Consigli davanti scuola
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Giocata del 03/06/2021 dalle 15:19 alle 16:21 nella chat "Accademia Ninja - Konoha"
Nuvole biancastre coprono il cielo pomeridiano. Non paiono cariche di pioggia seppur coprano in parte i raggi solari che giungono dall'alto. A prescindere da ciò, è costretta a socchiudere gli occhi per schermarli dalla luce solare, affiancando la cugina con la quale sta camminando con un'unica direzione comune: l'Accademia Ninja di Konoha dell'omonimo distretto. Un top nero dalle lunghe maniche ne copre il busto sino allo stomaco, lasciando scoperto il piatto ventre. Lieve la scollatura che lascia intravedere, affatto trasparente come si potrebbe pensare che sia. Le maniche giungono a tre quarti, permettendole ampia manovra, mostrando il paio di vambracci sottostanti. Un pantaloncino nero a vita alta, invece, ne circonda le flessuose gambe, il quale permette soltanto una lieve visione delle cicatrici che attraversano il corpo della giovane lungo il busto. La vita è altresì circondata da una cintura nera collegata a delle cinghie poste attorno alle toniche cosce. Sulla cinghia di destra, è stato attaccato un porta kunai e shuriken con le relative armi al suo interno. Dal lato opposto, invece, nonostante la cinghia sia presente, non porta con sé alcunché poiché alla cintura superiore v'è unito un fodero con la sua katana. Tornando al lato destro, ma appena defilato sul retro, trova posto anche un piccolo passante usato per portarsi dietro la frusta dal manico rosso. Ai piedi, infine, calza un paio di sandali ninja - quelli vecchio stampo, chissà dove li ha trovati - con tanto di schinieri che giungono sin ad altezza del ginocchio. Manchevole del coprifronte della Foglia, attorno alla gola ha soltanto una collana con il ciondolo raffigurante il ventaglio degli Uchiha nonostante non faccia parte del suddetto clan né v'abbia avuto chissà quali contatti nel corso degli anni passati. Volge un'occhiata all'altra Nara, piegando un sopracciglio con espressione interrogativa. <Siamo in orario?> Non vuole arrivare troppo prima tanto meno in ritardo, quindi velatamente se ne sta preoccupando sprovvista ovviamente d'un telefono o anche soltanto d'un orologio da polso che potrebbe tornarle vagamente utile. Di tanto in tanto, si guarda attorno: le parole dell'agente scelto rimbombano in testa. Sono tutti dannatamente controllati - specialmente lei. [ Chakra ON ] [davanti Accademia] Le nuvole coprono quel cielo quasi completamente estivo. Massa di gente sta aspettando la fine delle lezioni per poter prendere i loro figli e tornare finalmente a casa. Tachiko non è da meno, Sebbene sia in un angolo, senza parlare con nessun altro genitore.<Siamo dieci minuti in anticipo!> direbbe andando a controllare quell’orologio con il quadrante messo nella parte interna del polso. Addosso ha un vestito lungo color pastello chiaro, un cappello di paglia con una fascia rossa a tenerlo fermo ed un paio di ballerine a coprire i piedi. Alla spalla sinistra una borsa di colore rossa, abbastanza grande da tenerci dentro molti oggetti, tra cui il suo fidatissimo coltello da cucina. <Tu-tu-tutturu!> canticchia gongolando sul posto mentre attende insieme a sua cugina l’arrivo della propria figlia. Si umetta le labbra guardandosi intorno con i suoi grandi occhi sanguigni, come se cercasse qualcosa in particolare. La lunga chioma lilla scende in una treccia che andrebbe a superare di una spanna i fianchi. Si morderebbe l’angolo destro del labbro inferiore prima di voltarsi verso Furaya con un sorriso delicato.< Fu-chan!> la chiamerebbe prima di piegare il busto per farsi vedere dalla propria parente. Socchiuderebbe gli occhi nel farlo, un sorriso delicato e gentile di chi esprime tutto il suo affetto con una semplice espressione facciale. < Tachiko ti deve parlare!> direbbe allegramente, alla fine devono aspettare, tanto vale parlarne adesso. Si morde il labbro inferiore andando ad abbassare la testa. < Consiglia…> un mezzo sussurro il suo prima di fare un respiro profondo < Icchan ha chiesto a Tachiko di andare a vivere da lui insieme a Senshi.