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con Furaya, Mattyse, Kan

21:57 Mattyse:
 La chiacchierata con la rosata ha portato diversi obbiettivi al Senjuu, diverse persone da incontrare, luoghi da trovare e piani da escogitare per poter uscire pulito da un possibile omicidio. Tra tutti gli obbiettivi, Mat ha deciso di partire da quello piu` vicino quanto utile: trovare uno medici che ha chiacchierato con la Nara, la descrizione era a suo avviso sufficiente, pensando di non aver difficolta nel trovare un medico dai capelli bianchi che gironzola tra Konoha e Kusa... ma non e` stato proprio cosi` semplice. Mat solleva la mano destra, il quale stringe una sigaretta ancora spenta con l'indice ed il pollice, andando a portarla tra le labbra. Ai piedi calza un paio di stivali neri che avvolgono i pantaloni fino a meta` polpaccio, i pantaloni sono bianchi, oggi, ma di questi vi sara` poca visuale poiche` coperti dalle ginocchia in su da una cappa di colore verde oliva. La cappa presenta un colletto alto, un cappuccio sollevato nonostante il sole che oggi batte sulla strada, e delle larghe maniche da cui fanno capolino appena le punte delle dieci dita. I capelli bianchi sono legati in una coda bassa, utile a tenerli nascosti sotto quel cappuccio, cosi` che occhi indiscreti possano aver difficolta` nel riconoscerlo. Le ustioni sul viso purtroppo non sono facili da nascondere, come la ferita che ha investito e danneggiato permanentemente l'occhio sinistro. E mentre passeggia per le strade di quel distretto regalato al kage ed ai cittadini della foglia, l'occhio ambrato salterebbe da un passante all'altro, studiandone le caratteristiche e confrontandole con le informazioni ricevute. Eccone uno, capelli castani... No, non e` il Sumi. Un secondo ma neanche questo rientra nella descrizione. Qualche ragazza? Magari la famosa Shizuka? Che sia tanto fortunato da trovarli insieme? Forse sarebbe stato piu` semplice far mandare un messaggio da Senshi... Scuote appena il capo, rifiutando l'aiuto di quella piccola bimba, non pone molta fiducia nei cellulari che, sicuramente saranno comodi, ma alcune informazioni sono troppo sensibili. Meglio un faccia a faccia o il cavo vecchio piccione viaggiatore. Mat cesserebbe il passo, piegherebbe il gomito destro verso l'esterno e infilerebbe la mano all'interno di un taglio diagonale della cappa situato all'altezza del bacino, la mano si nasconderebbe sotto di questa andando a frugare come se fosse una tasca. <Non dirmi che l'ho lasciato a casa...>

22:01 Kan:
 La notte scorsa l'ha visto nuovamente stremato, dopo esser stato nuovamente con la Kokketsu e aver il turno in ospedale, questa mattina il bianco è privo di forza alcuna. L'idea di come affrontare l'odierna giornata è del tutto assente, svogliato seppur obbligato a raggiungere l'ospedale per proseguire con il tirocinio. Sbadigli continui emergono dalle labbra del genin intento nel mettere a posto qualcosa all'interno della dimora sistemando persino il proprio vestiario. La camera da letto neanche la guarda, totalmente in disordine ed il pavimento del salotto è da lavare interamente da capo. Una seccatura dopo l'altra rendono la vita del Sumi un continuo tormento, neanche un solo momento di pace da quando ha riaperto gli occhi da dopo il coma. L'odierno outfit del bianco è profondamente diverso dal precedente, esattamente come ogni volta in cui sceglie di cambiare stile. Questa volta ha optato per qualcosa di sobrio ma allo stesso tempo delineando i tratti della propria personalità limando quell'eccentricità iniziale. Calzari di scuro grigio discendono lungo gli inferiori arti ricoprendoli nella loro interezza, partendo dalla vita per giungere poco sopra la caviglia; marroncina la cintura intorno alla suddetta vita con fibbia nera per tenerli sollevati mentre un paio di alti stivali, del medesimo colore della cinta, ricoprono piedi risalendo fino a metà polpaccio inserendo in essi quei calzari. Al di sopra della caviglia due piccoli cinturini per tenere stretta la calzatura. Di un grigio estremamente chiaro, quasi bianco, è la maglietta a maniche corte a ridosso del busto la quale mette in evidenza il fisico del giovane, non scolpito ne tantomeno delineato alla perfezione, solo il giusto per poter risultare in forma con un minuscolo spacco a V all'inizio del petto. Al di sopra del tutto è posta, per concludere, una cappa dal colore nero all'esterno e dal rosso all'interno; una scelta di colori estremamente peculiare da parte del genin. Essa presenta una mantella la cui lunghezza tocca le caviglie, maniche lunghe a ridosso del palmo, un cappuccio tenuto abbassato, ovviamente all'indietro e tre laccetti sul petto le quali tengono uniti i due lati della suddetta veste. Bianca chioma dalla forma volutamente spettinata e un portaoggetti, con all'interno fuda e inchiostri speciali del clan, legato alla cintola, concludono il tutto. Smuove il passo alla volta del portone prelevando le chiavi appese alla sinistra di esso, ultima l'occhiata lanciata all'interno dell'abitazione spegnendo la luce ed aprendo il portone per inoltrarsi all'esterno oltrepassando la soglia. La porta vien chiusa alle proprie spalle a chiave dando il via alla camminata. Arti superiori tenuti perpendicolari al resto del corpo, passo lento quanto cadenzato avviandosi verso l'uscita del distretto, diretto all'ospedale di Kusagakure eppure l'attenzione viene attirata da un tipo incappucciato i cui intenti son quelli di frugare all'interno delle proprie tasche. Sopracciglio destro innalzato, una situazione estremamente simile alla propria nel distretto di Kirigakure, forse anch'egli si è perso. Distanze vengono accorciate con il Senjuu soffermandosi a circa un metro dalla di lui figura <Ti sei perso amico?> piegando leggermente il capo sul sinistro lato sperando con tutto se stesso che non sia così. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

22:01 Furaya:
 Non l’ha davvero seguito – ve lo giuro. E’ solo che non sapeva cos’altro fare tra le mura domestiche, oltre a fabbricare armi di diversa fattura per i suoi lavoretti. Deve comprare qualche altro materiale per l’armatura pesante che sta cercando di costruire con le proprie mani. Quindi, ne sta approfittando pur restandosene momentaneamente distante. Ha variato nel vestirsi in vista delle temperature in rapida diminuzione e si presenta con abiti particolarmente comodi. Indossa, difatti, un paio di pantaloni nero tipologia skinny tagliati giusti ad altezza del ginocchio, i quali fasciano perfettamente le inferior leve della fanciulla. Le estremità inferiori son infilate in un paio d’anfibi d’egual cromia, ben allacciati a loro volta attorno alle caviglie. Gli schinieri, invece, son nascosti dall’indumento e coprono perfettamente lo stinco anteriore d’ambedue le gambe. Un maglioncino verde mela copre sin ad altezza del ventre il resto del corpo, lunghe maniche a sfiorar metà falangi delle dita tenendole comunque al caldo. I vambracci prendono posto negli appositi spazi, proteggendo l’avambraccio sia destro che sinistro. C’è ovviamente da considerare anche l’equipaggiamento del quale non fa letteralmente mai a meno. La vita è circondata da una cintura in cuoio nera e piuttosto spessa, al cui fianco mancino viene agganciato un fodero contenente la sua fedelissima katana – l’unica rimasta. Attorno alla coscia destrorsa, poco sotto l’indumento citato, v’è anche posizionato una tasca porta kunai e shuriken avente al suo interno ben tre kunai. Sul gluteo posteriore dall’opposto lato, sempre agganciata alla cintura di cui sopra, prende posto un’ulteriore tasca porta oggetti avente al suo interno tonici di recupero Chakra e coagulanti, qualche fuda contenente dei tronchetti. Al polso mancino, nascosto dalla manica della camicia, vi ha posto un fuda esclusivo nel quale ha sigillato la frusta che, di recente, ha optato come arma a discapito di spade più grosse della propria figura che, al momento, non riesce neanche ad usare come vorrebbe. Per ultimo, ma non per importanza, sul petto – sotto i vestiti – è stato posto un ulteriore fuda, al cui interno è invece sigillata la sua nuova arma: la spada di Chakra, ch’è in realtà soltanto un manico nel quale è possibile trasmettere il proprio Chakra. Deve ancora testarla, ma le ha solleticato non poco l’appetito. Tra i capelli rosei, incurante del tempo e della società attuale, splende il suo coprifronte raffigurante il simbolo di Konoha con tutti i relativi segni d’usura e di graffio. Soltanto quando il bianco arresta il proprio passo per tastarsi sistematicamente la cappa e cercar qualcosa, ella gli s’affianca. Solleverebbe le braccia ad altezza del petto e formerebbe esclusivamente due sigilli, quindi neanche qualcosa di troppo espansivo: drago e capra. Anche piuttosto in fretta. L’elemento del Katon non farebbe altro ch’entrare in circolo nel di lei corpo, risalendo velocemente lungo l’arto destrorso e focalizzandosi perlopiù nella punta dell’indice. Così facendo, dal polpastrello si formerebbe una singola ed innocente fiammella che verrebbe posta non molto distante dalla sigaretta, affinché venga accesa. <Fuma in casa e ti bagno tutte le carte bomba.> Bell’ingresso in scena, senza dubbio. Complimenti ad entrambi, due stalker a confronto. Sorpresa, poi, solleva il capo in direzione di colui che gl’ha appena rivolto la parola, così da inquadrare meglio Kan e riconoscendolo. <Oh, ciao.> Lo saluta di rimando, in attesa d’una risposta o d’una sorpresa da parte d’entrambi – d’altronde, è comparsa praticamente all’improvviso con un dito infiammato! [ Chakra: 44/50 ][ 2/4 – Manipolazione del Katon ]

22:03 Mattyse:
 A quanto pare di quell'accendino non vi e` nessuna traccia nelle di lui tasche, ma sara` l'apparizione della rosata a salvare la situazione, con quella fiammella sul dito. Mat voltera` lo sguardo in suo favore, avvicinando il viso per portare l'estremo della sigaretta a contatto con il fuoco, mentre il diaframma andrebbe a dar spazio ai polmoni per inspirare, dando modo alla stecca di tabacco di accendersi gradualmente. Non ha avuto reazioni particolari, non si aspettava di certo di trovarla li` o che i passi uditi potessero essere proprio i suoi, ma non era certamente una opzione che la sua mente ha scartato a priori per un chissa` quale motivo. Allontanato il volto dalla fiamma, espirerebbe quella nuvola di fumo che si mostrerebbe al di fuori delle sue labbra. <Ti annoiavi proprio a casa eh?> ironico, consapevole che se la rosata voglia uscire possa farlo senza alcuna difficolta`. Lo sguardo poi si volta verso la posizione da cui proviene quella voce a lui sconosciuta. <Mh?> Solo qualche istante dopo l'occhio andrebbe a confrontare la figura del ragazzo con la descrizione ricevuta nei giorni precedenti, ma sara` il saluto della Nara a dargli una conferma piu` rapida. Un semplice ciao, saluto informale insolito per un ex hokage se non nei confronti di qualcuno che conosce. <Kan Sumi?> Chiederebbe conferma, facendo saltare lo sguardo dal bianco alla rosata, osservando ora lei per qualche secondo. <Piu` che perso... Stavo cercando te.> Affermerebbe il Senjuu prima di tornare con l'occhio su di lui. <Hai tempo? La signorina...> indicando la rosata con un cenno del capo. <...Mi ha detto che volevi parlare con me.> L'estremita` della sigaretta si accenderebbe di un rosso vivo mentre il bianco tira nuovamente con le labbra serrate attorno al filtro di quella stecca, permettendo al fuoco di consumare il tabacco secco generando quel fumo che andra` a riempire i suoi polmoni.

