Non guardare il sole
Free
Giocata del 31/08/2021 dalle 15:12 alle 18:47 nella chat "Bosco Dei Ciliegi"
forse è l'unico parco che non venga usato dai drogati, o forse viene usato nelle ore notturne e tutti sono bravi a far finta di nulla, come quando si notano le coppiette nascoste nelle frasche e non ci si fa troppo caso lasciandole giocare in pace. ironicamente, e con molti pensieri che potrebbero portare proprio a quella unica conclusione, i cespugli si agitano sotto ai ciliegi verdi grazie a cio che vi succede dietro, e infine, sotto alla calura del sole estivo, ne sbuca finalmente fuori una creaturina dall'aspetto scheletrico e non esattamente piacevole, tutta spigoli e senza nemmeno una curva, Dokuhiro è appena uscita allungando una gamba fino all'esasperazione per riuscire a superare l'ostacolo erboso, con un sospiro e in effetti i capelli in disordine nonostante siano piuttosto corti, quindi una volta poggiato il primo piede per farne da perno sposta il suo esiguo peso in avanti poggiandovi una mano sulle frasche per fare spazio e issarsi, nonche equilibrarsi mentre la seconda zampa si libera dal rifugio avuto fino a quel momento e una volta aperto completamente il varco erboso ne andrebbe a tornarsene diritta mentre si stringe la schiena dalle mani per farsi forza e riuscire a spingere di nuovo fuori un'altro sospiro mentre sta riprendendo le energie, ma forse è solo un'impressione che molti stiano pensando in modo maligno della giovane e scheletrica creaturina che non è ancora nemmeno una genin, dato che deve sempre occuparsi di altro che non sia il suo esame, solitamente snobbato Giornate di sole e di caldo, splendenti e luminose, parliamo degli ultimi momenti di una estate che piano piano lascerà spazio ad un più scuro autunno, una stagione che il biondo affronterà per la prima volta nel villaggio delle ombre. Prende fiato dopo qualche passo, è attento al portamento e a quello che lascia trasparire durante quel suo modo di camminare, visto e considerato che è attualmente in servizio come agente scelto della shinsengumi, dunque, deve fare molta attenzione a queste cose, o lo fanno fuori nel vero senso della parola. Il vestiario comprende una giacca nera lunga e dai materiali molto leggeri e traspiranti, terminante in un pantalone lungo nero della medesima composizione, con analoghe scarpe lucide del colore unico che contraddistingue la nera shinsengumi; Orecchini ai lati della testa con la doppia elica del dna, mentre al colo una piccola collana che riporta come fantasia un lucchetto ocra, uguale nel colore alla spilla che porta al pettorale sinistro, richiamante il Kanji "Fedeltà". Non si trova lì per un motivo ben noto, lo sappiamo, lo conosciamo, è una persona errante quando indossa la divisa, cammina alla ricerca di qualsiasi cosa che possa richiedere la sua mano, il suo intervento da Angelo delle ombre, ma sicuramente non s'aspetta di vedere ... <OHHHH CHE CAZZO SEI?!> mani che vanno subito a pararsi dinanzi al petto, aperte e ben mosse a destra e a manca in un movimento oscillatorio, mentre il corpo tutto viene spinto dal lato opposto all'uscita di dokuhiro dall'interno di quel cespuglio, lasciando ovviamente il nostro biondo in una situazione particolare. La giovane non è propriamente un grande spettacolo da vedersi sparata in faccia, e poi in aggiunta un'uscita del genere è decisamente creepy, considerando che è sulla lista da persone da uccidere per l'assassino del villaggio ( o almeno lui così crede ). Lo spavento e lo sgomento lasciando spazio, dopo qualche attimo, ad un sollievo forse, prime di passare a <Cavolo> prende fiato <Mi hai fatto prendere un colpo Dokuhiro> continua <Cosa diavolo ci facevi lì dentro?!