Violenza privata
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Missione di Livello D
Giocata dal 07/10/2021 21:27 al 08/10/2021 00:02 nella chat "Quartiere Povero"
Una figura si muove claudicante nella notte, chiamata Matono, non proprio nella miglior forma sembrerebbe. Si trova all'ingresso del quartiere povero di Kiri, in quanto li per raccogliere informazioni riguardo dei litigi e possibili maltrattamenti nei confronti di una figlia da parte del padre. Molto ironico che il moro si diriga al punto di ritrovo pesto e malconcio, un bernoccolo in centro alla fronte, piuttosto vistoso, che i capelli e l'ombra notturna spera mascherino, un ematoma sulla schiena che si fa sentire spesso, soprattutto mentre cammina, ed infine anche quella non trascurabile botta all'avanbraccio sotto l'armatura leggera. Il vestiario appunto non è cambiato, resta ancora con la tuta addosso, gli ha dato una pulita ed una lavata s'intende. Certo dovrà pensare al farsi medicare più avanti, ora finalmente riesce a giungere a ridosso della prima abitazione del quartiere, ove dovrebbe trovarsi con gli altri due componenti della missione, alza lo sguardo attorno alla ricerca di eventuali persone in avvicinamento alla posizione o in attesa, Non ne vede dunque considera la possibilità di essere il primo ad arrivare, dunque si muove in direzione di un lampione, così da temporeggiare ed attendere gli altri in un punto ben luminoso, così possono scorgerlo palesemente. Tralasciando l'armatura leggera, indossa la classica maglia chiara, pantalone scuro e scarpe chiuse, unico accessorio il coprifronte del suono, oltre che un espressione parecchio contratta e stanca. Poggia la schiena al lampione li negli immediati pressi, sospirando stancamente ed alzando occhi e capo verso la luce del lampione, socchiudendo le palpebre e perdendosi nell'osservare insetti vari e falene battere sulla luce, ipnotizzati. Si perde in questa azione giusto qualche secondo prima di tornare a guardarsi attorno, attorno il rumore dell'acqua del canale vicino è l'unica cosa a rompere un beato silenzio, certo è un luogo rilassante, dal canto suo incrocia le braccia e tiene socchiuse le palpebre, meglio concentrarsi ora che può componendo ora il singolo sigillo "capra" mente e corpo entrano in contatto, l'energia del corpo tenta d'esser controllata dalla mente, accumulata prima al centro di quest'ultimo, vorticante ribolle li per qualche attimo. Dopo tenterebbe tramite uno sforzo mentale di muovere questa energia lungo tutto il corpo, dall'alto al basso ed in ogni anfratto ove è presente uno tsubo, tentando di irrorare tutta la sua figura con il chakra attivando di conseguenza la possibilità di utilizzarlo attivamente.[tentativo impasto chakra] La sua prima missione. È quello il motivo che lo porta in quel quartiere, a indagare su delle presunte violenze. Violenze compiute entro le mura domestiche, fra le più subdole e codarde che esistano. Lo sguardo attraversa le lenti degli occhiali, scandagliando per bene la zona e studiandola. È stato poche volte nel quartiere povero, e a stare lì non può non tornargli alla memoria il proprio passato. Respira il disagio sociale che aleggia nell'aria e, per certi versi, non si sorprenderebbe più di tanto se i sospetti sulle angherie subite da una donna si rivelassero vere. Come al solito, spiccherebbe abbastanza, considerato il suo look. A ricoprirlo, infatti, vi è il solito vestiario tradizionale che lo caratterizza. Nello specifico, al torso indossa il suo gi blu scuro, decorato con un rombo bianco diviso da quattro rombi più piccoli e posizionato all'altezza del cuore e delle spalle sulle maniche larghe e lunghe fino a poco sotto oltre il gomito. Sotto di esso uno hanjuban bianco a fare da intimo, appena visibile oltre i lembi della naturale scollatura a V dell'abito sotto forma di un'ulteriore lembo di tessuto bianco a fare contrasto con quello più scuro sopra di esso. La metà inferiore del corpo è invece rivestita dallo hakama nero, lungo fino alle caviglie, legato da lacci marroni alla vita, cinta a sua volta da un obi nero, che però essendo sotto il pantalone gonna risulta essenzialmente invisibile, se non attraverso la piccola apertura ai lati. Ai piedi, dei semplici sandali zori che ovattano il suo passo cadenzato. Al fianco sinistro trova posto una katana, equipaggiata come si confà al metodo di un samurai: infilata a dovere sotto hakama e obi in modo da fuoriuscire dall'apposita apertura del pantalone gonna, girata con il filo verso l'alto e assicurata ulteriormente allo hakama stesso tramite un sageo nero. Dietro quest'ultimo, anche una tasca portaoggetti contenente uno shuriken. Un equipaggiamento ancora piuttosto scarno, considerato il suo stile. Inoltre, oggi si trova lì per una missione che teoricamente non dovrebbe prevedere l'uso di quell'arsenale. Ma non si può mai sapere. Avanzerebbe, quindi, facendo appena ciondolare, ritmicamente, gli arti superiori, sguarniti di tutto se non di un bracciale di sfere di legno al polso destro. L'espressione del volto è professionalmente seria. Lo sguardo verrebbe attratto quindi da una figura sotto un lampione, che riconoscerebbe essere quella di Matono. Destra che si alza, in un silenzioso saluto rivolto verso il parigrado che solo ora, tramite il coprifronte che ha legato al braccio, riconosce essere proveniente da Oto. Si avvicinerebbe a lui, quindi, ma non si accorgerebbe ancora del bernoccolo che ha in testa, complice il gioco di luci e ombre tra l'oscurità che li circonda e il lampione <Buonasera, Matono-san> Saluto espresso anche vocalmente ora che si troverebbe vicino a lui. Lo vedrebbe comporre il sigillo della capra, e dedurrebbe sia per prepararsi impastando il chakra. Cosa che deciderebbe di fare anche lui, andando anch'egli a comporre il mezzo sigillo della "Capra" con la destra, chiusa a pugno e con indie e medio alzati verso l'alto, così da catalizzare la concentrazione per unire energia fisica e psichica all'altezza del plesso solare, in modo poi da dar vita al chakra che lascerebbe irrorargli il corpo in maniera passiva. Terminato il processo, si rivolgerebbe di nuovo all'otiano <Abbiamo già un piano d'azione?> Silenzio, in attesa di un suo dire [3/4 - Tentativo impasto chakra] [Katana] [Tasca Portaoggetti: 1 Shuriken] A quanto pare sono tutti e tre vestiti in maniera differente: chi in maniera tradizionale orientale, chi più sportivo e lui, invece, in maniera quasi elegante. Si palesa per ultimo all’appuntamento con quello che sembra essere un cappotto lungo fino al ginocchio nero simil impermeabile. I capelli sono lasciati liberi di svolazzare insieme a ogni passo che compie con il rumore di quelle scarpe con il tacco in legno che annunciano il suo arrivo. Pantaloni lunghi anch’essi neri, così come la giacca sotto il cappotto, un tre bottoni lasciato slacciato. Sotto essa una camicia rosso vinaccia con una cravatta nera monotinta. Le mani sono nelle tasche del cappotto con proprio la destra che va a estendere indice e medio chiudendo le altre a formare il mezzo sigillo necessario. Si concentra su quelle energie che ha imparato a governare, mischiandole, unendole in un tutt’uno dopo averle percepite all’interno del suo corpo, intorno alla bocca dello stomaco, come gli hanno insegnato tante volte e anche come da lui stesso visto svariate volte grazie a quell’abilità oculare. Di particolare ci sono quegli occhiali dalla lente tonda appoggiati sul naso, occhiali da sole per la precisione a coprire gli occhi che comunque, se visti di profilo o da dietro quelle lenti, risultano di un azzurro ghiaccio. Dopo che sente quel chakra scorrere nel suo sistema circolatorio, ecco che svolta l’angolo per arrivare alla destinazione. Vede già due