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Una donna diversamente sana

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con Akaya, Tachiko

16:55 Akaya:
  [Pressi dojo Nara] La Nara sta alternando le proprie leve inferiori mentre cerca di mescolare l'energia psichica proveniente dal proprio cervelletto, facendola discendere attraverso la colonna vertebrale, con quella fisica estratta dallo stomaco e fatta risalire l'ungo l'esofago, portandole entrambe sul proprio plesso solare per cercare di farle scorrere l'una sull'altra così da cercare di impastarle con cura e quindi caricarsi di quel chackra necessario all'uso di quelle poche tecniche che conosce. Tiene quindi la mano destra chiusa nel simbolo della "capra", composto dalle proprie dita chiuse a pugno eccezion fatta da indice e medio che sono distese verso l'alto, che userebbe come catalizzatore proprio davanti al suddetto plesso solare. Indossa un semplice fiocco del medesimo colore nero dei suoi lunghi capelli lisci i quali ondeggiano per mera inerzia dovuta al tenue ondeggiare del suo corpo dovuto all'avanzare dei suoi passi, mentre una maglia bianca smanicata è racchiusa da un piccolo corpetto di tessuto nero che si chiude con un bottone all'altezza del diaframma. Un paio di lunghi pantaloni, anch'essi neri, le fasciano le gambe per poi infilarsi all'interno di un paio di stivali di pelle. Non una parola viene proferita, dovuta alla concentrazione che tiene in quella tecnica preparatoria, ma i propri occhi dorati vagano per la strada così da evitare che il suo passeggiare la possa portare a sbattere malamente sui pali o su altro. Una semplice sciarpa nera ed un paio di bracciali di tessuto neri completano il suo vestiario[Impasto del chackra 3/4]

17:05 Tachiko:
  [Pressi dojo Nara] Il sole è alto, caldo, con un gentile cielo che rischiara con quell’azzurro la mente della Folle Nara. Cammina lentamente per le vie del quartiere dei clan. Una busta di plastica con dentro una piccola spesa viene tenuta da entrambe le mani minute della donna. I lunghi capelli violetto sono lasciati cadere liberi dietro la schiena, danzanti come onde di un mare impressionista. Addosso ha un semplice e leggero vestito lungo fino alle ginocchia di un verde pastello con le sue solite ballerine ai piedi. Un largo cappello di paglia va coprire la vista color del sangue dalle luci di quella stella così importante da rendere la vita necessaria. Si sistema meglio gli occhiali bordati di nero che ha sul naso mentre continua a passeggiare allegramente, persa nel suo mondo. Il suo sguardo infatti intravede persone vestite con abiti strani, quasi bizzarri mentre nel cielo nota il volteggiar di fenici e draghi che danzano allegri in uno spazio quasi infinito. Persa nella sua follia, non si accorgerebbe di stare passando proprio per la via adibita al suo clan. Gente che la riconosce e la guarda storto, donne che parlottano e la indicano mentre lei sembra ignorare la realtà della sua vita. All’improvviso, proprio vicino a quella che sembra una ninja in procinto di allenarsi, un sasso volerebbe verso la tempia della donna, colpendola in pieno. “Vattene di qui strega Pazza!” l’urlicchiare di un bambino insieme al suo gruppo, al suo branco, che ancora cerca di inveire contro la folle. La ragazza rimane ferma, con il cappello che cadrebbe proprio ai piedi di Akaya. Un piccolo rivolo di sangue scenderebbe dalla tempia della viola andando a toccare a guancia e poi scivolare verso il mento. La donna rimarrebbe ferma, immobile, essendo tornata nel mondo reale. La mano destra vorrebbe prendere quel coltello da cucina che ha legato alla coscia, sgozzare tutti, si, sarebbe bellissimo. Ma ricorda ancora le parole di furaya, alla fine è stata colpa sua che non è stata attenta. Si limiterebbe a voltarsi verso i bambini, mostrando un sorriso delicato, ma sono i tic leggeri delle spalle e della testa a rendere tutto alquanto creepy < Tutturu, Tachiko non è una Strega!> direbbe solamente andando a glissare sul pazza detto poco prima < Tachiko ora se ne va, se continuate, Tachiko potrebbe arrabbiarsi!> direbbe infine andando a muovere il dito verso il sangue, sporcandosi la falange, e osservandolo, un sussulto. L’estremità che viene portata lentamente alle labbra per sentire ancora una volta quel sapore metallico che tanto le manca. [Coltello da cucina]

