Il rosso che sa di fuoco
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Giocata del 30/06/2021 dalle 18:16 alle 23:13 nella chat "Bosco Dei Ciliegi"
Oh l'estate, il mare, il sole, il caldo, le giornate più lunghe e sempre luminose.. i bambini che urlano, il bruciore alla pelle, il non respirare nemmeno bene, il sentirsi deboli e afflitti quasi da una malattia chiamata anche "dolce far niente" che si insinua nella pelle e contagia tutti coloro che superano un limite di età di vent'anni almeno. Ame è ormai invasa dal sole, non hanno mai avuto un pollice molto verde dunque le mere foglie che coprono le loro teste son fatte di cemento e tecnologia, non il meglio e l'ideale per la respirazione - ecco perchè si ritrova in uno dei pochi lochi di cui è stata sempre innamorata, un lunghissimo viale che attraversa il bosco dei ciliegi - probabile merito da donare ai Senju e alla loro stimata antica arte, conosciuta fin negli angoli remoti , merito di Hashirama stesso.. vorrebbe incontrarlo, parlar con lui, chiedere, ma adesso vi è solo il momento di quasi vegetare su una panchina e metter radici ella stessa. Il caldo sulla propria bianca pelle par avere un effetto duplice di stress e dolore, fisico ed emotivo, ecco perchè si ritrova seduta con molta poca "postura" su quella panca. Non ha la schiena dritta , ne posizione marziale, lo sguardo pare bieco quasi privo di vita mentre osserva qualcosa di annebbiato molti metri più avanti. Le gambe son divaricate sebbene indossi ancora uno Yukata con un colore freddo da rasentare il bianco grigio della neve stessa , e che mette in mostra più gambe del solito - beh, è estate, chiunque abbia visto fare il bagno in intimo è sempre più scostumata di lei , che sebbene tutta la tiritera della vita, degli Ishiba, con quel caldo farebbe prima a sotterrarsi e uscire solo nella notte. Lo Yukata è lasciato un pò più scollato del solito al petto, e i rossi capelli gettati oltre lo schienale in legno solo per sentire un pò di frescura pre serale. Non ha armi adesso, nulla di nulla, niente di niente, solo la propria pelle e le proprie vesti, e lo sguardo perduto chissà dove davanti a se. Chissà se sopravvivrà all'estate più calda mai provata prima, e dire che non è nemmeno a Suna con tutta quella sabbia e quei vestiti lunghi fino alle caviglie! Da matti a pensar a quello che indossano quelle donne durante il periodo < dov'è la pioggia?> chiede ad un nessuno in realtà, forse ai Kami stessi, di quella pioggia torrenziale fredda e umida di cui s'è abituata in molteplici anni.. Ma adesso tocca non morire! [Bosco dei Ciliegi - Vialone principale] Il sole la fa di nuovo da padrone nei cieli di Kagegakure, il caldo non accenna a diminuire ma solo ad aumentare, tant'è che anche la nostra mini rossa è dovuta scendere a patti con un vestiario più leggero e meno coprente. Le gambe sono infatti quasi del tutto scoperte, solo un paio di shorts di jeans le coprono il sedere e la parte più prossimale delle cosce, ai piedi un paio di scarpe di tela di color blu, non pare indossare nemmeno dei calzini. Il busto invece viene coperto da una maglietta a maniche corte di color rosa pastello, le maniche di essa arrotolate su se stesse in modo da lasciare le spalle leggermente scoperte, ma celando le forse eccessive che la Kokketsu si porta appresso. I capelli rossi sono imbrigliati in una coda molto alta, così che il collo possa respirare, sulle orecchie poggiate quelle cuffie blu, la musica che le scorre nella testolina, quelle note prodotte dal fidanzato che l'accompagnano in ogni suo passo. Il cellulare sta trasmettendo da una tasca posteriore dei pantaloni, senza mai fermarsi, in un loop infinito che la tiene impegnata. Con se tuttavia porta uno zainetto, con all'interno un blocco da disegno e dei colori. Di nuovo quindi si è avventurata in quel posto per poter ritrarre qualcosa, cercando di emulare chi a casa non ci è più tornato, come se in qualche modo potesse riavvicinarsi a quella figura che è uscita di scena non chiaramente, ma sulle punte dei piedi. Il datore di lavoro di Ryoma le aveva in effetti offerto di lavorare part-time al posto dell'altro, lei non aveva ancora preso una decisione, si sentiva come di troppo in quel posto che apparteneva solo all'altro secondo lei. Mentre la musica muove i femminili pensieri, lo sguardo blu fa lo stesso intorno a se, mentre passeggia per quel viale principale costellato da panchine. Su di essa in particolare può osservare quella figura seduta in maniera scomposta, succube del caldo e poco accorta a ciò che indossa. Istintivamente le viene da arrossire sulle guance, si rende conto che quella potrebbe tranquillamente essere lei mentre indossa uno yukata, stando molto poco attenta a come si pone. In fondo aveva assunto posizioni poco raccomandabili nei confronti di Yasuhiko e in pubblico già fin troppe volte. Il capo viene scosso come ad allontanare il pensiero di quel suo sedersi addosso al fidanzato in maniera plateale in pieno centro e i passi vengono indirizzati verso quella figura. Si avvede solo dopo del rosso crine, della pelle chiare, tratti che le due hanno in comune. Le mani andrebbero ad abbassare le cuffie e interrompere la riproduzione, lasciando