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tra una bottarella ed un rametto

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con Furaya, Mattyse

18:50 Mattyse:
 Da quanto tempo non passeggiavamo per le terre del bosco preferito di Keiga? Un po` di tempo e` passato ed il bianco parrebbe aver trovato la voglia di fare quattro passi. Avanzerebbe con quel paio di scarpe chiuse, nere ed eleganti, ove potrebbero mostrarsi i calzini in base ai movimenti che compie con le leve inferiori, ma in una passeggiata normale, i pantaloni, anch'essi neri e di un qualche completo, dovrebbero coprirli al meglio. Alla vita, una cintura in cuoio stringe gli indumenti che, a loro volta, terrebbero ben tirata, rendendola anche il quanto piu` possibile aderente, una camicia bianca che copre le diverse ustioni e ferite che normalmente si palesano sul petto del giovane Senjuu. Tutti i bottoni son ben allacciati, meno che l'ultimo, mentre la mano mancina starebbe riposta all'interno della tasca dei pantaloni; la mano destra, a differenza della gemella, resterebbe libera di muoversi, ritmicamente con il passo, cosi` da favorire un maggior equilibrio. Gli indumenti non sono esattamente consoni al terreno su cui passeggia, ma conosciamo Mat come un soggetto dalla grande elasticita` mentale... se dovesse accadere qualcosa, sara` in grado di trovare una soluzione. L'occhio ambrato rimarrebbe fisso nel vuoto, perdendo cosi` il suo sguardo tra i pensieri e i suoi piani malvagi per la conquista del mondo... Sarebbe tutto piu` semplice se dieci anni prima Mekura lo avesse ascoltato. Un sospiro, le palpebre calerebbero su entrambi gli occhi mentre mentre il passo si interromperebbe rapidamente, la mano destra verrebbe allungata in direzione dell'albero a lui piu` vicino per accarezzarne la corteccia con i polpastrelli. Piccolo Mat, bisogna far cambiare qualcosa dentro di te, prima di riuscire a far cambiare qualcosa fuori! Sara` un soffio di vento ad accarezzare le sue guance, facendo librare in aria i lunghi capelli bianchi che in questa giornata si trovano sciolti. Bisogna cambiare qualcosa... Che razza di idee ti vengono in mente Mat?

19:15 Furaya:
 Che gran bell’idea passare il pomeriggio ad allenarsi nel bel mezzo d’un bosco al confine con il Paese del Suono – oh, scusate, abitudine: settore di Oto. Essendo comunque un pezzo di terra composto perlopiù d’alberi ben più vicino del Bosco dei Ciliegi dall’altro lato di Kagegakure, ha ben pensato fosse un’ottima idea, in effetti. Nella mandritta, stringe la sua katana – l’ultima rimasta del duo, pertanto dalla lama nera ma dall’elsa tinteggiata di bianco. Stende la leva inferior manca in avanti, rispetto alla specular opposta tenuta poco più indietro. Al contempo, il braccio sinistro vien tenuto appena disteso per cercar di trovare un giusto equilibrio, oltre a coprire un fianco in caso d’attacco. Non ha dimenticato i rudimenti del combattimento, non potrebbe mai finché campa. Giacché il braccio armato rivolgerebbe ad un grosso albero di fronte a sé, non farebbe altro che ruotar appena col busto e con le spalle, agevolando il movimento del braccio che, distendendosi in toto, non farebbe altro che effettuare un colpo a mezzaluna mirante nient’altro che il tronco. Si rende conto anche da sola del fatto che la sua forza sia drasticamente diminuita e le fa rabbia, tanto da costringerla a ringhiare appena. Un top nero dalle lunghe maniche ne copre il busto sino allo stomaco, lasciando scoperto il piatto ventre. Lieve la scollatura che lascia intravedere, affatto trasparente come si potrebbe pensare che sia. Le maniche giungono a tre quarti, permettendole ampia manovra, mostrando il paio di vambracci sottostanti. Un pantaloncino nero a vita alta, invece, ne circonda le flessuose gambe, il quale permette soltanto una lieve visione delle cicatrici che attraversano il corpo della giovane lungo il busto. La vita è altresì circondata da una cintura nera collegata a delle cinghie poste attorno alle toniche cosce. Sulla cinghia di destra, è stato attaccato un porta kunai e shuriken con le relative armi al suo interno. Dal lato opposto, invece, nonostante la cinghia sia presente, non porta con sé alcunché poiché alla cintura superiore v’è unito un fodero con la sua katana. Tornando al lato destro, ma appena defilato sul retro, trova posto anche un piccolo passante usato per portarsi dietro la frusta dal manico rosso. Ai piedi, infine, calza un paio di sandali ninja – quelli vecchio stampo, chissà dove li ha trovati – con tanto di schinieri che giungono sin ad altezza del ginocchio. Attorno alla gola ha soltanto una collana con il ciondolo raffigurante il ventaglio degli Uchiha nonostante non faccia parte del suddetto clan né v’abbia avuto chissà quali contatti nel corso degli anni passati. Non solo. È tornato al suo posto anche il copri fronte della Foglia, posto tra i lunghi capelli rosei, scintillante come al solito, sul quale è tuttavia ben notabile l’usura del tempo. Gli stessi che or ondeggiano dietro le sue spalle, alcuni appiccicati alla fronte per via del sudore. Non s’accorge ancor di Mattyse, la qual cosa si ripercuote comunque sul suo umore poiché, un tempo, rumori del genere li avrebbe sentiti ben prima che potessero sorprenderla. [ Chakra ON ]

19:29 Mattyse:
 Qualcuno si agita li` nei dintorni, ma il bianco ancora non ne fara` caso, troppo impegnato a pensare. La vita ultimamente e` stata una disfatta dopo l'altra e ha reso difficile tutto... necessita di qualcosa che possa aiutarlo, qualcosa che possa dare una bella mossa a quei suoi piani che con tanto sudore sta progettando... ma cosa? Inizialmente avevano pianificato, lui e la rosata, di restare a Kagegakure per poco, il tempo di prendere le bambine e portarle via, per tornare a Konoha, rendere la foglia un posto nuovamente sicuro in cui vivere e in cui far tornare i cittadini... ma ci stanno impiegando troppo... Ci sta impiegando troppo. Necessita di qualcosa che lo aiuti, di un qualcosa che faccia da antistress, anche perche` la Nara non potra` reggere in eterno i suoi drammi, rischia di stancarla e farla scappare. Un ringhio riempira` le orecchie del Senjuu, che piegando in avanti il busto voltera` lo sguardo verso destra, andando cosi` a vedere di cosa si tratti. Akuma? No, la stessa rosata, si sta allenando, li accanto... e non si erano accorti l'una dell'altro? Il bianco drizzerebbe repentinamente il busto, soffermandosi a pensare proprio a questo. Lei l'ha sempre sorretto, l'ha sempre aiutato, anche quando questo significava tradire il villaggio... Anche nell'ultimo periodo, lei si e` fatta carico di tutto. Entrambi gli occhi verrebbero chiusi e Mat andrebbe a ricercare quelle due energie, quella mentale e quella fisica; la prima verrebbe cercata all'altezza della fronte, assegnandole poi un colore azzurro, mentre la seconda all'altezza del ventre, con un colore rosato. Se fosse riuscito a trovarle, le racchiuderebbe in due sfere ben distinte, che successivamente verrebbero fatte avvicinare al plesso solare, ove tenterebbe di unirle per ricreare il chakra. Se vi fosse riuscito, espirerebbe, lentamente, intento a non far rumore, mentre un piccolo sorriso apparirebbe sul suo volto. Non e` intenzionato a mostrarsi cosi` rapidamente alla ragazza, vuole rendere le cose interessanti, divertenti, diverse dal solito... In fondo se lo merita, deve tanto a quella ragazza, no, a quella donna. [3/4 impasto chakra][chakra 25/25]

20:04 Furaya:
 Non s’accorge tutt’ora della presenza di qualcun altro. Invero, si sta concentrando esclusivamente su quel che ha di fronte a sé, incanalando rabbia e frustrazione all’interno della katana che stringe nella dritta. La ritira indietro, facendo sì che il braccio vada a distendersi ancora, ma all’indietro – in fase di carica. Al contempo, la mancina andrebbe in soccorso della gemella per tentare un aiuto dedito più che altro alla direzione. Giacché dotata di minor forza rispetto ad un tempo, le conviene sfruttare al meglio le potenzialità che le sono rimaste nella speranza che possa migliorare e tornare ad esser quella d’un tempo. Vivere il resto della sua vita in quelle condizioni non è tollerabile. L’orgoglio si mette sempre in mezzo, facendole pesare qualunque cosa faccia e che al momento non riesce a compiere al cento percento. Deve trovare Fenrir, in primo luogo, a seguito anche del recupero di Aya il quale sembra la cosa più difficile del momento, ben più d’arrivare nel Paese del Ferro a richiedere un contratto coi suoi vecchi compagni. Abbassa il baricentro, facendo in modo che l’equilibrio si mantenga stabile esattamente come lo vorrebbe. La schiena risulterebbe essere appena arcuata in avanti, con la mancina che andrebbe or a posizionarsi sul pomolo cosicché dia direzione. Così facendo, trattenendo il respiro e irrigidendo la fascia muscolare, non farebbe altro che distender nuovamente la spada innanzi, questa volta eseguendo l’attacco con ambo le mani e le braccia. Il tutto sarebbe ovviamente coadiuvato dalle spalle e dai fianchi, con le inferior leve che ne sorreggono il peso. La lama minaccerebbe il fianco dell’albero, andando a scorticare di nuovo la corteccia. La velocità – ahi noi – è quella ch’è dopotutto. Digrignando i denti, guarda con attenzione ciò che ha creato con quel colpo, ossia niente di che. Potrebbe sicuramente riuscire a ferire qualcuno di disattento, ma non reputa che la gente sia così indifesa. L’arte della spada deve nuovamente essere affinata e su questo non c’è assolutamente dubbio. Sol adesso le orecchie dovrebbe riuscire a captare qualche movimento nei suoi pressi, tanto da costringerla ad arrestare il suo allenamento. Si rimetterebbe ben ritta in piedi, con la katana rivolta dabbasso. Si concentra su quel che c’è attorno, del resto potrebbe trattarsi anche di qualche animale che popola quella foresta – non sarebbe certo innaturale. <Sono armata e nervosa.> Avvisa, non si sa mai ma le sfugge un mezzo ghignetto, ingoiando quell’aspra risata che le stava risalendo dalla gola. Quanto meno l’orgoglio non ha fatto sì dicesse che è persino “pericolosa”. [ Chakra ON ]