17:29 Akaya:
  [Pressi dojo Nara] Continua a manipolare e caricarsi di chackra fino a quando non si ritiene soddisfatta. In quel momento semplicemente andrebbe a portare l'altra mano davanti al proprio plesso solare, completando il sigillo semplicemente posando indice e destro di quella mano su quelli precedentemente distesi ed intrecciare le altre dita mentre, dopo essersi assicurata che la strada non presenti ostacoli di sorta, semplicemente chiuderebbe gli occhi e cercherebbe di visualizzare un'immagine per lei oramai estremamente familiare, ovvero di se stessa con un paio di orecchie e coda da gatta il cui colore dei peli è uguale a quello dei propri capelli... Oltre al fatto che la coda sarà ovviamente a pelo corto. Per il resto si basa semplicemente sulla sua attuale immagine, ritoccando qua e là i dettagli delle aggiunte fino a quando non la ritiene pronta. Quindi distribuirebbe il chackra necessario a quella tecnica un po' in tutto il corpo, in particoolar modo sulla propria nuca ed alla fine della propria spina dorsale, i due punti che verranno maggiormente mutati. Quindi ora andrebbe ad espellere quel chackra dal proprio corpo permettendogli così di mutare, e quindi di assumere le sembianze parzialmente feline che le piacciono tanto. Solamente quando riapre gli occhi, idealmente ora che dovrebbe essere mutata, semplicemente noterebbe prima il cappello ai propri piedi(atterrato mentre aveva gli occhi chiusi) e quindi si fermerebbe sul posto, facendo guizzare la propria coda di lato ed abbassare un'orecchio con un'espressione perplessa per poi sentire quell'invettiva e quindi portare il proprio sguardo verso Tachiko che pare rispondere proprio a quei bambini. Quindi decide di avviarsi verso la sua direzione mentre cercherebbe di sorriderle un poco nervosamente < Tachiko-san giusto? > cercando di raggiungerla ed al contempo fare un rapido cenno ai bambini di allontanarsi < Non vi preoccupate di loro... Alla fine sono solo bambini. Se volete posso farvi io un po' di compagnia? > cercando di mantenere quel sorriso e farlo sembrare il meno nervoso possibile, dato che comunque sia la scena che l'ha indotta ad avvicinarsi non è esattamente la più rassicurante[trasformazione 2/4][Chackra 28/30]

17:48 Tachiko:
  [Pressi dojo Nara] Il dito trema mentre le labbra si schiudono, labbra carnose tra le quali sente già la saliva aumentare. Lentamente l’unghia sparisce tra i denti così come l’intera falange. Succhia, o almeno, ci prova, con lo sguardo languido di chi sta seducendo la persona amata. Non esiste niente altro, se non quel sangue, il proprio, che adesso scende attraverso la gola. Quanto vorrebbe che fosse di qualcun altro, chiunque, basta che stia soffrendo. Socchiude lo sguardo umido lasciando intravedere quel filo di rosso delle iridi mentre si gode il momento, il metallo che pervade la sua lingua e cerca di prendere ogni residuo di quella rossa linfa vitale. Tutto questo…finchè non sente la voce di Akaya. Lentamente si girerebbe verso di lei con ancora il dito tra le fauci, sbattendo un paio di volte le palpebre, strabuzzando gli occhi in quel momento che ora è sceso quasi nel comico. < Ahiko i iaa oi!> direbbe con tutta la tranquillità del mondo prima di accorgersi del dito. Velocemente lo tira fuori prima di tossicchiare < Tachiko si chiama così! Tu conosci Tachiko? Come fai a sapere il nome di Tachiko?> chinando la testa di lato ed andando a sbattere gli occhietti rossi ancora un paio di volte. Fissa la ragazza ora notando le orecchie da gatto. Si umetterebbe le labbra prima di battere le mani tra di loro < Oh! Ma sei una gatta!> come se fosse una cosa nella norma insomma < Era da tanto che una gatta non parlava a Tachiko!> direbbe infine andando ad osservarla meglio, palesemente divertita e deliziata dalla cosa < Cosa ci fai qui Gattina? Ti sei persa? Dove è il tuo padrone?> chiede infine verso di lei prima di provare a muovere la mano sinistra verso di lei per…provare a farle una coccola in mezzo agli occhi come farebbe con un gatto normale < Hai fame?> domanda infine verso di lei prima di cominciare a muovere la mano nella busta della spesa < Tachiko dovrebbe avere un pochino di salmone da darti> continuerebbe a parlare mentre i bambini se ne sono ormai andati e tutto sembra essere tornato alla normalità, se questo si può dire .[Coltello da cucina]

