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21:02 Sango:
 Il passo par quasi lento, eppure v'è una certa rigidità nelle spalle della kunoichi. Lo sguardo fermo che non si lascia incantar da altro, conscia del proprio fine , il proprio cammino che sta procedendo senza particolari intoppi verso Ame stessa, verso quello che un tempo considerava sacro, il nindo di tutti coloro che sarebbero venuto dopo di lei e sarebbero cresciuti venendo allattati dal proprio di veleno. Ne attraversa la soglia agile come una semplice donna, portando lo stesso tacco a far particolare rumore li su quel legno antico, sbuffando lievemente attraverso la coltre di corpi che la interrompono dal proprio fine, sgusciando tra essi e impregnando il loco del proprio odore. Meno selvatico di un tempo, quasi dolciastro per certe note, sebbene mantenga qualcosa di boschivo nel proprio essere, nello sguardo che pare voler attraversare quei corpi solo per ucciderli. Oh che mero spreco di tempo sarebbe quello, specialmente coloro che forse ancora potranno ricordare cosa fu, e potranno tornare alla gloria di un passato che non vuole morire, e non deve morire. Finchè lei sarà viva allora anche il passato non potrà esser scordato. Conosce abbastanza quella struttura dal voler subito gettarcisi fuori, verso quel campo di allenamento al centro dell'immensa mole di acqua plumbea che li sorregge , alla ricerca di una fiamma bianca che possa illuminar la futura notte che giunge sulle proprie spalle, ma che ancora non riesce a carezzare. Scarpe con il tacco, dopo il lavoro, ma solo pochi centimetri a sorreggerla ancor più su - e il kimono di cui non riesce a separarsi, ne in passato ne tantomeno adesso vuole rinunciarvi . Una stoffa leggera e aderente d'un nero incredibile tanto da renderla ancor più pallida in viso. Ne carezza la pelle come acqua pura, ne sostiene le forme morbide e adulte, ne stringe il petto grazie alla cintola bianca che porta alla vita. La scollatura che scivola profonda sui seni, la gonna che non scende se non di qualche centimetro sotto i glutei, e piccole ramificazioni argentei a decorarla, ma l'unica cosa davvero visibile sarà lo stemma del proprio casato sulla schiena e sul petto sinistro, li ove giace il cuore. I capelli che son stretti in quell'alta coda di cavallo a voler domare lingue di sangue che carezzano docili la schiena, e nella mano sinistra solo quel bastone da passeggio che cela la propria shirasaya, in un involucro intagliato nel legno a donar forme geometriche di carta impressa su di esso. Avanza, conscia di averlo li grazie al piccolo suggerimento di un uccellino, per allungarsi fino alla sua presenza, silente senza volerlo distrarre , solo per ammirarlo da lontano in un muto sorriso. Attenderà quel che deve, prima di fare lei stessa quell'ultimo passo < non ti vedevo in allenamento da un pò > da molto tempo invero, eppur non può che lasciar allo sguardo la purezza che vuol mangiare, ingoiare e trattenere per se, in un tenue sorriso che dona all'altro come fosse aria pura, senza paure infine lo è divenuta davvero? [shirasaya]

21:03 Shiroyuki:
  [Campi d'addestramento] Giornata serena quella che sta vivendo ora il bianco. Giorno libero anche dal lavoro che gli permette di concentrarsi sul suo corpo e la sua mente. Gli occhi sono chiusi mentre le mani sono poste all'altezza del petto a formare quel simbolo caprino. Le due energie, fisica e mentale, che viaggiano insieme attraverso il suo corpo per raggiungere il plesso solare. Si fondono, come se fossero sempre stati una cosa sola, una sorta di sfera azzurra di energia crepitante, vorace, famelica, elettrica, così diversa dal carattere del Seiun. Pensiero unico, il suo, accompagnare quell'energia verso ogni tsuubo del proprio corpo, andando a toccarli, irradiarli e così propagare quella stessa energia in ogni fibra muscolare, acuendo ogni caratteristica del bianco. I capelli sono liberi, lasciati dietro la schiena a superare i glutei coperti da quei pantaloni stile mushu che si fermano alle caviglie, lasciando così i piedi liberi e nudi di poter assaporare quel terreno. Il petto è nudo, lucido per via del riscaldamento fatto poco prima. Davanti a lui, il manichino, il suo nemico. Mantiene gli occhi chiusi andando ad allargare le braccia facendo respiri profondi. Ossigena i muscoli, ossigena la mente, mantiene calmo il suo essere mentre da un'ultimo riscaldamento al corpo. Scariche elettriche si pososno notare intorno agli avambracci ed alle dita di entrambi gli arti mentre la gamba sinistra si muoverebbe indietro in modo da porsi in posizione di guardia. Tutto è come se fosse a rallentatore mentre il piede sinistro strofina, struscia in quel movimento, al pavimento facendo alzare un pochino di quella terra. Il braccio destro è in avanti, con le dita erette versi il cielo ed il pollice piegato al palmo. L'altro braccio invece è vicino al fianco, coprendolo, con il pugno serrato. Gli occhi si aprono infine, un azzurro limpido, puro, come il cielo estivo che fa da spettatore. la gamba destra si piega, muove il baricentro, così come le spalle. Cerca di fare uno scatto verso il manichino, sguisciando in mezzo alle braccia tese di legno. Le mani si muoverebbero veloci quindi andando a toccare tutti i punti deboli di quella persona mentre proverebbe anche a parare immaginari colpi dati dall'avversario. Il ritmo è serrato mentre un leggero rumore si può udire dalle sue labbra ad ogni colpo, facendo uscire l'aria dai propri polmoni. E' concentrato, almeno in quella serie di colpi, schivando anche quel manichino rotante se fosse stato possibile. Alla fine di quella esecuzione ecco che l'uomo poggerebbe le braccia alle spalle del manichino, abbassado il viso per riprendere fiato. La voce di Sango lo raggiunge come una doccia fredda. Un mezzo sorriso prima di muoversi e voltarsi verso di lei osservandola con quel volto perlato di sudore e rossore < In effetti non è che mi sia servito combattere...