20:20 Mattyse:
 Si sposta per guardarla, si limita ad ascoltare il terreno, con i suoi rami e le sue foglie, che scricchiola e cigola sotto al passo delicato della rosata, mentre la mente tenterebbe di disegnarne i movimenti, anche se in maniera molto fantasiosa e sicuramente poco corretta. Il sorriso rimarrebbe stampato sul suo volto mentre le mani verrebbero portate lentamente dinanzi al proprio petto, formando il sigillo del serpente. La mente andrebbe a ricreare nel polso destro una sfera, che la propria immaginazione raffigurerebbe come fatta di terra, il Doton, mentre nel sinistro, cercherebbe di formare una seconda sfera, questa azzurra, trasparente, quello che conosce come suiton, chakra di elemnto acqua. Se fosse riuscito a ricreare queste due sfere singole, tenterebbe di avvicinarle tra loro per farle unire la tra i palmi, ove il sigillo del serpente viene tutt'ora mantenuto. Unendole, dovrebbe riuscir a ad avvolgere il doton con il suiton, nutrendo quella terra tanto da farvi apparire la vita. Se vi fosse riuscito, vi sarebbe un nuovo elemento del chakra all'interno del suo corpo, il suo amato Mokuton. La voce della rosata attira ora la sua attenzione, armata e nervosa? Nervosa per cosa? Ecco che il sospetto risulta fondato: si e` preso tutte le attenzioni, ma non ne ha date alla rosata. Le mani comporrebbero rapidamente i sigilli del topo, del cane, seguito da quelli della tigre e del serpente. Dal lato opposto dell'albero che sta utilizzando per nascondersi, delle radici sbucherebbero dal terreno, andando lentamente a ricreare il ragazzo partendo dai piedi: le scarpe eleganti, con i pantaloni di un qualche completo, tutto rigorosamente nero, la camicia ben stirata ed aderente al busto, con l'ultimo bottone slacciato. Le radici ricreerebbero pure il sorriso strafottente e i capelli bianchi. Comunicherebbe telepaticamente poi con la copia, nell'intento di tenersi nascosto agli occhi di lei. <Nervosa?> Chiederebbe la copia con una piccola risata, lasciando ricadere poi il capo verso la propria sinistra. <Ti va una sfida, amore? Se vinco io, ti sfoghi con me e mi dici che cosa ti tieni dentro... Se vinci tu... non lo so, vuoi provare nuove forme di piacere sorretta da dei rami?> A dir poco chiaro riferimento a pratiche sessuali poco consone per l'ambiente di casa... [2/4 attivazione innata][2/4 moltiplicazione lignea][chakra 19/25]

21:03 Furaya:
 Ruota il busto affinché possa riuscire ad adocchiare la figura che s’avvicina e che, poc’anzi, ha fatto rumore. Non ne riconosce i passi soltanto perché è in un luogo pubblico nel quale non è insolito per molta gente passeggiare, seppur si tratti d’un bosco dal nome poco positivo. Con ancor l’arma estratta e tenuta in una mano, non farebbe altro che attendere che questi possa avvicinarsi o quanto meno palesarsi. Non che ci voglia molto, anche perché è costretta ad aprire un po’ più gli occhietti per via della sorpresa di ritrovarsi davanti qualcuno che conosce fin troppo bene, ormai. Nota la comparsa delle radici nonché la creazione della copia tramite le suddette, di certo non è stupida. Assottiglia lo sguardo, palesando la parvenza d’un broncio che vorrebbe sparire e mostrare un piccolo sorriso se non fosse per le parole che escono dalla bocca altrui. <Partiamo dal presupposto che nasconderti e mandar avanti una copia, sta a significare che tu abbia timore di me> E solleva l’indice della mano libera, seguito a ruota dal medio. <il che crea un problema non indifferente, dal momento che quella che può ammazzarti sono io.> Questa è nuova anche per me dato che non aveva mai tirato fuori finora una frase del genere. Sembra quasi un “io ti ho fatto e io ti disfo” che, modificato sulla base del loro rapporto, potrebbe tranquillamente diventare un “io ti ho marchiato la prima volta e io ti ammazzo”. Sì, ha quasi senso, tutto sommato. Abbassa successivamente la mano, tenendo ancor stretta la presa sull’arma bianca che potrebbe facilmente usare per abbattere la copia – poco male, in effetti. Sarebbe un allenamento finalmente serio e da non sottovalutare. <Ad ogni modo, di che sfida si tratta?> Le piacciono le sfide, anche s’è solita patteggiare piuttosto che affrontarle direttamente. Scende perlopiù in guerra con le armi per combattere che per fare delle sfide innocenti, ecco. Cosa potrebbe effettivamente mai chiedergli in cambio? Sbuffa dalle labbra con aria infastidita innanzi alla proposta che le viene rivolta, poi, sempre dal signorino qui di fronte. <Pensi soltanto al sesso.> Imbronciata – il doppio di prima. Mattyse tenta di fare la cosa giusta, ma sbaglia le parole… <Se vinco io, faremo qualcosa che non abbiamo mai fatto assieme.> Tipo conquistare Kagegakure, riprendere la bambina in mano alla Yakuza o…? Beh, in effetti, potrebbero anche mettere su qualcosa di carino. Forse. [ Chakra ON ]

21:55 Mattyse:
 La rosata vuole apparire sempre come la piu` forte eh? Deve essere orgogliosa fino all'ultimo e dimostrare una forza che oramai non c'e` piu`, eh? <Sei sempre cosi` superficiale> Commenterebbe divertita, la copia, nei confronti di quel suo pensiero effettivamente semplice. <E` per questo che l'ho sempre avuta vinta io. Ti fermi alla semplice apparenza, non scavi mai piu` in fondo.> Continuerebbe a ridere, sollevando appena il sopracciglio sinistro, mentre il piede sinistro verrebbe fatto avanzare, ruotando cosi` l'intero corpo di circa quarantacinque gradi. <E se tu potessi ammazzarmi, lo avresti gia` fatto. Pero` ci puoi riprovare quanto vuoi... Pensandoci bene, avrei proprio voglia di soffocare tra un paio di cosce!> Un paio qualsiasi? Ne siamo sicuri? Si tratta di semplice provocazione, da manuale. Deve farle perdere le staffe per portarla a commettere dei banalissimi errori. <La sfida e` semplice. Abbattimi e hai vinto. Se riesco a colpirti io, ho vinto io.> Una bella differenza di obbiettivo, ma la rosata ha anche piu` esperienza, oltre che una sproporzionata fiducia in se stessa, no? <Se sei davvero cosi` forte, non avrai problemi, no? Non ti devi preoccupare neanche di trattenerti!> In effetti, e` una copia in legno, puo` dar sfogo a tutta la sua forza. Ma vediamo bene cosa desidera la donna. <So che e` qualcosa che ti piace abbondantemente, quindi mi sembrava una buona ricompensa, ma sono felice tu abbia una tua proposta.> Annuirebbe quindi, accettando la richiesta della rosata. Se vincera` lei, faranno qualcosa che non hanno mai fatto assieme. <Se vinco io, mi parlerai di cosa ti stia turbando.> A ribadirlo. <Ah, una cosa prima... Mi sono rotto il cazzo di stare da Tachiko. Voglio una casa mia. Anzi, voglio una casa nostra. Anche se temporanea, voglio un letto su cui far ululare la mia lupa e un divano su cui farle i grattini.> Da quando cosi` dolce? [chakra 18/25]

22:23 Furaya:
 Sia mai che possa metter da parte quel peccato capitale ch’è l’orgoglio. E’ troppo pressante e fa parte di sé. Non che sia necessariamente un male, eccezion fatta quand’avvengono situazioni come quella attuale. Continua a fissar l’interlocutore con quel suo solito ghigno tronfio che le fa girar soltanto le scatole. E’ consapevole che la stia sfidando, la qual cosa solitamente trova un affronto tendenzialmente uguale. Or come ora, vuole dapprima capire a cosa vada alludendo il bianco, dopodiché potrebbe anche decidere di starlo a sentire – e d’assecondarlo. <Decidere di scavare a fondo sta a significare che dovrei venirti a stanare. E per quanto possa definirmi un cacciatore, non implica che sia desiderosa di perdere tempo.> Risponde per le rime, stringendosi nelle spalle. Se deve comportarsi in maniera superficiale, tanto vale che lo faccia anche per quanto riguarda la sfida che le ha chiesto d’affrontare. Fa roteare gli occhi verso l’alto nel momento in cui egli cita come lei non abbia alcuna intenzione d’ammazzarlo davvero. Ci starebbe tutto un “grazie al cazzo” che, tuttavia, non esce dalla sua bocca per ovvie ragioni: non sarebbe totalmente da lei, quindi lo evitiamo senz’alcun problema. <…> Tuttavia, comprende anche il modo in cui il Senjuu la stia provocando. Potrebbe rispondere a tono ed in maniera “superficiale” – una parola che, probabilmente, gli ripeterà finché campa, specialmente se riesce a vincere. Incanala un po’ d’aria, in maniera tale che possa gonfiar la cassa toracica ed aver il tempo necessario per ragionare, almeno quel tanto che basta per rispondere in un certo modo. <Sarebbe una fine indecorosa per chi si crede al di sopra degli altri morire tra due semplici cosce.> Cerca di non dimostrare affatto quella gelosia che altrimenti avrebbe prevalso, rendendo nota un’ovvia domanda dedita alla scoperta della proprietaria delle suddette gambe. Scrolla le spalle, non si lascerà abbattere da delle provocazioni. Anzi, con qualcosa del genere, rischia tutt’al più d’aumentare quel nervoso che percepisce addosso e del quale non riesce a liberarsi. <Una copia è tendenzialmente debole rispetto all’originale, ancorché fossero delle copie della Moltiplicazione Superiore del Corpo> Parliamo d’esperienza e di tecniche che lei conosce fin troppo bene, ma che ovviamente non riesce più ad utilizzare perché consumerebbero quel poco Chakra che l’è rimasto. <quindi, non c’è alcuna difficoltà in questa sfida. E’ una partita persa in partenza.> Non lo dice spinta dall’orgoglio bensì dalla consapevolezza d’aver capito dov’egli voglia andare a parare. Alla fine della fiera, riuscirà comunque a vincerlo. Tutto qua. La lama viene sollevata di fronte a sé, stendendo il braccio diagonalmente al terreno. Compierebbe soltanto un mero passo in avanti, stendendo l’arto mancino innanzi e lo specular opposto indietro così da trovar quel baricentro necessario all’eventuale colpo che dovrebbe andar a vibrare da lì a poco. <…> Resta in silenzio, tendendo per bene l’udito affinché possa valutare dove sia l’originale pur stando attenta a quel che compie la copia, come se stesse prestando al contrario attenzione soltanto al fasullo. <Ne possiamo parlare dopo?> Bofonchia semicontrariata da quel cambio d’argomento repentino, destreggiandosi esclusivamente nel piegamento del braccio verso l’alto grazie al legamento del gomito, salvo poi stenderlo dopo il caricamento per abbatterlo alla volta della copia. Minaccerebbe principalmente la sua spalla mancina, discendendo verso il fianco destro. Nulla di più semplice. [ 2/4 – Attacco semplice con Katana ][ Chakra ON ]

