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Nejo sta male.

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con Nejo, Kan

15:05 Nejo:
  [ospedale] Il tempo passa inarrestabile,a volte ci sembra che scorri lentamente ed altre in maniera rapida,proprio come il periodo di pausa di Nejo.Eggià perchè il signorino in questione sembra si sia preso una pausa dal duro lavoro di ninja per rinfocillarsi di riposo e conoscenza.Due settimane non proprio passate in villeggiatura,anche perchè non è consigliabile uscire dal villaggio,ma per lo piu in biblioteca a studiare chissà cosa e chissà per quale motivo.Durante questa pausa però,nuove emozioni e avventure non sono mancate,infatti proprio per questo oggi si ritrova in ospedale.Il piede destro ha appena varcato la soglia d'ingresso della struttura,la quale si presenta sempre pulita e molto organizzata,tant'è che il suo ingresso di certo non passa inosservato.La figura di Nejo è leggermente ricurva in avanti con la spina dorsale inarcata e pendente dinnanzi,mentre la chioma scapigliate biancastra e sciolta cade sul viso pallido del genin coprendoli in parte i lineamenti del viso.Ambo le mani sono portate alla pancia,come se tenesse stretto il kimono bianco e sporco di fango intorno alla vite.Pantaloni neri completano il vestiario,anch'essi sporchi di terriccio come i piedi nudi che è meglio non descrivere.Sicuramente un lieve odore acido trasuda dalla sua figura,la quale risulterà anche visivamente sudata.Non uno degli aspetti migliori ecco,diciamo che il genin ha avuto giornate migliori.Con fatica fa un altro paio di passi nella hall fino a raggiungere una sedia nella sala d'aspetto e poggiare lentamente le proprie natiche sulla seduta.Rimarebbe lì,immobile,a stringersi l'addome,con il volto chinato coperto dai capelli e leggermente tremante.

15:15 Kan:
  [Hall] Sfrenato passo al seguito del medico a cui è affidato per proseguire il tirocinio passando in rassegna svariati pazienti dalle diverse patologie; alcuni mostrano segni di malattia, malanni dovuti all'età, altre al cambiamento climatico, altre ancora per pura sfortuna. Alcuni di quei pazienti, contrariamente, portano con se ferite di varie genere dovute a missioni svolte nell'ultimo periodo; infiniti i giri effettuati seguendo quel medico, gli ordini da lui proferiti per rendere il Sumi non più un mero tirocinante quanto un dottore nel vero significato di tal termine. Il vestiario del Konohano risulta atipico, strano ai più eppure originale nella sua bellezza effimera composto da un paio di blue jeans nel ricoprire gli inferiori arti, più smosso in zona polpaccio e caviglie e sandali shinobistici per finire la parte inferiore. Marrone cintura con fibbia dorata legata alla vita ed una camicia blu di lunghe maniche sul busto, bottoni inseriti nelle apposite fessure ma le ante della stessa risultano separate permettendo la mostra del fisico allenato del diciottenne. Polsini viola e bordi blu concludendo con un camice bianco ospedaliero nel cui taschino sul pettorale sinistro è pinzato il badge con il nominativo Kan Sumi. Albina chioma pettinata ma allo stesso tempo scomposta, lunga non oltre il collo. Portaoggetti legato alla cintola, fianco destro come parte selezionata trovando al suo interno fuda e inchiostri speciali, favoriti dal clan per portare avanti la suprema bellezza dell'arte ereditata al momento della nascita. Occhiali di nero colore, lenti rettangolari, sottili concludono l'outfit, sul viso nel donare un aspetto particolare al genin. Il percorso intrapreso consiste in un veloce giro nella hall osservando la mole di nuovi pazienti a cui donare la loro assistenza, seguire le segnalazioni, i richiami effettuati e in quel marasma un figuro particolare attira l'attenzione dell'albino le cui dorate scostano se stesse dalla precedente posizione favorendo Nejo in tutto e per tutto. Silenzio ricade nello squadrare lo Yakushi e, con cenno al proprio superiore, direziona il passo alla di lui volta accorciando le distanze ponendosi frontalmente ad esso <Il sacchetto dell'immondizia in casa mia è più pulito> esordisce rompendo il ghiaccio in tal modo, diretto, privo di peli sulla lingua <Sango ti ha nuovamente rifiutato?> ovviamente la mente vola alla volta dell'Ishiba, ai suoi magici rifiuti ai danni del povero qui presente. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

