Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

la nonna

Quest

Missione di Livello D

1
0
con Sango, Shinsei, Liuka

15:40 Sango:
 Nuovo giorno, nuova missione, son shinobi dopotutto no? < la cosa che mi fa arrabbiare di esser considerata una genin è questa > questa cosa? E soprattutto, sta parlando da sola? Non proprio, si sta rivolgendo ovviamente al gigante biondo vicino < esser richiamata per una missione del genere > dov'è il pericolo? La voglia di combattere? Non ci sono , ma son li per una nonnina. Oggi non porta armi con se particolari, si sta tenendo leggera, tranne che per i vestiti stessi che consistono in un paio di short neri attillati e una maglia altrettanto nera, ma nulla di questo potrà esser visto, dato che il mantello che indossa è abbastanza lungo fino a sotto le ginocchia, le maniche son lunghe e larghe, insomma come la veste dell'Akatsuki ma senza quelle nuvole rosse sopra. Tutto quello anche per iniziare un poco a coprire i segni di una gravidanza che continua ad andare avanti e arrotonda il pancino , nulla di troppo visibile ancora per sua fortuna. La destra libera andrebbe a formare il sigillo della capra per metà - Li andrebbe a concentrarsi sul proprio essere, ad immaginarsi le due sfere che la abitano in due punti diversi del proprio corpo. Quella della mente rapportate al proprio intelletto e alla propria forza di volontà, due sfere opposte che andrebbe a stimolare se trovate, cercando di trascinarle verso un unico punto, il plesso solare. Una scende, l'altra sale, un movimento simile che convergerebbe li adesso, in un ultimo atto nella quale ruotandole tra loro con impeto riuscirebbero ad unirsi per impastar infine la propria forza e le proprie abilità . Vuole sentire quel proprio chakra, scorrere, linfa vitale e rabbiosa che ne accende ogni singolo nervo e ogni singolo pensiero, quella che andrebbe a donarle abilità superiori. Un richiamo che dovrebbe durare troppo anche per lei, ma che riuscirebbe a donare la nuova energia al proprio corpo . Lo stesso che tornerebbe a muoversi per raggiungere infine la casa designata, il loco è il quartiere di Konoha, niente di speciale e di nuovo ai propri occhi, non che si siano mai distinti per chissà quale bellezza in quel villaggio, ma giusto per attendere proprio davanti la porta della vecchietta in attesa dell'ultimo elemento di quella che dovrebbe essere un team. Attende, nervosetta, sollevando lo sguardo azzurro verso il biondo Uchiha, e i capelli rossi come il sangue che scivolano oltre la schiena, portati via dal venticello che spira aria fredda. [tentativo impasto del chakra]

15:52 Liuka:
  [Quartiere Dei Clan] Un'altra splendida giornata di sole accompagna le gesta del capello diaspro, il quale, questa volta, si era andato a ficcare in qualcosa di veramente cruciale per il suo essere: la sua prima, ufficiosa, missione. Per quanto banale e terziario il compito potrebbe sembrare agli occhi di qualcun altro, ai suoi, color rosso fuoco, era sia un onore che una prova. Adattatosi al clima ormai mite di quelle giornate, il ciuffo rossastro ha deciso di vestirsi in maniera leggera, adatta sia al calore che al freddo, calzando una maglia bianca a maniche corte, un giacchetto nero tenuto stretto in vita, un paio di pantaloni a campana del medesimo colore, un paio di scarpe nere dal motivo a scacchiera. Lo sguardo rilassato e da persona in dormiveglia nascondono, in realtà, un'ansia crescente: come un soldatino che, all'improvviso, è costretto a muoversi da solo per inscenare le giocate del bambino. Il portamento dritto e rigido tradisce, come prima citato, la sua natura calma, la quale, è rappresentata soltanto dalle mani tenute nelle tasche, stesse mani che, da lì a poco, avrebbe tolto dai pantaloni. Con le mani libere e ben comode, si andrebbe prima a scrocchiare le dita, per poi, procedere nel congiungerle nel sigillo della capra, un gesto basilare, accompagnato da un profondo respiro. Chiuderebbe un attimo gli occhi, rallentando il passo, ed a ritmo del proprio respiro inizierebbe a focalizzare le due sfere che compongono il suo essere: un marrone terra per la mente, un rosso fuoco per il corpo. Sempre sotto sigillo, con fare decisamente più calmo e rilassato, andrebbe a tentare di unire i due nuclei di energia ad altezza del plesso solare, cercando di fargli convogliare e mischiare al fine di creare l'essenza stessa del suo essere: energia pura che sarebbe andata a scorrere in ogni fibra del suo corpo. A sigillo fatto, andrebbe a schiudere le mani, per poi, dopo aver riaperto gli occhi, limitarsi a continuare il proprio cammino, affiancando, silenzioso, gli altri individui che sembrano avere la sua stessa meta. [Tentativo Impasto Chakra]

15:54 Shinsei:
 Giocose le nuvole si divertono con il sole, nascondendolo e rivelandolo agli occhi del mondo. Gli anfibi graffiano il suolo compatto e asciutto. In essi s’immergono ampi pantaloni scuri, a celare le forme delle gambe che avvolgono. Una cinta di cuoio nera li tiene chiusi al corpo. Il torso slanciato è coperto, come al solito, da una semplice felpa nera, dal tessuto leggero, che s’appiattisce sulle forme del corpo ogni volta che il vento accarezza la stoffa. Le maniche lunghe sono tirate su fino oltre il gomito, la zip è lasciata a metà lasciando libera un’ampia V di pelle lucida sul petto. Il cappuccio è tirato giù, morbido sulle spalle, e rivelare la bionda capigliatura, stretta in una coda elegante, trattenuta alla fine da un drappo rosso, chiaro richiamo a colei che ha creato quell’acconciatura. I fianchi del cranio, lisci e snudati, rivelano i due draghi d’inchiostro nero che li adornano, fino a mordere le tempie. Il volto affilato è dipinto in quell’espressione austera, in grado di ignorare qualsiasi cosa, se non ciò che per lui è davvero importante. Lo sguardo tagliato e animale è circondato da un alone di pelle più scura, che conferisce a quello sguardo una profondità diversa. Dorme poco, ma è normale, sono giorni difficili. Le nere iridi ospitate in quello sguardo ondeggiano su tutto il campo visivo, finchè alle orecchie non giunge la voce della rossa li vicino, solo allora, nere e pesanti, andrebbero a spostarsi su di lei a prendersi, come ogni volta, ogni dettaglio di quelle labbra che si muovono. Annuisce profondamente con la testa, due volte. Per poi schiudere le labbra lentamente <è vero.> una semplice conferma, in quel tono basso e vibrato. <Al quartiere povero non è andata malissimo.> Le labbra, dopo essersi chiuse, si stendono in quel ghigno che non ha niente di raccomandabile, su quel volto affilato, con quello sguardo bramoso. Come sempre, non si priverebbe nemmeno lui del chakra, piegando i gomiti fino a portare gli avambracci l’uno contro l’altro, con le dita delle mani a congiungersi nel sigillo della capra davanti al plesso solare. Avrebbe dunque tratto un profondo respiro a lui necessario per andare oltre il velo delle emozioni e dei ricordi ad attingere all’energia psichica, per lui elettrica e vibrante. Avrebbe spinto quell’energia al centro del plesso solare per unirla alla gemella opposta, l’energia fisica, fluida e costante. Avrebbe dunque cercato di impastare il suo personale Yin/Yang per acquisire un’energia superiore: Il chakra, che avrebbe dunque spunto irruento nel proprio sistema nervoso, senza reprimere quel brivido di piacere che ne trae ogni volta, nel sentirsi migliore. Pieno di quell’energia. Avrebbe dunque riposto le mani nelle tasche della felpa, a processo concluso. <Dobbiamo aspettare il terzo…?> Una domanda, o forse il tentativo di eludere quel compito? No, decisamente avrebbe fatto mille altre cose piuttosto che stare li, soprattutto con quello sguardo azzurro che, una volta giunti davanti al loco, si prende con voracità, ricambiandolo. Almeno finchè un movimento non richiama la sua attenzione nella zona periferica dello sguardo. Lentamente si priverebbe dello sguardo di lei, per spostarlo su quella zazzera arancione, quel camminare rigido, e un sopracciglio si inarca <…Liuka?> La vista funziona anche troppo bene. Non sta sbagliando [Tentativo di impasto del chakra]