che lo strumento poggi attorno al femminile collo. Caso vuole che riesca ad udire le parole dell'altra, riconoscendo in parte la voce della donna conosciuta un sacco di tempo fa: << Pare che la pioggia abbia lasciatao questa terra per un poco. >> Il tono è socievole, in fondo lei le aveva offerto aiuto con Yasuhiko quindi non era sicuramente una rivale in amore. << Credo che però la vostra posizione sia un poco scomposta, potrebbe generare sguardi indiscreti... >> Un consiglio? Un monito? Si preoccupa che qualcuno possa approfittarsi di una così bella donna? Molto probabilmente, in fondo lei non ha certi desideri nei confronti del corpo femminile, ma a suo modo si sente connessa a quella figura così simile alla propria ma con qualche anno in più. Lo sguardo perso incrocia pensieri strani, troppo caldo, troppa afa e poco importa adesso della posizione, non dovrebbero esserci molti a conoscerla, dopotutto non troppi sanno nemmeno che fa parte della shinsengumi - modo migliore ancora di passare inosservata quando serve e desidera. Ma al vociare della piccola rossa andrà a voltare lievemente il viso nella sua direzione, la disperazione dipinta su di esso. Ci metterà qualche attimo prima di comporsi in modo almeno dignitoso, sfarfallano le lunghe ciglia per qualche attimo prima di concentrarsi davvero sia sul viso che sulle parole - ne carpisce qualche pezzo , almeno abbastanza da andar a comprender il suo dire < si, lo ha fatto > ne è triste evidentemente < non pensavo di rivederti ancora > un lieve sorriso andrà a sollevar le labbra morbide prima che calino giù di nuovo < oh, già > le gambe che vengono chiuse di scatto < se qualcuno si lascia influenzare da un pò di cosce scoperte, direi che non ne vale la pena, no?> chiede a lei stessa consiglio su quel pensiero, prima di spostare e strisciare il lato B sulla panca per farle posto . Decisamente accondiscendente con quella ragazzina, nel vederla in quel modo, tanto educata quanto lo era lei, forse meno rigida e più sorridente, socievole anche. i colori che le assomigliano tanto da farle quasi creder che possa esser sua figlia . Le mani che si sollevano verso la nuca, i capelli rossi che si intrecciano alle dita per qualche attimo prima che vengano fermati da un elastico e in una coda lunga dietro la schiena < meglio > potrà sentire il fresco della sera iniziare a sollevarsi sempre di più < e io sto aspettando ancora da quella volta > sguardo azzurro che vuol incontrare il viso simile , vicina se si fosse seduta < sei innamorata di quel tipetto?> ricorda anche lui, l'Uchiha , di quella vaga gelosia altrui nei propri confronti per quell'invito fatto - dopo esteso ad entrambi < mi piacciono queste.. cose > oh come relegare i sentimenti a delle cose, forse troppo banali per lei, o forse il completo opposto. Il sorrisetto non l'abbandona, come una di quelle madri impiccione e troppo curiose < quando vi conoscete all'inizio e tutto il resto > come come Ishiba? Lei che parla di conoscenze e poi qualcos'altro? < l'ho visto in un paio di Anime che trasmettono nel tubo Tv > ah ecco perchè conosce situazioni del genere, strambe ai propri occhi, completamente differenti dal proprio passato e dalla crescita, dalle relazioni che l'hanno vista condire di sofferenza, violenza e morte . Amen. Ne è evidentemente curiosa, di scoprire parti di qualcun altro che non le appartengono, e povera la Kokketsu che si troverà li con lei adesso! [Bosco dei Ciliegi - Vialone principale] L'adulta ci mette un pochino a ricomporsi e rivolgerle la parola e lo sguardo, sembra decisamente abbattuta da quelle temperature che anche l'adolescente sopporta poco, ma con le quali ha imparato a convivere. Quando si accorge di chi si trova innanzi le rivolge un sorriso che viene ricambiato, si sistema sulla panchina lasciandole posto e buttando quella frase un poco ambigua tiguardante le gambe scoperte. Il visino giovanile arrossisce appena pensando che anche le proprie leve sono completamente in bella mostra ma silenziosamente andrebbe a sedersi accanto all'altra, così da accogliere quell'invito silenzioso effettuato coi gesti del corpo. Anche l'Ishiba sistema il crine in una coda di cavallo, ora sembrano veramente una la copia dell'altra, solo a diverse età e con diverso vestiario. Una somiglianza strabiliante che chiunque passi può cogliere in un lampo, forse associandole a madre e figlia. Il testino viene chinato in avanti in segno si saluto e anche di scuse, seguito dalla voce: << Mi scuso se non abbiamo più avuto modo per venire a trovarla. Sia io che Yasuhiko siamo stati molto impegnati. Io sono entrata a far parte dello staff medico dell'ospedale di Kusa, mentre lui è stato reclutato nella Shinsengumi. E' difficile trovare dei momenti comuni liberi purtroppo, sopratutto per fare un giretto ad Ame. >> Spiega il motivo per cui non sono ancora riusciti a farle visita, in fondo lei si era proposta nell'aiutarla in quella sua piccola storiella d'amore. Dopo però quella breve spiegazione la donna in Yukata va dritta al sodo, le ricorda forse un poco la vera madre, curiosa su come la sua vita sentimentale si stia evolvendo e su come sia poi andata a finire. A quella domanda diretta la