> direbbe infine cercando di prendere il proprio asciugamano per asciugarsi almeno il collo ed il petto < in realtà tutti quelli con cui mi sono battuto qui dentro non sapevano neanche dare un colpo...> un mezzo sorriso prima di guardarla intensamente < non sono molti quelli che combattono ora.> concluderebbe prima di cercare di fare un respiro profondo per calmare il cuore che ancora cerca di pompare ossigeno e sangue in tutto il suo corpo. < Quindi forse mi sono adagiato sugli allori> confessa infine prima di fare un leggero riso.< Tutto bene?> le chiede infine guardandola in quel kimono, così bella da sembrare effimera, come un sogno. [Tentativo richiamo][15/15]

21:04 Sango:
 Lo sguardo indugia sui muscoli, ne vede i tendini tirarsi, i muscoli stessi contrarsi nella concentrazione di un movimento che avverrà di li a poco nei confronti di quel manichino utilizzato da lui e da chissà quanti pochi altri. Ne gode di quella visione, tirando un sospiro di sollievo, dopotutto Kan non aveva ragione, oppure si? Il passo che avanza lento per non spaventarlo, vuol farsi sentire , sebbene la voce sarà quella a dare inizio a tutto quanto, e a richiamar l'attenzione del bianco solo ed unicamente per se stessa. Sorride lieta di quel piccolo sorriso , egoista com'è chissà come avrebbe reagito nel vederlo così d'innanzi qualcun'altra. < adesso potrebbe servirti ancor meno > sembra che all'interno di quel villaggio in molti pochi siano rimasti davvero in grado d'esser uno shinobi - loro appartengono ad un'altra generazione, hanno vissuto in prima persona il passato, le guerre, il dolore, e forse quella loro forza di animo, mescolata con un pò di sano senso della morte, a muoverli ancora verso obiettivi differenti . Il sudore ne imperla il corpo diafano, pulito, privo di cicatrici, in effetti perfetto sotto tutti i punti di vista, alla quale dona un lungo sguardo per cibarsene, prima di raggiungerlo e porre la propria mano sinistra al centro dello stesso petto per carezzarne le forme, per le dita che sottili proveranno a risalire fino al suo collo, e posarsi sul suo viso con dolcezza < se hai bisogno di un avversario, posso fare al caso tuo > bassa e calda la voce, suadente a proprio modo provando a sollevarsi di quei pochi centimetri per poggiar le proprie labbra sulle sue. Un casto bacio, dolce ad assaporar il suo respiro e il suo gusto - le iridi ormai celate al mondo per quei pochi attimi, prima che possa tornare al suo posto < non ci vado piano con gli allievi > mai l'ha fatto, cercando di insegnar nel modo più cruento ciò che ha imparato sul campo di battaglia < oppure posso insegnarti.. altro > maliziosa nel scoccare quello sguardo di fuoco, eppure caldo, desideroso prima di lasciar che la mano giunga di nuovo al proprio fianco per interromper quelle effusioni che potrebbero divenire troppo spinte data la condizione attuale dell'uomo. < mi sembra un ottimo luogo dove allenarsi > tutto intorno non è altro che un immensa di tetra acqua, parrebbe perfino vedere i cadaveri degli antichi risalire dal fondo coi loro occhi bianchi, alla disperata richiesta di una loro vendetta. Chi mai li vendicherà quelle anime? < sto.. bene > lo sguardo che torna al suo viso poco dopo, eppur qualche attimo passerà prima di riprender voce < sono solo tesa , ma credo sia normale, no?> per quello che davvero dovrà accadere di li a poco, a molto breve in effetti , che finirà per unirli per l'eterno, fino alla fine dei loro giorni. < tu come stai?> vuol sapere cosa si cela dietro quell'allenamento, cosa si cela dietro il muro di gelo che lo permea, per scoprir quali siano i suoi di pensieri. [shirasaya]

21:04 Shiroyuki:
  [Campi d'addestramento] La mano gira con quell'asciugamano per togliersi il sudore di dosso. Gli occhi chiusi mentre prova a calmare il cuore, mantenendo il chakra richiamato. Elettrico per la propria affinità con quell'elemento, l'uomo non farebbe altro che aprire lentamente le iridi nei confronti della rossa, fissandola intensamente. < Continuo ad allenarmi per difendere le persone che amo.> direbbe solamente come se fosse la risposta a tutte le cose. La lascia fare, con quella mano che segue la sua pelle prima di sentirla sul proprio viso. Un leggero sorriso si sofferma sul proprio volto prima di sentire quella proposta. Ridacchia prima di guardarla < Mia avversaria? Sono sicura che non durerei dieci secondi con te> conoscendo già la forza della sua compagna prima di annuire < ma perchè no.> un cenno con la testa abbassando il capo nel vederla avvicinarsi. Assapora quel momento, quel bacio come se fosse la cosa più importante della sua vita prima di vederla fare quel passetto indietro. China la testa di lato facendo danzare i lunghi capelli argentei prima di sorridere < sarei un tuo allievo?