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Giocata del 21/05/2021 dalle 15:12 alle 20:42 nella chat "Piazza Centrale [Kusa]"
[Biblioteca] Vagare alla cieca non è mai il modo adatto, avere un piano d'azione per qualunque cosa è il metodo ideale per procedere; attualmente si trova a brancolare leggermente nel buio, le parole enunciate da Sango emergono ancora nella geniale mente dell'azzurro, non confortanti eppure esaltanti a loro volta. Viaggiare per il mondo ninja, in codesto momento, è quanto rischioso se non si possiede una meta ben precisa e questi dieci anni hanno portato, oltre alla distruzione, anche qualche novità interessante e, forse, persino le notizie di cui necessita. Andare in giro a chiedere è quanto stupido e folle, rivelerebbe le intenzioni a qualcuno di esterno, per via di ciò si ritrova a passare l'iniziato pomeriggio all'interno di una biblioteca del quartiere di Kusagakure, unico luogo in cui è possibile reperire informazioni passate bene o male esatte. L'unico esponente ancora vivo risulta totalmente inutile, lo capirebbe chiunque ascoltandola parlare e dunque il genin smuove i passi tra i corridoi e gli scaffali di suddetto posto posando le cobalte sui volumi intorno a se, leggendo i titoli, facendosi un'idea del loro contenuto possibile. Silenzioso è il passo adottato, labbra serrate e respiro ridotto al minimo mantenendo quel sacro silenzio trovato appena ha messo piedi in essa. Destrorsa vien sollevata prelevando un volume di storia ninja generale; non solo, trattiene il libro con l'arto sinistro mentre preleva altri volumi tramite il destro tra cui storia di Kusa, di Ame e di Konoha effettuando una ricerca meticolosa, scegliendo quei tre villaggi in particolare per la loro storia e Ame per il legame con le nuvole, palese ovviamente grazie alla statua di Pain nella piazza. Prelevato ciò di cui ha bisogno direziona il passo verso un tavolo isolato e vuoto sotto una larga finestra dove prende posto sotto il sole illuminando la visuale, poggiando i libri sulla superficie legnosa e aprendo nell'immediato il volume riguardante il villaggio di Amegakure, in caso ci sia. Cobalte chinate per cominciare la lettura, la ricerca. Vestito con quelle solite vesti blande, molto formali formate da un lungo pantalone color del latte coprendo le inferiori leve e un paio di sandali shinobistici di misera fattura; una giacca del medesimo color dei calzi sosta sul busto coprendo gli arti superiori, cerniera chiusa fino all'ombelico lasciando scoperti petto e parte del ventre. Capelli corti e brizzolati delineano il capo del genin concludendo con quella maschera, una mandibola umana posata sul lato destro del volto, nascondendo il doloroso passato da egli vissuto e un occhio attento può denotare come, vicino al labbro, sbuchi una minuscola porzione di cicatrice, insignificante per molti ma tutto per lui. Sole all'esterno della struttura al centro della sezione di kusagakure, un brillante e caldo sole pomeridiano affacciato sull'infinito perdersi di persone nel via vai lavorativo, fatto di etnie varie ed eventuali, ninja e non, in un primo pomeriggio che s'appresta rapido ad aprirsi nel pieno splendore dell'orario di punta. Si trova proprio all'esterno di quella struttura fatta di libri e carta, ma anche munita di computer ed attrezzature tecnologiche, lui che forte della sua curiosità e della sua foga s'appresta a mangiare un nuovo capitolo di quelle sue ricerche verso le evocazioni ninja, compagni affidabili ed unici all'interno della vita di un vero shinobi. <Salve, mi servirebbe un computer per delle ricerche> avvisa all'ingresso, non ha bisogno di un computer specifico, o di un tablet o di un notebook particolare, gli serve solo avvisare che ne prenderebbe uno per le sue letture e ricerche, educatamente fornito il biondo, non vuole assolutamente dare fastidio o prendere robe senza permesso. Veste con gli abiti informali della shinsengumi, è in servizio, o semplicemente in una piccola pausa prima di riprendere la ronda, deve fare una semplice ricerca lui, nulla di troppo lungo. Giacca nera dunque, aperta a mostrare un T-shirt bianca a mezze maniche, mentre al di sotto un pantaloncino nero che perpendicolare guarda delle scarpe giovanili di bianco colore, mentre è munito come suo solito di spilla col kanji " fedeltà" al pettorale sinistro, così come della fascia verde acida al mancino bicipite. Ha un braccio INFORTUNATO, fasciato del tutto dalle dita al gomito, tenuto fermo da una fascia di stoffa che gira attorno al collo del nostro giovane eroe, quasi avesse