Giocata del 11/10/2021 dalle 17:32 alle 23:40 nella chat "Quartiere Povero"
Piovoso il meteo pomeridiano in quel di Kiri in questo giorno autunnale. Il quartiere povero del distretto kiriano è un luogo di povertà quasi assoluta dove coloro, i cui possedimenti, sono spiccioli e infimi risiedono nell'anonimato, nell'umiltà assoluta. Grigie nuvole avvolgono il cielo, oscurando il sole, portando l'oscurità in quella parte di mondo dimenticata dai Kami stessi; acqua cade battendo sulle strade e abitazioni, un continuo scroscio si presenta all'orecchio di tutti bagnando finestre, strade, portando la desolazione in un luogo già afflitto dall'incuranza. Pozzanghere formatisi sono presenti qua e la per le buche delle strade, alcune di modeste dimensioni dove è visibile qualche bambino giocarci con impermeabili come vesti, in particolare nel parchetto li presente dove pozzanghere e terra si uniscono nel creare acqua fangosa. Non è una sorpresa denotare come le vesti dei bimbi siano zuppe e sporche, nonostante ciò l'innocente sorriso spensierato sul loro viso emerge. Poca le persone per strada, ai lati delle via i mendicanti son riparati da qualche cartone raccattato dai cassonetti, altri cercano riparo sotto i balconi delle abitazioni, tremanti per il freddo mentre altri ancora bussano a qualche konbini per avere un posto caldo in attesa che il tempo migliori. Quei pochi passanti presenti portano con se un ombrello, indossano vesti di vecchio stampo e fattura, nulla di pregiato e lo stesso vale per i negozi presenti. Nulla di sfarzoso o immenso, i negozietti risultano dei mini market dei più semplici, una sola stanza al cui interno sono presenti un paio di scaffali, un frigorifero con svariate bevande e una cassa, quasi sempre gestita da un signore anziano o una signora anziana. Le stradine sono strette rispetto ad altre zone del villaggio, larghe non più di 3 metri con i palazzi uno vicino all'altro lasciando poco spazio tra un balcone e l'altro e tra un tetto e l'altro, all'incirca stiamo sui due metri. Il silenzio è solito essere il sovrano in quel luogo, nessuno parla più del dovuto e chi lo fa mai a voce troppo alta, specialmente in giornate nebulose come queste eppure è da questo quartiere la provenienza di alcune voci insistenti su degli shinobi aggrediti nei vari vicoli, per questo è stata diffusa la raccomandazione di prestare la massima attenzione per chiunque passi da quelle parti, soprattutto, appunto, shinobi e kunoichi. Un'altra voce è diffusa insieme alla precedente, l'artefice di queste aggressioni è un uomo con un occhio bianco. [Quest][Turni liberi][A voi la scelta di dove ritrovarsi. Essere insieme o meno dipende dalla coerenza del pg][25 minuti totali per azionare]
Cammina per il momento silente, ormai avranno raggiunto il quartiere povero di quel paese, regalando un probabile profumo di pesce andato a male che nemmeno nei peggiori bar di Caracas, ma si sa, Kiri ormai ha perduto tutto, e lei ne trova quella lieve comprensione. Provenendo poi dal quartiere di Ame, in linea d'aria non ci metterebbero poi molto per raggiungere una delle strade del quartiere povero, notando le case fatiscenti, di varie altezze, di molte vicinanze troppo strette, di quelle strade non troppo larghe in una massa di acqua che circonda il tutto. Un altro villaggio messo in ginocchio, non v'è più la leggenda della nebbia insanguinata, non vi sono più grandi spadaccini, solo povertà e pesce, e ancora magari qualche armaiolo degno di tale nome. Il corpo morbido tenuto nascosto da un mantello nero legato sul davanti, la maniche larghe e lunghe che scivolano oltre le mani nascondendole, nascondendo tutto in effetti fino alla punta delle dita sottili, laccate di nero questa notte. Così come il cappuccio, che fa intravedere qualche ciocca rossa da sotto, ma il tutto è stato cercato di tenere a bada da una bassa coda , in modo da poter tenere sotto controllo tutto, e le iridi azzurre libere d'essere se stesse nel loro chiaro colore. Porta alla gamba destra , sotto il mantello, un porta kunai con dentro 2 kunai a 3 punte, 3 shuriken e 3 kunai legati a 3 carte bomba. Alla base della schiena, sempre nascosto, un porta oggetti con 1 pillola per il recupero del chakra, 1 per eventuali evenienze mediche , e un set di fumogeni. Sembra tutto pronto, le gambe sono scoperte oltre quel mantello. Si ferma innanzitutto, la destra nascosta sotto il mantello andrebbe a fare il mezzo sigillo della capra, li andrebbe a concentrarsi sul proprio essere, ad immaginarsi le due sfere che la abitano in due punti diversi del proprio corpo. Quella della mente rapportate al proprio intelletto , agli stessi pensieri, quella fisica di un corpo che non ne vuol sapere di farsi colpire in alcun modo specialmente la propria attuale condizione sebbene non visibile ad occhi inesperti, cercando dunque le due sfere opposte che andrebbe a stimolare se trovate, cercando di trascinarle verso un unico punto, il plesso solare. Una scenderebbe, l'altra salirebbe, un movimento simile che convergerebbe li adesso, in un ultimo atto nella quale ruotandole tra loro con impeto riuscirebbero ad unirsi per impastar infine la propria forza, in un vortice dapprima lento, poi sempre più veloce, in modo da esser divenuti un unica cosa. Se vi fosse riuscita avrebbe impastato la propria forza, utile in qualsiasi momento, specialmente in quello stesso loco nella quale sia lei che il biondo gigante al proprio fianco si sono andati a rivolgere, consapevoli di una qualche situazione spinosa, ma i sussurri tra le vie son troppo pochi per comprendere cosa vi sia, ecco dunque spiegato anche il motivo per cui ci sta andando armata fino ai denti < mi sento..> come? < eccitata > un mezzo sorriso nascosto agli occhi dell'uomo più alto < e non c'è nemmeno quella fastidiosissima nebbia > quella che ricorda benissimo durante una delle ultime guerre, invalicabile, di quelle che si inoltrano non solo nella pelle, ma proprio nelle ossa raggelandole, ma il cambiamento dovuto a quella posizione al centro dei monti ardenti in alcuni casi si rivela migliore del vero loco di provenienza dei vari villaggi. Così come quella stessa pioggia battente, non se ne lava via nulla, lei, abituata da tempo immemore ad una pioggia perenne che quella sembra solo una secchiata di acqua da parte di qualche nonnina dispettosa , osservando invece quello che accade intorno, delle poche anime che s'avvicendano in quel tempo meraviglioso < un uomo da un occhio bianco > mormora lei in quella che par essere una cantilena < Hyuga o cieco? Scommettiamo? > ah si, l'umorismo lo ha anche lei, sebbene non proprio candido e pulito! Ah ultima questione, nel proprio porta oggetti, nascosto, c'è anche un fuuda nel quale ha sigillato preventivamente una cospicua somma in ryo, 200 ryo per l'esattezza, nulla di più, ma nella povertà tali soldi in passato hanno fatto ben comodo per molte missioni. [Equip : porta kunai : 2 kunai a 3 punte, 3 shuriken , 3 kunai legati a 3 carte bomba| Porta oggetti : 1 tonico recupero chakra, 1 tonico curativo, 1 set di fumogeni , 1 fuuda con 200 ryo][ 3/4 tentativo impasto del chakra] Siamo tornati ad osservare le mirabolanti avventure del nostro ninja trafilato, reduce del giorno precedente ove ha stretto quella pseudo alleanza con la non più giovane Decima di konoha, rendendolo a tutti gli effetti parte di qualcosa di concreto e d'importante, anche se agli albori; La missione ricevuta da parte della Nara è davvero tosta, motivo per il quale, deve sicuramente iniziare a riprendere la mano con quelle che erano le movenze e le tecniche ninja che un tempo utilizzava nei campi d'addestramento, rimettendosi in pista in vista degli incontri con le future chimere... e quale migliore scenario, se non quello delle aggressioni del quartiere povero di kiri? Ma prima... il vestiario appare essere decisamente particolare, non curato è dir poco, la moda in quei panneggi è relativamente zero, in quel suo aspetto da uomo trentacinquenne che non ha mai speso neppure un minuto a pensare a cosa indossare. Stivali lunghi in stoffa che arrivano sino a sotto le ginocchia, coprendo la totalità degli stinchi con un colore tendente al grigio, mentre nelle stesse calzature viene lasciato cadere un pantalone di larga stoffa dal colore bluastro, stretto alla vita, racchiuso a quest'ultima da una cinta in pelle, dal classico colore marroncino; Al di sopra non indossa nulla di particolare, una canotta dal colore grigio chiaro come quello degli stivali, a giro maniche, giusto quel pò per coprirgli il corpo da eventuali intemperie, mentre sulle spalle poggia un mantello nero dalla media lunghezza, dal colletto alzato su ambo i lati, tenuto chiuso al petto dal copri fronte di Konoha, usato come spilla di quel nero indumento. Una chiara barbetta incolta al viso del medesimo colore rossastro dei capelli, mentre s'accinge ad immettersi, col copri fronte in bella vista, in quella zona così pericolosa per gli shinobi, motivo per il quale, parrebbe subito spostarsi sulla difensiva: Man dritta che trasla rapida al centro del petto, mezzo sigillo caprino quello del rosso, con indice e medio che ritti puntano il piovoso cielo di Kiri, al fine di coadiuvare al plesso solare l'inizio del richiamo del chakra, lasciando libere e vorticose le due sferette alla testa ad alla pancia, rivoluzionare e mortifere, rappresentazioni