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Le fogne

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Missione di Livello D

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con Saigo, Tenjiro, Sangeki

21:02 Tenjiro:
  [Pressi fogne] Ancora una volta, il sole tramonta all'orizzonte e lascia posto alla sua gemella più pallida. Kagegakure si tinge di tonalità scure, intervallate da sprazzi di luce artificiale il cui unico compito è quello di rendere possibile il continuo della routine anche quando il sole va a nanna. Ed è proprio or ora che l'ombra incalza, che Tenjiro si muove per svolgere l'incarico assegnatogli dai piani alti del villaggio. Dovrebbero esserci altri ninja ad aiutarlo, ma questo in realtà non gli importa. Muove il suo passo distratto verso l'ingresso delle fogne, forte della copertura che l'orario serale gli conferisce. Come al solito, si presenta come un uomo molto alto, seppur leggermente incurvato verso avanti per via della poca voglia di vivere che porta sulle spalle(?). Apparentemente goffo, indossa vestiti molto larghi che celano la tonicità del suo fisico decisamente fuori dalla norma, per un uomo della sua età. L'unico sprazzo di fisionomia che è possibile apprezzare, invero, è dato dall'apertura a V che il kimono nero lascia sul petto. Sopra il kimono inforca un haori bianco, riportante il simbolo della casata Hyuga. Simbolo che, tuttavia, raramente vede la luce del sole a causa della presenza di un secondo giaccone, rosa e dai motivi floreali, portato semplicemente poggiato sulle spalle. Nonostante la totale assenza di luce naturale, i suoi capelli neri preventivamente legati in una coda sciatta, sono sovrastati da un cappello di paglia molto largo comunemente chiamato Kasa. <Mh.> Mugugna pensieroso, mentre il punto di ritrovo si fa sempre più vicino. Seppur l'occhio destro sia impossibilitato a svolgere la propria funzione per via di una grave ferita, il sinistro sopperisce a questa mancanza come può, saettando qua e la alla ricerca di coloro che dovrebbero accompagnarlo in questa indagine. Nessun ninja all'orizzonte, almeno per ora... ma la cosa non sembra preoccuparlo più di tanto. <Mattaku...> borbotta, portando la mano destra dietro la nuca e massaggiandosela lentamente. <Ho come il presentimento che mi toccherà procedere da solo.> Si ferma in un posto sicuro, non troppo lontano, ma quanto basta per cercare di non dare nell'occhio. Aspetterà giusto qualche istante ancora, prima di partire alla volta dell'esplorazione. Per quanto concerne il suo equipaggiamento, non porta nulla di eclatante con se, al di fuori del vestiario. Tenjiro non gira mai armato... ne tende a far uso del chakra senza giustificato motivo. Per questo motivo, appare come un popolano qualunque... certo, di altri tempi, ma apparentemente innocuo.

21:22 Saigo:
 Vista la missione che4 l’attende oggi ha ben pensato di non mettersi i suoi vestiti migliori e anzi recarsi nel luogo dell’appuntamento più o meno come una barbona, dal suo punto di vista, farebbe. Indossa quindi un paio di legghings ed un top abbinato, tessuto traspirante e aderente di color viola lavanda, abbastanza pallido ma soprattutto spento. A proteggerla dal freddo una felpa oversize lasciata aperta di un viola tendente al bordeaux, con annesso cappuccio tirato sulla testa. Calzettoni bianchi in spugna fino alle caviglie e sneakers di qualche sottomarca di sottomarca bianche. Insomma ha già deciso che questi vestiti finita la missione vedrà bene di buttarli. Come suo solito, nelle occasioni ufficiali, si porta dietro il guantone con le rimanenti tre cariche, le tecniche precedentemente acquistate. I tonici li ha finiti motivo per cui dovrà pensare semplicemente a ricomprarli e nelle tasche due sacchettini, uno per lato, contenenti i frammenti di terra e le schegge di vento. Insomma è comunque pronta a combattere. Il telefono cellulare è nella sua mano destra, mezza coperta dalle maniche della felpa. Si avvia sicura mentre la sinistra compone il mezzo sigillo della capra così da permetterle di concentrarsi sulle sue forze mentali e fisiche che vorrebbero veni richiamate in due sfere differenti. Quelle mentali all’altezza della fronte, lì nella scatola cranica mentre quelle fisiche nel basso ventre. Creerebbe così due sfere roteanti e controllandone la velocità vorrebbe farle convergere al centro, all’altezza della bocca dello stomaco. Se fosse riuscita qui andrebbe ad amalgamarle lasciando che grazie all’equivalente velocità di rotazione esse possano effettivamente diventare una sola e dare via al chakra che a questo punto scorrerebbe nel suo corpo. Avanzerebbe quindi fino al punto di ritrovo mentre i capelli vengono nascosti, nella stragrande maggioranza, proprio dal cappuccio che si spera li proteggerà dal pessimo odore che l’aspetta. Andrebbe così ad avvicinarsi a Tenjiro, qualche secondo in cui lo fissa perplessa <lei è il padre del genin con cui ho appuntamento qui?> domanda semplicemente, il tono che si sforza d’essere il più innocente possibile, si vede che non ha molta voglia di immergersi in quel mondo sotterraneo puzzolente e pieno di topi ma almeno prova a mantenere le apparenze, insomma mica può bullizzare sia il padre che il figlio no? [chk on][schegge di vento][frammenti di terra][guanto tecnologico + 3 rotoli]

