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Narciso

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con Rasetsu, Sango, Kan

15:36 Sango:
 Oh di nuovo la luce, il sole, qualche nuvola, che bello diranno in molti, che odio pensa la nostra Rossa della pioggia. Si, già odia avere tutto quel sole che prova anche soltanto a sfiorar la propria pelle, se mettiamo anche l'assenza della pioggia e delle tempeste l'umore può divenire ancor più nero, se possibile. Poco importa dato che ormai ha iniziato e intrapreso quella nuova strada proprio con un membro di quel settore, e che adesso l'ha riportata per qualche ora al quartiere notturno. Ovvio che in pochi adesso stiano davvero lavorando, sa bene come funzioni e che i battenti della notte apriranno la via a ciò per cui è stato pensato quel quartiere, divertimento estremo fino alla luce dell'alba. Dunque può anche starsene tranquilla lungo una delle vie principali dove ai lati vari pub e discoteche rimangon ancora chiusi al pubblico, probabilmente li stanno ripulendo da ciò che è accaduto la notte precedente. Passeggia con calma verso un punto indefinito, eppure anche quest'oggi il sole non bacia la propria pelle, non quando ha aperto l'ombrellino di carta sul capo per donar pace alla calura infinita e soffocante che si appropria delle vie respiratorie. Indossa uno Yukata molto leggero, d'un rosa molto delicato , i cui ricami dorati spiccano come perle di ricchezza sulla stessa stoffa. I disegni si inerpicano fino alle maniche che terminano sotto i gomiti, poi verso il petto in quella scollatura profonda a V e infine alla gonna che giunge qualche centimetro sotto i glutei. La cintola alla vita è d'un viola scuro , stringe il tessuto per farlo aderire perfettamente senza che vada ad aprirsi. Sulla coscia destra porta un porta kunai, al cui interno son stati stipati 3 di essi a 3 punte l'uno, un set di fumogeni, e due piccole pilloline - una adibita al recupero di eventuale chakra speso, l'altra molto utile nel caso prenda una ferita . E l'ombrellino che funge adesso da riparo , anch'esso è un'arma. Nulla di più che il passo leggero dei sandali ninja che la porterà verso il muro destro, li ove l'ombra donerà ancor più riparo, e ove una sfilza di volantini son stati appesi. NE osserva qualcuno eppure ad un certo punto qualcosa attira la propria di attenzione, qualcosa di colorato con una palla gigante stampata sopra. Si ferma ad osservarlo, a comprender ancora cosa vi sia scritto. Il volantino è d'uno sgargiante color viola con una palla da discoteca disegnata al centro con delle ombre sottostanti che emulano gente intenta a ballare. Come volantino è molto basilare, i caratteri son ben estesi e leggibili. Ochaya. Cosa sarà mai?

15:49 Kan:
 Il risveglio dal profondo sonno porta con se esigenze di un certo tipo, il lungo sogno fatto nell'arco di due anni ha scatenato inevitabilmente pulsioni di puro piacere, non spinto per quanto volgari siano i pensieri, non necessita di contatti propriamente fisici preferendo appagare la vista e la mente tramite la paradisiaca visione del nudo corpo femmineo. Quale miglior loco se non il quartiere notturno posto nel relativo quartiere di Kusagakure, adesso la maggiore età lo accompagna, nessuno può ottemperare il diritto di scacciarlo, nessuno può impedirgli di bazzicare in silenzio, osservare, entrare in luoghi poco consoni per il normale svolgersi della vita. Passo continuo e cadenzato sotto il rigoroso sole primaverile, impregnato di qualche nuvola passeggiare la cui potenza risulta infima, non abbastanza per oscurarne la luce. Flashback, ricordi, memorie antiche di un moccioso alla bramosa ricerca della crescita, essere come sono i grandi, vivere come loro, svolgere medesime attività e adesso la possibilità è giunta. Non importa se l'arrivo è al pomeriggio, lo sfizio di muovere gli inferiori arti per quei luoghi è già una vittoria per se e l'orgoglio in suo possesso. Il vestiario del Konohano risulta atipico, strano ai più eppure originale nella sua bellezza effimera composto da un paio di blue jeans nel ricoprire gli inferiori arti, più smosso in zona polpaccio e caviglie e sandali shinobistici per finire la parte inferiore. Marrone cintura con fibbia dorata legata alla vita ed una camicia blu di lunghe maniche sul busto, bottoni inseriti nelle apposite fessure ma le ante della stessa risultano separate permettendo la mostra del fisico allenato del diciottenne. Polsini viola e bordi blu ed una giacca color del latte ricade su spalle, schiena e braccia i cui bordi inferiori risultano di un viola, esattamente come le sfumature sulle spalle. Albina chioma pettinata ma allo stesso tempo scomposta, lunga non oltre il collo. Portaoggetti legato alla cintola, fianco destro come parte selezionata trovando al suo interno fuda e inchiostri speciali, favoriti dal clan per portare avanti la suprema bellezza dell'arte ereditata al momento della nascita. Dorate iridi attirate dalla presenza di una rossa figura a pochi metri, passo interrotto nell'attività di osservarla, di comprenderla, inquadrarla e solo momenti dopo riprende il cammino avvicinando l'essenza alla donna, lasciando che lo sguardo ricada lungo l'interezza del corpo fin sotto la vita. Sorpresa è l'espressione, goduriosa a tratti <Cavolo, hai un culo che canta> una volta giunto in prossimità di Sango, voce sorpresa ma attratto allo stesso tempo da ciò che le vista vede. Volto girato nella direzione del poster, straniante, nuovo <Mh? Aprono un nuovo night?> una domanda per lo più fatta ad alta voce. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali][Outfit: https://pbs.twimg.com/media/Ch0GdIuU4AAe4WQ.jpg]

