Pianificazione Fogne
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Giocata dal 27/10/2021 23:46 al 28/10/2021 04:57 nella chat "Centro di Kagegakure"
C'è davvero un brutto tempo a kagegakure, qui che piove a dirotto fuori da quel piccolo bar dove è situato il nostro amico dai rossi capelli, lui che ha organizzato questo incontro privato col il giovane pacificatore dalle mani pesanti, ed anche dai calci effettivamente, a quanto pare anche alleato in una missione di grado C, alla quale è stato affidato anche il kakuzu sul quale poggiamo il nostro occhio da un po' di tempo ormai. Il luogo appare come un classico bar adibito alla consumazione di alcol e cibo non troppo elaborato, diviso su livelli, pianto terra e piano superiore, che si raggiunge tramite e mediante delle legnose scale a chiocciola, non troppo alte, tanto da immettere i presenti in una realtà leggermente diversa rispetto a quanto si potrebbe vivere nelle zone d'ingresso. il vestiario appare essere decisamente particolare, non curato è dir poco, la moda in quei panneggi è relativamente zero, in quel suo aspetto da uomo trentacinquenne che non ha mai speso neppure un minuto a pensare a cosa indossare. Stivali lunghi in stoffa che arrivano sino a sotto le ginocchia, coprendo la totalità degli stinchi con un colore tendente al grigio, mentre nelle stesse calzature viene lasciato cadere un pantalone di larga stoffa dal colore bluastro, stretto alla vita, racchiuso a quest'ultima da una cinta in pelle, dal classico colore marroncino; Al di sopra non indossa nulla di particolare, una canotta dal colore grigio chiaro come quello degli stivali, a giro maniche, giusto quel pò per coprirgli il corpo da eventuali intemperie, mentre sulle spalle poggia un mantello nero dalla media lunghezza, dal colletto alzato su ambo i lati, tenuto chiuso al petto dal copri fronte di Konoha, usato come spilla di quel nero indumento. Una chiara barbetta incolta al viso del medesimo colore rossastro dei capelli, prima di parlare verso il biondo lottatore, lì insieme a lui. <A quanto pare ci troviamo nuovamente a discutere di questioni importanti> prende fiato <Shinsei> continua, seduto ad un tavolino abbastanza isolato di quel piano superiore, su di una poltroncina in pelle rossa dalla seduta molto comoda, totalmente in contrasto con l'aria ed il sapore del posto, uno come lui andrebbe bene in un bordello, certo non nella classe. <è una missione pericolosa quella che ci hanno affidato alle fogne> avverte, infine, passando il testimone al collega genin. Sono quasi strette, per lui, ha dovuto allontanarla dal tavolino di un bel po', per star comodo, ed è finito per sedersi di fronte al rosso di Konoha, abbastanza distante dal tavolino, ma tanto non prenderà niente. Una gamba saldamente poggiata al pavimento, piegata al ginocchio di novanta gradi. Su di esso poggia la caviglia dell’altra gamba, parzialmente accavallata. Indossa scarpe basse. Pantaloni neri, larghi, lunghi e dal cavallo basso. Una camicia con gli ultimi due bottoni aperti sul collo e sull’inizio del petto, un aori nero, corto alla vita, con le maniche al gomito e decorazioni gemoetriche a decorarlo di bianco. Capelli perfettamente tenuti in una treccia ben fatta, con un drappo rosso a tenere i capelli uniti alla fine. Fianchi del cranio snudati, a mostrare quei draghi d’inchiostro nero che lo decorano. Volto affilato, dai tratti duri, dipinto in quell’espressione fiera e austera che per natura lo accompagna. Una mano è posta sopra alla caviglia poggiata sul ginocchio, l’altra è appoggiata sul bracciolo della poltrona. Lo sguardo nero come l’abisso, stretto in occhi dal taglio sottile, è costantemente alla