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Il ritorno di Ichirou

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con Ichirou, Sangeki

17:05 Ichirou:
 E' passato del tempo dall'ultima volta in cui il nostro amato ''duo'' Hyuga si sia fatto vedere dagli occhi dei poveri mortali che abitano queste terre e, se già prima non amava quegli stessi sguardi, oggi si potrebbe dire che questi ultimi fungono come dei raggi di sole sulla pelle di un vampiro, provocandogli non poco fastidio, ormai unico sentimento da lui provato, data la lontananza dalle persone con la quale stava riuscendo ad avere qualche legame più significativo. La mente del nostro protagonista, già da tempo ormai crucciata e tormentata da pensieri, ricordi ed una voce che va al di là dell'insopportabile "Non ti permettere sai!" ..appunto, ormai potrebbe essere rappresentata in maniera raffigurativa da una prugna secca, priva di succo e arida come il deserto più caldo, ormai nulla potrebbe fargli provare il minimo accenno di fastidio, ha come una terapia d'urto costante all'interno del cranio, dove quella voce che solo lui può sentire, danza coi suoi toni femminili e suoi malsani pensieri, tentando di insozzare il pensiero del povero Ichirou. Nonostante le temperature basse, lo Hyuga decide di fare una passeggiata al Bosco Centrale, zona che solo una volta ha visitato in passato, il luogo era innevato e in quella circostanza si palesò una figura molto secca di corporatura, con dei capelli di un rosso molto vivido che disse di farsi chiamare Rasetsu dallo stesso, il quale, dopo una richiesta del conoscente cremisi, gli fece dare un'occhiata alle sue protesi metalliche, anche se il rosso si concentrò più sul braccio destro che sulla gamba sinistra in quell'occasione. Nel caso in cui qualsiasi persona dovesse incrociare lo sguardo dello Hyuga, questa, potrebbe velocemente capire quanto lui sia stanco, ma non a livello fisico, quanto più mentale, i suoi lunghi capelli lo coprono un po', ma si può tranquillamente vedere che ha delle profonde occhiaie sotto gli occhi, quelle iridi perlacee che non riescono nemmeno a scrutare velocemente come un tempo ciò che lo circonda. Come detto prima, il lungo manto di capelli raggiunge le caviglie dell'uomo, che silenziosamente, almeno per quanto riguarda lui, si porta in direzione di una panchina da lui avvistata poc'anzi, intenzionato a fermarcisi per potersi prendere un po' di tempo in mezzo alla natura senza che nessuno lo infastidisca "Ichi-Nii! Dai ti prego andiamo a fare qualcosa di più divertente invece che starcene qua a guardare il vuoto come fai sempre!! Dai suuu!! Ichi-Niiiii mi ascoltiiii!?" ..come non detto mi sa.

17:24 Sangeki:
 Rosso di capelli e rossiccio anche di barba, si presenta alla virtù del bosco centrale per non si sa quale preciso motivo o scopo, decisamente classico per uno come lui, che quando non ha qualcosa tra le mani risulta essere anche abbastanza spaesato, fuori luogo, ha necessariamente bisogno di contratti e missioni per tenere la retta via, un mercenario a tutti gli effetti. Sta cercando ancora quelle tre ragazzine, a tutti gli effetti ancora non ha trovato nessuno che sappia dirgli qualcosa riguardo quelle fanciulle, e deve necessariamente affidarsi anche alla virtù degli Anbu, i mascherati popi popi clown che mantengono l'ordine per le strade del villaggio delle ombre; il vestiario appare essere decisamente particolare, non curato è dir poco, la moda in quei panneggi è relativamente zero, in quel suo aspetto da uomo trentacinquenne che non ha mai speso neppure un minuto a pensare a cosa indossare. Stivali lunghi in stoffa che arrivano sino a sotto le ginocchia, coprendo la totalità degli stinchi con un colore tendente al grigio, mentre nelle stesse calzature viene lasciato cadere un pantalone di larga stoffa dal colore bluastro, stretto alla vita, racchiuso a quest'ultima da una cinta in pelle, dal classico colore marroncino; Al di sopra non indossa nulla di particolare, una canotta dal colore grigio chiaro come quello degli stivali, a giro maniche, giusto quel pò per coprirgli il corpo da eventuali intemperie, mentre sulle spalle poggia un mantello nero dalla media lunghezza, dal colletto alzato su ambo i lati, tenuto chiuso al petto dal copri fronte di Konoha, usato come spilla di quel nero indumento. Una chiara barbetta incolta al viso del medesimo colore rossastro dei capelli, qualche passo prima di avvedersi della figura del buon ichirou, mai visto prima, perso nelle discussioni con quella vocina bambinesca nella di lui mente, esente ed estraneo dal piano naturale della realtà che invece abbraccia il fisico alto e fintamente muscoloso del nostro kakuzu, che anche se pompato è decisamente un grissino. <Ehm...> prende fiato <Tutto bene capo?> chiede, vedendo quella figura decisamente stanca, anche persa, parrebbe persino spaesata, e considerato che l'opinione pubblica aumenta se si fanno cose buone, sa che può concedersi l'aiuto di estranei per aumentare la di lui fama... che arrivista.