16:05 Sango:
 Se lo sta spizzando, appassionatamente in religioso silenzio, dopotutto si, devono aspettare anche il potenziale terzo membro della missione a cui sono stati assegnati, o meglio, a cui si sono potuti segnare perchè beh, di soldi non se ne hanno mai abbastanza, inoltre è importante ricordare come in quel loco la noia possa essere una costante. Il mento sottile si solleva verso il biondo stesso, snudandolo da quella scura cappa che indossa, niente kimoni adesso, quelli sono per le giornate tranquille, preferendo adottare un vestiario più comodo per quanto riguarda una missione, perfino per una mera D. < li ci siamo potuti divertire un pò > dopotutto ci sono andati proprio loro due alla ricerca del bianco occhio < non era uno Hyuga però, tantomeno non era da solo > stringe le labbra per un attimo, chi ha fatto trapelare quella notizia? < uno spadaccino e un genjutser insieme, accoppiata interessante, ma se il genjutser non è potente la distanza lo frega > ecco perchè è stato solo il biondo ad entrare in quel genjutsu mentre lei no, la loro differenza era solo la distanza < anche se saresti stato più efficace contro lo spadaccino > in un combattimento tanto vicino avrebbe potuto far di più di lei, ma tant'è. Fa spallucce semplicemente per guardarsi intorno a quella stessa domanda < si, di solito ci si segna per le missioni e si hanno le informazioni basilari > così come quella loro stessa missione di cui già sanno di cosa andrà a trattare < mi sto innervosendo, non mi piace aspettare altri > non le potrebbe importare di meno, potrebbe portare avanti quella missione pure da sola, ma le regole son regole, e anche lei purtroppo alle volte deve sottostare ad esse. Batte il piedino nervosamente sul terreno, senza scostarsi poi molto dall'Uchiha, semplicemente fissandolo in silenzio con quel pizzico di inquietudine nelle braccia adesso incrociate sotto i seni abbondanti. Anche lei andrà a voltarsi verso lo stesso Liuka, che non conosce, decisamente non sa chi possa essere < siamo in missione, vogliamo sbrigarcela noi due?> domanda alla volta del biondo, la possibilità c'è dopotutto che non si presenti nessuno. [chakra on]

16:18 Liuka:
  [Quartiere Dei Clan] Finalmente era stato notato, dato che lui, così nervoso, non si era neanche degnato di farsi vedere. Appena riprende passo veloce, dopo aver impastato il proprio Chakra, corre a passo veloce al fianco del biondo, per poi, alzare la mano destra in segno di saluto. < Shinsei, a quanto pare sono con voi > commenta, sorridente. Si sporge in avanti, con il busto, e nota il parlare spazientito della rossa, limitandosi, a rivolgere quel gesto di saluto anche verso di lei. < Ci sono ci sono, stavo facendo una...cosa, si > già, non era lento nel fare cose basilari, no, stava facendo proprio che una cosa. Dopo essersi fatto notare, si limita, dopo aver spostato lo sguardo, a sospirare, per poi, ributtare la mani nelle tasche dei pantaloni a campana. < Allora, lei chi è? > dice, spostando il busto in avanti, per sormontare il profilo notevole del biondo, ed andare a far capolino, con lo sguardo, sulla ninja. < Immagino una tua amica... > e rimette gli occhi su Shinsei. Già, lui trae conclusioni veloci, semplice, secche. Non lascia molti quesiti aperti e, questo, spesso, manda completamente a quel paese il suo corso di pensiero. Se ne sta lì quindi, ad affiancarli taciturno. Non più teso, dato che l'impasto del chakra lo aveva fatto rilassare per una questione di tecnica. Immerso nel proprio mondo, con il mento alzato al cielo e gli occhi sulle nuvole, in effetti, anche se volesse, non ha nulla di cui parlare, per tanto, si limita ad affiancare i più esperti e a vedere come si muovono loro. [Chakra ON]

16:40 Shinsei:
 Si prende ogni dettaglio di quella figura, decorata da rossi capelli di sangue, ma soprattutto le sue reazioni. Le reazioni umane sono qualcosa che ancora deve comprendere a fondo. Troppo tempo ci vorrà. Ma quel ghigno si stende fino a snudare le zanne. Nel sentirla rievocare divertita quel ricordo. Non può che annuire a quelle parole <Già> una parola graffiata da quel ghigno altrettanto divertito, che viene richiamato per ascoltare le riflessioni di lei <In effetti no.> Rievoca solo adesso, la memoria della scommessa fata poco prima di incontrare quello spadaccino <Si direbbe che io abbia perso la scommessa> Aveva puntato sullo Hyuga, sbagliando evidentemente. Annuisce anche all’analisi tattica di quella situazione. Sicuramente avrebbe dato il suo meglio con lo spadaccino. Ma si è divertito anche con il genjutser, tutto sommato. Fa spallucce con lei, se si possono definire spallucce le spalle stondate del biondo. Annuisce anche al suo successivo dire. <Sentiamo che ha da dire questa vecchia, che ne esce.> Commenta spostando lentamente lo sguardo affilato sulla casa devastata e imbrattata. <Guarda che casino.> Lei, amante della bellezza e dell’ordine. L’impazienza di lei non può non destare un sottile sorriso divertito. La voce dell’aranciato irrompe presto verso di lui. Sfodera la mano destra anche lui, per sollevarla pigramente, lasciandola arrivare a mala pena all’altezza del petto. Ovviamente senza toccare l’altro. <Mh?> Avrebbe quasi la curiosità di chiedere il grado dell’aranciato di Kiri, ma ci vuole poco a rendersi conto che effettivamente stanno facendo la missione di grado più basso. Quando quella domanda arriva a lui invece che a lei lo sguardo quasi s’allarga dalla sorpresa, davvero è costretto a fare le presentazioni? Oh preferirebbe seppellirsi piuttosto. Non dopo quella richiesta, arrivata a lui, con il quale si sforza anche di mutare il tono, inserendoci una punta di ironia, <Sai, forse se ti interessa sapere chi è, potresti chiederlo a lei, mh?> Probabilmente la rossa sarebbe capace di uccidere chiunque provi anche solo a provare a parlare al posto suo. E non è certo lui a poter decidere come la rossa voglia presentarsi al nuovo arrivato. <Comunque, visto che siamo noi, direi di dividerci le mansioni. Stavo pensando che probabilmente avremo davanti una vecchia spaventata e impaurita. Se le cose stanno così direi che Liuka e il suo bel sorrisone sono la faccia migliore che possa vedere.> Uno sguardo all’aranciato, <Potrebbe essere utile un certo tatto e una buona capacità di persuasione, oltre che di analisi del contesto, per cercare di ottenere più informazioni possibili da lei. In fondo siamo qui per questo, reperire informazioni e ripulire il casino> Lo sguardo si sposterebbe quindi sulla rossa Di sicuro, tra i tre, la migliore nell’estrarre informazioni dalle persone. Il che forse è tutto dire, ma vabbè, abbiamo questo materiale umano, sfruttiamolo <Io cercherò di dare una pulita alla facciata della casa.> Può essere una buona divisione dei compiti? Lo sguardo si poggia sulla rossa. È lei la più esperta, anche se si tratta di una missione di infimo livello, non si muoverà senza il suo consenso.[Chakra On]