un gesso praticamente. La mancina mano dunque s'appresta ad afferrare un nero tablet lì presente all'ingresso, per poggiarsi - fortuitamente forse- proprio al tavolo dello stesso Ryoma, o meglio, Rk, un giovine davvero strano, masochista, e dai legami diametralmente opposti a quelli presenti tra lo shinsengumi ed il rosso Rasetsu. <Vediamo un pò> prende fiato, scrivendo con una singola mano, poggiando lo stesso arnese tecnologico ad una pila di libri lì sul tavolo. Continua a digitare delle parole, verso Ninjapedia, deve partire da una base... cosa sono le evocazioni? Ed in tutto questo non s'avvede poi troppo della figura dell'azzurrino di capelli, visto una mezza volta, una chiacchierata rapida, nulla che lo riconduca subito nell'attenzione a lui... ma gli è difronte, forse lo stesso potrebbe invece riconoscere il biondo dalla divisa, dalla voce e dall'aspetto, oltre che ad una certa fama acquisita in giro. [Chakra Off] [Biblioteca] Prosegue nella lettura di quel volume Amese, primo su tutti, il più vicino a ciò che ricerca ma cosa cerca di preciso? Le nuvole cremisi sono scomparse e sfaldate, non esistono più e Sango è l'ultimo esponente in vita, per questo motivo finalizza la ricerca sugli ultimi avvistamenti di una tale organizzazione, le ultime imprese da essa compiute nel corso degli anni, i membri più famosi che l'hanno composta nel tempo e, non ultimo, una possibile collocazione del loro covo o punto di ritrovo. Sicuro della presenza di esso, risulta impossibile pensare il loro vagare senza un loco in cui dirigersi nei momenti di calma. Partire da Ame vuol dire partire dagli albori della creazione della cremisi, ripercorrere gli eventi più importanti e la strada da essa fatta per consentire all'intelletto superiore dell'Otatsu di tracciare una strada adatta per giungere al punto della questione. Le iridi si muovono da riga e riga leggendo con avidità, assimilando le nozioni impartite dalla storia. Difficile è la ricerca da lui cominciata, complessa ed intricata dovendo spaziare in decenni e decenni di storia corposa non trattandosi di qualcosa di sconosciuto, bensì l'esatto contrario. Sfoglia le varie pagine giungendo alla fine di ognuna di esse, passando il tempo, concentrando l'attenzione solo e soltanto su tal argomento ignorando tutti coloro che entrano nella biblioteca, i movimenti perpetrati, le futili chiacchiere atte a minare il religioso silenzio di un loco del genere. Lento è il respiro dell'azzurro, alta l'attenzione, la concentrazione per non perdere un singolo particolare, una singola virgola, nulla può essere lasciato indietro, tutto risulta importante, anche le minuzie inutili all'apparenza. Scosso appena dal vociare di un individuo i cui passi lo portano a sedersi difronte a se non riconoscendo, però, la voce di costui; l'incontro primo di entrambi non è abbastanza per imprimere nella memoria il ricordo della voce eppure lo sguardo vien sollevato direzionandosi su di esso, riconoscendolo. Kamichi si mostra malandato, tumefatto nel braccio ingessato, intento anche lui nel ricercare qualcosa tramite le nuove tecnologie, ovvero un banale tablet. Passa in rassegna la figura, dagli indumenti alla spilla da lui portata, inutile dire che la conversazione dell'ultima volta torna alla mente con l'altrui confessione di appartenere alla Shinsengumi <Avete mosso troppo velocemente il braccio?> ritornando al distacco, dandogli del lei, abbandonando l'informalità assunta per perpetrare quella minaccia ai danni del Kokketsu, praticamente ora risultano persino parenti, una beffa del fato. Il mascherato continua quella sua ricerca, pare proprio che i due parenti di sangue si siano quasi organizzati per compiere delle ricerche in compagnia, chissà, forse il destino alle volte decide di scherzare proprio con le vite dei nostri piccoli eroi, che sia proprio l'obiettivo di questo incontro? L'ultima volta non è andata decisamente rose e fiori, anzi, decisamente particolare è stato quel loro disquisire su argomenti particolarmente collegati ai lori poteri, entrambi utilizzatori del sangue nero, entrambi con visioni diverse, diametralmente opposte alla fine dei conti, l'odio e l'indifferenza, lo sterminio nato dalla tortura, alla salvezza nata dalla forza, due menti assai diverse quelle di oggi. Prende fiato, iniziando ad entrare sul sito più famoso di ricerche attualmente esistente, ninjapedia, laddove vi andrebbe a cercare la parola chiave "Evocazioni Ninja" giusto per iniziare anche a capire cosa diavolo sono queste evocazioni di cui parlano i testi di storia, animali e bestie strane giganti, esseri mistici dal potere sconvolgente se paragonato a quello per ora posseduto dal nostro eroe dai biondi capelli. Una voce lo distrae da quel suo leggere però, una figura conosciuta e non, un tale uomo, un ragazzo, mascherato in parte del viso, dal fisico decisamente... appetitoso per qualcuno, ma parliamoci chiaro, non certo un bocconcino per l'arcangelo di konoha. <Mh?