22:47 Mattyse:
 La comunicazione tra copia e originale non cessa un secondo, il bianco ha una mezza idea di cosa fare, di come muoversi, ha gia` una sorta di piano disegnato in mente. Ma il passo principale e` quello di farle perdere le staffe. <Quindi per te non ne valgo la pena? Bella considerazione per il ragazzo che dici di amare...> Punzecchiata tattica, rapida e bellamente regalata nei confronti della rosata che parrebbe rifiutarsi di cercare l'originale. <E se fossero le tue?> Non gli servono minacce o battute per andare a specificare di chi dovrebbero essere le famigerate gambe. <Sarebbero tutto meno che un paio di semplici cosce.> E` un misto, un continuo saltar tra il dolce, il perverso e lo stronzo. Il bianco deve darle fastidio fino ai massimi storici. La rosata, deve diventare nera. Furaya continua, pensa sia una sfida gia` vinta, perche` contro una copia. La sua valutazione e` corretta, ha solo qualche falla qua e la, ma per una persona che ha dato un occhiata rapida alla situazione, e` corretta. In fondo, si parla della ex kage di konoha contro una copia lignea, no? E` decisamente la favorita della serata. <Parlarne dopo? La grande Judai non riesce a fare due cose in contemporanea come parlare e combattere?> Stupito, palesemente da quella sua richiesta di parlarne dopo, anche se una parte dentro di se suggerisce che non sia proprio un bellissimo segnale... a contrario. Ecco, la rosata cerca quindi un colpo con la spada, e qui la comunicazione telepatica tra copia e originale non potra` che essere perfetta. Entrambi i bianchi andranno a comporre il sigillo del serpente dinanzi al proprio plesso solare, la copia lignea pero`, lo manterra` solo per pochi istanti, allungando poi il palmo della mano mancina. <Mokuton Sashiki no Jutsu> esclamerebbe la copia, andando a richiamare la tecnica dei rami perforanti, quali vedono un bastone generato dal proprio chakra uscire da una parte da una parte del corpo dell'utilizzatore per essere lanciata verso un bersaglio... Ma quella tecnica, Mat non riesce piu` ad usarla e lo sa bene. Difatti, lui, l'originale, diffonderebbe il terreno circostante di chakra di tipo Mokuton, il suo piano, sarebbe quello di far crescere due rami rapidamente, con l'intento di farli uscire dal terreno, uno ad un metro piu` a destra (e dieci centimetri piu` avanti) della rosata ed uno ad un metro piu` a sinistra (e cinque piu` in dietro). I due rami, dal diametri di circa quindici centimetri, cercherebbero di incrociarsi all'altezza del seno della ragazza, senza scontrarsi tra di loro. [Mokuton no ichi 2/4][Chakra 17/25]

21:42 Furaya:
 La di lui copia verrebbe colpita in pieno dall’attacco poc’anzi perpetrato ai suoi danni da parte della fanciulla. Svanisce in una nuvoletta di vapore come fanno tutte le copie, pur essendo stata creata in precedenza dall’innata lignea altrui. Fa roteare gli occhi verso l’alto alla confabulazione del ragazzo, secondo cui egli non varrebbe la pena – quando, in realtà, è la caccia all’originale inutile perché deve rientrare necessariamente in una metratura prestabilita. Quindi, a meno che non si sposti, dovrebbe essere facile da rintracciare. Il problema è che non vuole in alcun modo assecondarlo perché è consapevole che sta cercando di farla innervosire. E ci sta anche riuscendo, s’è per questo, nonostante pretenda di non darlo a vedere in alcun modo. <Smettila, sai cosa intendevo dire.> Pronuncia ancora, dando decise occhiate nei dintorni per valutare attentamente la posizione altrui. Rotea appena sul proprio posto, cercando in ogni angolo od anfratto qualcosa che possa ricollegare direttamente al Senjuu: un ciuffo bianco, un abito scuro. Sta cercando di rispondergli abbastanza a tono pur evitando di punzecchiare o di farsi punzecchiare a sua volta: come già detto, non vuole dargliela vinta in alcun modo. <Avrei desiderio di soffocarti con due mani attorno alla gola, ma continui a giocare a nascondino.> Lo punzecchia lei, adesso – conscia dell’amorevole passione ch’egli ha per il dolore. E durante un simile atto, non sarebbe neppure poco consono che sia seduto a cavalcioni su di lui. Insomma, potrebbe ricavarne due piccioni con una fava, tutto sommato. Impugna ancor più saldamente l’elsa della katana, salvo poi rispondere immediatamente al di lui fare. <No, sono vecchia scuola. Durante un combattimento, penso soltanto all’obiettivo da portare a termine. Le emozioni o il semplice parlare fanno perdere concentrazione.> Mera obiettività quella di cui ha bisogno nel momento in cui sceglie d’affrontare qualcuno, nonché la sua più totale attenzione anche al minimo dettaglio poiché potrebbe venir presa alla sprovvista. Non a caso, delle radici iniziano a muoversi in sua direzione per tentare d’acchiapparla e di chiuderla in una morsa che ne bloccherà le eventuali movenze. Lo sguardo diviene vacuo, l’espressione attenta ma evidentemente stanca. Si lascia accerchiare dalle radici senza emettere alcun suono, tanto meno facendo resistenza. Dovrebbe riuscire senz’alcun problema ad avvicinare tra di loro le mani, visto e considerato come le radici scelgano di passare sul suo petto. Formerebbe esclusivamente due sigilli, quindi neanche qualcosa di troppo espansivo: drago e capra. Dopodiché si limiterebbe ad adoperare l’elemento del fuoco – il Katon. Creerebbe una singola fiammella di piccole dimensioni, circa dieci centimetri, la quale andrebbe a minacciare direttamente la base di quelle radici. L’intenzione è quella classica e basilare del fuoco contro il legno, il quale dovrebbe facilmente ardere per naturalezza. Si sofferma su quella a destra, in modo che abbia poi maneggevolezza con l’arma in caso l’altra non vada cedendo di conseguenza o qualora il ragazzo non scelga d’interrompere l’uso della tecnica. <Vuoi ancora giocare a nascondino come i bambini?> Questo – forse – può essere catalogato come colpo basso? [ Chakra: 44/50 ][ 2/4 – Manipolazione del Katon ]

22:00 Mattyse:
 La copia fa puf, in una nuvoletta di fumo, interrompendo cosi` qualsiasi comunicazione con il bianco. La copia era comoda proprio per un passaggio di informazioni in totale sicurezza per il Senjuu... Ma fa nulla, doveva tenere in conto anche che la rosata avrebbe riconosciuto il vero obbiettivo: neutralizzare lui e non la copia. Che noia, pensava di averla vinta in totale sicurezza, e invece dovra` andare in prima linea. Un sospiro proviene dalle labbra di Mat poco prima che questo vada a compiere un passo in avanti, mostrandosi di profilo alla rosata, giusto qualche albero alla sua sinistra. Vestito di nero? E invece e` in camicia, ora come la mettiamo? VUOI DAVVERO SPORCARE IL TUO RAGAZZO VESTITO ELEGANTE FURAYA? Dicevamo. Il bianco ruoterebbe in senso orario, cosi` da rendersi frontale alla Nara che ha deciso di dar fuoco a quelle radici. E` vero, il principio e` corretto, il fuoco brucia il legno, consumandolo... ma lo fa` lentamente. Ci vorra` del tempo prima che quella fiammella possa bruciare tanto la radice da farla crollare sotto il proprio peso e, nel mentre, quella radice infuocata avra` modo di minacciare Furaya in maniera ancora peggiore! Mat non ha mai sciolto il sigillo del serpente e, ora che l'occhio destro ha completa visione su di lei, puo` muovere quelle radici con maggior precisione. Il chakra di timo Mokuton verrebbe ancora una volta convogliato verso il terreno, mentre le radici che hanno cercato di colpire a sorpresa la rosata si allungherebbero rapidamente di due metri ciascuna per poi piegarsi repentinamente nella direzione in cui e` presente la ragazza, andando poi a stringersi, andando cosi` a CERCAR di stringere la ex kage all'interno di quella sorta di trappola in cui lei stessa si e` lasciata chiudere. Se vi fosse riuscito, sarebbero le stesse fiamme che la rosata ha generato a minacciarla in maniera piu` pericolosa. <Ora sono qui. Strozzami, se ne hai la forza.> Un mezzo sorriso beffardo, con la sua solita aria di sfida e lo sguardo fisso su di lei. <Ma non lo farai. Non ne sei in grado.> Ancora la stuzzica, ancora prova a farla arrabbiare veramente. Ma che pensa di guadagnarci? [Mokuton no ichi 2/4][Chakra 17/25]