imperiose della sua energia psico-fisica, attratte magneticamente proprio da quel sigillo centrale, sino alla fusione energetica delle suddette, una profusione di energie che dovrebbe permettere l'esplodere incandescente del chakra nel corpo del nostro trentenne, che tramite l'ausilio degli tsubo, dovrebbe poter lasciar permeare quella naturale energia in tutto il suo corpo, pronto ad immettersi in quella zona così pericolosa per gli shinobi. Occhi aperti, ed ombrello ben stretto nella destrorsa mano, al fine di proteggersi dalla pioggia, mentre col chakra ben attivo e l'attenzione rivolta nelle immediate vicinanze, parrebbe restare solo in silenzio, in attesa di eventuali sviluppi. [Inventario:Vuoto] [SeChakraOn] [3/4 Tentavio Impasto Chakra] È stato un fine settimana passato a rigenerarsi, dalle ferite mentali e da quelle fisiche. Passi pesanti graffiano il terreno con sicurezza, scarponi alti fino alla caviglia vestono i piedi. In essi si immergono pantaloni scuri, tenuti alla vita da una cinta di cuoio lisa, dalla quale pende un porta oggetti. Una semplice felpa dal tessuto sottile cade morbida sulle forme del torso. Le maniche lunghe tirate su fino a superare il gomito, a zip lasciata a metà, rivela la parte superiore del petto lucido e privo di quella fastidiosissima fasciatura. Volto affilato, dipinto in quella solita espressione austera, noncurante di ciò che lo circonda. Ma ovviamente, è solo un’espressione, lo sguardo nero, pesante, si poggia con attenzione su tutto ciò che lo circonda. Il fatto che non si faccia problemi a camminare in una bassa pozzanghera non significa che non l’abbia notata. I capelli sono racchiusi in una treccia solida e ben eseguita, tenuta insieme da un drappo rosso alla fine. Opera non sua ovviamente. I fianchi del cranio, così snudati, mostrano quei dragoni a decorarlo fino all’altezza delle tempie. Non ci penserebbe mai ad infilarsi in quel posto senza avere impastato il chakra. Avrebbe dunque tentato di sfilare le mani dalle tasche, piegando il gomito fino a portare gli avambracci paralleli al terreno, l’uno contro l’altro, con le dita delle mani a congiungersi nel sigillo della “capra”. Avrebbe dunque tentato di compiere un profondo respiro, Necessario a superare il velo di ricordi spezzati per trovare la preziosa energia psichica, per lui elettrica e vibrante, per portarla al centro del plesso solare, esattamente dietro le mani giunte, per tentare di unirla alla sua gemella e opposta, l’energia fisica, per lui fluida e costante. Avrebbe quindi tentato di unire questo suo personale Yin/Yang per ottenere un’energia superiore: il suo chakra, che avrebbe a questo punto tentato di spingere nel sistema circolatorio, senza reprimere il brivido che ne deriva. Avrebbe dunque riposto le mani nelle tasche. Non si farebbe problemi a camminare sotto la pioggia. Non ne è spaventato. S’accompagnerebbe in ogni caso alla rossa Ishiba con la quale ha deciso di perlustrare la zona. La ascolterebbe donandole necessariamente il profilo del viso appuntito, con quell’occhio dal taglio affilato che andrebbe a poggiarsi pesante su di lei. Il sopracciglio si inarca nel sapere come si sente <mh, interessante> Certo che lo è. Non esiterebbe a stendere le labbra in un ghigno appuntito. Sul meteo se la cava con un semplice cenno del capo, annuendo una volta. Le altre parole invece le ascolta, assumendo un’aria quasi riflessiva <Conosco uno Hyuga in effetti, con un occhio solo.> Difficile che sia il buon Tenjiro a far casino in città. <Non sapevo fosse una loro caratteristica> Non li conosce, si vede. Come potrebbe <Mi gioco Hyuga> Stendendo quel ghigno fino a snudare le zanne <Che vinco?> Ovviamente questo scambio di frasi non dovrebbe impedirgli di tenere gli occhi aperti sull’intorno. [4/4 Tentativo di impasto del chakra][Portaoggetti: 1 Tonico curativo] La prassi del richiamo del chakra avviene in modo corretto per ognuno dei tre, chi più, chi meno, sente l'energia venire infusa per tutto il corpo come un dono capace di incrementare la loro potenza fisica, magica e mentale. Due sono i gruppi formatisi, su una via Sango e Shinsei con le loro ipotesi su chi possa essere quest'uomo estremamente particolare mentre sulla via parallela la figura di Sangeki con il suo classico aspetto da uomo trasandato privo di qualunque cura per se stesso e per il corpo, cosa estremamente importante è la presenza del copri fronte in bella vista recante l'emblema di Konoha. Proprio da lui il destino ha scelto di partire, nel suo tragitto, lungo quella stradina da lui prescelta si ritroverà davanti agli occhi la figura di una ragazzina bassa, chioma bianca ma corta non superando il collo. Una divisa prettamente scolastica composta da una camicia a strisce nere e bianche, un corsetto, una gonnellina rossa, un paio di calze bianche risalenti le gambe fino metà polpacci e un paio di scarpette nere. Alle mani un paio di guanti blu. Il braccio destro mostra la veste strappata lasciando intravedere del sangue scorrere, la mano sinistra tiene fermo l'arto sporca a sua volta di sangue e il suo passo è lento, quasi zoppicante nell'avanzare nella direzione del Kakuzu <A...a..aiuto> voce strozzata emerge dal piccolo corpicino il cui passo fatica a progredire. Moderata la distanza che separa l'uomo dalla ragazzina di 14 anni massimo, 15 metri. Nessun altro nei paraggi oltre ad ella, l'occhio del genin non s'avvede di null'altro, ne passanti o mendicanti. Nell'altra strada il due prosegue con il proprio incedere macinando metri su metri, alla loro sinistra un negozio di verdure sta abbassando la serranda mentre poco più in là, all'interno di un konbini, la vecchietta dietro la cassa sbadiglia, nel farlo cala il capo verso il basso per un momento dando una testata alla cassa, provocando in lei gemiti di dolore e qualche imprecazione. Scene di vita quotidiana impresse nella noia, noia smorzata nel momento in cui due figure bloccano voi il cammino; la prima è un uomo dai biondi capelli sul davanti mentre all'indietro risultano marroni e un pizzetto marrone, il modo peggiore per nascondere una tinta. Indossa un kimono grigio scuro che ne ricopre l'interezza del corpo con entrambe le mani inserite nelle rispettive maniche, un paio di sandali ai piedi, oramai fradici. Alla sua sinistra invece, una figura decisamente più imponente alta all'incirca due metri, capelli neri e lunghi scivolano sulla schiena, viso spigoloso, occhio destro nero come le tenebre mentre il sinistro è totalmente bianco attraverso da una profonda cicatrice. Anch'egli indossa un kimono ma nero e sopra di esso una giacca bianca. Alla vita, sul lato sinistro, è legata una katana inserita nel fodero <Cosa spinge un membro della Shinsengumi e il suo cagnolino a profanare queste strade? Din don, la risposta si attende> parla l'uomo dal bianco occhio nei confronti del due volgendo lo sguardo su entrambi <Pessima, pessima razza> concludendo il dire, restando, insieme al proprio compagno a una distanza di 15 metri dalla coppia. [Quest][Turni Invariati][Ragazzina: https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTkTx72jlNIZicSPHArqM29gpRT5EkIEjo_aw&usqp=CAU][Occhio bianco: https://i.pinimg.com/originals/93/e1/c7/93e1c726843852216393d2d56bd8ba7d.jpg][Uomo biondo: https://cdn.myanimelist.net/images/characters/13/242115.jpg][25 minuti per azionare][18:26]
Hyuga. < magari è proprio lo stesso che conosco io > quante possibilità ci sono di conoscere uno hyuga da un solo occhio? Poche, pochissime . Magari è proprio il vecchiaccio a menare in quelle strade , per vendetta contro il suo occhio rubato! No no, sta solo divagando con la mente adesso, o magari no? Sta di fatto che si trova a stretto contatto con il biondo vicino, di certo colui che tra i due potrà attrarre più l'attenzione solo per il suo fisico imponente, mentre lei sembra una dodicenne al confronto, nonostante sia abbastanza alta di suo. < colui che aggredisce shinobi e kunoichi > riflette ancora < sembra di rivedere ancora l'assassino , magari lo vuole solo emulare, di nuovo > uno di quelli che ancora non è stato catturato? Probabile anche quello. Non sa che nella strada parallela ci siano un Kakuzu all'attivo e una ragazzina pregna di sangue, probabilmente la stessa che morirà a breve, non quando sulla loro stessa strada non pare accadere nulla di troppo importante, scene di vita quotidiana che paiono non interessarle davvero troppo in realtà, semplicemente camminando al fianco del biondo, sebbene.. beh, qualcosa doveva pur accadere,no? Il passo che si ferma, perentorio, lo stesso sguardo che sguscia via da sotto il cappuccio alzato, non ha mostrato il viso, non ha mostrato nulla di se, e dalla loro altezza, come avranno capito chi è lei? < mi dispiace signori.. > sorride, mesta, notando benissimo quell'occhio bianco non celato, anzi, sventolato come fosse nulla davanti a chiunque, di colui che par esser quello proprio che sta arrecando fastidio a molti, ma che può esser un ottimo bersaglio per lei, per farsi strada anche nella Shinsengumi stessa. < non mi pare di conoscervi > solleva il capito da sotto la tunica, il mento appuntito che si sollazza poco nella stessa pioggia, probabilmente venendone carezzato dolcemente < ci siamo già incontrati? > si, forse, ma per niente in verità, si sarebbe ricordato dell'uomo dall'occhio mancante senza troppi problemi, ma il corpo sebbene