Incontri mattutini
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Giocata del 09/10/2021 dalle 09:06 alle 11:42 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[Centro di Konoha - Quartiere Residenziale] E' abbastanza presto per essere solo un sabato mattina, ma il grande piano di spionaggio dovrà prendere luogo con una luce adeguata in quei dei quartieri poveri di Kiri, quindi la Kokketsu si è alzata di buon mattino per spostarsi dalla sua Kusa fino alla zona residenziale del centro di Konoha, questo per andare a recuperare il proprio fidanzato per quella missione. Indossa dei leggins neri, in finta pelle molto aderenti che le fasciano le leve inferiori, ai piedi degli anfibi che arrivano a metà polpaccio, il busto è coperto da un maglione lungo fin sotto al sedere e dalle maniche lunghe fino a metà mano, di un colore verde militare, con il collo alto per giunta, un giubbottino di pelle nero ricopre le spalle. Altri dettagli sono la collana dorata con il pendente a farfalla dalle ali internamente colorate da brillanti blu e lo zainetto nero inseparabile, nel quale sono contenuti due mazzi di chiavi di casa, il cellulare, il portafogli, un paio di pacchetti di fazzoletti, un astuccio con delle matite e un blocco per gli appunti. I lunghi capelli rossi sono sciolti, liberi di accarezzarle le spalle, la punta del nasino ancora arrossata a causa del raffreddore. In mano però ha un sacchetto, contenente un paio di brioches recuperate esclusivamente per fare colazione assieme appunto al Sumi. La testolina impiegata a rimuginare su quanto accaduto un paio di giorni prima, la creatura maledetta, il messaggio mandato a Saigo che ancora non aveva deciso di risponderle. Lo sguardo blu si allunga sulle strade semi deserte, raramente passa qualcuno e il silenzio la fa da padrone, strano per essere Konoha, si vede che è sabato mattina! [Quartiere residenziale] Con la cosa che ha accettato di aiutare Mat a trovare quelli che potrebbero essere due del suo clan, è costretta ad uscire dal suo adorato bosco per raggiungere Kiri. Il rimettersi in gioco con le persone è un qualcosa di veramente difficile, ma prendendo strade secondarie e meno trafficate potrebbe anche riuscire ad arrivare a destinazione senza dovere commettere qualche omicidio o mordere qualcuno. Capelli neri, lunghi fino al sedere e lerci, ricchi di nodi foglie e rametti, incorniciano il viso dagli occhi neri e la pelle olivastra con i due triangolini rossi, simbolo del clan, sempre sulle guance ma nascosti per la maggior parte da una mascherina nera di tessuto. Indossa un top nero di finta pelle che le copre il seno, lasciando libero la zona addominale ed il ventre dove un paio di pantaloni neri, attillati e di finta pelle, le coprono la parte inferiore infilandosi in un paio di anfibi neri ben allacciati. Le braccia sono scoperte se non per gli avambracci e le mani, coperti rispettivamente da vambracci e guanti senza dita con la placca di ferro a protezione dei dorsi. Dalla spalla destra, che prende di poco la scapola, fino al gomito, si nota un tatuaggio composto da strisce messe a caso che però hanno un loro perchè, rendendo il disegno guardabile. Sopra il pantalone, invece, porta gli schinieri. Legato alla coscia destra c'è il porta armi con dentro due kunai e due shuriken. Al fianco sinistro è fissata la tasca porta oggetti che porta all'interno un tonico curativo e uno di recupero chakra e il fuuda datole da Mattyse con all'interno i peli raccolti qualche sera prima, del probabilmente cane. Parlando di cani, Akuma è ovviamente con lei. Un pastore italiano decisamente più grosso del normale, completamente nero. Anche gli occhi sono scuri, identici a quelli dell'umana. Il cagnolone è un semplice cane all'aspetto, se non fosse per le dimensioni pure eccessive. Avanzano. Akuma più tranquillo, lei più circospetta. E quello che attira l'attenzione è che non cammina su due gambe. No. I mesi passati allo stato brado le hanno quasi fatto perdere quel briciolo di umanità fisica che aveva. Infatti cammina come se fosse un cane. Sui quattro arti, per di più, con un fare quasi elegante e per nulla forzato nonostante la posizione. Quasi preferisce così. Il