolgendola e permettendogli di sollevarla, avvicinarla alle proprie labbra ed utilizzarla come bicchiere per bere il brodo al suo interno [Equip: Porta kunai (3 kunai), Borsa porta oggetti (10 carte bomba)] [Chiosco di Ramen - Sgabelli] Si limita ad una piccola esultazione sottobanco dopo aver udito le parole dell'albino, stringendo la mano destra in un pugno e smuovendola lievemente con piccole spinte in avanti. Ovviamente quell'attimo di gloria gli dura poco, non perché demoralizzato, ma perché si deve concentrare se vuole capire al meglio i punti che aveva tralasciato. Torna quindi concentrato, ascoltando le parole del crine d'avorio e congiungendo le mani tra di loro: facendo intricare le falangi come fossero una ragnatela. Annuisce ad ogni constatazione fatta dall'altro, limitandosi, a far vagare lo sguardo sul terreno: tutti appunti mentali da dover fare, tutte cose da porre nella mente in modo da poter essere facilmente ripescate. Finita quella prima fase di immagazzinamento, si passa alla parte due: nuovo quesito. < Ricevuto, fammi pensare... > e ritorna in posizione pensante, racchiudendo le tempie tra i fianchi delle mani. < Allora...ci sarebbe da capire, innanzitutto, se quello è l'unico bacino idrico della zona, ma, per ora, diamolo per scontato > e cerca di buttare una base, per poi, prendere un profondo respiro. < Kiri è zeppa di zone simili, consunte di acqua. La terra vicino a fiumi o piccoli laghetti è generalmente fangosa, facile da modellare, può mantenere la forma impressa dei tuoi piedi o dei tuoi stivali per ore, se non per giorni nel caso non piova > l'esperienza fatta nel quartiere iniziava a dare i propri frutti, argomenti per la propria tesi. < Nel caso fosse un luogo abituale, i segni di passaggio dei due si vedrebbero chiaramente, riusciresti a tracciare uno schema in maniera anche abbastanza facile: i cani hanno portamenti precisi, come gli umani, quando camminano e quando corrono. La distanza tra le quattro orme, esaminate a coppie di due, ti può far capire se sta camminando o se sta correndo, stessa cosa per i nostri piedi. > e poggia le iridi sulle proprie scarpe. < Partirei da questo per rintracciarli, se l'andamento indica una corsa dovrò optare per qualcosa di più cauto, poiché probabilmente il bestione sta correndo per avvertire la propria padrona. Nel caso contrario, nel caso le impronte indicassero una camminata, la traccia sarebbe più facile da seguire ma non più sicura: parliamo comunque di cani ben addestrati ed intelligenti. Alla fine dei conti...da solo...nessuna delle due piste favorisce l'ingaggio, ma, sicuramente, se non in allerta, una perlustrazione più calma e lenta sarebbe possibile e d'obbligo> giunge alla fine alla sua conclusione, ormai con gli occhi stretti stretti ed il sudore sulla fronte. Si rilassa da quella postura e prende ampi respiri. < Diavolo, pensare fa...male > commenta, in modo anche abbastanza bambinesco. Il momento di stupore e` finito, ora il bianco puo` mangiare tranquillo permettendo al rosso si di mostrare come si muoverebbe, ma senza rischiare di strozzarsi nuovamente. Annuisce appena al suo dire, posando la ciotola sul banco prima di portare la destra a frugare nelle tasche in cerca di Ryo. Ne tirerebbe fuori una manciata per poi posarli sul bancone, tornando ora a guardare il rosso. <Una corsa non vuol dire obbligatoriamente che ti abbiano scoperto, puo` significare che il lupo possa aver avuto fretta, cosa che capita quando si ha tanta strada da fare> Ma non e` un obbligo. <Ma la cosa migliore e` partire provveduti, quindi il tuo ragionamento non e` in ogni caso sbagliato. E` giusto tenere in considerazione tutte le ipotesi e cercare attorno a se cosa consigli la piu` la probabile. In assenza di suggerimenti, sii pronto al peggio.