15:32 Nejo:
  [ospedale] Non è solo in quella sala anzi,proprio di fianco a lui vi è un ninja ferito non gravemente in attesa di cure che fa presto ad alzarsi e cambiare posto forse per la sgradevole aria viziata che aleggia intorno al genin che sicuramente non si sta curando minimante del suo aspetto.Infatti la sua concentrazione,come il suo corpo,è tutto concentrato sul proprio addome,visivamente dolarante,cerca di stringersi il piu possibile e rannicchiarsi in se stesso,come se in qualche modo il dolore verrebbe alleviato.Alcuni gemiti di tanto,piccoli,vengono emanati dalla figura dello Yakushi,almeno finchè una voce non attira la sua attenzione.Alza leggermente il capo,quanto basta per alzare le pupille al cielo e guardare la pulita e perfetta figura di Kan dal basso verso l'alto.Il sudore continua a scorrere sulla sua pelle emanando liquidi ad ogni fitta irregolare che percepisce nel suo stomaco.Riabbassa lo sguardo per un attimo <Sigh..> mugugna per poi provare a parlare senza volgergli lo sguardo <Kan..Kan..aiutami..allontaniamoci> quasi una richiesta per con fatica volta il capo verso l'ingresso ad osservare la porta da dove è entrato <Porta in una stanza,andiamo> e detto ciò volgerebbe nuovamente lo sguardo al Sumi mentre la destrosa si allungherebbe verso la manica sinistra del parigrado provando ad afferrarla come in segno di richiesta di aiuto.Se fosse riuscito ad afferrarlo ,la manica del tirocinante sicuramente si sarebbe macchiata leggermente di fango.In conclusione aggiungerebbe in risposta a fatica <Sango?no..ho bisogno di te> afferma per poi cercare di fissarlo negli occhi con uno sguardo pessimo,conciato malissimo,perso e smarrito tra chissà quale dolore fisico.Una figura irrequieta quella genin che non fa altro che sperare nel conoscente Sumi.

15:48 Kan:
  [Hall] Il nauseante odoro emerge dalla figura dello Yakushi, una puzza capace di riempire l'intera hall in pochissimi minuti dove pazienti o aspiranti tali soggiornano nella continua attesa di ricevere le visite loro dovute. Molti di essi scostano la posizione presa mettendo distanza con Nejo sotto gli occhi dell'albino, ora abbastanza vicino da poter percepire con mano quell'odore abbastanza forte. Smorfie di evidente disgusto portate avanti dal moto del naso, arricciato, tirato su scostando lo sguardo, raschiando la gola inghiottendo quel boccone amaro con dovuta forza. Come medico non permette a tali quisquiglie di intromettersi costringendo se stesso nello svolgere il lavoro per cui è pagato. Evita persino quel pesante sospiro trattenendo in se maggior ossigeno pulito possibile, impedisce alla viziata aria di entrar in contatto con naso, bocca, polmoni continuando il rigetto fin quando il verbo altrui non scuote il silenzio. Ancor prima di rispondere ne scruta la dolorante figura, rannicchiato, braccia intorno all'addome permettendo al Sumi di creare una propria idea personale sul malanno avente la forza di affliggere il corpo di Nejo. Destro sopracciglio sollevato quanto basta nell'udire la richiesta di aiuto dell'altro <Mh> scosta le dorate sull'ingresso non apponendo commento alcuno alla situazione dell'altro lasciandosi persino prendere la manica la quale da bianca si inzozza di marrone, terra probabilmente <D'accordo, vieni su letamaio ambulante> adagiando il palmo della sinistra sull'altrui arto e, immettendo leggera forza, cerca di tirarlo su permettendogli di alzarsi cominciando a guidarlo, incamminarsi verso una stanza vuota. Lo tira dietro, lo porta con se oltrepassando la hall mentre ne ode l'ultima risposta, la più necessaria per escludere una blanda motivazione <No, tu hai bisogno di un bagno> breve pausa <Fai decisamente schifo> commentando lo status mentre volta l'angolo inoltrandosi in un corridoio, arrestando l'incedere dinanzi ad una stanza la quale viene aperta oltrepassando la soglia con l'altro, sempre ammesso l'abbia seguito. In tal caso la porta viene chiusa alle proprie spalle lasciando finalmente Nejo libero di agire. La stanza in questione risulta spoglia se non fosse per un lettino al centro, degli armadietti ricolmi di medicinali e svariati oggetti di lavoro, sfruttabili da medici e infermieri <Bene, cosa ti succede? Come hai fatto a ridurti in questo stato? Di certo non hai dormito in un letto e, soprattutto, ti fa male lo stomaco?> tacendo infine, incrocia i superiori arti al petto incastonando le dorate nelle iridi altrui, incuriosito quanto dubbioso sulle possibili risposte. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

