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Patti coi demoni

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con Rasetsu, Sango

21:34 Rasetsu:
 Dove può mai andare quando non è di turno in ospedale? Dyacon ormai non si fa vivo da un pezzo. Non sa dove possa andare a cercarlo e non risponde neanche al cellulare – ammesso ne avesse mai avuto uno. Anche Touma ormai è un latitante, quindi sfrutta l’appartamento di quest’ultimo come se fosse il proprio gran parte delle volte. Infatti, non è innaturale trovarci qualche prostituta che dorme beata tra le lenzuola che paga il proprietario di casa. Tuttavia, possiede anche uno stipendio che pretende d’usare come preferisce, che gran parte delle volte coincide con l’uso di sostanze stupefacenti e chissà quant’altra robaccia inutile che utilizza per sballarsi. D’altronde, non possiede più alcun veleno Doku e non riesce a ricreare in maniera adeguata la Sbrilluccica. Potrebbe sfruttare anche gli Yakushi, ma vallo a trovare pure un membro di quel Clan! <Questo nuovo mondo fa veramente schifo.> Allunga la gamba, calcia con la punta della scarpa un sassolino trovato nel bel mezzo del quartiere notturno. A differenza del fine settimana, non è popolatissimo tuttavia c’è sicuramente gente che vuole divertirsi, assieme a chi si vende per qualche spicciolo. Il rosso indossa un normalissimo completo, divenuto ormai parte integrante della sua routine quotidiana. Il suddetto è formato da una camicia nera a righe rosse, sormontata da una giacca elegante dal classico scollo a V che ha lasciato sbottonata, in modo che sia maggiormente libero nei movimenti. Nelle tasche, ci ha infilato qualche tonico (tre tonici coagulanti e tre tonici per recupero del chakra), qualche pasticca venduta da un suo spacciatore di fiducia - ormai ne conosce un paio dai quali si rifornisce, mantenendosi però nel suo limite autoimposto - e i documenti che s’è fatto fare. Che cittadino modello, eh? Scendendo, troviamo un pantalone completamente nero, sorretto da una cintura in cuoio dello stesso colore. Dal fianco, pende una catenella argentata, agganciata ai passanti. Tutto sommato, non gli dispiaceva ed è meno fastidiosa dell’altra che aveva al precedente jeans. Ai piedi, infine, calza un paio di semplici scarpe eleganti. Si sente finalmente a suo agio e ha lasciato spettinati i capelli, una zazzera che probabilmente ha visto giorni migliori. Troverà qualcosa o qualcuno con cui divertirsi? [ Chakra OFF ]

21:46 Sango:
 Notte brava? No, non proprio, anzi, si ritrova di nuovo in quel quartiere in cui ha assistito a scene che la fanno rabbrividire. Perchè rapire una bambina? Perchè toglierla da una vera innocenza per vivere in un loco del genere - che sebbene l'orario ancora segna il post cena, si potranno già trovare in giro ubriachi e drogati di ogni genere. La shinsengumi cosa fa? Cosa fanno gli anbu per ciò che è chiaro alla luce della luna, nascosto solo al sole da occhi che non voglion vedere. Dovrebbe esser quello il modo dunque per poter controllare ciò che accade in quel nuovo mondo? Porlo tanto vicino alla sede del governo centrale per lasciar loro il sentore di libertà, di poter far ciò che vogliono ma non resta che una fasulla facciata. Meglio vicini che in bische clandestine a ritagliarsi un nuovo mondo? A porre quel che hanno adesso come un amico invece che un nemico? Che sia davvero questa la natura di quei nuovi governatori? Non sa chi siano, non ne ha mai sentito parlare da quando è li, eppure di nuovo lo sguardo cerca l'enorme edificio antico posto al centro, come un grande occhio che li osserva. Che la osservino dunque, che pongano gli occhi su di lei, su tutti loro, e nemmeno un assassino riescon a fermare. Domande, dubbi, su ciò che è accaduto in quel locale di nome Ochaya, inconsapevole di ciò che di più marcio possa davvero trovare. Ma sa che uno di loro possa esser un enorme alleato per qualsiasi cosa, qualcuno che probabilmente conosce solo quel quartiere e di cui ne ha fatto la sua casa tra immondizie e droghe di vario genere. Un rosso che conosce da troppi anni ormai e che adesso sta cercando. Passeggia anche lei in quel quartiere, ne inizia ad analizzare i posti, i nomi dei locali davanti il quale sfila, evitando quanto possibile eventuali approcci non richiesti. Questa notte non è qui per il divertimento. Indossa sempre uno di quegli Yukata leggeri, il caldo ormai divenuto soffocante, di un rosa pallido senza alcun ricamo su quella stoffa. La gonna che scende sotto i glutei, le maniche che giungono poco sotto i gomiti, e una fascia viola scuro a cingerle la vita. Sulla gamba destra, poco sotto la fine della gonna, porta un porta kunai, con tre di essi all'interno, ognuno che porta tre punte con se. Due piccole pilloline, una per recuperar eventuale chakra speso e l'altra per salvarsi la vita, e un set di fumogeni. No, questa notte non vi sarà alcun ombrellino di carta dalla sua parte, ma una Shirasaya. Arma celata a qualsiasi occhio dato che si impone come un semplice bastone da passeggio in legno, il cui esterno è stato intagliato e decorato in fiori di ciliegio. Vi si appoggia lievemente, scandisce il passo col rumore del legno accanto a se, mentre la destra trattiene la parte superiore dell'arma con delicatezza. La porta con fierezza, arma nascosta di cui si sente parte eppure il suo significato intrinseco ancora le sfugge. Per chi dovrebbe esser usata quell'arma? Per odio, vendetta, morte, per amore magari.. ma ci vorrà del tempo per capire ancora. Ecco lo sguardo di quell'azzurro intenso che va a ricoprire i volti di mille sconosciuti, nessuno che possa interessarle davvero, se non una macchia rossa che si innalza al di sopra di molti. Un colore simile al proprio rosso capello di sangue, adesso legato in quell'alta coda di cavallo, e che la pone immediatamente verso la strada di costui. < Rasetsu > annuncia, calda la voce e leggera come la seta quando carezza la pelle < è un piacere rivederti > una frase che s'ha molti di "finalmente ci rincontriamo" .