> direbbe infine verso di lei prima di mordersi il labbro inferiore < non si creerebbe una sorta di conflitto di interessi?> scherza l'uomo prima di finire con quell'asciugamano e poggiarlo dove non possa sporcarsi. < perchè non mi insegni entrambe le cose?> direbbe lui malizioso prima di provare a mettere la propria mano sul viso della donna, tentando in quel frangente di muovere il pollice sul labbro inferiore di lei, saggiandone la morbidezza < In realtà, da quando sono stato riconosciuto Seiun per via dei miei occhi, mi permettono di allenarmi qui, penso che sia proprio una questione di Clan.> alzando la spalla come se la cosa gli importasse poco. Si volta verso di lei dopo aver osservato tutto il recinto d'addestramento. < mh?> mostrerebbe un leggero sorriso prima di chinare la testa per provare a toccare la fronte di lei < anche io.> direbbe sincero l'uomo < ma penso che si, sia normale visto quello che abbiamo deciso> direbbe infine prima di staccarsi dalla sua fronte < Sango.> ed alzerebbe il mento verso il cielo prima di fare un respiro profondo < Vuoi sposarmi?> chiede infine verso di lei. Domanda a bruciapelo la sua prima di abbassare il capo di nuovo verso la rossa di fiamme. Vuole sentirlo dalle sue labbra, vuole avere ancora la certezza di quelle parole e di quelle decisioni prese tempo fa, abbandonate e riprese subito dopo, all'improvviso. Rimarrebbe dunque in silenzio andando ad aspettare una reazione ed una risposta da parte di Sango, la signora della carta, la dama del fuoco.

21:24 Sango:
  [Campo d'addestramento] Annuisce lievemente per quel che narra d'apprima, eppure perchè non se ne sente così toccata nel profondo? Dovrebbe esser il più nobile degli atti, l'utilizzare un arma per difender qualcuno che si ama, eppur le viene così difficile comprender davvero quel pensiero < mi è stato detto da uno spadaccino > la voce che si interrompe lievemente con le dita sul suo di petto < di trovare un motivo per utilizzare questa > sollevando lievemente il bastone da passeggio che porta con se . Non s'azzarda a confidar lui il proprio pensiero, farebbe troppo male, e d'esser così egoista forse s'è anche stancata infine. < non sono più forte come un tempo, avresti molte possibilità > la mano sinistra, libera adesso dopo aver lasciato cadere quel bastone da passeggio, passerebbe lungo il fianco sinistro, li ove una nuova cicatrice ha trovato il proprio posto < mi ferisco molto più del passato > un errore il proprio commesso, consapevole di quello saprà come riscattarsi in un secondo momento < se lo volessi, ma non saprei insegnarti nulla sul raiton > ne ha percepito l'essenza, ne ha visto il corpo impregnato d'esso, prendendo probabili scosse lievi sulla mano che ancor lo tocca < è un elemento con cui non ho mai avuto a che fare > se non sulla propria pelle almeno, ma di utilizzarlo non v'è mai riuscita. Solo quattro degli elementi le son stati donati dai kami, l'ultimo l'avrebbe forse portata alla vittoria? < potrebbe, potrei farti molto male, così come tu ne potresti fare a me > maliziosa nel risponder in quel gioco di interessi, consapevole del doppio senso mal celato che non vuol nascondere < potrei in effetti > due piccioni con una fava, cosa ci sarebbe di più lieto da fare dopo un combattimento se non.. una lotta da altre parti? Percepisce la carezza sul viso, ne sente il calore della mano scivolarle addosso fino alle labbra, le stesse che si schiudono come boccioli di rose per donar un lieve bacio allo stesso dito < so che hai conosciuto una certa Shizuka > memore di quell'attimo solo nel vederlo mordersi ancora e ancora il labbro inferiore- un piccolo tic che si ripete ma di cui non s'era mai resa conto appieno < mi ha mostrato i tuoi ritratti > gli stessi denti che cercherebbero di mordere lievi quel pollice in quel senso strano che prova allo stomaco, come di..invidia, o qualcosa di simile a cui non riesce a donar completa forma ancora. Il discorso che verte sul suo clan, i Seiun < i clan aprono molte porte, veniamo considerati come nobili > ne è evidentemente orgogliosa, di quel sangue che le scivola ancora dentro le vene, pompa al cuore e alla gola con maggiore forza < quando ci sposeremo, anche i nostri clan diverranno uniti > un patto verrà formato senza dubbio, come nel tempo passato chissà se ancora quei piccoli gesti antichi son stati tramandati < sarà un vantaggio per loro, e per noi > chissà che non avrebbe avuto la possibilità di conoscer meglio quello stesso clan, di come funzioni internamente < hai saputo altro riguardo tuo padre?> l'unico uomo a dover morire di Ame si ritrova ancora in vita - oh quale insulto non è divenuto ogni essere che cammina su quella terra, ma per lui farà un eccezione, lo odierà < e penso anche per la tua bellezza, quella apre molte porte > lo adocchia con possessività mal celata, in quel lampo azzurro dello sguardo sul suo collo, sulla spalla e di come essa scenda in quella curva poco dolce e ben definita < ti ho già risposto > sguardo che segue il suo, stupita da quella domanda, che stia dubitando della propria scelta o della propria promessa non importa, s'ha di non poter avere ragione alcuna nei suoi confronti < si > una sillaba per sancire di nuovo quella loro futura unione, eppur se ne sente più rilassata nel pronunciarla d'innanzi a lui che ad altri < sai, so che i matrimoni adesso son cambiati per alcuni > indugia nel pronunciar ciò che deve , un attimo per sfuggir con lo sguardo intorno a loro, ma sa dove dovrà tornare , in quelli azzurri altrui, tanto simili ai propri quanto differenti < non so cosa tu voglia, pensavo che.. potremmo rimaner legati al passato > si insomma, un matrimonio Shintoista > il classico matrimonio a cui ha partecipato anni addietro, molto semplice e molto complesso allo stesso tempo < sebbene mi piacerebbe fare l'addio al nubilato > spera solo d'averlo pronunciato esattamente, non sapendo cosa l'altro sappia , probabilmente molto di più avendo avuto modo di vivere davvero quella nuova città e le sue nuove "usanze" < tu cosa vorresti?> certo, non può decider solo lei insomma! [shirasaya]