appaia calmo e rilassato è pronto, pronto a qualsiasi cosa in effetti. Attende, lasciando che sia l'ansia adesso a prender posto in quel loco, la pioggia battente che rumoreggia meravigliosa intorno a loro, i tendini che si contraggono così come i muscoli sotto le vesti, di un sapore metallico in bocca che ne richiede quello del sangue. Oh da quanto tempo non si sentiva in quel modo? Anni, dieci per l'esattezza, tondi tondi, e qualche mese in più. Si fida ciecamente di Shinsei e delle sue abilità fisiche, andando ad analizzare i due, su eventuali armi che possano portare visibili, di farsi un idea di ciò che siano le loro arti. [Equip : porta kunai : 2 kunai a 3 punte, 3 shuriken , 3 kunai legati a 3 carte bomba| Porta oggetti : 1 tonico recupero chakra, 1 tonico curativo, 1 set di fumogeni , 1 fuuda con 200 ryo][chakra on] Il passo del rosso ragazzo si muove all'unisono con l'attenzione elevata verso quello che lo circonda, la pioggia ovatta sicuramente i rumori ed i suoni, e pare proprio che in quel vicoletto non ci sia nessuno oltre a lui, o almeno questo pensava prima di ritrovarsi davanti quella ragazzina insanguinata e riversa al suolo. Rapido il chakra viene lasciato confluire e scorrere dietro la schiena, maggiormente collassato nella parte destra di quel suo muscoloso groppone, ove è sita la maschera impiantatagli molto tempo addietro, bianca e dalle sembianze di un corvo, con tanto di becco leggermente ricurvo, dipinto sulla superficie da delle strisce rosse che formano il Kanji giustizia sulla medessima, che parrebbe iniziare a prendere quasi vita, pulsante a primo sguardo, forse questo il reale motivo del mantello del rosso, per coprire eventuali movimenti ed ingombri dati dai demoni che albergano nel suo corpo. Laddove il chakra andrebbe ad essere lasciato confluire, della nera e lunga fibra inizierebbe a confluire in tutto il suo corpo, letteralmente, ricoprendo ogni singola parte del suo organismo interno con quelle filature di clan, pulsando sotto la sua pelle, rendendo il tutto paradossalmente creepy ed horror, sino a lasciare uscire fuori dal suo corpo (il polso sinistro) un fascio diviso di 4 filamenti di chakra nero, lasciando che questi fuoriescano di qualche centimetro al di fuori del di lui polso, come tentacoli, e che potrà utilizzare solo e soltanto in un unico e solo fascio compatto, dunque meramente estetica la rappresentazione attuale. <Si comincia> è consapevole che qualcosa non va, ma non pare essere troppo preoccupato per la ragazzina, sembra quasi... indifferente? Non propriamente, ha semplicemente vissuto la guerra del kami, ha visto troppa, tanta gente morire sotto i suoi occhi, ormai la morte delle persone gli appare quasi normale, anche se ovviamente, cerca di aiutare. Gli occhi vispi, ancora immobile nella sua posizione, mentre cerca nelle vicinanze di captare se ci siano figure che non vede e che invece sono lì presenti, la percezione della presenza è una tecnica utile in questi casi ove la pioggia e la situazione di pericolo, dovrebbero, oltremodo, rendere il tutto quasi deserto appunto, ed è proprio per questo che parrebbe avvicinarsi solo successivamente alla percezione delle presenza, di circa 7 metri in avanti, verso quella bambina, quella ragazzina riversa al suolo, una trappola forse? Lo immagina, una povera sfortunata? Avvicinandosi non potrebbe aiutarla, manco a volerlo, quindi inutile mettersi in pericolo in maniera sconsiderata. <Oi tu, dov'è chi ti ha fatto questo?> se qualcosa l'ha ferita, deve essere ancora nei paraggi, le ferite sono fresche di sangue che zampilla e scorre, quindi occhi aperti per il sangeki nazionale, che resta sul chi va la. [Attivazione Innata Kakuzu Liv1] [Fibre polso Sx] [Chakra On] [Chakra 39/40] [2/4 attivazione innata] [1/4 percezione della presenza] [1/4 7 metri in avanti verso la ragazzina] Non ha modo di avvedersi della bambina ferita altrove, a lui tocca la vecchia che sbatte la testa e impreca. Son fortune. A lui la fortuna di avere qualcuno con cui parlare, che riesce addirittura a tendergli di nuovo le labbra in un ghigno <Quanti Hyuga senza un occhio ci saranno mai> effettivamente. Certo è che a quanto pare non saprà mai cos’avrebbe vinto. Non adesso almeno. Nota le scene che circondano il loro incedere, questo sicuramente, semplicemente le ignora, finchè non sono due figuri davanti a loro ad interagire. Lo sguardo oscuro, dal taglio animale si schianta veloce su quei due, analizzandoli. In teoria dovrebbe bastare anche solo un primo sguardo per dedurre almeno una cosa: Gli schieramenti sembrano tremendamente omogenei. A meno che il gigante dall’occhio bianco non si dimostri un abilissimo genjutser, ovvio, ma qui siamo ancora ad una conoscenza marginale. I due parlano, la rossa si ferma e risponde il biondo non risponde, e a dirla tutta nemmeno si ferma. Compirà qualche passo in più, separandosi di cinque metri dalla rossa, qualora quest’ultima decida di rimanere sul posto, ovviamente. Non per spacconeria ne per incoscienza. È semplicemente lo schieramento migliore. Lei deve poter colpire dalla distanza, in un frontale tra i due è lei che si muoverebbe dalle retrovie, a lui spetta arginare l’offesa. Le sue parole? Cominciano con il capo che si piega verso la spalla destra tanto da far scoppiare le ultime due vertebre cervicali, due tonfi sordi e ben udibili, per poi ripetere la stessa cosa verso la spalla opposta. La sua risposta arriverebbe dunque dopo le domande della rossa <Io cercavo te.> Con noncuranza nel tono e negli atteggiamenti, ma non nella sostanza, lo sguardo è puntato sul suo interlocutore <Magari avevi voglia di prendertela con qualcuno della tua taglia.> L’unica altra azione che compie è quella di sfoderare le mani dalle tasche, per il resto lascerebbe anche lui spazio alla tensione salire. Il momento delle chiacchiere e delle spacconerie finisce sempre. Le gambe si flettono leggermente, liberando sia l’articolazione del ginocchio che quella del bacino, ma non si muove dal suo posto. Lo sguardo sui due. Non potrebbe sfuggire quella katana. Attaccherebbe volentieri se li di fronte ne avesse uno solo, ma in due è sempre meglio attendere, e poi non è solo. [Oggetti: Tonico Curativo][Chakra On]Il duo incontra il loro ostacolo, forse l'ultimo? O il primo di una lunga serie? Al momento non è dato saperlo, solo la voce dell'uomo dal bianco occhio la quale esce lenta, quasi calda e confortante sotto quella pioggia il cui battere non cessa bagnando i capelli dell'uomo, mostrando meglio l'aspetto, il viso segnato da, probabili, scontri passati o recenti <No, per fortuna o per sfortuna. E' da tanto che tra i miei clienti non si presenta un bel fiore come te, solitamente solo ragazzi in cerca di spasso o uomini ricchi desiderosi di uscire dalla monotonia> breve spiegazione a una domanda dalla fattura semplice. La vera sorpresa è riposta in Shinsei, il suo allontanamento da Sango porta l'uomo ad increspare le labbra in un mesto quanto divertito sorriso alla visione di tanta audacia. Il biondo di lato si limita a guarda la scena mentre dal combini la vecchia si affaccia alla vetrata osservando tutta quanta la scena; mani poggiate sul vetro, viso schiacciato respirando sullo stesso, incuriosita, attratta, evidente il suo persistente annoiarsi nella solitudine del negozio. Occhio bianco solleva il sopracciglio destro ascoltando il dire di Shinsei <Questo qui mi piace> verso il proprio compagno la cui unica mossa è lanciargli uno sguardo a sua volta divertito <Peccato non abbia capito come io abbia già vinto in partenza> ridacchiando con sicurezza estrema, una voce ferma e un corpo immobile sul posto. Le distanze tra Shinsei e i due uomini vengono accorciate a ben 10 metri mentre Sango permane su sui 15 al momento ed è proprio in quel momento Shinsei percepirà qualcosa di strano al proprio corpo, sbalza, le gambe tremano sentendo un vuoto sotto al proprio corpo, l'equilibrio è perso, fatica a restare in piedi. Il terreno sotto i suoi piedi si allontana momento dopo momento, il vuoto diviene sempre più concreto sotto l'uomo mentre occhio bianco ride con divertimento. Sangeki, torniamo sul trasandato il quale nell'avvedersi della ragazzina richiama correttamente la propria innata con le fibre su tutto il corpo, lo percorrono, lo rinforzano e fa anche un buon uso della conoscenza accademia ma oltre alla ragazzina dinanzi a se, non percepisce nulla. Ella è l'unica presenza li oltre se stesso, così come ha successo il breve avvicinamento portandolo a 8 metri di distanza; la bianca permane in piedi, deglutisce nel ricercare lo sguardo dell'uomo, iridi nelle iridi <Assassino...un assassino> parla con quel tono basso, sofferente, molto simile a quello di una bambina. [Quest][Turni Invariati][25 minuti per azionare][19:18]