21:56 Sango:
 Hanno perso la scommessa entrambi, l'occhio bianco che ha rivelato una parziale cecità del loro obiettivo < sarebbe stato più divertente vedere uno Hyuga all'azione > se ne lamenta, troppo facile e breve la durata di quel combattimento avuto non le ha dato le soddisfazioni che cercava < ma dopotutto quanti Hyuga da un solo occhio possono esserci?> oltre l'unico che a quanto pare conoscono entrambi, quanto è piccola quella città per incontrare le stesse facce senza nemmeno saperlo. Osserva l'avvicinarsi del ragazzo, occhi che non avranno difficoltà a vederlo dritto per dritto, senza nemmeno dover sforzare il collo come fa col gigante biondo vicino, quanto più interessata alla conoscenza che vi è tra i due, dopotutto l'ha chiamato per nome senza troppi problemi. E si, a quanto pare è con loro < bene, possiamo iniziare > no, non avrebbe atteso nessun altro o avrebbe dato di matto contro la vecchietta pure provocandogli un possibile attacco di cuore. Missione fallita. Se ne sarebbe fatta una ragione in breve tempo. Ode anche la domanda, ma non posta direttamente a lei, quanto più al biondo scatenando un segno inequivocabile di fastidio sulla propria fronte, di quella rughetta che nasce adesso sotto gli occhi di entrambi, ma tra i due solo l'Uchiha potrà comprenderne il motivo, dopotutto ha ben compreso che non avrebbe ammesso a qualcun altro di presentarla < attenderò io la risposta a quella domanda Shinsei> a quella a cui non ha risposto, ovviamente, per riprender a parlare invece con Liuka stessa < Sango Ishiba. Kunoichi di Amegakure. > nulla di più se non qualche nota indolente nella voce per come si annuncia < quindi vi conoscete già..> chissà come, curiosa invero anche perchè quella missione potrebbe rivelarsi anche abbastanza noiosa . Ode il dire del biondo, tranquillamente voltandosi alla porta e sollevando la mano per bussare tre volte, e rimanere in silenzio nell'attesa che la stessa porta venga aperta dalla stessa nonnetta, bella avanti con la sua età, piuttosto burbera nell'espressione vedendosi davanti tre sconosciuti di cui uno la cui espressione è pressocchè spaventosa, al solito < buon giorno signora > mantiene la voce bassa, calda, seppur distaccata < siamo gli shinobi che si occuperanno di lei e delle minacce che ha subito > niente nome, niente presentazione se non quella del loro ruolo < vorremmo prima di tutto capire cosa è successo, perchè qualcuno dovrebbe anche minacciarla > prima domanda non può che esser quella ovviamente, indagare < quando è stata imbrattata la casa?> anche quella potrà donar loro un pò più di consapevolezza su come sia accaduto il fatto, quando anche. In attesa di quelle risposte andrà a porre lo sguardo dietro di se, ai due, invitandoli a far loro le domande di rito se volessero prima di mettersi anche lei a pulire quel macello, e pensare che a casa viene sempre qualcun altro a pulirla, adesso deve esser lei a pulire casa di altri < ha anche la vernice per l'esterno suppongo > altrimenti come toglieranno lo schifo? [chkara on]

22:07 Liuka:
  [Quartiere Dei Clan] Già già, ascoltarli dialogare gli andava davvero di lusso, visto che, a scanso di equivoci, avrebbe lasciato il carico da novanta ai più vetusti e esperti compagni. < Liuka. Discendenza di Kiri > ed accompagnerebbe quella presentazione con un piccolo gesto del capo, come a voler dedicare alla nuova conoscenza un piccolo inchino, il quale, però, essendo troppo pigro, non viene fatto nella sua interezza. < Già, ci siamo conosciuti recentemente > risponderebbe al quesito dell'altra, limitandosi a spostare lo sguardo, sorridente, sull'inalberato biondo. Cammina cammina, parla parla, ed eccoli arrivati davanti la porta. Tre colpi partono contro la superficie lignea di essa, stessi colpi che richiamano l'attenzione del capello diaspro sulla vecchietta. < Sango, non bombardiamola di domande. Entriamo, ci facciamo offrire qualcosa da bere, discutiamo, e sono sicuro che la signora ci dirà tutto, no? > cerca di ingraziarsi subito la vetusta signora, con parole piene di garbo e sfarzosa gentilezza, difatti, dopo aver finito la frase, rigira lo sguardo fanciullesco sulla vecchietta, alla ricerca di una risposta direttamente da lei. Farebbe un passo avanti per dire ciò, si, ma di certo non si metterebbe davanti agli altri due, in modo, da far fare loro ciò che volessero nel caso di spostamenti od altro. Poco ma sicuro, però, aveva deciso di seguire l'approccio di Shinsei: avrebbe usato il proprio sorriso, i propri modi, la propria bontà, per far parlare la signora. Aspetta, quindi, una risposta dalla sua anziana interlocutrice, limitandosi, a tirare le mani fuori dalle tasche dei pantaloni e a mettere la schiena dritta per dare un'impressione meno trasandata di se.