21:40 Shiroyuki:
  [Campi d'addestramento] Gli occhi azzurri vanno a scendere verso il bastone da passeggio. Si sofferma ancora verso di essa andando a mordersi il labbro inferiore prima di annuire < e l’hai trovato?> chiede verso di lei come a farle continuare quel discorso < Dici? Per me resterai la kunoichi più forte di tutto il mondo> direbbe lui riflettendoci sopra. Un cenno di diniego con la testa prima di guardarla < Il raiton…il fulmine.> guardando la propria mano libera mentre una scarica lieve di elettricità circonda le falangi < è un elemento ancora misterioso per me, ma…sto riuscendo a controllarlo nel combattimento…> le confida prima di guardarla. Sente quel modo di fare malizioso e sorriderebbe < dipende da che male> sussurra leggermente verso di lei prima di fissarla con i suoi occhi celesti chiari. Un brivido dietro la schiena quando le sue labbra baciano il pollice, come se anche quel gesto, così piccolo, si ricco di ogni emozione possibile < mh?> Shizuka…ecco che la mente ritorna a quella foresta ed a quella panchina < oh, si un’artista.> sente i denti sulla pelle, leggeri ed ecco che annuirebbe, completamente innocente sulla situazione, mordendosi di nuovo quel labbro inferiore, tic che ormai è stato scoperto < li ha ancora? Pensavo li avesse buttati, ha fatto un bel lavoro.> concluderebbe prima di fare un respiro profondo. La mano tornerebbe a carezzarle la guancia fino a scendere sul collo e sulla spalla, almeno ci prova, prima di farla ricadere lungo il proprio di fianco < A quanto pare..> direbbe lui che della nobiltà non ha vissuto nulla, se non quell’etichetta abituata a vederla nei panni di Sango, elegante, meravigliosa, in quel suo modo di fare < già…> e questo non è che sembra entusiasmarlo, sia per via del proprio clan, che non conosce affatto, sia per quello della Rossa, dove vi è quel capo di cui ancora non ha dimenticato l’onta < no.> un cenno di diniego con la testa tornando a martoriarsi il labbro inferiore < sembra sparito. Forse è meglio così> ma non è al sicuro, non ancora del tutto. < Se vorrà cercarmi mi troverà, e finirò quello che lui ha iniziato.> serio, deciso, determinato. Lo può notare la donna quanto il puro sia cresciuto in quei dieci anni, diverso da come si comportava tempo fa. Si sofferma poi guardandola < La mia bellezza vuole solo aprire le porte riferite a te Sango> direbbe infine mostrandole un sorriso tra il delicato ed il malizioso, pieno di fame. Rilassa la muscolatura dopo aver sentito quel si ed ecco che annuirebbe tranquillamente < si lo stavo pensando anche io> Al matrimonio in stile shintoista < piacerebbe anche me rimanere legati al nostro passato.> conclude mostrando un leggero sorriso prima di inarcare un sopracciglio < oh! Una festa dici, beh perché no. Hai già in mente chi invitare?> domanda infine. Conosce quel tipo di feste, ha partecipato, sebbene in un angolo, in quelle sorte di gare a chi è più scemo, almeno l’addio al celibato di un suo collega < Io? Beh, mi piacerebbe comunque che scrivessimo dei propositi, prima del matrimonio, da dire davanti al monaco.> confesserebbe prima di fare un respiro profondo < e poi per l’addio al celibato…beh io non saprei chi invitare..> confesserebbe andando ad alzare le spalle come se non fosse la fine del mondo. [Chakra on][15/15]

22:08 Sango:
  [Campo d'addestramento] Finisce anche lei per mordersi il labbro inferiore con più forza, incredibile come trovi difficile pronunciare quelle parole < non ancora > ci vorrà del tempo, non solo per allenarsi ma per comprendere quel nuovo mondo e adattarvisi di nuovo, qualcosa che pare esser troppo difficile da poter fare con così tanta leggerezza < mi piacerebbe esserlo ancora > inutile negar l'altro la propria rinnovata debolezza, sebbene quei denti abbiano ormai lasciato le labbra, tornano di nuovo per torturarle ancora e ancora < è l'unico che ho trovato fuori dalle mie corde > per non dire che non v'è mai riuscita insomma, va bene il compreder le proprie debolezze, ma fino a li ha anche un orgoglio da mantenere a galla . Apprende della sua conoscenza reale con la rossa dagli occhi azzurri < mi somiglia molto, non credi?