> mugugna gutturale osservando difronte a lui quella persona <aspetta...> prende fiato <Tu dovresti essere...> continua <RT?> rapido <O Rp?> COMPRENSIBILE il non ricordare del nome particolare, alla fine sono due lettere molto inusuali ad sentire, per quanto siano le prime due lettere del nome e cognome acquisito del bluastro di capelli. <Nono, magari> prende fiato <Ero al bosco centrale assieme ad una collega, ho avuto una colluttazione con l'assassino di kagegakure mi sa> genjutsato dicono, o almeno il marchio distopico questo sembra dire <Ho riportato una ferita abbastanza profonda, nulla che non possa essere superato da un pò di tempo però> ovviamente, ieri ci ha pure combattuto con quella ferita al braccio, pensate voi. <Che ci fai qui in biblioteca tu? Non mi aspettavo di trovarti in questo posto> gentile di tono, sorridente, ritornando a leggere di quelle pagine internet. [Chakra Off] [Biblioteca] La sete di conoscenza non è mai troppa, il cervello umano è una macchina di incommensurabile valore, capace di assorbire dozzine di informazioni senza mai esserne sazio, di apprendere tutto ciò che il mondo ha da offrire ricordando ogni singola nozione imparata. Quel volume sta venendo letto con velocità, occhi mossi da destra verso sinistra, da sinistra verso destra passando per ogni frase e pagina, divorando la lettura e lasciando che le informazioni fluiscano nella mente dell'Otatsu ampliando le conoscenze in suo possesso, rendendole complete e approfondite ma non basta di certo. Un solo libro contiene solo una minuscola parte di ciò di cui necessita veramente, una parte miserevole rispetto a quello che potrebbe realmente far suo. Nel corso della lettura le labbra schiuse si ampliano in un lieve sorriso, pupille ristrette ma illuminate accentuando l'eccitazione prima che la presenza di Kamichi lo porti a distrarsi distogliendo per un solo attimo l'attenzione dal volume riportandola sul conclannato, ponendo un quesito ironico ma neanche troppo, dopotutto, nel loro ultimo incontro è emersa una grande ingenuità da parte di esso così come una grande ammirazione verso il clan dei sangue nero <Rk> replica il nominativo da lui dato in seguito ai vari errori da lui commessi. Una sequela di sigle senza ne capo ne coda, sbagliate ma d'altronde l'ignoranza sul vero significato del nome dato è palese, nessuno può conoscere cosa esso rappresenti e significhi nella vita del genin, un nome come simbolo di riconoscimento e di abbandono di un passato marcio in favore di un presente e un futuro ancor più oscuro. Riprende la lettura mentre l'interlocutore comincia una spiegazione su quanto gli è accaduto nell'ultimo periodo, in particolare l'incontro con l'assassino del villaggio <Deduco che si scappato> una deduzione semplice viste le altrui condizioni <Qualche indizio in più?> sfogliando le ultime pagine del volume, giungendo praticamente alla fine e richiudendolo sotto gli occhi dei presenti, mettendolo da parte e prelevando il volume su Konoha, aprendolo e cominciando la lettura <Sentiamo, da cosa deriva una simile sorpresa?> per quale arcano motivo non dovrebbe essere in una biblioteca? Mera curiosità è provata dall'azzurro <Studio, recupero dieci anni di ricordi mancati> in parte si tratta della verità ma non è il caso di mettere uno sconosciuto al corrente delle reali intenzioni <Voi?> forse è lo stesso motivo o forse no, l'interesse è blando, poco accentuato. Un tono decisamente diverso da quello avuto l'ultima volta nei confronti del nostro giovane ragazzo, quasi più calmo ed educato quello del celestino, quasi come se fosse successa una qualche sorta di cosa misteriosa o particolare, è strano che ora come ora non stia ammainando quelle sue idee sovversive, violente e rivoluzionarie, ovviamente nei confronti del clan di kusa probabilmente più blasonato per nomi nella sua storia. Continua a cercare su quella pagina web, scrolla con il dito indice della mancina mano quella digitale scheda, legge informazioni e nozioni riguardo queste evocazioni di cui ha sentito parlare, ma chissà cosa potranno mai dirgli quelle pagine, verità o bugie? Cose precise oppure no? Ed una volta capito cosa sia una