16:02 Sango:
 Osserva con interesse quel volantino, ne osserva i colori, le figure e un'idea malsana le viene in mente.. sa bene di non poter dire nemmeno a Shiro del desiderio di avvicendarsi anche lei - per una singola notte - in una di quei nuovi locali. Un night o discoteca che sia, potrebbe trovare una sorta di..divertimento insomma. Ma il pensiero sfuma per qualche attimo quando una giovane voce maschile giunge alle proprie orecchie, riuscendo a percepire benissimo la frase nei confronti del proprio lato B - si ricorda ancora delle chiappe d'oro di Rasetsu, ci mancava un ennesimo attratto.. Lo sguardo che lento scivola da sotto quell'ombrellino per lui, per osservarne i lineamenti, il viso pulito e giovane, candido così come i suoi capelli - puri come la neve. Alto poco più di lei, forse un paio di centimetri scarsi < credevo che prima di far dei complimenti ad un lato B si dovesse fare alla donna in questione > non v'è arroganza ne rabbia nel dire, forse una vaga noia mentre andrà lentamente a chiuder l'ombrello. Con l'ombra può stare senza , rivelando il lungo crine rosso che porta seco, legato in quella alta coda di cavallo sul capo < anche voi avete un bel viso > molto dolce ad una prima occhiata, lineamenti ancora morbidi e delicati, quelli di un giovane uomo appena sbocciato e pregno della bellezza massima a cui ognuno potrebbe aspirare. Quella dell'innocenza. Dopo aver ricambiato quella sorta di complimento , le dita andrebbero a prendere il foglio vicino , il volantino che verrebbe dunque strappato per poi esser portato sotto il naso < penso di si, un locale di nome Ochaya > dovrebbe poi non esser troppo lontano l'altro, a cui allungherebbe la mano sottile per donar lui quel foglio, sempre che lo desideri < mi ha incuriosita il fatto che per entrare si debba scovare una parola d'ordine scritta qui > . Sul voltantino son state impresse tali parole " Proverete su di voi l'ebbrezza dello show? Resisterete sino a fine serata O vi ridurrete uno straccio ben prima? Graziatevi con il nostro spettacolo notturno E la special guest di quest'evento! Tutto quello di cui avete bisogno è il dress code: giallo! Tutto quello che i vostri occhi desiderano: vi aspettiamo all'Ochaya nightclub!" per poi terminare in piccolo con "La nostra parola d'ordine è inclusa nel volantino! Provate a indovinarla, altrimenti niente party!". < voi sembrate molto giovane per un luogo del genere > forse troppo giovane, eppure non che siano suoi problemi, se non che la stuzzichi quella sua innocenza.. o forse è solo un abbaglio avuto dal suo aspetto e dal colore dei suoi capelli? L'azzurro sguardo che tornerà a lui, verso anche le sue vesti per un attimo senza trovarne nulla di particolare, tranne che per il porta oggetti che si porta dietro. < avete qualche idea sulla parola d'ordine?>