Kokketsu non può far altro che arrossire vistosamente sulle guance, distogliendo istintivamente lo sguardo blu dal viso altrui come a nascondere quei sentimenti che traspaiono da ogni singolo moto della sedicenne. << Si... io sono innamorata di lui ma a quanto pare il sentimento è ricambiato... >> Si dilunga in quella spiegazione stentata, come se non fosse abiutata a parlare di certe cose con nessuno se non la madre. Lo sguardo blu tuttavia tornerebbe sul viso dell'altra, colmo di decisione anche se il rossore sulel guance permane: << Siamo fidanzati ora...E' stato tutto abbastanza strano ma credo stia andando bene... >> Resta sul vago, nemmeno lei sa dove stanno andando i due ragazzini però sembra che sia cambiato poco, a parte qualche effusione decisamente più corposa del solito. << Lei invece a parte il caldo come sta? >> Cerca di cambiare argomento? E perchè no? in fondo si sente leggermente a disagio a esprimere i propri sentimenti a voce alta. Poi è cortesia domandare agli altri come vada la loro vita. Le offre il posto, prendendo la forma dell'altra, oh se sapesse davvero che non è rimasta in cinta in quei dieci anni e non v'è stata mai nessuna avvisaglia, la prenderebbe davvero come figlia. Meglio per la Kokketsu insomma, aver lei come madre beh, sarebbe solo un grande svantaggio in tutti i punti di vista < dammi del tu ti prego > oh lasciamo a quel paese gli onorifici e tutto ciò che ne consegue < mi fa sentire troppo..vecchia > beh c'hai quarant'anni praticamente, dovrebbe esser l'ora di comprender che sei una vecchia quasi, ma almeno il corpo è rimasto lo stesso. L'unico appiglio si ripone li. Ottiene ulteriori informazioni su quanto riguarda lei stessa e anche il ragazzo < sai, un tempo ero stata anche io medico, ai tempi della guerra di Kiri > una guerra troppo vecchia che perfino lei pare aver fatica a ricordare. Ma è stato quello il punto di rottura totale, il loco ove ha preso una strada ben differente da un comune shinobi < dunque anche Yasuhiko è nella shinsengumi, dovrei vederlo insomma > non lo ha visto, ma anche il tempo passato li dentro si riduce ad allenamenti sfiancanti, del corpo specialmente, la mente par allenata allo stress ma ancora troppo fragile per molte altre cose. Le domande scorrono come un fiume in piena, la curiosità che s'accentua a quel vistoso rossore, a quella timidezza di cui nemmeno ricorda d'aver avuto lei stessa, e quello strano senso allo stomaco di quasi gelosia nel non esser lei < sembra perfetto allora > non sa nemmeno cosa voglia dire perfetto, ma almeno comprende il significato di ricambiare un sentimento tanto profondo < fidanzati > mormora quella parola con uno strano sorriso, amaro < sembra che siamo sempre alla ricerca di qualcuno che possa donarci se stesso completamente > non parla solo di entrambe, ma di chiunque abbia visto, assistito, in quel nascere e poi morire < mi chiedo perchè non possiamo fare tutto per noi stessi, o almeno, ci riusciamo > egoista come lo è lei non potrebbe andar troppo oltre dal proprio giardino di fiori morenti < poi arriva qualcuno, e tutto finisce nell'annichilimento > annullarsi per l'altro, lei o altri che siano stati lo hanno fatto , lo ha perfino provato sulla propria pelle < sto..bene > che parola ridicola da dire a così alta voce < ho preso infine una decisione importante, e mi sposerò > dovrebbe forse dirlo con molto più trasporto, gioia, e invece ne esce come un sussurro quasi vuoto < nulla di più importante potrei dire > non ha altro da confessare, insomma, oltre i segreti della shinsengumi, del suo ricercare la verità, di scoprire come funziona davvero la mala vita la dentro, di come poter arrivare anche lei all'eterna vita - come potrebbe mai confessar tutto ciò a chicchessia se non allo stesso bianco di cui ha accettato la proposta? Troppi segreti che chiudono la gola, stringono il petto in una doppia morsa dolorosa < alla fine almeno una cosa son riuscita a fare > sussurra ancora a bassa voce, eppur consapevole che lei udirà. E vuole che lei oda ciò che una vecchia ha da dire, forse per proteggerla, forse per egoismo, forse semplicemente per parlare di qualcosa . [Bosco dei Ciliegi - Vialone principale] Finalmente è lei a chiedere di sciogliere quelle distanza che la troppa educazione impone alla Kokketsu, le viene concesso quel tu, così come era successo con Shiroyuki sempre in quel parco. La cosa in qualche modo la lusinga, ogni volta che accade sembra che le venga concesso di avvicinarsi un poco al proprio interlocutore. Sembra che l'Ishiba sia particolarmente in vena di chiacchiere rivelando informazioni differenti, la mente della ragazzina cerca di andare indietro con la memoria storica scolare per capire a che guerra lei si stia riferendo, ma fatica un poco, essendo stata semrpe troppo distratta durante le lezioni. << Penso che sia abbastanza doloroso ricordare una guerra, però sarebbe davvero interessante poter apprendere qualcosa da qualcuno così esperto in materia medica. >> L'interesse va per quella specialità che vuole apprendere in ogni sua forma, con ogni sfaccettatura possibile così da poter aiutare gli altri al meglio. << E si credo vi incontrerete prima o poi. L'unico con quella