naso di tanto in tanto si avvicina a terra, cercando qualche odore o attirata da qualche odore. Se non voleva attirare l'attenzione, sta facendo tutto il contrario, almeno per quelle due anime presenti. Akuma la affianca, restando leggermente più avanti. Le orecchie tese, dritte che ruotano a seconda dei rumori. Il tartufo sniffa l'aria e gli odori che essa trasporta. E fa ridere quanto sembrino venire dalla stessa cucciolata. [Centro di Konoha - Quartiere Residenziale] Sembra inusuale come di prima mattina si facciano gli incontri più assurdi. Quegli occhi blu che si stavano muovendo attorno per seguire la strada e un poco sovrapensiero si poggiano su una scena alquanto singolare che paradossalmente la attira per la ragione meno ovvia. Per la via che sta percorrendo infatti procedono una ragazza a quattro zampe, cosa assurda già di per se, ma ad affiancarla c'è un pastore italiano, di taglia superiore alla media. La Kokketsu istintivamente si blocca, gli occhi che si piantano sul canide in primis, nero, alto, le fauci decisamente aguzze. E' un cane, però sembra più grande della media... Sarà grande abbastanza? Non ne è certa dovrebbe avvicinarsi e verificare. I due camminano quasi appaiati, l'aspetto della donna non le rende semplice l'approccio, sembra essere appena uscita da uno di quei film di sopravvivenza forzata, dove è stata obbligata a fare le cose più assurde come, diventare simile a un lupo e affiliarsi a un branco. Però un'indagine è un indagine. Il mezzo sigillo ovino viene composto davanti al corpo, la ricerca dell'energia spirituale e quella fisica inizia. Una fiamma blu viene ricercata a livello del cerebro, una rossa a livello dell'addome, una volta che fosse riuscita a trovarle le avrebbe spostate verso il centro del corpo a livello del cuore, della bocca dello stomaco, facendole unire in uan sola, di colore blu, accesa e viva. Qualora fosse riuscita nell'intento sarebbe riuscita ad impastare il proprio Chakra, che per sicurezza ha voluto richiamare non fidandosi appieno di quell'animale, che potrebbe essere lo stesso che ha sbranato il ragazzo di quella notte. Una volta raggiunto l'obbiettivo andrebbe ad avvicinarsi con cautela ai due, un sorriso stampato sul viso, occhi disponibili e vispi: << Mi scusi se la disturbo Signorina... >> Questo l'incipit con cui si approccia all'Inuzuka, non proprio certa che ella sappia ancora articolare un discorso. [Quartiere residenziale] Odori di qualsiasi tipo. Non ha l'innata attiva ma li sente comunque. Lo stesso per Akuma che però a differenza sua non pare essere infastidito da quegli odori. L'avanzata prosegue. Sente gli sguardi su di se, per fortuna sono minimi data la poca presenza umana in quel tratto. Gli occhi neri, nel caso incontrassero lo sguardo di qualcuno, probabilmente cercherebbero di ucciderlo. Diretti, pungenti e scuri, penetranti, animaleschi. Ed è quello che succede a Shizuka, quando si avvicina, per di più, tentando di approcciarsi con qualche parola. Si ferma, in posa allerta. Akuma la guarda, impettito e con gli occhi neri fissi. I padiglioni sono rivolti verso di lei e la coda immobile. Solo il tartufo si muove appena, probabilmente cercando di captarne l'odore. Lei, che la guarda dal basso in alto, chiude per un istante gli occhi in due fessure, allungando il viso in sua direzione, cercando un qualche odore. Il viso coperto in parte dalla mascherina nera nasconde in parte i triangolini rossi, tatuati sulle guance. Sa parlare, si, ed ha anche una voce piacevole, nonostante tutto. Profonda ma femminile. <Cosa vuoi> Questo è per lei un segno di gentilezza, dal momento che non si è lanciata per morderle i polpacci. La studia, la fissa. I palmi delle mani inchiodati a terra, accovacciata sulle ginocchia, per essere pronta a balzare in qualsiasi momento. [Centro di Konoha - Quartiere Residenziale] Riceve una risposta e il tutto è abbastanza stupefacente, anche se la ragazza non smette con quei modi canini che si ritrova, quasi più intensi di quelli della bestia stessa. Però la voce profonda e femminile sembra dura nel domandare, come se la rossa l'avesse infastidita. Il faccino si fa meno sorridente, quasi dispiaciuto: << Scusi se l'ho