16:22 Kan:
 Schiettezza senza freni proviene dal verbo dell'albino le cui parole risultano dirette, volte ad apprezzare le forme altrui, primo l'impatto, primo lo sguardo. Volgare ma l'importanza data a quelle parole è misera, per quanto essa sia in possesso di doni naturali di un certo rilievo, non può definirsi davvero attratto da qualcuno di cui non conosce neanche il nome. L'attrazione fisica e mentale camminano l'una al fianco dell'altra, se manca la seconda, la prima è scartata in automatico. Probabilmente è la gioventù a volgere i pensieri in tale direzione, l'inesperienza relativa ma non viene svelato, tanto mano alla volta di Sango la quale volta viso e corpo rispondendo al complimento. Momento di pausa dove le dorate avvedono con maggior dettaglio le altrui fattezze, assaporando una visione nuova, particolare dove il rosso è l'elemento principale <Sei talmente bella che di complimenti per attrarti te ne avranno fatti a centinaia, meglio esseri schietti e diretti> mai essere blandi, scontati, sempre sorprendere la controparte <Ma se lo desideri, hai un bel vestito. Mi piace la conformazione e i colori, anche il tessuto non deve essere male> ponendo maggiore attenzione davvero sull'outift dell'interlocutrice apprezzandone il modo di vestire <Modestie a parte lo so> è bellissimo, angelico quel giovane volto la cui bellezza va oltre i normali canoni a cui mente umana è abituata, elevandosi su qualcosa di stampo quasi divino ma son pensieri stantii, lasciati in disparte nel momento in cui la locandina vien portata all'attenzione <Ochaya? Ma è fantastico, qualcosa di nuovo> dorate illuminate eppure attirate, per la volta ennesima, dalla locandina portata verso gli arti. Destrorsa in avanti, dita pizzicano il foglio portando all'attenzione la scritta. Viso coperto immerso nella breve lettura <Una parola d'ordine eh> attento non sfugge una virgola ricercando la parola contenuta all'interno di quella manifestazione di potenza per un locale di soli adulti. Nonostante questo, l'udito è rivolto totalmente al verbo della rossa le cui parole non sfuggono <E voi troppo bella per sporcarvi con gente non all'altezza in un luogo del genere> assenza di qualsiasi insulto, una mera constatazione <Ad ognuno il suo peccato> stranamente serioso nel pronunciare simile frase ma il notare continuo della giovine età è motivo di secchezza, un rovinare costantemente l'umore goliardico del genin <Fammici pensare> ultimo il verbo. Inferiori arti flessi abbassando l'intero busto, posando la locandina sul terreno e tramite l'uso della destrorsa estrarre dal portaoggetti il rotolo con il fuda insieme all'inchiostro e il pennello. Fuda aperto, pennello intinto cominciando nel ricopiare la scritta, parola parola, ordine perfetto, persino le virgole vengon mantenute e mentre quel ricopiare si conclude, le dorate agitano il moto leggendo avidamente, man destra trascrive ogni particolare, ogni parola plausibile e solo alla fine di tal atto il fuda viene richiuso <Trovata> riposto nel portaoggetti insieme al resto, rimettendo in piedi il corpo e donando il posto all'Ishiba <A te>. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

16:47 Sango:
 Ascolta quella sviolinata rimanendo impassibile quasi , seppur quel lieve sorrisetto sbocci dalle rosee labbra lasciando che l'altro possa terminarli < non mi attraggono i complimenti, sebbene possa apprezzarli > e donarli al proprio ego per cibarsene e farli suoi. < le vesti son molto pregiate > ne parla con una punta di orgoglio, sebbene il suo successivo dire andrà a solleticarle una parte di se. Narciso che incontra Narciso. Due esseri che si crogiolano nella bellezza e in quella della loro arte < la purezza di un giovane è motivo di desiderio > un piccolo sussurro al suo esser giovane, ma non per l'età, quanto per la purezza che trasmette, macchiata da quella consapevolezza d'esser bello. < siete un frequentatore di queste zone?> che sia davvero un frequentatore di quei borghi ove lussuria e desiderio si incontrano con i vizi più ignobili di un uomo? < non mi fraintendete, potete andare dove desiderate > sa che l'età possa essere un punto debole per coloro che della bellezza ne fanno un arma come lei, nemmeno vuol pensare ai dieci anni perduti, per lo meno la pelle e l'aspetto son rimasti come sempre, se non per qualche rughetta agli occhi, segni di una tristezza passata e di una crescita improvvisa < voglio provare qualcosa di nuovo invero > stuzzicata all'idea di potersi avventurare in un loco che non conosce davvero. Ovviamente rimembra il Tanzaku di dieci anni prima, ma mai s'era messa a divertirsi come un normalissimo ninja. < e dimenticare qualcuno > si, è di nuovo passata da Dyacon ma nulla da fare, il silenzio più totale. Se non avesse più voluto vederla bastava dirlo, diretto come sempre adesso rifugge da lei. Che ignobile. < e voi? Cosa vi attrae di questo posto?> il desiderio o il sentirsi desiderato da molti altri? Lo osserva dritto in viso senza scostar lo sguardo, così abituata a oltrepassare i normali svolgimenti di una conversazione con sconosciuti da cercare dettagli nella persona altrui per collocarla in un posto nella propria mente . Lo osserva mentre cala verso il basso, e il proprio busto che lo segue per qualche centimetro sovrastandolo per qualche attimo, per scoprire cosa stia facendo, per comprender cosa stia scrivendo. Un identica copia di tutto prima di chiuderlo. il corpo che segue il moto inverso raddrizzandosi completamente, prendendo per se il foglio e leggendolo a sua volta. < mh , potrebbe?> ne legge il contenuto più volte, di come quella parola debba esser li dentro < forse ho compreso > lo sguardo azzurro che si solleva di nuovo < voi cosa avete trovato?> curiosa senza dubbio della mente altrui, di come si muova oltre la mera singolare bellezza.