Solleva il sopracciglio, curiosa di quella risposta, curiosa di comprendere prima di partire all'attacco, sta studiando l'avversario adesso < i tuoi clienti > sussurra la stessa rossa, senza muoversi dal proprio posto, i metri che ormai li separa dal biondo, non sarà lei a fermarlo, le sue abilità decisamente necessarie in uno scontro a corpo dalla corta distanza, lei sceglie ovviamente qualcosa di più lontano per il momento mantenendosi a debita distanza, quella che lei stessa può usare come proprio campo da gioco < mi chiedo cosa tu faccia per vivere, oltre che dare disturbo agli shinobi > si, è lui senza dubbio, o che ci sia altro, o altri? Lo sguardo che scivola verso l'uomo mentre lente le mani andranno a porre fine al cappuccio mostrando il proprio viso completamente, il rosso intenso, e l'azzurro di ghiaccio. Il cuore batte, nel petto veloce, furioso verso quello che potrà veder anche lei del biondo? < doton > un arte che sapeva usare molto bene e che ha imparato nel tempo trascorso, non che adesso ne faccia utilizzo insomma. Ma ciò significherebbe cercare di evitare in realtà tutto ciò che possa esser a diretto contatto con la terra, ciò che è sotto i loro piedi, e un dire ovviamente per Shinsei. Che se ne avveda lui stesso. La rossa andrebbe a concentrarsi su di se, senza necessità di alcun sigillo, alla ricerca interiore di quella pozza argentea di puro bagliore e splendore al centro di un esistenza scura e nera. Se la trovasse, andrebbe a intingere il proprio di chakra al suo interno, modificandolo dunque, riuscendo ad avere un controllo completo del proprio corpo e di ciò che circonda lei stessa che si rivolga alla carta, al richiamo della propria innata dunque. Fatto questo non andrebbe a perdere poi molto tempo, cercando di concentrarsi sul proprio corpo, il nucleo del proprio chakra , il plesso solare. Trovato quello userebbe il proprio volere nel cercare di spostarlo lungo il corpo, verso la colonna vertebrale, in basso al bacino, lungo le stesse gambe, lungo i polpacci, i piedi, e dagli tsubo posti li, tenterebbe di rilasciare il chakra cercando di formare una patina azzurra che le donerebbe maggiore stabilità, oltre che la possibilità ultima di poter usare ciò che ha intorno, comprese case, palazzi, muretti, ma che ancora non la vedrà muoversi. Si sta preparando, si, ma non senza avere una possibile strategia in mente. Ha le bombe, ha i kunai, ha le tecniche , ma serve anche avvicinarsi..o farsi avvicinare. Chissà.[Equip : porta kunai : 2 kunai a 3 punte, 3 shuriken , 3 kunai legati a 3 carte bomba| Porta oggetti : 1 tonico recupero chakra, 1 tonico curativo, 1 set di fumogeni , 1 fuuda con 200 ryo][chakra on][2/4 tentativo Ishibaku I + 2/4 tentativo rilascio chakra base][chakra : 29/30] Non sembra esserci poi troppa differenza tra il prima ed il dopo, la tecnica della percezione avrebbe potuto funzionare, e forse, lo ha fatto per davvero, ma effettivamente non sta vedendo o ascoltando nulla, se non appunto, quella ragazzina che pare essere quasi bella che andata all'altro mondo, un passo verso il lasciare la terra in cui si trovano ora i nostri eroi. <Non mi piace mai arrivare a farlo> prende fiato, le mani vanno rapide a formare due sigilli, cinghiale e bue, per poi iniziare a chinarsi leggermente in avanti col busto, su se stesso, mentre dalla schiena qualcosa brulica quasi impazzito dando spessore sotto quel lungo mantello, dietro a quella schiena ove appunto è presente il cuore della sua maschera associata, giustizia, attributo vento e sembianze umanoidi, dalla statura di [1.90 metri di altezza] e [1.50 metri di larghezza di spalle] che viene lasciato confluire all'esterno di quella sua schiena, libero ed eretto alla destra del nostro kakuzu, che si rimette in sesto successivamente dato vita alla creatura demoniaca composta di quel misterioso chakra. <Mi fa quasi paura come la prima volta, ma almeno è utile> parla della sua stessa innata, mentre lo stesso Giustizia si muove verso la ragazzina, passo dopo passo, più lento del 25% rispetto alla velocità con cui muoverebbe invece l'innata di fili, ma sicuramente utile per altro. <Cerco di portarti in un posto più sicuro piccola> avverte la ragazzina, mentre il suddetto demone parrebbe volerla afferrare per sotto il braccio destro, come si manterrebbe un tappeto per intenderci, mentre il kakuzu, attento, osserva la situazione con estrema cautela, con il vantaggio che non deve muovere lui il demone, ma il suddetto compie la di lui volontà, lasciando libero il filato di poter fare altro. Se dovesse rivelarsi una trappola, avrebbe sicuramente vantaggio sulla ragazzina, in quanto dovrebbe fronteggiare o l'uno o l'altro, e se dovesse invece essere tutto vere, ed apparire come una semplice ferita, allora starebbe facendo solo il suo dovere da ninja, e niente di più. Se tutto questo fosse successo ed avvenuto correttamente, il demone farebbe solo per afferrare la suddetta ragazzina con le sue mani ( è totalmente umano per forma, dimensioni e caratteristiche ) mentre il rosso, con gli occhi rivolti verso la scena, farebbe solo il numero di emergenza su quel suo telefonino, il classico 118 o 911 che si voglia chiamare, al fine di richiedere supporto medico in quella circostanza, che dovrebbe per ora essergli sotto controllo <Pronto, ho bisogno di supporto medico nei pressi dei quartieri poveri di Kiri, zona X vicino Y, bambina ferita gravemente ed in stato alterato> rapido e conciso, non deve dire altro, ha detto tutto. [Chakra On] [31/40 Chakra] [Innata Kakuzu LivI on] [2/4 creazioni Giustizia, umanoide, elemento fuuton, maschera da corvo] [2/4 chiamata d'emergenza al numero dei soccorsi] [2/4 Giustizia presa sulla bambina per portarla in salvo]
Le parole che vengono date dal gigante a lui stesso o alla rossa non lo riguardano più. I sensi son tesi a capire cosa succederà. Ed è per questo che non perde tempo quando sente il terreno venir meno sotto di lui, tentando di correre ai ripari. Lo sguardo si sgrana appena, <tsk> la lingua schiocca sul palato, mentre istintivamente tenterebbe di flettere le gambe. Non ha bisogno di fletterle al massimo. I palazzi in quella zona dovrebbero essere molto ravvicinati, la strada probabilmente consentirebbe appena il passaggio di due persone. E lui dovrebbe essere al centro di essa. Tenterebbe quindi, sfruttando il massimo della prontezza di riflessi e dell’agilità che il suo corpo ristabilito gli consente, di stendere le gambe flesse, mentre tenta di sbilanciarsi non in avanti verso di loro, ma verso il suo fianco sinistro. Tenterebbe in sostanza di sprigionare un salto verso sinistra. Qualora vi fosse riuscito non esiterebbe a sfruttare la sua conoscenza del rilascio del chakra di base, tentando concentrare una modesta quantità di chakra sulle piante dei piedi, a formare una patina adesiva sotto le piante degli scarponi. Fletterebbe quindi il bacino per portare in avanti i piedi, ad atterrare, in verticale sulla facciata di uno dei palazzi. Qualora fosse riuscito, dovrebbe trovarsi praticamente parallelo al terreno, appoggiato sulla parete di sinistra dei palazzi. L’informazione di Sango non dovrebbe aver problemi a giungere. Preziosissima, ma ad essa non può che dedicare un breve annuire col capo. È il momento dell’offensiva. Non esiterebbe quindi a flettere di nuovo le gambe per farle scattare come molle, tentando di trarre forza da quella parete verticale per compiere uno scatto che possa sfruttare la massima velocità consentita dai fasci muscolari che si tendono nello sforzo. Uno scatto in avanti, in direzione dei due, stando attento, ovviamente, a non poggiare i piedi su eventuali finestre, parti delicate o inciampi d’altra natura. Qualora vi fosse riuscito pianterebbe il piede d’appoggio sul mattonato, flettendo l’articolazione della caviglia, quella del ginocchio e quella del bacino per comprimere tutto il corpo come una molla e sfruttare la sua forza d’inerzia per scagliarsi contro il gigante. Tenterebbe semplicemente di sprigionare un nuovo balzo, proiettandosi contro di lui. Nel farlo, tenterebbe di ruotare il bacino, la colonna vertebrale e la spalla sinistra verso dietro di se, caricando in questo movimento il pugno sinistro che viene irrorato di chakra per l’attacco, per poi tentare di scagliarlo contro il viso del gigante come un proiettile, srotolando l’intera catena cinetica bacino-schiena-spalla-braccio questa volta verso avanti. [1/4 Tentativo di salto verso sinistra. Conoscenza: Rilascio del chakra base per atterrare sulla superficie verticale][1/4 Tentativo di scatto in avanti di 10 metri][2/4 tentativo Totsukegi: Pugno al volto del gigante dall’occhio bianco. Conoscenza attiva: Combattimento senz’armi][Oggetti: Tonico curativo][Chakra: 9/10]Il vuoto sotto Shinsei continua, il suo equilibrio viene sempre meno ma agli occhi di Sango nulla è cambiato in quanto solamente lo stesso Shinsei s'avvede di quanto accade (avrei specificato il contrario). Il taijutser, complice la mancanza di equilibrio e il costante vuoto sotto di se, tenta di effettuare quel salto ma cade rovinosamente a terra non aderendo alla parete, schiena contro il suolo ricolmo d'acqua, corpo bagnato e proprio per via di quell'equilibrio mancante il ritornare in piedi risulta ancor più arduo e difficile. Movimenti scoordinati da parte dell'uomo il quale non riesce a far nulla se non continuare a cadere, un'infinita caduta nel vuoto più totale, dal suo punto di vista. Al contrario l'attenzione verte su Sango <Io vendo il paradiso e nessuno dei miei clienti n'è mai rimasto deluso> ampliando il proprio sorriso con l'Ishiba intenta nel richiamare la propria innata correttamente insieme al rilascio del chakra, maggiore l'aderenza sotto di se, maggiore la presa eppure quegli occhi azzurri vedranno l'uomo scattare verso di lei a gran velocità ma non abbastanza da eludere i sensi di lei. La katana viene estratta dal fodero con la destra e, fermatosi a distanza d'ingaggio avanza