21:57 Rasetsu:
 La gente gira tutt’armata per via anche dell’assassino di ninja in circolazione e lui – lui si porta a malapena un tonico coagulante dietro: metti che debba usare l’innata? Almeno non torna agonizzante lasciandosi dietro una scia di sangue nero. Ad ogni modo, le mani vengono infilate nelle tasche dei pantaloni e la schiena risulta essere un filo ingobbita in avanti. Sbuffa poiché è da solo. Non sa veramente con chi passare il suo tempo adesso. Neanche il suo stalker di fiducia gli sta più rompendo le scatole, quindi si sente maledettamente abbandonato. Seppur lo scacciasse ogni volta, ha sempre desiderato attenzioni e ne cerca in continuazione. Che popi popi! Non è altro che un clown. Soltanto dopo qualche istante, una voce ne attira l’attenzione e fa sì che il capo possa ruotare in direzione di quest’ultima. D’altronde, quante persone lo conoscono al momento tanto da poterlo chiamare per nome proprio? <Mh?> Annoiato, non fa neanche attenzione in un primo momento a chi potrebbe trovarsi davanti tranne quando, volgendo appunto il capo, riesce finalmente a metterla a fuoco. <Oh cazzo – chiappe d’oro.> Bofonchia, asciugandosi distrattamente la bava che gli scende dal labbro inferiore tramite un fugace passaggio del dorso della mandritta. Sbatte un paio di volte le palpebre per assicurarsi che non abbia soltanto una visione e che la fanciulla sia reale, salvo poi guardarsi addirittura attorno. Cosa sta cercando con lo sguardo? Destra, sinistra. Torna a guardare davanti a sé. <Quindi, hai finalmente deciso d’intraprendere un lavoro che fosse all’altezza delle tue aspettative?> Non è mai successo che in due scambi d’azioni qualcuno riuscisse a distruggersi con le proprie mani. Ve lo giuro, sono sorpresa a mia volta del fatto che Rasetsu sia ancora vivo e possa raccontare ancora tutte le sue disavventure. E ghigna tronfio, sicuro di aver detto qualcosa di assurdamente divertente: forse solo per se stesso. [ Chakra OFF ]