16:06 Nejo:
  [ospedale] Come un cane con il proprio territorio,anche Nejo ha lasciato il suo odore in quella hall,marcando il terreno involontariamente.Sicuramente percepisce che l'altro,nel sentire la fragranza dello Yakushi,vorrebbe vomitare,lamentarsi e ucciderlo ma non può farlo.Un Medico deve essere paziente con i pazienti e questo non può far altro che far godere la mente di Nejo,almeno per quel che può in quel momento di sofferenza.Dunque con una parte del suo animo appagato,e l'altro sofferente,segue l'ausilio dell'altro,facendosi aiutare ad alzarsi e seguendolo nella stanza sempre con postura rannicchiata e sofferente.Raggiunge la stanza senza guardarsi intorno,almeno finchè non raggiunge la soglia per entrarci,solo allora volge un ultimo sguardo nella hall assicurandosi che nessuno lo abbia seguito,prima di varcare la soglia.Un aula spoglia con un bellissimo ed invitante lettino centrale che viene raggiunto immediatamente dal genin.Prima poggia il fondo schiena,poi la schiena scende giu allo schienale e successivamente le gambe vanno a stendersi per far in modo di coricarsi sul lettino <AAhh...dannnaz..ahj> con uno scatto riporta le gambe a rannicchiarsi al petto mentre una fitta atroce all'addome lo contrae <Non riesco a stendermi> comunica all'altro istintivamente mentre rimane in quella posizione distesa ma contratta <Maledizione...scusami se sono venuto qui ma...non sapevo dove andare> afferma come se non fosse normale andare in ospedale quando si ha male <quel bast..mhh..ho mangiato il cuore di...maledetto mi ha fregato> afferma sofferente per poi continuare <E pensare che voleva essere pure pagato,farabutto...> afferma quasi tra se e se per poi però,dal nulla,rispondere alla domanda del Sumi con aria innocente <Sono caduto..e mi sono sporcato> non ci vorrà molto che l'aria della stanza diventi poco gradevole,anche se ormai il sumi si farà il naso

16:22 Kan:
  [Hall] Dorate ancor fisse sulla figura dello Yakushi non perdendolo di vista nel suo stendersi su quel lettino, passando da perfettamente pulito e illibato a sporco di fango, sudore e chissà quale altra zozzeria su tal corpo. L'odore nauseabondo riempie anche quella stanza, abbastanza da costringere il Sumi nel prendere precauzioni; smuove il passo avvicinando se stesso ad un armadietto da cui preleva un paio di guanti igienizzati inserendo in essi le mani per fornire una copertura da qualunque tipo di batterio. Inoltre una mascherina è tirata fuori, impressa sul viso nascondendo bocca e naso, un mero riparo dal cattivo odore e da qualunque malanno presente all'interno del corpo dello Yakushi le cui fitte costringono ad un piegamento in avanti. Nota tale movenza riprendendo ad accorciare le distanze fino ad essere a meno di un metro dal lettino analizzando la condizioni del genin. Varie teorie si affacciano alla geniale mente dell'albino, molte scartate, troppo assurde per poter anche solo esser concepite eppure, due di esse permangono avendo in esse un senso di natura logica, confermate dalla spiegazione fornita dall'altro sul mangiare un cuore, sperando di animale. Corruccia la fronte, cammina in direzione di una mensola prelevando un barattolo, svitandone il tappo lasciando cadere sul palmo della mano una pillola bianca, innocente, estremamente anonima. Non viene allungata, per adesso permane all'interno della mano in quella presa salda, duratura <Nejo è inutile che eviti di fornire nomi, se vuoi essere aiutato, racconta dall'inizio. Chi, cosa, come, quando e perchè e se per caso hai compreso qualche cibaria di sottobanco o per vie illegali, sei un imbecille> mettendo le mani avanti a tale eventualità <Voleva? Non hai pagato? Racconta muoviti> spingendolo ulteriormente a parlare tagliando definitivamente le distanze. La mancina, totalmente priva di impedimenti, è allungata alla volta del ventre altrui ponendosi appena di lato <Se spingo e faccio forza qui, ti fa male?> spingendo realmente con leggera forza scrutandone la successiva reazione per comprendere meglio l'accaduto. Osserva le condizioni in cui versa mentre una successiva spiegazione irrompe all'udito <Si...e perchè sei scalzo? Sei caduto mentre facevi yoga sopra una pozzanghera fangosa?> ironia pura emerge dal tono vocale, palese il non credere a simili storielle. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