22:38 Furaya:
 Vuole decisamente farle usare le manieri forti, non c’è altra spiegazione logica altrimenti. Lo vede sbucare da un lato, lanciandogli un’occhiata di sottecchi e mostrando un bel sorriso strafottente. Spettinata per via del combattimento contro le radici e dell’allenamento ormai terminato, ma beffarda nel modo di porsi all’altro – sia mai che ne abbia timore. <Come siamo eleganti.> La fiamma generata dovrebbe comunque continuare a bruciare senz’alcun problema ma, effettivamente, è troppo lenta per liberarla rapidamente dalle radici che la tengono ben ferma in quel preciso punto. Inoltre, c’è da considerare come questi faccia maggior utilizzo della propria innata e cerchi di stringere ulteriormente la fanciulla in una presa che, qualora non fosse al livello d’un Chunin, sarebbe potuta diventare fastidiosa. Chiuse le palpebre, andrebbe ad immaginare le due sfere elementali delle quali avrà un disperato bisogno. All’altezza della testa, prenderebbe rapidamente forma una sfera rossastra che rappresenta una fiammella ardente – il Katon. Dabbasso, dove si trova il ventre, la successiva e seconda sfera avrebbe come tonalità il marroncino, indicante appunto l’elemento ad esso associato – il Doton. Emulando il richiamo del Chakra, farebbe in modo che le due sfere vadano unendosi al centro del petto. In questo modo, dovrebbero essere in grado di generare un nuovo elemento che soltanto determinate persone possono avere il privilegio d’utilizzare. Lo Yoton, l’elemento lavico per eccellenza, prenderebbe rapidamente forma, accendendosi della fiamma divampante del Katon che brucia in maniera incontrastata l’elemento della Terra. Esso andrebbe soprattutto a condensarsi nelle ghiandole salivari dell’individuo, da cui poi verrebbe usato come arma nonché come getto. Difatti, una volta richiamata correttamente l’innata, non farebbe altro che generare dalle fauci un fascio di lava largo all’incirca venti centimetri. Esso sarebbe dapprima diretto verso l’alto, facendo ben attenzione alla velocità nonché all’eventuale distanza che potrebbe raggiungere, assieme alla potenza, la quale verrebbe ovviamente TRATTENUTA e diminuita, pur d’evitare di dar fuoco all’intero bosco oscuro. Quindi, quando qualcosa sale, ad un certo punto, deve anche scendere. Quella lava, infatti, ha come unico dovere quello d’andare ad investire completamente il corpo della Decima che, essendone immune, non riceverà alcun danno… a differenza delle radici che dovrebbero venir estirpate nel giro di poco tempo. Non le interessa neppure di sembrare un mostro di lava, tanto che farebbe cadere la katana ben lontana da sé stessa pur d’evitare che vada sciogliendosi. Il suo corpo è immune, le armi che porta con sé un po’ meno. Male che va dovrà lavorarci per farla tornare a quella ch’era, non dovrebbe comunque essere un problema per lei, dopotutto è un fabbro. <Sto venendo a prenderti.> Sussurra, squadrandolo con attenzione. [ 2/4 – Attivazione Hijutsu Yoton II + 2/4 – Utilizzo innata base ][ Chakra: 42/50 ]

23:01 Mattyse:
 Ecco qualcosa che non si sarebbe aspettato di vedere, la rosata che per una sfida si ricopre interamente di lava... Bhe Mat, vedi i lati positivo, lei e` resistente alla lava... i suoi vestiti no! Il sorriso beffardo che solitamente adorna il suo volto va ad allargarsi mentre il sigillo del serpente verrebbe sciolto e le braccia fatte ricadere lungo i propri fianchi. <Qualcosa mi dice che durera` ben poco.> Gia`, quella camicia non ha vita lunga. La lava brucia e fa crollare le radici molto piu` rapidamente rispetto al katon usato prima, rendendole rapidamente cenere. Il bianco, nel mentre, decide di aver magicamente sprecato troppo chakra nell'istigare la Nara, cosa non sbagliata vista la copia lignea e il tempo trascorso con il Mokuton. Quindi si, Furaya per combattere attiva lo Yoton mentre il Senjuu decide bene di prendere quella sfera di chakra creata prima e cercare di scinderla, dividendo Doton e Suiton, rinunciando cosi` alla propria innata. <Oh, allora riesco a farti venire in qualche modo.> Battuta squallida, fatta giusto per non restare in silenzio, mentre il chakra di tipo suiton verrebbe convogliato all'interno delle ghiandole salivali, andando a riempire cosi` la propria bocca d'acqua che, successivamente, verrebbe sputata e lanciata con forza in direzione di Furaya. Una tecnica mai usata da lui, che preferisce utilizzare l'elemento Katon, ma prima di combattere il fuoco con il fuoco, vuole provare a raffreddare un poco quella sua ragazza bollente! Ed ecco quindi il suo tentativo di attacco con una sfera acquatica, mentre la rosata si avvicina, tentando di minacciare il centro del suo petto. Non e` molto, ma com'e` sicuro che lei si sta trattenendo, deve fare lo stesso anche lui. Un po` di rispetto no? Non puo` certamente partire a testa bassa come un pazzo masochista anche durante un amichevole. Aspetta, ma chi ha detto che e` un amichevole? [sfere acquatiche 3/4][velocita` 25][Chakra 11/25]

23:24 Furaya:
 La lava va solidificandosi man mano, mentre ne ha bruciato parzialmente i vestiti. Finisce al suolo, accerchiandola assieme a piccoli lembi sbrindellati. La coscia mancina è esposta rispetto a prima poiché una parte del pantaloncino che la copriva è andata a farsi benedire. Stessa cosa per quanto riguarda l’indumento superiore, il quale lascia intravedere uno scorcio di pelle in più ad altezza del seno e delle braccia. Il problema è che quel tessuto sta continuando a venir consumato man mano dalla poca lava che non s’è ancora solidificata, quindi rischia davvero di restare abbastanza scoperta da metter in mostra la mercanzia di cui mamma Kaneko l’ha fornita. <…> Il sorriso sornione continua a restar presente sul viso di lei mentre l’avanzare dovrebbe comunque portarla alla volta altrui, avvicinandosi inesorabilmente. Anche nell’istante in cui lui genera delle sfere acquatiche da lanciarle addosso, lei non pare cambiare assolutamente traiettoria. Non si preoccupa neppure di recuperare la katana poco distante perché non ne ha davvero bisogno. Chiaramente, preferisce mantenere lo Yoton attivo ma non per forza per marchiarlo. E’ comunque utile nel caso in cui scelga di spostarsi o debba in qualche modo bruciare altre radici da lui generate. D’altronde, non possiede il Byakugan e non può capire che abbia disattivato un’innata, tanto meno che stia finendo il Chakra. Vede partire le sfere acquatiche nei propri riguardi e non le importa. Stringe i denti e se le becca in pieno senz’alcun problema. Genereranno sicuramente delle contusioni e dei lividi ad altezza del petto dov’egli ha mirato e la fanno fermare per un istante, giusto per riprendersi dal contraccolpo. Irrigidirebbe appena la zona minacciata, non che serva eventualmente a molto, ma soltanto ad accettare l’imminente dolore che ne scaturirà. Un piccolo lamento proviene dalle labbra della donna nonché un aggrottare delle sopracciglia che testimonia come non si sia fatta chissà che male. Si limiterebbe ad avanzare, un passo dopo l’altro. Giunta nei suoi pressi, non farebbe altro che distendere la leva superiore destrorsa, allargando accuratamente le falangi che cerca di far poggiare attorno al suo collo. La gamba opposta, invece, andrebbe a colpire la caviglia altrui per intimargli d’andare in basso. <Cadi.> Intima, indicandoglielo anche con un cenno del capo. La mano risulta essere bollente, ovviamente, avendo attivato recentemente lo Yoton oltre ad esserne stata ovviamente coperta. La maglietta adesso risulta essere anche bagnata ad altezza del petto, come se già non fosse sufficiente il fatto d’aver bruciacchiato parte dei vestiti – se non la loro totalità: sulla schiena, sente un lieve freschetto, dopotutto. Ad ogni modo, dimostra di non aver timore di lui, tanto meno di farsi fermare da qualcosa del genere. E’ il capo branco, dopotutto. Si limita a fissarlo, qualora sia riuscita nel proprio intento – ambrato nell’azzurro. Il sole nel cielo! Arresterebbe il proprio incedere e nient’altro. [ Chakra: 40/50 ][ Hijutsu Yoton II ON ][ PV: 84/100 ]

18:49 Mattyse:
 Le sopracciglia si alzano appena in segno di stupore, la signorina non ha tentato minimamente ad evitare quel colpo, anzi, si e` lasciata colpire in pieno petto, fermando per qualche secondo la sua camminata. Il sorriso repentinamente svanirebbe, mentre l'occhio si abbasserebbe appena verso il terreno, il tempo di un pensiero, forse una constatazione? C'e` qualcosa che non va, non gli piace affatto. Eccola, ora e` li davanti a lui, lei allunga la destrosa per afferrarli il collo e lui, in tutta risposta, alza il mento, lasciando maggior spazio alle sue dita. L'occhio buono continua a studiare la di lei figura, portando il peso sulla gamba sinistra mentre la destra andrebbe appena in contro a quel calcio che la signorina tenta di dargli, non tanto per pararlo quanto per evitare che questa potesse farlo cadere in qualche modo. Lo sguardo del bianco tornerebbe ora su quello della rosata, nessun sorriso strafottente sta volta, nessun segno di malizia nonostante la calda presa sul proprio collo, che potrebbe, anzi, che lascera` i segni sulla sua pelle per qualche tempo. La lingua passerebbe tra le labbra, mentre la mano destra verrebbe lentamente sollevata, cercando di portare i polpastrelli dell'anulare e del medio a sfiorare il di lei avambraccio. <Il lupo ha appena perso contro il cinghiale.> risponderebbe con fare pacato. E` un dato di fatto, vista la loro sfida. <Ti sei fatta colpire, quindi ho vinto io.> Se fosse riuscito in quella mezza carezza, andrebbe a percorrere con quelle due dita l'interno del suo braccio, avvicinandosi gradualmente alla spalla. <Mi devi dire qualcosa, Furaya?> La chiama per nome, anche perche` dentro di se ha gia` fatto tutto un film della peggior specie, sta solo aspettando quelle parole. Se fosse riuscito in tutto, tenterebbe di posare tutto il palmo della mano al centro del di lei petto, la mano stava divenendo troppo tremolante e sarebbe sua premura darle un appoggio piu` stabile delle due dita proprio per mascherarlo. Spera con tutto se stesso che la Nara non lo noti. [Chakra 11/25]