22:04 Kan:
 L'avvicinamento porta con se una sorpresa non indifferente, pone tal quesito ritrovandosi dinanzi Furaya con quel dito mezzo accendino apparso dal nullo. Sopracciglio ancora innalzato, lo sguardo passa sulla rosata pur udendo il dire di lei nei confronti del Senjuu <Ciao> ricambia il saluto esibendo un leggero sorriso tramite un ampliamento delle labbra appena accennato. Se lei è li, allora vuol dire che l'altra figura non può altro che essere lo stesso Mattyse di cui Sango gli ha parlato, nonostante ciò, in apparenza è lei a seguire lui più che il contrario. Annuisce nell'udire il proprio nome dando una blanda conferma dell'ovvio, basta il saluto della donna per annullare qualunque possibile dubbio. Sorpresa del tutto assente sul volto del genin, consapevole di quanto ode, lui stesso ha chiesto alla donna di metterli in contatto così da poter parlare ma mai può arrivare a pensare di ritrovarselo nei pressi di casa propria, quella dimora sta divenendo un posto peggio dell'ochaya per il continuo via vai <In effetti è vero, volevo parlare con te> ennesima conferma viene fornita mantenendo un tono vocale normale, non alto ma nemmeno basso, il giusto per poter essere udito solamente da entrambi <Ma prima...> indice innalzato ad altezza del petto indicando la tecnica da lei sfruttata <Come hai fatto a farlo?> curioso, in vita sua mai si è avveduto di una tecnica capace di permettere ciò. Ancora molto ha da imparare sui segreti del chakra, forse più di quanto possa immaginare; attualmente, purtroppo, le attenzioni vengono rivolte altrove, verso argomenti ben più importanti ed urgenti. Schiarisce appena la voce <Volevo sapere cos'hai in mente di fare per tua figlia e come pensi di agire> semplice, diretto al punto senza troppi giri di parole. Necessita di apprendere le intenzioni dell'altro per quanto riguarda il locale, la salvezza della propria bambina. Un piano va a crearsi nella geniale mente del bianco, un piano preciso, forse non minuzioso quanto vorrebbe ma con un finale già scritto, ideato in attesa di essere portato a compimento il prima possibile <Visto che ci lavoro all'Ochaya, mi piacerebbe sapere che fine hai in mente per quel locale, sai, mi pagano bene nonostante tutto> ammettendo il proprio mestiere al suo interno, insomma, di certo è più invischiato di quanto si possa pensare nelle faccende del nightclub. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

22:04 Furaya:
 Riesce ad accendergli la sigaretta, spegnendo di rimando quel dito utilizzato a mo’ d’accendino. Disattiva la tecnica finora utilizzata cosicché non consumi ulteriore Chakra nel tenerla attiva. Solo allora, riporta le mani dietro la schiena circondando il polso mancino con la mandritta. <Non mi andava di costruire armi anche oggi.> Il bello di lavorare per sé stessi ed essere il suo stesso capo è proprio questo: può fermarsi quando vuole, sfruttare il tempo di cui ha bisogno e prendersi le pause che decide d’avere. <Ma comunque, posso sempre andare a cercare qualcun altro di più simpatico.> Non perdono veramente mai tempo per punzecchiarsi, almeno una volta ogni mezz’ora. È anche per questo che non le dispiacerebbe procurarsi quegli aggeggi telefonici che usa anche Senshi. Si limita ad un mero cenno del capo in segno d’affermazione quando il bianco le chiede conferma circa il Sumi. Tra i due tende a non intromettersi eccessivamente, d’altronde ha soltanto riferito il messaggio ed è un mero caso che si siano incontrati proprio in quel punto. Lei avrebbe dovuto essere praticamente altrove. <Hm?> Solleva un sopracciglio innanzi alla richiesta che proviene dal Sumi, sbattendo un paio di volte le palpebre per la sorpresa dell’altrui richiesta. <E’ una tecnica Katon. Ti basta concentrare l’elemento lungo l’arto ed espellerlo dai punti di fuga. Così facendo, puoi manipolare una piccola porzione di quel dato elemento.> Gli spiega in maniera anche fin troppo dettagliata, pur spendendosi in ben poche parole rispetto a quel che potrebbe aggiungere. Reputa che almeno le basi le conosca a differenza d’allievi appena usciti dall’accademia. Rivolge poi un’occhiata di sottecchi al Senjuu, così da comprendere meglio cosa voglia fare. Non è un bel posto per parlare di simili argomenti, ma lascia che sia quest’ultimo a farglielo notare. L’occhiata di sguincio, tutto sommato, serve proprio a questo: un tacito avviso. In silenzio, difatti, attende meramente che sia Mattyse a replicare alle altrui parole. [ Chk On ]

22:05 Mattyse:
 Il bianco e la rosata danno conferma di chi lui sia, Kan Sumi, medico che parrebbe aver stretto un accordo con la rosata, lo stesso che vuole un demone e che quindi rischi di diventare un soggetto troppo pericoloso. E` una situazione delicata quella del Sumi, bisogna far si che abbia un valido motivo per non tradirli... Lo sguardo ricade repentino sulla Nara che cerca di punzecchiarlo. <Fai pure, ne troverai a palate. Ma se restano un decimo del tempo che sono rimasto io considerati fortunata> Una velatissima battuta nel dire che sia lei quella difficile da sopportare, chissa` se verra` capita. Quindi, sguardo nuovamente sul Sumi, che parla e chiede in primo luogo riguardo la tecnica di tipo Katon utilizzata dalla rosata, Mat non commenta a questa domanda, si limita a pensare alla prima volta che e` stata utilizzata da lui in presenza proprio della Judai... Momenti divertenti all'interno di un ospedale! Ed ecco poi il succo del discorso. Cosa vuole fare per sua figlia? E gia` questa e` un informazione un po' delicata. <Come fai a...> chiederebbe con tono di voce piu` basso, dopo aver spalancato gli occhi e schiuso le labbra, facendo cadere la sigaretta a terra. Subito il capo verrebbe rivolto verso Furaya. <Sei stata te?> E poi ancora la voce di lui che attraversa l'apparato uditivo. Lui lavora all'Ochaya. Un brivido percorre la schiena del bianco che punterebbe per l'ennesima volta il proprio sguardo nei suoi confronti, sta volta gelido, senza piu` l'intento di far amicizia o senza particolari filtri. Lo squadrerebbe velocemente dalla testa ai piedi, non c'e` certo bisogno che la rosata dica nulla, Mat sa bene che quello non e` il posto adatto. <Non ritengo sia il posto adatto per parlarne.> Secco e repentino, sicuramente poco intenzionato a parlare in un luogo pubblico di come vuole entrare in un locale della yakuza per riprendersi sua figlia. Respiro lento, mentre cerca di disegnare nella propria mente una sorta di schema ove verrebbe presa in considerazione qualsiasi ipotesi... e purtroppo buona parte di queste non sono particolarmente positive. <Fai strada?> Chiederebbe al Sumi, attendendo che proponga un luogo piu` appartato per poter parlare.

22:05 Kan:
 La spiegazione della Nara è quanto di più sintetico possibile seppur risulti efficace. Destrorsa innalzata dinanzi alle dorate, dita smosse, incuriosito dall'uso particolare di quell'elemento, senza dubbio è la prima volta che vede una tecnica utilizzata per scopi tanto futili, d'altro canto, è proprio questo a scatenarne la curiosità. L'elemento del chakra può essere realmente piegato alla volontà dell'utilizzatore fino a questo punto? <Dici che lo stesso principio vale per tutti gli altri elementi?> ha intenzione di sperimentarlo sul proprio, comprendere fino a quale punto può manipolare il vento in suo possesso rendendolo un suo alleato. Non mette bocca nel loro battibeccarsi seppur sorride con certo divertimento, lui e Shizuka a volte sono uguali dando prova di come, probabilmente, tra loro via sia qualcosa di più di un semplice legame d'alleanza. <Siete proprio un'amore, sapete?> punzecchia entrambi a propria volta prendendoli bonariamente in giro, mera l'allusione fatta eppure accantona qualunque altro tipo di ironia giungendo direttamente al punto focale della questione. Dorate fissano il volto del bianco osservandone la reazione a tale rivelazione, come volevasi dimostrare, quello sguardo cambia divenendo freddo, distaccato, sicuramente privo di buone intenzioni nei propri confronti. Scuote il capo alla domanda posta alla Nara <Non è stata lei> ammette in maniera franca discolpandola da tutto quanto. Dona ad entrambi le spalle comprendendo a sua volta di come la delicatezza della questione sia troppa per esser esplicata li, in mezzo a tutti quanti, nonostante ciò non è intenzionato a nascondersi troppo, parlare in bella vista è la cosa migliore per allontanare i sospetti <Andiamo allora> iniziando il proprio moto, diretto verso una zona del villaggio poco bazzicata in cui nessuno può disturbarli. Tranquillo, pacato come non mai, privo di timore nei confronti del bombarolo o della sua compagna, conscio di essere nel giusto fino al midollo. Svolta a destra inoltrandosi in un vicoletto poco calcolato dai più e li va a fermarsi guardandosi intorno, ricercando la solitudine, notando come i passanti siano decisamente pochi. Nuovamente il busto è voltato nella direzione dei due fidanzatini <Prima di venire bombardato da una sfilza delle domande, sappi che voglio aiutarti, mi sono fatto assumere all'Ochaya dopo aver scoperto di questa bambina> spiegando uno dei motivi per cui ha deciso di divenire cameriere del locale.