22:12 Sango:
 Si aspettava quel genere di saluto, ormai abituata a sentirsi chiamare in quel modo dal Rosso da non darle più nemmeno fastidio, tantomeno non se ne accorge < sapevo che eri qui > ovvio, è appena scesa lei stessa nella tana del bianconiglio di propria volontà. Lei adesso non è altro che Alice, sebbene con molto meno disincanto addosso, per scoprire un nuovo mondo sconosciuto ai propri occhi. Quella frase andrà a farle alzare il sopracciglio destro, continuando il movimento e coordinandolo con quello della mano destra che solleverebbe il bastone da passeggio per puntarglielo dritto al petto < sono sicura che tu non voglia morire > quasi ringhia addosso all'altro, come un animale, una bestia, e poi non pare esser così lontana da quelle vecchie tigri , il proprio animale guida, o meglio, evocazione guida < osa di nuovo prendermi per una poco di buono e ti giuro che ti consegno al governo > minaccia più che seria, anche se non sa se l'altro sappia della propria affiliazione coi cani del gover- con la shinsengumi, si , non sono dei cani (?) < morto > ulteriore minaccia e non abbasserà per qualche attimo il braccio con la spada nascosta per qualche secondo, per capire se l'altro abbia afferrato il concetto. < molti son morti per molto meno > tratto da una storia vera, eppure sta mitigando quel suo lato o lo sta solo nascondendo per mantenere la facciata di donna Agente? Lo scopriremo presto. < tornando a noi > finalmente andrebbe ad abbassare la mano per riportare il bastone da passeggio a terra , riassetta il viso, l'espressione più serena adesso < ti stavo cercando > l'ha pure trovato, non ancora morto, ne pare sia drogato ne abbia bevuto < ti vedo meglio, e ti preferisco senza nessuna schifezza nel sangue > cosa a cui anche lei ha dato orecchio e curiosità, provando le specialità di Rasetsu in prima persona, dieci anni prima, in guerra. Potrebbe esser l'inizio di una barzelletta. < ma credo di non poterti parlare qui davanti a tutti > si, son troppi intorno, davanti ai locali, in fila per discoteche varie < hai un posto intimo in cui possiamo parlare senza esser disturbati?> non accetta mica un no da parte dell'altro, è già tanto che non l'abbia ne denunciato ne portato lei direttamente in prigione per torturarlo. Attende adesso, sistemandosi la veste e anche i sandali ninja con un colpetto del tacco, in attesa che la via venga infine indicata per intraprenderla al suo stesso fianco.

22:24 Rasetsu:
 Afferma di sapere che fosse lì, in quel luogo nefasto dove ogni piacere viene soddisfatto a prescindere da chi lo chiede purché abbia tra le mani delle banconote. Ha sempre amato quelle località, figurarsi se anche nel nuovo mondo potesse farne a meno per qualche oscura ragione. <Grazie al cazzo. È come cercare un pesce in acqua.> Insomma, era inevitabile che fosse in quelle zone. Fa spallucce, storcendo appena le labbra per via del disappunto provato. È facile conoscerlo e capire cosa faccia nel suo tempo libero, talvolta sembra proprio un libro aperto. Nota l’arcuarsi del sopracciglio altrui, così come si rende conto dell’atteggiamento mutevole della rossa non appena comprende a cosa egli andasse alludendo. <Oh, andiamo! Hai un fisico mozzafiato, un paio di tette da paura e delle chiappe che – per me – son d’oro.> Tutta una sequela d’argomentazioni valide per battere in mezzo alla strada come una prostituta? Insomma, non è certo di larghe vedute. <Quindi, il mio non era un insulto.> Ah, quindi è catalogabile come complimento il fatto d’averle letteralmente dato della prostituta? Contento lui, evidentemente brama la morte ben più di quel che vuol far credere. Si lascia scappare dalle labbra una cristallina risata delle sue. <Nyahahah!> Pur trattenendosi il minimo necessario. Fa rotear gli occhi verso l’alto quando Sango pretende di incutergli timore tramite la promessa di consegnarlo al governo o a chi per loro. Sospira, scuotendo il capo come se avesse a che fare con qualche ritardato che non ha ancora capito con chi ha a che fare. <Chiappe d’oro, se inizi a parlare come quel coglione di Kamichi, per favore> Alza l’arto mancino e stende la mano come un ventaglio, invitandola dunque ad allontanarsi senza infamia e senza insulti. <va pure, davvero.> Scocciato, pare proprio che non sia la prima volta che qualcuno osa minacciarlo in tal senso. Inoltre, non è neppur la prima volta che non ha assolutamente timore delle forze dell’ordine. Lui, poi. Figurarsi. <E che ne sai che non ho già buttato giù delle pasticche prima d’uscire o che non abbia iniziato a bere e stia soltanto cambiando locale?> Beh, riesce a non strascicare le parole quindi siamo già a buon punto rispetto al resto. Un nuovo ghigno prende a formarsi sul viso del ragazzo, aspettando che la fanciulla abbia l’ardire di contraddirlo o di continuare a minacciarlo. Gli s’aprono invece gli occhi, illuminandosi nell’istante in cui la rossa gli propone d’appartarsi. <Lo sapevo che ne volevi ancora e che prima o poi saresti tornata dal Red Mamba!> Io mi dissocio. Non lo spiego neanche. Con un cenno del capo, indica un vicolo alle spalle della Ishiba. Non è molto, ma è un lavoro onesto. [ Chakra OFF ]