ricerca di quello dell’altro. Come a scrutarne ogni azione, reazione, considerazione, direttamente dalla fonte. Ascolta quelle parole. Invero hanno finito per fronteggiare nemici comuni nemmeno troppo distante da lì, eppure la dinamica dello scontro gli impedisce di sapere cosa l’altro sappia fare davvero. Per ora, tuttavia, preferisce sia l’altro a condurre la conversazione, ascoltandolo <mh> Risponde al suo primo dire. Non che ci sia molto altro da rispondere. E in questi casi non ama sprecar parole. Annuisce, una volta, lentamente, dando ragione e proseguendo oltre verso la seconda frase, ben più importante. Assottiglia un poco lo sguardo. Analizzando quanto detto. Decisamente poco. Le labbra sottili quindi si schiudono, lasciando spazio a quella voce bassa e vibrata di riempire l’aria <Non sono mai stato nelle fogne> Commenta con semplicità, senza particolari influenze nel tono <Cosa sai?> Non è stupido se c’è una cosa che si evince dalla frase dell’altro, è proprio una maggiore conoscenza di ciò che andranno ad incontrare. Ed è per questo che lo interroga. [https://i.pinimg.com/736x/69/dc/e6/69dce68ed79242cabee99faa374cc3ff.jpg] Il rosso ascolta il biondo lottatore, che da canto suo, sembra avere più domande che risposte, ed è anche comprensibile pensando a quanto ne possa sapere sulle fogne del villaggio delle ombre, luogo dove invece il nostro eroe si è già ampiamente cimentato in avanscoperta e recupero oggetti. Sembra frugare qualcosa dalla tasca, qualcosa di non troppo grande ma di neppure troppo grosso, che ad occhio più attento, potrebbe far intravedere qualcosa di assai comune tra i ninja, ma che al tempo stesso, appare essere un nuovo ed importante tassello per la missione che dovranno svolgere; <Seguimi con attenzione> cercando di accaparrarsi l'attenzione del biondo, iniziando a srotolare parte di quel bianco rotolo sul tavolino <Ho già avvisato la cameriera che siamo a posto così, le ho allungato qualche Ryo, dovremmo potercene stare tranquilli> forte del suo succo di frutto all'arancia, in un bicchiere lungo e dal freddo ghiaccio che brina l'esterno. <Il percorso che abbiamo fatto noi> inizia a prendere salda una matita dalla stessa tasca <è pressoché questo qui> inizia a stilare con la massima precisione possibile delle linee, cerca di disegnare su quella bianca carta una strada, per quanto concerne, al percorso che hanno fatto, ed alle cose che hanno visto i loro semplici occhi. <Come vedi il percorso è abbastanza rettilineo, e per quello che abbiamo visto, siamo riusciti a trovare solo oggetti di poco conto> avvisa verso il biondo, iniziando però, a frugare qualcos'altro nella tasca, di decisamente più leggero, e che con velocità viene posto sul tavolino accanto a quella rudimentale mappa. <Queste sono foto che abbiamo rinvenuto nelle fogne, e dietro puoi leggere questa data> lo avverte, segnando con una X il luogo dove le hanno trovato a terra <In questo posto, esattamente qui> avverte <Non so altro al riguardo, nè delle fogne nè tantomeno delle ragazzine nelle foto> che hanno una bella X rossa disegnata sopra, come se fossero dei bersagli da eliminare, oppure eliminati forse. <Devo consultarmi con un secondo genin presente nella nostra missione, Hyuga, sicuramente potrebbe aver visto qualcosa d'importante, che a noi potrebbe essere sfuggito> avverte, passando il testimone. Lo osserva muoversi. Impossibile che quello sguardo nero non ne segua i movimenti, osservandolo quindi estrarre materiale da disegno. Non risponde a quel primo richiamo. Il rosso ha già la sua attenzione. Al punto che scavalla la gamba poggiata sull’altra all’altezza della caviglia per potersi sporgere in avanti, poggiando entrambi i gomiti sulle ginocchia e lasciando gli avambracci e le mani lunghe penzolare nel vuoto. Lo sguardo si dedica al disegno, le orecchie, alle parole del rosso. O osserva disegnare il percorso rettilineo. Oggetti randomici di poco conto, e poi quelle tre foto. Lentamente allungherebbe la mandritta per riunirle e prenderle. Studiarne ed imprimere nella memoria i volti, ruotare e leggere la data, osservare quelle X rosse. Non lo interrompe nel parlare, in ogni caso, fino ad arrivare allo Hyuga <Tenjuro?