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Cure per Saigo

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con Saigo, Kan

18:37 Saigo:
  [Ingresso] Ospedale, caro ospedale. Anche meno. Dolorante, ancora confusa per tutto ciò che è successo decide di recersi non solo verso l’ospedale di Kusa ma anche verso Kan. Le pare, a grandi linee, di poterlo trovare lì, poi chi lo sa. Praticamente subito dopo essere stata controllata dagli anbu e scortata fuori decide di recersi a farsi controllare il dolore che si sente sulla schiena e si propaga poi per il resto del corpo è abbastanza forte da convincerla a muoversi. Ha solo due metodi per risolvere il problema il primo e quello per cui per qualche istante è stata propensa ad adottare era ubriacarsi, solo dopo ha compreso che avere quei segni sulla sua perfetta pelle avrebbe potuto comprometterle la carriera da attrice quindi forse è meglio scegliere il secondo metodo: farsi curare. Dovrebbe essere al banco dell’accettazione. Gli abiti sono bruciati sulla schiena, l’abito nero e leggero ora ha una nuova scollatura mentre il colletto bianco è macchiato irrimediabilmente di cenere, fuliggine dell’esplosione e angue. Insomma non le è andata bene. I capelli sono sciolti e scompigliati e sul volto il dolore è ben visibile, le brucia tutto, solo muoversi è da tempo uno sforzo immane. Certo gli anbu dovrebbero averle fatto il favore di scortarla fino a lì per assicurarsi che non venisse uccisa a caso da qualche delinquente ma fatto ciò si sono defilati tornando alle loro stupide immagini. Ha appena appreso della morte di Kamichi e a dirla tutta non è questo a sconvolgerla, ciò che le fa assumere l’espressione a metà tra il terrorizzato ed il dolorante è l’aver rischiato lei stessa di morirci. Stanca morta, si trascina al bancone <Manami Saigo, ho appena contribuito all’arresto del killer> si presenta, cerca di passare davanti a tutti senza alcun ritegno <forse ho bisogno di essere curata> sorride appena divertita da quella che a lei suona come una battuta. Forse eh. Pensare che solo qualche mene fa aveva trovato nelle bruciature e nei tagli la risposta al dolore mentale ed emotivo, chi lo avrebbe mai detto che avrebbe scelto di farsi curare dopotutto? <se possibile vorrei del Soju per il dolore> alcolista in erba. Sorride ancora spacciando quel desiderio per battuta. No lei vuole bere davvero. [abiti in origine: https://urly.it/3fd-j]

18:53 Kan:
  [Ingresso] Di nuovo quel turno ospedaliero sta per giungere al suo naturale termine, ultimo il giro effettuato per l'ospedale alla ricerca dei pazienti rimasti in attesa di cure. Stancante la giornata passata dopo aver curato Rasetsu apprendendo della cattura del serial killer, della morte di quel Kamichi, altro Kokketsu. Pregna di avvenimenti, avventure di sorta eppure, nella sala principale dell'edificio, vicino al bancone, una voce si erge con tanto di nome e impresa appena compiuta. Dorate volte alla donna osservandone la figura, il suo essere conciata in maniera indegna. Porta i superiori arti ad altezza petto unendo le dita delle mani nella creazione del sigillo caprino cominciando visualizzando due piccole sfere di energia, mentale e fisica poste relativamente nella zona adibita alla mente ed in quella del ventre. Entrambe le sfere cercano di essere mosse dal loro torpore, risvegliare cominciando a percorrere il corpo; quella mentale discende l'essenza percorrendo le zone di viso, collo e petto velocemente, tracciando una linea netta e ben definita mentre l'energia fisica andrebbe a provare un movimento inverso per portarsi in alto attraversando l'intero ventre, salendo per lo stomaco ed entrambe cercherebbero di giungere nella bocca dello stomaco. In talo posto proverebbe a dare inizio ad una fusione tra le due, miscela le energie cercando un contatto tra loro nel tentativo di dar vita alla forza primaria dello shinobi, una terza energia dal colore blu astro denominata chakra. Il passo ricomincia avvicinando se stesso alla Otsutsuki accorciando considerevolmente le distanze <Questo sarò io a deciderlo> esordendo nei riguardi della richiesta del Soju mentre ne passa in rassegna l'outfit oramai andato a farsi benedire, distrutto, bruciato <Vieni con me, hai un aspetto orribile e ti reggi a stento in piedi> nel proferire ciò dona lei le spalle cominciando nel dirigersi verso un corridoio posto sul lato destro della struttura dove son situate le stanze per interventi veloci di cui non si necessita la degenza. Il vestiario del Konohano risulta atipico, strano ai più eppure originale nella sua bellezza effimera composto da un paio di blue jeans nel ricoprire gli inferiori arti, più smosso in zona polpaccio e caviglie e sandali shinobistici per finire la parte inferiore. Marrone cintura con fibbia dorata legata alla vita ed una camicia blu di lunghe maniche sul busto, bottoni inseriti nelle apposite fessure ma le ante della stessa risultano separate permettendo la mostra del fisico allenato del diciottenne. Polsini viola e bordi blu concludendo con un camice bianco ospedaliero nel cui taschino sul pettorale sinistro è pinzato il badge con il nominativo Kan Sumi. Albina chioma pettinata ma allo stesso tempo scomposta, lunga non oltre il collo. Portaoggetti legato alla cintola, fianco destro come parte selezionata trovando al suo interno fuda e inchiostri speciali, favoriti dal clan per portare avanti la suprema bellezza dell'arte ereditata al momento della nascita. Occhiali di nero colore, lenti rettangolari, sottili concludono l'outfit, sul viso nel donare un aspetto particolare al genin. [Se C on][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

