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Come rubare monetine da una fontana

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con Rasetsu, Shin

21:12 Shin:
 La notte è finalmente calata, scesa tra i comuni mortali insieme alla Luna, sua regina, per guidarli ed accompagnarli piano piano tra le possenti e soporifere braccia di Morfeo. Questo è ciò che accade solitamente per le persone che, esauste dopo una giornata lavorativa, hanno bisogno di ricaricare le pile per affrontare quella dopo. Tuttavia, l'oscurità è lunga e come recita un vecchio detto: va vissuta. Soprattutto da chi ha ancora l'età anagrafica dalla sua parte e può permettersi di fare le ore piccole. Nel gruppo della movida notturna rientra sicuramente il rosso Goryo, spintosi fino al distretto di Kusa per uscire dalla monotonia di Suna. < Questa è la loro piazza dunque... > Mormora a fil di labbra, camminando nei pressi della fontana caratteristica del luogo, soffermandosi accanto alla stessa. La squadra con attenzione, spostando poi lo sguardo a destra e a sinistra, dando vita ad una rapida messa a fuoco della zona. Palazzi, chioschi, panchine, negozi. Insomma vi è tutto il necessario per passare vari tipi di serata. < L'oasi di Suna non la batte nessuno... > Nazionalista? Probabile. Però c'è da dire che il pezzo di terra artificiale appena nominato, oltre al caos, garantisce anche un minimo di pace, di silenzio, d'intimità. Cosa non da poco. < ..... > Ad occhi esterni si presenta come una figura slanciata, alta poco più di 180cm, con una corporatura non eccessivamente muscolosa ma molto definita. Folta capigliatura dalla tonalità rosso fuoco lasciata alla mercè delle condizioni climatiche, tant'è che qualche ciocca ribelle gli ricade davanti a quei tratti somatici albini dove spicca la coppia d'onice che tutto osserva e tutto guarda. Vestiario total black così composto: giubbetto di pelle a mezze maniche su cui svettano spuntoni cerniere varie in acciaio, che lascia nudi gli arti superiori, quest'ultimi coperti in parte da dei bracciali ed altri accessori che lo cingono ad altezza avambraccio. Alle mani indossa dei guanti rinforzati in metallo nei pressi delle nocche, mentre sotto la giacca vi è una maglietta scura come la pece dalla natura anonima, squarciata in più punti da petto a basso addome, tutto sul lato mancino. Pantaloni neri tenuti stretti in vita non da una, bensì da tre cinture con incidenza diversa; essi scivolano fino alle caviglie, dove s'immergono e scompaiono negli anfibi dalla suola importante che veste ai piedi. Metallaro? Se così può esser definito, perchè no? [Chakra OFF]

21:15 Rasetsu:
 Tinteggiato di nero è completamente il suo vestiario. Una camicia ne copre l’addome, i cui primi due bottoni son lasciati fuori dalle rispettive asole. Un pantalone scuro è sottostante alla prima, sorretti da una cintura in cuoio. Con sé, oltre al telefono cellulare nella tasca posteriore e qualche tonico di recupero del Chakra e coagulante, non ha molto altro. Non è solito girovagare con delle armi o con qualcosa che gli assomigli vagamente. Lancia delle occhiate nei dintorni, assicurandosi che non vi sia nessun malintenzionato. Non è molto incline a lasciar Dokuhiro da sola nella dimora ch’è stata teatro di quelle teste mozzate. Tuttavia, deve anche farla abituare alla possibilità che lui non ci sia ventiquattr’ore su ventiquattro. Non è così folle da credere di poterla proteggere sempre. Deve riuscire a camminare sulle sue gambe e capire come agire in situazioni del genere. Quindi, passare l’esame Genin, esattamente come gli ha detto, è sicuramente un buon modo per iniziare a farlo. Sta di fatto che s’avvicina in direzione della fontana, teatro d’innumerevoli episodi da ubriaco durante i quali ha tentato spesso e volentieri d’annegare pur di prendere quelle dannate monetine, rubandole per il proprio tornaconto personale. Arresta l’incedere proprio nei suoi pressi, portando la testolina a flettersi verso una spalla, mantenendo lo sguardo focalizzato sull’acqua che sgorga da essa. Avverte una voce nelle vicinanze. Non conosce l’individuo dal quale proviene, tuttavia volge l’attenzione proprio nei suoi riguardi così da focalizzare attentamente il viso e memorizzarne i lineamenti. <Cos’ha l’oasi di Suna in più?> Lo scruta di sottecchi adesso, fermo e statuario nella posizione, poco più basso di Shin – forse di qualche centimetro appena. I capelli cremisi son sistemati alla bell’e meglio e quanto meno è profumato e lavato. Niente a che vedere con lo psicopatico burlone che si poteva veder in giro qualche settimana fa… [ Chakra OFF ]

