Questioni di co-dipendenza
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Giocata del 03/10/2021 dalle 15:20 alle 20:49 nella chat "Bosco Centrale"
A seguito dell’avvenuto ricevimento del messaggio da parte di Saigo, s’è concordato il Bosco centrale come luogo d’incontro. E’ un posto sicuro? Non può dirlo con assoluta certezza. Deve fidarsi della biondina e non è neanche tanto sicuro di poterlo fare. Ha le mani nelle tasche mentre cammina, vestendo con un completo formato da camicia e pantaloni. La prima è di color bianco con due bottoni lasciati aperti per permettere alla gola di restare scoperta. Le maniche son arrotolate sin ad altezza dei gomiti, evidentemente prova caldo per qualche oscura ragione. Il cielo è persino nuvoloso, quindi non v’è ombra di sole nei paraggi fin dalla mattina presto. L’indumento inferiore è completamente nero, sorretto da una cintura d’egual cromia. I lembi della camicia, ovviamente, son ben sistemati all’interno di questi. I capelli cremisi hanno stranamente un aspetto differente dal solito – dal solito inteso come ultimo periodo, sicché li sistemava come meglio poteva. Sono leggermente scompigliati, come se qualcunA vi avesse passato l’intera notte con le sue dita lunghe e minuscole, facendogli piccoli grattini. <…> Tira su col naso, sistemando così gli occhiali sul setto nasale. Le spalle risultano essere leggermente ingobbite in avanti e scruta i dintorni con attenzione. Dopo quant’accaduto la sera precedente, gli conviene tener sotto controllo la zona. Già il pensiero di lasciar Dokuhiro da sola proprio dov’è avvenuto il misfatto non gli piace granché, quindi spera di sbrigarsi e finire in tempo. Inoltre, tenta immediatamente di captare la sua presenza, d’individuarla in mezzo alla folla presente nel bosco. Adocchia una panchina, si ferma in prossimità di questa in attesa. Arriverà? Si farà attendere? Deve parlarle urgentemente e sta già organizzando mentalmente il discorso da farle. Non è certo andato lì perché voleva vederla e chiederle come stesse. Ha un genere di interesse completamente differente, ma ha comunque necessità. Non porta con sé quasi nulla, al massimo un paio di tonici tra coagulanti e di recupero Chakra. Forse ( e dico forse ), anche una manciata di ryo: deve prendere degli ingredienti per qualche nuova ricetta sperimentale. [ Chakra OFF ] Inizia a fare fin troppo freddo, ecco perché lei è praticamente già in tenuta invernale. Un paio di jeans del modello boyfriend di un blu scuro sulle gambe, piedi coperti da un paio di anfibi neri ed infine un bomber rosso portato allacciato fino a metà addome, la spalla destra esce dalla giacca mostrando appena quella nudità, sotto infatti un semplice top, a dirla tutta un crop top, bianco in cotone leggero, dal taglio americano, collo alto e asse4nza di spalline. Insomma è abbastanza evidente che è stata tirata fuori di casa proprio durante uno dei suoi pochi giorni di riposo, uno di quei giorni in cui vista anche l’assenza di sole vorresti far tutto tranne che uscire. Riconosce però a quel ninja tornato dopo dieci anni un debito ed è per questo che nonostante sia stata tentata di ignorare il direct di ninjagram alla fine ha deciso di rispondere e stabilire un appuntamento. Chissà che avrà di tanto urgente da dirle e perché quella paranoia. Non prova nemmeno a comprenderlo si è semplicemente recata a quell’appuntamento, il bosco centrale un luogo frequentato abbastanza da permetterle di considerarlo segreto, quasi sicuro, chi potrebbe mai ascoltare la loro conversazione in mezzo a tutto quel brusio? Un luogo abbastanza lontano da casa sua per permetterle di non venir seguita da quel maniaco e al contempo abbastanza vicino da non costarle troppa fatica. Insomma le è sembrata la scelta più logica. I capelli sono tenuti lontano dal volto grazie ad una fascia elastica nera, che le incornicia quella perfette pelle bianca facendo risaltare gli occhi rossi, struccato il volto, infondo è la giovinezza a darle la maggior parte della bellezza, almeno questo è ciò che le ripetono di solito i truccatori mentre la riempiono di prodotti. Ad ogni modo eccola camminare