22:38 Sango:
 < dopo tanta sfortuna finalmente un briciolo di fortuna > davvero può classificare quell'incontro come fortuna? Magari è proprio la sfiga che annoiata ha bussato di nuovo alla sua porta "buonasera signorina, ecco a lei la sua dose giornaliera di cringe" e via così. Ascolta le argomentazioni altrui, povere di visuale, contenuto in quel semplice quartiere di cui pare esserne l'essenza stessa del rosso < ciò non vuol dire che possa svendermi e vendere il mio corpo. Quando mi diverto scelgo io con chi > sottolinea con un lieve ringhio mal trattenuto in fondo alla gola . Al nome di kamichi..beh.. inizia a ridere di gusto lei stessa, trattenendo le lacrime di ilarità che vogliono uscire dagli occhi, e ci vorrà giusto qualche minuto prima che si riprenda < anche tu hai avuto la sfortuna di incontrarlo dunque > si, pare proprio che il pensiero di entrambi sia sulla stessa lunghezza d'onda < ma sappi che posso ucciderti comunque > verità innegabile, nessuno si permette di rivolgersi a lei in quel modo, specialmente un uomo! < mi sembri lucido , non sei inseguito da un uomo a cui hai rubato la donna, e non sei accasciato su bidoni della spazzatura > il loro primo incontro, quante emozioni da rivivere. Snocciola veloce quelle sue precisazioni, sperando davvero che non abbia assunto nulla, lo vuole lucido e prestante. < sai che farmi vedere qui con te adesso, è per me una possibile ritorsione. Ma invero necessito delle tue..abilità > anche se si rende conto che quelle parole possano esser tranquillamente travisate in un significato ben più carnale, lascia che egli creda che sia proprio così. Facile da imbambolare solo per un paio di tette e un culo messo bene < dovresti iniziare ad imparare come si parla con una donna, e non una sgualdrina > ovvio che si differenzi da coloro che battono la strada, non che le abbiano mai dato modo di odiarle, ma lei dopotutto è nata e cresciuta tra il lusso e l'aristocrazia ninja. Mai nulla le è mancato in cibo e vestiti, in portamento ed insegnanti, nemmeno uomini da poter amare, anche solo per una notte. Andrà a seguirlo verso il vicolo dietro di se, il passo lievemente più veloce , seguita a ruota dal rumore del bastone che picchia per terra . Una volta arrivata nel vicolo, intriso di sporcizia, e probabilmente puzza perfino, andrebbe ad appartarsi nel punto più lontano dalla strada, sia mai che qualcuno veda o senta qualcosa che non dovrebbe < Rasetsu > una volta arrivata alla fine del vicolo andrà a voltarsi verso di lui < voglio comprendere come funzioni la malavita qui in città > allunga lo sguardo verso la strada più in la, si assicura che non vi sia nessuno insomma , prima di tornare con lo sguardo su di lui, fisso nella semi oscurità che un vicolo può loro donare.

23:07 Rasetsu:
 Sei davvero certa di poter definire “fortuna” una serata con Rasetsu? Ti porterà sulla strada della perdizione. E non sarebbe un male se quanto meno non ci provasse con qualunque essere sia capace di respirare autonomamente. In realtà, abbiamo anche dei dubbi in merito al fatto che si comporti in tal maniera anche nei confronti di chi non è capace d’intendere e di volere – ma sorvoliamo, non è sicuramente un discorso del quale Sango vuole essere informata! <Dopo tanta sfortuna? Ti s’è rotta un’unghia e l’estetista è in ferie?> Brontola, prendendola bonariamente in giro anche se rischia perlopiù di prendersi una sprangata nelle gengive in base a come si sta ponendo nei confronti della rossa. Sghignazza sotto immaginari baffi, continuando ad ascoltar quel che gli viene propinato da questa infausta serata. <D’accordo, d’accordo. Non c’è bisogno di far l’antipatica!> Sbuffa, lanciando nuovamente un’occhiata nei dintorni giusto per sincerarsi che non si stia perdendo una serata particolare da qualche parte – tipo un’orgia in un locale per scambisti. Ma non ha neanche un partner con cui scambiarsi. Lasciamo stare, di nuovo. Forse è meglio non sapere cosa frulli in testa ad un depravato simile. Fa nuovamente rotear gli occhi verso l’alto innanzi alle minacce della Ishiba, sollevando le spalle come se niente fosse. <Ho ricevuto così tante minacce in vita mia che devi iniziare a inventarne di nuove, altrimenti m’annoio.> E fa anche il gesto di sbadigliare, peccato che quel sbadiglio che ne vien fuori sia di quanto più falso possa esistere e sia manchevole di spiccate doti di recitazione. Una piccola goccia di sudore scivola dalla tempia del rosso quando la fanciulla gli rammenta d’averlo visto correre NUDO dalle grinfie d’un uomo che, alla fine, è riuscito a beccarlo comunque. E pensare che hanno persino ripreso tutto e che quei video potrebbero girare nel web. Non ci vuole neanche pensare, ma in effetti non lo sa. Un brivido lo coglie in maniera inaspettata. <Non è come pensi. A me aveva detto d’essere vedova! E che fai, non la consoli? Sono stato un gentiluomo.> Dài, non è detto che stia mentendo che questa volta. Sembra essere veramente serio, seppur sia chiaro che ogni sua parola debba venir presa con le pinze. Aggrotta le sopracciglia, continuando ad ascoltare quel che Sango ha da dirgli. Addirittura la testolina dal rosso crine vien fatta piegar verso manca senza però distogliere l’attenzione dallo sguardo altrui. <E perché dovrebbe causarti una ritorsione? Non sono mica un criminale.> Mano sul cuore e dita incrociate dietro la schiena fanno parte del suo pane quotidiano. Sta ovviamente mentendo, ma anche un bambino capirebbe che di criminale ha assolutamente tutto. Inizia ad incamminarsi in direzione del vicolo che le ha precedentemente indicato, stando ovviamente attento a qualunque movenza possa adottare la fanciulla, giacché possiede un bastone che, dato nel verso giusto nelle ginocchia, potrebbe causare non pochi problemi al qui presente demone. <Io parlo come cazzo voglio a chi voglio.> Punto e basta, non intende tornare sull’argomento. Una volta allontanatisi entrambi dalla strada principale, cosicché possano parlare senz’alcun problema, l’uomo la scruta con vivido interesse. Peccato che scoppi a ridere nel giro di due secondi netti. <NYAHAHAHAH!> il che potrebbe addirittura attirare l’attenzione, ma pensate davvero che questo a lui interessi? <Dove sono le informazioni riguardanti il veleno Doku che t’avevo chiesto mesi fa in cambio d’una pasticca di Sbrilluccica?> Che, alla fin dei conti, la Ishiba ha ottenuto praticamente gratis senza dargli la somma pattuita – pur trattandosi di mere informazioni che avrebbero facilitato la vita del Kokketsu. <Dammi qualcosa in cambio, chiappe d’oro. La sacra legge del baratto. E non conta l’arresto!> Solleva l’indice della manca. Saccente. [ Chakra OFF ]