17:13 Kan:
 Una strana similitudine vien fuori dall'interno di una comune frase senza particolari vezzi ma significativa nel delineare chi si trovi dinanzi a se. Un conoscenza primordiale da cui emerge un sol punto in comune, due realtà diverse, di tempi opposti con un tarlo del tutto uguale <Mi trovi d'accordo, sono rare le volte in cui un complimenti mi ha dato qualcosa che già non abbia> quel viso, quel corpo, quelle dorate iridi, tutto hanno, nulla manca alla perfezione estetica scesa in terra. I kami hanno deciso di fornirgli un'arma a doppia taglio per chiunque incroci la strada dell'albino nel modo sbagliato, poter sfruttare la fanciullesca quanto angelica bellezza per scopri propri, personali <Eppure, anche le vesti più pregiate, se portate dalla persona sbagliata risultano orrende> riportando l'attenzione sul medesimo vestito <Non è questo il caso> esse donano ulteriore bellezza a chi già ne ha tanta, accentua la presenza dell'Ishiba in un luogo in cui la bellezza è rinchiusa in locali per adulti, adibita solamente nel soddisfare i più profondi e sconci desideri dell'essere umano nella parte perversa dell'animo <Lo so e non c'è desiderio più grande del proibito> sussurro replicato, dorate incastonate nelle verdi altrui mentre un singolo pensiero sfiora la mente, ignobile, privo di morale, presente da sempre. Veloce quell'alzata di spalle scrutando il loco intorno, edifici, persone, oggetti li presenti. Donare risposta positiva è un fervente desiderio ma le recenti novità rendono impossibile tale compito <Con la mente si, fisicamente, per cause di forza maggiore, no> eppure prenderebbe volentieri la residenza esattamente dinanzi all'ingresso dell'Ochaya così da poter fornire alla mente uno spettacolo degno di tale nome ogni singola sera. Nulla replica al possibile fraintendimento, non tange la persona una simile illazione preferendo portare il discorso su prati più verdi, argomenti di natura interessante come il successivo vergo della rossa le cui parole scatenano una mesta curiosità nell'animo dell'albino il quale sopprime ogni domanda momentaneamente. Singolo il passo fatto per portare la distanza a minore misura <E questo qualcosa di nuovo, in cosa consiste?> tralasciando completamente il motivo, non è di suo interesse, non riguarda direttamente ciò che può ottenere, esso è solo un mezzo fortuito di un fortuito incontro <Il puro e semplice divertimento nell'essere adorato da chi dovrei adorare> destrorsa estesa ad indicare l'ingresso del neo nightclub, non fornendo ulteriori spiegazioni, lasciando all'altra il compito di unire i punti. Tralascia la conversazione nell'intento di carpire la parola d'ordine, trovandola in un lasso di tempo irrisorio, misero considerando la scoperta della locandina solo in tal giorno e una volta porta all'Ishiba, quella domanda risulta l'esatto congiungimento tra desiderio e realtà <Se ve lo dico, cosa ottengo in cambio?> mai fare nulla per nulla <Ammetto che è stato piuttosto facile scoprire la parola, secondo me è opera di quel cretino dell'ospedale>. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

17:29 Rasetsu:
 Nel bel mezzo della strada, un urlo fende l'etere e attira immancabilmente l'attenzione. <KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!> Quasi femmineo, invero, troppo acuto soprattutto nelle ultime lettere che compongono quell'urletto poco virile. A prescindere che Kan e Sango si spostino o che anche solo volgano a guardarlo, lui passerà in tutta fretta - con quale velocità non si sa - per tentare una fuga disperata da qualcuno che gli sta correndo appresso [ Agilità: 12.5 ]. Perfettamente visibile dagli altri, giustamente, si tratta d'una figura bianco latte e dal crine rossastro come quello della Ishiba. Ed è dannatamente nudo. Le chiappe chiare e il corpo quasi privo di peli, fatta eccezione per le braccia e per le gambe - seppur chiari a loro volta su quella pelle pallida - sono uno spettacolo irripetibile e che sicuramente qualcuno riprenderà con un cellulare. Col fiatone in corpo, tipico di chi non è assolutamente incline alla corsa o all'attività fisica prolungata, questi corre a gambe levate privo anche delle scarpe. La mancina copre le sue parti basse assieme alla gemelle, lasciando intravedere soltanto qualche ciuffetto rosso. PER FORTUNA, niente che Sango - COFF COFF - non abbia già avuto modo di vedere. <SALVATEMI!> Sbraita ancora, cercando di allontanarsi il più possibile dalla figura aitante che dietro le sue spalle sembra volenterosa di tirargli dietro una katana di pregiata fattura presa - o rubata chissà dove. "VIENI QUI, BASTARDO!", pronuncia l'uomo dalla muscolatura definita, alto più o meno quanto il rosso peccato che abbia una stazza due volte maggiore rispetto a quest'ultimo. Capelli neri brizzolati, occhi assetati di sangue nei confronti di chi - evidentemente - ha fatto qualcosa di sbagliato. "TI SCOPI MIA MOGLIE E PENSI DI FARLA FRANCA? NON HAI CAPITO UN CAZZO!" e continua ad inseguirlo. Usciranno dalla scena una volta svoltato un vicolo che, malauguratamente per il demone, si rivelerà essere cieco. <MANNAGGIA A--- AAAAAAAAAHHHHH!> Rumori molesti giungeranno da quel vicolo divenuto spettatore di indicibili insulti e mazzate volanti che lasceranno il nostro amichetto di quartiere probabilmente svenuto nel bel mezzo dei bidoni dell'immondizia. E' finalmente a casa. [ ENTRATA > USCITA ]