un fendente ai danni della rossa, la zona prescelta è la gola, un colpo che va da sinistra verso destra. Quegli occhi vedono il colpo giungere nella prossimità dell'epidermide, così come vedono la lingua dell'uomo leccarsi le labbra con tutto il sadismo di cui è dotato. Mossa intelligente, invece, da parte di Sangeki nell'evocare la sua creatura di fibre, una mossa che porta le iridi della ragazzina a spalancarsi alla vista. A nulla valgono le parole del Kakuzu perchè non appena la creatura è in procinto di toccarla, la mano sinistra lascia andare l'arto destro mostrando la pelle del braccio totalmente intatta, priva di ferite nonostante la presenza di sangue. Un singolo attimo e il braccio destro è alzato, il pugno chiuso sferrando un colpo in pieno centro alla creatura portandolo ad indietreggiare. Le fibre, nella maggior parte, si sfaldano perdendo di resistenza e consistenza. Il genin vede la scena sotto i propri occhi, di come la ragazzina sia fintamente ferita e della sua creazione venire quasi messa al tappeto potendo reggere al massimo un altro colpo prima di crollare in via definitiva. Alla chiamata risponde una voce "Una squadra Anbu verrà mandata sul posto, mi dia il suo nominativo". La trappola è stata fatta scattare, l'enigma rivelato e una squadra in procinto di arrivare. [Quest][Turni invariati][SANGO: 1/4 per la difesa][SHINSEI: chakra NON consumato][25 minuti per azionare][20:15]
Non lo vede? A cinque metri allora vedrà semplicemente uno Shinsei che si getterà come un torello impazzito contro una casa, di certo vi è dubbio su cosa stia facendo < perchè ti butti di lato Shinsei! Sono ancora davanti a te! > no, di certo non può esser impazzito, o che stia accadendo qualcosa nella sua mente? Indubbio che vi sia qualcosa che non vada per il verso giusto nella mente del giovane non del tutto Uchiha, ma nemmeno qualcosa che possa risolvere adesso lei, non quando il movimento davanti la attrae come sempre. Di quella spada che fuoriesce dal fodero e dallo scatto repentino che si accanisce su di se, puntando a lei, che sia gola o altro, inutile dire che voglia farle del male. Ma non qualcosa che non ha mai visto, figurarsi! Anzi, il corpo della donna provvederebbe a richiamar a se quei riflessi che l'hanno resa una shinobi da molto tempo. Il baricentro che si sposterebbe inclinandosi verso sinistra si, ma anche verso le proprie spalle , ovviamente col corpo stesso che tenterebbe di reclinarsi verso quella stessa identica direzione donandogli per pochi attimi una visione delle proprie spalle allo stesso spadaccino. Le gambe che si fletterebbero verso il basso caricando la propria energia esplosiva alle stesse gambe, i muscoli del corpo che si allarmano, stringendosi e pompando più sangue, e in quel momento cercherebbe di chinarsi in avanti cercando di spingere con tutta la propria capacità verso dietro se stessa insomma, tentando difatti uno scatto di 5 metri in direzione rettilinea, cercando di allargare la propria distanza dal corpo dello stesso, e avere lei stessa qualcosa da poter fare . Alla fine di quei metri cercherebbe di fermare il proprio moto, la forza delle gambe maggiorata dall'attaccarsi a quella pioggia grazie al chakra per rimettersi dunque in posizione. A quel punto tenterebbe di porre le proprie mani al plesso solare, formando in rapida sequenza i sigilli del gallo e della tigre, concentrandosi direttamente sul proprio essere, alla ricerca del proprio elemento, il fuuton. Trovato quello tenterebbe quindi di unirlo al proprio chakra per modificarlo, e creare dunque una nuova unione per quella tecnica. Cercherebbe quindi di plasmare davanti a se col proprio chakra una lama di vuoto, condensando il vuoto stesso e racchiudendolo in quella singola striscia invisibile, lasciando via l'aria, e se vi fosse riuscita donargli quindi quella dimensione di 5 centimetri massimi di una lama. Gli occhi son fissi anche lei sul punto fatale dell'uomo, li alla sua gola, e cercherebbe dunque di scagliare quella stessa lama alla sua massima velocità e possibilità attraverso quei metri di distanza, proprio li. E' li per uccidere, come sempre, no? [Equip : porta kunai : 2 kunai a 3 punte, 3 shuriken , 3 kunai legati a 3 carte bomba| Porta oggetti : 1 tonico recupero chakra, 1 tonico curativo, 1 set di fumogeni , 1 fuuda con 200 ryo][chakra on][1/4 tentativo spostamento di 5 metri indietro + 2/4 tentativo lama di vuoto ][chakra : 23/30][conoscenza attiva : rilascio del chakra base] Una trappola decisamente quasi capita dal nostro kakuzu, che difatti, invia sul posto la copia demoniaca, che seppur venisse distrutta, lascerebbe cadere al suolo la maschera ove sito il cuore, che potrebbe tranquillamente riportare all'interno del proprio corpo successivamente, e che ora, si trova leggermente distanziato da quella bambina falsamente ferita. <Sangeki Nokami, genin di konoha> parla mentre tiene fisso il telefono alla parte destra di quella sua spalla con la testa inclinata su di essa, lasciando subito dopo cadere al suolo l'ombrello, e sullo stesso, il telefono, riportando la testa in posizione normale verso la ragazzina che ha appena colpito il demone. D'ora in avanti i movimenti del demone e del nostro clannato saranno da considerarsi paralleli, ed effettuati l'uno durante l'altro. Le fibre nere del nostro kakuzu iniziano a viaggiare rapide verso la ragazzina, un grosso agglomerato di fibre di chakra, resistenti ma soprattutto veloci, parrebbero partire verso la suddetta, che per rigor di logica, avendo colpito il demone alla pancia e non alla testa, parrebbe non conoscere il funzionamento del segreto clan kakuzu, e dunque, si spera, impegnata ad osservare e combattere Giustizia, piuttosto che a prestare attenzione ai fili del nostro eroe rosso. Se così fosse, quel lungo e grosso agglomerato di fili farebbe par aggrovigliarsi attorno alle gambe di quella ragazza, non tanto per danneggiare, ma quanto per infastidire eventuali movimenti della suddetta, stringendosi all'altezza delle caviglie per procurargli una forte e massiccia pressione all'altezza del tendine d'Achille, sia per tentare d'immobilizzarla, sia per darle un forte danno da pressione dato dalle fibre che si schiacciano con forza sui di lei muscoli e tendini, e laddove la giovane riuscisse a vederlo, nulla vieterebbe agli stessi di seguirne i movimenti, quasi sicuramente più lenti rispetto alla velocità in nin dei tentacoli di fibre. Senza sigilli, senza apparenti movimenti di aria o di chakra, Giustizia, farebbe invece per portare la bocca della sua maschera verso la ragazzina, in questo caso, il petto, e grazie alla precedente distanza guadagnata dal colpo della suddetta, ed alla strategia di Sangeki, dovrebbe poter essere al sicuro per lanciare sulla fanciulla un rapido ma molto compresso Atsuai, un soffio che si trasforma successivamente in un vero e proprio raggio, molto molto compresso, ritto verso il centro del petto della ragazzina, atto sia a metterla fuori combattimento, sia a danneggiarla prima dell'arrivo degli anbu. Le fibre nere di sangeki, come da prassi, ritornano rapide all'interno del suo polso alla fine del loro uso, mentre Giustizia, una volta usata la tecnica in questione, farebbe per muovere nuovamente l'intero fascio di fibre nere verso il corpo della ragazzina (questa volta ovviamente, quelle del demone stesso), con le stesse medesime volontà prima citate del nostro rosso eroe, volendola afferrare, stringere e ledere, proprio ai tendini, furbamente, per voler evitare che la giovane possa rimettersi in piedi in qualsiasi modo, mentre nel versante opposto, sangeki, forte anche dello scambio fatto avvenire tra le due strategie, tale da poter si spera confondere ancora di più gli occhi di quella giovane ragazzina, s'appresta rapido a lanciare un secondo fascio di fibre verso la l'attrice, ma questa volta, prendendo le sembianze di un pugno nero di una mano medio-grande, farebbe per colpire alla bocca dello stomaco la fanciulla, con potenza e rapidità classica del clan Kakuzu, volendola colpire con ben 4 attacchi, rapidi, precisi e pensati, questa volta, con una strategia ideata. [Chakra On] [Chakra 23/40] [Innata Kakuzu On] Sangeki [2/4 RISPOSTA al telefono da fermo, + innata lanciata ad afferrare con molta forza le caviglie della ragazza] + [2/4 fascio di fibre lanciato a colpire con un pugno lo stomaco della ragazza] Giustizia [2/4 atsuai verso il petto della ragazza] + [2/4 fascio di fibre lanciato verso le caviglie della ragazza, stesso principio di quello di Sangeki] La schiena impatta contro il suolo bagnato, inzuppando la schiena di fango. Sembra di essere tornati all’inizio, quando ancora doveva entrare in quella maledetta città. Ciò che lo preoccupa però non è tanto la caduta, quanto il fatto che stia continuando ad avere la percezione di cadere. Se poi dovesse arrivargli anche la voce di Sango. L’arcano sarebbe svelato. Uno di quei due simpaticoni si sta divertendo con la sua mente. Socchiude lo sguardo ferale, ringhiando. E se fosse giunto a questa conclusione la domanda resta una: Se ne può uscire? Un profondo respiro atto a tener calmi i sensi che Tenterebbe, di nuovo di piegare i gomiti abbastanza da portare gli avambracci l’uno contro l’altro, con le dita delle mani congiunte a disegnare il sigillo della “capra. Tenterebbe quindi di raccogliere, al centro del plesso solare, una modica quantità di chakra, immaginandolo come una sfera. Tenterebbe quindi di cominciare a comprimerla sempre più, riducendola di dimensioni e aumentandone la densità fino a ridurla alla grandezza di una biglia. Una biglia densa di chaka all’altezza del plesso solare. Tenterebbe dunque, prendendo un altro respiro, di liberare quell’energia addensata verso l’esterno con tutta la potenza di cui dispone, nel tentativo di generare un’esplosione atta a sconvolgere il flusso stesso del chakra, nel suo sistema nervoso, e quindi di imprimere a se stesso uno sconvolgimento tale da tentare di uscire da quell’illusione, per tentare di smettere di percepire quella sensazione di vuoto perenne, per tornare ad essere utile a qualcosa, almeno. Non è così divertente passare il tempo a cadere, dopotutto, e non è utile alla rossa li nei paraggi.