> oh cos'è questa gelosia Sango? Proprio tu non dovresti nemmeno azzardarti a possederne un briciolo e adesso ti fai tante storie solo per una ragazzina. Uguale a te. Perfettamente come era lei da piccola. Difficile non provare quel sentimento contrastante < erano molto belli, li ha conservati > chissà per quale motivo? Non comprende quella questione di Artista, se non si tratta della propria innata , preferendo che rimanga un arte pura ed effimera, un istante di bellezza di cui molti si ricorderanno ma nessuno di loro ne avrà mai un ricordo tangibile < tu eri molto bello > come a sottilineare un dato di fatto oggettivo, per sceglierlo come soggetto qualcosa l'avrà pur interessata. La mano che solletica il corpo, ne provoca brividi piacevoli sulla pelle stessa , provando a fare un piccolo passo verso di lui pur di non lasciare terminare quel calore che prova. Differente, non effimero, qualcosa in cui riesce a rilassarsi e ad apprezzare come un sentimento più profondo dalle piccole relazioni avute. Nulla che sia riuscita a tangere anche un poco di quel che prova stando con lui. < non ti sento molto lieto della cosa > lo sguardo che si sposta di nuovo verso il suo collo < non ti preoccupare, andrà tutto bene . Son sempre stata nel mezzo della politica, qualcosa varrà pure > un nome potente come un passato , far leva su quei dettami non sarà poi così dura . Non sa nemmeno se esser felice o sospettosa da quella scomparsa totale del padre, perlomeno non si farà vivo per un bel pò sempre che non sia già morto < potrai davvero tornare al clan senza alcuna preoccupazione, no?> lo sguardo indagatore che affonda nel mare limpido dell'altro, coperto d'un grigio che s'ha di nervosismo < sai che ti accompagnerei al tuo clan, vero?> un modo per tenerlo rilassato, con la mano alla ricerca della sua per stringerla dolcemente tra la propria. Calde le dita ad intrecciarsi, docili a stringerlo e sentirne la pelle liscia, senza alcun difetto < limiti la tua bellezza solo a quello, puoi ricever molto di più con della semplice affabilità > conscia di come egli sia cambiato, eppure ne rivede ancora il ragazzo di molti anni prima, freddo e distante, con lo sguardo perso verso un altro mondo . < passato sia dunque > non che ci voglia molto da pensare oltre, se non la cerimonia alla quale prenderanno parte come protagonisti < ho già chiesto ad un mio ..amico > può definirlo in tal modo , per una volta forse si < si chiama Kan Sumi > un cognome che pochi conoscono come appartenente ad un clan < e..ha i capelli uguali ai tuoi > bianchi e puri come la neve, sebbene molto più corti < organizzerà lui qualcosa, pensavo di invitare anche Rasetsu > non sa quanto egli sappia dei propri rapporti interpersonali, ma iniziare ad esser completamente sincera forse gioverà a ciò che stanno per fare < ..Mekura se ne ha voglia > ha scritto anche alla Hyuga ma senza ricever alcuna risposta in merito < oh, direi che si può fare > il rossore che tinge le gote di violento rosso, consapevole di non esser la massima scrittrice, ne nel suo esser talmente chiusa nei propri sentimenti da rasentare l'asettico. Quella sarà una vera sfida da portare a termine. < oh quindi conosci queste usanze?> lieta di non esser stata presa in giro < potresti invitare Mekura ad esempio > come è possibile che non provi gelosia per quella donna dai capelli neri, mentre si ingelosisca per la piccola rossa < non so come si festeggi, mi hanno detto che sarà la festa prima di rinunciare alla mia...libertà> non ne è convinta, lo stesso sguardo corrucciato andrà a porsi sul viso, con quella piccola rughetta al centro della fronte a donarle più anni di quanti ne abbia. < potrei chiedere a Kan di organizzare qualcosa anche per te, se ti va > un ottimo modo per sfruttare quel moccioso a dovere, troppo pieno di energie e di voglia di festeggiare per i propri gusti. [shirasaya]

22:31 Shiroyuki:
  [Campi d'addestramento] Osserva quell’espressione e chinerebbe la testa di lato interrogativo quasi < tutto bene?> chiederebbe verso di lei prima di vederla cambiare discorso. Il respiro si calma, si lieta di essere usato per parlare con lei, con la sua donna < Lo sei, devi solo crederlo di nuovo> cerca di consolarla mentre proverebbe a fare un leggero sorriso nei suoi confronti < Beh…io sarò il tuo Raiton> direbbe verso di lei cercando di toccarsi il petto con la mano chiusa a pugno < quindi hai tutti gli elementi dalla tua parte.> spiegherebbe prima di ridacchiare a quella frase. Sbatte un paio di volte le palpebre sentendo quella frase. Si morde il labbro inferiore prima di annuire < già.> le spiegherebbe < stavo pensando a te in quel momento ed alzando lo sguardo ho notato quei capelli rossi> un piccolo sbuffo di risata mentre la mano si muove per ravvivare i capelli bianchi come la neve < ma il suo modo di pensare è così diverso dal tuo.> la forma mentis, il mondo di vivere la vita. Sango ha avuto diverse esperienze, trasformandola in quello che è adesso. Lui anche, ma Shizuka, li è ancora piccola, con la possibilità di cambiare il suo destino infinite volte. < mh.> sbrontola qualcosa quando si mette a guardare di nuovo gli altri ad allenarsi con ninjutsu o taijutsu < Non vorrei vederli a ficcare il naso nella nostra relazione> alla fine lui non ha mai avuto quell’attaccamento al clan come invece ha sempre desiderato la Rossa < So che tu puoi farcela ma…> un cenno di diniego con la testa < io non riuscirò ad essere così tanto diplomatico con loro> confessa prima di sbuffare sonoramente < si lo so. Devo ancora decidere quando apparire davanti al capoclan, e magari prendere il mio posto al suo interno..ma…beh… > un attimo di pausa. Ancora pensa a quella bambina così inquietante e così pericolosa < chissà se riceverò davvero un benvenuto o semplicemente mi uccideranno lì sul momento> spiegherebbe prima di guardare di nuovo lei < non ne ho bisogno, sai, la mia bellezza è per una soltanto> innamorato di quella donna non si è mai concesso a nessun’altra in quei lunghi dieci anni, davvero un’azione nobile la sua < Kan…Sumi…> non lo conosce, o almeno non ha mai sentito di quel cognome < Rasetsu…> un altro nome che ancora non gli è familiare. <Mekura.