persone che parlano tra di loro, probabilmente gli altri membri per quella missione. È abbastanza riconoscibile: un ragazzone alto con la carnagione scura e vestito elegante, diciamo che non è proprio da quartiere povero. Alza la sinistra in segno di saluto, tirandola fuori dalla tasca. Sotto a quel vestiario, abilmente celato, ci sta l’armatura pesante che ha commissionato, quella suit rinforzata che gli garantisce comunque agilità ma una protezione superiore. Non ha tonici dietro, non era lì per combattere dopo tutto… almeno si spera non debba farlo, non sarebbe bello e questo dovrebbe essere solo un richiamo per la segnalazione di abuso ricevuta da quella che sembra essere la figlia, o forse è meglio prima indagare invece che fare eruzione all’interno di proprietà privata senza nessun tipo di permesso o autorità, già, perché seppur ha dietro di se il distintivo e qualcuno può riconoscerlo per la trasmissione in tv, non è esattamente in divisa ufficiale anche se la ricorda. [Impasto chakra 3/4 – Avvicinamento 1/4] [Armatura pesante] Passa poco tempo prima che all'udito giunga il rumore di qualcuno in avvicinamento, più di una persona, riuscendo a distinguere 2 coppie di passi non troppo distante, aprendo le palpebre nota dunque che due figure non chiare si avvicinano, una alta come il moro mentre l'alta decisamente di più, attende qualche secondo, così da permetter loro di arrivare a distanza di messa a fuoco prima di analizzarle con attenzione. il primo a ricever l'esame visivo è Shuuya, sulle prime identificherebbe subito un genere di veste non comunissimo, dopo qualche secondo gli viene in mente ove l'ha già visto, ovvero all'ochaya e alzando lo sguardo osserva il viso del ragazzo in arrivo riconoscendo l'occhialuto ragazzo nell'accompagnatore del post serata durante il viaggio all'ospedale Kusano, dunque ammorbidirebbe l'espressione lasciando andare prima un saluto con il capo che và all'insù, prima di affermar con voce bassa e pacata.<Sei Shuuya> Denota l'ovvio utilizzando l'affermazione come fosse un modo di salutare. In ogni caso una volta a ridosso del lampione è certo della sua identità, anche analizzando il vestiario del ragazzo di Kusa<Buonasera a te.> Ode la domanda, per un attimo ci pensa su e temporeggia, la memoria ora salta a cercare l'incipit datogli per la missione quando la accetto, dunque farebbe un rapido recap.<Se non erro si tratta di una sorta di disguido familiare, non abbiamo prove ci sia stata un effettiva violenza quindi credo sia la prima cosa da verificare.> La voce del moro comunque risulta ancora leggermente rotta.<Suppongo non ci sarà bisogno di menar le mani. Ma se la nostra presenza lo dovesse mandare in escandescenza.> Osserva l'esser armato da parte del Kusano, lui ovviamente spera in una sortita pacifica, però è comunque felice di aver un compagno armato. Toccherebbe ora all'altro arrivo, ormai anch'esso a ridosso della coppia di mori, e che probabilmente, ha sentito quanto detto da Matono qualche attimo fa. Il capo si sposta in direzione di Nobu, gli occhi scuri trovano un altra capigliatura scura di fronte, tutti e tre mori insomma, ma la cosa che salta più all'occhio, ovviamente sono i caratteristici occhi azzurro glaciale, non ricorda di aver visto uno sguardo del genere di recente, oltre al fatto che la carnagione scura rende lo scarto cromatico tra le due caratteristiche decisamente marcato, quel che è certo comunque è che l'uomo tutto elegante ed incappottato gli risulta sconosciuto al momento. Una volta vicino con voce bassa si presenta.<Matono.> Attende che Shuuya facesse lo stesso prima di andare ad affermare brevemente.<In ogni caso ci incamminiamo verso la casa designata e cerchiamo di raccogliere qualche prova in merito.> d'altra parte ce poco da fare d'altro, dunque attenderebbe eventuali proposte guardando prima Shuuya, e poi Nobu, iniziando il suo incedere poco dopo in direzione dell'abitazione cercando di mascherare il dolore ancora bello pressante, cercando di camminare normalmente.[Armatura leggera - Chk ON] Annuirebbe al dire di Matono, a confermare la sua ipotesi. Per quanto ovvia possa essere, è di fatto la prima volta che si incontrano in una situazione non caotica come quella serata all'Ochaya. Ascolterebbe poi il dire dell'otiano, che si appresta a fare un resoconto della missione e del loro obiettivo. Incrocerebbe le braccia al petto mentre valuta la situazione e gli obiettivi prefissati <Sì, sono assolutamente d'accordo> Concorderebbe, andando a sistemare gli occhiali sul naso spingendoli con l'indice e il medio uniti della destra. Il parigrado espone poi le sue speranze relativamente allo svolgersi della missione <Naturalmente, lo spero anch'io. È anche possibile che non troveremo quell... uomo, in casa> Il tono sulla parola 'uomo' ha un che di dubbioso. Se fosse tutto vero, infatti, per lui una persona del genere non sarebbe degno di tale definizione <Ma in ogni caso, non si sa mai. Prassi> Enuncia infine. Arriverebbe poi anche Nobu, che il kusano dedurrebbe essere suo collega in quanto li saluta subito con un gesto della mano. Inoltre, non è affatto vestito da uno che vive in povertà, anzi. Per cui escluderebbe facilmente che sia un residente della zona <Kanzaki Shuuya> Si presenterebbe anche lui dopo Matono, accompagnando la presentazione con un lieve quanto formale inchino. Sentirebbe poi la proposta dell'otiano sul da farsi <Va bene. Se non ci sono obiezioni, per me possiamo fare così> Direbbe, rivolgendo quella domanda indiretta a Nobu <Dite che potremo fare qualche domanda ai diretti vicini di casa? In caso di ulteriori episodi a cui potrebbero aver assistito, o sentito...> Proporrebbe, prima di mettersi comunque a seguire l'incedere di Matono, diretti verso la casa incriminata [Chakra ON] [Katana] [Tasca Portaoggetti: 1 Shuriken] <Nobu> Si presenta a sua volta, inclinando appena di qualche grado il capo in direzione dei due. Ascolta cosa ha da proporre Matono, sempre un ottima soluzione a dirla tutta < Va bene, per quanto riguarda l’uomo posso accertarmene io, tuttavia penso che, con tutte le informazioni che abbiamo da raccogliere, penso sia meglio se ci dividiamo e controlliamo il vicinato.> spiega ai due mentre la destra che precedentemente era in tasca e che aveva composto il mezzo sigillo, ecco che esce e tira fuori il suo telefono in maniera da passare il proprio contatto agli altri due < Possiamo tenerci in contatto con questi in maniera da aggiornarci sulla situazione eventualmente. > spiega agli altri due mori mentre la sinistra si muove verso gli occhiali a spingerli appena contro il viso per farli aderire bene a protezione di quegli occhi, in un classico gesto di chi li porta. Torna poi in tasca a tirare fuori una sigaretta di quelle sue preferite: con la sfera all’interno del filtro con il sapore di lampone. La accende, fa un tiro e dopo questo, pollice e indice vanno a infrangere quella sfera, lasciando che il sapore di tabacco si rinfreschi con quello del lampone. [click.] Butta fuori il fumo verso l’alto, lontano dai volti dei due, non sia mai che non sono fumatori e gli da fastidio con il suo fumo passivo! <Possiamo provare a dividerci così: Shuuya, porva a chiedere magari ai vicini se hanno sentito qualche urla o situazione di abusi. Matono, prova a controllare sul retro della casa, qualsiasi informazione ci può essere utile come abitudini o cause. Potremmo scoprire se magari questa persona diventa violenta per via dell’alcohol o per qualsiasi altro tipo di causa scatenante a noi sconosciuta > Si, sta anche parlando di controllare la spazzatura di quella famiglia se dovesse essere necessario dato che i rifiuti di una famiglia sono indice anche delle loro abitudini e, non sapendo troppo a riguardo potrebbe esser un idea. < Io mi posso assicurare che all’interno non ci sia la persona sospettata al 100% e possiamo poi interrogare direttamente la ragazza per avere informazioni aggiuntive, va bene?