> ecco la bomba < Ha una casa bella grande, ci staremmo tutti! > ci ha riflettuto stranamente la Nara andando a voltarsi verso la cugina < Tachiko non ha detto si, voleva prima parlarne con te> insomma, apprezziamo il fatto che per una volta non è andata per la tangente, ma è rimasta risoluta e responsabile nei confronti della sua famiglia> [Coltello da cucina] Preferisce restare discostata dalla fiumana di gente che s'accalca innanzi all'ingresso dell'Accademia in attesa di figlioli che, in un'altra epoca, a quella stessa età probabilmente erano già in missione per conto del villaggio rispetto ad adesso dove vengono maggiormente tutelati. L'attenzione della trentenne volge particolarmente in favore della cugina, ma palesando la propria apprensione anche nei confronti di coloro che la circondano. Non si fida. Prova una totale sfiducia. Se dapprima credeva soltanto al fatto che qualcuno li stesse osservando, beh adesso è piuttosto ovvio e la consapevolezza di ciò la porta in un costante stato d'allarmismo generale. <Oh, ottimo.> A proposito dei dieci minuti in anticipo, continuando ad avanzar di pari passo all'altra, attenta ovviamente a dove poggia le suole delle scarpe - oltre all'attenzione generale che tutt'ora dà nei dintorni. <Mh?> Si sente richiamata da Tachiko verso la quale volge il capo in modo d'averla nel proprio raggio visivo. Resta ad ascoltare con vivido interesse. Il consiglio che le sta chiedendo è effettivamente importante e reputa che sia difficile anche prendere una decisione in merito, a prescindere dalla persona. La signorina Tutturu deve tenere conto della bambina, della reale madre di quest'ultima e di coloro i quali reputa la sua famiglia. <Onestamente, non so cosa dire> Ammette su due piedi, mordendosi distrattamente il labbro inferiore, testimone del suo nervosismo momentaneo poiché, come anticipato, una risposta da dare non saprebbe neppur quale potrebbe essere. <sei sicura che questa scelta possa piacere anche a Senshi?> Storce le labbra per un istante, nonostante tenti di mantenere un atteggiamento quanto più neutrale possibile - per quanto difficile sia riuscirci. <Ci sono un sacco di fattori da dover considerare. Ora che ci siamo tutti ritrovati> Glissa per un attimo con lo sguardo altrove, tornando immantinente su di lei. <non pensi che sia... ecco, presto?> Non conosce abbastanza Ichirou. Sa soltanto che gli deve sicuramente più d'un favore per la faccenda accaduta nei confronti di Konoha, per la quale è stato catturato e maltrattato. Nessun'altra parola le vien fuori, aspettando dapprima un commento di Tachiko. [ Chakra ON ] [davanti Accademia] Al contrario della cugina, Tachiko sembra sempre molto tranquilla, sia perché quel periodo l’ha vissuto tutto, sia perché vive nel suo mondo fantastico in cui al massimo i pericoli…li squarta. Si umetta le labbra andando a guardare Furaya. Ascolta il suo dire attentamente, cercando di rifletterci sopra. < Infatti Tachiko chiederà anche a lei!> convinta che sia la cosa migliore. Sorride di nuovo verso di lei < Si! Per questo Tachiko voleva che fossi la prima a saperlo, Tachiko ti vuole bene! Ed ascolta sempre quello che dice Fu-chan!> conclude prima di annuire alle sue stesse parole provando quindi a dare più forza alle sue convinzioni. Lo sguardo andrebbe verso qualcuno che sta bisbigliando guardandole. Le riconosce, madri del clan Nara, quello che l’ha cacciata. Si morderebbe l’interno della guancia prima di chinare la testa di lato facendo volteggiare la treccia verso il frontale del suo corpo. Le madri, notando di essere osservate, farebbero finta di niente tornando a parlare del tempo o di quanto costano un paio di scarpe. < Presto…> ripeterebbe la donna andando a portarsi di nuovo eretta con la schiena < Fu-chan> un sussurro il suo < Da quando siamo andate via dal quartiere del Clan Nara…Senshi e Tachiko hanno vissuto in quella piccola casa, sacrificando spazio…> abbassa lentamente il capo prima di umettarsi le labbra < Nessuno vuole far lavorare Tachiko, nessuno si fida di Tachiko…> si morde il labbro inferiore < quindi Tachiko non ha molti soldi.