> lei invece si, la conosce. Non si sono più visti per parecchio tempo, decisasmente, ma almeno sapere che è ancora viva lo fa sospirare di sollievo < Si…diciamo. > alla sua domanda < conosco il modus operandi. Di solito al nubilato ci vanno tutte le amiche della sposa ed al celibato gli amici dello sposo.> almeno è quello che gli hanno detto i suoi colleghi < Libertà…> corruccia anche lui lo sguardo prima di mordersi il labbro inferiore < credo che sia esagerato dire che il matrimonio è sacrificare la propria libertà non trovi?> cercando quindi di avere man forte dalla rossa prima di alzare le spalle < o almeno io non limiterei mai la tua libertà> sempre nei canoni eh Sango!? Ma lasciamo stare. Un leggero sorriso prima di vederla arrossire < non devi preoccuparti…è un qualcosa che dovrà uscirti dal cuore> provando di nuovo ad accarezzarle il viso dopo averle tenuto la mano delicatamente < non farti problemi amore mio> concluderebbe prima di mostrare un lieve sorriso e rimanendo in quella posizione noncurante del luogo dove si trovano i due. [Chakra on][15/15]

22:50 Sango:
  [Campo d'addestramento] < Si, tutto bene > come minimizzare, eppur paiono problemi di così infima importanza da doverli lasciare andare oltre almeno per il momento, solo per concentrarsi su altro < vedremo > chissà che non sia davvero così o se sarà solo un abbaglio dell'uomo < ah > a quella sua lettura del proprio essere una lieve risata non può che fuoriuscire dalle labbra morbide < Shiroyuki, non riesco ad utilizzare che un solo elemento ormai > minimizzare, il miglior modo per non pensare quanto sia venuto meno il proprio potere < sebbene conosca molte tecniche, e dopo averle provate, non riescono. Non sento nulla se non il fuuton > il vento, così leggero e potente, quello che cambia improvvisamente come lei < beh si, è molto giovane > lieta di non sentire alcun interesse da parte sua, sarebbe stato complicato frenare la gelosia in chi , come lei, non fa altro che un uso smodato delle passioni e della rabbia più potente. Aggiungere anche la gelosia al suo motore potrebbe rivelarsi distruttivo. < potrebbero provarci, sebbene non conosca molto bene i Seiun > un clan che non s'è mai distinto per aggressività, rimanendo sempre neutrali su molte cose < ho più paura del mio > e di colui che lo governa, lo stesso che l'ha portata ad allontanarsi da quell'amata casa, per volger lo sguardo altrove, ignorando quello che accade la dentro . Troppo debole per poter fare qualsiasi cosa, per opporsi , per riprender posto su quel trono dorato e riportar l'antica gloria su di esso. < dovrai provarci anche se..difficile > comprende la posizione altrui, la più difficile da gestire. Sempre lontano dal proprio clan, e con lei, troppo vicino ad uno ignobile.. < verrò con te > decisa e imperturbabile < non permetterò ti uccidano > cosa è entrata a fare nella Shinsengumi se non per avere anche un occhio di riguardo da parte dei più potenti? < se non mi hanno ucciso quando sono arrivata, non avranno modo di uccider te > non l'avrebbe permesso, senza dubbio un pensiero che non vuole nemmeno sfiorare con la mente. Il battito che accelera , così come il respiro, al sol pensiero di vederlo morto la gola si richiude con un risucchio, il petto che si stringe e la mano che sanguina. Non l'avrebbe permesso. E quei minuti che trascorrono con la vaga possibilità di vederlo morto non so che acido per la propria anima, conscia della possibilità eppure questa volta avrebbe fatto Lei di tutto per impedirlo. < ti ringrazio > quel sorriso che sfugge tirato dalle labbra, prima di ricomporsi adeguatamente alla situazione, elencando i nomi di coloro che vorrebbe invitare, ma ascoltando la spiegazione successiva, quella che le aprirà un mondo < non ho amiche, se non Mekura > strano come il legame tra le due le abbia portate sulla stessa strada, e di come possa davvero considerare una Konohana amica < e Kan , beh lo è anche lui un pò. Rasetsu è colui che dovremmo andare a trovare per il ..> la voce che s'abbassa di colpo < veleno > un sussurro pur di non farsi udire < magari potrei invitare anche lo spadaccino > si, perchè no, sebbene sembri troppo giovane per quel genere di eventi . Di nuovo l'argomento si apre verso nuovi lidi, quelli che han solo sfiorato ma di cui adesso necessitano di parlare < non penso che sia un limite alla mia libertà > come se potessero davvero esser liberi, dentro quella gabbia per uccelli nella quale si son confinato pur di proteggersi e vivere < penso che sia una promessa che mi legherà a te fino alla mia morte > una decisione non da poco, che ha dovuto assorbire relativamente nel tempo prima di comprenderne il peso e l'importanza < e non voglio altro > o altri che siano < sono stanca di fuggire > un sospiro caldo, basso prima di inclinare il viso verso quella mano < gli dirò di organizzare anche per te > deciso anche quello, senza possibilità di replica alcuna < vieni, direi che puoi allenarti anche un altro giorno > le stesse dita che scvenderanno a terra per recuperar la shirasaya, mentre la man dritta andrebbe verso la sua per tirarlo a se < possiamo parlare tornando a casa > lo sguardo che cela qualcosa di più caldo, qualcosa di cui non può parlare in quello spazio pubblico, ammiccando lievemente con le labbra prima di ricomporsi < sempre che tu..voglia > stuzzica quella parte di lui , in attesa che si muova, o che resti fermo li. Che sia lui a decider! [shirasaya]