disturbata... Sono un medico, una tirocinante a dire il vero. In ospedale l'altro giorno ho visto delle ferite su di un paziente riconducibili al morso di un cane. >> Si interrompe guardando il pastore in maniera tranquilla, ora che è più vicina ai due può facilmente intuire che quelle fauci seppur più grandi della media non sarebbero in grado di provocare quelle ferite enormi. << Mi chiedevo se potessi osservare un poco il suo amico qui. Solo per uno studio parziale, niente di invasivo ovviamente. >> Che richiesta strana, quello che desiderava constatare lo ha già fatto però forse osservare davvero le fauci di un cane da vicino possono portarla a intuire altri dettagli, prima sconosciuti. I due nel frattempo potrebbero tranquillamente percepire il profumo delle brioches nel sacchetto, oltre ad eventualmente il profumo alle more derivante dal bagnoschiuma della nanetta. Già perchè sebbene Keiga stia guardandola dal basso verso l'alto a causa di quella posizione è indubbio che l'Inuzuka stia facendo meno fatica del solito dato che la Kokketsu arriva appena appena al metro e cinquantacinque di altezza. Insomma, non quella che sembra una vera e propria minaccia. [Chakra 30/30] [Quartiere residenziale] Mantiene quella posizione, inclinando la testa di lato mentre l'ascolta. L'altra si pone in modo pacato, tranquillo, dunque si rilassa un minimo. L'odore di brioches arriva prima ad Akuma, che continua a snuffiare l'aria, portando il muso in avanti, verso la ragazza. Lei, quando sente le parole in merito al morso, guarda verso Akuma e poi torna su di lei <Non ha morso nessuno> Risponde, certa che, anche se il cane raggiunge spesso il villaggio da solo lo fa solo per ingravidare le cagnette. Alla sua richiesta sospira. Resta sulle sue, non conoscendola e non essendo per nulla capace ad interagire con le persone, lascia come al solito che sia il cagnone a decidere. Non è la sua padrona. Dietro la mascherina storce solo un attimo il naso per l'odore che finalmente le arriva. Passi le brioches ma il bagnoschiuma alle more non sembra apprezzarlo sebbene non accenni a dir nulla. Akuma quindi fa un passo verso di lei, continuando a fissarla. Imponente, spalanca le fauci ed abbaia. Un abbaio forte, ringhiante in principio. E' la sua voce, non può farci nulla se pare la bestia di Satana. E cerca di arrivare con il tartufo, seguendo la scia d'odore, alle brioches, che al momento è quello che le interessa. <Guarda che poi stai male> Parla lei verso il cane, conoscendolo fin troppo bene. Ma al momento il cane pare un mega cucciolone, partendo anche a scodinzolare, appena, visto che c'è del cibo di mezzo. <Tkz..> Distoglie lo sguardo per un attimo, lei, sedendosi in posa canina e grattandosi il collo con la man forte. Avrà le pulci e probabilmente anche i pidocchi e non emana un odore di lavanda. Anche Akuma a causa della pioggia e della vita selvaggia puzza di cane bagnato. [Centro di Konoha - Quartiere Residenziale] Lei specifica subito che se un cane ha morso qualcuno sicuramente non è stato il suo, questa cosa fa sorridere la rossa che commenta in maniera serena: << Oh su questo ne sono certa! Il responsabile lo abbiamo già identificato. Non volevo mettere in dubbio l'educazione del suo compagno. >> Non sa nemmeno lei perchè non lo abbia ancora definito semplicemente cane, forse per gli atteggiamenti molto animaleschi dell'altra figura femminile. Tra l'altro fra i due quello che più si avvicina è proprio Akuma che pare capire esattamente quanto richiesto dalla Kokketsu anche se l'approccio non è dei migliori. Quel cane è veramente grande, imponente, inoltre si avvicina spalancando la bocca si ma abbaiando ringhiando quasi all'inizio. Inevitabilmente la rossa fa un mezzo passo indietro, titubante, la pelle d'oca lungo tutta la schiena, però pare che il cagnolone sia più attratto dalle brioches che non dal bagnoschiuma alle more fortunatamente. Colei che lo affianca lo riprende però come una mamma, e lui attratto dal cibo, nonostante l'approccio sembra veramete un dolce cucciolo. << Sei un bravo cucciolone tu eh? >> Gli occhi blu restano su di lui, dapprima lo guarda da lontano, poi allungherebbe un arto verso di lui per farsi