17:36 Sango:
 Se ne sorprende, avrebbe quasi dato per scontato il desiderio dell'altro di ricevere meri complimenti, attenzioni morbose, eppure non pare esser così < ci vuol qualcosa per sfamare l'anima, il corpo è così semplice da accontentare > l'anima, quella che porta dentro sempre impegnata a cibarsi degli altri, delle altre essenze, per prendere senza mai donare ad alcuno < probabile > ammette con un lieve sorriso < ma sono un Ishiba, se fossi tale porterei disonore al mio clan e a me stessa > gli fa un voluto occhiolino , sentendosi stranamente calma in sua presenza - non lo avvede come un potenziale nemico, e comprende velocemente come qualcosa delle loro essenze sia dannatamente simile. < cosa ritenete esser proibito dunque > stuzzica la propria di attenzione adesso, quella che vuole sapere cosa potrebbe mai esser davvero proibito alla mente di tale giovane, molto più sciolto e spinto di lei in quella conversazione. Austera quella bellezza che si portano dietro gli Ishiba, fatto di arroganza e di un arte di bellezza unica, di elevarsi al di sopra di molti nel loro rendersi una classe sociale molto più alta, aristocratica quasi, per ricchezza che si son pure guadagnati. Sebbene si sia unita a diversi uomini, ognuno di quelli aveva preso una parte del proprio animo, ove corpo e mente son legati a doppio filo. < Cosa potrebbe esser proibito se non il non conoscere l'altro dunque ?> una domanda posta ad alta voce per se stessa, udibile anche all'altro < non esser una kunoichi per una notte mi sembra qualcosa di..fattibile > quasi ne chiede conferma, seppur quel suo dire successivo le da da pensare < quello è cibo per il vostro ego > non v'è accusa, solo il proprio pensiero < di cosa si ciba invece la vostra di anima?> solletica lievemente i capelli, scostandoli solo su una spalla, la destra . Cosa potrebbe donargli in cambio? Il proprio corpo? No, non lo farebbe di certo per un motivo tanto banale < potremmo farci compagnia ad esempio > un invito per entrambi, alla ricerca di qualcosa di proibito e di illegale probabilmente < non credo sarei in grado di adorarvi come vorreste esser adorato.. voi cosa vorreste in cambio?> curiosa di ciò che egli possa andare a dire, eppure a quell'ultima frase per lei di alcun senso, qualcuno attirerà la sua attenzione. Un grido poco mascolino, delle chiappette sode, un crine rosso come il proprio e la nudità fatta persona < Rasetsu?> solleva quel sopracciglio nel vederlo fuggire via completamente nudo, inseguito da un uomo < oh beh, son sicura che riuscirai a salvarti da solo > addio Rasetsu, e addio chiappette sode e bianche!

18:07 Kan:
 Pensiero concorde sotto svariati aspetti di tale frase ma il relativo modo di agire è, probabilmente, ben distante da quello che si possa pensare. Frigido, forse anche attaccato al materiale per soddisfare istinti carnali, data l'età prettamente giovine, esso risulta normale. Un ragazzo in preda agli ormoni, alle voglie, scoprire il gentil sesso e, perchè no, anche il proprio se l'occasione risulta ghiotta, appetibile ma di certo non basta una bella presenza per attirarne voglie e desideri <Non per questo va trascurato, sfamare entrambi in egual misura dona un senso di appagamento maggiore rispetto ad una predilezione, non trovi?> concentrare le attenzioni sulla mente a dispetto del corpo rappresenta un'offesa, stesso modo se la preferenza verte sul corpo e non la mente trasformando un piacere in un mero atto di riproduzione nullo, simile agli animali, riportando la vita alla sua preistorica creazione. Coglie il sorriso apprendendo l'appartenenza al rinomato clan, svelata la natura dell'altrui bellezza, innata come le abilità in suo possesso, genetica, proveniente da antiche dinastie <Questa Ishiba possiede un nome?> presentazioni assenti, lontano ora bramate da chi ha iniziato una semplice conversazione per attirare l'attenzione trasformando il dialogo in qualcosa di più affine alla mente stessa di entrambi. Rimembra l'Inuzuka del giorno, il modo di porsi, il cercare di essere comune eppure etichettato come ragazzino quando sarebbe bastata una parola al posto giusto per comprendere che di ragazzino c'è soltanto l'età <Tutto quello considerato anormale e immorale da altri. Il proibito dell'intimità in luogo pubblico, con il rischio di esser scoperti può essere un banale esempio> un peccato semplice eppure il meno spinto, il più comune per chi brama forti emozioni ma la mente è capace di partorire esperienze sadiche di cui, per adesso, non fa menzione. Domanda atipica proveniente da leggiadre labbra spingono l'albino ad un moto improvviso accorciando la distanza, invadendo lo spazio vitale altrui; destrorsa elevata al viso dell'Ishiba, palmo tenta di sfiorare quel viso simulando una leggera carezza con le dorate incastonate nelle azzurre <Conoscere l'oscurità dell'anima Cosa c'è di più proibito di conoscere i peccati commessi in vita, i pensieri oscuri che non si è in grado di ammettere neanche a se stessi? Metterli in pratica senza esser fermati, questo attira il mio desiderio più di ogni altra cosa e chiunque sia capace di soddisfarlo, merita ben più della mia attenzione> arto superiore allontanato, passi indietro fatti ritornando a quella moderata distanza mettendo fine ad un lungo pensiero <Solo per una notte? La notte è libertà, il ruolo non deve essere la vita ma solo una parte. Di notte, possiamo essere chi vogliamo, possiamo essere con chi vogliamo e chi sono gli altri per giudicare? Insetti senza importanza> labbra vengon allargata in quel piccolo sorriso, mostrando parte dell'arcata dentale, conscio di aver ragione, di cogliere la vera essenza della vita, di essere in grado di goderla a pieno <Della bellezza> secca la risposta <Amo la bellezza in tutte le sue forme, ambisco ad essa, a vederla ovunque, a rappresentarla ovunque e la mia arte è la massima rappresentazione di ciò> sicuro, diretto, non porta insicurezze, egli è la bellezza fatta uomo, esponente massimo di quel modo di vivere. Sospiro tornando ad una distanza irrisoria una volta colto il punto <Esatto> palmo in avanti, rivolto al cielo <Una serata di compagnia in quel nuovo locale, una serata in cui l'essere shinobi non conta nulla, una serata in cui possiamo essere tutto ciò che vogliamo, questo desidero> ma prima che la risposta giunga un grido di pura follia irrompe nell'udito dell'albino. Istintivamente il viso si volta notando una figura correre all'impazzata, gridando <Il cretino?> ecco il nuovo soprannome del rosso, per lui non è altro che un cretino, neanche una persona come tutte le altre <Per i kami, da nudo fai ancora più schifo, magari ti da un'aggiustata> nell'immediato nota qualcuno filmare portando la sinistra nella tasca, estraendo qualche moneta lanciandola al cameramen improvvisato <Tu, seguili e filma tutto e dopo mandami il video> perchè scomporsi dopotutto. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