evocazione, cosa vorrà farci il nostro eroe? <Oh, Rk giusto> sorride, non per sbeffeggiare il nome, ma per non essersi ricordato una lettera di un nome composto da 2 mere lettere, ma che possiamo farci noi delle sue disattenzioni? <Già, a quanto pare mi ha preso alla sprovvista con un genjutsu molto avanzato> prende fiato <Non so poi cosa sia successo nel mentre, mi sono ritrovato con mezzo braccio fuori uso e lui scomparso> se, quel tipo si chiama Sango Ishiba, che ha giocato palesemente con la sua psiche tramite il marchio distopico, rendendolo conscio di una realtà mai avvenuta, una situazione davvero strana. <Se non che usa i genjutsu non saprei dire, non è nostro il caso Rk> è degli anbu, la shinsengumi non c'entra nulla con l'assassino <Strano che abbia attaccato noi quando sono gli anbu alle sue calcagna > ed infatti non c'entra mica lui in tutto questo <Nessuna sorpresa eccessiva, ti facevo più tipo da cartellone in piazza per far abbattere la magione kokketsu> una sorta di tribuno della plebe dei poveri <Sai, con questi discorsi che facesti, non ti vedovo un tipo tranquillo da biblioteca> e chi può dirgli nulla? <Cosa ti manca dei 10 anni passati?> chiede, passando oltre <Ho fatto delle ricerche sulla vecchia guerra di Oto, e mi sono imbattuto in alcune creature strane> gli confida <Sai qualcosa tu riguardo queste evocazioni?> magari potrebbe saperne qualcosa <Tipo farfalle> un qualcosa di particolarmente unico, ma che dovrebbe essere la base di quelle sue parole. [Chakra Off] [Biblioteca] Il volume sulla foglia dovrebbe ricalcare la sua storia fin dagli albori con ogni vicenda vissuta da esso, ogni avvenimento di saliente importanza, dalla fondazione alla distruzione o, quanto meno, ai fatti più recenti che hanno visto coinvolto il suddetto villaggio, di alleanze pattuite. Tutto il necessario fino ad arrivare alle cremisi, trovare qualcosa inerenti ad esse. Legge il libro con la medesima voracità del precedente apprendendo le varie nozioni in esso contenute, nulla lasciato indietro, persino il mero punto e virgola viene memorizzato pur di aumentare quella conoscenza. Purtroppo l'attenzione viene divisa tra il libro e la presenza di Kamichi, intento anche lui a far ricerche al proprio tavolo con metodi più convenzionali e meno difficoltosi, diversamente dall'azzurro il quale permane un ninja di vecchio stampo, attaccato al classico e alla carta stampata, ai rotoli da leggere. Nulla viene detto nell'udire il nome, neanche per quel mero sorriso, non è così folle da non comprendere il palese significato di tale gesto, di circostanza e ammissione; tuttalpiù preferisce udire le vicende accadute al braccio dell'altro, un attacco di sorpresa da parte dell'assassino andando a dare conferma alle supposizioni dell'attempato <Dunque otteniamo la spiegazione del perchè ancora non è stato preso> non specifica rendendo palese, però, come sia il genjutsu la causa principale della latitanza del serial killer di Kagegakure. Un'illusione è un'arma potente capace di rendere il mondo visibile agli occhi di chi è debole di mente, tutti sono soggetti e nessuno può sfuggire ad un attacco di simile portata <Però mi sorge un dubbio> riflettendo meglio sulle parole pronunciate <Una ferita di una certa entità dovrebbe spezzare un genjutsu, se è abbastanza profonda, anche l'illusione più potente perde il suo effetto dinanzi al dolore. Come è possibile che vi siate accorto di essere ferito solo a illusione conclusa?> qualcosa in tutta quella storia non gli quadra, mancano dei pezzi fondamentali e la memoria dell'altro non gioca a suo favore <Ai miei tempi, qualunque minaccia del villaggio era un caso degli shinobi, non delle fazioni> altro marcio di quel nuovo mondo, gli shinobi son davvero cambiati perdendo la loro forza, indebolendosi troppo e troppo in fretta <Non lo chiamano assassino per nulla> affermazione evitabile, un assassino uccide indistintamente, non solo chi da lui la caccia. Il silenzio torna da parte sua riprendendo la lettura del volume konohano, sfogliando le pagine, macinando le righe di cui sono composte, passando in rassegna gli eventi ed i nomi dei vari Kage, vere personalità di spicco <Un cartellone? Non sono un protestante da strada, le proteste non servono a nulla e poi quella magione, ora come ora, mi necessita integra> purtroppo la condanna del sangue nero lo ha colpito e quella magione gli permette di sfruttare i nero pece nel modo migliore <Mi mancano 10 anni. Non so cosa abbiate passato voi ma io non ho vissuto per dieci anni, sono rimasto bloccato, per me, il tempo si è fermato> un ninja del vecchio mondo, di vecchio stampo. Non prosegue nell'argomento, per quanto riguarda è chiuso, sepolto, inutile, non può cambiarlo ne recuperare le conoscenze perdute in breve tempo <Evocazioni? So che alcuni shinobi sono in grado di evocare bestie come alleate. Il passato è costellato da codesti individui ma nello specifico, non ho idea di quali tipo di bestie si tratti ne di cosa comporta realmente> non ha mai pensato davvero ad una tale tecnica prima di quel momento <Perchè le interessano?