23:17 Shiroyuki:
  [Campi d'addestramento] Si fida di lei e non fa altro che annuire lentamente a quelle parole. Sbatte un paio di volte le palpebre prima di grattarsi la nuca < scusa> direbbe solamente < ma questo non vuol dire che non riuscirai a richiamare gli altri elementi> dice soltanto prima di mostrare un leggero sorriso < Il vento eh? > direbbe solamente rpima di sorridere < E’ il vento che porta le nuvole ad unirsi e generare i fulmini> metaforicamente parlando le sta facendo un complimento < troppo.> conclude quando si Parla di Shizuka <ha delle belle idee, ma secondo me sono dettate da un mondo più semplice> conclude prima di annuire alle proprie parole. < Non glielo permetterò> direbbe infine riguardo al proprio clan < li terrò a bada io nel caso. Sono sempre svegli quando si tratta di nuove leve> e si, sta parlando di figli, coloro che potrebbero apprendere l’innata di Sango od avere quella oculare del padre. < Ci proverò..> direbbe solamente abbassando il capo. < Va bene…mi fido di te…> direbbe serio e deciso verso la rossa. < Nessuno ucciderà nessuno per ora.> sembra convinto di questo < almeno lo spero. > Deglutisce prima di vedere quel suo modo di fare. Si preoccupa un poco e vorrebbe dire qualcosa per calmarla ma è Sango stessa a riuscire a calmarsi da sola a quanto pare. Un cenno con la testa quando lei parla di Veleno < capisco…> direbbe. La cosa non lo convince più di tanto, ma forse è il connubio amico+veleno che proprio non sembra andargli a genio. Sorride a quelle parole prima di annuire < penso la stessa cosa.> provando quel calore all’altezza del petto, anche solo guardandola. Gli occhi azzurri vorrebbero obiettare a quella decisione su Kan, ma a quanto pare è stato tutto deciso dalla donna. Alzerebbe le spalle facendo cadere il discorso. Ripensa al suo essere stanca di fuggire e si morderebbe il labbro inferiore. Alla fine fuggire è stata la stessa cosa che ha fatto lui in quei dieci anni, se non fosse per la gabbia dorata dove ha portato Motoko per proteggerla. Sente la presa sulla sua mano e guarderebbe la donna. < Si va bene.> direbbe lui prima di mostrare un leggero sorriso < Come potrei dire di no. Sensei. > usando quel termine nel modo più indecente che può, voce bassa, calda, maliziosa, lasciando la casacca che aveva portato con l’asciugamano dietro di se, chi se ne importa. [Chakra on][15/15]

23:30 Sango:
  [Campo d'addestramento] < credo di poterli riapprendere, ma dopo anni di allenamento li si da quasi per scontati > le proprie abilità erano scontate, così come il richiamo immenso della natura, le proprie tigri, il proprio sogno. Tutto era stato fissato nella propria mente e tutto era scontato, ma solo adesso che l'ha portata a non avere nulla ha compreso come ciò che dava per scontato fosse molto più importante. Sussulta nel rendersi conto d'aver dato per scontata anche la sua di presenza, e averlo trovato sempre a fianco a se le ha fatto dimenticare che alla fine, lui è li solo perchè la ama. Nulla di più, nulla di meno, ma quello è già molto più che abbastanza. < deve crescere, comprendere, eppure so che nessuno dei nuovi shinobi sarà come eravamo un tempo > non vi sono guerre, carestie, lotte di classe e politica di mezzo. Hanno solo il centro di kagegakure e il suo governo, tutto il resto non conta quasi nulla. Quasi. Stringe i denti, dopotutto sa che l'altro ha ragione, di come possano un paio di occhi far cadere anche il migliore dei ninja, di come un grande nome e delle linee di sangue facciano gola < faremo di tutto > perlomeno l'unica bambina che hanno adesso - ragazza per lo più ormai - è già molto grande, e nemmeno loro figlia di sangue. Ciò l'avrebbe protetta senza dubbio da qualsiasi mani e occhi su di lei. < spero che non accada ancora > l'ha visto con Mekura, come una bambina solo per il padre, sia stata portata via. < sarà così, poi faccio parte della shinsengumi, varrà qualcosa > insieme al suo vecchio nome, da dover spolverare per l'occasione come un abito da cerimonia, importante ma non necessario. La mano che si solleva verso la sua, ne carezza le dita con le proprie, l'addolcisce il pensiero di poter avere infine una vera casa, quella che voleva fin dall'inizio, e una famiglia. Non può che aver fatto la giusta scelta dopotutto. I passi andranno a rumoreggiare piano per via della pavimentazione non propriamente perfetta, fatta di terra alzata e di erba malandata < non puoi infatti > non l'avrebbe permesso, e il sorriso che si amplia < dobbiamo anche andare da Rasetsu per quella cosa > non vuole andare da sola, non perchè ne abbia paura, ma sa che è sempre meglio aver qualcuno di fidato al proprio fianco per questo genere di transazioni , e di lui si fida ciecamente < quindi, come va adesso con Motoko?> curiosa di conoscere ancor di più il legame che i due hanno instaurato in così tanti, troppi anni in cui ella è mancata. Non per sua volontà, sia chiaro, ma perchè non poteva far altrimenti.