annusare ed eventualmente accettare. Qualora lui fosse stato ben disposto a farsi toccare allora gli avrebbe fatto qualche carezza sul capo, per poi provare a osservarne meglio la dentatura. Fortunatamente grazie al raffreddore l'odore di cane bagnato proveniente da entrambi la infastidisce meno del previsto, o forse è stata la nottata nei quartieri poveri di Kiri a renderla poco sensibile agli odoracci? Fatto sta che le blu ritornino sulla ragazza: << Scusi, ho dimenticato di presentarmi. Mi chiamo Shizuka Kokketsu. >> Lascia che quell'informazione di rito scivoli fuori dalle di lei labbra. << Posso chiederle che genere di segni lascia il suo cagnolone quando morde qualcosa? Sembrano come delle ellissi con un foro al centro per caso? >> Non ha nulla da dare alla bestia per poter verificare tale tipologia di morso, tuttavia chiedere a quella che ritiene essere la padrona è l'unica opzione. [Chakra 30/30] [Quartiere residenziale] Menomale, perchè se le toccano Akuma diventa la peggio bestia. Ma pare che anche l'altra si acerta del fatto che il suo cosone nero non abbia fatto nulla. Akuma è enorme rispetto al normale ma si, è pur sempre un cane, anche se ninja. E se non vi sono pericoli, o non sniffa nulla che lo inquieta, è pure coccolone e buono, al contrario di lei. Un altro abbaio in risposta a Shizuka, avanzando quando lei indietreggia. Potrebbe atterrarla con un solo spintone probabilmente, ma cerca dal canto suo di trattenere l'euforia. Scodinzola di più, annusando quella mano che le viene porta fino a lasciarsi accarezzare e coccolare. Lei, al vedere la scena, alza gli occhi al cielo. Sono caratterialmente diversi, su questo non c'è nulla da dire. Quando Shizuka si presenta lei le volge lo sguardo scuro, annuendo distrattamente. Non dice il suo nome, non lo dice mai. Relazionarsi con le persone è difficile, non può neanche avvicinarsi per annusarli che la guardano male. La domanda che poi arriva le fa alzare un sopracciglio, confusa per un attimo. <Mai visto il morso di un cane?> Ribatte, più sarcastica che altro. Ma quando Shizuka specifica, parlando del foro al centro, sospira appena, rivolgendosi ad Akuma <Falle vedere i denti> A lei non costa nulla, alla fine. <Magari ti da una di quelle brioches che non potresti mangiare, in cambio> E si volta a guardare Shizuka. Akuma tende le orecchie verso Keiga, ringhiando appena verso la piccoletta che ha davanti. Non convinto che riceverà un premio per l'aiuto. Ma la bocca si spalanca comunque, allungandosi, o cercando di farlo, verso il viso di Shizuka. E' un bravo cane, così l'altra non deve neanche spostarsi. Ha un pochino di fiatella, data la lepre che ha mangiato a colazione. [Centro di Konoha - Quartiere Residenziale] Nonostante l'approccio duro il bestione sembra decisamente più accomodante e coccoloso della sua padrona, si lascia accarezzare infatti e la fa avvicinare, quindi dopo l'iniziale timore ora la piccoletta sembra decisamente più a suo agio. La padrona dal canto suo è molto meno amichevole, non si presenta a sua volta e la guarda in maniera confusa, rispondendo alla domanda della ragazzina in maniera sarcastica, come se le sembrasse ovvia la risposta. Tuttavia pare voler accontentare la curiosità altrui, ordinando quasi al proprio animale di mostrare i denti alla rossa, facendo riferimento a quelle brioches. Il tutto avviene abbastanza rapidamente, essendo vicina all'animale stavolta l'odore riesce a percepirlo abbastanza nonostante il raffreddore, però tutto sommato le ricorda quello del ragazzo morto a Kiri, dopo qualche ora coperto di sangue e umidiccio causa pioggia. Stringe i denti e sopporta, allungandosi un poco a osservare quella dentatura, la distanza fra un canino e l'altro, immaginandosi la forza che una mascella del genere possa produrre. Possibile che la creatura maledetta sia un canide o quanto meno abbia quella forma, tuttavia deve essere ben più grande del qui presente Akuma se vuole produrre tali ferite sul busto di qualcuno. Una votla finito di osservare le blu tornerebbero sulla ragazza, dando una nuova carezza sul testone del cane. << Se non può mangiarle vorrei evitare di dargliene una. Anche perchè sarebbero la colazione