> idea lui un possibile approccio su più fronti, calcolatore come lo è sempre stato, anche nel farsi male [Chakra on] [Armatura pesante] Terminato di eseguire i riti di saluto e cordialità vari, Matono attende d'esser affiancato da entrambi prima di portare in direzione i primi passi, adattando l'andatura a quella dei presenti, in quel frangente può analizzare più a fondo lo stato dell'area, non troppo diversa da alcune aree del suono dopotutto, dove lui stesso risiede. Le voci dei compagni di missione comunque non tardano ad accendersi portando con se le idee di ognuno, le analizza a partire da Shuuya, riservando dunque la propria attenzione, in quel frangente almeno, addosso al kusano.<Date le indicazioni spero anche io non ci sia a questo punto.> Non averlo tra i piedi permetterebbe lo svolgimento di un colloquio sincero con la figlia, con la sua presenza al contrario potrebbe non dire eventuali informazioni.> Poi in riferimento alla prassi<Fai bene.> ammette semplicemente, da buon misogino. Poi sposta il capo in direzione di Nobu, il quale iniziando a parlare attira la sua attenzione, ascolta attento quanto dice, annuendo lentamente come a riferire una presa visione, non gli ci vuole molto per capire che è un buon piano ma porta un appunto.<Non ho un telefono.> afferma placidamente osservandolo sistemarsi gli occhiali.<Ma il tuo piano è sicuramente efficace, non ho remore.>
Ci vuole poco ai tre per giungere a ridosso della casa designata, d'altra parte non è un quartiere così grosso, anche se le abitazioni sono davvero molto simili l'una all'altra, i materiali costruttivi lasciano a dir poco a desiderare, infatti nonostante abbiano tecnicamente una decade di vita, già soffrono dei segni lasciati dalle intemperie, in alcuni punti il legno di cui sono fatte è aggredito dal muschio, soprattutto nell'area bassa di esse. I tre si fermano davanti ad una delle tante, solo il numero civico le differenzia ad un occhio non della zona.< Potremmo ritrovarci qui una volta raccolte le informazioni.> Affermerebbe guardando a turno Nobu e Shuuya, prima di dirigersi nella direzione datagli, muovendosi verso la parte destra della casa, passando nello stretto vicolo che porterebbe sul retro di essa, non molto comodamente, in terra diversi detriti di vario tipo come cocci e vetri, ai quali deve fare attenzione nel suo incedere. Dopo mezzo minuti giunge dunque oltre la casa, sul retro effettivo dell'abitazione, dunque si concentra sulla vista dei dintorni, camminando lentamente. Gira l'angolo arrivando ove dovrebbe trovarsi l'ingresso posteriore della casupola, non recintato e minuscolo, sembra più essere una semplice porta che da sul retro. oltre al mucchio di sacchi di spazzatura voltandosi in giro può notare che vi è un punto nel muro dritto di fronte alla porta ove si trovano un considerevole numero di vetri in terra, si avvicina cercando qualche particolare oltre al numero di cocci.<Mh> Si abbassa leggermente, piegando in avanti la sua figura, notando che nel muro ci sono diversi segni, a logia si direbbe che qualcuno scaglia le bottiglie. Tornerebbe ora verso la casa, con passo abbastanza felpato, e cauto al non causare eccessivi rumori, riportandosi a ridosso della porta e della spazzatura, vi cammina vicino finto disinteressato, limitandosi al momento all'osservazione esteriore, ovviamente inutile. Dunque dopo qualche secondo perso si avvicina al più esterno di questi iniziando con cautela ad aprirlo con le mani, senza troppa difficoltà sciogliendo il nodo che lo teneva chiuso. Ora con le mani e con precisione certosina analizza il contenuto, si direbbe nulla di strano e cose comuni quali vettovaglie, cartacce ed involucri vari, si può notare dal contenuto della spazzatura comunque, che la famiglia era ben al di sotto della definizione di benestante, il che potrebbe far pensare ad una prima possibile causa. In ogni andrebbe avanti a frugare e frugare, per almeno tre o quattro sacchi interi. Nobu propone un piano un po' più complesso, ma che troverebbe l'accordo del kusano <Sì, effettivamente così saremo più efficienti> Lo vedrebbe tirare fuori il telefono, e farebbe anche lui altrettanto. La destra si infilerebbe nella scollatura del gi, tirando fuori da un risvolto interno dello stesso un cellulare. Un modello relativamente vecchio, decisamente non all'avanguardia, ma abbastanza da essere utilizzato per quelle che ormai sono le funzioni tipiche di quello strumento. Non è abituato a usare quell'aggeggio, e la leggera goffezza con cui lo maneggia lo renderebbe evidente, ma se necessario non rifiuta l'idea. Farebbe quindi per scambiarsi i contatti con Nobu, mettendoci forse un po' tempo della media (scusatelo, è all'antichissima), ma dovrebbe riuscirci comunque con successo. Dopo aver fatto lo stesso con Matono, rimetterebbe a posto l'oggetto da dove l'aveva tirato fuori, per poi ascoltare gli ulteriori dettagli sulla strategia proposta dallo scuro, che inizierebbe a fumare. Non gli dà tanto fastidio, lui stesso di tanto in tanto fuma, ma apprezza l'educazione che mostra nel rigettare il fumo lontano da loro. Alla fine dell'elenco di compiti proposti dal sunese, annuirebbe <Mi sta bene> Afferma, particolarmente serio. Quella situazione gli porta alla mente molti, troppi ricordi. Non era raro, infatti, che in quegli ambienti ci fossero violenze attorno al focolare domestico. Qualche volta, anche di natura peggiore della semplice violenza fisica. Arrivati quindi davanti alla casa in questione, attuerebbero il piano. Vedrebbe Matono dirigersi verso il retro della casa, sparendo alla sua vista, mentre lui si dirigerebbe alla porta dell'edificio a fianco. Cammina relativamente lento. Non vuole sollevare tensioni maggiori di quelle che già ci sono. La destra andrebbe a bussare alla porta di legno, con la forza che basterebbe per farsi sentire dai residenti al suo interno. Aspetterebbe che arivi qualcuno, ed effettivamente così accade. Sentirebbe dei passi avvicinarsi, finché la porta non si apre mostrando la figura di una donna in là con gli anni, vestita in maniera molto umile "Sì?" La voce è un po' intimorita <Buonasera, signora> Un lieve inchino del ragazzo verso la padrona di casa <Sono Kanzaki Shuuya, uno shinobi di Kusa> Si presenterebbe, con tono calmo e professionale <Sono qui insieme ad alcuni colleghi per via di una segnalazione proveniente da questa zona. Riguardano urla e rumori provenienti dalla casa qui accanto, che a quanto sappiamo si sospetta siano dovuti a episodi di violenza. Mi può confermare?> Domanderebbe, lasciando quindi spazio alla donna "Ooh, grazie ai kami siete qui!" Sembra sollevata, seppur non nasconda ancora un po' di timore e paura, forse sue propensioni naturali "Quella povera ragazza... È quasi tutte le notti che sentiamo quell'uomo gridare come una bestia contro quella poverina" Le parole della donna sembrano quindi confermare i timori. Gli occhi dell'archivista si assottigliano appena, andando ad accentuare la severità della sua espressione, di per sé evidenziata dalla spigolosità del volto <Quindi mi sta confermando che l'uomo sta effettivamente esercitando violenza sulla ragazza?