> in effetti, tutti quelli che è riuscita a mantenere sono stati spesi per la piccola < Tachiko vorrebbe solo il meglio per Senshi.> e se questo potrebbe contare il fatto di trasferirsi nel Clan Hyuuga…oh beh < Ma Tachiko non ha accettato, ovvio!> cerca di tranquillizzarla < Se riuscissimo a comprarci una casa più grande, sarebbe perfetto no?> ecco la seconda opzione, cercare come famiglia magari una villetta da suddividere in due appartamenti, qualcosa del genere < Non lo so…ti va di aiutare Tachiko?> chiede infine alla cugina mentre gli occhi andrebbero di nuovo al cancello dell’accademia.[Coltello da cucina]
Giocata del 08/06/2021 dalle 10:55 alle 14:19 nella chat "Accademia Ninja - Konoha"
Si sente leggermente apprensiva - o nervosa? Non saprebbe neanche definire la situazione, al momento. La mente è offuscata da una miriade di pensieri ai quali deve dare un senso, deve riordinarli, fare in modo che seguano un preciso corso. <Lo so e ti ringrazio per la fiducia che mi dai ogni giorno> Ammette, portando la mandritta a posarsi sulla spalla della cugina. Le dita accarezzano delicatamente il tessuto che ne copre la pelle, mostrandosi sorridente. Non vuole farle pesare alcuna scelta, ma in alcun modo riesce ad immaginare che la cugina possa trasferirsi da tutt'altra parte assieme alla sua bambina. <eppure non riesco a pensare a questa eventualità.> Cosa succederà nel momento in cui dovranno decidere chi dovrà effettivamente tenere la piccola Senshi? La sola ipotesi la tormenta. E qualora decidessero di restare all'interno delle mura? E se Ichirou non volesse seguire ciò che hanno in mente di fare? Sono troppe incognite alle quali necessiterà, presto o tardi, d'una risposta che abbia un senso logico e che la soddisfi abbondantemente. Non accetterà sicuramente di rinunciare alla maternità adesso che s'è ravvicinata alla figlia. <Devi solo chiedermi d'andare al quartiere dei clan e parlare col capo clan ed io andrò. Il consiglio e la Shinsengumi sono già a conoscenza della mia presenza tra queste mura.> Ergo, sta a significare che non avrebbe assolutamente niente da perdere. Inoltre, si tratta comunque dell'ex capo clan prima della caduta del villaggio del Fuoco. Va da sé che la situazione potrebbe volgere anche a suo favore - pur non essendone assolutamente sicura. D'altro canto, nessuno si fida più dei vecchi ninja se non sporadiche menti. <Ho partecipato a qualche missione per conto del villaggio e ho lavorato come fabbro a qualunque ora del giorno per mettere dei soldi da parte> Non che l'abbia mai nascosto, ma adesso glielo rivela per come sono realmente i fatti. <quindi, se ne hai bisogno, io ho sempre voluto mettere la mia parte.> Vivendo a sua volta tra quelle mura, giustamente, ne aveva strettamente bisogno anche soltanto per riacquistare qualche vestito e riuscire a sopravvivere per quanto possibile, evitando di gravare sulle spalle d'altre persone - come ad esempio Tachiko stessa. <Vorrei aiutarti a comprare una casa più grande, potrebbe venire lui a stare da noi.> Si stringe nelle spalle, reputando questa offerta come probabilmente la più valida che potesse tirar fuori al momento. Si sente oltremodo in dovere d'aggiungere, chinandosi verso l'orecchio altrui: <Mi raccomando però> Abbassando anche la voce. <non raccontargli> Ovviamente riferendosi allo Hyuuga. <di quel che vogliamo fare.> Senza specificare oltre, conscia appunto delle orecchie indiscrete che potrebbero ascoltar tutto. D'altronde, Kamichi, in un modo o nell'altro, l'ha messa tremendamente in guardia e in all'erta. <Avrei una richiesta da farti a mia volta.