22:06 Furaya:
 Sembrano due tipi di vino: il bianco e la rosata. Manca soltanto il rosso. Bando alle ciance, il Senjuu cerca di rispondere a tono alle parole dell’altra, ricevendo un’ulteriore occhiataccia. <Chiunque resterebbe più del tempo che sei rimasto tu.> Mormora per tutta risposta, alzando ed abbassando le spalle – son proprio carini, sì. Quando dormono, semmai. Sembrano due bambini che si son appena picchiati e poi dormono testa a testa incuranti del litigio appena avvenuto. Nel mentre è pronta a scuotere la testa per fargli comprendere come non abbia assolutamente aperto bocca in merito alla faccenda riguardante Kimi <…> interviene istantaneamente Kan a tirarla fuori da immaginari guai. <Chi pensi mi abbia detto cosa voglia fare Sango?> Gli sussurra in prossimità dell’orecchio, ponendosi leggermente più vicina ad egli ed abbassando oltretutto la voce, dato che si trovano in un luogo aperto e pubblico, piuttosto circondato da gente che va avanti ed indietro in ogni momento. E’ proprio per tal motivo che reputa quel punto poco propenso a lunghe chiacchiere, specialmente se di questo genere. Si rivolge al Sumi, poi, preoccupandosi di dargli una risposta quanto meno soddisfacente. <Penso di sì. Non saprei dirti. Personalmente, il mio elemento cardine è il Katon.> Sugli altri, non ha avuto modo di testare, tanto meno s’è mai posta il problema sicché le basta e avanza quella tecnica che ha appena usato. Qualora intenda usufruire d’altro, tutto sommato, non è priva d’armi da usare o di tecniche da lanciare. <Ah, sicuramente più di te e Shizuka.> Commenta in maniera ironica nei confronti di Kan, ridacchiando leggermente. Invero, Kan e Shizuka sono del miele appena raccolto in confronto ai due che, al contrario, preferiscono punzecchiarsi amabilmente che dirsi parole dolciotte. In effetti, non capita quasi mai. Ad ogni modo, si premura di seguire l’altro nel vicoletto scelto, assicurandosi a sua volta che non vi sia troppa gente – evitando, magari, anche di calpestare qualche blatta o d’incrociare qualche topo. Però… sente un minuto miagolio “meow meow” provenire da dietro un bidoncino. E parte alla carica, pur restando nei pressi dei due. Gattara mode: ON. <Cosa hai scoperto lavorando lì dentro? Qualunque informazione potrebbe tornarci utile.> Assottiglia lo sguardo, inginocchiata nei pressi d'un bidone dell'immondizia, allungando la dritta con indice e medio che sfregano contro il pollice sottostante, tentando d'attirare il gatto con i classici richiami utilizzati in questi casi. [ Chk On ]

22:06 Mattyse:
 <Dubito che qualcuno sia in grado di rimanere a meno di cinque metri da te per dieci anni senza sosta.> Secco, mostrandosi propenso a sfoderare l'artiglieria pesante per quelle frecciatine, ricordandole come l'abbia seguita nel campo di battaglia rinunciando lui per primo a farsi ammazzare in uno scontro per qualcuno di piu` importante come la propria figlia, mentre lei aveva la sua al sicuro. La cosa rischia di degenerare rapidamente, meglio evitare di supporre che qualcuno possa fare quello che ha fatto lui. Lo sguardo quindi salta su Kan, che fa quella battuta, ma non risponde, anche perche` il discorso successivo e` quello che piu` lo innervosisce, tendendolo come una corda di violino. Subito discolpa la nostra rosata, mentre questa gli da quell'informazione utile per scaricare le colpe su Sango. <Quella puttana.> Ringhierebbe a denti stretti, assottigliando lo sguardo. Annuisce poi al dire del Sumi prima di seguirlo, questo non sembra voler un posto completamente privato, il che ha senso visto che un luogo ove dei civili possano lanciare un occhio gli garantisce una certa sicurezza, nonostante la diminuzione del rischio che qualcuno li senta. Ma Kan lavora all'Ochaya, dovrebbe sapere che Mat non e` proprio il benvenuto e questo non da per scontato che qualcuno potrebbe seguirli e nascondersi, o trasformarsi, per ascoltare il suo piano. Entrati nel vicolo la rosata si fionda alla ricerca di un gatto, di cui il miagolio ha attirato l'attenzione. <Pizzicalo quando lo trovi.> La rosata era quella paranoica no? Allora capira` senza spiegazioni la motivazione di questa richiesta... o forse dell'ordine? La gerarchia tra i due e` molto complessa. Kan subito mette avanti le mani riferendo di essere entrato a lavorare all'Ochaya proprio dopo aver saputo della bambina. <Questo ti fa guadagnare qualche punto, ma capirai che non e` semplice spiegarti il mio piano se ti conosco appena.> potrebbe essere una spia o qualcosa di simile. <No> Secco alla domanda di Furaya. <Tante informazioni possono far nascondere quelle importanti, oltre che potrebbero essere cosi` tante da rendere difficile capire e memorizzare quelle veramente utili.> Meglio andare su delle informazioni mirate. <Quindi e` Sango ad averti detto della bambina. Sai che vuole da lei?> Non gli va giu` che una rossa che non ha nulla a che fare con Kimi, magicamente si interessi a lei senza neanche andar a parlare con chi invece ha motivo di scuotere il mondo per riprendersela. <Il piano e` semplice. Entrare, prendere Kimi ed uscire.> Secco e rapido, e` il miglior riassunto che si potesse fare, in effetti una mezza idea di come fare in realta` la ha, ma non puo` andare in giro a sbandierarla proprio cosi`. <La velocita` e la fattibilita` di un piano all'apparenza cosi` semplice dipende solo da quanto saremo preparati nel farlo. Dimensioni dell'edificio, numero di piani e di stanze, dimensioni di queste.> un vero e proprio studio da fare cosi` da poter accorciare i tempi in cui il gruppo dovra` restare all'interno del locale. <ma se ti pagano veramente cosi` bene, dubito tu abbia motivo di lasciarci fare i nostri comodi.> Rivela subito il proprio dubbio. <Anche se dubito possano pagare tanto quanto il valore di un demone.> Era Kan che voleva il demone no? E Mat dubita che Masumi sia intenzionata a sacrificare uomini per aiutarlo in questo suo desiderio.

22:07 Kan:
 Quel continuo punzecchiarsi di loro non lo tange più di tanto, solamente divertito dalla particolare esternazione dei due <Vi comportate come ci comportavamo io e Shizuka all'inizio, appena conosciuti, un continuo punzecchiarci. Non ci sopportavamo> quella storia lo fa solo ridere adesso comprendendo giorno dopo giorno quanto quel rapporto sia cresciuto, evoluto, trasformato in maniere del tutto diversa dal pronostico ma non dilunga troppo il verbo, al contrario, glissa su ulteriori dettagli cercando di progredire. Toglie Furaya dai guai, poveretta, per una volta che non fa nulla, perchè darle simili colpe? Non ode quel sussurro, poco gli interessa in merito lasciando saettare le dorate su entrambi in attesa di un riscontro <Ci proverò, non dev'essere complicato> povero sciocco, non ha idea di cosa l'aspetti per giungere ad un simile livello, sfruttare il fuuton a tal punto è un'impresa assai ardua, ostica. Sopracciglio sinistro innalzato, occhi a compiere un giro completo dell'orbita dubitando di quelle parole ma un pensiero ne attraversa la mente. Il viso diviene lievemente più rosso a quella conclusione. Lui e Shizuka, subito dopo l'incontro con Furaya, se avesse sentito qualcosa? Se si fosse soffermata ad ascoltare o peggio, cercare di guardare all'interno. Inspira, espira provando nello scacciare quei pensieri, sperando di essere totalmente fuori strada altrimenti la Kokketsu sarebbe andata su tutte le furie. Mattyse prende la parola mentre segue Furaya tramite le iridi, una gattara all'opera risulta divertente da guardare ma curioso il commento dell'altro bianco li presente comprendendo a cosa si riferisca, capendo la paranoia presente in lui. Come può dargli torto, rischia di vedere il salvataggio della figlia andare a monte. Glissa sull'insulto alla rossa, non risulta importante difenderle ne è sua intenzione farlo <D'accordo, allora te la faccio più semplice> deciso nel proferire il proprio di piano <Se fai quel casino del giorno dell'inaugurazione> si, l'ha visto insieme alla madre della bambina <Quel locale imploderà su se stesso con l'arrivo di uomini e donne di una certa forza> se ha ben compreso dopo l'incontro con Shinsei, all'Ochaya non peccano in forza <Perciò, voglio sapere che intendi fare a tal proposito> sta anche per rispondere alla donna ma vien bloccato. Troppe informazioni sono deleterie, concorda ma in quel caso le informazioni son molto poche eppure le più adatte <Ho scoperto poco ma utilizzano buttafuori abili nell'uso delle porte del chakra e il mio capo non è qualcuno da sottovalutare. L'ho visto combattere contro Shinsei dopo aver aperto a sua volta le porte del chakra ed è rimasto in piedi, vincendo lo scontro> dando loro un'idea di quanto effettivamente sia potente quella bestia. Annuisce dando loro conferma di quanto abbia fatto Sango <Non gliel'ho chiesto ma ho supposto volesse riappacificarsi con Furaya> schiarisce la voce <Oppure, essendo amica della madre della bambina, lo fa per lei> alzando le spalle in maniera veloce, senza dare una vera risposta. Sospira ascoltando quel piano tanto semplice quanto arduo da applicare con concretezza <Entrare è semplice, prendere...Kimi si chiama? Bel nome> sorridendo <Prendere lei e uscire è complicato> l'ammette, non è una facile impresa <Beh, e se invece Kimi non si trovasse li ma altrove? Ci hai mai pensato? Se entri, fai casino e poi non la trovi, saresti nei guai> pensieri avanzati ad alta voce lasciando all'altro il mero compito di trovare un filo logico al tutto per avere la migliore delle soluzioni. Capo chinato, braccia conserte andando ad adagiare la sinistra spalla contro la parete di un edificio <Così ti ha informato, quanta velocità> sospirando <Non hai bisogno di fare questi giochetti, io e lei abbiamo stretto un alleanza, non ho intenzione di romperla ne possiedo i motivi per farlo. Abbiamo gli stessi obiettivi e lei sa bene qual è l'unica cosa che mi porterebbe a dividere le nostre strade> veloci le dorate saettano sul volto della ex Kage ricercando il parere di lei. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