19:09 Furaya:
 L’avanzare della donna non viene in alcun modo fermato, anche perché ha preferito addirittura prendersi un colpo in pieno nel petto – lasciando di fatto vincere il bianco. Che sia stata una casualità o è stato fatto di proposito? L’unico lato positivo è che quelle sfere acquatiche hanno fatto in modo che gli abiti si bagnassero – quanto meno, smettono di bruciare. Quindi, si potrebbe effettivamente credere che ci sia qualcosa dietro, ma non quel che pensa il bombarolo. Si rende conto del sorriso altrui completamente svanito a causa delle mosse perpetrate dalla donna. A sua volta, si sorprende della reazione altrui. Cos’ha combinato per far sì che smettesse di schernirla? Non comprende, però sicuramente pretende di scoprirlo a modo proprio o con la forza. Dipende dalla situazione. La mano poggiata attorno al suo collo è piuttosto calda per via dello Yoton che si riversa in tutto il suo corpo, rendendone la temperatura alquanto elevata. Tuttavia, è molto difficile che possa lasciare dei segni a meno che non si cosparga completamente di quel materiale. Riceve anche un lieve contraccolpo cosicché egli eviti di cadere, la qual cosa non la impensierisce più del dovuto. Anzi, smette a sua volta di protendere per farlo cadere al suolo e incocca lo sguardo nel suo. <…> Inspira profondamente, costretta a sollevare gli occhietti chiari e a piegar il capo all’indietro a causa della differenza d’altezza. E’ dannatamente bassa rispetto all’altro ed anche un pochino più mingherlina. <Il lupo ha scelto di sacrificare il suo stesso corpo per riuscire ad avvicinarsi abbastanza al cinghiale da morderlo. Si tratta di tattica.> Solleva un sopracciglio e mostra un piccolo sorrisetto di sfida, seppur smetta di stringer la presa sul collo. La mano e le relative dita, infatti, discendono alla volta della camicia della quale lui è vestito. Ne stringe un lembo, così da tirarlo verso di sé con moderata forza – anche perché non ne possiede molta, tutto sommato. Solleva appena i talloni così da mettersi eventualmente sulle punte, avvicinandosi al volto del Senjuu. Le falangi che stringono il tessuto, invece, s’adopererebbero affinché possa avvicinarlo a sé. Nel momento in cui s’estenderebbe verso le di lui labbra, giunge alle sue orecchie una domanda che non comprende. A qualche centimetro di distanza, non farebbe altro che arrestare il moto e adocchiarlo con palese dubbio sia nell’espressione che nella voce, pronunciando la doverosa domanda. <Non mi piace quando mi chiami per nome intero. Sembra come se t’avessi picchiato.> Beh… stavate andando praticamente a mirare lì, quindi non è poi molto lontano dalla verità. Le sopracciglia aggrottate e l’espressione tesa tradiscono comunque le intenzioni altrui, tanto quanto le proprie. Nota quella mano venir posata sul petto, adagiandosi sulla pelle della donna bagnata dalle sfere acquatiche. <Cosa NON vuoi sentirti dire?> Sottolineando la negazione con il timbro vocale, giusto per comprendere cosa avesse precedentemente compreso, tanto da rivolgerle una domanda simile. [ Chakra: 38/50 ][ PV: 84/100 ][ Hijutsu Yoton II ON ]

19:35 Mattyse:
 Sente le di lei dita andare a mollare il proprio collo, scendendo poi per afferrare un lembo della propria camicia, lo sguardo si abbassa verso questa mano mentre le orecchie sentono quella frase. <Che balla.> Sbufferebbe prima di tornare a far incrociare i loro sguardi. <Ti stai arrampicando sugli specchi per non ammettere di essere crollata alle mie istigazioni> Dai, e` palese che sia andata cosi`, non puo` negarlo. Lei poi si solleverebbe, tirando il bianco nella sua direzione, e perche` non andarle in contro? Cosa puo` mai costagli? Il bianco si china in avanti per permetterle di avvicinarsi al proprio orecchio, per poi accennare ad una piccola risata per quella battuta, perche` era una battuta vero? La mano sul di lei petto allungherebbe bene tutte e cinque le dita, lasciando la base del suo collo tra indice e medio, mentre i polpastrelli premerebbero con appena piu` forza contro la sua pelle. Ha bisogno di quel contatto, ogni secondo che passa non lo aiuta affatto. Cosa NON vuole sentirsi dire? <Non voglio sentirmi dire stronzate> E questa volta quasi ringhiando, mentre sarebbe l'intera mano a premere contro il di lei patto, quasi per spingerla, ma senza mettervi effettivamente la forza necessaria per allontanarla. <Furaya per favore parlami... dimmi cosa ti turba...> Esattamente come lei ha fatto con lui in passato. <Dimmi cosa ti passa per la testa. Dimmelo e basta.> Si, per lui e` gia` andata, sta solo cercando le forze per non ammattire e mandare tutto a fanculo in corsa suicida verso la propria figlia. [Chakra 11/25]

22:49 Furaya:
 Reputa la frase della Decima una balla. Al sentir di tale affermazione, non può fare altro che arcuare un sopracciglio verso l’alto. Ha detto una balla? E quando sarebbe successo? Crede fermamente in quel che ha pronunciato. E se dapprima le altrui parole son state colte con un’espressione interrogativa, quelle successive fan sì che un angolo delle labbra vada sollevandosi per mostrar un piccolo sorriso di scherno. <Al contrario> Ridacchia, scuotendo pian piano la testolina dalla quale scivola la matassa di capelli rosei. <era una sfida personale per comprendere quanto avrei resistito alle tue istigazioni. Devi migliorare!> Esclama, puntellando il di lui petto con la mano che, staccatasi dal collo, non farebbe altro che scivolare per cingere il lembo della camicia – esattamente come poc’anzi detto. A differenza di quel che si potrebbe pensare, pare essersi finalmente sfogata come si deve e, infatti, il tono utilizzato nei confronti altrui è leggermente cambiato, come se fosse finalmente più calma. Forse, non era poi una baggianata. Sfogarsi fa bene. Tenere tutto dentro non fa altro che accrescere il peso che si porta sul petto. E’ ovvio ch’è soltanto un palliativo, specialmente se non si trova la soluzione evidente al problema. Avverte quel peso sullo sterno, questa volta dettato dal palmo e dalle dita del bianco che premono contro la sua pelle. <…> Si sente spintonata – seppur non venga allontanata per davvero. Non smette per un attimo di guardarlo negli occhi, facendosi a sua volta ben più seria di quanto avesse potuto essere un paio di minuti prima. <Matt> Esordisce, allungando la mano finora libera verso il suo collo, soffermandosi sulla linea della mascella e carezzandone con delicatezza una guancia. Vuole che vada a poggiarsi nella conca che il palmo forma assieme alle dita. Vuol evitare di rispondergli a tono come farebbe di solito, anche perché ben comprende come vi siano modi e tempi per qualunque cosa. E, in questo istante, non conviene comportarsi da stronza. <sono soltanto stanca di nascondermi.> Ammette, mantenendo il contatto visivo. <Ho deciso che farò a sapere a Kagegakure intera che sono ancora qui> Il polpastrello del pollice continua a percorrere la linea dell’osso con fare apprensivo, attento alle esigenze delle quali egli potrebbe avere bisogno. <anche solo per capire come si comporterà il Consiglio, o chi per loro, nei miei confronti.> Durante la discussione, la sua voce non è troppo alta, anche perché stanno letteralmente a due passi di distanza. Non v’è necessità d’alzare la voce, altrimenti si sarebbe già preventivamente spostata per evitare d’assordarlo. <Questa stasi mi ha stancata. Esattamente come mi ha stancato l’atteggiamento di mia cugina. Invero, non è un problema che lei tenga mia figlia. Tuttavia, deve essere anche pronta a cedermela, prima o poi. E non ho la più pallida di come possa prenderla quando questo accadrà.> Sono molteplici, in effetti, i pensieri che affollano la testa della Judai che, in ogni caso, ha sempre evitato di manifestare ad alta voce, preferendo aspettare d’esplodere piuttosto che farsi aiutare – come sempre, d’altronde. Non ha perso la sua bontà d’animo relativa al pensare esclusivamente agli altri e soltanto alla fine a sé stessa. <E ho bisogno di star da sola con te, di passar del tempo da soli assieme> Ne sfiora la punta del naso col proprio. Un gesto tanto dolce quanto innocente rispetto ai discorsi di conquista e distruzione che hanno sempre fatto finora, a prescindere dal contesto, terminando la stragrande maggioranza delle volte con qualcosa di selvaggio. <perché non facciamo altro che pensare, pensare e pensare a nuovi piani per affrontare quello che ci capita. E sei il primo ad aver bisogno di staccare la spina, anche se risulta essere egoista.> Perché comprende che riprendersi Kimi sia la priorità, specialmente dopo il manchevole aiuto da parte di Mekura, la quale s’è dimostrato fin troppo poco utile per riuscire a riprendersi Kimi in tutta sicurezza dalle mani della nuova Yakuza – o presunta tale. <Mi passa anche per la testa che ho appena bruciato i miei pochi vestiti e che non riesco ancora a trovare uno yukata che mi stia a dovere.> E che altro? Cosa potrebbe aggiungere? <Oltre al fatto d’essere dannatamente debole e di voler riprendere quanto meno in mano il contratto con Fenrir. Voglio assicurarmi che stia bene, che non sia successo niente al branco in questi dieci anni.> Sospira pesantemente, rilassando in parte le spalle. Beh, in effetti qualcosa da dire ce l’aveva e lo ha esternato. Ha seguito il suo consiglio, no? <Ora, sei più tranquillo?> Tutto qui? [ Chakra ON ][ Hijutsu Yoton II ON ]