<tsk> Di nuovo, tentando di reprimere una leggera sensazione di panico. Non doveva andare così. [4/4 Tentativo Rilascio illusorio][Chakra: 7/10][Oggetti: Tonico curativo]La pioggia continua nel suo cadere sulla terra bagnando completamente tutti quanti i protagonisti di questa vicenda. Sango, Shinsei, Sangeki e i loro avversari si ritrovano fradici in ogni angolo del corpo, le vesti appiccicate alla pelle mentre la vecchietta da dietro il vetro continua nel seguire lo scontro. Unica anima ancora presente, unica persona il cui tifo viene fatto e per chi? "VAI" grida la vecchietta da dentro il negozio verso Sango incitando l'agente della Shinsengumi a mostrare le proprie abilità, a combattere quel nemico mostratosi di punto in bianco. Il divario di velocità tra i due non è molto, possiamo definirlo quasi misero ma sufficiente a permettere quello spostamento all'indietro mettendo una distanza di 5 metri da occhio bianco. La donna vedrà la lama della katana passarle molto vicino tagliando appena la punta della sua rossa chioma e l'azione successiva decreta chi si trovi realmente in vantaggio. Le armi di vuoto nascono da quella composizione di sigilli ma per quanto l'uomo sia veloce e abile, le proprie abilità cognitive non son sufficienti per vedere l'arma arriva pur sentendo quel flebile rumore da essa provocato. Un colpo secco, invisibile a occhio nudo ne taglia la gola squarciando la pelle; d'istinto il palmo mancino viene adagiato sulla superficie facendo pressione mentre il sangue sgorga copioso sporcando le vesti, ricadendo al suolo portando l'uomo ad inginocchiarsi, fatica persino a respirare. Non morto eppure vicino <Maledetta> sputando sangue, voce roca, provata, sussurrata per il dolore patito. L'Ishiba, ricapitolando, si trova a 5 metri da occhio bianco, a 10 metri da Shinsei ed a 20 metri dall'uomo biondo ancora immobile il cui sguardo è totalmente focalizzato sulla figura del taijutser non perdendo di vista neanche un suo movimento, almeno fino a quando non nota l'altro ricadere al suolo. Gli occhi si scostano, spalancati dalla sorpresa, tutto ciò avviene nell'esatto momento in cui Shinsei effettua il proprio rilascio illusorio, una conoscenza basilare dell'accademia molto utile. Il genjutsu avversario vacilla inesorabilmente per quella distrazione, l'aria stupita ed a tratti intimorita del biondo rendono l'illusione debole abbastanza da permettere al Taijutser di fuoriuscirne, pur con qualche difficoltà. La sensazione di vuoto svanisce, l'equilibrio torno nel corpo del genin ritrovando l'energia necessaria per compiere qualunque tipo di azione. Shinsei, attualmente, si trova ancora a 15 metri dal biondo, a 5 metri da occhio bianco ed a 10 metri da Sango. "Arriveranno entro pochi minuti" la risposta ricevuta al telefono da Sangeki, un Kakuzu che non perde minimamente tempo. Smuove le fibre del suo corpo per raggiungere la ragazzina, alta la velocità di movimento dell'innata ma la bianca riesce ad evitarle all'ultimo con un salto verso l'alto sentendo sulla caviglia lo sfioramento delle fibre; purtroppo la tecnica della creatura del 35enne parte spingendo la ragazzina all'indietro, svariati i crack all'interno del corpo con svariate fratture e l'incrinarsi delle costole, inoltre l'avvolgimento alle caviglie da parte della creatura ne impedisce il rialzo, la stretta è ferrea provocandole altro dolore. Ansima sul suolo, espressione dolorante. La distanza tra il Kakuzu e la ragazzina è attualmente di 12 metri e 8 dalla sua creatura mentre la sudetta dista 4 metri dalla bianca. [Quest][Turni Invariati][2 Turni arrivo squadra Anbu][25 minuti per azionare][21:45]
< se mi hai tagliato i capelli ti ammaz- ah lo farò uguale > insomma, capelli o non capelli, non vuol dire che il proprio obiettivo sia cambiato, anzi, le iridi proseguono fisse sullo stesso uomo, fisse su di lui e al sangue che ne sgorga fuori dalla gola, da quella che non è altro che una ferita profonda, morirà ugualmente dissanguato adesso, con la pioggia a impregnare di nuovo quella terra del sangue degli immondi. Cercherebbe di riportare le mani di nuovo al plesso solare, per finire velocemente quella vita davanti i propri di occhi, ripetendo di nuovo i sigilli del gallo e della tigre, ricercando ancora il fuuton che dovrebbe esser ancora in circolo con il proprio chakra, mutevole, cangiante, per ripeter il suo piccolo giochino sadico, il proprio adesso insieme al proprio sorriso < mi piace il sangue nella pioggia > lieti ricordi di una lietissima infanzia insomma, per tentare di nuovo di avvolgere davanti a se quel piccolo spazio e reprimerlo della sua stessa aria, di poter di nuovo cercare di creare una nuova lama di vuoto di quei 5 centimetri di lunghezza invisibile, se vi fosse riuscita di nuovo andrebbe a prender di nuovo la mira, ma questa volta all'altezza dello stomaco, per cercare di perforarglierlo, data una mano impegnata con la catana e l'altra con la gola invece. Cercherebbe dunque di lanciarla, così come è riuscita poco prima con un certo effetto scenico, anche adesso. Ma non contenta, dopo quei sigilli cercherebbe di nuovo di rifarne altri, tenendo alta la concentrazione sempre su quel fuuton che la abita e che ne invade il chakra, nuovi i sigilli questa volta, in rapida sequenza li farebbe sempre al plesso solare : lepre, cavallo, cinghiale, serpente, cercando questa volta posizionando le proprie mani davanti a se, di racchiudere, addensare quanta più aria ha intorno a se, cercando di trattenerla, comprimerla fino al proprio limite massimo per sentire proprio lei quello spostamento di aria, e alla fine, cercare di scagliarla contro l'intero corpo dello spadaccino dal bianco occhio. Tutto per cosa poi? Ovviamente metterlo completamente k.o., cercando ovviamente di non avere altre sorprese, dato che avranno comunque un altro avversario poco più in la, ma spera, spera da morire che il biondo Shinsei si sia riuscito a rialzare e non lanciarsi contro altri palazzi, ma anche li, il pensiero viene al meglio < genjutsu > dannati siano loro! [2/4 tentativo di lama di vuoto + 2/4 tentativo di onda d'urto] [chakra 11/30] [Equip : porta kunai : 2 kunai a 3 punte, 3 shuriken , 3 kunai legati a 3 carte bomba| Porta oggetti : 1 tonico recupero chakra, 1 tonico curativo, 1 set di fumogeni , 1 fuuda con 200 ryo][chakra on][conoscenza attiva : rilascio del chakra base][Ishibaku I] La ragazzina, giovane ed indifesa, pare aver subito davvero tanti danni da quello che pare essere stata una combo davvero, quasi, mortale per la suddetta, che viene oltre che scaraventata e fratturata, anche lesa alla parte bassa delle gambe, punti che per una persona normale, figuriamoci una bambina, dovrebbero essere sostanzialmente abbastanza per lasciarla lì, dolorante e mezza inerme al suolo. Non vuole infierire di più, anche perchè i danni sembrano essere molti, e come questi, anche i rumori provenienti dalla stradina limitrofa iniziano a farsi sentire, dove il combattimento tra la Shinsei&Sango, sta infuriano più che mai. Come al solito, all'unisono, kakuzu e demone compiono i loro movimenti, forti di voler mettere fuori gioco quella ragazzina. Lascia ritornare Giustizia dentro il suo corpo, o meglio, lo porta quasi del tutto all'interno con l'eccezione della maschera da corvo che andrebbe a sbucare alla destra della sua testa, poggiata quasi sulla spalla del rosso, come arma in caso d'attacco. Nello stesso frangente, il kakuzu, farebbe estrema attenzione a qualsiasi movimento che la suddetta potrebbe fare, quasi come se stesse vigilando su quel corpicino mezzo martoriato da quell'innata mostruosa, in attesa del veloce e rapido arrivo di Giustizia. Arrivato nel corpo, con la maschera sita a destra a mo di cannone da spalla, farebbe solo per voltarsi, in direzione della strada ove invece sango e shinsei stanno lottando, al fine, di poter dare una mano, immettendosi con attenzione in quest'ultima. [Chakra On] [Chakra 20/40] [Innata On] Sangeki [2/4 fermo ad osservare + 2/4 movimento verso gli altri del gruppo] Giustizia [2/4 rientro schiena sangeki] Le mascelle si contraggono tanto da far scricchiolare i denti, è fastidioso sentire il chakra sconvolgersi in quel modo, ma è ancor più fastidioso finire sotto l’influsso di qualcuno. Soprattutto per lui. Di colpo torna la realtà. Strizza una volta gli occhi, il tempo di essersi reso conto di dove sia, ancora li con la schiena per terra. Lascia saettare lo sguardo a destra e a sinistra. L’istinto lo porta a ringhiare contro l’omone che nel frattempo ha deciso di