23:21 Sango:
 Lancia un occhiataccia in pompa magna < no, non verso sangue da troppi anni. Voglio rimediare. > come se lui fosse una possibile preda, ma sa bene che lui le serve, ha troppe informazioni di cui lei non sa assolutamente nulla, come in quel caso quello per cui è venuta di nuovo fin li per comprender meglio come funzioni quella parte della città. < devi averne paura invece, quando una di queste diverrà realtà > un giorno lei o chiunque altro lo avrebbe ucciso per le tante parole sbagliate che sta pronunciando questa sera in così poco tempo. Un vero record pure per lui, che il cristallo gli abbia congelato infine anche i pochi neuroni rimasti in suo possesso? < tz > stizzita da quella spiegazione per ripensare al bel moro che l'aveva rimorchiata < un uomo mi ha rimorchiata. Dopo poco è arrivata la moglie > fortuna che non se la sia presa direttamente con lei, ingannata da lui < non ci si può nemmeno divertire di questi tempi > che tutti hanno un segreto o due, tipo fidanzamenti, sposalizi, stalker che celino agli occhi altrui. Dannati. < un giorno quando ti vedrò smettere con tutta quella roba potrò non considerarti un criminale > eppure non pare ancora aver ammazzato nessuno, rapito ragazze , ne altro. Pulito per il momento eppure nel suo registro vi è ancora quella macchia rossa, quella del controllo su di lui, sul doverlo tener d'occhio, e ciò le può tornare utile con la Shinsengumi stessa. Abile è divenuta nel tempo nell'ometter parti delle storie che narra. Giunti nel vicolo non può che irrigidirsi di quella sua risata < cosa gridi scemo > un insulto, brava Ishiba, ecco cosa si diventa camminando con lo zoppo < non ho la stessa influenza di anni fa, e il quartiere di oto mi è sconosciuto. Non posso avvicinarmi ad un clan intero che può uccidermi facilmente, o peggio, denunciarmi > quello sarebbe il peggiore degli scenari, e si, si aspettava di certo di dover donar l'altro qualcosa che possa valere il prezzo di quelle informazioni < quindi per il momento non posso avvicinarmi al clan Doku senza un motivo valido. > chiara almeno in quello < dimmi cosa posso darti Rasetsu e facciamola breve > pronta a tutto , a tutto tutto ? Il nervosismo che si inerpica sotto la pelle, piccoli brividi sulla schiena nel non sapere cosa possa chiederle in cambio, cosa può volere quel rosso drogato da lei? < fammi il tuo prezzo, vedo cosa posso fare > e li, in quel momento, proverebbe a far un passettino in avanti proprio verso di lui, e un altro, in un sorrisetto malizioso che si mette in viso come una maschera ben calibrata. Le mani si solleverebbero sulle sue spalle, carezzandole se possibile, per provare a sussurrargli direttamente all'orecchio < cosa puoi volere da me?> generosa in quel palparlo, dolce anche nei movimenti, nelle unghie che proverebbero a sfiorargli il collo per farlo cedere, di nuovo. Le labbra che indugiano sul suo lobo, sfiorandolo anche con la punta della lingua, consapevole della altrui tendenza ad amare il sesso femminile, o maschile .

