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con Furaya, Kamichi

15:14 Kamichi:
 Il monte dei volti di pietra, roccia scolpita sapientemente dal chakra per raffigurare con estrema maestria la fisionomie facciali dei ninja del passato, gli hokage per esattezza, quei capi di stato che hanno impresso nelle loro gesta ed idee i valori indissolubili delle loro anime. Cammina errante per la zona di konoha da un pò di giorni, non bada ad una meta ma più che altro ad una persona, ad una figura, quella ovviamente della menzognera pakkurida, o meglio conosciuta come Furaya Nara, decima hokage di konoha. Ed è proprio lì che andrebbe a camminare, nella zona dei pressi della capoccia della hokage yoton, fiducioso che una volta ogni tanto possa trovarla proprio in quella zona, proprio dove mesi fa ebbe la grazie del rito dell'ascensione. Veste con gli abiti classici di quando è in borghese, dunque giacca, camicia, pantalone e scarpe anonime, munito di spilla in petto, bracciali ed orecchini. La situazione con la rossa ishiba e l'aggravarsi degli attacchi dell'assassino lo stanno portando ad essere leggermente paranoico, e dunque, decisamente stanco di sentirsi sottomesso da altre forse poichè privo del chakra attivo; La mancina mano farebbe subito per imprimersi al centro del plesso solare del nostro eroe biondo, indice e medio retti verso l'azzurro empireo pomeridiano a scandire il mezzo sigillo della capra, tale permettere l'attivazione rapida delle due sferette di energia mentale e fisica, così da permettergli di muoverle vorticose in un contatto di fusione, potendo - si spera- generare così un afflusso di energia tanto ampio da manifestarsi al centro del di lui corpo come un bluastro fuocherello acceso, coadiuvato dagli tsubo per la permeazione dell'intero corpo. Col chakra attivo ed in borghese non resta altro che camminare con attenzione, mentre in apparenza il braccio destro parrebbe del tutto fasciato e tenuto fermo da una semplice imbracatura che gira di stoffa attorno al collo. [Tentativo Impasto Chakra]

15:25 Furaya:
 Alto il sole splende in quel del distretto konohano, laddove lei ormai bazzica gran parte del proprio tempo, preferendo ovviamente le sue origini rispetto agl'altri distretti che fan parte del villaggio comune. La sol presenza d'Oto a poca distanza continua a farla rabbrividire ogni giorno che passa, impensabile ch'abbiano creduto fosse una saggia idea quella di metterli confinanti, separati soltanto da un folto bosco. Schioccando la lingua contro il palato, prende posto sulla testa del primo, come sempre ha fatto anche nella vecchia Konoha - l'originale, come ama definirla lei. S'acquatta, piegando le inferior leve, sistemando gl'abiti indossati. Tutto sommato, le manca sentir svolazzar dietro la schiena il suo haori da Hokage. Difatti, un top nero dalle lunghe maniche ne copre il busto sino allo stomaco, lasciando scoperto il piatto ventre. Lieve la scollatura che lascia intravedere, affatto trasparente come si potrebbe pensare che sia. Le maniche giungono a tre quarti, permettendole ampia manovra, mostrando il paio di vambracci sottostanti. Un pantaloncino nero a vita alta, invece, ne circonda le flessuose gambe, il quale permette soltanto una lieve visione delle cicatrici che attraversano il corpo della giovane lungo il busto. La vita è altresì circondata da una cintura nera collegata a delle cinghie poste attorno alle toniche cosce. Sulla cinghia di destra, è stato attaccato un porta kunai e shuriken con le relative armi al suo interno. Dal lato opposto, invece, nonostante la cinghia sia presente, non porta con sé alcunché poiché alla cintura superiore v'è unito un fodero con la sua katana. Tornando al lato destro, ma appena defilato sul retro, trova posto anche un piccolo passante usato per portarsi dietro la frusta dal manico rosso. Ai piedi, infine, calza un paio di sandali ninja - quelli vecchio stampo, chissà dove li ha trovati - con tanto di schinieri che giungono sin ad altezza del ginocchio. Manchevole del coprifronte della Foglia, attorno alla gola ha soltanto una collana con il ciondolo raffigurante il ventaglio degli Uchiha nonostante non faccia parte del suddetto clan né v'abbia avuto chissà quali contatti nel corso degli anni passati. Deve ancor trovare un kimono che possa starle vagamente bene. Non s'accorge, ad ogni modo, della presenza di Kamichi. Non se ne preoccupa. Gl'occhi chiari, appena strizzati per via dei raggi solari, vagano alla ricerca d'un qualcosa nell'orizzonte che ancor non riesce a trovare. [ Chakra ON ]

16:10 Kamichi:
 Lo sguardo del biondo si perde rapido tra le persone che si sono trovate in quel giorno preciso sul monte dei volti di pietra, varie le etnie e le classi sociale, le età soprattutto, creando un vero e proprio agglomerarsi di genti diverse. Tra quelle, tra tutte quelle, parrebbe spiccare all'istante la capigliatura rosea della ex capo nara, ancora persa nei suoi pensieri, ancora non conscia della presenza furente del nostro giovane eroe biondo di konoha, ancora del tutto ignara di quello che sta per succedere sopra quei monti. Qualche passo viene mosso verso la figura della ex decima, macinando gran parte dei metri che li dividono per porsi proprio alla schiena di quest'ultima, forse distante di circa [ 1 metro ], quasi come a volersi palesare come un'ombra alle spalle di lei. Prende fiato <Pakkurida> la richiama <Devo parlarti> continua celere, passando al fianco della giovane, muovendosi proprio mentre pronuncia quelle parole sottili, cercando di portare la ex nara in una situazione sonora abbastanza particolare. Sta mantenendo il segreto, non le rivela che sa che lei sia Furaya per ora, vuole fare leva sul quanto la rossa voglia ancora giocare e mentire con lui, vuole proprio vedere fin dove quella donna si possa spingere. Ritorna a parlare alla rossa <Alla shinsengumi abbiamo schedato il 99% dei ninja presenti all'interno delle mura> prende fiato, serioso <Ho trovato alcuni dei ninja leggendari del passato di cui mi parlavi> continua rapido, forte delle conoscenze di nomi tra alleanze ninja, attacchi ad oto e così via, le ricerche le ha fatte e come. <So dove si trovano e come arrivare a loro, ma prima di tutto devi raccontarmi qualcosa di più su di te> lo gnorri insomma, vediamo la giovane cosa vuole fare. [Chakra On]