> Gliel'anticipa ma al momento ancora non le rende noto cosa voglia proporle. [ Chakra ON ] [davanti Accademia] Alcune persone passano accanto a loro. Guardano Tachiko dalla testa ai piedi mostrando una sorta di sguardo disgustato e contrario, forse altre madri della classe di Senshi, forse qualche genitore di qualche figlio picchiato dalla stessa, poco importa. La ragazza dagli occhi di sangue guarderebbe ancora la cugina, sorridendo a quel tocco che le permette di dare e ricevere. Annuirebbe lentamente a quella risposta < Tachiko capisce, è una questione di famiglia> facendo fuoriuscire la lingua per bagnarsi il labbro inferiore < Tu non vuoi che Tachiko e Senshi se ne vadano!> o solo Senshi, ma questo è relativo. Fa un respiro profondo. Lei, al contrario della cugina, non sembra ancora rendersi conto che il problema maternità è presente e pesante come fardello, lei lo da per scontato, non riesce a guardare oltre, o semplicemente non vuole. < Ma Tachiko non vuole che ti metti nei guai a causa sua!> borbotterebbe la donna sistemandosi gli occhiali bordati di rosso sul naso < E poi…> si morde il labbro inferiore, ancora il pensiero l’attanaglia come se fosse una catena < Se Tachiko dovesse tornare all’interno del clan come effettiva, sarebbe come ritornare ad essere una ninja come prima> e l’aveva promesso, l’ha promesso < Tachiko sa che migliorare le proprie capacità è utile anche come Anbu…ma…> la guarda un attimo < Tachiko è Anbu perché è stata obbligata.> ed anche per un suo grosso sbaglio, cedere alla tentazione di uccidere, di sentire quel sangue scorrere sulla lama, povera derelitta < forse Tachiko ne avrà bisogno per fare la spesa…> e ci riflette, cambiando discorso come se non fosse niente < A Macchan piace il pollo?> forse ha in mente anche una ricetta da proporre < A Senshi fa impazzire il pollo!> insomma! <Una casa più grande? Oh! Bellissima idea!> in effetti è un compromesso bello interessante < Parlerò con Icchan della cosa! > chinando la testa di lato < Ma allora deve essere tanto grande!> allargando le braccia e facendo muovere il seno per niente tenuto sotto il vestito pastello. Alcuni uomini probabilmente si saranno accorti della cosa, come si saranno accorti degli scappellotti delle relative consorti. Accosta l’orecchio quando lei vuole dire quella raccomandazione e la donna non fa altro che annuire ed andare a muovere la mano come se fosse un saluto militare < Quello che dice Fu-chan, Tachiko fa!> ridacchiando < Anche perché…con questo…> ed andrebbe a toccare il punto dove ci dovrebbe essere il kanji < Tachiko non può fare molto>. Chinerebbe la testa di lato poi, guardandola, inarcando un sopracciglio < Cosa cosa?> curiosa come una scimmia la non più giovane Nara a quella richiesta.[Coltello da cucina]
Giocata del 10/06/2021 dalle 15:04 alle 17:39 nella chat "Accademia Ninja - Konoha"
Non le importa delle occhiate che riceve da parte della gente poiché pensa soltanto a se stessa e alla sua famiglia. Dell'opinione pubblica, in questo esatto istante, non può che fregarsene completamente. La discussione intrapresa con la cugina è piuttosto importante, motivo per il quale ha necessità di rispondere con una certa accortezza oltre che prestarle l'attenzione che merita. <Mi sembra anche normale> Obietta subito innanzi alle affermazioni di Tachiko. <vi ho riviste dopo dieci anni, siete entrambe cresciute ed io mi son persa tutta l'infanzia di Senshi.> Afferma verso di lei, pur mantenendo un tono di voce apparentemente pacato. La morsa allo stomaco che avverte nel parlarne, ovviamente, la tiene per sé. Inutile asserire quanto questo abbia potuto farle male poiché c'è chi sta peggio - come Mattyse, il quale non ha neanche potuto abbracciare sua figlia, non gli è stato concesso neppur un misero abbraccio quand'ancora le terre Ninja esistevano. <Non riesco ad accettare il fatto che siamo di già costrette di nuovo a separarci.> Non lo dice con alcuna cattiveria, tanto meno rammarico. Storce soltanto appena le labbra a causa della situazione non proprio rosa e fiori che le si è parata innanzi. Torna a guardarla immantinente nel momento in cui si prosegue la discussione del Clan e dell'eventuale guaio nel quale la Nara potrebbe andare a cacciarsi. <Il Clan> A suo tempo, almeno. <prevedeva l'appartenenza allo stesso anche se non riuscivi ad attivare l'innata, anche se non eri un ninja. Ho rimosso personalmente quella stupida regola che gli Anziani e mio padre avevano scelto di tenere, vietando a chiunque non fosse in grado di usare la Kagemane di far parte della Famiglia Nara.