21:24 Sangeki:
 Giorno nuovo per il nostro rosso kakuzu dalle mille sfaccettature, un guerriero che il precedente giorno ha passato la sua giornata all'insegna del combattere il bene in quei vicoli poveri di soldi e di persone, affrontando una bambina dai cazzotti potentissimi. Ha una missione affidatagli da poco a dire il vero, accompagnato da due individui da quanto segnato nel prospetto di gruppo missione, un sopralluogo in quella zona fraudolenta di traffichi illeciti e chissà cos'altro, mentre parrebbe avvicinarsi alla figura di Tenjiro, ma prima... il vestiario appare essere decisamente particolare, non curato è dir poco, la moda in quei panneggi è relativamente zero, in quel suo aspetto da uomo trentacinquenne che non ha mai speso neppure un minuto a pensare a cosa indossare. Stivali lunghi in stoffa che arrivano sino a sotto le ginocchia, coprendo la totalità degli stinchi con un colore tendente al grigio, mentre nelle stesse calzature viene lasciato cadere un pantalone di larga stoffa dal colore bluastro, stretto alla vita, racchiuso a quest'ultima da una cinta in pelle, dal classico colore marroncino; Al di sopra non indossa nulla di particolare, una canotta dal colore grigio chiaro come quello degli stivali, a giro maniche, giusto quel pò per coprirgli il corpo da eventuali intemperie, mentre sulle spalle poggia un mantello nero dalla media lunghezza, dal colletto alzato su ambo i lati, tenuto chiuso al petto dal copri fronte di Konoha, usato come spilla di quel nero indumento. Una chiara barbetta incolta al viso del medesimo colore rossastro dei capelli, qualche passo prima di ascoltare le parole della Manami, per aggiungere a sua volta: <Nessun papà, è la prima volta che c'incontriamo> prende fiato <Sangeki Nokami> continua <Voi dovreste essere i miei colleghi, giusto?> asserisce, nei confronti di entrambi, abbastanza calmo, del tutto privo di atteggiamento scontrosi o tossici. <Piacere di conoscervi> in termine, prima di chinarsi leggermente in avanti, concludendo le presentazioni del caso. [Inventario:Vuoto]

21:37 Tenjiro:
  [Pressi fogne] Il tempo scorre, e proprio mentre inizia a farsi spazio nella sua mente la certezza che dovrà svolgere la missione da solo, una ragazza si avvicina a lui e gli rivolge la parola. <Mh?> Mugugna interrogativo, abbassando l'occhio buono su di lei e scrutandola per qualche istante. Ci mette un po' a mettere a fuoco la situazione, e quando ciò accade... <Forse era meglio proseguire da solo...> un picco di sconforto lo fa sprofondare. Ovviamente le parole vengono pronunciate a bassa voce, quasi tra se e se, in maniera tale da non risultare offensivo nei confronti di colei che, almeno a quanto pare, è la sua compagna di missione. <Ehm, no. Temo di essere io il genin con cui hai appuntamento.> Certo, l'accoppiata genin e mezzo secolo di vita stona un po'... ma di certo lui ci è abituato. <Manca un terzo elemento, se non vado errato...> ma non fa in tempo ad ultimare la frase, che l'ultimo ninja incaricato di svolgere l'ingrato compito fa la propria comparsa. <Oooh eccolo qui.> Sorride appena, socchiudendo le palpebre per qualche istante. <Almeno così potrò presentarmi una volta sola.> E risparmiare di conseguenza tempo sulla tabella di marcia. <Io mi chiamo Tenjiro, membro della casata Hyuga.> Sembra esserne particolarmente fiero. Il motivo, tuttavia, non è noto. <Se siamo tutti qui per lo stesso motivo...> non pronuncia quale effettivamente sia per questioni di sicurezza. <... direi che sarebbe il caso di muoversi, prima che la nostra presenza dia troppo nell'occhio.> Guarda i due per qualche istante, salvo poi congiungere le mani ad altezza del petto per formare il sigillo della capra. L'occhio viene socchiuso appena, mentre la concentrazione si focalizzerebbe unicamente sul proprio corpo e sulle due energie che lo governano. Spirito ed energia vitale. Queste le due entità che potremmo identificare come due sfere ben separate, disposte ai due poli del corpo umano. Due sfere che devono trovare il loro equilibrio a metà strada, perchè possano sinergizzare e dar vita al Chakra. Ebbene, Tenjiro cercherebbe di far convergere le due sfere proprio al centro del petto, così da armonizzare le due entità e renderle la linfa vitale di ogni shinobi: il Chakra. Qualora vi riuscisse, riaprirebbe lentamente l'occhio sinistro e si limiterebbe al silenzio. La concentrazione è fondamentale, perchè quell'equilibrio venga mantenuto. [3/4 Tentativo di richiamo chakra]

21:58 Saigo:
 Si volta verso il primo egocentrico che le risponde. Nemmeno lo aveva visto figurarsi il resto. Resta silente qualche secondo, indecisa sulla risposta da dare mentre lo squadra da testa a piedi. Non può fare la bulletta in presenza dei genitor..ah no. Si volta quindi verso Tenjiro <io sono Saigo Manami> si presenta semplicemente trattenendo per sé ogni possibile commento sulla loro età <dirigiamoci e state attenti a non cadere, non vorrei mai vi si rompeste l’anca> ecco. Forse non li ha contenuti proprio tutti. Andrebbe quindi ad iniziare la sua camminata così da provare a raggiungere quello sporco, brutto, schifoso buco d’ingresso per le fogne. Un semplice tombino, lasciato sempre semi aperto, abbastanza almeno da farci passare le persone, intorno è segnalato con vari fili di plastica colorati di rosso e bianco come a voler evitare che la gente ci cada per sbaglio. Sospira appena mentre si limiterebbe a scavalcare quei cavi <avete altre informazioni?> domanda verso i vecchi compagni, senza ancora fissarli. Sospira poi, estremamente perplessa e titubante. Davvero deve entrare? Deglutisce e poi eccola mettere il primo piede sulla scaletta, attenta a non cadere cercherebbe di scendere su quelle sbarre metalliche aiutandosi anche con le mani. Ogni volta che poggia il piede si assicura di avere un punto stabile prima di lasciare che la mano abbandoni lo scalino superiore per discendere. Non ha intenzione di finire lei con l’anca rotta insomma. Dovrebbe poi giungere finalmente, si fa per dire, a paludoso terreno con l’acqua ristagnante tipica delle fogne. Un pessimo odore l’assale e lei si trova costretta a trattenere un evidente conato di vomito <quanto vorrei essermi portata un respiratore> ammette tristemente trovando solo ora la soluzione a quell’odore che ha cercato per giorni. Maledizione però, poteva anche nascere più sveglia [chk on][schegge di vento][frammenti di terra][guanto tecnologico + 3 rotoli]