per me e il mio ragazzo. >> Le sorride in maniera pacata, consapevole del fatto che forse a questo punto sta facendo più un dispetto all'animale. << Comunque la ringrazio molto per l'aiuto. Lei piuttosto vuole una brioches come ringraziamento? >> E' all'umana che viene offerto quel cibo, consapevole che forse al canide quel tipo di pasto avrebbe portato più fastidio. [Quartiere residenziale] Akuma tiene le fauci spalancate, lasciandosi manipolare senza problemi. Anche perchè per qualsiasi cosa gli basta chiudere la bocca per mozzicare. Una volta che l'altra finisce, la linguaccia, molto più simile ad una bistecca, esce ed inumidisce il tartufo, passando anche dai baffi più volte. La coda scodinzola ancora, restando davanti a Shizuka, lasciandosi nuovamente accarezzare per poi tentare con lo sguardo da cane bastonato che non mangia da giorni. Falso. Intanto pare che qualche persona inizi a passeggiare e le occhiate arrivano tempo zero. Lei di rimando, manco usasse fulmisguardo, tenta proprio di ucciderli con gli occhi, tornando su Shizuka senza preoccuparsi di nascondere i cadaveri. <Vorrà dire che si prenderà un braccio> Pausa <O una gamba> Alza le spalle. Tanto sa bene che AKuma non lo farebbe mai ma sugli altri ha sempre un certo effetto. Per di più Akuma nel guardarla a bocca chiusa, solleva i labbrini, mostrando i dentoni, manco stesse sorridendo, starnutendo per l'arricciamento del tartufo. E' buffo, alla fine. <Non era per te e il tuo ragazzo?> Alza un sopracciglio in risposta alla ragazza. Ma sorvola, optando per recuperare la postura eretta. Raggiunge quasi il metro e ottanta, le mancano due centimetri. Una volta diritta, si muove permettendo alla schiena di distendersi, e far scrocchiare il collo. Le braccia lungo i fianchi e le mani nelle tasche di quel pantalone attillato. <Il tizio morso è vivo?> Chiede, senza dire che anche lei sta cercando qualche pista su una persona minuta ed una bestia per nulla piccola. [Centro di Konoha - Quartiere Residenziale] E' la ragazza che sembra la più aspra tra i due, dopo quello studio accurato il cagnone sembra solo desideroso di ricevere un premio che pare non arrivare, dato che non vorrebbe assolutamente compromettere la sua dieta a base di lepri. L'altra dal canto suo fulmina i passanti che sono appena aumentati. Poi quel tono profondo le arriva, serioso, scherzando su braccio e gambe, facendola rabbrividire lungo tutta la schiena. Lo sguardo blu torna sul cagnolone che sembra quasi farle un sorriso, causando poi uno starnuto, cosa che le fa sfuggire una risata sincera, la paura scomparsa grazie proprio all'animale. Decisamente fra i due la più pericolosa, a conti fatti, sembra la padrona. Quando le brioches vengono offerte invece alla donna una domanda retorica viene posta, alla quale da risposta: << Beh ne posso ricomprare altre due prima di arrivare, c'è un forno poco più avanti. >> Nel frattempo ella si alza, gigante rispetto alla figurina della Kokketsu, imponente quasi, forse più alta di Kan, sicuramente più alta di suo padre. Il sacchetto con le brioches viene portato in avanti, come offerta di pace e di ringraziamento effettivo, sarà poi la corvina a scegliere se darle all'animale oppure no. Eppure, proprio mentre non se lo aspetta è l'altra a porle una domanda, una che non si sarebbe aspettata. Lei ha mentito parlando di un caso in ospedale, non può dire a chiunque quanto successo in quel vicolo chiuso, però su questo non può mentire, non sulle sorti del mal capitato. Lo sguardo blu si abbassa verso terra per un attimo, prima di tornare a cercare tanto in alto quello dell'altra: << Non ce l'ha fatta, ma ci ha provato strenuamente. >> Lei non sa a cosa l'altra si riferisca, indirettamente le ha dato delle informazioni aggiuntive sulla di lei ricerca, come l'Inuzuka ha fatto a sua volta, involontariamente. [Quartiere residenziale] Ora che è in piedi, si può ben vedere come lotti per mantenere la schiena dritta. Troppo tempo passato nel bosco, troppo tempo passato ad essere una animale più che una persona e si vede nei suoi atteggiamenti. Opta per appoggiarsi al muro vicino, incrociando le braccia al petto. Da dietro la mascherina si può ancora sentire quella voce, di poco ovattata. <Bene.