22:08 Liuka:
  [Edit] [ Chakra : On ]

22:38 Shinsei:
 Annuisce alle parole della rossa. Come darle torto, sarebbe stato divertente e come. Un po' meno forse averlo contro, ma non è neanche detto. Visto come son fatti, probabilmente si sarebbero divertiti lo stesso. <Che io sappia uno> Ma l’ha detto anche allora, quando erano intenti nella ricerca di quei malviventi. Uno Hyuga con quelle caratteristiche l’ha conosciuto. Ma l’argomento probabilmente verrà ripreso quando non ci sarà una missione da cominciare. La prima cosa che nota, come previsto, è proprio quella righetta infastidita sulla liscia fronte della rossa. La cassa toracica si riempie. Un ampio respiro viene esalato dal naso, ma per fortuna di Liuka Sango sembra stranamente tranquilla, a parte per il fatto di aver mandato in frantumi l’idea di lasciar correre quella domanda ingenua fatta da quell’ingenuo ragazzo. E ovviamente ci finisce lui nei casini. Mondo cane. Si schiudono le labbra <Mh. Giusto, no, Liuka, non è una mia amica> Probabilmente ad una persona arguta basterebbe quello scambio di battute per capire che tipo di rapporto ci sia tra il biondo e la rossa, ma lei rincara la dose con quella frase lasciata a metà, che sottende una domanda che non viene detta, ma che pretende una risposta. Perché la curiosità della rossa lui ha imparato a fiutarla <Un paio di giorni fa, quando mi hai spedito a comprare pesce al distretto di Kiri… ecco. L’ho incontrato nel quartiere povero> Così diamo anche un contesto ai viaggi che sta facendo in giro per Kagegakure in questo periodo. Eppure parla con estrema tranquillità, come se niente di tutto questo gli pesasse. Ma non siamo qui per questo. La stessa rossa decide di bussare, si spera approvando almeno in parte quanto detto dal biondo. Potranno udire il chiavistello ruotare, altro armeggiare di ferraglia, catenelle smontarsi, rumori di qualcuno che si è barricato dentro, e le stesse parole di Sango, che saggiamente decide di utilizzare una voce un po' più addolcita, entrano in uno spiraglio di oscurità, che all’udire lentamente si allarga, lasciando intravedere la figura anziana di una signora decisamente più bassa di tutti, avvolta in un chimono del color verde acqua, i capelli chiusi in uno chignon con dei bei fermagli d’osso, le rughe molto evidenti sulla faccia stanca [Oh.. salve, finalmente è venuto qualcuno] Pigolerebbe quasi timida la signora, che, cullata dalla voce di sango, si concentra sul sorriso solare di Liuka, prima di spostarsi su colei che sta parlando [Io… non lo so signorina, vede, è cominciato tutto un po' di tempo fa ma non sap…] Si ferma, spostando lo sguardo sul biondo ed iniziando ad alzare lo sguardo che si tinge di paura arrivato al volto dell’altro, e istintivamente, lentamente si avvicina alla rossa e all’aranciato. Tenterebbe di allungare le mani ossute e, se loro lo consentissero, verrebbero afferrato da una presa insolitamente solida e nemmeno troppo confortevole, viste le dita tutta osse, e condotti di qualche passo lontano dal biondo <Io sarei venuto a dare una pulita, se mi dice dove trovo gli attrezzi> [Nel magazzino sul retro.] Con un tono radicalmente diverso da quello usato con gli altri due, e anche con uno sguardo tra lo spaventato e il rabbioso. S’avvierebbe lasciando schioccare sonoramente la lingua sul palato, il biondo. [Do…dove eravamo rimasti?] Alla rossa e all’aranciato, mentre la presa s’allenta fino a svanire e le mani tornerebbero congiunte.[Chakra On]

22:54 Sango:
 Lo sguardo permane sulla nonnetta, abbassando il proprio senza farsi troppi problemi nel mantenere quella sorta di distanza , non è li per divertirsi ne per passare il proprio tempo in quella casa, avrebbe preferito andare alla ricerca di qualcosa da mangiare - con la gravidanza quelle voglie le risultano strane, ma mai quanto al povero Shinsei , mandato in viaggio per kagegakure per accontentarla, dovrebbero fargli una statua. Solleva il sopracciglio a quel suo non definirla amica, ma ovvio che non lascerà perdere li, adesso, sorridendo malevola proprio al biondino, per poi voltare quel sorrisetto al Kiriano li vicino < sei molto carino devo ammetterlo > stronza, come pochissime altre persone, nel cercar di far saltare i nervi un giorno si e l'altro pure al povero Shinsei, ignaro di quel gioco che ha messo in piedi da qualche settimana. < ma non siamo qui per rilassarci, ne per bere qualcosa, siamo qui per una missione > di certo che non lo sono, andando di nuovo a spostarsi sulla vecchietta che pare non ricordare molto bene ciò che è accaduto, come ne perchè, forse nemmeno si ricorderà chi siano loro. < iniziano bene > borbotta disturbata dalla lentezza che un corpo ormai anziano può fare, di quella fretta che pompa nel corpo da shinobi che non desidera altro che prender e volare via, ma il lavoro è lavoro, così come lo è la sua vita da Kunoichi. Verrà pure afferrata da quella che non è così tanto debole come nonnetta per esser condotta dentro la casa stessa < ci sono stati danni anche in casa?> non le sembra normale quelle cianfrusaglie e chincaglierie che la stessa donna tiene in quella stanza iniziale, ma nemmeno così lontano dalla comprensione che non pare che si siano intrufolati li dentro < le hanno rubato qualcosa?> non pare molto interessata la rossa a continuare quella discussioni, semplici domande di rito che non rientrano propriamente nella descrizione di quella missione < darò una mano anche io al biondo > segnala lei stessa la propria estromissione da quelle domande, dopotutto potrà sempre farle durante l'aiuto che potrà dare li. Andrebbe ad uscire di nuovo verso l'esterno, di quelle piante rotte, dei vasi spaccati, delle mura imbrattate nell'attesa che Shinsei stesso porti tutto . Piuttosto andrebbe a concentrarsi su quella che è la propria innata, andando alla ricerca dentro di se di quel puro lago d'argento vivo immerso nell'oscurità. Di una purezza che brucia perfino, provando ad intingervi il proprio chakra per modificarlo, renderlo migliore, unico, e anche il corpo stesso della donna inizierebbe a mutare come fosse un libro, i cui capelli e vesti iniziano a comporre degli origami rossi come il sangue stesso, svolazzando intorno a lei . La stessa innata che verrà comandata dalla propria capacità nel suo raggio massimo, più che sufficiente per iniziare a spostare le varie piante < Shinsei, ci sono dei vasi nuovi pure? Portane qualcuno che penso alle piante > insomma, a spazzare è la più veloce di tutti se contiamo la carta che sta creando lei stessa dal proprio corpo per portare in un angolo tutta la terra in eccesso, la spazzatura, qualche bottiglia rotta < e tanti pennelli > avrebbe potuto accelerare quel processo di molto solo grazie alla propria innata. [chakra on][2/4 tentativo Ishibaku I + 2/4 tentativo utilizzo innata][29/30]