19:23 Saigo:
 Si volta a quella voce, lo riconosce. Non ha troppa voglia di scherzare ma men che meno di permettere ai suoi demoni di dominarla ancora una volta quindi eccola ostentare un sorriso di un divertimento non posseduto. Per capirlo basta guardare suoi occhi, non ha nemmeno la forza per recitare bene <beh il soju è per questo che mi se4rve> direbbe semplicemente in risposta a quella presa di coscienza sul suo stato., Si volta verso l’accettazione e andrebbe solo a fare un piccolo occhiolino seguito dal gesto della mano, puntandola con pollice in alto e indice verso la povera addetta, Insomma fa la simpaticona, ci manca solo lo schiocco con le labbra. Si appresterebbe dunque a seguire il ragazzo, stando più dritta possibile e camminando al meglio della sua attuale capacità, soffocando il dolore <già che ci siamo puoi aggiornarmi> ammette lei. Gli aveva risposto a quel messaggio, subito dopo la missione, tra gli anbu, come se nulla fosse, appena letto era tornata a pensare al lavoro. Tutto pur di non tornare la ragazzina distaccata che è stata durante il piccolo intermezzo nel kinshiki. Gli anfibi neri trascinano terra, la stessa che avevano rubato al suo stesso mondo, in effetti le gambe sono stranamente sporche di sabbia, di terriccio, cosa normalmente introvabile in un teatro, non che lei ci faccia caso o che gli anbu abbiano posto qualche quesito in merito. Da qualche parte c’è anche del sangue nero a causa del contatto con Rasetsu durante la disperata fuga. Insomma fa proprio schifo. Nonostante ciò continua ad ostentare sicurezza, tranquillità per quanto i suoi occhi dicano tutto il contrario, spaventata e dolorante[abiti in origine: https://urly.it/3fd-j]