> Non aggiungerà altro sullo Hyuga. Sono pareri di cui si fida, i suoi, per quanto completamente diversi dai suoi, forse proprio per questo, utili ad ampliare la mente. Lascia cadere con noncuranza le foto sul tavolo <Mi servono più informazioni> Ammette semplicemente, appoggiando con irruenza il pugno chiuso sul tavolo con un tonfo sordo, l’indice allungato sulle foto <Perché siete scesi la sotto? Qual era il vostro obbiettivo, Sangeki?> Tutte le missioni ne hanno uno. Ha bisogno di sapere qual era il loro. Lo sguardo si poggia poi sul percorso, il pugno si solleva, viaggia nell’aria, e si schianta di nuovo con irruenza sul tavolo, l’indice poggiato sul disegno <Quanto è largo questo rettilineo che hai disegnato? Ci sono cunicoli o altri passaggi ai lati, sopra, o sotto? Dove sono l’entrata e l’uscita, quali sono le condizioni di visibilità? E il terreno su cui cammineremo? È viscido? C’è acqua? Animali?> Un fiume di domande s’abbatte sul rosso. Solo adesso lo sguardo si solleva su di lui, mentre il gomito viene di nuovo ripiegato per tornare poggiato sulle ginocchia, e lo sguardo torna a sollevarsi verso la faccia barbuta del rosso, in attesa di delucidazioni. Il rosso di capelli ha delle domande importanti a cui risponde, e certo non si tira indietro dal risponderle, anzi, tempo al tempo sicuramente toglierà ogni sorta di dubbio al nostro lottatore dai biondi capelli, che tutto sommato sembra essere riuscito a capire quanto detto dal nostro kakuzu, e quanto disegnato soprattutto. <Esatto, proprio lui> prende fiato <Come hai fatto ad indovinare?> chiede, quasi stupito, beccarlo alla prima botta non è facile, poi di hyuga mica ce ne sono due o tre in giro per i villaggi. <Fortunatamente sono tutte informazioni che posso darti, e che anzi, posso segnarti stesso sulla mappa> continua, dunque, ad incidere sul pezzo di carta quelle misure, tracciando delle linee e delle frecce con scritto X ed Y, lasciando dunque intuire quale sia la larghezza e quale invece l'altezza; <Qui è largo così> traccia la prima <Qui invece è alto così> continua di rimando, rapido <In questo punto scorre l'acqua fino a qui...> sta segnando tutto, ogni informazione importante e papabile che possa servire, rispondendo alle domande precise del pacificatore. <Cunicoli o passaggi, come stradine ecc, solo quelle che vedi disegnate> avvisa <Il resto è da chiedere agli occhi di Tenjiro, io umano questo ho visto> molto modesto, umano, soprattutto quando cacci tre kilometri di fili neri alieni dalle palle... che tipo questo. <Entrata ed uscita, segnate, ecco a te> lascia sul foglio due segni, con E e con U, indicando l'entrata e l'uscita, ovviamente. <La visibilità rasenta lo zero da circa qui> linea con pallino molto scuro, ad indicare che arrivati lì la luce fioca inizia a divenire buio assoluto <Non sembrano esserci particolari pericoli animali, è roba particolare su cui camminare, oltre alla spazzatura> avverte <La puzza però è nauseabonda, totalmente debilitante per quanto concerne il cammino e la permanenza >un particolare da sottolineare. <Se ti è tutto chiaro, direi che posso anche passare a quanto ho pensato, Shinsei> ultimo, chiede, sincero. Non può dirsi stupito, a dirla tutta, quell’omone ormai è dappertutto. Sarà interessante. <Ho tirato a indovinare> Ammette senza variazioni nella voce. Non stupito ne ironico, serio. <è l’unico Hyuga che conosco. Mi fido del suo giudizio.