17:59 Akaya:
  [Pressi dojo Nara] Alle sue iniziali parole, quelle dopo che si sarà estratta il dito dalle labbra, farebbe un rapido passo indietro visto come l'altra la incalza < È... Semplice. Lo stai ripetendo di continuo > fa notare con un nervoso sorriso, per poi inclinare il proprio capo di lato < Più o meno > ammette per poi piegare le orecchie quando vede la sua mano avvicinarsi, ma si lascia accarezzare per poi sospirare lievemente < No, non mi sono persa > spiega per poi sorriderle nervosamente, nervoso che si traduce nel frustare l'aria dietro di se della propria coda < Abito qui... Vicino > aggiunge poi, per poi scuotere il proprio capo < Ho già pranzato, ma vi ringrazio del pensiero > chinando appena il proprio capo per poi tornare a sorriderle < Il cappello caduto a terra è vostro? > ruotando appena il proprio busto per indirizzare le dorate iridi ed una mano verso quel cappello che dovrebbe essere ancora a terra, per poi ruotare il proprio capo verso di lei < Voi invece? Vi siete persa? > domanda incuriosita < Mi sembra che qui non siano molto lieti di vederla... > ammette con cautela < Quindi se volete posso accompagnarvi a casa, in quanto ninja del Villaggio delle Ombre posso assicurarmi che nessuno cerchi di farvi del male > sorridendole lievemente mentre la coda continua a frustare l'aria dietro di se, tradendo il proprio nervosismo nonostante cerchi di mantenere quella facciata cortese e tranquilla quando in realtà è tesa come una corda, dato che non sa cosa aspettarsi dalla di lei figura[Chackra 28/30]

18:11 Tachiko:
  [Pressi dojo Nara] Sbatte di nuovo gli occhi un paio di volte, come se non stesse capendo quello che sta dicendo la nekomata prima di fare un respiro profondo < Oh! Piacere più o meno gatta!> direbbe < tutturu!> salutando con il suo solito verso. Si guarderebbe intorno allora prima di ridacchiare < oh beh, allora Tachiko ti accompagna a casa! E’ pericoloso per una gattina andare in giro da sola eh> quasi una mezza ramanzina materna prima di portarsi i pugni ai fianchi ed osservare la ninja. Alla sua domanda osserverebbe il cappello a terra < Oh si! E’ di Tachiko! > direbbe provando ad avvicinarsi al cappello per prenderlo, sbatterlo per togliere la polvere, e facendolo tornare sul capo a portare l’ombra a metà del viso. Sembra non fare caso ancora alla ferita che ha sulla tempia mentre cammina di nuovo tranquilla verso Akaya. < Noi? Tachiko è una sola!> direbbe prima di ridacchiare < o vedi più Tachiko?> e si guarderebbe intorno paranoica prima di portare la mano al petto sospirando < meno male, Tachiko non le vede> direbbe solamente prima di socchiudere lo sguardo < No, Tachiko non si è persa, Tachiko sta tornando verso casa> spiega poi con un sorriso gentile sul volto, gli occhi che si chiudono in quel fare dolce e mieloso, stravolto solo da quei tic che di tanto in tanto appaiono < Oh! Tachiko è stata cacciata da qui> direbbe poi tranquillamente < Il clan di Tachiko, dopo che Fu-chan è sparita, ha deciso che Tachiko non poteva fare più parte dei Nara, e quindi Tachiko è dovuta andare via!> spiega prima di iniziare a camminare canticchiando < Oh gattina ninja, Anche Tachiko era una ninja ai tempi, quando Tachiko era più giovane> un lampo un attimo prima di ricordare le battaglie che ha sofferto < Tachiko sa difendersi dai malvagi ippopotami rosa!> ecco (?) < ma se vuoi venire vieni! Tanto mi sembri comunque degna> degna? Di cosa < sicura di non avere fame?> si sincera la donna girandosi verso Akaya con fare interrogativo prima di toccarsi il mento con l’indice della destra> [Coltello da Cucina]