> domanda, forse, e rimprovera anche. mentre esce, pare completamente tranquilla dopo un inizio di stupore vago, denotato da un ingrandimento delle palpebre e un momentaneo immobilizzamento degli arti, ma passa in fretta e ne esce dal cespuglio come detto, mettendosi le mani nei corti capelli per liberarne da rametti e foglie che sono rimasti intrappolati all'interno, all'inizio palesemente ignorando l'uomo che si lamenta della sua improvvisa presenza, e in effetti per dare piu idea maligna di cosa abbia fatto, ne sputa vagamente qualcosa portando indice e pollice alla lingua e tirandone via qualcosa, che sia un filemento, un capello o altro, bhe, kamichi puo fare le sue supposizioni. in compenso quando ha smesso di lamentarsi la giovane puo finalmente tornare alla sua solita fase di menefreganza, gli abiti pure solitamente ben attillati oggi sono un po laschi sulle forme,non che ne abbia o che debba nascondere effettivamente qualcosa. anzi pare praticamente un maschio ma questo non toglie che davvero il suo comportamento potrebbe dare da pensare, soprattuto in un posto così tranquillo come il parco dei ciliegi, ma finalmente si degna di adocchiare pure kamichi e fare un minimo cenno del capo come saluto, così minimo che non sarebbe strano pensare che in effetti non ci sia mai stato, ma d'altronde questa è Doku. come si potrebbe definire altrimenti una persona come lei se non altamente disagiata? Finito il suo bravo comportamento proverebbe a camminare via dal cespuglio incriminato con la sua solita lenta mancanza di socievolezza La giovane ragazza, muta come al solito, sembra fregarsene altamente i kunai di quanto detto o fatto dal nostro eroe in questo preciso momento, ed anzi, sembra essere ancora schiva e lontana, difficilmente una buona compagnia forse, da ringraziare ella ha il fatto di essere una donna, e la maledizione del biondo kokketsu colpisce anche se si è disagiati a questi livelli. Prende fiato, si ricompone e cerca di schiarire la voce, colpi di tosse sparati veloci all'interno del pungo chiuso, occhi chiusi per qualche attimo, prima di rivolgersi nuovamente alla ragazza del disagio supremo: <Santi Kami> continua, occhi rivolti al cielo <Non vogliamo mica ripetere la stessa cosa dell'ultima volta?> continua, in cuor suo anche abbastanza offeso forse, l'ha salvata da un campo d'addestramento, avrebbe potuto lasciarla lì, ed invece non l'ha fatto <Pensa fossero state tecniche e frastuoni a destabilizzarti in quel momento, ma ora andiamo...> prende fiato <Non credi sia il momento per iniziare a dire qualcosa? Anche un semplice ciao...> continua, dubbioso <oppure...sei muta per caso?> potrebbe essere disabile e non saperlo, ma non sembra, parlerebbe col linguaggio dei segni ( non che kamichi lo possa capire ) ma ci sarebbe comunque qualche elemento in più da analizzare. <Poi se non parli, e vieni attaccata dall'assassino di kagegakure, come fanno le persone ad aiutarti?> assassino? Dokuhiro conoscerà mai la presenza e la storia di questo individuo introvabile? Probabilmente no, ma potrebbe essere la base con cui iniziare a partire verso la scoperta dei pericoli del villaggio delle ombre. preghiere al vento che non trovano alcun aspetto funzionale nella mente della ragazza, che rimane sorta a qualsiasi logica che dovrebbe funzionare effettivamente come aiuto per quanto succede, quindi quando chiede un saluto, alza lentamente una mano come se fosse chissa quale incredibile fatica che non potrebbe fare altrimenti, se non per rendere contento il biondo. che sia muta o meno le interessa poco e ancor meno pare intendere di voler dare adito a quella teoria o meno, infilandosi le braccia a incrociarsi davanti al petto inesistente per una posa che vuole essere estremamente reticente e distante, ma finalmente qualcuno dice qualcosa di interessante alle sue orecchie e pare avere una minima variazione dello sguardo muovendo appena gli occhi ad assottigliarsi di qualche centimetro e spostarli impercettibilmente verso il volto dell'angelo, anche se ovviamente è sempre lontana dagli occhi dorati e completamente volenterosa di voler mantenere le sue distante nonostante paia piu interessata a quanto viene detto da kamichi, spostando di qualche centimetro i piedi nella sua direzione e assieme ad esso il peso inesistente che si porta dietro da qualche anno. non ha cose con se se non un portaoggetti non esattamente rigonfio, unica vera curva del fianco che non pare avere, anzi, pare un ragazzino piuttosto scheletrico! ma si sa, le maledizioni sono incredibili e si attaccano sempre quando meno ci si aspetta, persino per donne non esattamente attraenti e formose come doku, ma che nemmeno ci provano Sentenzia il giovane verso le NON parole della ragazza, non sa effettivamente cosa sta facendo o dicendo, ella si muove e agisce senza l'uso della parola, e la cosa appare essere decisamente