17:55 Ichirou:
 Il braccio sinistro dello spilungone pallido, si muove lentamente in direzione di quel manto infinito di capelli che ricoprono il capo dello Hyuga che, una volta raggiunta quella panchina adocchiata poco prima, con un gesto di quella mano ancora integra ed in carne, va a dare un colpo secco a quei filamenti di seta corvina, quanto basta per spingerli lontani dalla sua schiena per potersi sedere senza schiacciarli sotto il suo peso. Nel compiere quell'azione, dunque nel sedersi, lo Hyuga lascia andare uno sbuffo da quelle sue labbra rosee, esatto contrario del resto della sua pelle com'è normale che sia, poggiandosi immediatamente allo schienale di quella costruzione. In questa fredda giornata, si può notare come lo Hyuga non ami affatto mostrare la sua corporatura, nonostante sotto quei vestiti si possa notare un bel fisico decisamente scolpito, indossa infatti una casacca nera, in tinta e che ricopre tutto il suo busto, lasciando scoperto solo il suo braccio metallico, ossia il destro. Sulla mano sinistra, se vi si facesse caso, si potrebbe intravvedere un tatuaggio a forma di Yin & Yang proprio sul dorso di essa e, se vi si facesse ancora maggiore attenzione, si potrebbe tranquillamente notare che sotto quella stessa casacca vi è nascosto un tatuaggio ben più complesso, dato che se ne vede un pezzo dal polso dell'uomo, solo che non si può vedere oggi ecco. Come detto prima, la casacca ha solo una manica, la destra infatti non è presente, è stata infatti strappata da lui stesso, proprio per non impedire i movimenti a quel braccio metallico che possiede ormai da diversi anni, frutto di eventi passati ovviamente, braccio che per via delle nuvole sovrastanti e della bassa temperatura, è diventato opaco. Lo stemma della Foglia è posizionato sulla manica sinistra della casacca, non è cucito, bensì legato intorno a quello stesso arto, un occhio attento, noterebbe quanto quel coprifronte sia usurato e per certi aspetti, logoro. La parte inferiore del uomo, viene coperta da un semplice paio di pantaloni in tela bianchi, larghi e leggeri, perfetti nel caso in cui ci si voglia allenare all'improvviso. Ai piedi porta delle scarpe da Kung Fu, che mettono in mostra la caviglia sinistra dello Hyuga, anch'essa nella stessa lega del braccio "MI ANNOIO ICHI-NIIIIII!!" purtroppo però, qualcuno non riesce a rilassarsi neanche quando è da solo. Una figura si palesa al suo cospetto, sembra essere preoccupato per certi aspetti, la parola capo non crede affatto che gli si addica, tuttavia, con tutta la sua calma e pacatezza, lo Hyuga va a posare il suo sguardo perlato sul rosso, andando a proferire in sua direzione <Perché.. non si vede..?> fa anche dell'auto ironia nel rispondere allo sconosciuto, improvvisando anche un mesto sorriso privo di emozione, per poi tornare serio poco dopo <Non è un problema che possono risolvere gli altri, ringrazio comunque la tua gentilezza e la tua bontà d'animo.. era da molto che non parlavo così tanto..> per quanto poi abbia parlato, si potrebbe capire che non parla da molto tempo con una persona in carne ed ossa <Ti prego.. siediti.. non stare li in piedi..> andrebbe dunque a concludere con quell'invito, sempre gentile ed educato, almeno quello non gli è stato portato via.