23:15 Mattyse:
 Gli da l'urto quando questa trova tutte le scuse per non ammettere la propria sconfitta, anche ora lei dice che non sia riuscito a farla innervosire a sufficienza, ma questa ha bruciato i propri vestiti per due rametti e si e` fatta centrare in pieno petto da una tecnica suiton... cioe` ci sono tutte le prove a dimostrare che il bianco questa sera abbia dominato completamente, sotto ogni aspetto! Meno che nella fiducia in se stessi, ma questo a causa di altre paure! Continua a osservarla mentre la sua mano libera si posa sulla propria mascella, le permette di accarezzalo senza alcun problema, addrizzando bene le orecchie per quelli che sono i suoi pensieri. Come biasimarla? Tachiko e` cresciuta in maniera completamente sbagliata e parrebbe non fidarsi piu` a sufficienza di loro da mettere la sua vita nelle loro mani, non come prima, mentre star nascosta per lei non puo` che essere nulla di facile. <Che ne dici, se smettiamo di pensare per un po'? Prendiamo le cose di petto, come vengono vengono e come vanno vanno...> Non si tratta di ignorare i problemi, si tratta solamente di entrare dalla porta principale. <Per quanto Tachiko possa volersi mettere di traverso, non potra` non darti la piccola... come sono sicuro che sapremo gestire qualsiasi problema proveniente dalla notizia che Furaya Nara, la decima hokage, sia tornata.> Ne e` a dir poco sicuro. Fermati un attimo Mat, non puoi parlare cosi` a pelle, per quanto alla fine siano gli stessi pensieri che hai avuto tu, motivo per cui le risposte siano praticamente gia` pronte. Hey hey hey... ha bruciato i suoi pochi vestiti? <Ma non ti preoccupare per quelli, non ti servono!> La mano libera verrebbe sollevata e mossa facendola ricadere piegando il polso, con un movimento verticale, dall'alto verso il basso, come per dire che quell'argomento fosse a dir poco una sciocchezza! La mano destra allenterebbe la pressione sul suo petto per poi salire lentamente, accarezzerebbe il suo collo, salendo fino a poter portare il pollice contro la punta del suo mento, con l'indice che seguirebbe la sua mandibola, un po` come lei ha fatto poco prima. <Un pelino meglio...> accennerebbe ad una piccola risata prima di sollevare lo sguardo verso il cielo, ammirando le fronde di quegli alberi. <Se facessi una casa con il legno? Sopra gli alberi? E se ce ne stessimo li'? Solo noi e, quando sara`, Senshi...> E Kimi? Ah gia`, presa lei si torna a Konoha! <Se no potremmo trovare una casa dentro il distretto di Konoha... avremmo le comodita` di questa nuova epoca...> Tipo la luce o la tv che farebbe da sfondo per i migliori porno amatoriali? L'occhio ambrato tornerebbe su quelli ghiaccio della signorina svestita. <Che dici?>

00:24 Furaya:
 Non ammetterà mai d’aver perso perché – di base – non l’ha fatto. Per fortuna, il signorino decide anche piuttosto in fretta di cambiare argomento, evitando di tornare su quello precedente. Va da sé che, quanto meno, non inizieranno a discutere di qualcosa che porterà inevitabilmente a rovinare il momento. Porta la testolina a piegarsi da un lato, ascoltando con attenzione ciò che proviene dalle sue corde vocali. Al contempo, gli occhietti chiari permangono fissi sulla figura altrui. <Di solito, sei tu quello che non fa altro che pensare, anche per entrambi talvolta.> Commenta al suo indirizzo, mostrando un tiepido sorrisetto – gentile a tratti, cercando in qualche modo di fargli pesare assolutamente meno quella condizione di stress. D’altronde, lo ha appena detto che vuol smettere di pensare e di prender le cose così come vengono. Non sarebbe una cattiva idea se davvero si potesse fare ogni istante che ve n’è bisogno. <Anche perché mi spetta di diritto. Ho dovuto convincerla a modo mio per permettere alla bambina di vedere suo padre, dal momento che non era assolutamente intenzionata a lasciarglielo fare.> Sono molteplici le situazioni che l’hanno spinta ad essere nell’occhio del ciclone, continuamente circondata da gente che non sa comportarsi e che ha avuto necessità della sua mania del controllo, la quale – alla fine – ha comunque messo a posto le cose nel migliore dei modi. Ha sfruttato sapientemente l’ascendente che ha su sua cugina, una mossa della quale non dovrebbe in alcuna maniera essere orgogliosa. <Sono sicura del fatto che questa mia mossa potrebbe finalmente smuovere le acque. Dopodiché mi recherò alla sede del mio clan.> Vuole avere a che fare con il capo clan in carica, dal momento che ha deciso di cacciare Tachiko e Senshi dal quartiere, nonché dal clan stesso. Va da sé che non intende ammettere una mancanza di rispetto del genere. Non vuol tornare ad appropriarsi del suo ruolo, ha già deciso come comportarsi. E nonostante questo, non aveva appena detto che avrebbero dovuto prendersi una pausa e smettere di pensare costantemente a quegli obiettivi comuni? A proposito dei vestiti, assottiglia lo sguardo, fulminandolo. <Ho ancora l’innata attiva.> L’avvisa – minacciandolo ben poco velatamente. Chiaro come non sia realmente arrabbiata in merito, tuttavia non è neanche innaturale che vadano minacciandosi ogni tre per due. Anzi, negli ultimi istanti non lo stavano neanche facendo: ha resistito fin troppo. <A cosa stavi pensando quando hai smesso di sorridermi? Ti ho parlato di quello che mi frulla in testa, ma non mi hai detto cosa frulla nella tua.> Non che voglia necessariamente entrarvi dato che s’è abituata – finalmente – all’assenza del sigillo empatico che li teneva uniti. Anche fin troppo. La proposta che le viene avanzata può essere approvata, ma soltanto al cinquanta percento. Storce le labbra, carezzando delicatamente non solo la sua guancia, bensì anche il braccio altrui con la propria libera. <Sono d’accordo con la casa sull’albero. Potrebbe essere il nostro posto segreto quando vogliamo staccare dal mondo intero.> Avanza una proposta che spera lui non voglia rifiutare, ma che venga vagliata in maniera approfondita. <Non ho bisogno della comodità di quest’epoca. Non piace a nessuno dei due, perché adeguarsi?> Fa spallucce. Vuole andare via da Kagegakure quando sarà possibile farlo, quando avrà recuperato abbastanza potere da poter affrontare le chimere e sperare di non morirci contro non appena mette piede fuori dalle mura. [ Chakra ON ][ Hijutsu Yoton II ON ]

18:51 Mattyse:
 ha lasciato ricadere il discorso molto rapidamente, anche perche` si e` convinto di aver ragione dati diversi fattori che sostengono la di lui tesi e, conoscendo la signorina dai capelli rosati, non si sentira` mai dire "Hai ragione". <E` vero, ma questo non significa che anche tu possa stressarti troppo per la stessa motivazione> E` vero, come ha detto, di solito quello immerso sempre nei propri pensieri e` proprio Mat, e` lui quello che va a rovinarsi la vita pensando a duecento cose, cercando sempre soluzioni nuove ed alternative... pero` la Judai ha dimostrato di avere lo stesso problema, magari a causa di qualche faccenda in meno ne risente in maniera minore? In effetti lei sta con sua figlia, o per lo meno potrebbe, su questo sono in due condizioni completamente diverse... che possa influenzare la cosa? Tachiko e` sempre un argomento delicato e parlarne piu` volte non porta a nessuna soluzione vera e propria, Furaya dovra` risolvere quella cosa con le buone da sola, Mat non ha abbastanza pazienza, in questo momento, per non far terminare il tutto in un lago di sangue... e la cosa sarebbe decisamente sconveniente! Il bianco ora tenterebbe di stringersi contro di lei, mentre la destrosa tenterebbe di scivolare dietro la di lei nuca, la mancina tenterebbe di posarsi contro il suo fianco, ove poi andrebbe a scendere lungo la sua inferior leva scoperta, puntando a far il giro per afferrarle il gluteo destro fra le dita. <Ah ah... cosi` sara` piu` semplice spogliarti?> Chiederebbe ironico, recuperando quella sua strafottenza classica e quel sorriso malizioso mentre tenterebbe di avvicinare le proprie labbra alle sue, senza cercar un bacio o un qualche contatto. Ancora si schiuderebbero per parlare con un tono di voce piu` basso, mirante a divenir sensuale. <O magari ti sei stufata di me?> Ha chiesto come mai il suo sorriso fosse sparito, no? Come mai si era ingrigito tanto... Bhe, quella domanda, eseguita con tono malizioso, potrebbe racchiuderne la risposta. E riguardo la casa? Rinuncerebbe alle comodita` e vorrebbe un posto in cui scappare, un luogo solo loro per i momenti no. <Mi troveresti sempre li`...> Accennerebbe divertito, passando nuovamente la punta della propria lingua tra le due labbra. <Speravo in qualcosa di piu` nostro, per lo meno in attesa di una nostra vera casa.> In pratica si e` rotto le scatole di rimanere da Tachiko, rendiamolo palese orsu`! Il volto verrebbe portato verso l'alto, osservando nuovamente le fronde di quegli alberi. <Non so neanche quanto possa impiegarci...> [Chakra 11/25]