21:33 Shin:
 < Ah... > Non aveva ancora fatto caso alla moltitudine di monetine lanciate nella "pancia" della fontana. Solo grazie alla luce artificiale dei lampioni accesi nelle vicinanze, è riuscito a notare questa caratteristica. Sfarfalla un paio di volte le palpebre, pensieroso, non capendo il motivo di tutto quello spreco di ryo. < Uh? > No, non è una strana creatura mitologica che parla a forza di monosillabi. E' solo che lo stupore viene proiettato all'indirizzo di Rasetsu, figura quanto mai strampalata. Prima di dargli una risposta sensata a quel suo quesito improvviso, s'intercede un attimo di pausa prolungato. Assimila tempo sufficiente a squadrarlo dall'alto verso il basso con superiorità, soffermandosi sulla sua capigliatura e sul suo modo di vestire. Apparentemente hanno molto in comune. < Il tuo nome? > Domanda, utilizzando un tono con una vena di fastidio ben udibile dall'altro. Non è molto avvezzo a parlare con chiunque. In realtà non è molto propenso a parlare con l'essere umano in generale, se non per tornaconto personale o altro. < Comunque è raro trovare la baldoria di una cittadina e, allo stesso tempo, la pace ed il silenzio di una montagna dove poter staccare da tutto e tutti. > Basta come motivazione? D'altronde sta dicendo la verità: l'oasi di Suna ha entrambe le caratteristiche elencate. Edifici, negozi e grattacieli da una parte; il nulla più totale dall'altra. < Piuttosto... > Sospira, arrabbiato con se stesso nell'allungare la conversazione. Però la curiosità prende il sopravvento. < La gente qui è ricca? Vedo che i ryo vengono gettati nell'acqua... > E al termine di quella frase, dalla parte opposta rispetto a loro, una ragazzina di circa sedici anni lancia una moneta nello specchio limpido, eseguendo una precedura ben definita: di spalle confronto alla fontana e denaro che deve passare sopra la spalla durante il lancio. Curiosi questi Kusani. [Chakra OFF]

21:53 Rasetsu:
 Son due rossi sotto la luna coperta da piccole nubi. Il demone scosta l’attenzione dalla fontana all’uomo e ne attende un plausibile responso per via della domanda che gli ha appena rivolto. <Perché dovrei dirtelo?> Riferendosi al nome. Non il migliore degli inizi dal momento che non gli ha chiesto certo il codice fiscale o il pizzo. Tuttavia, abbiamo pur sempre a che fare con un demone che crede d’esser superiore a chiunque in fatto d’intelligenza. Fa spallucce, volgendo un terzo del proprio corpo verso l’altrui figura, comprendendo il fianco mancino in primis. <Se vuoi baldoria> Replicando immantinente alla considerazione dell’altro. <devi dirigerti verso il quartiere notturno.> Un posto che lui ha conosciuto fin troppo bene, dove ci si fermava gran parte delle volte a dormire e che, or come ora, sta tentando d’evitare con ogni fibra del suo corpo. E’ assolutamente certo che, non appena vi metterà piede, rischierà di cedere nuovamente al circolo del vizio dell’alcol e della droga. Non può permetterselo. Deve riuscire a resistere. <E se vuoi la calma, non ne ho la più pallida idea.> E’ soggettivo. C’è chi riesce a star tranquillo anche in mezzo alla gente e chi, al contrario, preferisce restarsene in perfetta solitudine in posti meno frequentati. Quindi, non sa effettivamente cosa dire e quale posto proporre, non è soltanto un modo per sviare un argomento al quale non vuole rispondere. <Più che ricca, reputo che sia stupido affidare i propri desideri ad una fontana.> Replica alla di lui volta, stringendosi nelle spalle. Negli occhi del demone, bazzica una piccola luce sinistra. Sta per proporre qualcosa d’assolutamente sconsiderato. Il ghigno s’allarga sul pallido ovale, mostrando parte dei denti aguzzi sottostanti. <Che ne dici d’entrare in affari?> Solo i Kami sanno cos’abbia in mente lo scienziato. [ Chakra OFF ]