prendersela con Sango, ma la rossa se la cava egregiamente. Ed è sull’altro compare, il biondo tinto, che il biondo vero decide di proiettare le sue attenzioni. Ci vuole poco a fare due calcoli. Tolto il bestione che l’aria del genjutser non ce l’ha neanche un po' restano la vecchia tifosa o l’altro. Per adesso non ha elementi per puntare su altri che su quel tizio. Ringhia snudando le zanne. Non ha parole da rivolgere. Non in quello stato, completamente immerso nel combattimento, con in testa solo punti deboli, velocità, traiettorie, strategie. Le parole vengono dopo. Tenterebbe semplicemente di ruotare busto, bacino e gambe in modo da finire pancia a terra e da qui, farebbe leva sulle braccia nerborute per issarsi velocemente sulle ginocchia e da queste di nuovo indietro per finire con il peso sui piedi, ma non si solleverebbe del tutto, da quella posizione infatti avrebbe le gambe già piegate e pronte per lo scatto che tenterebbe di approntare, utilizzando il massimo dell’agilità e dell’esplosività muscolare che gli è concessa, per tutta la distanza che lo separa dal finto biondo. Tenterebbe insomma uno scatto di dieci metri, in modo da finire a distanza d’ingaggio con il nemico. Se vi fosse giunto tenterebbe semplicemente di piantare il piede d’arrivo a terra, aprendo di nuovo il bacino e ruotando la schiena, e la spalla sinistra verso dietro, caricando in questo modo il pugno mancino, che viene accuratamente irrorato di chakra, per poi repentinamente ruotare il bacino dalla parte opposta, srotolando tutta la catena cinetica della schiena e delle spalle per sparare quel pugno dritto alla parte più sensibile che individua di quel tizio: il collo. Tenterebbe infatti di centrarlo proprio sul pomo d’adamo, con tutta la forza di cui dispone. [1/4Tentativo di scatto in avanti di 10m verso il finto biondo][2/4 tentativo totsukegi: Pugno alla gola dell’avversario. Conoscenza attiva: Combattimento senz’armi][Chakra: 6/10][Oggetti: Tonico curativo]Alla vista di tutto quel sangue mischiato con l'acqua porta la vecchietta a una esibizione non propriamente adatta a stomaci deboli. Voltatasi sbocca sul pavimento del proprio konbini liberando l'intero stomaco. Nonnina, guardare simili scene non fa bene specialmente quando sono condite da un'immenso sadismo di fondo, esattamente come quello mostrato da Sango le cui azioni non cessano ne si limitano. Occhio bianco ancora sanguinante, pallido in viso, l'occhio buono perde sensibilmente di vitalità per ogni minuto passato in quella condizione, ride, una risata leggera, poco esasperata mentre la nuova arma di vuoto creata dall'Ishiba perfora il suo stomaco, un colpo sottile provocante di ulteriore sanguinamento concludendo il tutto con quell'onda d'urto che spazza l'uomo all'indietro di 5 metri. Un colpo secco, una botta definitiva; esso atterra, arti superiori aperti, sangue inonda il suolo e il corpo di costui, l'acqua diviene cremisi sotto gli occhi degli spettatori, diluita dal battere della pioggia. Il cielo si illumina, un lampo squarcia il cielo, un tuono irrompe nel silenzio e nella foga della battaglia, talmente forte da surclassare qualunque cosa <Povera stolta> a terra occhio bianco parla esalando il suo ultimo respiro <Pensi di aver risolto? Io non sono altro che la punta della montagna di merda che sta per caderti addosso. Noi non dimentichiamo> risata avanzata con sangue che sgorga dalla bocca, sputa, lascia che cada sul proprio viso voltando il capo sulla sinistra. Lento è lo svanire della vita dall'unico occhio buono rimastogli, ferma l'avanzata del petto. [Edit mio sulla distanza di Shinsei e il biondo: 10 metri, ho avuto un piccolo flash] Shinsei si è oramai ripreso dall'illusione, potrà vedere, alle proprie spalle, il cadavere di occhio bianco, udire le sue ultime parole nei confronti di Sango, notare come il liquido cremisi circondi l'intera zona; oramai non esiste più acqua nelle pozzanghere, i dintorni presentano solamente il quale sgorga ancora in copiose quantità, lo stesso Shinsei si ritrova con la schiena sporca del medesimo liquido come prova della carneficina ai danni dell'altro. Bando alle ciance, esso scatta veloce verso il finto biondo e un sol colpo basta, un pugno ben mirato al pomo d'adamo per farlo indietreggiare di un metro mezzo, sputa a terra trattenendo la gola, a sua volta s'inginocchia agli occhi del biondo sorridendo a propria volta <Noi non dimentichiamo, sozzura> sputa ai piedi di Shinsei, di proposito questa volta <Mi arrendo> tono vocale distorto, sussurrato per l'evidente dolore di un colpo alla gola eppure si è arreso portando la destrorsa e la mancina ad innalzarsi al cielo. Sangeki rimane immobile agli occhi della ragazzina la quale è dolorante sul suolo, il colpo accusato risulta pesante ma non debilitante, non abbastanza da metterla al tappeto eppure ella solleva il capo verso l'uomo, verso la creatura in procinto di rientrare nel corpo di lui <Onii-chan> voce bambinesca emerge <Noi non dimentichiamo. Mi arrendo> adagiando il capo al suolo, palpebre chiuse, viso totalmente rosso ma non un singolo gemito di dolore fuoriesce da quel corpo, nulla. Resta ferma, sul posto non compiendo altra movenza. [Quest][Turni Invariati][25 Minuti per azionare][22:43]
[1 turno all'arrivo degli Anbu]
Fa il suo, fa quello che deve, sangue che sgorga violento fuori da quel corpo che ormai sta per perire, lenta la vita di unisce a quella della pioggia che la disperde rendendo quella una scena davvero raccapricciante a chi non ne ha mai avvedute, non per lei, che non mostra alcun sentimento per la sua morte < l'alba è sempre qui > un basso sibilo, più per se stessa che per davvero lo spadaccino, il cui pallido occhio ormai non è che il riflesso vitreo di una morte ormai incombente. Il passo non si ferma, arriva verso lui mettendosi proprio davanti la sua faccia, per udire le ultime parole prima che la morte possa prenderlo tra le sue braccia < io non dimentico > sta parlando con qualcuno che si lega le cose al dito da quando non sapeva nemmeno camminare < e tu sei stato solo un mio capriccio > nulla di più che un mero capriccio che ha voluto provare, ma cosa non dimenticheranno, cosa pensa di aver risolto? Solo un uomo che si dilettava nel perseguitarli o qualcuno di diverso? Si solleva completamente, cercando di passare oltre il corpo mantenendo una distanza di almeno un metro e mezzo da lui , sia mai che finga < di nuovo un altro pazzo come l'assassino > ma anche lui, alla fine, era morto. < mi sa che non avete capito contro chi mettervi > di fatto andrebbe ad avanzare ancora, sotto quell'eterna pioggia, per riversarsi verso Shinsei stesso molti metri più in la, ma con tutta la calma della quale è padrona, riempiendo la distanza che li separa da quello che pare volersi arrendere < per quanto non dimentichiate > comincia la rossa, tendando di portarsi adesso a circa 3 metri di distanza dall'ultimo sopravvissuto, di certo non sa nulla della bambina nel vicolo < uno è morto, l'altro s'arrende. Avete la spina dorsale di un mollusco , dovreste dimenticare di poter fare quello che volete se siete tanto deboli > stronza, come sempre, a giudicar coloro che non meritano nulla, nemmeno l'aria < ma son curiosa, cosa è che precisamente non dimenticherete? No perchè c'è una lunga lista di anni e anni, secoli tra shinobi, voglio capire perchè > sorride, inquietanti le labbra a portarsi in alto verso il cielo, ignorando la stessa pioggia che lava via tutto quanto. [Equip : porta kunai : 2 kunai a 3 punte, 3 shuriken , 3 kunai legati a 3 carte bomba| Porta oggetti : 1 tonico recupero chakra, 1 tonico curativo, 1 set di fumogeni , 1 fuuda con 200 ryo][chakra on][conoscenza attiva : rilascio del chakra base][Ishibaku I][chakra 10/30] La scena è stata quella che è stata, noi non dimentichiamo è una frase che il giovane ricorderà sicuramente, anche se cinicamente freddo in quello scontro, non ha una grande considerazione nel ferire e far male le altre persone, figuriamoci se pargoli dei bassi fondi. Osserva ed ascolta quelle parole, mentre si accascia al suolo inerme la sua nemesi, dove assieme a lei anche Giustizia si ritira nel corpo, coadiuvata, dallo spegnersi dell'innata kakuzu, lasciando che tutto il corpo ritorni normale, e che la maschera, dietro la spalla destra, ritorni una semplice decorazione sotto al mantello. Ha combattuto nel suo stesso campo, quella ragazzina sarebbe potuto essere forte o debole, genin o jonin, lui ha fatto quanto doveva, mettendo fuori gioco chi aggrediva altri ninja... anche se la certezza non può averla a dire il vero. Afferra telefono ed ombrello, si rimette a posto, ha speso una grossa e buona quantità di chakra, punto debole dei kakuzu sicuramente, ed un minimo di stanchezza complessiva la sente, iniziando a camminare verso l'ingresso della zona, verso gli anbu che lui stesso ha chiamato, verso i medici che lui stesso ha chiamato per quella ragazzina che ha già avvisato essere in gravi condizioni, quindi dovrebbero poter essere preparati ad eventuali cure da farle. <Forse dovevo andarci un po' più piano con questa qui> prende fiato mentre si osserva le mani, l'innata non gli piace troppo come estetica, lo fa apparire come un mostro, e per quanto potente e forte, non ha ancora presa dimestichezza con quelle forme demoniache. Si limiterà poi a parlare e ad indicare agli anbu quanto fatto, per poi andare via solo e se gli sarà permesso alla fine di quanto descritto poc'anzi, camminando verso casa sua. Osserva il suo avversario indietreggiare, perdere quell’aria annoiata e portarsi le mani al collo. Lo ascolta parlare, ignorando completamente ciò che sta succedendo dietro di lui, tra Sango e il gigante. Ha avuto modo di notare come l’ha ridotto e di ascoltare quelle parole. Così come ascolta quelle del suo di avversario. Osserva quello sputo, ascolta quell’insulto. E poi lo osserva alzare le mani in alto e arrendersi s’istinto tenterebbe di annullare quella distanza tra lui e l’altro allungando le mani e spingendosi in avanti, tentando di afferrare con forza i lati del cranio di lui <Che?