16:44 Nejo:
  [ospedale] Continua ad contorcersi,anche se pare che da quando sia entrato li dentro ed è al copspetto del tirocinante il dolore si sia placato leggermente ma non abbastanza da permetterli di rialzarsi.Forse psicologicamente è piu tranquillo e rilassato,i suoi muscoli sono meno tesi e pronti a lasciarsi manipolare dal Sumi ed i suoi farmaci.Giustamente borbottare qualcosa qua e la non basta,anzi suscita ancor di piu la curiosita dell'altro che dovrà pur sapere cosa ha ridotto così un genin per poterlo guarire <Va bene..ora ti dico tutto> rassegnato volge il suo sguardo da quel lettino al tirocinance < Mi piace leggere,studiare,informarmi e allo...ahi oh!> esclama mentre l'altro lo tocca nel punto ove il dolore diventa acuto <Ma sei del mestiere tu?> domanda retorico sul fatto che gli ha appena provocato dolore.Con uno sguardo fisso su l'apprendista,improvviso confessa <Ho mangiato il cuore di Drago> afferma serio per poi però correggiersi <Ho almeno pensavo fosse quello,invece quel cialtrone hai capito chi? Quello che vende il ramen ambulante di tanto in tanto di notte vicino l'Ochaya,quello con un occhio solo,non so se lo hai mai visto> continua a parlare senza sosta <Ho fatto ricerche,il cuore di drago dona poteri a chi lo mangia,e quello lì ha detto che il suo ramen speciale è solo con cuore di drago> abbassa il tono della voce <insomma non proprio una cosa legale> e invece quello sporco maiale penso mi abbia dato del maiale,per questo non lo pagato> conclude il suo racconto per poi dare delle conclusioni istintive <Quello mi ha fatto male,sicuro,quel bastardo chissà cos'era> borbotta ancora stringendosi le mani all'addome.

17:03 Kan:
  [Hall] Quel preciso punto fa male, le sue idee permangono intatte, entrambe giustificate dai sintomi, solo una domanda manca all'appello per poter comprendere finalmente la situazione ma una delle due soluzioni emerge più dell'altra mentre la destrorsa trattiene ancora quella piccola all'interno del palmo. Una stretta con il compito di impedirle una possibile caduta. Sospira da sotto la mascherina, riesce a rilasciare aria prendendone un po' leggermente più pulita, meno inquinata dall'altrui tanfo incombente oramai in grado di insozzare l'intera stanza, impossibile il suo scacciare se non tenerla aperta disinfettandola per un'intera giornata <Non è saggio fare una domanda del genere in una stanza con dei bisturi, sai?> dorate nell'altrui iridi esibendo un palese sorriso al di sotto della mascherina, labbra allargate appena permettendo ad una leggera porzione di rughe di mostrarsi nei pressi degli occhi, accennate, di poco conto. Nonostante la non troppo velata minaccia permane in ascolto del racconto di una disavventura annunciata, un pericolo incombente fin troppo evidente per non poter essere visto <Cuore di drago? Un frutto ti ha ridotto così?> quesiti su quesiti ancor prima di giungere alla fine tacendo saggiamente per udire il seguito. Annuisce immergendo se stesso nel silenzio più totale, solo un mero gesto di diniego per mostrare il suo non conoscere costui, un venditore di ramen nel buio e proprio tale figura ha fornito un ramen particolare ai danni dello Yakushi, accecato dal desiderio di potere, assurdità imprevedibili dell'umano animo. Sospira, l'ennesimo alla fine del racconto; dorate chinate al pavimento, scruta il loco in cui poggia la sua dei calzari, incredulo nello sguardo, perplesso <Adesso dimmi quanta intelligenza ci vuole, non solo nel credere che il cuore di drago dia poteri ma soprattutto accettare qualcosa nel quartiere notturno> nuovamente lo fissa, lo scruta straniato <E' ovvio si trattasse di una truffa, aspettava solamente il pollo della serata e guarda caso, piombi tu, andiamo, non puoi davvero essere così ingenuo> alzata di spalle, visibilmente preso in contropiede <Prima regola nel quartiere notturno: non accettare nulla da nessuno e soprattutto, se vai vicino all'Ochaya, entra nell'Ochaya, sicuramente troveresti più soddisfazione> sbuffa, smuove passi all'interno della stanza, svariati di essi uno dopo l'altro pensieroso, cominciando a ritenere una delle due possibilità soltanto una mera teoria <Ora dimmi, riesci ad andare in bagno?> semplice, diretto, efficace <E soprattutto, perchè cazzo sei scalzo> non domanda, imposizione di risposta. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

