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Lo shinobi della Nebbia

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con Shizuka, Liuka

21:25 Shizuka:
  [Via principale del Mercato] E' così ingiusto che tutte le volte che pare avventurarsi a Kiri l'acqua piovana decida di bagnare questa terra! Il visino della rossa è attento, passa da una bancarella all'altra di quelle poche rimaste fra pioggia e orario tardo. Era venuta qui alla ricerca di idee, qualcosa che potesse ricordarle quel simbolo sul frontalino recuperato quella dannata notte. Tuttavia per un acuto osservatore vi si potrebbe scorgere un poco di insoddisfazione su quel faccino. I capelli sono lasciati sciolti, poggiati sulle spalle, indossa un cappotto dalla media lunghezza di color beige ideale contro la pioggia, sotto di esso si intravede un maglioncino a collo alto nero, le maniche di questo indumento sono lunghe ma non visibili. Le gambe sono imbrigliate in un paio di jeans che la fasciano in maniera aderente, ai piedi degli anfibi neri, che le arrivano fino a metà polpaccio. Sulla schiena porta ovviamente il suo fedele zainetto nero, contenente un paio di mazzi di chiavi, il portafogli, un paio di cuffie blu molto grandi e un astuccio contenente matite e penne. Non ha portato con se il blocco da disegno, non voleva si bagnasse. Il cellulare è in una tasca del giubbotto quella destra, mentre con la medesima mano sorregge un ombrello di color blu, decisamente ampio per tenere solo la ragazzina sotto di esso. Non ha una meta particolare, continua a guardarsi intorno però nella speranza di un'illuminazione, in fondo il quartiere è quello, non è detto che quel simbolo non venga riprodotto e riutilizzato per motivi particolari a lei sconosciuti.

21:33 Liuka:
  [Via Principale del Mercato] Un'altra giornata piovosa nel quartiere di Kiri, quel tipo di giornate che lui adora, dalla quale, si fa trasportare nel confuso reame che è la sua mente. Questa volta, al contrario delle precedenti, stava accogliendo l'acqua sulla sua testa con fare gioviale, eh già, il caro ciuffo diaspro era seduto sul lato destro della via maestra, seduto in modo, che solo il collo e la testa fossero esposte, nude, alla poggia, il tutto, permesso dalla sua curva postura retta grazie ad uno sgabello che gli aveva passato uno dei commercianti lì vicino. I suoi indumenti, però, sono completamenti ignari a quella scena, infatti, il giacchetto nero, i pantaloni color pece a campana e le scarpe decorate col motivo a scacchiera sono completamente asciutti: riparati, quasi totalmente, da una tettoia che devia la traiettoria dell'acqua piovana in modo trasversale. Con i capienti ciuffi rossi, pregni di acqua, ad attraversargli il volto, il Kiriano se ne stava imbambolato, come una gazza ladra, a fissare la targhetta riflettente del suo copricapo ninja: già, alla fine anche lui era riuscito a procurarsene uno, e questo, anche se non si notasse a causa della sua classica ed apatica espressione, lo stava facendo esplodere di gioia. Le gocce scorrono serene sulle sue mani, colanti dal coprifronte che tiene disteso su entrambi i palmi, il capo, chinato fisso sull'oggetto, accompagnato, dalla stillante chioma color fuoco. Le iridi rubiconde hanno trovato, finalmente, qualcosa su cui posarsi, su cui rasserenarsi. Nella propria quiete, nel proprio disastroso bagnarsi, contempla il primo passo verso un futuro migliore.