> Come accaduto a Kiri con la vecchia, ove il bianco gia` mentre si avvicinava alla porta sapeva di esser stato visto, come la comparsa improvvisa e l'assenza di comunicazione di una Keiga che stranamente non sapeva come muoversi ha suggerito l'illusione. <Ok, sono sempre piu` sicuro di aver chiesto alla persona giusta.> Anche se potrebbero sembrare cose stupide. <Seguendo questo tuo disegno, arriveresti a Keiga senza aver consumato chakra ed in grado di combattere. Ti stupiresti a sapere in quanti utilizzerebbero tecniche per scoprire la stessa cosa, solo perche` fa comodo.> Perdendosi nell'agio del chakra e cadendo rapidamente in posizioni di svantaggio. Mat allunga la gamba sinistra per cercare il terreno con la suola, intento a portarsi in piedi. <Ora te ne faccio una difficile. Sei solo contro dieci, come ti muovi?> Da poche informazioni, piu` che altro per vedere come la sua mente possa reagire e studiare ad una contromossa in una situazione inizialmente di totale svantaggio. Rimarrebbe cosi` in piedi, vicino allo sgabello non molto lontano dal Kiriano, con quel suo sorriso stampato sul volto. [Equip: Porta kunai (3 kunai), Borsa porta oggetti (10 carte bomba)] [Chiosco di Ramen - Sgabelli] Quest'oggi, purtroppo per lui, non c'è proprio riposo per il suo cervelletto da Neo-Genin, quasi come se l'albino lo stesse lobotomizzando a botte di picca e scalpello. < Mh...giusto, giusto > ascolta le parole del crine avorio con attenzione, portando la mano destra al mento calvo ed annuendo, come a comunicare all'altro di star, a tutti gli effetti, capendo. < Beh buono a sapersi insomma...! > sorride a quelle piccole informazioni, quella specie di piccoli contentini che l'altro cerca di dargli ogni volta che si spinge in una direzione, mentale, appropriata. < Una difficile? Oh...va bene, ci si prova > prende un profondo respiro, inarcando le sopracciglia neanche avesse visto una demonio. Già, decisamente, questa sarebbe stata tosta. < Vai vai, spara, ci sono > si limita a dirgli, sorridente, invitandolo a parlare con un gesto della mano. Non si aspettava qualcosa di così diretto...eppure...funziona, una domanda decisamente spinosa. < Vediamo... > inizia a lisciare quel mento vuoto, scarno, pallido, neanche fosse una sfera di cristallo. < Beh...considerando la loro netta superiorità numerica, sicuramente, per non farmi scappare, opterebbero subito per un accerchiamento. Ovviamente se si sta parlando di una situazione statica e non in movimento. > ci tiene a specificare, guidando il proprio discorso con la pantomima messa in atto dallo mano destra, la quale, si muove lenta tanto quanto lo sono i suoi pensieri. < Se prendiamo in considerazione questo schema di attacco, scarterei l'idea di Jutsu a lunga portata od armi da lancio e da tiro: la distanza è troppo corta, inoltre, rischierebbero di colpirsi tra di loro. > cerca di delineare bene la parte della forma, scandendo bene i propri pensieri. < Se si parla di non sprecare Chakra, probabilmente, la via di fuga più sicura deduco sia... > ed alza lo sguardo verso le nuvole. < ...il cielo. I lati sono bloccati, avanti e indietro stessa cosa, il terreno è accessibile soltanto attraverso Jutsu. Nel caso di un ingaggio corpo a corpo da più lati, o dal lancio di armi nello stesso schema, muoversi in qualsiasi direzione ti farebbe comunque rischiare un colpo prima o poi. L'ideale sarebbe riuscire a librarsi nell'unica zona che riescono a controllare peggio, in questo caso la zona sopra le loro teste. Sicuramente sarebbero capaci di riposizionarsi con facilità e correrti