19:39 Kan:
  [Stanza] Prosegue il passo del Sumi allontanando entrambi dall'ingresso per imboccare la via di un corridoio passando avanti ad una moltitudine di stanze, la maggior parte delle quali occupati da pazienti, medici intenti a svolgere il loro lavoro o altre adibite all'essere degli sgabuzzini per gli inservienti il cui contenuto prevede attrezzi per lavare per terra, mochi e quant'altro senza troppo in dettagli superflui <No se viene preso in autonomia senza consulto medico. L'ultima cosa che vogliamo qui è un paziente con in mano una cura sbagliata e guardandoti hai bisogno di una cura immediata> replica lanciandole solamente una veloce occhiata prima di soffermarsi dinanzi ad una porta in legno dal vedere colore, decisamente pisello se si desidera effettuare un paragone. Deglutisce abbassando la maniglia tramite la destrorsa oltrepassando la soglia, permettendo alla donna di far lo stesso così da poter richiudere l'anta alle di lei spalle. La stanza è composta da un lettino posto al centro con materasso dalle bianche lenzuola, soffice cuscino, il tutto rialzato per permettere un miglior controllo. Dinanzi al letto una serie di mobili contenenti medicinali di tutti i tipi, i cassetti risultano chiusi ma al loro interno son presenti garze e quant'altro. La finestra risulta chiusa impedendo all'aria fresca di penetrare nella stanza; alla destra della porta un lavandino con tanto di sapone mentre al di sopra di esso un'ulteriore scaffale con i vari guanti, disinfettanti. <Giorni fa ero la bosco oscuro per seguire un allenamento per conto mio quando mi sono imbattuto in due tizi al quanto strani. Parlavano a bassa voce trasportando un sacco pieno, all'apparenza sembrava un cadavere, almeno visto da fuori> zittisce qualche momento permettendole di assimilare quei concetti <Volevano sotterrare quel sacco al cui interno c'erano delle fotografie di questi due insieme ad altri membri di un possibile gruppo che ha come simbolo la bocca di un demone e un nome corrispondente a Kyosei> ennesima la pausa presa mentre la destrorsa le indica il lettino <Spogliati e siediti intanto, quegli straccia oramai sono da buttare> cambiando argomento un sol momento prima di riprendere il discorso <La cosa curiosa è che quel simbolo, quella faccia di demone, mi è familiare, l'ho già vista da qualche parte ma non ricordo dove. Perciò, presumo, possano essere collegati al quel gruppo di due anni fa, dove lei è morta> tacendo, ha parlato tanto e molto, ora è lei a dover esprimere un proprio parere. [C On][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

20:22 Saigo:
 Sbuffa appena appena a quell’affermazione sul suo tanto amato alcool. Nobu spera che le permetterà di bere, almeno qualcuno in questa vita orribile su. Lo segue ancora limitandosi poi ad entrare nella stanza e starsene in piedi davanti alla porta che viene richiusa alle sue spalle. Lo ascolta in silenzio andando ad annuire appena. Pensare al suo caso può sicuramente aiutarla a star lontano dai traumi del passato, seguire con decisione ed ostinazione un pensiero le permette di salvarsi, almeno spero <pensavo fossi fidanzato> scherza appena a quell’ordine andando poi a cercare il bottone dietro al collo dell’abito. Gesto alquanto inutile visto com’è conciato ma va bene così. Slacciato il colletto si limiterebbe a farlo scivolare verso il basso, sfilando le braccia lentamente. Resta dunque in intimo, con il vestito ai piedi vicino agli anfibi, appallottolato. Il corpo è semplicemente ceramica. La sua pelle intonsa lì dove non è stato ferita, solo una cicatrice nell’interno coscia destro, abbastanza in alto ora può notarsi, Il segno ancora non del tutto scomparso. Prima o poi sa che svanirà, ma per ora è lì. Abituata a vederlo sembra non farci nemmeno troppo caso. I capelli non li tocca, i ciuffi che erano sulla pelle non vengono minimamente spostati, le fa male e non ha intenzione di scoprire cosa succerebbe sistemandosi per rendersi più presentabile. Ahn l’intimo! Semplice pizzo bianco, come suo solito. Una bralette ed una brasiliana nulla di così eclatante. Andrebbe quindi a sedersi sul lettino per poi piegarsi verso le scarpe e gli anfibi così da slegarli <sì merita altre indagini, potremmo andare nel bosco a cercare tracce fredde o intanto scoprire di più su questa banda, magari in sede abbiamo qualche informazione> ammette lei. Completamente concentrata sul caso <vorrei comunque osservare il luogo. Perché non ne sapevo nulla di questo incontro? Avete denunciato agli anbu?> prosegue poi. Maledetti mascherati, manco sanno fare bene il proprio lavoro. Lascia cadere gli anfibi con un tondo a terra rivelando della calze in spugna gialle. Servono per evitare le fiacche ed in più sono anche carine[abiti in origine: https://urly.it/3fd-j]