19:48 Furaya:
 Non è neanche ingiusto quello che viene pronunciato dal bianco, dal momento che rende noto come anche la Nara possa effettivamente stressarsi per qualcosa del genere. Lei stessa, come l’altro, non fa che tenere a mente tutti i problemi venutisi a creare. Cerca sempre delle soluzioni. Inoltre, ha quel pessimo vizio di far ricadere tutto su di sé, evitando che possa ammorbare chiunque le stia affianco. Il problema essenziale è proprio quel che accade nell’insistere con un atteggiamento simile: si raggiunge un punto in cui s’esplode senza troppi giri di parole. S’innesca la bomba e sayonara! Nell’effettivo, l’obiettivo d’entrambi sarebbe quello di parlare reciprocamente dei problemi che affliggono o l’uno o l’altra, proprio per ovviare alla problematica che potrebbe successivamente venirsi a creare. <Ciò che potremmo fare è dipendere l’uno dall’altra quando si tratta di problemi di questo genere. Nessuno dei due deve sobbarcarsi.> Il troppo stroppia, dopotutto. Le labbra si piegano in un piccolo sorriso nei suoi riguardi, restando a quella piccola quanto effimera distanza, così da potersi tutt’ora guardare negli occhi. <Mi avete sempre sgridata quando mi sobbarcavo di tutto da sola. Tu, però, non ti stai comportando in maniera tanto diversa ed io stessa non ho smesso.> Ammette molto sinceramente, dimostrando comunque parte della saggezza e dell’intelligenza che l’ha contraddistinta come Hokage – per non parlare dell’età e delle esperienze che si porta dietro. La situazione d’entrambi è comunque parzialmente diversa, almeno per quanto riguarda la possibilità d’avere a che fare con la propria prole. E’ normale che per la Judai sia ben più facile averci a che fare, vivendo nella stessa abitazione, nonostante abbia poi quel piccolo affronto nei confronti della cugina a cui dar peso. Quanto meno, invece, Mattyse ha fatto un passo avanti verso il recupero di Kimi, assicurandosi che fosse viva e scoprendo dove si trova – soprattutto, in mano a chi. Lo vede avvicinarsi, sollevando il mento e la punta del naso in sua direzione, avvertendo le dita spostarsi verso la nuca, assieme alle gemelle che s’avvinghiano attorno al suo gluteo – non prima d’aver passeggiato allegramente su tutto il fianco e la relativa coscia. Il di lei braccio permane flesso, così da portar il palmo e le relative dita a giocherellare sulla sua pelle, mantenendo l’innata attiva che la rende, in effetti, un poco più calda del normale. La mancina, contrariamente, risale lungo il petto, arrestandosi sulla spalla. Le unghie ne sfiorano gli indumenti, pronte ad entrare in azione qualora il qui presente decidesse di far qualche altra mossa avventata. Difatti, anche soltanto il fatto che lui non si decida a baciarla fa sì che quelle estremità vadano a ficcarsi nell’indumento e nella carne sottostante, in attesa che faccia una morsa ben diversa. <Devo supplicarti?> Piega un sopracciglio, infastidita – per quanto ancor lieve – da una mancanza del genere. Come osa? Sospira poi, direttamente sul suo volto, come a volerlo in parte infastidire e, dall’altro, giocarci affinché, almeno per quell’istante in cui son da soli in una foresta, smetta di pensare. <E’ mai stato un problema per te?> Riferendosi allo spogliarla – anche perché non ricorda un esatto momento in cui egli abbia avuta evidente difficoltà, rammentando in particolar modo l’ospedale dove avvenne la prima volta. Ed era ferito! Giusto per sottolineare ancora la facilità della cosa. Se dapprima era solo un sopracciglio quello aggrottatosi, anche il secondo verrebbe a far compagnia al primo. Crucciata in merito alla domanda appena posta dal bianco, non opta neanche per rispondere – almeno per ora – tanto più andrebbe a sporgersi alla di lui volta. Tenta immantinente d’azzannare il suo labbro inferiore, ma non con forza. Vuole soltanto tirarglielo appena, fargli sentire quel minimo cenno di dolore che al masochista piace. E soltanto allora, stringendo ulteriormente la mano sulla spalla, andrebbe a ringhiar fuori dalle fauci quanto segue: <Non t’azzardare a dire mai più questa stronzata.> E soltanto in seguito, ammesso sia riuscita a far quanto descritto finora, lo allontanerebbe con un gesto dell’altra mano, quella impegnata a carezzarlo e che s’è appunto arrestata per via della frase da lui detta. <Se non ti fidi del mio sentimento tanto da arrivare a giudicarlo così in fretta, allora niente casa sull’albero!> Categorica. E seppur tenti di mantener uno sguardo serio, il labbro le tremola appena per trattenere una risata dovuta più che altro alla “Punizione” trovata nel caso in cui stesse giudicando davvero. “Niente casa sull’albero” – così si puniscono i bambini. <C’è un posto particolare di questo villaggio che ti piace un po’ di più del villaggio stesso?> Anche un 2/10 potrebbe essere tanta roba rispetto alla recensione negativa su Kagegakure. [ Chakra ON ][ Hijutsu Yoton II ON ]

20:30 Mattyse:
 E mo? Quello e` un accordo che lui per primo non puo` fare, non sarebbe in grado di mantenerlo, ma non per cattiveria, malizia o voglia di nasconderle le cose, ma perche` quando cade nei propri pensieri fa passare cosi` tanto tempo prima di tornare a galla... Di solito risorge da questi quando trova una soluzione o quando e` cosi` incasinato da dover chiedere una mano ad altri... E Mat non chiede una mano senza un piano ben disegnato... Che casino che sono questi due. <Io non ti ho mai chiesto di condividere con me ogni tuo pensiero... Ti ho chiesto di farlo ora perche` era palese ti stessero rogorando.> Accennerebbe qui ad un flebile sorriso, osservandola, per ora, con uno sguardo premuroso. <Cio` che potremmo fare e` contare l'uno sull'altro quando i pensieri diventano troppo pesanti...> Che e` esattamente cio` che ha detto lei, ma in maniera piu`... delicata? Permette senza alcuna difficolta` alla rosata di spostare le sue mani lungo il proprio corpo, mentre i loro visi si avvicinano. Deve supplicarlo? Puo` darsi. <Potresti provare... in ginocchio ovviamente.> E che l'immaginazione galoppi stelline! Si continua con quel chiacchierare: no, spogliarla non e` mai stato un problema, anche perche` lui per primo le bruciava i vestiti che indossava fino a poterglieli strappare di dosso senza alcuna difficolta`! <Oh no... ma adesso che mi ci fai pensare, non lo abbiamo ancora fatto con te vestita... solo con quel lenzuolino con la scritta "decima hokage"> Potrebbe essere una lama a doppio taglio, ma spera che il timbro di voce, mirante sempre ad essere malizioso e sensuale, possa tirare i pensieri verso quella sua direzione. La Nara riesce ad afferrare il suo labbro tra i denti e lo tira, con non esagerata forza, anzi. Lui fa resistenza, intento inizialmente a non seguirla con il capo mentre lo sguardo si assottiglierebbe, caricandosi di quell'eccitazione che lo sta inondando ad ogni secondo che passa. Ecco, ora la parte piu` divertente! Lei ringhia quella frase, palesemente infastidita, irrigidirebbe il braccio destro, con la mano che stringerebbe appena dietro la sua nuca, per impedirle di allontanarlo, mentre il braccio sinistro invece la tirerebbe verso di se con forza, mirante ad avvicinare i loro bacini, sempre che lei glie lo permetta. <Per un attimo ho pensato non mi volessi piu`...> Sorridendo piu` ampiamente, tanto da mostrare i denti bianchi, e senza perdere quella malizia. <Un posto in particolare?> Chiederebbe leccandosi lentamente le labbra, in maniera vistosa. Lei deve vedere quella lingua che accarezza le proprie labbra. <Il mio posto preferito, e` fra le tue gambe.> Ed ora sarebbero i propri denti ad azzannare il proprio labbro inferiore per qualche secondo. <La casetta, la vuoi sugli alberi quindi?> E` un doppio senso? Si sta riferendo alla casetta o ad altro? E CHI LO SA [Chakra 11/25]

21:11 Furaya:
 Fa roteare gli occhi verso il cielo – seppur sia difficile vederlo con tutte le fronde degli alberi che lo coprono. Torna poi a fissar l’interlocutore giacché questi non pare aver preso troppo seriamente la situazione, tanto meno le questioni che la donna ha appena sollevato. <…> In effetti, la risposta che potrebbe dargli è la seguente: “Hai ragione, sicuramente me l’ha detto Saisashi” – giusto per mettere un po’ di carne al fuoco e rischiare un ennesimo confronto verbale, probabilmente ben più difficile del precedente. Si morde l’interno della guancia pur d’evitare che quest’avvenga, consapevole che potrebbe non prenderla in maniera troppo lieve qualora se lo lasciasse sfuggire dalle fauci. <Sta di fatto che ti sto chiedendo di farlo, qualora tu voglia – anche se preferirei ci fossero ben poche chance per dir di no.> Si stringe nelle spalle, del resto è sempre stata una maniaca del controllo e non è innaturale che cerchi di carpire ogni piccolo dettaglio della vita dell’altro, pur d’assicurarsi che sia tutto sotto controllo e non si stia perdendo niente di niente. Annuisce successivamente poiché se ne esce fuori con l’esatta affermazione della quale la stessa Nara avrebbe dovuto far utilizzo. <Esatto, intendevo proprio questo.> Non è un’idea malsana, se proprio lui non riesca a gestire un peso simile. Quanto meno, sarebbe carino evitare che arrivi a scoppiare, anche perché, giunti a quel punto, di solito ce la si prende anche con chi non c’entra assolutamente nulla. <…> Torna a fissarlo con rinnovato sopracciglio sollevato, dubbiosa in merito all’inginocchiarsi in un bosco – tanto meno per fargli piacere dopo essersi comportato in maniera arrogante. <Solo se lo fai tu per primo.> Le parole vengono accompagnate dalle spallucce, tanto per compensare. Del resto, non si fa mai niente se non s’ottiene qualcosa in cambio. <E dimmi, Mattyse> Scappa, soldato. T’ha chiamato per nome. Mayday, mayday! Qualcuno in ascolto? Aereo M-Bombarolo930 richiede supporto immediato per codice F-Incazzata666. <hai anche una lista in cui spunti ogni volta qualcosa che hai provato con la sottoscritta? Sono una sorta di trofeo?> Senti, lo so. Lo sappiamo, anzi. Probabilmente, sta soltanto cercando d’abbordarla perché non è bravo con altre parole – col resto sì, insomma. Il problema è che ha scelto il momento sbagliato! E poi “lenzuolino”. LEN-ZUO-LI-NO. Tira su col naso, abbassando per un attimo lo sguardo pur d’evitare di sciogliergli l’occhio buono coi raggi laser che potrebbero uscirle dagli occhi in questo frangente. <Lenzuolino.> E annuisce. Nient’altro. Mentalmente, annota. Uno a zero. Va bene, è ancora possibile recuperare e riportare la partita in pareggio. Il Senjuu cerca in tutti i modi di non lasciarla andare tanto meno di fare in modo che lei possa allontanarlo, stringendola contro di sé. Inutile dire che potrebbe liberarsi in qualunque momento poiché dotata di forza superiore, tuttavia non esegue alcuna movenza avversa. <Lo vedi?> Ringhia contro le sue labbra, cercando di tirarsi indietro e scappare dal morso che adesso è lui ad affibbiarle. <Non riesci a pensare ad altro che al sesso e poi ti preoccupi che io non ti voglia più. Sei un dannato controsenso!> Soffia ancor una volta contro il di lui viso, lievemente infastidita da quel che si può notare dalle occhiate torve che gli lancia, assieme all’espressione poco pacata che si riversa nello stesso tono che utilizza per parlargli. <Troviamo un mini appartamento nel distretto konohano, provvisorio> Specifica, non sia mai che creda voglia restare in quel dannato distretto – o peggio, dentro le mura di Kagegakure. <dopodiché pretendo anche quella sull’albero.> Insomma, lei abitava in una magione – la casa sull’albero è il minimo indispensabile che possa pretendere. Che poi egli si fosse riferito ad un doppio senso, ci spiace tantissimo, il che implica che forse ne subirà anche le conseguenze. <E, adesso che abbiamo chiuso un discorso serio, possiamo parlare anche del motivo per il quale pensi non ti voglia più? Prima di scioglierti via qualche altro lembo di pelle, intendo.> E s’umetta le labbra – lei. Incoerente tanto quanto lui, lasciando intravedere la soglia di quella malizia che serba dentro di sé e della quale non vuole dargli in alcun modo vanto. [ Chakra ON ][ Hijutsu Yoton II ON ]