> Una nota di colore, che il rosso ne faccia ciò che desidera. L’argomento interessante per ora è altrove. Acquisisce quelle informazioni osservando tutto. Disegni, dati, qualsiasi cosa venga annotata da lui viene anche annotata del suo cervello. Non è un gran che come mappa, ma sicuramente è arricchita dai dati e dalle considerazioni di chi c’è stato, e questo può voler dire tutto. Annuisce ogni tanto, una volta, con lentezza. Giusto per far capire all’altro che sta acquisendo con attenzione quanto detto. Lo lascerà finire senza intervenire. Avrebbe un paio di cose da dire, ma l’altro si professa pronto a discutere le sue riflessioni. Annuisce, ma le labbra si schiudono, solo adesso. <Prima che tu mi dica cos’hai pensato. Ho bisogno di sapere perché eravate li sotto. Ogni missione ha un obbiettivo. Qual era il vostro? Avete considerato la missione fallita o riuscita? E perché?> Sono informazioni importanti, se stanno proseguendo quello che è stato fatto, ha in sostanza bisogno di sapere dove sono arrivati gli altri. <E poi, Sangeki, ho bisogno che tu mi dica cosa sai fare. Qual è la tua specialità di combattimento.> è fondamentale. Conosce Matono come se stesso ormai, ma ha bisogno di capire chi è, dal punto di vista combattivo il terzo combattente <Io sono un taijutser, mi muovo meglio sulle corte distanze.> Ovviamente comincia lui stesso a condividere certe informazioni, restando quindi in attesa e lasciando, ora si, libero Sangeki di esporre quanto ha da dire. Che si sia dimenticato di rispondere? Probabile, ma ancora più probabile è il voler prendere tempo, cripticamente, nel suo fare, a differenza del biondo Kamichi che tanto è stato il suo carburante, lui non parla così apertamente, non spara fuori tutte le sue cartucce senza lasciare suspance o creare il momento, tende a voler manipolare i momenti a suo favore, come a voler inculcare nell'altro un senso di curiosità o appartenenza del tutto estraneo, ma che il rosso kakuzu utilizza come fulcro delle sue discussioni. <Buono a sapersi, la fiducia è qualcosa d'importante, e sapere che sia così, mi fa ben sperare sull'incontro che avrò con il bianco occhio> epiteto che affibbia letteralmente a tutti, non precisamente quello, ma gli piace dare etichette e nomignoli a chi incontra, aiuta a caratterizzare chi ha davanti, e a non scordarsi i nomi con l'età che avanza. <Dovevamo cercare informazioni riguardo dei movimenti illeciti nel sottosuolo del villaggio> prende fiato <Droga forse, armi o chissà cosa, sappiamo solo che lì sotto si muovono cose illegali> aggiunge rapido <E queste foto ne sono la prova> avvisa il biondo <La nostra missione è andata a buon fine, qualcosa lo abbiamo> mica male, anzi, una semplicissima missione di grado D <Anche senza effettive prove, per quanto mi riguarda, queste mi bastano a credere che lì sotto qualcosa di effettivamente strano ci sia> afferma, non come giustiziere, ma come persona che vuole porre un fine a quella missione che gli è stata affidata. <Dobbiamo muoverci su tre fronti principali a mio avviso> prende fiato, sullo stesso rotolo bianco, come se sullo stesso volesse pianificare un vero e proprio piano, con dettagli e punti d'interesse. <Abbiamo bisogno della planimetria della fogna, quantomeno quella ufficiale, in un raggio di almeno 500 o 1000 metri> una zona in cui sicuramente possono avere contatto, distanze più lunghe sarebbero inutili da avere <Dobbiamo