22:11 Shin:
 Il conversatore di serata, tale Rasetsu, potrà notare alcuni dettagli appartenenti al Goryo. Vista la distanza relativamente infima, agli occhi del Kokketsu potranno balzare dei particolari che potranno aiutare il genetista ad inquadrare meglio lo psicopatico: l'orecchino in metallo a forma di piuma che ciondola dal lobo mancino; la collana - rigorosamente in argento - che scivola fino al petto a cui è allacciato il pendente del simbolo di Suna; < Di solito ci si presenta prima d'intraprendere un discorso con qualcuno che non si conosce. > Lui è un membro rappresentativo di come, il galateo, debba esser chiuso in un cassetto e fatto brillare sotto un quantitativo enorme di dinamite. Eppure, adesso, veste i panni di chi ha seguito sempre le regole, rimproverando il povero demone dai capelli rossi. < Ma soprattutto... > Gli angoli delle labbra si distendono verso l'esterno, ampliando quel sorriso irriverente stampato in volto. < ...sarebbe brutto ricevere una lapide anonima. Non credi? > Incalza e stuzzica volutamente il genetista, sicuro che l'altro legga tra le righe quella sorta di minaccia. < Devi spostarti per raggiungere sia la baldoria che la pace. All'oasi invece c'è tutto in pochi metri. > Sentenzia con tono quieto, pacato, limitandosi a dire e riportare ciò che è ovvio. < Cioè fammi capire... > Aggrotta la fronte, stupito nell'apprendere ciò che spinge i cittadini a gettare le monetine nell'acqua. < Gettano i ryo nella fontana esprimendo un desiderio? E ci credono sul serio? > Sfarfalla le palpebre, incredulo che ci sia così tanta stupidità nell'essere umano. < Shahahshaahahah. > Se la ride di gusto, veramente divertito dalla questione. < Oddio... > La risata scema e, poco dopo, i tratti somatici s'induriscono nel sentire la proposta fattagli da Rasetsu. < Sei un benefattore? > Quesito più che lecito. < Non mi aspettavo stasera di uscire e trovare un impiego lavorativo. Botta di culo non indifferente... > Lo sta prendendo palesemente in giro. Rasetsu lo potrà notare dal tono alquanto ilare utilizzato dal Goryo. [Chakra OFF]

22:39 Rasetsu:
 Seppur siano accessori in bella vista, al demone non interessano più del necessario. Adocchia il simbolo di Suna, la qual cosa risponde indirettamente alla motivazione per la quale quel settore dovrebbe esser migliore di quello kusano. <Ora si spiegano molte cose.> Commenta infatti a tal proposito, facendo poi schioccare la lingua contro il palato. Porta le braccia a piegarsi innanzi al petto, mentre ascolta con parsimonia quel che viene pronunciato dall’altro rosso. In contesti differenti, avrebbe letteralmente ignorato qualunque parola fuoriuscisse dalla bocca delle persone fintantoché non fossero necessarie alla sua sopravvivenza di tutti i giorni. <Potresti anche iniziare a presentarti tu per primo, avendo posto la domanda.> Lo riprende con altrettanto galateo, proprio perché anche per quanto riguarda il Kokketsu il galateo potrebbe venir messo s’una brace ad aspettare che arda come si deve. <Non posso morire, quindi non vedo quale lapide dovrei avere.> La sua solita spavalderia vien fuori, dettata dalla convinzione che l’innata Kokketsu renda immortali. Difatti, è talmente immortale che, durante la missione contro il Serial Killer, ha rischiato seriamente di rimetterci la pelle. S’è salvato soltanto grazie a Saigo che ha spedito entrambi in un’altra dimensione. <Dovresti preoccuparti più che altro della tua. La vuoi in marmo o granito?> Gli chiede, continuando a fissarlo con il ghignetto ben stampato sotto il naso aquilino. Gli occhi assottigliati lasciando intuire che genere di persona possa essere una che, esattamente come Shin, minaccia a perdifiato senza preoccuparsi delle conseguenze. Sono due anime affini. <Vuol dire che mi farò un giro da quelle parti.> Anche no, rosso. Dimentica che deve restare completamente lontano da qualunque luogo possa anche solo generare alcol e droghe. Rischia irrimediabilmente di rimetterci le penne – per mano di Dokuhiro, ovviamente. <Credevano nell’esistenza d’una divinità superiore ben prima che la divinità stessa apparisse per rimetterci tutti in riga, quindi è sottile la convinzione umana.> Commenta a proposito della teoria secondo la quale la gente creda davvero che gettare delle monetine all’interno d’una fontana possa poi far avverare il desiderio espresso. Gli risale la bile a sentir la domanda rivoltagli. <Un benefattore? Io? Sì, di me stesso.> In effetti, ruba ai ricchi per dare a sé stesso, mica ai poveri della città… Non è così pazzo da far del bene per qualcuno, a meno che non sia per Dokuhiro in questi ultimi frangenti. Sta camminando sui tizzoni ardenti, specialmente quando bazzica nei pressi della ragazzina. <Facciamo a gara a chi ruba più monetine? Ognuno si tiene il bottino per sé.> No, non sta scherzando e NO, stranamente non è sotto sostanze stupefacenti, il che è piuttosto strano per chi lo conosce… Shin, quanto meno, potrà pensare soltanto d’aver a che fare con uno psicopatico burlone. [ Chakra OFF ]