23:04 Liuka:
  [Edit] Tutto il suo lavoro di pregiata lavorazione nei confronti della donna viene rovinato, così, di botto, dal fare della rossa. < Volevo far sentire la signora a proprio agio > spiega alla rossa, indicando la nonnetta con le braccia protratte in avanti. Lui ha spesso a che fare con bambini ed anziani, pertanto, è una situazione nella quale si trova perfettamente a proprio agio, non avendo provato brividi di altro tipo. < Non si preoccupi, faccia con calma, non si sforzi troppo > rivolge, nuovamente, lo sguardo sulla nonnina, inarcando le ciglia rosse in uno sguardo più dolce. Uno sguardo carino per la vetusta signora, si, che però lo afferra come fosse la radice di un giunco e lo tira dentro. Non si fa troppe domande inizialmente, pur notando il cambio di voce della vecchia. Lascia parlare Sango, per una semplice questione di esperienza, mentre, solo soletto, si fa un giretto per esaminare l'interno della casa: buttando occhi, principalmente, verso cassetti e comodini, insomma, se avessero voluto rubar qualcosa sarebbero potuti andare a cercare lì dei ladri, soprattutto se a primo acchito non sembra mancare nulla. < Va bene Sango > dedica un colpo di mano alla rossa che se ne sta andando, per poi, tornare con gli occhi sulla vecchietta. < Allora signora, per caso vuole fare due parole con me? > chiede, avvicinandosi alla signora con uno sorriso stampato in faccia paragonabile a zucchero filato. I suoi modi sono dritti, aggraziati, si stava proprio sforzando per apparire come una persona fatta di miele. < Oppure preferirebbe parlarne ai miei colleghi? La rossa...il biondo... > ed indica, fuori dalla porta, con un veloce cenno del capo. [ Chakra : On ]

23:22 Shinsei:
  
Non c’è pace stasera per il biondo. Fa appena in tempo a sentire le parole rivolte dalla rossa all’aranciato e a portare quelle iridi nere, oscure e pesanti al volto di lei, negli occhi di lei, facendole leggere solo furia, che la vecchina decide di apparire, per giunta si spaventa e gli sbraita contro <tsk> S’allontana a grandi falcate. Individuando immediatamente il piccolo ripostiglio di legno chiuso da una porta coi cardini arrugginiti. Impugnerebbe lesto la maniglia del ripostiglio, tirandola con forza e…un sonoro [CRACK] sarebbe udibile da tutti, tranne dalla vecchina a quanto pare, deve avere problemi di udito. Quei cardini erano forse troppo delicati per la forza di un Taijutser col chakra impastato. Si ritrova la porta in mano. come quei vandali dei quali sta cercando di riparare i danni. Che giornata di <Mm3rd4> Ringhia tra se, inudibile. Sa cosa rischierebbe altrimenti. Deve trarre un profondo respiro, prima di appoggiare la porta da una parte ed entrare nello sgabuzzino senza rompere nient’altro. Prenderà Secchio, detersivo, qualche scopettone, qualche straccio prima di sentire la voce della rossa chiamarlo <mh?> emerge col capo dal magazzino, ascoltando la richiesta. Vasi. <Si.> risponderebbe secco Tenterebbe quindi di caricarsi il tutto addosso utilizzando le mani e le braccia sta per uscire di nuovo carico dallo sgabuzzino quando arriva la richiesta dei pennelli, distraendolo e facendogli prendere una sonora craniata sullo stipite della porta… Resta con gli occhi chiusi per qualche lungo secondo, tentando di frenare il cuore partito all’impazzata nel desiderio di fuggire nel bosco oscuro e di restarci due giorni. <pennelli> Ringhia tornando indietro, posando tutto, infilandosi tutti i pennelli che trova nelle tasche della felpa e dei pantaloni, ricaricandosi tutto addosso per poi uscire, carico come un mulo ma senza compiere effettiva fatica. Tornerebbe sotto la facciata imbrattata della casa, poggiando tutto a terra, infilando i pennelli dentro ai vasi <ecco vasi e pennelli> Mormorerebbe. Prossimo obbiettivo, riempire il secchio di acqua e detersivo, ma soprattutto. Non mandare in vacca la missione. Ma passiamo alla vecchina, che risponderebbe prima alla rossa “n..no.. non credo… anche se una volta…una volta mi hanno tirato un sasso da fuori. La finestra era aperta e… però non credo abbia fatto danni” un po' incerta, in effetti sembra esserlo la vecchina che si stringe nelle spalle nella successiva domanda “non credo… le foto di mio marito mi sembra ci siano tutte” Ognuno alle sue priorità d’altronde. Ascolterebbe la rossa allontanarsi annuendo “f..faccia attenzione a quel bullo! È pericoloso!” le esclamerebbe, e sappiamo a chi è rivolto l’avviso. Ma per fortuna almeno l’aranciato decide di restare con lei a svolgere quell’importante parte della missione, decide di approcciarsi nel modo migliore, con un sorriso e una domanda gentile. Anzi due. E alla seconda domanda lei sorride addirittura “non ci penso nemmeno a parlare con quel bullo” tenterebbe di allungare la mano verso la guancia di lui, assestandogli un doloroso pizzicotto “tu vai benissimo, cosa vuoi sapere caro? Lo vuoi un biscotto?” la mano si scosterebbe dal viso di lui, solo per arpionarsi al suo braccio e tentare di tirarlo dentro casa. La forza è più che esigua, quindi Liuka potrà opporsi in qualunque momento.[chakra on]

23:40 Sango:
 Quello sguardo lo percepisce con quel lungo brivido lungo la schiena, come sentire il fiato sul collo da parte d'egli, si, lo sta facendo apposta la rossa < si e dobbiamo sbrigarci Liuka caro > farà attenzione che quell'ultima parola possa esser più dolce, quasi, non che provi davvero dolcezza sia chiaro, è solo per infastidire colui che verrà già additato come un bullo di quartiere . Ma meglio che stare dentro quella casa non le piace troppo, tantomeno doverla ripulire o soccorrerla nel caso decida di perdere l'equilibrio e rompersi qualche femore, uscendo fuori per utilizzare invece la propria di innata, lasciando il giovane parlare direttamente con la vecchietta e darsi un pò da fare, inconsapevole di ciò che sta accadendo in quello sgabuzzino - sono li per riparare e pulire, non per distruggere, ricordiamolo, ma la mole del biondo non farà passare troppo tempo prima che possa apparire alla rossa, bernoccolo in testa ben piantato e rosso < hai sbattuto la testa? > ridacchia sotto i baffi, semplicemente per comandare la propria innata per prendere da se i vasi e porli vicino alle piante, comandando ancora la propria carta per prender suddette piante e semplicemente travasarle con estrema attenzione, per non rischiare di dover pulire il doppio nel caso cadessero di nuovo rompendosi < bene > non sembra che le ci vorrà poi molto per fare tutto quanto, per riprendere lei stessa a ripulire la zona e ammucchiando il tutto sulla propria sinistra, davanti ancora la casa, avrebbero raccolto a lavoro finito. < direi che prima possiamo lavare le finestre ?> chiede invero allo stesso Shinsei, guardandogli poi le mani, dubbiosa se possa distruggerle lui stesso in un momento di disattenzione < posso chiedere al nostro caro Liuka di farlo con me > oooh che stronza, qualcuno la faccia smettere! Con quel sorrisetto che si pone sulle labbra a distanza di sicurezza dal giovane gigante, per mandargli contro le proprie di farfalle rosse a circondarlo in attesa che riempia lui stesso quel secchio di acqua, mentre una parte delle farfalle andrebbero a prelevare il contenitore dello stesso colore cercando di far saltar via il coperchio - non dovrebbe poi metterci molto a farlo, ma nel caso non lo farebbe comunque, non per mancanza di forza, il proprio ninjutsu è ad un ottimo livello al momento, ma per < potresti aprirlo tu Shinsei?> ah semplice, non vuole rischiare di sporcarsi lei, lasciando il compito al giovane che sta palesemente torturando in pubblica piazza. Attende, con quel dannatissimo sorrisetto stampato sulle labbra morbide.