23:44 Rasetsu:
 Nonostante tutto, si vogliono bene, no? Le occhiatacce bieche son la normalità in una coppia – no, cioè, sto scherzando. Non potrebbero mai andare d’accordo più di qualche minuto. <Potremmo farlo assieme, ma non sei la persona più indicata alla quale verrei a dire un segreto.> Si stringe nelle spalle, poggiando la schiena contro il muro del vicolo pur cercando di tener sempre Sango frontalmente a sé, ascoltandone il dire. <Avrò paura quando il mio corpo diventerà mortale e io potrò morire.> Non bisogna certo dimenticarsi della convinzione del rosso, il quale è assurdamente certo che non può morire – ch’è un essere immortale. Quindi, le minacce che riceve da parte di Sango – o da chi per lei – gli scivolano letteralmente addosso. Non è un caso che le abbia chiesto d’inventarne di nuove. D’altro canto, v’è totalmente abituato. Sbarra per un attimo gl’occhi al racconto della fanciulla, la quale gli rivela d’aver avuto a che fare con un uomo che, nel tentativo di rimorchiarla, s’è poi scoperto aver un’altra donna. <Non pensi mai al karma?> Sghignazza, divertito dalla presa in giro che sta muovendo nei confronti della Ishiba, ancor non conscio al cento percento che quel bastone gli potrebbe arrivare in gola da un momento all’altro. Per fortuna, è sobrio e pulito da qualunque sostanza stupefacente per davvero, altrimenti la mancanza di Chakra in circolo nel corpo sarebbe potuta risultare ben più che deleteria. <Non ho nessuna intenzione di smettere. Perché dovrei? Il mondo fa già schifo così com’è.> Bofonchia, lanciando un’ulteriore occhiata all’ingresso e all’uscita del vicolo, sincerandosi che non ci siano figure sospette ad ascoltar i loro discorsi. A quanto pare, a Kagegakure anche le mura hanno orecchie. Non che lui ne sappia qualcosa o se ne freghi davvero, ma deve tenere a mente anche i propri affari. <Non è un mio problema che tu non abbia nessuna influenza. Puoi inventartene di ogni per cercare di agguantare qualche informazione utile.> Biascica verso di lei, posando quelle iridi verde smeraldo negli occhi chiari della donna. S’è tanto facile perché non lo fa lui? Ovvio, lui rischia d’esporsi eccessivamente. Di Sango, non gli importa. Potrebbe anche morire o venire avvelenata dai diretti interessati verso cui vuole spingerla. <Non devo trovartelo io il motivo valido.> Anche perché avevano parlato d’una presunta fornitura che avrebbe potuto donarle – o forse no? Non lo ricorda, quindi evita di tirarlo fuori di punto in bianco. Effettivamente, dovrebbe allentare un po’ la presa sull’alcol e le droghe, talvolta la memoria scarseggia e non è la stessa cosa. Ne ha bisogno per tener a mente qualunque suo piano. <Mhm> Rimugina a proposito del prezzo che potrebbe farle, salvo poi vederla avvicinarsi con fare voluttuoso. Gira la testa dall’altro lato, seppur il corpo risponda in maniera affermativa alle avance della rossa. Le di lui mani scivolerebbero a contatto con gli avvenenti fianchi femminei, pur cercando di guardar altrove piuttosto che nella scollatura. La percepisce a ridosso dell’orecchio, ne sente il caldo tepore e le soavi parole pronunciate con quel tono malizioso che, di base, lo farebbero impazzire. Le sarebbe già saltato addosso se non fosse sobrio e pulito – davvero. Allo stesso modo, le sussurra di rimando quanto segue: <Avevi detto che non battevi per strada, eppure guardati.> Ridacchia, mostrando le arcate dentarie lunghe ed affilate che lo contraddistinguono. Sol ora volge anche il viso in sua direzione, pur tenendolo scostato di lato onde evitare che il di lei corpo funga da allettante presa su di lui. <Portami dei veleni, chiappe d’oro. E avrai le tue informazioni. A differenza dell’ultima volta dove mi hai fregato, questa volta prima la ricompensa e poi le spiegazioni.> Non prenderlo per fesso più del dovuto. Era capo della Yakuza – non è per forza uno sprovveduto. [ Chakra OFF ]