scendere attrezzati lì sotto, sicuramente muniti di una maschera antigas o simile, la puzza è davvero debilitante a lungo andare, in caso di scontro potrebbe davvero darci problemi> prende fiato <Inoltre in una zona chiusa, veleni e gas potrebbero essere la nostra morte> le fogne non hanno aereazione, quindi meglio prevenirsi. <Ci serve della luce, forte> continua <Dubito che Matono abbia la vista al buio, quindi abbiamo bisogno di una fonte luminosa profonda e duratura, possibilmente resistente> conosce il nome anche del terzo membro della sua squadra, così come ha visto quello di Shinsei. <Se scendiamo lì sotto, possiamo avvalerci di vestiti di servizio, far finta che siamo degli addetti alla manutenzione, il tanto che basta ad avvicinarci senza destare sospetti troppo alti da parte di qualcuno di pericoloso> prende fiato <se noi possiamo vedere loro con la luce, sarà altrettanto, e non ho intenzione di presentarmi come ninja> infine, allungando la parola verso il biondo <Sarebbe complicata da spiegare, diciamo che sono un Ninjutser, mi muovo molto meglio sulle medie-lunghe distanze> continua <Soprattutto nelle obliterazioni di breve durata> potrebbe effettivamente creare delle scene apocalittiche lì al chiuso, ma finirebbe il chakra subito, un cannon glass lui. Annuisce semplicemente, una volta, al dire di Sangeki su Tenjiro. Non c’è troppo altro da dire in fondo. Ascolta piuttosto la risposta alla sua domanda. Ricerca di informazioni, perfetto. Decisamente si, hanno qualcosa. Lo sguardo torna sulle foto. <Quelle foto sono degli obbiettivi raggiunti> Non ci vuole un genio a capirlo <Bisogna capire che tipo di obbiettivi fossero. Uccidere chi c’era nella foto? Rapirlo? Venderlo? Qualunque cosa sia sembra una merda di questo tipo, più che armi o droga> Un commento rapido, una riflessione che lascia li. Sa meno di tutti, lui, in effetti, può solo supporre in base a ciò che l’altro ha esposto. Se così fosse, indipendentemente da quale sia il crimine, porta la missione su tutt’altro livello rispetto alla raccolta di informazione, o anche solo fermare un contrabbando di droga. Dovranno scendere li sotto preparati, questo è vero. Ascolta quindi le sue successive parole. Necessità. Di cosa avranno bisogno per poter scendere in quel posto fatiscente. Non annuisce stavolta. Resta in silenzio ad ascoltare, fino alla fine. Non si stupisce di sentire il nome dell’Uchiha. Alla fine si sono incontrati proprio perché si sono visti accoppiati con il moro dagli occhi di sangue in quella missione. <Tutto giusto. Ma non so dove prendere nemmeno una di queste cose.> Lo ammette candidamente. <La cosa più difficile da reperire mi sembrano le planimetrie, o i vestiti per fingere di essere della manutenzione.> Ma anche le torce. Lo sguardo s’assottiglia. Riflette <Al mercato di Oto vendevano respiratori. Sono perfetti per questo genere di cose.> Chissà. Sembra riflettere <Il problema è il fatto che comunque vada saremo senza l’olfatto> Con o senza respiratori quella puzza coprirà l’odore di chiunque. Non che abbia chissà quale olfatto sopraffino. Ma non avere per niente questo senso è comunque un malus <Se non riusciamo a trovare una fonte di luce stabile saremo anche senza vista. Il che, come hai detto, potrebbe essere un vantaggio, se non fosse che ci muoviamo in un posto che non conosciamo quanto chi lo usa> Commenta semplicemente. Ascoltando eventuali soluzioni per il reperimento di questi materiali. Passiamo dunque al lato forze in campo annuisce ascoltandolo <Bene> Commenta semplicemente, probabilmente un genjutser avrebbe completato meglio il trio, ma anche con due Ninjutser e un Taijutser ci sono ottime possibilità di