cicatrice sul naso penso sia lui, e poi ha preso il vizio di indossare il coprifronte di Oto ovunque. >> Il tono mentre parla di lui è acceso, vivo, lo canzona ma si può tranquillamente notare dalle espressioni quanto sia affezionata all'altro. Poi l'adulta si lascia andare in considerazini ad alta voce, qualcosa che sembra personale, che la coinvolge nel profondo in maniera contrastante. << Credo che faccia parte della vita interagire con il prossimo. In fondo, nasciamo in una famiglia che ci dona affetto come può, ci insegna come andare avanti e spesso l'itnerazione col mondo è necessaria se non fondamentale. >> La mano destra viene spostata sotto il mento, lo sguardo blu che si muove verso l'alto come a riflettere: << Dubito di essere la persona più idonea a dare una spiegazione comunque. Io ho passato così tanto tempo con Hiko che senza di lui mi sento persa. >> Senza rifletterci usa quel soprannome, quel modo tutto suo per chiamarlo che il resto del mondo non condivide. Però quel discorso pare essere solo un intermezzo, tant'è che viene fatta una rivelazione importante dall'adulta, cosa che porterebbe le iridi blu a fissarsi sul volto di lei. Le manine dell'adoloscente si muoverebbero senza rifletterci molto in modo da prendere quelle dell'altra e stringerle con forza. Sembra quasi che la piccola delle due sia molto più felice di quella notizia che non l'effettiva sposa: << E' una notizia fantastica! Chi è il fortunato che potrà rendervi felice per il resto dei vostri giorni? >> L'entusiasmo della Kokketsu sembra quasi fuori luogo, si conoscono appena le due, ma è evidente come il felice mondo della Kusana si rifletta in quei gesti, in quella positività che l'Amese ha perso da tempo. << Hai già scelto l'abito per la cerimonia? Di sicuro sarai bellissima! >> Quel sussurro che le sfugge però dalle labbra viene udito e cancellato da quel vento di positività che ormai sprizza dalla Tirocinante: << Beh di sicuro non sarà solo una! Se sei arrivata a un tale traguardo sicuramente per lui ne avrai fatte molte di più! >> Sembra proprio che sia la ragazzina a doversi sposare di li a breve, ancora così simili, ancora si contrappongono nei modi. E' terribile come le esperienze e gli ambienti tramutino le persone, nel bene come nel male. Sospira, il viso che si solleva qualche secondo e le palpebre che tremano per chiudersi, dolci , per renderla sola in quel nero profondo < la guerra è guerra mia cara > direbbe solo per poi aprire gli occhi di nuovo e lasciarsi accecare da un tramonto in piena regola < morte, disperazione, dolore . Quello si incontra, eppure non sono stata un grande medico > più brava a toglier la vita che a donarla , per poi perdere gli ultimi fondamentali rudimenti della scienza stessa. Non ha mai fatto per lei quel genere di lavoro, quel salvare le vite altrui a qualsiasi costo.. non avrebbe sopportato tanto . Ascolta l'altra e permane nel proprio silenzio, forse ascoltare una piccina tale sarebbe stato creduto davvero troppo stupido , eppur perchè non imparar qualcosa da chi ha trovato l'amore a quella giovane età? < capisco, dunque e così che si cresce come voi > come se fossero delle galline bianche nel mezzo del mar nero < mia madre era una donna debole. Mio padre chissà chi è. Son cresciuta tra il lusso e l'asettico, privo di vita ma pregno di bellezza > rimembra tante cose belle del passato, eppur la maggior parte si tratta di ambienti, case, clan, tutto ciò che di bello potesse mai esserci . Non comprende quell'affetto completamente, solo qualcuno potrebbe davvero fargli ritornare in mente cosa significhi avere quella famiglia di cui la rossa parla, ma è morto da tanto ormai, e adesso si riporta le braci nel cuore per colui che porta anche il suo stesso viso. < lo sei, sei la persona idonea > lei che par esser troppo felice perfino per i propri gusti, quell'innocenza che ancora la abita, e quella stessa innocenza che le ha fermato mille volte la mano dall'uccider per salvare. Quell'unica cosa che pare avere a cuore quanto Ren stesso. E' davvero una notizia splendida, quel matrimonio infine, dopo aver preso una decisione ed essersi fissata solo su quella. < sai, un tempo ero io ad inseguire un uomo. Gli avevo donato la mia stessa anima, tutto ciò che avessi solo per passare un secondo della mia vita terrena insieme alla sua > non importa che lei non capisca a pieno le proprie parole, cosa celano davvero, l'importante è che comprenda la situazione generica < eppure qualcuno lo ha fatto con me. Un uomo meraviglioso, che mi ha amato con tutto ciò che avesse, e l'ho distrutto nel tempo > tutto se stesso, che poco o tanto che fosse non le importa adesso < non sono in grado di amare ancora qualcuno > no, troppo è stato donato, troppo poco è stato preso < è un Seiun > oh il brivido che scende dalla schiena allo stomaco com'è potente < Shiroyuki > suppone che non lo conosca, se non s'è mai recata all'archivio di ame. < oh non ho scelto ancora nulla in realtà > sorpresa dal fatto che beh, le nozze dovrebbero organizzarsi < e preferirei aver qualcosa di antico come cerimonia. > qualcuna ne ha vista in passato, troppo piccola per comprenderne davvero la bellezza di un kimono e di tutto quel