23:45 Liuka:
  [Quartiere Dei Clan] Il cuore della nonna è suo. Un caldo sorriso riempie il volto pallido del fanciullo, il quale, stringendo l'occhio destro, si fa dare quel gentile pizzicotto < Lwei è twoppwo gentilwe > costretto, proprio da quel piccolo gesto, a parlare come un masticatore seriale di gomme. si sposta, dopo qualche secondo, lasciandosi trasportare dalla più vecchia per paura di romperla < No grazie signora, ho già mangiato. Vorrei sapere se... > e sposta gli occhi sulla finestra, attratto più dal rumore che da altro. Repentino, scatta, per poi, pararcisi davanti: al fine di impedire che la vista della vecchietta possa cadere sul giardino, dove, per la breve occhiata che ha dato, ne stanno accadendo di tutti i colori. < ...se ha notato nulla di strano. Qualche minaccia...qualche malintenzionato che gira qui vicino... > concluderebbe quella frase, tornando a sorridere come se quel repentino gesto non fosse mai accaduto. Riprende, quindi, a guardarsi intorno, in attesa di quelle risposte, per poi, di punto in bianco, esporre alla nonnina un'ulteriore domanda. < Scusi il disturbo...per caso quel sasso lo ha ancora? > chiede, così, di punto in bianco. < Mi farebbe piacere se potesse portarmelo ecco, se lo ha tenuto. > specifica, concludendo quella sua richiesta con un ulteriore sorriso. Il capello diaspro non ne sa una più del diavolo, eppure, ogni tanto, chissà, le sue idee stravaganti potrebbero portare a qualcosa. Nel frattempo che la vecchietta gli espone i propri offuscati ricordi, lui mette il viso di profilo, in modo, da gettare un occhio color fuoco sul biondo e sulla rossa, al fine, di godersi il loro caotico teatrino. [ Chakra : ON ]

00:11 Shinsei:
 Effettivamente non avrebbe esitato, il biondo, a gettare uno sguardo verso la vecchina, nel sentire la porta rompersi, ma per fortuna, l’aranciato sa fare buon gioco di squadra. Parandosi di fronte a quel disastro di farfalle volanti, imprecazioni ringhiate e cose che si rompono. Ma andiamo avanti. <No.> Schietto, forse troppo. Ma ci manca pure che risponda carino e coccoloso come un micio. Soprattutto quando la domanda su quella delicata testata che ha tirato sullo stipite dello sgabuzzino è pronunciata senza preoccupazione. Lo nota quel sorrisetto sotto i baffi, resta li, semiflesso in avanti aspettando che il secchio si riempia d’acqua, per poi chiudere il rubinetto. Si vede ben presto circondato dalle farfalle rosse. Quell’innata che ogni volta lo lascia incantato a guardare i movimenti sensienti di quegli esseri di carta e chakra. Ma non adesso. Quando si rialza, la schiena, il capo si volta e si fissa sulla rossa. Capace di penetrare anche quelle farfalle che comunque si muovono, lasciando spazi per quelle iridi nere. Sentendosi di nuovo chiamato, non farebbe altro che voltarsi del tutto verso di lei e, lentamente, avvicinarsi. Pigramente tenterebbe di dare giusto due manate alle farfalle per liberare un poco la visuale, ma lo sa dov’è lei. Tenterebbe di arrivare semplicemente abbastanza vicino da inglobarla in quella coltre di farfalle, lo sguardo pesante in quello di lei, il volto affilato dipinto in un ghigno tanto tirato da snudare le zanne è un ghigno per lei, si. Ma un ghigno che pregusta qualcosa. Cosa c’è in quello sguardo, oh lei lo sa bene.<Direi che le tue farfalle se la cavano benissimo> Senza spostare lo sguardo. Non serve. Il tono è basso, vibrato, scuro nel timbro. Forte. Ma comunque è qualcosa che rimarrà tra loro <Le faccio io le finestre.> Commenta piano lasciandole addosso quello sguardo, con la mascella stretta, fino a che non si è voltato del tutto, per tornare alla casa. Finalmente. Impugnerebbe senza garbo uno degli scopettoni, immergendolo nel secchio di acqua e detersivo e sbattendolo con forza sulle vetrate delle finestre. Sperando di riuscire a non romperle. Ma veniamo Liuka e alla vecchina “Oh, va bene” Sembra quasi dispiaciuta di quel rifiuto. Ma lo lascerà fare “Oh si, molto di strano in realtà. È da qualche giorno che mi capita di subire atti di vandalismo. Per questo vi ho chiamato, sai?” No, forse non è nel suo momento migliore, la signora, ma vabbè “è cominciato tutto quando una volta sono uscita e ho trovato tutte le aiuole rovinate, e le piante sradicate e la terra tutta in giro per il giardino” Leggermente lamentoso il tono, ma si sta anche sforzando di ricordare. “mh” Il sasso “oh non lo so proprio caro. Credo di no in effetti. Ma non c’era niente di strano in quel sasso. Era la sera, non so quanti fossero, a volte sento una voce sola, a volte di più. Poi sai, non è facile” cosa? Lamentela a caso? O riferimento all’udito? Bah. “E comunque si, ho ricevuto anche minacce e poi mi hanno fatto quei brutti disegni sul muro della casa, ma quelli me li sistemate vero?” Dovrebbero metter su una ditta edile “e li troverete?” chiede, e Liuka potrà ascoltare in quel tono, una nota di paura.[chakra On]