17:23 Nejo:
  [ospedale] Il corpo ormai sembra abituato a quelle fitte,tant'è che sembrano sempre meno forti complice anche il fatto che ora è sdraiato e non in piedi.Ude la ramanzina del futuro medico di Konoha che giustamente,ignaro di studi e ricerche,denigra immediatamente l'idea del genin <Bè è già successo in passato,ed il cuore di drago non è un frutto..o forse si?>Rimane dubbioso per un istante,in effetti non è mai emerso che si trattasse di un vero cuore di drago,eppure pare abbastanza scontato <Tornando a noi...mi dai qualcosa per questo dolore o no?> quasi si arrabbia alzando il tono,forse all'altro piace vedere Nejo soffrire,magari si tratta di un folle tirocinante non alla ricerca medica per ausilio a gli abitanti del villaggio ma per scopi sinistri personali.< Si ero appena uscito dall'Ochaya,ma Sango non c'era> afferma deluso sul fatto di essere entrato li dentro senza fortuna,non che la cercasse <QUando ho scoperto che mi stava fregando abbiamo iniziato a litigare....e mi sono tolto le scarpe poggiandole sul suo banco dicendoli che era meglio un ramen con scarpe sporche che quello che vendeva lui> afferma orgoglioso e fiero con tono deciso <Ma sono sbucati come i funghi,erano una decina di uomini che mi hanno circondato e allora ho detto fatevi sotto> breve pausa per poi abbassare il tono <Lì sono iniziati i crampi allo stomaco e non riuscivo a difendermi così sono scappato,inciampato in una pozzanghera,e mi hanno inseguito fino a qui...> tira un sospiro di sollievo <..ma non sono entrati,mi hanno inseguito tutta la notte,com'è brutto non riuscire a difendersi,neanche il chakra riuscivo ad impastare per i dolori> afferma dolorante per poi però pretendere cure <Ho MALEEE...MI DAI QUALCOSA?> conclude in attesa di qualsiasi cosa debba ingerire

17:39 Kan:
  [Hall] L'ignoranza altrui sulle cibarie risulta eclatante, impensabile conoscere il nome di qualcosa pur non sapendo cosa si stia ingerendo <Pensavi sul serio di mangiare un vero cuore di drago? Per tutti i Kami> aspri i commenti rivolti allo Yakushi il quale commette il grosso errore di arrabbiarsi impedendogli di svolgere il proprio lavoro, mettendo fretta all'analisi dei suoi sintomi. Corruccia la fronte, solleva il lato sinistro delle labbra al di sotto della mascherina mandando al bando qualunque tipo di pensiero in favore di uno soltanto mentre ne continua a udire il racconto. Estremamente lungo eppure, giunti a questo punto, perchè non prolungare le sofferenze? <Ovvio che non c'era, probabilmente stava da me> ammette franco <Sai che il suo matrimonio è saltato? E' il tuo momento per farti avanti se lo desideri, non avrai occasione migliore di questa> informando l'altro dello svolgersi degli eventi nei riguardi dell'Ishiba, consapevole di un possibile risultato. Tace per l'ennesima volta, ode quanto viene detto informandosi sulla sfortuna ai danni del povero Nejo, della sfrontatezza con cui ha scelto di agire incurante di possibili complici al misfatto. Il destino beffardo agisce ancora, interagisce con qualcuno divertendosi fino allo sfinimento rovinandogli la vita. Circondato, colpito, dolorante, costretto alla fuga da vigliacco pur di non soccombere a quella tortura medievale proposta dal fato. Ultimo il sospiro effettuato, nervoso proviene a quell'urlo finale, di nuovo la diagnosi non riceve completamento. Poco importa giunti a codesto punto avvicinandosi a un lavandino, prelevando un bicchiere di plastica, riempiendolo fino a metà di acqua fresca e tornando al ragazzo a cui pone prima il bicchiere, subito dopo la pillola prelevata all'inizio <Prendi questa> avanzando i superiori arti, mostrando il palmo aperto donando ad egli i due oggetti da mangiare e bere <Dovresti cominciare a pensare di più, ad aguzzare l'ingegno, avresti potuto risolvere la situazione in poco tempo e invece hai scelto di fare il gradasso e scappare. Quanta ironia in questa situazione, il karma agisce per vie imperscrutabili decisamente> tacendo, mettendo fine al proprio parlare in attesa dell'altro. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