>. Un botta e risposta particolarmente fruttuoso quello che i nostri giovani eroi stanno vivendo, o meglio, fruttuoso ed utile parrebbe essere almeno per il nostro giovane eroe biondo, che dalle parole precise del bluastro di capelli, poco sapeva riguardo ai genjutsu. Mentre lo ascolta però, quegli occhi rapidi vanno ad assorbire le informazioni successive in quella pagina, info su info, parola su parola, iniziando ora come ora a cercare nel motore di ricerca di Ninjapedia la parola chiave "Ninja Del Passato Evocazioni" così da iniziare a collegare anche qualche figura animalesca a qualche persona, a qualcuno che in un passato non troppo distante da lui fosse magari conosciuto, potendo magari incappare nelle figure di Sango, Mekura o Furaya, o perchè no, anche lo stesso Yukio Kokketsu. Prende fiato per voltarsi ora verso il semi mascherato <Non ho troppa fiducia nell'uso esclusivo dei genjutsu, stiamo parlando di una persona che in festival da centro, duecento persone è riuscito a genjutsare tutti i presenti, guardie anbu incluse, per uccidere e scomparire senza mai essere visto?> difficile, deve avere sicuramente qualche altra freccia su quel suo arco da vero assassino, sicuramente scopriranno in un futuro come faceva a scomparire ed a riapparire senza problemi. <Questa è una cosa che mi stai dicendo tu ora...> dubbioso verso il kokketsu torturato <Quindi una ferita di una certa entità annulla l'utilizzo di una tecnica illusoria?> ma quindi com'è stato possibile che sia stato l'assassino a colpirlo? E ad uno sguardo più attento, perchè quello stesso non lo ha ucciso una volta trovatosi all'interno della di lui arte illusoria <E se mi avesse colpito proprio durante la mia permanenza nel genjutsu? Non potrebbe essere stato il suo stesso colpo a svegliarmi?> un dubbio giusto, che difende a questo punto la budia di sango ishiba, ma coerentemente con quello che può sapere il biondo, non andrebbe subito a puntare il dito contro la collega, soprattutto se si parla di attacchi quasi mortali. <Purtroppo dalla sede principale ci hanno affidato altri compiti> prende fiato <Come le faglie dimensionali> lo avverte, ormai essendo queste di dominio pubblico come notizie <Gli anbu stanno ricercando l'assassino all'interno delle mura invece, purtroppo non sembrano riuscire a trovarlo in tempi brevi> lo ammette anche lui, anche se la capo anbu gli ha parlato faccia a faccia, anche se lui stesso STA AVVIANDO un piano con gli stessi anbu, ma è un qualcosa che non verrà rivelato al buon Rk, troppo sovversivo contro il sangue nero, potrebbe finire per inficiare la buona riuscita della missione se mai dovesse trovarsi faccia a faccia con un docile alleato kokketsu, nel nostro caso, proprio il biondo. Continua con quel discorso <A cosa ti serve quella magione?> chiede <Dunque anche tu risvegliato dopo i 10 anni eh?> prende fiato <Non te lo chiesi l'ultima volta, ma come mai tornare a kagegakure dopo 10 anni di assenza? Perchè Rk è qui?> sia curioso che obbligato, per quanto esonerato dalle ronde per via degli infortuni, poco gl'importa al biondo, deve indagare ed agire, lavorare per la giustizia e per la pace... e se fosse pericoloso, sarà la dea bendata a poggiargli il lembo della vittoria tra le mani. <Nella presa di Oto si parlava di queste farfalle giganti, in altri estratti di altri mostri e animali strani, sto cercando di capire dove siano finite queste creature> prende fiato <Se hanno aiutato i ninja del passato, aiuteranno anche chi cerca di portare la pace nel presente, no?