strategia. <Dobbiamo stare attenti anche a cartebomba e attacchi a distanza. Se finissimo per causare un crollo potremmo trovarci schiacciati come ratti> Commenta infine. Attendendo eventuali risposte o proposte del rosso. Ascolta le parole del biondo lottatore, sembravano essere arrivati ad un punto di stallo, le idee del nostro rosso sono giuste, valide e probabilmente, permetteteglielo, anche geniali, ma come si recuperano quelle cose? Ha pensato anche a quello il kakuzu? <Non voglio saperlo Shinsei, mi piace credere che siano merce di scambio, piuttosto che sacrifici o morti per volere di qualcuno> non sarà un giustiziere, ma non gli sta certo a genio che la vita di tre ragazzine venga spezzata per la brama di chissà quale malato <Eravamo scesi per qualcosa di illegale, non pensavamo di trovare questo> rifacendosi al discorso droga ed armi <Fortunatamente ci sono io con voi> prende fiato <Ho pensato anche a questo, non dovrebbe essere un grosso problema> ammette, verso il biondo, ovviamente continuando il discorso <La planimetria dovremmo poterla trovare nella biblioteca o negli uffici del villaggio di kagegakure, non dovrebbe essere un segreto, anche se fosse vecchia o cambiata, ci darebbe agio di conoscere qualcosa che per ora non sappiamo> segna quel qualcosa sul foglio, aggiunge un riquadro verso appunto il recupero delle planimetrie <Le luci ed i respiratori possiamo comprarli, basta un casco da minatore ed una torcia di riserva a portata di mano, al mercato troviamo tutto senza problemi, al giusto prezzo> asserisce, aggiungendo gli acquisti di questi due utensili dalla grossa utilità <Possiamo essere o qualcuno delle pulizie o qualcuno della manutenzione, in entrambi i casi ci servirà appunto un travestimento idoneo e degli oggetti> prende fiato <I vestiti possiamo comprarli in qualsiasi negozio di costumi, o possiamo provare a rubarli da qualcuno> continua <Ma non contare su di me per l'ultima ipotesi> continua <Per scope o cassette degli attrezzi, non dovrebbero esserci problemi, ne abbiamo sicuramente una a casa tutti> a seconda di cosa decidono di essere in quella missione. <Inoltre, considerando la visibilità e la zona, converrebbe prendere una tanica di olio o qualcosa di simile, o qualche materiale duro e rumoroso, da apporre dietro di noi dopo un X metri> prende fiato <Qualsiasi cosa possa tenerci le spalle salve da eventuali chiusini> ha pensato a tutto questo qui, un complimento ogni tanto eh? Lo ascolta di nuovo. Ignora per un attimo il fatto che effettivamente stanno cercando di scoprire proprio ciò che l’altro vuole evitare di sapere. Forse è meglio così. Ascolta quindi quel fiume di parole su come reperire tutti i materiali necessari. Non la più semplice delle operazioni, invero. Annuisce, come suo solito, ogni tanto, per far capire che le informazioni stanno arrivando a destinazione. Cosa dire? Sembra abbia pensato a tutto. <Eviterei cassette degli attrezzi e altri oggetti oltre il necessario. Non ho intenzione di occupare le mani con cose inutili. Sono l’unica arma che ho.> Schietto. Ovviamente parla per se, ci mancherebbe. Ha bisogno d’essere agile anche in quel tugurio, senza impedimenti <Non sono ancora del tutto convinto delle luci. Sono un’arma a doppio taglio, siamo dei bersagli facili. E gente che rapisce o uccide bambini non penso si tratterrebbe se dietro alle luci invece dei ninja ci fossero dei fottuti spazzini> Serra le mascelle. No, non ce l’ha con lui. È che l’idea che si stiano infilando in una trappola s’è ormai fatta più che concreta. <In ogni caso, partire da quello che abbiamo mi sembra meglio di niente. Ora: Che succede se ci troviamo li sotto senza luce? È un’evenienza che dobbiamo prendere in considerazione. L’unica cosa che mi viene in mente sono i Jutsu Katon di Matono. Tu conosci qualcosa del genere o di tipo Raiton?