strana, anche perchè il nostro eroe invece è abituato ad esprimersi ed a parlare senza troppi problemi, che sia del più e del meno o che sia di cose importanti. <Purtroppo, se non parli, non ho modo di capirti, ho bisogno di qualcosa che si chiama> scandisce con le mani le lettere di quelle sue frasi <PAROLA> come se volesse a tutti i costi farle capire che senza un tipo di approccio di questo tipo, non riusciranno mai a capirsi davvero. Sarebbe decisamente stupido da parte sua credere che degli impercettibili cambiamenti nel volto o nella posa, possano essere colti dal nostro eroe come validi o viabili al fine di una comprensione più ampia, per quanto riguarda lo shinsengumi, la ragazza se ne sta semplicemente fregando di quanto gli sta dicendo e del di lui interesse, motivo per cui il kokketsu sta iniziando ad infastidirsi visibilmente in quella conversazione: Vada la prima volta, lo shock e quant'altro, ma lui vive con dei valori e dei rapporti umani, persone che non ne vogliono o che li ripudiano per menefreghismo lo irritano genuinamente, e per quanto riguarda ora l'atteggiamento della ragazza lo sta portando principalmente a pensare a questo. <Io sto cercando di conoscerti, di venirti incontro e quant'atro> prende fiato <Ma se non fai niente da canto tuo, mi spiace, ma non possiamo andare d'accordo io e te> afferma, passandole il testimone. rotea gli occhi con evidente fastidio, una incredibile fatica che viene direttamente dal suo animo facendo pure una leggera smorfia quando kamici spiega che deve avere una parola da parte sua, lo osserva qualche istante in piu dato che kamichi comincia a irritarsi del suo comportamento, ma lei deve sapere, quindi a fronte del fatto di una logica necessita di profitto personale decide di avvicinarsi all'uomo e sfiorare con le dita la spilla della fedeltà di kamichi con lunghe dita affusolate tipiche di chi ha lavorato fin dall'infanzia, denotabile da diversi tagli rimarginati e dalla naturale composizione piu dura rispetto alle soffici manine delle pricipesse, con gli occhioni vuoti <rottura...> poi ci pensa un attimo <parlare.> come argomento per spiegare che cosa fosse accaduto e perche non parlasse, con voce roca e grattante, come se non parlasse molto a prescindere a cosa succedesse o meno, come se ogni parola rivelasse una fatica privata e profonda nella formulazione di una voce, non solo di creare la parola in se, poca voglia di vivere. si chiamerebbe. quindi quasi fosse prosciugata della sua energia vitale per aver parlato, o qualche incredibile potere fosse stato tolto per aver rotto il voto, si accovaccia a terra sulle gambe <rottura...> mormora di nuovo stringendosi le braccia attorno alle gambe che sono vicine al petto piatto come una tavola. anzi, almeno le tavole possono avere, le curve, lei nemmeno quello. quindi eccola lì, tutta rannicchiata a terra con qualche problema Qualcosa sembra uscire fuori dalla boccuccia della ragazza, quella stessa boccuccia tenera e carina che sembra per la prima volta dopo chissà quanto, tirare fuori delle parole, dei suoni, con un tono che dovrebbe apparire stanco, sforzato, quasi come se la giovane ragazza avesse seriamente problemi nel parlare. Il giovane kokketsu sorride, è decisamente compiaciuto, anche se 3 parole in croce e poi di nuovo il disagio al suolo, ha ottenuto un piccolo miglioramento, un minuscolo obiettivo che sembra essere stato completato, ed è visibilmente contento per questo, decisamente contento. S'abbassa anche lui sulle gambe, avvedendosi di come la giovane si sia chiusa in una posizione a riccio proprio in quello stesso momento, con le ginocchia chiusa tra le sue braccia, in una innaturale ed immotivata posizione difensiva, vista la compagnia del biondo ed il momento; Respira dopo essersi abbassato, sono sullo stesso livello di altezza con questa mossa, può permettersi dunque di cercare come sempre il contatto visivo e diretto con gli occhi di lei <Hey> prende fiato <Vedi che allora sai parlare anche tu?> ironico verso la giovane <E se intendi che parlare è una rottura o una scocciatura> continua <Ti assicuro che dipende dalle persone che incontri> non si ferma nel suo monologo <Potresti provare a parlarmi un pò, prima di decidere se sia o no una rottura per te la mia compagnia?