> retorico al bluastro kokketsu. [Chakra Off] [Biblioteca] Diversamente dall'ultima volta, la conversazione prende piede in maniera tranquilla, pur con le differenze di pensiero tra i due, i discorsi elaborati suscitano una parte d'interesse anche nell'azzurro il quale, però, procede con la lettura del volume. Altre le pagine sfogliate dando una veloce occhiata a Kamichi per poi focalizzare l'attenzione sulle nozioni scritte li sopra, leggendo e consumando ogni singola dicitura, giungendo velocemente verso la fine, manca poco, lo sta spolpando fino all'ultima informazione in esso contenuta per non farsi mancare niente settando l'attenzione sulle nuvole cremisi, sempre fulcro di tale ricerca, messa in atto per scoprire di più, come trovarli o quale strada da percorrere per trovare un loro covo, tutto ciò che appartiene loro per farlo suo. Il grande piano, nella lettura, viene immaginato, portato a compimento con minuzia <Non serve illudere così tante persone, basta quella giusta e hai la strada spianata. Un'arte bisogna saperla sfruttare a dovere e per farlo, occorre avere testa> persino le illusioni necessitano di preparazione per raggiungere la massima efficacia e così tutte le altre arti in possesso degli shinobi, dal più blando ninjutsu al più complesso taijutsu, tutte hanno bisogno di un'idea alla base, partire alla cieca vuol dire morte certa per chiunque, persino i migliori in tale campo. Conclude il volume richiudendolo dinanzi a se, posandolo sul tavolo e prendendo quello inerente a Kagegakure, il villaggio comprensivo di tutti gli altri; viene aperto cominciando il primo capitolo, magari in esso son contenute informazioni dettagliati, scoperte inerenti a quei dieci anni, tutto può esserci così come può rivelarsi un nulla di fatto <Di preciso, all'accademia, cosa vi hanno insegnato? Ogni shinobi dovrebbe sapere come combattere un genjutsu, se ci riesca o meno è un altro discorso ma sapere come evitare di rimanerci, è la base> stranito e sconcertato da una ignoranza tale nella materia <Si, se non funziona il rilascio illusorio, occorre ferirsi se si è consapevoli di trovarsi all'interno di un'illusione> concludendo un mero discorso da deshi, troppo inutili per poter essere proseguito attivamente, troppo stancante da ripetere <Se vi avesse svegliato lui, lo avreste visto, o no? Quanto può mai essere veloce? Avete detto di esservi svegliato ritrovandovi con un braccio fuori uso, vuol dire che prima non lo sapevate, è stata una sorpresa, non avete subito alcun trauma> schiarendo la voce, continuando a leggere il libro sul neo villaggio mentre ode il dire dell'altro. Annuisce facendo capire di star comunque ascoltando tutto quanto <Gli Anbu sono inutili> nulla dice sulle faglie dimensionali per il momento ma memorizza tale informazione trattenendola per il futuro, può tornare utile per i propri scopi. Sospira girando pagina, leggendo un nuovo capitolo <Mi serve, basta sapere questo> rivelare di essere parte di quel clan, ora come ora, non è consono <Perchè, non so, magari ci vivo?> la sua casa, d'altronde, è li, a Kusa ed è l'unico posto in cui può realmente vivere per adesso. Il discorso cambia repentinamente verso l'evocazioni da egli tanto ricercate e volute <Vada ad Oto e lo scopra> semplice, lineare, non fa una piega <Dipende dal ninja>. Il nesso di tutto quello è chiaro, il biondo aveva evidentemente mancato parte delle informazioni teoriche che al villaggio gli avevano inculcato, o meglio, le ha parzialmente dimenticate per mancato utilizzo, non si è mai trovato all'interno di un genjutsu, quindi a lungo andare si è trovato in una situazione abbastanza particolare... praticamente s'è scordato. <Capisco> risponde al bluastro <Non so che dirti, per quanto mi riguarda non ho ricordi propriamente precisi della faccenda> continua <Ho qualche sfocato ricordo di quanto successo, ma non ricordo benissimo> non andrebbe mai a pensare da solo e naturalmente che una sua collega gli abbia potuto applicare il marchio distopico, o addirittura attaccare per togliere da mezz. <Non ricordo che tipo d'illusione mi abbia fatta, ma credo visiva a questo punto, per non vederlo> ovviamente <O forse di tutti i sensi, davvero non saprei dirti, ricordo solo di essermi trovato con mezzo braccio fuori uso> che esagerato, un taglio di 4 cm di profondità e parla di amputazione imminente... se fosse di un villaggio, sarebbe di Napoligakure. <Chiederò qualche informazioni extra alla mia collega> ovviamente <Per ora preferisco dedicarmi alle evocazioni, sembrano essere creature interessanti> e soprattutto forti e potenti, valide alleate per la guerra, se mai se ne facesse una <Gli anbu fanno il loro lavoro, e se incontrasse il loro capo... non direbbe queste cose, Rk> parla di quella donna fredda e ferale, paura pura nel corpo di una persona, decisamente qualcuno a cui non andresti a dire di essere inutile. <Perchè dal ninja?> continua <E perchè ad oto?> chiede, per poi continuare <Avrai un sogno, una passione, qualche obiettivo, no?