23:14 Shin:
 Gli occhi scuri come la pece spostano l'attenzione dalla ragazzina sedicenne che ha lanciato la monetina, ai tratti somatici del demone rosso. < ..... > Inspira ed espira rumorosamente, svuotando i polmoni dell'aria appena incanalata. Semplici azioni utili a non fargli perdere la pazienza, a trattenere quella rabbia che, volutamente o non, Rasetsu ha risvegliato. Deve mantenere il controllo, altrimenti il sangue che scorre nelle proprie vene si accumulerebbe nel cervello, risvegliando in lui un lato poco amichevole. < Sei abile a rigirare la frittata, mezzasega... > Lo ribattezza così, su due piedi, con nonchalance disarmante. < Tuttavia con me non attacca... > L'ha inventata lui questa tecnica. < Sei tu che hai attaccato bottone. Di conseguenza se TU che dovevi presentarti. > Sottolinea volutamente il soggetto che doveva presentarsi per primo. < Non puoi morire? Shahahahahshaahahah > Ride ancora una volta di gusto nel sentire l'affermazione del suo interlocutore. < Su questa terra muoiono tutti, cara la mia mezzacartuccia. > Ha cambiato di nuovo insulto(?). < Se vuoi posso distruggere la tua convinzione. > Lì, adesso? Perchè no. < Marmo o granito? > La mano destra viene sfilata dalla rispettiva tasca dei pantaloni, andando a massaggiare il mento glabro, privo di barba. < Non ci ho mai pensato. Tuttavia non me ne frega un cazzo. Ci penserà chi rimarrà in vita. > Problema non di sua competenza. < Tu sei un pagliaccio... > Annuisce alla sua stessa affermazione, convinto di quello che dice. < Secondo te mi lancio in una fontana, nel bel mezzo della piazza, davanti ad altre persone che potrebbero riconoscerci, solo per pochissimi ryo? > Senza contare la rottura di scatole delle guardie e dei cani del governo conosciuti come membri della Shinsengumi. < Forza... > Gli angoli della labbra si arcuano verso l'alto, mentre le mani si uniscono davanti al petto in un sonoro e sordo "STACK". < Quando vogliamo iniziare, inziamo! > Sentenzia con decisione, già elettrizzato dalla sfida. Si guarda intorno poi, contando quanti e quali persone possono essere testimoni della loro mattanza. CERCA di ricordarne fattezze e lineamenti per poi, se ce ne sarà l'occasione, minacciarli in un secondo momento. [Chakra OFF]

21:46 Rasetsu:
 Qui, c’è da fare sul serio. Conduce immantinente la mancina ad altezza del petto, formando il mezzo sigillo della capra. Adotta una modica concentrazione affinché possa raggiungere una giusta attenzione a quel che deve fare. Andrebbe a generare due sfere d’entità uguale poste l’una all’estremità dell’altra. In prossimità della fronte, genera una sfera dal color violaceo che rappresenta la sua lucidità mentale, il suo ingegno, il suo intelletto. Ad altezza del ventre, tendente al nerastro, v’è un’ulteriore sfera che rappresenta la sua poca forza fisica, agglomerata dalla capacità d’utilizzo delle arti magiche e delle arti illusorie che proteggono l’esile corpo del demone. Queste due sfere, susseguentemente, andrebbero ad unirsi al centro del petto affinché possa formarsene una soltanto, dalla prevalenza di nero con piccole scariche violacee come se stesse attivando l’innata. Una volta finito ciò, una volta compreso d’essere riuscito nel richiamo del Chakra, scioglierebbe per ovvio l’intreccio della mancina lasciandola cadere verso il fianco corrispondente. E soltanto allora, dunque, tornerebbe su Shin. <Se ti dico il mio nome la smetti di fare il bambino che per ripicca non parla per primo o continui con questa tiritera> E poi, aggiunge dopo un attimo di pausa, mostrando un ghigno sotto quel naso aquilino. <mezzasega?> Lo chiama esattamente come s’è permesso di definire il demone, adottando dunque la medesima terminologia. <Quando capirai con chi hai a che fare, comprenderai anche perché non posso morire.> E’ sicuro delle sue parole, tanto da commentare con il petto in fuori, gonfiandolo d’orgoglio. Perché quando si parla della sua famiglia, non può che andare così. <Perfetto, allora segno per il marmo e ti lascio un bigliettino dove specifichi che i tuoi organi li lascerai al sottoscritto.> Perché, d’altronde, deve iniziare a rimettere in piedi anche quel determinato mercato nero, ben prima che qualcun altro possa rubargli l’idea – ammesso già non l’abbiano fatto. D’altro canto, è passato del tempo da quand’è sparito e la malavita sembra esistere ancora, anche ben più organizzata d’una decade fa. <E allora vedi che non sei poi così rincoglionito? Attiva il Chakra se non l’hai già fatto, così c’è più divertimento.> Esattamente come ha fatto lui. <E sappi che ogni mossa sleale è CONSENTITA!> Ben presto, potrebbero intervenire anche gli Anbu per fermarli, ma questa è un’altra storia. QUI, ANZI, LA SI SCRIVE! [ ¾ - Tentativo Richiamo del Chakra ]