18:18 Sangeki:
 A quanto pare la figura davanti a lui sembra avere una lingua, ed un tono decisamente diverso da quello del nostro rosso guerriero trafilato, che potrebbe apparire nel suono della voce quasi scazzato, non gli piace perdere tempo in queste cose, senza contratti, senza missioni e manchevole di qualche quest personale, privo di qualsiasi pista da seguire al di fuori di quelle ragazzine viste sulle foto trovate al suolo delle fogne, che però necessitano ancora di tempo prima di potersi palesare come qualcosa di concretamente valido. Sembra depresso dal tono, e quelle parole, che sia malato? Che abbia qualche strana sindrome? e poi parla con quella voce nella sua testa, e questo Sangeki certo non può capirlo, ma chissà cosa direbbe, lui che si fa sempre carico di essere il giudice ed il boia di questo mondo ormai non più naturalmente stabile, le voci nella testa sarebbero delle cose da condannare per lui? Chissà. <Eh bhe, hai proprio una brutta cera tu> perchè tu non ti sei visto come stai fratè <Sicuro di non aver bisogno di un medico, un dottore... una donna?> occhiolino ammiccante, dando per scontato che tutti gli altri maschi siano come lui, ammorbati dalla lussuriosa forma del piacere carnale delle fanciulle formose, altro che medici, altro che mele al giorno. <Ua, e questo è parlare tanto? Hai detto si e no due o tre frasi, sei tipo un mimo?> muto, fa gesti, non parla... chissà, magari ha beccato un mezzo artista di strada <Non ho di meglio da fare, quindi, accetto volentieri> prende fiato <Ma sei obbligato a spiegarmi che succede così, spero tu lo sappia> minaccioso quasi, poggiando il sedere accanto allo hyuga, che per ora dovrà dare delle risposte precise al nostro rosso di capelli kakuzu.

18:41 Ichirou:
 Il rosso decide di accettare quel suo invito, osservandolo mentre si sposta al suo fianco per sedersi accanto a lui, lo Hyuga non proferisce parola, lo ascolta parlare, è fin troppo bravo nel farlo in fin dei conti, nota come il suo tono sia quasi stizzito da ciò che sta succedendo, il suo sguardo è fin troppo stanco per dare anche solo un minimo accenno di reazione a quella tonalità di voce così.. vivace? Si può dire? Le occhiate che gli lancia non sono molto diverse dal suo stesso tono a dirla tutta, sembra quasi che stia cercando un modo per dare una sorta di giudizio più concreto alla situazione dello stesso Hyuga, il che lo avrebbe fatto stizzire un tempo, ora invece gli scivola semplicemente addosso, come se non gli importasse davvero, e per quanto ne sappiamo, potrebbe tranquillamente essere così. Giunge però il momento delle risposte, risposte che non sa bene se dare in forma completa o meno tuttavia, per ora si limita semplicemente a dare delle risposte di circostanza <Ne sono sicuro, in teoria c'è una donna che mi aspetta.. solo che non so quali siano le sue intenzioni.. quindi sono sicuro di non aver bisogno delle tre cose che hai elencato..> andrebbe a rispondere a quella sua prima domanda "Non mi piace il modo in cui si sta impicciando nei fatti nostri questo, Ichi-Nii" ovviamente quella sua vocina interiore non tarda a farsi sentire. Lo ascolta poi mentre da il suo parere riguardo a quella cosa da lui poc'anzi proferita, il che è una cosa giusta, solo che lui non lo può sapere purtroppo <Non sono un mimo, ma il fatto che ritenessi ciò che ho detto ''tanto'', dovrebbe farti capire che è da un po' che non parlo con.. qualcuno..> lascia un leggera pausa per quell'ultima parola, come se volesse implicitamente far capire al suo interlocutore che la maggior parte delle volte parla ''da solo'' <Non c'è molto da dire comunque, ho solo bisogno di dormire, ma la mia mente purtroppo non me lo permette..> andrebbe ad ammettere dunque "Dai non è così male la mia presenza Ichi-Nii". Il suo sguardo di perla si posa nuovamente sul suo interlocutore una volta finito di parlare, per andare a sua volta a chiedere, non prima però <Ichirou comunque.. Ichirou Hyuga.. posso chiedere il tuo nome..?> direbbe in sua direzione rimanendo in attesa di una qualsivoglia risposta.