> gli domanda. [Chakra Off] [Biblioteca] Sospira leggendo ancora, avanza di capitolo in capitolo facendo suoi tutti quei dettagli, tutto ciò che concerne il villaggio neo costruito dall'essere umano, anch'esso sta per terminare giungendo alla naturale conclusione dopo averlo passato in rassegno. Non denigra le ultime pagine prendendo anche l'indice, scrutando i vari capitoli nel caso qualcosa sia sfuggito all'umano occhio, qualcosa di importante e necessario per la riuscita di un tal piano mentre ode i discorsi sui genjutsu portati avanti dal biondo. Le illusioni non fanno parte del suo campo, le conoscenze in possesso sono basiche, accademiche ed entrare nel dettaglio risulta impossibile anche per uno con il suo intelletto di stampo geniale. Le abilità in proprio possesso sono genetiche, non può cambiare i geni ed imparare nuove arti a quell'età è un'impresa capace di portare via una quantità di tempo spropositata, forse anche infinita <Non sono avvezzo alle illusioni da sapere cosa dire> non costa nulla dirlo, meglio ammettere un'ignoranza piuttosto che farsi beffe di conoscenze non in proprio possesso <Ma ripeto quello che ho detto prima, è strano che una ferita non vi abbia fatto uscire> troppo strana come situazione per essere lasciata in sospeso e questo assassino dimostra di essere più abile del previsto arrivando a scuotere l'interesse dell'azzurro stesso <Una curiosità, questo assassino come sceglie le sue vittime? A caso? Non penso proprio> pone tale quesito, l'unico veramente importante per comprendere la mentalità di un uomo disturbato. Il tipo di vittima prescelta è l'identificazione perfetta della personalità di chi commette tali omicidi, il primo passo per comprendere come agire. Nulla commenta sulle altrui intenzioni, quello che deve fare viene fatto e l'azzurro chiude il libro su Kagegakure, finito anch'esso di leggere, posato sugli altri due precedentemente finiti così da poter cominciare l'ultimo pezzo di storia, il volume riguardante la stessa Kusagakure <Da quanto va avanti questa storia? Troppo per dire che fanno il loro lavoro e mi delude sapere che il villaggio non faccia affidamento su tutti gli shinobi che ci vivono> ennesimo caso di discriminazione verso ninja di stampo più basso rispetto agli Anbu o alla shinsengumi. Le cose peggiorano man mano che il tempo passa, divengono più marce ad ogni discussione <Perchè? Io posso decidere se usare questo libro per studiare e imparare oppure per picchiare qualcuno, capisce l'assonanza?> un esempio risulta sempre il modo migliore per far comprendere un determinato tipo di discorso <Avete parlato della presa di Oto, se volete fare una ricerca è il vostro punto di partenza> persino un bambino sarebbe riuscito a comprenderlo <Mettiamola così, voto per la libertà in ogni sua forma e lotto per essa> non entrando nello specifico. La discussione appare essere proprio diventata un botta e risposta sulle movenze di quel killer, oltre ad essersi spostata in parte sulle evocazioni ninja, di cui il biondo oggi sta facendo ricerche. Parla in maniera tranquilla <Neppure io, non sono quel tipo di ninja, niente illusioni o robe strane per me> sorridente, alla fine poteva morirci, ma kamichi è fatto così, vuole bene a tutti indistintamente, basta che non infrangano le leggi... fare quello, equivale ad una risposta violenta CERTA da parte del nostro eroe, questo significa che non conta essere un bambino o un vecchio, un disabile o una persona importante... si rivede in una figura di giustizia, nel giustiziere, nell'arcangelo di kagegakure. Prende fiato guardando il mascherato <Ninja, per quanto ne so io, parliamo di ninja o ex ninja> ovviamente <Se si sapesse come sceglie le vittime lo avrebbero messo in trappola, no?> ma aspettate, è proprio quello che il biondo ha escogitato di fare con la capo anbu <Non sono autorizzato a rispondere a queste domande> riferendosi al perchè il villaggio, o meglio, il consiglio, non impieghi anche la shinsengumi, e da buon burattino del governo, non inficia di una virgola la sua realtà governativa. <Posso solo dirti che gli anbu stanno lavorando, sono d'accordo con te che se avessimo messo le nostre mani da shinsengumi l'assassino sarebbe stato catturato tanto prima> per elogiare il corpo che rappresenta <Ma se il consiglio ha deciso di delegare la squadra speciale anbu, allora, vuol dire che sono i migliori per garantire la salvaguardia delle persone> pace fraterna coi clown mascherati del reparto segreto di kagegakure, sotto sotto si sente superiore a loro, ma ancora più sotto, forse è tanto più anbu quanto shinsengumi nell'animo. <Infatti sto proprio cercando di capire