> Secca nel risponderle, non tanto perché ha qualcosa contro la cugina - sia mai - ma perché non accetta in nessun modo che abbiano potuto riabilitare quella vecchia storia. <Oh.> Si blocca un istante quando la Nara le chiede se a Mattyse piaccia il pollo. Per la prima volta, si rende conto di non saperlo. Non conosce tutte le sue attutidini, non sa cosa possa piacergli oltre a far esplodere qualunque cosa gli si pari innanzi. <Credo di sì.> Tituba a tal proposito, stringendosi nelle spalle. La dritta vien sollevata per portare un ciuffo dietro l'orecchio corrispondente, di fatto ancor distratta dalla domanda che le ha rivolto e alla quale non ha saputo dare una risposta concreta. <Fammi sapere cosa ne pensa.> A proposito di Ichirou che, ad ogni modo, non ha avuto fortuna d'incontrare piuttosto spesso. Tuttavia, l'argomento cardine di questa discussione è il seguente. Trae un profondo respiro. <Vorrei> Non è facile. <che Senshi possa vedere suo padre più spesso.> Incocca gli occhi chiari in quelli cremisi altrui. Le si pone frontalmente. <Mi ha raccontato che non siete andati per niente d'accordo, ma trovo che sia fondamentale sia per Saisashi che per sua figlia conoscersi e passare del tempo assieme. Non è stata colpa sua sparire per dieci anni. Era in guerra al mio fianco.> Professa ancora, cercando d'ammorbidire Tachiko in attesa d'una risposta che le fa salire l'ansia fin sopra i capelli. [ Chakra ON ] [davanti Accademia] Rimane silente nel guardare la cugina, praticamente sorella, sbattendo un paio di volte le palpebre come se non capisse. Si morderebbe il labbro inferiore prima di fare un piccolo passetto laterale. Le mani dietro la schiena, intrecciate, andando a mettersi in una posa molto kawaii in quel preciso istante < Tachiko sa che non l’hai fatto a cuore leggero.> direbbe solamente verso di lei < l’hai fatto per il bene del nostro villaggio, Tachiko capisce.> e mostrerebbe un bellissimo sorriso alla donna prima di fare un respiro profondo < ed allora non ci separeremo!> concluderebbe prima di annuire avendo preso la sua decisione e formulando già un discorso per Ichirou. <Prevedeva Fu-chan> andrebbe a sottolineare quelle parole < Gli anziani sono tornati, Tachiko ha fatto tutto il possibile per non ucciderli> e lo direbbe con fare angelico, innocente < anche perché hanno detto tante cose brutte su di te e Tachiko non riusciva a sopportarle> in effetti c’è chi la odia per averli abbandonati, ed alcuni che, invece, ancora la supportavano < Tachiko ti farà sapere presto presto!> direbbe riguardo al discorso casa. Si blocca quando Furaya fa quella richiesta, come se cambiasse atteggiamento in un lampo, ghiaccio che si presenta nel suo corpo, rigido mentre seguirebbe con lo sguardo la figura di Furaya < non è per i dieci anni> direbbe solamente prima di mordersi il labbro inferiore < prima Tachiko pensava volesse portagliela via.> un respiro profondo, quasi per calmare quel carattere che stava ribollendo < Poi ha cominciato a parlare di cose che avevo detto a Senshi di non fare.> un cenno di diniego con la testa < Tachiko non ha problemi a far vedere Senshi a Saisashi…ma deve stare alle regole di Tachiko> sembra ferrea in quella sua mentalità da madre severa ma giusta < Senshi è cocciuta, determinata e forte di carattere.> e lo sa bene Furaya, ha preso anche da lei < Tachiko si è impegnata tanto per educarla, basterebbe un nulla in questa età per rendere tutto vano.> le abitudini per un bambino sono davvero facili da sovrascrivere. < Tachiko ha paura, tutto qui> spiega poi portandosi una mano al petto e stringendo quel vestito pastello tra le dita della mano destra. Si limita ad annuir alla volta della cugina, poiché non ha bisogno di commentare oltre le scelte che ha fatto durante la sua vita. <E ti ringrazio, per questo.