alla ricerca di un posto abbastanza appartato ma non troppo isolato in cui piazzarsi. In questo frangente dovrebbe trovare Rasetsu. Non parla di quel che è successo, prova a non pensare a quei momenti anche se a posteriori avrebbe dovuto dare un’occhiata maggiore al suo petto rinsecchito e nudo. Insomma non era così male. Ad ogni modo lasciando che le gote si sorrisino appena a quel pensiero passeggero si avvicina, le mani nelle tasche del bomber, probabilmente ha le chiavi ed il cellulare ma che si tenga pure i suoi segreti <dimmi> non lo osserva, semplicemente andrebbe a prendere posto accanto a lui lasciando poi che la destra monti sulla gamba sinistra, accavallandole elegantemente e fingendosi disinteressata a chi ha accanto. Adotta il metodo segretezza ovviamente. Che vorrà poi bah. [abiti: https://i.pinimg.com/564x/51/80/24/5180242162cc1896bd087d8b6156c94b.jpg] Prende posto. Piega le gambe, la cui caviglia è ormai perfettamente risanata. Porta le braccia a venir poggiate contro le cosce, con gli avambracci penzoloni verso l’interno. Ingobbito, trova che quella sia una posizione più che consona, con le inferior leva abbastanza divaricate. Lancia appena un’occhiata in tralice nei dintorni, adocchiando una figura in avvicinamento che ben riconosce, pur vestita in maniera differente. Lascia ch’ella vada sedendosi al suo fianco, non rialzando neanche il capo se non per un mero cenno con quest’ultimo – una sorta di saluto nei di lei riguardi. Lo sguardo va a focalizzarsi davanti a sé. Unisce le mani ed intreccia le dita le une con le altre. Scruta qualche passante, senza soffermarcisi più del necessario. Si va in scena, dopotutto. Deve ragionare adeguatamente a quello che le sta per dire e per proporre di conseguenza. Si preoccupa d’assicurarsi che non ci sia nessuno nei paraggi o quanto meno che non si trovi troppo vicino alla panchina che stanno condividendo. <Sei un agente della Shinsengumi, correggimi se sbaglio> E ne attenderebbe difatti una risposta il quanto più esaustiva possibile prima di proseguire con il suo copione poiché di tale si tratta, in fin dei conti, affinché tutto fosse stabilito nei minimi termini. Con la mente snebbiata, riesce a ragionare nel migliore dei modi e non accadeva da fin troppo tempo. <perché in tal caso, necessito di sporgere una denuncia.> Conclude greve, senz’alzar il capo né il resto del corpo. Lascia che quella frase venga fuori basso nella tonalità, affinché soltanto lei possa ascoltarlo trovandosi nelle immediate vicinanze del demone. <Ho bisogno d’alcune garanzie, prima.> Perché quel che sta dicendo potrebbe risultare un’arma a doppio taglio, potrebbe andarne di mezzo a sua volta. Tuttavia, deve farlo se vuole dare una lezione a chi di dovere. E – oh – non avete idea di quanto voglia farlo. L’unica altra soluzione è ucciderla o toglierle quanto di più caro ha al mondo e gli occuperebbe troppo tempo, al momento. Non è da scartare l’ipotesi che lo faccia comunque. [ Chakra OFF ] Si fa sul serio eh. La prima frase del ragazzo viene accolta con un sorriso affilato mentre estrae il telefono cellulare, quello che fa è semplicemente andare a sbloccare lo schermo, la mano sinistra iun tasca invece andrebbe a comporre il sigillo della capra, o meglio il mezzo sigillo della capra. Lo ascolta senza rispondere prima, lasciando che tra una parola sua ed una frase altrui scorra del tempo così da renderli, a prima vista, due sconosciuti che condividono semplicemente una panchina <quando sono in divisa> puntualizza lei. Avrebbe potuto rispondere di sì, perché di fatto lo è, andando persino in televisione come agente scelto eppure per lei c’è una profonda differenza. Quando è in abiti civili non c’è nulla a cui debba la sua fedeltà, non c’è nessuna facciata da tenere in piedi, si limita semplicemente a fare ciò che meglio preferisce senza preoccuparsi di come la gente potrebbe prenderla, non troppo almeno. Subdola e falsa sa perfettamente i limiti entro i quali muoversi, la più grossa differenza tra quando indossa la fascia della shinsengumi e quando invece non lo fa sta nell’atteggiamento. Se davanti ad un’ingiustizia durante