22:59 Sangeki:
 Sentenzia alla volta dei due genin assegnati come colleghi in quella missione di grado D, una piccola ricognizione nelle fogne putride e puzzolenti, luogo dove probabilmente gli occhi del consiglio non riescono ad arrivare in maniera adeguata, tanto, da spedire qualcuno a controllare che quei traffici siano effettivamente qualcosa di tanto illegale e preoccupante da spingere i villaggi ad agire di conseguenza. Ovviamente, la soffiata della missione gli è arrivata in maniera del tutto anonima e solo agli sgoccioli degli ultimi minuti, una sicurezza che probabilmente è stata presa in atto per evitare che spie o pali dei trafficanti venissero a sapere della missione esposta in bella vista alla bacheca del villaggio, fortunato quindi ad essere stato un genin libero da ingaggiare in questa impresa. <Hyuga?> guarda il vecchio Tenjiro <Degni alleati gli occhi bianchi> complimento verso il capitano comandante <Nessuna informazione extra> ribatte verso la Manami <E cerchiamo di comportarci come se facessimo parte di questa gente> consiglio utile, alla fine, non è sicuramente un dettaglio da trascurare, tantomeno se in quella zona ci sono tutti trafficanti e malavitosi vari ed eventuali, meglio mischiarsi a quegli uomini. <e questo meglio che vada via> prende il copri fronte sito alla base del collo, sbottona il mantello che copre la schiena muscolosa del nostro eroe, che di rimando riattacca la copertura nera e lunga con due bottoni siti ai lati del colletto di quel lungo lembo. Posiziona il simbolo della foglia nella destra tasca, saggiamente, forte di seguire quel gruppo di alleati in quella impresa.

23:09 Tenjiro:
  [Ingresso fogne] Apprende definitivamente i nomi di chi compone il trio. Cerca di fissarli bene in mente, seppur la priorità ora sia lo svolgimento della missione. Certo è che tra un vecchio cieco ad un occhio, una ragazza con uno spiccato senso dell'umorismo e un eccentrico uomo di mezza età... la riuscita della missione è assicurata! <Mpf.> Sbuffa in una smorfia beffarda. <Abbiamo una signorina divertente tra noi questa sera.> Ammette, seppur senza cattiveria nel tono. Invero, Tenjiro appare sempre come un gigante buono. L'eterno placidone che non farebbe male neanche ad una mosca. <Poco male... almeno qualcuno ci farà sorridere.> Non sembra essere particolarmente felice di addentrarsi nelle fogne, ma a quanto pare va fatto. Muove qualche lento passo verso il tombino, in silenzio, scrutandolo con sguardo rassegnato. <Mattaku... che situazione sconveniente.> Si gratta ancora il capo, evidentemente in difficoltà. Intanto sopraggiungono i complimenti da parte dell'altro uomo, che vengono accettati con modestia. <Speriamo si rivelino all'altezza delle aspettative, allora.> L'occhio perlaceo non si stacca neanche un attimo dall'ingresso per le fogne. Neanche quando Saigo decide di avventurarsi per prima. <Temo proprio che non potrai venire con me...> borbotta, ma riferito a chi? Sorpresa delle sorprese, sta parlando con il proprio cappello. La mano destra, infatti, vola distrattamente alla sommità del Kasa, separandolo dal proprio capo e portandoselo avanti agli occhi ad altezza del petto. <... Era anche il mio preferito.> Qualcosa lascia intendere che ne abbia una collezione intera a casa! Ad ogni modo, se ne priverà per il bene della missione, esattamente come si priverà dei due giacconi che coprono il suo kimono. Dopo aver preparato un fagotto rosa proprio grazie al giaccone più grande, cercherebbe di nasconderlo in un anfratto sicuro, dove poi recuperarlo al termine della missione. Ciò che resta è un Tenjiro in kimono nero, estremamente in tinta con la penombra incalzante. <Molto bene...> Mica tanto. Ad ogni modo, tocca a lui gettarsi nella mischia. Per questo motivo inizia la lenta discesa, alternando con minuzia i pioli della scaletta marinara e prestando attenzione sia al movimento delle mani, che dei piedi. <Onestamente suggerirei più un approccio silente e distaccato. Sono più bravo ad osservare da lontano, che ad interpretare la parte del manigoldo.> Ed è una triste verità! Con lui in squadra è più facile guardare attraverso una parete, che fingere di essere ricettatori. Alla fine della discesa, ad attenderlo v'è il canale putrido e marcio dove gli effluvi civili confluiscono. <Che posticino delizioso...> Commenta ironico, mentre si guarda attorno per mettere a fuoco la situazione.[Chakra ON]

23:19 Saigo:
 Forse nemmeno doveva portarselo il coprifronte. Ma tace. Si limita a fissarli mentre scende e di fatto aspetta giù nel profondo buco Sangeki. Aspetta? No in realtà lei ha già deciso di entrare in azione e per questo inizia semplicemente a percorrere quel tunnel. Al suo fianco Tenjiro invece che giustamente spiega i suoi punti di forza, se così vogliamo chiamarli. Si limiterebbe ad annuire <alla recita ci penso io papino> direbbe andando poi a fargli l’occhiolino. Fortuna che quei due sono troppo vecchi per i suoi standard o meglio per quelli degli ormoni. Si circonda di un’aura quasi divertita, come se alla fin fine il suo problema maggiore fosse solo quella maledetta puzza che aleggia. Mentre però si incammina provando a restare al fianco dello Hyuga i suoi pensieri corrono verso la bestia incontrata solo qualche giorno prima. Un’ombra che le passa per la mente adombrando i pensieri ma soprattutto cancellando la missione, magari l tra le fogne potrà trovare qualche informazione. Non è forse per questo che non si è opposta? Storce il naso andando a coprirselo con la manica destra della felpa. Poi dopo aver preso un respiro profondo che le permetterà di stare in apnea andrebbe a smanettare sullo schermo del cellulare, il tentativo è semplicemente quello di aprire la registrazione ed avviarla cos’ da poter poi avere delle prove, ammesso che trovino qualcosa in quel maledetto postaccio. Solo dopo tornerebbe con la mano destra e la felpa davanti al suo dolce nasino. Un passo alla volta decidendo <chissà se troveremo dei gioielli oppure della droga=? Cosa vorresti comprare tu qui? La droga non saprei, magari la tagliano con cacca di ratto> continua ad un tono abbastanza basso, evitando che la voce rimbombi troppo. Non c’è giudizio nelle sue parole, neutra in questo momento come se stesse parlando del più o del meno, in effetti è così che pensa agirebbe un avventore di quei luoghi. Ogni respiro è una sofferenza e le costa parecchio lavoro, parecchia concentrazione, non uscire da quel personaggio. Forse sarebbe stato meglio venir uccisa durante quell’attacco, ora non respirerebbe fumi tossici di marciume ed escrementi, proprio come quello che sta guardando. Si ferma. Osserva l’escremento decisamente troppo grosso per essere di un ratto, ammettendo che non esistano ratti giganti ovvio. La mano sinistra che tirerebbe il Kimono di Tenjiro al suo fianco, ne attirerebbe l’attenzione per poi limitarsi a fargli notare la sua scoperta. Forse questo darà il tempo a Sangeki di raggiungerli [chk on][schegge di vento][frammenti di terra][guanto tecnologico + 3 rotoli]