00:07 Sango:
 < almeno un pò di cervello ti è rimasto > mai fidarsi di lei, e lei dal suo canto non si fida di lui. Dopotutto ricordiamo chi tradì Otogakure durante e dopo la guerra? Lui. Non lei. < si si, il giorno in cui sarai in obitorio verrò a ridere su di te > quasi una promessa quella, lasciando andar via il discorso Kokketsu o potrebbe davvero arrabbiarsi per nulla. Potrebbe inceder troppo nel pensiero di Yukio Kokketsu, e ciò non farebbe che rovinare davvero quella serata < per una volta che volevo divertirmi? Si, la vita mi sta dicendo che non devo divertirmi con degli sconosciuti > che drama queen che è , ma vi è abituata al non divertirsi, se non per quel veleno allucinogeno versato in vari bicchieri, di conoscenti e sconosciuti , con risultati straordinariamente belli e orridi, rimembra bene Nejo e il suo vomito su cui è stato ben impanato su tutti i lati prima d'esser abbandonato in mezzo alla spazzatura < perchè saresti più piacevole > semplice ed efficace, chissà come sarebbe completamente pulito di quello schifo di cui fa uso costantemente . Più serio magari, forse più elegante ,senza quella camicia che è davvero un pugno negli occhi per i colori < e allora ti tocca aspettare > chiude quel discorso sui doku in quel modo, stizzita , dopotutto non necessita davvero sempre di quelle pillole, capita qualche volta, in momenti di forte stress fisico ed emotivo. Riesce ad avvicinarsi senza particolari problemi, nemmeno Rasetsu è cambiato dopo quei dieci anni come lei, seppur ciò che le sussurra le porta un breve sorriso sul viso < sono una shinobi > tocchi che immediatamente si interrompono < so bene come e quando dover usare il mio corpo > consapevole che sia una vera e propria arma, come quel bastone che si porta dietro. Usata nel modo giusto e nel momento giusto le apre migliaia di possibilità senza dover per forza lottare fisicamente < oh suvvia, per una pilloletta fai la signorinella arrabbiata?> adesso tocca a lei prenderlo in giro, scostandosi totalmente da lui per indietreggiare e metter distanza tra i loro corpi < per quello non ci vorrà molto . > un piccolo scambio molto facile per lei, entrare in contatto con quei veleni per utilizzarli sulle armi, passeggiare nella sede della Shinsengumi, molti luoghi in cui può trovarli senza molte difficoltà < sebbene pensavo cedessi, o forse non ti piacciono le belle donne?> lo stuzzica ancora sistemando la veste sul petto, o almeno, parrebbe farlo mentre allarga la scollatura un pò di più. Che grande stronza, ma ehy, quella è una delle sue principali armi da guerra, impossibile tenerle nascoste . < oh queste > ..andrà a mettersi le mani attorno ai seni per sollevarli sotto i suoi occhi < ma hai fatto la scelta di veleni..> si imbroncia pure un poco, oh si, si sta divertendo. Eccome.

00:50 Rasetsu:
 Schiocca la lingua contro il palato. <Non osare.> Sia mai che gli venga detto di non essere intelligente. Vuol dire che non sa proprio con chi sta avendo a che fare. Solleva la mancina, la quale viene aperta e richiusa per emulare la bocca d’un’oca. Insomma, in parole povere, non si sta assolutamente fidando delle parole che vengono recepite dalla fanciulla, la quale asserisce di andar addirittura a ridere sul cadavere del rosso presto o tardi. Figurarsi se le crede. Torna immediatamente serio nei confronti della rossa, la quale asserisce di non doversi divertire con gli sconosciuti. E chi meglio di lui, allora? <Puoi divertirti con me> Ammicca come un pesce lesso. Poi si chiede per quale ragione non abbia alcun sex appeal. <io non sono uno sconosciuto per te.> Tutto sommato, si conoscono da un po’ di tempo, le smercia della roba buona ogni volta che ne ha la possibilità e sono persino andati a letto assieme – seppur alla fine non fosse altro che una sveltina, il bisogno di consumare un atto carnale in cambio d’informazioni importanti. Peccato che non funzioni sempre così e che quanto meno non si lasci abbindolare esclusivamente dalla fagiana che possiede tra le cosce. Si tratta sicuramente d’un oggetto di desiderio da parte del rosso, ma non per questo si lascia abbindolare ventiquattr’ore su ventiquattro. Deve pur aver un po’ d’amor proprio. <Sono piacevole anche in quei periodi in cui non ne faccio uso.> Come questa sera, seppur al contrario si stia dimostrando al contempo fastidioso, arrogante ed un depravato di prima categoria. La fanciulla tuttavia s’allontana non appena capisce di non poter ottenere quel che vuole tramite piccoli sotterfugi come questi. <Ti arrendi facilmente, però.> D’altronde, avrebbe potuto anche insistere e vedere dove la serata l’avrebbe portata. Chissà se sarebbe riuscita a farlo cedere come intendeva fare fin dall’inizio. Davvero non lo conosce? Deve solo essere spronato un minimo. <Tu non sai cosa voglia dire per me creare quelle pasticche.> Gli fruttavano davvero un sacco di soldi, non è qualcosa da poco o un lavoro che smetti di fare perché non è remunerativo. Assolutamente. Ci campava con quella roba e galleggiava nel denaro. Insomma, è sicuramente un incarico che vuol tornare a svolgere nel minor tempo possibile, così da andarsene anche da quella topaia di Touma e comprarsi una casa che possa definire tale, priva di regole d’altra gente che a malapena rispetta. Gli occhi del demone scivolano immancabilmente a contatto con il seno altrui, a ridosso della scollatura ch’ella apre per continuare a provocarlo. <Procurami il veleno, chiappe d’oro. Non ho mai detto che non mi piacciono le donne, ma talvolta devo prima raggiungere l’accordo prima di farmele.> E le mani, di nuovo, s’allungherebbero a ridosso dei suoi fianchi per cercare d’attirarla in sua direzione. S’adagia contro il di lei corpo, pur poggiando la schiena al muro dove vi resterebbe attaccato. <Devi ripagarmi della Sbrilluccica.> Un patto è un patto dopotutto. Qualora la fanciulla decida di dargli adito, tanto di guadagnato. Caso contrario, la lascerebbe semplicemente andare priva delle informazioni richieste: per quelle attenderà ovviamente dei veleni. [ EXIT ]