21:43 Shizuka:
  [Via principale del Mercato] Non sembra proprio che sulle bancarelle ci sia qualcosa che vagamente le ricordi quel sinbolo modificato, niente che le faccia intravedere uno spiraglio di informazione. Fabbri e artigiani abilissimi mettono in mostra quanto posseggono ma a una come lei, quello importa poco, se necessario un arma se la crea col sangue. Quegli occhi blu continuano a muoversi intorno, fin quando, dopo aver sorpassato l'ennesima bancarella non si avvede di quel tipo che lascia il proprio capo esposto alla pioggia, noncurante del freddo. Scuote la testa senza rendersene conto, non riuscendo a comprendere come mai un tal comportamento, anche se in un attimo le torna in mente lo Hyuga, e il suo piacere per lo stare sotto la pioggia anche a meditare. Aveva iniziato un nuovo ritratto proprio con quell'uomo come soggetto, prima o dopo sarebbe pure riuscita a farglielo avere. Ma tornando sul presente la figurina di Liuka attira la di lei attenzione proprio per la postura, e mentre gli occhi stanno già per scorrere oltre, si avvedrebbe di quel coprifronte che il giovane stringe in mano, e che fissa. Non riesce a cogliere bene i dettagli da lontano, ma essendo il primo possibile indizio della serata non può far altro che muovere qualche passo in sua direzione, senza invadere troppo il di lui spazio personale. La vocina educata e cortese della nanetta si farebbe udire in di lui direzione: << Mi scusi. Posso disturbarla un istante? >> Gli da del lei ovviamente, come sempre quando si tratta di sconosciuti qualsiasi età essi abbiano, attenderebbe innanzi a lui, anche se a debita distanza, entrambe le manine ora a sorreggere l'ombrello sopra quella testolina che assolutamente non vuole bagnarsi.

21:55 Liuka:
  [Via Principale del Mercato] Passa qualche secondo, eppure, il rosso non risponde. Passa qualche altro istante, e la sua reazione è un semplice battito di palpebre. Passa un minuto buono e, finalmente, alza il volto verso di lei: una faccino pallido eppure sorridente, un po' stralunato, forse non si è neanche accorto che gli stanno parlando. Scuote, all'improvviso, la testa, per poi, sbattere le palpebre all'impazzata. < Oh si si, scusi. Ero...tra i miei pensieri > commenta, divertito da quella pessima situazione in cui si era andato a ficcare da solo. Prima di continua il dialogo con l'altra, però, ecco che, prendendo un lembo di coprifronte per mano, va a legarsi l'attestato delle proprie capacità al collo, stringendolo, attraverso un fiocco, dietro la collottola: facendo poggiare, rilassatamente, il cinturino in metallo contro la base del collo, più precisamente, tra la fine delle due costole. < Certamente, come posso aiutarla? > anche i modi del fanciullo sono particolarmente educati, essendo cresciuto, per la maggior parte, tra acqua ed umiltà. Il suo tono è calmo, così calmo che rendono la sua espressione felice e gli occhi accidiosi quasi dormienti: come se da un momento all'altro stesse per chiuderli. Passa una mano, la destra, tra la folta chioma color diaspro e tira le varie ciocche pregne d'acqua dietro il capo, in modo, da scoprire il viso e poter guardare, per bene, la propria interlocutrice. E no, in tutto questo è ancora bello con la testa sotto la pioggia, infatti, poggia il gomito del braccio destro, contro il ginocchio del medesimo lato, e poggia il mento contro le nocche della mano destra chiusa a pugno: come se quella fosse una posa del tutto normale!.