16:38 Furaya:
 Teoricamente - stando seduta con il fronte rivolto al panorama sottostante, il biondo dovrebbe giungerle da un fianco salendo le scale che conducono ai monti. Lei è seduta sulla testa del Primo Hokage, Hashirama Senjuu. E giacché giunto ad una distanza così effimera, i di lui passi, a meno che non siano stati occultati in qualche maniera, vengono sentiti dall'udito fine della donna. Gl'occhi non si discostano da Konoha, come se ancor tentasse di difenderla a priori, seppur quello non sia il suo vero villaggio - non sia casa sua. <Buongiorno anche a te, Kamichi> Senza scomporsi più di tanto e mantenendo rigida la postura che ha preso poc'anzi. Tranquilla nel modo di parlare tanto più nella posizione, non si volta neanche a guardarlo. Non teme un attacco alle spalle da chi si professa giustiziere e portatore della pace, esattamente come non lo farebbe lei. Un nemico lo s'affronta faccia a faccia, occhi negli occhi: rispetto per l'avversario. <dimmi pure.> Prosegue soltanto, portando le braccia a poggiar sulle cosce piegate, unendo le dita tra di loro. Dall'indice al mignolo andrebbero ad intrecciarsi tra di loro, facendo in modo che soltanto la punta dei rispettivi pollici vada poi a collidere tra di loro, formando una sorta di cerchio. Concentrazione e rilassamento: ecco di cos'ha bisogno adesso. E va in cerca d'essi. Drizza immediatamente le orecchie quando parla della Shinsengumi, ma non muta in alcun modo l'espressione o il movimento del corpo. <Allora, quel che si dice è vero: ci controllate.> Conigli. Cavie da laboratorio sorvegliate dagli scienziati. Animali braccati in un recinto e circondati dai lupi. Ecco cosa sono: bestie deboli che si son lasciate assoggettare dai poteri forti. Irrigidisce appena la presa delle dita. Le dà enormemente fastidio che debbano controllarli uno ad uno, neppur fossero criminali. <Ah sì? Chi sei riuscito a rintracciare?> Fintamente sorpresa; del resto, la considerazione che lui ha fatto poc'anzi già fa intuir qualcosa in merito alla risposta che potrebbe darle. Tuttavia, non conoscendo a menadito le risposte, tanto vale far la finta tonta e aspettare che questi possa parlarle. Questi però vuol sapere qualcosa in più a proposito di Pakkurida. E quest'ultima si limita a soppesare le altrui parole, stringendosi nelle spalle. <Cosa vuoi sapere?> Tasta il terreno ovviamente, prima di pronunciar qualcosa che potrebbe andare di rimando contro i propri stessi interessi. Attenta, infatti, pur non girandosi, presta attenzione ai vari rumori che potrebbe effettuar l'altro nel muoversi. [ Chakra ON ]

17:21 Kamichi:
 Continua quella discussione tra il nostro biondo eroe e la ex decima hokage, che pare da canto suo decisamente calma al parlare di quegli argomenti con il nostro shinsengumi, forse non avendo ancora capito la situazione ostica in cui ella si è cacciata; Se la discussione dovesse andare a rotoli, se dovesse precipitare in qualche modo, possiede tutte le capacità e le informazioni per attirare sulla furaya nazionale la maggior parte della shinsengumi, di quei discorsi rivoluzionari sulla sua corporazione, di come ella abbia provato a spingerlo letteralmente contro il consiglio. Continua <Non vi controlliamo semplicemente, vi osserviamo in ogni momento> prende fiato <Per mantenere la pace e l'ordine dobbiamo monitorare tutti> prende fiato <Non ti dirò altro pakkurida> è abbastanza freddo e distaccato, la yoton dovrebbe ben percepire un tono di voce assolutamente diverso da quello usato in precedenza, quasi come se fosse una macchina priva di personalità, lo stesso sguardo disperso potrebbe dare l'idea di qualcuno di davvero diverso dal giustiziere buono che ha conosciuto la decima in passato. <Ho fatto le mie ricerche, abbiamo le nostre informazioni> prende fiato <Potrei dirti che abbiamo trovato> prende fiato <Lo sciame di farfalle> virgolettandolo ovviamente, asserendo di conoscere la posizione e la figura di Kimi, o meglio, di conoscere quelle figure di farfalle, evidentemente un bluff il suo, ma dalla sua posizione e con il risveglio dei ninja dopo dieci anni ella potrebbe anche crederci facilmente. <Non ho trovato nulla su di te, nè su un tale Kiofu> riferendosi a mattyse <Prima che la shinsengumi mi obblighi ad agire, ti chiedo di dirmi chi sei> imperioso, forse anche arrogante, ma è davvero furibondo dentro, davvero arrabbiato. [Chakra On]

18:18 Furaya:
 Parlare di rivoluzione e di tentativo di spinta avversa nei confronti del Consiglio di Kagegakure è veramente più in là delle reali informazioni possedute dal biondo. Ciò che può intuir è come voglia tirar via Sango da una corporazione che non dovrebbe aver tra le proprie fila un traditore dell'Alleanza - pur parlando d'un fatto accaduto dieci anni prima. Se tale vien definito un atto rivoluzionario, beh, tanto di cappello. Lei quanto meno v'ha provato. Se poi la Shinsengumi è consapevole di ciò che ha tra le fila e n'è contenta, ben altro non può fare ma ha comunque giocato le sue carte, dimostrandosi volenterosa d'aiutar il villaggio in questione - seppur per finta. Altrimenti, non avrebbe partecipato neppur ad una missione. Si tratta pur sempre d'un piano - il proprio, ma in nessun modo ha avuto la possibilità di far intuir le proprie reali intenzioni. <Osservarci in ogni momento non è come controllarci?> Reputa che si tratti della stessa ed identica cosa, dunque si stringe nelle spalle. Non prosegue nel proprio discorso, poiché la domanda che gl'ha appena posto è questa e tanto basta. Non ha necessità neppur d'argomentare. <Non t'ho chiesto altro, mi pare.> Al contempo, non comprende quel tono freddo e distaccato che sta usando nei di lei confronti neppur avesse tentato d'uccidere chissà chi. Si volta appena in sua direzione, così da portar il mento a poggiar sulla spalla mancina, cercando l'altrui figura per aver un contatto visivo differente dalle sole spalle che finora gli ha rivolto. <Lo sciame di farfalle? L'evocazione?> Durante la battaglia ad Oto, così come sui confini del vecchio villaggio del Suono, queste ultime erano presenti tanto quanto le Tigri, i Lupi, le Serpi Giganti e i Corvi bianchi. Non le sovviene nessun altro commento a tal proposito, restando seduta con tutta la tranquillità del mondo - la tranquillità di chi crede d'esser nel giusto e non ha niente da nascondere. <Prima che la Shinsengumi ti obblighi ad agire? A favore di cosa?> Si rimette in piedi, poggiando la suola dell'anfibio manco al suolo, ponendovi il proprio peso al di sopra ed ergendosi - schiena diritta, gambe appena divaricate, affatto minacciosa però nei suoi confronti. L'espressione glaciale, quegl'occhi chiari come il cielo, fissano l'interlocutore con la sua consueta e fredda calma, calcolatrice per quanto riguarda le movenze altrui, tanto quanto le parole ch'esterna. <Il mio nome è Pakkurida e ho combattuto dieci anni fa. Non ho mai detto d'esser un ninja del passato, ma che sono cresciuta durante quest'epoca. Inoltre, non ho neanche mai asserito d'esser stata qualcuno d'importante.> Fa spallucce, convinta ancora d'esser nel giusto. Quali accuse potrebbero muoverle contro? D'assomigliare alla Decima Hokage? E seppur fossero informati che il di lei nome ed identità è effettivamente quella di Furaya, non ha mosso ancor un dito per far alcunché, se non domandare e disquisire a proposito della presenza di Sango in una corporazione che dovrebbe proteggere un villaggio. Alza il mento, sicura di sé - da brava capobranco. [ Chakra ON ]