20:56 Kan:
 Sorride a quell'ironia improvvisa dell'altra, mesto e piccoli, di sicuro poco accennato mentre attende il suo spogliarsi per poter comprendere al meglio l'entità dei danni, la tipologia così da apprendere da dove partire <Per questo ho scelto il medico come professione. Posso guardare chiunque senza problemi> a sua volta scherza con ironia, tono vocale palesemente goliardico mentre continua ad osservare la donna intenta nello spogliarsi. Vesti oramai bruciate e sgualcite ricadono sul pavimento, da buttare, sostituire per forza degli eventi eppure, d'istinto smuove il passo verso la porta aprendola appena. Non permette una visione dell'interno lasciando fuoriuscire solamente il capo fermando un'infermiera li di passaggio <Mi porti un camice per una paziente, grazie> non può lasciar andare in giro Saigo senza vesti. Richiude l'anta alle proprie spalle accorciando la distanza con la donna notando una perforazione alla gamba e l'immensa bruciatura sulla schiena. Insomma, un bel problemino quello presentatosi dinanzi a se. Inspira, espira mentre ne ascolta il dire <E' il mio stesso pensiero. Non ho fatto ricerche da nessuna parte, dubito che una biblioteca normale abbia qualche informazione in merito mentre la Shinsengumi può avere ciò che serve> ragionamento logico, decisamente il migliore che si potesse fare in quella situazione eppure l'ennesimo quesito vien posto <Abbiamo portato quei due agli anbu spiegando cosa è successo ma ho preferito parlarne con te. Quell'immagine, come detto, non mi è nuova e secondo il nostro patto, ogni informazioni sarebbe dovuta giungere prima a te> rimembrandole l'accordo stipulato quel giorno <Bella calze comunque, alla moda soprattutto> cenno del capo ai calzari da pennuto spennacchiato. <Comunque resta così, voglio occuparmi prima della schiena, è la parte messa peggio> nel dire ciò va ad aggirare il lettino ponendosi alle di lei spalle. Allunga l'arto superiore destro unendo le dita della mano, ponendola a pochi millimetri di distanza dalla zona ustionata; la mancina si pone al di sopra di essa cominciando a smuovere il chakra all'interno del corpo, cercando di modificarlo, far assumere all'energia una forma verde acqua, ben più potente e benefica per poi tentare di convogliarla all'interno degli arti superiori fino alle mani, cercando di far emergere da essere il chakra medico ma non solo, con esso l'albino tenta di infonderlo nella bruciatura dando inizio alla cura per alleviare l'altrui dolore permettendo una veloce quanto istantanea ripresa <Mi stavo chiedendo, è possibile recuperare dei ricordi?>. [C 25/30][Se Mani Terapeutiche][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

21:06 Saigo:
 Sorride appena a quella battuta di rimando, sentendosi a disagio pur avendo iniziato lei. Di solito sa di mostrarsi sempre così seria eppure ora ha bisogno di pensare a tutto tranne che a ciò appena passato, non reggerebbe. Un misto di emozioni si aggrovigliano nella sua mente e per qualche istante ci si perde. Annuisce alle richieste e alle parole altrui lasciando proprio che sia Kan a sbrogliare parte della matassa <non so quanto avremo in archivio, in questo caso penso di dover cercare tra gli anbu, infondo hanno un debito con me, dovrebbero farsi perdonare> una lieve alzata di spalle. Insomma non è che ci sia molto da fare <la tua amica è disponibile a fingersi interessata? > domanda poi mentre il flusso della sua mente prosegue <Non che le gang guardino i programmi televisivi ma potrebbero riconoscersi come agente scelto, tu invece potresti essere legato a loro e per questo in pericolo, lei potrebbe fingersi interessata a diventare una di loro così noi li troviamo e li interroghiamo> spiega velocemente solo parte del piano che balena nella sua mente <anche se prima preferisco fare ricerche negli archivi anbu e nei nostri> continua ancora, in quello che appare più che altro un flusso di coscienza. Resta immobile, come richiesto. La schiena le fa anche abbastanza male da farle dimenticare del danno alla gamba, quindi figurarsi per lei va benissimo iniziare da lì. La domanda successiva la coglie appena impreparata. Resta silente qualche istante <immagino tu non me lo stia chiedendo dal punto di vista medico> insomma il camice lo indossa lui, se possedesse la risposta non avrebbe posto la domanda <penso che qualche genjutsu simile possa esistere, non sono così esperta ma in un futuro potrei studiare qualcosa di simile> infondo la mente umana è pressoché inimmaginabile, se può creare delle immagini tramite il suo chakra perché non dovrebbe poterle leggere seppur sopite al proprietario? Una domanda semplice che la fa richiudere nel silenzio. Tace ancora mentre analizza le sue conoscenza fondamentali di quell’arte che è diventata da tempo la sua preferita, mostrare le cose è sempre più semplice che spiegarle, questo è innegabile[abiti in origine: https://urly.it/3fd-j]