22:16 Shin:
 Notte alquanto singolare è quella che va a svilupparsi in quel di Kusa. Quella che doveva essere una normale serata di passeggio, si trasforma in una gara di monetine con il primo pazzo squilibrato che gli da corda: Rasetsu. Continua ad osservare il demone dall'alto verso il basso, inarcando il sopracciglio destro quando si avvede del sigillo caprino. < Addirittura... > Non lo faceva un ninja. Magari un pagliaccio; la controfigura di una donna, o al massimo uno di quelli che fanno da cavia per la sperimentazione di un nuovo farmaco. Insomma, non gli è passato neanche per l'anticamera del cervello il pensiero di associarlo alla famiglia shinobistica. < E va bene... > Sente quello sproloquio avere termine e alla fine dello stesso, anche lui unirebbe le mani davanti al petto, ricreando il simbolo della capra. Nella propria testa, nel frattempo, immaginerebbe il corpo perfettamente diviso a metà da una riga verticale, perpendicolare e astratta. Ad apice e pedice della stessa, si formerebbero due sfere ruotanti sul loro asse. La prima, di colore bianco, s'attesterebbe in prossimità della fronte, simboleggiando tutta l'energia psichica del Goryo; la seconda invece, nera come la pece, racchiude in sé tutta la forza fisica, palesandosi ad altezza addome. Entrambe, per sua stessa volontà, verrebbero mosse lungo la linea astratta citata poco prima. L'intento è quello di unirle, fonderle in un unico costrutto, così da risvegliare il chakra di cui è in possesso. Se ci fosse riuscito, ne gioverebbe in termini sia psichici che fisici. < Questa gran fava... > Per scaramanzia, porta la mano destra a chiudersi a pugno nei pressi dei genitali, strattonandoli un paio di volte. Non ci pensa minimamente a morire ma soprattutto a lasciare i suoi organi a Rasetsu. < Sai che c'è? Con la tua parlantina sputazzante tipo vecchio bavoso... > Sì, hai capito benissimo. < ...mi hai convinto. > E lì, l'arto superiore mancino s'alzerebbe dietro la schiena del Kokketsu, TENTANDO di portare la mano sulla spalla destra dell'interlocutore, cingendola. Intanto, prova a distrarlo dal suo fare, regalandogli elogi da vero paraculo. < Non ti ci facevo sai. Hai studiato da qualche parte? Di solito non mi faccio infinocchiare così. Sei tu un Dio? > Lecchinaggio allo stato puro. Il suo intento è ben altro però, Infatti, anche il piede sinistro, silenzioso, scivolerebbe con la suola dietro il destro di Rasetsu. < Però non è stato dato il via alla gara... > Assume un'aria fintamente pensierosa, urlando subito dopo. < VIA! > Nell'istante in cui le corde vocali vibrano, darebbe vita al suo piano malefico. La mano che prima si è arrampicata sulla spalla del rosso - qualora ci fosse riuscita - spingerebbe verso il basso e all'indietro, sbilanciando il busto del genin verso tergo. In contemporanea, il piede mancino verrebbe fatto scattare in avanti, portandolo ad impattare contro la zona poco più alta del tallone della gamba dritta avversaria. Grazie a questa combo di "attacchi", cercherebbe di far caracollare a terra il povero malcapitato, partendo così nella gara da una posizione di netto vantaggio in fatto di tempo. Se tutto fosse andato come descritto, si lascerebbe alle spalle la figura di Rasetsu con tanto di natiche al suolo, mentre lui si fionderebbe nella fontana, scavalcando quella sorta di recinsione e affrettandosi nel togliersi il giubbetto in pelle a mezze maniche. L'ha detto lui che ogni mossa sleale è consentita no? [Tentantivo impasto Chakra 3/4]