23:36 Sangeki:
 Per quanto la situazione sia a tutti gli effetti decisamente pericolosa, devono fare quanto di più in loro potere per apparire personaggi che possono vedersi in quella zona, e visto quanto fatto sia da lui che da Tenjiro, appare spontaneo arrivare alla conclusione che stanno facendo sul serio. La manami va avanti imbracciando delle frasi e dei toni quasi del tutto sbeffeggiatori nei confronti dei due colleghi più anzianotti, ma a differenza del bianco d'occhi, pare non farci troppo peso sopra, lasciando sbollentare la cosa con un semplice <Suvvia, lascia stare, è giusto che alla sua età si diverta in questo modo> immatura probabilmente nel fornire battutine di quello stampo. <Andiamo, è superabile come puzza> prende fiato, non hanno mai sentito la sua biancheria sporca lasciata a marcire per mesi su di una sedia di legno, quella puzza è decisamente sopportabile invero, anche se comunque pungente gli arriva bella dritta anche a lui. <Credo che la cosa migliore sia trovare una spiegazione del perchè ci troviamo qui> continua, dovendo essere riuscito ad arrivare al gruppo senza troppi problemi <Se dovessero fermarci, cosa stiamo cercando?> continua <Armi? Droga?> o quanto meno <E faremmo meglio a trovare delle identità credibili e fasulle, non vorrei trovarmi la malavita alle caviglie> saggio? Forse, impaurito? Senz'altro, decisamente, sa che quello che stanno facendo è decisamente immischiato con qualcosa di sbagliato, e vuole proteggersi a tutti i costi. <Mh?Che c'è?> vede tirare il kimone di Tenjiro da parte della Manami, immischiandosi nella visione di quello che la stessa sta cercando di mostrare al senza cappello. Cosa faranno ora i nostri eroi? A loro deciderlo, ed anzi, lo stesso rosso sembra star pensando ad una reale soluzione a quel suo dilemma d'identità.

23:56 Tenjiro:
  [Condotto fognario] Ogni passo mosso viene ovattato dalla melma che si sposta sotto il loro peso. I liquami della fogna sono semplicemente disgustosi... e se pensiamo al fatto che Tenjiro di solito fa uso dei sandali, la situazione non migliora. Meglio concentrarsi su altro. <Spero che tu abbia le idee chiare allora, Saigo-chan.> Ridacchia appena, forse divertito all'idea di vederli interpretare un ruolo che non gli spetta. Lui, d'altro canto, sarebbe davvero pessimo come attore... <Ah beh... ci sono migliaia di motivi per cui un civile può trovarsi nei condotti fognari, no?> Ovviamente la domanda è retorica. E' palese che non sia cosi. Continuano a camminare, tenendo basso il tono di voce. Quando ecco che la ragazza acchiappa Tenjiro dal kimono e attira la sua attenzione. <Mh?> Interrompe il discorso con l'altro uomo, portando ora l'occhio sull'enorme monumento di sterco lasciato a metà strada. <Yare yare...> Borbotta, portando la mano dietro la nuca e massaggiandosela lentamente. <Voglio sperare che si tratti di un ratto che ha abusato con il pranzo...> e non di un ratto che il pranzo deve ancora consumarlo e ha scelto loro come crudités. Osserva la cosa con evidente disgusto, ovviamente portando il braccio avanti alla faccia, così che naso e bocca possano trovar riparo nella piega tra bicipite e avambraccio. <Allora voi due andrete avanti...> visto che sono così bravi a recitare ed inventare scuse. <Io terrò d'occhio il circondario e le retrovie. Se dovessero scoprire la mia presenza, non potrei usare le mie abilità avanti a loro.> Un Byakugan dritto in faccia darebbe non poco nell'occhio! E' meglio che lui resti nascosto e mappi l'area. <Ricordate che non abbiamo il permesso di ingaggiare battaglia. Stiamo solo recuperando informazioni.> Giusto per esser chiari. Intanto socchiude appena l'occhio sinistro, mentre le mani si incontrano ad altezza del plesso solare ancora una volta, nel tentativo di formare il sigillo della tigre. Tenjiro, quindi, cercherebbe di convogliare una modica quantità di Chakra nella zona degli occhi, prestando particolare attenzione a non irrorare troppo l'occhio destro, ormai fuori uso. Qualora dovesse riuscire nell'intento, spalancherebbe istantaneamente le palpebre dell'occhio sinistro, più perlaceo che mai e caratterizzato da un apparato circolatorio periferico pulsante e in rilievo. Sfoggia, seppur parzialmente, l'innata del proprio clan. Quasi fiero di averne recuperato il controllo, getterebbe lo sguardo dritto per dritto innanzi a se, così da vincere il buio per i duecento metri innanzi a loro e anticipare l'eventuale presenza di qualsiasi forma di vita.[Byakugan I][Chakra 14/15]