15:00 Nejo:
 I dolori continuano ad intermittenze regolari e la cura tarda ad arrivare,manco dovesse attraversare la terra del fuoco prima di arrivare al bisognoso genin innocente e sofferente per le ingiustizie del mondo.Sa bene che l'altro non può credere a certi racconti,dopotutto è un aspirante medico e,come tale,crederà solo nella scienza. Tira un sospiro,quasi a trattenere le mille parole che vorrebbe dire espellendo aria senza però emanare alcun suono <Il drago è la forma perfetta...il serpente vive per divenire drago...ma vabbè cosa ne sai tu..> sentenzia tranquillamente ma sempre con quella voce leggermente tremolante per le fitte all'addome.Le pupille s'illuminano alla vista della pillola che,con un movimento celere della destrosa,viene afferrata e portata alla cavità orale.Ripete nuovamente il movimento,sempre con la mano destra,per afferrrare il bicchiere e berlo tutto d'un sorso <Aaahh speriamo faccia effetto subito> esclama per poi porre il bicchiere vuoto al Sumi con la speranza che lo prenda e lo butti via <Sango non si è sposata?> chiosa dubbioso per poi fare la domanda da un milione di Ryo <E con chi si doveva sposare?> ancor piu curioso per poi però ricordare alcuni avvenimenti e strizzare gli occhi verso il bianco <Si certo,se sto a sentire te quella mi taglia....> breve pausa per poi riprendere <..la gola> in effetti gli ultimi consigli del genin non hanno aiutato Nejo ,anzi lo hanno reso ancor piu ridicolo di quanto già lo è <Ho deciso,la prossima volta che la trovo,la stupirò,si scioglierà come neve al sole> stringe il pugno della destrosa all'altezza del petto pieno delle sue convinzioni mentre quasi una scintilla luccica nei suoi occhi.Ha ragione il tirocinante,il karma esiste e la ruota gira,mai dire mai < Non pretendo che tu capisca..sono discorsi troppo profondi per un ...come te> conclude misterioso

15:31 Kan:
  [Stanza] Quei dolori imperscrutabili affliggono continuamente lo Yakushi ma se tali movenze possono portare alla compassione, le di lui frasi riescono nel difficile intento di provare il sentimento opposto. Persino il Sumi in servizio giunge nel percepire del fastidio permanendo in sua presenza con quelle dorate fisse sul volto dolorante dell'altro <Ah certo, cosa ne so io, tanto lo sanno tutti che l'animale accumunato al drago e la lucertola, non il serpente. Genio dei miei stivali> replica con superiorità, sicurezza insita nel proprio animo mostrando parte delle conoscenze in proprio possesso <E' inutile fare gli spavaldi con me Nejo, ne esci con le ossa rotte> il piano giunge al suo termine osservandolo inghiottire la pillola, bere l'acqua dal bicchiere portando tutto alla sua naturale fine. Da sotto la mascherina il sorriso è ampliato in maniera decisiva lasciando emergere l'immensa soddisfazione dalla propria vista. Riprende da subito il bicchiere <Farà effetto immediatamente> breve pausa presa per gustare ogni singolo momento del verbo in procinto di uscire, gustare l'espressione del viso del genin <Hai appena buttato giù lassativo ad azione rapida> superiore arto destro innalzato indicando una porta all'interno della stanza <Il bagno è quello, buona fortuna> il loco dove passare lunghi minuti è segnalato, divertimento improvviso sul volto del Sumi, godurioso fino al midollo del proprio operato meschino quanto ricercato dall'altro <No, Sango non si è sposata> replica nuovamente rimembrando la giornata all'oasi in compagnia di entrambi, della figura dall'altro effettuata per colpa dello stesso albino <Con il suo futuro marito, con chi altro?>. Alcun nome viene pronunziato, dettagli tanto privati permangono nascosti, desideroso di non divulgare altro nell'odierna giornata <Sarebbe un passo avanti rispetto ai tuoi progressi, almeno ti tocca> schernendo, denigrandolo fino alla fine. Destro sopracciglio innalzato alla determinazione mostrata per conquistare la donna dai capelli rossi e ben prima di poter parlare, l'ennesima frase denigratoria sopraggiunge. Offenderlo? No di certo, l'ignoranza è un vantaggio da sfruttare <Troppo profondi? Forse ma credo che la mia ragazza affermerebbe il contrario> dando l'effettiva stoccata sulla strada intrapresa dal Sumi. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