> Incalzerebbe, mantenendo comunque un tono formale "Sì, ne sono sicura" Annuirebbe la donna "Voglio dire, non l'ho mai visto colpirla con i miei occhi, ma non bisogna essere degli scienziati per capirlo! Si sente spesso che grida, urla, lancia oggetti e li spacca. Una volta stavo guardando alla finestra e mi è sembrato pure di vedere l'ombra di un mobile o qualcosa del genere volare per la stanza! È tremendo" L'archivista mugugna a quelle parole, valutando la situazione. Sembra essere piuttosto seria [Chakra ON] [Katana] [Tasca Portaoggetti: 1 Shuriken] <Ah…> ci rimane un attimo di sasso dal momento che gli così matono, non se lo aspettava che qualcuno ormai andasse in giro senza cellulare e anche a guardarlo, anche se fosse un ninja del passato, non sembra così vecchio da essere un tecnoleso tale da non capire le funzionalità e i benefici di quel metodo di comunicazione. Avrebbe pure con se per le missioni un auricolare ma, parliamoci chiaramente, non se l’è portato appresso, non ha con se nessun oggetto, figuriamoci se ha qualcosa di così situazionale come un auricolare con se. < Va bene, ci possiamo ritrovare poi qui davanti oppure direttamente dentro se non mi doveste vedere qui ad aspettarvi > vorrebbe dire che appunto la via è libera e che potrebbero entrare tranquillamente per avere un colloquio con la ragazza in questione. Si scambia il contatto con Shuuya tranquillamente e non bada troppo alla lentezza e alla poca dimestichezza che questi ha con il telefono. Condivide un pezzo di strada con loro e, non appena si sono allontanati, ecco che sfila e libera entrambe le mani giusto per andare a formare il sigillo della tigre. Concentra il chakra nei canali di quel sistema circolatorio fino ai nervi ottici. I vasi sanguigni ai lati degli occhi si dilatano, diventando visibili a livello cutaneo mentre quell’iride ghiaccio diventa sempre più perlacea, disperdendo la pupilla e attivando così effettivamente quell’abilità oculare che lo caratterizza e che tiene nascosta. < Vediamo un po' la situazione. > parla tra se e se, sciogliendo quel sigillo portando la destra a prendere la sigaretta dal filtro, allontanandola dalle labbra per poi buttare fuori il fumo, questa volta senza preoccuparsi di dove possa finire. Scruta la casa, concentrandosi sulla metratura, la disposizione del mobilio. Sembra disordinata, abbastanza in subbuglio ma quello che nota è solo una figura singola, quella che sembra essere una giovane donna. Continua a guardarsi attorno ma del ‘padre’ non v’è traccia. Parliamo di un appartamento di circa quaranta metri quadri, poco più, un bilocale con accesso sul retro e davanti, un paio di finestre e nient’altro. Disattiva quell’abilità oculare, cessando il flusso di chakra che lo va ad alimentare, per poi tirare fuori di nuovo il telefono e chiamare Shuuya < Nobu. > si ripresenta, magari non aveva salvato il numero con il nome < Il bersaglio non è dentro, procedo a contatto con la ragazza. Quando hai finito fai per favore da vedetta se dovesse arrivare, così che Matono e io possiamo uscire dal retro senza farci beccare. > gli dice, infondo è lui l’unico altro con il telefono e comunque può tenere d’occhio la strada essendo accanto all’ingresso di quella casa [chk 19/20 – Byakugan I][Armatura pesante] Passano i sacchi ma gli oggetti all'interno alla fine tendono a ripetersi e ripetersi in loop, certo non hanno possibilità di fare molti cambiamenti ai menù. Il massimo comun denominatore dei sacchi comunque resta l'estrema presenza di vetro vario all'interno, quindi non tutto viene sfasciato al muro a quanto pare. Dunque a campione decide di andar ad afferrare con la destra una di queste bottiglie, la avvicina al viso annusandovi l'interno intensamente, fermandosi a pensare poi, analizzando l'olezzo stantio di una qualche bevanda alcolica, non sa quanto tempo abbia passato la bottiglia all'esterno, però quel che è certo e che l'odore è per Matono abbastanza ributtante.
Richiuderebbe quel sacchetto per tornare a dare un occhiata al cortiletto, analizza anche i muri retrostanti dell'abitazione ed infine la porta, nota dei segni su di essa, qualcuno nella parte bassa, il legno risulta scuro ed ammaccato nell'angolo inferiore. Si avvicina, silenzioso, e si abbassa per osservare meglio l'area, toccando con l'indice destro i danni, piccoli pezzi di un materiale scuro sono presenti sul legno, ne tira su uno lo schiaccia tra indice e pollice della mano destra alzandosi. Eretto ora analizza qualche altro segno, presente a mezza altezza, segni e danni questa volta non hanno portato una modifica al colore della porta, se non per uno sbiadimento dello stesso, appena appena percettibile da un esame ravvicinato. Non c'è molto da ragionare per identificare le cause che probabilmente hanno portato al danneggiamento dell'uscio, storce l'espressione, che diviene corrucciata, si da un ulteriore occhiata attorno prima di allontanarsi dal cortiletto, dunque osserva più ampiamente l'area, analizza la strada che scorre perpendicolare al retro dell'abitazione. Qua dietro senza dubbio vi è la possibilità di arrivare alla casa all'improvviso, dunque s'attarda come attendendosi di vedere qualcuno nell'oscurità che lo spia. Passato quest'attimo di paranoia riprende la strada di ritorno, scegliendo sempre il vicolo destro della casa incriminata, mettendosi con la schiena rivolta verso di essa e infilandosi nella stretta viuzza, con passo attendo e posato, osservando a terra la spazzatura, evitando di calpestarla o far rumori molesti, tornando infine al lato anteriore della linea abitativa, con gli occhi ora cerca i due compagni di missione per scoprire a che punto sono arrivati con il preambolo di raccolta di indizi. L'odore del tabacco bruciato pizzica immediatamente l'olfatto di Matono, che ne trova la fonte qualche metro più a destra di ove sta guardando, in Nobu, dunque con passo lento vi si avvicina, e non appena arriva a meno di un metro, inizia a portare le sue considerazioni.<Ho analizzato la spazzatura ed i dintorni, la cosa più comune sono bottiglie di vetro contenenti alcolici di qualche tipo, quasi fatti in casa direi. Inoltre sembra che a qualcuno piaccia sfasciarle sul muro.> Sospira arrivando alla parte più significativa dell'analisi.<Inoltre la porta è segnata in vari punti, sotto direi che è stata presa a calci, mentre a mezz'altezza presa a pugni o a bottigliate.> Conclude prima di andare a dar un occhiata all'entrata principale.<A giudicare dalla spazzatura, vivono con niente.> Sottolinea, d'altra parte se spendi tutto in vizio, mangi aria, ora comunque attende che Nobu si muova verso la porta, affiancandolo nell'avvicinamento tenendosi a destra di esso, mezzo metro di spazio.[Armatura leggera - Chk On] Dopo qualche secondo, l'archivista riprenderebbe <Ed è successo di nuovo, di recente?> Domanderebbe ancora "Proprio ieri sera, l'ho sentito urlare come un forsennato, per quale motivo solo i kami lo sanno. Non so dire se l'abbia colpita, ma ho sentito delle tazze rompersi. Credo gliele abbia lanciate addosso, o qualcosa del genere" Cercherebbe di ricordare, la donna <Capisco> Sibilerebbe dopo aver sentito il racconto della donna. Leggermente cupa l'espressione, visto che sta diventando sempre più chiaro che effettivamente i sospetti sono fondati <Che voi sapete, lui è in casa al momento?