i suoi turni è costretta ad intervenire, essere accomodante e rassicurante ora non lo è, il che detto in parole povere viene esplicitato nella frase successiva <se vuoi fare una denuncia vai in sede> ed è ora che sul telefono andrebbe a visualizzare un giochino. Il mezzo sigillo già pronto, non sa quanto fidarsi ma per ora non sta eseguendo alcun richiamo <se invece hai informazioni interessanti parla pure> ammette <liberamente. Non me ne frega un cazzo di cosa è legale o meno ora, quindi immagino tu non abbia bisogno di altre rassicurazioni> diretta, esplicita. Insomma se non è andato in sede è qualcosa che scotta o forse l’ha scambiata per una demente come Kamichi, che non ci sia mai pace per quell’ingenua anima. A differenza dell’ex collega lei rappresenta senza saperlo alla perfezione il governo. Non le importa ciò che è giusto o che è sbagliato finché non arriva a minacciare il suo status, non le importa delle persone finché non si possono rivelare utili al suo scopo, in questo caso lui potrebbe confessarle anche un omicidio ma se non fosse qualcosa capace di farla salire di grado si limiterebbe a dimenticarsene. Tace dunque attendendo il proseguo di quella conversazione mentre finge di completare un puzzle sul suo cellulare, come se stesse semplicemente prendendo una boccata d’aria fresca Il comportamento di Saigo è ben diverso dall’ultima volta che si son parlati. Se ne rende conto fin dalla prima volta in cui lei apre bocca per rispondergli. Inspira profondamente nel tentativo di mantenere la calma, poiché si tratta comunque d’un tipo particolare che perde la pazienza nel giro di pochi istanti. <Buono a sapersi.> A proposito della divisa, ma nella fattispecie non gl’interessa granché. Al momento, ha necessità di lei in quell’ambito e non aspetterà che avrà indosso un abito che la rappresenti. Nota l’estrazione di qualcosa dalla tasca, al che volge l’attenzione verso quell’aggeggio riconoscendo un telefono cellulare. Torna immantinente a guardare davanti a sé. Che lo stia registrando? Non sembra granché interessata alla denuncia e lo stabilisce subito dopo, indicandogli la sede della Shinsengumi per questo genere di lavori. <…> Raddrizza la schiena, così da farla aderire per bene allo schienale della panchina. Quivi, il collo ruoterebbe in sua direzione, lasciando che un’occhiata fugga anche verso lo schermo del cellulare da lei tirato fuori. Incrocia le braccia al petto prima di proseguire, anche in attesa di veder un minimo d’interesse su quel viso privo d’espressione. <La denuncia verte nei confronti d’una tua collega. Ma se non vuoi avere l’esclusiva, posso sempre recarmi alla sede della Shinsengumi.> Le sussurra in prossimità dell’orecchio, mostrando un sorrisetto affilato e divertito perché crede d’aver finalmente fatto un punto. Uno a zero per Rasetsu, palla al centro. Vuole stuzzicarne la curiosità, capire se può fare veramente al caso suo o se si tratta esclusivamente d’una perdita di tempo. Si premunisce di sentir la sua risposta prima d’agire e spiattellarle in faccia quel che ha potuto sentire. Continua a guardarla adesso, ghignante e tronfio. Mette in mostra quei denti aguzzi da squalo che si ritrova, evitando di alitarle sul collo per ovvietà, ma senza distogliere gli occhi verdastri dalla sua figura. [ Chakra OFF ] Nene? Che stia parlando di lei? Hanno un patto per quanto si siano ghostando a vicenda. Che ha combinato mo? Lo ha picchiato? Ci riflette qualche istante prima di annuire, sì è possibile che Nene si sia messa a pestare a sangue Rasetsu, deve difenderla. Ecco quindi sorridere. Deve fingersi interessata e non preoccupata <in questo caso cambia tutto> replica lei che ora andrebbe semplicemente a concentrarsi, lasciando che il mezzo sigillo resti composto nella sua tasca sinistra. Andrebbe quindi ad evocare le sensazioni del suo fisco e dei suoi muscoli, quella forza non brillante ma comunque sopita in lei, le energie che la spingono a muoversi andrebbero ora a venir radunate all’altezza della fronte. Se fosse riuscita quindi invece richiamerebbe a sé la forza mentale, quella che le permette di resistere allo stress, alla