22:04 Shizuka:
  [Via principale del Mercato] Tanto per cambiare ha trovato un tipo strano! Ci mette parecchio per accorgersi della Kokketsu, sembra essere totalmente immerso nei propri pensieri, tanto da estraniarsi dal mondo intero. Quando l'altro finalmente si accorge della presenza femminile sembra totalmente stupito, ma pare abbastanza educato da scusarsi parecchio per il comportamento distratto e darle del lei. Le fa molto strano sentirsi rivolgere quel termine cortese ma distaccato, solitamente è sempre lei a utilizzarlo, mai che gli altri rivolgano tale premura alla ragazzina alta un metro e cinquantacinque che sembra proprio una bimbetta. Le blu ne osservano comunque i moti, in particolare quel postizionare quel coprifronte attorno al collo, mostrandole come quello sia un coprifronte del tutto normale, con il solo simbolo del distretto, nulla che possa aiutarla nella sua ricerca. Però quel suo domandare riceve di contro una cortese risposta, alla quale ora si trova a dover rispondere a sua volta: << Oh niente in realtà. Volevo solo dare un'occhiata al suo coprifronte, non ne vedo spesso di frontalini Kiriani ad essere sincera. >> Già quello era il piano, controllare quell'oggetto che ora lui porta al collo, la misisone è già terminata, dovrà continuare a setacciare le bancarelle. Lo osserva, semplicemente per cortesia, sembra quasi assonnato, molto pacato, i capelli rossicci quasi come quelli della Genin, le iridi di un color aranciato molto particolare: << Se si bagna eccessivamente potrebbe ammalarsi comunque. Dovrebbe mettersi al riparo. >> Inevitabile come debba metterci il becco su questioni di salute, non vuole più lavoro in ospedale, sia mai!

22:15 Liuka:
  [Via Principale del Mercato] Sorride con più calore ad accoglienza appena la voce dell'altra gli giunge ai timpani, come a darle segno che stia gradendo il fatto che sia una conversazione condotta con modo, i bordi delle labbra salgono fino a poco prima delle guance, in modo, da evitare un sorriso maniacale. La ascolta con fare sereno, facendo vagare gli occhi sulle bancherelle fino a che la ninja non termina la propria frase, in quel momento, tornerebbe con le iridi color fuoco su di ella. < Oh davvero? > chiede, con fare stupito e sopracciglia innalzate. Porta la mano sinistra al collo, lentamente, ed afferra il coprifronte in metallo tra indice e pollice, per poi, alzarlo in direzione della rossa. < Non vedo molta gente di Kiri in generale io invece, si vede che siamo tutti qui > ammette, con tono scherzoso, mentre smuove il fibbione in acciaio sotto gli occhi color cielo dell'altra. Qualche secondo per farglielo osservare e poi rimetterebbe il copricapo a contatto col petto, con una delicatezza tale che sembra stia maneggiando porcellana scivolosa. < Non si preoccupi per la mia salute, la pioggia mi rinfresca sempre...e mi rilassa > le spiega, alzando il mento dal palmo sul quale era poggiato e portando la mano destra al di fuori della tettoia: stendendola piatta davanti a se come a voler sentire le gocce piovane a contatto con i polpastrelli. Prende un profondo rispiro e, dopo qualche istante, ritira indietro la mano, per poi, mettere dritta la schiena. < Invece, lei per caso mi saprebbe dare una informazione? > le chiede, forse proprio ora che aveva una domanda da porle era meglio assumere una postura più consona. < Sto cercando una persona dai lunghi capelli rosa, dagli occhi azzurri, come i suoi, e dalla pelle palli, come la mia. Per caso mi sa dire come si chiama? > accompagnerebbe quella richiesta con uno dei suoi classici sorrisi, il più amato dalle nonnine.