> chiede, spassionato, forse vittima ancora del fascino che le giovin donzelle gli procurano, una maledizione che lo proto molto spesso ad insistere e continuare in situazione e cose che invece avrebbero come risoluzione migliore, il semplice smetterla. Non si perde d'animo però, cerando di addolcire un po' i modi della giovane ragazza <Potrebbe essere un buon momento per conoscerci, o semplicemente, per iniziare a parlare un pò di qualcosa di più importante> avvisa, continuando <Non a caso faccio parte della squadra d'esecuzione speciale, come agente scelto > potrebbe anche non conoscere la shinsengumi, ma già i nomi dovrebbero far presagire qualcosa d'importante. <forte?> lui, forse è forte, magari <esecuzioni?> domanda ancora facendo eco alle parole dell'altro con una certa docilità. un sorriso accecante che ne irradia una luce solare di incredibili paradisi proibiti a quelli come doku di luce e giustizia, mentre scansa lo sguardo con una sorta di fastidio, nonostante sia ancora piuttosto freddina <rottura> mormora di nuovo come se non avesse lontamente ascoltato quanto detto nel monologo dell'angelo che si piega verso di lei fino alla sua infima altezza <parlare.> mormora <sembri...> cosa? un cestino? una monnezza? un pezzo di hamburgher masticato? <un kami> mormora <raggiante> aggiunge, e si chiude con la testa dentro le braccia <abbagliante...> mormora ancora con la sua vocina gracchiante e fonda, a quanto pare è la sola presenza di kamichi a dare l'impressione che ci sia un dio del sole vicino a lei, tanto che la ha quasi resa cieca per la troppa chiudendosi in un'altro dei suoi silenzi disagianti per la presenza carismatica di kamichi che le fa girare la testa e avere conati di vomito, palesemente contrario alla sua naturale ombrosità o di quella che vuole mostrare nella sua sicurezza delle braccia e del suo angoletto oscuro fatto dalla sua posizione a riccio di suprema difesa, in realtà pare non così forte e potrebbe essere tranquillamente manipolata e spupazzata come si vorrebbe, nel bel mezzo della via del parco dei ciliegi non ancora in fiore ma dalle foglie ancora verdi e dall'aria che accarezza gentilmente quelli come kamichi Le parole della giovane ragazza iniziano a diventare decisamente più numerose, anche a dirla tutta più chiare, molto meno cracchiate per quanto riguarda la tonalità, come se anche la di lei tonalità stesse iniziando a schiarirsi un po'. Le sorride dal basso di quella sua posizione, è contento che la giovane muta le abbia rivolto la parola, quella sua voce e quel suo modo d'iniziare a parlare lo rendono fiducioso, non solo perchè è innamorato delle giovani donne, ma anche perchè ha sempre quella estrema necessità di voler aiutare le persone, di dover essere perno nelle vite dei più deboli, eroe non del popolo ma del mondo, un riferimento che possa essere conosciuto e riconosciuto ovunque, in grado di adempiere ai compiti più ardui... ma questi sono sogni di un giovane kamichi, immaturo e privo del senso tattile che lì fuori viene meno a colpi di chimere giganti, ha la testa scapestrata da classico vent'enne, ciò che vuole e desidera è privo di coscienza, furore puro di un sogno che arde nel petto di lui; La riprende, mentre parla <Hey, ti ricordi anche il mio nome?> non ha compreso che quel Kami era inteso alla divinità e non al diminutivo del suo nome <Puoi chiamarmi anche così, non è un problema> inclina verso manca di leggero rimando il capo, sorridente, non vuole darle pressioni, ma farle capire che in sua presenza deve stare tranquilla, senza paure, senza ansie <Oh, ora non so se definirmi forte> agli occhi di lei forse lo appare, ma anche a quello degli altri <Ma faccio del mio meglio per essere utile in qualsiasi circostanza> continua <Esecuzione, non esecuzioni> continua <Non facciamo mica quelle cose noi> in realtà le fanno e come, genocidi, stermini di massa, epurazioni di interi villaggi, bambini e disabili, se il consiglio comanda per il nome della giustizia, l'arma chiamata Kamichi si adopera per rendere quella realtà tale. <Siamo un gruppo di agenti capitanati dal consiglio stesso, ci occupiamo della salvaguardia delle persone e del villaggio> se, come no, sicuramente <Fino a quando vedi queste giubbe nere, stai sicura che il pericolo non si presenterà> sarebbe bello avere una shinsengumi così, lui è l'unico che si occupa di questi aspetti umani, l'unico che crede che tutto quello che il suo corpo fa sia giusto e necessario, senza ancora aver capito che sono solo degli assassini usati come cani, al comando di politici spietati e golosi di potere. Si mette in piedi, allungando la mano destra verso la giovane <Dai su, ti aiuto a rimetterti su> prende fiato <E no, nessun raggiante hahaha> ride di gusto a quella frase <Saranno i riflessi degli alberi dietro, ora va meglio no?