22:07 Furaya:
 Fa roteare gli occhi chiari verso l’alto al sentirgli pronunciare quell’immane frecciata, sancendo definitivamente la fine dei giochi prima che possano prendersi a martellate in faccia di fronte ad un ipotetico e futuro alleato. <Un punto per te.> Replica soltanto, continuando ad attirare verso di sé il gatto che pare sentire nelle vicinanze, ma per il momento senz’alcun effetto. E’ nascosto tra due bidoncini, tant’è che gli si vedono a malapena gli occhietti. Il vicolo non vanta certo d’essere poi molto illuminato, in effetti. Incurante della risposta che dà a favore di Sango, sicché sarebbe la stessa da parte sua, si limita esclusivamente ad adocchiar l’animaletto e ad ascoltare il restante dei discorsi. <Hm?> Pizzicarlo? E’ difficile comprensione senza un chiaro contesto, tuttavia non ci metterebbe poi molto ad intuire a cosa vada riferendosi il bianco. <E’ un po’ complicato se non vuole farsi vedere.> Figurarsi toccare. Non ha con sé alcun cibo da dargli, altrimenti i giochi sarebbero fatti. Quindi, deve armarsi di sacro santa pazienza ed attendere che decida di sua spontanea volontà di venir fuori. Alle parole del Sumi, invece, si premura di fornire una risposta un po’ più articolata o, comunque, di non ignorarlo completamente. <Quando ci siamo conosciuti, eravamo anche peggio. Adesso, ci siamo calmati ma il punzecchiamento giornaliero non manca mai.> Fa spallucce, soppesando poi la figura del gatto e notando come stia pian pianino mettendo il naso fuori alla luce del sole. <Ehi, ciao.> Pronuncia a bassa voce, adoperando però un tono più dolce – come si fa con gli animali in genere o coi neonati. Manca ancora un po’! Poi forse – finalmente – riuscirà ad accarezzare quel manto tigrato che riesce a malapena a scorgere. <Tante informazioni possono essere scaglionate per trovare quelle più importanti, scartando le altre.> Lo rimbecca subito dopo. Quest’oggi, non sembrano andare affatto d’amore e d’accordo. Il punzecchiamento pare continuare, seppur l’argomento sia diventato ben presto più serio. A sua volta, manterrebbe un’espressione sicura di sé e austera, spostando le iridi chiare dall’uno all’altro. Ne ascolterebbe comunque pazientemente il dire, così da replicare laddove necessario. <E’ semplice se, come detto anche da Kan, lei è davvero tenuta lì dentro. Orochi è riuscita a farla sparire sotto gli occhi della madre, vorrei ricordartelo.> Non per cattiveria, s’intende, ma deve davvero considerare anche quest’eventualità come tutte le altre se vuole scongiurare eventuali sorprese da parte del nemico. <Giusto, mi avevi detto che Shinsei voleva farsi assumere. Perché ha combattuto contro il tuo capo?> Un dettaglio sicuramente interessante, che nessuno le aveva ancora sottolineato, tanto meno Shinsei stesso – seppur non ci sia stata motivazione di discutere a proposito dell’Ochaya quando hanno avuto modo di parlare l’ultima volta. Anzi, organizzare un incontro anche con Matono e il biondino sarebbe quanto meno necessario. Ma andiamo per gradi. <Se vorrebbe riappacificarsi con me, perché non mi ha cercata?> Ha smesso di nascondersi e potrebbe chiedere a gran parte della popolazione dove trovare qualcuno che somiglia al Decimo Hokage della Foglia di dieci anni prima. Niente di troppo complicato, in parole povere. Come già riferito al Sumi, ha scartato a priori la possibilità che Sango voglia cercarla e aiutare la bambina per far pace. <Dormiamo nello stesso letto, Kan.> Rivolgendosi direttamente a questi a seguito della di lui sorpresa circa l’aggiornamento veloce che ha fatto al bianco. <Tra una pausa e l’altra, si può parlare.> Alludendo per ovvietà a ciò che due adulti consenzienti fanno nel letto della loro casa seguito da un’alzata di spalle. Annuisce soltanto, infine, all’accordo stipulato. Non è stupida, sa che fidarsi di Kan potrebbe portare sia a lati negativi che positivi; non per questo deve darlo a vedere direttamente nei suoi confronti. Se lo tiene per sé. [ Chk On ]

22:08 Mattyse:
 Il bianco paragona la coppia a lui e a Shizuka, Mat non conosce la sua dolce meta` personalmente e non ha modo di valutare la cosa per rispondere in maniera adeguata, ma una risposta potrebbe anche averla. <Bhe, peccato che dubito la nostra relazione sia all'inizio come la vostra.> Nel senso che sicuramente il Senjuu e la Nara hanno superato quel periodo di tempo passato da Kan e Shizuka in cui si punzecchiavano. E` un qualcosa di molto volatile come discorso, Mat stesso non ci dedica molte attenzioni. Queste vengono rivolte a Furaya che con il suo solito fare dice che le informazioni possono essere scaglionate. <Si, ad averle scritte e poterle rileggere piu` volte. Con una comprensione orale devi localizzare le informazioni al primo colpo, questo significa che non puoi tralasciare niente.> E si ricade cosi` nel problema descritto precedentemente. Kan pero` salva di nuovo la situazione, dicendo di non aver effettivamente cosi` tante informazioni. Per fortuna o avrebbe sfidato la rosata a tenere tutto a mente. Il bianco e` consapevole che entrare con il suo solito fare buttera` su di se cosi` tanti tirapiedi da trasformare quel locale in un vero e proprio campo di battaglia, una valida ricreazione di una guerra ove loro sarebbero in svantaggio numerico. <Buttafuori con le porte...> Non un buon inizio, potrebbe essere un problema mica semplice da risolvere anche perche` viene da pensare che siano piu` di un paio gli shinobi con questa caratteristica. <Shinsei quindi lo ha gia` affrontato...> non sa se e` un bene, perche` significa che il biondo puo` dare qualche informazione in piu` o un male perche` significa che in uno scontro uno a uno quello non sara` il suo bersaglio. La cosa si fa ostica, ma ancora non supera il livello di preparazione a cui stava puntando il Senjuu. <Avrebbe potuto per lo meno parlare con me nel caso avesse voluto fare una sorta di sorpresa.> Escludendo anche lui che la rossa possa volersi riappacificare con la rosata. <E Mekura e` sparita, di nuovo. E sta volta e` meglio che lo sia per sempre.> Ha promesso che la avrebbe ammazzata se si fosse comportata da codarda e all'inizio ha pensato potesse pure aver funzionato come minaccia... ma a quanto pare il lupo perde il pelo ma non il vizio. Annuisce poi al dire del bianco. <Non do per scontato che uscire con la bambina sia semplice, ma ipotizzando che si trovi nel locale...> Per rispondere anche alla domanda successiva <... ci vuole un opportuna preparazione. Sapere il loro livello ci fara` capire quanto tempo avremo e con chi avremmo a che fare nel probabile caso in cui le cose vadano male. Conoscere la metratura dell'edificio e delle stanze ci permette di agire in maniera precisa per impiegare meno tempo nel prendere la bambina e preparaci dei movimenti per guadagnare tempo e diminuire cosi` il numero di scontri.> Devono avere molte cose sotto gli occhi e devono essere preparati. E per rispondere alla rosata... <Bella pubblicita` amore. Tu si che riesci a far passare il tuo stratega di fiducia come un coglione. Quante volte ti dissi dieci anni fa che dovevamo chiudere le questioni in sospeso come il finto kami e il demone rosso?> Avvelenato per questa bellissima uscita che ha fatto la rosata. Lo sguardo poi ricade ancora una volta sul Sumi. <Guarda, sai solo un riassunto molto stretto del piano e hai fatto una domanda che non ha posto lei nonostante lo sappia quasi tutto. La risposta e` semplice. Non mi sono ancora mosso anche per questa motivazione. Manderemo una nostra risorsa all'Ochaya per farsi assumere, come buttafuori... Non so come Sango voglia farsi assumere, ma se fossi in loro non assumerei una puttana ma qualcuno che puo` effettivamente rivelarsi utile, non per forza in combattimento.> Come Keiga. <Dobbiamo sapere le metrature dell'edificio per ricreare una piantina, chi sono i bersagli piu` pericolosi che dovremo eliminare prima del raid, durante il raid o a cui dovremo stare attenti, e dove sia Kimi.> La risposta quindi si traduce in "Se non ci avessi pensato sarei gia` entrato." <Entrero` quando avro` una concreta possibilita` di uscire con lei. Non mi interessa se sara` una su duecento, ma ce ne deve essere una concreta.> Quindi deve entrare con determinate sicurezze, quelle che gli mancano ora. E quanto riguarda la fiducia di Kan? <Lungi da me metterti in discussione, ma so personalmente quanto e` fragile la fedelta` verso determinati soggetti...> Anche perche` e` lui il primo a soggiogare e raggirare... quindi e` come voler rubare al ladro. <...ma condividendo gli stessi obbiettivi... e` gia` meglio.> E se le cose invece andassero diversamente diverrebbe l'obbiettivo principale per il locale, essendo il piu` pericoloso. Ignora il dire della rosata, osservando poi il loco ove lei ha localizzato il gatto. <Se non riesci a tirarlo fuori lo faccio uscire io.> Con una bella palla di fuoco ad esempio. Non e` molto amichevole, ma come biasimarlo, in pochi potranno sentirlo ma qualcuno potrebbe farlo, cio` lo rende nervoso. Parecchio nervoso. <Il piano e` predisposto nel caso Kimi venga trovata all'interno dell'Ochaya. In caso si trovi altrove, sarebbe da rivedere. Ma vi sono comunque dei step da seguire. In primo luogo, gli obbiettivi piu` pericolosi vanno eliminati prima e in gruppo. A costo di armare Masumi, quanti potra` assumere dello stesso livello?> Potra` trovarne tre come il capo di Kan, ma prima o poi la qualita` scendera` e i suoi successori verranno presi dallo sconforto, divenendo gradualmente piu` deboli.