18:39 Kamichi:
 La discussione sembra essersi fermata ad un punto di stallo, quella figura femminile non vuole proprio svelarsi per quella che è, forse non capendo la pericolosità della situazione in cui si trova, lei come Mattyse, persone che si sono spacciate per altri e che non hanno ancora rivelato la loro presenza al consiglio, a differenza della rossa ishiba, la quale presenza è legiferata dal consiglio stesso. Risponde alle prime frasi della giovane donna <Ci sono figure che devono necessariamente essere fermate> prende fiato <Il controllo è necessario all'ordine Pakkurida> è un binomio unico, non si può spezzare quel connubio di essenza e dogmi, la sicurezza e la pace richiamano come calamite il controllo. Volta il capo verso l'orizzonte pomeridiano, perso con lo sguardo ad osservare il creato da quell'altura <Siamo la squadra d'esecuzione speciale Pakkurida> continua <Se qualcosa mina la pace del villaggio o la sicurezza dei civili, noi veniamo disposti per agire> sono una sorta di arma finale loro, un bombardamento a tappetto lanciato su quelli che possono essere considerati dei nemici, in parte, della vera giustizia. Alla fine dei conti il biondo è un quasi alleato della yoton, soprattutto ora che la riconosce come la decima hokage, ma è totalmente indignato dal suo comportamento, dal suo modo di fare, dal come il tempo abbia macchiato il simbolo di pace che ella incarnava al tempo. <Io non mi spingo verso nessuno schieramento pakkurida> continua <Nè il bene nè il male sono tra i miei interessi> le rivela parte della sua mentalità <Il relativo vivere si ferma dinanzi alle scelte della giustizia> un fanatico, totalmente privo di tatto in queste cose, senza mai sapere dove porsi limiti <Se c'è qualcuno che può aiutarti e crederti in questo momento, sono io> ha la giusta posizione ed i giusti contatti per tenerla informata, per non lasciarla in pasto a quei lupi della shinsengumi... ma dovrà dimostrarsi per quello che davvero il biondo crede ella sia, una pacificatrice. <Questa stessa discussione per me è compromettente, e tu sai bene il perchè, pakkurida> uno strano modo di ricalcare quel suo nome, volendole far notare forse qualcosa di richiamo. Volta il capo verso di lei, dritto nei suoi occhi azzurri <Se esiste una possibilità, la hai davanti> continua <Ma devi iniziare ad essere sincera con me, o dovrò agire da shinsengumi e non da kamichi> rivelandole che sta rischiando a farsi vedere con lei, è una ricercata speciale e non dovrebbe farsela con lei, ma queste cose sono importanti, doveva incontrarla in un modo o nell'altro. <Chi sei veramente, pakkurida?> in ultimo modo, probabilmente non ripeterà la domanda una terza volta, ha bisogno di trovare una parte della furaya che credeva esistesse, vuole ritrovare una parte di quella pseudo divinità della pace di cui parlavano gli altri e la storia, vuole cercare un barlume di speranza nelle menzogne della yotono, ultima prova per lei. [Chakra On]

19:52 Furaya:
 Continua a non comprendere cosa voglia esattamente da lei Kamichi, ma vuole continuare a tenergli il gioco. Vuole per caso sfogarsi su qualcosa? D'altronde, non lo conosce così bene come crede e forse l'ha anche sottovalutato, credendolo un fessacchiotto qualunque che si sarebbe fatto intortare per bene a suon d'ottime parole ben assestate. <Ti riferisci al serial killer?> Perché ha sentito parlare anche di quelle strane faglie da Ekko, ma in merito non sa praticamente nulla e tanto meno s'è incuriosita. D'altro canto, già il sol pensiero che possa finirvi in mezzo non le piace granché. Ha altri problemi ai quali pensare. <Non metto in dubbio che lo facciate per amor del popolo, ma è un modo come un altro per controllare che facciano i bravi. Detta in maniera molto spicciola. E nonostante questo, c'è ancora un serial killer in circolazione.> Una piccola frecciatina quella che vien lanciata alla di lui volta, nonostante si stringa nelle spalle subito dopo, lasciando intendere che, nella realtà dei fatti, non le interessa più di tanto quel discorso intrapreso, quanto più quel di cui hanno iniziato a discuter poco dopo. <Sì, ho capito come funziona la vostra corporazione, sono abituata alla presenza degli Anbu per quanto riguarda la sicurezza del villaggio e dei distretti.> Ammette con disinvoltura, gesticolando appena con la mancina. Null'altro vien pronunciato a tal proposito, continuando piuttosto a tastare il terreno per via delle parole che ancor vengono proferite dalla bocca del biondo Kokketsu. Non capisce tutt'ora dove voglia andare a parare, ma tutto sommato crede che ci stia arrivando al succo del discorso. Può immaginarlo, è abbastanza intelligente. <In realtà, dalle tue parole, mi pare d'evincere una propensione per il bene e dunque per la pace. Non riesco ad etichettarti come neutrale.> Per quel poco che l'ha conosciuto, grazie anche alla discussione che han fatto al Mercato dell'acqua, si trova abbastanza d'accordo nel sottolineargli quant'appena detto. Gl'occhi gelidi restano focalizzati in quelli altrui, aspettando quelle che potrebbero risultar risposte sicuramente piccate da parte sua, ma con un nesso logico dietro d'esse. <Anziché continuare a girare attorno al discorso, potresti quanto meno dirmi di cosa sono accusata, a questo punto? Dici che sei l'unico che può credermi, ma in merito a cosa? Ti presenti qui da un momento all'altro con delle pretese che non stanno né in cielo né in terra. Dunque, parlami. E' evidente tu abbia qualcosa che ti tieni dentro.> Non è arrabbiata dal tono di voce, mantiene ancor quel controllo e la freddezza che da sempre la contraddistinguono in battaglia. No, non gli darà alcuna soddisfazione. Mantiene quella farsa che, per quanto tale, resta ormai la realtà dei fatti. <No, in realtà non capisco per quale motivo lo sia. Ho ucciso qualcuno? Ho minacciato la pace all'interno di Kagegakure? Ho partecipato a malapena ad una missione di livello D.> Per il resto, s'è praticamente fatta i cavolacci di Bruxelles suoi, nonostante sia poi andata in giro a sottolineare come la presenza di Sango all'interno della Shinsengumi non abbia il benché minimo senso logico, poiché una traditrice. Non può aver neanche un'opinione? <D'ora in avanti, non sono altro che Pakkurida. Quel ch'ero un tempo, non è affar tuo a meno che non ci sia in ballo qualcosa d'importante, mh?> E il capo vien flesso da un lato, assottiglia lo sguardo senza distoglier per un attimo il proprio dal suo. Palese l'intenzione dell'altro di discutere e altrettanto chiara l'intenzione della donna di rispondere alle provocazioni. <Parlami. Non ti sciolgo.> Per ora, forse. [ Chakra ON ]