22:46 Rasetsu:
 Bisogna iniziare a capire come comportarsi per cercare di racimolare quanto più possibile delle monetine all’interno della fontana. Il problema nasce da quel figlio d’una gran baldracca di Shin, il quale gioca letteralmente sporco per cercare d’arrivare per primo al bordo della fontana, affinché ghermisca il tanto agognato bottino. <…> Lo sta letteralmente adulando. E si sa che queste cose lo lasciano sempre compiaciuto. <Modestamente, modestamente…> Ripete ad alta voce, annuendo anche alle affermazioni altrui mentre piega le braccia al petto in maniera del tutto convincente. Come potrebbe anche sol pensare a quel che avviene di lì a poco. <Non sono un Kami, ma potrei diventarlo.> Ecco, adesso l’hai sparata davvero così grossa che neanche una punizione esemplare potrebbe salvarti da te stesso. Non può neanche dir o fare qualcosa contro il gioco sporco che sta utilizzando, dal momento ch’è stato proprio il demone a specificare che è possibile utilizzare qualsiasi metodo per raggiungere l’obiettivo ultimo. Il problema di Shin, però, è che vuol fare troppe cose tutte assieme, quindi il massimo che riuscirà ad ottenere sarà al massimo uno sbilanciamento del demone, il quale agita vorticosamente le braccia in aria. <Ohhh!> Tenta di ritrovare quanto meno un appoggio stabile che tanto possa definirsi, attento a dove poggia i piedi e divaricando le gambe. Rischia di cadere non appena viene sfiorato, ma per il momento pare reggersi più del necessario. <Tua madre è una gran pu114n4!> Esclama in sua direzione, nonostante sul volto demoniaco vada a formarsi un sorrisetto divertito, come se non se la fosse presa davvero. Tutto sommato, si sta davvero divertendo, la qual cosa lo entusiasma più del necessario. E pensare che non credeva possibile di star così bene senza le sostanze stupefacenti alle quali era abituato. Ma bando alle ciance… Porterebbe la mancina alla volta delle proprie fauci. Quivi non farebbe altro che far scivolare dabbasso la manica quel tanto che basta affinché scopra la pelle del polso. Essa appare molto pallida – come il resto del proprio essere – e le vene son d’un colorito piuttosto scuro, differente dal normale o dalla concezione umana che si hanno di queste ultime solitamente verdastre o bluastre. Dapprima, farebbe in modo che l’elemento dell’Acqua – l’unico che al momento sappia utilizzare – venga risvegliato e vada miscelandosi con il proprio sangue nero. I canini appuntiti del mostro andrebbero a penetrare la carne del polso, in modo che possa riaprire una delle tante cicatrici che difficilmente permette di far cicatrizzare, utilizzandole spesso e volentieri per l’attivazione della propria innata. Causandosi quella piccola ferita, una stilla di sangue dovrebbe iniziare a fuoriuscire ma galleggerebbe nell’aria per volontà dell’utilizzatore. Infatti, il proprio sangue nero – passivamente sempre di questo colore – sarebbe unito all’elemento del Suiton che ne faciliterebbe la fuoriuscita e l’attivazione dell’hijutsu Kokketsu. Due lacrime nere scenderebbero dalle palpebre inferiori degli occhi del demone, scivolando sugli zigomi e le guance, assestandosi ad altezza del mento. Persino le iridi muterebbero colore assumendo una tonalità ambrata simile a quella d’una bestia. Ulterior sangue gli galleggerebbe attorno in un’area che dovrebbe comprendere circa i dieci metri, formando quella che potrebbe anche assomigliare ad una nuvoletta violacea con delle piccole scariche – del tutto sceniche – attorno alla propria figura demoniaca. C’è una sfida da vincere e non si farà certo mettere i piedi in testa da quel rosso che pensa d’aver già la vittoria in pugno. Quindi, non contento dell’attivazione dell’innata, adotterebbe il sangue che ha nei dintorni e attorno al suo corpo per coagularlo, cosicché possa formare una mano dalle dimensioni di almeno mezzo metro. Il palmo ricoprirebbe almeno venti centimetri, mentre le lunghe dita artigliate i restanti trenta centimetri. Sono cinque, dalle unghie acuminate come unica prolungazione del costrutto. Il palmo termina in uno sbuffo a spirale dello stesso sangue, laddove dovrebbe iniziare il polso, ma dove ovviamente non comincia alcunché poiché il costrutto si regge in piedi – precisamente in aria – grazie al controllo mentale del suo possessore. <NYAHAHAHAHAHAH!> Era da tanto che non lo si sentiva ridere così… [ 2/4 – Attivazione Hijutsu Kokketsu I + 2/4 – Creazione I Costrutto ][ Chakra: 34/35 || PV: 99/100 ]