22:27 Shizuka:
  [Via principale del Mercato] Lui sembra felice di quella cortesia che gli viene rivolta, forse come la Kokketsu spesso viene etichettato come bambino e non viene trattato con il giusto garbo. Sembra paradossale che due giovani si rivolgano l'un l'altro con modi così formali. Lui sembra ben disposto a mostrare alla rossa il proprio coprifronte che chiaramente non ha nessun cerchio centrale e quindi non corrisponde a ciò che stava cercando in primo luogo, in ogni caso gli sarebbe un'occhiata, giusto per essere sembrare interessata almeno un minimo dopo quella richiesta. Lui commenta in modo ironico le frasi di lei, lasciando che una risata composta sfugga dalle labbra femminili: << In effetti voi di Kiri tendete sempre a starvene per i fatti vostri. >> Si è lasciata sfuggire qualcosa che potrebbe essere anche visto in modo offensivo in effetti. Gli occhietti si spalancano un poco dopo averlo realizzato, facendo si che una mano, la sinistra venga mossa in avanti, palmo aperto e smosso da destra a sinistra ritmicamente in segno di dinniego: << Scusi non intendevo nulla di male con questo, sembra solo che siate generalmente più attaccati al vostro distretto. Ma immagino non valga per tutti. >> Arrossisce un poco sulle guance, convinta di aver appena fatto una figuraccia colossale. Pare tuttavia che l'altro si rilassi sotto la pioggia, forse è proprio lei l'unica a non apprezzarla particolarmente. Sembrava una conversazione morta sul nascere quando invece, ponendosi in una posizione più consona il rosso va alla ricerca di informazioni dalla ragazzina. Dapprima la testolina si inclina di lato, annuendo brevemente: << Certo, se possibile cercherò di aiutarla... >> Dubbioso il tono mentre poi la successiva domanda sopraggiunge, un'unica immagine le si stampa in mente, quella della Judai. << Credo che le informazioni che mi ha dato siano un poì vaghe... Ha magari altri dettagli della persona che sta ricercando? Come l'altezza ad esempio? O qualcosa di distintivo nel vestiario ad esempio... >> Lascia che lui le dia più informazioni, prima di rispondere, prima di essere certa che si tratti proprio della Nara.

22:36 Liuka:
  [Via Principale del Mercato] Ridacchia nel vedere l'espressione preoccupata della rossa, accompagnata da quegli occhi celesti così spalancati. Chiude gli occhi, assumendo un'espressione completamente avvolta nel relax, e compie un svogliato, ma veloce, gesto in avanti della mano destra: sobria pantomima che sembra voler comunicare che non si offeso, o che quasi non gliene freghi niente. < Beh, si guardi attorno > spalanca le braccia a quelle parole, volgendo il volto tutto intorno a se. < Le persone in questo distretto sono umili e vivono in condizioni umili. Ci si aiuta a vicenda, nessuno vuole diventare l'astro nascente...come un banco di nebbia > acuta la sua analogia, per quanto ovvia, riporta comode le braccia accasciate contro le gambe e prende un profondo respiro, per poi, portare la mano destra al mento ed abbassare lo sguardo. < Beh...era molto gentile, tonica di corpo, lievemente più bassa di me...e ne sembrava sapere a pacchi > commenta, con tono calmo e con una espressione decisamente sorpresa: come se stesse analizzando soltanto ora la persona che ha conosciuto qualche settimana fa. < Per quanto riguarda i vestiti...hu... > porta più a contatto la testa tra le braccia, ci si potrebbe aspettare del fumo che gli esce dalle orecchie. < ...ricordo una camicia bianca, nulla di specifico > e tira un profondo sospiro, sconsolato dalla propria memoria. Assume una postura più rilassata e torna curvo con la schiena, rimettendo le iridi sulla sua interlocutrice. < Se non può aiutarmi non si preoccupi, avrei dovuto chiederle il nome quando potevo... > ammette, tra se e se, per poi, fare spallucce.