22:09 Kan:
 Concorda con l'altra pur non proferendo parola alcuna, sa da quale parte si trovi la ragione e tanto basta. Ennesimo sorriso nell'apprendere come le cose non siano cambiate neanche per loro, forse è vero, non si cambia mai veramente, non fino in fondo, certe abitudini permangono con l'andare del tempo, con l'evoluzione della compagnia <E' vero ma a volte anche le informazioni più innocue possono rivelarsi estremamente importanti e darne troppe lascerebbe quest'ultime in secondo piano favorendo quelle più eclatanti> implicitamente dona ragione a Mattyse, per quanto gli riguarda il troppo stroppia e non va mai bene, non quando la situazione diviene così delicata. Il rimbeccarsi a vicende prosegue, incredibile come riescano a farlo anche dinanzi ad una simile conversazione, con Shizuka è giunto ad alzare la voce, invece loro tutto fanno fuorché quello. Palese come, sia il bianco che la Kokketsu, debbano ancora crescere, fare esperienza, maturare e limare determinati comportamenti <Orochi? Chi sarebbe quest'altro? Non ho mai sentito parlare di lui all'Ochaya..credo> un nome nuovo giunge, una nuova figura irrompe tra loro incrementando le difficoltà. Kemono e Masumi sono già un ostacolo non indifferente, se poi si aggiunge pure quest'ultimo è davvero la fine <E perchè ve l'hanno rapita? Gli avete pestato i piedi o qualcosa del genere?> chiede, necessita di informazioni per carpire più dettagli possibili, comprendere cosa li ha portati a quel punto, il perchè di quanto sta accadendo <Perchè non assumono al locale ma Shinsei ha insistito, così il mio capo l'ha messo davanti ad una sfida, se fosse riuscito a buttarlo a terra una sola volta, l'avrebbe preso. Ovviamente è andata male> come enunciato prima, lo scontro è finito in favore di Kemono lasciando Shinsei al di fuori delle mura del locale. Umetta le labbra con una leggera strofinata tra loro, molto blanda, il giusto per spezzare il loro essere secche <Sango era una mukenin all'epoca, se si fosse presentata da te con molta probabilità l'avresti scacciata mentre, presentarsi con la bambina sarebbe una prova lampante della sua volontà> alzando nuovamente le spalle, non lo dice per fiducia quanto più per trovare un motivo alle intenzioni dell'Ishiba. Socchiude le palpebre all'ultimo dire della Nara, l'allusione è palese, scaccia il pensiero dalla testa <Si, ho capito coppietta del cuore> glissa su altro non desiderando continuare, esattamente come glissa sul dire di Mattyse preferendo andare avanti, evitar di toccare ulteriormente questioni di stampo romantico <Tecnicamente un buttafuori ha le porte, l'altro è stato descritto come impossibile da smuovere> specifica meglio la descrizione fornita da Kemono <Già e io ho assistito a tutto lo scontro, seguirlo è stato impossibile, non vedevo mezzo movimento. E' a un livello superiore al mio> ammette con una certa amarezza nel tono di voce, dopotutto è consapevole di essere ancora troppo debole per muoversi a quei livelli. <Senti, non lo so ma entrambi avete lo stesso obiettivo e, per quanto non vi sopportiate, alla fine le vostre strade si incroceranno obbligatoriamente. Perciò, visto che è inevitabile, vi conviene quanto meno mettere le cose in chiaro con lei> vogliono salvare tutti quanti Kimi, un'alleanza gioverebbe a tutti a questo punto. Silente ascolta il dire del Senjuu, i suoi piani, il suo modo di agire, l'intento di far assumere qualcuno all'interno di utile a dispetto di Sango. Comprendere al meglio l'edificio, la piantina di esso. Assorbe tutte quelle informazioni come una spugna <D'accordo, allora facciamo così> schiarisce la voce <Tu prepara il tuo piano e io cercherò di darti la certezza della presenza di Kimi all'interno dell'Ochaya ma ho bisogno di tempo. Devo entrare nelle grazie del mio capo per avere accesso a maggiori informazioni. Sei disposto ad aspettare ancora un po'?> dorate vengono incastonate nelle iridi altrui alla ricerca di quella risposta, deve sapere come muoversi <Determinati soggetti? Cosa intendi?> dita della mancina chiuse all'interno del palmo, tal termine non gli piace, forse una maggiore comprensione può togliere quel tarlo appena nato. Non calcola minimamente il gatto ne la gattagine di Furaya <Con i soldi, abbastanza da surclassare te, Furaya e tutti quelli che ti porti dietro> breve pausa <Se proprio vuoi colpire, va fatto in maniera mirata. I pesci piccoli lasciali stare, mira a quelli imponenti> la sua idea, forse un po' malsana. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

22:09 Furaya:
 A proposito dell’argomento “relazione”, a sua volta si limita a non commentare oltre avendo già pronunciato quel che pensava in merito ad essa. Funziona diversamente da Mattyse, per alcuni contesti. Uno di questi è la raccolta informazioni. La sua abitudine la porta a raccogliere TUTTO quello che trova, pur di ricordarsene, togliendo di mezzo quelle inutili e usufruendo di quelle buone. <Metodo differente, medesimo risultato.> Commenta atona, stringendosi nelle spalle per l’ennesima volta. Mai come adesso desidererebbe essere rimasta a casa piuttosto che avere a che fare con un Senjuu fastidioso e ben poco amichevole. Non fosse per Kan, starebbero già litigando come loro solito, adottando tecniche poco ortodosse per farsi del male vicendevolmente, salvo poi finire nel bel mezzo di qualche vicolo come questo a tentar di far la pace – continuando a prevalere l’uno sull’altra, ovviamente. Reputa comunque chiuso quell’argomento, tanto vale che sia lui a chiedere e recuperare quel che vuole. Agirà diversamente con i suoi metodi. <L’erba cattiva non muore mai.> In riferimento a Mekura, dà soltanto questa risposta reputandola già di per sé abbastanza esaustiva; senz’aggiungere nient’altro all’argomento. Non s’intromette a proposito dell’opportuna preparazione necessaria all’ingresso nel locale. La metratura dell’edificio è facilmente intuibile dall’esterno, ma dell’interno si sa ben poco, specialmente s’entrare è complicato per determinati individui. <Una sera di queste, potrei tornare a prenderci da bere.> Ipotizza ad alta voce, proponendolo come eventuale sopralluogo, ma limitandosi esclusivamente a questo. <Potrei convincere Matono a fingerci una coppia.> Se andrà bene o meno, lo sapranno soltanto quando riuscirà ad entrare. Quasi sicuramente, non può farsi vedere né con Kan tanto meno con Mattyse, il quale verrebbe probabilmente cacciato assieme alla rosata. La sua è ovviamente una proposta atta a trovare informazioni, non a provocare il bianco in alcun modo, ma soltanto lui potrà dirci se ha percepito la cosa in quanto tale o meno. <Non sono io a doverti far passare come il miglior stratega ch’io conosca. Sei capace di riuscirci da solo. Dimostraglielo con le tue capacità.> Replica in maniera pronta, continuando a smuover le dita per attirare quel dannato gattaccio nascosto tra i rifiuti. La sua risposta è condita da una palese faccia di bronzo ed uno sguardo che non vien manco rivolto al diretto interessato. <Sono domande che io non ho posto perché ho dato per scontato che tu l’avessi già considerata. Sei il mio stratega di fiducia, no?> Quant’è quotato che, non appena Kan andrà via, inizieranno a prendersi a parole come loro solito? Sta tirando la corda, ma anche il bianco non è da meno. Inspira profondamente, prima di rivolgere a Kan un’ulteriore domanda che pare non venir posta dal compagno. <Misure di sicurezza? Oltre ai buttafuori.> L’affermazione inerente al “farlo uscire” le fa scappare una mezza risata che evapora comunque in breve tempo. <Potrei dirti di sì> Palese il doppio senso che quella frase fa nascere. <ma sta già uscendo da solo. Ciao, bellissimo!> Esclama, riuscendo finalmente ad allungare la manina verso la testa dell’animale, iniziando ad accarezzarlo con delicatezza. Calca un pochetto la mano sul pelo, evitando di pizzicare come Mattyse le ha chiesto poc’anzi di fare. Tuttavia, reputa che sia comunque abbastanza sufficiente. <Da quel poco che so, Orochi era il marito di Mekura che gestiva il vecchio Ochaya nel Tanzaku Gai.> Non aggiunge nient’altro poiché non saprebbe effettivamente alcunché. Conosce soltanto quel che il bianco le ha raccontato, specialmente in merito alle ustioni che gli ricoprono gran parte del corpo. <Hm, quindi il tuo capo è da considerare come un elemento “importante”> In termini di potenza, raccogliendo l’informazione e mettendola in fila assieme alle altre – nella sua mente – organizzandole in ordine. <e da tenere d’occhio.> Soprattutto, anche se risulta essere difficile dato che il Sumi riusciva a malapena a seguirlo durante i movimenti. Deve essere sicuramente forte ed agile. <Se privi i pesci piccoli di quelli imponenti, i primi non risulteranno essere più un problema.> Mormora distrattamente, continuando ad accarezzare l’animaletto che si premura di far salire tra le braccia prima di rimettersi in piedi, già pronto a giocherellare coi capelli della Judai. [ Chk On ]