18:26 Sango:
 < il corpo cambia, muta, diviene differente > sembra trattare solo della fine di una vita, di un età che avanza eppure un piccolo segreto cela dietro quel dire. Il corpo è solo un guscio, l'anima può viaggiare, l'ha visto, esiste, e nulla può distruggere davvero un anima. < Sango Ishiba > si presenta solo adesso, sicura e orgogliosa del proprio di nome, sebbene la nomea che ha creato scompiglio in quella nuova kagegakure non sia altro che il passato che torna a bussare, bollata come cattiva e assassina di kage alle volte < anche se non so ancora il vostro nome > vuole sapere con chi sta parlando, rimembrare nome e cognome associandoli a quel volto . Ascolta silente ciò che per l'altro potrebbe esser spinto, immorale, anormale.. e lei invece che della lussuria si annebbia solo nella morte, nella resurrezione, nell'eterna vita e nella distruzione totale. Trova bellezza anche in quel mondo oscuro, ne sente le mani scivolare fuori dai vicoli mentre il sole lentamente cala, e la morte può giungere indisturbata. Non si muove, rimane ferma prendendosi quella carezza sul viso, concentrata più su ciò che narra < un'anima oscura ti trascina con se > un sussurro basso, leggero per non esser udito da altri < devi stare attento quando ne incontri una, può nascondersi nella più bella delle donne > come un fiore velenoso, creato da madre Rea per attirar a se le prede, prima di avvelenarle e lasciarle morire intorno a se. < quali peccati potresti aver macchiato la tua anima ancora pura?> quali segreti potrebbe mai celare? E lei tace, per non esporsi, per non confessar le atrocità di cui s'è macchiata le mani in tanti anni, del proprio desiderio di uccider innocenti solo per la propria personale vendetta, di come tutto ciò l'abbia portata ad affondare nel baratro oscuro che cela nel proprio petto. Non v'è luce li dentro, solo solitudine e odio, rabbia ed ego. < bisogna stare attenti a ciò che si desidera.. alla fine tutti verremo giudicati per le nostre vite > prima che quel sogno distrugga il loro essere. Lo sa, nei propri occhi azzurri che brilla quella luce di tormento, di rabbia, di un fuoco che pare non avvampare più ma ancora è li, vivo nel piccolo calore che può donargli < solo una notte, per me basta > una singola notte di nulla, di non esser se stessa, di liberarsi dai fardelli e dalle pene che gravano e pesano sulle spalle. Una singola notte sarà più che sufficiente . < la vostra arte?> che sia anche lui un nuovo piccolo Ishiba? Che possa appartenere a loro? Eppure se fosse stato così avrebbe senza dubbio nominato il loro clan, gli avrebbe reso onore < dunque sia > afferma a quella sua richiesta < una serata in cui non esser nulla > nemmeno se stessi, quello pare esser proibito < ho un'amica a cui farebbe bene un posto del genere. Estenderò l'invito anche a lei > il pensiero che vola ad una delle poche che potrebbe davvero definire tale, Mekura Hyuga. < avete conosciuto Rasetsu dunque > si, il cretino gli dona come soprannome < non è poi così pericoloso > che lo stia difendendo? Forse. < innocuo > forse. [stessi tag]