23:05 Shin:
 Mentre lui si appresta a bruciare quei pochi metri che lo dividono dalla fontana, dietro di lui si dovrebbero susseguire una sequanza di parole non proprio affabili e benauguranti. Il buon Rasetsu è caduto nella sua trappola e ora, il Goryo, deve sfruttare il vantaggio temporale slealmente presosi. < Che fai ci stai pensando? Rischi di perdere così. Abbiamo solo trenta secondi. > E questa regola quando è stata concordata? Mai. Semplicemente sta dettando lui le prossime mosse e le caratteristiche di quella sfida onorevole. Ovviamente che lo avvantaggino. Però, a rigor di logica, dovranno restare il meno possibile nell'acqua del monumento. Le persone, anche se minime dato l'orario, li vedranno tuffarsi e verosimilmente avviseranno o qualche guardia, o direttamente la Shinsengumi. Quindi, meglio prendere quanto più malloppo possibile in quell'arco temporale definito in mezzo minuto e poi, alla massima velocità, lasciare il luogo del misfatto. Scavalcherebbe il bordo della fontana, immergendo le gambe nel liquido trasparente, sentendo il freddo pungente farsi strada dalle caviglie in su. < Eh?! > Sbatacchia un paio di volte le palpebre nell'osservare il costrutto messo in piedi dal Kokketsu. Scenico. Decisamente scenico non c'è che dire. S'innamora più che altro delle scariche elettriche che si susseguono intorno alla figura di Rasetsu. Per alcuni secondi resta impalato, immobile, con il giubbetto a mezze maniche in pelle tenuto stretto tra le mani. < Ma che cazzo fai? > Riferendosi a quell'enorme mano creata dal genin. < Così non vale. Da dove l'hai tirata fuori quella? > la risata poi stridula del demone, non fa altro che innervosirlo ancora di più. Non se l'aspettava. Quel bastardo occhialuto ha tirato fuori l'asso dal mazzo. < Tsk. > Schiocca la lingua sul palato, dandosi un tono per non ammettere e far vedere all'avversario di essere in vantaggio. Anzi. Va avanti per la sua strada come se nulla fosse. < Puoi tirarne fuori anche un'altra. Perderai lo stesso. > Si autoconvince di ciò. Intanto il busto verrebbe chinato in avanti, dando modo agli arti superiori d'infrangere quello specchio d'acqua, immergendosi in esso. Veloci e rapidi, tenterebbero di smuovere quante più monetine possibili e, soprattutto, prenderne un quantitativo sufficiente a vincere la sfida, grazie anche all'aiuto del giubbetto, il quale dovrebbe fungere da raccoglitore. Si muove a destra e a sinistra con foga, neanche fosse un cercatore d'oro che immerge la sua retina nel fango del fiume, speranzoso di trovare una pepita. [Chakra ON]

23:19 Rasetsu:
 Il tempo a loro disposizione è effettivamente poco. Ma mentre Shin deve adoperare le sue piccole mani per cercare di racimolare quante più monetine possibili, Rasetsu sta per usare quelle che il suo potere gli ha dato in dotazione. Ed essendo molto più grandi, l’unico vantaggio che può ottenere è effettivamente quello di coglierne di più ma in tempo maggiore rispetto a come si comporterebbe Shin in questo contesto. Quindi, mentalmente, non farebbe altro che muovere quel costrutto per dirigerlo verso la fontana, facendolo immergere dal lato opposto laddove il Goryo non è ancora giunto. <…> Tenta di sfruttare adeguatamente il contesto, conscio che quel lato non è ancora stato razziato da nessuno e, quindi, dovrebbero esserci quante più monetine possibili. <Tempo al tempo> Commenta, mentre a sua volta si drizzerebbe in piedi pronto ad intrufolare anche le sue di mani, in modo che possa usarne per TRE – a differenza di Shin che, invece, è costretto ad usarne esclusivamente due. E non ha timore neanche di trovare un posto in cui mettere quel bottino perché, paradossalmente, potrà usare la mano una volta raccolte. Infatti, non farebbe altro che aprire le dita di quel costrutto come se fosse una piccola pala, quindi aperta a formare un semicerchio rispetto ad un pugno chiuso. Farebbe sì che scivoli lungo il perimetro della fontana, racimolando il più possibile e lasciando da parte l’acqua – nonostante sia un elemento fondamentale per l’innata che sta utilizzando. <Possiamo usare tutto quello che abbiamo in nostro possesso.> Ed è fortunato che non l’ha già imprigionato nella prigione acquatica perché sarebbe riuscito senza dubbio a vincere a mani basse in quel modo, ma non è detto che sia restio ad utilizzarla di lì a breve. <Quindi, sono in vantaggio, eh?> Non può saperlo, però reputa d’esserlo grazie al movimento della mano che ravana all’interno della fontana, recuperando quanti più oggettini possibili da portare nelle mani originali del demone. <Forza, fammi vedere quel che sai fare!> E’ fomentato, convinto di poter riuscire a vincere questa sfida all’ultimo ryo! [ 2/4 – Ravanamento con il costrutto + 2/4 – Ravanamento con le mani vere ][ Chakra ON || PV: 98/100 ][ Hijutsu Kokketsu I ON || I Costrutto ON ]

D100. Chi tira il dado più alto, ha raccolto più monete.