cerimoniale . E quell'ultima frase, quella la farà ammutolire ancora, di nuovo, serra la mascella e i denti < lui mi ama, anche io a mio modo lo amo. Eppur sono molto egoista > sorride nella franchezza di ciò che è la propria verità, dipingendosi come meglio crede , nel bene e nel male . [Bosco dei Ciliegi - Vialone principale] Quelle brevi parole spese sulla guerra le fanno scorrere un brivido lungo la schiena, lei sembra essere coinvolta ma allo stesso tempo tediata da quei ricordi, non sa definire in qual misura solo osservandola ma sicuramente non è un periodo ne un argomento facile da trattare, e sopratutto ormai l'attenzione della giovinetta sta completamente altrove. L'ishiba si scuce sul proprio passato in diversi modi, parlando della propria famiglia, dei propri amori, di quanto abbia amato e sia stata amata, sbagliando in qualche modo a dirigere le sue attenzioni. Ancora tiene le mani dell'altra fra le sue, nemmeno fossero amiche di lunga data o quasi sorelle. << Mia madre mi ha insegnato che amare qualcuno non è mai un errore. La cosa sbagliata è amare qualcuno fino a scordarsi chi siamo. Come in ogni cosa l'eccesso distrugge. >> Ripete parole che le sono state insegnate, in maniera coinvolta ma forse meccanica, difficile che una sedicenne sappia esattamente di cosa sta parlando, soprattutto ora, che sa perfettamente darebbe la vita per proteggere quella dell'Uchiha. << Io sono convinta che quest'uomo sia disposto al perdono. Per tutto il dolore che sei riuscita a infliggergli potrai d'ora in poi applicare un bendaggio. Sei stata un medico in fondo no? Se sai come ferire, sai anche come curare. >> Questa la dualità della professione medica, quel bisturi che può aprire la carne per distruggere e quelle mani terapeutiche utilizzate per ricucire. << Non è mai troppo tardi per cambiare le cose, finchè si respira. >> Finchè i secondi passano, tutto può essere riparato, è quando la morte sopraggiunge che ormai nulla può cambiare. Lei afferma di non poter amare più e poi quel nome noto alla Kokketsu viene proferito. Non sa che lui sia un Seiun in realtà, le si è presentato solo come Shiroyuki, ma potrebbe essere qualcun altro. Tant'è che finalmente le mani dell'Ishiba vengono liberate, mentre la ragazzina va ad aprire lo zainetto, estraendo quel blocco da disegno e porgendolo all'altra, mostrandole quel disegno a matita. L'adulta potrebbe riconoscere in quel tratto in bianco e nero, il parco di ciliegi dove si trovano entrambe, una panchina e su di essa cinque figure, quattro sono diverse rappresentazioni dello stesso soggetto, il Sejun, rapprensentato prima in maniera vaga sul primo schizzo, poi con una posa più plastica e con uno sguardo meno convinto sul secondo, infine un terzo ritratto in cui quell'uomo dal lungo crine bianco si morde il labbro inferiore, molto definito, quel viso corrucciato e affranto al medesimo tempo. Infine un viso più rilassato, sorridente, quasi sereno, la quinta figura altri non è che la piccola Shizuka stessa, intenta a disegnare su quel blocco da disegno anche nel disegno stesso. << Sta per caso parlando di lui? >> Il disegno nonostante l'assenza di colore è abbastanza dettagliato da lasciar comprendere a Sango che si tratti proprio del Sejun, con tanto di sigaretta fra le labbra o le dita. << Se in fondo lo ami, non vedo perchè sia un problema il tuo egoismo. Lui sa sicuramente quanto tu sia egoista. Non tutti siamo uguali. Questo non significa che non abbiamo il diritto di essere amati o amare. >> L'amore in fondo è libertà, così come l'accettazione degli altri. La libertà è uno di quei concetti fondamentali nella testa della Kokketsu: << Il tempo passa per tutti, ci si adegua, si cambia ci si adatta alle situazioni. Secondo me, se riuscirai ad affidarti a lui, poco per volta riuscirai anche ad amarlo in maniera più completa. >> Le fa la morale? Ma lei cosa ne sa di quante disgrazie sono capitate all'altra? Parla perchè in fondo lei ha vissuto tranquillamente nel suo mondo protetto, fortunata da sempre, anche nell'incontro con colui che ama. Eppure quella positività in qualche modo sembra voler essere diffusa, abbracciare il resto del mondo e portarlo nella luce, insistentemente, nonostante il sangue nero. Inutile star a parlare adesso, non quando l'altra pare avere qualche lezione di vita da insegnarle, qualcosa che nessuno prima di allora si era mai permesso di fare. Non perchè non lo volesse, probabilmente per il motivo per cui lei ha sempre allontanato chi potesse lei stessa amre. Un errore, una grande debolezza. < mi piace la parte del distruggere > confessa stranita < magari scoprirò che non è proprio così > chissà che non accada davvero , che possa davvero scoprire che la distruzione non è tutto, ma per adesso permane nella propria cecità assoluta, e voluta. < ne sei davvero convinta?