18:51 Kan:
 La parola nasconde in principio un segreto, mai nulla vien realmente rivelato, il vero significato del verbo poche volte emerge sincero, l'ambiguità è il tassello unificatore dell'essere umano. Essere buoni, essere considerati onesti non vuol dire esserlo davvero, inconsciamente si nasconde la qualunque sotto l'innocenza dell'ignoranza; Sango mette alla prova tale concetto alzando l'attenzione, incutendo curiosità primordiale, risvegliando una mente assopita da due anni di coma in cui non ha fatto nulla, solo sognare la lussuria più sfrenata della vita portando il corpo alla beatitudine suprema, divina <Diviene differente, espressione singolare> serioso nel proferire tal commento <Cosa intendi?> un corpo muta avanzando nell'età, invecchia, riduce se stesso a polvere svolgendo il naturale corso della vita eppure la parola differente apre infinite possibilità. Cosa cela simile termine? Perchè esso è causa di estremo interesse? <Sango Ishiba, me lo ricorderò> associando la bellezza della donna ad un nome vero, tangibile da cui può trarre estremi benefici un giorno <Kan Sumi> omesso fino a quel momento, ora rivelato nella gloria in cui è nato. Fiero del nominativo donatogli, del clan a cui appartiene, il migliore, il più bello. Pochi gli eletti capace di comprendere la vera natura della dinastia di appartenenza del genin, ancor meno coloro le cui capacità sono abbastanza da poter entrare in contatto con essa. Carezza simulata, palmo e polpastrelli sfiorano l'epidermide senza toccarne realmente la superficie, non osa in quel contatto, non da subito, un terreno va prima testato, assaporato; l'immobilità dell'Ishiba risulta una risposta soddisfacente, esattamente quella pronostica, desiderata. Volto nel tentativo di avvicinare il viso, percepire l'altrui respiro su se stesso <Non preoccuparti, so come imbrigliare l'oscurità rendendola pura arte> essere trascinato, non può chiedere null'altro, entrare nel mondo oscuro di una donna ricavando uno spettacolo per occhi e visi di ogni genere <E quando la trovo, le bellezza di quella donna aumenterà arrivando alla perfezione> cessato il semi contatto, distanza messa, troppo vicini. Non sente quel desiderio, osare tanto al primissimo incontro ma un'insano sadismo brama il suo distacco <Non chiedere quali peccati siano stati commessi ma quali possono essere fatti da un'anima pura> sottolinea il particolare gergo utilizzato, egli è puro, illibato sotto svariati aspetti ma lo è davvero? Sicurezza assente, nulla per chi non conosce il pensiero solenne di un ragazzo le cui idee van ben oltre la mentalità umana <Dovrei per caso temere il giudizio? Io voglio vivere a pieno questa vita, se devo morire morirò ma lo farò senza rimpianti. Sarò me stesso, sempre> una è la vita, viverla a pieno. Tacito è il gesto del viso, acconsente nel regalarle quella notte per essere il nulla, fuori da qualunque schema <Si, la mia arte è la massima espressione del pensiero> null'altro è specificato lasciando parzialmente nebulosa l'identità delle abilità in suo possesso <Estendi l'invito a chi vuoi, quella notte sarà gloriosa, saremo tutti liberi> libertà, vera parola d'ordine di quella notte e non quella creata solo per potervi entrare. <E' un cretino con cui ho intenzione di divertirmi> ennesimo passo tentando l'accorciamento di quelle distanze, viso in prossimità dell'orecchio sinistro dell'interlocutrice, labbra in movimento sussurrando piccole frasi rivelatorie su quella fantomatica parola d'ordine da lei tanto ricercata. [Portaoggetti: fuda e inchiostri speciali]