21:23 Kan:
 Il chakra medico agisce sulla schiena di Saigo, fluisce dagli tsubo dell'albino intaccando la pelle altrui la quale si espande tra le braccia, parte maggiormente intaccata smuovendo appena le mani per coprire più punti. Quel flusso di energia penetra la pelle senza andare troppo in profondità ripristinando le parti malandate, rendendole più chiare, cicatrizzando in maniera tale da non lasciare alcun tipo di cicatrice. Nello smuovere gli arti scosta anche qualche ciocca dei capelli per ottenere una visuale maggiore. Lenta la guarigione ma efficace, a riprova di quanto le arti magiche risultino per lui un'arma a dir poco potente quanto efficace <Allora sei la persona più indicata per indagare. Se hai debiti con loro, non potevo parlare a persona migliore. Dal canto mio proverò a fare qualche indagine nel luogo in cui sono andato in coma, magari ricordo qualcosa> espone il proprio piano senza entrare troppo nei dettagli. Silente permane perplesso nell'udire simili richieste pervenute in maniera tanto diretta quanto inaspettata; sta per proferir parola ma ella ribatte subito dopo aggiungendo una spiegazione la quale, a conti fatti, non fa una minima piega ritrovando in essa una certa logica. Deglutisce proseguendo nella cura spostando le mani sulla parte inferiore della braccia per far rapprendere meglio la zona <Non posso parlare per lei, dovrai chiederglielo tu stessa. Probabilmente ti direbbe di si volendo aiutarmi ma, parla con lei e nel caso, possiamo buttare giù un piano> non può fare le veci della Kokketsu, ella decide per se, al massimo può solo affermare la propria proprietà <Sarò crudo come stesso ma, oramai è morta perciò non ho fretta di trovarli. Voglio solo trovarli> necessitano di tutto il tempo necessario per compiere una simile operazione, ergo, devono agire con la massima cautela senza sbagliare alcun tipo di mossa. Deglutisce, annuisce al verbo di Saigo passando sull'altro braccio, agendo con il flusso di chakra su esso toccando le parti più esposte e scarnificate <Vedere quel simbolo mi ha scombussolato, se ricordassi potrei fare molto di più. Mi sento frenato, con le mani legate e so bene che questa storia dipende in parte anche da me> pur non essendo colpevole, i propri ricordi possono aiutare non poco la causa. [C 24/30][Mani Terapeutiche][Pv 7 di prima + 7= 14/35][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