> solleva quello sguardo interrogatorio per lei, di nuovo e ancora e ancora < non sa quanto dolore potrei ancora arrecargli > quello è un mistero ma vi è troppo incline al distruggere ciò che le è vicino per poter crescere qualcosa di così puro. Può solo accettarlo e contraccambiarlo come può. Lo sguardo adesso vigile che segue i suoi di movimenti, di come quel blocco venga estratto fuori, di come diversi disegni possano esser messi in mostra, tutti rappresentanti il bianco. Non vi sono colori, solo schizzi di una matita su una carta, eppure le stesse dita sottili proveranno a solleticar la stessa per tracciarne delicata i contorni senza rimuovere la grafite, solo per vedere meglio quei disegni . L'ultima figura è una ragazzina, intenta a disegnar su qualcosa. Può immaginare ben chi sia < sei molto brava a disegnare > amante delle cose belle non può che lasciarsi rapire da tutto ciò, come un uccellino incantato dallo sguardo di un serpente, si perderebbe nelle acque più lucenti di ciò che rappresenta la realtà, ma visto attraverso occhi differenti < è lui > non v'è alcuna gelosia, non c'è mai stata in effetti per alcuno < lo conosci > per averle mostrato quel disegno dopo un singolo nome e cognome non può che essere così < come ti è sembrato?> curiosa di sapere il parere di ella per lui. La mascella che torna a irrigidirsi ancora, trattiene uno sbuffo per qualche attimo prima di tornare alla vita con un sospiro < il problema è che sa quanto io possa esserlo > troppo , eccessivamente troppo, dal voler uccidere chiunque appartenga a Kusa allo scatenare e prender parte all'ultima guerra . Solo per cosa? Per il proprio volere, per il proprio desiderio. < sei molto perspicace mia cara > le dona un breve sorriso liberatorio < affidarsi a qualcuno completamente , o anche in parte, potrebbe realizzare la tua fine > quasi un monito il suo < donargli il coltello e fartelo puntare alla gola > cuore di ciò che crede più importante di tutte, la propria di voce < un uomo si innamorò di me poco tempo fa. Quando gli dissi che non potevo ricambiare i suoi sentimenti ha cercato di uccidermi > verità totale o parziale che sia, non le rimane nulla che il ricordo di quel suo volerla veder morta < noi desideriamo ciò che vediamo, anche se non ci appartiene, anche alle volte quando non la meritiamo > lei non merita nulla di tutto ciò eppure vuol prendersela lo stesso < e l'amore uccide. Te o l'altro. > la propria regola personale è quella, mai fidarsi, mai affidarsi, eppur la sta trasgredendo in maniera tanto plateale quanto..irrevocabile. [Bosco dei Ciliegi - Vialone principale] Lei sembra strana, diversa da quella nanetta che le si pone innanzi, più concentrata sul dolore che non il piacere, sul ferire piuttosto che curare. Quella domanda retorica che le viene posta riceve risposta solo con un gesto di assenso del capo della Kokketsu, tanto convinto quanto lo sguardo blu che si oppone al gemello che si trova innanzi. Poi quel disegno viene mostrato, quella forse rappresentazione dell'anima che era riuscita a imprimere su carta, viene sfiorata la figura dell'uomo dal lungo crine bianco, come se in qualche modo potesse saggiarne la presenza, l'essenza. Le viene rivolto quel complimento, per il quale arrossisce un pochino, non ne è convinta, pensa sempre di poter fare meglio, di dare di più. << Ci siamo incontrati qui al bosco, ero venuta per disegnare e lui stava seduto dall'altro lato della strada. Esteticamente parlando era un ottimo soggetto da rappresentare. >> Ne parla in termini quasi tecnici, non sembra attratta da lui fisicamente, sicuramente non può negare la bellezza eterea che lo contraddistingue, ma allo stesso tempo non lo considera come un interesse di tipo sessuale in alcun modo. << Mi è sembrato sconsolato. Sembrava come pensieroso, come tediato dai dubbi. Forse stava rimuginando sul farti la proposta o meno... >> Ipotizza, lei non conosce la loro storia, non sa nulla della loro relazione più o meno travagliata. << Si morde spesso il labbro inferiore come in questo schizzo. Credo lo faccia quando è nervoso o preoccupato. Dovresti farci attenzione un domani. Se diventerai sua moglie potrai subito riconoscere quando si trova a disagio in questo modo! >> Ancora cerca di darle suggerimenti, come se l'altra non sapesse di quei piccoli dettagli che sicuramente i due condividono da tempo. Tuttavia il discorso verte a quel fidarsi degli altri, cosa che pare sia sconosciuta all'Ishiba, come se fosse ripetutamente stata tradita. Cosa che viene poi espressa con quel breve racconto. << Se Yasuhiko non fosse stato innamorato di me, penso che ne avrei sofferto parecchio. Ma sicuramente non lo avrei inseguito. E' impossibile obbligare qualcuno ad amarci, ma l'amore ha diverse sfaccettature. E si può anche uccidere. >> Non trema nemmeno la voce a pronunciare quelle parole, lei ucciderebbe per l'altro, senza nemmeno pensarci, utilizzando quel potere distruttivo che la natura le ha concesso. << Non ucciderei mai lui. Morirei piuttosto che vederlo spirare davanti a me. Ma ucciderei per difendere lui. Anche io sono egoista a modo mio. Lui ha scelto di stare al mio fianco, questo vuol dire che ora siamo in due. Nessuno può avere ciò che è mio. >> E' molto seria, sembra quasi più grande di quei sedici anni, nella sua follia di amore idilliaco parla di morte come se fossero patatine, ma ne è estremamente convinta. << Se Shiroyuki ti ama così tanto da accettare tutto ciò che sei. Se vuole sposarti. Questo significa che è l'unica persona di cui potrai mai fidarti in vita tua. Forse dovresti concederti, almeno un sostegno. >> Le sorride, come se non avessero appena finito di parlare di morte. E' estremamente certa di quanto afferma, figlia della pace, della serenità e dell'amore; una distanza abissale che divide le due.