00:26 Sango:
 Non sa cosa stia davvero facendo il giovane aranciato all'interno della casa con la nonnina, in effetti potrebbero andarsene e lui rimarrebbe incastrato all'interno di quella casa tipo per sempre, un nuovo nipote acquisito di pacca da rimpinzare di cibo fino a scoppiare, che bella vita, eh? Ma la rossa è concentrata su altro, dato che l'innata riesce a controllarla bene, non occuperà che solo una parte della mente mentre se ne sta tranquilla ferma senza davvero faticare - non come sta facendo il nostro eroe teppista di quartiere, lo stesso a cui rivolge le parole e il sorriso che si stampa sul visino sottile, di quegli occhi che si socchiudono mentre lo circonda di farfalle si, ma non che gli occludano la visuale, non sono poi troppe quelle che ha mandato da lui, semplicemente perchè le andava di farlo, non che abbia una reale connessione logica. Non si muove nel vederlo avvicinarsi, anzi, lo attende con quel sorrisetto che sparisce per un attimo per lasciare il posto a semplicemente ..nulla, un'espressione tranquilla, quasi innocente, di colei che non ha davvero fatte nulla < mmh ne sei sicuro? Posso andare a chiedere eh > e per questo manderebbe due singole farfalle all'interno dell'abitazione che dista da lei pochi metri, giusto un paio per tenere quel cantiere sotto controllo, mentre si da da fare lei stessa per aprire il coperchio del colore < se mi macchio mi arrabbio > ovviamente, quella vernice sarebbe stata impossibile da togliere, poi di quello che sembra essere un giallino leggero come quello degli ospedali, ma come in molte altre case di quartiere, semplice nella sua semplicità. Continua a comandare quelle stesse farfalle, le stesse che andranno a srotolarsi in semplice carta attorno a quei pennelli come mani invisibili per prendere il colore - le setole che affonderanno li, nello stesso, in modo da impregnarsene, per poi esser portate li al muro per iniziare a pitturare li ove quegli scarabocchi hanno lasciato i segni, scuri, sporchi, grigi, insomma, nessuna opera d'arte a impreziosire quella parte di casa, anzi. Ma per dare ancor di più il tormento lei stessa si sposterebbe verso Shinsei , cercando di porsi direttamente alle sue spalle < non romperle o dovremo chiamare Liuka per aiutarci > sorride, senza sconcentrarsi dalla parte della pittura, si, potrebbero mettere su una ditta e lei starebbe ferma ad utilizzare la propria innata per fare quelle cose, non per combattere. Che vita sarebbe stata quella? Chissà. [chakra on][27/30][ishibaku I]

00:35 Liuka:
  [Quartiere Dei Clan] Ascolta le parole della vecchietta quasi disinteressato, troppo impegnato a seguire quella telenovela spagnola che, davanti ai suoi occhi, stava venendo scritta e sceneggiata dagli strani atteggiamento, antagonistici in natura, del biondo e della rossa. < Non si preoccupi > soltanto ora girerebbe il volto in direzione della vecchietta, mostrandole si un sorriso, ma anche uno sguardo più deciso: qualcosa di così ben definito che andrebbe a stonare col suo aspetto così morbido. < Faremo in modo che quei bifolchi vengano trovati e puniti, è un disonore per la nostra nazione avere gente simile ad abitarla. > parole auliche per farsi bello davanti ad una vecchietta, già, eppure l'importante era trasmettere fiducia: non le parole che stava usando. < Per quanto riguarda le scritte...i miei colleghi ci stanno già pensando. Per qualsiasi cosa, ovviamente, non esiti a dare segnalazioni alle autorità più vicine. > le spiegherebbe, tornando a sorridere col suo solito fare fanciullesco: con tanto di occhi chiusi per rendere quella giovale espressione più accentuata. Si va a distaccare dal piano cucina, sul quale si era poggiato in precedenza, e si gira: dando le spalle alla vecchia. Porta una mano alla maniglia delle finestre e le apre, per poi, sporgersi oltre di esse, appoggiando, con le mani, al lavandino, in modo da non cadere. < Ragazzi, qui ho finito! > urla, sperando che la sua voce arrivi ai due. In attesa di un segnale, o di una risposta, si limiterebbe a tornare a guardare la vecchietta, sorridente, in modo da non farla sentire abbandonata prima del previsto. [ Chakra : ON ]

01:03 Shinsei:
 Annuisce una volta al dire di lei, che come al solito, ama divertirsi. Non le toglie quello sguardo di dosso. Inarcando semplicemente un sopracciglio alle sue parole. Alla fine, sono in missione, è necessario che almeno uno dei due la smetta di innescare quell’incendio di reazioni. Ed è per questo che non dirà nulla. Non ha modo di convincerla a smettere. Non in quella situazione, sicuramente non mentre si sta divertendo così tanto. È palese la differenza d’atteggiamento tra i due. Soprattutto è palese chi dei due abbia, come sempre, il coltello dalla parte del manico e chi sia ancora assai poco padrone delle proprie emozioni. Ancora. Inizierebbe a raspare via la vernice dal vetro con violenza, lasciando strisciate di acqua e detersivo, immergendo poi con irruenza lo scopettone nel secchio e poi di nuovo giù a raspare con violenza. Oh no, si sta divertendo molto meno di lei, ma d’altronde è proprio quello che lei cerca. Non esiterebbe a spostarsi di quel mezzo passo che serve per cambiare anta della finestra, una volta tolti tutti i rimasugli di vernice, quando sente di nuovo dietro di lei la sua voce. È di nuovo l’istinto a prevalere e le mani si serrano tanto da far cigolare e scricchiolare il legno del manico. Ma non lo sentirà proferire risposta nemmeno questa volta. Potrà solo sentire quella che sembra una leggerissima, oscura risata espirata dal naso, senza coinvolgere le labbra che potrà solo immaginare distorte in chissà quale ghigno. E nient’altro per ora. Anche perché le alternative sarebbero finire carcerato o fallire una D. In entrambi i casi non fattibile. È la voce di Liuka a farsi sentire. Lo sguardo viaggia verso di lui mentre, di scatto afferra il secchio per compiere quei pochi passi che lo separano dall’altra finestra da pulire, attorniato da quelle belle farfalle rosse <Vedi di riportare gli attrezzi che trovi li in quel capanno di legno. Abbiamo quasi finito anche noi.> Commenterebbe secco all’indirizzo di Liuka. Tornato davanti alla finestra, lascerebbe andare il secchio, ma anche lo scopettone, concedendosi un attimo di riposo e andando a cercare con lo sguardo quelle farfalle, ritrovandone la fascinazione, ma soprattutto concedendo a quei movimenti flessuosi la possibilità di rilassarlo. Tenterebbe di alzare un dito, quasi sperando che una di quelle possa poggiarsi la sopra, come fossero animali vivi e dotati di volontà, perdendosi in ogni caso in quei movimenti e in chissà quale pensiero. Un flebile momento prima che quell’espressione carica, nera e tagliata torni sul volto affilato, e impugni con forza lo spazzolone, ricominciando a pulire. Ma veniamo alla vecchina, che si lascia quasi sorprendere dalle parole tanto determinate del giovane aranciato “Oh, va bene giovanotto, mi fido di te” commenterebbe con un sorriso quasi più vispo, come rincuorata dalle parole del giovane, eppure una linea di sconforto sale alla voce quando lo sentirà congedarsi “oh, si, speravo rimanesse qualcuno ma… va bene” una speranza che probabilmente andrà a morire con l’urlo del kiriano verso i compagni di missione. Ora c’è da finire, mettere a posto e andarsene.[chakra On]