> Domanderebbe, serio "Non saprei...non sento urla o oggetti volare, quindi immagino che non ci sia. Magari è andato da qualche parte a creare casini a qualcun altro, che ne so. Non mi importa niente di quell'animale, vorrei solo che lasciasse in pace quella poverina" E appena la donna finisce di parlare, sentirebbe squillare il telefono <Mi scusi un momento> Tono cortese, mentre andrebbe a recuperare il telefono e ad attivarlo. Sa chi è, e il fatto che Nobu si presenta a telefono aiuta a confermarlo. A quanto sembra, la ragazza è effettivamente sola in casa <D'accordo. Ho quasi finito. Ti raggiungo> Concluderebbe la chiamata, agganciando maneggiando in tasti sempre con una certa goffezza. Telefono che poi ritroverebbe il proprio posto nel risvolto interno del gi. A vedere lui, vestito così, tutto all'antica, maneggiare un pezzo di tecnologia così avanzato si creerebbe un contrasto che potrebbe avere quasi del ridicolo. Ma la situazione e la serietà con cui agisce non lascerebbe spazio a battute <La ringrazio per le sue informazioni, è stata preziosa> Un cenno del capo come a ringraziarla <Buona serata> Un inchino e farebbe per andarsene, prima che la donna non lo fermi posandogli una mano sulla spalla "Vi prego... aiutate quella ragazza. Non merita tutto questo..." Il tono della donna è compassionevole, quasi fosse lei la madre della vittima. Il quattrocchi si volterebbe verso di lei, mostrandole un accenno di sorriso <Faremo tutto il possibile> Cercherebbe di rassicurarla con quel tono cordiale, ma deciso. La donna quindi lo lascerebbe andare, facendo anche lei un silenzioso cenno di saluto con il capo, prima di entrare in casa e chiudere la porta. Terminato lo scambio, andrebbe ora verso la casa in questione, raggiungendo lo Hyuuga proprio quando disattiva la propria abilità oculare, di cui ovviamente il Kanzaki non si accorge. Una volta presso di lui, inizierebbe <Ho parlato con la vicina. Ha confermato che ci sono stati episodi di violenza ripetuti. Non ha visto l'aggressione dal vivo, ma racconta di oggetti lanciati e distrutti, urla e simili. Ha parlato persino di un mobile lanciato. Abbiamo a che fare con uno dalla forza non indifferente> Spiegherebbe <Direi che i sospetti sono fondati, quindi> Concluderebbe, con tono greve. Ascolterebbe anche il rapporto di Matono, che ben si incastrerebbe con le dichiarazioni della vicina. Annuirebbe silenzioso, a comunicare di aver recepito le informazioni <Direi che possiamo procedere con il soggetto principale, quindi> Affermerebbe, posando lo sguardo sulla porta della casa incriminata. Una volta che anche gli altri avrebbero convenuto, si incamminerebbe verso l'ingresso seguendo eventualmente Nobu, mettendosi al suo fianco sinistro, anche lui mantenendo il mezzo metro circa dal sunese [Chakra ON] [Katana] [Tasca Portaoggetti: 1 Shuriken]
Giocata del 15/10/2021 dalle 19:40 alle 23:49 nella chat "Quartiere Povero"
Tempo che disattiva quel flusso di chakra ed ecco che i due rispondono. Il primo ad arrivare però è proprio la risposta di Shuuya a quella richiesta che gli viene fatta, avvisandolo che appunto sarebbe arrivato di lì a breve considerando che i vicini sono stati particolarmente collaborativi con lui, forse la faccia da bravo ragazzo, chi può dirlo. Poco dopo arriva proprio Matono che fa rapporto a sua volta, sospetti confermati, si tratta di una persona estremamente violenta, una persona che ha dei problemi con l’alcohol probabilmente ma questo non è detto che sia la causa scatenante e, anche se non hanno soldi, a quanto pare l’alcohol se lo procurano in qualche maniera. Scuote il capo e infine prende un ultimo tiro di quella sigaretta per poi lasciarla cadere a terra. Fumo che viene buttato fuori verso l’alto esattamente quando la sinistra si muove a calpestare e uccidere il mozzicone in maniera che non sparga il fumo e quella puzza in giro nell’aria, ok che il quartiere è una pattumiera, un qualcosa che onestamente gli dispiace anche vedere considerando il governo che lui stesso dovrebbe proteggere ma… non è così paladino per farne una causa sociale, ha da sempre a cuore solo i suoi interessi dopotutto. Arriva infine anche Shuuya che racconta ai due la testimonianza della vicina di casa alla quale annuisce, capendo la situazione che comunque è esattamente quella che gli hanno descritto. < Ok, direi che possiamo procedere e informarci proprio con la ‘vittima’. Cerchiamo di essere empatici ma comunque risoluti se la ragazza, per paura delle ripercussioni, non confessi. > Si rivolge a tutti e due, già perché lui non è propriamente empatico, un dono che quegli occhi, che gli permettono di vedere tutto, non gli hanno fatto e anzi, è abbastanza glaciale quando non si finge l’amicone di tutti, quando non sta lavorando. Infila le mani in tasca e comincia ad avanzare fino ad arrivare alla porta d’accesso e, prima di bussare < Cerchiamo anche di capire il nome e le generalità della figura, così da fare ricerche eventualmente su questa persona agli archivi o direttamente alle centrali dei cacciatori, magari è già stato segnalato e ci sanno dire qualcosa di più quando dovremmo muoverci e non investigare. > finisce così di dare quello che per lui è un ulteriore consiglio e una possibile pista da seguire per la risoluzione di quella situazione incresciosa di cui i tre genin si sono fatti carico, niente di così drammatico per il suo ruolo di agente scelto della Shinsengumi, ruolo che comunque tiene celato, come tante delle sue carte dopotutto, ma è comunque una missione che in qualità di ninja di Kagegakure lo porta a doversi muovere in quella direzione. [chk on 19/20][Armatura pesante] Per un attimo il moro si distrae a guardare il fumo spargersi sopra le teste di entrambi i presenti, lo segue con il capo alzato fino a che esso non fosse completamente diradato, saggia con l'olfatto l'odore del tabacco in combustione, sulle prime sembra causargli fastidio, ma non lo denoita ne espressivamente ne vocalmente, limitandosi a guardare. Passato questo attimo di distrazione torna sulla terra e riprende quanto stava facendo, ovvero cercare di capire cosa stesse succedendo in relazione alle violenze subite da una figlia. L'invito di Nobu sembra sottolineare un ovvietà, cosa che invece potrebbe essere il primo reale problema per la squadra di investigazione, la paura potrebbe quasi sicuramente lasciare il silenzio sulla bocca della vittima.<Purtroppo mi aspetto che vicini e retro casa siano molto più comunicativi rispetto a lei, ma non la biasimo nemmeno.> Ascolta anche la seconda replica, mentre fissa la porta con espressione cupa, annuisce lentamente un paio di volte prima di lasciar andare fuori dalle labbra lente parole, a voce abbastanza bassa, giusto quel che serve a farsi sentire da Nobu.< Non mi sorprenderei affatto sia qualcuno di segnalato, certo risolverebbe il problema di doverlo andare eventualmente a cercare.> Nonostante in questa fase delle cose non sia richiesto l'uso della forza, Matono ha la netta sensazione che proprio per questo nulla verrà risolto, almeno senza aver avuto una conversazione con il diretto interessato, colui che sembrerebbe essere fautore di violenze e stalking, oltre che quasi sicuramente in qualche frangente ha impedito alla figlia di uscire braccandola da fuori la porta.<Tirando le somme su quanto ho visto fuori, sono abbastanza certo che lei stesse in tutti i modi cercando di evitarlo, quindi temo il modus operandi del soggetto possa essere tendere imboscate fuori questa casa.> Non si aspetta che ora in loro presenza salti fuori con una bottiglia in mano.<Inoltre dall'odore dell'alcool, ripensandoci bene, sembra quasi fatto in casa, certo solo l'odore mi dava il voltastomaco onestamente.> Il passato poco pulito nei ghetti sicuramente gli è servito a qualcosa in fondo, e le distillerie clandestine non sono mai mancate ove vi è povertà e quegli odori rimangono impressi. Dunque ormai a ridosso della porta, attendendo che Nobu vi bussi, nel frattempo si concentra al massimo per ammorbidire la quasi sempre contratta espressione, che da leggermente torva, come è basilarmente, diviene perlomeno neutrale, cerca di celare la serietà e simulare un qualcosa di rassicurante, non che abbia idea di come sia un espressione rassicurante di preciso.