19:10 Sangeki:
 La discussione tra i nostri due eroi sembra andare avanti senza troppi e grossi problemi, parlano tranquillamente, non si sovrastano e sembrano avere entrambi delle arie decisamente pacifiche, diversamente ad incontri relativamente più aggressivi ed ostici, questa volta si è persino seduto accanto al ragazzo, che a primo sguardo appare essere decisamente più giovane lui, che invece dimostra un'età decisamente diversa. Ascolta per filo e per segno le parole dello Hyuga, lo lascia parlare e proferire parola senza interromperlo, curioso di sapere cosa porti quel giovane a ì darsi con quella depressione espressa nel bosco centrale del villaggio delle ombre; <Uh, quindi c'è una lei che ti attende> prende fiato <E dimmi un pò, come si chiama questa fortunata?> non gl'importa davvero, ma meglio sapere il nome delle donne degli altri, non gli piace l'idea di potersi trovare nel letto con qualcuno che potrebbero provare ad ucciderlo <... e come mai?> prende fiato <Ragazzo, andiamo, la vita qui fuori si muove nella pace e nello sfarzo> continua <Non puoi davvero dirmi che te ne stai qui solo nel tuo mondo, senza parlare a nessuno da... quanto?> retoricamente chiede, passando ad altro pronunciato dal misterioso ed oscuro Ichirou <Hyuga? Vedi? Sei pure sculato che hai gli occhi che vedono a quattromila metri di kilometri infiniti di distanza> conosce solo questa particolare del clan dagli occhi bianchi, dunque per ora questa cita, ma apprezza particolarmente l'abilità del clan baluardo di Konoha, soprattutto se in team con uno di loro. <Sangeki Nokami> prende fiato <Genin del villaggio della foglia> e ne va pure fiero, diciamolo <Tu, sei un ninja piccolo emo?> ed ecco il soprannome per il buon ichirou, piccolo emo, ci sta tutto.

19:44 Ichirou:
 I suoi occhi si muovono lentamente, spostandosi sui vari arbusti che circondano quella zona, le loro foglie, ormai quasi del tutto cadute al suolo, si muovono a malapena, altre invece, si staccano silenziosamente dal loro ramo, accasciandosi al suolo senza provocare rumore alcuno, mentre durante la loro discesa e caduta, vengono fatte ondeggiare dal vento che le culla verso la loro meta ultima. Nonostante il suo sguardo sia distratto da tale poesia, il suo udito riesce a mantenere l'attenzione sul suo interlocutore, alla quale dopo qualche istante di silenzio, andrebbe a rispondere con calma assoluta <Non credo ti serva a molto sapere il suo nome, non credo che la rivedrò..> ammetterebbe alla volta del rosso <Non si è fatta viva da mesi.. il che mi fa dedurre che me dovrei dimenticare a mia volta..> ammette dunque, quella sua voce profonda e immensamente pacata viene rotta solo da una leggera sfocatura rauca delle sue corde vocali, danneggiate dall'aver ''parlato troppo'' <Perché il mio passato mi tormenta.. ma ormai sembra una frase fatta,, non ci trovo neanche più un senso a dire queste cose..> andrebbe ad ammettere al suo interlocutore. Quest'ultimo arriva a chiamarlo ''ragazzo'', si vede che il fatto che non ha la barba lo ringiovanisce tanto, forse troppo, lo ascolta tuttavia, non lo interrompe, non si permetterebbe mai, una volta finito però il suo pensiero, allo Hyuga tocca la risposta <Mesi.. credo tre mesi.. e prima di quei mesi, ho passato dieci anni in totale solitudine, prima della ricostruzione dei villaggi dico..> andrebbe ad ammettere <Ragazzo credo sia un aggettivo sbagliato da affibbiare a me poi..> un mesto sorriso si presenterebbe sul suo pallido volto, per poi spegnersi come una fioca fiammella al vento, nel sentir parlare in quella maniera del suo nome <Ah sì..?> la mano destra andrebbe a picchiettare sul ginocchio sinistro, provocando quel tenue rumore metallico dei due arti protesici che compongono e completano il corpo del uomo <Questi miei occhi mi hanno portato via un braccio ed una gamba.. come posso ritenermi ''sculato'' come dici tu..?> ammetterebbe in forma di domanda al suo interlocutore. Quel soprannome, di nuovo, lo fa sorridere, quindi andrebbe a rispondere in maniera più tranquilla <Sì, sono anche io un ninja della Foglia.. chissà, magari quando mi sarò ripreso lavoreremo insieme..> girerebbe poi il volto verso di lui andando ad indicare il coprifronte sul braccio sinistro lasciando a lui la parola questa volta.