18:24 Akaya:
  [Pressi dojo Nara] Sorride alle sue parole, inclinando il proprio capo di lato < Come ho detto abito qui vicino, non c'è bisogno che vi scomodiate > ammette per poi sospirare appena, abbassando lo sguardo < Lo so, ma comunque sia è il mio lavoro > riportando lo sguardo su di lei < E poi mi piace passare del tempo fuori casa, mi aiuta a rilassare la mente > ammette incurvando le proprie labbra verso l'alto in un piccolo sorriso divertito da quel dire < No, siete solo voi: semplicemente uso una forma di cortesia dato che non la conosco e non so se potrebbe offendervi il fatto che possa usare o meno il tu > le spiega semplicemente, per poi voltarsi verso il dojo e quindi aggrottare le proprie sopracciglia, probabilmente appuntandosi nella mente di informarsi meglio al riguardo. Quindi si volta verso Tachiko e le sorride, notando solo ora la ferita < Mi sembra che comunque voi non stiate bene... Intendo che siete ferita > spiega semplicemente < Vi accompagnerò a casa ma con il vostro permesso informerei l'ospedale per farvi visitare da un medico > sorridendole lievemente, anche se il sorriso si fa divertito nel sentire parlare di ippopotami rosa. Alla sua successiva domanda semplicemente annuisce, iniziando a muoversi verso di lei per farle intendere che può semplicemente fare strada. La propria coda pare calmarsi un poco e le proprie orecchie si sollevano appena, senza che però dica altro ma tiene d'occhio le mani di lei per vedere dove essere si posino, pur cercando di mostrarsi cortese come poco fa

18:34 Tachiko:
  [verso casa] Gli occhi rossi come il sangue vanno a seguire le labbra della ragazza, ascoltando attentamente le sue parole < va bene, Tachiko non insiste!> direbbe solamente andando a sospirare bonariamente prima di muoversi. Annuisce prima di fare un sorrisetto < Zia diceva sempre: Una mente rilassata è capace di creare le cose dal nulla, come le opportunità!> piccola perla di saggezza prima di ridacchiare < forse è per questo che Tachiko ha sempre la mente rilassatissima!> eh si come no. Un attimo di pausa prima di inarcare un sopracciglio < Non capisco…Tachiko è Tachiko, è una sola, non di più, a meno che Tachiko non sia ingrassata, ma Tachiko si tiene in forma!> direbbe infine ridacchiando prima di andarsi a grattare il mento riflettendo su qualcosa. < mh? Oh! Non è niente!> direbbe solamente prima di socchiudere lo sguardo < Il dolore fa sentire Tachiko viva! E poi non fa tanto male> concluderebbe tranquillamente. Si blocca solamente quando lei parla di ospedale. Si girerebbe di scatto con uno sguardo pericoloso negli occhi, una luce malata, malsana, ma giusto per qualche decimo di secondo < no, niente dottori, Tachiko sta bene!> mostrando il suo solito sorriso. Continuerebbe a camminare andando a permanere quel silenzio come se fosse una sorta di piccolo recinto della libertà, fino a quando non prenderebbe fiato < Allora, tu sai il nome di Tachiko, ma Tachiko non sa il tuo gattina> direbbe solamente prima di chinare la testa di lato < Se non lo hai può dartelo Tachiko…uhm…> e ci riflette sopra < Che ne dici di Kurokura?> direbbe prima di battere le mani tra di loro < Nera come la notte e delicata come un fiore di ciliegio! Kurokura!> sembra contenta di quella sua decisione e lo rafforza con un cenno d’assenso della propria testa < Hai detto che vivi qui vicino, anche tu fai parte del clan?> chiede infine prima di abbassare il capo. Si morde il labbro inferiore per un attimo prima di massaggiarselo con la punta dell’organo del gusto prima di girarsi verso di lei < mh?>

18:49 Akaya:
  [Pressi dojo Nara] Alle sue successive parole sorride appena, per poi allargare appena le proprie labbra nel sentire ciò che diceva la sua zia < Questa zia dev'essere stata una persona fantastica > ammette, per poi ridacchiare nel vedere a confusione dell'altra < Non vi preoccupate, siete solo voi e non mi parete sicuramente grassa. Come ho detto è solo un modo che usiamo per mostrare rispetto verso le persone che non conosciamo > inclinando il proprio capo di lato, per poi aggrottare le proprie labbra e sollevare l'orecchio sinistro in un'espressione perplessa < Il dolore... Vi fa sentire viva? > domanda perplessa < Non intendo giudicarvi, ma spero che facciate comunque attenzione a come vi trattate: anche il più semplice dei graffi può rischiare di infettarsi se non curato abbastanza bene > spiega quella che, alla fine, è una conoscenza comune. Blocca il suo incedere quando vede quel sorriso, e forse perde un battito del cuore mentre abbassa le proprie orecchie, senza dire nulla ma limitandosi ad abbassare e sollevare lievemente il proprio capo prima di rizzare le orecchie quand'ella le chiede il nome, mordendosi il labbro inferiore ma l'altra pare aver già deciso, e nel sentire quel nome e le motivazioni dietro allo stesso sorride dolcemente< È un bellissimo soprannome > dice soltanto, per poi abbassare nuovamente le orecchie e sollevare lo sguardo verso il dojo, esitando un istante per poi voltarsi nuovamente verso di lei < Sì... Anch'io sono una Nara > sorridendole incerta, dato che non sa come l'altra prenderà quella notizia. Riprenderebbe quindi ad alternare le proprie gambe inq uel semplice passeggiare seguendola e guardarsi intorno per assicurarsi di sapere sempre dove si trova, ma tenendo per la maggior parte del tempo il suo nervoso sguardo sulla donna