22:09 Mattyse:
 Non ha mai visto la rosata darsi un contegno in questo modo, arrivando pure ad ingoiare il rospo. Lo sguardo di Mat continua a studiare il bianco con cui prende confidenza parola dopo parola. Non si tratta di uno stolto o un perbenista come la rosata, sembra avere quella malizia per guardare oltre la semplice apparenza... <Come ha detto...> Lascia prima parlare la Nara sul come ma abbiano preso la bambina. <Quando io e la madre abbiamo iniziato a frequentarci era sposata con questo Orochi. Capo della Yakuza e proprietario dell'Ochaya al Tanzaku Gai. Masumi penso sapra` dirti qualcosa. Quando lei e` rimasta incinta lui non l'ha presa molto bene... Sono state proposte diverse soluzioni alla signorina, ma voleva fare a modo suo, nonostante tutte le volte qualcosa andasse male. Al quarto? Quinto fallimento?> Chiedendo retorico osservando la rosata. <Ha dato alla luce Kimi, peccato che io ero lontano per delle missioni e lei si trovasse proprio vicino all'Ochaya. La prima volta che ho visto la bambina e` stata al locale dove eri presente.> Dopo dieci anni. <Ma non ti preoccupare, Orochi non e` piu` un problema. Me ne sono gia` occupato. E ti conviene non chiedere dove sei, potresti attirare l'attenzione.> Meglio evitare che uno di quelli che necessita di rimanere limpido diventi un sospettato. Ascolta attentamente la sfida di Shinsei, accennando poi ad una piccola risata. <La nostra risorsa non avra` motivo di partecipare ad una sfida. I suoi punti di forza sono altri.> Sia Furaya che Keiga sono gia` state informate su come dovranno muoversi a riguardo. Ecco, ora l'attenzione si spostera` proprio sulla rosata. <Potresti andarci con Keiga invece, recupereremmo tempo prezioso.> Ma si, sicuramente non potra` essere lui ad accompagnarla. <Con Matono ci voglio prima parlare.> Prima di inserirlo in determinati incarichi. Ascolta le successive parole. Un buttafuori impossibile da muovere? Non e` un problema. <Se non si muove con la forza, non si spostera` neanche con la propria.> ipotizzando che quindi questo sara` un ammasso resistente, che probabilmente risparmierebbe tempo a rotolare piu` che a correre. <Ma per ucciderlo non bisogna muoverlo per forza.> Ecco la soluzione piu` diretta al problema. <La problematica di Sango e` che non ascolta nessuno e non ci si puo` fidare di lei. Se le dicessi il piano potrebbe venderci come niente o peggio potrebbe fare di testa sua e fallire, rendendo a noi tutti la cosa ancora piu` difficile.> Se tentasse e fallisse, le protezioni del locale aumenterebbero vertiginosamente. <Mi piacciono quelli che prendono l'iniziativa, ma devo potermi fidare della loro iniziativa.> E Sango ha mostrato piu` volte che prende iniziativa solo per voltare le spalle. <A breve pero` andremo a parlarle. Se capira` le parole, bene. Ma sicuramente risolveremo il malinteso.> Per fraintendersi bisogna essere in due, ma se il secondo e` morto, non c'e` fraintendimento. <Gli esseri umani.> Risponde secco al dubbio del bianco, indicando poi la rosata con un alzamento repentino del mento. <Lei e` un soggetto che non tradira` mai. E` piu` forte di lei.> Piccolo esempio. <Ma non tutti sono dello stesso pensiero e capirai che vorrei evitare <Sango invece ha una fedelta` molto labile nei confronti di chi la aiuta. Capisci che intendo?> Non tutti sono fedeli al cento per cento <C'e` bisogno di tempo per creare un legame di fiducia reciproca utile per poter parlare di tutto.> Poi pero` il discorso cade su quante volte potranno dover uccidere le teste di quell'idra. <Oh ti sbagli.> Mentre un piccolo sorriso apparirebbe sul suo volto. <Vedi, gente come me, Furaya e buona parte che mi porto dietro, non sono persone che trovi facilmente. Puoi trovarne una, due... con un po` di fortuna tre. Ma il quarto gia` non sara` piu` in grado di tenerci testa. In aggiunta, bisogna eliminarli singolarmente. Tutti quelli che potrebbero necessitare di piu` shinobi allo stesso tempo vanno eliminati prima dello scontro. Cosi` da poter favorire un combattimento uno a uno di media durata o un combattimento due a uno di breve.> Prendendo il caso del capo di Kan, dovra` essere eliminato singolarmente, con un team da tre o quattro shinobi. Ma questo suo livello Mat ancora non lo sa. Ecco che finalmente il Senjuu ha motivo di annuire ad una affermazione di Furaya. <Molto meglio. Facciamo l'esempio dei vecchi team formati da tre genin e un jonin. Se in un combattimento il primo a morire e` proprio il jonin, quanto rimarra` dei genin?> Che siano piu` o meno forti, il titolo assegnato al loro capitano e` fonte di fiducia e, ucciderlo, equivale ad abbattere il loro morale. Lo sguardo torna su Kan, ora con quel piccolo sorriso stampato sul volto. <Trova i membri piu` pericolosi e cerca di capire se Kimi sia li. La mia risorsa fara` lo stesso. Se riesci a farmi sapere anche la planimetria risparmieremmo tempo.> Come gia` detto, il bianco era gia` in movimento per trovare tutte le informazioni. <Ah, una cosa... Mi piacerebbe fare qualche missione con te e Shizuka, cosi` da poter creare la fiducia e la coordinazione necessaria per il combattimento. Per collaborare al meglio dobbiamo sapere come ci muoviamo senza dover obbligatoriamente parlare, no?> Sperando che lui capisca.

22:10 Kan:
 Non commenta, ne suoi metodi ne su Mekura, non conosce abbastanza Furaya per sapere quali siano i metodi di lei ne conosce Mekura per poter parlare in sua difesa, difatti non sa pratica nulla di lei se non il suo nome ed il legame con Sango, oltre all'avere una figlia. Il piano di Furaya fa storcere il naso, qualcosa non gli torna, forse più di qualcosa <Non so chi sia questo Matono ma sei sicura di poter passare inosservata?> domanda fin da subito <Lui si è rivelato e sicuramente hanno fatto di reperire più informazioni possibili, tra queste potrebbe esserci la vostra relazione e visto che ti sei rivelata, dubito tu possa agire indisturbata senza attirare l'attenzione> tante le domande, i dubbi, tante le possibilità di fallimento in quel gran casino in cui tutti si son ritrovati di punto in bianco. Nuovamente glissa sul solo battibeccare, poco gli importa di vederlo come un grande stratega, conta solamente il risultato. Inspira rivolgendo l'attenzione al quesito successivo di lei sulle misure di sicurezza <Mh> la mente viaggia al passato alla ricerca della risposta più adatta da fornirgli <Durante l'inaugurazione dell'Ochaya, quando lui e Mekura hanno iniziato a creare scompiglio, sono arrivati altri uomini e guardie. Suppongo che dietro le quinte ci siano uomini pronti ad intervenire al primo segnale> mere supposizioni quelle di lui, niente è certo facendo riferimento solamente a quanto visto in passato. Ode la palese illusione socchiudendo le palpebre; mancina carezza la fronte massaggiandola appena, sospirando <Vuoi che chiamo Shizuka e andiamo a casa mia per fare una cosa a 4?> frecciatina in risposta all'allusione della Nara, la voglia di lei emerge da ogni poro del corpo. Nuove nozioni vengono apprese, questa volta nei riguardi di Orochi, qualcos'altro non quadra ma forse la risposta è dinanzi a se; scosta le dorate sulla figura di Mattyse osservandolo tacitamente <Orochi era il marito di Mekura...> pronunzia con basso tono tale frase prima che una lampadina venga accesa <...Mekura ha fatto cornuto suo marito con te?> domanda in maniera diretta al Senjuu, senza peli sulla lingua. Annuisce al dire di Furaya nei riguardi di Kemono, null'altro vien detto sulla bestia e ritrovandosi piacevolmente soddisfatto nel sentirla concorde. Attenzione nuovamente focalizzata su Mattyse il quale spiega chi sia questo Orochi, parte del passato tirando in ballo Masumi, di quando ha visto Kimi, dei fallimenti in corso e di come l'altro si sia occupato dello stesso Orochi <Non parlerò di questo Orochi con nessuno li dentro. Sono troppo giovane per poterlo conoscere, di conseguenza, far uscire il suo nome dalle mie labbra porterebbe il sospetto su di me> quel posto gli serve, non ha la minima intenzione di rendere tutto quanto vano solo per una mossa avventata <Ma il fatto che lui non l'abbia presa bene, posso comprenderlo> un marito che si ritrova la moglie incinta di un altro, non è del tutto nel torto. <Non so chi sia questa risorsa ma spero abbiate ragione> lo spera, soprattutto spera di non conoscerla. Al nome Keiga nulla viene lui in mente ma ha già parlato in virtù di quell'argomento, non serve aggiungere altro <Come preferisci, per quanto mi riguarda puoi anche fare una mattanza li dentro> tenerli vivi non è il suo interesse, a lui interessa si prendere la bambina ma ancor di più mantenere intatto il locale. Nuovamente si torna a parlare di Sango, ennesimo centro di una discussione dopo quella avvenuta in casa propria <Beh, se lei fa di testa sua e fallisse, tu avresti un'idea di quello che ti aspetta e non commetteresti i suoi errori. Tanto, se sanno anche loro che Sango era una mukenin, sanno anche di come i rapporti con Furaya siano pressoché nulli, difficile ricondurre il suo attacco a voi> usarla come esca? Forse, la butta li, sicuro di come non sia un'opzione fattibile, vi è troppo in gioco. A sua volta è sicuro di come Sango non faccia nulla fin quando permane gravida. Annuisce assecondando le sue decisioni nei riguardi dell'Ishiba; per quanto riguarda il discorso dei soggetti, riesce a comprendere l'altrui ragionamento, meglio del previsto <Lo comprendo e sono d'accordo ma io non parlavo di Sango. La mia fiducia è verso una persona e una soltanto e sono ricambiato in questo> Shizuka è l'unica verso cui nutre vera fiducia ed una lealtà incondizionata. Si ritrova a sorridere, divertito dall'altrui sicurezza come se la squadra composta dal dinamico duo sia invincibile <Anche io sono in possesso di abilità fuori dal comune e come Sumi, nessuno ha idea di cosa sappia fare> a suo malincuore <Ma non sottovaluto la situazione. Per quanto i vostri amici possano essere straordinari, confido che anche nell'Ochaya ci sia gente fuori dal comune> altrimenti non sarebbero giunti tanto in la <Ma si, i pesci grandi vanno presi uno ad uno, a loro tempo> comprendendo anche l'esempio della squadra ninja. Sono sulla stessa lunghezza d'onda in questo <Farò del mio meglio> a modo suo ovviamente ma l'avrebbe fatto. Inarca il sopracciglio staccandosi dal muretto, udendo la di lui richiesta <Mi sembra giusto. D'accordo, quando capiterà l'occasione, andremo insieme in missione>. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