[Chk On] Ecco quindi che si entra in quella che forse è la fase più delicata della missione loro assegnata: il confronto con la (ormai più che presunta) vittima. Osserverebbe il fare di Nobu, che dopo un ultimo tiro pone fine all'esistenza della sua sigaretta, che ormai ha adempiuto al suo compito, facendola finire sotto la propria scarpa. Non bada troppo al fatto di non aver usato accortezza nel gettarla. Naturalmente, fosse stato lui avrebbe avuto maggiore cura, ma c'è tutt'altro di cui preoccuparsi ora. Ascolterebbe il dire del sunese, che fornisce suggerimenti su come muoversi. La risposta di Matono, poi, lo trova d'accordo <Già. Sarebbe un classico: una vittima che si fa prendere dalla paura e preferisce evitare di denunciare. In parte posso anche capirlo, vive sotto lo stesso tetto del suo aguzzino...> Una breve pausa, mentre lo sguardo andrebbe sulla porta della casa, come a cercare di virtualizzare cosa quelle mura possano aver visto e sentito <Dobbiamo cercare di farle capire che i vantaggi nel denunciare sono maggiori dei svantaggi> Ascolterebbe le ulteriori indicazioni dello Hyuuga, annuendo silenziosamente. Il quattrocchi manterrebbe quindi la sua posizione laterale in confronto a Nobu, seguendolo verso l'ingresso. Le braccia penzolano rilassate lungo i fianchi, la sinistra non accenna ad avvicinarsi all'elsa della katana. Non ha motivi concreti per essere allerta, nonostante le avvertenze dell'otiano, e vuole evitare di comunicare erronee impressioni di minaccia, aggressività o simili. Anche mentalmente, si trova nella sua modalità più diplomatica. Resterebbe in silenzio, in attesa che il bussare del sunese attiri all'ingresso la ragazza in questione [Chakra ON] [Katana] [Tasca Portaoggetti: 1 Shuriken] È proprio la destra che si alza e con le nocche impatta tre volte consecutivamente contro la superficie lignea di quella porta che li separa dall’interno della casa. Non devono aspettare tanto e la ragazza infatti apre la porta, forse per paura che sia proprio il padre tornato ma sta di fatto che si può vedere negli occhi quello stupore nel vedere i tre estranei. Si presenta come una ragazza sui sedici anni. Capelli biondi, occhi azzurri, carnagione bianca latte. Sembra magra, le mani quasi scheletriche mentre quel viso è ancora leggermente deturpato da segni che fanno fatica a sparire su quel complesso così pallido e sensibile. Borse sotto gli occhi, capelli disordinati e quattro cenci addosso. Mette su la migliore delle maschere che sa fare, quella del Nobu socievole. Chiude quegli occhi di ghiaccio mentre la sinistra va a levarsi per l’appunto gli occhiali, sorridendo alla ragazza. Mentre la destra ripone gli occhiali all’interno della tasca del cappotto, la sinistra si infiala nella tasca posteriore dei pantaloni, tirando fuori il portafoglio che apre, mostrando per l’appunto il simbolo della Shinsengumi, usandolo a suo vantaggio < Buonasera, ci hanno comunicato che da questo appartamento ci sono spesso rumori e schiamazzi, disturbando la quiete del vicinato. > Non va diretto al punto nonostante la situazione è palese, così come non si presenta, lasciando alla ragazza trarre le sue conclusioni, facendosi forza di quello status e prestigio della corporazione presso la quale lavora e che soprattutto nel mercato dell’acqua, adiacente al quartiere povero, di recente ha avuto riscontri positivi. Non gli è dato sapere se la ragazza lo riconosce, si, è stato in televisione come membro ufficiale insieme a Saigo, però non è esattamente un idolo o una figura così nota. Gira attorno alla domanda, lasciando che la ragazzina boffonchi una risposta < È da sola? Possiamo accomodarci dentro? > sa già la risposta a quella domanda in realtà, lo sta solo facendo per essere professionale e formale e anche perché non sanno se magari il padre ha qualche amico e potrebbero esserci ripercussioni se dovesse arrivargli una soffiata che tre uomini sono venuti a ficcanasare. [stessi tag] Nel mentre giunge Shuuya, vi rivolge uno sguardo rapido, giusto per essere sicuro si tratti del Kusano, per poi tornare a guardare la porta in attesa, comunque ne ascolta le repliche, annuendo lentamente, la situazione sembra ricalcare i più grandi classici della violenza casalinga, che molto spesso essendo presi sottogamba si trasformano in problemi fatali.<Un film già visto insomma.> sussurra verso l'occhialuto compagno di missione, poi vedendo l'agire di Nobu si sposta sulla sinistra, in modo da non soffocare eccessivamente l'uscio di casa della donna, anche perchè se già è scossa, trovarsi tre persone alla porta che fanno domande su quello che ad ora è il suo più grosso problema potrebbe portarla a chiudersi e al non voler rispondere meno di quanto già non fosse incline a farlo, solo supposizioni ma meglio agire cautamente come suggerito poco prima dall'abbronzato fumatore. La porta vien urtata dalle nocche di Nobu tre volte, il rumore ligneo risuona nella desta di Matono, lo sguardo si assottiglia mettendo a fuoco più l'udito concentrandosi, piccoli passi sembrano raggiungere l'uscio e quando questo si apre riesce a scorgere un esile figura, ne saggia in primis l'espressione, riportando quindi la concentrazione sulla visione frontale. Non è difficile notare che la ragazza risulta assai provata fisicamente ed esteriormente, non è certo ancora se si tratti unicamente delle violenze subite o sia la stessa vita cui è costretta a condurre. La voce di Nobu risulta a Matono stesso calda e rassicurante, ma per ora cerca di attendere che l'attenzione della donna venga assorta totalmente a Nobu prima di studiarne le fattezze con cura, senza fatica ora nota anche la decadenza che sembra emanare quella ragazzina, cerca quindi di attendere che ella risponda o reagisca in qualche modo all'incalzo di Nobu, non interviene vocalmente al momento, non sarebbe utile soffocarla con tre voci differenti nello stesso momento, quindi attende di poter carpire qualche informazione o risposta dalla prima reazione della sedicenne.[chk On] Annuirebbe rilasciando un breve sospiro alle parole di Matono, in uno sconfortato consenso. Come era stato preannunciato dal sunese, la ragazza è effettivamente presente in casa e risponde alla chiamata all'ingresso La porta si apre, quindi, mostrando la figura della ragazza, verso cui il kusano porge un leggero inchino del busto in segno di pacifico saluto. L'espressione resta seria, ma non minacciosa. Studierebbe velocemente l'aspetto della giovane, che presenta effettivamente le caratteristiche di una ragazza che sta subendo delle angherie. Dal vestiario, all'aspetto fisico, al linguaggio del corpo. Più la si vede, più i sospetti aumentano avvicinandosi a cambiare il proprio stato in certezze. Lo scuro si presenta con un garbo e una professionalità di chi sembra fare questo mestiere da una vita. Inoltre, non dovrebbe avere troppi problemi a notare il distintivo mostrato da Nobu e che lo identifica come membro della Shinsengumi. Leggermente sorpreso a scoprire quella sua caratteristica, ma non lo da a vedere (non che ci voglia molto, non ha scoperto che è un Kage o chissà che altro rango altisonante). Sul momento non gli torna nemmeno alla mente l'intervista a cui ha partecipato, di per sé non è tipo da seguire molto la televisione. Mentre il suo collega inizia a parlare con la giovane, lo sguardo dell'archivista andrebbe ad oltrepassare la figura di lei, andando a svolazzare all'interno dell'abitazione. La studierebbe, senza comunque muoversi dalla propria posizione. Una casa estremamente umile, dal mobilio povero ed essenziale. Un'atmosfera avvolta da un'aura di disordine e disagio. E soprattutto, danni in giro. Non esageratamente evidenti, ma chiari a chi sa cosa cercare. Alcune crepe sulle pareti, una gamba di un mobile incrinata, una finestra riparata alla bene e meglio. In quella casa tutto si respira fuorché il calore di un focolare domestico, come dovrebbe essere in una famiglia quanto meno nella norma. Lascerebbe condurre le danze a Nobu