01:16 Sango:
 Inutile dire che non ci trova quella soddisfazione che dovrebbe trovare nel giocare in quel modo, come un infante che continua a stuzzicare un cane che dorme, pungolandolo sulla faccia con un legnetto magari, si signori, questa donna ha quasi quarant'anni sulla carta ma ne sta dimostrando un solo quarto, mettendo perfino il broncio. Le farfalle che continueranno a dipingere la parte della casa facendo un lavoro alquanto egregio, soprattutto molto più veloce di come avrebbe potuto fare lei, troppo schizzinosa per mettere le mani nella vernice. Ah che risate si farebbero coloro che la conoscono, di lei che pregna di sangue versato, le sue mani non saranno mai davvero pulite, e dunque perchè tirarsi indietro di fronte quello che non è che un mero colore? < oh bene > hanno praticamente finito di sistemare la casa della vecchina, sentendo, udendo la voce dello stesso Liuka fuoriuscire dalla casa nella quale sembra esser tenuto sotto scacco da una vecchia donna sola < potremmo lasciarlo qui > propone a bassa voce, più a se stessa che al giovane ragazzo, ponendo una sola, singola farfalla li , sul dito del biondo che potrà vedere i segni della carta ripiegata su se stessa, ma viva nel battere le ali come fossero il ritmo di un cuore, lento e cadenzato, tranquillo così come lo è chi le ha create, invero quella è parte proprio di lei. < vieni Liuka > no, non guarda Shinsei adesso, cercando di riportare a se le farfalle coi pennelli < prendi il secchio e la scopa > ordina spiccia < ti accompagno io a posare le cose > potrebbe magari in quello stesso momento sentire lo sguardo pesante che le apre il cranio visivamente? Probabilmente si, ma nel caso il giovane arancio fosse uscito da quell'antro oscuro, la stessa rossa proverebbe ad accompagnarlo davvero portandosi dietro l'attrezzatura con il solo aiuto della propria innata, nemmeno i piedi sembrano esser davvero visibili, la veste bucherellata in più punti, il viso, i capelli stessi circondati da quelle farfalle che sta creando con la propria volontà < dunque sei di Kiri, la nebbia insanguinata ha partorito qualche futuro Shinobi > non ne ricorda molti altri appartenenti a quello stesso villaggio, se non dell'antica range di Shinobi, di quelli che venivano più che altro descritti come veri assassini. Altrimenti da dove verrebbe quel nome che ha appena pronunciato? Se vi riuscisse tenterebbe di affiancarlo, lasciando solo che siano una manciata scarsa di centimetri a dividerli, per porsi anche lei verso quello stesso sgabuzzino in legno - la porta sradicata è rimasta li o è stata rimessa al suo posto - per poggiare le cose ove troverà lo spazio , ignorando per il momento il biondo. Ah, dovrà correre molto , molto veloce dopo la fine di quella missione per non farsi beccare da quello sguardo pesante e furente, ma adesso le toccherà in effetti tornare indietro, davanti la porta di casa, cercandone la proprietaria < noi abbiamo finito qui > dovrebbe esser tutto al suo posto adesso, piante, aiuole, finestre, la stessa facciata dovrebbe esser ancora troppo fresca per poterla toccare < se dovessero tornare, non esiti a cercare degli shinobi > curiosa invero del motivo per cui dovrebbero prendersela con quella poveretta. E solo ora andrebbe , come nulla fosse, a rivolgersi al suo compagno < andiamo ?> corri Ishiba, CORRI.[chakra on][ishibaku I][26/30]

01:24 Liuka:
  [Quartiere Dei Clan] Ricevuti gli ordini dal biondo, prontamente, si proietta all'indietro, per poi, indietreggiare agilmente dal piccolo bordino d'appoggio che stava usando per sporgersi dalla sedia. < Sono contento che lei si fidi signora > confida alla vecchietta, mentre, lentamente, si toglie il giacchetto dalla vita e se lo mette: alzando la zip del giacchetto fino al colletto. < Sono sicuro che qualcun altro verrà dopo di noi, anche solo di pattuglia. Non si preoccupi, nel caso verrò io in persona > confida alla nonnina, afferrandole, gentilmente, con entrambe le mani, una delle sue. Dopo aver rassicurato la vetusta figura che gli aveva parlato con garbo, ecco che, subito, si proietta per eseguire il compito datogli dal biondo: caricandosi, con entrambe le mani, sia il secchio che la scopa. < Non possiamo lasciarlo qui > inizia il discorso da dentro la casa, dove gli arrivano le parole della rossa, ma lo conclude soltanto una volta fuori: fermandosi davanti a lei. < Eccoli qui, a portata > ed indica gli strumenti nelle proprie mani. < Già...ma ormai è soltanto "Nebbia": senza sangue...un raggio di luce e sparisce > ammette, verso la ninja, dedicandole un ampio e...incoerente sorriso. Cosa aveva detto di così positivo da sorridere? In effetti niente, se non un barlume di speranza per la possibile nascita di una nebbia nuova, pulita. Segue la rossa passo passo, non dice niente, anzi, rimette tutti gli attrezzi lì senza alcun tipo di problema. Esce assieme a lei, però, al contrario suo, non saluta di certo la vecchietta due volte, anzi, si limita a rimettere le mani nelle tasche. < Ci si vede! > ed andrebbe a salutare entrambe le sue conoscenze con un colpo di testa, per poi, dopo aver sorriso, nuovamente alla vecchia, andarsene. [ Chakra : On ] [EXIT]

01:41 Shinsei:
 Dovrà pur pulirsi quel vetro prima o poi, maledizione. Spazzola con vigoria il vetro, finchè non lo vede pulito. Il tempo di appoggiare il maledetto spazzolone che nota quella distanza che separa i due che s’avviano a riporre gli attrezzi. Non ha bisogno di molto altro, lui, alla fine quello sguardo nero e pesante è proprio quello che lei vuole addosso. Si dedicherà semplicemente a versare l’acqua lurida e piena di detersivo nella canalina di scolo poco distante, per riporre il tutto li vicino. Alla fine, piccola vittoria personale, è riuscito a rivolgere alla signora niente di più di una frase. Almeno questo. Ed è proprio ignorando la signora che guadagna quella manciata di secondi che dovrebbe consentirci di stagliarsi di fronte a lei immediatamente dopo l’ultima raccomandazione alla signora mani lungo i fianchi, su di lei lo sguardo nero. Non risponde alla domanda finchè non ha sentito la vecchina chiudere la porta. Decretando davvero la fine di quello stillicidio. Una mano si alza pigra in saluto a Liuka. Non c’è bisogno di rispondere in altro modo, in effetti. E tutto ciò è fatto con l’aiuto degli altri sensi, perché la vista non si schiuda. Quando arriva quella domanda per lui, semplicemente le labbra si stendono, snudando le zanne in un ghigno sul volto affilato e accolto dall’oscurità del giorno che muore <Si> Con la porta chiusa, e Liuke di s’alle, spazzarderebbe, dopo lunghi attimi, a spostarsi quel mezzo passo che dovrebbe consentirgli di finire al fianco di lei. Senza lasciar spazio tra le due figure, con l’intento di tentare di allungare le dita verso la mano di lei. Un gesto apparentemente semplice e se vogliamo dolce, che nasconde un fremito violento trasmesso solo a lei. [END]

Il magico trio si ritrova - per fortuna o sfortuna - insieme per compiere una complessa missione di livello D, quella di capire perchè una nonnetta troppo avanti con l'età, probabilmente mezza sorda, venga perseguitata minacciata con la casa mezza distrutta.

Liuka viene mandato dentro con la nonnina per farsi imbottire di cibo e biscotti, mentre il duo si dà da fare per ripulire tutto fuori e ridipingere i segni lasciati - uno tramite la propria forza col rischio di rompere tutto, l'altra tramite l'innata e la sua voglia di stuzzicare la gelosia del biondo.