18:24 Kamichi:
 Non demorde e non si perde certo d'animo il nostro giovane eroe della foglia, il confronto non viene mica temuto dal kokketsu, e quella figura yoton non sembra a sua volta voler cedere dietro quelle parole velate, verso chi come lui crede, o meglio, credeva nella figura dei ninja buoni del passato. Torna a guardarla con gli occhi ritti al viso <La giustizia richiede ordine, e l'ordine detta il passo del bene sulla strada del controllo> prende fiato <Per salvarli tutti bisogna avere il controllo di tutto> continua <E non mi pare che voi siate riusciti, al tempo, ad evitare che il mondo ninja finisse sul crollo totale> prende fiato, delicato e lento, scandendo ogni singola sillaba con estremo peso <Vero, ex decima hokage di Konoha, Furaya?> le rivela quanto sa, la sua figura, la sua presenza e la sua storia, lui ora come ora sa, ma non per volere della Yoton, cosa che ha ferito tanto, troppo forse, l'animo nobile del nostro eroe biondo. Ritorna a guardare l'orizzonte <Vi tengono tutti sotto osservazione speciale> continua <Persino io potrei rischiare qualcosa di grave a farmi vedere in tua compagnia sai?> non ha paura, questa volta ha voluto incontrarla per rassegnazione, in qualità di sognatore guerriero che credeva una volta che la ex decima fosse l'incarnazione della pace. <Se il consiglio vi tiene sotto controllo, è perchè probabilmente vi teme> annette <E tra tutti quelli tornati, secondo te chi potrebbe creare più problemi se non una kage rediviva?> non ci vuole un genio, non ci vuole l'intelligence qui, è una figura scomoda come potrebbe esserlo stato l'hasukage o un kokukage, ma ella ora è l'unica di chi si conosce ad essere stata in quella postazione di governo. Lo sguardo perso nell'orizzonte colorato, avendo un confronto diretto con colei che definiva mentore, eroina, figura da imitare <Quella volta ero in lacrime> prende fiato <Ero disperato, solo, inerme dinanzi al male che alcuni imprimevano al nostro villaggio> kagegakure è l'unione dei villaggi, e la pace va mantenuta comunque, per tutti, senza distinzioni di etnie e colori di pelle <Ero lì dinanzi a te, ero a chiedere aiuto, crollavo e tu... hai preferito continuare a mentirmi su chi fossi> se esiste una figura amica ed alleata della Nara, quello è il nostro biondo, ma ella ha preferito perseguire una strada secondaria, scomoda, deleteria per il rapporto che avrebbero potuto avere, giovare e godere, alleati verso un futuro di pace. <Mekura, proprio qui> prende fiato <Mi parlò di te, della tua virtù più grande, della tua ricerca della pace e del tuo non cedere mai alle difficoltà issando sempre verso le stesse i tuoi sogni> una furaya che ha incanalato nell'animo del nostro eroe la reale voglia di divenire quello che è, lei non sa di esserlo forse, ma il motivo per cui lui si ritrova quest'oggi lì, a lottare per il bene, è proprio lei. Ritorna a guardala con gli occhi lucidi <Perchè dovrei continuare a credere a queste storie, perchè mentre quei bambini perdono i loro genitori vi nascondete?> prende fiato <Perchè mentre mogli perdono i loro mariti voi non agite per il bene> parla dei ninja redivivi dopo dieci anni di nulla <Siete tutti lì, statici, spenti> quel rosso d'occhio che lucido dalle lacrime si proietta verso gli azzurri di ella <Non me ne frega nulla de tutti quei codardi restano fermi> ribatte <Ma tu... tu> prende fiato <Tu dov'eri?> continua <La tua gente, la nostra gente> prende fiato ancora <Hanno bisogno di te, di me> continua <Hanno bisogno di tutti noi> china il capo <eppure, tu... guardati> è abbastanza depresso grazie a tutto questo <Indifferente dinanzi a tutto, ferma immobile mentre il male dilaga tra la gente... ed io in te ho giurato fedeltà alle virtù del vero hokage...> un rimprovero? forse, o un semplice disperato attacco verso di lei. <Hai parlato così tanto della figura dell'ishiba> riferendosi a sango <Ma lei alla fine è nel mio stesso corpo, agisce per il bene del villaggio, anche se come un mostro, si traveste fintamente da difensore del villaggio...> che stia dicendo che lei è inferiore alla rossa di ame? <Tu invece, ora, cosa sei Furaya?> continua <Perchè hai mentito proprio a me, perchè?> non riesce ad accettarlo, perchè lui? Perchè non solo gli altri, perchè proprio colui che le ha dimostrato di essere buono e giusto, trattato così? [Chakra On]