16:04 Nejo:
 Piu passa il tempo e piu i dolori sembrano diminuire,poi con l'assunzione della pillola sembrerebbero addirittura trasformarsi in altri tipi sintomi gìà ben conosciuti,al quale però per ora non ci da peso.Porta la mano sinistra sulla propria fronte disperandosi <Ah..ma perchè parlo con questo?> borbotta tra se e se dopo aver sentito il discorso sulle lucertole <E' normale,sono rettili...e come tutti i rettili...> non coclude la frase la lascia in sospeso.Qualcosa di molto grosso ha attirato la sua attenzione facendoli spalancare gli occhi quasi incredulo mentre si aggiungono le parole altrui.Si fa forza e con un salto si mette in piedi andando ad afferare con la destrosa il colletto del Sumi.Tenterebbe di avvicinarsi a qualche centimetro da lui afferrandolo forte e fissandolo negli occhi <Lassativo? ma cosa pe..> pronuncia con rabbia per poi bloccarsi all'improvviso <Maledizione> sussurra voltando lo sguardo verso la porta del bagno e mollando la presa.Con uno scatto rapido e goffo,mentre la mandria di vacche spinge giu per la pancia del genin,cerca di raggiugere il bagno lasciando spalancata la porta e andando in un bagno libero,calarsi le braghe e "PBBRRRRPBBRR Plof Plof PPRRBRBPPOF" rumori che neanche un orchestra radiofonica turca riuscirebbe a produrre.L'odore è un misto che non sto neanche a descrivere vista l'ora <MALEDETTO!> esclama dal bagno però costatando effettivamente che i dolori sono passati per dar posto al brucior di popo.Cerca di rilassarsi ora,ormai è sul wc e forse il peggio è passato.Pensa per un attimo al matrimonio dell'Ishiba <Tornado a Sango,come si chiamava il suo futuro marito,è un mistero? e poi perchè non si è sposata?> chiosa curioso alzando il tono seduto sul water

16:24 Kan:
 Glissa la questione del drago, svogliato persino nel rispondere percependo la ragione dalla propria parte. Consapevole del loro essere rettili ma totalmente opposti ai draghi, essi posseggono una dignità mentre quest'ultimi strisciano in fondo alla catena alimentare. Sospira nel vederne la reazione al lassativo, il suo alzarsi dal letto pregno d'ira e rabbia trova nel Sumi un divertimento senza pari il quale sogghigna la di sotto della mascherina, fin troppo divertito mentre Nejo, alzatosi ne afferra il colletto. Resistenza alcuna è posta, dorate inquadrano le iridi altrui lasciandolo fare; pochi i momenti prima di vederlo scappare verso la porta del bagno ed è in tal occasione dove il camice viene aggiustato, sistemato, privato delle pieghe create dallo stesso ragazzo. Collo ripiegato verso i lati schioccandone le ossa, rilassando l'intero corpo smuovendo il passo alla volta della porta, chiudendola alle spalle dello Yakushi impedendo all'odore di fuoriuscire, ponendo se stesso davanti con aria soddisfatta. Fiero delle proprie azioni, del modo di fare, del suo essere, abbastanza da abbassare la mascherina respirando normalmente, sorridendo con faccia da schiaffi <Così impari a fare lo strafottente con me, caro Nejo. Ringrazia che ti ho fatto prendere una sola pastiglia altrimenti ci passavi la notte li sopra> palese come il tono vocale rasenti la felicità, contentezza <E comunque, la mia diagnosi è corretta, dovevi solamente andare in bagno> confermando un pensiero effettuato fin dall'inizio <I tuoi dolori di stomaco troppo accentuati potevano significare un'intossicazione alimentare ma mai una volta mi hai chiesto dove fosse un bagno ne ti sei lamentato di febbri o altro, ergo, sei stitico> semplice deduzione. Non necessita di un medico lo Yakushi, bensì di una cura per andare regolarmente. Bello essere medici, vero? Una gioia per gli occhi mento per l'olfatto <Non è un mistero ma non voglio rivelare nomi ne il motivo della decisione. Ti basta sapere che è libera, perchè non le mandi un messaggio dandole appuntamento all'Ochaya? Falla divertire, bevete, magari ne esce qualcosa di buono> in tutto ciò la mancina è innalzata con le unghia dinanzi agli occhi osservandone la condizioni in cui vertono. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