> L’idea non è certo quella di usare una palla di fuoco come torcia momentanea. Ma usare quei tipi di Jutsu per attaccare ha il vantaggio di illuminare l’area, quantomeno. <E poi. Se quel posto, come dici, è pieno di cunicoli sarà anche pieno di uscite. E noi siamo solo tre.> Rischiano di ficcarsi in un formicaio mentre le formiche escono da altrove. Come fare? Domande le sue, cerca il confronto con l’altro. Le parole del lottatore appaiono chiare e senza troppi fronzoli inutili, dei punti di vista diversi sicuramente utili, anche perché in quella missione saranno in tre, e se sono più menti il risultato può solo che essere migliore per tutti. < Non farebbe una piega, ti basterebbe lasciarli cadere, ma in generale basteremmo in due, servirebbe solo per dare man forte ai travestimenti > continua, prende fiato, asserendo come almeno uno di loro con scopa o altro, gli serva, pulizie e riparazioni non si effettuano a mani nude nelle fogne; Ascolta le parole del biondo, ne capisce il senso ed il significato, ma la vede in modo diverso, almeno nella loro circostanza < Capisco quanto dici Shinsei, ma il travestimento dovrebbe evitarci proprio questo > prende fiato < Se andassimo lì al buio, sarebbe un grosso problema per me nelle retrovie, e per te nella prima linea> continua, ascoltando il discorso sul katon < Padroneggio per ora sia il fuuton che il katon, ma per quanto riguarda quest'ultimo, le vampate sono momentanee, ed il fuoco fa luce in modo discontinuo, abbiamo la tecnologia ai giorni d'oggi, e credo sia più saggio vedere e farci vedere, rispetto al non vederli in casa loro> é abbastanza diretto in quello che dice, oltre che forse troppo orgoglioso delle sue stesse idee. Aggiunge poi nei confronti del biondo < fa una foto al rotolo col cellulare, bisogna farla vedere a Matono ed informarlo > ricordandosi anche di lui < per ora credo sia il meglio ed il massimo che possiamo fare e spare, e vista l'ora, io direi che posso anche ritarmi a dormire Shinsei> facendo un piccolo click col proprio cellulare, una foto di quella pergamena bianca ove sopra pare esserci scritto il loro piano per le fogne. <Ci aggiorniamo nei prossimi giorni, confido anche nella vostra mano> salutando, infine, lasciando il locale. // Ascolta le ultime parole del Rosso, che non saranno le ultime in assoluto, si spera. Ci riflette sopra quel tanto che basta, prima di sgranare lo sguardo. <E se…> Si ferma un attimo, come se stesse ponderando la cosa. in ogni aspetto. Annuisce a se stesso <Credo che il giusto compromesso potrebbe essere che solo uno o due di noi utilizzino le luci. Questo ci consentirebbe di mentire sul nostro numero, almeno ad un primo sguardo. Chi di noi non avrà la torcia, stando fuori dal cono di luce, sarà praticamente invisibile ma avrà modo di vedere il nemico> E in ogni caso, avere solo un membro della squadra chiaramente visibile consentirebbe agli altri due di proteggerlo meglio. Annuisce anche sulla questione tecniche Katon. Ovviamente si tratterebbe di esplosioni di luce momentanee. E sprecarle vorrebbe dire buttare chakra. Una cosa che non possono permettersi. Estrarrebbe quindi da una delle ampie tasche dei pantaloni neri il telefono, per fotografare la mappa. Bisognerà che incontri Matono in qualche modo. Queste informazioni devono essere condivise. Annuisce anche all’ultimo dire di lui. <Ci aggiorniamo> Mormora solo salutandolo. Resterà li seduto il tempo di metabolizzare un po' il tutto, riflettere sule cose, prima di alzarsi e allontanarsi verso Ame[END]