paura che Nene sia nei guai che prova ora, alla rabbia provata per la sua assenza. Queste energie le vorrebbe convogliare nel basso ventre. Se fosse riuscita ora controllerebbe i due flussi così che possano avvicinarsi l’un l’altro, li immaginerebbe come due sfere roteanti di cui vorrebbe controllare la velocità così da renderla identica. Se fosse riuscita ora le forze si incontrerebbero all’altezza della bocca dello stomaco così che vadano ad amalgamarsi e diventare una sola che a questo punto andrebbe a disperdersi nel suo sistema circolatorio, richiamando così il chakra. Solo a questo punto si alzerebbe bloccando ancora una volta il cellulare e infilandoselo nella tasca destra <seguimi in un posto più appartato> e con questo vorrebbe semplicemente camminarsi e dirige5rsi verso gli alberi, raggiungendo un punto particolarmente deserto. Il tempo non invoglia certo le famiglie a farsi un giretto e men che meno gli amanti ad appartarsi lontano dalla via principale, lei punta proprio a questo invece [chk on] Come volevasi dimostrare, le parole del demone hanno avuto un riscontro positivo nei confronti dell’agente della Shinsengumi. Quest’ultima sceglie finalmente di prestargli ben più ascolto del normale, alzandosi in piedi per potersi dirigere in tutt’altro posto. In contesti differenti, il rosso avrebbe già compiuto affermazioni e domande di dubbio gusto, riuscendo a farsi denunciare per molestie sessuali più che portare a termine il motivo per il quale si trova in quel posto. S’alza a sua volta, mettendosi ben eretto con la schiena, ma infilando le mani all’interno delle rispettive tasche. Così facendo, si premura di restarle poco più dietro. Ne segue il passo sino al raggiungimento di quel luogo che, secondo le teorie della Manami, è appartato rispetto alla panchina sulla quale erano seduti fino a poco prima. Il tempo meteorologico è sicuramente dalla loro, ma ciò non implica che non ci siano comunque degli psicopatici che decidano d’uscire con un tempo simile. Accertatosi che nelle immediate vicinanze non ci sia nessun orecchio indiscreto, oltre a quello di Saigo, porta le braccia dietro la schiena come un vecchietto innanzi ad un cantiere. D’altronde, l’età anagrafica è quasi sufficiente rispetto a quella visiva, giacché non dimostra più di trent’anni – forse anche meno, dipende dalle apparenze. Si mantiene comunque nelle sue vicinanze per questioni di riservatezza. <Ti parlavo di garanzie esattamente per questa ragione> Riattacca col discorso, riferendosi alla denuncia che sta per farle e che riguarda, per l’appunto, un membro della corporazione della quale lei stessa fa parte. <poiché, qualora venga fatta trapelare la denuncia ed il mio nome, potrei non rispondere delle mie azioni – non tanto nei tuoi confronti, quanto più verso colei che potrà venirmi a dichiarare vendetta.> Indirettamente, le sta chiedendo un nuovo patto prima d’esporre la denuncia in sé e per sé. Vuole delle garanzie, delle sicurezze. E fissa intensamente Saigo negli occhi per comprendere se stia seguendo man mano il discorso o quanto meno capire se possa essergli d’aiuto oppure no. <Mi hanno chiesto di trovare delle informazioni sul Consiglio e m’è parso strano poiché un membro della Shinsengumi potrebbe farlo direttamente> Commenta ancora, mantenendo un tono mellifluo e al contempo basso per ovvie ragioni già esplicate poc’anzi. <a meno che non sia impossibilitato per obblighi a farlo.> E’ l’unica spiegazione sensata che gl’è venuta in mente per cui chiedere a qualcun altro quell’incarico. Inoltre, sta spiccicando poche parole di proposito: sta dicendo tutto e al contempo niente. [ Chakra OFF ] Perché recarsi in un luogo simile? Non per non essere ascoltati quanto più per assicurarsi di stare a più di dieci metri da qualsiasi essere vivente a parte Rasetsu. Nascosti alla vista abbastanza da poter essere nient’altro che ombre andrebbe ad assicurarsi che nessuno sia nei paraggi prima di limitarsi a rilasciare onda di chakra intorno a lei. Come un sottile strato di nebbia andrebbe a ricoprire tutto ciò che la circonda per poi sparire. Far apparire invece al suo posto il mondo