19:02 Furaya:
 Allo stesso modo altrui, la Decima resta ad ascoltare le parole proferite dal Kokketsu. Non se ne perde neanche mezza, stando ovviamente attenta alla risposta da dovergli dare successivamente. Non si scompone neanche quando questi l'affibbia col suo reale nome. Invero, si lascia scappare dalle labbra una mezza risata che blocca immediatamente sul nascere. Sarebbe irrispettosa nei suoi confronti. D'altronde, non ha fatto altro che nascondergli la verità ma per ovvi motivi che ben presto andrà ad elencargli. <Non ci siamo riusciti, è vero> Perché negarlo? Non passa giorno in cui non si colpevolizza per questo. Chi le sta attorno lo sa fin troppo bene; è differente per chi invece non la conosce in maniera approfondita. <ed è il mio più grande rimpianto.> Gl'occhi di ghiaccio glissano dall'orizzonte e dal panorama del villaggio, soffermandosi sul ragazzo dal biondo crine. <Oh, so che le mie parole al momento potranno sembrarti un'assoluta falsità, ma avevo le mie motivazioni per mentire a chiunque incontrassi.> Tanto che persino sui documenti è identificata come Pakkurida, omettendo di fatto il cognome poiché non reputava fosse necessario sottintendere s'essere una Nara o una Yoton. Avrebbe attirato soltanto attenzioni indesiderate su di sé, nonostante gli innesti pare siano all'ordine del giorno, adesso. <In realtà, potresti sfruttare la tua posizione attuale affinché tu possa tenermi sotto controllo meglio degl'altri. Volevi scalare la gerarchia, potrei darti delle informazioni tali da portarti ad un livello superiore. Sai, conosco bene la funzionalità di determinate gerarchie: comandavo anch'io, in passato.> Parla ovviamente al passato, lasciando intendere come sia ben consapevole d'aver perso un ruolo importante e che non è possibile per lei recriminarlo. Non adesso. Non a Kagegakure, quanto meno. Ha in mente ben altro. La distruzione dell'attuale villaggio è prevista soltanto nel caso in cui si mettessero tra i piedi, costringendola effettivamente a diventar un Mukenin - esisteranno ancora in questa società così tecnologica? Crederanno ancora nei vecchi valori? <Tuttavia, sei troppo sincero e troppo buono. Non vorresti in alcun modo imbrogliare. E sono d'accordo nel tuo modo di fare. Se non vuoi far sapere che sei qui con me, possiamo spostarci in un posto più appartato.> Ne conviene, facendo ovviamente presente come la frase di prima sia appena stata ritrattata. Lei non si comporterebbe in quel modo tanto subdolo, nonostante l'abbia comunque fatto finora, e al contempo non è un modus operandi di Kamichi per quel poco che l'ha conosciuto. <Alla domanda che mi hai fatto poc'anzi, sul perché io mi nascondessi e non ti rivelassi la mia vera identità, ti sei risposto da solo. Il Consiglio ci teme perché siamo una spina nel fianco, qualcuno che loro qui non vorrebbero. E li comprendo. Siamo una calamità. Attiriamo le guerre: dove siamo noi ninja non esiste altro che una battaglia.> Si fa seriosa, assottigliando lo sguardo e incrociando le braccia al petto. Lo comprende fin troppo bene, ma non vuol dire che una mentalità del genere non le stia stretta, ovviamente. Non l'ammette ad alta voce, tanto meno con l'espressione del volto, la quale resta imperscrutabile con soltanto le glaciali iridi a fissar intensamente l'interlocutore, quasi volesse fargli abbassar lo sguardo - quasi ne valutasse l'orgoglio. <Il mio nome è troppo importante. La società odia i ninja del passato e io avevo bisogno di rintracciare la mia famiglia stanziatasi a Kagegakure, per farlo non volevo essere ostacolata. Sapevo che voi della Shinsengumi mi sareste piombati addosso soltanto per il mio nome e per quant'accade dieci anni fa.> Prosegue in tono assolutamente neutro così come neutra è l'espressione che la capobranco ha tutt'ora sul pallido ovale adornato dal rosato crine. Non si scompone. Sta parlando apertamente alla di lui volta, senza neppur chinar lo sguardo per errore. Non lo farebbe mai. L'orgoglio è troppo. Piega le ginocchia. Porta queste ultime a toccar la pavimentazione sottostante di fronte al ragazzo. Quivi, sistemando meglio gl'abiti, non farebbe altro che chinar poi la schiena innanzi nella consueta posa del fanciullo. Busto chino, fronte a sfiorar il terreno. Braccia allargate verso l'esterno, palmi a toccar terra. <Ciò che posso fare dall'alto delle mie colpe è chiederti perdono per non aver fatto abbastanza. E lo faccio qui, davanti al distretto di Konoha, davanti a quel che rimane del mio villaggio d'un tempo.> Credi ancora che stia mentendo? Che sia cambiata così tanto da mentire spudoratamente anche nel professar scuse? Temi ancora che sia divenuta un mostro, lei che auspicava soltanto alla pace, lei ch'era ritenuta addirittura un tiranno? Un tiranno della pace, non della guerra. <Sei un agente della Shinsengumi> Rialza il capo, resta però inginocchiata al suolo con la schiena che va via via raddrizzandosi per poter fissar di nuovo l'interlocutore direttamente negli occhi. Contatto visivo necessario data la situazione. <dovevo sondare il terreno, dovevo capire se di te potevo fidarmi a causa delle premesse che t'ho appena enunciato.> Riprende fiato, prim'ancora di pronunciarsi un'altra volta, continuando con le sue spiegazioni. Gliele deve perché ricorda quelle lacrime, ricorda come le avevano stretto il petto a causa dell'impossibilità di rispondere a tono. Ricorda tutto fin troppo bene, stampato nella memoria tanto quanto gl'avvenimenti passati più importanti per lei. <Kamichi, sarò anche ferma e immobile ma soltanto ai tuoi occhi. Non sai cosa mi passa per la testa, non sai quel che provo. I primi insegnamenti dati a noi ninja del passato erano quelli di metter da parte qualunque emozione, diventare insensibile a ciò che ci circondava, tenendo in considerazione soltanto ciò per cui eravamo diventati tali.> Insegnamenti vecchio stampo, ovviamente. Si tratta d'un discorso che ha avuto modo d'affrontare anche con Dyacon qualche settimana prima. In un certo modo lo sgrida a parole, ma il tono permane eguale in ogni sua parola. <Quella volta, ti consigliai di cercarli perché noi ci siamo ancora. E possiamo fare la differenza. Ma finché la società continuerà ad odiarci, saremo bloccati dal sistema e nessuno si fiderà di noi.> Purtroppo, la situazione attuale nella società è proprio quella che la Nara gli sta sottolineando, senz'alcuna necessità di mentire ancora, anche perché è talmente palese che persino Kamichi dovrebbe rendersene conto - proprio lui che fa parte d'una corporazione tanto importante. <Perché volevo assicurarmi che non fossi come loro, come tutti coloro che continuano a puntare il dito, in maniera consona - purtroppo abbiamo fallito. Volevo accertarmi che tu fossi come noi, volevo assicurarmi che in te ardesse ancora la Volontà del Fuoco che negl'altri s'è spenta.> Si morde il labbro inferiore, stringendo saldamente i pugni contro le cosce fino a far sbiancare le nocche per la pressione che vi apporta. Soltanto ora, infatti, lascia intravedere una parte di sé che tende a nascondere ormai da qualche tempo a questa parte. <Sono Pakkurida, sono il capo branco. Non più un Hokage, non più un Capo Clan. Resto un ninja, sono fedele ai miei valori.> Ma quelli veri. Quelli d'una volta. Fiera, gonfia il petto. Fosse per lei, la vedresti ancor girare con l'haori da Hokage soltanto per l'orgoglio che le porta... [ Chakra ON ]

15:23 Kamichi:
 Il giovane è stato abbastanza chiaro nelle sue parole, persino troppo diretto alle volte forse, ma quella discussione andava fatta prima o poi, e le menzogne della ex decima non hanno certo aiutato la mentalità del nostro kokketsu, ora ad ascoltarla per quello che si spera essere la vera parte di ella. Risponde ad ogni frase della giovane, non ne salta neppure una, tutte, una ad una vengono prese in esame dalla coscienza del nostro giovane ragazzo; <Ed il mondo è sprofondato nel caos e nella paura, fuori esistono le stesse bestie divine che hanno distrutto i vecchi villaggi> prende fiato <Ed il mio rimpianto è quello di non esserci potuto essere, ora però le cose saranno diverse> è convinto come al solito di essere l'anello mancante per la salvezza ninja, colui che riuscirà sicuramente a portare alla ribalta la nomea dei ninja del presente, macchiata dalle azioni di chi al tempo non è riuscito a piazzare dei sigilli al suolo. Prende fiato <Avresti potuto mentire ad ogni singolo individuo di questa terra Furaya> ma? <Ma non a me, non ne avevi assoluto motivo, ti ricordi del rito d'iniziazione? Sono probabilmente di quanto più vicino tu possa pensare, eppure, spudoratamente non ti sei mai rivelata essere per ciò che davvero eri> senza troppi problemi lui, le ricorda di come sia praticamente un misto tra un fanatico ed un seguace, non riuscirebbe in nessun modo ad andarle contro, o meglio, non ne sarebbe stato mai capace, prima <Io non ho neppure mai fatto il nome di Pakkurida alla shinsengumi, per proteggere un'alleata, una guerriera della pace che aveva lottato assieme alla Decima> e lei come lo ha trattato? <E tu invece sei stata impassibile difronte le lacrime di chi stava cercando proprio te, sei riuscita ad essere fredda ed impassibile, anche con chi dal primo momento ti ha dimostrato le sue intenzioni> e parliamoci chiaro, il nostro kokketsu non è difficile da decifrare, è schietto e diretto, non vela nulla, difficilmente mente ed appare molto spesso sincero e puro di cuore <Ora come ora, dopo tutto questo, mi chiedo ancora perchè io non denunci tutto alla shinsengumi, inventandomi di qualche stronzata detta da te per farti arrestare> potrebbe farlo, sanno che bazzica con lei, perchè non credergli in quanto shinsengumi? <Il consiglio non teme voi, teme il motivo per il quale siete potuti tornare qui Furaya> prende fiato <pensavate davvero che non saremmo mai arrivati a trovarvi? Ci abbiamo messo appena tre settimane per schedarvi tutti, ed ora siete osservati speciali> il senso di quelle parole è abbastanza chiaro, impossibile scappare dalla shinsengumi <Ora cosa pensi? Che facendoti chiamare pakkurida dagli altri, che nascondendoti dal consiglio e dalla gente, ora la shinsengumi non abbia tutti gli agenti puntati contro di te?> domanda retorico, la scelta della decima è stata davvero avventata per lui <Avresti potuto costituirti, come sango> che si è consegnata alla shinsengumi volontariamente <Così facendo hai solo alimentato i sospetti su di te, ed anche i miei decima> è ovvio che si faccia qualche domanda, se lei è il bene, perchè non mostrarsi per quello che davvero è? <Ti sbagli come vedi, nessuno shinsengumi ti ha attaccata, nessuno ti vuole morta, eppure sappiamo tutto di quello che hai fatto in queste settimane> prende fiato <Ed io l'ho saputo da un cazzo di rapporto, lo capisci?> prende fiato <Mi sento così dannatamente tradito, io in te ci credevo Furaya> senza mezzi termini <Io quando mi parlavano male di te, li zittivo. Quando qualcuno insultava gli Hokage, li smentivo. Ed invece... dov'è l'emblema della pace di cui tanto parlano le storie?> andando avanti su quel discorso relativo alle scuse e agli insegnamenti <Non ho bisogno delle tue scuse, nè delle tue giustificazioni> continua <E questi insegnamenti hanno portato il mondo alla sua quasi fine, quindi non parlare come se fossi giustificata> prende fiato <Non puoi essere un ninja senza sentimenti, è impossibile> e farlo, andrebbe ad annullare ogni singola realtà shinobica del nostro biondo, dunque evitiamo sti discorsi. <Volontà del fuoco, come voi, quanto vuoi... non sono cose che m'interessano Furaya, io ora ho bisogno di fatti, quella gente lì fuori aspetta che qualcuno li salvi dal male, dalle bestie e dagli imbrogli, di tutti questi discorsi non me ne faccio nulla> per quanto lusingato dal discorso, lui ora vuole vederla all'opera, vuole sentirla viva, vederla essere qualcosa di valido per la sua idea di ninja <Iniziate a non nascondervi come topi, iniziate a dire al mondo che ci siete e che avete sbagliato, iniziate dal primo scalino, dalla base... e forse le persone inizieranno a considerarvi> gli consiglia una sorta di piano d'azione particolare, anche se molto semplice, continuando a fare finta di nulla avranno sempre la nomea macchiata loro. <Hai detto di star cercando un modo per redimerti dal peccato di non essere stata abbastanza contro quel kami> prende fiato <E credo tu abbia da riconquistare anche la mia di fiducia Pakkurida> retorico o ironico? <Ho bisogno di sapere una cosa prima però> infine, verso la yoton <Quanto sei disposta a fare per salvare la gente di questo villaggio? Cosa metteresti in gioco pur di portarne in salvo anche solo uno?> terminando, ed aspettando una sua risposta [Chakra On]