19:02 Tachiko:
  [verso casa] Annuisce lentamente quando si tocca l’argomento Zia < zia è sempre stata molto severa con Tachiko, ma Tachiko sa che è stato per il bene di Tachiko> un sussurro il suo prima di uscire dal quartiere dei Nara con sempre quei passi decisi e tranquilli di chi ha fatto quella strada migliaia di volte. < Allora, ti chiedo di usare il tu con Tachiko, Tachiko non si offende mica> girandosi e provando a fare un altro sorriso delicato verso la nekomata prima di muovere la mano verso i capelli, arricciandosi un ciuffo < Il dolore è allo stesso livello della gioia, del divertimento, della tristezza, è una cosa che fa parte di te, Tachiko questo lo sa!> sono gli altri che devono provare dolore per capirlo veramente < se non esistesse il dolore, ci sarebbe per caso il sollievo? Se non esistesse la fame, esisterebbe la sazietà?> domande filosofiche fatte da una schizomalata, andiamo bene. < Quindi per apprezzare la vita, non c’è bisogno prima di rischiare la morte?> domanda come se fosse scontata una risposta verso Akaya prima di ridacchiare < può andare in setticemia si! Per questo ogni strumento deve essere sterilizzato con il fuoco! Questo Tachiko lo sa! E’ brava Tachiko vero? < altra domanda per la ragazza mentre le case cominciano a diventare sempre più povere, come se fosse una periferia lasciata a se stessa < Vero? Allora da questo momento sarai Kurokura!> direbbe cercando di voltarsi e provando velocemente a fare una carezza sulla testa della ragazza, in mezzo alle orecchie da gatta < oh!> direbbe prima di battere le mani a quella notizia < Sai governare le tue ombre? Tachiko ci è riuscita alla prima sfida! E’ stato così eccitante! E c’era anche la decima Hokage a guardare! > sua cugina, che ora dovrebbe attenderla in casa, probabilmente < Tachiko se lo ricorda come se fosse ieri, i vecchi che se ne andavano perché speravano in un fallimento di Tachiko, ma Tachiko non fallisce mai, mai!> direbbe poi orgogliosa del suo essere < tutto per Fu-chan> un sussurro prima di ridacchiare e tornare verso di lei < Allora? Sei brava nel Kagemane?> chiede di nuovo, come se premesse su quell’argomento.[Coltello da cucina]

19:15 Akaya:
  [Pressi dojo Nara] Continua ad ascoltarla con un'espressione apprensiva, per poi sospirare appena < Posso capirlo, anche mia madre è stata severa con me su... Molti aspetti > ammette semplicemente, senza commentare oltre la cosa ma concentrandosi su ciò che ella dice ora, piegando le proprie orecchie verso di lei e quindi riflettendo pensierosa senza interromperla. Ma quando sente la domanda finale abbassa lo sguardo e le orecchie, portandosi una mano a stringersi l'altro avambraccio per cercare di non tremolare, pur continuando ad ascoltarla sebbene un'ombra le passerebbe sul viso < Spero vivamente che non sia necessario... > momora piano, per poi sorriderle < Vedo che ne sai più di me > riguardo le infezioni < Allora direi che posso stare più tranquilla e non saranno necessari i medici, ma vi chiedo comunque di promettermi di fare sempre estrema attenzione > si raccomanda, continuando a camminare per poi sentire le sue successive parole. Lì arrossisce appena per il proprio imbarazzo, mormorando un semplice < Non... Ancora > per poi sospirare appena < Non ero la migliore ninja all'accademia, e con la guerra e tutto non ho avuto tanto tempo per esercitarmi... > ammette mesta, anche se comunque sia sa che ci sono ninja che hanno avuto compiti ben più gravosi dei suoi durante quella guerra. Quindi assottiglia lo sguardo < Allora l'hai fatta vedere a quei vecchi > sorridendole, per poi aggrottare le proprie sopracciglia < Fu-chan? È tua zia? > domanda incuriosita, senza dire altro per ora ma continuando a seguirla[Chackra 28/30]