che Rasetsu potrà ricordare per bene <qui possiamo parlare più chiaramente> ammette lei, senza troppi giri di parole. Semplice, nessuno a parte qualche albero indesiderato può averli seguiti lì senza il suo consenso e se anche fosse successo con ogni probabilità ora starebbe urlando terrorizzato non avendo capito bene che sta succedendo. Ma comunque lei ha fatto ben attenzione prima di utilizzare la sua innata. Sorride divertita. Questa volta non è scappata lì dentro, ora ne ha il controllo è ben diverso dall’ultima volta, questo è il suo mondo. Deve proteggere Nene. Lo ascolta ed annuisce <beh immagino che l’autodifesa preveda anche l’omicidio nel caso> scuote le spalle e sorride. Non sta propriamente mentendo sia chiaro, se ciò che le rivelerà sarà troppo pericoloso è sua intenzione farlo fuori qui ed ora per poi far sparire il cadavere, senza se e senza ma. Magari qualche imitatore del serial Killer. Non che importi adesso, sta correndo troppo. La conversazione comunque prosegue e il discorso devia, nah Nene non farebbe mai una cosa simile, sì è abbastanza stupida da chiedere informazioni alle persone sbagliate ma non abbastanza da farle sul consiglio <curioso> replica lei <nessuno di noi sarebbe così stupido da indagare sulle mani che ci danno da mangiare> scuote appena le spalle <noi siamo i loro fidati cani, perché dovremmo essere interessati ad affidare ad uno come te> come per farsi perdonare alza le mani verso il cielo, con i palmi verso l’alto <senza offesa sei comunque uno di quelli che ci hanno quasi distrutto> piccolo inciso, così per ribadire che non ha dimenticato. Solo che dopo quella missione e quell’aiuto i confini sono diventati meno netti, non è detto che debba morire ORA, sempre ammesso che non stia parlando di Nene <le ricerche? Qualsiasi risposta è accessibile a noi> bluffa. Sa perfettamente che ci sono molto più segreti di quanti possa immaginare <quali sono le garanzie che chiedi? Ti saranno accordate solo se mi fornirai qualcosa di succoso ovvio> non si imbarca in missioni disperate, inutili e potenzialmente deleterie per lei[chk on][Kishiki 1] Una volta allontanatisi, Saigo opta per richiamare nuovamente quella dimensione nella quale vengono trasportati sia l’utilizzatrice che Rasetsu che le sta di fianco. In un batter di ciglia, eccoci in un luogo che il demone ha già visitato seppur d’aspetto e caratterialmente la Manami sia ben diversa da quando c’è stata l’ultima volta in sua compagnia. Si guarda attorno: quella dimensione sembra esattamente la stessa. Le nuvole in alto, quell’unica area illuminata da un ipotetico raggio solare. <…> Riporta immantinente gli occhietti a ridosso della fanciulla, così da tenerla costantemente sott’occhio. L’espressione si fa poco più seria, facendo del tutto svanire quel sorrisetto tronfio e convinto che gli s’era stampato in faccia quand’erano alla panchina. Adesso, si fanno i fatti e non le parole. Gesticola appena con la mancina quando la donna parla d’eventuale omicidio nel caso ci sia bisogno dell’autodifesa. <Voglio evitare d’ammazzare un membro della vostra stessa corporazione perché non sono così folle da cercare rogne dove so che posso ottenerne schioccando le dita troppo vicino alle vostre.> Schiocca la lingua contro il palato, assumendo un tono un tantino aggressivo. Non vuole che venga trattato da scemo, tutto qua. Le permette di proseguire nella discussione, nonché nell’idealizzazione che ha di lui e delle motivazioni che spingerebbero qualcuno ad indagare a proposito del Consiglio. <E se fosse un ninja del passato come il sottoscritto?> Incalza ulteriormente, così da iniziare a farle capire il nome della diretta interessata che, per ovvie ragioni, non può essere Nene. L’unica ninja del passato che hanno a bordo è proprio la Ishiba. <Le mie garanzie sono le seguenti: protezione qualora venga fuori il mio nome. La diretta interessata verrà sicuramente da me con l’intenzione d’ammazzarmi. In quel momento, tu potresti essere nei paraggi, assistere alla scena ed eventualmente arrestarla.