22:00 Saigo:
 Il passaggio di quelle mani e della conseguente cura le fornisce sollievo immediato, almeno nel punto esatto in cui sta agendo, il che permette al corpo di rilassarsi appena, il resto dei muscoli appaino meno tesi ed il dolore sul suo volto sembra iniziare a scemare, solo la paura è costante. La paura per la consapevolezza d’aver fallito ancora un’altra volta. Tace comunque lasciandolo parlare, sorride appena a quella risposta sugli anbu <in un certo senso> meglio evitare quella maledetta cagna dell’interrogatorio nel dubbio. Tace poi lasciando che lui continui rispondendole direttamente ed illustrandole i suoi dubbi. Annuisce per quel che riguarda Shizuka, un cenno d’assenso a cui non aggiunge alcun verbo, non serve ha perfettamente compreso quindi sarà così che procederà, prima le informazioni poi l’infiltrata quando andrai sul posto però avvisami, in caso di pericolo dovrò essere lì> ammette semplicemente. Non che voglia proteggere Kan, sia ben chiaro, ciò che sta proteggendo è il suo informatore, la sua indagine. Ormai ha chiuso con le amicizie, o almeno questo è ciò che continua inutilmente a ripetersi. Le importa solo il potere e questo ci porta invece alla risposta successiva, sospira come se ciò che sta per dire le costasse parecchio, uno sforzo da parte sua <i genjutsu mi interessano, posso studiarli e provare a trovare qualcosa per te ma non ora> ammette semplicemente <ora sono troppo debole, la missione di oggi e queste ferite lo dimostrano> è debole. Nella sua mente eccola la voce che aveva momentaneamente sconfitto con Rasetsu, eccola quella parola marchiata quasi a fuoco sulla sua fronte “vigliacca”. Certo poi grazie al Kokketsu ha avuto modo di tornare indietro e affrontare la situazione ma ciò non cambia l’azione iniziale, per quanto costretta dal momento stesso, la fuga era anche l’unica possibilità per salvarsi eppure brucia. Una sconfitta, un’altra sconfitta in quella lunga serie che conta zero vittorie secondo lei al momento. Se solo sapesse essere obiettiva potrebbe vedere i miglioramenti e quelle grosse battaglie vinte ma non ne è in grado, perché il giudice più severo è proprio lei, non se ne perdona una, dimentica il buono e somma il negativo [abiti in origine: https://urly.it/3fd-j]

22:25 Kan:
 Le mani discendono verso la perforazione sulla gamba con velocità cogliendo tutte le bruciature su quella schiena oramai quasi del tutto ripristinata. Non vi sono molti segni solo qualche cicatrice in più la quale sarebbe passata con il tempo. Sofferma l'energia proprio su quell'ultima ferita lasciando agire il chakra medico intorno ad essa penetrando le carni fino ai muscoli, parte lesa della zona. Ne cura la superficie intaccando i legamenti, i muscoli per poterli unire ripristinando quanto è stato infranto. L'energia fluisce copiosa al suo interno rinvigorendo l'intera zona oramai lesionata; lento il moto di unione, i muscoli piano piano si rinsaldano tra loro riempiendo quel vuoto. Un'operazione che richiede del tempo per essere eseguita correttamente <Beh, il caso è tuo. Tu sai come agire> come agente della Shinsengumi può affidarsi solamente a lei, nessun altro può esser preso in esame e nel mentre ode il continuo di tal piano creato li, su due piedi <D'accordo, il numero è sempre quello sul biglietto che mi lasciasti mesi fa? O ne hai un altro?> chiede, domanda, pone quesiti fondamentale per poterla contattare il prima possibile. Egli stesso non crede di trovare ulteriore pericolo in tal zona eppure non si sa mai, darle torto sarebbe al quanto stupido, insensato, una precauzione da prendere. Sposta leggermente le mani toccando un'ulteriore punto di quella ferita per unire un'altra piccola parte così da favorire la cicatrizzazione, la creazione di una crosta in grado di permettere la guarigione della zona in questione. Smuove il capo con senso di diniego a tali parole <No infatti, ora non devi fare assolutamente niente> prendendo una breve pausa <Come tuo medico, voglio che rimani qui almeno un paio di giorni per dei controlli. Parlando con Rasetsu ho saputo che non è stato uno scontro facile, perciò voglio assicurarmi che non ci sia niente di storto> non solo a livello fisico quanto psicologico <Non sono le ferite a fare noi dei deboli, ferirsi è naturale. I bambini quando cadono e si feriscono, imparano una lezione. Per te è lo stesso ma in misura maggiore, non trovi?> cambiando drasticamente argomento, favorendo una questione di minor spessore per alleggerire i toni, le tensioni createsi durante la battaglia. [C 23/30][Mani Terapeutiche][Pv: 21/35][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