dietro senza problemi, ma un assalto da ogni lato dubito si possa sopravvivere in altro modo...escludendo Jutsu e incredibili dislivelli tra se stessi e i propri avversarsi, onestamente > conclude nuovamente, rimettendo le iridi su quelle dell'albino. Mette le braccia conserte, questa volta insicuro della propria risposta. Lo sguardo rimane fisso, poco intenzionato a lasciar riposare il cervello del rosso che invece accetta la sfida, l'ultima di questa giornata. Il ragionamento parte, esclude che gli avversari possano utilizzare armi da lancio o tecniche troppo grosse, rischierebbero di colpirsi tra loro, ed il bianco annuisce appena il capo, poi lo sente pian piano escludere ogni ipotesi, facendo si che ne rimanga una soltanto, almeno all'apparenza. Un piccolo cenno di una risata poi la risposta. <Il cielo non e` una salvezza almeno che qualcuno non ti prenda a mezz'aria. Difficilmente sara` una possibilta` di fuga.> Duole anche a lui bocciare il ragionamento creato. <Pero` mi piace, sei piu` vicino alla soluzione di quanto tu creda.> Solo non l'ha vista in questo momento. Il bianco ruoterebbe in senso antiorario, utilizzando il piede sinistro come perno per dar le spalle al bancone e portarsi frontale alle tende che indicano l'uscita del locale. <Ti do un suggerimento, devi combattere.> Anche se l'istinto di sopravvivenza suggerirebbe di scappare, la soluzione che il bianco ha disegnato invece e` completamente diversa. <Ecco, come compito a casa devi capire perche` combattere in una situazione di uno contro dieci ti puo` salvare.> E nel mentre? Mat muoverebbe il primo passo in avanti, intento ad uscire, sarebbe il braccio sinistro a spostare la tenda per darsi lo spazio necessario, ove si fermerebbe per voltarsi e guardare il rosso. <Andiamo? Dobbiamo trovare Keiga.> Con un sorriso stampato sul volto. Quella giornata e` totalmente positiva, dimostra al bianco che pure lui e` in grado di scegliere le migliori risorse, ogni tanto. Attenderebbe il rosso, che se decidesse di seguirlo, accompagnerebbe al bosco ove iniziera` la caccia al cane. [END] [Chiosco di Ramen - Sgabelli] Fa una smorfia appena sente la risposta dell'altro, nulla di troppo esagerato, giusto un'esplicita dimostrazione, da parte del proprio corpo, che l'aveva cannata questa volta la risposta. Però, il quesito certamente non cambia, allora come ci si salva da quella situazione? A venirgli incontro, per sua fortuna, è proprio l'albino, il quale, però, più che un consiglio non gli lascia nient'altro che...un'ulteriore quesito, al quale dovrà anche rispondere, per giunta. Sospira, ma nonostante ciò, sorride come se fosse appena uscito da un lungo bagno termale. < Ricevuto, farò le mie indagini > ammette, sorridente, per poi, anche lui, con un balzo, scendere dallo sgabello. Tira fuori i Ryo dalla tasca, sotto lo sguardo funebre di Ichiraku, e li poggia sul bancone, per poi, seguire a ruota l'altro. < Mh? Oh! Certo che andiamo! > colto di sorpresa, si, in modo sicuramente positivo: ricolmo di ritrovate forze fisiche, decisamente più capienti al contrario di quelle mentali. La giornata risulta positiva anche per il Kiriano, e mentre i due si avventurano in direzione del bosco, lui si premura di far tesoro di quelle domande e di quelle risposte, d'altronde, un giorno, anche, forse, molto vicino gli saranno molto utili. Mattyse era una brava persona agli occhi del capello diaspro, nonostante tutti gli altri glielo descrivessero come un piromane pronto a farti scoppiare anche la sorella maggiore. Si vede che, alla fine, Liuka se le è ingraziato senza dover fare nulla, o almeno, così pensa. La notte si fa strada, eppure, i ninja non dormono mai. [Exit]