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con Ichirou, Tachiko

16:43 Ichirou:
 Un'altra giornata si presenta dinnanzi allo Hyuga, che da qualche tempo non ha voglia di fare niente, il sonno perso tempo addietro, lentamente torna grazie agli infusi consigliati dalla Nara, Tachiko sembra matta, ma in realtà potrebbe esser più sana di quanto non lo sia lui a dirla tutta. I sole oggi ha deciso di giocare a nascondino con le nuvole che si rincorrono in cielo, creando quell'effetto di luci ed ombre che ad un epilettico potrebbe causare un tremendo fastidio, ma la cosa non lo disturba minimamente, anzi, meno sole c'è e meglio è per il nostro caro Hyuga, che con passo leggero e lento si sta dirigendo verso l'abitazione della stessa Tachiko, menzionata pocanzi, dato che dall'ultima volta non ha più avuto sue notizie e si è persino ricordato di avere dei contenitori che le appartengono, diciamo che era l'unica scusa che gli è venuta in mente per poterla andare a trovare. I suoi lunghi capelli corvini, sono raccolti in uno chignon alto, questa volta, a differenza della normalità, molto ordinato e ben teso, solo qualche ciocca gli cade sul viso, probabilmente, questa scelta è dovuta al caldo che accompagna questa stagione che tutti definiscono ''Bella'' quando in realtà, per lui è solo un fastidio. Indossa la solita Shuai Jiao, giacca leggera da Kung-Fu, smanicata ed aperta sul davanti, in maniera tale da poter far passare più aria possibile sul suo corpo, mostrando, una volta ogni tanto, la testa del drago tatuato che tenta di azzannargli il cuore. Nella mano destra, quella metallica, si trova una sacchetto contenente, come accennato pocanzi, i contenitori appartenenti alla Nara, mentre la mano sinistra di costui, è vuota, livera da ogni impedimento o peso. Le sue gambe vengono ricoperte da un paio di pantaloni larghi in stile Mushu, sempre facenti parte della tenuta da Kung-Fu, la loro larghezza è sinonimo di comodità e freschezza per lo Hyuga stesso. Ai piedi delle semplicissime tabi nere, mentre il resto della tenuta è di colore bianco in tinta unita, giusto per non assorbire troppa luce e perire sotto il caldo circostante. Una volta giunto dinnanzi all'abitazione, lo Hyuga vi si fermerebbe davanti al cancello, con non pochi dubbi sul se entrare o meno, quindi fermandosi a pochi passi da quell'entrata, rimarrebbe immobile a fissare quella maniglia, mentre la sua mente incomincia una teoria tutta sua "Eddai Ichi-Nii.. cos'è quella faccia triste..?" andrebbe a domandare "Non è così male il caldo in fondo.." lo Hyuga risponderebbe a voce bassa e profonda <non è quello.. e poi io odio il caldo..> ammetterebbe a se stesso <Ma ho come l'impressione che sia successo qualcosa.. altrimenti si sarebbe fatta viva lei per prima..> giustamente, l'uomo non può che pensare al peggio dato il tempo passato senza notizie da parte della Nara, certo, la domanda che le fece quel giorno non era affatto semplice, ma è comunque passato tanto tempo, quindi è normale la sua attuale reazione, dunque, immerso nei suoi pensieri, costui rimarrebbe lì, immobile davanti a quel cancello, con la testa fissa su quella maniglia, in attesa che qualcosa lo possa smuovere a fare la mossa decisiva.

16:53 Tachiko:
  [Casa Tachi] Giornate ben più che indaffarate per la Nara. La scuola è finita e quindi ha la bambina tutti i giorni a casa. E’ all’interno della sua abitazione a faccendare come al solito la Folle. Vestito leggero, che raggiunge le caviglie di colore azzurro pastello ed un paio di occhiali a nascondere di poco i grandi occhi rosso sangue. I capelli sono tenuti fermi da un cerchietto in modo da non arrivare davanti allo sguardo mentre sono liberi di scendere dietro la schiena fino a superare di una spanna i fianchi. Non è lei che si accorge dell’arrivo di Ichirou, ma è la piccola Senshi, incuriosita dal vociferare. Lei si trova fuori nel piccolo giardino, guardando le nuvole e cercando di identificare la forma delle stesse. “Mamma! C’è zio Ichi!” direbbe solamente cercando di richiamare la Nara. Ella uscirebbe velocemente dalla porta di casa a piedi nudi andando ad osservare il cancelletto. La mano andrebbe a muoversi nell’etere in segno di saluto prima di avvicinarsi al recinto di legno < Icchan!> direbbe poi. I movimenti di lei, punta dopo punta, sono aggraziati in ogni azione che fa. < Come stai? Scusa se Tachiko non è passata a casa, ma è stata indaffarata!> direbbe solamente prima di mostrare un tiepido sorriso. < ah!> notando solo ora i contenitori! < Ma grazie. Tachiko sarebbe venuta a prenderli presto!> direbbe prima di chinare la testa di lato. Senshi tornerebbe a guardare le nuvole, per niente interessata a quella conversazione. Sotto il lungo vestito, attaccato alla gamba, vi è il suo fidato coltello da cucina nella propria fondina, pronto per essere usato, non su ichirou ovviamente.(?)[Coltello da cucina]