22:34 Saigo:
 Il dolore scema pian piano seguendo il tocco del ragazzo, di quel chakra che continua a fluire. Comunque ha bisogno di bere, non è che star meglio significhi per forza non volersi fare una birra. <sì è lo stesso> ammette semplicemente annuendo di conseguenza a quelle parole. Ma qui si sta parlando di bere o sbaglia? No è tutto nella sua mente e mentre segue quel flusso di pensieri che la portano alla birra o al soju arriva la richiesta del medico. Lo guarda, torva ora <una notte> ribatte pure, sta letteralmente contrattando sulla sua degenza <e mi porti del soju> oppure se lo fa portare da Nobu. Il cellulare è ancora carico? Bella domanda. Nel dubbio quando Kan avrà finito si premurerà di controllare bene ed eventualmente scrivere al coinquilino. Attende una risposta, dallo sguardo è chiaro che un modo per uscire comunque lo troverà. Ascolta comunque il resto del discorso, a quanto pare Rasetsu è già arrivato dando le prime notizie, chissà quando arriverà il cadavere del compagno, mai ritenuto tale. Si perde nuovamente nei suoi pensieri mentre la scomparsa graduale del dolore lascia spazio giusto alla stanchezza <il giorno in cui riuscirò a vincere allora avrai avuto ragione> replica lei. Non ci riesce, forse è questo che intendeva il falso Dio quando diceva che non aveva ancora finito con lei, intendeva che si sarebbe divertito a guardarla sbagliare ancora e ancora, ogni giorno della sua vita, ogni tentativo di diventare forte ed alzare la testa, avrebbe riso ad ogni fallimento piccolo o grande senza smettere mai di trarne godimento. Vede tutto nero e ancora più pressante si fa in lei la necessità di bere, di lasciarsi andare ed affondare tutto in una bella sbronza, una di quelle sbronze tristi che la porteranno davanti alla porta di Fuji a piangere senza farle mai avere il coraggio di utilizzare la chiave per aprire la porta. Anche con lui ha fallito.[abiti in origine: https://urly.it/3fd-j]

22:57 Kan:
 Annuisce nell'apprendere del medesimo numero in di lei possesso, una fortuna, ha modo di contattarla con facilità fin troppo estrema. Il ricordo di quel giorno lo porta inevitabilmente a sorridere, un numero ottenuto con palese doppio fine in mezzo ed ora, ritenuto utile solo per la risoluzione di un caso risalente ad un paio di anni prima. Continua il moto del chakra medico all'interno del taglio sulla gamba la cui cicatrice comincia ad emergere, la crosta a formarsi ricoprendo l'intera zona. Perfetta, precisa in ogni sua parte, i tessuti si sono riallineati, il sangue coagulato alla perfezione, la pelle di nuovo unita. Lentamente il chakra scema dalle mani fino al suo scomparire in maniera inevitabile permettendo al corpo di eseguire una cura spontanea senza aiuti esterni. La schiena risulta a posto seppur qualche zona presenti delle cicatrici mentre la gamba sarebbe guarita con il tempo. Si allontana avvicinandosi ad un mobile aprendone le ante, tirando fuori una pillola rossa, un banale tonico curativo <Due notti, non un giorno di meno e si, avrai il tuo maledetto Soju> conferma dunque la presenza dell'alcol nella sua vita <Ma un bicchierino spetta a me, non lavoro gratis> come se non venisse già pagato dalla struttura in se, però, perchè tirarsi indietro quanto può scroccare un po' di alcol agli altri? La vicinanza diminuisce nuovamente, destrorsa allungata alla donna porgendole il tonico <Prendi questo e abbiamo finito, non posso dire che sarai come nuova, purtroppo ti resterà qualche cicatrice su braccia e schiena però potrai ancora muoverti tranquillamente> conferma dunque che i movimenti non vengono meno, anzi, unica cosa a tornare come nuova son proprio essi. Inspira ed espira, deglutisce ponendo la parola fine a quella sessione di cure. Stanchezza presente nel corpo dell'albino, la giornata pesante è quasi giunta al termine esattamente come le riserve di chakra in suo possesso, quasi del tutto esaurito rendendolo impossibilitato nel compiere ulteriori azioni <Aiutami a risolvere questo caso, troviamo i colpevoli e avrai vinto. Avremo vinto entrambi> in tutto una bussata alla porta attira l'attenzione dell'albino il quale porta se stesso nei pressi di essa aprendola, notando come l'infermiera sia giunta con il camice. Preleva l'indumento richiudendo l'anta e porgendo anch'esso alla genin <Metti questo, poi un'infermiera ti porterà in una stanza per la notte>. [C 23/30][Pv: 28/35][Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