15:19 Sangeki:
 Esiste una palese differenza di anni tra l'aspetto poco curato del nostro Kakuzu e quello decisamente più giovanile del buon Ichirou, è lapalissiano che nelle due figure, anche se probabilmente non così marcatamente, ci sia una differenza del mostrare gli anni, così come la vecchia Furaya appare ancora oggi come una donna decisamente fin troppo giovane per aver vissuto gli anni precedenti alla venuta del dio apocalittico di quasi undici anni fa. Lo ascolta, non ha motivo per interromperlo in quella loro chiacchierata, non avrebbe senso arrivare a rompergli il filo ed il pensiero in questa occasione specifica, è uno che le persone le lascia prima finire, e non certo per eccesso di educazione, anzi. <Ah, quindi paletto tattico questa volta...> prende fiato <Unlucky per te capo, ma il mondo è pieno di donne da cercare e da trovare> continua <Forse non era destino, se dici che sono passati addirittura dei mesi... no?> domanda, incuriosito dal discorso sentimentale, tra le tante cose, è uno che inciucia davvero tanto, il pettegolezzo, la parola nascosta, farsi i cazzi degli altri... insomma, è una signora di cinquant'anni affacciata ad una palazzina di quartiere, avete capito. <Agli aglia, che è successo di così traumatico da farti tormentare fino ad ora?> incuriosito sinceramente da tale affermazione, anche se poco ci crede, dubita fortemente di sentire qualcosa che possa colpirlo dentro l'animo, soprattutto dopo la guerra che ha vissuto durante la venuta del dio <Come hai fatto a sopravvivere fino ad ora, tutto questo tempo, in totale solitudine?> chiede, domanda <Cibo, viveri, cure... tutto in totale solitudine per tutto questo tempo?> è un tipo che dubita di natura, ma difficilmente riesce a credere che qualcuno possa isolarsi per anni e vivere in questo modo, sia fisicamente che psicologicamente, sia chiaro. <L'uso che si fa di un dono, fa parte delle tue scelte e delle tue azioni, non di ciò che ti è stato dato> prende fiato <Non è colpa delle armi se qualcuno le usa per trucidare, anziché per difendersi> prende fiato ancora una volta <Mi spiace per la tua gambe e per il tuo braccio, ma non ho visto molti hyuga senza arti> per la cronaca, cala pesantemente la dose, problemi suoi e del suo operato se ha perso qualcosa pur avendo due occhi che ti fanno vedere a km di distanza.