> La destra si allunga, con il palmo rivolto verso l'alto. Da quanto non mangia una brioches? Troppo tempo. Akuma, abbandonato il sorriso, cerca di prendere il sacchetto dalla mano di Shizuka per darlo alla sua umana, pigra come pochi. Una volta in mano, fruga appena dentro, con le mani sporche, tra fango, schifo e sangue di qualche cadavere animale. Ne afferra una, avvicinandola al naso per annusarne l'odore piacevole, con tanto di occhi chiusi. Guarda poi la ragazza, rimettendo la brioches con l'altra, nel sacchetto. Ha la mascherina e non ha intenzione di toglierla davanti a qualcuno appena conosciuto. Non nasconde nulla, se non gran parte dei triangolini rossi ma gli altri non lo sanno ed è bello sapere che immaginano sempre un qualche sbrego e cicatrice. Alza le spalle poi, riguardo all'uomo <Capita> Insensibile? Da morire, almeno fino a che non le si tocca un qualcosa o qualcuno di importante. Capita anche che l'umanità vinca sul selvaggio, ma è un qualcosa di raro. <...> Torna in silenzio, sicura che non possa aiutarla riguardo la sua ricerca. Akuma invece alterna lo sguardo su entrambe, slappandosi il muso e sbavando anche un pochino adesso che le brioches sono in mano alla sua umana. <Morto di fame. Ti fa male> Ripete lei, beccandosi in risposta solo un ringhio. [Centro di Konoha - Quartiere Residenziale] A quanto pare l'altra non si avvicina per recuperare il premio vinto per la cortesia verso la rossa, preferisce stare a distanza, appoggiata al muro. E' dunque Akuma a impossessarsi del sacchetto e portarlo educatamente alla sua padrona, così che diventi effettivamente di loro proprietà. Non le dispiace, effettivamente può comprare altre brioches sulla via e sicuramente quell'incontro casuale le è tornato utile. La vede annusare una brioches, una contiene della marmellata di albicocche, l'altra invce della crema al limone. Dopo la risposta data riguardo al ragazzo non risulta turbata, anzi quasi insensibile alla dipartita di qualcuno che non ha idea di chi sia, ma la Kokketsu non si scompone granchè, in fondo sembra una kunoichi colei che si trova innanzi, magari ha già provato altre perdite nella propria esistenza. La donna torna silenziosa è il cane che si agita invece, lasciando sfuggire l'ennesima risata da parte della nanetta: << Mi dispiace ma di solito la colazione la faccio dolce. Però se vuole al forno credo abbiano pasticci di carne. >> Si è distratta, è il caso di proseguire con la propria di missione, aggiornando anche l'altro delle scoperte fatte sulla strada, forse lui la sta aspettando fuori di casa pure un poco indispettito. << La ringrazio ancora per l'aiuto comunque. E' stato un piacere conoscervi. Mi scuso ma devo proprio andare altrimenti non riuscirò a recuperare quelle brioches! >> Cortese, educata, pure con chi puzza di bosco. Se i due non l'avessero trattenuta, si sarebbe congedata con un piccolo inchino, stavolta in direzione del forno, e poi diretta a casa del Sumi. [//END (?)] [Quartiere residenziale] Ha di certo preso quella all'albicocca, non le piace il limone, per mangiarla la svuoterà, questo è certo. Akuma intanto continua a fare il piacione, che in realtà è solo il suo essere cane. <Non è un problema> Risponde, monotono il suono della voce, quasi senza aspettare che l'altra finisca. E dire che sta cercando di essere piacevole, ma proprio no ci riesce. Dovrebbe lavorarci tanto sul come stare con le persone. E se in saluto alla ragazza le dona, ed è già tanto, un cenno del capo, al contrario, Akuma le rifila due, tre abbai, in saluto <*Woff! Woff woff!*> Per poi tornare a guardare la sua umana, che infila le brioches nella tasca porta oggetti. Non ci stanno? Ce le schiaccia dentro, fino a che non riesce a chiuderla. No problema. Tanto entrano nello stomaco in formato pappetta. Quando la ragazza se ne va, lei torna in posa canina, appoggiando i palmi delle mani a terra. Direzione casa di Tachiko, per ora. Ed è ovvio che le parta qualche ringhio verso i guardoni che non si fanno i fatti loro. Akuma trotterella, senza provarsi di un'annusata sui muri con successiva spisciazzata che anuncia il suo passaggio alle cagnoline e non solo. [End]