21:22 Saigo:
 Quella grossa cacca dubita sia di un ratto che ha abusato del cibo. Mentre i due conversano quasi amabilmente lei si volta mostrando l’indice poggiato sulle labbra, li incita così a far silenzio o quantomeno moderare il tono di voce, non può sapere quale bestia sia all’ascolto. Osserva le dimensioni di quel cunicolo facendo un rapido calcolo delle probabilità assurde. Potrebbe starci lì dentro? Potrebbe venir nuovamente attaccata? Ferma in quella posizione lei si limiterebbe ad osservare il tutto senza mai esprimersi, il volto che si sforza di restare freddo, come se non provasse sentimenti in merito e fosse solo concentrata sulla missione. Ora esclusa ragionevolmente la possibilità di bestie divine non rimangono che grossi animali o esseri umani che han fatto una capatina in quel bagno improvvisato. La felpa torna a coprirsi il naso. Che pessimo odore. Annuisce comunque a quel piano decidendo poi di lasciar stare quel che riguarda la maledetta cacca. Meglio restare lucida e concentrarsi. Andrebbe così a prendere un profondo, no. Respirare non l’aiuterà a mantenere la concentrazione. Cercherebbe al massimo di evocare alla mente il profumo di Haru, quello di Nobu e quello di birra così da lasciare che la puzza non sia più un così grosso ostacolo mentre proverebbe a lasciare che il chakra esca semplicemente dal suo sistema andando a muoversi come una semplice nebbia, ricoprendo tutto quell’immonda visione delle fogne, proverebbe a concentrarsi sui rumori intorno a lei, sull’acqua sporca e ferma, piena di muffa, che la circonda, su quelle gocce che verosimilmente di tanto in tanto lasciano i muri precipitando verso il terreno, tutti questi dettagli verrebbero tenuti sotto controllo, o almeno questo è ciò che vorrebbe tentare. Se ci stesse riuscendo allora dovrebbe star utilizzando una delle abilità più basilari di qualsiasi ninja, la percezione della presenza. Sì ha il miglior sensitivo alle spalle ma prima di rimettersi in cammino vuole essere pronta, sull’attenti proverebbe solo ora a riprendere con passo sicuro e deciso, come se quello fosse il posto più normale in cui farsi una passeggiata. Lei più che persone cerca prove, rimasugli, oggetti, anche altri escrementi qualsiasi cosa che oltre alla presenza stessa potrebbe lasciarle idea del passaggio più o meno umano, perché se fai compere in quel posto sei più un abominio schifoso che un essere umano, come diamine si fa per la puzza? [chk on][percezione della presenza][equip come prima]

21:35 Sangeki:
 Le direttive sono giuste, e se mantengono un basso profilo e delle idee ben precise in testa, dovrebbero riuscire a farla franca senza troppi problemi, sicchè si stanno barcamenando in luoghi che per molti sono sostanzialmente proibiti e off limits, non solo per la puzza nauseante che emanano le fognature di Kagegakure. <L'importante per ora è riuscire a trovare qualcosa> prende fiato <Sono d'accordo con te, Tenjiro> continua, verso l'uomo ormai di mezz'età, asserendo che tenerselo alle spalle è sicuramente un qualcosa di positivamente sicura, potrebbe meglio di chiunque dare informazioni su persone in avvicinamento, o chissà quali altre cose... se è chakra, l'occhio bianco può vederlo, ed a loro torna sicuramente utile. <Tengo il tuo passo> riferito verso la manami, buttando a destra ed a manca l'occhio al fine di cercare informazioni assieme alla collega genin, mentre attento cerca di non calpestare cacche varie ed eventuali, oltre che a respirare in maniera lenta e con la bocca, almeno per esimersi dal compito di assaporare il tanfo di quella zona fognaria. L'occhio non solo in basso, ma anche in alto, l'attenzione viene riportata rapida al soffitto della struttura, cercando eventuali dettagli che potrebbero sfuggire a chi invece tiene gli occhi soltanto bassi, così da controllare lo spazio in tutte le sue dimensioni, avendo una visione planimetriche più accurata di tutta la zona che stanno percorrendo, ricordando magari anche le altezze e le grandezze dei cunicoli, potrebbero risultare utili in futuro. <C'è anche la possibilità che quello che stiamo cercando non sia su questa strada> afferma, volendo continuare quella specifica frase, lungimirante sul da farsi, furbamente conscio della possibilità che qui sotto le cose non appaiono come dovrebbero: <Tieni d'occhio i muri Tenjiro, potrebbero esserci ingressi che noi due non siamo in grado di vedere> afferma, realmente, passaggi segreti? Chi può dirlo, meglio fare attenzione extra, non costa nulla.

22:59 Tenjiro:
  [Condotto fognario] Il Chakra ormai scorre per tutto il suo corpo, come quel nettare rosso rubino che scorre nelle vene. Viene convogliato prevalentemente nella sona dell'occhio sinistro, così da enfatizzare le capacità visive a tal punto da superare i limiti imposti a qualsiasi altro Shinobi. Silente, Tenjiro posa l'occhio perlaceo su tutto il circondario, mentre il sigillo necessario per richiamare quel potere viene spezzato e le mani vengo riportate penzoloni lungo i fianchi. Sosta, senza fare troppe storie, aspettando che il duo avanzi e prenda le dovute distanze. Solo quando i due si saranno allontanati di una decina di metri su per giù, inizierà ad avanzare a sua volta. Avvolto nel buio del canalone e forte del suo abbigliamento scuro, potrebbe rivelarsi utile restar celato ad eventuali occhi indiscreti. <...> Saigo esige che si faccia silenzio, ed a ragion veduta! Non farsi scoprire è prerogativa fondamentale per la buona riuscita della missione, considerando che non hanno il permesso di ingaggiar battaglia. Inoltre, come se ciò non bastasse, non avendo la più pallida idea di cosa si trovi in quei condotti, potrebbero persino attirare attenzione non desiderate da creature non propriamente oggetto di interesse. La gamba destra, intanto, muove un'ampia falcata verso avanti, venendo poi immediatamente raggiunta e superata dalla gemella. Questo lento scambio di leve inferiori dovrebbe permettergli di stare al passo con i compagni, seppur l'intento principale non sia quello di donar loro le proprie attenzioni. La maggior parte della sua concentrazione è devoluta al mantenimento della propria dote ereditata dalla casata. Un potere invidiabile, quando le condizioni ambientali potrebbero mettere in difficoltà uno dei sensi più importanti. Ebbene, paradossalmente Tenjiro potrebbe essere quello che vede meglio dei tre, pur avendo un occhio in meno. In ogni caso, avanzando cercherebbe di defilarsi lungo il lato destro del grosso condotto fognario, così da costeggiare il muro e mantenere coperto il fianco destro. Il suo Byakugan non è al massimo delle proprie potenzialità per via della mancanza dell'occhio destro, ma questo non lo fermerà. Anzi, avere il muro alla propria destra potrebbe garantire una protezione proprio sul suo fianco cieco, mentre il sinistro è sicuramente più predisposto a percepire e reagire ad eventuali attacchi. Non proferisce parola nei confronti degli altri due. Lascia che avanzino, concentrato com'è nello scrutare il mondo dalla personalissima tribuna targata: Hyuga. [Byakugan I | Mantenimento][Chakra 13/15]