> Cerca di mantenere un discorso quanto più fluido possibile. In parole povere, si sta alleando direttamente con la corporazione della quale Sango fa parte per cercare di mettergliela contro. Perché se affermi di fronte all’ex capo della Yakuza che quest’ultima non è in grado di fermarla, un po’ te le cerchi. Perché se si è così sicuri di sé stessi, allora è bene far crollare quella campana di vetro nella quale si è abituati a vivere. La Yakuza toglie tutto ciò che hai quando non hai modo di pagare. Allo stesso modo, Rasetsu intende adottare il medesimo metodo per toglierle quella carica. Gli ha detto che ha perso tutto, ma non ha perso ancora quel ruolo. <Se accetti le mie condizioni, sono disposto a rivelarti quel che lei sta cercando nella fattispecie. Ho un piano in mente.> Le rivela, mostrando un sorrisetto sinistro e bieco. Non sta giocando, sta lavorando. [ Chakra OFF ] Si calma ora. Nene è definitivamente scagionata. Sospira scuotendo il capo. Non ne può più di ni8naj del passato, continuano solo a crearle problemi e a tal proposito: mannaggia Furaya se l’è dimenticata. Non ha tempo ora per approfondire il pensiero, per fare tutto ciò che sta portando avanti ha bisogno di altre ore nella giornata o di copie in grado di andare in giro in contemporanea a lei, maledizione. Sospira quindi lasciando uscire quella sensazione negativa e sforzandosi con tutta sé stessa per concentrarsi sul buono che può portarle questa strada. <Sango> lo comunica apertamente. A sua conoscenza non esistono altri ninja ritornati nella Shinsengumi. Sorride solo ora, forse ha finalmente trovato il modo per fare carriera ed affossare quella che al momento percepisce come una fastidiosa macchia sull’altrimenti perfetto vestito bianco della Shinsengumi. Che bello. Annuisce a quelle richieste <non ho intenzione di seguirti 24h su 24> replica lei <ma tienimi aggiornata con il telefono sugli spostamenti, eventualmente ti lascio il mio numero così da permetterti una difesa. Il consiglio che posso darti comunque è di restare in luoghi pubblici> ammette lei. Nemmeno lei oserebbe fare qualcosa pubblicamente, non sapendo che con troppi testimoni la sua amata corporazione preferirebbe far saltare la sua testa piuttosto che modificare i ricordi di tutti i singoli, non è una tecnica che amano usare, troppo dipendente dall’abilità di chi si colpisce, meglio insabbiare o far sparire i colpevoli. Ad ogni modo qui si sta perdendo in quisquiglie <potrei coinvolgere altri membri a me fidati per darti maggior supporto, ti sorprenderebbe sapere in quanti la vogliamo fuori> ammette candidamente. Si tratterà sempre dalla sua parola contro quella di un ninja ritornato dopo dieci anni, non ci sono testimoni <se ti va bene parla> ammette lei. Altrimenti lascia che sia lei a trovare il modo per farti fuori. Assurdo come la sua fedeltà dipenda unicamente dalla convenienza, per quanto sia un cane del consiglio è disposta a tradirli in qualsiasi momento se scoprisse di poter raggiungere il suo obiettivo più velocemente. La destra va semplicemente ad estrarre il cellulare, che ovviamente in quella dimensione non ha rete, veloce andrebbe ad aprire il tastierino, scrivere il nome di Rasetsu, o meglio “Il vecchio rosso” e poi porgerlo a lui così che possa inserire il proprio numero [chk on] Il nome della diretta interessata vien ben presto fuori, visto e considerato che ha pronunciato già più del necessario. Va da sé che l’ovvietà l’avrebbe condotta direttamente in quella direzione prima del previsto. Si limita a muovere il capo per annuire al nome che viene pronunciato. <Non ho intenzione io stesso d’averti attorno ventiquattr’ore su ventiquattro. Ho anche una vita privata da portare avanti.> E no, non intende necessariamente azioni illegali come produrre e spacciare droga. Vuol del tempo in completa solitudine o da spendere con chi meglio preferisce – e ultimamente sta preferendo esclusivamente una compagnia in generale. <Possiamo scambiarci i numeri e ti terrò aggiornata su qualunque movimento.