per ora, evitando di entrare, almeno non prima che venga concesso il permesso dalla ragazza stessa [Chakra ON] [Katana] [Tasca Portaoggetti: 1 Shuriken] Entrano dentro dopo che la ragazza con un po' di remora si sposta per farli entrare. Guarda Shuuya che lo precede per poi far passare avanti la ragazza ed eventualmente Matono, rimanendo come fanalino di coda di quel quartetto che ora sparisce dalla vista delle strade per rifugiarsi in quelle quattro mura che hanno perso proprio il significato di sicurezza che la parola “CASA” dovrebbe dare. Chiude la porta per bene, sapendo che la prossima volta che la sentirà sarà perché il loro bersaglio è tornato indietro. <Vorrei tenere questo nostro incontro confidenziale, così come vorrei evitare di lasciare tracce del nostro passaggio. > Le spiega proprio per evitare in primis di essere scoperti ma soprattutto per la paura delle possibili ripercussioni che potrebbero esserci nei confronti della ragazzina. < Guarda … > lascia cadere il lei, trattandosi comunque di una persona più giovane, ora che sono all’interno. < Ci ha mandato il distretto proprio per la situazione che stai passando. Stiamo monitorando il tutto e vorremmo agire per mettere la parola fine a queste ingiustizie > che vomito, se solo lo sentisse ora Nene o Saigo la reazione delle due sarebbe da parte della prima una sberla colossale con tanto di annesso ‘ma finiscila’, mentre Saigo probabilmente si sarebbe complimentata con lui per quell’interpretazione. Non ha bisogno che sia perfetto in realtà, ha sempre modo di rimediare in realtà a quella situazione e, già nei suoi piani, da calcolatore com’è, ci stava già il piano di modificare e alterare la memoria e l’impressione che la ragazza possa avere nei suoi confronti e, di conseguenza, quella di Matono e Shuuya ovviamente. Manipolatore in questo caso, peggio di un marionettista, dato che lui stesso si manipola per apparire diverso da quello che è. < Ci servono tuttavia informazioni maggiori a riguardo. Come si chiama, che lavoro faceva, i suoi orari e dove possiamo trovarlo senza doverti eventualmente coinvolgere. > parla in maniera calma e pacata in questo momento. Rimane a portata, circa un metro dalla ragazza senza starle tuttavia troppo addosso. Non è esattamente un colosso, è più quel fisico alla Usain Bolt per intenderci: snello ma definito, anche se non si vede bene sotto quei vestiti eleganti, il problema è che torreggia sopra di lei, essendo la ragazzina alta più o meno come Matono. Aspetta quindi quelle informazioni, pronto comunque a fare la sua mossa o a levare le tende qualora il tempo a loro disposizione stia per scadere con il ritorno della persona da loro ricercata. [Stessi tag] Passa giusto qualche secondo, di giustificata titubanza, prima che la signorina spiccichi una parola e acconsenta a permettere ai tre di entrare. Due passi e ode la porta richiudersi, dunque guarderebbe l'interno dell'abitazione, ma c'è davvero ben poco da poter guardare a dirla tutta, il minimalismo dato dalla povertà rende la casa arida e spoglia, i muri macchiati e un odore non proprio godibile sembrano affossare ulteriormente la qualità abitativa del loco, certo non è sorpreso. Nobu nel frattempo continua nella sua fluide e professionale dialettica, di certo agli occhi di Matono fa la figura del bravo cittadino, si limita ad ascoltare i vari inviti limitandosi a cercare qualche indizio nel poco che c'è da vedere, ma l'occhio cade ove dovrebbe trovarsi il giaciglio in quel monolocale, precisamente nell'angolo destro della struttura ove dopo qualche secondo di messa a fuoco sembra intravedere delle fasce bianco sporco, sembrerebbero più indumenti strappati e annodati ma abbastanza lunghi, come servissero a formare un supporto per un braccio dolente. In quel frangente, dato che l'attenzione della ragazza dovrebbe essere assorta in Nobu cercherebbe di cogliere l'attenzione di Shuuya voltandosi in sua direzione, l'espressione si increspa leggermente, si incupisce insomma, dunque sposterebbe il capo nuovamente in direzione del giaciglio, sperando che il Kusano noti lo stesso straccio notato da Matono. Nel frattempo lo charme di Nobu è passato alla vera e propria offensiva, cominciando ad indagare meno velatamente, certo l'affabilità e l'altruismo dell'abbronzato compagno sono marcati, un che del paladino salvatore a prima vista potrebbe averla, o magari è solo un bravo affabulatore, presto per dirlo. Dunque si porterebbe due passi più vicino alla porta sul retro, e dunque ancora più vicino a quello che potrebbe essere un interessante indizio, restando cauto nell'osservare per la maggior parte del tempo la porta sul retro, l'udito comunque è anche ben attento a cosa esce dalla conversazione tra Nobu e la ragazza.[Chk On] La ragazza non sembra saltare di gioia a vederli. Comprensibile, al momento si trova in uno stato psicologico di fondamentale insicurezza, e la presenza di quei tre non facilita le cose per niente <Con permesso> Entrerebbe quindi, compiendo un ulteriore inchino, un po' più veloce e accennato, a mantenere un atteggiamento essenzialmente cordiale e quanto meno invadente possibile, seppur sia presente comunque determinazione nelle sue azioni. Si addentrerebbe quindi, voltando lo sguardo a destra e a sinistra per scansionare l'ambiente interno, così da cogliere e studiarne la struttura, per quanto li è possibile dalla sua posizione. Una volta che sono tutti dentro e che sentirebbe la porta chiudersi, siglando che ora sono anche al sicuro di eventuali occhi indiscreti, Nobu inizierebbe a entrare nel vivo del discorso. L'archivista si volterebbe indietro, in modo da avere nella sua visuale tutti e tre. Ascolterebbe le parole di Nobu che rivela la reale e concreta motivazione che li porta lì, oltre alla successiva richiesta di informazioni. Richieste precise, puntuali. Si vede che sa il fatto suo in quanto a indagini <?> L'attenzione del quattrocchi verrebbe attratta da Matono, che con un cenno del capo lo invita a osservare verso una certa direzione. Si volterebbe, quindi, seguendo la direzione accennata dall'otiano, portando lo sguardo quindi sul letto e i cenci sporchi. L'espressione si incupisce, gli occhi si assottiglierebbero, mentre la destra andrebbe a sistemare meglio gli occhiali sul naso spingendo la montatura con indie e medio uniti. Dopo un secondo, un sospiro sconsolato a constatare quell'ulteriore prova. Più tempo passano qui dentro e più la situazione si fa più palese. Tornerebbe poi su Matono, annuendogli in silenzio come a confermare che ha recepito l'indizio da lui notato, prima di allontanarsi dal gruppo e avvicinarsi invece alla zona intorno al giaciglio, in modo da cercare altro. Lento il passo, come se stesse passeggiando. Certo, l'attenzione della ragazzina dovrebbe essere tutta sullo Hyuuga, ma non ha senso farsi prendere dalla foga. Non ne ha il motivo in quel momento, e la cosa finirebbe solo per intensificare l'atmosfera di tensione. Si asterrebbe, ovviamente, dal toccare oggetti e altro, limitandosi a scavare con lo sguardo, mentre resterebbe comunque attento a cogliere le parole che intercorrerebbero fra il sunese e la giovane. Non che sia troppo difficile, vista la dimensione del monolocale e quindi la distanza che li separa [Chakra ON] [Katana] [Tasca Portaoggetti: 1 Shuriken] In realtà gli altri due colleghi gli fanno il favore di allontanarsi e continuare a guardare il giro per la casa alla ricerca di altre prove incriminanti, non che servano con la confessione che arriva direttamente dalla persona interessata. Nobu ne approfitta e proprio con quelle mani, spesso mosse, ecco che ora va a comporre rapidamente dei sigilli: bue, drago e cane in questo ordine. Il chakra viene incanalato proprio verso