19:48 Mattyse:
 Furaya... Furaya... per quale diamine di motivo si parlava del fatto che debba anche tu sfogar i tuoi pensieri, e si finisce sempre a parlare del fatto che debba farlo Mat? LO FA GIA` PER SODDISFARE LA TUA MANIA DEL CONTROLLO DIAVOLO! Il bianco qui sospirerebbe appena, assottigliando lo sguardo. <Senti principessa.> E non acquisterebbe nessuna nota ironica nel chiamarla in questo modo. <Mi sta bene che tu voglia che io condivida i miei pensieri prima di scoppiare, gia` lo faccio e mi fa sentire mille volte meglio farlo. Anche perche` ad ascoltarmi sei proprio tu. Ma qua si sta parlando di te, dei tuoi pensieri. Ti piace quando mi sfogo con te? Bene, fallo anche te.> E che diamine, vuole pure un disegnino? Ma il bianco non e` molto fiducioso che lei abbia veramente intenzione di sfogarsi ogni qual volta la testa diventi troppo pesante, anche perche` in caso contrario non avrebbe rigirato la frittata. Un lieve sorriso quando lei lo invita a inginocchiarsi per primo, ma non rispondera`, annotera`, come lei fa con il lenzuolino. <Chiedo venia, ma non ricordo mai come si chiama quel elegante abito che vorrei la adornasse mentre la scopo contro un albero o una finestra.> Mr. delicatezza mi dicono. <E si, ho a casa, sotto il cuscino, una lista di cose zozze da fare. Le spunto tutte le volte e poi sfoggio il tutto con i miei amici. Giusto perche` gia` ne avevo molti dieci anni fa, figuriamoci ora.> Ecco, qui e` PALESEMENTE ironico. Il capo viene fatto ricadere di lato mentre gli occhi chiusi per meta`, osservando la rosata con uno sguardo da "Sei seria?". <Propongo quello che mi passa per la testa nella speranza che l'idea ti piaccia e ti attizzi. Ma se e` un problema la smetto.> Sbuffando verso la propria destra. Ma parliamo di cose serie? Tipo il controsenso di Mat? Il bianco la osserverebbe, scruterebbe le sue labbra muoversi parola dopo parola. Che fare? IDEA! Il bianco si avvicinerebbe al di lei volto con il proprio, intento a zittirla a meta` frase con un lento e pacato bacio passionale, mentre entrambe le mani cercherebbero di raggiungere i di lei glutei (La sinistra gia` stringeva questo tra le dita) per poi stringerli con tutte e dieci le dita e premervi con forza i palmi. Se vi fosse riuscito, bicipiti e pettorali si gonfierebbero nell'intento di sollevare la Judai a sufficienza per voltarsi e portarla con la schiena contro il tronco di uno di quegli alberi e solo allora si staccherebbe dalle sue labbra. <Stai un po` zitta.> Cosi`, per sport, mentre il Senjuu mollerebbe qualsiasi presa sul suo corpo, facendo scivolare entrambe le mani sui suoi fianchi per posarle dinanzi al suo ventre, mentre lui andrebbe ad inginocchiarsi davanti a lei ed avvicinerebbe il volto verso la pelle della coscia scoperta a causa dei vestiti bruciati, pelle a cui darebbe i primi baci. [END][piu` o meno]

22:51 Furaya:
 Continua a non esser entusiasta dell’atteggiamento altrui, non tanto perché non la prende sul serio, ma per via degli argomenti che vengono sviati anziché ricevere una risposta in merito. Gliela farà pagare molto cara, forse dopo – quando avrà soddisfatto determinati istinti. <E non chiamarmi principessa.> Gli ringhia addosso, assottigliando lo sguardo e guardandolo addirittura in cagnesco. Si sfidano in continuazione e mai una volta riescono a parlare come delle persone civili. Sono come cane e gatto. Rischiano anche d’azzuffarsi gran parte delle volte, pur finendo – come al solito – con far la pace tra le lenzuola. Inoltre, son entrambi due testardi di natura, motivo in più per far proseguire le discussioni fin quando uno dei due non zittisce l’altro – esattamente come sta per accadere. <Non capisci mai quello che intendo dire!> La classica affermazione che ogni uomo, almeno una volta nella vita, s’aspetta di dover sentirsi dire dalla propria metà. In breve, non si stanno comprendendo a vicenda dal momento che l’uno pensa d’aver ragione e l’altra idem – non che sia una novità, dopotutto. <E comunque, lasciamo perdere. Ero solo nervosa perché non sono forte come un tempo.> Le sembra – giustamente, anche – d’aver sprecato una vita intera per diventare tanto forte da sfidare i Kami, salvo poi perder tutto in un battito di ciglia giunta all’apice massimo della propria potenza. Come disse Tenjiro: “il potere bisogna saperlo usare” e non soltanto averlo. Altrimenti, si tratta meramente d’un vanto inutile che non concluderà assolutamente nulla. Si premura d’aver un tono di voce più basso, anche perché la distanza tra i due è effimera. A breve, potrebbero anche decidere di prendersi a testate per mettere tutta questa inutile discussione a tacere. <Voglio riprendermi il contratto con Fenrir quanto prima.> E’ solo questo il problema cardine del suo malumore. Devono attraversare nuovamente le terre esterne per raggiungere quella del Ferro e non sarà assolutamente una passeggiata. <Quindi, iniziamo col trovare un’abitazione decente in cui iniziare a tessere la mappa per il nostro prossimo viaggio.> Mormora ancora innanzi al volto altrui giacché trovandosi ad una distanza tutt’altro che definibile tale. Torna a squadrarlo con rinnovato sguardo truce per via delle risposte fortemente ironiche che giungono a destinazione. Le orecchie si riempiono di parole che vorrebbe fargli ingoiare a forza pur di farle tornare indietro. <Potresti sfoggiarla con Saisashi, ah no> Agita la mano in aria come un fazzolettino, gesticolando. <non sarebbe una buona idea.> Non ha fatto altro che dare risposte ironiche e piccate tutta la risata, una piccola vendetta personale la trova più che appropriata, a prescindere che questo possa rovinare o meno il dopo serata (è consapevole che riuscirà ad ottenerla comunque, conoscendolo – la andrà a cercare quando si sarà calmato). <…> Le di lei labbra vengono fermate improvvisamente da quelle altrui cosicché non sia costretto a darle una risposta. Pensa te… se si lamenta della vendetta di poc’anzi può scordarsi la casa sull’albero per davvero. Non oppone alcuna resistenza, al contrario lascia scivolar la propria lingua verso quell’altrui, carezzandosi l’un con l’altra. Vien sollevata e accerchia i suoi fianchi con le gambe, le braccia attorno al collo e le unghie conficcate nella carne sovrastante delle spalle per mantener una salda posizione ancorché il Senjuu la lasciasse andare. Quando si stacca da lei, ella respira a ridosso delle di lui labbra e ringhiandovi ancor contro quando la invita al silenzio. <Ero zitta fino a due secondi fa> Facendo spallucce, non volendogli dare alcuna soddisfazione personale. Aderisce la schiena contro il tronco retrostante, lanciando delle occhiate nei dintorni per sincerarsi che possano star quanto meno tranquilli durante quello scambio d’effusioni. Effusioni che ben presto, a giudicare dal fare del bianco, potrebbero tramutarsi in ben altro. <ma quella con la bocca occupata non sono io.> Gli sorride affabile e tutto il resto è storia, nascosto sotto un velo di nebbia che ne rende impossibile la visione. [ END – come al solito. ]

La nostra coppietta si incontra, casualmente lo giuro, nel bosco oscuro. Furaya, troppo concentrata nei suoi allenamenti, non nota Mat che invece ne approfitta per lanciarle una sfida.

"Se mi abbatterai prima che io riesca a colpirti avrai vinto."

E nulla, prima sconfitta da parte della rosata, trionfo ineguagliabile da parte del bianco.
Segue uno scambio di opinioni, un rapido dibattito su alcune problematiche di coppia per poi terminare tutto... Silenzio!