> Conferma ancora verso di lei, mostrandole adesso un piccolo sorriso appena accentuato ma che prende forma. Ha bisogno di tempo, come tutti. <Non importa cosa abbiano detto su di me. Hanno ben poco da recriminare.> L'orgoglio vien fuori come un demone assopito all'interno del corpo della giovane, la quale lo tira fuori immantinente privo di qualunque difesa esso possa trasportare con sé, ma soltanto nella forma più pura e semplice di sempre. Vogliono mica che torni una dittatura? <L'importante adesso è cercare di reintegrare te e Senshi. Io posso anche farne a meno. Il mio obiettivo non è riprendermi il Clan, non adesso.> Spiega all'indirizzo della donna, mantenendo ovviamente un tono di voce piuttosto confidenziale e basso, evitando che orecchie indiscrete possano ascoltare quel di cui stanno parlando. D'altro canto, conscia del fatto che la Shinsengumi e il Consiglio paiono temerli, beh, si mantiene piuttosto accorta rispetto all'inizio. Anche la continuità dell'uso del soprannome di Pakkurida è soltanto per prevenire chi la circonda, proprio per via della fama da ninja leggendario precedentemente posseduta. A quanto pare, neanche i suddetti interessati paiono voler far trapelare la notizia e per il momento tanto le basta per mantenere un minimo di tranquillità, pur facendo attenzione a chiunque le s'avvicini. <Tuttavia, permettere a te e a mia figlia di vivere in maniera più serena credo sia ciò che debba fare prima d'ogni altra cosa.> Dopodiché protenderà anche per riprenderselo davvero il clan - quando magari avrà anche riacquistato la possibilità di utilizzare l'innata omonima. Al momento, presentarsi e pretendere di comandarlo ancora è un po' fuori dalle sue capacità. Rimugina bene sulle parole appena pronunciate nei confronti di quant'accaduto con il taijutser dai capelli corvini, prendendo a sua volta parola. <Saisashi non vuole portartela via. E' consapevole> Grazie a lei. <che hai questo timore. Però, com'è giusto che sia, anche lui deve avere a che fare con sua figlia. Kyofu> Riferendosi a Mattyse, il cui nome in codice dovrebbe essere abbastanza noto, abbassando nuovamente il tono di voce, così da protendere verso l'orecchio della fanciulla affinché soltanto lei possa sentire. <non l'ha mai potuta tenere in braccio, sua figlia. Vorresti questo anche per Saisashi? Io personalmente no. Non potrei sopportarlo. Pensaci, ma non negarglielo. Posso anche esserci io assieme a lui quando viene, mh? Ti fidi di me, no?> Sta davvero diventando un'ottima manipolatrice oltre che doppiogiochista... [ Chakra ON ] [davanti Accademia] Sorride a quei ringraziamenti andando ad annuire < Ricordati Fu-chan> e sussurra il nome per non farsi sentire da altri < Tachiko è la tua spalla numero uno!> stringendo un pugno e facendo apparire indice e medio in segno di vittoria. Annuirebbe prima di fare un respiro profondo, chinando la testa di lato < Per riuscire a rientrare nel Clan…Tachiko deve affrontare in una sfida il rappresentante del consiglio> direbbe solamente andando a riflettere < se Tachiko vince allora lei e Senshi possono rientrare. Ma non daranno mai il permesso a Tachiko di affrontare qualcuno> e sbufferebbe gonfiando le guance. Gli occhi rossi andrebbero verso la figura della Nara prima di fare un piccolo cenno della testa. E’ confusa, lo si può notare, abbasserebbe lo sguardo sentendo anche i colpa. Il cuore che inizia a battere un pochino più forte mentre ci riflette, ci pensa. La testa malata della donna che cerca in tutti i modi di creare un filo logico. Saisashi. Non ha instaurato un legame forte con lui, almeno non quanto con Furaya, non gli deve niente in realtà, ed una volta è riuscito anche ad aiutarlo a non morire, se si ricorda bene. Si morde il labbro inferiore. Sentire Furaya così però non le piace, si sente male, si sente cattiva, si sente ingiusta. Alla sua domanda ecco che la testa si alzerebbe verso quella della cugina. Nota i suoi capelli rosati, diversi dai lilla della donna. Gli occhi rossi sbatterebbero un paio di volte < si, certo che Tachiko si fida> è in una situazione paradossale. Furaya l’ha infinocchiata con le parole e lei è caduta nella rete come una farfalla contro un ragno < va bene…se ci sei tu.