22:45 Shizuka:
  [Via principale del Mercato] A quanto pare lui non si è offeso, anzi le da una buona descrizione del perchè i Kiriani non si mettono in mostra; persone di umili natali che non aspirano a chissà quale conquista, vorrebbero solo vivere tranquilli. Lo sguardo si sposta effettivamente su chi si trova attorno, e poi sul ragazzino che ha di fronte. Anche lui a conti fatti sembrava trattare quel coprifronte come se fosse un tesoro inestimabile, e dire che lei invece non indossa mai il suo, se non per missioni ufficiali. Quando l'argomento verte sulla donna che sta cercando lui cerca a suo modo di dare qualche informazione in più, l'altezza e la conoscenza ad esempio. Ricorda una camicia vianca, indumento comunissimo e poco specifico che non aiuta per niente la Kokketsu a distinguere se sia veramente la donna o meno. << Non sono sicura più che altro, non vorrei darle informazioni sbagliate. >> Si giustifica un poco, cercando un altro modo perchè sia lui a esporsi maggiormente per non dargli informazioni troppo precise o pericolose: << Come mai la sta cercando se posso chiedere? >> Lo sguardo blu lo studierebbe un poco, sembra un tipo fin troppo tranquillo per essere un problema, deve però invitarlo a proseguire nella richiesta almeno con una sorta di premio: << Conosco qualcuno che potrebbe corrispondere alla descrizione ma vorrei essere certa che parli di lei... >> Si interrompe di nuovo, man sinistra che va a poggiarsi sotto il mento. << La donna che conosco io va sempre in giro con dei vambracci di metallo e anche delle armi. Inoltre ha un tono abbastanza autoritario nonostante sia decisamente una brava persona. >> Si lascia andare in una breve descrizione: << Di cosa le ha parlato l'ultima volta? In che senso ha molte conoscenze? >> Già se ha parlato di qualcosa di particolare magari è proprio l'ex Hokage.

22:58 Liuka:
  [Via Principale del Mercato] Beh, visto che non ha ricevuto una risposta negativa dall'altra...tanto vale continuare a provare. Si rimette composto, aggiustandosi il colletto del giacchetto, e riprende il dialogo. < Innanzitutto perché non le ho chiesto come si chiama... > specifica, per poi, prendere una profonda boccata d'aria. < ...e come seconda cosa, mi stava aiutando nel vedere se appartenessi...ad un Clan > ed espira, quell'argomento per lui era delicato quanto cruciale, difatti, il viso si irrigidisce lievemente: andando a trasformare lo sguardo accidioso grazie a degli occhi determinati. < Nel senso, se magari ho ereditato qualcosa di speciale...sarebbe bello saperlo > constata, mentre torna, poco a poco, rilassato e sorridente. < d'altronde, una delle premonizioni della rosata si sono avverate: possiedo l'impronta naturale del chakra Katon > le spiega, mettendo le braccia conserte ed annuendo qualche volta: come a voler rafforzare la propria medesima constatazione. < Avambracci...? Si, li aveva ora che ci penso... > annuisce anche a quello, per poi, prendere un profondo respiro. < Neanche con la pioggia si ragiona bene di questi tempi, è tutto così confuso nel villaggio > si lascia andare ad una frase piuttosto liberatoria, che non sa se sia oggettiva o meno. In attesa delle risposte dell'altra, porta le mani dietro la nuca, al fine, di cingere i capelli color diaspro e strizzarli: facendoli ricadere, stillanti, contro il colletto del giacchetto nero, il quale, era completamente rimasto al sicuro sotto il porticato addosso al caro Genin.

23:09 Shizuka:
  [Via principale del Mercato] Cerca la Judai perchè vorrebbe saperne il nome, ma anche per un motivo più serio, scoprire le di lui origini. Non andrà a fare domande scomode, rigaurdo ai parenti o se abbia una famiglia o meno. Se non conosce le sue origini evidentemente o è solo, oppure è uno di quei bambini abbandonati negli orfanatrofi perchè i genitori erano troppo poveri per sfamarli. Lo ascolta in quelle frasi, mentre cerca disperatamente di trovare altri indizzi da darle e raggiungere così il suo scopo. Gli occhi blu si allargano un poco quando lui rivela quel dettaglio su quel tipo di chakra che possiede. I cricetini nella testa della Kokketsu sembrano quasi impazziti, trovando similitudini ovunque. << Ora mi è molto più chiaro perchè la pioggia non la infastidisce! >> Un'affermazione che senza spiegazione a lui sembrerà del tutto fuori contesto e senza un vero senso logico, mentre sul visino della rossa appare una soddisfazione totale, come se avesse trovato la risposta del secolo. Tuttavia quando è lei a nominare quei vambracci il ragazzo che ha innanzi si illumina, dandole conferma e poi lasciar sfuggire anch'egli una frase che pare senza contesto. << Che cosa intende per confuso? C'è qualcosa che non va secondo lei? >> Sembra quasi ironico come quel discacco venga mantenuto, attenderebbe una risposta che chiarisca quella frase scivolata fuori dalle maschili labbra forse per errore, prima di concedergli qualcosa. In fondo non le ha per nulla dato l'impressione di un cattivo ragazzo: << Comunque penso sia la sua serata fortunata. Conosco la persona che sta cercando, ma non so dove abiti. Se può bastarle però posso rivelarle il suo nome. >> Anche se avesse saputo la locazione di Furaya non gliel'avrebbe rivelata, non così su due piedi, senza conoscerlo appieno.