16:00 Ichirou:
 Nonostante entrambi stiano parlando la stessa lingua e abbiano bene o male la stessa età, le parole del rosso non hanno molto significato per lo Hyuga, termini sin troppo giovanili per lui, tuttavia, con un minimo di fatica ovviamente, riesce a capire le parole che il suo interlocutore gli sta professando <Non credo sia stato proprio quello il motivo.. abbiamo passato del tempo di qualità insieme.. poi è semplicemente sparita, non so come mai.. ma è successo..> andrebbe poi ad ascoltare la seconda parte, decisamente più comprensibile per lui <Magari sì.. il destino non era dalla mia in questo caso..> ammetterebbe lanciano un sorriso alle foglie che sono cadute al suolo, un sorriso colmo di malinconia tuttavia, che sparisce nell'arco di pochi istanti. Quando gli viene posta quella domanda, tuttavia, lo Hyuga perde totalmente il sorriso, non tanto perché sia una cosa che lo infastidisce, ma perché gli sembra una domanda lievemente stupida, non vuole darlo a vedere però, quindi si limita a rispondere con semplicità <Torture sia psicologiche che fisiche non ti sembrano un buon motivo per essere tormentati..?> gli risponde con una domanda a sfondo retorico <Magari ci sono persone senza dubbio più forti di me in senso di forza d'animo.. ma io reagisco così al mio passato..> non gli interessa come lui possa prendere un risposta del genere, anche perché non sono fatti degli altri come noi reagiamo alle cose che ci succedono. Le domande sulla sopravvivenza lo fanno nuovamente sorridere, quindi con tutta calma e con perfino un uccellino che si va a posare sulla sua spalla metallica, lo Hyuga risponderebbe <Il mondo è pieno di vita, solo perché la guerra distrugge le città, non vuol dire che la natura muoia con loro..> andrebbe ad ammettere <Sono sopravvissuto girovagando per le terre ninja, nutrendomi di ciò che la natura offriva e a volte fermandomi in qualche paesino minore nei giorni di tempesta.> un racconto semplice il suo, che inizia e si conclude sul momento. Le ultime parole riguardanti il suo dono non lo toccano minimamente, sa perfettamente che ognuno è padrone delle proprie azioni, quindi lascia cadere il discorso facendo un semplice cenno con la testa "Ichi-Nii, è una mia impressione o questo si sta facendo un po' troppo gli affari tuoi?" ovviamente non poteva mancare il commento di quella petulante presenza nella sua testa.

16:42 Sangeki:
 Non sembra poi troppo sorpreso dal sentire pronunciare quelle parole da quel ragazzo Hyuga, un minimo pare averlo inquadrato, e caratterialmente non sono compatibili a quanto pare, almeno come persone, come ninja c'è ancora da vedere, ma il buon ichirou si piange decisamente troppo addosso, quando invece il nostro Kakuzu è una personalità quasi esplosiva, una mente che conserva dentro se il fuoco ardente di una giovinezza mai persa, e forse, anche mai vissuta davvero a pieno. <Eh, ti ha ghostato in pratica, mi dispiace> prende fiato <Però davvero, non puoi startene, in qualità anche di ninja del villaggio della foglia, così affossato nel bel mezzo del villaggio> continua <Destino o no, il futuro si costruisce con le proprie mani, ed starsene qui così è solo una grossa perdita di tempo, soprattutto col fatto che come me, sembra che tu abbia superato il periodo della grande apocalisse> ricordiamoci che dieci anni fa un dio con le sue bestie hanno provato a mettere la parola fine al mondo ninja, e ci stavano anche riuscendo bene; <Ti consiglio di guardare avanti, al futuro, al presente> prende fiato, iniziando ad alzarsi da dove si trova, forte dei consigli che sta dando al buon ichirou <Per le terre ninja?!> lo guarda stranito, quasi come se avesse appena detto una cazzata <Mi stai dicendo che tutto questo tempo tu hai vissuto FUORI dalle grandi mura?> prende fiato <In natura, tra quelle chimere demoniache che infestano ogni dove?> continua ancora <Hai una stella che ti protegge il sedere lì sopra, l'ultima volta che ho sentito di gente che è uscita e rientrata dalle mura è stato durante l'intervista della shinsengumi di qualche mese fa> quella di Nobu e Saigo, riguardo quelle faglie spaziali perse all'esterno del villaggio delle ombre.