> direbbe poi con un filo di voce, ancora non convinta, non del tutto almeno. Rimarrebbe dunque in silenzio mentre i bambini inizierebbero ad uscire dal cancello. Ottimo, per cambiare discorso ovviamente < Fu-chan!> direbbe indicando l’accademia < Sta per uscire!> concluderebbe tornando eretta con la schiena e quindi cercando di notare la piccola pulce tra i bimbetti della struttura. [Coltello da cucina] Le sorride bonariamente, ma nessun'altra parola proverrebbe dalla propria bocca. Reputa di non dover aggiungere altro a quanto già fatto. Rimugina attentamente sulla specifica che lei le fa a proposito del clan e di quel che dovrebbe fare per venire reintegrata. <Vorrei prima parlare coi diretti interessati.> Afferma, mantenendo un'espressione sì attenta ma al contempo pensierosa. Come al solito, son molteplici i pensieri che affollano la testa della Judai - non è certo la prima volta che questo accade. <Lo trovo alquanto vile.> Che debba affrontare qualcuno, ma che al tempo stesso non glielo lascino fare. Ordunque, bisogna trovare un modo adeguato affinché riescano a farla reintegrare pur seguendo in qualche modo la prassi da loro prestabilita. In ogni caso, a prescindere da tutto, non riesce a vederla diversamente da un suo papabile intervento per proteggere la cugina e sua figlia. Dovrà obbligatoriamente fare una capatina dai diretti interessati quanto prima. Allunga una mano ad altezza della guancia di Tachiko, carezzandola delicatamente. Dopodiché risale verso i capelli lilla che le sposta dietro l'orecchio. <Non ti ringrazierò mai abbastanza.> Eppure par neanche rendersi conto d'averla effettivamente manipolata con un paio di parole messe al posto giusto, sfruttando il legame che le lega ormai da tempo in maniera indissolubile. Deve raggiungere il suo obiettivo: per farlo è disposta ad usare qualunque mezzo, a quanto pare. Subito dopo, anche lei volgerebbe rapido lo sguardo verso l'Accademia ninja dalla quale dovrebbero star uscendo i bambini, assieme anche alla ragazzina dal crine rosato. Qualora sia riuscita ad individuarla, alzerebbe soltanto la mano destra così da farla ondeggiare da un lato all'altro, nel tentativo d'attirare l'attenzione su di sé. In seguito, passerà certamente il pomeriggio assieme alle due, nonché la sua bambina. [ EXIT ] [davanti Accademia] Rimane in silenzio prima di andare a sorridere < Fai attenzione Fu-chan> direbbe prima di andare a sussurrarle qualcosa all’orecchio prima di deglutire sonoramente < Tachiko non può venire con te, altrimenti non ti farebbero mai parlare.> abbasserebbe lo sguardo dispiaciuta per la cosa prima di toccarsi lo sterno con le dita della mano sinistra. Quello, più gli Anbu, più le cose che sono successe certamente non aiutano il suo stato mentale. Annuirebbe lentamente prima di guardarla < si, tanto> concluderebbe. Un sorriso gioioso, non sapendo di essere stata irretita, si incresperebbe sul suo volto a quelle parole. Un attimo di silenzio prima di andare a vedere quella che è la classe di Senshi. La bambina uscirebbe con quel sorrisone che mostra i dentini da latte già caduti. Ha una guancia rossa, sicuramente si sarà presa a schiaffi con qualcuno, ma ormai la donna non ci fa più neanche caso, non in pubblico almeno. Sarebbero andati in giro loro tre, cercando gli ingredienti di quel fantomatico pollo che piace tanto alla bambina. Tachiko ripenserebbe alle parole di Furaya, mordendosi il labbro inferiore prima di dire alla piccola che potrà vedere il padre insieme a Mamma Furaya e solamente in sua presenza. Senshi saltellerebbe tutta contenta raccontando di quanti piccoli e tondi culetti hanno visto il suo poderoso attacco letale il “Calcio Sublime” tipica tecnica Tai di cui va molto fiera, con molta esasperazione della madre Folle. [Exit]