19:24 Tachiko:
  [verso casa] Fa un respiro profondo prima di guardarla e sorridere < beh, vedila così, Tu sei così ora anche per quelle cose!> come lei è un’assassina assetata di sangue e di dolore grazie alla matrigna che lei stessa ha sgozzato da piccola, ma dettagli. Si fermerebbe a quelle parole andando a voltarsi verso di lei, fissandola un attimo < Io invece spero di si.> direbbe mostrando un sorriso, diverso, malato, pericoloso < Solo così puoi capire se sei degna o meno di camminare su questa terra> direbbe in un sussurro < è solo in quel momento, in quell’attimo pericoloso in cui adrenalina e gioia si mischiano nel momento cruciale che capirai il perché della tua presenza nel mondo> direbbe solamente prima di cambiare subito espressione con una più delicata e dolce < e poi così saprai sempre di essere abbastanza forte da proteggere gli altri> concluderebbe prima di fermarsi ad un cancelletto che si affaccia su una piccola casetta con un minuscolo giardino < Tachiko farà attenzione!> eseguendo un segno militare a quella richiesta. Andrebbe infine ad ascoltare la storia di lei di lei prima di annuire e sorridere< Tachiko capisce, anche lei ha combattuto per tutti ed ha aiutato quindi Tachiko sa di cosa stai parlando> un leggero sorriso < ma non ti preoccupare, se hai un obbiettivo, Tachiko è certa che lo raggiungerai, ed anche facilmente!> concluderebbe prima di provare a fare un’altra carezza alla ragazza < Tachiko è tornata!> direbbe alla ninja per avvertirla < Grazie per aver accompagnato tachiko! Una volta vieni a prenderti del thè! > la invita prima di superare il cancelletto. Sta per entrare in casa quando l’ultima domanda le arriva come un kunai. Si volterebbe < No! Furaya! La decima Kage! E’ la cugina di Tachiko! > e detto questo muoverebbe la mano per salutare prima di sparire all’interno della sua abitazione, in tempo per cucinare la cena [End]

19:38 Akaya:
  [Pressi dojo Nara] Alle sue parole sorride lievemente, inclinando il proprio capo di lato < Sì, sono d'accordo > per poi abbassare le orecchie nel sentire l'altrui risposta, deglutendo lievemente per poi sospirare appena alle sue successive parole, senza risponderla ma lasciandola semplicemente parlare mentre tremola a causa di un ricordo specifico che le sale sulla mente, un ricordo che le fa chiudere gli occhi e deglutire indietro un grumo di bile che minacciava di salirle dallo stomaco. Quindi distoglie lo sguardo e quindi sorride lievemente, senza dire altro ma annuendo lievemente per assicurarle che verrà a trovarla, anche se quando sente quel ringraziamento si volterebbe verso di lei per sorriderle lievemente. Ma è alla rivelazione finale che sgrana gli occhi e rizza le orecchie, fissandola sconvolta < Fu... Raya-sama? > domanda adombrandosi ancor di più, ma lascia che entri nell'edificio e quindi si volterebbe, con la testa piena di domande che non sa se avranno mai risposta ma si porterà una mano sul petto mentre aprirebbe gli occhi dai quali colerebbero semplicemente delle lacrime, forse a causa di quel ricordo che l'altra le ha involontariamente rievocato. E quindi si stringerebbe il tessuto della maglia mentre, ad orecchie e coda basse, si muoverebbe di nuovo verso il dojo, verso una casa in cui passa molto poco tempo rispetto a quanto faceva una decina d'anni fa. Il passo è lento, e nel camminare tremolerà visibilmente senza che, però, dalle sue labbra esca un singolo gemito, almeno fino a quando non tornerà nella sua stanza a casa sua [Chackra 28/30]

Akaya incontra una donna vagamente inquietante e decide di accompagnarla a casa per evitare che faccia del male a qualcuno, ma la conversazione rievoca in lei ricordi della Grande Caccia che la buttano giù mentre torna a casa