se si sa qualcosa di evocazioni relative ai nomi presenti nei registri di storia> parlando di quell'attacco <Ci sarà stato qualche individuo in grado di lottare con queste creature in quella guerra> sta proprio cercando delle informazioni precise <Poi per ora, mi sto anche limitando a capire cosa sia una evocazione e che regole abbia> prende fiato, ritornando alla lettura. [Chakra Off] [Biblioteca] Non conoscendo la dinastia di quest'ultimo ne le abilità in suo possesso, non può sapere lo stile praticato ma apprende che egli non sappia sfruttare le illusioni. Utile? Estremamente, agire contro di lui, adesso, risulta più facile e meno problematico, non deve aspettarsi attacchi di livello mentale ma solo fisici confidando nelle capacità in proprio possesso per combattere un possibile intoppo. Il pensiero di Kamichi, il suo modo di fare lo etichettano in automatico come un problema da risolvere, un intralcio lungo tutto il cammino seppur, per il momento, non si sia presentata la situazione necessaria per uno scontro, neanche la ricerca. Troppo presto per esporsi, il piano è solo agli albori e quello scopo prefissato deve ancora, realmente, cominciare; piccoli i passi effettuati da quando ha riaperto gli occhi svegliandosi dal torpore durato ben dieci anni, la ricerca delle cremisi è solo una parte, dopotutto, non si può creare una squadra senza persone a cui affidarsi <Scegli ninja o ex ninja? Interessante> l'azzurro potrebbe rivelarsi un prossimo obiettivo dunque, essere sulla lista di questo assassino in quanto tale, un nemico di quel nuovo governo messo su dall'essere umano in preda alla più totale paura <Io non credo, mi sembra troppo furbo, vi sta mettendo tutti nel sacco facilmente> brancolano nel buio, evidente a chi non ha occhi per guardare. Il silenzio cala, schiena poggiata sullo schienale della sedia trasformando quel piccolo sorriso in pura serietà mentre il Kokketsu espone ciò di cui non può parlare dimostrando che del discorso non ha capito nulla. Sbuffa, sospira, solleva il corpo alzandosi da tale postazione prendendo i 3 libri letti con la sinistra e l'ultimo libro rimasto con la destra <Non hai capito davvero niente> passando ad un linguaggio informale e diretto, mettendo da parte l'educazione della formalità verso gli sconosciuti <Questo villaggio non ha capito, chi ci vive son soltanto dei burattini> nota di disprezzo fuoriesce da tali frasi. Di nuovo concorda con il verbo di Sango, non esistono più gli shinobi di una volta, un'affermazione che acquista significato ad ogni incontro. <Contatta qualche sensei dell'accademia, loro sapranno di certo> un maestro è pur sempre un maestro <Ora devo andare> cobalte a fissare il viso del biondo per un ultimo momento, non saluta, nient'altro viene detto lasciando quel posto, portando con se il quarto libro da leggere nella propria dimora con tranquillità e pace mentre rimugina sull'odierna discussione. [END] Sincero il parlare del nostro soldato dalla divisa nera, in servizio anche se infortunato, sempre a fare il suo dovere anche se sulle spalle pare essergli caduto il mondo addosso, un giustiziere diligente che pensa notte e giorno a salvare le persone. L'incontro con l'azzurrino è stato fortuito e particolare, rispetto la scorsa volta sicuramente positivo, ma dai toni e dai tratti abbastanza misteriosi, un mezzo mascherato particolarmente sovversivo si potrebbe dire. Risponde <A quanto pare, sono quelle le sue vittime> una cosa non mica da poco, anzi, decisamente l'unica informazione valida che il biondo possiede <Ti ribadisco che se il consiglio decide questo, è perchè evidentemente è la scelta migliore> mica può esporsi a giudicare le mosse del consiglio, è il consiglio in quel momento, lui agente speciale della squadra d'esecuzione, lui un guerriero vero. Da uno sguardo finale a quelle ricerche, a quella tecnica del richiamo, a quelle evocazioni ed a tutte le info possibili da raccogliere sulle creature conosciute sull'internet, relative ai ninja di quell'attacco, o collegati ad esso. <Probabilmente potrebbe essere una buona idea> gli rivela, iniziando a chiudere le schede, per poi alzarsi dalla sedia di legno annessa a quel tavolo di legno <Già, ho finito anche io il mio giro di ricerche, è ora di tornare in base per quanto mi riguarda> anche perchè gli pare che da cellulare ha ricevuto una notifica di messaggio ufficiale, che kenpachi gli abbia risposto dalla lettera della scorsa volta? Chissà, per ora si limita solo ad osservare quell'uscita della biblioteca pubblica di Kusa, varcandola per andare verso casa.[End]