22:10 Furaya:
 Ingoia il rospo esclusivamente quando non le conviene rispondere ad alta voce – come in questo caso – avendo di fronte qualcuno che, quasi sicuramente, non vuole ascoltare quel che stanno dicendo entrambi, esulando completamente dal discorso cardine che stanno affrontando riguardante l’Ochaya. Con assoluta probabilità, recupereranno il dibattito quando saranno completamente da soli, in modo che possano scannarsi vicendevolmente senza ledere a nessun altro. Ascolta la vicenda ben conosciuta che riguarda Mekura, continuando a coccolare il gattino che ha tra le braccia, il quale infilza con dovizia il maglione che lei indossa con le unghiette affilate. <Ahi!> Esclama, ridacchiandosela comunque. Il micio pare essere piuttosto amichevole e qualcuno di nostra conoscenza dovrà fare i salti mortali per non farglielo portare a casa. <…> In silenzio per quanto riguarda la questione “risorse”, si limita ad un mero cenno del capo così da sottolineare la veridicità delle parole altrui, assecondandolo anche da questo punto di vista. La mente e il braccio, come sempre. <Hmm, non ci avevo pensato, ma è fattibile.> Un drink tira l’altro e potrebbero salire anche ai piani superiori. No, in realtà il bianco si sta riferendo a tutt’altro genere di piano, un piano del quale hanno già avuto modo di discutere assieme alla Inuzuka. Tuttavia, la sua mente viaggia a pretesti ulteriori per sondare il terreno all’interno del locale. <Matono mi ha lasciato il suo numero di telefono qualora volessi contattarlo. Tuttavia, dobbiamo prima trovare uno di quegli aggeggi.> E qui, andandosi a rivolgere a Kan, gli chiederebbe la fatidica domanda: <Tu lo sai?> D’altronde, lei ha vissuto dieci anni sotto terra; questo sta a significare che, per quanto riguarda la tecnologia, non sa ancora come comportarsi. Quindi, domandare a qualcuno che più ne sa è forse la miglior scelta che potesse prendere, mettendo da parte l’orgoglio che finora la limitava anche dal punto di vista delle innovazioni. <È un membro della Shinsengumi. Come ti dicevo, Kan, non è un bene averla in giro – a prescindere dalle proprie intenzioni. Potrebbe anche tentare d’estorcerci il piano facendosi passare per l’alleata perfetta, per poi venderci come carne da macello.> Non c’è assolutamente un pretesto, neppure uno qualsiasi, per assecondare la Ishiba e coinvolgerla nel piano. Se ne prenderebbe i meriti, facendo poi passare i qui presenti per chi non ha fatto assolutamente niente se non qualcosa di sbagliato. Mattyse pronuncia una frase che potrebbe venir corretta in men che non si dica dalla rosata. Non tradirebbe mai? Lei? <Dimentichi un particolare, amore mio> Giocherellando amabilmente col gatto che ha tra le braccia. Gli rifila qualche grattino sulla sommità del capo, rialzando gli occhi chiari alla di lui volta. <ho tradito esclusivamente per te.> Sottintendendo quant’accaduto in ospedale quand’era ancora promessa sposa di Saisashi. Ha rovinato ben due matrimoni, non è qualcosa che succede tutti i giorni. Non s’intromette ulteriormente nei loro discorsi, pur ascoltando laddove Matt gli chiede delle planimetrie e d’ulteriori informazioni necessarie per permettere loro di muoversi. <Ci sono già stata> Nell’Ochaya, intende, per tutta risposta al Sumi. <e nessuno mi ha detto niente. Non un’occhiata, non una parola. L’unico con cui ho parlato quella sera è stato Matono e un altro ragazzo che, però, non c’entra niente con il discorso.> Shuuya non è mai stato contemplato come parte integrante del piano, ne fa menzione soltanto per via dell’argomentazione tirata fuori in questo momento. Aggrotta leggermente le sopracciglia, perplessa, innanzi alla richiesta che proviene direttamente dal bianco numero due. <Non mi piacciono le donne.> Solo perché non hai mai provato davvero! Glissa comunque s’un argomento che, sì, spezza sicuramente la monotonia dell’Ochaya come protagonista, ma che non è importante e necessario. Su Sango, ha comunque già detto la sua e reputa di non dover aggiungere altro. Si sofferma soltanto a ragionare circa la possibilità d’usarla come esca, ma trattandosi di Kimi vuol che sia il Senjuu a prendere l’iniziativa – specialmente per una così delicata situazione. [ Chk On ]

22:05 Mattyse:
 Inizialmente la rosata sembra ammutolirsi, concentrandosi sulla cattura di quel gatto, mentre Kan tenta di comprendere se la presenza o meno della rosata possa compromettere le operazioni. <Non so quanto possa essere un bene, potrebbe essere un idea quella di farli andare anche tutti e tre insieme, ognuno con un compito diverso, ma escludo che abbiano avuto modo di scoprire di me e lei.> Difficilmente vanno a passeggio insieme ed il Senjuu e` da mesi che sta adottando un abbigliamento mirato a rendere piu` difficile il suo riconoscimento. <E anche se cosi` non fosse, sono un locale, come hanno cercato di scacciare in maniera... educata...> Educata non tanto, ma il primo approccio e` stato sempre una sorta di invito, non un pugno o una pala di fuoco <...difficilmente sceglieranno un approccio piu` drastico su di lei.> Ma in effetti il Sumi ha dato un piccolo suggerimento al bianco. <Pero` meglio non rischiare. Se si presenta con Matono avra` comunque compagnia e potrebbe confondere un minimo nel caso sapessero, nel peggiore dei casi la terrebbero sotto osservazione, ma cio` significa che la risorsa dovra` risultare esterna.> perche` continuare a chiamarla risorsa e non per nome? Anche perche` il nome di Keiga e` stato fatto, nonostante sia stato decontestualizzato in quel momento. Bhe, e` meglio non dare tutte le informazioni ad un tipo che potrebbe in qualsiasi momento venderti. Con le promesse il Senjuu ci fa poco. Il discorso salta poi sul passato del bianco con Mekura e di come tutto il casino sia nato... <Avrebbe potuto anche incazzarsi e prendersela con me. Divorziare e fare casino come una persona normale anziche` rapire una bambina per i cazzi suoi.> Ha si senso che non l'abbia presa bene, ma la reazione e` stata sicuramente eccessiva. Un piccolo sorriso quando il Sumi da il suo permesso di massacrare ogni essere vivente all'interno di quel edificio, come se ne necessitasse, ma scuote appena il capo quando si presuppone che Sango possa fare di testa sua. <Potrebbe provarci e morire. Noi avremmo un nemico in meno e un idea di cosa ci sia dentro, ma in quanto pensi che verrebbero raddoppiate le difese? Le cose ci diventerebbero ancora piu` difficili, neanche noi avremo una seconda possibilita`.> Motivo per cui Mat progetta di uscire da li` solo in due modi: vittorioso o morto. Le parole della rosata attirano poi l'occhio ambrato, ha tradito per lui... Si, e` vero, ma il contesto e` tutt'altro. Sembra quasi una bambina che se le inventa tutte per aver ragione ad ogni costo. Sbuffa il bianco, tornando con lo sguardo verso il compare dal medesimo crine. <Il fatto che la tua fiducia sia nei confronti di una persona sola non e` esattamente un bene, ma sembra tu abbia capito cosa intendo.> Ma non e` quella la parte piu` complicata. <E non hai compreso quanto intendevo: Prendi un kage.> Passando nuovamente con lo sguardo verso Furaya. <Quanti shinobi ci sono come loro in tutto il mondo?> Domanda abbastanza schietta quanto semplice. <Se uno di loro morisse, quanti ne rimarrebbero? E quanto potra` essere difficile sostituirlo con uno adatto? E se morisse anche quello? Trovarne un terzo sarebbe facile come quando si ha trovato un primo o si rischia di trovare qualcuno appena piu` debole?> E` il rischio di utilizzare le risorse migliori fin da subito, quando queste cadono ti tocca giocare solo con gli scarti, generando un lungo e lento decadimento. <Non siamo forti quanto loro, singolarmente. Ma insieme e con attacchi ben studiati...> Faranno crollare Kagegakure. A differenza della rosata ha ignorato completamente la battuta, ma la sua risposta lo obbliga a prenderla in considerazione, anche perche` vuole farle la sorpresa con keiga... <Ah hai gia` provato?> Accennando poi ad una piccola risata. Un lento respiro, prima che il capo possa venir rivolto verso l'alto. <Direi che ci siamo trattenuti abbastanza.> Qualcuno rischia di apparire in qualsiasi momento, e` meglio non tirare troppo la corda. <Ci aggiorneremo per qualche missione e per il locale. E se trovassi qualcosa per il tuo scopo...> il demone <...ti informero`.> Non a gratis, ovviamente.