il palmo destro e questo infine viene spostato alla volta della fronte della ragazzina maltrattata. < Dovrebbe farti sentire meglio > le dice quasi per rincuorarla anche se in realtà quello che sta facendo è proprio prendere e infondere la psiche della vittima con il suo chakra proprio per sovrascrivere qualsiasi tipo di impressione che questa si possa essere fatta nei suoi confronti, con una migliore. È come operano, come hanno sempre fatto per coprire le proprie tracce anche se non deve per forza essere usata in casi così estremi, sostanzialmente è una carta “esci gratis di prigione” da usare a proprio vantaggio. Cerca di renderle il ricordo di quell’incontro piacevole, senza stress, anche per renderla più collaborativa con loro in futuro e soprattutto aumentare la sua opinione, qualora fosse negativa nei confronti della Shinsengumi, in una migliore! Ritrae la mano e, in tutta onestà, si sente spossato e anche parecchio: quella tecnica è si forte, anche se situazionale, ma ha un costo non indifferente e lui, d’altronde, non è famoso per il vasto bacino di chakra, non essendo esattamente un praticante dell’arte del ninjutsu, essendo anche uno hyuuga. Sente quella porta bussare, dopo che ha ottenuto nome e informazioni base su quell’uomo, informazioni udibili in teoria anche da parte degli altri tre, così come quella porta. < … > non parla, non vuole fare casino e anzi, inchina il capo leggermente in segno di saluto alla ragazzina, per poi inclinarlo nuovamente, come a indicare la porta sul retro, proprio quella dove ora si dirige, levandosi da lì. Non è un incontro che ora gli conviene prendere, devono avere più informazioni su chi andranno ad affrontare e soprattutto avere una posizione di sicurezza per la ragazza. Questa dovrà rimanere per ora lì e farsi bastare il pensiero che qualcuno si sta muovendo proprio per salvarla. Una volta uscito aspetterebbe gli altri due per poi dir loro < Beh, facciamo rapporto e poi vediamo un attimo che cosa possiamo trovare a riguardo di questo individuo > prima di indirizzarsi verso l’ufficio del Mizukage, essendo quella la zona di Kagegakure. [Sigillo Distopico][Chk 4/20] [End] Denota la riuscita del cenno precedente diretto al Kusano, annuendo a sua volta tornerebbe a dare attenzione alla porta, posizionandosi spazialmente circa al centro del monolocale, il corpo rivolto in direzione dell'angolo sinistro della porta sul retro, il capo risulta spostato di qualche grado in direzione di quest'ultima. Cerca di denotare segni particolari sul pavimento e sulle pareti, cercando nella zona ove c'è un piccolo mobile, sulla sinistra della stanza, a prima vista sembra solo colmo di sporcizia e resti, bottiglie vuote e schiacciate e contenitori anonimi e ammuffiti, ora potrebbe aver identificato il motivo dell'odore poco piacevole, un sospiro, in un certo senso la causa di questa arrendevolezza verso la vita potrebbero essere proprio questa situazione, la rabbia si accende al centro del corpo, un lieve tepore scaturisce dalle viscere di Matono, si irradia fino al cervello, l'espressione per un frangente si increspa in risposta allo stato emotivo, la mascella si serra mordendosi un lembo del labbro interno, gesto di stizza che dovrebbe passare inosservato data la fugace durata. Passato quel frangente di distrazione Nobu pare aver estrapolato tutte le informazioni utili del caso, sembra che la consecuzione di buone maniere unite ad una voce suadente e rassicurante abbiano infinte scardinato la possibile barriera costruita con la paura. Quasi a farlo apposta un robusto rumore ligneo risuona nel monolocale, qualcuno ha colpito la porta con le proprie nocche, richiedendo quindi di entrare, poco plausibile sia qualcuno di non inerente alla faccenda a dirla tutta, non è chiaro se la ragazza abbia qualche frequentazione con altre persone, ma il luogo ed il momento sembrano portare alla conclusione che l'aguzzino sia aldilà dell'ingresso principale. Nota Nobu muoversi silenziosamente verso l'uscita, sebbene non sembra il momento di affrontar direttamente il responsabile, la rabbia precedentemente creatasi all'interno dell'animo blocca l'intenzione di seguire l'abbronzato, il pugno destro si serra ed espira lentamente l'aria fuori dai polmoni, una cosa di qualche secondo prima di convincersi a uscire, con espressione alquanto infastidita, dalla porta sul retro. Una volta giunto all'uscio lancia un occhiata alla ragazza, che ora sembra fissare solo la direzione ove si trovano le paure peggiori, ancora dei dubbi piuttosto consistenti vorrebbero trattenerlo oltre, lasciando passare nel caso Shuuya, prima di uscire con passo felpato. Una volta fuori darebbe un occhiata a Nobu, li in attesa, udito ciò che ho da dire replica semplicemente.<Dovremmo semplicemente picchiare quel maiale. Ma immagino sia la cosa giusta.> Si autoconvince una seconda volta, prima di seguire Nobu , vuole sentire cosa hanno intenzione di fare con questo soggetto, sai mai che la giustizia sia troppo lenta, o mancante.[END] L'investigazione dell'area procede nel silenzio. Un silenzio che, per l'archivista, non fa altro che andare a sottolineare ulteriormente la tossicità di quell'ambiente. In senso piuttosto letterale, visto che si accorgerebbe anche dell'odore di alcol, di cui alcuni vestiti sono impregnati. probabilmente indumenti di quell'animale che si fa passare per il padre della ragazzina. Ormai è sicuro, uella ragazza sta sicuramente subendo violenze da parte dell'uomo. Dal canto suo, il kusano spera che la violenza subita non vada oltre la sfera prettamente fisica, sfociando in quella più intima. Ma non sembra essere quello il caso. Lo sguardo affilato ha studiato con una certa cura i dettagli di quel luogo, e ai suoi occhi non sembrano apparire tracce che suggeriscano il perpetrarsi di violenza carnale. Cupa l'espressione, quell'atmosfera gli da il voltastomaco. La mente torna inevitabilmente al proprio passato, a quando la sua famiglia non aveva più nemmeno le lacrime per piangere. A immaginare che a quel tempo altre famiglie di Kusa possano aver subito la stessa sorte di quella che vive ora in questo monolocale dimenticato dai kami, prova una sensazione duplice. Da una parte una profonda tristezza. Dall'altra una specie di gratitudine, come macchiata da un distorto senso di colpa, per non esserci finito lui in quella situazione. Una gratitudine verso i suoi genitori naturali, che perlomeno hanno manifestato fino alla fine amore nei suoi confronti. Nel mentre che la mente naufraga in questi pensieri, Nobu sembra aver fatto ciò che andava fatto, a suo modo e all'oscuro del quattrocchi, che sembra risvegliarsi solo quando sente bussare alla porta d'ingresso. Un suono violento, che suggerirebbe chi sia il nuovo arrivato. Insieme a Matono, quindi, si dirigerebbe verso la porta d'uscita sul retro, attento a muoversi in modo da non creare ulteriori disordini, sia a livello concreto che a livello sonoro. Una volta fuori, sentirebbe il dire dello scuro <D'accordo. Abbiamo già preso abbastanza informazioni, almeno sulla situazione interna alla casa> Affermerebbe. Una breve pausa, prima di voltarsi un attimo verso Matono, che si lascia sfuggire un moto di rabbia <Ti capisco perfettamente. Ma non è ancora il momento... non ancora...> Lento il tono, pensieroso, e quasi speranzoso. Nell'allontanarsi dalla casa, darebbe un ultimo sguardo indietro, verso quelle mura che nascondono quel subdolo orrore <Spero solo che trovi il coraggio di fare ciò che è meglio per lei...> Ovvero denunciare quello schifo. E con quella speranza coltivata nel petto, si allontanerebbe insieme ai colleghi, preparandosi a fare il dovuto rapporto sulla missione [Chakra ON] [Katana] [Tasca Portaoggetti: 1 Shuriken] [ USCITA ]