16:38 Nejo:
 Intestino finalmente rilassato mentre le parole del Sumi eccheggiano nell'ambiente circostante,parole con un fondo di verità,che sia stitico oppure abbia avuto solamente un blocco intestinale momentaneo non importa,l'importante è che ora stia bene.Destra che a a tirare lo sciaquone che con un ondata di acqua pulita spazza via il peggio del peggio.Il pallido si sistema,si pulisce ed esce fuori dalla porta dove dovrebbe incontrare nuovamente il Sumi faccia a faccia <Io non faccio lo strafottente con te...anzi sono venuto da te perchè mi fido..almeno per ciò che non riguarda le donne>Ammette scottato dall'ultima volta all'oasi. Porta ambo le mani a poggiarsi sui fianchi in una posizione comoda mentre lo sguardo vien portato per un attimo al soffitto prima di far ricadere lo stesso nuovamente sull'altro <Quindi dici che devo invitarla all'Ochaya?> chiosa consiglio sul suo approccio con la rossa,ci è ricascato <Potrei parlare con il responsabile del locale ed organizzare qualcosa..infondo loro hanno un sacco di donne..> e che donne <.. sapranno farci no?> conclude retorico per poi però ricevere l'unico segnale che non si aspettava di ricevere,no nuovamente.Nuovamente l'intestino inizia a brontolare mentre una piccola nuova forza nasce nel suo pancino <Ma..> storce il naso <..arrvivo> volta le spalle e si richiude in bagno nuovamente pronto a scaricare <Dici che finirà presto l'effetto del lassativo?> domanda speranzoso.

17:04 Kan:
 Sciacquone tirato, Nejo si alza dal suo trono emergendo all'infuori del bagno dopo aver esplicato tutto quanto, o quasi. Non si sa quanto duri l'effetto del medicinale donatogli, sicuramente una volta sola non basta nel liberarlo completamente e il Sumi non si diverte nell'apprendere di lasciarlo così poco tempo in quelle condizioni. Scosta se stesso dalla porta ponendosi di lato, permettendo lui di uscire con le dorate rivolte in quelle altrui <Tu lo fai invece e neanche te ne accorgi, questo ti serve da lezione, oltre che d'aiuto> breve pausa <Non ho mai avuto problemi con le donne, perciò, non sono io il danno> dal momento del risveglio ha sempre ottenuto successo con il gentil sesso, anche in momenti meno opportuni. Non mette tali argomenti alla luce, l'altro non necessita di sapere avvenimenti simili preferendo andare avanti con gli argomenti e, come sempre, Sango risulta al centro dell'attenzione <Conosci qualche altro locale divertente nel villaggio? Certo che devi invitarla li, magari ti va bene> pessima idea portarla in un simil locale eppure, dopotutto, è il Sumi a parlare. Tali idee risultano difficili da applicare. Perplesso nell'udire le successive frasi, straniato dai ragionamenti effettuati <E' meglio se organizzi tutto da solo. Loro non ci sanno fare con le donne, per loro sono motivo di guadagno e basta. Agisci da solo> quella vuole risparmiargliela, sarebbe troppo portarlo su una strada del genere ed ecco la giunta del lassativo, nuovamente all'attacco. Pone se stesso di lato permettendo lui l'ingresso al bagno, chiude la porta alle spalle del ragazzo <No, per nulla Nejo. Buona continuazione e pulisci tutto quando hai finito> alcun saluto fatto, nulla, viene lasciato chiuso nel bagno alla mercè di se stesso. [END]

Nejo arriva in ospedale malconcio. Kan lo prende da parte e dopo varie chiacchiere gli del lassativo come cura per i problemi di stomaco. Lo informa inoltre della libertà di Sango spingendolo a farsi avanti.