Rasetsu tira un D100 e fa 58

Shin tira un D100 e fa 81

23:40 Shin:
 Ravana ravana. Le mani si muovono a destra e a sinistra nel fondale della fontana, aiutate dal giubbetto in pelle a mezze maniche che imprigiona dentro di sè quanti più oggettini metallici possibili. Alcune s'insinuano nelle tasche, altre bloccate tra le dentature delle varie cerniere; altre ancora semplicemente trattenute tra le mani. Sembra un bambino che gioca con l'acqua, ma con un bottino decisamente più cospicuo. < Magari quella mano ti si scioglie appena entra in contatto con l'acqua... > Non ha la minima idea di che diamine d'innata è in possesso Rasetsu. Più che una maledizione verso il demone, è più una preghiera verso il cielo(?). Effettivamente quel costrutto utilizzato a mò di pala è decisamente efficace ed utile. Ma non è detta l'ultima parola. Infatti spera che quel lasso di tempo avuto in più di Rasetsu, possa risultare decisivo per le sorti della gara. < Io ho finito. Anche perchè il TEMPO E' FINITO! > Sentenzia con qualche secondo in anticipo rispetto ai trenta pattuiti in precedenza. Deve giocare sporco fino all'ultimo. Così, in tutta fretta, com'era entrato nella fontana, ne fuoriesce più sbrillucicoso che mai, con una scia di monetine che cadono a terra insieme agli schizzi d'acqua. Come un ladro dentro un'abitazione, lui si affretta a lasciare il luogo del misfatto, fregandosene d'aver attirato lo sguardo di terze persone. < Forza mezzasega... > Ovviamente si riferisce a Rasetsu. < Andiamo a contarle... > In un posto appartato possibilmente. Lascerebbe così la piazza di Kusa con il bottino tra le mani, pronto a confrontarlo con il PERDENTE della famiglia Kokketsu. [Chakra ON][X]

22:48 Rasetsu:
 Si limita a tirare fuori una quantità piuttosto esosa di monetine, quanto basta per essere certo di riuscire a vincere. Il costrutto è lento, ma sicuramente funziona come la terza mano che non possiede nella realtà. Le poggia a terra, nelle tasche, tenta di trovare qualunque mezzo per poterle portare a casa da Dokuhiro – potrebbe anche comprarle qualcosa, visto che c’è. Quindi, mentalmente, è come se stesse muovendo ben tre mani. Ed è contento così. <Impossibile visto che è fatta anche di quell’elemento!> Esclama, ghignante e tronfio, convinto di riuscire a vincere questa sfida a prescindere da tutto e da tutti senza pensare che la ruota del Karma gira – eccome se gira. E lui non n’è esente neanche un pochetto. Si sta letteralmente bagnando come un pulcino, compresi i vestiti e le scarpe, nonché le maniche della camicia dal momento che non ha neanche lontanamente pensato di perder tempo a sollevarsele. D’altro canto, avrebbe rischiato soltanto di dargli ulterior vantaggio. <Tsk.> Fa schioccare la lingua contro il palato nell’istante in cui il rosso – l’altro, non sé stesso, non è ancora abbastanza psicopatico da parlare da solo – l’avvisa che il tempo è scaduto. <Secondo me, hai contato pure male, altrimenti non si spiega.> E infatti, quando andranno a contare le monetine, oltre a tenersele per sé – dato che ognuno avrebbe mantenuto il suo bottino a prescindere dall’esito della sfida – storcerà le labbra infastidito, accusandolo d’averlo imbrogliato. Non era stato mica lui a decretare che si sarebbe potuto usare qualunque asso nella manica, dopotutto? Sta di fatto che s’è adirato esclusivamente perché ha perso, ma qualora riuscisse a tornarsene a casa con quei ryo reputerebbe comunque un’ottima serata quella appena conclusa. Non lo saluterebbe neanche andando via, ma di sicuro a Shin potrebbe anche non interessare, tutto sommato. Bercia qualcosa di sconnesso, probabilmente gli insulterà anche la madre. Va bene esser coscienti e divertirsi, ma ciò non toglie che si tratta comunque d’un deficiente su certi aspetti. [ EXIT ]

Letterale.
Hanno fatto a gara a chi rubava più monetine in trenta secondi dalla fontana del settore di Kusa.