01:08 Sango:
 < sappi che questo prova la gente quando le dai della poco di buono > soddisfatta, forse oggi il rosso ha avuto una lezione su come funziona il mondo. Karma che ti ritorna con tanto di guadagnato. < ti ho già detto di dover migliorare il tuo approccio > si, non v'è verve, sensualità, solo quel sorriso e quei denti che mettono inquietudine molte volte , non ne sente l'attrazione mentale, e come potrebbe con quel cervello che lui si ritrova? S'allontana, non ne ha alcuna difficoltà , per poggiarsi quasi al muretto dello stretto corridoio, non dovrebbe poi esser più largo di un paio di metri < pensavo non ti piacesse > gioca ancora, le piace farlo in quel modo sebbene l'altro sia forse quello che più riesce a tenerle testa, per il solo fattore informazioni. Potrebbe essere una miniera d'oro per lei, una fonte inesauribile e una pentola d'oro vivente. < no, non lo so > lei stessa ha sempre vissuto negli agi e nell'oro, eppure non spacciava. Si vede che quel culetto non abbia voglia di lavorare e di farsi dei soldi come si deve, ma chi è lei per giudicare? Ah si, un agente scelto, ma questa notte pare che senza divisa possa anche fare un paio di eccezioni. Lo osserva dalla sua parte, gli occhi che girano insieme alla testa in direzione dell'entrata dello stesso. Più la notte si fa fonda, più vi è il pericolo d'esser scoperta li dentro in compagnia di un ricercato, o meglio, un sorvegliato speciale. L'orologio ticchetta ormai la fine di quell'incontro , quel che è stato detto rimarrà impresso in quei muri finchè entrambi non prenderanno di nuovo le proprie di strade. L'altro non avrà molta fatica nel tirarla a se, sebbene ella possa ancora vederlo in viso tirando un pò indietro il collo < dovevi pensarci prima, Rasetsu > semplicemente andrebbe a scostarsi, complice anche il bastone come nuova arma, per iniziare a camminar in direzione della strada principale < tornerò a trovarti, alla stessa ora, qui > quando? No, quello è superfluo da aggiungere, non sa quando e come si procurerà i veleni, senza contare il lievissimo dettaglio che ormai son troppi giorni che bazzicva da quelle parti. Non ha alcun divieto in merito, ma sa bene di non dover esser vista in sua di compagnia . E da li andrebbe a sgusciare fuori da quel percorso per riunirsi alla folla notturna del loco, per poi tornare verso Ame e godersi li una serata, magari bevendo pure qualcosa. si, in solitudine, la preferisce per il momento. Il patto è compiuto, è ad un passo dal poter avere un piccolo pezzo di conoscenza in più di quella kagegakure, magari aprirà lei stessa il vaso di pandora? [end]

Sango parte alla ricerca di Rasetsu, conscia che egli sappia come funzioni sia il quartiere notturno che la malavita.
In cambio Rasetsu chiede qualcosa, chissà che Sango non trovi davvero un Doku o del semplice veleno.


Rasetsu è un popipopi