23:11 Saigo:
 Resta attiva quella tecnica che poco può confrontata agli occhi del compagno che ora resta alle loro spalle ma questo lei ha da offrire. Da adesso procede più guardinga, basta fare la spavalda, preferisce il silenzio, capire che potrebbero anche esserci enormi ratti affamati l’ha portata a riflettere più attentamente. Procede nel silenzio dunque usando i suoi occhi rossi alla ricerca di qualsiasi cosa che possa significare la traccia umana. Un bottone a terra? Una cravatta? Difficile usino la cravatta. Per quanto sarebbe sempre e comunque plausibile pensare che siano semplici oggetti caduti da chi vive lì sopra, all’aria pulita e nella civiltà. Chissà poi dove saranno adesso. Per qualche sitante una marea di domande affollano il suo pensiero, prova a ricostruire il passaggio, la direzione di quelle fogne rispetto a dove sono scesi, il come risalire. Non si distrare troppo comunque, andando semplicemente a concentrarsi su differenti dettagli istante dopo istante. Le palpebre si socchiudono, strizza gli occhi sforzandosi di veder qualcosa in quel buio. Non è che forse ci sta vedendo persino troppo? Per assurdo che possa sembrare non le pare di essere nel più totale buio, non dovrebbe forse essere così? Pesta qualcosa di viscido <ghug> un conato di vomito che la fa fermare, flette il busto in avanti e spalanca la bocca. Disgustata. La puzza poi le rende ancor più difficile ributtarsi tutto dentro, tacere. Con immensa fatica e una forza di volontà trovata chissà dove lei prosegue silenziosa in quella camminata, spera di sentire ad un certo punto delle voci, qualcosa che le faccia capire di non aver perso solo tempo, sarebbe orribile essere passati nel giorno di chiusura del mercato. Forse avrebbe dovuto riempirsi di soju prima di scendere qui sotto. Non ha il coraggio di abbassare lo sguardo sulla scarpa destra, il pensiero corre nella sua mente ed ecco l’ennesimo conato di vomito trattenuto. Fortuna che almeno non ha mangiato prima di venir qui sotto [chk on][percezione della presenza][equip come prima]

23:37 Sangeki:
 Forse la natura da uomo che vive da solo, forse l'indole del trentenne che non si cura, ma a lui quella fogna, da un fastidio nettamente minore rispetto a quanto sta sentendo fare alla giovane Manami; Cammina accanto alla giovane, passo dopo passo, mentre la luce inizia inevitabilmente ad affievolirsi man mano che s'addentrano nel buio più totale, e questo viene percepito anche dal nostro rosso di capelli, tutt'altro che contento di trovarsi al buio. Ha visto fare una tecnica simile in alcuni documentari di sopravvivenza, strofinare entrambi gli indici sulle palpebre chiuse con una leggera pressione, al fine di abilitare una visione al buio migliore, stimolando i fosfeni presenti negli occhi... non sarà il byakugan di Tenjiro o l'innata Seiun, ma un minimo qualcosa così dovrebbe poterlo percepire anche all'1% in più, andiamo. Man mano che si addentrano resta in silenzio, cerca di ovattare persino il rumore delle scarpe al suolo della fogna, come al solito, facendo del suo meglio per respirare il meno possibile quella tanfa immonda, anche se come detto, tutto quello schifo non gli crea situazione intestinali e di stomaco così gravi. <...> prima il tacco del piede al suolo, poi la pianta ed infine la punta, quasi stesse semplicemente poggiando i piedi al suolo, al fine di essere silenzioso e preciso nei movimenti che compie, facendo attenzione, a non finire in buchi sperduti. Flash dei cellulari ed altro sarebbero sicuramente sconsigliati, qualcuno potrebbe vederli, potrebbero accorgersi di una luce bianca innaturale in quei tratti, quindi meglio evitare approcci che possano compromettere l'integrità della missione stessa, fortunatamente, hanno Tenjiro dalla loro con la vista bionica, vai Goldrek.

00:01 Tenjiro:
  [Condotto fognario] Tenjiro risulta essere in netto contrasto con qualsiasi palcoscenico su cui lo si voglia piazzare. Persino in una fogna, di fianco ai due Shinobi incaricati di aiutarlo, cozza in maniera devastante. Vestiti orientali vecchio stampo; nessuna forma di arma tagliente o contundente; nessun telefonino o costrutto di qualsivoglia tipologia che possa far intendere una papabile affinità con il mondo tecnologico. Questo è Tenjiro: un uomo che vive ancora nel passato, ma trapiantato in un futuro che non gli appartiene. Per questo motivo, nell'anticamera del suo cervello non passa neanche per sbaglio l'idea di poter utilizzare luce artificiale o simili. Allo stesso modo, non sembra provare particolare turbamento nei confronti dello schifo in cui si sono tuffati. Certo... non è il migliore dei posti dove trascorrere la notte, ma non è neanche il posto peggiore della terra. In altri contesti si sarebbe affidato alla percezione tattile: avrebbe tenuto una mano fissa sul muro, o avrebbe cercato tracce sulla pavimentazione melmosa che possano condurre ad una eventuale presenza recente... e invece no. Avanza tranquillo, esattamente come farebbe un uomo in un corridoio adibito a mostra d'arte. Questo non vuol dire che stia prendendo sotto gamba la missione, anzi! Resta indietro rispetto al duo proprio perchè lo sguardo vorrebbe esser posato su qualsiasi cosa possa sembrare anomalo o fuori posto per gli standard di una fogna. Nonostante gli standard di una fogna non siano propriamente alti, persino qui è difficile trovare roba come bauli, contenitori strani, o ancora peggio banconi e bancarelle. Anzi, quello che spesso succede è che i criminali si impossessino di anticamere o di stanze solitamente adibite a locali di manutenzione o stoccaggio di materiali e ricambi. Ciò che cerca, infatti, è proprio l'eventualità che la conduttura si dirami o si intersechi con altri canali comunicanti, sui quali si affacciano porte o grandi androni. Qualsiasi cosa ci sia in quelle fogne, ammesso che ci sia, difficilmente sosterà sulla -via principale-. Tenjiro ritiene più probabile che si siano infrattati in una di queste sezioni laterali delle condutture, assai più protette e sorvegliabili. Non c'è porta o muro, tuttavia, che possa proteggere questa gente dall'occhio perlaceo dello Hyuga... Ed è proprio per questo che, per la maggior parte del tempo, proseguirà lungo i muri cercando di scrutarvi attraverso.[Byakugan I | Mantenimento][Chakra 12/15]