23:53 Shiroyuki:
  [Campi d'addestramento] Rimane in silenzio prima di ascoltare le parole della donna < non posso comprendere, non ho avuto poteri così potenti e così controllati…> confessa il ragazzo prima di muoversi con la mano per grattarsi la nuca < Crescerà, ha una bella testa> conclude come se stesse parlando di una nipotina prima di fare un respiro profondo e mordendosi il labbro inferiore. Annuisce prima di fare un piccolo sorriso < e ce la faremo> convinto di come insieme possano superare qualsiasi cosa. Si umetta le labbra prima di cercare di poggiare le proprie mani sulle spalle della donna. < Non accadrà> direbbe lui sicuro prima di fare un sorriso leggero verso la rossa. < Esatto, useremo qualsiasi mezzo per proteggerli> direbbe infine prima di annuire fermo < e poi non ce la faranno> concluderebbe prima di andare a fare un lungo sospiro. Ridacchia quando lei non gli da il permesso di dire di no ed annuisce lentamente quando parla di Rasetsu < Si, d’accordo, sarò pronto per quel momento> divenendo serio tutto d’un tratto. < Sperando che Rasetsu non faccia storie> riguardo al veleno, riguardo a quello che Sango dovrà fare, crede. Rimane in silenzio verso quella domanda, pensandoci, mentre cammina fuori da quel campo d’addestramento. < Motoko sta bene.> direbbe infine prima di andare a fare un respiro profondo < Ha chiesto di te, quindi non penso che sia un problema> spiega tranquillamente prima di fare un respiro profondo e seguire la rossa < Sta studiando, ha quasi finito il suo corso ed è la più brava, quindi non posso che essere fiero di lei> direbbe prima di fare un cenno di diniego con la testa < non è molto brava con le armi da lancio, è riuscita a prendermi sul piede una volta…ed ero dietro di lei.> spiega andando a grattarsi una guancia < però almeno si impegna.> spiega infine prima di mostrare un leggero sorriso alla donna.

01:55 Sango:
 < è come credere di avere un braccio e poi non averlo più > stringe i denti su quel dire, eppure s'ha di essere veritiero < hai una cosa che ti appartiene, ma dopo poco non lo avrai mai più > triste in quel suo dire, rinnegando il modo in cui s'è comportata la natura con lei medesima. L'ha rifiutata, non v'è altro da aggiungere < si?> gelosa come poche altre volte, in quello sguardo che permane su di lui di fuoco ma anche di molto altro < ne son contenta per te, magari potrà farti un ritratto completamente nudo > oh, come siamo gelosi, come siamo umani insomma, eppur sente quella specie di bruciore all'interno dello stomaco che la fa star male , che la porta a dire quelle cose eppure non se ne pente ancora < lo spero.. dopo tutto questo tempo mi chiedo se io possa mai avere dei bambini > un ripudio che sente di dover esprimere, sebbene cerchi d'esser veramente forte, una kunoichi, adesso teme di non poter donar vita ad altri ma slo d'estirparla. < non voglio illuderti > già con lui era stato estremamente difficile, dopo tutto quel tempo circondata da un mero pezzo di cristallo chissa come avrebbe mai potuto reagire il proprio di corpo. La destra che si solleva a mezz'aria prima di tornare al proprio ventre, piatto, vuoto, sterile, non v'è nulla da crescere li adesso . Un lungo sospiro che sfrigola basso tra le labbra, ma nulla di più < si , senza dubbio > ce la faranno, e loro non riuscirebbero in alcun caso ad esser parte di quella sterile impresa. No. Nessuno. < Rasetsu... lui mi chiama chiappe d'oro, non vorrei che ti infastidissi per ciò > si insomma , nella propria ingenuità quel suo nuovo appellativo non sarà altro che il nulla. Cammina, portando a se quella mano, camminando lievemente indietro rispetto a lui solo per propria volontà < Motoko dovrebbe solo capire cosa desidera > un solo singolare pensiero, e lei potrebbe avere il mondo stesso ai suoi piedi < oh bene, si vede che per lanciare un kunai decentemente si debba fare molta pratica> si, lei stessa ha errato nel suo lancio, vedendo svanire il proprio fare nei metri e non colpire il bersaglio < bisogna solo che comprenda cosa voglia, cosa sente, chi lei sia per andare avanti > non bisogna solo rendersi sterili a ciò che si vuole o ciò che altri vorrebbero, ma solo ciò che si desidera e poi sarà il corpo a comandare ancor di più < Shiro > quel piccolo appellativo all'altro, stringendo la mando nella sua prima di guardarlo voltando il viso nella camminata < ne sei sicuro ?> oh com'è dura quella domanda eppur dovrà farla pur di esser davvero libera < che sia io insomma.. dopo tutto questo tempo. Avresti potuto trovare tutto ciò che volevi nel frattempo > una donna da amare senza dubbio, una madre migliore ancor di più - e tende solo adesso basso il viso , pur di non guardarlo, vergognandosi perfino di ciò che sta chiedendo.