Giocata del 12/08/2021 dalle 22:04 alle 23:11 nella chat "Bosco Dei Ciliegi"
Ascolta il dire della piccola "se" , quella stessa ragazzina che potrebbe esser lei, avendo un passato differente, decisamente meno brutale, più morbido e incline alla bellezza delle grandi cose. A lei interessano invece i minimi dettagli, quelli che si posson trovare su un campo di battaglia ove migliaia di corpi son riversi nel loro sangue, a quello stesso momento ne potrebbe infonder maggior bellezza nella propria mente. Deviata, malata che sia non che abbia importanza invero < si, è molto bello > non può che annuire, sebbene la mente la riporti invece più indietro, al fratello, la cui somiglianza con lo stesso Seiun è incredibile perfino ai propri occhi, un pensiero da tenere nascosto, malato invero. < mmh > sospira a quel suo dire , non ne è così lontana ma allo stesso tempo non ha fatto centro < non mi mostra quasi mai quel suo lato > glielo tiene lontano o forse i pensieri stessi che svaniscono, ma sta di fatto che si, lei è uno dei problemi principali della vita del bianco. Apprende quel dettaglio sfuggitole, un dettaglio che ha sempre visto eppure ignorato per così tanti anni , ma nessuna parola uscirà fuori, non ammetterebbe mai a lei di non essersene resa mai conto < capisco > lei non ucciderebbe mai quel suo YAsuhiko, quel suo ragazzo, e lei? Lei avrebbe ucciso anche Shiroyuki se ne fosse stata costretta? Un dubbio che non trova risposta adesso, sempre pronta a sacrificar gli altri e la propria vita per quel che desidera, ma che ancora non è giunta ad un impasse simile. La strada potrebbe esser più tortuosa del solito, insolitamente ripida e dura per giungere alla propria nuova verità < ma quando trovi qualcuno che sa come sei, che ti sostenga nell'essere chi vuoi essere, allora quel coltello puntato alla gola ne vale la pena > piccoli legami che ha costruito in troppi anni, ma non parla di Shiroyuki, ne di Akendo, parla di tutti coloro a cui ha donato un pezzo di se e che mai l'hanno pugnalata, tranne una volta. La catastrofe nacque proprio da li. < lo è > l'unico di cui può davvero fidarsi ora è lui, a cui cederebbe la propria vita, sicura che non l'avrebbe abbandonata mai < ma sono io ad averlo abbandonato più volte > non volendo e anche volendo, l'ha lasciato solo per provvedere prima a se stessa < l'egoismo può non esser sempre una bella cosa > quando per lei quel termine raggiunge quasi il massimo splendore, può accorgersi di cosa si lascia dietro. Detriti, morti, e un uomo che ancora la ama < hai ancora molto tempo per comprendere da te per chi vale la pena combattere > chissà che sia Yasuhiko stesso < ma prima di tutti ci sarai sempre e solo tu. In ogni momento. > quasi ad invogliarla ad alimentare quel piccolo egoismo che l'altra ha, in qualcosa di più grande, per divenire grande. < ricordalo > che sia lei il centro del proprio universo. Tutto dovrà ruotare intorno ad ogni sua azione, brutte o belle che siano < spezzarti per altri non ne vale la pena > non per tutti almeno . [Bosco dei Ciliegi] Un incontro di rosse, ognuna con la propria storia, col proprio passato, con le proprie sfaccettature. Una risata sfugge alla ragazzina quando l'Ishiba ammette che il suo futuro marito le nasconde quel lato preoccupato: << Beh di certo non lo ha mostrato a me consapevolmente. Sono io che gli ho strappato l'informazione osservandolo. >> Si interrompe, prendendosi quel merito. << Comunque credo che lo celi a te per farti vivere più serena. >> Già probabilmente il compagno dell'altra non vuole altro che il suo bene, nascondendo i dubbi e le perplessità che lo attanagliano in favore di lei. L'adulta ammette le proprie colpe, ammette di essere lei il punto debole della relazione, non Shiroyuki. Parla di fiducia concessa e di sostegno, cosa che la Kokketsu fatica a seguire ma non vuole interrompere il pensiero che fluisce da quelle labbra al momento. << Se lui ancora è lì ad aspettarti significa che non gli importa che tu lo abbia lasciato indietro più volte. Nel momento in cui sceglierai lui, tutto il resto non conterà più nulla. >> Parla per quell'altro, conoscendolo appena, pregna e carica di quell'ideale di amore dimostrato dai genitori, vissuto in prima persona. Come la giovane Genin cerca di portare il proprio pensiero alla veterana riguardo a tematiche amorose, così accade il viceversa. Si parla di egoismo, quello buono non quello negativo, quello che porta all'istinto di autoconservazione che previene il farsi del male coscientemente. Le blu permangono decise, comprende il discorso e vuole in qualche modo rassicurare l'altra sul fatto che non si stia mettendo da parte. << Non ho intenzione di spezzarmi per nessuno che non ne valga la pena. >> Questa la sentenza, è cocciuta e si nota lontano chilometri. << Quello che ho detto riguardo al morire per lui è semplice egoismo di nuovo. Semplicemente non credo di poter sopportare il dolore di perderlo e quindi preferisco che sia lui a doverci convivere