23:22 Liuka:
  [Via Principale del Mercato] Le risposte inappropriate della ragazza lo spiazzano totalmente, tant'è che a primo acchito non sembra neanche di aver capito che stesse parlando con lui. Si ferma dal guardarsi attorno soltanto quando, infine, elabora le parole della rossa nella propria mente, limitandosi, dopo una veloce battuta di palpebre, a sorridere. < Vedo che hai capito anche tu che la pioggia è rilassante, ottimo. è Il primo passo per lunghe serate sotto un cielo in tempesta> già, lui questo può capirci da quella frase, d'altronde, quella che ha appena pronunciato, per lui, è una verità assoluta: un mantra di vita. < Beh...basta guardare il quartiere di Kiri per capire che c'è qualcosa che non va. Non oso spingermi oltre col cervello e provare anche solo ad immaginare le questioni interne che affliggono un paio di uomini intorno ad un tavolo > ammette, quasi con tono annoiato, quasi con tono acido che gli esce dalla bocca con una tale naturalezza che il suo essere rilassato di prima, a confronto, pare un lontano ricordo. Basta qualche secondo, però, ed il suo scontento evapora, limitandosi, a rimettere gli occhi sulla ragazza. < Certo che mi basta il suo nome, per quale motivo vorrei sapere dove abita? > chiede, abbastanza confuso, mentre inarca il sopracciglio destro. < Spero non si stia facendo una brutta idea della mia persona solo perché apprezzo l'acqua piovana > ammette, con fare sincero, alleggerendo quelle parole con una flebile risata: il dolce distaccarsi di labbra fanciullesche accompagnate da un viso pallido e composto.

23:30 Shizuka:
  [Via principale del Mercato] Dalla frase buttata fuori a casaccio lui capisce esattamente l'opposto di quello che la rossa voleva intendere, infatti nuovamente si affretta in maniera impacciata a chiarire il malinteso: << Mi scusi ma non sono pronta per lunghe serate sotto la tempesta. Ne ho già passata una in quel modo non molto tempo fa e mi sono presa il raffreddore!! >> Si lamenta, oltre al malanno quella notte le aveva portato un poco di paura e delle nuove indagini da fare, perchè evidentemente il villaggio non è proprio sicuro come vogliono far intendere. Tuttavia anche la frase di lui sembra fine a se stessa, un pensiero sulla complessità della vita che alla Kokketsu non porta nulla di specifico. Quando lui sembra confuso all'affermazione altrui non fa altro che rispondere pacatamente: << Beh pensavo la stesse cercando oltre che volerne sapere il nome. >> Specifica rapidamente, lasciando spazio a lui di ridere riguardo a quella frase successiva, cosa che la fa sorridere a sua volta: << Assolutamente no. Un mio caro amico adora meditare sotto l'acqua piovana. Anche lui inoltre è un maestro nell'utilizzo del Katon. Mi sembra una strana similitudine. >> Forse ora il rosso ha un'idea più chiara della frase sconclusionata buttata li dalla Genin pochi attimi prima. << Ad ogni modo la persona che ha descritto si chiama Furaya Nara. Del distretto di Konoha. >> Lascia una piccola informazione aggiuntiva all'altro, così che qualora avesse deciso di cercarla, si sarebbe dovuto muovere altrove, abbandonando il luogo nebbioso.