> E’ concorde in merito a ciò, poiché è l’unico modo veloce che possono avere entrambi per comunicare con qualche riservatezza. Accoglie di buon grado anche il consiglio altrui, quello di non girare in luoghi differenti da quello pubblico. <Non ha ancora accettato la mia paga, ma trovo inusuale che possa chiedere a qualcun altro all’infuori di me. E’ un lavoro che nessuno farebbe> Specialmente se si tratta di gente che vive all’interno di Kagegakure e che non ha mai dovuto aver a che fare con i ninja del passato che son tornati dopo dieci anni. <e per il quale le ho chiesto abbastanza ryo, data la pericolosità della richiesta.> Gli è sembrata sensata come richiesta, dal momento che – come detto – si tratta d’un pericolo che non può permettersi, ma che soltanto il demone si prenderebbe la briga d’eseguire. Gli vien dato il telefono per le mani, aggrottando un sopracciglio quando nota il nome che gli ha rifilato. <Bella merda, eh?> Domanda in maniera retorica, scuotendo il capo e digitando attentamente ogni cifra che compone il suo numero, così da salvarlo. Tira conseguentemente fuori il proprio, in attesa ch’ella possa passargli di rimando il suo. Altrimenti, risulta esser difficile chiamarsi reciprocamente. Ha pure cambiato sfondo, ne ha messo uno quanto meno più sobrio (che, in realtà, è Dokuhiro che dorme tutta raggomitolata nei suoi pressi), ma per fortuna la schermata viene oscurata immantinente da quella necessaria al salvataggio del numero. <E’ incuriosita dal motivo per il quale il Consiglio chiudi un occhio a proposito delle attività illecite all’interno di Kagegakure. Dal mio personale punto di vista, giacché anche Yukio si comportava così, è un modo come un altro per permettere alla gente di far quel che vuole e di tenere sotto controllo la criminalità organizzata. Non so se questa sia la ragione per il vostro, di Consiglio, tuttavia trovo che Sango stia mettendo becco dove non deve. Anche e soprattutto nei confronti della criminalità.> Rischia di ritrovarsi contro non solo il Consiglio, così da cacciarla direttamente e farla sparire dalla circolazione, ma anche coloro che si crogiolano dietro alla decisione di quest’ultimo d’eventualmente chiudere un occhio. <Non so cosa stia architettando, ma pare che voglia ficcanasare senza metterci direttamente il naso; forse intende far ricadere la colpa su qualcun altro.> Ma di certo non s’aspettava questa svolta improvvisa, eh? [ Chakra OFF ] Salva il numero e appena le viene permesso si limiterebbe a segnare il suo numero sul cellulare di Rasetsu e lo riporgerebbe solo dopo essersi rinomina “la stratosferica straordinaria bionda” un nome lungo e forse poco comodo ma va bene così. Evita volutamente di segnare il vero nome nel suo cellulare e in quello dell’altro, un filo di dubbio è quel che basta per evitare eventuali incriminazioni. Annuisce a quelle parole prima di sospirare ancora <non mi hai dato nulla per ora> ammette con molta calma <non mi muoverei mai per dei dubbi in merito al consiglio, certo a nessuno piace chi sputa nel proprio piatto ma è poco, sospetto certo ma circostanziale> spiega semplicemente a sua volta. Non le basta nemmeno per fare pressioni sulla rossa, non serve assolutamente a nulla sapere che sta dubitando del consiglio, a meno che non l’abbia fatto con altre persone <sai se ha espresso questi dubbi anche con altri? E sai perché ha deciso di ficcanasare dove non deve?> evita accuratamente di rispondere alle supposizioni altrui. Non ha idea del perché il consiglio agisca in questa maniera e a conti fatti non le interessa minimamente, i pesci piccoli infondo non servono a nulla. Se fosse lei al posto dei suoi capi sarebbe la prima a tenersi ben legata la malavita di Kagegakure, averla come alleata è decisamente più utile che farci la guerra, infondo meglio lasciare il lavoro sporco a qualcun altro. Annuisce comunque alla fine del discorso del Kokketsu, infondo ha ragione. Lei stessa agirebbe lasciando meno tracce possibili e facendo fare ad altri il lavoro, il punto è che forse non si fiderebbe così facilmente di quel rosso che ha davanti ora, non ha ben capito come funziona la fedeltà altrui ma il sesto senso le suggerisce che è molto simile alla sua <hai altro per me?