23:23 Saigo:
 Ci riflette attentamente. Non ha voglia di stare lì più del dovuto però effettivamente la possibilità di bere la sta tentando parecchio. Affrontare Nobu e spiegare che è successo sarebbe sicuramente un ritardo verso la sua birra mentre lì avrebbe del soju. Non pensa poi di poter fuggire abilmente da quella struttura quindi eccola annuire <perfetto, lo voglio al mango e ne avrai un bicchierino> sorride appena. Non vede l’ora di bere, tanto non regge spera che basti quel poco a stenderla almeno per tutto il giorno successivo, poi rimarrà solo una notte da affrontare. Si limiterebbe quindi ad ascoltare le istruzioni ma soprattutto quella specie di patto, come a volerlo rinnovare. Prende la pillola e la osserva <non posso permettermi cicatrici, sono un’attrice> replica buttandosi in bocca la pillola e poi deglutendo. Non osa sperare in una vittoria quindi lascia semplicemente correre senza aprire la porta sul suo pessimismo cosmico. Si mette poi il camice come da ordini restando solo in calzine gialle visibili. Attenderà la sua infermiera e non esiterà a schiacciare il pulsantino di allarme fino a quando non avrà ricevuto la sua bibita, se non si muovono è probabile che la troveranno addormentata con il braccio proprio sull’allarme, stanca morta com’è non avrà una lunga resistenza, almeno si spera che questo le permetta di non avere alcun incubo. In ogni caso appena rimasta sola la sua prima azione sarà quella di avvisare il coinquilino, con un breve messaggio ed una richiesta di mochi e birra per il giorno successivo, solo un post scriptum finale chiederà dei vestiti per poi evitare di stare troppo in camice[abiti in origine: https://urly.it/3fd-j][end]

23:47 Kan:
 Annuisce agli ordini della cliente di quel sontuoso hotel di provincia. Sospira inevitabilmente portando le iridi al soffitto, rassegnato dall'alcolizzata che si ritrova dinanzi. Passare da agente della shinsengumi a barbona dell'ochaya è un passo di breve durata ed ella lo sta facendo in maniera del tutto egregia <Lo avrai al mango, sarò io a portartelo quando sarai in stanza, a letto> fermo su quel punto, non transige nulla, neanche una singola virgola. Bene o male comincia nel capire il tipo di persona con cui ha a che fare, serve solo molta, moltissima pazienza per darle retta, seguirla nel suo percorso evitando di scoppiare. La fortuna dell'Otsutsuki risiede proprio in questo, il Sumi possiede troppa pazienza non essendo incline a scoppi d'ira o di rabbia nel vero senso della parola. Sbuffa sonoramente passandole il camice da notte dell'ospedale nell'udire quelle lamentele sulle cicatrici <E io sono bellissimo, non posso permettermi neanche un singolo taglio> narcisistico fino al midollo anche in situazioni del genere dove tale caratteristiche non è richiesta <Ma siamo ninja, fa parte del pacchetto e dovresti saperlo meglio di me in quanto agente, no?> capo scosso nell'avvicinarsi alla porta della stanza la quale viene aperta una volta avvenuto il rivestimento di Saigo coprendo il proprio intimo <L'infermiera arriverà tra 5 minuti, buona notte, ci vediamo domattina per il controllo e attenta alle visite notturne di Rasetsu> ridacchiando sotto i baffi mentre la porta viene richiusa alle proprie spalle. Destrorsa inserita nella tasca tirando fuori lo smartphone aprendo la chat di Shizuka a cui invia un messaggio. Il proprio turno è finito e può finalmente vederla, passare il tempo con lei godendosi il resto della serata. [END]

Estemporanea ambienta dopo la cura a Rasetsu
Kan cura Saigo dai danni riportati durante la missione, nel mentre la mette al corrente di quanto scoperto al bosco oscuro, del volto di demone e Kiosey, aggiornandola anche su come quel simbolo abbia scatenato sensazioni nell'albino. Inoltre Kan le domanda se esistono modi per recuperare ricordi passati ricevendo una tiepida conferma non molto sicura. Saigo alla fine farà delle ricerche ed entrambi cominciano a buttare già un primario piano coinvolgendo anche Shizuka.