00:08 Saigo:
 La player, che è decisamente più stupida del personaggio si è dimenticata che Saigo sta reggendo effettivamente il telefono motivo per cui stringe sì gli occhi ma meno di quanto pensasse. La puzza è passata oltre. La ragazzina comunque continua in quella camminata silenziosa alla ricerca di qualsiasi tipo di traccia o dettaglio che la possa meglio aiutare in questa sua scampagnata per i tetri, puzzolenti e probabilmente tossici condotti fognati di Kagegakure. Assurdo che ancora non si sia trovato un modo migliore di gestire le acque reflue, anche se forse questo è il modo migliore. Cammina e si impegna a cercare tracce qualcosa da riferire oltre alla cacca gigante e magari qualche bottone qui e lì, cerca armi, pezzi di kunai, gioielli preziosi, meglio se poi risultassero rubati o ancora semplice droga. Droga che nella sua testa è la tipica bustina bianca dei film, sia ben chiaro, è un’attrice mica una che se ne intende. Non troppo lontano ormai scorge il buco d’uscita, quelle scale maggiormente illuminate. Non resta che proseguire dunque. Cammina sempre silenziosa alla ricerca di qualsivoglia dettaglio, sperando che poi il resto lo faccia la sua lucida mente, non troppo in questo momento. Una parte di lei vorrebbe solo mettersi ad urlare e scappare fuori all’aria fresca il più velocemente possibile, per quanto abbia provato a proteggere i suoi capelli dall’odore con il cappuccio sa che finirà sicuramente per lavarseli mille volte così come sa che darà fuoco a quegli abiti, scarpe comprese, specialmente la destra. Si augura solo d’aver pestato un topo morto e non una cacca enorme. [chk on][percezione della presenza][equip come prima]

00:29 Sangeki:
 Il buio la fa da padrone, sicuramente, sono tutti e tre immersi nello scuro abbraccio serafico di quella pece sensazione di chi non sa dove mettere piede, di chi brancola come un piccolo animaletto senza sapere effettivamente che pesci prendere, alla ricerca di spezzoni e mozziconi di oggetti che possono ricondurli, effettivamente, a qualcosa. L'occhio viene aiutato nella vista dalla fioca luce di quel suo telefono cellulare, luminosità medio bassa per evitare qualsivoglia interazione con chi è troppo lontano, l'ultima cosa che vuole è farsi sgamare in quello che sta facendo, assieme agli altri genin, quindi utilizza quella luce per arrivare almeno a sapere dove mettere i piedi a terra, con sicurezza, forte paradossalmente anche della stessa visione migliorata che quella luminosa serie di pixel gli concede, per vedere parti di oggetti, o di tracce lasciate da chissà chi. Le fogne sono sporche, non pulite e puzzolenti, quindi se qualcuno ci cammina dentro, sicuramente, avrà lasciato delle tracce visibili, ed i loro occhi potrebbero sicuramente aiutare in tutta quella ricerca, assieme al jolly tenjiro, sia chiaro. Vede anche lui, come la manami, una lieve e gioca luce in lontananza, mentre continua a camminare prestando attenzione al suolo, agli oggetti di qualsiasi entità, ad impronte o irregolarità del terreno, al fine di poter cercare con maggior efficacia indizi validi per la riuscita della missione- <...> resta ancora silente, non parla più da un pò, che sia paura questa? O forse, semplicemente buon senso, tutto qui.