17:18 Ichirou:
 Di nuovo vengono usati dei termini sin troppo giovanili per il povero Hyuga, che con molta fatica cerca di seguire un senso logico con le parole del Kakuzu, il che gli mette dei dubbi in testa, talmente forti, che tira in ballo persino la voce del suo cervello, bisbigliando in maniera impercettibile in direzione dell'uccellino posizionato sulla sua spalla metallica <Cosa vuol dire ''ghostato''..?> quello stesso pennuto di piccole dimensioni, arriva a storcere la testa in segno di dubbio, o forse solo perché è un uccellino e lo può fare "Nel caso in cui tu ti stia rivolgendo a me, credo che sia un termine che sta ad indicare quando qualcuno non ti calcola nonostante le tue attenzioni.. forse.." dopo tale risposta, lo sguardo dello Hyuga torna sul suo interlocutore, arrivando ad ascoltare ogni sua singola parola lasciandogli finire il discorso incominciato, quando lo vede alzarsi fornendogli quel consiglio, lo sguardo lo raggiunge sin dove si eleva il suo volto, per poi sorridere mestamente e dire <E' per quello che ho ricominciato ad uscire.. non posso mica starmene rinchiuso solo perché ho avuto una delusione a livello sentimentale..> ammette in sua direzione. Quando lo stupore del rosso si fa vivo, lo Hyuga non viene minimamente toccato da tale visione <Già..> ammette nel sentire quella domanda <Ero a difesa delle mura di Konoha quando tutto andò a rotoli.. con un gruppo di ninja ci attaccarono delle chimere, io ne feci fuori una da solo e aiutai gli altri con la chimera rimanente..> ammette ricordando il passato <Purtroppo non riuscimmo a salvare il villaggio.. erano decisamente troppe.. persino i Chunin del passato fecero fatica..> continua <Non so se ho una stella che mi protegge, semplicemente mi aggiravo silenziosamente per i boschi e dormivo nelle grotte o come ti ho detto prima, nei paesini minori nei giorni di tempesta..> concluderebbe dunque il suo racconto. Dato che il rosso si è alzato, lo Hyuga sente di doverlo salutare, come se avesse intenzione di lasciare quel luogo <Mi ha fatto piacere fare la tua conoscenza e grazie per la chiacchierata..> ovviamente, il tutto non accadrebbe nel caso in cui il rosso dovesse rimanere ancora lì con lui.

17:42 Sangeki:
 Il rosso non sembra avere null'altro da fare se non ascoltare quelle sue parole, hanno un gap abbastanza palese anche nel linguaggio, oltre che nello stile e nelle idee, sinonimo di come anche con età pressoché simili, gli sviluppi di ninja anche appartenenti allo stesso villaggio, siano diversi, e possano come in questo caso, dar vita ad idee ed azioni contrastanti, per anni nel caso di ichorou, e per altrettanti anni nel caso di Sangeki. <Bhe, che è sparita senza più farsi sentire, nel nulla> prende fiato <Come un fantasma> continua <Una cosa molto brutta, ma capita, gente così purtroppo esiste... anche se mi fa decisamente schifo come atteggiamento> rivela allo Hyuga, che continua quel suo discorso alle domande del nostro eroe rosso di capelli, che da canto suo invece, ascolta per cercare di non perdersi tasselli importanti di quanto detto dal dal buon Ichirou. <Quindi hai affrontato le chimere tu, notevole> continua <Poche persone sono state così fortunate da poterlo raccontare> mica cazzi, quelle bestie sono toste da mandare giù, altro che allenamenti da genin ed allievi; <Fortunato, tanto fortunato a mio avviso> ripete, nella sua direzione <Credo proprio che tu debba ringraziare qualcosa o qualcuno, si sentono ogni giorno storie assurde riguardo quelle creature, essere riuscito a sopravvivere tutto quel tempo è davvero quasi miracoloso> anche per un jonin, o chissà chi, quelle chimere sono bestie che si muovono in sciami numerosi, non singolarmente, quindi difficili da tenere sotto controllo per chiunque. <Piacere mio, e cerca di riprenderti> prende fiato <O finirai per far fermare qualcun altro pensando che ti serva un dottore, con quella cera...> lo rimprovera forse? Tutto normale, prima di voltarsi ed abbandonare il loco in direzioni ignote. //

Incontro casuale tra Sangeki ed Ichirou, al basco centrale.
I due parlano, discutono e si confrontano sul passato e sul presente dello Hyuga, che pare essere intenzionato a tornare attivo come ninja a tutti gli effetti.