23:41 Liuka:
  [Via Principale del Mercato] Sbatte gli incisivi sulla fine unghia del pollice, con gli occhi buttati palesemente sul terreno. Le parole della ragazza, le sue risposte, gli passano da un orecchio ad un altro come se nulla fosse, nonostante, ciò, le informazioni essenziali gli rimangono attaccate al cervelletto: semplicemente non da alcuna risposta, la fa parlare fluidamente fino al punto che gli interessa. Si fa spiegare tutto sul suo punto di vista, oltre a chiarire quel piccolo malinteso di prima, il tutto, attraverso piccole risposte somatiche quali sorrisi e risatine: insomma, il classico capello di diaspro che esibisce felicità nel dialogo con gli altri. < Furaya Nara...ricevuto > dice, tutto d'un tratto, al fine del discorso dell'altra, per poi, alzarsi in piedi. < Signorina, è tempo che vada. Il mio nome è Liuka, così saprà con chi ha sprecato tempo quest'oggi > ammette, abbastanza divertito, per poi, esibirsi in un teatrale ma contenuto inchino. < Mi piacerebbe rimanere qui a parlare ma ho altre mansioni da svolgere, per tanto, la invito nel proseguire la via maestra... > andrebbe, quindi, con un braccio proteso verso la fine della strada, ad indicare il proseguo di quest'ultima. < Buona serata! > la saluta sorridente, con un veloce cenno della mano, per poi, girarsi e darle le spalle. La pioggia lo avvolge, uno spettacolo abbastanza unico visto che è l'unico ad andare contro quella corrente di persone munite di ombrelle, però, ahimé, privare un Kiriano della sua amata pioggia è come privare Konoha del suo fuoco: la speranza risiede in gocce, così come risiede in scintille. [Exit]

23:55 Shizuka:
  [Via principale del Mercato] Per quanto lui abbia prestato attenzione fino a quel momento, ora di nuovo pare isolarsi, mordicchia un'unghia, restando silente, assorbendo forse le informazioni che gli vengono rivolte. La voce della Kokketsu lascia delle briciole di pane all'altro che tuttavia pare risvegliarsi con calma, ripetendo il nome che ha acquisito. Ci mette ben poco ad alzarsi in piedi, e salutarla, presentandosi rapidamente per poi invitarla a tornare sui propri passi. E' un tipo abbastanza strano e che cerca la rosata, sarà meglio avvisare almeno Kan della presenza di costui. << Si figuri non è stato uno spreco. >> Cordiale, anche se in fondo lei non ha gudagnato granchè da quello scambio di informazioni: << Shizuka Kokketsu, piacere mio >> Si inchina verso di lui, in risposta a quella presentazione, due perfetti sconosciuti educati però al punto giusto. Lo osserva gesticolare e parlare, trattenenedo una risata per quel fare ora quasi teatrale. Non attenderebbe una risposta dalla genin, per iniziare ad allontanrsi sotto quella pioggia battente che lei cerca di evitare in ogni modo. << Che tipo strano... >> Boffonchia fra se e se ora che l'altro è abbastanza lontano da non udire sicuramente quelle poche parole rivolte alla nanetta stessa. Insomma altra ricerca andata a vuoto in quei di Kiri. I passi verrebbero mossi si sulla via maestra, ma per tornare in direzione del proprio distretto, quello Kusano, dove l'aspetta una famiglia e un lettuccio caldo e confortevole, oltre che forse qualche pensiero. [//END]

Shizuka incontra per caso Liuka nella zona del mercato dell'acqua. Lei sta cercando informazioni su quel frontalino che ha trovato tre settimane fa e avvicina per questo il rosso. Destino vuole che colei che stava per prima ricercando informazioni resti a bocca asciutta, rivelando tuttavia il nome di Furaya all'altro che apparentemente era interessato a conoscerlo.