21:58 Furaya:
 Le parole di Kamichi non sono altro che un susseguirsi di frasi già pronunciate, alle quali la donna ha anche dato una risposta quanto più ottimale possibile. In realtà, per quanto all'esterno tenti di non mostrare assolutamente nulla di quel che vorrebbe dare a vedere, sta ponderando saggiamente cosa replicare anche perché avanza pretese inutili. Per quale motivo dovrebbe fidarsi di lei è sicuramente lecito, non lo mette in dubbio. Eppure chiunque fosse un minimo intelligente - come Ekko - ha compreso le sue motivazioni, senza giudicarla. E' ancorché naturale che Kamichi non sia del medesimo avviso, poiché fervido credente nei di lei confronti, ma proprio perché un agente della Shinsengumi egli dovrebbe ancor più capire cosa intenda la rosata. Più che altro, parlare addirittura d'un tradimento, continuando però a sottolineare che avrebbe dovuto farsi arrestare come ha fatto Sango... Un po' le fa alzar la temperatura corporea, tuttavia non si permette d'attivar in alcun modo la propria innata - l'unica rimasta, tra l'altro. <Esattamente le stesse bestie divine che girano in branco e che, durante la grande guerra, ci hanno sorpreso senza darci alcuna possibilità di difenderci> Stringe la mano contro la coscia, serrando le dita e le nocche. <non che questo ci giustifichi: avremmo dovuto sincerarci che non ci fossero sorprese, tuttavia nessuno s'aspettava il ritorno del Finto Dio.> Lei si affibbia sicuramente le colpe di quant'accaduto, ma deve anche affermare le cose per com'erano. Avrebbero dovuto fare attenzione, così come avrebbero dovuto sigillarlo quando ne avevano avuta l'opportunità, anziché lasciarlo ferito - ma libero. <Ho visto morire davanti ai miei occhi coloro che avevo condotto in guerra per un mio capriccio, per affrontare la Yugure che aveva minacciato apertamente l'Alleanza.> Kamichi, hai mai visto tutto quel sangue assieme? Hai mai visto gente conosciuta - che aveva famiglia - venire squarciata davanti ai tuoi occhi impossibilitandoti a muover un dito? Non glielo dice. L'espressione che si denota dal suo volto però lascia intendere il dolore che ha dovuto sopportare innanzi alla perdita d'un caro. Lei s'è privata di crescere una figlia per difendere il suo popolo - o almeno provarci. S'è privata di dieci anni di sua figlia. E potrebbe continuare con le motivazioni che la portano ad essere quella ch'è adesso: Pakkurida, non la semplice Decima Hokage tutta sorridente e contenta di servire Konoha, di difenderla con la propria vita. <Su quel campo di battaglia, ero pronta a morire. Ero pronta a morire> Ripete. <al posto degli altri, per il bene degli altri. Al contrario, il Finto Dio aveva altri piani per noi.> La quantità di Chakra che ha risucchiato loro via, ad esempio. Con molta probabilità, quest'ultima è stata usata affinché potesse distruggere il resto. E quante volte ha pensato che sarebbe stato meglio morire affrontandolo pur di permettere che la sua casa venisse rasa al suolo? Troppe, tante. Eppure non si sbilancia nel pronunciar ad alta voce questa lamentela, poiché di tale si tratterebbe. S'è addossata le colpe del passato - anche quelle degli altri. Tanto le basta. Le basta essere il capro espiatorio. <*Sono* una Guerriera della Pace. Hotsuma Oboro mi definì addirittura un Tiranno della Pace per via dei miei ideali. Non ti permetto di mettere in dubbio neppure per un secondo le mie intenzioni.> E' comunque volta a portare la pace, ma questa volta con le SUE regole e non con quelle di chi neppur capisce come lei prediliga muoversi. E' una stratega. Sa ragionare con la sua testa. Fu Hokage, per lei è stato l'incarico d'una vita - il più importante che potesse desiderare. <Ed è proprio per questo che ti dico che *io* provo emozioni. Ma che durante la battaglia queste ultime vengono obnubilate.> Aggrotta le sopracciglia, le sembra qualcosa di talmente ovvio che non necessita di spiegazione alcuna. A quanto pare, invece, deve ancora dargliene. <Ho già risposto al motivo che m'ha spinto ad agire come ho fatto. Proprio perché sei un membro della Shinsengumi, proprio perché ci avete schedati e ci tenete sotto osservazione> Deglutisce. <per quale motivo mi sarei dovuta costituire? Ci avete fatto sentire come quelli sbagliati, come quelli che avevano fallito e che non avreste accettato tra queste mura. E posso essere d'accordo sul fattore della fiducia, ma non vi permetto assolutamente di svalutare ciò per cui abbiamo sempre combattuto.> E' lei l'unica rimasta, la vera Erede della Volontà del Fuoco. La fiammella arde soltanto nel suo cuore. Pare che nessun altro sia ormai in grado di vederla e di renderla vivida. Nessuno potrà mai essere come coloro che provengono dal passato - e nonostante per alcuni sia essenziale, per lei non lo è affatto, tutto il contrario. <Costituirmi per essere *viva*? Costituirmi per aver *fallito*? La mia stessa esistenza è un ergastolo che sconterò semplicemente vivendo giorno dopo giorno.> E' un bruciore costante. E' la tortura della goccia d'acqua. Una goccia alla volta finché essa scavava un solco. Fino a quando uccideva la vittima nella maniera più lenta e straziante che avessero potuto immaginare. <Non ho niente da dirti, solo> Se non mi riconosci la citazione, possiamo chiudere la giocata anche qui ed ora, t'avviso. <restate a guardarmi.> Se non vuole parole e giustificazioni, ma fatti - beh, non poteva rispondere diversamente da quanto fatto. Tace. Irrigidisce la mascella, vorrebbe urlargli addosso il suo risentimento. Non è il momento. Lei è dalla parte dei giusti. [ Chakra ON ]