anzichè io. >> E' effettivamente una chiave di lettura interessante, sembra quasi che voglia scappare dalla sofferenza, forse perchè non è avezza al viverla. << Un mio amico è stato dato per disperso ormai. Mi dispiace, stupidamente sto ancora aspettando che torni da oltre le mura. Però non era qualcuno per cui spezzarsi, perciò sono ancora qui.... >> Distogli lo sguardo dall'altra figura, si fissa verso il cielo boffonchiando qualcosa: << In realtà gli ho anche rubato il posto di lavoro... >> Effettivamente lo aveva anche fatto per riuscire a rivederlo prima o dopo, però a conti fatti gli aveva occupato la postazione da tatuatore. < astuta > ammette senza alcun problema, come se parlasse davvero con la se del passato e adesso un breve sorriso sboccia tra le labbra rendendo quella giornata meno tesa, quella conversazione più morbida ai propri occhi < si, lo penso anche io > dovrebbe dirglielo? Dovrebbe renderlo palese? Ci avrebbe pensato col giusto tempo e con il poco tatto che la anima < lo spero > che davvero non conterà più nulla, ma se fosse per lei, se per riportare indietro suo fratello dovesse sacrificarlo..lo farebbe ad occhi chiusi. Morde il labbro inferiore, probabilmente condizionata dal sapere che il bianco lo faccia in egual modo . < al dolore non puoi abituarti Shizuka > la richiama diretta con il suo nome, lo sguardo che par divenire freddo, gelido, per allontanare da se ogni ferita ancora aperta < non potrai dimenticare, ma dovrai andare avanti. Quel che tu possa mai fare per loro è vivere, e portare a termine il loro sogno > non parla per la piccola vicina, ma per se stessa, di quella convinzione che arde nelle vene come fuoco violento e scuro < e anche se non lo vuoi, egli troverà te > in un modo o nell'altro < siamo ninja, il dolore è parte di noi > forse di lei non ancora, ma prima o poi sarebbe arrivata come una stangata. A lei poi decider da che parte pendere, se vivere nel terrore o risorgene. La rossa che andrà a sollevarsi da quella panchina quasi come se stesse saltando < un tuo amico? chi è stato tanto stupido da uscire fuori dalle mura?> nemmeno lei osa farlo ancora, troppo debole, consapevole che ciò che l'ha sconfitta dieci anni prima vive libera per il mondo ninja. < se è via da troppo tempo non penso tornerà mai > suggerisce lei stessa, forse troppo irruenta, crudele < ti ringrazio ma adesso devo capire qualcosa > si, dovrà parlamentare con il Seiun, probabilmente dovrà metterlo all'angolo per farsi confessare cosa passa per la sua di testa, cosa continua a turbarlo, anche adesso che beh, ha preso la propria decisione di sposarlo. Sospira lievemente puntando lo sguardo alla fine del lungo viale principale, quello che porterà più vicina al distretto di Amegakure < il mio invito è sempre valido > quello di andare a trovarla, ovviamente < magari il tuo ragazzo è ancora interessato alla vera storia del Suono >chissà, ma un ultimo cenno del capo viene fatto in sua direzione prima di camminare a passo celere in direzione del dojo Seiun. Se fosse stata nel bianco, sarebbe fuggita adesso, prima che una mezza tempesta s'abbatta su quella piccola casa. [end] [Bosco dei Ciliegi -> (?)] Lei ha ragione e tutto sommato può solo immaginare cosa significhi provare un dolore tale che non possa sparire. Ben poco le è andato storto nella vita, quei mezzi litigi, quelle sue guance gonfie a fare smorfie sono nulla in confronto a quello che si può provare durante una guerra. Ma fortunatamente per ora può vivere nell'ignoranza. Continuare a vivere anche per chi non c'è più, questo pare un ottimo insegnamento, le blu sono attente, fisse sull'altra come se potesse imparare come sopravvivere in un mondo spesso crudele che non ha mai affrontato prima. Annuisce solo brevemente col capo alle frasi di lei, non volendo interrompere quelli che sono consigli fin troppo preziosi. L'adulta dice ad alta voce quello che la ragazzina aveva già dedotto, infatti non riesce a essere stupita di tale affermazione, i suoi genitori glielo hanno ripetuto più volte di quanto sia pericoloso anche solo avvicinarsi alle mura: << Io lo consideravo un amico. Ho preso il suo posto perchè non volevo buttassero i suoi disegni in realtà. >> Alla fine si è attaccata a qualcosa di materiale per proseguire, un qualcosa che non può essere distrutto se lo protegge. Lei si congeda con qualche parola, pare debba decifrare qualcosa e la Kokketsu non sa che molto probabilmente ha messo in difficoltà il Seiun, lo ha fatto innocentemente, senza un secondo fine. Prima di allontanarsi in maniera definitiva però l'altra annovera quell'invito che le era gia stato rivolto precedentemente: << Grazie mille! Penso che quella cosa lo interessi sempre! Cercheremo di organizzarci per passare a trovarti insieme! >> Si interrompe brevemente portando una mano in alto in segno di saluto. << Spero tu riesca a capire quello che ti interessa! E Auguri per il matrimonio! >> Un piccolo occhiolino le viene rivolto, che forse l'altra nemmeno noterà per la fretta di andare a chiarirsi con il proprio futuro marito. Dal canto suo la nanetta attenderebbe di vederla sparire all'orizzonte prima di prendere la propria strada e ritornare alla propria dimora. [//END]