> Inarca un sopracciglio, lo sguardo oscuro nel suo, tentando di coglierne le emozioni. È paura quella che vede? Strafottenza? Rabbia? Odio? Qualsiasi cosa capterà in quegli occhi la terrà nel cuore. Come è giusto fare con le ultime emozioni di un uomo. <No> Mormora stendendo le labbra in un ghigno. Tentando di tenerlo li. <Mi hai insultato, mi hai sputato, e tu e il tuo compare avete rischiato di mettere in mezzo Lei> Non la nomina. Non c’è bisogno. La sente arrivare ma quello sguardo pesante, nero, è dedicato solo al volto che stringe tra le mani <E ti avrei risparmiato> Si, l’avrebbe fatto. <Ma hai messo le mani nella testa sbagliata> è gelido il tono mentre tenterebbe semplicemente di portare ambo i pollici davanti ai gli occhi del suo avversario <Ora tocca a me> Gli donerebbe quell’ultima, gelida consapevolezza prima di tentare di spingere con tutta la forza i pollici contro gli occhi dell’altro, scavando dentro di lui finchè non avrà la percezione della vita che lo abbandona. Disposto solo allora a lasciarlo andare, voltarsi verso Sango, prendersi quel sorriso inquietante, per niente. Non ha modo di dispiacersi delle eventuali mancate risposte, ne di considerare quanto utile avrebbe potuto essere interrogarlo. Nel suo modo di vedere l’accaduto, la questione è completamente un’altra. Non le ha colte, le domande poste dalla rossa, concentrato a godersi gli ultimi istanti dell’altro. [1/4 tentativo di afferrare la testa del tipo][2/4 tentativo di colpo agli occhi][Conoscenza: Combattimento senz’armi][Oggetti: Tonico curativo][Chakra: 6/10]Provvidenziale l'arrivo della squadra Anbu formata da 5 membri i quali si inoltrano nel quartiere povero di Kiri setacciando ogni vicolo, stradina, immergendosi nell'oscurità più tetra sotto quella incessante pioggia. Maschere in viso, equipaggiamento classico avanzando senza sosta alcuna alla ricerca di colui che ha chiamato aiuto. Lo trovano ne seguono le indicazioni e mentre due di loro si dirigono verso la ragazzina, uno arresta il passo di Sangeki <Bisognerà fare rapporto, necessitiamo di sapere cosa è successo> concludendo, non trattenendolo ulteriormente, libero di tornare alla propria abitazione per il momento conoscendone comunque il nome. Nella strada a fianco, Sango sfoga le ultime ira su un corpo oramai andato, privato del sangue, della vita, impossibilitato per opera stessa dell'Ishiba ad udire e sentire quanto da lei proferito, al contrario del finto biondo le cui braccia permangono innalzate al cielo continuando quella resa. Occhi sfrecciano nell'immediato sulla rossa scatenando l'ilarità sul suo viso, un sorriso tirato misto a timore per quanto accaduto, un intrinseca paura ma di cosa? Di lei? No, non della donna <Una sola frase, un'infinita superbia. Riponi troppa fiducia nella vittoria del momento senza considerare il corso degli eventi> prendendo una pausa prima di esser afferrato da Shinsei per il capo, sguardo sul biondo ad osservarlo con Sango ancora intenta a parlare <Sei troppo stupida per capirlo. Lo vedrai con i tuoi stessi occhi> ed è proprio in tale frase che si racchiude l'ironia del momento. La furia di Shinsei emerge, dure le sue parole, duro il suo colpo; la presa intensificata, la spinta sugli occhi provocano da esso un acuto grido di vero dolore questa volta, sangue sgorga da essi venendo accecato, perdendo l'uso della vista eppure non l'uccide. La squadra Anbu da poco giunta ode quel grido, veloce il loro movimento, ben più dei sensi di Shinsei il quale si ritrova con i polsi bloccati, sollevati dall'uomo da parte di un membro della squadra Anbu. Una stretta capace di comunicare l'altrui forza senza ulteriori dimostrazioni "Adesso basta, questa storia si conclude qui. Lui viene con noi, vivo e voi due ci direte cosa è accaduto qui insieme al vostro compagno nell'altra via" conclude il proprio dire afferrando il corpo del finto biondo portandoselo via, lasciando Shinsei e Sango. Un qualcosa è stato fatto, un bene alla comunità ma quest'azione cos'ha scatenato? Il versare di quel sangue a cosa porterà? La risposta arriverà soltanto vivendo. [END]
Osserva lei stessa ciò che Shinsei vuole fare, potrebbe si fermarlo, potrebbe, ma non lo fa, collegando infine l'ultima parte di quel gioco in cui son finiti < un genjutsu > che lei non ha patito in realtà e non avrebbe reagito in quel modo, ma consapevole di cosa ciò comporti invece per l'Uchiha vicino, così come quello sputo, o metter in mezzo, lei? E' stata anche una sua idea andare alla ricerca di quelle voci per il proprio diletto, ma anche per rimettersi alla prova in situazioni nuove sebbene ancora dentro quelle dannate mura < lascialo andare Shinsei > un sussurro, basso, caldo, per richiamarlo a se, per lasciargli andare via quella testa, quegli occhi e quello stesso sangue. < superbia, mi hanno dato dell'arrogante sai? Ma io sono viva, libera, lui è morto, tu sei ad un passo dalla stessa fine, chi dei due è uno stupido? Lasceremo all'uomo maiale prendersi cura di te > oh si, sorride malevola, non sa nemmeno chi possa essere il carceriere della Shinsengumi, l'uomo dalla testa di maiale, ah povera Mekura quando lo incontrò , ma adesso tocca ad altro porre la propria attenzione. Anbu che arrivano con il loro solito ritardo cronico < finalmente > alla fine si, hanno pagato tutti, anche quella bambina di cui loro non sanno davvero nulla, nemmeno della sua esistenza o quella del Kakuzu sulla strada vicina, non ha abilità per poterlo comprendere < l'altro mi ha riconosciuta come membro della Shinsengumi da metri e metri nonostante avessi il cappuccio alzato > qualcosa non quadra in quella visione, nel suo dire sia a Shinsei che al membro Anbu che li ascolterebbe < suppongo abbiano tenuto d'occhio noi che lavoriamo a stretto contatto col governo.. mi sfugge però il motivo > il come anche, come hanno potuto riconoscerla essendo altro che un agente scelto, la parte bassa di quella scala gerarchica . < Sango Ishiba, agente scelto della Shinsengumi. Ci hanno attaccato dal nulla per ucciderci.. > e da li avrebbe spiegato sommariamente il breve scontro , ma, allora, c'era anche qualcun altro nella strada parallela alla loro? Lo sguardo che corre a Shinsei, un tacito ammonimento da "non osare metterti contro gli Anbu" e un altro < ho fame > amen. Ormai la sera è giunta, scure son le ombre sotto quella pioggia battente , spiegherà lei stessa come quei due si sono avventati su di loro e quelle loro ultime parole, nulla di più, non ha altro da aggiungere ormai, e se riuscissero ad andarsene in breve, andare anche a cena, ha troppa fame. [end] Arriva ancora la voce di lei, non ne capisce il senso, a dirla tutta, quel dialogo per lui non ha senso di esistere, non solo perché si parla di uomini maiali, ma soprattutto per il fatto che è fermamente intenzionato a lasciar correre via la vita dal corpo di quel tizio, e no. Non è il sussurro caldo di Sango a fermarla, che pure lo desta parzialmente da quel tipo di lucido furore nel quale si immerge quando combatte. Ma non lo ascolta comunque. Saranno gli Anbu a togliergli quella soddisfazione, quando per la prima volta avrà modo di subire una presa da qualcuno con una forza superiore alla sua, sgrana lo sguardo, lasciando andare il suo avversario e serrando la mascella, colto dal bruciore che gli provoca il contatto umano non desiderato. Anche in quella situazione. Tenterebbe di tirare due violenti strattoni alle mani, ringhiando basso <lasciami.> ma ovviamente, sicuramente senza successo. Per fortuna ci pensa Sango a dedicargli un’occhiata. Non ne coglie tanto il divieto di fare qualsiasi cosa. Trasforma quello sguardo più in un prezioso consiglio. Nessuno ci tiene a farsi incarcerare. Lui meno di tutti. Così stringerà i denti e cercherà di non opporsi. Per quanto possibile, per quanto continui a dare fastidio, a quel contatto. Alla nemmeno troppo velata domanda lascia che sia Sango a rispondere. Infondo sono insieme, e lei non solo sa essere molto più chiacchierona, affabile e dettagliata di lui, ma ha anche un ruolo. Al biondo manca la conoscenza necessaria a capire che rapporto ci sia tra Anbu e Shinsengumi. Ma in fondo, per quanto strano possa sembrare, hanno pur sempre messo fine ad aggressioni riservate a Shinobi. Sono loro i buoni. E quelle mani imbrattate di sangue? Si lava via <Anche io.> Risponde senza troppi giri di parole, solo alla rossa. Aspettando che passi la voglia di far la voce grossa dell’autorità di turno, per potersene andare. In fondo anche questa esperienza ha dato qualcosa su cui riflettere. Tipo tutto ciò che è stato detto in combattimento e che solo adesso, a tempesta passata, piano piano torna alla memoria. [END]