22:30 Kamichi:
 Le parole della giovane Yoton ritornano a solcare la discussione sotto il punto di vista della fiducia e delle motivazioni, sentenzia su alcune frasi forte della sua posizione da ex decima, ed ancora ammaina invece un tipo di atteggiamento particolare considerata la situazione che i due stanno vivendo in questo momento. <Quelle bestie sono ancora fuori, sono ancora lì a girare libere tra la natura, le stesse bestie che dieci anni fa hanno tranciato le vite di innumerevoli persone> gli da rabbia, lui sa che loro sono fuori ingiustificatamente, sono a spasso a girovagare come se nulla fosse, mentre lui è troppo debole per poterle anche solo fronteggiare alla pari, chino di capo e con la consapevolezza di dover scappare in caso d'incontro... odia sapere che c'è del male in un luogo, e non poterci fare nulla. Resta ad ascoltare attentamente tutte le di lei parole, quelle frasi pronunciate nuovamente, quei significati, quegli sguardi... lui è stato tradito da quella figura così importante, sarebbe bastato dirglielo, sarebbe bastata la verità, eppure... lei hai preferito la menzogna per restare nascosta, qualche giorno in più, agli occhi del consiglio. <Ed allora ascoltami bene, pakkurida, Furaya, o chi tu diavolo sei ora> prende fiato <Il giorno X della data Y, ci sarà una grande asta organizzata da me e dal capo anbu, boryoko> l'avvisa di qualcuno che ella potrebbe sicuramente conoscere, di una figura che sicuramente potrebbe aver sentito nominare, anche solo fare effetto, essendo capo anbu <è una trappola, una grossa trappola per l'assassino e per gran parte dei malviventi del villaggio> una sorta di trappola per zanzare in pratica <ci saranno gli anbu, e ci saranno anche dei ninja che volontariamente hanno deciso di mettere in gioco le proprie vite per dar vita a questa grossa operazione> le sta raccontando per filo e per segno quello che sa e quelle sue parti del piano, forse, un ulteriore modo per fidarsi del biondo per lei. <Non m'importa se vestita, se travestita o dalla distanza> prende fiato <Ma abbiamo bisogno di una mano, gli stessi anbu non sono riusciti nel loro compito> prende fiato, guardando quella donna <C'è la possibilità che muoiano civili, ninja e persone importanti> il piano come già detto dal capo anbu, richiede sempre un sacrificio <Se vuoi ripartire da qualche punto, se vuoi riconquistare la fiducia del popolo, macchiata dalla negligenza avuta al tempo contro il kami> si ferma <Questa può essere l'occasione per te e per i ninja del passato che intendono redimersi da quel peccato originale, e soprattutto, io ho bisogno di qualcuno che lotti con me quel giorno> e la donna dovrebbe aver capito che il giova si sente dannatamente preso in causa <Lotta con me e con gli altri ninja, difendi chi ora ha bisogno di noi, e riavrai la mia totale fiducia Furaya> gli occhi sono dolci, è un ragazzo di 20 anni che sta comunque chiedendo disperatamente aiuto al suo idolo, ferito, ma in cuor suo è sempre lì, c'è furaya, è viva... ed ora lui ha nuovamente bisogno di lei, si tirerà ancora una volta indietro? [Chakra On]

23:14 Furaya:
 N'è consapevole del fatto che quelle bestie divine siano ancora a piede libero. Anche da questo punto di vista, ha la sua visione. <Quando mi son risvegliata dal cristallo, ho affrontato il tragitto fino a Kagegakure> Passando per la vecchia Konoha ormai distrutta. <ed era piena di bestie di quel tipo. Da sola, è impossibile affrontarle.> Poiché, come ha detto prima, girano in branco: un'informazione nota a tutti ormai. Di tempo n'è passato da quando son apparse. Uscire dal villaggio non è affatto una garanzia. Inoltre, reputa inutile rivangare quant'accaduto e la presenza di queste temibili chimere. N'è consapevole, ma non può muoversi da sola contro queste ultime, quando l'intera Kagegakure - il Consiglio, soprattutto - avrebbe potuto avanzare in tal senso. Ma lo tiene per sé. Non è in vena d'approfondire altre discussioni. Si tratta di pensieri che tiene nella sua testa e che probabilmente verranno fuori soltanto a tempo debito. Deve continuare nel suo gioco, deve fare la sua mossa. <Boryoku, mh?> Ripete, portando il capo a piegarsi verso la spalla mancina con espressione interrogativa. Aggrotta le sopracciglia, aspettando che possa giungere da questi una spiegazione di maggiore di quel che vorrebbe appunto spiegarle in questo momento. La risposta che potrebbe dare nei di lui confronti è una e sola: un no categorico. Per quale motivo dovrebbe aiutare una popolazione che fino a questo momento non ha fatto altro che denigrarli? Quel che dice Kamichi, in fin dei conti, non è sbagliato. Potrebbe accogliere clemenza popolare e riacquistare la fiducia andata perduta, ma non è convinta che basti veramente così poco per rimettere assieme i pezzi e riunirli. Sarebbe un palliativo, non durerebbe abbastanza. Mattyse sarebbe ovviamente contrariato. Eppure lei deve continuare a muovere la sua tela - come Rayuki al tempo, ma a modo suo. Deve combattere per ciò che reputa giusto *lei* e non per quello che invece reputerebbero gli altri. <D'accordo. Dimmi soltanto quando e cosa conviene fare.> Molto probabilmente il terrorista la mangerà viva per aver accettato qualcosa del genere, ma sta iniziando a ragionare proprio come quest'ultimo, dunque ha anche pronta la motivazione che l'ha spinta a comportarsi in questa maniera. Una motivazione che al momento non verrà resa nota se non al momento opportuno. Dalla di lei voce, null'altro vien proferito poiché non c'è altro da aggiungere a quanto già detto. Va bene così. Per ora, va davvero bene così. Non v'è tentennamento nella sua voce, s'è presa soltanto il tempo per accettare o per rifiutare, per pensare a possibili conseguenze. [ Chakra ON ]