> volendo considerare la di lui ombra nella posizione eretta poc'anzi acquisita, mentre attende la mano di lei per riportarla eretta nella sua figura. alza appena la testa dalla sua posizione tutta rannicchiata a riccio, vedendo nella luce l'essenza stessa di kamichi e non certo per le foglie che fanno riflesso <no. kami. sei un kami...> mormora senza particolari emozioni ma dando finalmente una intera frase di senso compiuto, adocchiando la mano che le viene tesa, fa per muoversi, e in effetti scioglie la sua posizione dalle braccia incorciate con forse l'intenzione di accettare, ma ben prima di avvicinarsi cambia idea e si solleva da se con un movimento forse troppo veloce, perche pende da una direzione e in fretta mette l'altro piede a sorreggersi per non cadere, o forse le è venuto un capogiro: avrebbe dovuto mangiare qualcosa <sono un'allieva> mormora in aggiunta <di ame> per completare ma poi tace, mentre parla di quello che fanno e del consiglio, non pare essere nemmeno vagamente attratta da quella che dovrebbe essere la naturale propensione dei ninja <pagano bene?> domanda in un modo molto piu schietto e naturale per qualcuno come lei, ma probabilmente quella non è la domanda migliore da fare a un paladino della giustizia come kamichi che cerca collaboratori coi suoi ideali di fedelta nella causa di servire e proteggere, ma infine stringe le labbra e lascia perdere facendo un passo indietro come se avesse capito di aver parlato troppo e non poterselo piu rimangiare, nonostante lo sguardo sia ancora lontano e distante, forse capendo di aver ferito troppo muove il capo a salutare kamichi e cercare di allontanarsi all'improvviso, dandogli le spalle nonostante potrebbe trovarsi un pugnale nella schiena//exit se permesso Il discordo della giovane inizia ad essere sempre più complesso, se prima erano i monosillabi i protagonisti di quella sua voce, ora qualche parola messa vicina per formare delle frasi brevi, di senso compiuto, eppure dei grandi passi avanti nei confronti di quello che pare essere il rapporto dei nostri due ragazzi. Il ragazzo la vede alzarsi, forse un piccolo accenno per afferrare la di lui mano, forse un piccolo gesto da parte della giovane, ma che finisce inesorabilmente in un movimento molto più tipico per la silenziosa dokuhiro <Oioi, sembra proprio che non hai bisogno dell'aiuto di nessuno, vero?> ironicamente, mentre ella si alza di botto da sola, avendo anche un piccolo giramento di testa, sicuramente non percepito dal giovane ed ingenuo guerriero della foglia, che è più attento su quello che sta dicendo la silenziosa amese. <Un kami?> sorride, imbarazzato e lusingato <Ma cosa... hahaha> ridacchia <I kami sono altri, le divinità lasciamole dove sono> è religioso a modo suo, o meglio, ne esiste una sola di dea, unica e soave, imperiosa ed imperatrice assoluta della vita umana ed animale, governatrice astrale del creato sottostante, sovrana indiscussa di qualsiasi azione che la coscienza voglia partorire, bendata ed armata di spada, protetta da una bilancia, la divina Gustizia. <Un'allieva dunque? Lo sono stato anche io, cioè per poco, fortunatamente sono risultato velocemente idoneo per essere promosso a genin> è solo un genin lui, manco un chunin <E sei di ame?> effettivamente l'ha trovata la <Troppo umida, preferisco sicuramente Konoha> rivelandole che lui invece è del villaggio della foglia <Ehm...> alla domanda della paga <Ma, dove stai andando?> la vede andare via <Hey, dokuhiro> si allontana, non la tocca, non lo farebbe mai <che palle...> prende fiato <MI ASPETTO DI RIVEDERTI IN GIRO!> le urla, infine, mentre la vede sparire all'orizzonte, come se fosse un appuntamento casuale, piccolo quanto ingenuo, prima di sparire anche lui dalla scena, andando via. [Exit]