19:11 Sango:
 Sorride a quel dire < mi hai detto che desideri vedere l'oscurità in un animo. E molti di quei segreti potresti carpirne nel tuo viaggio > lascia che si instilli il dubbio, il desiderio di conoscer di più, nel non rivelare mai davvero ciò che desidera e vuole per se, egoista com'è quei suoi desideri vedon solo lei come protagonista unica < Kan Sumi > non le rende nota nulla, ne i suoi viaggi, ne altro . Non conosce alcun clan con quel nome, probabile che non lo sia , potrebbe esser un altro cognome sebbene il tono con cui viene evocato.. le rievoca se stessa molto più giovane. < nessuno imbriglia l'oscurità che qualcuno cela dentro > lo sguardo che si rende di fuoco, violento, passionale e distruttivo allo stesso tempo < si può solo soccombere ad essa > se ne sente toccata intimamente da quel discorso, nato per casualità, ma che la porta a guardarsi dentro. Alcuno è mai riuscito ad imbrigliarla, mai, ne i suoi desideri ne le sue paranoie, solo il possessore del rinnegan può essersi avvicinato tanto.. lo stesso a cui ha donato l'anima. < mi chiedo anche il perchè un anima pura dovrebbe macchiarsi > solo per un sollazzo personale, per il desiderio d'esserlo, eppure motivazioni che trova blande e solo legate all'ego < solo quando vi è un motivo si possono abbracciare le tenebre, ricordalo > un lieto consiglio quello che gli dona, dopotutto quella sua vita gli appartiene, lei non è nessuno per decider per lui. Eppure vedere un ennesima anima perduta le dispiacerebbe, davvero. < si, temi il giudizio. Quando esso diverrà legge la morte sarà l'unica cosa che vorrai > le dita che andranno a veder ancora il foglio nella mano, prima di lasciarlo scivolare a terra insieme ai suoi fratelli. < un giorno me la mostrerai > ha deciso, per entrambi, che sarà lui stesso a farle vedere cosa è capace, e quale sia la sua di arte . < davvero?> non se ne stupisce, d'altronde sa che molti hanno passione per entrambi i sessi, lei stessa aveva provato attrazione per due donne, una più dell'altra. Una che adesso vorrebbe solo veder andar via, l'altra con una maschera a celarle il visino. Ode il suo dire, ne apprende il segreto, di ciò che è nascosto davanti agli occhi . Un brivido scivola lungo la schiena, ne gode del dolce suono della voce prima di parlar infine < comprendo > sorride per quella rivelazione, e solo adesso andrebbe a porre su la propria mano. Delicate quelle dita della mano sinistra solleverebbero per donar un lieve brivido sull'altro, proprio sul collo, ove provare a passare le proprie unghie < a domani sera, Kan Sumi > un sussurro anche per lui, ove le labbra proverebbero a solleticar l'orecchio dolcemente. Un ultimo sussurro, un ultimo volantino preso prima di voltarsi e andare via... andrà a fare una foto al volantino e un messaggio conciso a Mekura. Non accetterà un no come risposta. [end]

19:53 Kan:
 Il segreto vien protratto ulteriormente, scoperta di un lungo viaggio, informazioni celate da chi rasenta gelosia verso esse. Niente può dire in tal proposito, una reazione simile sarebbe pervenuta persino dall'albino, rivelare preziosità in modo facile non è mai un buon auspicio. Commentare? Non serve, implicitamente una risposta è giunta confermando la presenza di un più dietro ad una simile espressione <Comprendo, comprendo anche che un corpo può potenzialmente cambiare...interessante> indagare su un simile evento è l'obiettivo odierno, donategli da una sconosciuta. Qual è il segreto del cambio? In tal caso, è la via perfetta per mantenere eternamente un lungo, giovane aspetto, il segreto bramato da molti, forse lui può riuscire nell'impresa di carpire l'essenza di ciò. Nominativo proferito eppure nessun tipo di reazione emerge, il clan non è famoso, un punto a proprio vantaggio sorge, mostrare la suprema libertà dell'arte, la bellezza di ogni opera da lui compiuta sfruttando l'energia primordiale del chakra <Quando arriverà il momento, perchè arriverà, vedrai con i tuoi stessi occhi> sicurezza nel verbo, imbrigliare l'oscurità in modo nuovo, innovativo per qualunque essere umano capace di vedere oltre la noia del mondo, la banalità dilagante di cui si fa beffe l'uomo moderno. Quesito seguito da un consiglio travisando un discorso diverso, profondo in altro senso <Sono le tenebre ad abbracciarci, quando meno ce lo aspettiamo> esempio lampante di uno vissuto in esse per due lunghissimi anni senza potersi rendere protagonista del cambiamento del villaggio <Chiediti anche chi non è macchiato da qualcosa> il peccato, lo sbaglio, ognuno risulta artefice di un'errore lungo l'arco della vita, decidere quanto peso dare ad esso spetta solamente alla persona, nessun altro può osar metter bocca su simili concetti <Quel giorno lo vedremo> diciotto anni sono pochi per pensare di morire eppure per molti risultano anche troppi per esser concepiti. Un semplice annuire, un giorno avrebbe mostrato la bellezza della propria arte lasciando sul bellissimo viso della rossa il degno di stupore di un Sumi <Oh si, devo fargli capire che non è una buona idea fare il bullo con chi può fare peggio> ma forse l'Ishiba ha colto un divertimento diverso, si sarebbe ricreduta a sua volta. Rivelazione portata a compimento ed un finale, improvviso, inaspettato, ben accetto percependo il contatto sull'epidermide del collo, l'unghie provocano un brivido per la colonna vertebrale <A domani> le dorate osservano la dipartita di Sango, non cessano di seguirne il moto fino alla totale sparizione della figura <Eh già, cazzo se non ho perso colpi, eh eh> ebete sorriso mentre si appropinqua verso il vicolo per constatare con mano la brutta fine fatta dal Kokketsu. [END]

Un Narciso che incontra un altro Narciso.
Destino ha voluto vedere questi due prender interesse per un nuovo locale, Ochiya.
Lo stesso che si porrà da sfondo per entrambi per comprender l'altro, apprezzandosi a vicenda, e iniziando a frugar l'animo dell'altro.

Alla fine pare che la parola sia stata scoperta.. e anche Mekura viene ufficialmente invitata da Sango per prender parte a quella serata.