23:40 Kamichi:
 Il giovane ha forse avuto quello che voleva, una risposta concreta, un qualcosa di veritiero dalle labbra della non più giovane Nara, finalmente un punto di svolta in quel loro discorso, la ripartenza del rapporto tra entrambi. L'osserva agli occhi azzurri, il rapporto che si potrebbe avere tra un vero eroe ed un giovane ragazzo che si appresta ad immettersi sulla strada del futuro, quasi potesse essere capace di tutto, quasi potesse ergersi sotto l'epiteto anglosassone di All Might <Ed è proprio per questo che ci sono io ora> prende fiato <Possiamo proteggerli tutti, possiamo salvarsi tutti, qui ed ora> continua, in piedi, ritto in quei suoi azzurri occhi, stringendo il pugno mancino davanti al petto, con le nocche rivolte verso il cielo, in segno di forza e determinazione <Il capo anbu Boryoku ha accettato la mia idea, l'abbiamo perfezionata assieme ed abbiamo un preciso piano d'azione riguardo tutto ciò> prende fiato <Sono abbastanza sicuro che le direttive finali saranno le sue, io ho messo a disposizione l'ingegno ed una fortuita...scoperta, mettiamola così> l'anello che andrebbe ad attirare quel fantomatico assassino di kagegakure <Quindi incontriamoci lì, e sicuramente il capo anbu ci darà le direttive finali sul da farsi, sono sicuro che semmai ti dovesse riconoscere per la tua fama, sarà felice di sapere che una ex kage è della nostra parte> lui non sa che si conoscono, anzi, può solo immaginare che il capo anbu riconosca la yoton per la carica di kage, sempre se ella non si presenti come pakkurida... ma se lo sanno quelli della shinse, lo sanno anche gli anbu chi è davvero. <Ci saranno delle persone, dei civili in quella struttura> ingrossa il petto, all'infuori, fiero e orgoglioso di quello che sta per dire alla nara <Qualsiasi cosa accada Furaya, la nostra priorità è salvaguardarle tutte> respira <Dobbiamo salvarle tutte in caso di pericolo> categorico in quello che dice <Possiamo donare un simbolo di pace ancora una volta, possiamo riportare in vita il simbolo della pace per chi ancora crede in quello che facciamo> sono ninja votati al bene, non bestie <E se la nostra forza non bastasse, sappi che sarò pronto a dare me stesso per la causa, fino al limite ed oltre, sino al mio Plus Ultra> citazione numero 73, sperando che ella possa coglierle, o cestiniamo la giocata questa volta. <Ho un'ultima cosa da chiederti, pak... Furaya> le chiede, seguendo <Dalle ricerche fatte riguardo gli attacchi do Oto, dell'ishiba e di kunimitsu> prende fiato <Ho trovato delle strane notizie riguardanti delle bestie leggendarie, delle creature alle volte enormi ed alle volte normali, diciture di poteri e patti di altri mondi, ma tutto estremamente frastagliato e mischiato> l'internet è di facile accesso, ma non estremamente preciso. <Puoi dirmi cosa sono queste evocazioni?> sono settimane e settimane che lui cerca <E soprattutto, pensi che queste bestie, come in passato, potrebbero lottare al nostro fianco? Al mio fianco?> le sta proprio chiedendo una cosa importante, ma se c'è qualcuno che può darle risposte, sincere, ora, è lei, la ex decima, Furaya Nara. Una volta sentite quelle parole, poi, attento nel recepire tutte le eventuali risposte di ella, farebbe solo per voltarsi per andare via, rapido, scomparendo all'orizzonte verso locazioni ignote. [End]

e così andò la serata tranquilla, sui monti dei volti di PietrO

08:45 Furaya:
 Impossibile Boryoku non la riconosca avendo collaborato strettamente con la donna, anche per l'approvazione della task force per mano di Mattyse. Le intenzioni di Kamichi sono certamente delle migliori, non lo mette in dubbio. Sta di fatto che non riuscirà quasi sicuramente a supportarlo in pieno, ben presto verrà fuori la sua vera natura. Lei non prende ordini da nessuno. Lei ne dà. Lei si palesa come il capo branco perché comanda. Gli occhi restano fissi sull'interlocutore, senza distogliere l'attenzione da questi neppure per un istante. Vuol capire fin dove voglia andare a parare, ma al tempo stesso ha bisogno di qualcuno all'interno della Shinsengumi che possa aiutarla - senza saperlo direttamente, altrimenti di quale doppio gioco staremmo parlando? <D'accordo, ma ho bisogno di conoscere i dettagli, altrimenti mi diventa difficile poter agire come si deve.> Commenta alla di lui volta, mantenendo le braccia conserte al petto. Reputa d'aver già detto abbastanza, quindi non resta che attendere direttive precise in maniera che possa agire come si deve. Dalle labbra fuoriesce appena un sospiro. Chissà come la prenderà Boryoku nel vederla. Lasciamo stare adesso, non è il momento giusto per parlarne. C'è tempo per qualunque cosa. Vien ridestata dalle parole dell'agente scelto. <Conosco le procedure.> E se conosce un minimo anche il generale Anbu, quasi sicuramente può predirre come si comporterà - non al cento percento, ma si tratta comunque d'un passo avanti. <Plus ultra...?> Domanda con espressione allibita, non riuscendo assolutamente a trovare una traduzione a quel termine. Possibile che sia qualche dire giovanile al quale lei - povera boomer - non è abituata? Beh, non sarebbe la prima volta tanto meno l'ultima che si trova in una situazione del genere. È uno dei problemi di essere stata congelata dieci anni in un cristallo, sotto terra. <Io ti chiedo di chiamarmi Pakkurida, invece.> Giusto per sottolineare l'importanza che lei sta dando a quel ruolo, a quel nome con il quale lei si sta etichettando. Preferisce dapprima chiarezza specialmente se di mezzo vi sarà una plausibile collaborazione. Il discorso ultimo, tuttavia, viene colto con un sopracciglio sollevato. Per quanto riguarda le evocazioni, purtroppo, parlarne consuma davvero un sacco di tempo. <Per rispondere a questa domanda, mi servirebbe un posto comodo e tranquillo. E specialmente tempo.> Che al momento non possiede. Deve tornare da sua figlia, vuole passare del tempo con lei fintantoché è possibile farlo. <Vediamoci altrove.> Gli propone e ne aspetta soltanto una ipotetica risposta, così da organizzare il prossimo incontro in un luogo diverso dal suddetto. Infine, non farà altro che allontanarsi per tornare a casa della cugina, ammesso non venga arrestata strada facendo. Del resto, le minacce di Kamichi sembravano ben poco velate. La partita è appena iniziata. Non resta che giocare. [ END ]

Non mi veniva un titolo migliore ed è la canzone che stavo ascoltando al momento, azzeccata per la situazione on game che vede Kamichi minacciare Pakkurida (riconosciuta come Furaya) di arresto per via della sua copertura.

Affrontando un discorso delicato, laddove Kamichi ha perso fiducia nei suoi confronti ma le permette di riacquistarla.
Al contrario, Fru vuole continuare il suo doppiogioco anche grazie al ruolo dell'altro e alle informazioni che indirettamente le ha concesso. Accetta di partecipare all'asta. Principiano il discorso delle evocazioni che lei preferisce rimandare.

Nella giocata ci siamo permessi piccole citazioni a MHA, chiedo scuDo.