22:06 Kan:
 Questa Keiga viene nuovamente tirata in ballo, cerca di ricordare ma tale nome risulta nuovo alla geniale mente del Sumi il quale non trova riscontro in nessuna delle sue conoscenze. Non pone ulteriori domande, se vuole entrare con questa tizia, allora avrebbe compreso di chi si tratta. Altro nome giunge alle orecchie del bianco, un certo Matono, un altro membro di quella squadra? Probabilmente ma non possiede la certezza assoluta di ciò, non può ottenerla e neanche l'ha mai sentito <Hai anche il mio di numero> le ricorda avendoglielo lasciato dopo quell'incontro nella propria dimora, esattamente sul finale eppure apprende di come ella non abbia effettivamente un cellulare con cui sfruttarlo tale numero. Schiude le labbra, sorpreso, dorate scivolano dapprima su ella e poi sull'altro. Mai come in tal momento si è sentito dinanzi a due vecchi nonostante l'aspetto fisico dica esattamente il contrario. Iridi incastonate in quelle della Nara, destrorsa innalzata, pollice ad indicare alle proprie spalle <Siamo nel centro del distretto, c'è un negozio di elettronica qua dietro> atono nel vocale tono, la sorpresa risulta ancor presente <Superata casa mia avanzi diritta, svolti a sinistra e sulla destra c'è un piccolo negozio che vende tutto ciò che ti occorre. Di al proprietario che non sei molto avvezza e ti darà un modello facile da usare> spiega brevemente come comportarsi. Vero, potrebbe mandarla nel quartiere tecnologico per il puro gusto di vederla andar fuori di testa ma attualmente gli necessita sana di mente. Sango oltrepassa le labbra della ex Kage, pur glissando sull'odio di lei nei confronti dell'Ishiba, un dettaglio, già venuto a galla, irrompe nella mente del genin. La Shinsengumi non viene vista di buon occhio, neanche dalla stessa Sango da quanto ha compreso, il motivo? Ignoto, non lo comprende, non capisce l'odio verso tali agenti, dopotutto svolgono solamente il loro lavoro, non posseggono alcun tipo di colpa se non quella di eseguire gli ordini dei propri superiore, esattamente come fanno i ninja <Come preferisci> sancisce alla fine senza proseguire oltre, non è il luogo ne il momento per esprimere i propri dubbi e perplessità. Inspira, espira saettando le dorate su entrambi, apprendendo un altro tipo di notizia <Dunque anche Furaya tradisce> sentenzia in maniera definitiva, nemmeno lei è esente da peccati dopo una simile rivelazione ad opera della stessa. Comprende come ella sia già entrata all'interno dell'Ochaya, lo sa benissimo <Ah si? Non ti ricordi di quando ci sei entrata con me?> il drink addosso non lo può dimenticare <E comunque, il non aver detto o fatto nulla non implica una loro ignoranza, sarebbe da stupidi sottovalutarli in questa maniera> dopo aver veduto Kemono in azione, aver parlato con egli, non può ritenerlo uno stupido ne uno sprovveduto. Palpebre socchiuse alla sua affermazione nei riguardi delle donne, ha davvero risposto, non l'ha nemmeno ignorato <Furaya, cogli l'ironia> breve pausa <Col cavolo che condivido Shizuka con te e con lui> indicando brevemente Mattyse; la Kokketsu è solamente sua, nessuno può interferire, guardarla, toccarla. L'attenzione viene riportata su Mattyse, ora centro di quella conversazione giunta alle sue battute finali eppure il tutto prosegue senza troppi intoppi <Non escludere nulla e no, tutti e tre insieme attirerebbero l'attenzione secondo me, specie se cominciano a ficcanasare> nonostante le serate siano sempre movimentata, tale luogo è continuamente sotto sorveglianza; risata emerge dall'albino, trattenuta appena, evitando in tutti i modi di esplodere <Mattyse se ti riferisce a quella volta, perdonami, ma te la sei cercata. Ero ubriaco da fare schifo ma il casino che hai combinato lo ricordo bene, è tanto se tu sia vivo> non vi è alcun segno di sfottimento, solo una mera constatazione divertita <Con lei non saranno mai gentili. La sua forza è famosa, l'attaccheranno con tutto quello che hanno se è necessario> nonostante si sia indebolita, ella rappresenta un problema non da poco. Non ha idea di quanti siano a conoscenza di un tale segreto, forse tutti i più potenti, forse in pochi eppure non permettersi di ritrovarsi in mezzo ad attacchi a piena potenza <Non solo la risorsa ma anche io. Posso permettermi di conoscervi ma non posso espormi, se succede qualcosa al di fuori del nostro possibile piano, non potrò intervenire in alcun modo o manderei tutto a monte. Questo dev'essere chiaro, fino al momento opportuno, se la situazione lo richiede, noi siamo nemici> ovvero se Kemono ordina qualcosa. Purtroppo sono i rischi di mettere in scena un doppio gioco, necessitano di recitare una parte ben precisa senza mai uscire dai personaggi. Comprende il marito di Mekura, anch'egli, se Shizuka lo tradisse, avrebbe una reazione del tutto fuori dal normale, esagerata <Quale modo migliore per vendicarsi se non privarvi del frutto del tradimento?> semplice quesito dalla semplice risposta. Questo Orochi ha scelto la via della sofferenza come vendetta trovandosi pienamente concorde. Capo chinato verso il basso, dorate fisse sul suolo, sospira in maniera pesante, stanca <Mattyse> serioso nel tono <Scherzavo su Sango> sentenzia definitivamente prediligendo il discorso successivo, decisamente più interessante <Non è un bene ma per conquistare la mia fiducia ci vuole molto e lei ci ha impiegato davvero tanto tempo> riferendosi alla Kokketsu. Romanza quella storiella ma difatti risulta vera, ella ci ha messo un po' per permettergli di aprirsi scoprendo la vera anima del bianco. Ode silente quanto enunciato dal Senjuu riuscendo nel comprendere quel discorso alla fine; il piano è semplice, privare l'Ochaya dei loro ninja eccezionali abbastanza da lasciarli senza difese <D'accordo, allora studiamoli bene. Vedrò di scoprire quanti uomini e donne potenti ci siano all'interno> insieme allo scoprire della presenza di Kimi o meno. Glissa totalmente sui battibecchi della coppietta felice convenendo con l'altro sull'essersi trattenuti troppo <Farò lo stesso per il locale ma, se trovo prima il demone, sarà un alleato in più per salvare tua figlia. Prendi in considerazione questo> rendendo palese come voglia proseguire a tutti i costi quella ricerca <Detto ciò, io levo le tende. Devo andare in ospedale, il mio collega mi sta aspettando e non voglio doverlo sfottere quando si incazza> riportando l'ennesima ironia all'interno della conversazione <Ci sentiamo> ultimo il suo dire prima di dare le spalle ad entrambi incamminandosi verso il distretto Kusano alla volta dell'ospedale. [END]

22:29 Furaya:
 Rimugina attentamente su quel che stanno dicendo entrambi, in riferimento all’Ochaya e alla possibilità che questi possano scoprire della relazione tra lei e il Senjuu oppure la motivazione per prenderla di mira. Effettivamente, il suo ruolo precedente d’Hokage dovrebbe essere un ottimo deterrente, sicché Ninja leggendario conosciuto per le sue strabilianti gesta. <Valuterò il da farsi.> Si limita a commentare, non trovando altro d’aggiungere. Le loro, alla fin fine, son soltanto ipotesi di come gli uomini all’interno del nightclub possano comportarsi nei suoi confronti. Reputa comunque concluso l’argomento per quanto la riguarda, ha bisogno del suo tempo per escogitare qualcosa che abbia un senso. <Lo salverò quando avrò uno di quei marchingegni.> Annota mentalmente la posizione del negozio d’elettronica verso il quale il Sumi la sta indirizzando. <Grazie.> Non sentendosi in dover d’aggiunger altro in un discorso che ha già preso la sua piega finale. Nuovamente, nei confronti della storia ben conosciuta di Mekura e Orochi, la Nara protende per il silenzio non avendo niente da commentare. Cosa dovrebbe dire? Che Mekura s’è comportata da codarda? Che avrebbe potuto sbattere fuori Orochi dal clan in ogni momento essendo LEI a gestirlo? Inutile rivangare su qualcosa che, al tempo attuale, non ricopre più alcuna importanza. Tiene per sé tali pensieri. <Sì, ma non hai capito il senso, Kan> E poi è lei quella che non capisce le battute, capite? <io stessa ho tradito esclusivamente per la persona della quale mi fido di più. Sta a significare che per voi e per il mio obiettivo, voi sareste gli unici a non venir traditi.> Non credeva di dover spiegare anche quest’argomento, tuttavia è altresì naturale che non si possano essere capiti. Sta di fatto che, in ogni caso, non ha perso del tempo inutilmente. Quando vien tirato in mezzo lo spiegone a proposito dei Kage e della loro potenza, nonché l’impossibilità d’avere gente di quel calibro a perdita d’occhio, la donna si limita a tener le braccia incrociate al petto e gli occhi puntati sul bianco. Non dice niente. Cosa dovrebbe dire che già non sia stato detto? Sarebbe in inutile ripetersi di frasi e parole. <L’unico che non ha colto l’ironia credo sia stato tu.> Fa schioccar la lingua contro il palato, assieme agli occhi che roteano per un istante. Sul serio gli ha dovuto spiegare anche questa? Sta di fatto che inizierebbe ad incamminarsi a sua volta, senz’attendere lo spostarsi d’uno dei due. <Proprio perché la mia forza è famosa, sanno che sfidarmi non è un bene. Con la stessa forza che avevo in battaglia, solo un Kami ha potuto fermarmi.> Gli sta già volgendo le spalle, incurante del resto o della possibilità che le facciano qualcosa, perché dovrebbero? E’ in mezzo a gente fidata. Quest’è l’unico commento che si sente in dovere di sottolineare. Nessuno di loro sa che ha perso gran parte di quella potenza d’un tempo. Non avrebbero le basi per scoprirlo, non ha fatto poi molto per mettersi in mostra. <Vado a fare la spesa, così eviti di pensare che ti stia seguendo.> Vocia verso Mattyse, accelerando il passo in modo che possa allontanarsi da quest’ultimo e salutando Kan con un gesto della mandritta che vien sollevata di proposito. Nient’altro da dire. Il dado è tratto. [ Exit ]

22:44 Mattyse:
 I discorsi continuano ad essere tanti, ma oramai le risposte e le spiegazioni lui le ha gia` date, dando un punto ad ogni quesito che la sua mente potesse proporgli. Ascolta le indicazioni per il negozio di elettronica, senza proferir parola, ma ripete le svolte suggerite all'interno della sua mente cosi` da esser sicuro di non perdersi per quei vicoli poco perlustrati. Osserva poi lo scambio di battute che il Sumi ha con la rosata, non commentando piu` neanche queste, anche perche` a tratti sembrano ridicoli: la rosata ha tradito, proprio per il Senjuu, ma il discorso era piu` simile a come Sango abbia tradito lei. La Nara non ne sarebbe in grado. E il Sumi non ha compreso che il discorso era incentrato sul fatto che potrebbe venderli, si il demone e` un ottimo vantaggio, ma l'unica garanzia che questo non li pugnalera` alle spalle e` la stessa ragazza a cui lui sembrerebbe aver giurato fedelta`, Shizuka. Dovra` andar a parlare con lei, molto presto! Ed eccoli, che come due pesci rossi si additano di non aver colto l'ironia, l'uno all'altro... "Mat, ma come mai dai solo risposte del cavolo quando scherzi e non scherzi normalmente come le altre persone?" ECCO PERCHE`. PERCHE` LE ALTRE PERSONE NON CAPISCONO SE NON GLI LANCI L'INTERA FARETRA IN FACCIA PORCO KAMI. Le palpebre vengono calate per qualche istante, mentre un lento sospiro uscirebbe dalle sue labbra per calmarlo appena da quel pensiero un pelino... agitato. Riconcessa la vista all'occhio destro, questo si posa nuovamente sul Sumi, che ricorda che alleato potente potrebbe essere il demone, ma questo continua ad essere convinto che potrebbe essere un nemico altrettanto pericoloso. Come gia` detto, lo aiutera` ma in pillole. Un piccolo cenno del capo quando Kan appare intenzionato ad andarsene. <Alla prossima.> Un saluto veloce prima di voltarsi verso Furaya. <No no. Ora tu vieni con me a quel negozio di elettronica. Poi mi accompagni a prendere un collarino per Kai.> Quel gatto da strapazzo che si e` portata a casa a tradimento. <E nel mentre ne prendo uno anche per te.> Utilizzo? Ed il piede sinistro sarebbe il primo a muoversi intento a seguire la figura della Nara, avra` qualche difficolta` a seguirla, ma ci deve riuscire! [END]

Mattyse fa un'imboscata a Kan sotto casa sua venendo sorpreso da Furaya. Il Sumi si ritrova con la coppietta felice a chiacchierare prima di spostarsi in un vicolo li vicino per poter parlare in tranquillità.
L'argomento cardine è l'Ochaya, della volontà di Kan di aiutare il Senjuu a recuperare sua figlia informandolo del suo essere lavoratore al locale. Apprende il nome della bambina, Kimi, cominciando a stilare un piano con le prime ipotesi per poter indagare. Kan si sarebbe occupato di verificare l'effettiva presenza della bambina nell'edificio prima di procedere, allo stesso modo informa i due della forza di Kemono e dei buttafuori, di come siano altamente potenti rispetto a lui.
Intavolano un discorso sulla fiducia, su di chi ci si possa fidare e non.
Apprende il nome di Matono e di Keiga come alleati e di un possibile terzo membro (la stessa Keiga ma nominata in altre vesti).