00:54 Tenjiro:
  [Condotto fognario] Qualcosa non gli sconfinfera. C'è troppo silenzio e persino gli animaletti autoctoni sono troppo pochi. Per un attimo Tenjiro arresta il proprio passo e cerca di concentrarsi meglio. Come è possibile che non abbia ancora visto nulla di interessante? Che sia effettivamente vuota la fogna e i timori del Kage siano stati vani? <...> Ne dubita. Più probabile che il proprio potere non sia facendo il proprio dovere come si converrebbe. E' più probabile che la sua menomazione lo stia privando di capacità che un tempo erano semplici come respirare. Sembra esserne turbato... abbastanza da desiderare di sfidare la sorte. Incrocia nuovamente le mani ad altezza del plesso solare, lasciando che il loro tocco congiunto formi il sigillo della tigre. Socchiude gli occhi, con calma, riacquistando lucidità e consapevolezza. Consapevolezza di quell'energia che scorre nel suo corpo, s'intende, e che ora verrebbe equamente distribuito su entrambi gli occhi. Una fitta colpisce la testa del vecchio Tenjiro, quasi come se gli abbiano trapassato l'occhio con un pugnale... e proprio per questo l'omogeneità del chakra che scorre in lui, vacilla per qualche istante. Ci ha già provato in passato, con esito fallimentare... ma questa volta la missione non può fallire per una sua mancanza. Non lascerà che sia un limite fisico autoimposto a fermarlo dall'ottenere quello che vuole. Mentre la mano destra sosta sulla benda per via della fitta, infatti, Tenjiro si concentra per convogliare nuovamente il chakra sull'apparato visivo e trovare il giusto equilibrio per utilizzare il Byakugan al massimo delle proprie potenzialità. All'improvviso <!!> Spalancherebbe entrambi gli occhi, seppur il destro sia ancora dietro la benda, mostrando le tipiche venature in rilievo della famiglia Hyuga. Avere il secondo occhio improvvisamente funzionante, invero, destabilizza un po' Tenjiro. Si tratta di una sensazione che non provava da quasi trent'anni... quindi in prima battuta oscilla un po', rischiando di minare il proprio equilibrio. <...> Consapevole di avercela fatta, si lascia scappare un sorrisino quasi compiaciuto... seppur destinato a spegnersi subito dopo. Qualcosa di caldo cola copioso dalla sua guacia, seguendo il profilo del naso. La mano sinistra scivola dalla benda e segue lo stesso percorso di quel calore... un semplice tocco, ed infine la realizzazione: è sangue. <...> Lo fissa per qualche istante, ma prima ancora che possa trarre conclusioni [Ciaff! Ciaff!] Passi nell'acqua dietro di loro. Lontani, si, ma non abbastanza. <!!> Rapido, Tenjiro volta il capo di novanta gradi, così da portare il campo visivo a comprendere l'area dietro di se... ed infine la verità: ci sono tre figure in rapido avvicinamento. Non possono attendere oltre! Infatti inchinerebbe il busto leggermente verso avanti, concentrando parte del proprio chakra nelle leve inferiori ed avviando un alternarsi di quest'ultime tale da consentirgli di scattare correndo verso i propri compagni. Fibre muscolari che si contraggono e distendono ad ogni passo, calibrato in maniera tale da bruciare quanta più strada possibile ad ogni falcata. Intanto, cercherebbe di passare proprio in mezzo ai due, per poi sussurrare correndo <Dobbiamo muoverci! Arriva gente!> Il tono è molto basso e il tempo a disposizione non è da meno. Per questo motivo, la luce in profondità alla fine del tunnel sembra essere la soluzione più gettonata. Mantenendo il baricentro basso e facendo affidamento sulla prestanza delle proprie leve inferiori, cercherebbe di guidare il duo verso la prima uscita certa, convenientemente identificata grazie ai poteri peculiari del Clan Hyuga. Una volta uscito dalla fogna, farà un punto veloce della situazione con entrambi i compagni, così da decidere sul da farsi. Dopo di chè, tornerà a recuperare il fagotto con le proprie cose da vicino al tombino da cui sono entrati, per poi tornare a casa e stilare un rapporto completo delle informazioni apprese, da consegnare al Kage di riferimento. Cala così il sipario per questa sera... su un palcoscenico che ancora ha molto da raccontare, ma in vista del grande giorno, non ci sono altro che le prove dietro le quinte. Qualcosa che il pubblico non può e non deve vedere. Con i ragazzi avrà modo di parlare in un secondo momento, lontano da quel posto... così daranno meno nell'occhio.[Byakugan I | Mantenimento][Chakra 11/15][End]

01:00 Saigo:
 Tutto procede tranquillo, molto tranquillo e forse persino troppo ma non è affare suo, non pensa certo che esista la calma prima della tempesta, nella sua vita esiste solo la seconda. Prosegue quindi con quell’attenta perlustrazione avanzando pian piano fino a quando Tenjiro con quelle parole non l’interrompe. Si volta appena per osservarlo, per quanto possibile mentre parla. Cerca di comprenderne la reazione per assicurarsi che non le stia semplicemente mentendo per prenderla in giro. Non ha tempo. Decide quindi di lasciar stare e semplicemente andrebbe a flettere le ginocchia mentre la gamba destra vorrebbe avanzare. Il baricentro che vorrebbe venir spostato in avanti così da permetterle effettivamente poi di piegare il busto e sbilanciarsi quel tanto che basta per dare il via alla sua corsa. Controllata, senza perdere il controllo per evitare di cadere in quella melma ma comunque corsa. Arrivata all’uscita si limiterebbe a salire per prima. Infondo prima le donne e i bambini no? Lei è entrambi. Farebbe di tutto per essere dunque la prima a salire quelle scale a pioli che dovrebbero condurla nuovamente all’aria pulita. Se fosse riuscita quindi si limiterebbe ad un <è stato un piacere signori> per poi riprendere la sua strada. Letteralmente lei nemmeno li aspetterebbe. Durante la strada cercherebbe di sbarazzarsi almeno della felpa puzzolente e passerebbe il tempo ad annusarsi i capelli cercando di capire quanta puzza sia su di loro e quanta invece sia solo rimasta incastrata nel suo naso. I vestiti come preventivato verranno gettati nella spazzatura, lasciati fuori casa di Fuji giusto quella notte per lasciare che la puzza entri nella sua porta lasciando in pace lei [chk on][percezione della presenza][equip come prima]

01:24 Sangeki:
 Alla fine della storia sembrano proprio essere preoccupati per qualcosa che loro due non possono vedere, mentre una voce da dietro sembra ricordargli che gli occhi del byakugan di Tenjiro sono attivi, o meglio attivo, per canalizzare informazioni importanti riguardo quanto succede tutto attorno a loro. <Andiamo> testa china, luce del telefono spinta in avanti per osservare eventuali ostacoli in quel suo passo veloce, mentre l'obiettivo telegrafato di quella loro ultima tratta è la luce infondo, l'uscita dalla quale potersi tirare fuori da quella puzzolente e nauseante situazione. Le scale a pioli che raggiungono sembrano essere dannatamente arrugginite, sporche e soprattutto pericolanti, tanto da arrivare a sembrare quasi un lascia passare per qualche ossa rotta, più che a delle vere e proprie scale con cui uscire all'esterno delle fogne; Ne afferra i pioli con le mani, strette, si sporcano di ruggine mentre le scarpe si lasciano andare a calpestare a loro volta gli stessi pioli, si alternano, movenza dopo movenza, a far passare la figura del kakuzu da quel tombino che da proprio sulla strada, uscendo da quella zona puzzolente e pericolosa, buia ed illegale. <Devo dire che le gite da genin me le ricordavo diverse, sapete> afferma, forte di un'ironia acquisita per il sentirsi sano e salvo al di fuori di quel postaccio <Non ho visto molto, spero che tenjiro possa dirci di più> prende subito fiato, rapido, come se stesse per aggiungere istantaneamente qualcosa <Ma prima di qualsiasi cosa facciamoci una doccia, e ci incontriamo per riparlarne per bene, meglio non farci vedere ancora troppo qui, è pericoloso> termina, andando verso casa a lavarsi.[end]

Missione D - Le fogne


I tre genin si ritrovano appassionatamente nelle fogne del villaggio, cercando informazioni valide per poter arrivare alla posizione di quel mercato illegale sotterraneo, con gli occhi di Sangeki e Sango puntati con luci di fortuna davanti, e lo sguardo santo di Tenjiro che dalle retrovie visualizzava col byakugan la zona.