> continua quindi andando semplicemente a sedersi a terra. Gambe incrociate e mani nuovamente nelle tasche del bomber. Sembra abbastanza delusa e lei che già sperava in qualcosa di grosso, di abbastanza compromettente da farle far fuori Sango e permetterle la promozione [chk on][kinshiki 1] Le braccia restano incrociate ad altezza del petto, permanendo in piedi di fronte alla figura dell’agente scelto. Di base, le sue sono effettive supposizioni, le quali potrebbero conseguentemente portare a qualcosa di ben più grande se sfruttate come si deve. <Dimentichi che ho un piano.> Incalza ancora una volta, focalizzando l’attenzione direttamente nei di lei riguardi. <Innanzitutto, voglio cercare d’entrare nella sua stramba idea di cercare informazioni a proposito del Consiglio> E solleva immediatamente la mancina per bloccare eventualmente il di lei parlare, poiché non ha assolutamente terminato quel che aveva da dirle. <contrariamente a quanto pensato, saranno informazioni false quelle che le procurerò, soltanto per capire fin dove possa spingersi e registrare le prove di cui tanto hai bisogno.> Muovendo il cellulare nell’aere circostante, così per farle intuire che un registratore è fondamentalmente utile in situazioni come questa. Ha già adottato diverse contromisure per rendere quel piano abbastanza equilibrato. <Inoltre, se proprio non dovessi trovare delle prove, basta trovare qualcuno abbastanza capace che possa falsificarle, ti trovi? D’altronde, avete detto che la volete fuori e io voglio fargliela pagare per un torto.> Assottiglia appena lo sguardo, assieme al sorriso che si fa un tantinello più affilato del normale. Le rotelle nella sua testolina stanno lavorando in maniera alacre e sta tirando fuori una quantità spropositata d’attenzioni nei riguardi dei dettagli. <Posso scoprirlo.> Non sa davvero se Sango ne abbia parlato anche con altri, ma bazzica attorno a Shinsei e reputa che con quest’ultimo potrebbe avere qualche chance per la raccolta d’informazioni delle quali ha bisogno. <Anche se esula dal contesto> Riallacciandosi all’ultima domanda che gli è stata rivolta. <mi farebbe piacere avere la salma di Kamichi. Era un membro della mia famiglia. Desidero dargli una degna sepoltura.> Quest’è quanto, per il momento. Quel ghigno palesatosi poc’anzi viene meno. S’incupisce appena, ma dovrebbe aver detto tutto quel che c’era da dire, a meno che il patto con Saigo venga finalmente sancito. [ Chakra OFF ] Lo ascolta con attenzione, soppesando ogni informazione e soprattutto ogni idee che le vien fornita. A conti fatti a lei mica interessa se siano accuse vere o meno, basta che siano supportata adeguatamente da delle prove. Annuisce quindi <terrò l’informazione per me fino a quando non mi darai altro, solo a quel punto potrai considerarti sotto la mia protezione> ammette semplicemente. Non ha altro da aggiungere e proprio lì a quella richiesta finale si limiterebbe a concentrarsi per far sì che il flusso di chakra si interrompa e tutto torni ad essere esattamente come prima. Ormai nel mondo è buio, si è fatto davvero tardi <chiederò per la salma> ammette lei <ma si tratta anche di un membro della Shinsengumi, per quanto agente scelto> prosegue il discorso <non so come sia l’iter in questi casi, non garantisco nulla> stramba famiglia comunque. Non riesce proprio a vedere Kamichi e Rasetsu come parenti, insomma nemmeno caratterialmente vede delle somiglianze figurarsi fisicamente. No non considera più i clan come legami familiari quindi no non arriverà mai a comprendere il vero significato di quelle parole. Attende qualche istante la risposta e poi si limiterebbe a voltarsi per togliere semplicemente il disturbo, senza un saluto o altro riprenderebbe la strada di casa, nulla di interessante per ora ma forse in un futuro potrà avere ciò che vuole. Ora meglio concentrarsi su tutto il resto. Il passo è tranquillo, cadenzato come qualcuno che non ha nulla da nascondere ne tantomeno da temere. Non si fida di Rasetsu ma il loro accordo può reggersi su una semplice ed evidente realtà, proprio come in missione, hanno bisogno l’uno dell’altro per raggiungere i propri scopi e fintanto che questo equilibrio non muterà allora potrà evitare di guardarsi le spalle da lui [end]